22
15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 83 PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI APPRENDIMENTO COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto da una ricerca (analisi ex-ante) condotta dal FORMEZ per il Dipartimento della funzione pubblica, che ha evidenziato, come: “siano emerse di- verse incertezze nell’interpretazione delle normative e nell’attuazione delle procedure relative al Codice degli appalti pubblici, e (…) viene richiamata l’urgenza di un in- tervento formativo per rafforzare la legalità. Diventa pertanto necessario – e possibile – operare attraverso un processo di alta formazione integrata, teso ad affermare un modello ‘virtuoso’ di bando di evidenza pubblica e di procedura di gara, rafforzando le competenze dei funzionari della Pubblica Amministrazione e le capacità di contra- sto, in materia, delle forze di polizia”. Da queste considerazioni, nasce il Progetto Appalto Sicuro (PAS), pensato e gestito dal FORMEZ grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’interno e il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del consiglio. Il PAS si è proposto, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’apprendimento, la realizzazione di un inter- vento finalizzato a garantire maggiore trasparenza negli appalti pubblici, attraverso l’implementazione delle competenze dei funzionari della Pubblica Amministrazione incaricati di predisporre i bandi, e di seguire i procedimenti di evidenza pubblica e del personale delle forze di polizia, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte con il recente Codice degli appalti pubblici. Per analizzare le modalità operative del PAS, è necessario chiarire da subito i tre presupposti sui quali è stato costruito: il primo di carattere contenutistico (gli appalti pubblici e la loro delicatezza operativa), il secondo rivolto alla tipologia degli utenti coinvolti (adulti), il terzo la necessità di utilizzare l’esperienza del progetto per rea- lizzare una change organization finalizzata a diffondere le pratiche della learning organization. Il primo presupposto è di tipo contenutistico, ed è basato sulla “finalità di contrastare i fenomeni di corruzione e di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici incrementando, attraverso un processo di formazione integrata in materia di procedimenti di evidenza pubblica, le competenze dei funzionari degli Enti locali e delle forze di polizia”. Il secondo si incentra su un delicato aspetto relativo alla tipologia dei partecipanti: agli adulti non si insegna, si può facilitare l’apprendimento, e lo si può fare solamente se il percorso didattico al quale sono chiamati a partecipare, sarà in grado di far capi- re l’utilità della formazione e sarà basato su elementi esperienziali (propri o di altri)”, come le teorie di Malcom Knowles e di David Kolb ci indicano. La terza considerazione, che potrebbe avere ricadute indirette anche su altri progetti futuri, si basa sui risultati e sul gradimento conseguito, che suggerisce di valutare l’ef- di Stefano Mustica e Federica Delli Zotti – Link Campus University

IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

  • Upload
    others

  • View
    6

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 83

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI APPRENDIMENTO COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

INTRODUZIONEIl Progetto prende spunto da una ricerca (analisi ex-ante) condotta dal FORMEZ per

il Dipartimento della funzione pubblica, che ha evidenziato, come: “siano emerse di-

verse incertezze nell’interpretazione delle normative e nell’attuazione delle procedure

relative al Codice degli appalti pubblici, e (…) viene richiamata l’urgenza di un in-

tervento formativo per rafforzare la legalità. Diventa pertanto necessario – e possibile

– operare attraverso un processo di alta formazione integrata, teso ad affermare un

modello ‘virtuoso’ di bando di evidenza pubblica e di procedura di gara, rafforzando

le competenze dei funzionari della Pubblica Amministrazione e le capacità di contra-

sto, in materia, delle forze di polizia”.

Da queste considerazioni, nasce il Progetto Appalto Sicuro (PAS), pensato e gestito

dal FORMEZ grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’interno e il Dipartimento

della funzione pubblica della Presidenza del consiglio. Il PAS si è proposto, attraverso

l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’apprendimento, la realizzazione di un inter-

vento finalizzato a garantire maggiore trasparenza negli appalti pubblici, attraverso

l’implementazione delle competenze dei funzionari della Pubblica Amministrazione

incaricati di predisporre i bandi, e di seguire i procedimenti di evidenza pubblica e del

personale delle forze di polizia, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte

con il recente Codice degli appalti pubblici.

Per analizzare le modalità operative del PAS, è necessario chiarire da subito i tre

presupposti sui quali è stato costruito: il primo di carattere contenutistico (gli appalti

pubblici e la loro delicatezza operativa), il secondo rivolto alla tipologia degli utenti

coinvolti (adulti), il terzo la necessità di utilizzare l’esperienza del progetto per rea-

lizzare una change organization finalizzata a diffondere le pratiche della learning

organization.

Il primo presupposto è di tipo contenutistico, ed è basato sulla “finalità di contrastare

i fenomeni di corruzione e di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti

pubblici incrementando, attraverso un processo di formazione integrata in materia

di procedimenti di evidenza pubblica, le competenze dei funzionari degli Enti locali

e delle forze di polizia”.

Il secondo si incentra su un delicato aspetto relativo alla tipologia dei partecipanti:

“agli adulti non si insegna, si può facilitare l’apprendimento, e lo si può fare solamente

se il percorso didattico al quale sono chiamati a partecipare, sarà in grado di far capi-

re l’utilità della formazione e sarà basato su elementi esperienziali (propri o di altri)”,

come le teorie di Malcom Knowles e di David Kolb ci indicano.

La terza considerazione, che potrebbe avere ricadute indirette anche su altri progetti

futuri, si basa sui risultati e sul gradimento conseguito, che suggerisce di valutare l’ef-

di Stefano Mustica e Federica Delli Zotti – Link Campus University

Page 2: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

84 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

fettiva ripetibilità dell’esperienza in altri ambiti formativi, valorizzando in modo parti-

colare le logiche dell’apprendimento collaborativo e l’utilizzo dei sistemi di e-learning

e degli strumenti comunicativi messi in campo da PAS. Si sottolinea, in particolare,

che le modalità di costruzione e gestione di PAS possono sostenere un approccio alla

formazione continua – anche oltre il termine delle attività corsuali – evitando che i

saperi trasmessi divengano obsoleti (rischio molto elevato nello specifico caso della

disciplina degli appalti) ma costituendo un punto di partenza a cui collegare le nuove

conoscenze ed esperienze dell’organizzazione.

L’UTENZA COINVOLTA E LA MODALITÀ BLENDED LEARNINGGli utenti coinvolti sono dirigenti e funzionari delle Autonomie locali (Province,

Comuni) e personale delle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri,

Guardia di Finanza), appartenenti alle Regioni dell’obiettivo convergenza (Sicilia,

Puglia, Calabria, Campania).

Il percorso di apprendimento è stato pensato per un totale di 60 ore, da sviluppare in

un arco temporale di due mesi, così distribuite:

12 ore (sei ore per due giornate) sono state destinate ad attività d’aula. Le

prime sei dedicate all’introduzione degli argomenti formativi (relativi alla

prima parte del corso) ed anche all’utilizzo del sistema di formazione on line.

Le sei finali con un duplice scopo: da un lato tirare le fila di tutte le attività di

studio e di collaborative learning sviluppate nell’arco dei due mesi, dall’altro ning

sottoporre i partecipanti ad un prova finale di apprendimento, propedeutica

al rilascio di attestati di partecipazione.

48 ore, sono state destinate alla partecipazione ad attività di collaborative

learning attraverso ning forum, wiki, studio ed applicazione individuale, neces-

sarie all’approfondimento dei materiali didattici (multimediali e non) messi a

disposizione dei discenti, al sostenimento di test e allo svolgimento di test test con

feedback formativi.feedback

I FONDAMENTI DELLA SCELTA DIDATTICAÈ vero che la formazione oggi, in qualsiasi settore economico o ambito professionale,

è l’elemento discriminante per il raggiungimento degli obiettivi, di migliore efficacia

ed efficienza, prefissati dalle organizzazioni?

La risposta è sicuramente sì, ma con un’ulteriore specificazione. La formazione ci aiuta

Graf ico 1.MEDIA PARTECIPANTI

PER REGIONE

Page 3: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 85

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

a raggiungere gli obiettivi solo grazie alla sua capacità di incidere sulla professionalità

e sulle competenze delle risorse coinvolte. Infatti, oggi il vero elemento distintivo

necessario per raggiungere gli obiettivi di organizzazioni complesse, dove la velocità

dei cambiamenti e le richieste si fanno sempre più pressanti, è legato alla capacità

dei singoli di generare costantemente plusvalore di conoscenze in grado di soddisfare

ogni istanza, interna o esterna che sia.

La Pubblica Amministrazione ha il dovere di essere uno strumento efficiente per le

diverse esigenze (cittadini, imprese) e, per poterlo essere, deve continuamente agire

sul livello di preparazione delle risorse coinvolte e soprattutto sulla loro capacità di

adattarsi in maniera rapida alle mutevoli condizioni operative.

Ne risulta, quindi, che le esigenze formative delle risorse appartenenti a tutti gli uffici

che si occupano a diverso titolo di appalti pubblici siano estremamente differenzia-

te, interessando diversi compiti e professionalità all’interno di diverse funzioni. Esse

vanno dalla necessità di acquisire competenze relative a ruoli nuovi per il singolo,

a quella di apprendere tecniche e metodi di lavoro più efficaci o più efficienti. Non

trascurando che diventano sempre più frequenti le esigenze di tipo meramente infor-

mativo, legate al bisogno di accedere in tempo reale alle informazioni necessarie per

lo svolgimento di particolari compiti.

In questo quadro generale si è voluto collocare PAS, un progetto pensato per “le per-

sone e le loro competenze all’interno di una organizzazione”, dove i termini ‘persone’,

‘competenze’ e ‘organizzazione’ trovassero un reale ambito sinergico, non di facciata

ma funzionale al perseguimento dei diversi livelli di gratificazione e competenza.

Va notato che la proposta PAS si è volutamente basata, più che sui classici modelli di

formazione, su quelli centrati sull’apprendimento. Infatti il lemma formazione rinvia a

un’attività intrapresa o promossa da uno o più soggetti allo scopo di determinare cam-

biamenti nelle conoscenze, nelle abilità e negli atteggiamenti di specifici individui,

ponendo in rilievo il formatore, vale a dire il soggetto che produce stimoli e rinforzi

per l’apprendimento e predispone materiali e strumenti per indurre il cambiamento.

Mentre un percorso centrato sull’apprendimento, al contrario, focalizza l’attenzione

sul soggetto (partecipante) nel quale si attua il cambiamento e consiste in quell’atto

o processo attraverso il quale vengono acquisiti il cambiamento comportamentale, le

conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti1.

Quindi, possiamo affermare che i percorsi di apprendimento sono elementi indispen-

sabili per il conseguimento dell’efficacia ed efficienza operativa, ancor più nel caso

specifico (intervento rivolto a persone adulte), dove l’attività non è stata solamente

somministrata bensì, visti i presupposti, è diventata un’esperienza di scambio di espe-

rienze (tra le risorse coinvolte e con le strutture di riferimento: il Dipartimento della

funzione pubblica), condivisa dalle persone (impiegati, funzionari, dirigenti) che ne

hanno percepito i benefici non solo di tipo cognitivo, ma anche legati alle positive

ricadute in termini organizzativi e di gratificazione personale, applicando in pratica

quello che alcuni cognitivisti come Darley, Glucksberg, Kamin e Kinchla (1986)2, de-

1 Knowles, Holton, Swanson, 2008, p. 30. Knowles M., Holton E., Swanson R. (2008), Quando l’adulto impara. Andragogia e sviluppo della persona, Milano, Franco Angeli.

2 Darley J.M., Glucksberg S., Kamin L.J., Kinchla R.A. (1986), Psicologia, voll. I e II, Bologna, il Mulino. Dijk V.J. (2002), Sociologia dei nuovi media, Bologna, il Mulino.

Page 4: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

86 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

finiscono l’apprendimento come “insieme di quei cambiamenti relativamente stabili

nel comportamento, che sono la conseguenza delle passate esperienze e che spesso

hanno funzione adattiva”.

I PRESUPPOSTI TEORICISulla base di queste logiche introduttive, PAS è stato pensato come un trampolino di

lancio verso nuovi traguardi (di apprendimento) per le persone e, di conseguenza, per

le loro strutture di appartenenza. La situazione operativa di tutte le Amministrazioni

coinvolte non consentiva in nessun caso un approccio alla formazione che impones-

se l’allontanamento dal posto di lavoro di risorse per significativi periodi di tempo,

principalmente a causa della mole di lavoro che esse erano (e sono) destinate a

svolgere. Di conseguenza, si è applicato un modello di apprendimento in e-learning,

considerato l’unico modo (efficace ed efficiente) per raggiungere tutto il personale da

coinvolgere (1.200 persone). Il progetto è stato anche pensato, a livello metodologico,

con l’obiettivo di supportare la transizione dal sistema formativo tradizionale, basato

essenzialmente sulla formazione in presenza, ad un sistema in cui l’apprendimento

fosse basato su tecniche e metodi di relazione e comunicazione consentiti dalle nuove

tecnologie. Peraltro, esperienze similari dimostrano che il sistema di costruzione dei

saperi on line, una volta sperimentato, genera nei partecipanti la necessità di conti-

nuare le attività (quanto meno quelle relazionali), in quanto si dimostra particolar-

mente utile proseguire (senza vincoli temporali) nel costante processo di costruzione

e ricostruzione delle conoscenze.

Nel settore dell’e-learning, “negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva espan-

sione, proprio grazie alle continue evoluzioni in campo tecnologico, permettendo

una costante proliferazione di corsi didattici erogati esclusivamente via internet o in

modalità blended (sistema formativo caratterizzato dalla commistione di incontri in

presenza e attività on line)”3. Con una differenza fondamentale, rispetto ai tanti corsi

e-learning proposti: non considerare internet solo un “celere medium trasmissivo”

(in grado di permettere la fruizione di materiali strutturati ad un pubblico molto va-

sto), ma, soprattutto un potente medium collaborativo, che consente l’interazione tra

risorse che, attraverso l’attivazione delle cosiddette comunità di pratica (o comunità

di apprendimento), socializzano la conoscenza ed elaborano soluzioni ai problemi

quotidiani di una determinata professione (o di un determinato contesto operativo)4.

In questo caso il principio fondante del costruttivismo, ovvero la costruzione coope-

rativa del sapere, costituisce (deve costituire) l’obiettivo principale dell’organizzazione

(all’interno della quale si realizza l’attività).

La possibilità di coniugare “la flessibilità organizzativa dell’apprendimento con la

tipologia di utenti ai quali il progetto è rivolto, e con la particolarità e ‘velocità di

evoluzione’ dei contenuti”, ha portato tutto il sistema progettuale verso un modello

andragogico (di apprendimento degli adulti), in grado di integrare in modo intelli-

3 Trentin G. (2001), Dalla formazione a distanza all’apprendimento in rete, Milano, Franco Angeli, pp.

26-27.

4 Ibidem pp. 19-28.

Page 5: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 87

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

gente i benefici offerti dalle reti telematiche con un sistema di apprendimento ed

aggiornamento, con il vantaggio più evidente che si è voluto perseguire: la flessibilità

dell’apprendimento, intesa soprattutto in termini di tempo, accesso e personalizzazio-

ne. L’utente, infatti, può apprendere da una qualsiasi postazione internet (collegando-

si alla piattaforma didattica) e dedicarsi allo studio dei materiali in qualsiasi momento

della giornata, senza doversi recare appositamente in aule spesso lontane dal luogo

di lavoro. Si è voluto quindi puntare, in modo essenziale, ed è tipico di attività rivol-

te ad utenti adulti, su strutture di apprendimento flessibili, in funzione del fatto che

queste persone rifuggono dalla formalizzazione e dall’istituzionalizzazione dei saperi,

trattandosi di gruppi in apprendimento, regolati da norme informali, con una parteci-

pazione fluida legata a motivazioni pratiche di ricerca di soluzioni intorno a problemi

ed obiettivi comuni, per poi applicarle nel proprio lavoro e nelle organizzazioni di

appartenenza (Wenger, 1998)5.

PAS, come già detto (terzo presupposto di base del progetto), si colloca all’interno

del processo di cambiamento, e ha voluto definirne lo scenario dell’apprendimento

come strumento di aggiornamento continuo, professionale e organizzativo. Si è tratta-

to quindi di approcciare l’apprendimento come una delle

chiavi di volta all’interno di un contesto in evoluzione e trasformazione. L’organizzazione

di PAS si è trovata di fronte alla sfida di fare una formazione tecnica e specialistica

che nello stesso tempo assecondasse il momento di change organization oggi ne-

cessario per tutte le Pubbliche Amministrazioni, momento che vede nelle possibili

sinergie e relazioni tra tutti gli addetti il punto cruciale del nuovo modo di operare.

Infatti, come dicono Argyris e Schön (1998)6, l’apprendimento organizzativo avviene

quando i membri dell’organizzazione agiscono come attori di apprendimento per

l’organizzazione, quando cioè, informazioni, esperienze, scoperte, valutazioni di cia-

scun individuo diventano patrimonio comune dell’intera organizzazione fissandole

nella memoria dell’organizzazione, codificandole in norme, valori, metafore e mappe

mentali in base alle quali ciascuno agisce. Se questa codificazione non avviene, gli

individui avranno imparato, ma non le organizzazioni.

Non si è trattato, dunque, di fare una mera sommatoria di apprendimenti individuali,

ma di trasformare la capacità di acquisire conoscenze e competenze del gruppo, in

funzione e grazie al fondamentale contributo apportato dalle singole esperienze e

riflessioni dei singoli partecipanti. Anche per questo motivo e per incrementare le

possibili collaborazioni e sinergie tra tutti partecipanti, è stato scelto un modello di

apprendimento basato su attività di comunicazione, dove il collaborative learning fra

i partecipanti è stato pensato come un valore aggiunto importante. PAS ha chiesto ai

partecipanti di sottoscrivere un contratto d’aula virtuale, richiedendo a tutti di impe-

gnarsi in un’attività di apprendimento e offrendo a tutti il beneficio del patrimonio

intellettuale proposto dagli altri colleghi, da affrontare con disponibilità e spirito di

collaborazione e come spunto di ulteriori riflessioni ed acquisizioni cognitive. Tutto

5 Wenger E. (1998), Communities of practice: learning, meaning, and identity, Cambridge, Cambridge University Press.

6 Argyris C., Schön D.A. (1998), Apprendimento organizzativo. Teoria, metodo e pratiche, Milano, Guerini e Associati.

Page 6: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

88 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

ciò ha rappresentato un’occasione per condividere la propria esperienza con, inizial-

mente, una piccola comunità virtuale (il gruppo relativo al corso in essere), per poi

passare ad una comunità più allargata, fatta di tutti i partecipanti, di tutte le aule e

tutte le Regioni in cui è stato realizzato il progetto. Tutte le attività svolte dai parte-

cipanti all’interno dell’area web hanno prodotto informazioni rilevanti per i docenti,

per i tutor e soprattutto per il gruppo degli utenti che hanno potuto scambiare tra

loro idee, considerazioni, dubbi, richieste. Si è voluto proporre quindi un’esperienza

metodologica di didattica che ha provato a superare i tradizionali sistemi di relazione

uno a uno, per approdare ad una strategia di apprendimento collaborativo in rete,

dove il gruppo e lo stratificarsi delle attività dei singoli hanno generato un nuovo e

aggiuntivo livello di apprendimento.

Secondo una celebre definizione dello psicologo comportamentista Hilgard, l’appren-

dimento consiste in “una modificazione relativamente permanente del comportamen-

to che ha luogo per effetto dell’esperienza”7. Anche in una ricerca didattica statunitense

(basata sulle idee di Vigotskij, 1987), si sono sviluppate proposte e metodologie, che

vedono come elemento centrale la valorizzazione delle relazioni interpersonali, po-

nendo l’enfasi sul lavoro in gruppo, la cooperazione, le forme di comunicazione peer

to peer, il reciprocal teaching, le comunità di pratica, come situazioni essenziali nei

processi di apprendimento.

Quindi le classi del PAS sono state pensate e organizzate come comunità di appren-

dimento, in cui ogni membro apporta le sue competenze da esperto in un particolare

settore di conoscenza e offre consulenza agli altri componenti del gruppo. Tutti gli

utenti svolgono (nei tempi disponibili) diverse attività: ricercano su testi, codici, sen-

tenze, in internet, partecipano a discussioni on line, producono riflessioni per sé e

per i compagni, spiegano e commentano il loro pensiero. Il docente, come esperto, è

a disposizione per rispondere a domande, fornire chiarimenti o materiali supplemen-

tari, riformulare i problemi.

Si è quindi voluta realizzare un’attività di apprendimento, finalizzata alla creazione

(o quantomeno alla costruzione delle basi culturali per la creazione) di una learning

organization, dove i membri e le organizzazioni elaborano informazioni e conoscen-

ze di tipo sia esplicito sia, soprattutto, tacito (forse le più importanti!) che accrescono

il valore dell’informazione/esperienza e soprattutto la diffondono. In altri termini,

ogni organizzazione (ricordando sempre che le organizzazioni sono fatte di persone)

produce e processa enormi quantità di dati e informazioni non solo attraverso l’inte-

razione con il contesto nel quale agisce, ma soprattutto attraverso lo scambio tra le

persone appartenenti ad essa, magari anche in termini allargati; si pensi ad esempio,

in PAS, all’importanza, per i corsisti, di leggere e conoscere le esperienze di tutti i

colleghi di altre realtà territoriali, relativamente ai comportamenti, alle procedure ecc.,

in modo da farne esempi di riferimento, casi di studio, suggerimenti adattativi alla

propria realtà.

7 Legrenzi P. (a cura di) (1994), Manuale di psicologia generale, Bologna, Il Mulino, p. 319.

Page 7: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 89

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

LE PROBLEMATICHE ORGANIZZATIVEI dati relativi alle problematiche riscontrate dai corsisti sono stati raccolti attraverso

varie fonti, quali l’indagine conoscitiva ex ante, le giornate in aula, le comunicazioni

per e-mail, telefono o bacheca e, al temine del corso, l’indagine conoscitiva ex post.

Questo ha permesso di raggruppare le informazioni raccolte secondo i seguenti ar-

gomenti:

aspetti tecnologici ed informatici;

metodologia del corso/difficoltà a conciliare il corso con il lavoro;

metodologia del corso/aspetti motivazionali e di coinvolgimento.

Aspetti tecnologici ed informaticiGli uffici carenti di computer adeguati e la mancanza o ridotta disponibilità di accesso

in rete, che sembravano essere problemi particolarmente invalidanti, hanno in realtà

avuto un impatto relativo nel limitare la partecipazione ai corsi.

Si potrebbe affermare che queste iniziali carenze hanno spinto i corsisti ad una mag-

giore collaborazione (aiuto reciproco), soprattutto tra i partecipanti che avevano una

motivazione alta.

In altri casi si sono riscontrate una conoscenza ed una capacità di utilizzo del com-

puter nulle o pressoché tali. Anche in questo caso le attività proposte, potendo di-

sporre di un’interfaccia molto user-friendly hanno permesso, di superare le difficoltà

iniziali.

Metodologia del corso/difficoltà a conciliare il corso con il lavoroPoiché la base degli utenti di PAS è composta da un pubblico adulto, non più abitua-

to a studiare dai tempi della scuola, difficilmente abituato a scrivere per esplicitare il

proprio pensiero (tranne per i più giovani per quanto riguarda le e-mail) e che deve,

quindi, compiere uno sforzo iniziale di indirizzo delle energie verso la scrittura, prima

ancora che verso il sapere e la conoscenza, ad essa è stato obbligatorio concedere una

fase di rodaggio iniziale. Oltre a ciò, l’impatto della formazione in modalità e-learning

è stato piuttosto duro anche nei termini della difficoltà di conciliare la fase di appren-

dimento con il lavoro e con gli impegni familiari. I corsisti si sono trovati, dall’oggi al

domani, a dover fare i conti non solo con il (poco) tempo a disposizione, ma anche

con il fatto di non vedersi sempre validata e autorizzata l’attività di formazione dai

propri superiori. Quindi, chi poteva è stato spinto ad avvalersi del computer a casa,

Graf ico 2.UTILIZZO PIATTAFORMA/ORARIO

Page 8: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

90 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

alle ore più impensate e sfruttando anche week end e vacanze, con uno sforzo dop-

pio rispetto ad una normale formazione in aula.

LE PROCEDURE ‘COMUNI’La struttura del coordinamento didattico ha definito in fase di avvio di progetto le

linee di comportamento da tenere da parte di tutte le risorse impegnate nell’organiz-

zazione e nella gestione di PAS. L’intenzione è stata essenzialmente quella di fornire

ai tutor e ai docenti indicazioni per lavorare in team, con lo scopo primario di evitare

discrepanze tra l’operato dell’uno e dell’altro nelle situazioni comuni a tutti. Durante

lo svolgersi del progetto, grazie ai costanti confronti fra le risorse coinvolte, si sono

venute delineando vere e proprie linee guida, funzionali a tutti gli attori coinvolti. In

alcuni momenti, queste indicazioni operative hanno rappresentato un vero e proprio

memorandum comportamentale. L’importanza della funzione svolta da un’attività di

monitoraggio costante così strutturato è andata aumentando man mano che i corsi

venivano erogati e, conseguentemente alle numerose ed opportune rivisitazioni in iti-

nere, si è giunti alla definizione di un modus operandi che rappresentasse un sunto di

quanto era consigliabile fare e di come farlo: dalle indicazioni circa il comportamento

da tenere nei rapporti con la committenza alle particolari comunicazioni dei corsisti,

dai problemi legati all’area web (collegamento, utilizzo degli strumenti, rivisitazioni

della grafica, ecc.) all’inserimento di materiali di approfondimento, dalla sommini-

strazione e correzione delle verifiche al monitoraggio documentato delle attività. In

conclusione, tale azione ha avuto il merito di aiutare ogni figura coinvolta nella ge-

stione delle attività (tutor, docenti, coordinatori e responsabili di progetto) a risolvere

le situazioni tipo, conservando un’uniformità di comportamento e permettendo l’otti-

mizzazione dei tempi e delle risorse a disposizione.

IL PROFILO DEL DOCENTE PASLo staff docenti del progetto è stato composto da diversi professionisti distribuiti sui

51 corsi per le sei edizioni. La necessità di rendere uniformi le aule, ha riguardato

anche la figura dei docenti. Questo ha fatto sì che si creasse un profilo sostanzialmen-

te omogeneo della figura del docente, pur con le dovute sfaccettature ascrivibili alla

persona e con il proprio taglio personale nello svolgimento dell’incarico, come del

resto accade anche nella formazione in presenza.

È interessante, a questo proposito, esaminare i vari stili e approcci messi in atto dai

docenti che, nelle successive edizioni, hanno contribuito con propri atteggiamenti,

linguaggi ed espressioni a dare un tono e una direzione a ciascun corso, un imprin-

ting che ha trovato nei corsisti un riscontro, un’integrazione ed un feed-back, che

in alcuni casi ha portato a delle vere evoluzioni nella comunicazione e del modo di

operare, frutto dell’esperienza progressivamente maturata. In una logica crescente, ma

non valutativa, si possono delineare i vari profili di docenza iniziando da docenti con

una relativa expertise nell’apprendimento on line, per poi rilevare l’esperienza di co-

loro che da tempo esercitano questo ruolo. Questo ci permette di scorgere un’evolu-

zione della figura del docente e dei diversi contributi personali che hanno permesso,

nel susseguirsi delle edizioni, di definire una figura di docente tipo per ogni edizione

più performante.

Un fattore importante, rilevato da molti docenti, è stato il riscontro positivo avuto dal

Page 9: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 91

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

gradimento per il forum, come effettiva condivisione delle conoscenze e quindi come

strumento di crescita reciproca dei corsisti.

Dall’analisi dello stile dei docenti, emerge, che in generale, il linguaggio utilizzato è

stato moderato, tranquillizzante, ma nello stesso tempo di sostegno sul forum e di

rinforzo e di incoraggiamento per rassicurare e stimolare la partecipazione. Altri do-

centi, hanno posto molta attenzione ai contenuti da trasferire, attraverso le risposte (ai

dubbi, alle domande), da dare nei tempi previsti. In questo caso le risposte sono state

estremamente lineari e chiare, riportando a schemi simili, anche nello stile comunica-

tivo. In alcuni casi, è però emerso un aspetto critico: la semplicità della spiegazione/

risposta ha dato luogo ad alcune critiche verso il docente, percepito dai corsisti come

distaccato, lontano e poco coinvolgente. Si sono manifestati casi in cui il docente

ha avuto atteggiamenti coinvolgenti ad intermittenza, dimostrando un impegno più

quantitativo che qualitativo e, soprattutto, non riuscendo a offrire un punto di rife-

rimento costante ai partecipanti. In un’aula il docente si è trovato di fronte a corsisti

che, per varie motivazioni, non si dimostravano particolarmente assidui, e ha adottato

una tattica di approccio collaborativo, utilizzando un linguaggio molto discorsivo e

avvolgente, con espressioni del tipo: “mi rendo conto che il tempo a vostra disposizio-

ne è veramente limitato; tuttavia, credo pure che, in qualche modo, dobbiamo cercare

di rendere utile questo spazio, secondo le possibilità di ciascuno”.

Suscitare interesse, coinvolgere, far uscire allo scoperto i più ritrosi, indirizzare i fuor-

vianti: queste azioni sono state possibili grazie ad un linguaggio ed a una semantica

che, seppure espressa spesso in modo sintetico, ha saputo valorizzare, premiare,

encomiare e spronare per creare fiducia e partecipazione, ha sospinto i partecipanti

verso l’interazione, ha dimostrato risolutezza per placare le polemiche, ha puntualiz-

zato l’aspetto di pura esercitazione e riflessione legato al forum. Questo linguaggio ed

altro sono frutto di una modalità comunicativa, che si dinamicizza e prende corpo sul

forum, indirizzandosi verso il dipanarsi della conversazione e del dibattito al pari se

non di più rispetto ad un’aula in presenza (senza dimenticare che stiamo parlando di

comunicazione asincrona). L’azione del docente on line, si è esplicata anche in comu-

nicazioni non di contenuto (in accordo con il tutor), volte a risollevare le sorti dell’au-

la, in periodi contingenti di stagnazione delle discussioni, con messaggi indirizzati a

tutti sul forum, stimolando alla partecipazione i corsisti, ribadendo le finalità delle

attività, cogliendo gli aspetti positivi sin lì manifestati dai partecipanti e valorizzandoli

in modo da portarli ad un livello superiore e non far loro perdere l’allenamento fino

a quel momento acquisito.

IL TUTOR : L’ELEMENTO CHIAVE DEL PROGETTOPAS si è avvalso di una squadra composta da un gruppo di professionisti (tutor), ap-

positamente preparati attraverso un corso che ha fornito loro le competenze adeguate

per svolgere le attività legate alla formazione in modalità e-learning. Queste figure

hanno costituito il nucleo fondamentale di PAS, in quanto si sono fatti carico della

parte più delicata: accompagnare e motivare l’apprendimento dei discenti. Le carat-

teristiche fondamentali dei componenti della squadra di tutoraggio hanno riguardato

soprattutto la motivazione a dare il meglio di se stessi affinché il progetto potesse

raggiungere gli obiettivi prefissati: non tanto l’essere esperti della materia oggetto del

Page 10: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

92 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

corso, quanto piuttosto avere la predisposizione e gli strumenti per potersi immedesi-

mare nei bisogni del discente (in questo caso discente on line), nelle sue difficoltà e

nei meccanismi di interazione supportati dalle tecnologie.

Il tutor di progetto ha dovuto mostrare di possedere una personalità attenta ai segnali

deboli che possono essere manifestati nei frammenti di comunicazione che è possibile

cogliere durante il corso. Ma allo stesso tempo una personalità forte, capace di agire

ponendosi anche come coordinatore dei docenti per sollecitarli ad essere efficaci e

tempestivi nelle reazioni ai bisogni che emergono durante il corso. Infatti i tutor PAS

sono stati istruiti a valorizzare la propria sensibilità, sviluppando un ruolo vicino ed

amicale rispetto ai discenti, ma restando soggetti terzi rispetto alle competenze verti-

cali utilizzate nel corso, anche distaccati rispetto alle dinamiche di erogazione da parte

dei docenti, e quindi capaci di indirizzarli e coordinarne l’efficacia. Quindi, le carat-

teristiche principali della personalità dei tutor PAS sono state: la capacità di cogliere

lo stress e le difficoltà nei discenti (sentire); la naturale predisposizione a reagire in

prima persona, per risolvere le situazioni potenzialmente dannose per il corso (rea-

gire); ed infine la capacità di misurarsi con i docenti per indirizzarli e, se necessario,

meglio strutturare il loro contributo (organizzare). Mentre le tecniche per risolvere de-

terminate situazioni critiche possono essere anche il risultato dell’esperienza, l’intuito

nel cogliere i segnali deboli che possano preludere ad una criticità, nelle interazioni

dirette docente-discente e mediate docente-computer-discente è una preziosa dote

innata di alcuni soggetti, che si è rivelata centrale nel ruolo dei tutor PAS. Il tutor PAS

ha dunque dovuto mostrare di possedere due competenze specifiche: quelle umani-

stiche, relative alle tecniche di interazione uomo-uomo, e quelle più orientate all’uso

delle tecnologie, relative all’interazione mediata.

Il sistema di comunicazione/relazione adottata

Non è inutile approfondire il tema delle interazioni ed in particolare delle dinamiche

comunicative che si sono costruite tra corsisti e tutor, tutor e docenti, e tra tutti i tutor,

in quanto attori che agiscono in prima linea. I docenti, e in modo particolare i tutor,

dovevano far fronte alle difficoltà che i sistemi di comunicazione/relazione mediata

dal computer incorpora, tra le quali:

l’assenza degli aspetti di metacomunicazione verbale, prossemica;

la mancanza di garanzia dell’identità dei soggetti interagenti;

atti comunicativi non sempre interpretabili;

il rischio di non democraticità dello spazio comunicativo (spesso, per motivi

di lentezza o di esitazione, capita che un gruppo di pochi detenga il potere

della parola).

Si è ritenuto quindi che l’illustrazione critica e propositiva e la condivisione dei pos-

sibili scenari, anche di iniziale difficoltà (durante la prima giornata di aula, in condi-

zione di apprendimento classica), avrebbe sicuramente favorito la costruzione di una

futura relazione/comunicazione in grado di superare la maggior parte delle difficoltà

derivanti dai fattori sopra citati. L’impiego della comunicazione mediata e dei suo stru-

menti, se non opportunamente gestito e controllato, può infatti aumentare la sensa-

zione di inadeguatezza che potremmo definire una sorta di resistenza alle tecnologie,

in quanto per molti (esclusivamente adulti) il concetto di comunicazione è solamente

quello de visu: “non ti vedo e/o non ti sento, ergo non possiamo comunicare”. La prima

Page 11: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 93

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

giornata in presenza, è stata dunque di fondamentale importanza, richiedendo ai tutor

e a tutto lo staff presente un momento di studio, volto alla conoscenza delle tipologie

di aula e dei vincoli iniziali, i contatti personali per individuare l’atteggiamento/dispo-

nibilità iniziale, oltre che alle simulazioni per una migliore presentazione del percorso,

cercando di trovare le migliori forme di comunicazione, sia scritta che verbale.

In questo scenario il tutor, in quanto facilitatore, è stato in grado di porre le domande

giuste al momento giusto, osservare, ascoltare e intervenire solo quando opportuno,

fornire feedback adeguati e, quando necessario, sostenere e incoraggiare le attività ed

i prodotti dei corsisti cercando, insieme al docente, quel giusto mix tra fasi espositive

e fasi di dialogo e collaborazione tra pari. Ad esempio, nella metodologia dei wiki, gli

elementi essenziali sono stati: da un lato la capacità del docente di definire temi spe-

cialistici di interesse per quella tipologia di aula, sui quali chiedere i singoli contributi

(fase espositiva), dall’altro lo stimolo del tutor verso i partecipanti, finalizzato a creare,

di intervento in intervento, uno stratificarsi di saperi sempre più tecnici e soprattutto

basati sull’esperienza diretta (fase di dialogo e collaborazione). Il focus è stato quindi

posto sul gruppo, sull’indagine progressiva, sulla riflessione collaborativa.

Sui forum, il tutor, al contrario della figura del docente, ha limitato la propria azione

diretta, privilegiando quella di tramite, di connettore tra corsisti e tra corsisti e do-

cente, e tra corsisti, docente e materiale didattico (ad esempio: invece di rispondere

direttamente al corsista, oltre a chiedere al docente di intervenire, il tutor ha inserito

un messaggio di richiamo per tutti i partecipanti, per spingerli a rispondere ai quesiti

e dubbi dei colleghi), cercando di attivare i processi comunicativi, per poi poterli so-

stenere nei momenti di calo partecipativo.

Infine, dobbiamo ricordare che, contro ogni buona forma comunicativa tradizionale, in

rete diviene importante la ridondanza dell’informazione, ed è stato questo un altro am-

bito con cui il tutor ha dovuto confrontarsi, sapendo che con i diversi strumenti si dove-

va far passare lo stesso messaggio, in modo da andare incontro ai diversi modelli e stili

di comprensione: uno strumento può facilitare una comunicazione parafrasata, un altro

è più idoneo per comunicazioni di sintesi, un altro funge da spazio di ricapitolazione.

Sintonia e collaborazione per l’attività formativa

Tutor - docente Docente - tutor

Raccogliere e portare all’attenzione del docente tutte le eventuali problematiche connesse alle modalità didattiche e alla comprensione degli argomenti

Interpellare il turor prima di inserire un nuovo argomento sul forum e in genere prima di ogni azione “significativa” nelle aree asincrone di comunicazione.

Raccogliere e portare all’attenzione del docente tutti i suggerimenti che proven-gono dai corsisti al fine di soddisfare le loro esigenze di apprendimento.

Interpellare il tutor per segnalare casi di corsisti che inserivano interventi polemi-ci e non attinenti al forum per esamina-re la situazione e trovare una soluzione congiunta.

Risolvere (e non scaricare sul docente!!!) eventuali problemi organizzativi.

Accettare i suggerimenti derivanti dal tu-tor per migliorare la gestione del forum, per poi discuterne ed arrivare ad una proposta concreta.

Page 12: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

94 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

LA GESTIONE DELLE SENSAZIONI PARTECIPATIVE DEI CORSISTIÈ poi opportuno dedicare attenzione all’operazione delicata di gestione delle sensa-

zioni partecipative, che ha richiesto l’impegno di tutto lo staff di progetto, in quanto

consapevole dell’importanza che tale fattore riveste nei processi di apprendimento.

Ancora una volta la figura del tutor assume un’importanza fondamentale negli am-

bienti di apprendimento in rete, soprattutto tenendo conto dell’influenza esercitata

dagli aspetti emotivi sul successo di un corso on line: una delle cause principali della

difficoltà a partecipare è infatti determinata da problemi legati, soprattutto, alla sfera

emotiva. Questo soprattutto quando la situazione di apprendimento è costituita da

una sperimentazione di una metodologia non ancora riconosciuta dai partecipanti, né

per la sua efficacia didattica, né per i vantaggi diretti di cui l’utente può beneficiare.

Recenti studi, su emozioni e insegnamento/apprendimento on line, suggeriscono al

tutor alcuni specifici comportamenti8. Tali studi sono stati oggetto di indagine da parte

dei responsabili didattici del progetto, al fine di esplorare l’aspetto del coinvolgimento

emotivo degli utenti nell’apprendimento on line e poter in seguito individuare quali

comportamenti mettere in atto nelle situazioni problematiche che il corso e la metodo-

logia poteva presentare. I fattori emotivi possono causare alcuni pericoli, quali:

senso di frustrazione legato alla sensazione di feedback inadeguato, a livello

sia qualitativo che quantitativo;

difficoltà di interfacciamento con gli spazi di comunicazione e con i sistemi

tecnici;

senso di incapacità di gestire in maniera ottimale tempi e compiti;

paura della brutta figura e imbarazzo spesso associati ad un ridotto livello di

apprendimento.

Sulla base di tali considerazioni, e grazie ad attività di approfondimento, abbiamo

cercato di evidenziare le situazioni più o meno problematiche, che causavano l’insor-

gere delle emozioni negative all’interno delle aule dei corsi, desumendo quali azioni

dovessero compiere i tutor per arginare le emozioni negative e rafforzare la presenza

di quelle positive. La tabella che proponiamo mette in relazione le più frequenti emo-

zioni dei corsisti e le auspicabili azioni dei tutor. Tale tabella, in virtù dell’applicabilità

in svariate situazioni e contesti e-learning, vuole essere un modello di buone prassi a

cui ricorrere in caso di necessità.

8 O’Regan K. (2003), Emotion and E-learning, in The Journal of Asynchronous Learning Networks, Vol. 7, Issue 3, September, p. 78.

Page 13: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 95

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

Emozione Situazione Situazione

Frustrazione/ansia da prestazione ottimale/insicurezza

Incontrare problemi tecnologici e scollamentotradisponibilitàdi tempi e ore studio previste

Presenza non affidabile della connessione in orario di ufficio

Dimostrare atteggiamenti empatici fornendo supporto 1.psicologico e rassicurare sui tempi e sulla non unicità della situazione.

Difficoltà nella comprensione del calendario, delle consegne/scadenze,della localizzazione e reperimento delle risorse

Predisporre istruzioni e time-sheet delle consegne 2.con chiarezza logica e precisione. Eventualmente fornire un calendario su misura che riproponga gli impedimenti e gli slittamenti richiesti dal singolo.

Navigabilità ed accessibilità del materiale didattico e di approfondimento

Assicurare che i contenuti del corso abbiano link 3.funzionanti, download possibili, ecc. Assicurare differenti tipologie di presentazione del contenuto in modo da andare incontro ai differenti stili di apprendimento.

Problemi amministrativi di accesso (password, problemi dovuti all’ambiente didattico)

Fornire chiarimenti preliminari sulle modalità di 4.accesso al corso. In caso di oscuramento dell’ambiente per problemi tecnici rassicurare tramite e-mail di gruppo garantendo una presenza continua del tutor in grado di rispondere a richieste di materiali, o dialogo con il docente.

Natura o struttura del materiale on line (usabilità)

Verificare preliminarmente l’usabilità dei materiali 5.e rendere esplicita la struttura dei materiali stessi all’interno del corso.

Materiale e comunicazioni datate

Avere cura che i materiali del corso, gli 6.approfondimento inseriti, i test pubblicati, le news e le comunicazioni tramite forum e bacheca siano sempre tenuti aggiornati e che tali aggiornamenti siano in linea con i tempi del calendario di ogni corso.

Forum ad apertura e chiusura fissa moderati dal docente e dal tutor

Intervenire frequentemente, sollecitare al rispetto della 7.netiquette, alle scadenze ed aperture dei tempi di discussione in coerenza con i tempi dell’intera classe, guidare le discussioni. In caso di necessità collettive, rimandare la chiusura del forum dimostrando flessibilità e comprensione.

Tempi lunghi per accedere ai forum o ai data base

Fornire delucidazioni sui requisiti hardware per 8.l’accesso al corso.

Sentirsi isolati

Comunicare con prontezza, incoraggiando la 9.socializzazione e presentando il vantaggio della classe on line e la costante presenza degli altri nei vari spazio di accesso e discussione, oltre che il dialogo continuo anche informale con il tutor.

Essere incapaci di gestire il tempo/ le scadenze

Sollecitare con sensibilità al rispetto delle scadenze 10.(vedi sopra: time-sheet personalizzato).

Vivere con disagio l’esperienza di apprendimento on line

Comunicare con costanza, incoraggiare e sostenere, 11.offrendo valide alternative. Presentare la nuova modalità didattica come un naturale passaggio dalla formazione in presenza ad una formazione più flessibile, su misura per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Guidare l’utente nei vari passaggi dell’ambiente, accompagnandolo nei percorsi della giornata, stimolandolo e facendolo sentire padrone del sistema. Valorizzare il dialogo collettivo e la presenza del docente pronto a rispondere alle varie necessità di personalizzazione.

segue

Page 14: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

96 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

Emozione Situazione Situazione

Paura /Ansia/ Apprensione

Essere in ritardo sui tempi Offrire supporto psicologico e mostrare ove possibile 12.la piena disponibilità dello staff ( e un coordinamento tra tutor quando il corsista frequenta più corsi nella stessa edizione), presentando un riadattamento e un allineamenti dei tutor.

Non sapere esattamente cosa fare Predisporre istruzioni e consegne con chiarezza 13.logica e precisione, offrire scaffolding cognitivo. Evitare le informazioni superflue e diluirle nei giorni qualora siano importanti, in modo da mantenere la concentrazione del corsista su un set minimo di nozioni/scadenze/compiti che lo faccia sentire in grado di affrontare con serenità i task rimanenti.

Non ricevere feedback Comunicare con costanza e continuità, soprattutto con 14.chi necessita maggiore senso di presenza in rete.

Timore ad esporre i propri materiali pubblicamente

Dimostrare atteggiamenti empatici. Attestare 15.prontamente il ricevimento di materiali. Offrire supporto psicologico e incoraggiare alla condivisione. Ogni esperienza può essere importante per il gruppo. Richiedere l’intervento del docente che, esperto della materia, deve riuscire a valorizzare il contributo del singolo in modo da produrre un duplice effetto: senso di sicurezza per il corsista che condivide e incoraggiamento ai corsisti incitandoli a seguirne l’esempio.

Senso di non padronanza degli argomenti rispetto al resto della classe

Sentirsi esposti alle critiche

Far comprendere pubblicamente, tramite forum e 16.attraverso un rinforzo da parte del docente, che la naturale eterogeneità nella composizione della classe è voluta proprio per permettere uno scambio e un apprendimento collettivo. I differenti tipi di conoscenze devono essere valorizzati; i diversi contributi qualora mostrino uno sforzo vero verso la significatività vanno premiati tramite feedback positivo. Il docente deve evitare di rispondere in maniera completa ed esaustiva altrimenti spezza la necessità di approfondimento. I corsisti devono poter individuare anche nel contributo del pari un valore inequivocabile per il raggiungimento ottimale delle competenze.

Comunicare con costanza, incoraggiare e sostenere 17.(favorendo processi di socializzazione on line e atteggiamenti di assunzione di rischi, risk-taking). Uso degli emoticon, delle figure retoriche. Adattare il tono della comunicazione. Il docente deve mantenere un tono formale, ma non distaccato. Il tutor deve essere un supporto, un sostegno, una guida a cui affidarsi. A tale figura si associo uno stile più coinvolgente, in modo che sia sentita più dalla parte dello studente. È importante che il suo ruolo venga non imposto ma legittimato dal corsista.

Vergogna/imbarazzo

Temere la natura impersonale della comunicazione

segue

Page 15: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 97

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

Emozione Situazione Situazione

Entusiasmo

Vivere una nuova esperienza di apprendimento Fornire un feedback positivo. Valorizzare il singolo. 18.

Puntualizzare la necessità di un giudizio critico volto ad una migliore visione in itinere. Fornire esempi pratici della realizzazione di cambiamenti in relazione ai vari input forniti. Fornire apprezzamenti, anche da parte del docente, per un lavoro di crescita e di approfondimento. Prendere il singolo come esempio e presentarlo alla classe anche tramite i forum. Stimolare la condivisione anche del percorso individuale, in modo che tutti possa beneficiare. Premiare lo spirito di classe e il clima di 19.collaborazione fiducia e di identità (professionale e di gruppo) creato.

Sapere usare le nuove tecnologie

Apprezzare i contenuti del corso

Condividere con altri una stessa esperienza a distanza

Ricevere feedback dall’istruttore

Trovare collegamenti ad altre risorse on line

Orgoglio

Riuscire a imparare nell’ambiente on line

Ricevere feedback positivi dagli altri studenti

GLI STRUMENTI ASINCRONI:BASE PER LA METODOLOGIA DI COLLABORATIVE LEARNINGVolendo impostare il progetto sui temi del collaborative learning si è deciso di punta-

re su due strumenti di comunicazione asincrona, il forum ed il wiki, ritenendoli per le

loro caratteristiche i migliori e più intuitivi per l’utilizzo collaborativo.

Il wiki è un sistema che permette di lavorare a più mani su un documento ipertestuale,

consentendo a tutti di sviluppare, integrare, modificare i diversi contenuti e di pubbli-

care, all’interno dell’area web dedicata al progetto, il lavoro di gruppo così costruito.

Tutte le evoluzioni (nel tempo) che tali documenti subiscono, per i continui apporti

dei partecipanti, non vengono eliminate, ed anzi, rimanendo in memoria e visibili (a

richiesta), costituiscono la cronaca del lavoro, che consente di evidenziare alla fine

del percorso, confrontando lo status iniziale con quello finale, il guadagno cognitivo

e dei saperi che il lavoro collaborativo ha generato.

Il forum è lo strumento di base per qualsiasi attività di apprendimento on line. Essendo

uno strumento asincrono, dà il tempo al partecipante di riflettere sul contenuto (do-

manda, osservazione, provocazione), leggendo gli interventi degli altri con maggior

attenzione, prima di esprimere il proprio pensiero. Il forum ha la caratteristica di voler

generare le discussioni poiché, spesso, nelle attività in presenza la discussione critica

e propositiva è carente. La discussione, nell’apprendimento on line, soprattutto se

rivolto agli adulti, diventa l’area di maggiore interesse e di maggiore partecipazione

motivata, generando al suo interno ulteriori contenuti (pratico/operativi, derivanti

dalle esperienze raccontate) che diventano il cuore dell’apprendimento.

Attraverso il forum i partecipanti (attivi o passivi che siano) hanno l’opportunità di

percepire ambiti di contenuti che da soli non avevano capito. È proprio il relazionarsi

con gli altri (portatori di diverse conoscenze ed esperienze) che genera nuovi interessi

e nuove domande da soddisfare.

Il wiki: costruzione della conoscenza e condivisioneIl modello di utilizzo didattico del wiki proposto si è basato sul ruolo del docente.

Questo ha dapprima definito un argomento specialistico sul quale chiedere al gruppo-

Page 16: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

98 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

classe di confrontarsi (dando una propria personale definizione), trovando le neces-

sarie informazioni principali, ripercorrendo le proprie esperienze, riaprendo i cassetti

della memoria delle proprie conoscenze, per poi riportare i risultati sulla pagina del

wiki appositamente preparata, includendovi eventuali link esterni interessanti. A que-

sto punto, ogni membro del gruppo poteva leggere il contributo di tutti, facendolo

proprio ed utilizzandolo come stimolo per successivi approfondimenti ed analisi in

pieno accordo con le logiche del collaborative learning, che richiedono il rispetto

dell’opinione altrui, il dialogo, la capacità di considerare con attenzione gli altri inter-

venti e di andare oltre secondo l’approccio proposto.

Il ruolo del docente era quello di assicurare la supervisione e l’intervento nel momen-

to in cui apparissero inesattezze, per ricollocare la discussione su binari tecnicamente

e formalmente corretti, e in ultimo, alla fine del periodo dedicato allo specifico wiki,

di intervenire con un proprio elaborato finale, che aveva come obiettivo la sintesi di

tutti i contributi/definizioni proposti in una definizione frutto del lavoro di gruppo.

In certo qual modo si è così creato un meccanismo attraverso il quale il sapere e gli

elementi contenutistici di maggior importanza venissero definiti dagli stessi utenti

che, sempre sotto la supervisione dell’esperto, hanno quindi partecipato alla loro

composizione.

In questo modo, lo studente adulto non impara in modo mnemonico, ma interioriz-

za concetti che ha in prima persona partecipato a definire. Il wiki diventa, quindi,

non solo un elemento di forte caratterizzazione del percorso di apprendimento degli

adulti, ma anche un sistema soft per valutare l’acquisizione della conoscenza, gra-

zie all’analisi dei contributi dei partecipanti sui diversi argomenti. Questo strumen-

to, che agevola sia l’apprendimento sia la valutazione delle conoscenze acquisite,

ha permesso anche ad alcuni docenti di personalizzare l’apprendimento, attraverso

spiegazioni, invio di contenuti e approfondimenti rivolti a singoli utenti, che si sono

dimostrati particolarmente utili per loro, mentre per l’intero gruppo sarebbero stati

fuorvianti e ridondanti.

Di particolare interesse è l’analisi nella sequenza delle pagine del wiki (le differenze

tra un intervento e il successivo), fino ad arrivare all’ultima (quella del docente), per

riscontrare la progressiva incorporazione dei contributi precedenti sotto forma di riela-

borazioni, rilanci, ampliamenti di prospettive, ecc. Partendo da una situazione iniziale

statica, distaccata e di diffidenza (soprattutto nei wiki delle prime unità didattiche), si

è potuto riscontrare l’evolversi del contesto, la progressiva familiarizzazione con l’am-

biente di apprendimento, che si sono manifestati anche in digressioni articolate, carat-

terizzate da una certa sicurezza e libertà nell’esprimersi, a volte anche fuori dai temi

trattati, a riprova della situazione di serenità e disponibilità del corsista. Nel procedere

del percorso formativo, gli utenti hanno dimostrato di saper utilizzare il wiki con una

progressiva padronanza dello strumento e delle sue finalità, procedendo come attori

protagonisti dell’apprendimento proprio e del gruppo, non più tesi ad aspettare il tra-

sferimento del sapere dal docente al discente, come nella lezione tradizionale, bensì

proponendo a se stessi e agli altri tematiche, problemi e strumenti di studio.

Successivamente tutti i partecipanti si sono autonomamente indirizzati verso determi-

nate tematiche di maggiore interesse, spaziando tra le varie argomentazioni proposte.

Page 17: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 99

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

È stato questo il motivo principale dell’apertura del forum-wiki trasversale tra tutti i

partecipanti di tutte le edizioni e di tutte le Regioni coinvolte.

Da questa serie di elementi e dall’analisi del comportamento dei corsisti in questo

cammino comune (con riferimento agli aspetti comunicativi, contenutistici, seman-

tici), è doveroso evidenziare come, in alcuni casi, il wiki abbia permesso ai corsisti

di sviluppare momenti di riflessione e condivisione che hanno portato a rivedere le

loro posizioni su argomenti sui quali pensavano di avere assoluta certezza. Seppure

in forma circoscritta, il wiki ha spinto i partecipanti ad una maggiore ricettività (e fi-

ducia) verso il cambiamento e l’innovazione, elementi sostanziali ed auspicabili di un

percorso formativo efficace.

Il ruolo del forumIl forum è stato, con il wiki, lo strumento che ha caratterizzato la metodologia didattica

approntata per il progetto: l’apprendimento collaborativo attraverso la condivisione

dei saperi/esperienze.

Per capire a fondo il tipo di sviluppo che il forum ha seguito nel percorso formati-

vo PAS, bisogna contestualizzarlo rispetto ai beneficiari. Vanno anzitutto ricordate le

problematicità caratteristiche dei corsisti, come la mancanza di tempo per eseguire

le attività previste e quindi la ridotta possibilità di concentrarsi sul forum. Una se-

conda problematicità è stata, inizialmente, la difficoltà di vivere il forum in maniera

significativa dato che, per molti, si trattava di una novità assoluta, molto diversa dal

materiale didattico da studiare e dalle verifiche da superare, che riconducono for-

mazione tradizionale e pertanto non necessitano di un’assimilazione particolare. Un

terzo problema si è evidenziato al momento della prima giornata in presenza, quando

sono stati spiegati lo strumento, il suo fine e le sue modalità di utilizzo, nel quadro

di una visione allargata e contestualizzata al modello didattico, presentando anche gli

obblighi burocratici connessi, cioè l’obbligatorietà di un certo numero di interventi

necessari (mediamente due per ogni unità didattica), per raggiungere un monte ore

equivalenti certificabili. Questo vincolo ha fatto sentire abbastanza coercitiva, almeno

inizialmente, la partecipazione al forum. Nella fase iniziale i corsisti si sono affacciati

timidamente sul forum, rispondendo freddamente alle domande poste dal docente.

Ma l’evolversi delle attività, il ruolo del docente, gli stimoli e la vicinanza del tuor,

hanno fatto sì che, ben presto, la timidezza venisse soppiantata, dapprima, dalla ri-

chiesta di chiarimento di dubbi, per poi arrivare (ed è stato il cuore del progetto) al

racconto nei dettagli delle proprie esperienze lavorative.

Ricordiamo in proposito, ancora una volta, il fondamentale ruolo che riveste, nell’ap-

prendimento degli adulti, l’esperienza propria o altrui intesa essenzialmente come

“concretezza di quanto si vuole apprendere ed applicare operativamente”. Da un li-

vello iniziale di interazione sui forum di tipo orizzontale (domanda-risposta, secondo

un rapporto uno ad uno), si è passati ad una costruzione di significato di tipo verti-

cale, caratterizzata da un albero di interventi articolati, frutto di dialoghi (pure tra i

corsisti stessi) con un rapporto anche di uno a dieci: un intervento del docente, dieci

interventi dei partecipanti. Era infatti compito del docente richiamare e riportare a

tutti l’intervento di un partecipante, esortando gli altri alla riflessione e al contributo.

Page 18: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

100 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

Vi è stata quindi un’evoluzione della capacità di gestione dei forum tematici, grazie

alla ricerca (coadiuvata dai tutor) dei modi di manifestare la propria presenza in rete.

Questa, tra i tanti vantaggi, ha favorito un atteggiamento volto all’analisi dei bisogni e

delle esigenze dell’uditorio, che ha permesso lo sviluppo e il riadattamento dei con-

tenuti della materia (a volte troppo teorici), proponendo attività più stimolanti e più

circostanziate rispetto alle reali problematiche lavorative.

Di seguito proponiamo la stilizzazione di un iter di interventi del corsista, che partono

dal punto base, di utilizzo elementare del forum (domande o risposte a domande),

sino a manifestare un atteggiamento non solo attivo e partecipe, ma caratterizzato

anche da un’effettiva capacità decisionale, tale da collocare il corsista in posizione

centrale, come attore in grado di contribuire a delineare la direzione che il forum

assume.

Intervento/stimolo del DOCENTE

Il corsista risponde a quanto il docente chiede dopo il primo intervento

Il corsista instaura un dialogo con il docente articolando l’argo-

mento attraverso un’analisi, evidenziando pro e contro, facendo

riferimento al testo, utilizzando termini tecnici con pro-

prietà di linguaggio, facendo domande che aprono nuovi oriz-

zonti.

Il corsista si appoggia su interventi dei colleghi

Il corsista non si limita a rispondere al docente, ma elabora per-

sonalmente l’argomento offrendo contributi personali che sono

di spunto ad altri. Il corsista prende parte ai commenti altrui, in-

serendosi e creando una discussione’ quindi un indotto e un’inte-

razione (basilare per la costruzione della conoscenza) tra corsisti

e docente.

Il corsista replica esternando dei dubbi e/o richieste di chiarimento

Inoltre, mette a disposizione materiale di approfondimento, arti-

coli di giornali, leggi, temi ripresi da internet, da sottoporre agli

altri corsisti, dimostrando di sapersi muovere anche oltre i mate-

riali didattici classici. Ancora interviene, sottoponendo la propria

situazione lavorativa alla luce dell’argomento trattato ai colleghi

con un quesito su cui riflettere.

Il corsista lascia morire l’intervento senza replicare al docente

La sfida del docente è stata quella di raggiungere efficacemente

un risultato positivo (l’utilità di quanto emerge dalla discussione

finalizzata alla pratica operativa dei corsisti, alla risoluzione di

Page 19: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 101

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

loro problemi lavorativi). È stato possibile vincere questa sfida

in funzione della sua capacità di ben comunicare la sua prepa-

razione (tradotta nei messaggi), le sue strategie didattiche, la sua

istintiva capacità di rapportarsi ai corsisti pur nella mediazione

che pone il pc.

Il docente ha avuto il ruolo di condurre il gioco, articolandolo

sulla base di dove l’aula lo porterà, assolvendo alla funzione di

guida, traino, sprone e coinvolgimento all’interno del forum.

Al contrario, ciò che si è chiesto al partecipante a questo gioco

(il forum) è stata la volontà di condividere ciò che possiede già,

forse senza esserne consapevole, e cioè le sue capacità,

abilità, attitudini ed esperienze trasversali e lavorative, accumula-

te nel corso della vita. È questo patrimonio di conoscenze tacite

a metterlo in condizione di affrontare, o quantomeno di dare un

contributo importante all’argomento, al dibattito, alla soluzione

di un problema che riguarda più persone.

CONCLUSIONI: PAS TRA PRESENTE E FUTURO DELL’E-LEARNINGDove siamo arrivati, dopo 24 mesi di attività con sei edizioni svolte, 51 corsi, oltre

1.200 utenti impegnati e 60 mila ore di formazione erogate? Riteniamo doveroso uti-

lizzare questa mole di lavoro come il patrimonio di esperienza concreta da cui trarre

una guida di riferimento che possa diventare, per tutte le Pubbliche Amministrazioni

locali che intendono rivolgersi alla metodologia e-learning, una strada segnata attra-

verso la quale tutte le risorse coinvolte possano trovare soluzioni, prendere spunti e

ottimizzarne alcune fasi del percorso di apprendimento.

La prima conclusione di carattere generale che possiamo trarre è che l’e-learning

può rappresentare seriamente un’opportunità operativa di grande importanza, per le

Pubbliche Amministrazioni che si avvicinano a questa innovativa metodologia forma-

tiva. La necessità di acquisire nuove competenze risulta infatti fondamentale per le

strutture pubbliche, sempre più chiamate a offrire ai dipendenti formazione ed aggior-

namento al fine di accompagnare il cambiamento delle Amministrazioni e adattarsi

alle continue pressioni e richieste di innovazione che provengono dal mondo del la-

voro e dalla società. Riteniamo quindi che gli sforzi futuri vadano concentrati verso la

diffusione di queste metodologie, aiutando le Amministrazioni a cogliere il potenziale

didattico delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione.

Nelle pagine precedenti si è evidenziato come PAS abbia accompagnato un recente e im-

portante momento di evoluzione di competenze specialistiche. Queste evoluzioni han-

no spinto la struttura committente (il Dipartimento della funzione pubblica) ad investire

sul capitale intellettuale dei dipendenti per velocizzarne la loro capacità di apprendere e

creare efficienza in un contesto in rapida evoluzione. PAS si è inserito nell’ambito delle

Pubbliche Amministrazioni locali con un duplice obiettivo: da un lato accompagnare

il processo di change organization, dall’altro aggiornare le competenze dei dipendenti

pubblici in un settore delicato ed importante come la gestione degli appalti, mirando

all’efficacia e all’efficienza dei processi di apprendimento e aggiornamento.

Page 20: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

102 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

L’e-learning è stato ritenuto funzionale al raggiungimento di questi obiettivi.

L’esperienza maturata deve essere certamente analizzata con prudenza, vista la sua

innovatività; ma va considerata anche e soprattutto in chiave incrementale, in con-

siderazione del fatto che l’esperienza maturata non potrà che essere ripetuta in un

prossimo futuro, con risultati se possibile migliori di quelli attuali. Le cautele che ci

spingono a considerare con prudenza le possibilità di miglioramento sono dettate da

una serie di fattori:

la necessità di motivare il personale verso una modalità di studio completa-

mente diversa ed innovativa, e per questo motivo potenzialmente difficolto-

sa;

l’esigenza di ridurre i rischi connessi con un’infrastruttura tecnologica non

sempre adeguata;

le problematiche collegate a vincoli di tipo organizzativo.

Il progetto ha anzitutto confermato come non siano ancora sufficientemente diffuse

le conoscenze, di tipo sia informatico che metodologico, necessarie ad un impecca-

bile svolgimento di un’attività di e-learning; ed ha inoltre evidenziato che bisognerà

lavorare per diffondere un’adeguata cultura dell’apprendimento on line, a livello sia

di destinatari che di management. Ciò richiede di operare sulle strutture apicali, pro-

muovendo un cambiamento culturale di ampia portata, del quale occorre avere piena

consapevolezza, per assicurare che gli sforzi da realizzare, connessi con l’utilizzo

dell’e-learning, producano i rilevanti vantaggi attesi in termini tanto di costo quanto

di efficacia. L’insieme di queste considerazioni dà ampia giustificazione alla necessità,

espressa dall’Amministrazione centrale committente, di affiancarsi a partner che ben

conoscessero le problematiche specifiche delle fasi progettuale, erogativa e valutativa

e che, soprattutto, fossero in grado di fornire un valido supporto nell’implementazio-

ne e nella gestione delle attività di apprendimento.

A fronte di quanto appena detto, si deve evidenziare chiaramente quanto sia stata

importante, nella fase progettuale ed erogativa, la cogestione tra le strutture esperte

di e-learning e il Dipartimento della funzione pubblica, con il quale si è creato un

sistema decisionale (PAS come sistema) in cui le competenze tecnico/didattiche e la

conoscenza approfondita della struttura si sono ben amalgamate, consentendo quasi

sempre l’assunzione di decisioni realmente funzionali allo svolgimento del progetto.

L’importanza per PAS di questa azione congiunta si è evidenziata nel modo in cui si

sono resi sequenziali e sinergici gli obiettivi della struttura con gli interessi e le com-

petenze delle risorse umane coinvolte. L’interazione tra questi due ordini di obiettivi

e le caratteristiche dell’e-learning (tecnologie, organizzazione e contenuti) è stata

l’elemento di qualità all’interno delle attività di gestione e di organizzazione.

La complessa gestione di PAS e l’obiettivo di una sua ricaduta efficace sulla qualità

delle risorse umane partecipanti hanno richiesto all’organizzazione la capacità di crea-

re e, dove possibile, consolidare un’intesa tra la struttura e i dipendenti, nella convin-

zione reciproca che l’elemento di successo della prima è costituito dalla competenza

delle proprie risorse umane; e che queste, per mantenere elevati livelli di competenza,

devono sviluppare la capacità di fruire costantemente di continui aggiornamenti, ra-

pidi ed esaustivi. Tutte le entità coinvolte nel progetto a livello organizzativo, per pri-

me le Amministrazioni interessate all’attività, avevano infatti il compito (non sempre

Page 21: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 103

PARTE I - CAPITOLO 3 ANALISI E PROSPETTIVE

svolto in modo puntuale) di predisporre le condizioni necessarie al fine di rendere

possibile il processo di crescita continua delle competenze dei propri dipendenti.

Mentre questi ultimi avevano il compito di utilizzare gli strumenti e la metodologia

messi loro a disposizione da PAS a vantaggio della propria professionalità. Questo

atteggiamento responsabilizzante di PAS ha risposto ad un’altra criticità evidenziata

dai partecipanti, ossia quella della necessità di coinvolgere nel progetto gli utenti e i

loro referenti diretti (il management), mediante la dimostrazione dei benefici concreti

dell’e-learning.

In concreto, l’esperienza ci ha insegnato come il livello di gradimento sia stato più

elevato nelle persone che hanno avuto la possibilità di applicare (nel quotidiano) le

informazioni apprese, rispetto a quelle che non hanno trovato alle nuove conoscenze

uno sbocco immediato, nel proprio ambito lavorativo. Dove è stato possibile, si è

notato come la consapevole partecipazione e l’interesse dei dirigenti abbia giocato

un ruolo cruciale: è stato infatti fondamentale far percepire a tutti i livelli (anche non

coinvolti direttamente nelle attività) come il progetto di e-learning costituisse un’atti-

vità strategica, a elevata priorità rispetto ad altre, seppur importanti, attività quotidia-

ne. A tal proposito possiamo affermare che, in alcuni momenti, è mancata un’efficace

azione di comunicazione, mirante ad accertare che sul progetto stesso e sulle sue

attività operative ci fosse il più ampio consenso possibile.

Tutto ciò ha quindi caratterizzato quello che possiamo definire il Sistema Appalto

Sicuro, costruito a partire dalla volontà del Dipartimento della funzione pubblica

di ottenere attraverso il progetto benefici concreti, sintetizzabili nella possibilità di

aggiornare rapidamente ed efficacemente i dipendenti sul luogo di lavoro, compati-

bilmente con le esigenze operative da un lato e gli stili di apprendimento individuali

dall’altro. Il corretto utilizzo degli strumenti (soprattutto di quelli collegati al collabo-

rative learning) e la fruizione con profitto del percorso di apprendimento, entrambi

certificati dal positivo risultato conseguito nei test on line (in particolare nel test di

fine corso), consentirà ai partecipanti di far valere l’esperienza all’interno del proprio

curriculum.

La scelta di erogare attività di apprendimento di conoscenze di base legate a capacità

di tipo procedurale o tecnico testimonia ancora una volta la volontà di dare vita ad

un sistema di e-learning di tipo incrementale, dove la sperimentazione di progetti

formativi di breve durata e immediatamente fruibili è stata pensata con l’obiettivo

di conseguire in modo graduale una cultura efficiente dell’apprendimento on line.

Tale scelta è emersa in risposta a una delle criticità di partenza evidenziate, e cioè il

timore di affrontare un sistema di apprendimento completamente diverso da quello

tradizionale.

In ultima analisi, dal nostro punto di vista, le difficoltà incontrate, dovute a volte a ca-

renze di progettazione iniziali, alla scarsa autonomia di studio da parte dei partecipan-

ti, a problemi di tempo, alle difficoltà proprie del lavoro cooperativo, sono state uno

stimolo per ragionare su possibili soluzioni, tra le quali, a corollario, dell’esperienza

realizzata, vanno menzionate:

l’importanza di un patto formativo in cui i partecipanti, il committente e gli

Enti organizzatori rendano espliciti i reciproci impegni. Questo può facilitare

l’organizzazione interna della struttura in formazione, riducendo al minimo i

Page 22: IL PROGETTO APPALTO SICURO (PAS). UN MODELLO DI ...sna.gov.it/€¦ · COLLABORATIVO, ANDRAGOGIA E TECNOLOGIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTRODUZIONE Il Progetto prende spunto

104 15° RAPPORTO SULLA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

ANALISI E PROSPETTIVE PARTE I - CAPITOLO 3

problemi di tempo e di organizzazione, e consentire a tutti, sin dall’inizio delle

attività, di avere un quadro certo dello sviluppo contenutistico e temporale del

percorso di apprendimento;

l’importanza di far trovare ai corsisti, grazie al lavoro del docente e del tutor,

un equilibrio studio-lavoro adeguato alle finalità di apprendimento. I cor-

sisti, infatti, anche se con elevate professionalità, non garantiscono sempre

un’elevata autonomia nel gestire la propria formazione, riducendone quindi

gli effetti benefici. È pertanto auspicabile che, grazie all’e-learning, venga

incentivata la responsabilizzazione dell’individuo rispetto alla formazione cui

partecipa;

l’importanza di scegliere una strategia di apprendimento on line (in PAS la

formazione blended) adeguata non solo agli obiettivi e ai contenuti del corso,

ma anche ai vincoli spazio-temporali e tecnologici del contesto di fruizione e

alle abitudini di lavoro del gruppo in formazione;

l’importanza di far capire ai dirigenti e ai partecipanti i vantaggi dell’appren-

dimento collaborativo, evidenziando come la collaborazione richieda coordi-

nazione e sincronia tra i processi di apprendimento ed una certa attitudine e

motivazione al lavoro di gruppo.

Nella speranza che PAS sia solo l’inizio di un circolo virtuoso che possa avvicinare

sempre più le Pubbliche Amministrazioni alla formazione in modalità e-learning, e

con la certezza che oggi tale metodologia abbia tutte le carte in regola per diventare

il principale processo di formazione nelle Pubbliche Amministrazioni, vogliamo fare

un’ultima considerazione, prendendo spunto dall’introduzione di questo lavoro. Se è

vero, che la formazione incide sulle competenze e sulle professionalità, come potreb-

be non incidere ancor di più una metodologia che si basa su un apprendimento diffu-

so e condiviso? Su di un processo di apprendimento in cui tutti imparano da tutti e il

ruolo direttivo del docente classico diventa soprattutto un’attività di assistenza perso-

nalizzata, ancor più mirata all’apprendimento e alle esigenze dei singoli partecipanti?

Su di una metodologia cognitiva in cui la motivazione degli utenti alla partecipazione

(se esiste) è il motore dell’apprendimento, molto più potente dell’insegnamento uno

a molti, grazie alla capacità di creare interdipendenza (costruttiva) tra i membri del

gruppo, condivisione dei compiti e quindi assunzione di responsabilità collettive con

l’obiettivo di costruire qualcosa di nuovo e di ottenere dalla collaborazione un impor-

tante valore aggiunto?