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Slides tratte da: Andrea Resti Andrea Sironi Rischio e valore nelle banche Misura, regolamentazione, gestione Il rischio di liquidità

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Slides tratte da:

Andrea Resti

Andrea Sironi

Rischio e valore nelle banche

Misura, regolamentazione, gestione

Il rischio di liquidità

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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AGENDA

• Il rischio di liquidità

• Il funding risk

•Il market liquidity risk

•Conclusioni

• Esercizi

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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• La diversa struttura per scadenza dell’attivo e del passivo di una banca non origina soltanto rischi per la sua redditività o per il suo valore corrente

• Il mismatch temporale tra passività (a breve) ed attività (più a lungo termine) può provocare l’impossibilità di onorare tempestivamente un volume di richieste di rimborso inaspettatamente elevato delle proprie passività.

Il rischio di liquidità

Rischio di liquidità

Funding risk Market liquidity risk

Il rischio che la banca non sia in grado di far fronte a deflussi di

cassa attesi e inattesi.

Il rischio che la banca, per monetizzare una posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne in misura significativa (e sfavorevole) il prezzo.

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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• Alcuni prodotti forniti dalla banca a risparmiatori e imprese e alcuni fattori o circostanze possono rendere più acuto il rischio di liquidità.

Il rischio di liquidità

Prodotti

Prodotti che lasciano alle controparti un elevato grado di opzionalità nel determinare i flussi di cassa futuri

Prodotti che richiedono alla banca di versare margini di garanzia che possono aumentare in maniera inattesa (es. derivati OTC)

Fattori o Circostanze

Individuali (Specifici

della banca)

Sistemici

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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• Fattori individuali

• Fattori sistemici

• Il rischio di liquidità è cresciuto negli ultimi anni a causa della globalizzazione dei mercati finanziari (difficoltà a prevedere i flussi futuri), della tecnologia (rapido trasferimento di fondi), delle cartolarizzazioni (richieste di linee di liquidità) e dello sviluppo degli hedge funds (veloci spostamenti di fondi consistenti). La concentrazione rende invece più delicate le implicazioni del dissesto di grandi gruppi.

Fattori e circostanze

Eventi che spingono il pubblico a recuperare i crediti concessi alla banca come la diffusione di notizie circa la veridicità dei bilanci o la decisione di peggiorare il rating della banca

Crisi generalizzate di fiducia che inducono i depositanti a richiedere il rimborso dei depositi oppure la temporanea inattività dei mercati

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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• Il funding risk viene misurato secondo 3 possibili approcci:

l’approccio degli stock misura lo stock di attività finanziarie prontamente “monetizzabili” utilizzabili per fronteggiare un’eventuale crisi di liquidità;

l’approccio dei flussi di cassa confronta i flussi di cassa attesi in entrata e in uscita, raggruppandoli in fasce di scadenza omogenee e verificando che i primi garantiscano la copertura dei secondi;

l’approccio ibrido: ai flussi di cassa effettivi vengono sommati i flussi ottenibili attraverso la vendita (o l’utilizzo come garanzia) delle attività finanziarie prontamente monetizzabili.

• Si considerano di norma non i flussi contrattuali, ma quelli effettivi, corretti per

tenere conto del probabile comportamento delle controparti.

La misura del funding risk

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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• Bilancio riclassificato per evidenziare le voci che influenzano il rischio di funding:

L’approccio degli stock

Attività Passività

Contante e simili 10 Raccolta a breve termine 100

Impieghi (effettivamente liquidabili) Depositi di clientela

- a vista e simili, prontamente liquidabili 200 - quota ritenuta volatile 600

Titoli (unencumbered)

- non impegnati 1.000

- meno scarti di sicurezza (haircut) -120

Totale attività monetizzabili (AM) 1.090 Totale passività volatili (PV) 700

Impieghi (altri) Depositi di clientela

- a vista e simili, non prontamente liquidabili 580 - quota ritenuta stabile 1.600

- a scadenza 1.500 Raccolta a medio lungo termine 1.000

Titoli (altri) Altri fondi a lunga scadenza 300

- già impegnati 400 Capitale 400

- non liquidabili o non accettati in garanzia 20

- scarti di sicurezza (haircut) 120

Immobilizzazioni finanziarie 150

Immobilizzazioni materiali 100

Immobilizzazioni immateriali 40

Totale per cassa 4.000 Totale per cassa 4.000

Impegni a erogare (I) 300 Linee di credito stabilmente disponibili (L) 80

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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Attività monetizzabili (AM)

L’approccio degli stock

Passività volatili (PV)

Attività rapidamente convertibili in contante: impieghi a vista, liquidabili

senza compromettere rapporti coi clienti e stabilità dei debitori e titoli non impegnati (unencumbered) al netto di un haircut che riflette la probabile minusvalenza in caso di liquidazione o la differenza tra il valore dei titoli ed il prestito ottenibile a fronte

degli stessi.

Finanziamenti a vista il cui rinnovo non è certo:

raccolta da controparti professionali e quota di depositi

a vista non stabile.

Una quota dei depositi a vista (cosiddetti “core deposits”) può

essere considerata stabile ed esclusa dalle passività volatili

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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Impegni ad erogare (I)

L’approccio degli stock

Linee di credito stabilmente disponibili (L)

Poste sotto la linea che indicano un impegno irrevocabile della

banca a erogare fondi Impegni irrevocabili assunti a favore

della banca da terzi

Cash Capital Position (CCP)

Porzione di attività monetizzabili non assorbita da passività volatili e, secondo la prassi di alcune banche, dagli impegni ad erogare:

CCP = AM – PV 9,75% del totale dell’attivo nell’esempio di slide 7

CCP = AM - PV - I 2,25% del totale dell’attivo

Una CCP elevata indica la capacità di resistere a tensioni di liquidità

© Resti e Sironi, 2008

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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L’approccio degli stock

© Resti e Sironi, 2008

• Il CCP non è l’unico indicatore riconducibile all’approccio degli stock

Un altro esempio è dato dai long term funding ratios quota di attività con scadenza superiore a n anni finanziata con passività

con scadenza ugualmente elevata

Poiché le banche operano una trasformazione delle scadenze, i long term funding ratios

sono quasi sempre inferiori al 100%

•Valori particolarmente modesti possono comunque essere sintomatici di squilibri nella struttura delle attività e delle passività

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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L’approccio dei flussi di cassa

© Resti e Sironi, 2008

• L’approccio degli stock suddivide le attività e le passività in stabili e instabili • Nella realtà esistono infinite “sfumature” di liquidità: ad esempio, una posta a

vista è certamente più liquida di un’attività/passività vincolata per un mese

È quindi oppurtuno riclassificare il bilancio secondo una “scala delle scadenze” (maturity ladder)

• Sono da considerare anche introiti ed esborsi intermedi di poste con scadenza

lontana nel tempo

• Nella tabella successiva i flussi di cassa sono allocati su una scala di 11 gradini che rispecchia le aspettative della banca ed è relativa a un quadro di mercato normale o moderatamente teso

• Gli eventuali scenari più critici devono essere quantificati a parte

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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L’approccio dei flussi di cassa

© Resti e Sironi, 2008

Come in precedenza, il trattamento delle poste a vista è basato su una stima della scadenza effettiva e non di quella contrattuale

Fascia

(limite

superiore)

Flussi attesi in entrata Flussi attesi in uscita Flussi

netti

Flussi

netti

cumulati Impieghi Titoli

Contanti

e altro

Depositi da

clientela

Altra

raccolta

Obbliga-

zioni

Impegni

a erogare

Overnight 40 10 -20 -20 -10 0 0

1 settimana 30 -50 -20 -15 -55 -55

2 settimane 80 -70 -15 -20 -25 -80

1 mese 70 100 -200 -15 -50 -10 -105 -185

2 mesi 100 90 -330 -10 -50 -10 -210 -395

3 mesi 200 110 -300 -10 -100 -10 -110 -505

1 anno 400 100 -400 -110 -100 -110 -615

3 anni 400 200 -300 -200 -300 -200 -815

5 anni 300 700 -650 -450 -100 -915

10 anni 650 100 750 -165

Oltre 200 50 250 85

Totale 2470 1450 10 -2320 -400 -1050 -75 85

Esempio di flussi di cassa attesi

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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L’approccio dei flussi di cassa

© Resti e Sironi, 2008

• La colonna “Flussi netti” indica il saldo relativo ad ogni singola fascia temporale

liquidity gap

• La colonna “Flussi netti cumulati” presenta lo sbilancio relativo ai flussi presenti in una certa fascia e in tutte quelle precedenti

liquidity gap cumulato

• Valori negativi dei liquidity gap suggeriscono che la banca non è in grado di coprire con i flussi di cassa in entrata le prevedibili fuoriuscite monetarie

• Il quadro che emerge dalla Tabella di slide 12 è scarsamente affidabile poiché

non si considera che gli unencumbered assets possono essere utilizzati come garanzie per finanziamenti anche nel brevissimo termine

approccio ibrido

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

14 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido

• È possibile utilizzare gli unencumbered eligible assets come garanzie per ottenere credito attraverso operazioni di pronti contro termine.

• Considerando un’obbligazione di Stato zero coupon è possibile ottenere una quota (ad esempio il 90%) del valore corrente del titolo, a causa dello scarto di sicurezza (haircut).

Una quota significativa di unencumbered eligible assets andrà dunque ascritta alle fasce a brevissimo termine, mentre l’haircut e le quote interessi andranno lasciati

nelle fasce di scadenza originarie

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

15 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido

Fascia

(limite

superiore)

Flussi attesi in entrata Flussi attesi in uscita Fluss

i netti

Flussi

netti

cumulat

i Impieghi Titoli

Contanti e

altro

Depositi da

clientela

Altra

raccolta

Obbliga-

zioni

Impegni a

erogare

Overnight 40 600 10 -20 -20 -10 600 600

1 settimana 30 100 -50 -20 -15 45 645

2 settimane 80 100 -70 -15 -20 75 720

1 mese 70 80 -200 -15 -50 -10 -125 595

2 mesi 100 -330 -10 -50 -10 -300 295

3 mesi 200 -300 -10 -100 -10 -220 75

1 anno 400 -400 -110 -100 -210 -135

3 anni 400 150 -300 -200 -300 -250 -385

5 anni 300 300 -650 -450 -500 -885

10 anni 650 120 770 -115

Oltre 200 200 85

Totale 2470 1450 10 -2320 -400 -1050 -75 85

• Modifichiamo la tabella della slide 12 tenendo conto degli unencumberd assets

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

16 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido

-1500

-1000

-500

0

500

1000

Impieghi

Titoli

Contanti e altro

Depositi da clientela

Altra raccolta

Obbligazioni

Impegni a erogare

Flussi netti cumulati

• I liquidity gap (periodali e cumulati) legati alle fasce di scadenza più ravvicinate appaiono ora positivi

• Nei prossimi

periodi la banca appare dunque sostanzialmente immune dal rischio di eccessive tensioni nella liquidità

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

17 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido – le poste con flussi di cassa incerti

• I risultati esposti risentono delle ipotesi adottate per assegnare i flussi attesi alle diverse fasce del maturity ladder.

• L’incertezza sui flussi di cassa futuri può riguardare

l’entità il profilo temporale entrambe

• Le ipotesi adottate sono diverse a seconda delle finalità dell’analisi.

• E’ necessario non limitarsi ad uno scenario “atteso” (tabelle slide 12 e 15), ma verificare quanto il liquidity gap potrebbe deteriorarsi in condizioni sfavorevoli.

Titoli a tasso variabile, interest

rate swap, opzioni europee

Ad esempio i flussi di cassa associati al possibile

rimborso anticipato dei titoli callable o dei mutui

Flussi associati all’utilizzo di linee di credito

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

18 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido – le poste con flussi di cassa incerti

• Il trattamento delle poste aventi flussi di cassa incerti (in particolare di quelle a scadenza indeterminata, dette anche non maturing products) può seguire due strade:

• Modelli basati sui portafogli di replica e modelli basati sulla teoria delle opzioni

• Mirano a rappresentare i possibili effetti delle opzioni

implicite nei prodotti a scadenza indeterminata

• Esercizi di simulazione rivolti a stimare

gli effetti di uno scenario particolarmente avverso .

la modellizzazione dell’incertezza

le prove di stress

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

19 © Resti e Sironi, 2008

Approccio Ibrido – la modellizzazione dell’incertezza

• Nell’approccio dei portafogli di replica, un prodotto a scadenza indeterminata p è replicato mediante un portafoglio di strumenti elementari P, costruito in modo tale da comportarsi in maniera analoga al primo in presenza di variazioni nei tassi di interesse

Per esempio, se p è un deposito in conto corrente senza scadenza, si può

pensare che esso equivalga a un portafoglio P di dodici depositi a scadenza, associati a istanti successivi nel tempo

• Con l’approccio basato sulla teoria delle opzioni, si modellizza il valore delle opzioni contenute nei prodotti a scadenza incerta In particolare, nei modelli basati sull’option-adjusted spread il valore dell’opzione è ricavato attraverso lo spread tra il rendimento di un bond rimborsabile anticipatamente e un analogo bond privo di tale opzione

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

20 © Resti e Sironi, 2008

Le prove di stress e i contigency funding plans

• Ci sono diversi approcci:

• E’ possibile utilizzare questi approcci per simulare disgiuntamente l’effetto di singoli fattori di rischio, oppure per costruire scenari worst-case in cui più

fattori di rischio agiscono congiuntamente

l’approccio storico utilizza come base di

riferimento eventi accaduti in passato alla banca, ad altri

intermediari o ai mercati

l’approccio statistico utilizza

le informazioni storiche per

ricavare una stima ragionevole degli shock associati ad

una fase di tensione sulla liquidità

l’approccio judgement-based utilizza congetture soggettive formulate dal top management della banca, eventualmente con l’aiuto del risk management, delle autorità di vigilanza o di consulenti esterni

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-3000

-2500

-2000

-1500

-1000

-500

0

Ov

ern

igh

t

1 s

ett

ima

na

2 s

ett

ima

ne

1 m

ese

2 m

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3 m

esi

1 a

nn

o

3 a

nn

i

5 a

nn

i

10

an

ni

olt

re

mil

ion

i d

i eu

ro

Scenario base

Scenario di stress

Scenario base

Scenario di stress

Le barre verticali

indicano valori di

periodo, le linee

indicano valori cumulati.

Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

21 © Resti e Sironi, 2008

Crisi di panico dei depositanti

Barre e linea a tratteggio intermittente deflussi scenario basato sui valori attesi (tabelle slide 12 e 15);

Barre e linea a tratteggio continuo effetti di un calo di fiducia nella banca la percentuale di depositi e altra raccolta ritirata entro una settimana aumenta dal 4% al 12% circa.

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

22 © Resti e Sironi, 2008

Shock sui mercati

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600O

vern

igh

t

1 s

ett

ima

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2 s

ett

ima

ne

1 m

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2 m

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3 m

esi

1 a

nn

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3 a

nn

i

5 a

nn

i

10

an

ni

olt

re

mil

ion

i d

i eu

ro

Scenario base

Scenario di stress

Scenario base

Scenario di stress

Le barre verticali

indicano valori di

periodo, le linee

indicano valori cumulati.

Intermittente scenario-base (contraddistinto dalla possibilità di monetizzare overnight 600 milioni di titoli – slide 15) Istogrammi e linea a tratteggio continuo flussi di cassa attesi a seguito di uno shock

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

23 © Resti e Sironi, 2008

Shock sui mercati e Shock sui depositi

-1200

-1000

-800

-600

-400

-200

0

200

400

600

800

1000

Scenario base

Shock sui depositi

Shock sui mercati

Entrambi gli shock

La banca è in grado di resistere a una riduzione dei finanziamenti garantiti da titoli, ma risulta più sensibile a una accelerazione nel rimborso dei depositi e delle altre forme di raccolta a breve. In presenza di condizioni critiche per entrambi i fattori di rischio, i flussi netti cumulati diventano negativi prima di un mese, con possibili problemi di stabilità finanziaria.

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

24 © Resti e Sironi, 2008

I limiti dell’analisi degli scenari di stress

In verità:

è abbastanza inverosimile che uno scenario di stress comporti la variazione del profilo temporale di una sola posta (o due), lasciando invariate le altre. In caso di turbolenza dei mercati, ad esempio, mentre diventa più difficile ottenere linee di liquidità garantite da titoli, è possibile che si verifichi anche un aumento dei depositi della clientela.

“cumulare” algebricamente gli effetti dei due shock può non essere il modo più corretto per tenere conto congiuntamente di diversi fattori di rischio

Lo scenario potrebbe risultare

eccessivamente pessimistico

L’impatto sul rischio di liquidità potrebbe anche amplificarsi. In caso di crisi di fiducia

nella banca e crisi valutaria, anche i depositanti meno “emotivi” potrebbero

voler ritirare i propri risparmi

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

25 © Resti e Sironi, 2008

I contingency funding plans

• Nonostante i limiti le prove di stress permettono alla banca di pianificare per tempo i “piani di emergenza” (“contingency funding plan” o CFP)

• Un CFP passa in rassegna le diverse fonti di funding supplementare disponibili in

caso di shock di liquidità • Si stabilisce l’ordine di priorità in cui esse devono essere attivate, tenendo conto

della flessibilità, del costo e del tipo di shock in atto • In presenza di uno shock specifico ha senso contare su prestiti da parte di altre

istituzioni finanziarie, mentre in caso di una crisi generalizzata è opportuno rivolgersi alla Banca centrale.

• Il CFP indica inoltre, in dettaglio, le persone e le strutture responsabili di attuare

le politiche di funding straordinarie • Un adeguato CFP può aiutare a ridurre l’entità e la durata dello shock di liquidità

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

26 © Resti e Sironi, 2008

Due particolarità del funding risk

• Il funding risk si manifesta attraverso squilibri temporanei nei flussi di cassa disponibili, ma non necessariamente provoca perdite

• I disallineamenti tra scadenze non devono essere coperti da capitale ma attraverso attività liquide e unencumbered assets. Un maggior grado di capitalizzazione rende meno probabile il verificarsi di crisi di liquidità

• Se la banca è costituita da diverse entità giuridiche in presenza di una crisi di liquidità non è possibile spostare liberamente fondi a causa dell’opposizione delle diverse autorità di vigilanza

• Nei prossimi anni le attività di vigilanza sempre più integrate e coordinate nell’Unione Europea, permetteranno una gestione del funding risk maggiormente accentrata.

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

27 © Resti e Sironi, 2008

Il market liquidity risk

• Il market liquidity risk è il rischio che una banca non riesca a monetizzare una posizione in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa (e sfavorevole) il prezzo, a causa dell’insufficiente profondità (o della limitata operatività) del mercato finanziario in cui tali attività vengono scambiate.

• Solo in presenza di quantitativi inferiori ai volumi associati alle migliori quotazioni disponibili il bid/ask spread è costante e relativamente modesto

prezzi di vendita (ask)

prezzo medio bid/ask

profondità

delle quotazioniammontare della posizione (P)

pre

zzo

s

,s k P M

prezzi di acquisto (bid)

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

28 © Resti e Sironi, 2008

Il market liquidity risk • In generale, più un mercato è ampio, spesso e liquido più è in grado di resistere

all’urto di un forte ordine di vendita senza mostrare un eccessivo allargamento dello spread.

• Le banche solitamente valorizzano i propri titoli al prezzo medio tra bid e ask

• Quando si vende una posizione, è necessario tenere conto del minor ricavo legato alla differenza tra prezzo medio e prezzo bid:

• In occasione di una vendita di grandi dimensioni lo spread può allontanarsi dal proprio valore medio risultando ad esempio pari a s +k (funzione crescente della dimensione della posizione P e decrescente della dimensione del mercato M)

2

sC P

costo totale del market liquidity risk

,

2

s k P MC P

prezzo della posizione venduta

bid/ask spread

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

29 © Resti e Sironi, 2008

Il market liquidity risk

• La specificazione della funzione che lega k a P e M non è semplice e tende a modificarsi nel tempo

• Il costo C dipende anche dalla gradualità con cui avvengono le negoziazioni: una vendita per piccoli blocchi non necessariamente provoca una riduzione del prezzo o un ampliamento del bid/ask spread

• Una specificazione più analitica è stata proposta da Dowd nel 2002:

1

212

Ts PC P e

M

Dimensione relativa della posizione da

liquidare

T è il periodo di tempo in cui la banca desidera liquidare la posizione mentre i due parametri λ vengono stimati empiricamente e dipendono dall’elasticità di C a P/M e a T

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30 © Resti e Sironi, 2008

Conclusioni

• Il rischio di liquidità può esacerbare gli shock generati dall’instabilità dei mercato o da temporanee crisi di fiducia con conseguenze potenzialmente drammatiche per la stabilità degli intermediari finanziari.

• Le metodologie per misurare questa tipologia di rischio sono ancora ad uno stadio ancora piuttosto embrionale.

• È possibile valutare il rischio di liquidità relativo ad una banca attraverso semplici indicatori (come la cash capital position) basati sullo stato patrimoniale, verificando la compatibilità tra introiti attesi e uscite di cassa.

• Più difficile è allontanarsi dalle traiettorie attese dei flussi di cassa futuri con le analisi degli scenari di stress ancora piuttosto arbitrarie e prive di un solido fondamento metodologico.

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

31 © Resti e Sironi, 2008

Esercizi/1 1. Considerate le seguenti affermazioni: nel calcolo della liquidità ottenibile da

unencumbered assets, si utilizza un haircut per tenere conto:

I. della percentuale di titoli che non possono essere oggetto di operazioni pronti contro termine, in quanto già diversamente impegnati;

II. dei margini di sicurezza richiesti dalla controparte che eroga il finanziamento;

III. del possibile deprezzamento dei titoli; IV. della percentuale di titoli (per esempio: azioni non quotate) che non

verrebbero accettati come sottostante di un’operazione di repurchase agreement.

Quali tra esse sono corrette? a) solo la I. b) tutte tranne la III. c) la II e la III. d) solo la IV.

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Rischio e valore nelle banche Il rischio di liquidità

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2. Sulla base dello stato patrimoniale semplificato rappresentato nella Tabella seguente, ed utilizzando l’approccio dei flussi “puro” calcolate i liquidity gap e i liquidity gap cumulati della banca sulle seguenti scadenze: i) overnight; ii) a un mese; iii) a due mesi; iv) a tre mesi. Nel farlo, ipotizzate che: a) si preveda il rimborso del 10% dei depositi a vista e di un altro 10% entro ogni mese successivo; b) gli impieghi siano al 30% a vista e al 70% a due anni, ma solo la metà di quelli a vista sia considerata immediatamente esigibile senza danni per i rischi di credito o le relazioni di clientela; c) il 20% dei titoli scada tra 2,5 mesi, ed il restante 80% tra tre anni; d) ogni cinquanta giorni, a cominciare da domani, sia previsto il rimborso del 20% delle obbligazioni emesse dalla banca.

Esercizi/2

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Esercizi/2

Supponete ora che i titoli diversi da quelli a 2,5 mesi, al netto di un haircut del 15%, possano formare oggetto di operazioni pronti contro termine attivabili per metà overnight e per metà entro una settimana, e ricalcolate i liquidity gap applicando l’approccio ibrido. Commentate brevemente i risultati ottenuti.

Attivo Passivo

Contanti 20 Depositi 1300

Titoli 600 Obbligazioni 150

Impieghi 1000 Patrimonio 170

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Esercizi/3

3. Due banche dismettono entrambe una consistente posizione in titoli. La prima vende 5 miliardi di euro di titoli su un mercato dove le negoziazioni ammontano, in media, a 100 miliardi al giorno; la seconda vende 2 miliardi di titoli in un mercato dove le negoziazioni ammontano, in media, a 5 miliardi al giorno.

Considerate le seguenti affermazioni: I. la prima banca avrà un maggiore market liquidity risk, perché la dimensione

della posizione venduta è maggiore, e ciò provocherà un ampliamento del bid/ask spread;

II. la seconda banca avrà un maggiore market liquidity risk, perché la posizione rappresenta una percentuale molto elevata dei volumi trattati giornalieri;

III.l’entità del market liquidity risk fronteggiato dalle due banche dipende dall’haircut applicato sui pronti contro termine aventi come sottostante i titoli in questione;

IV.l’entità del market liquidity risk fronteggiato dalle due banche dipende dal lasso di tempo in cui avviene la vendita della posizione.

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Esercizi/3

Quali di esse sono corrette? a) La I e la III. b) La II e la III. c) La II e la IV. d) Solo la I.