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Il report della Tavola Rotonda Arte e sostenibilità a Livigno
Art In ice Ri-evolution 18a edizione raccoglie i primi frutti dal territorio in occasione del convegno di sabato scorso 25 gennaio coordinato dalla Direttrice
di Telemonteneve Gloria Massera svoltosi all’interno dell’Igloo di via Fontana/via Isola, l’istallazione dal nome “Terzo Paradiso”.
“Sono venuto qui perché dopo aver seminato posso oggi raccogliere alcuni frutti – ha esordito l’artista di fama internazionale Michelangelo Pistoletto
portavoce del progetto di rinascita – Rebirth day – Il Terzo Paradiso è un simbolo che si offre come medium di partecipazione e trasformazione
responsabile che il mondo oggi ci richiede . Nasce una nuova era e noi da protagonisti dobbiamo educare i giovani”. Pistoletto ha accolto gli ospiti d’onore
che hanno illustrato le loro esperienze sul tema dell’incontro, “Arte e sostenibilità” appunto: Marina Cotelli assessore alla cultura del Comune di Sondrio,
Mauro Del Barba Senatore della Repubblica Italiana e ideatore del progetto Morbegno 2020 , Fabio Della Torre Architetto dell’Associazione Stelline
all’interno del Credito Valtellinese.
Ma l’arte è un prodotto responsabile?
“Sì, certamente lo è. Oggi viviamo il momento più irresponsabile come individui e come istituzioni – ha detto Marina Cotelli - c’è necessità di una terza via.
La responsabilità è il motore profondo della sostenibilità, parola che oggi suona desueta . Quello che Pistoletto chiede a tutti di fare è di pensare ad un
nuovo modo di essere nel mondo e di farlo attraverso l’arte, quale linguaggio parlato nei vari campi: architettura scienze sociali scienze naturali, in grado di
un paradiso che inglobi e superi la dialettica tra natura e artifici. Il Terzo Paradiso affida all’arte la responsabilità di trovare una terza via fuori dalla
retorica. Gli artisti sono sempre stati più di chiunque altro capaci di cogliere i mutamenti della, di individuare i temi della contemporaneità e addirittura
anticiparli. Dobbiamo avere fiducia. Joseph Beuys concepiva l’azione dell’arte come un’azione sulla società; come uno sciamano riteneva di poter
dominare le forze della natura, come intellettuale di poter dominare quelle della comunicazione. L’arte io la vedo come qualcosa che sa fare l’estremo
sforzo che nessuno più riesce a fare, nemmeno la religione: cioè prendersi in carico la società lavorarla rimodellarla rieducarla rigenerarla trasfigurarla. È
un atto di orgoglio per l’uomo , una ripresa della coscienza, un riprendere in mano la vita. Stasera ci troviamo dentro un igloo, simbolo di adattamento
dell’uomo ai climi più ostili, strumento di sopravvivenza e di vita a temperature estreme: forse il tema è proprio questo: dobbiamo essere pronti al
cambiamento, saperci adattare perché ne va della nostra sopravvivenza.
Senatore Mauro Del Barba, uno dei fondatori dell’Associazione Morbegno 2020 ,con l’intervento: “Accrescere la consapevolezza e la responsabilità”.
“Abbiamo ripensato e rivisto il nostro lavoro di Morbegno 2020 grazie a lei Maestro: un allestimento un progetto sociale con forte richiamo alle forze
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naturali; ma non disponendo della sua sublime arte e del suo talento, Maestro, e avvertendo comunque il moto interiore che spinge a desiderare un Terzo
Paradiso allora il compito per noi si fa arduo e non privo di insidie. Nel 2009 ricoprivo l’incarico di assessore al bilancio del Comune di Morbegno e sentivo
la forte necessità di gestire con concretezza e solidità il patrimonio ricevuto dai cittadini. Insieme a un gruppo di collaboratori amici affascinato e sedotto
dalle parole ‘sviluppo sostenibile’ ho avvertito un moto interiore verso un nuovo compito: arrivare nelle case entrare nel cuore della gente per dire che
bisognava cambiare il mondo le proprie abitudini personali quelle sociali e dell’economia. Oggi siamo ancora a livello di consapevolezza; sentiamo
l’urgenza di diffondere maggiormente i temi della sostenibilità continuando a promuovere i suoi contenuti nelle scuole ai giovani. Del Barba ha concluso
l’intervento facendo sua una affermazione dell’archistar Renzo Piano. “La bellezza salverà il mondo”. “Ne sono convinto”.
Per l’architetto Fabio della Torre Immobiliare Stelline in Creval questo convegno è stato un’occasione indimenticabile, primordiale, emozionante
soprattutto perché svoltosi all’interno di un opera d’arte del maestro Pistoletto, un’occasione di confronto indispensabile. “Per noi la sostenibilità è parte
essenziale della cultura d’impresa; così come Stelline Servizi immobiliari società del gruppo Creval di cui sono architetto ha l’obbiettivo virtuoso di
costruire la sostenibilità. Sviluppiamo progetti per poter incidere e rigenerare in profondità la realtà ambientale che ci circonda. Fare sintesi attraverso
progetti di architettura sostenibile degli interessi e istanze che una comunità esprime è privilegio ma anche grande responsabilità verso il futuro. Costruire
la sostenibilità è per l’architettura in generale poter dare un contributo, stare dentro quel grembo rigenerativo forse dentro quel Terzo Paradiso per
restituire vita alla terra congiuntamente all’impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici”.
Come potrà cambiare la società di Livigno? È stato chiesto all’ex sindaco oggi assessore al bilancio Lionello Silvestri.
“Nel nuovo Piano di Governo del Territorio abbiamo inserito alcune prescrizioni sostenibili importanti che vanno in questa direzione. Siamo un paese vivo
che ha un indice demografico in salita, dobbiamo per forza costruire bene, anzi meglio”.
È possibile progettare sostenibile? Ha risposto l’architetto Matteo Mottini.
“Sì, Livigno ha fatto passi a gigante; i cittadini sono diventati più sensibili, si predilige l’edilizia ad alta efficienza energetica, la ricerca verso materiali
naturali ; ma sicuramente ci vorrà più sostenibilità nell’economia dei prezzi per adottare queste forme”.
È sta la volta di Tiziana Monterisi di Cittadellarte, che per Nova Civitas lavora secondo principi di bioarchitettura, commercializza materiali edili di
origine naturale e sta realizzando villaggi con case in paglia.
“L’edificio, lo spazio che ci contiene è la nostra terza pelle; l’architettura deve essere eticamente culturalmente tecnicamente impegnata a far divenire il
territorio – la città – la casa un organismo vivente”
“La neve si fa arte e cultura – dichiara l’ideatrice di Art In Ice Ri Evolution Lelia Giacomelli promoter di Lungo Livigno – Questo igloo è uno spazio
anche per lanciare riflessioni nel campo del tessuto, dell’abito che è la nostra seconda pelle, della moda, oggi attenta al fatto estetico che raccoglie l’etico”.
La manifestazione Art In Ice ha sempre coinvolto le scuole che quest’anno hanno risposto ancor meglio degli anni passati”.
Il momento conclusivo dell’incontro è stato senza dubbio il più interessante il più istruttivo, il più emozionante; una ventina di studenti dell’Istituto Aldo
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Moro coordinati dalle insegnanti Elisabetta Ligugli e Francesca Brusa hanno potuto presentare all’artista Michelangelo Pistoletto ognuno la propria
interpretazione del Terzo Paradiso frutto di riflessioni e laboratori che hanno poggiato sul tavolo a forma del Mar Mediterraneo su cui si affacciano diverse
culture del mondo; il simbolo “dell’infinito” è stato dai ragazzi reinventato; chi lo aveva realizzato di fili di lana intrecciati a significare l’unione del mondo,
chi con mille faccine di bambini di tutte le razze, chi ancora un terzo Paradiso di pane piuttosto che di sapone, di bandiere, di candele inneggianti alla pace.
Significative le frasi dei ragazzi che hanno commentato i loro manufatti: “Rinascita di un nuovo mondo preservato nella sua natura”. “Un terzo paradiso
non esiste: bisogna realizzarlo come si crede”. “Bisogna inventare nuove cose in un rapporto più equilibrato tra umanità e pianeta e portarle a conoscenza
del mondo”. “Non devono esistere tante nazionalità sulla terra: ma solo una che è la razza umana”. Il Maestro Pistoletto è rimasto entusiasta. Applaudiva,
sorrideva, firmava autografi, si è reso conto di come le giovani generazioni hanno a cuore il mondo e chiaro il concetto di sostenibilità molto più dei grandi.
“In tutti i vostri lavori c’è emozione e c’è ragione – ha commentato – Molti di loro sono dei cibi, un plauso a voi perché la cucina è una forma di
comunicazione semplice efficace e importantissima. Avete dimostrato una capacità non solo di apprendere ma anche di trasformare la realtà in
responsabilità per il futuro”. “Questa esperienza odierna – gli ha fatto eco il sindaco di Livigno Damiano Bormolini – è stata un’occasione di
confronto speciale che ha generato una nuova fiducia nel mondo, un momento per esprimere nuove idee, una forma di cultura e un impegno che noi
amministratori ci vogliamo prendere verso il nostro paese come ci hanno ricordato i ragazzi”.
Info: www.artinice.org – www.lungolivigno.com
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a u tor e I Lov e Liv ig n o Cr ew il 3 0 g en n a io 2 01 4 . Ca teg or ia r epor t . La scia u n com m en to qu i sopr a u t ilizza n do il tu o a ccou n t di FA CEBOOK
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