21
Il primo Novecento La pittura metafisica

Il primo Novecento La pittura metafisicascuolelivigno.weebly.com/uploads/1/0/9/3/10937231/il_primo_900... · La genesi della pittura metafisica è individuabile nel quadro di Giorgio

Embed Size (px)

Citation preview

Il primo Novecento

La pittura metafisica

G. De Chirico

La Pittura metafisica vuole rappresentare ciò che è oltre l'apparenza fisica della realtà, al di là dell'esperienza dei sensi. Il termine tradotto significa "dopo la fisica“.

La genesi della pittura metafisica è individuabile nel quadro di Giorgio de Chirico L'enigma di un pomeriggio d'autunno del 1909-1910, citato dal pittore stesso in un suo manoscritto parigino del 1912.

La pittura metafisica crebbe in Italia, a Ferrara in particolare, a partire dal 1916. Fu una novità rispetto alla pittura delle avanguardie e dei futuristi, anche per il ritorno dei soggetti classici che ricordavano l'antichità greca e romana ed i temi del risorgimento nazionale. La parola "metafisica" raffigura l'inconscio e il sogno, il surreale. Come nel sogno i paesaggi appaiono realistici, ma assemblati confusamente.

I caratteri fondamentali della pittura Metafisica sono:

•La prospettiva del quadro è costruita secondo molteplici punti di fuga incongruenti tra loro;

•Assenza di personaggi umani quindi solitudine: vengono rappresentati manichini, statue, ombre e personaggi mitologici;

•Campiture di colore piatte e uniformi;

•Scene che si svolgono al di fuori del tempo; le ombre sono troppo lunghe rispetto agli orari del giorno rappresentato.

Gli autori più importanti del movimento furono:

Giorgio de Chirico

Carlo Carrà (in passato futurista)

Giorgio Morandi

La corrente metafisica fu di fondamentale importanza per molti artisti del Surrealismo.

G. De Chirico, Mistero e malinconia in una strada, 1914

Nessun oggetto/soggetto rappresentato ha rapporto con gli altri

Carlo Carrà

La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere

sono quasi sempre cose abbastanza usuali: vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della

scena. La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua

particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e anche se non particolareggiava i suoi

soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.

Giorgio Morandi

Il primo Novecento

Surrealismo

Il surrealismo è un movimento culturale molto diffuso nella cultura del novecento che nasce come evoluzione del Dadaismo. Ha coinvolto tutte le arti visive, anche letteratura e cinema, quest'ultimo nato negli anni ‘20 a Parigi.

Il termine “surrealista” fu inventato nel 1917 dallo scrittore Guillaume Apollinaire, ma il Surrealismo come movimento artistico, in realtà, nacque solo nel 1924 grazie ad Andrè Breton. Questo poeta francese, teorizzò le caratteristiche che doveva avere questo nuova corrente artistica e le espose nel “Manifeste du surrealisme”, pubblicato, appunto, nel 1924.

Breton pensava che la ragione impedisce al vero artista di esprimersi in piena libertà. Per questo dava molta importanza alle immagini del sogno (anche se nel sogno le azioni sono spesso illogiche e assurde) e alle teorie di Sigmund Freud, lo psicanalista austriaco che aveva parlato dell’inconscio e del sogno nelle sue opere.

Il movimento surrealista si fece conoscere al pubblico nel 1925 attraverso una mostra organizzata e voluta da Breton. Questa mostra, realizzata a Parigi, espose i quadri dei più famosi pittori surrealisti del tempo : Jean Arp, Salvador Dalí, MaxErnst, René Magritte, Joan Miró, Man Ray.

Il surrealismo si esaurisce con la 2°guerra mondiale

Il Museo Magritte a Bruxelles, inaugurato nel 2009