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Mercoledìì 13 Agosto 2014 | Anno 4 - Numero 13 | 2.475.000 lettori (dati Audipress 2014/III) | www.carmelocup.altervista.org FIGC ECCO L’INTERVISTA ESCLUSIVA La Federcalcio riparte da Tavecchio “Lavorerò come un negro per l’Italia”. » PAOLITTO Antonio (pag. 2) CHAMPIONS IBRA IN MACELLERIA “Almeno qui me la date la coppa?” Disperato: aggredisce il macellaio » COLLUCCIELLO Guido MOLLO COSA, CAZO? La Carmelo Cup è ripartita, in un contesto surreale, un torneo di parrocchia che si riscopre laico all’improvviso, almeno si sono evi- tate alla prima giornata le urla, le botte e i porchidii (come accadde dopo che un saggio calò l’asso di prima mano): segno di civiltà e di maturità che lascia ben sperare per il prosieguo della manifestazione più attesa dell’estate termolese. Ci teniamo a ringraziare l’associazi- one “Gente di Parrocchie” che con grande impegno e dedizione è rius- cita, anche con un blitz improvviso al consiglio comunale, a strappare 200 euro al sindaco Sbrocca, che ha dimostrato grande disponibilità e entusiasmo nei confronti della man- ifestazione (“vatt a ccattàà u gelat’!” avrebbe detto al presidente dell’as- sociazione lanciando il contante per aria, ndr). Tralasciando la politica coi suoi annessi e connessi che ogni anno incombono sul torneo, possi- amo concentrarci sul calcio gioca- to, quello vero, andato in scena al Fedele Stadium dopo settimane di tensioni e pericoli, di conferme e smentite, di chiamate e sostituti last minute con contratti di lavoro a ter- mine che farebbero impazzire anche il patrio legislatore: “precarietà”, ri- forma dell’art. 18, riforme “Forne- ro” e “Biagi” del mercato del la- voro paiono quisquilie a confronto. Nella gara inaugurale tra Aston Vi- gna e Eminflex, finita 11 a 7 per la compagine di mister Mastrota, sono i contadini a partire meglio. Forti di una bevuta di grappa “prime uve” chiudono il primo tempo sul 5-3, un vantaggio netto con supremazia territoriale. Ma la eminflex si scopre squadra “a rate” e inizia il secondo tempo con altro spirito, rimontando e andando a chiudere sul definitivo 11-7. Nell’altra partita, quella tra MANCHESTER BICI e REAL SARA- ZOZZA a farla da padrone all’inizio è stata la confusione; causa crisi economica i reali non hanno trova- to tutte maglie rosse, Paolitto e Di Cesare si sono presentati con colo- re verde, Bibbò e Liguori in rosso, Mastropaolo (anello di congiunzi- one tra homini sapiens e sapiens sapiens) con divisa rossoverde. La cronaca: vantaggio fulmineo della squadra di patron Nibali con Man- zinho do Brasil, poi è solo Sara- zozza. Il primo tempo finisce 6 a 1. Nella ripresa nonostante il calo fisico dei rossoverdi, con la risal- ita dei neri guidati da un capitan Valentini che striglia la squadra, il punteggio si stabilizza sull’ 11-5. Concludiamo con 2 considerazioni. 1) La foto del mollo non è casuale, ma è un giusto omaggio ad uno come Baccari: uno che grida per 60 minuti “non molliamo!” non deve esser tanto mollo, un po’ di rispetto anche lì. Come diceva il saggio: “vabbè sarà anche log- orroico ma parla troppo!” (cit.) 2) Anche quest’anno Paolitto ci ha tenuto a fare polemica con una maglia ignorante e di pessimo gus- to, pagata allo stesso prezzo del fumo venduto dal pakistano: gridare Palestina Libera in un torneo filo-is- raliano (altrimenti ci manchereb- bero i fondi per andare avanti, ndr) è opportuno quanto un elefante in una cristalleria. La giusta punizione per lui è avergli rovinato il curricu- lum vitae con una foto che gli im- pedirà qualunque tipo di lavoro. Antonio Paolitto Tra le ”gaffe” di Tavecchio e l’incertezza generale, torna la Carmelo Cup

il Resto del Carmelo - Edizione 2014

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Page 1: il Resto del Carmelo - Edizione 2014

Mercoledìì 13 Agosto 2014 | Anno 4 - Numero 13 | 2.475.000 lettori (dati Audipress 2014/III) | www.carmelocup.altervista.org

FIGC ECCO L’INTERVISTA ESCLUSIVA

La Federcalcio riparte da Tavecchio“Lavorerò come un negro per l’Italia”.

» PAOLITTO Antonio (pag. 2)

CHAMPIONS IBRA IN MACELLERIA

“Almeno qui me la date la coppa?”Disperato: aggredisce il macellaio

» COLLUCCIELLO Guido

MOLLO COSA, CAZO?

La Carmelo Cup è ripartita, in un contesto surreale, un torneo di parrocchia che si riscopre laico all’improvviso, almeno si sono evi-tate alla prima giornata le urla, le botte e i porchidii (come accadde dopo che un saggio calò l’asso di prima mano): segno di civiltà e di maturità che lascia ben sperare per il prosieguo della manifestazione più attesa dell’estate termolese. Ci teniamo a ringraziare l’associazi-one “Gente di Parrocchie” che con grande impegno e dedizione è rius-cita, anche con un blitz improvviso al consiglio comunale, a strappare 200 euro al sindaco Sbrocca, che ha dimostrato grande disponibilità e entusiasmo nei confronti della man-ifestazione (“vatt a ccattàà u gelat’!” avrebbe detto al presidente dell’as-sociazione lanciando il contante per aria, ndr). Tralasciando la politica

coi suoi annessi e connessi che ogni anno incombono sul torneo, possi-amo concentrarci sul calcio gioca-to, quello vero, andato in scena al Fedele Stadium dopo settimane di tensioni e pericoli, di conferme e smentite, di chiamate e sostituti last minute con contratti di lavoro a ter-mine che farebbero impazzire anche il patrio legislatore: “precarietà”, ri-forma dell’art. 18, riforme “Forne-ro” e “Biagi” del mercato del la-voro paiono quisquilie a confronto.Nella gara inaugurale tra Aston Vi-gna e Eminflex, finita 11 a 7 per la compagine di mister Mastrota, sono i contadini a partire meglio. Forti di una bevuta di grappa “prime uve” chiudono il primo tempo sul 5-3, un vantaggio netto con supremazia territoriale. Ma la eminflex si scopre squadra “a rate” e inizia il secondo tempo con altro spirito, rimontando

e andando a chiudere sul definitivo 11-7. Nell’altra partita, quella tra MANCHESTER BICI e REAL SARA-ZOZZA a farla da padrone all’inizio è stata la confusione; causa crisi economica i reali non hanno trova-to tutte maglie rosse, Paolitto e Di Cesare si sono presentati con colo-re verde, Bibbò e Liguori in rosso, Mastropaolo (anello di congiunzi-one tra homini sapiens e sapiens sapiens) con divisa rossoverde. La cronaca: vantaggio fulmineo della squadra di patron Nibali con Man-zinho do Brasil, poi è solo Sara-zozza. Il primo tempo finisce 6 a 1. Nella ripresa nonostante il calo fisico dei rossoverdi, con la risal-ita dei neri guidati da un capitan Valentini che striglia la squadra, il punteggio si stabilizza sull’ 11-5.Concludiamo con 2 considerazioni.1) La foto del mollo non è casuale,

ma è un giusto omaggio ad uno come Baccari: uno che grida per 60 minuti “non molliamo!” non deve esser tanto mollo, un po’ di rispetto anche lì. Come diceva il saggio: “vabbè sarà anche log-orroico ma parla troppo!” (cit.)2) Anche quest’anno Paolitto ci ha tenuto a fare polemica con una maglia ignorante e di pessimo gus-to, pagata allo stesso prezzo del fumo venduto dal pakistano: gridare Palestina Libera in un torneo filo-is-raliano (altrimenti ci manchereb-bero i fondi per andare avanti, ndr) è opportuno quanto un elefante in una cristalleria. La giusta punizione per lui è avergli rovinato il curricu-lum vitae con una foto che gli im-pedirà qualunque tipo di lavoro.

Antonio Paolitto

Tra le ”gaffe” di Tavecchio e l’incertezza generale, torna la Carmelo Cup

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EMINFLEX, VITTORIA IN COMODE RATEDopo trent’anni di spietato sponsor, il sempreverde Giorgio Mastrota esulta: “fuori dal letto, i miei calciatori vanno in rete”.Una vittoria inaspettata, quella dell’Eminflex contro l’Aston Vig-na FC. Letale quanto Giurato tra le SS, la squadra-materasso gua-dagna una sconfitta per 3-5 allo scadere del primo tempo, grazie a un fantasmagorico autogol di uno spento Zagaglia, svegliato-si giusto in tempo per chiudere all’ultimo secondo con un atto di generosità nei confronti della squadra avversaria. Notevole la tripletta di un Colasuono in forma, mai smentito nel secondo tempo. Negli ultimi trenta minuti, però, un fenomeno atmosferico ribalta la fortuna dei giocatori in cam-po: un vento chiamato Zeffiro si solleva scatenando l’inferno e soffia la palla in rete per ben cinque volte in 10 minuti. Deg-radata la difesa dell’Aston Vigna, i calciatori decidono di fare sies-ta sotto i grappoli e Pio, ottimo nella prima parte del match e brutta copia di Neuer nella sec-onda, lascia più volte scoperta la porta trasformandosi in un cen-trocampista non richiesto. Min-chillo allora, ceduta la dirigen-za al migliore uomo- assist del

campo, Daniele Salvatore, corre impettito scartando gli avversari ormai ubriachi e segna gli ulti-mi due gol sotto la massima di un non soddisfatto Pio che urla “DAIII, COL CUORE” , chiuden-do la partita per 11-7. Niente da dire, la frase del Portiere della sconfitta Aston ha fatto emozion-are perfino la maglietta di Nello

Chiara Ranalli

I SOFFICI MATERASSI IN SCHIUMA DI LATTICE HANNO LA MEGLIO SUI VITICOLTORI

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ASTON VIGNA FC:BACCARI: 6,5 - soprannominato per il primo tempo PIO TUTTO per-ché dispensa parate per i fotografi e la folta platea, si trasforma in un incitatore nel secondo con i suoi “NON MOLLIAMO”. MANGIATORE DI FAGIOLI.

COLASUONO: 7,5 si presenta al campo da perfetto sconosciuto e vi-ene scambiato per un magazziniere. Dopo 5 gol gli avversari si rendo-no conto che è a tutti gli effetti un giocatore della squadra avversaria. Corre e suda sulla fascia di perti-nenza. MIMMO SCIARRETTA: 6,5 Ad inizio partita il suo compagno D’Abramo gli chiede di non restare troppo isolato davan-ti, lui risponde con un “tranquillo, sto fermo!”. I fatti dimostrano Ben Affleck, lotta su tutti i palloni e per la prima volta nella sua lunga car-

riera (sembra abbia indossato gli scarpini per la prima volta nel XIII secolo, ndr) copre anche in difesa. TOMMASO D’AQUINO

D’ABRAMO: 7 confonde porte con panchine, in fase difensiva è pulito e non disdegna il gol. Vola in campo come una libellula, tace i commen-ti inopportuni e copre le posizioni scoperte. TSHABALALA.

GAZZILLI: 6,5 nato stanco, ha classe da vendere e rinuncia a dispensarla ai suoi compagni. Ag-gredisce pallone, caviglie e campo come una tigre, ma all’improvviso un black out lo trasforma in un ten-ero micino (meow!). SUDARIO.

EMINFLEX:MINCHILLO: 7,5 Imbastisce, ali-menta e giostra la manovra di tut-to il suo team facendo intravedere giocate d’alta scuola. Gran tiratore, fulmina Baccari dalla distanza nel primo tempo. CARNE MONTANA

ZEFFIRO: 8 Acquisto last minute per gli Eminflex, gioca due partite consecutive e sti cazzi della prima. In quella che ci interessa mette a re-ferto cinque reti ed una prestazione maiuscola. CAPS LOCK

MANGIFESTA: 6 Titubante, col tur-bante. Prova a salvare i suoi ma nonostante l’impegno pecca in più di qualche occasione. Necessitereb-be una confessione. GOICOECHEA

ZAGAGLIA: 6+ Coordina i calzini al logo della divisa e pensa alla nuo-va edizione di “Ma come ti vesti?”. Spento, assente, demotivato, mol-

lo. Emblematica la frase a fine pri-mo tempo: “È finita la partita? Un altro tempo?! Ma voi.. eh?!”. ENZO MICCIO

SALVATORE: 6,5 Preciso, sicuro, attento in fase difensiva. Di lui ver-ranno ricordati i fantastici calzetto-ni alla Steve Urkel e l’intervento da macellaio su Sciarretta. VALICO

Marco Di Cesare

ASTON VIGNA FC - EMINFLEX: LE PAGELLE

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ANVEDI CHE ZOZZA!Pronti…. Via! Manzi esce dall’al-levamento e, al primo minuto, segna un gol che rimarrà il solo del primo tempo per la squadra del Giro d’Italia, vittima di un immobilismo che li costringe a “stare troppo sulle gambe”. Gio-co bloccato fino al 16’ ma col pareggio di Dario, re di Persia, si aprono le marcature e si chiudono le persiane in porta. Il Real Sara-zozza , riprese le speranze, tira a segno e va a prendere un thè cal-do(malgrado il clima equatoriale) sul 5-1 tra le palpatine di culo di Liguori a Di Cesare, perfetta-mente conforme allo spirito zoz-zo della sua squadra, e le buone “prestazioni” dei componenti. Premonitrice fu la frase di un Go-mez dei poveri, finto infortunato ad un ginocchio che, di ritorno alle panchine, esclama lieto : “Fino a mo pare che funziona!” E funziona davvero perché dopo due gol dei primi trenta minuti, insieme a Liguori, continua a sgonfiare le gomme del Man-chester Bici gonfiando la rete, incuranti di Manzi e Busico che suonano la carica, tentando in-

vano di accorciare quelle dis-tanze ormai incolmabili. Con un Valentini deluso e la sua frase: “Ho iocato un’ora prima di venì, solo io sto a sudà!”, la partita termina con un onesto 5-11 per il buon vecchio Real.

Poca l’ignoranza in campo, tan-ta quella in panchina ricca di riferimenti artistici che porta-no questa Carmelo Cup a un tasso culturale della Madonna!

C. Ranalli feat. A. Benedetto

SE NON È REAL, SARÀ ZOZZA A METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE

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MANCHESTER BICI

VALENTINI: 7- Premiamo lo spirito da lottatore che mette in campo fin dal primo minuto. Lo penalizziamo con quel “meno” per via della sfu-riata durante il secondo tempo, an-che se - ci teniamo a sottolinearlo – chiederà subito scusa a fine gara. PEPPE FETISH

DI SALVATORE: 6 Si vede poco in fase offensiva, fa una gara ordina-ta senza infamia e senza lode. Ce lo ricordavamo più agguerrito e com-battivo, speriamo non ci deluda an-che nelle prossime gare. FAR(R)O

PANZERA: 6 Intimorisce gli avver-sari davanti l’area di rigore, alza il muro difensivo ma non basta per arginare le scorribande avversarie. CESTO

BUSICO: 6,5 All’inizio della ripresa, quando tutto sembra finito, prova a riaprire il match, invano. IVANO

MANZI: 6,5 Nervoso, reagisce male

quando patron Paolitto gli lascia ac-cuse infamanti. Per il resto, tre gol per un bomber tascabile come lui sono poca roba. MANDZIKIC

MAN. BICI - REAL SARAZOZZA: LE PAGELLEREAL SARAZOZZA

DI CESARE: 8,5 Torna in campo dopo un lungo infortunio (a noi continuano a sembrare tutte scuse, ndr) e lo fa in grande stile: cinque gol sono un ottimo bottino ed un ritorno alle gesta del passato. ARA-GORN

PAOLITTO: 6,5 In campo corre, re-cupera, smercia palloni e non solo. Si presenta al campo con una dis-cutibilissima maglia e tanta erba miracolosa. Trenta euro al grammo, per noi, restano un pochino troppi. PAKISTANO

MASTROPAOLO: 7 Più mastro, che Paolo. Preciso in fase difensiva e pericoloso nelle ripartenze. Non si tira mai indietro e la squadra ne beneficia. CONDIRISO

LIGUORI: 8 Finalmente chiude la bocca e pensa a giocare. Fa parlare i piedi, e ne escono ben quattro gol. Prezioso anche in fase di ripiego. JAGERMEISTER

BIBBO’: 7,5 Non incide in fase offen-siva come ci aveva abituati fino ad ora, ma fa girare alla perfezione la manovra della squadra. ARCHITETTO

Marco D’Abramo

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A TU PER TU COL TAV

Amici sportivi, lettori del resto del carmelo, oggi per voi in esclusiva l’intervista al nuovo padrone del calcio italiano, eletto nonostante molte critiche con una maggioranza schiacciante.

D - Presidente buongiorno, come si sente dopo questa fantastica vitto-ria?R - Come Robben che viene parag-onato a Cerci.D - Cosa farà per rilanciare il calcio italiano?R - Mangerò tante banane, perché contengono fosforo e potassio. A 70 anni suonati sono un alimento fondamentale per mantenere la lu-cidità mentale.D - Ahia, presidente, lei si sposta già su temi delicati: vuole chiarire una volta per tutte la questione optì pobà?R - No.D - E perché lo ha detto allora?R - Perché ce l’ho piccolo e sono invidioso dell’albero maestro dei negri; inoltre non avendo i soldi di Berlusconi non posso permettermi

di fare la vita sessuale che vorrei, come fa lui con le olgettine (ride, ndr.)D - Tavecchio, lei sa cos’è il nazis-mo?R - No, ma ogni tanto mi sale.D - Caro presidente, come pretende di insegnare i sani valori dello sport, pur essendo lei un pluricondannato a livello penale?R - In questo Paese se non rubi non puoi dare lezioni di vita o ricoprire cariche importanti; il mio è il profilo giusto.D - Cosa vuol dire in conclusione ai tanti lettori del resto del carmelo?R - Meritate di morire a mazzate, andate tutti a fare i barristi. Ciao, un bacio.

A. Paolitto feat. C. Tavecchio

IL PROTAGONISTA DEL MOMENTO IN UN’INTERVISTA ESCLUSIVA

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TI RICORDO ANCORA

Buongiorno a tutti, cari amici e let-tori del resto del Carmelo. Anche quest’anno, immancabile, arriva la rubrica amarcord più seguita e nostalgica del mondo. Si parte subito col botto, oggi vogliamo ri-cordare le eroiche gesta di Roberto Maglione, un uomo che nel bene e nel male ha fatto molto parlare di sé. Attimi di nostalgia canaglia purissima, con annessa lacrimuc-cia, per quest’uomo, vero italiano medio come pochi. Roberto nasce come portiere di dubbio gusto (ma quanto se la ricredeva di essere forte, ndr.) e comincia a calcare i blasonati campetti dello stamford brigida e del fidelity stadium fin da bambino. Capendo che forse il des-tino non era proprio nelle sue mani e nei suoi guanti, decide di passare inspiegabilmente in attacco, e di provare a fare tanti gol: complici squadre avversarie che applicavano una difesa zemaniana riesce anche a farlo, dopo tante chiacchiere, ma a sentirlo parlare pareva fosse il

nuovo Messi. Un primo capolavoro lo regala quando pretende di forza di entrare nello staff organizzati-vo della carmelo cup promettendo mari e monti: in realtà si trattava di fare due semplici cose, parlare con la preside e col don per confermare il campo e la partnership parrocchi-ale; la storia, purtroppo, è ben altra e tristemente nota, coi soliti fessi Paolitto e Minchillo (per dovere di cronaca, quest’ultimo attende an-cora la quota di Benny che si è im-pennata con gli interessi moratori) che dovettero sbrogliare da soli la matassa intricata, per la serie, se-dotti e abbandonati. La svolta arriva poco meno di due anni fa: Roberto si innamora di Cristina, una giovane e promettente bellezza locale e de-cide di metter su famiglia; da allora neanche “chi l’ha visto” ha più sue notizie. Da ottimo italiano medio, quelle poche volte che lo si vede at-tivo sul territorio lo fa per questioni politiche, legandosi al nuovo partito del Movimento5stalle, guidato da

Michele Misseri; si cominciano a toccare temi importanti come quelli della sovranità monetaria e dell’us-cita dall’euro con la stessa prepa-razione e competenza tecnica pos-seduta da Salvatore Bagni nelle sue immortali telecronache, col preved-ibile risultato flop alle elezioni. Ma il giovane Robertino non si abbatte e rilancia alla grande compiendo recentemente l’ultimo grande capo-lavoro, quello da indiscusso artista tirapacchi: dopo aver chiesto per un estate intera della carmelo cup, sul più bello si tira indietro con un “ti faccio sapere” che non lascia nulla di intentato al caso. Per la cronaca, il sottoscritto non l’ha ancora sapu-to, ma voci di corridoio parlano di un’assunzione alle poste che gli ha svoltato la vita e gli permetterà di metter su famiglia con donna Cristi-na. A San Basso poi si è veramente superato, dicendo che andava ad un altro falò ma che sarebbe passato a salutare, ovviamente senza pagare, perché “siamo tutti una grande fa-

miglia” (cit.): uno scrocco in grande stile degno della sua linea politica ribelle; a pensare che Socrate pur di esser coerente fino in fondo bevve cicuta e morì invece di scappare non ci resta che piangere. Ci piace ricordarlo così, come un uomo che ti rimproverava sempre perché non lo chiamavi a calcetto ma quando lo chiamavi non era mai disponibile; per lui, tirapacchi indiscusso, non poteva che esserci lavoro migliore, quello alle poste, perché il tempo è galantuomo con gli onesti, e noi, caro Roberto, non possiamo che ringraziarti per avercelo ricordato.

Antonio Paolitto

ROBERTO MAGLIONE: UN PACCO TIRA L’ALTRO MA SIAMO TUTTI UNA GRANDE FAMIGLIA

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