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Si svende! Boschi, edifici comunali, ex scuole pubbliche, aree protette, magazzini, ufficio dei Vigili, farmacia del centro storico, azioni ACEA. Il Comune, indebitato e a un passo dal dissesto finanziario, ha deciso di vendere tutto e subito A pagina 11 Segue a pagina 16 La lettera Segue a pagina 4 Pronto il progetto per le biomasse L’impianto sorgerà su Via dei Laghi oppure al Vivaro A pagina 9 Strisce blu Al Comune le briciole Anno XI, n. 6 - Giugno 2012 PICCOLO il Segno Se vogliamo essere cittadini siamo costretti ad essere mi- litanti perchè la demo- crazia si regge solo sulla lotta per la democrazia Paolo F. D’Arcais Saldi di inizio stagione di Andrea Sebastianelli 12 persone, che un anno fa erano state votate in base a un programma politico che pro- metteva esattamente il contra- rio, il 30 maggio scorso hanno deciso di vendere le proprietà pubbliche, cioè di tutti i citta- dini, per fare un po’ di soldi avendo sperperato denaro pub- blico per consulenti, pessimi investimenti e incarichi inutili. ...quello che gli altri non scrivono... di Viviana Bisi Gentile Direttore, so che il suo è un mensile che si occupa di questioni inerenti a Rocca di Papa. Mi permetta però di concedere al mio intel- letto idealista di dare sfogo ad ulteriori rabbie... Bomboniere - Articoli da regalo Siamo lieti di presentarvi in esclusiva la nuova linea di bomboniere WALD e vi invitiamo alla “Festa della Ciambella degli Sposi” nei giorni 23 e 24 giugno ARTICOLI E COMMENTI ALLE PAGINE 8, 16 e 17 La mia rabbia Pro Loco RdP, Ass.ne Commercianti, Lab. Centro Storico, Club Auto Storiche RdP presentano “La Festa della Ciambella degli Sposi” 1 10 00 0 s sp po os se e p pe er r 1 10 00 0 v vi ic co ol li i 23 e 24 giugno 2012

Il Segno giugno 2012

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Il Segno giugno 2012

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Si svende!Boschi, edifici comunali, ex scuole pubbliche,aree protette, magazzini, ufficio dei Vigili,farmacia del centro storico, azioniACEA.Il Comune, indebitato e a un passo dal dissestofinanziario, ha deciso di vendere tutto e subito

Apagina 11Segue a pagina 16

La lettera

Segue a pagina 4

Pronto il progetto per le biomasse

L’impianto sorgeràsuViadeiLaghioppurealVivaro

Apagina 9

Strisce bluAlComunelebriciole

Anno XI, n. 6 - Giugno 2012

PIC

CO

LOil Segno”

Se vogliamoessere

cittadini siamocostretti ad essere mi-litanti perchè la demo-crazia si regge solosulla lotta perla democraziaPaolo F. D’Arcais

Saldidi iniziostagione

di AndreaSebastianelli12 persone, che unanno fa erano statevotate in base a un

programma politico che pro-metteva esattamente il contra-rio, il 30 maggio scorso hannodeciso di vendere le proprietàpubbliche, cioè di tutti i citta-dini, per fare un po’ di soldiavendo sperperato denaro pub-blico per consulenti, pessimiinvestimenti e incarichi inutili.

......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......

di Viviana BisiGentile Direttore,so che il suo è un mensile chesi occupa di questioni inerentia Rocca di Papa. Mi permettaperò di concedere al mio intel-letto idealista di dare sfogo adulteriori rabbie...

Bomboniere - Articoli da regaloSiamo lieti di presentarviin esclusiva la nuova linea di bomboniere WALD e vi invitiamo alla “Festa della Ciambella degli Sposi”nei giorni 23 e 24 giugno

ARTICOLI E COMMENTI ALLE PAGINE 8, 16 e 17

La mia rabbia

Pro Loco RdP, Ass.ne Commercianti, Lab. Centro Storico, Club Auto Storiche RdP

presentano

““LLaa FFeessttaa ddeellllaa CCiiaammbbeellllaa ddeeggllii SSppoossii””110000 ssppoossee ppeerr 110000 vviiccoollii23 e 24 giugno 2012

ATTUALITA’2 il Segno - Giugno 2012

di Bruno FontanaCi mancavapoco che la “giu-stizia italiana”segnasse un altro

accusa, calcio scommesse.Non intendo minimizzare que-sti tristi episodi di illecito spor-tivo, che non fanno altro chescreditare ulteriormente il gio-cattolo preferito degli italiani,già macchiatosi di vari scan-dali. E’ doveroso che la giusti-zia, sportiva e civile, segua ilsuo corso senza guardare infaccia nessuno e punisca inmodo esemplare i colpevoli. Ci sono però alcuni aspetti chemi lasciano perplesso. Peresempio le modalità con cuisono avvenute queste retate;era necessario eseguire quel

blitz all’alba nel ritiro della na-zionale a poche settimanedell’inizio del campionato eu-ropeo, davanti alle telecamere?Gli effetti sui media (forse au-spicati) sono stati devastanti,le notizie sul calcio scom-messe hanno eclissato quellesullo spread e le borse, primache il drammatico sisma inEmilia non balzasse in testaalle notizie. All’estero la notizia è stata ac-colta e come al solito enfatiz-zata. Era dai tempi del bungabunga che i giornali stranieriaspettavano nuovo fango da

punto a suo (s)favore! I carriarmati a Coverciano! Già,con una spettacolarizzazionedegna di un action movie, lapolizia si è presentata alle 6del mattino di lunedì 28maggio a Coverciano, ritirodella nazionale italiana dicalcio, per arrestare manumilitari un pericoloso crimi-nale di nome Mimmo Cri-scito, uno dei giocatoriselezionati dal Ct per fareparte della squadra in pro-cinto di partecipare agli Eu-ropei di calcio. Il manipolodi agenti ha bussato allaporta della camera del gio-vane e lo ha portato via inmen che si dica, sotto gliocchi sbigottiti di tecnici ecompagni di squadra. Adaspettarlo fuori fotografi e tv,pronti a immortalarel’evento. Nelle stesse ore altre decinedi calciatori venivano arre-stati o indagati con la stessa

buttarci addosso. Altra perples-sità: come mai questa “giusti-zia”, così efficiente in questaoccasione, latita o si dimostralassista con i teppisti da stadio,che interrompono partite, fannodanni ingenti, minacciano cal-ciatori e dirigenti, e picchiano?Come mai i nostri stadi sono imeno sicuri d’Europa? Comemai questi delinquenti in pri-gione non ci vanno o ci riman-gono poco? E ancora: perché,oltre ai calciatori indegni, non sicolpiscono con più determina-zione le organizzazioni crimi-nali che gestiscono questocommercio dell’illecito con ungiro d’affare colossale? Si sache sono mafie asiatiche e slaveche operano in molti Paesi e se,come sembra, questi Paesi sonoben 43, perché solo da noiesplode lo scandalo? Meritodella nostra giustizia o demeritodi quella degli altri Paesi? Al-trove si preferisce forse chiu-dere gli occhi? Da noi le notizie sul calciofanno da sempre gola a giornalie tv, sia per le gesta degli eroidella domenica, sia quando que-sti eroi si sporcano le mani. Unultimo aspetto che mi sconcerta,e non riguarda solo il calcio:perché buttare in pasto allastampa notizie, nomi e solo ipo-tesi, quando ancora tutto do-vrebbe stare nei tribunali? E’così che persone solo sospettatedi reati e altre prese con le maninel sacco, si ritrovano nellastessa lista infamante sui gior-nali. Le scommesse illecite, in-sieme al doping, sono dei maliche stanno distruggendo losport. Da quanto tempo ormai lecorse di cavalli, i match di boxe,il ciclismo, non sono più credi-bili? Il malloppo è troppoghiotto per la malavita per nonagire al più presto con più deter-minazione e severità. Se le forzedell’ordine riusciranno a sman-tellare le mafie che hannomesso piede nel calcio, forsenon ci saranno più ragazzi pocopiù che ventenni che sbaglie-ranno per stupidità o per cupidi-gia. E non ci sarà bisogno, laprossima volta che dovesse ca-pitare, di mandare i carri armatia Coverciano.

il Segnoorgano mensile

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Una riflessione sullo scandalo che sta coinvolgendo il mondo del pallone

Una particolarità tutta italiana... quando i carri armati a Coverciano?

ATTUALITA’ 3il Segno - Giugno 2012

di Daniela Di RosaIn una conferenzastampa tenutasi ve-nerdì 18 maggio2012, il Comitato

del referendum sulla caccia hapresentato le prime iniziativelegali in difesa del diritto deicittadini ad esprimersi nel refe-rendum dopo che la RegionePiemonte aveva negato questodiritto decidendo l’abroga-zione della Legge regionalen.70/96, inserita in tutta frettanella Legge Finanziaria, effet-tuata dal Consiglio Regionaleal solo scopo di impedire ilvoto popolare. Ovvio che si ètrattato di un vero e proprioescamotage anti-democraticovolto ad eludere quanto decisodalla Corte d’Appello e dalTAR (Tribunale Amministra-tivo Regionale). Tale atto, se-guito dal decreto delPresidente della Regione Pie-monte, Cota (Lega Nord), tesoa scongiurare le operazioni re-ferendarie, “si traduce in unostravolgimento del quadro nor-mativo regionale in materia ditutela della fauna, con gravedetrimento per l’ambiente econ la violazione delle direttivecomunitarie, in spregio deiprincipi costituzionali vigenti”,è ciò che scrivono i legali delComitato pro referendum.Due le iniziative legali già av-viate: la prima è il ricorso perottemperanza al TAR del Pie-

Le associazioni chiedono lo scioglimento dell’ente di Cota

La Regione Piemonte aggirail referendum sulla caccia

È stata firmata il 22 maggiopresso la sede della ComunitàMontana la convenzione chepermetterà l’avvio e la ge-stione dell’ambulatorio veteri-nario comprensoriale. Unpasso importante per la ridu-zione del randagismo e la tu-tela degli animali nel territoriodel distretto socio-sanitarioRm H1. Presenti all’incontro i Sindacidei Comuni di Monte Compa-tri, Rocca di Papa, RoccaPriora, Frascati, Grottaferrata,Monte Porzio Catone e Co-lonna; presenti inoltre il Diret-tore generale della ASL dott.Alessandro Cipolla, il Diret-tore del servizio di preven-zione, dott. Leonardo Bruno, ele associazioni animaliste delterritorio. L’ambulatorio veterinariocomprensoriale di RoccaPriora è ora pronto per partireufficialmente e diventare ef-fettivamente operativo con iprimi servizi attivati come lemicrochippature e le steriliz-zazioni di cani randagi e a ri-produzione incontrollata. La convenzione, oltre a preve-dere un piano di controllodelle nascite attraverso la ste-rilizzazione dei cani randagicatturati, si occuperà anchedella cura dei randagi feriti omalati rinvenuti nel territorioe delle vaccinazioni obbliga-torie, con una campagna diadozione degli stessi.

monte con “richiesta di disap-plicazione dell’art.40 dellaLegge Finanziaria o inviodella stessa legge alla CorteCostituzionale per illegittimitàcostituzionale”;la seconda iniziativa è la ri-chiesta al Presidente del Con-siglio dei Ministri di “avviodelle procedure di sciogli-mento del Consiglio regionaledel Piemonte e/o rimozionedel Presidente Cota” (ex art.126 della Costituzione per atticontrari alla Costituzione eper gravi violazioni di legge).Di prossima presentazione daparte del Comitato del Refe-rendum sarà anche la richiestadi danni in sede civile, ed èallo studio la presentazione diun esposto penale.Ricordiamo che i cittadini pie-

montesi hanno dovuto aspet-tare 25 anni per vedersi rico-nosciuto il diritto di votare unreferendum teso a regolamen-tare la caccia nella loro re-gione ed è assurdo che difronte a questa consultazionepopolare che si sarebbe do-vuta svolgere proprio in questigiorni, la politica (a parte i Ra-dicali, da sempre contrari allacaccia, e a qualche esponenteper lo più di sinistra che peròsembra intervenire sempre atitolo personale) abbia pensatobene di raggirare la decisionedella Corte d’Appello ben sa-pendo che la maggior partedei cittadini (piemontesi, ita-liani ed europei) è contro lacaccia. Di fronte a una sconfitta si-cura meglio prendere tempo!

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LETTERA APERTA4 il Segno - Giugno 2012

La lettera di Viviana Bisi

“Per lo Stato, noi malati siamo solo costo,impiccio, un conto spese... ecco la rabbia”

storo tradiscono le lotte deiPadri Costituenti e quelle qua-rantennali perpetrate per ac-quisire quei diritti civili che davent’anni buttano nel cesso?Parlamentari, politicanti ladri,collusi, parassiti, indagati! Ho

strappato lascheda eletto-rale.E s i s t eu n ’ E T I C Anella vita operlomeno esi-steva: hannofatto il fune-rale anche alei.

Non tollero i giudizi stupidi (lastupidità è la madre di tutti imali) che ho sentito elargireverso chi si è tolto la vita.Spesso il macrocosmo diemarginazione italica è ripro-dotto nel microcosmo... nellefamiglie, nei rapporti interper-sonali, proprio da chi a parolesi indigna ed a fatti se ne frega.Alcuni, anche di mia strettaconoscenza, non solo hannol’anima arida, ma menti pic-cole, si chiudono nel loro giar-

dino privato voltando la fac-cia alle difficoltà altrui. Mavanno a Messa la domenicain prima fila.Sono stufa di leggere quoti-diani farneticanti, e di chi in-terferisce nella vita altruigiudicandola senza sapernenulla o “per sentito dire”, losport preferito degli imbecillia due gambe.Volentieri andrei su di un’al-tra dimensione che non siaquella terrena. Altro che iMaya… a distruggerci saràl’ignoranza, la cattiveria gra-tuita, l’avidità, la voglia didominio.Perdoni Direttore il mio pes-simismo, la retorica, il popu-lismo… ma questa è la realtàche vedo.La lascio, ringraziandoladello spazio concessomi,com una citazione di FranceDouroux: “L’essere umanosolo al mondo muore difreddo. Muore per cecità eindifferenza e spesso leomissioni sono più letalidegli errori commessi”.

Viviana Bisi

SEGUE DALLAPRIMA PAGINA

Personalmente ritengo respon-sabile il nostro Governo Tec-nico “del nodo scorsoio” dellapressione e depressione che haindotto in questi mesi gente di-sperata a suicidarsi, non solopiccoli imprenditori ma anchepensionati (ormai esodati), cas-saintegrati strozzati da catastedi tasse, da trentuno tipologiediverse di lavoro precario, daitagli alla sanità.E’ stata abrogata la normativache elargiva direttamente dagliospedali i farmaci salvavitaanche per noi disabili affetti dasclerosi multipla a placche,esempio: altre malattie degene-rative del sistema nervoso cen-trale dalla Regione Lazio,passando il tutto alle Asl dicompetenza attraverso un iterburocratico di carte, scartoffie,rinnovi, scadenze, etc. Tantoche mi domando come facciaun essere umano affetto da talipatologie motorie a seguirlo senessuno (pur potendo) lo fa perlui. Devi pagare qualcuno che

lo faccia per te, e per avere ifarmaci a domicilio è difficilis-simo.Quando al Centro SclerosiMultipla del Pvt Tor Vergatame l’hanno comunicato conse-gnandomi il Piano Terapeutico,ho deciso dinon assumerepiù l’interfe-rone, di noncurarmi più.Ho deciso chesia Dio, o chiper Lui, a deci-dere della miamalattia comemeglio crede...perché dalla sclerosi multiplaNON si guarisce e trovo igno-bile dover fare richiesta ognidue mesi, e addirittura ricom-pilare un modulo dopo un annoper richiedere di avere dirittoal farmaco.Dunque, per questo Stato,siamo solo denaro, impiccio,un conto spese… non sangue,spirito, mente. Per loro un sui-cida è un rompiscatole dimeno.Con quale sfacciataggine co-

Convegno a Campagnano sul randagismo

Untemaspessotrascurato

e si fanno adozioni controllate va benis-simo anche collaborare con associazionistraniere. L’importante è che l’opera divolontariato messa in atto sia supportatada qualità e certificazione. La collabora-zione tra le istituzioni, le Asl e il mondodel volontariato è fondamentale per tro-vare una soluzione e per andare avanti.La sterilizzazione è l’unico mezzo per de-bellare il problema. Auspichiamo chequesto venga compreso in più larga scalaanche attraverso l’utilizzo della clinicamobile autorizzata per sanare situazionidi randagismo nelle emergenze più gravi.

Fondazione Prelz onlus

delle sterilizzazioni effettuate nella strut-tura dal 2009 ad oggi e ha indicato le dif-ficoltà che si incontrano presso leistituzioni quando si tenta di combattere ilrandagismo con l’arma della sterilizza-zione per tutti i gatti e i cani.Spesso sono proprio le cucciolate indesi-derate dei privati che alimentano il feno-meno e la piaga degli abbandoni e dei canivaganti per i comuni. Numerose le propo-ste ai Sindaci per collaborare insieme alleassociazioni per contenere il fenomeno. Si è discusso anche delle adozioni estere ela Prof.ssa Rocchi ha concluso che “sequeste vengono effettuate in modo certifi-cato hanno la stessa valenza e apprezza-bilità delle adozioni effettuate in Italia”.Le affermazioni della Presidentessa del-l’Enpa ci fanno molto piacere soprattuttoalla luce della sua precedente posizione didubbio nei confronti delle adozioni effet-tuate in Germania. Se si lavora seriamente

Il 12 maggio scorso ha avuto luogo pressola Fondazione Prelz di Campagnano Ro-mano il convegno sul randagismo. Al-l’iniziativa, oltre a numerose associazionianimaliste, hanno partecipato figure dispicco delle istituzioni e dell’animalismoquali la dott.ssa Rosalba Matassa (del Mi-nistero della Salute), la dott.ssa CristinaAvanzo (del NIRDA, il Nucleo investiga-tivo per i reati a danno degli animali delCorpo Forestale dello Stato) la Prof.ssaCarla Rocchi (dell’ENPA), il Sindaco diCampagnano, Francesco Mazzei, e rap-presentati della Asl veterinaria Rm F. Lamanifestazione è stata ripresa anche dalTg2.Si è ribadita l’improrogabile necessità dieffettuare sterilizzazioni a tappeto, qualeunico mezzo per combattere il randagi-smo. Il dottor Roberto Scarcella (Diret-tore Sanitario della clinica dellaFondazione Prelz onlus) ha riferito i dati

Il dott. Scarcella

Xenia Prelz

ATTUALITA’il Segno - Giugno 2012 5

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Capisco la difficoltà di compren-dere la realtà della Chiesa Catto-lica e la figura del Papa soprattuttoper chi, come la sig. Daniela nelprecedente articolo, dichiara “nonso se Dio esista e sinceramentenon mi pongo il problema ma soche lo avete male interpretato”. Sitratta di guardare oltre e di non fer-marsi ad uno sguardo solamenteterreno. Lo stesso S. Francescod’Assisi ha riconosciuto l’autoritàdel Papa, ne ha cercato sempre ilconsenso e l’autorizzazione. IlSanto della povertà è rimasto nellaChiesa con tutti i difetti che lastessa aveva in quei tempi! Nonl’ha rinnegata, ma ha cercato con ilsuo amore e con la sua testimo-nianza di apportare cambiamenti,agendo in essa e non fuori di essa.Anche Madre Teresa di Calcutta e“i tanti umili preti e laici in giro peril mondo”, che secondo la sig. Da-niela “sono la verità”, riconosconol’autorità del Papa e restano nellaChiesa, nonostante i suoi difetti elimiti! Forse è il caso di chiedersiil perché! Che ci sia nella Chiesauna realtà che oltrepassa le appa-renze! Per noi cristiani sì, nellaChiesa c’è Gesù, Dio vivente, ed èper questo che rimaniamo in essa.L’evangelizzazione, compito pre-cipuo della Chiesa di Cristo, av-viene nel mondo. E se la Chiesanon avesse un’autonomia econo-mica, dovrebbe dipendere da qual-che altra realtà. Ma, se così fosse,non sarebbe più libera. Di qui lanecessità che la Chiesa, per svol-gere i suoi compiti, disponga di ciòche le serve, tra cui anche unagrande organizzazione per mante-nere l’unità fortemente voluta da

Gesù stesso. E se nell’ambito diuna necessaria autonomia econo-mica c’è qualcuno che “approfitta”è responsabilità squisitamente per-sonale. Come già detto nel prece-dente articolo non voglioassolutamente giustificare chi sba-glia. Voglio semplicemente spie-gare perché, nonostante tantedifficoltà, la Chiesa resiste da 2000anni, conservando sempre intattala Parola di Dio. Non escludo che l’abbandono deifedeli possa essere causato anchedalla cattiva testimonianza di noicristiani, che abbiamo in questosenso una grande responsabilità;ma ritengo che in parte sia causatodal sentimento di “onnipotenza”che l’uomo, forte delle conquistefatte in ogni campo, ha sviluppatonegli ultimi decenni. Ci crediamocapaci di tutto, ma... basta chie-dersi “chi sono?”. Solo frutto del“caso”? Oggi vi è un risvegliodella spiritualità, ma spesso anchequesta è orientata verso l’autoaf-fermazione dell’uomo, il qualecerca con le sue capacità di arri-vare all’Infinito. Vi sono pratichedi meditazione personale che, at-traverso uno sforzo esclusiva-mente umano, insegnano apercepire l’Assoluto, lo SpiritoUniversale. Ma, secondo me, vaconsiderato che tra l’Infinito e lanostra finitezza di uomini vi è unabisso che l’uomo, in quanto limi-tato, non può oggettivamente pen-sare di colmare, (non possopensare di raggiungere Dio con lemie capacità, con i miei sforzi); ri-tengo che solo l’Infinito possa col-mare questo abisso. Ecco perchéDio si è fatto uomo in Gesù.

Il punto di vista di Anna Scardecchia

La Chiesa oggiCi sono due coseche non riuscirò maia comprenderequando si parla direligione, l’assolutamancanza di obietti-

vità e l’ obbedienza cieca aidogmi della fede e alla gerarchiaecclesiastica. Si chiede a me diguardare oltre, ma oltre checosa? Quanto sporco, quantiscandali, quante ingiustizie unbuon cattolico deve tollerare peressere tale? Come puoi parlare diSan Francesco? La sua vicendasi svolge nel Medioevo, o rico-noscevi l’autorità del Papa o, se tidiceva bene, non potevi predi-care, altrimenti c’era il rogo;madre Teresa di Calcutta era tal-mente distante dal Vaticano davestirsi non come una suora macome un’indiana, e sai perché unDon Gallo e altri come lui, purcontestando non se ne vanno?Perché appunto non potrebberopredicare, e questo è il loro me-stiere, portare il Vangelo per lestrade, tra gli ultimi, gli umiliati eoffesi e non certo come fa l’OpusDei tra l’alta società di tutto ilmondo, o come fa Comunione eliberazione che è diventata co-munione e obbligazioni (quellebancarie). Come potete rinchiu-dere Dio in una cattedrale e direche quella è la sua casa! Am-messo che esista, Lui è in ciò cheha creato e non in quello chel’uomo ha costruito; è nei boschie nelle foreste che distruggiamo,nei mari e nei cieli che inqui-niamo. Purtroppo non si tratta diqualcuno che si approfitta, suc-cede ovunque, ma di un sistema

capillare di malaffare, di corru-zione, di scandali sessuali, disperpero di denaro, di intromis-sione nella vita di noi tutti, si ap-poggiano politici puttanieri emalavitosi solo per non pagarel’Ici-Imu sulle immense pro-prietà della Chiesa (noi poveridiavoli però dobbiamo pagarla).Il Vaticano è corrotto dalle fon-damenta e grazie a un maggior-domo che sottrae carte privatedel Papa, Papa, non un prete qua-lunque, tutto il marcio sta ve-nendo a galla. Se questa è la casadi Dio quanto prima vi ridarà lechiavi e cambierà dimora. La Chiesa resiste perché è ap-punto un potere economico e po-litico, la fuga dei fedeli dipendeda questo, non dalle conquistefatte... se qualche volta penso cheforse un Dio possa esistere è pro-prio per le conquiste fatte, per iLeonardo da Vinci, o gli Ein-stain, certi uomini grazie alla loromente non sono umani ma divini.Il risveglio della spiritualità fattofuori dalla Chiesa cattolica sa-rebbe un atto di arroganza? Nonsiete voi un po’ troppo arroganti?Ma se l’uomo è fatto a immaginee somiglianza di Dio non può cheessere onnipotente, o almeno cer-care di esserlo, e tutti i metodiper arrivarci sono leciti…Giobbe disse: “Perché, Dio, micondanni se mi hai fatto cosìcome sono?”. Quale padre vorrebbe un figliocosì schiavo da condannare e ne-gare il libero arbitrio che lui gliha donato? Un padre padrone... èquesta, secondo me, la mala-in-terpretazione.

CHIESA E POVERTA’, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/2Il punto di vista di Daniela Di Rosa

Chiesa e potere

DIRETTA da TOKYO6 il Segno - Giugno 2012

CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

La Mafia nucleareriprende forza

da TokyoToshi KamedaImmagino che più di un annofa di fronte all’incidente dellacentrale nucleare Fukushimamolti di voi si siano doman-

dati come sia potuta accadere una cosa si-mile in un Paese efficiente, ben organiz-zato, tecnologicamente avanzato come ilGiappone. L’altra domanda da farsi è:come mai dopo l’incidente coloro chehanno avuto grandi responsabilità nellagestione della crisi non si sono dati unamossa affrontando la situazione in modoefficace? Il che, prima di tutto, vuol direche non abbiamo ancora una tecnologiain grado di controllare il nucleare. E poi,una tecnologia sia pure perfetta, viene ge-stita sempre da uomini condizionati dalsistema sociale in cui vivono, con la lo-gica dei profitti, della sicurezza nazionaleenergetica o con quella dell’orgoglio na-zionale, o semplicemente con il problemadi mantenere un posto di lavoro privile-giato. A volte in queste logiche non si fagrande differenza se a gestire una crisi siaun privato oppure lo Stato. Già prima dell’incidente vi sono state di-verse mancanze, come ho avuto modo diaccennare su questo giornale, a comin-ciare dal tenere nascosti gli incidenti, op-pure falsificando i dati sulla sicurezzaignorando i rischi che si sono poi verifi-cati alla Fukushima. Questo atteggia-mento non è cambiato nemmeno dopol’incidente. Quante volte abbiamo sentiredire: “Non c’è da preoccuparsi, non ci sa-ranno conseguenze immediate” come senon fosse successo niente di grave pernon allarmare la popolazione lasciandolaindifesa dai veri rischi. Solo qualcuno,molto attento alle parole, poteva intuireche se non immediatamente ce ne sa-ranno a lungo termine. Ma il Giappone è un Paese particolare.Gli affari nucleari sono sotto il dominiodella cosiddetta “comunità nucleare”(“Mura nucleare” in giapponese - vedischema a lato) in cui vivono diverse per-sone. A capo ci sono le compagnie elettri-che che hanno il monopolio assoluto siadella produzione che della distribuzionedell’energia elettrica con profitti assicu-rati e, per questo, nel mondo industrialeoccupano un’alta posizione. Seguono poile industrie ad essa collegate come To-shiba, Hitachi e Mitsubishi, i politici, iministeri, i professori universitari, i mass-media, i sindacati, le comunità locali. Èuna specie di mondo delle caste, ognunadelle quali ricava degli interessi dagli af-fari nucleari, circa 25 miliardi di euro. Il Ministero dell’Educazione, la Cultura,lo Sport, la Scienza e la Tecnologia, hafissato per i bambini la dose tollerabile diradiazioni al livello di 20 millisievertl’anno/3,8 microsievert l’ora, provo-cando l’indignazione dei genitori (ne hoparlato sul numero di luglio-agosto2011). L’altro punto è: come si possonodifendere i bambini dalle radiazioni sequesta “comunità” incorpora una sezionedi ricerca dell’energia nucleare del Mini-stero dell’Economia, del Commercio

estero e dell’Industria (approfondimentofatto sul numero precedente)? Inoltre, aglialti funzionari del Ministero dell’Econo-mia non conviene mettersi contro le com-pagnie perché rischierebbero di nontrovare più lavori ben pagati una volta an-dati in pensione. Non pochi ricercatori (24 su 89) dellaCommissione per la sicurezza governa-tiva ricevevano soldi ma la metà di essi(37 su 76 nel dicembre scorso) apparte-nevano alle compagnie elettriche o alleorganizzazioni collegate alle centrali. Perdue anni la Commissione ha nascosto leinformazioni sulle qualifiche dei membriper non perdere credibilità. Cosa che è re-golarmente avvenuta. Della “Mura nucleare” fanno parte ancheprofessori universitari che invece avreb-bero solo il compito di seguire la veritànel tempio della sapienza. Ma quantevolte li abbiamo sentiti pronunziare la so-lita frase tranquillizzante! Stessa cosadegli scienziati (24 su 89) della Commis-sione per la sicurezza governativa cheprendono fondi per la ricerca nuclearedalle stesse compagnie elettriche. E’ risa-puto che chi assume una posizione criticanei confronti dell’energia nucleare diffi-cilmente può fare carriera universitaria. Anche i mass-media, alla continua ricercadi finanziatori, sono complici di questomeccanismo perverso, intervistando soloscienziati in grado di tranquillizzare lapopolazione. Ora molti di essi si stannointerrogando su come hanno fatto infor-mazione in questa fase critica e quindi co-minciano ad ascoltare anche quei

Ora siamo alle solite:chiunque si mette contro la politica nucleare viene emarginato. L’omertà domina professori “controinformatori” costretti alsilenzio fino a oggi. Non so se vale la pena di parlare dei po-litici. Perché sappiamo come sono fatti,sono uguali in tutto il mondo. Molti diessi ricevono soldi, oppure voti, dallecompagnie, dai sindacati del settore odagli abitanti desiderosi di ospitare nellaloro città una centrale.Il 9 giugno, a un mese dallo “zero nu-cleare”, il governo ha deciso di riattivarei due reattori nucleari di Ohi andandocontro l’opinione pubblica. Tutta la“Mura nucleare” attendeva con ansia que-sto momento per riprendere la politicadella nuclearizzazione. I loro sostenitorinon erano spariti ma semplicemente sierano nascosti in attesa che la bufera pas-sasse e ora la “Mura nucleare” è ancorapiù forte e compatta. E quindi siamo allesolite: chiunque si mette contro la politicanucleare viene emarginato (“Non c’è lasalvezza fuori dalla chiesa”). L’omertàdomina e qualcuno comincia anche a par-lare di “Mafia nucleare”.

il Segno - Giugno 2012

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 30 aprile 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.503 (maschi 8.205; femmine 8.298). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.360.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 339-1669282

INDOVINA QUANTI SIAMO?

di Sergio RasettiNell’immaginariocollettivo una far-macia comunaleviene ancora con-

E’ ormai deciso, il Sindaco Boccia metterà in vendita la farmacia del centro storico

L’addioallaFarmaciaComunale è l’ultimo atto di un fallimento

sultano in eccellente attivo.Ma a Rocca di Papa le cosenon vanno nella stessa dire-zione. Una politica cieca esorda ai bisogni di attenzionedel Centro Storico ha con-dotto all’abbandono del com-mercio; al trasferimento deiservizi pubblici; al sovraffol-lamento di migranti e alla tra-sformazione, non sappiamose certificata, da locali com-merciali a residenziali; al tra-sferimento in altri ambiti distudi medici e professionali;a lavori pubblici che hannobloccato commercio e traf-fico per tempi interminabilisenza tenere conto dei riflessireali sulle attività commer-ciali e dei residenti.Questo “trattamento” non haportato un beneficio alla no-stra farmacia comunale diVia Montanari e ora, queglistessi che ne hanno in defi-nitiva causato il malesseremortale, credono di risolvereil problema cedendola a pri-vati. Abbandonano definiti-vamente il Centro Storico,proprio come fece il coman-dante Schettino con i pas-seggeri della “CostaConcordia”.

decide di “cedere la titolaritàdella farmacia comunale sitanel Centro Storico in Via Leo-nida Montanari” lascia sorpresie amareggiati quanti compren-dono il significato reale discelte come questa.Le intenzioni di questa classe“dirigente” si erano manifestatefin dall’era Ponzo quando inca-paci di una gestione proficua(qualcuno crede che una farma-cia possa determinare un buconelle finanze di un Comune?) siera affidato il servizio farma-ceutico all’ASP Spa di Ciam-pino, una rete di farmaciecomunali che risultavano e ri-

siderata come un porto sicuroper il cittadino che ha la sensa-zione di spendere i soldi neces-sari alla sua salute “in casa” eimmagina una sorta di ritornoutile per se stesso e la comu-nità.La notizia che un Comune, ilnostro, con una deliberazionedella Giunta Comunale del 10Maggio 2012 “in linea con ilproprio programma politico”

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Il Comune si allontana dal Sistema Bibliotecario?Con la decisione (delibera diGiunta n. 47 del 17 maggio2012) di rinunciare ad utiliz-zare il personale messo a di-sposizione dal SistemaBibliotecario dei Castelli Ro-mani (un addetto a tempopieno e uno part-time), l’am-ministrazione di Rocca di Papamette un piede fuori dal Con-sorzio pubblico che gestisce lebiblioteche di tutti i Comunidei Castelli. Al loro postoandrà personale attualmente inforza presso gli uffici comunalidi Corso Costituente. Se consi-deriamo che Rocca di Papa,per quel che ci risulta, è l’unicoente che ancora non ha versatola quota consortile annuale(circa 66mila euro), il dubbio èlecito: non sarà che Boccia vo-glia uscire definitivamente dalSistema, isolando ulterior-mente il nostro paese dal puntodi vista culturale? (L.S.)

ROCCA DI PAPA il Segno - Giugno 20128

di SandroTabellioneLa classificazionesismica del territo-rio nazionale haintrodotto norma-tive tecniche spe-

cifiche per la costruzione diedifici, ponti ed altre opere inaree geografiche caratterizzatedal medesimo rischio sismico.Per quanto riguarda Rocca diPapa, la zona sismica in cui ri-cade il nostro territorio (indi-cata nell’Ordinanza delPresidente del Consiglio deiMinistri n. 3274/2003, aggior-nata con la Delibera dellaGiunta Regionale del Lazio n.387 del 22 maggio 2009) è laseguente: 2B. Questo significache la zona presenta una “peri-colosità sismica media dovepossono verificarsi terremotiabbastanza forti”.Con ciò non si vuole allarmarela popolazione ma semplice-mente capire se a livello di in-tervento e di prevenzioneRocca di Papa è pronta perogni evenienza, anche perchèstoricamente l’area dei Ca-stelli Romani in generale èsempre stata caratterizzata daterremoti più o meno forti inmaniera costante e periodica.L’ultimo terremoto che co-strinse i roccheggiani a dor-mire all’aperto fu quellodell’ottobre del 1989, quandonella notte tra il 19 e il 20 otto-

bre, precisamente a mezza-notte e 33 minuti, una scossadi 3,8 gradi Richter (equiva-lente a 6-7 gradi della scalaMercalli - durata: 8 secondicirca) gettò nel panico mi-gliaia di persone con dannilievi agli edifici. “Il roccheg-giano” di quegli anni (era ilmensile gratuito diretto dalnostro attuale direttore Seba-stianelli) ne fece un breve re-soconto proprio a sua firma,riportando anche i danni subitida alcuni edifici del centro sto-rico: crepe, caduta di intonaci,di lampadari, ecc.Nella tabella riportata a fiancoriportiamo le scosse sismicheche hanno visto Rocca di Papacome epicentro. Ovviamentenon significa che questi sianostati i soli terremoti avvertitidai cittadini. Scosse più omeno forti ci sono state fre-quentemente e quasi maisenza pause eccessive, mal’epicentro era magari in altropaesi dei Castelli e non pro-priamente a Rocca di Papa.Comunque è interessante no-tare che alcune scosse hannospesso raggiunto e superato ilIV grado della scala Richter e,in un caso, addirittura toc-cando quota 5. Se oggi ci fosseun terremoto di queta intensitàche cosa accadrebbe agli edi-fici, soprattutto a quelli delcentro storico? E’ pur vero chenell’ultimo secolo la soglia

raggiunta è stata quasi sempreintorno ai 2-3 gradi, per un’in-tensità forte ma non certa-mente a carattere distruttivo.Ma quanto accaduto in EmiliaRomagna ci dice che i terre-moti sono imprevedibili e chesolo un’attenta e scrupolosapolitica preventiva riesce a ri-durre al minimo i danni allecose e alle persone. La domanda quindi è: il nostroComune sarebbe preparato incaso di sisma? Non sarebbesbagliato organizzare alcuniincontri per spiegare che cosasi dovrebbe fare in situazionidi emergenza, e che cosa èprevisto accada di fronte a

eventi imprevedibili e chesperiamo non abbiano mai adaccadere.I criteri per l’aggiornamentodella mappa di pericolosità si-smica “sono stati definitinell’Ordinanza del PCM n.3519/2006, che ha suddivisol’intero territorio nazionale inquattro zone sismiche sullabase del valore dell’accelera-zione orizzontale massima susuolo rigido o pianeggianteag, che ha una probabilità del10% di essere superata in 50anni”.Questi criteri dovrebbero o noessere spiegati ai cittadini inmodo semplice e chiaro?

Rocca di Papa è classificata “2B” con una pericolosità sismica media

La storia dei terremoti ci diceche il nostro territorio è a rischio

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8 giugno 1754 4,424 settembre 1782 512 dicembre 1861 4,716 agosto 1877 4,27 agosto 1884 4,420 maggio 1981 320 ottobre 1989 3,89 luglio 2008 2,311 luglio 2008 2,1

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L’elenco dei terremoti con epicentro a Rocca di Papa

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ROCCA DI PAPAil Segno - Giugno 2012 9

Ora spunta anche la realizzazione di un impianto che brucia le biomasse

A pochi metri da “La Foresta”onellaverdefrazionediVivaro

di Andrea SebastianelliGià entro l’estate potrebbe partirela gara d’appalto per la realizza-zione di un impianto a biomassenel territorio di Rocca di Papa,

una sorta di grande caldaia in cui bruciaregli scarti di lavorazione del legno con loscopo di produrre energia elettrica. Fin quil’idea, messa in campo dall’amministra-zione comunale che, ovviamente, affideràl’incarico ai privati che dovranno mettercii soldi (circa 7 milioni di euro) mentre ilComune ci metterà la materia prima. Oraperò, pur essendo il sottoscritto non ideolo-gicamente contrario alla nascita di impiantiatti a produrre energia, ci sono in questocaso degli aspetti che nessuno sembra averpreso in considerazione, a cominciare dalluogo in cui collocare un tale impianto. E ilComune, su questo aspetto centrale, nonsembra avere le idee molto chiare visto cheprima di lanciare gare e progetti bisogne-rebbe dire anche dove. L’idea in realtà èvecchia, già sotto la seconda giunta Ponzo(2002-2004) qualcuno la tirò fuori indivi-duando l’area di fronte al ristorante “IlGuardianone” e vicino alla “Foresta”, apoche decine di metri da Fontan Tempesta(sorgente di valenza storico-ambientale) ea ridosso della parte pianeggiante della ViaSacra, la strada basolata di epoca romanache da Ariccia arriva fin su a Monte Cavo.L’altro sito individuato, stando al Comune,potrebbe essere sempre su Via dei Laghi,poco dopo l’attuale rotonda, e sempre apoche decine di metri dalla principale “in-dustria” roccheggiana che dà lavoro a de-cine di persone e che è rinomata in tutta laregione, il ristorante “La Foresta”. Ve l’im-

maginate voi un impianto a biomasse (cheall’apparenza somiglia a un termovaloriz-zatore, ma un po’ più piccolo), che emettefumi e odori (anche se ben filtrati) e checrea un andirivieni chiassoso fra camion,rimorchiatori e mezzi di vario tipo proprionei pressi del famoso ristorante?Una scelta che la dice lunga sulle reali in-tenzioni di quest’amministrazione nel con-siderare il turismo una priorità per un paesecome Rocca di Papa. Ma c’è anche un’altraipotesi (sempre fonte cimunale), quella direalizzare l’impianto nella vallata del Vi-varo, a due passi dal centro equestre delConi. Stesso discorso fatto in precedenzavale per la frazione roccheggiana. Anzichèfavorire progetti di turismo ambientale siportano avanti progetti impiantistici che aRocca di Papa non hanno senso. Non soloil Comune non riesce a far fruttare i bene-fici delle sue proprietà boscate, ma ci vor-rebbe far credere che la soluzione èquest’impianto a biomasse. Prima dovreb-bero pensare a gestire al meglio i 1.500 et-tari di castagni e poi (forse) avrebbero lacredibilità di progettare un impianto a bio-

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masse che, va detto, metterebbe la parolafine al rilancio turistico. Caro Boccia, ma un progetto chiaro perfare di Rocca di Papa un paese dal turismofiorente proprio no? Un progetto in gradodi valorizzare al massimo i sentieri natura-listici e le bellezze ambientali proprio nonla convince?Ma torniamo all’impianto a biomasse pro-spettato nell’aula consiliare lo scorso 16maggio. Bruciare gli scarti di lavorazione(ogni produzione di energia parte dallacombustione) vuoldire che la materiaprima va precedentemente trattata per es-sere ridotta nella misura giusta (chips da 15a 50 mm); poi va lasciata essiccare permesi in una vasta area così da ottenere dallacombustione maggior calore; poi i residuidi combustione vanno smaltiti seguendonormative apposite; i fumi emessi dai ca-mini vanno controllati e monitorati perchèsprigionano diossina; il traffico in ogniluogo in cui c’è un impianto a biomasse èarrivato al limite perchè le caldaie hannoun bisogno continuo di materia prima; ecc.ecc. L’Apat (l’Agenzia di Stato per la pro-tezione dell’ambiente) così conclude il suorapporto sulle biomasse legnose, dopo averdescritto nei dettagli gli impianti di lavora-zione: “Tuttavia, studi recenti sulla qualitàdell’aria in prossimità degli impianti hannodimostrato che l’uso del legno come com-bustibile può avere impatti significativi sul-l’ambiente per la formazione di sostanzeinquinanti”. E il Comune che fa, vorrebbemettere un impianto a biomasse nei presside “La Foresta” o al Vivaro”? Suvvia, quando ci direte: “State su scherzia parte”?

Un impianto a biomasse

ROCCA DI PAPA il Segno - Giugno 201210

Il Comune è in crisi e a pagare sono le famiglie dei disabili

Per prendere il pulminobisognapagarelabenzina

periodicamente e sembra sia diventata un’abi-tudine. “Ormai quasi ogni volta che mio figlioprende il pulmino -ci racconta una mamma testi-mone diretta dell’accaduto- vengo chiamata dal-l’autista che mi dice di dare qualcosa perchè ilpulmino segna rosso e il rischio è che si fermiper strada”. Una volta 3 euro e mezzo, un’altra3, ecc. ecc. per un servizio che dovrebbe esserea carico dell’amministrazione comunale e cheinvece alla fine è a carico delle famiglie che giàdevono fare i salti mortali per garantire una vitadignitosa ai loro figli con disabilità. Non vor-remmo essere ossessivi e al limite della “perse-cuzione”, ma perchè spendere soldi perl’incarico di “cerimoniere del Sindaco” (6milaeuro annui) se poi la “città della solidarietà” edella “fratellanza” (termini usari frequente-mente da Boccia), non riesce nemmeno a fare ilpieno di carburante a un mezzo che serve a tra-sportare i disabili? Speriamo che questa vergo-gna finisca al più presto, perchè l’argomento èperfetto per far intervenire un programma come“Striscia la notizia” così da smascherare i re-sponsabili di quanto accade nella nostra città.

Il pungolo

Ormai non ci si sorprende quasi più di niente maquanto starebbe accadendo a Rocca di Papa inmerito al pulmino per il trasporto dei disabili, facapire come il Comune a causa della crisi nonriuscirebbe più a garantire nemmeno il carbu-rante per farlo camminare, costringendo aquanto pare le famiglie dei ragazzi diversamenteabili a mettere mano al portafoglio e dare lamancetta per la benzina. Il fatto si ripeterebbe

Dal 1° giugno il parcheggiointerrato vicino a piazzadella Repubblica rimanechiuso la notte e l’interogiorno dei festivi. Rimarràchiuso a tempo indetermi-nato.La ragione? Non è dichiarata.Non ci sono lavori, non cisono cambiamenti sostanzialirispetto ai mesi scorsi. Alloraperché?Forse perché chiudendo siprendono due piccioni conuna fava, si elimina alla ra-dice il problema dell’insicu-rezza notturna del parcheggioe – soprattutto – alla riaper-tura, che prima o poi ci dovràpur essere, si potrà far pagarela sosta. Sul primo puntoqualcosa non torna comun-que: se il parcheggio è insi-curo la notte, perché si chiudeanche l’intera giornata deigiorni festivi? Se il parcheg-

elettorale comunale? È come se, per eliminare leperdite di un acquedotto, in-vece di riparare i tubi si chiu-desse l’acqua. Il problemasarebbe risolto, con il piccolodettaglio che nessuno avrebbepiù l’acqua. A sentire i bene informati pareche ci sia anche una certa in-sofferenza del gestore dei par-cheggi, la società Schiaffini.Scaduta la convenzione conil Comune l’amministra-zione comunale non ha fattola gara per tempo. E così, invia “temporanea” si fermatutto e si chiude il parcheggio;

in attesa che sia rifatta la gara,che siano espletate le proce-dure, che si stabilisca a chi at-tribuire la nuova gestione. Nel centro del paese par-cheggiare ormai è assai diffi-cile e la sosta è a pagamentopraticamente dappertutto.Ma al di là del molto probabilenuovo obolo per la sosta, per-ché sottrarre spazi per il par-cheggio? Quanto tempo civorrà per ripristinare un servi-zio pubblico? In attesa della riattivazione, sipotrebbe riempire d’acqua efarci una bella piscina, almenoservirebbe a qualcosa!

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

Una piscina... nel parcheggio interrato

Visto che in Italia, come pur-troppo abbiamo avuto mododi constatare, nel sottosuolosi stanno avendo dei movi-menti tellurici molto forti, edalla luce di tutto ciò, mi viene(se lecito) domandare al no-stro Sig. Sindaco: “Rocca dipapa sarebbe pronta, cioèavrebbe oggi come oggi lapossibilità di far fronte aduna prima emergenza, vistoche se non vado errato, nelnostro territorio vi sono duegruppi di Protezione Civile,una formata come associa-zione ed una da un gruppodenominato “Pro.Ci.Co.”.Poiché essendo esso natosotto il patrocinio del Co-mune, il quale però come ab-biamo avuto modo di vedereanche nelle ultime nevicate,non si sa perché non utilizzaper il bene comune impiegaretale gruppo sul territorio. Ladomanda è questa signor Sin-daco: questo gruppo sul terri-torio esiste o no? O esistesolo sulla carta? E, se esiste,dove e come opera visto chenon si vede mai?Come cittadino mi sento indovere di avvertire le autoritàcompetenti che ad oggi nonvi è alcun piano di evacua-zione (in special modo per iresidenti del centro storico)atto a portare in sicurezza gliabitanti anche ipotizzandodei probabili blocchi di stradedi importanza vitale di comu-nicazione, e se esiste unpiano di evacuazione comun-que bisognerebbe renderlopubblico affinché si possa farfronte ad eventuali e spiace-voli inconvenienti.

Romano Bruno Pres. del Circolo FLI

Rocca di Papa

gio è consideratoinsicuro, perchénon renderlo si-curo? Dovestanno i sistemi disicurezza pro-messi nella re-cente campagna

Un pulmino per il trasporto dei disabili

La lettera di FLIProt. CivilePro.ci.co.esiste o no?

Romano Bruno

Il parcheggio vuoto

ROCCA DI PAPAil Segno - Giugno 2012 11

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di Paola GattaIl primo giugno è scattato ilpiano comunale che prevedela chiusura notturna del par-cheggio interrato posto difronte alla sede del Parco deiCastelli. La decisione è statapresa a causa dell’impossibi-lità di garantire le giustenorme di sicurezza in un’areain cui diversi episodi di van-dalismo hanno provocatodanni ad automobili e allastessa struttura. La cosa che sorprende, però,è la chiusura (giorno e notte)nei giorni festivi. Ma come, ciavviciniamo alla stagioneestiva, il Comune ha pro-grammato una serie di eventiimportanti (Mangialonga,Festa della ciambella deglisposi, Frusley Sport Village,ecc. ecc.) e poi che fa? Chiudel’unico grande parcheggioposto ai piedi della principalepiazza del paese? La deci-sione sembra piuttosto contra-ria al buon senso. Su questo tema, e in partico-lare sulla gestione delle stri-

sce blu, il Consi-gliere d’opposi-zione EmilianoCrestini è sembratoquello più batta-gliero. In discus-sione vi è lagestione affidatadall’amministra-

zione comunale alla Schiaf-fini Travel Spa, società diMarino, che stando ai dati for-niti dallo stesso Crestini in treanni ha incamerato dalla ge-stione dei parcheggi a paga-mento circa 300mila euro. Mail problema sta proprio qui!“E’ normale che di fronte auna cifra così alta –si do-manda il Consigliere roccheg-giano- nelle casse delComune andranno meno di15mila euro?”. Una manciatadi spiccioli per i quali in que-sti anni i cittadini hanno in-vece dovuto subire una vera epropria tassa, visto che a pa-gare le strisce blu sono soprat-tutto i cittadini residenti. Da un calcolo effettuato, iparcheggi a pagamento hannopesato nelle tasche di ogni fa-miglia roccheggiana per circa150 euro e, visto che questisacrifici non sono serviti perriempire le casse pubbliche,qualcuno comincia anche adubitare dell’efficacia del ser-vizio così come è stato impo-stato. Nei giorni scorsi

Il parcheggio interrato e i proventi delle strisce blu

PerilnostroComunerestano solo briciole

l’Ass.re Fei, rispondendo auna specifica domanda di unagiornalista de Il Tempo, ha di-chiarato che il problema stanel fatto che le tariffe appli-cate sono troppo basse, nonvorremmo allora che con ilrinnovo della convenzione (ilcontratto tra Comune eSchiaffini è scaduto lo scorso14 maggio) arrivi anche unaltro regalino per gli automo-bilisti di Rocca di Papa, unbell’aumento del costo orario. Infine, per quanto riguarda ilparcheggio interrato, stannovenendo al pettine i nodi indi-viduati già in fase di realizza-zione di un’opera pubblica

che, rispetto al progetto origi-nario, è stata completamentestravolta. Con seri danni per icittadini.

Il Consigliere Emanuele Crestini

L’ingresso del parcheggio interrato

ROCCA DI PAPAil Segno - Giugno 201212

nel momento in cui entra a farparte del patrimonio storico delpaese o della via dove si trova.Qualche giorno dopo sono andataal Comune per chiedere spiega-zioni ma, a parte qualcuno cheaveva sparso la voce ridicola cheil glicine avesse solo 5 anni(quante risate!), non ho trovato ri-sposte. Sono così andata al Parcodei Castelli e stavolta sono stataricevuta dal Comandante Grillo,il quale mi assicurava che avrebbemandato qualcuno a fare almenodelle foto. Il giorno dopo l’Ass.re Fei si pre-senta al negozio per chiederespiegazioni. Gli chiedo io invecele motivazioni dello scempio av-venuto e lui mi parla di recinzioniabusive del ristorante che datempo dovevano essere smantel-late. Che cosa c’entra questo coni due glicini decennali che rappre-sentavano ormai un valore storicoper il viale e per il paese? Gli tirofuori la vergognosa voce sparsa inComune che avesse solo 5 anni.Gli dico, a mo’ di battuta scontata,che solo io sto qua da 5 anni e i

glicini erano già belli che fatti…m’interrompe dicendomi: “Ah,lei sta qua da 5 anni, ma allora chevuole? Io qua ci sono nato e cre-sciuto!”. Peggio mi sento! “Com-plimenti!” gli rispondo, “lei è natoe cresciuto qua e non ha mai no-tato questi glicini?”. Silenzio. “Lei è il responsabile dei lavoripubblici e non viene a vederePRIMA dove deve intervenire laditta e CHE COSA C’È sullastrada dove si deve intervenire?Invece di valorizzare quello chec’è di bello in questo paese lo di-struggete? Per cosa poi? Dueposti macchina? Che tristezza!”.Ora, qua non si vuol fare pole-mica su eventuali mancati con-trolli dei vari enti (Comune oForestale che sia) nella tuteladell’ambiente. Anche perché, ri-collegandomi all’articolo di An-drea Sebastianelli su “Il Segno” dimaggio riguardo l’abbattimentosenza autorizzazioni di querce se-colari, si è capito che una cosa è lalegge e un’altra è la sua applica-zione. Lo spazio al di sotto di quei glicini

di Cristina MannazzuAl numero 17 di Viale Madonnadel Tufo esiste lo storico ristorante“Al Belvedere”, ormai chiuso damesi. Nella bella stagione utiliz-zava lo spazio di fronte per i tavo-lini e, all’interno di questo, oltre atre alberi vi erano due glicini, di-sposti in modo da formare un per-golato di circa 30 metri quadri.Due glicini decennali.Dopo l’inizio dei lavori per il rifa-cimento della strada sullo stessoviale, sono venuta a sapere da unoperaio che lo smantellamento sa-rebbe continuato lungo tutta la viae che quei glicini sarebbero statisradicati. “Tanto c’è tempo primache arriviamo là!”, mi aveva dettoun operaio rassicurandomi. E in-vece, esattamente la mattina dopo,hanno provveduto a sradicare unodei due glicini e a smantellare ilpergolato!Inorridita dallo scempio e stranitadal fatto che gli operai mi avevanodetto di aver ricevuto l’ordine diabbattimento quella mattinastessa, mi sono rivolta telefonica-mente al Comune chiedendo diMauro Fei, Assessore ai lavoripubblici. Non trovandolo, hochiamato il Corpo Forestale chie-dendo un intervento immediatoprima che fosse troppo tardi. Laloro risposta è stata che, appenapossibile, avrebbero mandato unamacchina che, a oggi, non è maiarrivata. Al Parco dei Castelli Ro-mani mi hanno passato il dott. Fe-gatelli, agronomo, l’unico chequella mattina si sia interessatoveramente alla vicenda. Ha chia-mato lui stesso il Comune ma nes-suno sapeva di questi glicini, né dinessuna autorizzazione per abbat-terli. Nessuno sapeva da chi fossepartito quest’ordine e allora Fega-telli ha ordinato agli operai di in-terrompere immediatamentel’abbattimento. Così è stato maormai era troppo tardi: un glicinesradicato, il pergolato completa-mente smantellato, l’altro glicineridotto a triste moncone. Il dott. Fegatelli m’informa cheanche non essendo un vero e pro-prio albero, la sua potenziale tu-tela è stabilita in base adeterminate caratteristiche che gliattribuiscono un valore. Unapianta iscritta come “monumen-tale” è da proteggere. E anche nelcaso non fosse iscritta come mo-numentale acquisisce un valore

delineava una piccolissima oasi.Una gioia per gli occhi, un minu-scolo luogo dove si poteva goderedi un riparo dalla calura, di unprofumo rinfrancante di fiori, diun attimo di riflessione all’ombradi un pergolato che si trovava pro-prio davanti a quel meravigliosopanorama del Belvedere che tutticonoscono. Dove sarebbero ba-state tre semplici panchine su unanuova pavimentazione per tra-sformare in 100 un valore chestava già a 50. Il valore ora èuguale a zero.In questo articolo, per esigenze dibrevità, non ho spazio per rendereconto di un’altra storia ma citengo a farne un piccolo accennoche mi riguarda. L’altro scandaloaccaduto su viale Madonna delTufo concerne l’andamento deilavori in generale, iniziati e conti-nuati senza che nessuno ne fosseavvertito. Lo stesso giorno cheseppi del glicine, dallo stesso ope-raio, e sempre per caso, seppi cheavrebbero smantellato anche da-vanti al mio negozio, a filo diporta! Ho pensato: “Davanti almio negozio verrà smantellatatutta la pavimentazione a filod’ingresso e il Comune non me locomunica?”. Quando, approfit-tando della presenza dell’Ass.requel giorno, gli ho fatto presentequesta grave mancanza, la sua ri-sposta è stata questa: “Eh vabbè!Ora ci mettiamo ad avvertire tuttii commercianti? Si vede che cisono i lavori, no?”. Completa-mente basita l’ho informato delfatto che sì, per legge lui aveval’obbligo di comunicarlo. Nonavrei mai pensato di dover infor-mare un Ass.re dei doveri di cuiassurdamente non è a cono-scenza.Rimandando questa storia ad altroarticolo, finisco con un piccolocolpo di scena. Nel trovarmi da-vanti al progetto dei lavori ho po-tuto notare, sbalordita, chenell’area dove si trovavano i gli-cini non era previsto nessun par-cheggio. Al suo posto c’era unospazio bianco, circoscritto, con suscritto “gazebo ristorante”. De-molizioni prive di progetto, de-prezzamenti senza motivazioni…troppa, davvero troppa faciloneriae superficialità in un paese cheavrebbe tanto da dare e che invecesi sta facendo morire. Cosa chepurtroppo non è una novità.

Tagliato durante i lavori di rifacimento del manto stradale. E l’Ass.re tace

Addio al glicine del Belvederetra proteste e solito scaricabarile

Com’era

Com’è

L’angolo al Belvedere

ROCCA DI PAPA 13il Segno - Giugno 2012

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di Luana

L’amministrazione comunale ha avviato un servizio ritenuto fondamentale

La salvaguardia delle aree boscate inizia con un controllo capillare

nistrazione Comunale a istituire un servi-zio di controllo specifico. Un servizio ir-rinunciabile, che darà sicuramente dei

risultati in senso preventivo e che potràgarantire il mantenimento e una miglioregestione dei boschi esistenti.

di Roberto SinibaldiDi recente l’Amministra-zione di Rocca di Papa haistituito un servizio dicontrolli ambientali, eser-citati soprattutto nei bo-

schi comunali. Due agenti specializzatidella polizia municipale svolgono unaattività giornaliera di vigilanza, preven-zione, controllo ed eventuale repres-sione. Un servizio di cui si sentivafortemente la mancanza. Da moltotempo infatti la depredazione dei boschi,il loro sistematico uso come discarica, ilfurto di legname, hanno prodotto un pro-gressivo degrado, sempre più evidente.Una passeggiata nel bosco, per ammirareper esempio le meravigliose fioritureprimaverili, a volte viene deturpata daspazzatura, inerti, residui di origini piùdiverse, che offendono la vista e il cuoredel visitatore. Al di là del loro valore economico per lamassa legnosa che producono, i boschirappresentano un riequilibratore ambien-tale, un esteso elemento di naturalità cheproduce indirettamente acqua, regola ilclima, umidifica l’aria, rende salubre ilterritorio. Dal punto di vista panoramico,poi, abbiamo degli scorci unici che ci ri-conciliano con un ambiente che, altrove,è spesso impoverito e sovraffollato. I bo-schi rappresentano il più profondo le-game di Rocca di Papa con la sua storia,con gli uomini che per secoli hanno vis-suto e lavorato grazie al legno delle fore-ste, che si estendevano intorno al Paese.Un legame che, prima di tutto, è un vin-colo dal punto di vista culturale.Un tesoro così importante doveva esserequindi tutelato, e bene ha fatto l’Ammi-

Ecco la campagna di sterilizzazioneper cani e gatti dell’Ass.ne EkosPet

Dopo il mese di giugno, la “campagna di steriliz-zazione per cani e gatti” promossa dall’Associa-zione animalista dei Castelli Romani “Ekos Petonlus”, proseguirà anche a luglio. L’iniziativa, ri-volta alle altre associazioni animaliste e a tutti icittadini che hanno un amico a quattro zampe, hafin’ora avuto un ottimo successo con decine diprenotazioni. Per informazioni è possibile colle-garsi al sito internet www.ekospet.org, inviare unamail ([email protected]), oppure telefonare aln. di cellulare 393.2857203.

ROCCA DI PAPA14 il Segno - Giugno 2012

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L’incontro con il sindacalista Giorgio Cremaschi si è tenuto nella biblioteca

“I cittadini devono riappropriarsidella democrazia a tutti i livelli”

mune.La discussione che si è ulte-riormente sviluppata haanche approfondito alcune te-matiche che attengono allacompetenze dei Comuni edalcune, nello specifico, Roccadi Papa che sulla gestionedell’acqua avrebbe avuto nel-l’immediato la possibilità dipoter fare abbassare del 7% iprofitti dei privati e la conse-guente riduzione delle bol-lette. Si è parlato di abusivismo cheha raggiunto percentuali inac-cettabili che mettono in evi-denza in modo inconfutabileresponsabilità istituzionali inquanto non hanno operato uncontrollo costante; raccoltadifferenziata (che dopo quasi

2 anni non è stata ancoraestesa a tutto il paese, comeda impegni presi) cheavrebbe dovuto portare comebeneficio ai cittadini l’abbas-samento della tariffa ed in-vece ha comportato unulteriore ed ingiustificato au-mento del 20%.Credo che sia arrivato iltempo che la cittadinanza, at-traverso gli strumenti demo-cratici che ha a disposizione,chieda all’imperativo di poterpartecipare direttamente nellacostruzione delle linee politi-che che attengono l’attivitàdelle istituzioni, ripristinandoil ruolo concreto che gli com-pete e come primo atto otte-nere un Consiglio Comunaleaperto.

di Gennaro SpigolaLo scorso 30maggio pressola biblioteca co-munale di

Rocca di Papa si è svolto un in-teressante convegno, con lapresenza del sindacalista Gior-gio Cremaschi dellaFIOM/CGIL, sulla delicata edimpegnativa situazione econo-mico-politica che sta attraver-sando il Paese connessa alleconsistenti problematiche euro-pee e globali. Al convegnosono state invitate tutte le forzepolitiche della sinistra (Pd, Idv,Sel e Federazione della Sini-stra), le Organizzazioni sinda-cali e i Comitati di quartiere.Dall’analisi generale, in se-guito agli interventi che si sonosusseguiti, è emerso che cisono delle implicazioni per ef-fetto del decentramento finan-ziario ed istituzionale dellepolitiche nazionali, che hannodelle ricadute consistenti sulterritorio locale, ad esempio:acqua, rifiuti, trasporti, IMU,etc.Nel dibattito che si è svolto,che definisco interessante edimportante, tra il sindacato(presente solo la CGIL) e leforze politiche di sinistra (conl’inspiegabile e immotivata as-senza del Partito Democraticoche da tempo ha scelto, con laprassi del declinare, di evitare

il confronto democratico), sonoemerse anche delle differentiimpostazioni ma, comunque,tutte convergenti nel sostenereche il Governo in carica (coa-diuvato anche da altre caricheistituzionali) sta operando dellescelte politiche economicheimportanti non condivisibiliche modificheranno in peggiolo status quo rimettendo in di-scussione diritti che sono il ri-sultato di anni di lotte: riformadelle pensioni (che al di là diquanto viene propagandato nondarà dei benefici né agli immi-nenti quiescenti né ai giovani);peggioramento del mercatodel lavoro ed in modo partico-lare l’art. 18 della legge 300fortemente depauperato dallanuova norma; rivisitazione del-l’art. 81 della Costituzione checomporta la coercizione econo-mica del pareggio di bilanciocon l’utilizzo di ulteriore pe-santi finanziarie, quantificabiliin 50 miliardi di euro, cheavranno come inevitabile risul-tato la privatizzazione dellaparte rimanente dello stato so-ciale: sanità, scuola e trasporti,scelte che stanno mettendo incrisi il modus vivendi della po-polazione; per ultimo ma nonper ordine di priorità la priva-tizzazione dell’acqua dopo cheil referendum del 2011 ha vistolo schiacciante risultato di 27milioni di cittadini esprimersiper l’acqua come bene co-

Giorgio Cremaschi

ROCCA DI PAPAil Segno - Giugno 2012 15

di Luigi SerafiniDopo l’aumento della Tarsu, il Co-mune di Rocca di Papa ha trovato unaltro modo di fare cassa mettendo lemani in tasca ai cittadini, gli autove-lox! Ne ha installati due, mentre scri-viamo ancora non sono entrati infunzione, uno in pieno Centro Sto-rico lungo viale Enrico Ferri, l’altroai Campi d’Annibale in via RoccaPriora, vicino al nuovo “CaffèFabri”.“La cosa più intollerabile -ci dice Pa-squale De Santis, che abita ai Campi-è che il limite è stato fissato a 30 chi-lometri orari... nemmeno andando afolle si riesce a rispettare il limite. Seti distrai la multa è garantita. Qui sivogliono solo incassare soldi ai dannidella popolazione. Mettere un limitecosì basso è davvero troppo, ma Boc-cia che si è messo in testa?”. Stessidiscorsi si sentono in piazza della Re-pubblica in merito alla colonnetta az-

zurra di viale En-rico Ferri. “Dopoaverci tolto decinedi posteggi, adessosi sono inventatil’autovelox per le-varci altri soldidopo la Tarsu el’Imu” ci dice in-fatti Gino Fazi che,ormai pensionato,si rammarica delletante cose che nonfunzionano.Per quanto riguardagli autovelox è re-cente la polemica

tra il Comune di Rocca di Papa e laProvincia di Roma per il limite di ve-locità (50 km orari) che l’ammini-strazione Boccia aveva messo lungola trafficata arteria del Vivaro e cheinvece la Provincia ha contestatovisto che la strada, di competenzaprovinciale, ha un limite di 70 chilo-metri orari. Ora anche il Comuneroccheggiano ha rivisto il limite al-zandolo come prescritto dalla Provin-cia ma noi ci domandiamo: i soldidelle multe emesse con il limite a 50chilometri, visto che sono del tutto il-legittime, perchè non vengono resti-tuiti agli automobilisti caduti nellatrappola? Ora, vista la vicenda del Vivaro, ilComune decide di tartassare gli abi-tanti con questi due autovelox posi-zionati in luoghi inverosimili. Vistal’arrabbiatura dei cittadini, sarà perquesto che Boccia in giro per Roccasi vede sempre di meno?

L’autovelox installato in Via Rocca Priora

Il Comune ne installa 2, centro storico e Campi

Ecco gli autovelox si salvi chi può!

Se le Ordinanzesono “carta straccia”

di Sergio RasettiRicordate l’ordinanza comunale n. 201 del 14 di-cembre 2011 della quale abbiamo scritto nel nu-mero di febbraio 2012? Riguardava la messa insicurezza di un edificio (foto sopra) posto sullaprincipale via di accesso al paese, via Frascati pro-prio all’inizio del ponte. “IL SINDACO ORDINAl’immediata messa in sicurezza del fabbricato apropria cura e spese entro e non oltre 15 giornidalla data della notifica della presente ordinanza.AVVERTE che non ottemperando alla presente or-dinanza si provvederà alla realizzazione d’ufficiodelle opere con il recupero delle spese sostenutedall’Amministrazione Comunale”.Sono passati 120 giorni. Nessun intervento è statoeseguito a cura del proprietario. Nessun interventoè stato eseguito dagli uffici comunali. Amministra-tori e politici non risulta che si siano interessati;nemmeno quelli che hanno indicato quell’edificiocome sede politica ed elettorale. Nessuna segnala-zione di pericolo, transenna, avviso è stato postoin prossimità per evidenziare il pericolo descrittonell’ordinanza. Il risultato è che gli ignari cittadinipassano tranquilli a piedi o in auto a ridosso di quelmanufatto fatiscente che potrebbe liberarsi in ognimomento di frammenti di muratura, più o menograndi, lasciandoli precipitare con possibili serieconseguenze. La credibilità di uffici pubblici e po-litica scende sempre più in basso, lo dimostra l’ab-bandono in massa dei seggi elettorali.Cambiare registro è l’imperativo urgente per tutti.

P.S. Questo caso non dovrebbe essere iscritto nelcapitolo: MANCATA ESECUZIONE DEI DOVERID’UFFICIO?

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E’ partita laGrande

Promozione dell’estate

più grave degli ultimi tren-t’anni, rasentando l’orlo deldissesto. Nel panorama deiCastelli Romani, Rocca diPapa è l’unico Comune chesta mettendo in piedi un’ope-razione di dismissione di benipubblici così estesa. Frascatista avviando il servizio di rac-colta dei rifiuti “porta a porta”sull’intero territorio comu-nale, San Cesareo addiritturaha chiuso il bilancio con unavanzo di cassa (+ 500milaeuro! Perché non gli man-diamo il nostro assessore albilancio e ci prendiamo illoro?), Genzano sta svilup-pando interessanti progetti a

APPROFONDIMENTO

ilSe

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iugno2012

SEGUE DALLAPRIMA PAGINA

E lo fanno malgradoabbiano aumentato latassa sui rifiuti del20% (dopo aver recu-perato il 30% di eva-sori totali in zonaVigne e il 20% aiCampi d’Annibale),dopo aver accumu-lato un mega-indebi-tamento con CassaDepositi e Prestiti(circa 8 milioni dieuro), dopo aver ac-cumulato un mare didebiti con la societàche gestisce il servi-zio dei rifiuti (Aimeri,circa 3 milioni dieuro) e con altre so-cietà che svolgonoservizi pubblici(Schiaffini in primis),dopo aver deciso diabbandonare i citta-dini al loro destino difronte alle esageratebollette di Acque Po-tabili. Ora, avendo ra-schiato tutto ciò chec’era da raschiare, civengono a dire (anzi,lo abbiamo scopertovisto che comunicatistampa non ne hannofatti) che hanno de-ciso di vendere le ul-time “ricchezzeroccheggiane”. Bo-schi, edifici comu-nali, ex scuolepubbliche, aree pro-tette, magazzini, uf-fici, compresa lafarmacia comunale.Tutto questo saràmesso in venditacome deciso dallamaggioranza a guidaPd perché non c’è piùun euro. Il Boccia-bissta sprofondandonella catastrofe eco-nomico-finanziaria vantaggio dei giovani. E a

Rocca di Papa? Si vende tuttociò che si può vendere, peraltroin una fase in cui il mercato im-mobiliare è fermo e il valoredei beni dimezzato. L’ultimaarrampicata sugli specchi è rap-presentata da questa svenditaper un Comune che, a parte leproprietà boscate, ha già oggipochissimi edifici pubblici e abreve ne avrà ancora di meno.Ma stavolta i cittadini non pos-sono stare a guardare mentreuna cricca di politicanti vor-rebbe mettere in atto dei veri epropri saldi di inizio stagione(se dopo un anno il Comunedeve vendersi tutto per pagaredebiti e consulenze, che succe-

derà fra tre o quattro anni?). Ri-cordate il film in cui Totò cer-cava di vendere la Fontana diTrevi? Boccia sta facendo lastessa cosa, vorrebbe vendersiqualcosa che non è né suo nédegli altri 11 geni che lo hannoseguito. La prossima volta,visto che la crisi economicaproseguirà ancora per molto,che faranno? Decideranno dicedere al miglior offerente lefontane pubbliche, la Via Sacra,la Fortezza o lo stendardo co-munale? La sola cosa certa èche stanno mettendo le mani suqualcosa che non appartienesolo a loro ma che è di tutti icittadini, e lo stanno facendosenza assemblee pubbliche,

senza un minimo di dibattito,senza alcun tentativo di trovaresoluzioni diverse dalla dismis-sione di beni pubblici che, bi-sogna ricordarlo, nella maggiorparte dei casi sono strutture pie-namente utilizzate. Nessuno ciha ancora detto dove andrannole attività che oggi vengonosvolte nei luoghi messi in ven-dita. Infine, una domanda: èpossibile che un Consiglio Co-munale dismetta così tamte pro-prietà pubbliche senza neanchepresentare una valutazione tec-nica giurata? Crediamo di no esiamo convinti che già questosarebbe materia da Procuradella Repubblica.

Andrea Sebastianelli

50 ETTARI DI BOSCO PUBBLICOTanti sono gli ettari che l’amministrazione ha deciso di ven-dere. Tra questi vi è anche un bosco per la tutela della bio-diversità e diverse particelle forestali (tutte fronte Via deiLaghi) che andranno a taglio tra il 2016 e il 2018 e da cui ilComune potrebbe guadagnare bei soldi per le sue casse.

L’EX MUNICIPIO DI VIALE ENRICO FERRILo storico edificio comunale ospita oggi l’ ufficio ASL per leprenotazioni; la sede dell’Ass.ne Aurora; la sala insonoriz-zata per le registrazioni musicali affidata con un bando aun’Ass.ne; il polo dell’affido; la scuola di pittura di Carfagna;l’Archivio Storico Comunale. Queste attività dove andranno?

LA PRIMA FARMACIA COMUNALEIl Comune ha deciso di vendere la Farmacia Comunale del centro storico, ospitata in un edificio donato dal compianto compaesano Pizzicannella. Chi garantirà i cittadinidel centro storico che i nuovi proprietari, subentrati al Co-mune, non trasferiranno l’attività farmaceutica in altra sede?

L’EX SCUOLA DI COLLE DELLE FATEQuest’anno decine di bambini roccheggiani non hanno tro-vato posto nelle scuole pubbliche. Perchè allora il Comuneha deciso di vendere quest’edificio? Vista l’estensione delquartiere Vigne, in quello spazio potrebbe decentrare alcuniservizi comunali. Oggi è sede di un gruppo Protezione Civile.

L’ATTUALE DEPOSITO DELL’AIMERIIl Comune ha deciso di mettere sul mercato anche l’area cheattualmente viene utilizzata dall’Aimeri, la società che gesti-sce i servizi di igiene ambientale (rifiuti e verde), come depo-sito di alcuni mezzi, come magazzino attrezzatura e comespogliatoio per i dipendenti. Dove andranno?

L’ATTUALE SEDE DEI VIGILI URBANIQuando l’amministrazione, pochi anni fa, trasferì il Comandodella Polizia Locale nell’attuale sede di Viale Silvio Spaventa,su piazza della Repubblica, ci aveva spiegato che era neces-sario per una dislocazione più efficiente. E ora? Dove andrà ilComando visto che l’ex albergo è ancora un rudere?

LE AZIONI DI ACEA SPAAcea è una delle più grandi società italiane a maggioranzapubblica e tra breve dovrebbe gestire anche l’acqua di Roccadi Papa. Il Comune, per fare cassa, ha deciso di vendere leazioni comprate da Ponzo nel ‘99. Non sarebbe meglio dete-nerle per avere voce in capitolo nelle Assemblee dei soci?

APPROFONDIMENTO

ilSegno-G

iugno2012

di Sergio RasettiAncora un Consi-glio Comunale (il30 maggio) affol-lato di sedie divuote, quelle del

pubblico ignaro, ma questavolta nella pentola bolliva ilbrodo della resa dei conti nelvero senso della parola, fattodi boschi e immobili da ven-dere. La Maggioranza costrui-sce un bilancio comunale cheprevede importanti dismis-sioni di proprietà pubblichementre la Minoranza, invecedi entrare nel merito dellescelte, non ha null’altro da ec-cepire se non una inadeguataconsultazione prima del Con-siglio.50 ettari di bosco. Palazzo excomune in Viale Ferri. Scuolaelementare in Via Europa. Uf-ficio dei Vigili Urbani. Localesottostante Acqua e Sapone inVia Cavour. Locale adiacenteall’attuale sede comunale.E’ l’elenco delle proprietà chepotranno essere vendute percostruire un bilancio comunaleal modo che piace tanto a lorsignori: chiusi nel Palazzocome unti dal Signore. Ci col-pisce la facilità con la qualequesti giovani rappresentantidel popolo approvano quelleche finiranno per essere dellevere e proprie svendite di ric-chezze insostituibili.Ci colpisce l’idea di vendere iboschi, antica risorsa dei nostripadri e moderna ed unica verarisorsa per i nostri figli. Ci al-

larma l’idea di vendere un edi-ficio scolastico con la prospet-tiva di ritrovarci tra pochi mesicon decine di bambini da nonpoter accogliere decentementenella scuola pubblica, giàsuper affollata.Cari Consiglieri, tutti sannoche preparare un bilancio co-munale di questi tempi è moltodifficile, ma nessuno vi auto-rizza a decisioni così impor-tanti senza consultare coloroche vi hanno eletti. I vostriprogetti e intenzioni li avevateillustrati con dovizia di parti-colari convincendo il 60%degli elettori, ma tra essi nonfiguravano vendite di boschi odi edifici scolastici.Perché evitate allora un con-fronto pubblico con associa-zioni, comitati, singolicittadini che vogliono essereinformati delle vostre nuoveintenzioni e dei motivi per iquali ora osate tanto? Non viinteressa ascoltare la voce diquelle centinaia di persone chehanno sottoscritto la richiestadi fare un bilancio partecipato,moltissimi dei quali hanno di-chiarato di essere stati vostrielettori?Con questo comportamentonon sarete di certo ricordaticome coloro che da Ammini-stratori facevano il possibileper assicurare “il bene co-mune” ma soltanto comequelli che non volevano pro-prio capire il vero significatodel concetto di “bene co-mune”.

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di Luigi De SantisQuello che sta succedendo inquesti ultimi tempi è a dirpoco allucinante; o forse sonoio che a 60 anni suonati misono rinc…nito. Non so cosa

pensare, di una cosa sono certo, noi po-veri rocchigiani non siamo amministratida nostri simili ma da esseri venuti chissàda quale pianeta (alieni)… non vedono,non sentono e camminano all’indietro,pertanto come si possono definire? Perrendere l’idea e far capire ai comuni mor-tali di cosa sto parlando porto a cono-scenza le inverosimili proposte di questaamministrazione, maturate nelle segrete

stanze del palazzo comunale, con una de-libera da portare in Consiglio Comunalecon convocazione straordinaria ed ur-gente. Il giorno 30 maggio 2012 ore 17:30dall’esito scontato. Con i dodici voti dellamaggioranza, quattro voti contrari: EnricoFondi, Crestini Emanuele, Mario Gatta eDe Santis Maurizio, un astenuto: RomeiDanilo. Pertanto i nostri amministratorivenderanno al miglior offerente, tutto ciòche appartiene al nostro patrimonio. Ossiascuola elementare in via del Vallone, exmunicipio in viale Enrico Ferri, munici-pio di Corso Costituente, vecchio lavatoioin via Cavour, magazzino rimessaggio at-trezzi di Corso Costituente, vecchia sede

dell’Avis di Corso Costituente, appezza-menti di terreno gravati dall’uso civico enon, Colle Fontana Tempesta, area desti-nata ad imposto legname di circa 12 et-tari, appezzamento di terreno sempre invia dei Laghi con la Via Sacra nel mezzo,la sede dei Vigili Urbani in piazza Mar-gherita etc etc. E’ inammissibile che 5-6persone decidono nelle segrete stanzesenza interferenze la sorte in peggio delnostro amato paese. Cosa resterà in futuroai nostri figli? Cittadini meditate, fateculpa, mea culpa per aver votato costoro.I nostri nonni hanno costruito, i nostripadri hanno mantenuto… i nostri ammi-nistratori stanno dilapidando.

Bilancio partecipato no,vendita di boschi

e immobili pubblici sìdi Danilo Romei*Leggevo su Il Grillo del numero di maggio:“L’assessore al Bilancio del Comune diRocca di Papa tranquillizza i cittadini. No-nostante il periodo di crisi economica […]la giunta comunale cercherà con tutti i

mezzi a disposizione di venire incontro alle esigenze delterritorio, con il presupposto di non gravar ancor di piùsulle tasche dei cittadini e scommettendo sul futuro”. Questo è l’impegno assunto verbalmente dall’attualeAmministrazione.Ma, ahimé, i fatti si distanziano così tanto dalle parole.Con Delibere di Giunta Comunale, l’Amministrazioneha deciso, per tamponare il disavanzo economico, divendere beni ed immobili, di proprietà dell’intera citta-dinanza roccheggiana: frazioni del bosco, alcuni localicomunali, la farmacia comunale, l’ex scuola materna divia del Vallone, la vecchia sede del comune sita in vialeEnrico Ferri, l’attuale sede del Comando di Polizia Lo-cale in Viale Silvio Spaventa; ha deciso un aumento del20% della Tarsu; l’aliquota IMU per la prima casa do-vrebbe essere al 4 per mille ma è facoltà dell’ammini-strazione, in considerazione delle difficoltà economiche,valutare un aumento della percentuale.In una realtà in cui un’amministrazione facesse ognisforzo lecito per il bene della cittadinanza, avendo curadel patrimonio – immobiliare, ambientale, umano – af-fidatole col voto, non temerei di affermare che sarei di-sposto al sacrificio. Qui e subito.Ma la realtà è diversa, è questa. E’ la realtà di un’am-ministrazione che non previene, ma cura in modo di-sordinato e dissennato. Non taglia sull’uso/abuso deicellulari da parte degli amministratori; non taglia suconsulenze inutili e dei soliti noti “competenti in ma-teria”; non taglia sulla creazione di un nuovo settore,dopo il confuso smembramento di quelli già esistenticon il conseguente disordine delle competenze da affi-dare; non taglia sull’acquisto a dir poco sbalorditivodell’ex Albergo Europa – i lavori decennali sono fermida oltre un anno e lo scheletro dell’albergo dominapiazza della Repubblica con le sue finestre vuote; nontaglia sull’assunzione di un segretario dipendente nellostaff del Sindaco.L’amministrazione taglia invece sul pagamento alle dittealle quali commissiona servizi sociali per i diversamenteabili; taglia sulle assunzioni. Taglia sull’investimento alfuturo.L’Amministrazione di Rocca di Papa è tutto ciò. E’ l’at-tività più lontana dai cittadini.

*Consigliere Comunale di Rocca di Papa

“Con 4 soldi oggi puoicomprarti mezza Rocca”

“Chiedono sacrificima intanto continuanoa sperperare denaro”

ROCCA DI PAPA18 il Segno - Giugno 2012

Dopo le denunce del Segno sui finanziamenti del Parco

Zaratti: “Un fatto graveche deve essere spiegato”Sorpresa per il silenzio del Consigliere Pd Ponzo

di Luigi SerafiniDopo gli articoli apparsi sul Segno rela-tivi ai finanziamenti ottenuti dal Parcodei Castelli Romani e restituiti alla Re-gione Lazio con una lettera di cinquerighe; e dopo aver scoperto che tali con-tributi pubblici (1,8 milioni di euro)erano sì stati riaffidati all’ente di VillaBarattolo ma per finanziare il restaurodella Cattedrale e del museo diocesano diAlbano, qualcosa si è mosso. E non certoper merito dei Sindaci di Rocca di Papa edi Castel Gandolfo che pure si sono vistisfilare i finanziamenti inizialmente con-cessi per il recupero di luoghi di pregionelle rispettive città. Questi due primi cit-tadini non hanno fatto una piega e, saputoche i soldi destinati al loro territorio sonoinvece andati alla Chiesa di Albano gra-zie alla mediazione dell’Ass.re all’Am-biente regionale Mattei, hanno fatto fintadi nulla. Neanche una parola o un com-mento.Il solo a raccogliere le notizie (sia la resti-tuzione dei contributi sia la loro nuovadestinazione) è stato il Consigliere regio-nale di Sinistra Ecologia e Libertà, Fili-berto Zaratti, che in due distinteinterrogazioni ha chiesto alla PresidentePolverini e all’Ass.re Mattei (già Sindacodecennale di Albano Laziale) chiarimentisui fatti accaduti.“Con una specie di gioco di prestigiosono ricomparsi i fondi europei cui ilParco dei Castelli Romani mesi fa avevarinunciato. Solo che invece di finanziarestrutture e attività pubbliche, saranno uti-lizzati per il restauro della Cattedrale diAlbano e del vicino Museo diocesano diAlbano, di proprietà della Curia”. Questele prime parole dell’esponente di Sel inConsiglio regionale, il quale qualche set-timana fa aveva presentato un’altra inter-rogazione con l’obiettivo di rendere

Il Consigliere regionaledi Sel, Filiberto Zaratti

nuovamente disponibile il finanziamentoper le aree protette dei Castelli. Soldi appunto tornati in possesso delParco ma che il Commissario Orciuoli e ilDirettore Giuntarelli (che intanto ha ac-cumulato anche un nuovo incarico, all’in-terno della Federparchi) hanno invecedestinato al restauro dei beni Vaticani.“Stiamo parlando di una vicenda inquie-tante e grave -ha inoltre aggiunto Zaratti-sulla quale ho presentato un’interroga-zione urgente all’Ass.re regionale all’Am-biente chiedendogli per quali ragioni sisia rinunciato all’utilizzo di fondi per iprogetti inizialmente previsti, siti in areedi proprietà pubblica, a favore di progettidi proprietà curiale e dunque privata.Nulla in contrario al restauro del museo edella Cattedrale, ma certo nel caso speci-fico è necessario fornire spiegazioni sulcambio di destinazione dei fondi”. Tanto più che “considerata la scarsitàestrema di risorse a disposizione dellearee protette e in particolare dell’EnteParco dei Castelli Romani -ha conclusol’esponente di Sel- è assolutamente neces-sario ripristinare il finanziamento per iprogetti pubblici inizialmente previsti”.Siamo rimasti invece sorpresi del silen-zio, su questa vicenda, da parte del Con-

sigliere regionale Pd, Carlo Ponzo, che dacittadino roccheggiano secondo noiavrebbe dovuto essere in prima linea nelladifesa di soldi (ben 700mila euro) desti-nati al recupero di due importanti aree diRocca di Papa ed invece ha preferito farfinta di nulla. D’altronde anche lui risiede ad Albano esi sà che l’influenza della Curia non ha li-miti, nemmeno di fronte al richiamo delsuolo natìo.

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La vita in (20) lettere

Eterno AMORE per colei che tiha donato la vita.ADOPERARSI per qualcosa dibuono è una ragione valida peressere Amati.Dare ad ALTRI e non ottenereniente in cambio, sarete giudicatiingenui, ma questo è il prezzodell’Amore.Non basta cambiare canale dellatv quando vedi un bambino mo-rire di fame in AFRICA, attivatiaffinchè esso viva.Bisogna avere il coraggio diAMARSI per tutta la vita, non atempo.Disse un politico ai cittadini: hofatto tanti sacrifici per ANDAREal Potere, adesso potete farnequalcuno anche voi.

Adi Enea Trinca

ROCCA DI PAPA 19il Segno - Giugno 2012

Sito Internet del Parco dei Castelli,se lademocraziaèanchetrasparenzadi AndreaSebastianelliSempre più le stru-mentazioni telemati-che sono in grado disostituire la carta.Nella pubblica ammi-nistrazione da anni sirincorre questa tra-sformazione, chemolti, anche in pas-sati governi per for-tuna recentementetramontati, avevanoannunciato come unarivoluzione.Nel nostro Comune lecose non sono dissi-mili. I roboanti impe-gni di trasparenza epartecipazione di chici governa, in molticasi appaiono tronfieparole di democrazianegata. Nel sito del Comune di Rocca diPapa gli atti pubblici, quando ci sono,sono pubblicati con grande ritardo. Tantoper fare un esempio, la delibera del Con-siglio Comunale numero 41 del 3 mag-gio 2012, quella che stabilisce unaumento del 20% della tassa sui rifiuti,sul sito Internet del Comune a distanzadi oltre un mese ancora non c’è. I citta-dini così non possono conoscere le moti-vazioni dell’aumento. Anche sesostanzialmente sappiamo tutti che sonoquelle di raccogliere un po’ di soldi, vistele disastrate condizioni delle casse comu-nali.Il Parco dei Castelli Romani, con il com-missariamento imposto dalla Giunta re-gionale di destra, è caduto in unacondizione ancora peggiore. Rifatto ilsito Internet del Parco (e perse molte

La sede del Parco dei Castelli Romani

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zazioni a costruire. Sono presenti solodegli anonimi elenchi, con poche e co-munque insufficienti informazioni. Lalegge prescrive la pubblicazione integraledegli atti, altro che liste striminzite dovenon compare neanche il nome del richie-dente! I responsabili del procedimento,che in termini amministrativi sono i ga-ranti dell’applicazione della legge, oltread assumersi una personale responsabilitàcirca la segretezza con cui trattano gli atti,negano un elementare diritto di controllodell’operato della Pubblica amministra-zione, che sta proprio alla base della de-mocrazia. Nel caso del Parco c’è daaggiungere un dato statisticamente imba-razzante: come è possibile che per tutte lecentinaia e centinaia di Nulla Osta il re-sponso sia sempre e comunque positivo?Già in passato questo elemento aveva at-tratto l’attenzione della Procura della Re-pubblica. La cosa infatti sembra una stranezza estride rispetto a quello che si può consta-tare nel territorio del Parco, dove più diqualche intervento appare discutibile, ecerto, non autorizzabile.

qualità di quello precedente), sono sparitii Nulla Osta, ossia gli atti attraverso iquali il Parco rilascia (o nega) le autoriz-

Nell’anno 2012 per un negozio di mq. 37 nel centro storico di Rocca di Papasi richiedono per la TARSU 346 euro; per un consumo di mc. 1 (litri 1.000) diACQUA ,euro 209. Energia elettrica, telefono, IMU sono altre spese fisse a trecifre sicure.Questo negozio produce pochissimo rifiuto secco; pochissima carta; nientevetro; niente umido. Non consuma più 4 litri di acqua al giorno.Il commercio nel centro storico è da anni in profonda crisi. Che cosa si può fare con il BILANCIO COMUNALE per sostenere questi cit-tadini che non possono e non vogliono arrendersi?

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Tarsu, acqua, Imu... le tasse aumentanoe il commercio è sempre penalizzato

ROCCA DI PAPA il Segno - Giugno 201220

Si è concluso con successo il progetto dell’Avis nelle scuole

La sensibilità del donatorecomincia dalla scuoladi Rita GattaOrmai consolidata da tempo,anche quest’anno l’iniziativapromossa dal Centro Avis diRocca di Papa ha visto la par-tecipazione attiva degli alunnidella scuola primaria dellacittà. Il progetto che ha comeobiettivo quello di sensibiliz-zare gli studenti di V e le lorofamiglie verso la solidarietà, ilvolontariato e la donazione havisto, nel corso dell’anno, lapartecipazione dei ragazzi adincontri periodici durante iquali, attraverso l’uso di diapo-sitive e brevi lezioni sono statiinformati sulle procedure esulla necessità della dona-zione; hanno avuto modo cosìdi ampliare i concetti appresi a

scuola durante le lezioni discienze e sono stati sensibiliz-zati ai valori di solidarietà,aiuto, appoggio verso i più bi-

sognosi. Il 18 maggio, pressol’Auditorium del Sacro Cuore,si è concluso questo percorsoseguito dai bambini e dalle loro

di Paola GattaLa sezione Avis di Rocca diPapa ci informa che, per tuttoil periodo estivo in occasionedella donazione del sangue,sarà eseguito il test del PSA atutti i donatori di sesso ma-schile di età compresa fra i 45e i 65 anni. Il test è molto importante per-chè permette di prevenirel’adenocarcinoma della pro-stata, che è diventata la neo-plasia più frequente neisoggetti di età superiore ai 45-

50 anni, ed è la terza causa dimorte per cancro, dopo i tu-mori del polmone e del colon-retto. “La diagnosi precoce del can-cro della prostata -ci diconoall’Avis- sta assumendo unruolo sempre più rilevante,grazie soprattutto alla determi-nazione sierica del PSA (An-tigene Prostatico Specifico),per questo motivo, l’Associa-zione Americana di Urologia(AUA) e l’Associazione Ame-ricana per il Cancro (ACS)

consigliano che tutti gli indivi-dui di sesso maschile, al disopra dei 45-50 anni di età,vengano sottoposti, almenouna volta l’anno, al dosaggiodei livelli ematici del PSA, at-traverso un semplice prelievodel sangue”.Normalmente, solo minimequantità di PSA circolano nelsangue, quindi livelli elevati ditale proteina possono indicarela presenza di un tumore infase iniziale anche se nonsempre un elevato livello diPSA è sinonimo di carcinomaprostatico. Per questo niente èpiù efficace della diagnosi pre-coce. “Così, vista la sua sem-plicità ed importanza, l’Avisdi Rocca di Papa, ha decisoanche per quest’anno d’inse-

rire, tra gli altri esami emato-chimici di routine che ven-gono eseguiti sui donatori,anche il dosaggio del PSA, ri-tenendo che il donatore, sotto-posto ad un esame nonrichiesto dalla legge, prendacoscienza dell’importanzadella donazione, non solocome atto di solidarietà versogli altri, ma anche come mo-mento di controllo preventivodella propria salute”.Per qualsiasi chiarimento, in-formazione o prenotazione pereseguire il test, ci si potrà ri-volgere presso la sede di viaCampi d’Annibale (a fiancodella Chiesa del Sacro Cuore),telefonare al n. 06-94286108oppure visitare il sitowww.avisroccadipapa.it.

Al via il test PSA per prevenire i tumori

insegnanti con entusiasmo epartecipazione attiva: i lavorigrafici e le realizzazioni pittori-che eseguite dagli alunni, sonostati premiati con buoni acqui-sto per libri e altro materialescolastico; sono stati assegnatiattestati di riconoscimento e alDirigente scolastico Prof.D’Anna è stata consegnata unatarga per l’Istituto. Presenti il Sindaco PasqualeBoccia, il dott. Mario Silvi di-rettore sanitario dell’Avis etutta l’organizzazione dell’as-sociazione di Rocca di Papache, nella persona del vice pre-sidente Bruno Eleuteri, ha rin-graziato i presenti per lapartecipazione e la collabora-zione, ricordando che il CentroAvis della nostra città ha rag-giunto da tempo l’autosuffi-cienza in termini di donazionie sta operando in modo otti-male anche nel campo dellaprevenzione. La festa si è con-clusa con una merenda offertadall’Avis alla quale i ragazzihanno partecipato con lo stessoentusiasmo profuso nel portareavanti il meritevole progetto.

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ROCCA DI PAPAil Segno - Giugno 2012 21

Il Gruppo ASA di Rocca di Papa nelle zone colpite

La Protezione Civilein soccorso dell’Emilia

di Cristiana Zarneri 30 Maggio, mi sento telefoni-camente con L’Ing. PaoloGatta, coordinatore operazionigruppo ASA, la Protezione Ci-

vile di Rocca di Papa; è partita da pocheore la colonna mobile della Regione Lazio,alla quale hanno preso parte dieci uomini,tutti esperti e qualificati, e che hanno giàoperato in Abruzzo. Sono in autostrada, direzione Modena e“Non so di preciso dove andremo”, spiegal’Ing. Gatta. “Siamo pronti ad operare siaper le operazioni di pianificazione sia perquelle di soccorso, nella nottata comince-remo l’allestimento del campo e vedremodove, in base alle priorità e seguendo le in-dicazioni della protezione civile dell’Emi-lia Romagna, sarà più opportunointervenire”. A Rocca di Papa presente ilcoordinamento che darà supporto durantetutte le fasi di aiuti e per tutto il periodonecessario, con il Presidente della Prote-zione Civile di Rocca di Papa, MarescialloMarco Cutolo, a dirigere e coordinare gliinterventi seguendo assiduamente l’evolu-zione della situazione”. “Il sindaco Pa-squale Boccia ci ha fatto un particolareaugurio di ringraziamento esprimendo lavicinanza sua personale e dell’amministra-zione - continua Gatta - e per me è motivodi orgoglio poter guidare questi eccelsi ra-gazzi che con spirito di abnegazione sisono messi a disposizione per gli interventi

dice: “Sono a San Possidonio e sono invia di stabilizzazione. La terra ancora

La Protezione Civile di Rocca di Papa in pattugliamentoper le strade di San Possidonio sommerse di macerie

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di soccorso.Siamo diecitutti di Rocca,tutti giovani…e sicuramenteanche in questaoccasione fa-ranno orgoglioalla nostraamata città eancora unavolta dimostre-ranno spirito difraternità e soli-darietà”.Lo ricontat-tiamo dome-nica 3 giugnoper saperecome evolve lasituazione. Ci

trema ed ogni giorno icampi si riempiono dipersone ormai stremateda 15 giorni di scosse...anche stamane unascossa forte… non sitrova pace... psicologica-mente l’equilibrio è pre-cario, con episodi diattacchi d’isteria… ora èimportante inviare aiutisoprattutto di tipo econo-mico. Noi –concludel’Ing. Gatta- credo cheresteremo in queste terreper molto tempo occu-pandoci di gestione epianificazione”.

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La narrazione di Piero Botti si avvarrà dei disegni di Ermanno Gatta

La storia di Rocca di Papacome non l’avete mai ascoltata

alle narrazioni e alle imma-gini che via via si scioglie-ranno nella serata. Lospettacolo, oltre a Piero Bottie ad Ermanno Gatta, si av-

varrà dell’aiuto regia di PaoloVitale e del supporto di Giu-lio Fondi. Abbiamo il timore che i postinon saranno sufficienti!

di Paola GattaLo spettacolo che si terrà lasera (ore 21,15) del prossimovenerdì 6 luglio presso il chio-sco “La casina dei pini” supiazza della Repubblica, hatutta l’aria che diventerà uno diquegli eventi che, per chi viparteciperà come spettatore,non potrà essere dimenticato.Questa volta il poliedrico au-tore e regista roccheggianoPiero Botti ha deciso di dedi-care i suoi racconti alle vicendepiù importanti che hanno carat-terizzato la storia di Rocca diPapa e, per coinvolgere glispettatori con passione e parte-cipazione, si avvarrà dei dise-gni elaborati per l’occasione dauno degli artisti più amati e ap-prezzati del paese, Ermanno

Gatta, noto anche per le vi-gnette che mensilmente pub-blica sul Segno.“La storia di Rocca di Papacome nessuno l’ha mai raccon-tata” è un titolo molto azzec-cato perchè, avendo seguitoqualche prova dello spettacolo,si ha davvero l’impressione cheniente di così innovativo, di-vertente e allo stesso tempo ri-spettoso degli eventi storici siamai stato presentato primad’ora. La firma di un autore comePiero Botti è una garanzia equesta volta sentiamo di poterdire anche prima di assistereallo spettacolo, che Piero supe-rerà se stesso. Inoltre, saràmolto interessante seguire lereazioni del pubblico di fronte

ROCCA DI PAPA22 il Segno - Giugno 2012

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ROCCA DI PAPA 23il Segno - Giugno 2012

Artisti e poeti nostrani in scena a Grottaferrata

Canzone romana e versiin dialetto roccheggiano

di Cristiana ZarneriSi è svolta lo scorso 3 giugnopresso il locale “Di Gusto” aGrottaferrata, in occasione di

una degustazione di vini tipici regionalilaziali, friulani e pugliesi, una bellissimaserata condita dai brani romaneschi diPaolo Valbonesi e la sua band “Li mejofichi der Bigonzo” con interventi fra unbrano e l’altro della poetessa e scrittriceRita Gatta. “La Canzone Romana da sempre suscita,in chi la ascolta, una miriade di emo-zioni, che vanno dal divertimento deidoppi sensi degli Stornelli cantati nelleOsterie, alla nostalgia delle splendide Se-renate, alla commozione che certi Brani,spesso tragici, regalano all’ascoltatore.Ed è per questo che probabilmente laCanzone Romana riscuote tanto successosia presso i Romani stessi che i “Fore-stieri” che tanto apprezzano questa Mu-sica Popolare. Partendo da questoassunto, “Li Mejo Fichi der Bigonzo”(nome volutamente autoironico comenella migliore tradizione Romanesca)

Lunedi 11 giugno, nel nuovissimo campoda calcio a 8 sito nel complesso del Cen-tro Sportivo Gavini Lionello, c’è stato ilcalcio d’inizio del torneo che vede impe-gnate 8 squadre ed oltre 120 iscritti che,fino alla finale che si terrà il 30 giugno, sisfideranno in 2 gironi. “I nomi delle squa-dre scelti dall’organizzazione -dichiaraSimone Pizziconi, Consigliere Delegatoalla Promozione della Città di Rocca diPapa- sono stati individuati e scelti tra inomi dei quartieri storici della città, e incampo abbiamo riportato anche le vec-chie glorie che hanno fatto la storia deiCanarini Rocca di Papa, dei Draghi Cal-cio a 5 e della Polisportiva, il tutto in unclima di festa per la città e del rispetto deiveri valori sportivi”. All’iniziativa pren-derà parte anche il Delegato allo Sport,Antonio Gentili che, oltre a far partedell’organizzazione, scenderà in campocon un uno dei Team Over 35 che proveràa dire la sua nella competizione.Frusley Soccer Promotion attraverso ilproprio sito web, seguirà e pubblicheràinterviste e risultati della manifestazione.

(P.G.)

propongono un vasto repertorio, spessorintracciato a fatica nella memoria di chiancora custodisce il ricordo dei branicantati dai nonni, ma non solo, anchebrani relativamente moderni che raccon-tano la storia di Roma e dei Romani”come dichiara Paolo Valbonesi. PaoloValbonesi e Rita Gatta sono due artistidoc di Rocca di Papa, esponenti di unacultura roccheggiana e romana che deverimanere viva ed espandersi. Bellissimi i brani romaneschi cantaticon maestria e pathos da Paolo Valbo-nesi e notevoli le poesie tratte dal libro“Svrìnguli Svrànguli” della professo-ressa Rita Gatta. Estremo piacere vedereun pubblico attento e variegato (daibambini agli anziani e tanti, tantissimi igiovani). Esportare la cultura locale,elevare al giusto rango le tradizionidelle proprie radici arricchisce interior-mente tutti noi, anche con un brivido dicommozione. Sicuramente i due artistilocali hanno tenuto alto il nome diRocca di Papa ed auspico che ci sianoulteriori manifestazioni di indubbio suc-cesso.

AuditoriumCampi d’Annibale Rocca di Papa

Chiesa del Sacro Cuore

CORSI di BALLO SOCIALELunedì 17.30 - 19.30 Balli di coppia latino-

americani e caraibici Livello intermedio

19.30 - 21.30 Balli di coppia latino-americani e caraibici

Livello avanzato

Martedì 10.30 - 12.30 Balli di gruppoe coreografici

Livello principianti

17.00 - 18.00 Balli di gruppo ecoreografici bambini

Livello principianti

18.00 - 19.00 Balli di gruppo ecoreografici ragazzi

Livello intermedio

19.00 - 20.30 Balli di gruppoe coreografici

Livello avanzato

Mercoledì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici

Livello intermedio

19.00 - 21.00 Balli di coppia standard,liscio e latino-americani

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Giovedì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici

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Per informazioni e iscrizioni potete recarvi direttamente presso la sede della scuola durante l’orario dei corsi oppure telefonare al n. 347-7007380 della Roma Dance Studio

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ROCCA DI PAPA il Segno - Giugno 201224

di Don FrancoMonterubbia-nesi*La Comunità diC a p o d a r c o ,vuole affrontare

anche a Rocca di Papa il biso-gno di case-famiglia per i gio-vani disabili, per il loro futuro,quando i genitori, che oggiportano da soli il peso dellaloro integrazione sociale, nonci saranno più. E’ il famoso“dopo di noi che fine farannoi nostri figli?”. Così in questoanno, per il bisogno di alcunepersone disabili di Rocca diPapa, in armonia con l’entelocale, con il sindaco PasqualeBoccia, nella sua passione, ab-biamo cercato di poter usu-fruire di due struttureattualmente chiuse apparte-nenti a istituti religiosi femmi-nili del territorio per crearvi lacasa famiglia. La riposta, perora negativa, non ci fa desi-stere dal ritentare la cosa conuna più opportuna richiesta.L’Associazione Aurora, che daanni lavora con i disabili contanto amore, partecipò alla ri-chiesta con l’invito pressantedelle mamme, preoccupate delfuturo dei figli, ad accoglierela nostra richiesta presso lesuore. La casa famiglia è unavera necessità per il processodi autonomia sul piano rela-zionale che i ragazzi disabili,mano a mano, devono com-piere durante la vita dei lorogenitori, anche perché nonoffre loro nulla dopo l’integra-zione scolastica. La casa fami-

glia può essere come una se-conda casa, dove si abilitinosempre più verso la loro indi-pendenza protetta nell’ambito

“L’attenzione verso i diversamente abili deve essere dimostrata nei fatti”

La proposta di Capodarcoper la città di Rocca di Papa

così superato, a poco a poco, ele case-famiglia che sogniamodi fare ai Castelli nascerannosu questa preparazione pro-fonda, su cui anche i giovanisi misureranno, anche comeoperatori futuri della loro inte-grazione sociale. Così bisognasuperare il limite dei labora-tori protetti, in cui a volte i di-sabili vengono costretti avivere il loro tempo, quasi aparcheggio. Perché il territorionon si apre ad essi, alla lorointegrazione, e li emargina,mentre essi possono essere,come diceva Papa GiovanniPaolo II, “i testimoni privile-giati di una umanità acco-gliente”.Noi sogniamo laboratori so-ciali dove il lavoro sia vero,integrato con il territorio suvere attività produttive, com-merciabili, di beni prodotti chesignifichino la utilità socialedei disabili. Per cui il sognopiù grande è che le case fami-glia siano integrate con la na-tura: siano perlopiù fattoriesociali, come la nostra realtàdi Grottaferrata splendida-mente realizza. Tante fattoriesociali dove i giovani sogninoanche il loro ritorno alla terracome ambiti dove la cittàpossa respirare una armoniapiù profonda con la natura.L’agricoltura sociale è una op-portunità della polifunziona-lità che l’agricoltura può averee che può essere una vera ri-voluzione di cui oggi la so-cietà ha bisogno. ECapodarco, con la sua coope-rativa Agricoltura Capodarco,è proprio promotrice della na-scita in Italia del Forum Na-zionale dell’Agricolturasociale.Tocca ai giovani cogliere que-sta opportunità, aiutarci a svi-luppare queste cose, anche aRocca di Papa. E’ questo l’ap-pello che rivolgiamo ai gio-vani di Vagamente, di cuiconosciamo anche la sensibi-lità nei riguardi dei giovani di-sabili dell’AssociazioneAurora. Li invitiamo a so-gnare ciò con noi.

* Fondatore dellaComunità di Capodarco

di una socializzazione doveanche i giovani volontari, ope-ratori, amici, si sentono a casaloro e aiutano i disabili a cre-scere. Una casa aperta piena dicreatività, di socializzazione.Case-famiglia da realizzaresoprattutto dall’ente locale sulpiano sociale e non sanitario,con il concorso anche del pro-fit. E’ l’esperienza che noi stiamofacendo con la casa famigliaMilly e Memmo a Grottafer-rata, dove stiamo sperimen-tando questo processo dicrescita e dove vediamo ungrande sviluppo della perso-nalità dei ragazzi accolti nelleloro difficoltà. Il futuro ango-scioso di quando non vi sa-ranno più i loro genitori viene

Emaila Marmi Sncdi Orofino Prospero

Via San Sebastiano, 4300040 Rocca di Papa (Rm)Tel: 06-94790065 Fax: 06-9494053

mail: [email protected]

Don Franco e il Sindaco Boccia in occasione dell’incontro con alcuni ragazzi africani

Alcuni giovani ospiti di Capodarco durante un’esibizione ai Campi d’Annibale

il Segno - Giugno 2012 25

Cultura e ... dintorni

Seconda partedi Andrea SebastianelliIl 27 settembre 1926, una let-tera anonima viene recapitataal Capo della Polizia. Questo

il testo della missiva: “Eccellenza, sentoil dovere di segnalare a V. E. una personapericolosa al nostro partito. Un anar-chico, iscritto al partito comunista, ricer-cato dalla Regia Questura di Rocca diPapa, ed è Arduino Gatta, che abita inRoma via Tasso 6 primo piano, con duefratelli iscritti allo stesso partito. Tantoper norma dell’E. V. devotissimo fasci-sta”. Il Capo della Polizia invia immedia-tamente una nota al Questore di Romache dispone subito i dovuti accertamentida cui viene confermato l’indirizzo se-gnalato. Risulta vero che Arduino Gatta“coabita con i fratelli Fulvio d’anni 27cameriere e Mario d’anni 19, disoccu-pato, i quali finora non risulta che appar-tengano al partito comunista”. La notatermina precisando che “l’Arma dei CC.RR. Di Rocca di Papa interessata al ri-guardo comunica che il Gatta Arduinonon è colà ricercato”. Da quest’ultimabreve segnalazione, visto che l’anonimofaceva riferimento alla Questura roccheg-giana (che non esisteva perché nel paesevi era solo il Comando dei Carabinieri) ea una presunta iscrizione al partito comu-nista (cosa risultata falsa), è ipotizzabileche a scrivere la lettera d’accusa nei con-fronti di Arduino sia stato un cittadino ro-mano che conosceva il Gatta in modopiuttosto superficiale, un collega di la-voro o semplicemente un vicino di casa.

Dopo l’attentato a Mussolini scatta la repressione contro gli antifascistiIl 31 ottobre 1926 a Bologna, durante unavisita ufficiale, viene sparato un colpo dipistola contro Mussolini. Il clima in Italiasi fa più cupo. L’attentato offre il pretestoal Regime per mettere in atto una serie diviolenze verso esponenti antifascisti conil varo di leggi speciali repressive. Così,il 2 dicembre del ’26, Arduino Gattaviene assegnato al confino politico per treanni presso la colonia di Lampedusa, lastessa colonia che alla fine dell’Ottocentoaveva ospitato Gaetano Bresci ed ErricoMalatesta. Sull’isola, il 3 dicembre 1927,Arduino subisce un nuovo arresto. Il 27marzo dello stesso anno viene trasferitonella colonia di Ustica. Due mesi dopo,su disposizione del Capo del GovernoBenito Mussolini, gli viene concessa lalibertà condizionata.Questi atti di clemenza in realtà nascon-devano quasi sempre vere e proprieazioni di polizia, il tentativo cioè di con-tinuare le indagini al fine di scoprire altricollegamenti degli arrestati che, senten-

dosi di nuovo liberi, potevano riprenderele relazioni con gli ambienti politici messial bando (comunisti, socialisti, anarchici,ecc.). Arduino torna a Roma il 31 maggioe subito la Prefettura dispone attenta econtinua sorveglianza.

Continuano le perquisizioni presso l’abitazione di Arduino GattaAltre perquisizioni vengono eseguite invia Tasso allo scopo di trovare nomi e in-dirizzi di altri anarchici o comunisti concui il Gatta poteva essere ancora in con-tatto. Ma una nota del Questore di Romadel 13 luglio 1927, informa che “non è ri-sultato che egli sia in corrispondenza concompagni di fede residenti in Francia edin Germania. Non ha fatto parte di alcungruppo –prosegue il Questore- dilettan-dosi solo a leggere riviste nazionali e stra-niere”. Viene nuovamente arrestato l’11settembre per l’accusa di furto nella colo-nia di Ustica, avvenuto durante il suo con-fino. Ma anche questa volta viene assoltoe il 31 gennaio 1928 lascia il carcere diRegina Coeli. Perquisizioni e arresti pro-vocano la reazione della moglie di Arduino,Paola Fabrizi, che chiede udienza al Mini-stro dell’Interno per lamentare le continuemolestie subite dal marito. La risposta delQuestore di Roma al Ministero non si fa at-tendere: “Da qualche tempo non ha datoluogo a rilievi sulla sua condotta politicama non ha dato segni evidenti di avere ab-bandonato i principi anarchici che in pas-sato professava apertamente. Per talemotivo –continua il Prefetto nella missivadel 5 giugno ’28- egli nella ricorrenza delNatale di Roma è stato fermato per motividi pubblica sicurezza […]. Non si ritieneopportuno –conclude- che egli sia radiatodallo schedario dei sovversivi e pertantocontinua ad essere attentamente vigilato”.

Considerato sempre “uomo pericoloso”, Arduino Gatta viene arrestato varie volte

LLaa ssttoorriiaa ddeellll’’aannaarrcchhiiccoo rroocccchheeggggiiaannoo AArrdduuiinnoo GGaattttaa//22

Ancora per due anni la sorveglianza sulGatta avviene in maniera frenetica. Il 20febbraio 1930, una nota della Prefetturadi Roma lo definisce di nuovo “perico-loso in linea politica” mantenendo il suonome nell’elenco “delle persone da arre-starsi in determinate contingenze”. IlQuestore, infatti, lo ritiene capace “incaso di turbamento dell’ordine pubblico,di prendere parte ad azioni criminose col-lettive” e per questo viene inserito nel-l’elenco delle persone pericolose, nellacategoria 3za, da arrestarsi nei giorni disvolgimento di particolari manifestazioni,Questo regime di costrizione lo aveva giàvisto fermare dalla Polizia in varie circo-stanze: dal 7 al 9 dicembre 1929 in occa-sione della visita del Re d’Italia, VittorioEmanuele III, al Pontefice; dal 28 dicem-bre 1929 al 18 gennaio 1930 a causa dellenozze del Principe ereditario.Il Prefetto, non contento di ciò, al fine dievitare eventuali tentativi di espatrio di-rama a tutte le Questure del Regno unacircolare con i dati salienti di Arduino,chiedendone infine l’iscrizione nella ru-brica di frontiera.Con la morte, nel 1932, dell’anziano lea-der anarchico Errico Malatesta, i controllisi fanno più serrati e, a causa di questo,anche la situazione di Arduino precipita.

2/Continua

UUnn uuoommoo ppeerriiccoolloossoo ppeerr iill ffaasscciissmmoo

Arduino Gatta

CULTURA il Segno - Giugno 201226

Gli autori dei Castelli alle Scuderie Aldobrandini

Scrittori e poeti raccontano i libri

stavolta la nostra città ha avuto rappresen-tanti illustri in Maria Pia Santangeli, pub-blicamente e più volte ringraziata dagliorganizzatori per la sua preziosa collabo-razione indispensabile per l’ottima riu-scita della manifestazione; citato ancheGabriele Novelli, assente per motivi disalute, ma presente con le sue opere.Nella sala vicina, invece, bella mostrahanno fatto le opere edite da Case editricidel territorio: Archeo Club d’Italia Ari-cino-Nemorense, AssociazioneTuscolana Amici di Frascati, Avverbi,Blitri, Castelli Romani, Cavour Libri,Controluce, Edizioni Interculturali Uno,EffepiLibri, Il Refuso, Libro Aperto,Parco Regionale dei Castelli Romani,Scorpius.Intermezzi musicali hanno allietato questiincontri: anche qui un nostro concitta-dino, Stefano Troìa che con la sua chi-tarra, insieme a Patrizia Salvetti al flauto,ha presentato diversi brani musicali. Questa interessante manifestazione, natadall’idea di riunire scrittori, poeti e intel-lettuali del territorio è partita da ungruppo di autori che periodicamente sisono riuniti nella Biblioteca Archivio sto-rico comunale di Frascati con interessantiscambi di esperienze letterarie. Hannofatto seguito dei Reading letterari a Roccadi Papa, Ciampino, Ariccia, Monte PorzioCatone, Marino e Lanuvio con il patroci-nio dei Comuni interessati. Un momento di condivisione forte, unmessaggio che nel nostro territorio castel-lano ci sono eccellenze nascoste chevanno valorizzate e case editrici che pro-ducono cultura, il tutto visto senza bar-riere, confini, limiti di territorialità. Eproprio per questo ci si augura che moltoprossime manifestazioni possano essereorganizzate in tutto il territorio seguendol’originale esempio della Biblioteca fra-scatana, sperando che, nonostante questaterribile crisi che ci attanaglia, ogni Am-ministrazione trovi prioritario nelle sueprogrammazioni di bilancio, dare spazioanche alla Cultura con l’iniziale maiu-scola.

di Rita GattaUna festa gioiosa legata ailibri, coinvolgente come ungiallo, appassionante comeun romanzo d’amore, briosa

e fresca come il ricettario dei cocktail,meditativa come un saggio, leggera comeuna poesia… questa è stata la recente ma-nifestazione (dal 1° al 3 giugno) da pococonclusasi nelle Scuderie Aldobrandini diFrascati, “Castelli di Scrittori”. Si è trat-tato di una splendida Rassegna dell’Edi-toria locale, con mostra di libri di Caseeditrici del territorio castellano, in com-pagnia degli Autori dei Castelli Romani. Nello scenario museale ricco di preziosireperti storici del nostro passato, unagrande mostra di libri dal contenuto piùvario: saggistica, narrativa, poesia, ro-manzi; numerosi e interessanti i libriesposti nella prima sala, dove poi nelcorso dei tre giorni si sono svolti gli in-contri letterari. Il primo giugno l’inaugurazione, conclu-sasi poi con l’Aperitivo con l’Autore, èstata molto partecipata: erano presenti leAutorità cittadine di Frascati con il Sin-daco Stefano Di Tommaso, gli Assessori

Gianpaolo Senzacqua e Armanda Tavanicon il critico letterario Fabrizio Patriarca.Coordinatrice Rosanna Massi, direttricedella Biblioteca Archivio Storico comu-nale di Frascati. Nei giorni successivi si sono succeduti gliincontri letterari con le Nuove leve discrittori e, tra queste, la nostra brava Au-rora De Luca che ha recitato le sue poesieleggere, appassionate, ricche di senti-mento; nel pomeriggio del 2 giugno èstata la volta degli Autori Freschi distampa: ciascuno di loro ha regalato alpubblico in ascolto pagine e immagini deiloro recenti lavori letterari. Il terzo e ul-timo giorno ha visto in orario antimeri-diano, la presenza di storici castellanicoordinati dall’Assessore Gianpaolo Sen-zacqua; tra essi anche il nostro concitta-dino Carlo Cofini, direttore dellaBiblioteca comunale della nostra città cheha presentato il suo libro “La Repubblicadi Rocca di Papa”, ricerca storica che do-cumenta quando i nostri antenati nel 1855si ribellarono al potere dispotico dei Co-lonna. Nel pomeriggio è stata la voltadegli Scrittori d’Annata con le loro operedate alla stampa prima del 2011: anche

di Grazia Bigonzoni* Dopo il successo e la nu-trita partecipazione alcorso per i familiari deimalati di Alzheimer, te-nuto dalla dott.ssa Soldo-vieri, come promesso inquella sede, l’8 maggioabbiamo dato vita all’as-sociazione “AlzheimerCastelli Romani”, grazieall’impegno di un gruppodi volontari che, affiancatida professionisti esperti inmateria, mettono a dispo-sizione tempo e risorse perfornire supporto a chi ècoinvolto, direttamente oindirettamente, nella pato-logia di Alzheimer.Un sostegno concreto a fa-vore di malati, familiari ecaregivers nell’affrontarele difficoltà quotidiane le-

gate alla malattia. Un sup-porto alla ricerca, attra-verso la costituzione di uncomitato scientifico inter-disciplinare e multilivello.Informazioni continue edaggiornate attraverso lapresenza dei volontaripresso il Centro culturaleAlcide De Gasperi in viaGaribaldi 23 a Genzano(ogni martedì dalle 17,00alle 19,00 e il primo mar-tedì di ogni mese fino alle21,00), una linea telefo-nica dedicata di prossimaintroduzione (n. provviso-rio: 339.5622897), un in-dirizzo mail sempre attivo(a lzheimercas te l l i [email protected]) e la pre-senza sui social network(richiedere l’adesione viamail).

La presenza sul territorioè garantita dai volontariattraverso iniziative vicinea chi soffre.L’associazione è stata pre-sente con uno stand infor-mativo anche al Forumdei Castelli Romani svol-tosi recentemente ad Al-bano in Piazza Pia.Augurandoci con questainiziativa di portare uncontributo concreto e soli-dale a quanti sono quoti-dianamente coinvolti nellaproblematica dell’Alzhei-mer, invitiamo chiunquefosse interessato all’ini-ziativa per richieste disupporto o anche per aiu-tarci nel nostro operato, acontattarci.* Presidente “Alzheimer

Castelli Romani”

Per sostenere i malati e i familiariAnche ai Castelli l’Associazione che combatte l’Alzheimer

CULTURAil Segno - Giugno 2012 27

di Loredana Massaro“Il problema vero della depres-sione è che non la puoi raccon-tare, non la puoi descrivere. Èinvisibile. E non è uguale pertutti. Ma per tutti è un male pro-fondo e assoluto. E va affrontata,perché tanto non si scappa”. Ve-ronica Pivetti decide in questolibro di condividere con i lettoriil periodo più buio della sua vita.Quando, ammalatasi alla tiroide,cade in una depressione grave edifficilmente curabile perché in-contra medici che non dannopeso alle sue parole. “Sono anniinfami – scrive Veronica -, anninei quali mi sono detta continua-

senza censura verso i momentipiù dolorosi che, come tantevolte accade, finiscono per di-ventare paradossalmente anche ipiù comici. Poi finalmente ungiorno, Veronica ricomincia avedere la luce e a uscire dal-l’oscuro labirinto con autenticaforza e con la disinvoltura di unavera attrice (soprattutto nelmondo dello spettacolo, tutti de-vono essere su di giri e sempresmaglianti e guai a far trasparireuna debolezza). Il coraggio in-somma di una donna che rac-conta, con un sorriso che haancora qualche traccia di malin-conia, la sua depressione. Così questo libro ci fa rifletteresu una malattia che ha segni esintomi profondamente dolorosie sembra non lasciare spazio adalcuna speranza. Ma dalla qualein realtà è possibile guarire e latestimonianza di Veronica Pi-vetti è all’insegna di questa spe-ranza. Il libro non è un librotriste ma anzi è solare, allegro,positivo. Si legge con interesse,partecipazione e curiosità.Si deve avere il coraggio digioire con chi gioisce e pian-gere insieme con chi piange. Diquesto ha bisogno una personadepressa, che qualcuno la ac-compagni nel suo cammino,come fosse un qualunque cam-mino, procedendole accantosenza compatire, cercare diconsolare, o di far distrarre. Inquesto modo dobbiamo predi-sporci al libro di Veronica.

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di Vincenzo RufiniUno degli aspettideteriori del-l’animo umanoconsiste nella so-praffazione eser-

citata verso i propri simili; ciòha avuto una configurazioneben precisa nel corso dei secolinella forma bieca assunta dallapirateria, la cui versione più fa-mosa che è entrata nell’imma-ginario collettivo è quellaesercitata, nei secoli 16° e 17°,ai danni dei velieri che face-vano la spola dal nuovomondo, appena scoperto, e lavecchia Europa. Il tutto im-mortalato, nel ventesimo se-colo, da una imponenteproduzione cinematografica,rivestita da un artefatto roman-ticismo, con cui Hollywood hadeliziato miriadi di platee intutto il mondo.Oggi questi pirati non esistonopiù, ve ne sono di squallidiepigoni che operano al largodella Somalia e in parte del-l’oceano Indiano, di cui ancheimbarcazioni italiane sonostate recenti prede.Il sostantivo pirata ha mutatogradualmente accezione; lo siusa per identificare gli espertidi informatica (gli Hackers), iquali si intromettono nei cir-cuiti elettronici più sofisticatial fine di paralizzare i sistemiinformatici; lo si usa per me-glio definire gli operatori fi-nanziari senza scrupoli cheprendono d’assalto le renditeeconomiche che sono la linfaoperativa dei mercati, e daqualche tempo a questa parteanche gli stati nazionali, di cuila Grecia costituisce l’esempiopiù eclatante.Il loro cinismo è senza fine, laloro sete finanziaria è inestin-guibile, danno l’assalto senzaneppure concepire le macerieche il loro triste operare lascia;Stati nazionali che finiscononella crudele morsa di codestispeculatori, ertisi a nuovi pi-rati, vedono peggiorare le lorocondizioni economiche e ve-dono ridurre il livello di vitadelle loro popolazioni. La Grecia, sbranata da costoro,

vataggio onde cercare di met-tere in salvo la vita e le pochecose da cui non ci si voleva se-parare. Triste destino per quella che èstata la culla della civiltà occi-dentale; quella terra dove,oltre al culto dei miti arcaici, èstato edificato quell’architraveche è il pensiero razionale,base di tutta la civiltà dell’Oc-cidente. La terra dove ha vistola luce l’antica Agorà, lapiazza, dove i cittadini pote-vano riunirsi in assemblea edesprimere la loro opinione; laterra che ha elaborato la con-dizione tragica, riflettentesinelle opere di Eschilo, di So-focle e di Euripide, diluendolanel pensiero razionale. Giu-stappunto Federico Nietzscheasseriva che i greci erano ra-zionali per sfuggire alla lorocondizione tragica; già Nietz-sche, l’archiviatore della me-tafisica.La Grecia ha dato molto almondo, gli ha conferito lelinee guida su cui percorrere ilsentiero umano; il bastione del

razionalismo è stato il faro cheha illuminato lo scibile umanonelle tenebre del suo camminoevolutivo. Al giorno d’oggi diquella civiltà ci rimangono,oltre alla storia, alla filosofia,al teatro e alla letteratura,poche vestigia sopravvissuteattraverso il tempo; la Greciaattuale è diversa dall’Elladeprimordiale, i suoi abitanti nondiscutono più nella miticaAgorà ed il pensiero razionaledeve essere rimasto un’elucu-brazione teorica, visto che nonè stato messo in pratica persalvaguardare la nazione. Il tempo andato rimane solonei ricordi, il tempo presente èforiero solo di una visione ne-gativa. L’Ellade/Grecia sem-bra che stia per essereaccantonata dalla storia; tristeepilogo per chi elaborò il con-cetto “dell'uomo misura ditutte le cose”; non avendo piùun Prométeo che giunge inloro aiuto e come asserisceEschilo nell’omonima trage-dia: “Ecco i fatti, e non più leparole”.

La Grecia deltempo andato

Invito alla letturaHosmesso dipiangere

mente che era inu-tile vivere così. Iltempo triste sem-bra sempre tempoperso”. Il suo racconto ètoccante e onesto,

ha assunto la fi-sionomia di que-gli antichi velieriche dopo varic a n non egg i a -menti si appresta-vano a colare apicco, mentre abordo si cerca-vano improbabiliscialuppe di sal-

Corso della Costituente, 10Rocca di Papa

Tel. 329-5635482

28 il Segno - Giugno 2012STORIE

olte erano ormai lenotti che mi compa-riva in sogno. Ma,

posta sulla facciata di un fabbricatod’epoca che si erge su uno dei lati dellaPiazza: in quell’angolo cioè che mi appa-riva ormai perduto e dimenticato. La la-pide era dominata dal profilo di unpersonaggio situato al centro di una formabronzea circolare applicata in alto, sulla si-nistra. Una lunga frase, postagli a fianco,inneggiava alla bellezza unica dei luoghi.Notai con sorpresa che quel profilo era si-mile al profilo del personaggio dei mieisogni.

MM

gante. Ma si era trasformata anche in unapresenza indispensabile: mi resi conto chemi ero affezionato ad essa.

così quella notte medesima, puntan-dogli minaccioso l’indice contro:-Ma tu sei...!- lo apostrofai perento-

riamente. - Sì – mi rispose finalmente – Sì,sono proprio io! - E continuò: - Mi sentoabbandonato. Fate qualche cosa. Bastereb-bero poche cose. Quando viaggiavo per laPenisola non mi imbattei mai in un luogopiù bello di questo. Tanto che lo descrissinei Miei Ricordi in modo che, pensai al-lora, anche i miei futuri lettori potesserogoderne per sempre: in qualsiasi epoca eluogo fossero vissuti... Adesso tocca a voi!- Il mistero si era risolto infine ed io misorpresi a chiedere perdono a quel perso-naggio. Perdono per averlo così malaugu-ratamente dimenticato. (maggio 2012)

I L R A C C O N T O D E L M E S E

Massimo...perdonaci

di Noga

potete credermi o no, non sa-pevo chi fosse. Non riuscivo ariconoscerlo. Aveva sempreuna espressione corrucciata,difficile da interpretare. Al-cune volte sembrava arrab-biato; altre offeso e quindi, unattimo dopo, deluso e poi epoi... Qualche volta minac-ciava di colpirmi con il suo ba-stone da passeggio: allora conun moto istintivo mi ritraevonel letto aspettando che arri-vasse il colpo sulla schiena.Durante una di quelle notti,nel dormiveglia, mi decisi e lointerrogai: - Ma chi sei? Vuoidirmelo una buona volta! Ma niente: non riuscivo a ti-rargli fuori una, seppur breve,frase di spiegazione. Con ilpassare del tempo, quella vi-sita notturna era diventata unaossessione che si rivelavasempre più misteriosa e intri-

OO rmai ogni sera nell’accingermi a co-ricarmi speravo di poter incontrarequel personaggio. E, mano a mano

che i giorni passavano, l’incorporea pre-senza si delineava sempre meglio fino aquando riuscii a ricordarla nei particolari:era alta di statura, il suo profilo presentavadei tratti di nobiltà, l’abbigliamento gli ca-deva a pennello e nell’insieme sembravaricalcata su modelli ottocenteschi. Soprat-tutto il panciotto aderiva perfettamente allafigura agile e snella sempre atteggiata, cosìmi appariva, come fosse in attesa di unamia richiesta o di una mia spiegazione. Masi ostinava regolarmente a non parlare e anon dirmi il suo nome e del perché, quasiogni notte, mi faceva la sua visita discretae, per me, ormai indispensabile: senza lasua rassicurante presenza non avrei potutodormire tranquillamente. E così, anche du-rante il giorno, cominciai a essere afflittoda un costante e struggente desiderio di sa-pere chi fosse quel personaggio notturno.Non riuscivo proprio a metterlo a fuoco. Poi un giorno mi sorpresi a osservare, conuna attenzione inconsueta, la grande lapide

EE

Dedicata ai terremotati dell’Emilia Ro-magna e a tutti quelli che si sentono an-cora, nonostante tutto, figli di un’Italiaancora non persa. Dedicata a me che credo nel Rispetto!

Egregio Signor Presidente,

non so spiegarle e forse non voglio spie-garle il motivo di questa lettera ma soloscrivere un mio pensiero.La vita è dispettosa, una scimmia ose-rei dire, e come tale imprevedibile. Lei questo però lo sa.La vita sa essere indulgente e tolle-rante.Lei questo già lo sa.La vita regala sorrisi e pianti.Lei questo lo ha vissuto.La Vita è legata alla terra, la terra alcielo, il cielo a DIO.Lei crede in DIO?

La Vita vuole il rispetto, segreto pervivere... Signor Presidente, Lei conosceil rispetto?Il rispetto Signor Presidente, il rispettodegli esseri umani, della natura, diquella legge Divina che dice: “Ama ilProssimo tuo come te stesso”, il coman-damento per eccellenza che Gesù definìessere il primo fra tutti!Obsoleti cingolati, obsolete divise, ca-valli e cani sfruttati, uomini che nonvorrebbero ma che devono... clapclap dimani non sincere e telecamere su unevento che gli italiani non gradiscono... Case distrutte, parte di storia andata,vite spezzate e imminenti priorità dasbrigare. Sciacalli a trafugare, paure acui badare, una terra che trema senzatregua...

Signor Presidente, Lei ha fatto la sua scelta e l’amarezzadella sua scelta accompagna me e mi-gliaia di Italiani!

Rammenti Signor Presidente: Ama il Prossimo tuo come te stesso, ilcomandamento per eccellenza che Gesùdefinì essere il primo fra tutti! (che il li-bero arbitrio non ci porti a calpestare levite altrui).

di Stefania Colasanti

Frammentidi Scrittura

Lettera aNapolitano

Professionista del settore editoriascrittore, autore di vari romanzi e sceneggiature

offresiper revisione, editing, riscrittura testi di narrativa,

saggistica, sceneggiature e articoli.Contatti: tel. 06/35452710 cell. 388/4929178 mail: [email protected]

29il Segno - Giugno 2012LA STORIA

Il libro è stato presentato il 10 maggio nell’Aula Consiliare di Rocca di Papa

Con “Gli strateghi” ricordandola vita di Giulio Lupardini

zione (che ancor più si acui-sce scrivendo oggi questerighe, perché Nonno Giulio ciha lasciati pochi giorni fa).Un nonno, di quelli che inogni famiglia del passato riu-nivano accanto al focolaregiovani e meno giovani in-cantandoli con i racconti dellaloro vita, stimolando curiositàe domande: questa immagineha richiamato alla memoria lapresentazione del suo libro“Gli strateghi” (Ed. Rivistastorica dei Castelli Romani).La copertina del libro rafforzail titolo dell’opera, voluta-mente ironico e fortementecritico verso tutti coloro che,investiti di poteri di comando,durante il secondo conflittomondiale, si sono poi rivelatiinefficaci e irresponsabili neiconfronti dei soldati loro affi-dati.

di Rita GattaUn reticolato difilo spinato conpaletti di legno,eretto sulla sabbia

in riva al mare: doveva, se-condo le utopistiche previ-sioni dei comandanti,impedire lo sbarco degli Al-leati. La trincea, di per sé ridi-cola, fu spazzata via la nottestessa dal mare. Questa la si-gnificativa copertina, su pro-getto grafico di PieroGentilini, del libro di GiulioLupardini, presentato nel-l’Aula Consiliare di Rocca diPapa alla presenza delle Auto-rità cittadine lo scorso 10maggio. Classe 1920, l’anziano autoreha regalato quel giorno al se-lezionato pubblico momentidi riflessione e di commo-

La poesia del mesedi Anna Giovanetti

Io me recordo che quandu etero riazzae stea nu spolizziu ar Tufo o ‘a Chiesase radunea n’gruppettu dello a croce on’piazzapecchè etera usanza de i a vede a sposa;‘e giovinotte ieanu n’siemi ae madri peremmira da vecinuse etera mejo u velu cortu o a coda longa

che strucia;noa riazzielli mmece faciammo a cure a chirivea pe primu loco fore au sagratu pe fa ‘a rucia.

Pecchè quandu esceanu i sposi consacratie se scambieanu i primi baci da moje e marituallora cominceanu a tira, tutti l’invitati,confetti po’ de lire n’siemi ao risucosì noa ci faciammo e saccocciatede confetti e de lire, quasi na cinquantinae tutti contenti iammo spensieratia compracci i pescetti loco a Nunziatina.

Mo’ a rucia n’saccoccia cia fa chi ci commanna

‘A rucia

e non se tratta più de nicalette,mo’ sta l'euro che ci cchiappa n’canna e ci fa parla da soli giornu e notte.

Issi se riccanu e po’ n’televisio’ piagnenu(pe finta)e a noa ci dicenu che ci vou naru po’ de sa-crificiche tenemo ancora da stregna a cinta, e da spetta pe tiempi più felici.

Ma spetta spetta e a luce non se vedenoa ci n’vecchiemo e ormai ci remane soluche a rassegnazio’.I giovani però non teu più ne pazienza ne fedee gira gira farau ‘a Rivoluzio’.

L’incontro è stato introdottodalla dott.ssa Antonia Dilo-nardo, presidente dell’Asso-ciazione culturaleL’Osservatorio, alla qualesono stati destinati i simbolicicinque euro pagati per l’ac-quisto del libro, regalatodall’autore. La somma rac-colta servirà per finanziare ilprogetto di un futuro Museodel bosco, da anni nel cassettoe nei pensieri di Maria PiaSantangeli, autrice tra gli altri,del libro “Boscaioli e carbo-nai” (Edilet). La stessa autriceha presentato l’opera dellaquale ha curato la revisione ela pubblicazione. Durantel’incontro la Santangeli ha vo-luto mettere in risalto il valoredella testimonianza orale,confermata poi, in un succes-sivo intervento, dal dott. Clau-dio Santangeli, storico earchivista: la vita quotidianapuò rappresentare l’essenzadella storia.Il libro di Nonno Giulio faràinfatti ricordare a tutti noi esoprattutto alle future genera-zioni, come gli Italiani furonomandati allo sbaraglio senzaalcuno scrupolo: partironoquei giovani soldati nel ‘39senza calzini, con le pezze aipiedi, con una preparazionemilitare inesistente, armi ridi-cole e sorpassate; leggendo lepagine del suo racconto, sa-remo con lui e rivivremo lesue vicissitudini in Sicilia e

nella ex-Jugoslavia, il suorientro a piedi, da sbandato,conosceremo il valore degliaffetti, amicizie, legami chenel momento più critico dellasua vita lo hanno sostenuto inquei giorni drammatici.Quel giorno Nonno Giulio ciha fatto commuovere quandola brava Maria Rita Panci, convoce ferma ed espressiva, haletto dalle pagine del libro delrientro nel 1946 del soldatoLupardini a Rocca di Papa: ilpensiero di ciascuno di noi ècorso ai propri cari presenti inquel periodo difficile, le diffi-coltà sopportate, il pianto peri caduti sotto i bombarda-menti, la fame, gli stenti… eora corre anche al ricordo del-l’anziano scrittore che convoce chiara, pur se lenta, ri-cordava ai presenti la folliadella guerra come un criminecontro l’uomo. La sua storia narrata sarà unatestimonianza che aiuterà acostruire il passato e a viverein esso con chi ci ha precedutiin quei giorni terribili, quandol’umana follia ha decretato lasorte di migliaia di nostri fra-telli privandoli della loro vitao, nel migliore dei casi, deisogni, delle speranze e dellafiducia nel futuro. La sua vocescritta sarà per tutti un monitoaffinché nel prossimo, cia-scuno di noi, sappia vederel’Uomo e in esso lo spiritodella vita.

La presentazione del libro di Giulio Lupardini

MUSICA il Segno - Giugno 201230

Retrospettive musicalidi Massimo Onesti

e imprevedibili di JimmyPage alla chitarra con la vocesensuale e spavalda di RobertPlant che sembra caricarsi ad-dosso tutto l’entusiasmo sel-vaggio e sessuale dell’epoca.Epoca che vede andare di paripasso l’evoluzione sociale e dicostume con la musica quasicome un gioco a rimpiattinodove c’è un fitto e continuoscambio di messaggi culturali

e rivoluzionari che contribui-scono al progresso generale ditutta la società e se nella mu-sica degli anni ‘60 moltigruppi erano stati fautori dellosviluppo d’idee (ricordiamofra tutti i Rolling Stones, BobDylan e la sua The Band,Beatles, Jim Morrison andThe Doors, Jimy Hendrixand The Experienced) oraalla fine di quel decennio,

Io credo che mai s’era visto, enon so se mai più si vedrà,album d’esordio più esplosivoe fragoroso di quello del primoLed Zeppelin. Quello che col-pisce subito sin dalle primebattute è la pulizia e la potenzadel sound in un genere come ilrockblues, dal quale proven-gono i membri soprattutto conil chitarrista Jimmy Page,usualmente grezzo e non moltoraffinato.Molti, quasi tutti, sono i pezzicapolavoro in questo disco:dall’intro rockroll di GoodTimes Bad Times, alla ballataacustica, struggente e solare diBaby I’m gonna Leave you,alla tormentata Dazed andConfused, alla tesissima Com-munication breakdown fino aquella che io ritengo la can-zone manifesto del gruppo(How many more times) dove

quando la prima fase diquell’enorme energia rivolu-zionaria ormai si stava conso-lidando e affermandosi nellarealtà del vivere quotidiano,ecco che band come i LedZeppelin e anche Deep Pur-ple, Black Sabbath produ-cono un Rock molto piùrisoluto e anche di tecnicaqualitativa più alta dove i fer-menti hippie e di liberazionesessuale hanno meno bisognodelle ballate di protesta diDylan o della poesia visiona-ria e apocalittica di Jim Mor-rison, della trasgressivitàanticonformista dei RollingStones o degli ammiccamentisdolcinati da prime festiccioledei Beatles.

1/Continua

si evidenzia intutto il suosplendore ilrock sano edenergico deiLed Zeppelinche magica-mente assem-bla la ritmicapotente e ve-loce di JohnBonham alfraseggio ele-gante e cupa-mente harddel basso diJonh PaulJones, ai riffdolcementeschizofrenici

di Miky InvernoL’Associazione culturale“Bocca di Rosa e altre Sto-rie...” è stata fondata nel 2004a Marghera (Venezia) con l’in-tento specifico di divulgarel’opera di Fabrizio De Andréattraverso una mostra esposi-tiva itinerante, costituita dal-l’intera discografia,bibliografia ed altro materialeinteressante (stampe, foto, rivi-ste, poster…). La collezione privata, conpezzi tutti in versione originalee rara, è da noi posseduta inquanto collezionisti discogra-fici del periodo musicale deglianni ‘60-‘70, conoscitori del-l’opera di Fabrizio De Andrésoci e sostenitori della Fonda-zione De André di Dori

Al Museo di Geofisica dal 14 al 29 luglio mostra e musica

Arriva a Rocca di Papa la mostra su De Andrè

Ghezzi.Ora la mostra arriva anche aRocca di Papa, presso il“Museo Geofisico”, dal 14 lu-glio (giorno dell’inaugura-zione) al 29 luglio 2012 inorario del Museo e con in-gresso libero e gratuito pertutti i visitatori.Riconosciamo alla mostra ilpregio di testimoniare al visi-tatore (sia esso studente, sem-plice curioso, intellettuale,appassionato o nostalgico delperiodo) il valore dell’interaopera di Fabrizio De Andrè edi ricostruire, attraverso lasuggestione di colori, suoni eimmagini, il clima culturaleche ad essa ha fatto da sfondosignificativo.Teniamo a precisare che la

SIGNOREE SIGNORI...IL ROCK!/1

LED ZEPPELIN

a Monselice (PD) presso il Ci-nema Teatro Astoria, a Sas-suolo (MO) presso FoyerTeatro Carani, a S.M. di Sala(VE) Villa Farsetti, a S.Leucio(CE) Palazzo Belvedere, a Pa-dova ex Fornace Carotta, a Ro-vigo Pescheria Nuova, aVenezia al “Caffè Venice”Campo S. Margherita e alMuseo Civico di Maddaloni(CE).In tutte queste occasioni la mo-stra è stata visitata da un vastopubblico ed inoltre “soste-nuta” da una serie di iniziativeculturali e concerti che hannovisto l’apprezzamento e l’in-tervento di famosi critici musi-cali, giornalisti, studiosi escrittori (tra i quali VincenzoMollica, Cesare G. Romana,Luigi Viva, Tommaso Pisanti eFernanda Pivano). Mi sembra altresì utile sottoli-neare che l’iniziativa è patroci-nata dal Comune di Rocca diPapa e dalla Provincia di Romae dalla stessa Fondazione DeAndré di Milano.Per ogni eventuale altre infor-mazione: cell. 347.3015685 -mail: [email protected]

mostra è già stata da me espo-sta nella città di Caserta pressoil centrale Chiostro di San-t’Agostino, nel Comune diMarcon (VE) presso il centroculturale intitolato al cantau-tore, a Viterbo presso il chio-stro di S. Maria della Quercia,

De Andrè

RIFLETTORI 31il Segno - Giugno 2012

E andavamo su... su, su... e andavamo

giù... giù, giùSondaggi, sondaggi e ancorasondaggi… non ne posso più,in ogni programma o nei Tgc’è il sondaggista di turno chece ne sforna uno, fresco fre-sco, di giornata. Possibile chenoi italiani cambiamo pareresette giorni su sette, special-mente in politica? Dopo losfacelo dei partiti, dove tuttisono ladri, corrotti e corrut-tori, dopo la caduta della Legadove pure le trote e i “ce l’hoduro” fregavano a man bassail popolo padano, dopo che laLombardia è stata razziata daquel “santo” di Formigoni, unpolitico con triplice voto, ca-stità, povertà… il terzo non loso forse paraculaggine... dopo

un Sindaco che in quel di Pu-glia si strafoga di ostriche earagoste in odor di curruzione,dopo che persino a Berlu-sconi (vista la fine del suo par-tito) non gli “tira” più… noisiamo qui come un popolo diidioti a cambiar idea ogni tregiorni. Grillo e il movimentocinque stelle avanza, avanza,no, no indietreggia, il comicoha sbagliato battuta, ma eccoche risale, ha mandato affan-culo tutti (grande Santoro chein diretta Tv manda affanculolui), non ho niente controGrillo, anzi mi piacciono isuoi canditati, e tutto serve permandare a casa la seconda re-pubblica delle banane… ma

di Daniela Di Rosa

di chiese coi fedeli ce ne sonogià troppe! Il Pd è il primo partito ma gra-zie agli autogol di Bersani salee scende dai sondaggi dello0,1; il Pdl è messo propriomale, anche lui scende e sale aseconda delle uscite del suovecchio leader; se si chiamaForza gnocca sale ma se sichiama Italia pulita scende,basta cambiare marca e il pro-dotto non è più lo stesso? Mache siamo scemi? La “foto diVasto” (quella che ritraevaBersani-Vendola-Di Pietroinsieme) per i sellini è sì maper i democratici è no, Ven-dola non sceglie e pure lui vasu e giù… e tutto questo in unasettimana! Forse è vero, siamoun popolo di schizofrenici. Puòun’idea durare un giorno? Puòbastare una brutta cravatta percambiare opinione? Gli espertidicono di sì, gli italiani sonobandiere al vento… ma non cicredo, non è vero, i sondaggidovrebbero sondare le opinionie non spostarle... è come lamenzogna, la dici una volta,due, cento e diventerà unamezza verità! Oggi Grillo sale,domani sicuramente qualcunoin più lo voterà, la pubblicità èl’anima del commercio.

ilTocco

L’identità di genere è la sensa-zione di appartenenza ad unodei due generi “maschio” o“femmina”, solitamente questacoincide con il possesso dellecaratteristiche psico-fisiche diquel genere, ma non sempre.Quando non c’è corrispon-denza tra la propria identità digenere e il sesso anatomico, siha una persistente identifica-zione con il sesso opposto e sirifiutano i ruoli tipici attribuiticulturalmente al proprio ge-nere. Il soggetto che presentaquesto disturbo, a causa delleregole e delle attese sociali nonsi sente a proprio agio con ilproprio corpo, sin da piccolopuò presentare sintomi di ansiae di depressione, crescendopuò tendere ad isolarsi, adavere una scarsa stima di sé eun equilibrio psichico precario,se non incontra l’accettazioneda parte del suo ambiente divita. Spesso è presente fetici-smo di travestimento, e l’indi-viduo a volte decide disottoporsi al cambiamento disesso. Il 14 Aprile 1982 fu approvatala Legge 164, una delle primeleggi in Europa che, insieme aquella tedesca, permetteva dicambiare sesso. Una grandeconquista che apriva una nuovastrada per il riconoscimentodelle persone transessuali.Molte persone transessuali ri-tengono che l’intervento chi-rurgico sia la soluzioneliberatoria per il loro disagioesistenziale. Il cambio di sessoperò non è sentito come indi-spensabile da tutti. Comunqueè importante sottolineare, comesia assolutamente necessarioaccompagnare qualsiasi cam-biamento fisico irreversibile,da un adeguato intervento psi-coterapeutico, affinché la psi-che del soggetto sia preparata asostenere il mutamento psico-fisico attuato, al fine di evitareeventuali scompensi e permet-tere il raggiungimento di unnuovo equilibrio mente-corpo.

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

La Francia ha dichiarato guerra alle bevande energetiche, tipoRed Bull, Monster e altri prodotti simili, decidendo una vera epropria azione di monitoraggio tesa a verificare eventuali effetticollaterali. La decisione è stata presa dall’Agenzia per la sicurezza alimen-tare di Parigi dopo due casi di decesso che qualcuno ha messoin relazione proprio al consumo di queste bevande. L’inchiestaè ancora in corso e va detto che, almeno fino ad oggi, nessunnesso è stato dimostrato tra morti e bevande però l’allarmeanche tra i consumatori è pian piano cresciuto e le autoritàhanno fatto capire che bisognerà attendere l’esito finale dei con-trolli e dei test prima di affermare un’ipotesi o un’altra.Gli ingredienti messi sul bancodegli accusati sono quelli giànoti agli esperti nutrizionisti dimezzo mondo: caffeina, taurinaed estratti dalle piante guaranàe ginseng. Tenuto conto della elevata con-centrazione di queste sostanzenegli energy drinks il consiglioche l’Agenzia rivolge ai fran-cesi, soprattutto alle donne inattesa di bebè, è quello di nonconsumarli insieme ad altroalcol o durante uno sforzo fi-sico. Il problema alla fin fine risultaessere sempre lo stesso: è l’usoeccessivo di bevande energeti-che a non fare troppo bene.Quindi basta contenersi e bereil giusto.

Il pungolo

Identitàdi genere

Energy drinkssotto inchiesta

il Segno - Giugno 2012 Ultima pagina

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

ASPETTO GRILLOA ROCCA DI PAPASto per pagare l’Imu e a pen-sare che coi soldi si paga laBrandani che si vanta di coseche sappiamo fare tutte, che sipaga la Gentilini che va inAfrica, o gli anziani ricchi chevanno al mare, o la D’Andreache si lecca i baffi, mi vengonole bolle. Aspetto Grillo aRocca di Papa

Lina De Luca

RIVOGLIO LA FONTEDEL PANTANELLO!Ho apprezzato molto l’articolodi De Angelis Enzo sulla risco-perta della sorgente del Panta-nello. Da bambino ricordogiornate intere passate alla fre-scura di quell’acqua frizzan-

tina. Ho letto che ancora oggi l’acqua sgorga dalla sorgente e vorrei avere notizie se il Co-mune o chi per esso abbiaprovveduto a fare analizzarel’acqua raccolta nella bottiglia.Sarebbe bello che l’area delPantanello tornasse ad esserequella bellezza che noi anzianidi oggi ancora portiamo nellanostra memoria. Ogni volta che passo davantialla sorgente vedo solo sterpa-glie, rifiuti e recinzioni. E pen-sare che dietro tutto questo c’èuno dei paesaggi più belli ditutta Rocca di Papa e di tutti iCastelli Romani. Vorrei lan-ciare quindi un messaggiochiaro e forte al Comune, aEnzo e al Presidente Silve-strini: ridatemi la bella sor-gente del Pananello!

Giovanni Sabatini

L’Autunnodei “cavallari”

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

Fino agli anni Settanta l’autunno a Rocca diPapa era una stagione molto attesa per ini-ziare i preparativi della vendemmia, con lebotti che uscivano dalle cantine e i colpi dimazzetta per restringere i cerchi di metallo.Il tutto aveva inizio il 1° ottobre. Pochi ri-schiavano di aspettare fino al 1° novembreanche se il vino, pioggia e freddo permet-tendo, veniva sicuramente migliore. Il pro-

blema maggiore era trovare i “cavallari” (cioè i trasportatori)che dovevano essere prenotati per appuntamento. Come non ricordare i grandi “cavallari”, i cuccagnuoli, uMarocchinu, Piccolino, Romolo, Caporosciu, Giggetto, Giu-lio Cesare, Coppumonnu, Rolando, Edmondo, Roberto, i fra-telli Mascarò, e tutti i piccoli proprietari di “una sola bestia”(così erano chiamate le vetture). Prima dell’alba partiva la carovana delle “bestie”, il rumoredegli zoccoli era una musica inconfondibile sopra i sergi(sampietrini) che per i cavalli risultavano scivolosi. Per evi-tare di scivolare loro, i cavalli, camminavano al centro dovec’erano i bolognini (sampietrini fatti di pietra sperone locale).Ecco perché le strade di Rocca di Papa ancora conservano alcentro questo tipo di pietre. Era compito del Sindaco far sistemare le buche prima del-l’arrivo dell’autunno. Il tutto cominciava alle tre del mattinofra strilli, parolacce, zoccoli e bigonzi che sbattevano (comedice il proverbio? “Non dormo io ma mancu tu”). Il ritornoera più sofferto con le some (il carico) dei “biconzi” che po-teva raggiungere anche i 160 chili sopra i “mmasti” (i basti)“taccati co ‘e ciammelle”. Salendo per le strette strade delpaese il problema era rappresentano proprio dai sampietrinipoiché le bestie cariche, stanche, sudate, sbattevano ai latidei muri. Allora i cavallari rimproveravano le bestie dandoloro forti colpi e riempiendole di parolacce (il rispetto per glianimali era ancora lontano da venire). Insomma, l’autunno per tutti i roccheggiani era un insieme distanchezza e fatica ma alla fine la soddisfazione per il lavorofatto li ripagava di tutto.