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Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze Politiche
Corso di Laurea triennale in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza.
Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile
Candidato: Relatore: Federico LEMUT Prof.ssa Franca RONCAROLO
Sessione straordinaria Anno Accademico 2005/2006
Cuneo 28 marzo 2007
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Ringraziamenti:
alla mia famiglia cui debbo l’avermi dotato di “strumenti” per crescere, agli amici ed ai
colleghi che hanno, per diversi motivi, contribuito a condividere l’impegno, ed ai docenti
che ho incontrato per la serietà, correttezza e disponibilità.
In particolare alla professoressa Franca Roncarolo per aver subito creduto nell’idea di
questa tesi ed avermi esortato a non aspettare ad iniziare a realizzarla, all’ex Segretario
Generale della Provincia di Cuneo, dott. Benedetto Buscaino, per la sfida, ed all’ex
dirigente del Settore Protezione Civile della Provincia di Cuneo, dott. Gianluca Ghiglione,
per l’amicizia, per i suggerimenti e per avermi permesso di realizzare quanto discusso in
questa tesi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Indice
1 Introduzione................................................................................................... 5
2 Il concetto di protezione civile ........................................................................ 11
3 Il concetto di “rumore” nella comunicazione ..................................................... 17
3.1 La comunicazione................................................................................... 17
3.2 L’approccio matematico-cibernetico di Shannon e Weaver ........................... 19
3.3 L’approccio semiotico: De Saussure e Jacobson.......................................... 22
3.4 Il modello semantico-informazionale di Eco e Fabbri ................................... 28
3.5 Il “rumore” ............................................................................................ 29
4 I canali e le sorgenti di “rumore” specifiche dell’emergenza................................ 33
4.1 I protagonisti della comunicazione di emèrgenza........................................ 35
4.1.1 Il cittadino e “l’esigenza, la necessità”................................................ 37
4.1.2 Le autorità e “le responsabilità”......................................................... 38
4.1.3 La protezione civile e “le competenze”................................................ 39
4.2 I canali ................................................................................................. 40
4.2.1 Il canale che trasmette suoni ............................................................ 41
4.2.2 Il canale che trasmette immagini e segni............................................ 43
4.3 Il quadro di riferimento: la normativa ....................................................... 44
4.4 Le sorgenti del “rumore” ......................................................................... 45
5 Le azioni di prevenzione del “rumore”.............................................................. 47
5.1 Normativa: la regolamentazione e l’interpretazione .................................... 47
5.2 Il piano di protezione civile e di emergenza ............................................... 49
5.3 Comunicazione di massa - informazione ai cittadini .................................... 53
5.4 Condivisione procedure - coordinamento autorità ....................................... 55
5.5 Comunicazione mirata - formazione degli operatori di protezione civile ......... 56
5.6 La modulistica per aiutare la richiesta dei dati funzionali alla comunicazione .. 58
6 Le azioni di abbattimento del “rumore” ............................................................ 63
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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6.1 Registrazione dei dati comunicati – durante la comunicazione...................... 63
6.2 Feedback - durante la comunicazione ....................................................... 63
6.3 Verifica della segnalazione – dopo la comunicazione ................................... 64
6.4 Integrazione dei dati incompleti della segnalazione – dopo la comunicazione . 65
6.5 Modalità di passaggio consegne ed informazioni ......................................... 65
7 Il portale della comunicazione di protezione civile in Provincia di Cuneo ............... 67
7.1 La scelta dello spazio web ....................................................................... 67
7.2 Moduli arubaNUKE preinstallati ................................................................ 69
7.3 Analisi dell’utenza .................................................................................. 74
7.4 Definizione dei contenuti e delle sezioni .................................................... 75
7.5 Descrizione dei contenuti ........................................................................ 76
7.6 Home page del portale............................................................................ 83
8 Conclusioni .................................................................................................. 85
9 Bibliografia................................................................................................... 88
10 Fonti ........................................................................................................ 90
11 Appendice A - Normativa ............................................................................ 91
12 Appendice B – Glossario di Protezione Civile.................................................. 93
13 Appendice C – Quaderno delle procedure informatiche per l’alerting system.....119
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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1 Introduzione
Perché parlare di “rumore” nella comunicazione di emergenza di
protezione civile?
Innanzitutto per coniugare l’esperienza maturata in cinque anni di
dipendente pubblico, programmatore informatico, impegnato nel
servizio provinciale di protezione civile, in qualità di volontario per il
servizio di pronta reperibilità, con quanto appreso nei poco più di tre
anni di studi necessari per giungere a questo risultato.
Probabilmente in alcune pagine sarà il cuore a dettare il ritmo della
narrazione ed in altre l’orgoglio di aver partecipato a realizzare una
parte di quanto descritto in merito alle predisposizione di procedure per
l’utilizzo di strumenti informatici e di parte del materiale formativo per
la preparazione di operatori di protezione civile inseriti nel Servizio
Provinciale di Protezione Civile della Provincia di Cuneo.
L’etnometodologia, l’esperienza maturata “sul campo”, permette di
acquisire una serie di informazioni molto più pure, perchè fondate su
un lavoro iniziato senza nessuna mira di ricerca e quindi senza nessun
condizionamento dovuto al voler a tutti i costi dimostrare una tesi o
raggiungere un obiettivo troppo definito.
Gli studi successivi, seguendo il loro naturale corso, hanno tuttavia
portato ad una sorta di capacità di imparare a leggere quelli che prima
erano soltanto segni di eventi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Trattandosi di una esposizione che trae spunto dal corso di Sociologia
della Comunicazione, si cercherà di non dare per scontato nulla, per
giungere a costruire un percorso “for dummies”, “per ottusi”, che in
questo caso viene tradotto “per non addetti ai lavori”.
In questa introduzione sembra utile riportare alcuni dati relativi alle
comunicazioni intercorse durante il verificarsi dell’evento alluvionale del
novembre 1994 perché sia chiaro, fin dalle prime pagine, il filo
conduttore che ci porterà alle conclusioni.
5 novembre 1994.
Da vari giorni piove incessantemente su tutto il Nord Italia.
I principali corsi d’acqua, investiti dalla crescente pressione, cominciano
ad ingrossarsi sempre più, iniziando a tracimare dai loro argini,
allagando le campagne circostanti.
Tra le regioni maggiormente interessate figurerà il Piemonte,
particolarmente colpito nelle province di Cuneo, Asti ed Alessandria. È
proprio in queste zone, infatti, che il Tanaro, il Covetta ed il Bovina
fuoriescono contemporaneamente dai loro letti, trascinando nella loro
corsa verso valle una quantità enorme di detriti.
Sarà a causa della potenza delle loro acque, cresciuta a dismisura col
passare del tempo e dei chilometri percorsi, che questi corsi si
trasformeranno in fiumi tumultuosi, capaci di travolgere tutto con la
veemenza delle proprie acque. Nell’inondazione, perderanno la vita
settanta persone, mentre il numero dei senzatetto oltrepasserà i
cinquemila. L’economia stessa della zona risulterà annientata:
innumerevoli abitazioni vengono infatti distrutte dall’alluvione, migliaia
di capi di bestiame vanno perduti, annegati nel fango; le scorte di
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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cereali e mangimi svaniscono, i terreni agricoli, invasi dalla piena,
divengono inutilizzabili.
Elevato sarà anche il numero delle infrastrutture urbane distrutte, delle
strade e linee ferroviarie interrotte, delle aziende artigiane, quasi
cinquemila, prostrate dall’alluvione. Complessivamente, i danni stimati
ammonteranno a diecimila miliardi.
In soccorso degli alluvionati interverranno migliaia di persone,
provenienti dalle file dell’esercito, della protezione civile e della guardia
forestale. Ma si tratterà anche di persone comuni, di volontari che, in
una gara di solidarietà, si muoveranno da tutte le regioni d’Italia, alla
volta del Piemonte.
E’ interessante riportare una testimonianza di Luca Mercalli, Presidente
della Società Meteorologica Subalpina.
Estratto dal prologo dell’articolo:
DOMANDE FREQUENTI SULL'ALLUVIONE DI FINE MILLENNIO IN ITALIA NORD-
OVEST
fonte: http://www.nimbus.it/meteonews/001014faq.htm#Si%20poteva%20evitare%20questo%20disastro?
Venerdì 4 novembre 1994, Alessandria. Sto svolgendo un sopralluogo a una
stazione meteorologica, piove forte e in quel prato fangoso ci sono già ampie
pozze. Al collega locale annuncio che le previsioni sono pessime, ancora forti
piogge domani.
Sabato 5 novembre 1994, Torino. Quando svuoto il pluviometro al mattino e
vedo che continua a piovere, capisco che accadrà qualcosa di grave: oggi
raggiungeremo a Torino i 160 mm d’acqua in 24 ore, un caso che qui capita
cinque volte in un secolo, e non è un temporale estivo localizzato…
Inizio a peregrinare per i ponti di Torino con la macchina fotografica e la sera la
televisione annuncia i primi guasti nel Cuneese. Domenica 6 novembre, il
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Tanaro irrompe ad Alba, Asti, Alessandria e le Langhe si spappolano in colate
di fango. A Torino l’acqua uscirà solo alla Madonna del Pilone, sul Po, che si
scatenerà più a Valle, san Mauro, Chivasso... I notiziari della sera conteranno
70 vittime.
Di questa alluvione restano tracce di comunicazione nella ricostruzione
fatta ad opera della magistratura, ma l’esperienza ha posto le basi per
migliorare i meccanismi come evidenziato dall’estratto di articolo qui di
seguito, che tratta dell’evento alluvionale del 14 ottobre 2000.
Estratto dall’articolo:
DOMANDE FREQUENTI SULL'ALLUVIONE DI FINE MILLENNIO IN ITALIA NORD-
OVEST
fonte: http://www.nimbus.it/meteonews/001014faq.htm#Si%20poteva%20evitare%20questo%20disastro?
RISPONDONO: Luca Mercalli - Presidente della Società Meteorologica
Subalpina, Claudio Castellano, Daniele Cat Berro, Guido Ariotti Canepa, Mauro
Palomba - SMS-Redazione Nimbus
LA PROTEZIONE CIVILE HA FUNZIONATO?
Rispetto agli eventi precedenti, la macchina dei soccorsi ha funzionato con
grande tempestività ed efficacia. Le strutture territoriali si sono attivate
prontamente, l’informazione è circolata, la prima alluvione “online” ha consentito
anche alle singole amministrazioni locali di seguire su Internet l’evoluzione del
fenomeno meteorologico. I volontari erano allertati e al lavoro già dalla prima
mattina di sabato 14.
LE PREVISIONI ERANO CORRETTE? SONO STATE DIFFUSE
OPPORTUNAMENTE?
Sono stati Claudio Castellano ed Enrico Pangallo, a presentare Josefine agli
italiani, nel primo pomeriggio di venerdì 13 ottobre 2000, etichettandola subito
come bambina molto cattiva in un bollettino meteo online su www.nimbus.it e
su www.comune.torino.it, oltre che ad inviarlo - sempre a titolo gratuito - ad
una mailing list di circa 700 abbonati.
La situazione delineata dai modelli BOLAM (CNR-ISAO, Bologna) e LILAM (CMIRL
e Dip. Fisica Università, Genova), che già in occasione delle intense piogge del
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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sabato 30 settembre si erano dimostrati assai affidabili, ha destato notevole
preoccupazione al punto di far ritenere opportuna la diffusione di un messaggio
d’allarme. I bollettini emanati riportavano pertanto esplicitamente il rischio di
alluvione e alle ore 16 veniva informato il quotidiano “La Repubblica”,
redazione di Torino affinché predisponesse un annuncio, al quale fu dato grande
risalto, ed uscito al mattino successivo (sabato 14 ottobre, alle ore 8 in
edicola), ancora in tempo utile per informare la popolazione.
Gli organi istituzionali, attraverso le prefetture, diffondevano, alle h 13 di
venerdì 13 Ottobre, un messaggio più moderato, con i codici 2 (in una scala da
1 a 3) per il Piemonte settentrionale e il codice 1P (preallerta, appena superiore
all’ordinaria attenzione) per i bacini delle Valli Orco, Lanzo e Dora Riparia.
All’alba di sabato 14 la situazione idrologica nelle valli occidentali era tuttavia
già critica: colate detritiche ed ingenti incrementi di portata dei torrenti
interessavano la media valle di Susa, la zona alla base del Rocciamelone e
Moncenisio, le Valli di Lanzo e Orco e la valle d’Aosta. Alle ore 13 il torrente
Orco terrorizzava la sua valle, uscendo dal letto: alle alle 13:10 la frazione
Rosone era già distrutta; alle 13:45 la piena invadeva Sparone; alle 14:00
crollava il ponte di Robassomero sulla Stura di Lanzo e si sviluppava l'incendio
dell'annesso metanodotto;
Il bollettino istituzionale con il codice 3 di allerta per questa zona veniva emesso
alle ore 13 di sabato 14 ottobre.
Venerdì sera, invano si è atteso un annuncio sul maltempo in arrivo, da parte
della rete televisiva regionale, la più adatta a diffondere questo tipo di
informazione. Il bollettino meteorologico delle ore 19:30, sempre con gli occhi
foderati dal prosciutto che pubblicizza in apertura, annunciava un banale “piogge
sparse con schiarite nel pomeriggio”.
Da questa breve e concisa risposta si comprende quanto sia importante
informare con tempestività la popolazione e mettere in allerta il
dispositivo di protezione civile.
C’è da segnalare che anche in funzione di queste esperienze il sistema
di protezione civile in genere, ed in particolare quello regionale si è
evoluto fino all’adozione del disciplinare per la gestione organizzativa e
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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funzionale del sistema di allertamento regionale ai fini di protezione
civile (D.G.R. 23 marzo 2005, n. 37-15176).
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2 Il concetto di protezione civile
Definire il concetto di “protezione civile” è particolarmente difficile per
via della continua evoluzione, anche se in tempi recenti si sta
caratterizzando per i legami con la politica sociale, del territorio e
dell’ambiente.
Per effetto del decentramento regionale, la protezione civile è divenuta
funzione (politica e di governo a cui consegue un’attività
amministrativa) in senso pieno con la progressiva formazione di una
struttura articolata e complessa, istituzionalmente competente in
materia.
Protezione civile indica la finalizzazione e l’oggetto di questa precisa
funzione pubblica: la tutela delle ordinarie attività sociali di una
comunità da eventi calamitosi, con riferimento ad un determinato
territorio.
L’attività da tutelare è riferita non ai singoli soggetti, che considerati
singolarmente trovano protezione in altri ambiti e con altri strumenti,
ma alla comunità sociale insediata sul territorio, con una relazione tra
gruppo e territorio.
Pertanto la “protezione civile” consiste in tutte le strutture e le attività
messe in campo dallo Stato per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli
insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da
calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Con la legge n. 225, del 24 febbraio 1992, l’Italia ha organizzato la
protezione civile come “Servizio Nazionale” coordinato dal Presidente
del Consiglio dei Ministri, da suo delegato, che promuove e coordina le
attività delle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, delle
regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e
territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e
privata presente sul territorio nazionale (Art. 1).
La scelta per cui ha optato il legislatore italiano coinvolge tutta
l’organizzazione dello Stato, invece di assegnare il compito ad una sola
istituzione o a poche strutture pubbliche come in altri Paesi europei.
tale scelta è stata adottata perché ritenuta particolarmente adeguata
ad un contesto territoriale come quello italiano, che presenta una
gamma di possibili rischi di calamità e catastrofi sconosciuta negli altri
Paesi europei.
Il fatto che ogni area del paese risulti interessata dalla probabilità di
qualche tipo di rischio, rende necessario un sistema di protezione civile
che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità
operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in
caso di calamità, ma anche di operare con continuità per prevenire e,
per quanto possibile, prevedere i disastri.
La previsione implica lo studio e la determinazione anticipata delle
cause dei fenomeni calamitosi, con l’identificazione dei rischi e
l’individuazione del territorio a essi soggetto.
La prevenzione è, invece, un’attività volta ad evitare o ridurre le
possibilità che si verifichino gli eventi calamitosi o a contenerne gli
effetti.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Previsione e prevenzione, pur costituendo momenti diversi e distinti,
possono essere considerati in un unico ambito che precede il verificarsi
dell’evento. Tale ambito consiste nel complesso delle attività di
programmazione dirette a prevedere e provvedere tempestivamente ,
in modo organico, a quanto occorre per azzerare o ridurre al minimo le
perdite umane e i danni materiali, in relazione alla probabilità del
verificarsi di un determinato evento.
Il verificarsi di un evento calamitoso produce una situazione
eccezionale che si concretizza nel perturbamento della vita sociale della
comunità e del territorio. Per fronteggiare e gestire l’emergenza, le
istituzioni pubbliche devono svolgere un’attività che si discosta da
quella ordinaria, dispiegando una azione straordinaria rispetto al
contenuto e anche eccezionale rispetto agli strumenti giuridici di
esternazione.
Affinché possano essere utilizzati gli strumenti giuridici, politici ed
istituzionali necessari a gestire la crisi è necessariò un formale
riconoscimento (dichiarazione) dello stato di calamità.
E’ pertanto prevista una specifica disciplina con una procedura tipica
per l’attivazione dell’istituto dello stato di emergenza che individua nel
Consiglio dei Ministri la titolarità del potere di deliberare lo stato di
emergenza.
La proclamazione dello stato di emergenza ha la funzione di qualificare
una situazione come produttiva di determinati effetti giuridici, stabiliti
per la durata (tempo) e l’estensione territoriale (spazio) individuati in
rapporto e relazione alla qualità ed alla natura degli eventi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Lo stato di emergenza cessa alla sua scadenza, può essere revocato al
venir meno dei relativi presupposti o prorogato ove, invece, perdurino i
necessari presupposti.
Scendendo a livello periferico, la direttiva di attuazione puntualizza e
sviluppa analiticamente i ruoli e le responsabilità di ciascun soggetto
istituzionale, anche con riferimento alla specifica posizione del
Presidente della Giunta regionale e dell’Amministrazione provinciale,
del Prefetto e del Sindaco.
Il sistema si fonda sul principio di sussidiarietà.
Principio di sussidiarietà
Il termine sussidiarietà deriva dal latino subsidium e nella
terminologia militare romana stava ad indicare le truppe di
riserva che rimanevano dietro al fronte, pronte a intervenire in
aiuto alle coorti che combattevano nella prima acies. In
relazione alla sua applicazione sociale, i primi cenni di una
riflessione su un principio analogo sono già presenti nel
pensiero aristotelico e vengono poi ripresi e rielaborati da San
Tommaso come elemento di una netta concezione del bene
comune, come risultato di una pluralità di apporti in un
contesto comunitario, solidaristico e non conflittuale, all'interno
del quale alla personalità umana è offerta la possibilità di
svilupparsi.
In prima luce nella costruzione del bene comune era quindi
posto il soggetto umano, considerato però bisognoso di un
subsidium: le formazioni sociali, i gruppi e in subordine il
pubblico potere, che risulta così al contempo utile e limitato.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Sempre sulla scorta detta tradizione comunitaristica
medioevale, il principio di sussidiarietà verrà ripreso nella
concezione malthusiana del contratto sociale come strumento
per trasferire ai governanti non un potere illimitato, ma solo
la quantità di potere strettamente necessaria al
soddisfacimento dei bisogni dei consociati. Questa
tradizione di pensiero non ha, tuttavia, costituito la corrente
principale della filosofia politica europea. Essa è rimasta una
corrente sotterranea, soccombente rispetto alla vittoria
incondizionata della corrente principale, accentratrice e
assolutista, fondata sulla esaltazione della sovranità statuale. Fonte: http://www.aldobattista.it/sussidiarieta/sussidiarieta.htm
Aldo Battista, in servizio presso il Servizio Tesoreria della Camera dei Deputati, è autore di
articoli divulgativi e di approfondimento, di tesi fra cui una dal titolo “Il principio di sussidiarietà
nel diritto italiano e comunitario” da cui è tratto questo inciso.
Il primo responsabile della protezione civile è il Sindaco, che organizza
le risorse comunali secondo i piani prestabiliti per fronteggiare i rischi
specifici del territorio di sua competenza. In questo modo, quando si
verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della protezione
civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell’evento e
valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.
In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali,
regionali e, nelle situazioni gravi, anche il livello nazionale, integrando
le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari.
Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono
assumere la direzione delle operazioni: una situazione di emergenza
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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richiede che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la
responsabilità degli interventi da mettere in atto.
La protezione civile, oltre ad avvalersi di Enti e Corpi organizzati dello
Stato può fare affidamento sul volontariato, gestito attraverso il
Coordinamento su base provinciale di associazioni e gruppi iscritti ad
apposito registro regionale.
Il sistema della Legge 225/92 è fondato su una ripartizione giuridica di
competenze tra Stato e autonomie regionali e locali, per la gestione
delle emergenze, basata sulla differenziazione tipologica degli eventi e
sull’individuazione delle sfere di attività da prestare in rapporto agli
stessi, all’atto del loro verificarsi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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3 Il concetto di “rumore” nella comunicazione
Nelle pagine che seguono, cercheremo definire meglio cosa si intende
pe “rumore” attraverso un sintetico richiamo alla nozione di
comunicazione e la breve presentazione di alcuni approcci che ne
hanno influenzato lo studio introducendo punti di vista interessanti per
la nostra ricerca.
3.1 La comunicazione
Apriamo il dizionario della Lingua Italiana del Gabrielli e leggiamo
le definizioni ivi riportate per comunicare e comunicazione.
Comunicare, 1. rendere partecipe, trasmettere ad altri
qualcosa, diffondere, confidare, rendere noto a qualcuno,
divulgare pubblicamente, far pervenire un provvedimento o un
atto giudiziario al diretto interessato; 2. mettere in comune; 3.
amministrare l’Eucarestia; 4. Entrare in rapporto di
comunicazione o condivisione profonda con altri. Dal latino
communis.
Comunicazione, 1. l’atto e l’effetto del comunicare, la
trasmissione ad altri di informazioni (nella teoria linguistica di
R. Jacobson, processo linguistico di scambio di un messaggio,
da un emittente ad un ricevente, attraverso un canale e
mediante un codice conosciuto da entrambi), breve relazione
ad un convegno o a un congresso di carattere culturale o
accademico; 2. ciò che si comunica; 3. rapporto di reciproca
comprensione e partecipazione tra persone.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Il dizionario è però in grado di darci solo sintetiche definizioni che
rendono poco l’idea degli studi e degli sviluppi che hanno
interessato il complesso problema della comunicazione in
generale e in modo particolare tra uomo e uomo.
Proprio perché, come accenna la definizione di comunicazione nel
riferimento alla teoria linguistica di Jacobson, è necessario un
codice conosciuto ad entrambi, riteniamo importante questo
capitolo riassuntivo di alcuni approcci e modelli.
K.E. Rosengren, in “Introduzione allo studio della comunicazione”
(2001, pag. 11) illustra così l’etimologia del termine comunicare:
“Il termine comunicare è storicamente collegato alla parola
comune, che deriva dal verbo latino comunicare (condividere,
rendere comune), a sua volta collegato alla parola latina
communis (comune).
Quando comunichiamo, incrementiamo la nostra conoscenza
condivisa, cioè il senso comune, la percezione essenziale per
l’esistenza di qualsiasi comunità.”
Da ciò possiamo sintetizzare che comunicare significa mettere in
comune, o rendere manifesto e comprensibile ad altri le
informazioni che sono oggetto della comunicazione.
L. Anolli, in “Psicologia della comunicazione” (2002, pag. 26)
definisce la comunicazione come:
“… uno scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti,
dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di
consapevolezza, in grado di far condividere un determinato
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di
significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento.”
Da questo passo, invece, rimarchiamo che la comunicazione è
uno scambio intenzionale basato sull’uso di un linguaggio
condiviso.
Questa trattazione non è naturalmente esaustiva di tutte le
teorie, o modelli e gli approcci che gli autori ci hanno trasmesso,
ma intende richiamare quelli specificamente finalizzati a
comprendere il significato che intendiamo attribuire al “rumore”
ai fini di prevenirlo, se possibile, o contenerlo in limiti accettabili
per la comunicazione in generale ed in particolare nell’emergenza
di protezione civile, laddove cioè, a maggior ragione, l’efficacia e
l’efficienza della comunicazione stessa hanno il compito
fondamentale di evitare il peggio.
Il problema strategico nella comunicazione non consiste nel far
giungere un messaggio, ma nel garantire che il messaggio
produca un senso sufficientemente condiviso, cioè che il codice
(parleremo anche di sottocodice) sappia attivare le associazioni
volute dall’emittente (durante la codifica) anche da parte del
ricevente (nella fase di decodifica).
3.2 L’approccio matematico-cibernetico di Shannon e W eaver
Shannon e Weaver hanno proposto, a fine degli anni quaranta, la
teoria dell’informazione che introduce il concetto di “rumore”
quale disturbo durante la comunicazione.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Nella schematizzazione di Shannon e Weaver (figura 1), la fonte
invia un messaggio ad un apparato trasmittente che lo trasforma,
attraverso un codice, in un segnale che viaggia attraverso un
canale disturbato da un rumore, e che arriva ad un ricevente che
lo ricodifica in messaggio e lo fa giungere al destinatario.
Questa teoria affronta il problema della comunicazione in
presenza di disturbi, un problema fondamentale, perché ogni
passaggio di segnali da un punto terminale ad un altro è sempre
accompagnato da disturbi di più o meno grande entità che
possono renderla impossibile o diminuirne notevolmente
l’efficacia.
Nella teoria della comunicazione questo disturbo viene detto
“rumore”, ed è un fenomeno naturale che è sempre presente, con
livelli più o meno alti, in tutti i canali di trasmissione delle
comunicazioni.
La teoria di Shannon e Weaver è da considerare un approccio di
tipo matematico perché nata dall’analisi dell’invio e del trasporto
delle informazioni.
FONTED'INFORMAZIONE
FONTEDI RUMORE
TRASMITTENTE CANALE RICEVENTE
DESTINATARIO
Figura 1 – fonte: Shannon C.E. (1949) – Elaborazione grafica Lemut F.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Un segnale (messaggio) passa da un emittente (mittente),
attraverso un trasmettitore, ad un destinatario (ricevente),
attraverso un recettore, lungo un canale fisico (supporto
materiale). Il messaggio (composto di segni) deve essere
codificato (costruito e combinato secondo certe regole, un codice)
da chi lo emette e decodificato da chi lo riceve. Il contesto gioca
un ruolo più o meno importante a seconda del codice utilizzato.
Essendoci del rumore lungo il canale è necessario che il segnale
possegga una certa intensità che gli consenta di raggiungere la
destinazione, in modo che l’informazione risulti effettivamente
trasmessa.
L’informazione non è quindi ciò che è stato comunicato, bensì ciò
che ha buona probabilità di raggiungere la destinazione, superati
gli impedimenti lungo il canale.
La comunicazione è tale solo ove vi sia un passaggio di
informazioni tra emittente e ricevente, ed una risposta.
Per Shannon è importante che vi sia un feedback, segnale di
ritorno, dal ricevente all’emittente che ha la funzione di verificare
che il messaggio sia arrivato a destinazione.
Il feedback consente all’emittente di verificare l’intenzionalità del
ricevente a recepire il messaggio, ai fini di prevedere il seguito
che potrà avere la comunicazione.
In questo modello sono privilegiati la macchina ed i mezzi di
comunicazione.
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Questa formula è valida solo se l’emittente ed il ricevente
dispongono di un repertorio comune di simboli, esperienze,
ambiente e cultura.
Il difetto principale di questa teoria è quello di non tenere in
considerazione il processo di interpretazione, e quindi dei
problemi soggettivi e psicologici degli individui che comunicano.
Pettegiani e Sica (in “La comunicazione interumana”, 1993, pag
24), relativamente alla teoria di Shannon e Weaver,scrivono:
“Si può affermare che lo schema cibernetico rende ragione non
tanto dei processi comunicativi, quanto di quelli informativi, dal
momento che tratta essenzialmente dell’informazione ai suoi due
livelli e cioè come operazione – l’azione di informare – e come
contenuto – ciò che informa-.”
Questa teoria viene qui citata perché introduce l’elemento del
rumore come componente della comunicazione.
3.3 L’approccio semiotico: De Saussure e Jacobson
Ferdinand de Saussure, agli inizi del ‘900, ha posto le basi della
linguistica moderna nel suo “Corso di linguistica generale” con
l’esposizione di due nodi concettuali: l’opposizione
Significante/Significato e l’opposizione Lingua/Parola.
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Questi concetti sono stati e restano alla base delle idee di tutti i
successivi studi che a partire dalla linguistica arrivano fino alle
scienze della comunicazione.
Il rapporto tra il Significante e il Significato è simile al rapporto
che c’è tra il recto ed il verso di un foglio; non sono in alcun
modo divisibili, ma sono diversi e distinti. Ad ogni Significato
corrisponde un Significante e viceversa.
Nello specifico il Significante è, possiamo dire, il mezzo fonico o
grafico che veicola il Significato della parola in questione.
Il fonema o grafema “cane” corrisponde all’immagine mentale del
cane, che definisce il Significato. Al segno, fatto appunto di
Significante e Significato corrisponde poi il referente
extralinguistico, un oggetto della realtà, in questo caso l’animale
a quattro zampe.
Nella teoria del de Saussure c’è un aspetto fondamentale: ossia
che il rapporto tra Significante e Significato è arbitrario. Non c’è
nessuna legge naturale che lega il Significante al suo Significato.
In sostanza, non c’è alcun motivo logico, né linguistico, né
naturale per cui al grafema “cane” si debba associare l’immagine
mentale del cane, ma è in virtù dell’arbitrarietà del rapporto tra
Significante e Significato che il sistema funziona.
L’arbitrarietà del segno sta alla base del funzionamento di una
lingua. In ogni testo c’è quindi il Significante ed il Significato e lo
schema che segue ne costituisce una interpretazione visiva.
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SIGNIFICANTE(l'espressione)
SIGNIFICATO(il contenuto)
denotazione
testi pragmatici
connotazione
Figura 2 – fonte: Jacobson R. (1966) – Elaborazione grafica Lemut F.
I testi devono essere coerenti e coesi, ovvero corretti sia a livello
di Significato che a livello di Significante.
La coesione riguarda la dimensione sintattica e perciò interessa la
superficie testuale, il Significante, e si compone del piano
sintattico, della correttezza delle frasi e del piano comunicativo.
La coerenza riguarda la dimensione semantica, il rapporto realtà-
testo, al cui interno è possibile operare una suddivisione tra testi
denotativi, connotativi e pragmatici.
L’altro nodo concettuale di cui parla il de Saussure è quello tra
Lingua e Parola, cioè tra lingua come sistema e singolo atto di
parola.
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De Saussure considera Lingua (langue) il codice, o sistema, che
comprende i segni e le loro regole di connessione e considera
Parola (parole) l’uso che si fa individualmente del codice.
Nella prospettiva strutturale del de Saussure, il segno è l’unione
di un Significante (l’immagine acustica) e di un Significato
(l’immagine mentale)
Anche gli studi del linguista e semiologo russo Roman Jacobson
ed il circolo della comunicazione (basato sui seguenti elementi:
mittente, destinatario, contesto, messaggio, canale e codice)
sono riconducibili all’ambito degli studi semiotici.
Per Jacobson ad ogni elemento della comunicazione corrisponde
una funzione:
� il mittente ed il destinatario sono i protagonisti della
comunicazione;
� il mittente invia un messaggio al destinatario;
� per essere operativo, il messaggio, necessita di un riferimento
ad un contesto, cioè il referente extralinguistico, un contesto
che il destinatario possa riconoscere e all’interno del quale
riferire il messaggio;
� il messaggio presuppone l’utilizzo di un codice (sistema di
regole) che deve essere conosciuto sia dal mittente che dal
destinatario;
� affinché la comunicazione abbia effetto è necessario un
contatto, cioè di un canale fisico o psicologico attraverso cui il
messaggio possa passare dal mittente al destinatario.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Tutti gli elementi di questo schema sono fondamentali per la
riuscita della comunicazione e, per inverso, ogni comunicazione
necessita di questi elementi.
Non esiste comunicazione che non abbia un mittente ed un
destinatario, che non abbia un messaggio inserito in un contesto,
un codice ed un canale attraverso cui far passare il messaggio:
l’operazione di codifica e di decodifica del messaggio necessita
comunque questi elementi.
Per codifica si intende l’operazione di passaggio dal Significato al
Significante; per decodifica l’operazione di passaggio dal
Significante al Significato.
Inoltre, dagli studi di Jacobson, emergono le funzioni espressiva,
conativa, fatica, referenziale, metalinguistica e poetica.
La funzione espressiva, o affettiva, riguarda la capacità del
mittente di manifestare se stesso, di comunicare la sua
affettività, i propri stati d’animo, sentimenti ed emozioni, per ciò
che dice e per come lo dice.
La funzione conativa cerca di influenzare il destinatario,
imponendogli degli ordini per indurlo a un modo di sentire o di
fare, o ad assumere un determinato comportamento o a
compiere qualche gesto o atto.
La funzione fatica verifica la funzionalità del canale, ma mantiene
anche il contatto e riguarda, per esempio, tutte le conversazioni
di passaggio e di convenienza, che hanno solo lo scopo di
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mantenere aperto il filo della comunicazione, o quelle
conversazioni di pura presenza affettiva che intercorrono, sempre
ad esempio, tra gli innamorati.
La funzione referenziale si rivolge al contesto del messaggio e ci
permette di riferirci alla realtà, di parlare del mondo e di metterci
in relazione con esso.
La funzione metalinguistica riguarda direttamente il linguaggio,
dà su di esso informazioni e permette di parlare la stessa lingua,
in quanto definisce il codice.
La funzione poetica, o estetica, è connessa al messaggio
propriamente e particolarmente nella struttura formale, nella sua
organizzazione interna.
Mentre Jacobson sottovaluta il ruolo del ricevente/destinatario,
oggi il concetto di comprensione dei testi ha assunto un ruolo
cruciale negli studi psicologici e linguistici, perché è diventato
fondamentale considerare i processi di costruzione della
conoscenza da parte del destinatario, che apprende solo se è in
grado di mobilitare il proprio sistema di conoscenze, i proprio
quadri conoscitivi e di attivare processi operativi di
elaborazione/organizzazione delle conoscenze.
In sintesi, il problema della comprensione dei testi si sposta dal
testo stesso ai bisogni/scopi del destinatario.
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3.4 Il modello semantico-informazionale di Eco e Fabb ri
Il modello definito da Eco, Fabbri ed altri (1965), si differenzia dai
precedenti modelli introducendo l’idea del codice come
trasformazione da un sistema a un altro: un meccanismo per
nulla automatico che porta ad interrogarsi su come funzioni un
certo codice su un certo pubblico.
EMITTENTE
CODICE CODICE
SOTTOCODICE SOTTOCODICE
DESTINATARIOCANALE
MESSAGGIO
(SIGNIFICANTE CHEVEICOLA UN CERTO
SIGNIFICATO)
MESSAGGIO
(RICEVUTOCOME
SIGNIFICANTE)
MESSAGGIO
(RICEVUTOCOME
SIGNIFICATO)
Figura 3 – fonte: Eco U. (1975) – Elaborazione grafica Lemut F.
La linearità della trasmissione è vincolata al funzionamento dei
fattori semantici introdotti mediante il concetto di codice.
La nozione di codice acquista rilievo teorico e come oggetto di
ricerca empirica si focalizza il problema della decodifica.
Tra il messaggio come forma significante e il messaggio come
significato, entra in gioco il grado in cui emittente e destinatario
condividono le competenze relative ai vari livelli che fondano la
significazione del messaggio.
Dal punto di vista sociologico, in tale spazio, prendono forma le
variabili legate ai fattori di mediazione tra individuo e
comunicazioni di massa.
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Il messaggio ha una forma che può essere riempita con diversi
significati, purchè esistano diversi codici che stabiliscano diverse
regole di correlazione tra dati significativi e dati significati.
Il modello semiotico-informazionale pone come elemento
costitutivo della comunicazione la sua intrinseca natura di
processo negoziale alla cui determinazione concorrono
simultaneamente diversi ordini di fattori.
3.5 Il “rumore”
Si definisce Rumore (tradotto dall’inglese noise) tutto quanto crea
disturbo nella comunicazione.
Si usa il rapporto segnale/rumore per indicare la quantità reale di
messaggio che arriva senza essere impedito, disturbato o falsato
dal Rumore.
Il Rumore che ci interessa, nella comunicazione tra due persone,
può essere un disturbo:
- interno a chi comunica;
- dell’ambiente circostante in cui si comunica;
- interno a chi riceve la comunicazione;
- dovuto al mezzo di trasmissione.
Il rumore interno a chi comunica è legato ai sentimenti che può
provare oppure può essere dovuto alla superficialità di contenuto
che si da a certe idee o concetti, oppure può essere legato a
preconcetti che condizionano l’espressione delle proprie idee.
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Il rumore esterno, legato all’ambiente, può essere fisico (chiasso,
rumori forti, etc…), sociale (condizionamenti di gruppo) o , come
disposto dalle recenti leggi finanziare, di natura economica
(generato dalla necessità di ridurre i costi).
Il rumore interno a chi riceve, analogamente a quello interno a
chi comunica, dipende dalla situazione emotiva, dallo stress
psico-fisico e dalla mappa mentale e culturale.
Tutto ciò spiega perché arrivare ad una comunicazione
trasparente è più complesso di quanto possa sembrare, rendendo
più difficile l’autenticità dei rapporti.
Una persona matura dovrebbe essere in grado di gestire sia
l’armonia tra metamessaggio e messaggio diretto, sia il
complesso rapporto tra segnale che si vuol comunicare ed i vari
rumori che impediscono di farlo arrivare nella sua interezza
all’altro.
Questo significa creare sintonia tra le intenzioni di chi comunica,
il messaggio comunicato e la capacità di comprensione del
ricevente.
In questo intreccio si aggiunge l’intenzionalità della persona che
comunica, ed in base che esista o no la sintonia tra questi
elementi il segno (parola o gesto che sia) che viene utilizzato per
comunicare può essere:
- vero: esprime e comunica con trasparenza una realtà
interiore;
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- vuoto: privo di un contenuto interiore autentico e completo;
- falso: ha un contenuto esterno diverso da quello interiore.
A dimostrazione che il rumore di fondo è un elemento sempre
presente in ogni processo di comunicazione c’è la storia della
prescrizione medica scritta a mano da un medico: “Place in R
ear”. Si riferiva alle gocce per l’otite e nel suo codice “R”
significava right (e quindi indicava l’orecchio destro). L’infermiera
lesse “Place in Rear” (rear=posteriore). Le gocce, alla lettera,
presero un’altra strada e l’otite della signora non passò.
L’autorevolezza della fonte, un medico bravo ed affermato, fece
si che l’infermiera, pur comprendendo l’assurdità della
prescrizione, eseguì alla lettera le istruzioni.
In questo caso, se vi fosse stata una possibilità di feedback, il
medico avrebbe potuto intervenire chiarendo il significato e
riadattare la comunicazione.
Introduciamo, in questo modo, il feedback, perché nella
comunicazione di emergenza di protezione civile ha una funzione
fondamentale, come vedremo successivamente, nell’abbatti-
mento del rumore.
Il feedback è la retrocomunicazione che il ricevente invia
all’emittente mentre la comunicazione sta avvenendo corso.
E’ un’informazione di ritorno che permette all’emittente, mentre
sta comunicando, di percepire se il messaggio è stato ricevuto,
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capito, approvato, ecc. e dunque di reagire, cercando la via più
efficace per raggiungere il risultato che si è prefisso.
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4 I canali e le sorgenti di “rumore” specifiche dell’emergenza
Prima di approfondire i temi di questo capitolo è necessario inquadrare
cosa vuol dire emergènza, perché ad essa sono legate dinamiche di
comunicazione molto rapide.
Emergènza (pl. –ze) sf, …omissis… 3. concr. circostanza
imprevista, accidente impensato. Se ne abusa, per l’influsso
dell’inglese emergency, nel significato di situazione grave,
circostanza critica, nella locuzione stato di emergenza, ma si
potrebbe dire stato di necessità o di pericolo. Deriv. di
emèrgere. (Gabrielli - Dizionario della Lingua Italiana)
Wikipedia, l’enciclopedia libera di internet, riporta che “un fenomeno,
per essere definito emergente, deve essere inaspettato e imprevedibile
da un livello di osservazione più basso. Spesso nei livelli più bassi il
fenomeno non sussiste o è presente solo in tracce”. Nella trattazione
che segue la definizione viene affermato che “le strutture emergenti si
riscontrano in molti fenomeni naturali, in campo fisico e biologico” e
che “i fenomeni meteorologici come gli uragani sono proprietà
emergenti”.
Dopo aver inquadrato il significato di emergenza, per meglio orientarci
in questo tema è necessario introdurre anche il concetto di rischio,
inteso come processo di attribuzione di senso e di decodifica del
messaggio associati alla probabilità ed alla intensità che si verifichi una
situazione di emergenza
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Rischio (pl. Rischi) sm, 1. Possibilità di pericolo, di danno
materiale o morale. (Gabrielli - Dizionario della Lingua Italiana)
La dimensione soggettiva del rischio e la sua percezione, orientano i
processi di comunicazione in situazione di emergenza, nei quali il
rischio è messo a tema o comunque percepito come carattere
qualificante la situazione della comunicazione.
A livello individuale, il processo di attribuzione di senso e decodifica del
messaggio è certamente razionale, se si analizzano i passi che lo
caratterizzano. L’individuo, infatti, segue un percorso che lo porta a
valutare la probabilità e l’intensità del rischio, le possibili opportunità a
sua disposizione e le conseguenze relative alle differenti scelte, per
arrivare a preferire l’azione considerata più vantaggiosa.
Dunque il processo è in sé razionale.
Ma in situazioni di crisi gli individui tendono a manipolare le
informazioni relative alla realtà nuova in cui sono immersi e ad
utilizzarle nel processo di decodifica, con l’obiettivo di ridurre la
“dissonanza cognitiva”, cioè per cercare di ricondurre a modelli
interpretativi consolidati una situazione non dominata cognitivamente.
In questo caso la razionalità del processo di attribuzione di senso non
garantisce un risultato interpretativo aderente alla realtà, in quanto
costruito su una base dati manipolata. L’individuo fa, così, opera di
sovra-semplificazione e di normalizzazione, cercando di condurre,
forzosamente, a schemi di senso già acquisiti realtà che sono
qualitativamente differenti. Oppure, si sovra-stimano alcuni eventi per
le loro caratteristiche specifiche e non per il danno “reale” che possono
causare.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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L’emergenza, dunque, come luogo deputato di manifestazione del
rischio e della complessità, evidenzia la necessità di impiegare processi
comunicativi efficaci e finalizzati a sviluppare comportamenti adattivi
che, tuttavia, possono essere inficiati dalle pratiche manipolative dei
fruitori e delle stesse fonti.
Il “crisis management” della comunicazione diventa, pertanto, un
momento strategico ed originale per le competenze e le attenzioni che
richiede.
A questo punto cominciano a delinearsi le problematiche legate alla
comunicazione nell’emèrgenza e ad i suoi canali specifici, legati
all’immediatezza della comunicazione e della pronta disponibilità. Legati
a questi canali vi sono disturbi caratteristici. E questi sono i rumori
dell’ambiente.
Altri rumori sono quelli che precedentemente abbiamo menzionato
come interni (sia all’emittente che al ricevente) che sono indipendenti
dal canale e correlati alle esigenze, competenze e responsabilità che
vengono attivate dalla situazione di emergenza.
4.1 I protagonisti della comunicazione di emèrgenza
La particolarità della comunicazione di emèrgenza può essere
riassunta nel fatto che nella maggior parte degli scambi si
presuppone una situazione di necessità, trasmessa dalla fonte
(mittente) al destinatario (ricevente), per cui ci si aspetta una
azione o comunque una risposta.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Tuttavia non si sfugge allo schema di Eco e colleghi.
In questa analisi poniamo la nostra attenzione sul nodo di
comunicazione del Servizio Protezione Civile della Provincia di Cuneo
(d’ora innanzi abbreviato a Servizio PC).
Ai fini dell’attività di Protezione Civile gli eventi si distinguono
secondo la seguente tipologia:
- A: Comunale
Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono
essere fronteggiati mediante interventi attuabili dal singolo
comune.
- B: Provinciale
Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro
natura, gravità ed estensione non possono essere gestiti dal
singolo comune o che interessano più comuni.
- C: Prefettura e Dipartimento Nazionale di Protezione Civile
Calamità naturali, catastrofi od altri eventi che per intensità ed
estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri
straordinari.
Le competenze della Provincia sono relative ad eventi di tipo B e,
pertanto, si possono identificare come interlocutori del Servizio PC i
cittadini, le autorità e gli enti locali, le forze dell’ordine, il
coordinamento e le associazioni di volontariato, il Settore Protezione
Civile della Regione Piemonte ed il Dipartimento Nazionale di
Protezione Civile.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Vogliamo caratterizzare il nostro approccio ai protagonisti basandoci
sulla classificazione delle comunicazioni secondo il loro contenuto.
Perciò consideriamo che le comunicazioni avvengono per segnalare
esigenze e necessità, per trasferire responsabilità e per le azioni di
competenza.
4.1.1 Il cittadino e “l’esigenza, la necessità”
Con il termine cittadino intendiamo il singolo individuo,
ovunque egli risieda, che si trovi sul territorio interessato dagli
eventi in modo stabile o sia soltanto di passaggio.
Questa prima distinzione fra individuo stabilmente sul territorio
o di passaggio introduce ad identificare una prima fonte di
rumore nella conoscenza del territorio e quindi nella capacità
di comunicare con chiarezza e certezza la sua localizzazione o
la localizzazione della situazione pericolosa qualora egli non ne
sia coinvolto direttamente.
Approfondendo il discorso relativo all’identificazione si può
scoprire che “essere del posto” non sempre è un vantaggio dal
punto di vista della comunicazione.
Spesso la toponomastica locale è diversa da quella riportata
sulla cartografia ufficiale e pertanto, il cittadino, credendo di
essere compreso si esprime con nomi di località che
potrebbero non essere a conoscenza del suo interlocutore.
Un ulteriore problema legato all’ ”essere del posto” potrebbe
essere legato al dialetto ed ai termini dialettali. Anche in
questo caso l’operatore di Protezione Civile che risponde alla
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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chiamata potrebbe non comprendere parte del messaggio
oggetto della comunicazione.
Infine vi sono le emozioni, cui abbiamo già accennato nel
paragrafo che introduceva il rumore nel primo capitolo.
Gli stati emozionali del cittadino consistono in paura, angoscia
(stato malessere psichico) e panico.
Anche il cittadino più equilibrato cercherà, nel trasmettere il
suo messaggio, di renderlo più forte e credibile in modo tale
da avere una risposta in tempi più rapidi, se possibile prima
degli altri.
4.1.2 Le autorità e “le responsabilità”
In questo paragrafo con il termine autorità definiamo tutti gli
attori istituzionali cui la normativa assegna dei ruoli di
responsabilità.
In questo caso il rumore più evidente è quello legato alla
superficialità nel trasferire a qualcun altro la responsabilità.
L’effetto maggiore è quello del cosiddetto “scarica barile”.
In questo caso emozioni quali la paura e l’angoscia giocano
soprattutto un ruolo di agente stressante non legato alla
situazione contingente ma alle eventuali ripercussioni legali, in
sede civile e penale.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Nella maggior parte dei casi è la normativa che stabilisce
competenze e responsabilità, ma come conseguenza di una
corretta comunicazione, ed in molti casi di certa ricezione.
Pertanto questo particolare rumore nasce soprattutto dalla
fretta, dall’ansia di trasferire alla autorità competente la
responsabilità.
4.1.3 La protezione civile e “le competenze”
Rimane da investigare il rumore relativo alle competenze ed i
ruoli.
Spesso i compiti di Protezione Civile sono affidati a personale
volontario, che nella vita di tutti i giorni si occupa di ben altre
attività e che comunque, per fortuna, non tutti i giorni è
chiamato ad operare in situazioni di emergenza.
Un primo rumore legato alle competenze è pertanto quello
dovuto al fatto che esse, anche se conosciute, non vengono
esercitate continuativamente, ma solo in modo saltuario.
Un secondo rumore è quello legato alle attività di
coordinamento tra autorità, forze dell’ordine ed associazioni di
volontariato di protezione civile. Da una parte vi è la
mancanza di sufficiente fiducia da parte delle istituzioni nei
confronti dei volontari perché a volte poco controllabili e
affidabili, e dall’altra bel senso di libertà del volontario che,
proprio in per questo suo status, ogni volta che viene
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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interpellato rinegozia la propria disponibilità ed eventualmente
si defila non sentendosi coinvolto.
Un ultimo rumore è invece quello che interessa l’emotività
dell’operatore di protezione civile. Ansia, angoscia e
stanchezza si accumulano fino a renderlo meno attento al
contenuto del messaggio. In questa situazione spesso incide
anche la reazione del cittadino che, non sentendosi
considerato come vorrebbe o si aspetterebbe, alza la voce e
minaccia azioni legali. In questo filone rientrano anche gli
interventi di imperio, che cercano di dare una priorità “politica”
alla segnalazione o richiesta di intervento.
A questi rumori specifici si aggiungono i normali problemi legati alla
mancanza di codici e sottocodici condivisi e quelli legati al mezzo
trasmissivo (canale) di cui parliamo nelle prossime pagine
4.2 I canali
In caso di emèrgenza di protezione civile potrebbero esserci problemi di
comunicazione dovuti al fatto che il nostro sistema di telecomunicazioni
è prevalentemente terrestre e pertanto legato alla integrità delle
strutture fisiche.
Oltre alle problematiche inerenti alle situazioni di emèrgenza si deve
considerare il rumore strutturale, legato al canale specifico.
In particolare possiamo pensare ai fruscii delle comunicazioni radio, alla
il leggibilità di documenti trasmessi a mezzo fax.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Perciò, senza approfondire i mezzi tecnici con cui avviene la
comunicazione suddivideremo i canali in due categorie, quelli che
trasportano suoni e quelli che trasportano immagini e segni, a seconda
che il messaggio sia ricevuto dall’orecchio o dall’occhio, e cercheremo
di individuare il rumore di questi canali.
4.2.1 Il canale che trasmette suoni
Il telefono è sicuramente il canale preferito dai cittadini in quanto
disponibile con immediatezza in quasi tutte le case e, con l’avvento
della telefonia cellulare, su buona parte del territorio. Permette al
cittadino di sentirsi ascoltato, avere l’impressione di essere stato
ascoltato, compreso e poi aiutato.
E’ anche il canale utilizzato dalle autorità, dalle forze dell’ordine e
dai volontari per le comunicazioni di servizio con gli operatori del
Servizio PC.
In situazioni di emèrgenza, al telefono, si sostituiscono le
comunicazioni con ponti radio e da pochi anni la telefonia satellitare.
Quest’ultima è un’evoluzione di quella terrestre e, a meno, di
catastrofi globali, garantisce una certa continuità di servizio, ma
necessita di unità ricevente (un’antenna o lo stesso terminale)
esterni.
I rumori tipici del canale vocale sono essenzialmente dovuti ad
interferenze, fruscii ed echi che limitano od ostacolano l’ascolto del
messaggio.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Ad essi si applicano pienamente le considerazioni di Shannon e
Weaver.
Nella maggior parte dei casi il canale trasmette un segnale che viene
codificato dall’apparato trasmittente e decodificato dall’apparato
ricevente.
Con la tecnologia odierna quasi tutte le comunicazioni sono
digitalizzate e, pertanto, se ricevute, sono di buona qualità. Inoltre,
il sistema prevede la ripetizione dell’invio del messaggio se non
risulta arrivato in modo corretto.
La comunicazione digitalizzata consiste nella conversione del
messaggio in cifre binarie (0 o 1) e la trasmissione di pacchetti di
esse con una cifra in più (detta checksum), che serve solo a
verificare l’integrità della ricezione.
Possiamo dire che con l’avvento del digitale i problemi studiati da
Shannon e Weaver si sono notevolmente ridimensionati e si sono
spostati verso la comprensione di codici e sottocodici che nel caso
della comunicazione digitale si basano su “protocolli” di trasmissione
dati.
Per sottocodici si intende qualcosa di simile al concetto di dialetto: la
base è la lingua condivisa in uno stato, ma all’interno del suo
territorio vi sono i dialetti parlati localmente e comprensibili solo
nelle parti comuni con la lingua madre.
Così è pure nell’evoluzione dei protocolli per la trasmissione di dati.
Può succedere che una precedente versione del protocollo non possa
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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comprendere il messaggio per problemi di decodifica o di velocità di
trasmissione, dovuta all’uso di una versione troppo evoluta del
protocollo rispetto agli apparati che ricevono.
Grazie alle tecnologie digitali oggi possiamo includere in questo
canale la trasmissione di messaggio vocali automatici da inviare
uguali a più destinatari.
4.2.2 Il canale che trasmette immagini e segni
Pensavamo di intitolare questo paragrafo “il canale cartaceo”, ma
sarebbe stato riduttivo.
Riduttivo perché in effetti su carta arriva solo la posta, mentre le
comunicazioni che leghiamo al canale visivo, seppure destinate a
riprodursi su carta sono anch’esse oggi di origine preminentemente
digitale e visualizzabili su monitor.
In particolare, nell’emèrgenza di protezione civile si usano gli
strumenti legati alla trasmissione fax (che in realtà, per la
trasmissione usa il canale di trasmissione dei suoni di cui abbiamo
parlato nel paragrafo precedente) perché ha valore legale. E’ il
canale delle comunicazioni ufficiali tra autorità, forze dell’ordine e
Protezione Civile (intesa sia come Dipartimento Nazione che come
Servizi Provinciale e Regionale).
Inoltre rientrano in questo canale le trasmissioni relative a posta
elettronica, telegrammi, posta tradizionale (anche se in realtà
quest’ultima si differenzia perché il suo percorso è fisico, effettivo e
si può comporre in realtà di molti passaggi su canali diversi).
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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In questa categoria possiamo includere anche gli SMS, i messaggi
inviati su telefono cellulare.
Possiamo dire che il canale di trasmissione di immagini e segni è
generalmente monodirezionale, non prevede che vi sia un feedback
immediato ed interazione durante la comunicazione. Gli strumenti
legati alle tecnologie digitali permettono di avere una sorta di cenno
di riscontro che si limita a segnalare che il messaggio è stato
consegnato, ma nulla può dire sul fatto che sia stato letto e
compreso.
4.3 Il quadro di riferimento: la normativa
Questo paragrafo intende richiamare l’attenzione su uno strumento
fondamentale per la protezione civile e quindi anche per le sue
forme di comunicazione.
Non si tratta in modo proprio né di canale, né di sorgente ma
assume il connotato di quadro di riferimento entro il quale devono
svolgersi anche le comunicazioni di protezione civile.
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è stato istituito con
la Legge n.225/92, al fine di tutelare l'integrità della vita, i
beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di
danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri
eventi calamitosi.
All'attuazione delle attività di protezione civile provvedono,
secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, le
Amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e
le Comunità Montane. Concorrono, inoltre, gli Enti Pubblici, gli
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Istituti ed i Gruppi di ricerca scientifica con finalità di
protezione civile, nonché ogni altra istituzione ed
organizzazione anche privata. (Fonte www.provincia.cuneo.it/protezione_civile/cenni_storici)
E’ evidente che dal 1992 ad oggi sono intervenuti vari aggiustamenti
a regolare le competenze ed a distribuire le responsabilità.
La normativa, ne parleremo in un apposito paragrafo nel prossimo
capitolo, cui si deve fare riferimento è costituita da fonti
comunitarie, nazionali e regionali, cui si aggiungono gli atti della
Giunta Provinciale.
La normativa di natura economico-finanziario ha introdotto un nuovo
“rumore” legato alla necessità di ridurre i costi delle pubbliche
amministrazioni.
Ciò si riflette con impatto sempre crescente nelle comunicazioni di
protezione civile nel tentativo di trasferire ad altri i costi di
intervento o nella riduzione del personale di pronto intervento fino al
punto di non avere un numero adeguato di operatori per rispondere
a più di un evento per volta.
In questo caso la normativa è da considerare una sorgente di
“rumore”.
4.4 Le sorgenti del “rumore”
Possiamo riassumere i “rumori” in quattro grandi famiglie, a seconda
dell’origine:
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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- culturale-ambientale, legata alla conoscenza ed all’uso del
linguaggio utilizzato per la comunicazione ed agli ambienti tra
cui avviene la comunicazione;
- tecnica, connessa alla conoscenza ed all’uso degli apparati e
mezzi di comunicazione;
- legislativa, inquadrata dagli strumenti legislativi che
definiscono il quadro normativo di riferimento per la
protezione civile;
- economica, definita dai vincoli di legge alle risorse destinate
alla protezione civile ed all’attività degli enti in genere.
Avendo così inquadrato le principali fonti del rumore ci è possibile
passare alla individuazione di azioni e strumenti per la prevenzione e
per l’abbattimento del rumore nella comunicazione di protezione
civile.
Può, a questo punto, nascere una domanda spontanea su quanto sia
lecito ampliare in concetto di rumore oltre i limiti del disturbo sui
canali.
Ovviamente la risposta, in questa tesi, non può che essere si,
sembra opportuno ampliare il concetto di rumore a tutto ciò che
impedisce che la comunicazione sia compresa nel suo significato
includendo anche i momenti in cui il messaggio si forma ed i motivi
che portano a indirizzarlo verso un ricevente piuttosto che un altro.
Il fatto che il messaggio sia ricevuto dalla persona sbagliata è di per
sé un “rumore” perché o si perde o viene ritrasmesso e
reinterpretato da un ulteriore trasmittente, pertanto non sarà più il
messaggio originario ma una sua evoluzione.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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5 Le azioni di prevenzione del “rumore”
Lo sviluppo dei sistemi di protezione civile è da sempre orientato a
prevedere i rischi ovvero a favorirne la conoscienza per sapere cosa
fare nel caso si verifichino.
Non è mai possibile prevedere nei minimi particolari tutto ciò che
può succedere, ma è sicuramente possibile predisporre una serie di
strumenti e di informazioni cui riferirsi in casi simili per dare una
risposta efficace in tempi brevi.
La predisposizioni di strumenti ed informazioni di prevenzione
rientra nella nostra trattazione perché ha la funzione anche di
formare un linguaggio condiviso da utilizzare in caso di emèrgenza
per ridurre una parte del “rumore”.
Conoscere i rischi permette di predisporre una serie di misure
operative destinate a rendere più efficienti anche i canali di
comunicazione e più efficaci le azioni di prevenzione.
Per ottenere questi risultati è quindi necessario intervenire definendo
le linee guida attraverso la normativa, la formazione e
l’informazione.
5.1 Normativa: la regolamentazione e l’interpretazi one
La normativa, elencata in appendice A, ha il fondamentale ruolo di
regolamentare e definire il quadro in cui vengono ad operare
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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autorità ed enti preposti alla protezione civile e di rendere
trasparente al cittadino i ruoli, le competenze e le responsabilità.
Il rumore riferibile alla normativa è essenzialmente legato al fatto
che essa è scritta con termini e giri di parole che sono
incomprensibili ai più, tanto è vero che nei testi di diritto, sia
pubblico che privato, si fa costante riferimento alla funzione di
interpretazione svolta dalla magistratura.
Interpretare un testo normativo non vuol dire solo
“accertare” (conoscere) quanto il testo (in sé) già
esprimerebbe, bensì decidere (scegliere) che cosa si ritiene
che il testo effettivamente possa significare e,
conseguentemente, come vadano risolti i conflitti che
insorgono (o possono insorgere) nella sua applicazione. (A. Torrente, P. Schlesinger – Manuale di diritto privato – Giuffrè Editore – 2004 – pag. 41)
Dalla definizione di cui sopra si comprende come normalmente
l’interpretazione avvenga con l’instaurarsi di un procedimento
giudiziale o per chiarire gli aspetti della norma e prevenirlo.
Ai fini dell’oggetto di questo capitolo, chiarito il concetto di
interpretazione, è necessario avere sempre chiaro il quadro
normativo di riferimento e, per quanto possibile, aver interpretato le
norme per poterne applicare tutti i dispositivi funzionali alla
prevenzione e necessari per legge.
In questo capitolo dedicato alla prevenzione punteremo l’attenzione
su uno strumento previsto dalla normativa: il piano di protezione
civile e di emergenza.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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E’ necessario tenere sempre ben presente che il piano di protezione
civile e di emergenza è comunque condizionato dalle disponibilità
delle risorse sia economiche che umane.
5.2 Il piano di protezione civile e di emergenza
E’ lo strumento preposto a raccogliere le informazioni sulle
criticità ed i rischi per un determinato territorio o ambito.
Viene qui citato perché la sua redazione, il suo aggiornamento e
la sua conoscenza sono fondamentali e propedeutici alle azioni di
prevenzione del “rumore” che consistono nella informazione ai
cittadini, nella definizione dei flussi di coordinamento tra autorità
ed enti e, infine, nella formazione e preparazione degli operatori
di protezione civile.
La Regione Piemonte ha predisposto le “linee guida piani di
emergenza” che si propongono come strumento tecnico utile alla
redazione dei piani comunali di protezione civile; sono strutturate
in capitoli che richiamano le sezioni principali presenti
nell'articolazione del piano:
o analisi territoriale
o scenari di rischio
o organizzazione e risorse
o procedure
o formazione, informazione e esercitazioni
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Analisi territoriale: il punto di partenza per la redazione del piano
comunale di protezione civile è la conoscenza del territorio che si
deve fondare su presupposti ed analisi storiche, rilevamenti e
accertamenti puntuali, valutazioni e considerazioni su base
metodologica, elaborazioni e restituzioni certificate delle
informazioni.
E' indispensabile disporre di dati generali e specifici che
fotografino la relazione tra le caratteristiche fisiche e la struttura
socioeconomica del territorio comunale: il lavoro di raccolta e
selezione dei dati di base deve essere effettuato rapportandosi ad
una precisa metodologia che definisca le modalità e i tempi con
cui debbano essere forniti i dati, ma soprattutto consenta di
soppesare, attraverso indici di qualità, il contenuto informativo.
Assume infatti un'importanza fondamentale la qualità ed
attendibilità (nonché aggiornabilità) del dato, poiché consente di
trasformare l'informazione da dato gestionale a dato
programmatorio utile per la definizione delle politiche di
mitigazione e procedure di emergenza.
Scenari di rischio: la funzione fondamentale degli scenari di
rischio è quella di prevedere le conseguenze di un determinato
evento sul territorio, per poter su questa base definire le risorse
(umane e strumentali) e le procedure d'intervento con cui farvi
fronte. Dopo aver effettuato una analisi della pericolosità del
territorio, intesa come possibilità di accadimento di eventi
catastrofici, è l'analisi della vulnerabilità del sistema antropico
(bersagli) e della vulnerabilità territoriale al danno (risorse) che
permette di comprendere meglio l'estensione e la severità dei
potenziali danni e la capacità del sistema di tornare alla
normalità, capacità sulla quale si deve agire in fase preventiva.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Dalla combinazione di queste informazioni si può ottenere una
classificazione del territorio in funzione del rischio, e su questa
base sviluppare le fasi successive della pianificazione.
Organizzazione e risorse: lo scenario di rischio rappresenta
l'oggetto sul quale si deve pianificare la capacità dell’ente locale
di risposta all'evento. Questa attività va ricondotta all'utilizzo di
strumenti ordinari tentando di gestire l'emergenza entro un
quadro di controllo organico.
Per poter affrontare il complesso ed articolato sistema di soccorso
è indispensabile rifarsi ad un modello d'intervento adeguato alle
esigenze derivate dalla definizione degli scenari e dalla
conoscenza dei compiti, ruoli e funzioni delle componenti del
sistema di protezione civile. Il comune dovrà definire tale modello
in relazione alle risorse umane, finanziarie e strumentali di cui
dispone. In sintesi, sulla base degli schemi che vengono
presentati saranno individuati e istituiti gli organi, definiti compiti
e funzioni, scelte le sedi di comando e censite tutte le risorse
disponibili.
Procedure di emergenza: le procedure e i mansionari sono
documenti condivisi, conosciuti e divulgati che nella loro
essenzialità stabiliscono le azioni e le operazioni da effettuare in
caso di emergenza, in ordine logico e in ordine temporale: in
pratica, stabiliscono quali sono le cose da fare, chi deve farle e
come. Sono pertanto elementi essenziali che strutturano tutti i
documenti di pianificazione necessari per affrontare
un'emergenza: le loro prescrizioni, articolate in base alle soglie di
allarme definite, devono essere formulate con assoluta chiarezza.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Formazione, informazione, esercitazioni: la formazione e
l'informazione sono attività basilari per il funzionamento
dell'intero sistema comunale di protezione civile poiché
consentono di ridurre i danni che un evento può provocare.
L'informazione alla popolazione è infatti necessaria per avviare
comportamenti autoprotettivi e successivamente di concorso e
solidarietà nelle operazioni d'emergenza conseguenti ad un
evento. In questa direzione l'ente comunale, attraverso
l'attuazione del piano, deve garantire e favorire la crescita della
comunità locale: le azioni di sensibilizzazione devono essere
inoltre verificate tramite simulazioni, volta a creare nella
popolazione consapevolezza sulle modalità di diffusione degli
allarmi nelle zone a rischio e sui comportamenti da adottare in
modo da estendere la capacità di autodifesa.
Per assicurare tempestività di intervento, efficienza operativa,
rispondenza alle procedure e adeguato impiego delle risorse è
necessaria la periodica verifica della pianificazione di emergenza
tramite esercitazioni, dalle quali scaturiscono ammaestramenti
che dovranno poi essere impiegati per l'aggiornamento del piano.
I piani comunali di protezione civile e di emergenza divengono la
base per il coordinamento ai livelli superiori (Provincia,
Prefettura, Regione, Dipartimento Nazionale di Protezione Civile).
Ma devono anche tradursi in formazione, informazione ed
esercitazione. Nei prossimi paragrafi vediamo di individuare le
modalità per realizzare ciò.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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5.3 Comunicazione di massa - informazione ai cittad ini
Incontri e manifestazioni
L’organizzazione di incontri e manifestazioni ha il ruolo di
avvicinare il cittadino alle realtà che compongono il sistema di
protezione civile italiano. L’organizzazione di eventi per il
cittadino ha inoltre l’indubbio vantaggio di aumentare la
conoscenza, la preparazione e la comunicazione tra le stesse
realtà, enti ed associazioni, che compongono la protezione civile.
Per raggiungere un effetto maggiore è sempre bene cercare di
prevedere eventi che coinvolgano il maggior numero di enti ed
associazioni di protezione civile ed evitare manifestazioni di
singoli enti o associazioni, perché, queste ultime, non possono
dare una visione complessiva delle attività di protezione civile,
anche se risultano molto efficaci per raccogliere i fondi necessari
a proseguire le attività.
SOS Camp H24
Considerando che tutti i giovani sono forze fresche e
particolarmente capaci di assorbire le novità sembra
opportuno proporre per essi, in particolare per quelli tra i 16 e
i 18 anni, una esperienza di formazione e prova del dispositivo
di protezione civile.
La proposta consiste nell’offrire alle scuole la possibilità di fare
una gita di classe un po’ diversa: vivere per 24 ore
l’esperienza di un campo allestito per l’emergènza.
Incontrando anche i principali attori dell’emergènza in prove
pratiche e seminari di approfondimento e sensibilizzazione.
Dormendo una notte sotto la tenda e mangiando in mensa il
cibo preparato con le cucine da campo.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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News e comunicati stampa
Per maggiore efficacia della comunicazione è bene raggiungere
una forma unitaria di comunicazione che dia certezza della fonte
e riduca il numero di messaggi analoghi che arrivano da più parti.
In modo tale da non costringere il cittadino a rincorrere le
informazioni e a doverne ancora verificare l’attendibilità e
univocità.
Per questo è necessario definire a livello provinciale una entità
che faccia da collettore delle informazioni, le verifichi e le
distribuisca sul territorio.
Documenti e pubblicazioni
E’ necessario avere una raccolta sempre aggiornata dei
documenti e delle normative vigenti.
Spesso vengono fatti i riferimenti ad una legge e, genericamente,
alle successive modificazioni. Ciò è fonte, se non altro, di ulteriori
ricerche. La proposta è di giungere ad avere documenti che
riassumano anche le successive modificazioni o che comunque le
esplicitino.
Il ruolo della scuola
E’ stata già accennata una proposta di evento mirato per gli
studenti, ma è necessario impostare nei programmi didattici un
progressivo avvicinamento con passi graduali di informazione e
formazione in modo tale da creare una cultura della protezione
civile nei cittadini del domani.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Sito web
E’ la naturale evoluzione del concetto di comunicazione, un
raccoglitore per le informazioni da tenere sempre aggiornato.
Deve essere uno strumento operativo, formativo ed informativo
con il principale scopo di ridurre il caos intorno al mondo della
protezione civile.
Nel capitolo 7 di questa tesi si entra nel dettaglio della proposta
di un portale per la comunicazione di protezione civile in Provincia
di Cuneo, e pertanto si rimanda ad esso la trattazione
dell’argomento.
5.4 Condivisione procedure - coordinamento autorità
Predisposizione protocolli operativi
Sotto il profilo della comunicazione per il coordinamento delle
autorità di protezione civile e tutte strutture convolte (enti ed
associazioni) è necessario predisporre appositi protocolli operativi
che prevedano le modalità di intervento per i rischi noti e le
relative procedure.
Verifica periodica delle procedure
E’ necessario sottoporre i protocolli e le procedure a periodica
verifica e ad aggiornamento ogni volta che interviene una novità.
La novità può essere di natura diversa. Le principali novità
vengono dalla legislazione e dal progresso tecnologico.
Conoscenza di ruoli e compiti – Esercitazioni
Anche per sottoporre a verifica i protocolli e le procedure è
necessario procedere a periodiche esercitazioni per assimilare la
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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conoscenza dei ruoli e dei compiti. Questo è ancor più necessario
proprio in funzione del fatto che il sistema di protezione civile
italiano è composito.
5.5 Comunicazione mirata - formazione degli operato ri di protezione civile
Il servizio provinciale di protezione civile ha realizzato un corso di
formazione per il personale che presta disponibilità alla
reperibilità h24.
Pertanto i riferimenti principali sulla formazione sono relativi a
quel personale, sebbene lo schema fondamentale delle materie di
formazione non si discosta da quello qui sotto riportato.
Formazione su legislazione
Come già asserito, nel capitolo dedicato ad introdurne il concetto,
la protezione civile è un tema in costante evoluzione dalla sua
origine. Ed in questa evoluzione si trasfonde l’esperienza
maturata sul campo con la necessità di individuare i quadri di
riferimento in cui agire, ovvero la normativa.
Pertanto, a qualsiasi livello si pongano gli operatori di protezione
civile, è necessario formare, e mantenere formati, sugli aspetti
legislativi e sulla loro trasposizione in protocolli e procedure
operative.
Formazione tecnico-storica
Ha una valenza fondamentale anche la formazione tecnica,
mirata a far conoscere agli operatori i rischi legati al territorio e
approfondire la conoscenza del territorio anche attraverso l’analisi
e lo studio di precedenti eventi.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Formazione su strumenti operativi
Una volta assimilata la normativa di riferimento è necessario
imparare ad usare stumenti e mezzi operativi.
Si differenziano molto in funziona del livello (dipartimento
nazionale, regione, prefettura, provincia, comune, forze
dell’ordine, volontari) e pertanto non saranno qui analizzati se
non per quanto riguarda il servizio provinciale di protezione civile.
I principali strumenti, in funzione del ruolo di collegamento con
gli enti superiori e di coordinamento degli enti locali sul territorio
provinciale, sono principalmente legati alla gestione della sala
unità di crisi ed alla sala operativa provinciale.
Gli strumenti su cui si è concentrata la formazione del personale
reperibile sono:
- telefono cellulare;
- computer fisso;
- computer portatile con scheda gprs-edge;
- stampante;
- fax;
- fotocopiatrice;
- software di allertamento sui canali fax, voce, sms ed e-mail;
- radio.
Per fare ciò è stato predisposto un manuale denominato
“quaderno delle procedure informatiche per l’alerting system”
(appendice C) composto di schede che riepilogano i flussi di
allertamento, le schede delle campagne fax, voce, sms e e-mail,
e le principali configurazioni degli strumenti per assicurarne il
funzionamento.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Formazione linguistica (Inglese e Francese) e definizione
di un glossario condiviso
Ancora un po’ trascurato è lo studio di un glossario condiviso di
terminologie univoche da utilizzare nelle comunicazioni di
protezione civile al fine di ridurre le ambiguità nel linguaggio.
In appendice B è riportato il glossario predisposto dal Centro
Regionale di Studio e Formazione per la Previsione e la
Prevenzione in Materia di Protezione Civile di Longarone (BL) che
ha gentilmente dato il permesso di includerlo in questa tesi.
Inoltre, vista anche la vicinanza con la Francia è necessario che il
personale conosca la lingua francese e per la sua valenza e
diffusione anche la lingua inglese.
Un esempio di questa esigenza è stato sperimentato in occasione
della valanga che ha travolto, senza fare vittime, le competizioni
del campionato mondiale di sci-alpinismo ad Artesina nel febbraio
2006. In quella occasione il servizio provinciale è stato contattato
dalle ambasciate delle nazioni che avevano atleti coinvolti.
5.6 La modulistica per aiutare la richiesta dei dat i funzionali alla comunicazione
Analisi dei dati importanti per la comunicazione
Lo studio delle comunicazioni ricevute dal personale reperibile del
servizio, ha portato ad aggiornare la scheda per la registrazione
delle stesse.
- Identificazione del reperibile che riceve o fa la segnalazione: la
precedente scheda era nata solo in funzione delle segnalazioni
in ingresso.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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- Flusso della segnalazione: in entrata o in uscita.
- Generalità dell’intelocutore: sono previsti una serie di
interlocutori “standard” e la possibilità di registrare i dati di un
interlocutore generico.
- Identificazione della località: con suggerimento di indicare
anche le vie di accesso e la loro tipologia.
- Descrizione della segnalazione: con suggerimento di indicare
se vi è rischio per la popolazione o se vi sono persone
coinvolte.
- Spazio libero per altre informazioni sui motivi della
segnalazione.
- Spazio per la registrazione degli accorgimenti adottati.
Tale raccolta si è trasformata nel modulo “diario eventi” di cui si
parla qui di seguito.
Nello studio del modulo si è tenuto conto dei suggerimenti colti
nella lettura di R. Scollon e S. Wong Scollon, “Intercultural
communication”, applicando un percorso di tipo deduttivo.
La strategia di comunicazione deduttiva si basa sull’introduzione
del tema all’inizio del discorso e successivamente delle
argomentazioni a sostegno del tema stesso.
Questo approccio è stato ritenuto valido perché se l’operatore è
messo subito al corrente del tema può nel corso della
comunicazione andare alla ricerca delle informazioni più utili e
rendere la comunicazione stessa molto efficiente.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Studio del layout della modulistica
La prima pagina raccoglie le informazioni provenienti dalla fonte,
qualunque essa sia.
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La seconda pagina è destinata alla specificazione degli accorgi-
menti adottati ed alla registrazione da parte del servizio.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Avendo preso visione del modulo per la registrazione degli eventi,
diviene più chiaro il contributo di una strategia deduttiva.
L’aver specificato, o chiarito subito, il problema permette di
proseguire la comunicazione alla ricerca di ulteriori informazioni
che al cittadino potrebbero non sembrare importanti. In una
comunicazione efficace, dopo un primo momento in cui
l’operatore ascolta, le redini della comunicazione vengono prese
in mano dall’operatore stesso. In ciò si evidenzia che per
l’abbattimento del rumore gioca un ruolo fondamentale anche
l’esperienza dell’operatore e la sua capacità di cogliere le
informazioni primarie dalla comunicazione.
La strategia deduttiva è utilizzata anche per ottenere maggiori
risultati nella campagne pubblicitarie o di vendita eseguite dai call
center per conto di grandi e piccole compagnie commerciali.
Nel nostro caso non si tratta di vendere al meglio un prodotto o
un servizio ma di acquisire nel modo più efficace le informazioni
necessarie a rispondere ad una richiesta di aiuto.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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6 Le azioni di abbattimento del “rumore”
Dopo aver predisposto tutti gli accorgimenti per prevenire il rumore
è necessario vedere come questi possano essere utilizzati durante la
comunicazione al fine di abbattere il “rumore” ovvero ridurre la
possibilità che il messaggio venga frainteso o ricevuto incompleto.
6.1 Registrazione dei dati comunicati – durante la comunicazione
Utilizzo del modulo
Uno dei mezzi per abbattere il rumore consiste nell’utilizzare il
modulo e lasciarsi guidare dai suggerimenti.
Cercando di non lasciarsi sopraffare dagli stati d’animo
dell’interlocutore, di rassicurarlo ed al contempo guidarlo verso
una comunicazione dei dati funzionali ed importanti per la
comunicazione.
6.2 Feedback - durante la comunicazione
Abbiamo già accennato al feedback, la retrocomucazione, che
assume per la comunicazione di protezione civile una valenza
fondamentale sia per avere istantanea verifica del messaggio
ricevuto sia per trasmettere all’interlocutore segnali che è stato
ascoltato e compreso. Ciò il più delle volte è importante per
calmare gli stati emotivi che hanno portato alla segnalazione.
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Verifica competenza
La retrocomunicazione è anche fondamentale per accertare se la
comunicazione giunta al funzionario reperibile è di competenza
del servizio cioè se deve essere presa in carico o indirizzata verso
l’autorità competente.
Acquisizione certa dei dati
Oltre alla funzione di verifica della competenza, la
retrocomunicazione permette di aggiungere alla comunicazione
stessa i dettagli che ne certificano i dati.
Ad esempio si usa la retrocomunicazione per avere certezza della
località dell’evento e o del numero delle persone coinvolte e della
loro situazione dal punto di vista fisico.
6.3 Verifica della segnalazione – dopo la comunicazi one
A volte la segnalazione si sovrappone ad altre oppure viene
registrata senza porre attenzione alla segnalazione stessa
durante la comunicazione.
In questi casi diviene necessario ricorrere a verifica a posteriori
prima di poter assumere degli accorgimenti, per evitare di
perdere tempo e disperdere risorse alla ricerca di un qualcosa
non ben definito.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Il servizio provinciale ha come naturali fonti di validazione dei
dati le autorità di pubblica sicurezza ed i sindaci. Ma in caso di
necessità si ricorre anche ai volontari sul territorio.
6.4 Integrazione dei dati incompleti della segnalaz ione – dopo la comunicazione
Prima di archiviare i dati e prima di perdere memoria di quanto
fatto è necessario rivedere le varie segnalazioni.
Ciò ha anche una sua valenza ai fini di storicizzare i dati relativi
ad ogni evento perché siano pronti e disponibili per ulteriori usi,
quali eventuali indagini della magistratura o predisposizione di
materiale statistico e formativo.
6.5 Modalità di passaggio consegne ed informazioni
Anche la procedura di passaggio delle consegne e delle
informazioni assume, durante il periodo dell’evento, grande
importanza.
E’ naturale che il personale di avvicendi per evitare che la
stanchezza possa portare a lavorare male, ma è importante che
chi subentra sia correttamente ed esaurientemente aggiornato
sulle segnalazioni in essere e sulle segnalazioni che danno
comunque un quadro generale di quanto successo.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Pertanto i turni di avvicendamento devono essere predisposti
tenendo cura di una sovrapposizione tra personale smontante e
personale montante.
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7 Il portale della comunicazione di protezione civile in Provincia di Cuneo
Per concludere e riassumere in modo efficace quanto esposto nelle
pagine precedenti viene naturale predisporre la proposta di
sviluppare un portale dedicato alla protezione civile della Provincia di
Cuneo.
Compito principale di un portale è quello di raccogliere e rendere di
facile accesso e reperibilità una serie di informazioni e di servizi on-
line sul tema cui il portale stesso è dedicato.
Nel nostro caso la protezione civile ed in particolare la necessità di
prevenire ed abbattere il rumore nella comunicazione
nell’emergenza di protezione civile.
Il portale ha una sua importanza soprattutto per quanto riguarda la
prevenzione e pertanto sarà in questa direzione che sarà sviluppato.
Quanto affermato nei capitoli dedicati alla prevenzione ed
all’abbattimento del rumore sarà ora incasellato nelle pagine del
portale.
7.1 La scelta dello spazio web Per la realizzazione del sito è stato scelto arubaNuke, un portale
dinamico preinstallato, semplice da usare e personalizzare anche
senza alcune conoscenza di programmazione o grafica.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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La scelta è parsa opportuna proprio perché lo strumento si presta ad
essere utilizzato ed aggiornato anche da personale non
specificamente informatico.
E’ stato registrato il dominio di secondo livello procivcn.net ed
acquistata la possibilità gestire un numero illimitato di caselle
@procivcn.net nell’ottica di fornire anche il servizio di posta
elettronica.
Il costo annuale di registrazione e dei servizi collegati si aggira sui
50 euro iva inclusa.
ArubaNUKE è un’applicazione web sviluppata con Microsoft ASP.NET
ed installata sui server Aruba con sistema operativo Windows 2003
per garantire il massimo delle performance. Mette a disposizione
spazio su disco illimitato e 50 Mb (espandibili) di spazio su database
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Microsoft SQL Server, una selezione di moduli preinstallati ed una
selezione di skins grafiche.
Per lo sviluppo delle pagine si utilizzeranno esclusivamente i moduli
preinstallati per mantenere il portale ad un livello standard,
accessibile per le modifiche a tutti gli operatori autorizzati
indipendentemente dalla profondità delle loro conoscenze
informatiche. Ed anche perché per garantire il costante
mantenimento del portale è importante evitare le personalizzazioni
legate all’estro del programmatore o del grafico.
7.2 Moduli arubaNUKE preinstallati
Account Login
Il Modulo Account Login permette agli utenti di accedere al portale
tramite autenticazione. È comprensivo di: un bottone verso la
pagina di registrazione al termine della quale un utente diviene
“Utente Registrato”; un bottone per il recupero della password.
Annunci
Modulo Annunci serve per creare e amministrare un insieme di
annunci composti da un titolo, un breve campo descrittivo, data di
pubblicazione, data di scadenza e ovviamente un link che può essere
tracciato per vedere quanti click sono stati fatti su di esso.
Blog
Il modulo Blog permette di avere e gestire blog direttamente nel tuo
sito.
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Contacts
Il modulo contatto serve per gestire una lista di contatti e renderla
pubblica per un gruppo di perone quali un gruppo di lavoro. Per ogni
contatto vengono salvate informazioni quali Nome, Qualifica,
indirizzo email e 2 numeri di telefono.
Discussions
Il Modulo Discussions permette di organizzare messaggi ed opinioni
relativamente ad un specifico argomento. Il modulo permette agli
utenti autorizzati di poter lasciare nuovi messaggi o di poter
rispondere a quelli esistenti.
Documenti
Il Modulo Documenti permette di gestire una lista di documenti che
possono essere visti o scaricati dagli utenti. I documenti possono
risiedere nel portale stesso o al di fuori e possono essere catalogati
in categorie, e per ognuno di essi può essere conteggiato il numero
di click ricevuti.
Eventi
Il modulo Eventi permette di visualizzare un elenco di Eventi
cronologicamente ordinato. Ogni evento può essere settato in modo
che non sia più visibile una volta passata la data dell'evento stesso,
oppure possa essere visto per ogni data o periodo specificato.
FAQs
Il modulo FAQs permette di gestire agli utenti autorizzati una lista di
Domande con le corrispettive risposte.
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Feedback
Il Modulo Feedback serve per poter permettere agli utenti registrati
e non-registrati di poter lasciare la propria opinione indirizzata
all'amministratore del portale.
Forum
Inserisci un Forum completo e allo stesso tempo facile nella gestione
nel tuo portale dove gli utenti del tuo portale possono lasciare i loro
messaggi o opinioni sugli argomenti impostati.
IFrame
Inserisce un IFrame nel portale con riferimento a pagine o anche
all'esterno.
Image
Il modulo Image permette di gestire immagine caricate tramite il file
manager.
Link
Il Modulo Link permette di gestire tutti i links presenti nel portale.
Per ogni link si può inserire una descrizione al rollover e monitorarne
il numero di click ricevuti.
News Feeds (RSS)
Il modulo NewFeed serve per visualizzare “feeds” nel sito: ogni feed
è composto da un titolo ed una breve descrizione ed un link verso
l'apertura del feed stesso.
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Box Ricerca
Il Modulo Box Ricerca visualizza un box di ricerca dove utenti
autorizzati possono effettuare ricerche all'interno del portale. Questo
Modulo deve essere usato in abbinamento col modulo “Risultati
Ricerca”.
Risultati Ricerca
Il Modulo Risultati Ricerca permette agli utenti autorizzati di settare
le proprietà di visualizzazione dei risultati. Questo Modulo deve
essere usato in abbinamento col modulo “Box Ricerca”.
Sondaggio
Il Modulo Sondaggio permette di creare e gestire sondaggi. I
sondaggi possono avere una singola o multipla scelta di risposta.
Utenti autorizzati possono lasciare la propria risposta. Per il
sondaggio può essere settata anche una data di scadenza e se ne
potrà vedere il grafico delle opinioni ottenute.
Text/HTML
Il modulo Text/HTML ti permette di editare testi sia in formato
HTML, rich text o plain text.
User Account
Il modulo “User Account” permette di far registrare i propri visitatori
rendendoli Utenti Registrati, e una volta tali possono editare in ogni
momento i loro dati o cancellare il proprio Account.
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Tabella
Il modulo “Tabella” permette la visualizzazione di una tabella di dati
ordinabili per ogni intestazione di ogni colonna.
Users Ondine
Questo modulo permette di visualizzare una serie di informazioni
relativamente agli utenti del portale stesso. Le informazioni
visualizzabili sono: utenti online in quel momento, utenti registrati
on line nello stesso momento, utenti registrati totali, utenti registrati
ieri, utenti registrati oggi, nome ultimo registrato.
XML/XSL
Questo modulo permette di vedere a video il risultato di una
trasformazione XML/XSL. Combinando infatti la trasformazione
scritta in XSL (Extensible Style Sheet Language) a una base dati in
XML (Extensible Markup Language) si può ottenere diversi tipi di
files per lo stesso documento XML quali documenti in HTML, PDF,
WORD e molti altri.
Il sistema permette di impostare le pagine, completandole con i
moduli e configurando gli accessi e la visibilità agli utenti sia sulle
pagine che sui contenuti delle pagine.
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7.3 Analisi dell’utenza
Riprendendo quanto discusso nei capitoli precedenti possiamo
considerare cinque tipologie di utenti con alcune esigenze specifiche,
ed altre condivise, di accesso alle pagine e di visibilità di contenuti.
Cittadini e studenti
Sono gli utenti occasionali, il cui accesso non viene controllato. Le
pagine dei contenuti per questa tipologia di utente sono pubbliche
ed accessibili a tutti.
Enti ed autorità
In questa tipologia di utenti rientrano gli enti e le autorità presenti
sul territorio provinciale come i Comuni, i comandi provinciali delle
forze dell’ordine ed assimilabili.
Volontari di Protezione Civile
Sono gli utenti delle associazioni di volontariato della protezione
civile.
Regione Piemonte e Province Piemontesi
Utenti dei settori di protezione civile della regione, delle altre
province e delle Prefetture piemontesi e confinanti con la provincia
di Cuneo.
Servizio Provinciale di Protezione Civile
Rientra in questa tipologia il personale del Servizio Provinciale di
Protezione Civile ed il personale reperibile del servizio provinciale.
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Nota: il personale reperibile è dipendente della Provincia di Cuneo
ma non necessariamente inserito in pianta stabile nel servizio
provinciale.
7.4 Definizione dei contenuti e delle sezioni
Sinteticamente vengono riepilogati i contenuti disponibili per le
tipologie di utenti che verranno descritti nel paragrafo successivo
perché si tratta in sostanza degli stessi oggetti con visibilità e
contenuti differenti.
Lo standard di pubblicazione dei documenti è il pdf.
L’autenticazione, ove richiesta, è rilasciata su richiesta via mail. Si è
scelto di non permettere la registrazione degli utenti in modalità
automatica perché lo scopo del portale è quello di dare uno
strumento agli operatori di protezione civile per la comunicazione e
la condivisione di materiali ed informazioni.
Tutto quanto viene considerato di pubblica utilità e conoscibilità sarà
pubblicato nelle pagine pubbliche.
Cittadini e studenti (accesso libero)
news e news letter (e-mail)
manuali “cosa fare in caso di…”
link a bollettini meteo regione piemonte
informazioni su:
protezione civile in generale
servizio provinciale
who’s who (foto, incarichi e competenze)
coordinamento volontari
gruppi di volontari
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Enti ed autorità (accesso con autenticazione)
news e news letter specifiche
download ed upload di file da condividere
documenti e manuali
aggiornamento dati – applicativo web volontari e mezzi
Volontari (accesso con autenticazione)
news e news letter specifiche
download ed upload di file da condividere
documenti e manuali
aggiornamento dati – applicativo web volontari e mezzi
Servizio Provinciale (accesso con autenticazione)
news e news letter specifiche
download ed upload di file da condividere
documenti e manuali
procedure operative
aggiornamento dati – applicativo web volontari e mezzi e
applicativo alerting system
7.5 Descrizione dei contenuti
news
Si tratta dell’utilizzo del modulo annunci in cui la pubblicazione è
riservata ad utenti identificati e responsabili delle informazioni rese
disponibili. La pubblicazione può essere sottoposta a scadenza,
ovvero una volta trascorsa la data di scadenza l’annuncio non sarà
più visibile.
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newsletter (e-mail)
E’ la versione mail delle news, permette di inviare a gruppi di utenti
una newsletter personalizzata o a tutti gli utenti una newsletter
generale. Segue le stesse regole della visibilità degli annunci in essa
contenuti.
manuali “cosa fare in caso di…”
E’ la raccolta dei manuali informativi sui consigli utili di come
comportarsi in caso di necessità. Sono pubblicati in formato pdf e
possono essere scaricati liberamente.
link a bollettini meteo regione Piemonte
E’ raccolta dei collegamenti ai bollettini della regione Piemonte
pubblicati dall’Arpa Piemonte ed aggiornati secondo gli orari riportati
sugli stessi. Sono documenti in formato pdf resi direttamente
disponibili dal sito web dell’Arpa.
informazioni:
protezione civile in generale
servizio provinciale
who’s who (foto, incarichi e competenze)
coordinamento volontari
gruppi di volontari
Anche questa sezione si presenta come raccolta di documenti in
formato pdf che possono essere scaricati liberamente.
Consiste nella raccolta delle informazioni su a chi rivolgersi e che
cosa chiedere ed eventualmente aderire alle associazioni di
volontariato di protezione civile.
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download ed upload di file da condividere
Si tratta della funzione di scambio di files e pertanto è riservata agli
utenti autenticati ed abilitati.
documenti, manuali e procedure operative
E’ la raccolta dei documenti disponibili per gli utenti registrati per
tenersi aggiornati ed informati. A seconda della tipologia di utente
saranno visibili e scaricabili i documenti ritenuti funzionali. La
pubblicazione dei documenti è prevista ad opera del servizio
provinciale di protezione civile previa verifica della validità del
documento.
aggiornamento dati – applicativo web volontari e mezzi e
applicativo alerting system
Da portale sarà possibile accedere agli applicativi web della
protezione civile, Ci.Pro e Alerting System, rispettivamente per la
gestione di risorse e mezzi durante gli eventi di protezione civile e
per l’allertamento di protezione civile.
Si tratta di due applicativi sviluppati da Telecom Italia per la
gestione delle proprie attività e successivamente, anche con il
contributo del Servizio di Protezione Civile ed il Settore Sistemi
Informativi della Provincia di Cuneo, reimpostati per essere utilizzati
per la gestione degli eventi e gli allertamenti di protezione civile.
Nei paragrafi seguenti vengono sommariamente presentati.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Ci.Pro.
Il sistema “CI.PRO. PAL” nasce con lo scopo di fornire agli Enti Locali
uno strumento per la gestione delle attività legate agli interventi
nell’ambito delle funzioni di Protezione Civile di competenza
istituzionale. Le funzionalità del sistema sono focalizzate sulla
gestione amministrativa dell’emergenze nel loro contesto strutturale
(gestione dei piani di emergenza), temporale (diario di bordo) e
storico/statistico (archiviazione automatica e centralizzata degli
interventi), tutte strettamente correlate alla gestione territoriale
degli eventi stessi, offrendo una completa visione della situazione in
corso. Di fatto, la presenza della componente GIS (Sistema
Informativo Territoriale) all’interno del sistema rende più potente e
flessibile, grazie alle funzionalità appositamente sviluppate, la
gestione delle emergenze.
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Il sistema adotta i principi enunciati dal metodo Augustus (utilizzato
come standard dal Dipartimento della Protezione Civile): l’obiettivo è
quello di abbattere il vecchio approccio di gestione dei piani di
emergenza basati sulla concezione burocratica del solo censimento
di mezzi utili agli interventi di protezione civile e introdurre con forza
il concetto della disponibilità delle risorse.
Per realizzare questo obiettivo nella gestione dei piani di emergenza
del sistema CI.PRO. PAL, i responsabili dei vari Enti (Comune,
Aziende Municipalizzate, squadre di pronto intervento, etc.) hanno a
disposizione un supporto cartografico con livelli di dettaglio
selezionabili a cui possono accedere e su cui possono interagire
segnalando criticità o emergenze in maniera coordinata con gli altri
operatori. I dati cartografici sono completati da una base dati
anagrafica contenete l’elenco di tutti i referenti ai vari gradi
collegata , on line , ai data base di pertinenza.
Le principali attività che vengono svolte con il software sono:
- Gestione delle segnalazioni
- Gestione dei piani di emergenza
- Gestione degli eventi
- Gestione dei mezzi
- Gestione delle risorse
- Supporto alla attività revisionale
Non deve essere dimenticato che, per una maggiore utilità in caso di
necessità, è necessario tenere gli archivi costantemente aggiornati.
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Alerting System
E’ l’applicativo web cui è affidata la gestione degli allertamenti di
competenza della Provincia di Cuneo.
Accenniamo qui brevemente le sue peculiarità, rimandando
all’appendice C la lettura del quaderno realizzato per supportare e
formare il personale che deve eseguire materialmente l’allertamento
con il programma.
E’ interessante in questa trattazione porre attenzione agli strumenti
ed alle procedure definite per semplificare la gestione di una
comunicazione fondamentale come l’allertamento.
Partendo dal disciplinare regionale, citato nella normativa, è stato
procedurizzato ogni passaggio, cercando di utilizzare termini univoci
per la definizione di quanto deve essere eseguito.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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L’allertamento si basa sull’uso di quattro canali (fax, voce, sms ed e-
mail) e pertanto sono stati predisposti i modelli base per tutti le
tipologie di avviso possibili che il funzionario reperibile deve
completare con l’integrazione di pochi dati che gli vengono richiesti
con una procedura guidata.
Altro momento fondamentale è la creazione dell’originale cartaceo,
funzionale alla corretta archiviazione del documento, ed alla sua
conversione in file da inviare attraverso i canali previsti dal
disciplinare e dal protocollo di intesa fra la Provincia e la Prefettura
di Cuneo.
Per fare ciò è stato scelto un fax multifunzione (stampante e
scanner) dotato di software per la scansione in rete.
Sono stati normati e definiti anche gli spazi in rete dove registrare
tutti i documenti e le convenzioni utilizzate per i nomi dei files in
modo tale da rendere chiari ed unici gli stessi.
E sono stati spiegati, passo passo, e attraverso schede, i passaggi
da eseguire fino alla conclusione dell’attività di allertamento.
Per sicurezza sono anche state inserite le schede che ricordano la
configurazione dei software e degli apparati hardware utilizzati, in
modo tale che il personale, anche non propriamente informatico,
possa procedere ad una prima valutazione del problema in caso di
malfunzionamento.
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7.6 Home page del portale
Merita un discorso a parte perché è la vera presentazione del portale.
Dalla home page si può:
- visualizzare i bollettini della regione Piemonte;
- visualizzare le comunicazioni e gli annunci a carattere
pubblico;
- accedere alle pagine riservate agli utenti registrato;
- richiedere via mail la registrazione;
- visualizzare una serie di link ai siti web dei principali attori
della protezione civile a livello nazionale, regionale e
provinciale.
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Dalla home page è inoltre possibile accedere alle pagine tematiche per i
cittadini in generale e per gli studenti più specificamente.
Le pagine per cittadini e studenti saranno pronte nei prossimi mesi,
quando sarà conclusa la raccolta e l’organizzazione dei dati, in particolare
il censimento di tutti i gruppi di volontari cui si può fare riferimento per
avere informazioni sulle attività ed eventualmente aderire per dare il
proprio contributo al sistema di protezione civile.
Il portale è già stato usato per dare supporto nel citato corso di
formazione per i funzionari reperibili del servizio provinciale di protezione
civile e per condividere la documentazione con i servizi di protezione civile
di alcune delle province piemontesi.
Nei prossimi mesi sarà esteso l’uso ad altri soggetti coinvolti nel sistema di
protezione civile.
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8 Conclusioni
E’ stato un lungo percorso, partito dalla presentazione del sistema
nazionale di protezione civile per analizzare la complessità delle
tematiche legate all’emergenza ed al rischio.
In particolare abbiamo colto, a partire dalla scelta di costituire un
sistema basato su una pluralità di Enti ed Istituzioni, la necessità di
porre una significativa attenzione nelle comunicazioni e sulle
problematiche ad esse legate.
Abbiamo preso in considerazione alcune teorie della comunicazione che
hanno messo in luce come anche la trasmissione delle informazioni
abbia in sé molti aspetti legati alle persone, all’ambiente ed ai mezzi
utilizzati per comunicare.
Abbiamo esteso il concetto di rumore dal puro e semplice disturbo
legato al mezzo trasmissivo, integrandolo con tutto ciò che disturba la
codifica e la decodifica del messaggio, e altri aspetti che, come la
normativa, pongono dei vincoli ai modi di comunicare ed ai suoi costi.
E così preparati, ci siamo addentrati nella ricerca delle sorgenti
specifiche del rumore nell’emergenza di protezione civile, individuando
tre categorie di protagonisti (cittadini, autorità, operatori) e tre relative
classificazioni dei motivi che spingono a comunicare (l’esigenza/la
necessità, le responsabilità, le competenze).
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Abbiamo, altresì, identificato due famiglie di canali, quello che
trasmette suoni e quello che trasmette immagini e segni, su cui
vengono veicolate le odierne comunicazioni.
Una volta identificati i protagonisti, i canali, ed il rumore, siamo giunti
ad individuare una serie di azioni atte a prevenire il rumore. La
prevenzione è un’attività che spesso viene lasciata un po’ a se stessa
per la naturale tendenza a non preoccuparsi delle cose che ancora non
sono successe.
Ma, come si cerca di evidenziare nella tesi, è proprio nella prevenzione,
nella informazione, nella formazione e nell’esercitazione, che la
protezione civile si mantiene preparata ad assolvere i propri compiti in
caso di necessità.
Una seconda attività di ricerca è stata svolta per individuare una serie
di accorgimenti volti a contenere il rumore durante la comunicazione
nell’emergenza di protezione civile che si concretizzano in alcuni
consigli operativi e nella segnalazione di attività cui porre attenzione.
L’analisi delle attività di prevenzione e di abbattimento del rumore ci
porta a proporre una serie di interventi tra i quali la realizzazione di un
sito web, www.procivcn.net, per la condivisione delle informazioni, per
l’aggiornamento e la divulgazione di una cultura della comunicazione di
protezione civile. Uno strumento a disposizione degli operatori di
protezione civile e dei cittadini, con particolare riferimento ai giovani.
Il “rumore” così come lo abbiamo descritto è parte integrante della
comunicazione. Ammetterne l’esistenza è importante perché aiuta a
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tenerne conto in tutte le attività di comunicazione ed a porre in atto
tutti gli strumenti ed accorgimenti per prevenirlo e ridurlo.
Eliminare il rumore è impossibile ma può essere contrastato con
efficacia attraverso l’efficienza delle procedure di comunicazione, la
conoscenza condivisa del linguaggio, la corretta attribuzione di senso a
parole e segni, la conoscenza di competenze responsabilità e la
riduzione dei passaggi a quelli effettivamente funzionali alla
comprensione del messaggio ed alla decisione delle corrette azioni da
porre in essere per dare una risposta all’emergenza che sia esaustiva.
Concludiamo con una certezza: la protezione civile, per sua natura
imprevedibile, necessita sempre e continuamente di aggiornamento
delle informazioni. Ha bisogno che le informazioni possano circolare
modo migliore possibile e di poter utilizzare i più disparati strumenti
per giungere al maggior numero di persone.
L’impegno degli attori di protezione civile deve, quindi, tenere conto del
motto latino “si vis pacem, para bellum”, che nel nostro caso significa
che per difendere adeguatamente la popolazione in caso di emergènza
è necessario mantenersi in esercizio, aggiornati ed informati.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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9 Bibliografia
Anolli L. (2002), La psicologia della comunicazione, Società editrice Il Mulino, Bologna.
Bettetini G. (1993), Semeiotica della comunicazione d’impresa, Bompiani, Milano.
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didattica, dispensa Mariscuola, Taranto.
Eco U. (1975), Trattato di semeiotica generale, Bompiani, Milano.
Fabbri L. (1997), Statistica multivariata. Analisi esplorativa dei dati, McGraw-Hill
companies, Milano.
Fiorani E. (1998), Grammatica della comunicazione, Lupetti, Milano.
Jacobson R. (1966), Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano.
Katz E., Lazarsfeld P.F. (1975), L’influenza personale nella comunicazione di massa, Eri,
Roma.
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McQuail D. (2001), Sociologia dei media, Società editrice Il Mulino, Bologna.
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Carocci editore, Roma.
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10 Fonti
Centro Regionale di Studio e Formazione per la Previsione e la
Prevenzione in Materia di Protezione Civile (sito web)
http://www.centroprociv.it
Regione Piemonte, Settore Protezione Civile
http://www.regione.piemonte.it/protciv/
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile
http://www.protezionecivile.it/
Provincia di Cuneo, Settore Protezione Civile e Sicurezza Interna,
www.provincia.cuneo.it/protezione_civile/
Aldo Battista
http://www.aldobattista.it/sussidiarieta/sussidiarieta.htm
Norme in rete – portale di accesso alle norme pubblicate sui siti delle
pubbliche amministrazioni partecipanti
http://www.normeinrete.it/
Dipartimento nazionale della Protezione Civile
http://www.protezionecivile.it/
Nimbusweb – portale italiano della meteorologia e del clima
http://www.nimbus.it
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11 Appendice A - Normativa
Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Istituzione del servizio nazionale della protezione civile Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59 Decreto 28 marzo 2003 Presidente Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla tutela della pubblica incolumità nell'attuale situazione internazionale Decreto 12 aprile 2002 Presidente Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 2 marzo 2002 Costituzione del Comitato operativo della protezione civile Decreto Presidente della Repubblica 194/2001 Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle organizzazioni di volontariato nelle attività di Protezione Civile Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 20 dicembre 2001 Linee guida relative ai piani regionali per la programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Legge 9 novembre 2001, n. 401 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile Decreto Legge n. 343 del 7 settembre 2001 Modificazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 Modificazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303 Modificazioni alla legge 21 novembre 2000, n. 353 Legge 21 novembre 2000, n. 353 Legge-quadro in materia di incendi boschivi Legge 10 agosto 2000 n. 246 Potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
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Decreto Legislativo del 17 agosto 1999, n.334 Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 1998, n. 429 Regolamento concernente norme per l'organizzazione e il funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e le prevenzione dei grandi rischi Legge 18 maggio 1989, n. 183 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo PIEMONTE - LEGGE REGIONALE N. 44 DEL 26-04-2000 "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'."
D.G.R. 23 marzo 2005, n. 37-15176 Disciplinare per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento regionale ai fini di protezione civile.
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12 Appendice B – Glossario di Protezione Civile
Fonte: sito web del Centro Regionale di Studio e Formazione per la Previsione e la Prevenzione in Materia di Protezione Civile
http://www.centroprociv.it
A
Aerofotogrammetria - Rilievo topografico della superficie terrestre eseguito mediante aerofotogrammi. Alea - Eventualità, rischio: correre l'a., tentare la sorte. Alluvione - Eccesso di acqua dovuto a piogge abbondanti, a straripamento di corsi d'acqua, di bacini. Deposito di detriti trasportati da un corso d'acqua. Porzione di terreno che, a causa dei depositi fluviali, si aggiunge ad un fondo agricolo rivierasco e che per legge appartiene al proprietario del fondo stesso. Antropiche - Di calamità dove si evidenzia l'intervento dell'uomo nella determinazione dell'ordine fisico dell'ambiente naturale. Antropizzazione - Opera di modificazione e trasformazione dell'ambiente naturale attuata dall'uomo per soddisfare le proprie esigenze e migliorare la qualita' della vita, spesso, però, a scapito dell'equilibrio ecologico e dell'incolumità stessa dell'uomo. Aree di emergenza - Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. In particolare le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l'evento; le aree di ammassamento dei soccorrritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione; le aree di ricovero della popolazione sono i luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi o le strutture in cui si potrà alloggiare la popolazione colpita. Area mezzi di soccorso - Area adiacente al PMA o all'area di raccolta riservata all'afflusso, alla sosta ed al deflusso delle ambulanze e degli altri mezzi di soccorso. Area di raccolta - Area, localizzata nell'area di sicurezza, destinata al concentramento delle vittime. Corrisponde al PMA nei casi in cui non è disponibile una struttura dedicata (tende o containers). Area di sicurezza - Zona immediatamente circostante l'area dell'evento, di dimensioni commisurate all'entità del pericolo residuo, da mantenersi sgombra. Argano - Macchina per sollevare o spostare pesi formata da un tamburo in metallo o legno , sul quale si avvolge la fune a cui è legato il carico. Verricello. ASD (Acute Stress Disorder) - Disturbo acuto da stress, le cui caratteristiche sono lo
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sviluppo di ansia, dissociazione, ripetizione dell'esperienza dell'evento, evitamento, che durano più di 48 ore e compaiono entro 1 mese dall'esposizione ad un evento estremo. La durata è tra 2 giorni e 4 settimane, se persistono si entra nel PTSD. Attivazioni in emergenza - Rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere attivate dai centri operativi. Attività addestrativa - La formazione degli operatori di protezione civile e della popolazione tramite corsi ed esercitazioni. Azimut - Angolo formato dal piano verticale passante per un astro con il piano meridiano del luogo d'osservazione.
B
Bacino idroelettrico - Lago sorto da una diga e utilizzato per produrre energia elettrica. Bacino idrografico (o imbrifero, o di raccolta) - Territorio delimitato da linee di spartiacque che raccoglie le acque di precipitazione facendole confluire in uno stesso corso d'acqua. Bacino montano - Tratto superiore del corso di fiumi e torrenti e dei loro affluenti. Bacino orografico - Porzione di superficie terrestre, per lo più alluvionale, compresa tra rilievi. Bailey - Ponte di rapida montatura, costituito di elementi metallici congiungibili in modo da formare una struttura prefabbricata, usato per attraversare fiumi o riaprire altre vie di comunicazione interrotte per diverse cause. Bioclastico - Del sedimento formato da resti organici (gusci, scheletri di animali, piante); anche, del processo di corrosione e disgregazione delle rocce ad opera di organismi animali o vegetali. Blackout - Interruzione, in genere imprevista e imposta dall'emergenza, nell'erogazione di energia elettrica; blocco di un impianto o di un servizio: blackout elettrrico, blackout telefonico, blackout televisivo. Bocca di presa - Punto di utilizzo degli idranti stradali. Borro - Canalone torrentizio prodotto dallo scorrimento delle acque di superficie su una parete ripida; canale di scolo di una palude: canale che raccoglie le acque di scolo dei campi. Bradisismo - Innalzamento o abbassamento regolare e lento della crosta terrestre con conseguente modificazione della linea di costa. Briefing - Insieme di istruzioni che un gruppo di lavoro da ad altri collaboratori affidandoli degli incarichi ben precisi. Riunione di gruppo in cui un incaricato del gruppo
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da istruzioni e informazioni a diversi collaboratori. Bunker - Costruzione difensiva semi sotterranea in cemento armato con feritoie per sparare; lugo difeso con eccezionali misure di sicurezza. Burn-out - IL concetto di burn-out, letteralmente "bruciato", "scoppiato" indica una particolare forma di stress lavorativo tipica delle helping profession (professioni d'aiuto), è una risposta a una situazione lavorativa diventata intollerabile e si esprime con sintomi quali affaticamento, difficoltà di concentrazione, isolamento emotivo, ansia e depressione a cui si accompagnano disturbi del sonno, cefalee e malattie gastrointestinali. C. Maslach (1977) ha descritto il burn-out definendolo una sindrome di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. Bypass - Qualunque deviazione di un condotto o circuito principale che ne escluda un tratto; conduttura secondaria; deviazione stradale temporanea che permette di superare un tratto ostruito.
C
Cablaggio - Complesso dei cavi che collegano le varie parti di impianti o apparecchiature elettriche ed elettroniche; la loro messa in opera. Calamità - Evento naturale o legato ad azioni umane, nel quale tutte le strutture fondamentali della società sono distrutte o inagibili su un ampio tratto del territorio. Canadair® - Velivolo anfibio, bimotore, progettato e costruito dalla ditta Bombardier® per essere impiegato nella lotta agli incendi boschivi. Cancello - Punti obbligati di passaggio per ogni mezzo di soccorso, particolarmente se provenienti da territori confinanti, per la verifica dell'equipaggiamento e l'assegnazione della zona di operazione. Sono presidiati preferibilmente da uomini delle forze di Polizia (Municipale o dello Stato) eventualmente insieme ad operatori del sistema di soccorso sanitario, ma comunque in collegamento con le Centrali Operative 118 o le strutture di coordinamento della Protezione Civile attivate localmente (CCS, COM, COC). Cantiere - Area che costituisce l'unità elementare di intervento, individuata, a seconda dei casi, sulla base di criteri topografici o funzionali in modo da consentire una ottimale distribuzione delle squadre di soccorso. (Esempio: le macerie di uno stabile crollato, un troncone di fusoliera di un aeromobile precipitato, una carrozza ferroviaria di un convoglio deragliato, un piano di uno stabile incendiato, ecc.). Più cantieri possono essere raggruppati in un unico "settore". Capacità antincendio - Quantità di acqua disponibile al punto di presa sufficiente a far fronte alla necessità antincendio senza dover ricorrere a vasche di riserva. Catastrofe - Evento, non importa di quale entità e con quali conseguenze sia sulle persone che sulle cose, provocato vuoi da cuse naturali che da azioni umane, nel quale però le strutture fondamentali della società rimanfono nella quasi totalità intatte, efficienti ed agibili. Essa produce una improvvisa e grave sproporzione tra richieste di soccorso e risorse disponibili, destinata a perdurare nel tempo (oltre 12 ore).
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Catena dei soccorsi - Sequenza di dispositivi, funzionali e/o strutturali, che consentono la gestione del complesso delle vittime di una catastrofe ad effetto più o meno limitato. Consiste nell'identificazione, delimitazione e coordinamento di vari settori di intervento per il salvataggio delle vittime, l'allestimento di una Noria di salvataggio tra il luogo dell'evento ed il PMA e gli ospedali. Catena straordinaria dei soccorsi - Identica alla catena dei soccorsi resa maggiormente complessa dalle dimensioni dell'evento o da alcune caratteristiche ambientali particolari. Abitualmente si differenzia per l'interposizione di uno o più Centri Medici Di Evacuazione o CME, lungo la Noria di Evacuazione. Sinonimi o equivalenti funzionali dei CME sono gli Ospedali da Campo, le Navi Ospedale, le Unità Mobili Medico Chirurgiche. Centrale operativa 118 - Centrale Operativa del Servizio Urgenza ed Emergenza Medica - 118 (SUEM). CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) - Rappresenta il massimo organo di coordinamento delle attività di Protezione Civile a livello provinciale. E' composto dai responsabili di tutte le strutture operative presenti sul territorio provinciale. I compiti del CCS consistono nell'individuazione delle strategie e delle operatività di intervento necessarie al superamento dell'emergenza attraverso il coordinamento dei COM. Centro operativo - In emergenza è l'organo di coordinamento delle strutture di Protezione Civile sul territorio colpito, ed è costituito da un'Area Strategia, nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto. La DI.COMA.C. esercita, sul luogo dell'evento, il cooordinamento nazionale; il CCS gestisce gli interventi a livello provinciale attraverso il coordinamento dei COM che operano sul territorio di più comuni in supporto all'attività dei Sindaci; il COC, presieduto dal Sindaco, provvede alla direzione dei soccorsi e dell'assistenza della popolazione del comune. Ciclone - Spostamento di masse d'aria che convergono verso un punto di pressione minima. Votice di masse d'aria accompagnato da piogge torrenziali; è detto anche uragano o tifone. CISD (Critical Incident Stress Debriefing) - un incontro strutturato che viene organizzato per il singolo o per un gruppo che ha vissuto un episodio altamente traumatico(generalmente dopo 48-72 ore dall'evento); è un efficace processo psicologico e formativo che riduce lo stress traumatico. CISM (Critical Incident Stress Management) - Programma globale per l'attenuazione dello stress legato ad eventi traumatici sviluppato originariamente da Jeffrey Mitchell nel 1983 per arginare lo stress dei soccorritori nelle situazioni di emergenza. Comprende sette fasi: Istruzione prima dell'incidente; Demobilitation; Intervento durante la crisi; Defusing; Debriefing, CISD; Sostegno familiare; Sostegno sociale. CME (Centro Medico di Evacuazione) - Dispositivo strutturale di trattamento sanitario delle vittime che in genere viene attivato in caso di catastrofi coinvolgenti un territorio particolarmente esteso. E' localizzato lungo il percorso della Noria di Evacuazione per permettere di stabilizzare il trattamento dei feriti ed ottimizzare, su più ampia scala, l'utilizzazione delle risorse di trasporto sanitario e quelle di cura definitiva. Ad uno stesso CME possono afferire più PMA .E' sinonimo di Ospedale da Campo.
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COC (Centro Operativo Comunale) - Centro operativo a supporto del Sindaco per la direzione ed il coordinamento degli interventi di soccorso in emergenza. COM (Centro Operativo Misto) - Centro operativo che opera sul territorio di più comuni in supporto alle attività dei sindaci. Comburente - Di sostanza o di miscuglio di sostanze che rende possibile e durevole la combustione. Combustibile - Di sostanza che, per azione di un comburente, può bruciare sviluppando energia termica e luce. Combustione - Reazione tra un combustibile e un comburente con produzione di energia termica e luce: combustione del carbone, del legno, della benzina. Combustione lenta: quella che si verifica senza sviluppo di calore e di luce. Combustione spontanea: autocombustione. Incendio. Corrente ignea - Trasmissione di calore e/o dell'incendio da un fabbricato o da una parte dello stesso, ad un altro, per effetto dell'irraggiamento termico. Centro situazioni - Centro nazionale che raccoglie e valuta informazioni e notizie relative a qualsiasi evento che possa determinare l'attivazione di strutture operative di protezione civile. In situazioni di emergenza si attiva come Sala Operativa a livello nazionale. Commissario delegato - L'incaricato da parte del Consiglio dei Ministri per l'attuazione degli interventi di emergenza conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza ( eventi di tipo "c" - art.2, L.225/92). Continuità amministrativa - Mantenimento delle attività amministrative fondamentali volto a garantire l'organizzazione sociale in situazioni di emergenza. Coordinamento operativo - Direzione unitaria delle risposte operative a livello nazionale, provinciale e comunale. Coping - IL concetto di coping è stato introdotto negli anni sessanta da R. Lazarus ed è riferito non solo alla capacità di risolvere i problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress; il coping è una strategia fondamentale per raggiungere il benessere, è un insieme di strategie mentali e comportamentali utili a fronteggiare una determinata situazione (individuo protagonista, parte attiva). Counseling - In una situazione di emergenza l'obiettivo principale del counseling psicologico è quello di diminuire la probabilità che, a seguito del disastro, possano insorgere disturbi a lungo termine quali il PTSD. Il primo aiuto emotivo deve servire ad affrontare le difficoltà della vita dopo il disastro e preparare le strategie per affrontare le difficoltà future. Il servizio di counseling viene offerto sia alle vittime, sia al personale di soccorso. Critical incident - Il Critical Incident è stato definito da Mitchell e Everly (1996) come qualunque situazione capace di esercitare sulla persona un impatto fortemente stressante tale da annientare i meccanismi di coping utilizzati di solito.
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D
Defusing - E' una tecnica di intervento breve, di gruppo, che viene utilizzata entro alcune ore da un evento critico, è un processo di aiuto che serve a fornire ai superstiti sostegno, rassicurazione, informazione. Non è psicoterapia, ma un pronto soccorso emotivo che aiuta il gruppo a ritornare alla normalità. DICOMAC (Direzione di Comando e Controllo) - Rappresenta l'organo di coordinamento nazionale delle strutture di Protezione Civile nell'area colpita. Viene attivato dal Dipartimento della Protezione Civile in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza. Dipartimento di emergenza - Aggregazione funzionale di diverse Unità Operative ospedaliere, deputate alla gestione dei pazienti con patologie acute in grado di provocare una minaccia per la sopravvivenza. Spesso comprende la Centrale Operativa 118 ed il Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica. Può fornire uomini e mezzi per integrare le risorse dei servizi di soccorso medico, in particolare per quanto riguarda il Direttore dei Soccorsi Sanitari. Direttore al trasporto - Infermiere o operatore tecnico incaricato di gestire la movimentazione dei mezzi di trasporto sanitario in funzione delle priorità emerse durante le operazioni di triage. Si rapporta al Direttore del Triage. Direttore del triage - Medico, o in sua assenza, infermiere incaricato di coordinare le operazioni di triage sulle vittime a livello del PMA. Si rapporta al Direttore dei Soccorsi Sanitari. Disastro - Un evento concentrato nel tempo e nello spazio nel quale la società subisce perdite tali da ostacolare il normale svolgimento delle funzioni sociali essenziali (Fritz, 1961). I disastri rappresentano problemi di primaria importanza per la salute pubblica a causa delle morti, dei traumi, delle sofferenze che provocano (Lechat 1984, 1989). In base alla causa scatenante i disastri si suddividono in: disastri naturali (alluvione, terremoto, uragano, eruzione vulcanica…); disastri provocati dall'uomo; disatri tecnologici (fughe tossiche, inquinamento…); disastri conflittuali (atti terroristici…). Dispositivo di intervento - Complesso di risorse umane e materiali utilizzate globalmente per la risposta all'evento. DSM-IV - Diagnostic and statistical manual of mental disorder, American Psychiatric Association. Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali, 1994. DSS (Direttore dei Soccorsi Sanitari) - Medico, appartenente ad una Unità Operativa afferente al Dipartimento di Emergenza (non necessariamente alla centrale operativa 118) con esperienza e formazione adeguata, presente in zona operazioni e responsabile della gestione in loco di tutto il dispositivo di intervento sanitario. Opera in collegamento con il Medico coordinatore della Centrale Operativa 118. Si coordina con il referente sul campo del soccorso tecnico (VVF) e con quello delle forze di Polizia.
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E
Ecologia - Scienza che ha per oggetto di studio i rapporti intercorrenti tra gli esseri viventi e l'ambiente. Nel linguaggio odierno, indica anche, sia pure impropriamente, la necessità di difendere la natura, la sensibilità per i problemi dell'ambiente. Emergenza - Situazione critica non prevedibile, di grave pericolo e di grave rischio pubblico affrontata dalle autorità con misure straordinarie. EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) - Desensibilizzazione e Riabilitazione attraverso i Movimenti Oculari, terapia specifica per il trattamento dei disturbi da stress post-traumatico messa a punto nel 1987 da F. Shapiro. Empatia - Capacità di immedesimarsi in un'altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d'animo. Endogeno - Che ha la sua genesi o che si sviluppa all'interno di qualcosa. Termine geologico o geografico: che ha origine o si trova nelle zone profonde della Terra; che ha origine internamente alla crosta terrestre ma produce effetti rilevabili in superficie. Forze endogene: quelle che causano i terremoti, i bradisismi, il vulcanismo, i movimenti orogenetici. Environment - Voce inglese: ambiente. Epicentro - Punto della superficie terrestre che si trova sulla verticale passante per l'ipocentro di un terremoto; estens. zona circostante maggiormente colpita. Equinozio - Ognuno dei due punti in cui l'eclittica interseca il piano dell'equatore celeste. Ognuno dei due momenti dell'anno in cui il Sole, nel suo moto apparente dell'eclittica, transita per tali punti e in cui su tutta la Terra la durata del giorno è uguale a quella della notte: 21 marzo è l'equinozio di primavera, il 23 settembre è l'equinozio d'autunno. Erosione - Sgretolamento della superficie terrestre emersa dovuta ad agenti fisici, disgregazione, corrosione. Azione abrasiva delle acque di scorrimento superficiale, come i fiumi e simili. Esogeno - Che ha origine all'esterno, che proviene da fuori. Di forze, fenomeni, agenti che operano o si verificano sulla superficie terrestre provocando trasformazioni chimiche, meccaniche. Esondazione - Il traboccare, lo straripare soprattutto dell'acqua dei fiumi o dei torrenti. Evento - Fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione, alle attività, alle strutture e infrastrutture, al territorio. Gli eventi, ai fini dell'attività di Protezione Civile, si distinguono in: a) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con
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mezzi e poteri straordinari (art.2, L.225/92). Evento atteso - Rappresenta l'evento, in tutte le sue caratteristiche (intensità, durata, ecc.) che la Comunità Scientifica si aspetta possa accadere in una certa porzione di territorio, entro un determinato periodo di tempo. Evento non prevedibile - L'avvicinarsi o il verificarsi di tali eventi non è preceduto da alcun fenomeno (indicatore di evento) che consenta la previsione. Evento prevedibile - Un evento si definisce prevedibile quando è preceduto da fenomeni precursori. Evento traumatico - La definizione di evento traumatico si basa sulla natura drammatica dello stesso, sulle modalità di interpretazione individuali e sulle modalità di risposta dell'individuo: non tutte le persone che sperimentano un evento tragico svilupperanno in futuro un PTSD. Il DSM-IV ha raggruppato gli eventi traumatici in: eventi accaduti direttamente alla persona; eventi accaduti in qualità di testimoni; eventi di cui si è venuti a conoscenza.
F
Fasi operative - L'insieme delle azioni di Protezione Civile centrali e periferiche da intraprendere prima (per i rischi prevedibili), durante e dopo l'evento; le attivazioni delle fasi precedenti all'evento sono legate ai livelli di allerta (attenzione, preallarme, allarme). FBI (Federal Bureau Investigation) - Agenzia investigativa degli Stati Uniti. FEMA (Federal Emergency Management Agency) - Agenzia federale per la gestione dell'emergenza, il principale ente del governo federale addetto alla gestione delle emergenze che interessano gli Stati Uniti in tempo di pace o di guerra. Fotogrammetria - Riproduzione della dimensione di una zona per mezzo di fotografie da diverse prospettive Fotointerpretazione - Tecnica di interpretazione delle immagini fotografiche mediante speciali strumenti; è applicata soprattutto per scopi militari. Fronte dell'evento - Zona estesa, comprendente più aree anche non contigue, su cui si è manifestato l'evento. Funzione 2 - Funzione - Sanità umana, veterinaria ed assistenza sociale - attivata a livello di Centri di Coordinamento operativi in emergenza (DICOMAC, CCS, COM, COC). Funzioni di supporto - Costituiscono l'organizzazione delle risposte, distinte per settori di attività e di intervento, che occorre dare alle diverse esigenze operative. Per ogni funzione di supporto si individua un responsabile che, relativamente al proprio settore, in situazione ordinaria provvede all'aggiornamento dei dati e delle procedure, in emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa.
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G
Gateway - Nel linguaggio informatico, sistema telematico che consente ad un utente di connettere le proprie banche dati a una banca dati centrale. Gaussiano - Del matematico K.F.Gauss (1777-1855). Curva gaussiana: curva a forma di campana, detta anche curva degli errori o distribuzione normale; costituisce la più comune distribuzione di probabilità. Generatore - Apparecchio o macchina in grado di generare energia utilizzando energia di altra natura: generatore elettrico, di corrente, di suono, di segnali, di corrente alternata (alternatore), di corrente continua (dinamo), di vapore (caldaia). Geodesia - Scienza che studia la conformazione e le dimensioni del globo terrestre e ne cura la rappresentazione grafica. Geodinamica - Studio degli agenti naturali, esogeni ed endogeni, che modificano continuamente la crosta terrestre. Geofisica - Scienza che si occupa dei vari fenomeni fisici che si verificano sulla Terra e nell'atmosfera terrestre; è detta anche fisica terrestre. Geofotogrammetria - Studio geologico di una zona geografica per mezzo di fotografie prese dall'aereo e osservate mediante la tecnica della stereoscopia. Geoide - Solido ideale, la cui superficie risulta in ogni punto perpendicolare alla direzione della gravità; la sua forma corrisponde a quella che avrebbe la Terra se fosse priva di rilievi montuosi. Geologia - Scienza che studia l'origine, la morfologia, la costituzione della Terra e le trasformazioni in essa avvenute. Geomorfologia - Scienza che studia la forma della superficie terrestre in rapporto all'azione di forze esogene. Geomorfosi - Il cambiamento della forma e della disposizione interna di un organo vegetale determinata dalla forza di gravitazione terrestre. Geoscopio - Strumento ottico per l'ispezione della superficie terrestre da un aereomobile. Geosinclinale - Grande depressione del fondo marino, allungata e instabile, in vicinanza dei continenti, in cui si è avuta un'intensa sedimentazione; per deformazione e corrugamento da origine a una catena montuosa. Geotecnica - Studio delle caratteristiche del suolo e del sottosuolo soprattutto in funzione della possibilità di realizzare opere edilizie. GIS - Geographical Information System (Sistema Informativo Territoriale). Sistema che identifica le tecnologie informatiche per l'elaborazione di dati geografici
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Glaciologia - Settore della geofisica che studia i ghiacciai, la loro formazione e l'influenza che esercitano sul clima e sulla morfologia della superficie terrestre. Guardrail - Barriera metallica (o anche di cemento o altri materiali) di protezione e sicurezza, fornita di catarinfrangenti, posta ai bordi delle strade extraurbane.
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Habitat - L'insieme dei caratteri ambientali, climatici, geologici, geografici che favoriscono l'indediamento di certe specie animali o vegetali; per estensione l'ambiente umano e sociale. Hacker - Pirata informatico. Appassionato di informatica, che usa la sua competenza soprattutto in modo improprio e illegale, introducendo anche virus capaci di danneggiare o distruggere la memoria del computer cui accede. Handicap - Svantaggio iniziale, specie rispetto alla concorrenza, in attività, imprese, aziende. Handicap tecnologico. Menomazione fisica o psicologica, difetto, disfunzione, malattia che comporta una invalidità più o meno grave, una condizione di inferiorità rispetto agli altri: portatore di handicap. Handout - Testo, appunti, ciclostilati diffusi in occasione di convegni, conferenze stampa per favorire la miglior comprensione di un intervento, di un annuncio. Hangar - Capannone per il ricovero di aeromobili. Aviorimessa. Hardware - La macchina, i componenti elettronici, i dispositivi, la struttura rigida di un elaboratore o di un personal computer (si contrappone al software). Hertz - Unità di misura della frequenza, simbolo Hz, corrispondente ad un ciclo al secondo. Hinterland - Regione alle spalle di un grande porto, dai cui traffici trae beneficio l'intera area. Territorio che economicamente, socialmente, culturalmente è collegato a una metropoli, a un centro di cui subisce l'influenza. Humus - Terreno molto fertile, contenente sostanze organiche formatesi in seguito alla decomposizione di esseri animali o vegetali.
I
Idrante antincendio - Attacco unificato, dotato di valvola di intercettazione ad apertura manuale, collegato a una rete idrica. Un idrante può essere a muro, a colonna soprasuolo oppure sottosuolo. Idraulica - Scienza che studia teoricamente e sperimentalmente i fenomeni inerenti al moto e all'equilibrio dei liquidi e in particolare dell'acqua.
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Idrocarburo - Composto costituente solo da carbonio e idrogeno, solido, liquido o gassoso, generalmente incolore e insolubile in acqua, usato come combustibile, carburante, solvente e come materia prima in numerose sintesi industriali. Idrodinamica - Ramo dell'idraulica che studia il moto dei liquidi e in particolare dell'acqua. Idrogeologia - Branca della geologia che studia le caratteristiche fisiche e chimiche delle acque profonde e di superficie in relazione ai fenomeni geologici. Idrografia - Branca della geografia fisica che studia l'origine e l'evoluzione delle acque superficiali delle terre emerse e la loro azione sul paesaggio terrestre: idrografia marina, idrografia fluviale, idrografia lacustre. Rappresentazione cartografica delle acque marine e terrestri. Idrologia - Scienza che studia le proprietà chimiche e fisiche delle acque. Idromeccanica - Settore della meccanica che studia i liquidi. Idroplano - Tipo di carena che sfrutta la reazione dell'acqua come sostentazione, riducendo, insieme con l'immersione, la resistenza al moto / alette idroplano: superfici alari immerse, grazie alle quali lo scafo riceve una spinta verticale. Qualsiasi imbarcazione dotata di carena o alette del tipo suddetto che le consentono di sollevarsi sulla superficie dell'acqua. Idropneumatico - Didispositivo o congegno messo in azione dal contatto tra due fluidi, uno dei quali liquido, l'altro aeriforme. Idrorepellente - Che non assorbe acqua o che conferisce tale caratteristica. Idrofugo. Idrovia - Seguito di corsi d'acqua, bacini, opportunamente collegati e predisposti per la navigazione. Idrovolante - Velivolo a motore capace di decollare e ammarare sull'acqua grazie ad appositi galleggianti e alla forma a carena della fusoliera. Idrovora - Macchina atta a sollevare e aspirare acqua grazie a un sistema di pompe, usata, tra l'altro, nelle opere di bonifica. Incidente maggiore - Incidente che coinvolge un numero elevato di vittime in uno spazio confinato, con infrastrutture circostanti conservate. Sinonimo di Catastrofe ad effetto limitato. Indicatore di evento - L'insieme dei fenomeni precursori e dei dati di monitoraggio che permettono di prevedere il possibile verificarsi di un evento. Infiltrazione - Lenta e costante penetrazione di un fluido attraverso un mezzo permeabile. Acque d'infiltrazione: acque presenti nel sottosuolo , che provengono dalla superficie attraverso strati permeabili. Informatica - Scienza applicata che studia le modalità di raccolta, di trattamento e di trasmissione delle informazioni mediante elaboratori elettronici.
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Infrastruttura - Impianti che costituiscono la base indispensabile per l'abitabilità di un luogo; in particolare l'insieme dei servizi pubblici (rete stradale o ferroviaria, scuole, acquedotti. Infrastrutture urbane. Inondazione - Afflusso strabocchevole di acqua in un luogo, dovuto a straripamento di corsi d'acqua o a intenzionale allagamento. Alluvione, piena. Inquinamento - Alterazione e contaminazione di un ambiente, di una sostanza, indotte da cause esterne, specialmente dall'opera dell'uomo: inquinamento atmosferico, delle acque, del suolo. Inquinamento acustico: eccessiva rumorosità che danneggia l'udito. Inquinamento radioattivo: diffusione di radiazioni dovuta a esplosioni o a guasti di impianti nucleari. Ipocentro - In geofisica, punto all'interno della crosta terrestre in cui ha origine un terremoto. Ipogeo - Sotterraneo. Essere vivente che vive anche solo periodicamente sotto terra o in caverne o nel terreno. Di vano o ambiente che si trova sotto terra. Irraggiamento - Trasmissione del calore prodotto da un incendio nell'ambiente circostante. Isobara - In geofisica e cartografia, linea che unisce tutti i punti a quota prefissata aventi in un dato momento uguale pressione atmosferica. Isotopo - Riferito ad atomi di un elemento che hanno lo stesso numero atomico ma diverso numero di massa atomica; occupano lo stesso posto nel sistema periodico degli elementi. Isotopo radioattivo. Isostatico - Che presenta sollecitazioni statiche di uguale valore. Nella scienza delle costruzioni, che possiede i vincoli necessari a garantire l'equilibrio.
J
Jeep - Camionetta fuoristrada molto solida e resistente, a quattro ruote motrici, adatta a percorsi su terreni difficili e impervi.
K
Kelvin - Unità di misura della temperatura; è pari a 1 grado centigrado ma il suo zero è - 273,14 gradi, cioè lo zero assoluto. Dal nome del fisico irlandese W.Thomson (1824-1907), noto come lord Kelvin.
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L
Lineamenti della pianificazione - (Parte B del Piano secondo il Metodo Augustus): individuano gli obiettivi da conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione di emergenza e le competenze dei soggetti che vi partecipano. Livelli di allerta - Scandiscono i momenti che precedono il possibile verificarsi di un evento e sono legati alla valutazione di alcuni fenomeni precursori o, in alcuni casi, a valori soglia. Vengono stabiliti dalla Comunità scientifica. Ad essi corrispondono delle fasi operative. Livello di allerta centrale 118 - E' lo stato di allertamento della Centrale Operativa 118. Il livello di allarme è lo stato di attivazione delle risorse aggiuntive rispetto a quelle ordinarie. Si possono distinguere 4 livelli di allerta: - Livello 0: è il normale livello di funzionamento della Centrale Operativa; sono attivate le risorse ordinarie e si utilizzano le normali procedure di gestione. - Livello 1: il livello viene attivato quando sono in corso situazioni di rischio prevedibili, quali gare automobilistiche, concerti, manifestazioni sportive, manifestazioni con notevole affluenza. E' attivato in loco un dispositivo di assistenza, dimensionato sulla base delle esigenze ed in adesione a quanto previsto da specifici piani di intervento. La Centrale Operativa dispone di tutte le informazioni relative al dispositivo, monitorizza l'evento ed è in grado di coordinare l'intervento. - Livello 2: Viene attivato quando vi è la possibilità che si verifichino eventi preceduti da fenomeni precursori, quali ad esempio allagamenti, frane, ecc. Le risorse aggiuntive vengono messe in preallarme, in modo che possano essere pronte a muovere entro 15 minuti dall'eventuale allarme. Il Medico coordinatore della Centrale Operativa può disporre eventualmente l'invio di mezzi sul posto per monitoraggio o per assistenza preventiva. - Livello 3: Viene attivato quando è presente una situazione di maxiemergenza. Il Dispositivo di Intervento più appropriato viene inviato sul posto e vengono attivate le procedure per la richiesta ed il coordinamento di risorse aggiuntive anche sovraterritoriali.
M
Magma - Massa costituita da silicati completamente o parzialmente allo stato fuso e a temperatura elevatissima, situata nelle zone profonde della crosta terrestre; se si solidifica all'interno della Terra genera le rocce intrusive, se si solidifica sulla superficie terrestre genera invece le rocce effusive. Magnete - Corpo in grado di generare, in forma permanente o temporanea, un campo magnetico. Calamita. Magnete d'accensione: generatore di corrente elettrica alternata usato per alimentare il circuito di accensione di un motore a combustione. Magnete volano: sui motori dei motocicli, quello che, oltre a regolarizzare il moto, fornisce la tensione per la scintilla di avvio e per le esigenze elettriche dell'impianto. Magnitudo - Grandezza introdotta in sismologia per classificare in modo oggettivo la potenza distruttrice di un terremoto esprimendola in funzione dell'accelerazione massima delle onde sismiche.
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Mappa - Rappresentazione grafica in dettaglio di una zona di terreno; carta topografica, pianta, carta geografica. Mappa catastale: quella in cui sono riportati i confini delle proprietà fondiarie e il valore fiscale delle stesse proprietà. Fogli di mappa: quelli che riproducono le piantine degli immobili registrati al catasto. Descrizione dettagliata di una determinata realtà in seguito a minute ricerche. Mareografo - Strumento atto alla registrazione delle variazioni del livello del mare in rapporto alle maree. Mass media - L'insieme dei mezzi di comunicazione e di divulgazione (televisione, cinema, radio, giornali, manifesti) che informano il vasto pubblico. Mezzi di comunicazione di massa: il condizionamento dei mass media. Maxwell - Unità di misura, simbolo Mx, del flusso magnetico nel sistema CGS. J.C.Maxwell 1831-1879. Mayday - In radiotelefonia, segnale internazionale con cui si chiede soccorso, equivalente al SOS in telegrafia; richiesta di assistenza. Metal detector - Rilevatore di metalli. Particolare congegno elettromagnetico usato in alcuni luoghi pubblici (aeroporti, banche, tribunali) per segnalare gli oggetti metallici nascosti nelle valigie, borse o su persone. Metamorfismo - L'insieme dei mutamenti di minerali e rocce causati da azioni chimiche, dal calore e dalla pressione. Meteorologia - Scienza che ha per oggetto di studio l'atmosfera terrestre e i fenomeni ad essa legati. Modello di intervento - (Parte C del Piano secondo il Metodo Augustus): consiste nell'assegnazione delle responsabilità nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle emergenze, nella realizzazione del costante scambio di informazioni nel sistema centrale e periferico di Protezione Civile, nell'utilizzazione delle risorse in maniera razionale. Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio. Modello integrato - E' l'individuazione preventiva sul territorio dei centri operativi e delle aree di emergenza e la relativa rappresentazione su cartografia e/o immagini fotografiche e/o da satellite. Per ogni centro operativo i dati relativi all'area amministrativa di pertinenza, alla sede, ai responsabili del centro e delle funzioni di supporto sono riportati in banche dati. Modem - Nella tecnica delle telecomunicazioni, dispositivo che converte i segnali digitali di un computer in segnali atti a essere trasmessi su una normale linea telefonica e viceversa. Modulistica - Schede tecniche, su carta, e su supporto informatico, finalizzate alla raccolta e all'organizzazione dei dati per le attività addestrative, di pianificazione e di gestione delle emergenze. Monitoring - Reazione psicologica in cui la concentrazione e l'attenzione sono precise e portano ad atti concreti (necessaria ai soccorritori), l'attenzione è focalizzata verso l'esterno e le emozioni vengono accantonate. (Miller, 1980)
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Multiprocessing - Modo di funzionamento contemporaneo di più unità su parti diverse di uno stesso processo di elaborazione.
N
Naspo - Attrezzatura antincendio costituita da una bobina mobile su cui è avvolta una tubazione semirigida collegata ad un'estremità, in modo permanente, con una rete di alimentazione idrica in pressione e terminante dall'altra estremità con una lancia erogatrice. Naufragio - Disastro marittimo che si verifica quando per un qualsiasi motivo una nave affonda o va completamente distrutta, riducendosi a relitto. Affondamento. Network - Rete di stazioni emittenti radiotelevisive che operano in collaborazione tra loro; in Italia indica per lo più le reti radiotelevisive private. Noria di evacuazione - Movimento delle ambulanze e degli altri mezzi di trasporto sanitario dal PMA agli ospedali e viceversa al fine dell'ospedalizzazione delle vittime. Noria di salvataggio - Insieme delle operazioni effettuate da personale tecnico, anche sanitario, volte al trasporto di feriti dal luogo dell'evento al PMA e viceversa. Nosocomio - In usi letterari o burocratici, ospedale (es. “disporre il ricovero presso il nosocomio provinciale”). Nucleare - Che riguarda il nucleo dell'atomo. Chimica nucleare:settore della chimica che si occupa dello studio della struttura del nucleo atomico e delle sue trasformazioni.Fisica nucleare: settore della fisica che si occupa del nucleo dell'atomo. Energia nucleare: l'energia liberata dalle reazioni di fusione e fissione del nucleo atomico (sommergibili, navi a energia nucleare). Che produce, usa e sviluppa energia nucleare: centrale, impianto nucleare; armi nucleari, esperimento nucleare. Nursing - La professione di infermiere e l'assistenza prestata da chi è abilitato a svolgere tale professione. Nylon - Denominazione commerciale, che costituisce marchio registrato, di una fibra sintetica e del tessuto che se ne ricava, di largo impiego, nell'industria: calze, corda di nylon.
O
Orogenesi - Insieme dei processi che determinano la formazione delle catene montuose e dei rilievi. Orografia - Settore della geografia che studia i rilievi del terreno (colline, montagne, sistemi montuosi). Insieme di rilievi montuosi in una determinata zona terrestre e, anche, la relativa descrizione e rappresentazione cartografica.
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
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Osmosi inversa - Principio fisico di desalinizzazione dell'acqua, che permette, in particolari impianti di potabilizzazione, di ridurre composti inquinanti quali nitrati e cromo. Ospedale - Istituto pubblico o privato destinato all'assistenza sanitaria, nel quale si provvede al ricovero e alla cura dei malati: ospedale civile, ospedale militare, ospedale psichiatrico. Ospedali da campo - Dispositivi di intervento composti da uomini e mezzi in grado di assicurare alle vittime della catastrofe un livello di cure intermedio tra il primo soccorso ed il trattamento definitivo. Offrono la possibilità di effettuare interventi chirurgici di urgenza, assistenza intensivistica protratta per più ore e degenza di osservazione clinica. Sono sinonimi di Centro Medico di Evacuazione. Osservatorio - Costruzione, luogo attrezzato per l'osservazione a distanza, di tipo scientifico o militare: osservatorio astronomico, astrofisico, meteorologico. Posizione privilegiata, istituzione apposita per l'osservazione di fenomeni di vario tipo: osservatorio dei prezzi, dei comportamenti umani.
P
Pack - Insieme di grandi lastre di ghiaccio che si sono staccate dalla banchisa polare e che galleggiano sul mare. Palificazione - Insieme dei pali, lignei o di altro materiale, che sostengono le fondamenta di un edificio o di altra costruzione. Palificata. Operazione consistente nella posa di pali. Insieme dei pali che sostengono linee telefoniche o elettriche sospese. Panico - Episodio acuto d'ansia caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che ostacola un'adeguata organizzazione del pensiero e dell'azione (U.Galimberti, 2000). Il panico di massa è un comportamento collettivo autodistruttivo che si sviluppa in casi eccezionali con ansietà diffusa, mancanza di leadership, confusione e percezione di rimanere intrappolati. (Santoianni, 1996) Paraffina - Miscela di idrocarburi saturi, costituente una sostanza bianca, grassa e solida, combustibile, presente nei peteroli grezzi, negli oli di scisto e nel catrame di lignite bituminosa; viene utilizzata nella produzione di candele, fiammiferi e detersivi, in cosmetica, per l'apprettatura dei tessuti, per la preparazione di cere da scarpe. Prova del guanto di paraffina: mezzo di accertamento usato dalla polizia per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo sulle mani degli indiziati. Olio di paraffina: miscela di idrocarburi liquida e oleosa, utilizzata come lubrificante, riscaldante e per la preparazione di unguenti e vaseline. Ogni idrocarburo saturo della serie del metano; deve il suo nome alla scarsa reattività ai comuni reagenti chimici. Paravalanghe - Struttura di sostegno o galleria artificiale che serve a proteggere strade o ferrovie da valanghe o slavine. Parte generale - Parte A del Piano secondo il Metodo Augustus. E' la raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio e ai rischi che incombono su di esso, alle reti di monitoraggio presenti, alla elaborazione degli scenari.
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Password - Serie di caratteri alfanumerici che costituisce la parola d'ordine, il codice di accesso ai programmi di un computer. PCSS (Posto Comando di Soccorso Sanitario) - Struttura mobile che consente al Direttore dei Soccorsi sanitari di coordinare l'attività del dispositivo di intervento e di mantenere i contatti con la Centrale Operativa 118. Pericolosità (H) - Capacità o possibilità di costituire un pericolo, di provocare una situazione o un evento di una determinata intensità (I), indesiderato o temibile. Pianificazione d'emergenza - L'attività di pianificazione consiste nell'elaborazione coordinata delle procedure operative d'intervento da attuarsi nel caso si verifichi l'evento atteso contemplato in un apposito scenario. I piani di emergenza devono recepire i programmi di previsione e prevenzione. Pick-up - Camioncino, perlopiù fuoristrada, con cassone scoperto, sponde laterali fisse e posteriore ribaltabile, per il trasporto leggero e rapido. Piena - Aumento della portata di un corso d'acqua rispetto alla media annuale, dovuto alle piogge abbondanti o al discioglimento delle nevi e dei ghiacciai. Inondazione, alluvione. Piezometrico - Relativo alla pressione in un punto generico di una massa fluida: carico, pozzo piezometrico, linea, pendenza, torre piezometrica. Altezza, colonna, quota piezometrica, altezza che una colonna liquida dovrebbe raggiungere per esercitare, in condizione di stasi, una pressione pari a quella esistente nel punto del fluido considerato. Plutonio - Elemento chimico transuranico (simbolo Pu), chimicamente molto affine all'uranio, prodotto nei reattori nucleari; particolarmente adatto come materiale fissile, viene usato nelle armi termonucleari e come combustibile per i reattori nucleari. PMA (Posto Medico Avanzato) - Dispositivo funzionale di selezione e trattamento sanitario delle vittime, localizzato ai margini esterni dell'area di sicurezza o in una zona centrale rispetto al fronte dell'evento. Può essere sia una struttura (tende, containers), sia un'area funzionalmente deputata al compito di radunare le vittime, concentrare le risorse di primo trattamento e organizzare l'evacuazione sanitaria dei feriti. Poliammide - Polimero la cui molecola contiene gruppi ammidici, impiegato, per la sua elasticità, intaccabilità e resistenza, nella fabbricazione di fibre sintetiche speciali, come quelle usate per tute antincendio, giubbotti antiproiettile, elmetti. La più nota è il nylon. Poliuretano - Materia plastica ottenuta per poliaddizione di isocianati con alcoli polivalenti che, per la sua resistenza agli agenti esogeni e le sue buone qualità fisiche chimiche, viene usata nella fabbricazione di vernici, adesivi o rivestimenti protettivi. Poliuretano espanso: solido a struttura spugnosa, usato come isolante termico o acustico e per gli imballaggi; più comunemente è detto polistirolo espanso. Pollution - Termine inglese: inquinamento. Pompa - Apparecchiatura utilizzata per sollevare o trasferire fluidi.
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Pompa centrifuga - Particolare tipo di pompa presente sui mezzi di soccorso che consente di erogare acqua aumentando notevolmente la pressione tra il punto di presa e il punto di utilizzo. Portata - Quantità di liquido che attraversa una sezione nell'unità di tempo. Potere di ordinanza – Il potere del Commissario delegato, in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza, di agire anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Pressione - Grandezza fisica normalmente individuata per stabilire il dislivello che può superare una certa quantità di acqua. Prevalenza - Dislivello tra il pelo dell'acqua di aspirazione e quello di mandata. Prevenzione - Tutela nei confronti di qualcosa di dannoso attraverso opportuni accorgimenti: prevenzione delle malattie, della tossicodipendenza; norme per la prevenzione degli infortuni. Il complesso delle misure di protezione adottate nei confronti di calamità naturali o antropiche. Previsione - Ipotesi di ciò che accadrà in futuro fondata su indizi e segnali attuali. Previsione meteorologica. Procedure operative - L'insieme delle attivazioni-azioni, organizzate in sequenza logica e temporale, che si effettuano nella gestione di un'emergenza. Sono stabilite nella pianificazione e sono distinte per tipologia di rischio. Programmazione - Organizzazione di un'attività secondo una definizione dei propri intendimenti in ordine all'attività medesima.. Programmazione economica: strumento impiegato dall'autorità pubblica per orientare l'attività economica in un settore, in una regione o in uno stato, in funzione di predeterminati obiettivi economici e sociali. In Protezione Civile l'attività di programmazione è afferente alla fase di previsione dell'evento, intesa come conoscenza tecnico scientifica dei rischi che insistono sul territorio, nonchè alla fase della prevenzione intesa come attività destinata alla mitigazione dei rischi stessi. Il risultato dell'attività di programmazione sono i programmi di previsione e prevenzione che costituiscono il presupposto per la pianificazione d'emergenza. Protezione civile - L'apparato amministrativo e l'attività che esso svolge per la prevenzione e il soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali o da altre catastrofi. Psicologia dell'emergenza - La Psicologia dell'Emergenza o "Psychology in action" si occupa dello studio, della prevenzione, del trattamento dei processi psichici, dei comportamenti, delle emozioni che si manifestano prima, durante e dopo un evento drammatico che colpisce il singolo individuo, ma anche l'intera comunità, con particolare attenzione alla formazione psicologica e al sostegno psicologico del personale di soccorso. Psicologi per i popoli - Associazione di volontariato, presente in Italia dal 1999 che si propone di testimoniare in Italia e all'estero, con azioni e strumenti della psicologia, la solidarietà nei confronti di singoli o gruppi in grave stato di bisogno per calamità. L'Associazione è attiva nelle seguenti aree: area delle emergenze nazionali e della
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protezione civile (interventi psicologici in emergenza, al singolo e alla comunità, sostegno e formazione ai soccorritori); area delle emergenze internazionali e della cooperazione (progetti di intervento all'estero, sostegno agli operatori umanitari); area della multiculturalità, dei diritti umani e della pace. Psicosi delle catastrofi - Panico, forte paura, di carattere collettivo, conseguente al manifestarsi di eventi calamitosi. (sensibilizzazione e mediazione). Psicosomatica - La medicina psicosomatica guarda all'uomo come un tutto unitario, dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio: lo stress genera la disfunzione dell'organo causando la lesione che a sua volta causa la malattia. (U. Galimberti, 2000) PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder) - Disturbo che può manifestarsi in seguito ad un evento particolarmente grave come una situazione in cui si è rischiato di morire o di rimanere feriti in modo grave, oppure questi eventi sono capitati a persone di famiglia. La sintomatologia comprende: sintomi intrusivi (l'episodio traumatico tende ad essere rivissuto); sintomi di evitamento (la persona tende ad evitare luoghi e pensieri che ricordano l'accaduto); sintomi di aumentata attivazione (difficoltà ad addormentarsi, reazioni esagerate di allarme…). Per il DSM-IV si può parlare correttamente di PTSD se la durata dei disturbi supera il mese e se creano un disagio clinicamente significativo con menomazione del funzionamento sociale e lavorativo.
Q
Qualificazione - Caratterizzazione in base a precise qualità; in particolare conseguimento di requisiti, attribuzione di titoli, che rivelano o riconoscono in qualcuno una speciale qualità, una specializzazione professionale, una qualifica.: conseguire una buona qualifica; mancanza di qualifica. Corsi di qualifica professionale: per la preparazione tecnica dei lavoratori che opereranno in uno specifico settore. Quanto - Valore minimo, finito e indivisibile, di grandezze variabili solo in modo discontinuo, secondo i propri multipli: quanto di energia. Teoria dei quanti: la teoria formulata da M.Planck secondo cui le grandezze fisiche possono assumere un numero discreto di valori. Quanto di luce: il fotone. Quark - Nella fisica delle particelle elementari, costituente primo degli androni, mai osservato singolarmente, la cui carica è una frazione della carica elementare. Quarzo - Minerale molto diffuso costituito da biossido di silicio, presente in natura sia come cristallo allo stato puro, incolore e trasparente (cristallo di roccia), sia in diverse aggregazioni di varia colorazione causata dalla presenza di impurità (quarzo rosa, affumicato, ametista, rubino). Il quarzo è uno dei componenti essenziali di molte rocce eruttive, metamorfiche e sedimentarie; viene largamente utilizzato per la fabbricazione del vetro, dei materiali refrattari e degli abrasivi; trova largo impiego nell'industria elettrotecnica e radiotecnica e, per le sue proprietà piezoelettriche, in orologeria.
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R
Radar - Radio detection and ranging: voce inglese "rilevamento e localizzazione (per mezzo di) onde radio. Strumento radio usato per localizzare oggetti mobili o fissi, basato sulla proprietà di emettere radioonde e di riceverle dopo che sono state riflesse dall'oggetto ricercato. Radar nautico: utilizzato dalle navi per la navigazione notturna o in casi di scarsa visibilità per evitare collisioni. Radar ottico: che impiega un fascio di raggi laser. Radarmeteorologia - Utilizzazione di apparecchiature radar per rilievi e misurazioni meteorologiche. Radiazione - Emissione e propagazione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche o di particelle che si propagano lungo traiettorie ad andamento rettilineo; l'insieme degli elementi irradiati: radiazioni nucleari, radiazioni alfa, radiazioni beta, radiazioni gamma, radiazioni elettromagnetiche, radiazioni luminose, rad. termiche, rad. sonore, rad. solari, rad. cosmiche. Radiazione ionizzante : quella di energia sufficiente a ionizzare la materia che attraversa. Radioattività - Emissione di radiazioni da parte dei nuclei atomici; proprietà di alcune sostanze di emettere radiazioni; nel linguaggio comune la quantità di radiazioni presente nell'aria, nell'acqua e in generale in un corpo che ha subito contaminazione radioattiva. Radiocollegamento - Collegamento tra due punti distanti per mezzo di onde radio, detto anche collegamento radio. Radiocomunicazione - Sistema di comunicazione a distanza per mezzo di onde hertziane o radioonde. Radiometro - Strumento per il rilevamento di radiazioni, in particolare di microonde. Radiomicrofono - Microfono collegato con una radiotrasmittente tascabile che permette di evitare l'usio del cavo di collegamento. Radiomobile - Veicolo dotato di una radio ricetrasmittente. Autoradio. Reparto radiomobile della Polizia. Radioonda - Onda elettromagnetica con frequenza compresa fra 10 Kilohertz e 300 Megahertz usata per le radiotrasmissioni. Radon - Elemento chimico radioattivo dal simbolo Rn, appartenente al gruppo dei gas nobili; si forma per disintegrazione del radio e trova applicazione in medicina. Raz - Corrente marina particolarmente violenta che si forma negli stretti o è causata dalla marea. Ondata che si alza all'improvviso in mare aperto risultando particolarmente pericolosa per le picccole imbarcazioni. Real time - Simultaneità con cui i dati immessi nel computer vengono immediatamente elaborati; in tempo reale. Relazione d'aiuto - La relazione d'aiuto si ha quando vi è un incontro tra due persone,
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di cui una si trovi in una condizione di sofferenza, disabilità e bisognosa d'aiuto ed un'altra invece dotata di un grado superiore di adattamento, abilità e che può offrire l'aiuto richiesto (R. Mucchielli, 1996) Reporter - Nel giornalismo, inviato speciale di un giornale o di un'emittente radiotelevisiva che effettua un servizio su un avvenimento di particolare importanza, per esempio di un evento calamitoso. Resilienza - Capacità umana di affrontare gli avvenimenti dolorosi e rinascere dalle situazioni dolorose. Ogni persona possiede la resilienza: non è solo la capacità di resistere al dramma, non solo la sopravvivenza a tutti i costi, ma anche la capacità di usare l'esperienza del contatto con l'avvenimento traumatico per costruire il futuro. Rischio - Possibilità che si verichi un fatto negativo, un danno, che qualcosa non abbia l'esito voluto. Pericolo, repentaglio. Nella matematica attuariale, scarto tra la possibilità di verificarsi di un certo evento e la frequenza con cui l'evento si verifica. Rischio (R): è il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alle proprietà e delle perturbazioni alle attività economiche dovuti al verificarsi di un particolare fenomeno di una data intensità. Il rischio totale è associato ad un particolare elemento a rischio E e ad una data intensità I è il prodotto: R(E;I) = H(I) V (I;E) W (E). Gli eventi che determinano i rischi si suddividono in prevedibili (idrogeologico, vulcanico) e non prevedibili (sismico, chimico industriale, incendi boschivi). Risposta operativa - L'insieme delle attività di protezione civile in risposta a situazioni di emergenza determinate dall'avvicinarsi o dal verificarsi di un evento calamitoso. Ruspa - Macchina escavatrice, collegata a un trattore o montata su di esso, dotata di benna o di pala dentata, che la rende atta allo spianamento del terreno e al trasporto del materiale.
S
Safety - Cercar scampo nella fuga. Sicurezza, salvezza. Dispositivo di sicurezza. Safety engineer - Responsabile della sicurezza sul lavoro. Salvataggio - Operazione di soccorso a persone, animali o cose, in occasione di incidenti, naufragi o disastri naturali. Salvavita - Che può salvare dalla morte. Cani sottoposti a uno speciale addestramento per la ricerca di persone ancora vive tra le macerie di edifici crollati. Denominazione commerciale, che costituisce marchio registrato, di un dispositivo automatico di sicurezza apllicato agli impianti elettrici; è in grado di interrompere istantaneamente l'erogazione di energia in caso di pericolo. Sala operativa - Area del Centro Operativo, organizzata in funzioni di supporto, da cui partono tutte le operazioni di intervento, soccorso e assistenza nel territorio colpito dall'evento secondo quanto deciso nell'Area Strategia. Salvaguardia - L'insieme delle misure volte a tutelare l'incolumità della popolazione, la
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continuità del sistema produttivo e la conservazione dei beni culturali. Saturo - Che ha raggiunto il punto di saturazione; in particolare di soluzione che ha raggiunto il massimo grado di concentrazione; di composto organico in cui gli atomi di carbonio sono uniti agli atomi con un solo legame; di vapore quando è in equilibrio con la fase liquida. Che contenere altro; che è eccessivamente pieno di qualche cosa. Impregnato, pieno, carico: terreno saturo d'acqua; stanza satura di fumo; aria satura di umidità. Atmosfera , ambiente saturo di elettricità. Setting - Termine impiegato per indicare un contesto preciso, un'area spazio-temporale vincolata da regole, ove avviene un determinato processo. Scenario dell'evento atteso - Valutazione preventiva del danno a persone e cose che si avrebbe al verificarsi dell'evento atteso. Sicurezza - Prevenzione, eliminazione parziale o totale dei danni, pericoli, rischi; condizione di essere al sicuro: osservare le norme di sicurezza stradale; dare garanzie di sicurezza. Sicurezza pubblica: tutela dell'ordine pubblico e dei diritti dei cittadini. Sifonamento - Complesso delle opere idrauliche poste in atto per incanalare l'acqua nel sottosuolo di una città. Infiltrazione d'acqua alla base di una costruzione o di un terrapieno, che può causare frane o smottamenti. SIPEm - Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza che si occupa di studio, ricerca e formazione con particolare riguardo alla psicologia dell'emergenza, promuovendo interventi in situazioni straordinarie di calamità naturale e sociali. Sistema di comando e controllo - Sistema per esercitare la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello nazionale, provinciale e comunale e si caratterizza con i seguenti centri operativi: DI.COMA.C., C.C.S., C.O.M. e C.O.C. Smottamento - Scivolamento verso il basso di terreni imbevuti d'acqua. Smossa, cedimento, frana: zona soggetta a smottamenti. Soglia - Valore del/i parametro/i monitorato/i al raggiungimento del quale scatta un livello di allerta. Salto di livello in un terreno, provocato da fenomeni di erosione. Soglia glaciale: forte dislivello dovuto a erosione glaciale, situato fra una valle secondaria e una principale. Solstizio - Ciascuno dei due momenti dell'anno, corrispondenti a due punti sull'eclittica, in cui il sole si trova alla massima distanza dall'equatore celeste. Solstizio d'inverno, 21 dicembre; solstizio d'estate, il 21 giugno. Squadre di soccorso - Unità comprendenti operatori sanitari che provvedono alla gestione delle vittime sul luogo dell'evento ed al loro trasporto fino al Posto Medico Avanzato. Squadre sanitarie - Unità comprendenti personale sanitario e mezzi che operano all'interno del Posto Medico Avanzato e seguono il paziente fino al suo ricovero in ospedale.
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Stato di calamità - Prevede il ristoro dei danni causati da qualsiasi tipo di evento, alle attività produttive e commerciali. Stato di emergenza - Al verificarsi di eventi di tipo "c" (art.2, L.225/92) il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale. Tale stato prevede la nomina di un Commissario delegato con potere di ordinanza. Straripamento - Riferito a fiumi, atto di traboccare oltre le rive o gli argini. Tracimazione, alluvione, inondazione. Stress - Termine usato per la prima volta da Hans Selye nel 1936 e definito come la reazione aspecifica dell'organismo ad ogni richiesta che proviene dall'ambiente esterno o interno all'individuo e ne richiede un adattamento. La richiesta comprende gli stimoli definiti agenti stressanti quali stimoli fisici e stimoli emozionali. La reazione difensiva e adattiva chiamata Sindrome Generale di Adattamento (General Adaptation Syndrome) è caratterizzata da 3 fasi: fase di allarme, il corpo mobilita energie per difendersi dallo stimolo stressante; fase di resistenza, l'organismo si organizza in senso difensivo; fase di esaurimento, avviene il crollo e l'incapacità di adattarsi ulteriormente. (H. Selye, 1976) Stress psicologico - La reazione di stress dipende sia dai diversi fattori di personalità, che dalla valutazione cognitiva di attribuzione di significato allo stimolo. Se lo stimolo è considerato pericoloso si produce un'attivazione emozionale con conseguenti risposte somatiche e psichiche. (Lazarus, 1966) Stress del soccorritore - Tra le fonti di stress legate all'opera di soccorso in calamità troviamo: l'urgenza; l'esposizione a pericoli fisici imprevedibili, condizioni atmosferiche; difficoltà di comunicazione, ambiguità del proprio ruolo; turni di lavoro lunghi, mancanza di adeguate sistemazioni; inefficacia dei mezzi, scarsità di risorse; eccessiva identificazione con le vittime; l'incontro con la morte, la sofferenza; l' incontro con la morte di bambini; l'eventuale ostilità della comunità colpita. Le reazioni di stress negli operatori che intervengono in calamità sono normali e vanno messe in conto. (H. Young, 2002) Strutture effimere - Edifici presso i quali di regola si svolgono attività ordinarie (scuole, palestre, ecc.) mentre in emergenza diventano sede di centri operativi.
T
Task force - Formazione navale in grado di compiere azioni belliche in piena autonomia operativa; unità militare o di polizia preparata a intervenire in situazioni d'emergenza. Gruppo di esperti e tecnici costituito per prendere decisioni di tipo operativo in campo economico, industriale e politico. Telerilevamento - Misurazione a distanza dell'energia elettromagnetica emessa dagli oggetti. Analisi della configurazione della superficie terrestre o della situazione meteorologica, compiuta per mezzo di particolari satelliti. Tracimazione - Straripamento di corsi e masse d'acqua: tracimazione del fiume in
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piena. Trauma - IL DSM-IV definisce il trauma come un evento vissuto al di fuori della norma, violento, lesivo che minaccia o ferisce l'integrità fisica o psichica del singolo o di un gruppo di persone. Si distinguono due tipi di trauma: trauma di tipo I, è un evento unico, imprevisto, con un chiaro inizio ed una fine; trauma di tipo II, è un evento violento a cui una persona viene ripetutamente esposta, è prevedibile, ma inevitabile e crea senso di impotenza (traumatizzazioni dei soccorritori). Traumatizzazione vicaria - L'impatto psicologico che può avere il vissuto traumatico del paziente sul soccorritore e si manifesta con sintomi psicosomatici, ansia ed irritabilità, distacco emotivo, problemi familiari ed evitamento. Triage - Il triage, o suddivisione in categorie, consiste nel classificare le vittime secondo criteri di gravità differenziati, per determinare: la priorità della presa in carico; il tipo di terapia più appropriata; la priorità di evacuazione; le modalità e destinazioni delle evacuazioni. (Noto, 1989)
U
UMSS (Unità Mobili di Soccorso Sanitario) - Struttura mobile con caratteristiche di mobilitazione immediata, attrezzata per funzionare come PMA, comprendente 2 (massimo 3) tende pneumatiche; barelle leggere per 50 feriti; generatori di energia (elettricità e gas compresso); materiale sanitario suddiviso in casse di colore corrispondente alla destinazione d'uso (rosso: infusioni; giallo: materiale non sanitario; verde: medicazione/immobilizzazione; blu: ventilazione). UMMC (Unità Mobili Medico Chirurgiche) - Dispositivi di intervento composti da uomini e mezzi in grado di assicurare alle vittime della catastrofe un livello di cure intermedio tra il primo soccorso ed il trattamento definitivo. Offrono la possibilità di effettuare interventi chirurgici di urgenza, assistenza intensivistica protratta per più ore e degenza di osservazione clinica. Uragano - Ciclone tipico del Mar delle Antille, delle zone costire degli Stati Uniti Meridionale e dell'Australia, detto ancle ciclone tropicale. Vento di fortissima intensità, corrispondente al massimo grado della scala Beaufort; anche, nel linguaggio corrente, tempesta molto violenta con vento e pioggia. Uranio - Elemento chimico dal simbolo U, appartenente alla famiglia degli attinidi; è radioattivo e ha proprietà metalliche ed elevata densità; gli isotopi a peso atomico 235 e 233 sono fissili e possono essere impiegati direttamente come combustibili nucleari, mentre l'isotopo più abbondante, a peso atomico 238, deve essere trasformato preventivamente in plutonio 239.
V
Valanga - Massa di neve che scende precipitosamente per un pendio, aumentando progressivamente di dimensioni e trascinandio con sè quanto incontra sul cammino; cane da valanga: addestrato per la ricerca delle persone travolte da valanghe. Con
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specificazione di ciò che cade, massa imponente, straripante che, precipitando, fa danni; valanga d'acqua, di pietre, di terra; una valanga di fango. Valore esposto (W) - Rappresenta il valore economico o il numero di unità relative ad ognuno degli elementi a rischio in una data area. Il valore è in funzione del tipo di elemento a rischio : W = W(E). Verricello - Macchina per sollevare pesanti carichi, simile ad un piccolo argano, costituita da un cilindro orizzontale rotante, attorno a cui si avvolge, mediante una manovella, la fune legata al peso. Viscosa - Soluzione fluida di cellulosa in soda caustica, dall'aspetto simile alla seta, utilizzata per la preparazione di tessuti artificiali come il rayon, anche, tessuto ottenuto sottoponendo tale soluzione a vari procedimenti chimici. Vittima - Chi muore o chi subisce grave danno in seguito a un incidente, a una calamità naturale, a una malattia e simili. Le vittime di guerra, le vittime di un naufragio, di un terremoto; il numero delle vittime di un incendio; rimanere vittima di un incidente stradale. A.J.W.Taylor e A.G. Frazer (1981) hanno proposto una classificazione delle vittime di un disastro in sei livelli: vittime di primo livello: chi subisce in via diretta l'impatto dell'evento catastrofico; vittime di secondo livello: parenti ed amici delle vittime di primo livello; vittime di terzo livello: personale di soccorso (traumatizzazione vicaria); vittime di quarto livello: la comunità coinvolta nel disastro e chi ne è eventualmente responsabile; vittime di quinto livello: persone il cui equilibrio psichico è tale che, anche se non sono coinvolte direttamente nel disastro, possono reagire con un disturbo emozionale; vittime di sesto livello: persone che, per un diverso concorso di circostanza, avrebbero potuto essere loro stessi vittime di primo livello, o che hanno spinto altri nella situazione di calamità o che si sentono coinvolti per altri motivi indiretti. Volontariato - Lavoro volontario, non regolarmente retribuito, che viene prestato per acquisire la pratica necessaria all'esercizio di una professione. Attività volontaria e gratuita svolta da alcuni cittadini a favore della collettività. L'insieme di gruppi organizzati che prestano disinteressata opera di aiuto e assistenza: il Volontariato, le Associazioni del Volontariato. Vulcano - Fenditura profonda della crosta terrestre, in comunicazione con depositi di magma situati nella litosfera, dalla quale fuoriescono lava, lapilli, ceneri, acque, vapori e gas ad alta temperatura: vulcano attivo, in eruzione, quiescente, spento. Nel linguaggio comune il cono vulcanico, la montagna costituita dai detriti vulcanici solidificati. Vulnerabilità (V) - Grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno di una data intensità. E' espressa in scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale) ed è in funzione dell'intensità del fenomeno e della tipologia di elemento a rischio: V = V (I;E).
W
Walkie-talkie - Ricetrasmettitore portatile a onde radio, usato soprattutto dalle forze dell'ordine, dai servizi di soccorso o dai radioamatori. Workshop - Corso di specializzazione, seminario di studi e ricerche.
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X
Xerografia - Procedimento di stampa a secco, con speciali macchine fotoelettriche, per riprodurre documenti, disegni e simili su carta speciale. Xilene - Idrocarburo aromatico ottenuto dal benzene per sostituzione di due atomi di idrogeno con due gruppi metilici, usato come solvente o nella sintesi di varie resine e materie plastiche.
Z
Zenit - Punto di intersezione con la sfera terrestre con la perpendicolare passante per il luogo di osservazione posto sulla superficie terrestre (si contrappone al nadir): sole sullo zenit, direttamente sopra la testa dell'osservatore. Zinco - Elemento chimico dal simbolo Zn; è un metallo presente in natura nei suoi minerali (silicati, blenda, calamine), duttile e malleabile, trova largo impiego industriale per rivestire superfici e oggetti metallici contro la corrosione, per la tecnica della zincografia e per la preparazione di molte leghe, tra cui l'ottone. Zolfo - Elemento chimico dal simbolo S; è un metalloide solido presente in natura allo stato puro, dal colore giallo intenso, o combinato in minerali quali i solfati e i solfuri, o nelle acque solfuree e in alcune sostanze organiche; bruciando all'aria emana un caratteristico odore molto acre, dovuto alla formazione del biossido di zolfo; viene largamente utilizzato nell'industria chimica per la produzione di acido solforico, nell'industria di coloranti e dei fiammiferi, in agricoltura per ricavarne antiparassitari e fertilizzanti, nella vulcanizzazione della gomma e in medicina per la cura della pelle.
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13 Appendice C – Quaderno delle procedure informatiche per l’alerting system
Il “rumore” nella comunicazione di emergenza. Elementi per ottimizzare le procedure della protezione civile.
Pagina 120
PROTEZIONE CIVILE
QUADERNOdelle procedureinformaticheper l'ALERTING SYSTEM
SETTORE SISTEMI INFORMATIVIE PROCESSI GESTIONALIdella PROVINCIA di CUNEO
PROVINCIAdi CUNEOMedaglia d'oro al Valore Civile
Servizio Provinciale di
A cura del
Edizione Marzo 2007Revisione 7
Cognome e Nome
INDICE
2
Pagina Titolo
4 PRESENTAZIONE6 DEFINIZIONI
8 BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA CONTENENTE AVVISO10 BOLLETTINO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO CON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA
[LIVELLO 2]12 BOLLETTINO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO CON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA
[LIVELLO 3]14 BOLLETTINO NIVOLOGICO CON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA [LIVELLO DI CRITICITA'
2 - MODERATA CRITICITA']16 BOLLETTINO NIVOLOGICO CON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA [LIVELLO DI CRITICITA' 3 -
ELEVATA CRITICITA']18 BOLLETTINO ONDATE DI CALORE CON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA [HSI ALTO - MOLTA
CAUTELA]2O BOLLETTINO ONDATE DI CALORE CON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA [HSI ESTREMO -
PERICOLO]
22 FAX24 VOX26 SMS28 EMA
30 DESKTOP32 1 - MODELLI.DOC34 2 - SCANSIONE36 3 - FAXTEMP38 4 - ALERTING SYSTEM40 CREAZIONE CAMPAGNA42 CONFIGURAZIONE PROPRIETA'44 CONFIGURAZIONE CONTATTI46 CONFIGURAZIONE FILES - FAX48 CONFIGURAZIONE FILES - VOX50 CONFIGURAZIONE FILES - SMS52 CONFIGURAZIONE FILES - EMA54 AVVIO CAMPAGNA56 VERIFICA STATO CAMPAGNA58 VERIFICA ESITI CONTATTI60 ESTRAZIONE ESITI CONTATTI62 5 - EXCEL CONVERSIONE CSV
64 KYOPROCIV (1 - MODELLI.DOC)66 CONTROL CENTER 2.0 (2 - SCANSIONE)68 INFORMATIK IMAGE DRIVER (3 - FAXTEMP)70 INTERNET EXPLORER (4 - ALERTING SYSTEM)
72 BLOCCO NOTE74 WINZIP
76 MODALITA' E NOTE
78 FAX-SCANNER80 STAMPANTE
82 PC PORTATILE + SCHEDA GPRS-EDGE84 TELEFONO CELLULARE + AURICOLARE
86 ACCESSO GPRS-EDGE88 MANUALE
FLUSSI ALLERTAMENTO
SCHEDE CAMPAGNA
PROCEDURE OPERATIVE
UTILITA'
ESERCITAZIONI
MANUTENZIONI
USO
PROCEDURE ALTERNATIVE DI ALLERTAMENTO
CONFIGURAZIONI
PRESENTAZIONE
4
Il presente manuale si presenta con la pagina dispari impostatacome spazio per le note personali al testo.
Ciò è voluto per permettere a tutti di personalizzare secondo leproprie esigenze e necessità il testo.
Questo manuale nasce dall'esigenza di codificare ogni evento, lecomunicazioni relative all'allertamento di protezione civile e difornire un supporto agli operatori di protezione civile della Provinciadi Cuneo.
La successione dei capitoli presenta tre sezioni: la prima dedicata ariepilogare i flussi di allertamento; la seconda riporta le schede deiflussi delle campagne; e la terza dedicata alle procedure operative.
La numerazione dei capitoli dedicati alle procedure operative,pertanto, è funzionale ai passaggi da eseguire per attivare unacampagna di allertamento.
E, per quanto possibile, si è cercato di utilizzare denominazioni,codificazioni e termini, univoci, in modo tale da non generareconfusione, secondo il principio: una parola, un significato.
DEFINIZIONI
6
Terminologia, glossario e convenzioni utilizzate
Cartella evento:Copertina accompagnatoria:Campagna/Evento:Scansioni convertite:
Dove:= anno= mese (ad. esempio gennaio=01)= giorno (ad esempio 1=01)= numero di protocollo protezione civile= tipo campagna (FAX, VOX, SMS o EMA)= numero progressivo attribuito dal programma di conversione tiff
Tipologie di CAMPAGNA:- Fax ( =FAX)- Fonia ( =VOX)- SMS ( =SMS)- E-MAIL ( =EMA)
- -- -- -
Terminologia, glossario e convenzioni utilizzate per le ESERCITAZIONI
Cartella evento:Copertina accompagnatoria:Campagna/Evento:Scansioni convertite:
Dove:= anno= mese (ad. esempio gennaio=01)= giorno (ad esempio 1=01)= numero di protocollo protezione civile= tipo campagna (FAX, VOX, SMS o EMA)= numero progressivo attribuito dal programma di conversione tiff= la lettera T identifica che si tratta di campagna di Test= sono le iniziali Nome e Cognome dell'autore della campagna di Test
Tipologie di CAMPAGNA:- Fax ( =FAX)- Fonia ( =VOX)- SMS ( =SMS)- E-MAIL ( =EMA)
T-T- - -T- - -T- - -
TNC
aaaaaaaaaaaaaaaa
aaaa
aaaaaaaaaaaaaaaa
aaaa
mmmmmmmm
mm
mmmmmmmm
mm
gggggggg
gg
gggggggg
gg
ppppppppp
ppp
ppppppppp
ppp
tttttt
ttt
tttttt
ttt
prog
progr
prog
progr
tttttttttttt
tttttttttttt
-NC-NC-NC
-NC
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICACONTENENTE AVVISO
8
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Invio campagna FAX a comuni e comunità montane delle zone coinvolte e ad autorità,
enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITI NEGATIVI o incerti su comuni e comunità montane:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento sms da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
01_FAX_avviso_meteo.dot
02_FAX_avviso_meteo_straodinario.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
01_SMS_avviso_meteo.txt
02_SMS_avviso_meteo_straodinario.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
01_EMA_avviso_meteo.txt
02_EMA_avviso_meteo_straodinario.txt
10
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICOCON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA [LIVELLO 2]
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?
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Invio campagna FAX a comuni e comunità montane delle zone coinvolte e ad autorità,
enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITI NEGATIVI o incerti su comuni e comunità montane:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Su ESITI NEGATIVI o incerti (nessuna delle tre forme di campagna di cui sopra ha
successo)
Telefonare al Sindaco (o al Presidente), o suo delegato
In caso di IMPOSSIBILITA' di contatto telefonico
Contattare tramite forze dell'ordine
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento sms da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
11_Fax_criticità_idrogeologica.dot
12_Fax_criticità_idrogeologica_straordinaria.dot
13_Fax_aggiornamento_criticità_idrogeologica.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
11_SMS_criticità_idrogeologica.txt
12_SMS_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_SMS_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
11_EMA_criticità_idrogeologica.txt
12_EMA_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_EMA_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
11_VOX_criticità_idrogeologica.txt
12_VOX_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_VOX_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
12
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICOCON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA [LIVELLO 3]
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Invio campagna FAX a comuni e comunità montane delle zone coinvolte e ad autorità,
enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITI NEGATIVI o incerti su comuni e comunità montane:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Su ESITI NEGATIVI o incerti (nessuna delle tre forme di campagna di cui sopra ha
successo)
Telefonare al Sindaco (o al Presidente), o suo delegato
In caso di IMPOSSIBILITA' di contatto telefonico
Contattare tramite forze dell'ordine
Indipendentemente dall'esito delle campagne di cui sopra, avviare CONTATTO
TELEFONICO di verifica a TUTTI i comuni e le comunità montane
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento sms da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
In caso di aggiornamento il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
11_Fax_criticità_idrogeologica.dot
12_Fax_criticità_idrogeologica_straordinaria.dot
13_Fax_aggiornamento_criticità_idrogeologica.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
11_SMS_criticità_idrogeologica.txt
12_SMS_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_SMS_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
11_EMA_criticità_idrogeologica.txt
12_EMA_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_EMA_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
11_VOX_criticità_idrogeologica.txt
12_VOX_criticità_idrogeologica_straordinaria.txt
13_VOX_aggiornamento_criticità_idrogeologica.txt
14
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO NIVOLOGICOCON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA [LIVELLO 2]
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Invio campagna FAX a comuni e comunità montane delle zone coinvolte e ad autorità,
enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITI NEGATIVI o incerti su comuni e comunità montane:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Su ESITI NEGATIVI o incerti (nessuna delle tre forme di campagna di cui sopra ha
successo)
Telefonare al Sindaco (o al Presidente), o suo delegato
In caso di IMPOSSIBILITA' di contatto telefonico
Contattare tramite forze dell'ordine
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento sms da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
21_FAX_criticità_nivologico.dot
22_FAX_criticità_nivologico_straordinaria.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
21_SMS_criticità_nivologico.txt
22_SMS_criticità_nivologico_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
21_EMA_criticità_nivologico.txt
22_EMA_criticità_nivologico_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
21_VOX_criticità_nivologico.txt
22_VOX_criticità_nivologico_straordinaria.txt
16
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO NIVOLOGICOCON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA [LIVELLO 3]
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Invio campagna FAX a comuni e comunità montane delle zone coinvolte e ad autorità,
enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITI NEGATIVI o incerti su comuni e comunità montane:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Su ESITI NEGATIVI o incerti (nessuna delle tre forme di campagna di cui sopra ha
successo)
Telefonare al Sindaco (o al Presidente), o suo delegato
In caso di IMPOSSIBILITA' di contatto telefonico
Contattare tramite forze dell'ordine
Indipendentemente dall'esito delle campagne di cui sopra, avviare CONTATTO
TELEFONICO di verifica a TUTTI i comuni e le comunità montane
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento sms da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
21_FAX_criticità_nivologico.dot
22_FAX_criticità_nivologico_straordinaria.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
21_SMS_criticità_nivologico.txt
22_SMS_criticità_nivologico_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
21_EMA_criticità_nivologico.txt
22_EMA_criticità_nivologico_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
21_VOX_criticità_nivologico.txt
22_VOX_criticità_nivologico_straordinaria.txt
18
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO ONDATE DI CALORECON AVVISO DI CRITICITA' MODERATA [HSI ALTO]
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Invio campagna FAX al Comune di Cuneo e ad autorità, enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITO NEGATIVO o incerto sul solo Comune di Cuneo:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento sm da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
31_Fax_criticità_caldo.dot
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
20
FLUSSO ALLERTAMENTOBOLLETTINO ONDATE DI CALORECON AVVISO DI CRITICITA' ELEVATA [HSI ESTREMO]
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Invio campagna FAX al comune di Cuneo e ad autorità, enti e servizi pubblici interessati.
Su ESITO NEGATIVO o incerto sul solo Comune di Cuneo:
Invio campagna SMS
Invio campagna E-mail
Invio campagna Fonia
Indipendentemente dall'esito delle campagne di cui sopra, avviare CONTATTO
TELEFONICO di verifica al Comune di Cuneo
Il modello del documento fax da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento sm da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento email da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
Il modello del documento fonia da usare è nella cartella modelli.doc:
E si chiama:
In caso di avviso straordinario il modello da usare è:
P:\alerting.system\modelli.doc\fax\
31_Fax_criticità_caldo.dot
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.dot
P:\alerting.system\modelli.doc\sms\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\ema\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
P:\alerting.system\modelli.doc\vox\
31_Fax_criticità_caldo.txt
32_Fax_criticità_caldo_straordinaria.txt
SCHEDA CAMPAGNA FAX
22
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Prendere il Bollettino dal FAX (FAXPROCIVEME in orario di ufficio, FAXPROCIVORD fuori
orario)
Protocollare in ARRIVO il fax della Regione
Protocollare in PARTENZA il fax di allertamento (il numero di protocollo è lo stesso
dell'ARRIVO, deve solo essere compilata la parte relativa alla PARTENZA)
Predisporre la copertina fax (1 - modelli.doc, pag. 32) inserendo i dati necessari
(protocollo, data protocollo, numero bollettino avviso, data bollettino avviso, autore)
Salvare la copertina fax (aaaammgg-ppp-FAX) creando la cartella evento (aaaammgg)
sul percorso P:\Alerting.System
Stampare la copertina sulla stampante KYOPROCIV (o su altra disponibile presso il
servizio)
Spuntare sulla copertina fax le zone interessate
Apporre il timbro tondo e firmare la copertina fax
Inserire la copertina fax ed il bollettino di avviso a faccia in giù nel fax multifunzione
Tornare al computer ed avviare la scansione (2 - Scansione, pag. 34)
Entrare nella cartella FaxTemp (3 - FaxTemp, pag. 36)
Aprire le immagini e procedere alla conversione nel formato tiff riconosciuto
dall'applicativo di alerting system, salvando i files nella cartella evento
Avviare l'applicativo di alerting system (4 - Alerting System Provincia Cuneo, pag. 38)
Accedere con il proprio utente e relativa password
Creare una nuova campagna fax aaaammgg-ppp-FAX (pag. 40)
Configurare i contatti od i gruppi a cui deve essere inviata (pag.44)
Configurare i files da inviare (pag. 46)
Avviare la campagna (pag. 54)
Verifica degli esiti (pag. 58)
Nota: per le campagne su esiti negativi o incerti si utilizza lo stesso numero di protocollo delfax.
SCHEDA CAMPAGNA VOX
24
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?
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Avviare l'applicativo di alerting system (4 - Alerting System Provincia Cuneo, pag. 38)
Accedere con il proprio utente e relativa password
Creare una nuova campagna fonia aaaammgg-ppp-VOX (pag. 40)
Configurare i contatti od i gruppi a cui deve essere inviata (pag. 44)
Configurare il testo della comunicazione da inviare (pag. 48)
Avviare la campagna (pag. 54)
Verifica degli esiti (pag. 58)
La campagna VOX si avvia per gli esiti negativi in caso di:- avviso di criticità moderata- avviso di criticità elevata
Nota: per le campagne su esiti negativi o incerti si utilizza lo stesso numero di protocollo delfax.
SCHEDA CAMPAGNA SMS
26
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?
?
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?
Avviare l'applicativo di alerting system (4- Alerting System Provincia Cuneo, pag. 38)
Accedere con il proprio utente e relativa password
Creare una nuova campagna sms aaaammgg-ppp-SMS (pag. 40)
Configurare i contatti od i gruppi a cui deve essere inviata (pag. 44)
Configurare il testo della comunicazione da inviare (pag. 50)
Avviare la campagna (pag. 54)
Verifica degli esiti (pag. 58)
La campagna SMS si avvia per gli esiti negativi in caso di:- bollettino di vigilanza con avviso- avviso di criticità moderata- avviso di criticità elevata
Nota: per le campagne su esiti negativi o incerti si utilizza lo stesso numero di protocollo delfax.
SCHEDA CAMPAGNA EMA
28
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Avviare l'applicativo di alerting system (4 - Alerting System Provincia Cuneo, pag. 38)
Accedere con il proprio utente e relativa password
Creare una nuova campagna email aaaammgg-ppp-EMA (pag. 40)
Configurare i contatti od i gruppi a cui deve essere inviata (pag. 44)
Configurare la comunicazione ed i files da inviare (pag. 52)
Avviare la campagna (pag. 54)
Verifica degli esiti (pag. 58)
La campagna EMA si avvia per gli esiti negativi in caso di:- bollettino di vigilanza con avviso- avviso di criticità moderata- avviso di criticità elevata
Nota: per le campagne su esiti negativi o incerti si utilizza lo stesso numero di protocollo delfax.
DESKTOP
30
Ogni postazione abilitata, salvo sia stata personalizzata diversamentedall'utente, ha il collegamento alla cartella PROCIV sul desktop di Windows inalto a destra.
Facendo doppio click si apre la cartella in cui sono contenuti tutti link utili allosvolgimento delle procedure delle pagine seguenti.
1 - MODELLI.DOC
32
Dopo aver protocollato sia il fax in ARRIVO che quello in PARTENZA (il numero di protocollo èlo stesso per entrambi) si procede accedendo alla cartella modelli.doc.
I modelli di copertina fax da completare si trovano nella cartella:
Selezionare il modello relativo al tipo di avviso ricevuto e completarlo con i dati richiesti dalmodello (nel caso dei modelli fax si aprono una serie di finestrelle che richiedono l'inserimentodei dati necessari).
Stampare sulla stampante laser KYOPROCIV ubicata nella sala stampa.Salvare il documento nella cartella evento.
Se la cartella evento non è ancora stata creata da word si procede come segue:Menù File -> Salva con nome… -> Salva in… e posizionarsi nella cartella \Alerting.System
(percorso completo qui sotto)Premere il simbolo della cartellina con una specie di asteriscoDigitare il nome nella forma e premere INVIODigitare il nome del file: aaaammgg-ppp-FAX (come definito al paragrafo Terminologia)
Nella cartella P:\\Alerting.System
Il cui percorso completo è:\\PROCIV1
\Aree\direzione.generale
\settore.protezionecivile.sicurezzainterna\servizio.protezione.civile
\Alerting.System
Dove aaaa=anno, mm=mese e gg=giorno (ad esempio per l'evento del 11 gennaio 2006 sicrea la cartella \20060111)
Cartella Evento
aaammgg
Creare la cartella \aaaammgg
\\prociv1\servizio.protezione.civile\Alerting.System\modelli.doc\fax
\\prociv1\servizio.protezione.civile\Alerting.System
«
«««
2 - SCANSIONE
34
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?
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Posizionare la copertina fax e gli allegati nel fax FAXPROCIVORDTornare alla postazione e avviare ilVerificare che nel campo MODELLO sia selezionato FAXPROCIVORDPremere il tasto FILE
L'applicativo esegue le scansioni, creando un file per ogni foglio nella cartellaFaxTemp.
In alternativa può essere usato il fax FAXPROCIVEME.
Nota: per verificare la configurazione dell'applicativo si può fare riferimento allaSCHEDA CONFIGURAZIONE CONTROL CENTER 2.0 a pagina 66 di questomanuale.
Control Center Brother
3 - FAXTEMP
36
Entrare nella cartella FAXTEMP
Fare doppio click sul primo documento da convertireSi apre la finestra Microsoft Office Document Imaging (o altro simile)Dal menù FILE selezionare STAMPA
Compare la finestra Stampa, in cui si deveselezionare la stampante:INFORMATIC IMAGE DRIVER
E premere OK
Verificare che le impostazioni siano le seguenti:
Dove aaaammgg è la data dell'evento: per un evento del giorno 19 maggio 2006 sarà20060519.
Filename Prefixaaaammgg-ppp-progr
Dopo aver eseguitola conversione del file: ripulirela cartella .
ATTENZIONE: per eliminare i problemi diricezione da parte di alcuni fax viene fatto ununico file che contiene tutte le pagine. Verificaredi aver configurato correttamente il BrotherControl Center seguendo le istruzioni di pagina66. Pertanto, come evidenziato in questa paginasi procede alla conversione di un unico file.
Nota: per verificare la configurazione dell'applicativo si può fare riferimento allaSCHEDA CONFIGURAZIONE INFORMATIK IMAGE DRIVER a pagina 68 di
\\prociv1\servizio.protezione.civile\Alerting.System\FaxTemp
faxtemp
1. Document (all pages in document get written to a single TIFF file)
Output Folder: \\prociv1\servizio.protezione.civile\Alerting.System\aaaammgg
4 - ALERTING SYSTEM
38
Per accedere all'alerting system selezionare il collegamento nella cartella Prociv sul desktopdella postazione.
Selezionare il menù ACCESSO e la voce LOGIN.
Compare la maschera di Login in cui inserire il proprio nome utente (cognome_n, dove n èl'iniziale del nome di battesimo) e la propria password.
Premere il tasto OKNOTA: per la configurazione di Internet Explorer per l'uso di Alerting System vedasi pag. 70.
CREAZIONE CAMPAGNA
40
Dal menù EVENTI selezionare la voce GESTIONE EVENTI.
Posizionarsi sopra il tasto AGGIUNGI/ELIMINA per visualizzare l'elenco delle scelte:
- Nuovo Evento Fax- Nuovo Evento Fonia- Nuovo Evento Sms- Nuovo Evento Email
La procedura di creazione dell'evento è uguale per tutte le tipologie:- Fax (ttt=FAX)- Fonia (ttt=VOX)- SMS (ttt=SMS)- E-MAIL (ttt=EMA)Dopo essere entrati nel menù EVENTI ed aver selezionato GESTIONE EVENTI premere ilpulsante AGGIUNGI/ELIMINA
E' necessario inserire:- Nome (nella forma aaaammgg-ppp-ttt)- Codice (numerico di 5 cifre)
CONFIGURAZIONE PROPRIETA'
42
- Fare doppio click sull'evento creato per aprire la pagina delle proprietà- In questa pagina è possibile modificare il NOME ed il CODICE della CAMPAGNA EVENTO.
Nel caso di modifiche nella pagina proprietà della campagna è necessario premere il tasto OKposizionato in basso a destra.
L'operazione di configurazione procede con l'inserimento dei gruppi (o dei singoli contatti) cuiinviare la comunicazione e dei files conteneti il messaggio.
A seconda del canale (Fax, Vox, Sms o Ema) si differenzia il modo di caricare i files.
CONFIGURAZIONE CONTATTI
44
- Configurazione scheda CONTATTI- Selezionare il pulsante AGGIUNGI/ELIMINA per inserire i contatti singoli ed i gruppi
predefiniti.
Anche questa operazione è identica per tutte le tipologie di allertamento
CONFIGURAZIONE FILES - FAX
46
Come anticipato la configurazione di una campagna si differenzia a livello di files.
- Premere Aggiungi/Elimina
- Inserire il NOME (Comunicazione)- Premere il pulsante UPLOAD- Selezionare il file, dalla cartella P:\Alerting.System\aaaammgg\, e premere il pulsante
APRI dopo aver selezionato il file aaaammgg-ppp-0001.tif- Premere il pulsante OK per chiudere la finestra Nuovo File e tornare alla pagina File delle
proprietà della campagna
Conclusa questa operazione si può passare alla fase di AVVIO della campagna.
ATTENZIONE: per eliminare i problemi di ricezione da parte di alcuni fax viene fatto un unicofile che contiene tutte le pagine. Verificare di aver configurato correttamente il Brother ControlCenter seguendo le istruzioni di pagina 66. Risulta anche semplificata la procedura diconversione di pagina 36.
CONFIGURAZIONE FILES - VOX
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Come anticipato la configurazione di una campagna si differenzia a livello di files.
In questo caso il messaggio deve essere predisposto prima sulla base dei modelli nella cartellamodelli.doc.
Si personalizza il testo e lo si salva nella cartella evento, da cui poi sarà caricato nellacampagna con l'operazione di copia/incolla descritta poco sotto.
- Premere Aggiungi/Elimina- Inserire il NOME (Messaggio)- Premere il pulsante SINTETIZZA (NOTA: NON UTILIZZARE il pulsante UPLOAD)
- Digitare il testo nel campo Messaggio (o inserire il messaggio con copia/incolla)- Selezionare Paola per la Voce femminile o Michele per la voce maschile- Premere il pulsante OK per chiudere la finestra Sintetizza Messaggio
- Premere ancora una volta OK per chiudere anche la finestra Nuovo File e tornare allapagina File delle proprietà della campagna.
Per semplificare l'operazione di scrittura del messaggio è possibile utilizzare i testi predispostinella cartella modelli.doc, con l'operazione di copia/incolla, e personalizzando solo la parterelativa ai dati del bollettino.
Copia/Incolla- Fare doppio click sul modello di testo.- Dal menù MODIFICA selezionare SELEZIONA TUTTO (il testo si evidenzia)- Dal menù MODIFICA selezionare COPIA- Spostarsi nella finestra Sintetizza Messaggio dell'alerting system- Posizionarsi nel campo Messaggio- Premere il pulsante di sinistra del mouse e selezionare la voce INCOLLA
E' possibile ascoltare il messaggio facendo doppio click sull'icona dell'altoparlante vicino alnome del messaggio.
Conclusa questa operazione si può passare alla fase di AVVIO della campagna.
CONFIGURAZIONE FILES - SMS
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Come anticipato la configurazione di una campagna si differenzia a livello di files.
In questo caso il messaggio deve essere predisposto prima sulla base dei modelli nella cartellamodelli.doc.
Si personalizza il testo e lo si salva nella cartella evento, da cui poi sarà copiato nellacampagna secondo lo standard aaaammgg-ppp-SMS.txt.
- Premere Aggiungi/Elimina- E' ammessa un'unica opzione relativa a
NUOVO MESSAGGIO- Si apre la finestra del Nuovo Messaggio in
cui è possibile digitare il testo delmessaggio o incollarlo dal file di testoprodisposto prima
- Premere il pulsante OK per chiudere la finestra Nuovo Messaggio e tornare alla paginaFile delle proprietà della campagna
Conclusa questa operazione si può passare alla fase di AVVIO della campagna.
Copia/Incolla- Fare doppio click sul modello di testo.- Dal menù MODIFICA selezionare SELEZIONA
TUTTO (il testo si evidenzia)- Dal menù MODIFICA selezionare COPIA- Spostarsi nella finestra Sintetizza Messaggio
dell'alerting system- Posizionarsi nel campo Messaggio- Premere il pulsante di sinistra del mouse e
selezionare la voce INCOLLA
CONFIGURAZIONE FILES - EMA
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Come anticipato la configurazione di una campagna si differenzia a livello di files.
Per configurare i files da inviare con la campagna Email si procede come segue:
predisporre partendo dal testo base la comunicazione da inserire nel campo Testo e salvarlanella cartella evento- premendo il tasto AGGIUNGI/ELIMINA selezionare NUOVO MESSAGGIO per creare la
copertina.
- Nel campo Oggetto inserire la stessa diciturariportata nell'oggetto del fax cui la campagna èriferita
- Usando la procedura di copia/incolla importare iltesto
- Premere OK
- premendo il tasto AGGIUNGI/ELIMINA selezionare NUOVO FILE per allegare alla mail ilbollettino
- Inserire il NOME- Premere il pulsante UPLOAD- Selezionare il file e premere il pulsante APRI- Premere il pulsante OK per chiudere la finestra
Nuovo File e tornare alla pagina File delleproprietà della campagna
Conclusa questa operazione si può passare alla fase di AVVIO della campagna.
NOTA BENE: l'applicativo permette l'inserimento di un unico allegato, pertanto per l'invio di piùallegati è ncessario inserirli in un file archivio di tipo zip (o similare).
- Per avviare la campagna è necessario accedere dal menù EVENTI- selezionare GESTIONE EVENTI- selezionare la campagna che si intende avviare- premere il pulsante AGGIUNGI/ELIMINA- selezionare la voce AVVIA CHIAMATE
AVVIO CAMPAGNA
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- Per verificare lo stato della campagna è necessario accedere dal menù EVENTI- selezionare GESTIONE EVENTI- individuare la campagna in questione- verificare quanto riportato nella colonna stato
- quanto riportato nelle colonne successive relative ai contatti (numero di destinatari),contatti raggiunti, contatti non raggiunti e chiamate (numero di chiamate effettuate,comprensive dei tentativi successivi al primo).
VERIFICA STATO CAMPAGNA
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VERIFICA ESITI CONTATTI
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La versione attualmente in uso del programma di Alerting System permette di visualizzare icontatti non raggiunti da un'apposita scheda contenuta nella configurazione della campagna.
- Pertanto è necessario accedere dal menù EVENTI- selezionare GESTIONE EVENTI- fare doppio click sulla campagna per visualizzare la configurazione- sulla sinistra selezionare la linguetta della scheda CONTATTI FALLITI
Attualmente è solo possibile visualizzare i contatti falliti, pertanto si deve procedere allastampa dello schermo finchè non sarà resa disponibile l'estrazione dei dati relativi ai contattifalliti.
ESTRAZIONE ESITI CONTATTI
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All'opzione per esportare i contatti si accede dal menù REPORT
Filtrare gli esiti (Filtri…->Nome)Inserire il codice evento o parte di esso
E' importante selezionare i contatti da esportare, altrimenti vengono estrattitutti.
Dopo aver selezionato l'estrazione compare larichiesta di aprire o salvare il file.Premere SALVA e selezionare la cartella didestinazione sull'unitàP:\alerting.system\aaaammgg
Il nome del file proposto deve esseremodificato come segue: aaaammgg-ppp-ttt.csv(dove aaaammgg-ppp-ttt segue le regoledefinite a pagina 6 di questo quaderno)
5 - EXCEL CONVERSIONE CSV
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Avviare EXCEL dalla cartella PROCIV sul desktop.Dal menù DATI selezionare IMPORTA DATI ESTERNI ed ancora IMPORTA DATI
Cerca in: P:\Alerting.System\aaaammgg\Selezionare il file e premere APRI.
Nella maschera del "passaggio 1 di 3" si deve verificare che sia selezionata l'opzione"DELIMITATI" e che il campo "INIZIA AD IMPORTARE DALLA RIGA" contenga il valore 6. Epremere AVANTI.
Nella maschera del "passagio 2 di 3" si deve selezionare come DELIMITATORE la , (virgola) epremere AVANTI
Nella maschera del "passaggio 3 di 3" si deve impostare il formato TESTO per le colonne,scorrendo la finestra delle colonne e selezionando una per una ogni colonna, infine premere iltasto FINE
Alla successiva maschera "importa dati" si deve premere OKAvvenuta l'importazione si deve salvare subito il file:FILE -> Salva con nome ->nella cartella dell'evento, secondo la denominazione aaaammgg-ppp-ttt
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Le istruzioni che seguono servono per verificare laconfigurazione della stampante KYOPROCIV utilizzataper stampare.
Dal pulsante START (sulla sinistra della barra diWindows sul bordo inferiore dello schermo) selezionareSTAMPANTI E FAX (per windows 2000 selezionareIMPOSTAZIONI-> STAMPANTI).
Individuare e selezionare con il tasto destro del mousela stampante KYOPROCIV. Dal menù che si apreselezionare l'ultima voce PROPRIETA'.
Premere il pulsante PREFERENZE STAMPA (sulla parteinferiore della finstra)
Da finistra che si apre premere il pulsante AVANZATE
verificare che il formato della carta sia impostato su A4
Premere OK per chiudere ogni finestra fino a tornarealla cartella stampanti.
CONFIGURAZIONEKYOPROCIV(1 - modelli.doc)
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Le istruzioni che seguono servonoper verificare la configurazionedello strumento di scansione delleimmagini utilizzato al punto 2-Scansione.
Avviare l'applicativo dal link 2 -SCANSIONE della cartella PROCIV.
Selezionare il ModelloFAXPROCIVORD (le operazionisono valide anche per ilFAXPROCIVEME) dal menù atendina apposito (in alto asinistra).
Premere il pulsanteCONFIGURAZIONE (appena adestra del campo di selezione delmodello), selezionare SCANSIONEe dall'ulteriore menù la voce FILE.
La scheda PULSANTE SOFTWAREdella finestra SCANSIONE A FILEche si apre deve essereconfigurata come in figura a lato:
Premere OK per chiudere lafinestra e tornare al pannello dicontrollo.Per uscire premere la X in alto adestra.
CONFIGURAZIONECONTROL CENTER 2.0(2 - Scansione)
CONFIGURAZIONEINFORMATIK IMAGE DRIVER(3 - FaxTemp)
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Le istruzioni che seguono servono per verificare laconfigurazione della stampante INFORMATIK IMAGEDRIVER utilizzata per convertire i fax in formato tiffcompatibile con l'Alerting System.
Dal pulsante START (sulla sinistra della barra diWindows sul bordo inferiore dello schermo) selezionareSTAMPANTI E FAX (per windows 2000 selezionareIMPOSTAZIONI-> STAMPANTI).
Individuare e selezionare con il tasto destro del mousela stampante INFORMATIK IMAGE DRIVER Dal menùche si apre selezionare l'ultima voce PROPRIETA'.
Premere il pulsante PREFERENZE STAMPA (sulla parteinferiore della finstra)
Selezionare la scheda CARTA/QUALITA' e verificare chel'opzione COLORE sia impoastata su SCALA DI GRIGI.
Da finistra che si apre premere il pulsante AVANZATE
verificare che il formato della carta sia impostato su A4,la risoluzione a 200 ed il formato bitmap a TIFF F-Class
Premere OK per chiudere ogni finestra fino a tornarealla cartella stampanti.
CONFIGURAZIONEINTERNET EXPLORER(4 - Alerting System)
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Internet explorer deve essere opportunamente configurato per permettere l'esecuzionedell'applicativo Alerting System.
Avviare Internet Explorer dall'icona di collegamentocontenuto nella cartella Prociv sul desktop.
Selezionare la voce STRUMENTI
e dal menù a tendina che compare selezionare la voceOPZIONI INTERNET...
nella finestra che si apre selezionare la schedaPROTEZIONE
ed in questa la voce SITI ATTENDIBILI
qualora nel campo Siti Web non fosse presente la stringa:http://www.alertingsystem.it/provinciacuneo
deve essere inserita nel campo Aggiungi il sito web all'areae deve essere premuto il tasto AGGIUNGI.
NOTA BENEE' inoltre necessario che i POPUP siano abilitati, pertanto sefossero presenti plug-in che ne impediscano l'uso devonoessere configurati di conseguenza.
UTILITA'BLOCCO NOTE
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Le istruzioni che seguono servono per utilizzare l'applicativo BLOCCO NOTE, per modificare esalvare i files di testo da utilizzare per l'alerting system.
Viene utilizzato per personalizzare i testi EMA (Email), SMS e VOX (Fonia).
Pertanto, indipendentemente dalla campagna si può utilizzare partendo dalla cartella deimodelli.doc relativa al tipo di campagna (EMA, SMS, VOX) che si deve avviare.
Facendo doppio click sul modello da utilizzare si apre il BLOCCO NOTE.
Modificare (eliminando le parti che non interessano e personalizzando quelle relative aidati del bolletino) e salvare dal menù FILE -> SALVA CON NOME
Selezionare la cartella relativa all'evento in corso, digitare il nome del file nel campo appositosecondo la convenzione (aaaammgg-ppp-ttt) e premere SALVA.
il testo
UTILITA'WINZIP
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Le istruzioni che seguono servono perutilizzare l'utilità di compressione dei filesWinzip.Serve per creare il file composto da piùfiles da inviare in allegato alla mail (chesupporta l'invio di un solo allegato).
Dalla cartella dell'evento in corsoselezionare i files che devono essereallegati alla e-mail tenendo premuto iltasto CTRL e facendo click con il tastodestro del mouse sui files da inviare.
Quando sono stati selezionati tuttipremere il tasto destro del mouse su unodei files evidenziati per aprire il menùdelle funzioni disponibili.
Selezionare la voce WINZIP e dal menùche si apre ulteriormente la voce ADD TOAAAAMMGG.ZIP (per default in caso di piùfile attribuisce un nome che coincide conquello della cartella evento).
Sia apre una finestra nella quale si devepremere il tasto USE EVALUATIONVERSION.
Nella cartella compare il fileAAAAMMGG.ZIP (che può gia essereinviato così, ma per sicurezza è meglioprocedere con le successive istruzioni egenerare un file autoestraente, ovveroche può essere scompattato anche se ildestinatario non ha Winzip installato.
Selezionare il file zip con il tasto destrodel mouse scegliere WINZIP e dalsuccessivo menù l'opzione CREDATESELF-EXTRACTOR (.EXE).
Rispondere OK ai due successivimessaggi.
Rispondere NO al messaggio che proponeil test del file.
Premere il pulsante CLOSE per terminarel'operazione.
Nella cartella evento compare anche il fileAAAAMMGG.EXE da allegare alla e-mail.
ESERCITAZIONIMODALITA' E NOTE
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Considerato che l'esercizio regolare di una attività permette di acquisire una certa confidenza esicurezza, si è reputato opprtuno prevedere la possibilità per gli operatori di esercitarsi con esenza la presenza di un formatore.
Qui di seguito si riportano una serie di istruzioni e consigli per esercitarsi all'uso dell'applicativoAlerting System.
1) prima di eseguire l'esercitazione inviare una mail al dirigente del Settore Protezione Civileper informarlo dell'attività;
2) utilizzare le convenzioni e le terminologie definite a pag. 6;
3) ripulire la cartella FaxTemp dalle scansioni riferite alla propria esercitazione;
4) a fine invio cancellare la propria campagna dalla gestione eventi;
5) applicare il filtro riferito al codice evento della propria campagna ed estrarre i dati relativisalvandoli nella propria cartella evento;
6) sempre con il filtro riferito al codice evento della propria campagna, cancellare le chiamateeffettuate dalla gestione Report.
MANUTENZIONIFAX-SCANNER
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Le operazioni di manutenzione consistono in:- caricare la carta;- sostituire il toner.
CARICARE LA CARTA
Estrarre completamente il vassoio cartadall’apparecchio.Tenendo premuta la leva di sblocco della guida carta,far scorrere le guide laterali per adattarle al formatocarta.Controllare che le guide siano collocate in modo bensaldo nelle scanalature.Smuovere la risma per separare i fogli ed evitareinceppamenti carta ed errori di caricamento.Inserire la carta nel suo cassetto di alimentazione.Inserire completamente il vassoio della cartanell'apparecchio. Prima di utilizzare l'apparecchio,sollevare il supporto di uscita documentidell'alimentatore automatico ed estendere laprolunga del supporto ribaltabile uscita documenti.
SOSTITUIRE IL TONER
Aprire il coperchio anteriore ed estrarre il gruppotamburo e cartuccia toner.Spingere verso il basso la leva di bloccaggio sul latosinistro ed estrarre la cartuccia toner dal gruppotamburo.Disimballare la nuova cartuccia toner.Riporre la cartuccia toner usata nella busta dialluminio e smaltirla secondo le disposizioni di legge.Scuotere delicatamente la cartuccia tonerorizzontalmente per cinque o sei volte per pareggiareil toner al suo interno.Rimuovere la protezione.Inserire la cartuccia toner nuova nell'unità tamburofino a che scatti nella sua posizione. Se montatacorrettamente, la leva di bloccaggio si alzaautomaticamente.Pulire il filo corona primario nell'unità tamburo,facendo scorrere delicatamente avanti e indietro piùvolte l'apposita linguetta blu. Riportare la linguettablu nella sua posizione originale ( ) prima direinstallare il tamburo e la cartuccia toner.Installare il gruppo tamburo e cartuccia tonernell'apparecchio.Chiudere il coperchio anteriore.
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MANUTENZIONISTAMPANTE
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SOSTITUZIONE DEL TONER KYOPROCIV
Aprire completamente il coperchio anteriore.
Estrarre la cartuccia del toner consumata.
Aprire la confezione.
Picchiettare 5 - 6 volte la parte superiore dellacartuccia.
Agitare accuratamente la cartuccia nella direzioneindicata dalle frecce per dieci o più volte in modo dasciogliere e mescolare il toner in essa contenuto.
Afferrare la cartuccia del toner per l’impugnatura,quindi inserirla facendola scorrere lungo le guide dellastampante.
Tenendo la cartuccia con le mani, inserirlacompletamente nella stampante.
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USOPC PORTATILE + SCHEDA GPRS-EDGE
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INSERIMENTO DELLA SCHEDA
Prima di accendere il computer:Collegare il pc alla reteinformaticaInserire la scheda Gprs-Edge
CONNESSIONE GPRS-EDGE
All’avvio del pc compare la finestradel pannello di controllo dellaconnessione.
Premere il tasto CONNETTI.Avviare il browser di internet.
CHIUSURA DELLA CONNESSIONE
1) Per chiudere la connessione,
nel softwareTIM TURBO.
2)
.Quando il software indica che la
scheda è spenta, è possibilerimuoverla dal PC portatile.
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premere il pulsante“Disconnetti”
Prima di togliere la scheda,cliccare sul menù“Strumenti” e selezionare“Spegnimento”
USOTELEFONO CELLULARE E AURICOLARE
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TELEFONO
Tasti e componenti• Altoparlante integrato (1)• Display principale (2)• Tasto di chiamata (3)• Tasti di selezione sinistro, centrale e destro (4)• Tasto di spostamento a 4 direzioni (5)• Il tasto di fine chiamata serve per terminare le
chiamate (breve pressione del tasto) e per spegnere eaccendere il telefono cellulare (pressione prolungata deltasto) (6)
• Tastiera (7)• Obiettivo della fotocamera (8)• Mini display (9)• Altoparlante vivavoce (10)• Tasto di rilascio della fotocamera (11)• Alloggiamento della memory card (12)• Connettore Pop-PortTM (13)• Connettore del caricabatterie (14)• Porta a infrarossi (IR) (15)• Il volume viene regolato mediante il tasto
volume giù/su (breve pressione del tasto), la funzionedi chiamata a riconoscimento vocale viene attivatamediante il tasto volume giù (pressione prolungata deltasto), mentre la funzione Push to talk (PTT) vieneattivata mediante il tasto volume su (pressioneprolungata del tasto) (16)
AURICOLARE BLUTOOTH
Accensione e spegnimentodell’auricolarePer accendere l’auricolare, tenerepremuto il tasto di accensione espegnimento fino a che l’auricolarenon emette un segnale acustico el’indicatore luminoso verde non siaccende.Per spegnerlo, tenere premuto il tastodi accensione e spegnimento fino ache l’indicatore luminoso rosso non siaccende per breve tempo.
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PROCEDURE ALTERNATIVEGPRS-EDGE
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In caso non sia possinile accedere all'applicativo dalle postazioni del settorie è necessarioattivare la postazione pc portatile e connettersi con la procedura descritta a pagina 82 delpresente manuale.
L'operatività, seppur rallentata a causa del diverso tipo di connessione segue quantospecificato nelle schede campagna.
Se anche in questo modo il sito dell'alerting system non risulta raggiungibile è necessarioprovvedere all'invio manuale degli allertamenti (vedi pagina 88)
PROCEDURE ALTERNATIVEMANUALE
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La procedura manuale prevede l'utilizzo dei fax per l'invio delle comunicazioni, del telefonocellulare per gli sms, del computer per le e-mail e del telefono per le comunicazioni voce.
Gli elenchi dei numeri di fax sono quelli che vengono estratti dal software di allertamento.
Il fax viene generato con la stessa procedura prevista in questo manuale, cambia solo l'invioche avviene singolarmente per ogni destinario.
L'SMS viene inviato dai cellulari dei reperibili e generato usando lo schema dei modellidisponibili per la procedura informatica.
L'email segue la procedura di composizione di questo manuale ed utilizza gli [email protected] e [email protected] per l'invio aidestinatari.
La procedura VOX è sostituita completamente dal contatto telefonico eseguito dagli operatoripresenti in ufficio.
PROTEZIONE CIVILEPROVINCIAdi CUNEOMedaglia d'oro al Valore Civile
Documento ad uso formativo internoSi declina ogni responsabilità per gli usi impropri del materiale
Servizio Provinciale di
Informazioni sul documento:
Redatto e verificato da: Lemut Federico Settore Sistemi Informativi 05/03/2007Verificato da: Risso Alessandro Dirigente Settore Sistemi Informativi gg/03/2007Verificato da: Sevega Battista Settore Sistemi Informativi gg/03/2007Verificato e approvato da: Novello Enzo Dirigente Settore Protezione Civile gg/03/2007
Azione Cognome e Nome Ruolo Data
QUADERNOdelle procedureinformaticheper l'ALERTING SYSTEMEdizione Marzo 2007 - Revisione 7