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Il servizio scolastico nelle strutture ospedaliere L’ organizzazione del servizio scolastico presso le strutture ospedaliere presenta una forte valenza in termini di riconoscimento effettivo di diritti costituzionalmente garantiti, oltre che di affermazione della cultura della solidarietà a favore dei più deboli. E’ in questa prospettiva che ci stiamo muovendo anche ad Oristano, dove dall’ inizio dell’ anno scolastico 2002/03 funziona il servizio di scuola in ospedale (presso l’ unità operativa di pediatria ) istituito dal Ministero dell’ Istruzione – Università -Ricerca (M.I.U.R.), mediante un protocollo d’intesa tra la Direzione didattica statale IV circolo di Oristano e l’ Azienda Sanitaria Locale N° 5. ( seguiranno tra breve appositi intese anche con la Provincia e il Comune di Oristano ). Alla scuola in ospedale spettano i seguenti compiti fondamentali: - promuovere l’ istruzione degli alunni lungo degenti recuperare; i ritardi cognitivi degli alunni ricoverati per brevi periodi; programmare gli interventi per i bambini in day hospital; promuovere l’ istruzione domiciliare;personalizzare la dimensione dell’ accoglienza, programmare il raccordo con la scuola di provenienza. Il personaledocente che opera in ospedale è costituito da un’ insegnante elementare a tempo pieno,affiancato da due insegnanti di scuola materna e da una insegnante di sostegno, tutti a tempo ridotto. La nostra sezione di scuola in ospedale è stata individuata a livello nazionale con altre 65 strutture ospedaliere, per l’ avvio di un progetto denominato “ HSH@”NETWORK ( Hospital School Home ) rivolto a garantire ai ragazzi ospedalizzati o in istruzione domiciliare il diritto allo studio e allasalute, attraverso l’ utilizzo di tecnologie innovative.Le prospettive future pongono così il servizio di scuola in ospedale in una dimensione ulteriormente interessante, significativa e funzionale, grazie al contributo fondamentale del personale docente e personale ospedaliero, che quotidianamente opera in piena sintonia e collaborazione. In tale contesto di servizio interistituzionale si inserisce questo foglio informativo che tratterà argomenti specifici di carattere sanitario scolastico sociale. Il Dirigente scolastico Dr. Antonio Vizilio Scuola in ospedale perché La pediatria ha subito un notevole cambiamento negli ultimi tempi. Il benessere socio economico, le nuove scoperte in campo scientifico, soprattutto le vaccinazioni e la genetica, hanno portato a debellare le classiche patologie dell’ infanzia, mentre assumono grande rilevanza le patologie croniche e genetiche che sono per la maggior parte curabili ma che talvolta impongono frequenti e, a volte lunghi ricoveri. E’ proprio durante il ricovero in ospedale che deve essere tutelata la salute psicologica del bambino, rendendogli confortevole la permanenza e consentendo ad un genitore di stargli accanto 24 ore su 24 evitando lo sradicamento dalle consuetudine quotidiane. Per questo da diversi anni nei reparti pediatrici sono sorte molteplici iniziative, prima su base volontaria, ma ultimamente con precisi accordi tra Aziende Sanitarie ed Enti Locali o Associazioni ONLUS, per permettere ai bambini ricoverati di usufruire di diverse attività ( scolastiche, di animazione, comicoterapia, fiabaterapia, musico-terapia ) che li impegnano nelle ore libere dalle visite mediche o dall’ esecuzione di esami e terapie, deviando la loro attenzione dalla malattia allo svago permettendo così che le loro angosce e le loro fantasie vengano elaborate in maniera positiva. Anche l’ Unità Operativa di Pediatria dell’ Ospedale San Martino di Oristano ha aderito con entusiasmo all’ accordo intercorso tra A.S.L. e la direzione didattica IV circolo di Oristano per istituire una sezione scolastica, che opera già dallo scorso anno e che ha riscosso subito un notevole successo da parte dei bambini ricoverati e dai loro genitori nonché dei medici e del personale infermieristico. Basta venire a venire a visitare il nostro reparto per notare Il senso dell’ iniziativa : Il medico spiega: Il diabete Curarsi non solo medicina: erbe medicamentose La medicina nel tempo: Storia del diabete La voce dei bambini : Testimonianze La parola ai genitori : E- mail dalle scuole : L’ospedale che vorrei : Ospedale c’ero anch’io Musico-terapia : Is launeddas Risate in corsia : Barzellette Un po’ di storia : La leggenda della Sardegna Hanno collaborato

Il servizio scolastico nelle strutture ospedaliere L organizzazione del servizio scolastico presso le strutture ospedaliere presenta una forte valenza

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Page 1: Il servizio scolastico nelle strutture ospedaliere L organizzazione del servizio scolastico presso le strutture ospedaliere presenta una forte valenza

☺ Il servizio scolastico nelle strutture ospedaliere L’ organizzazione del servizio scolastico presso le strutture

ospedaliere presenta una forte valenza in termini di riconoscimento effettivo di diritti costituzionalmente garantiti, oltre che di affermazione della cultura della solidarietà a

favore dei più deboli. E’ in questa prospettiva che ci stiamo muovendo anche ad Oristano, dove dall’ inizio dell’ anno scolastico 2002/03 funziona il servizio di scuola in

ospedale (presso l’ unità operativa di pediatria ) istituito dal Ministero dell’ Istruzione – Università -Ricerca (M.I.U.R.), mediante un protocollo d’intesa tra la

Direzione didattica statale IV circolo di Oristano e l’ Azienda Sanitaria Locale N° 5. ( seguiranno tra breve appositi intese anche con la Provincia e il Comune di

Oristano ). Alla scuola in ospedale spettano i seguenti compiti fondamentali: - promuovere l’ istruzione degli alunni lungo degenti recuperare; i ritardi cognitivi degli

alunni ricoverati per brevi periodi; programmare gli interventi per i bambini in day hospital; promuovere l’ istruzione domiciliare;personalizzare la dimensione dell’

accoglienza, programmare il raccordo con la scuola di provenienza. Il personaledocente che opera in ospedale è costituito da un’ insegnante elementare a tempo

pieno,affiancato da due insegnanti di scuola materna e da una insegnante di sostegno, tutti a tempo ridotto. La nostra sezione di scuola in ospedale è stata

individuata a livello nazionale con altre 65 strutture ospedaliere, per l’ avvio di un progetto denominato “ HSH@”NETWORK ( Hospital School Home ) rivolto a garantire

ai ragazzi ospedalizzati o in istruzione domiciliare il diritto allo studio e allasalute, attraverso l’ utilizzo di tecnologie innovative.Le prospettive future pongono così il

servizio di scuola in ospedale in una dimensione ulteriormente interessante, significativa e funzionale, grazie al contributo fondamentale del personale docente e

personale ospedaliero, che quotidianamente opera in piena sintonia e collaborazione. In tale contesto di servizio interistituzionale si inserisce questo foglio

informativo che tratterà argomenti specifici di carattere sanitario scolastico sociale. Il Dirigente scolastico Dr. Antonio Vizilio

☺ Scuola in ospedale perché

La pediatria ha subito un notevole cambiamento negli ultimi tempi. Il benessere socio economico, le nuove scoperte in campo scientifico, soprattutto le vaccinazioni e la genetica, hanno portato a debellare le classiche patologie dell’ infanzia, mentre assumono grande rilevanza le patologie croniche e genetiche che sono per la maggior parte curabili ma che talvolta impongono frequenti e, a volte lunghi ricoveri. E’ proprio durante il ricovero in ospedale che deve essere tutelata la salute psicologica del bambino, rendendogli confortevole la permanenza e consentendo ad un genitore di stargli accanto 24 ore su 24 evitando lo sradicamento dalle consuetudine quotidiane. Per questo da diversi anni nei reparti pediatrici sono sorte molteplici iniziative, prima su base volontaria, ma ultimamente con precisi accordi tra Aziende Sanitarie ed Enti Locali o Associazioni ONLUS, per permettere ai bambini ricoverati di usufruire di diverse attività ( scolastiche, di animazione, comicoterapia, fiabaterapia, musico-terapia ) che li impegnano nelle ore libere dalle visite mediche o dall’ esecuzione di esami e terapie, deviando la loro attenzione dalla malattia allo svago permettendo così che le loro angosce e le loro fantasie vengano elaborate in maniera positiva. Anche l’ Unità Operativa di Pediatria dell’ Ospedale San Martino di Oristano ha aderito con entusiasmo all’ accordo intercorso tra A.S.L. e la direzione didattica IV circolo di Oristano per istituire una sezione scolastica, che opera già dallo scorso anno e che ha riscosso subito un notevole successo da parte dei bambini ricoverati e dai loro genitori nonché dei medici e del personale infermieristico. Basta venire a venire a visitare il nostro reparto per notare i cambiamenti, l ’aria allegra che si respira e il tocco di colore che ha invaso tutti gli spazi disponibili, ricoperti dai disegni dei piccoli pazienti. I prossimi passi, oltre a, questo foglio informativo che ci permetterà di farci conoscere saranno una postazione di computers collegati in rete con le altre sedi scolastiche ospedaliere in tutta Italia e l’ apertura della nostra scuola alle scolaresche dell’ Oristanese. La più bella attestazione dell’ iniziativa è rappresentata da quei bambini che non vogliono essere dimessi perché “devono andare a scuola” Il Primario Dr. Giovanni Zanda

☺ Il senso dell’ iniziativa :

☺ Il medico spiega:

Il diabete

☺ Curarsi non solo medicina:

erbe medicamentose

☺ La medicina nel tempo:

Storia del diabete

☺ La voce dei bambini :

Testimonianze

☺ La parola ai genitori :

☺ E- mail dalle scuole :

☺ L’ospedale che vorrei :

☺Ospedale c’ero anch’io

☺Musico-terapia :

Is launeddas

☺Risate in corsia :

Barzellette

☺Un po’ di storia :

La leggenda della Sardegna

☺Hanno collaborato

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E’ importante parlare di diabete?Sì perché nella nostra provincia 5 ragazzi su 100 hanno il diabete, in ogni scuola è prevedibile che ci siano circa 3 ragazzi diabetici e pertanto a chiunque può capitare di avere un compagno di classe col diabete. Che cosa è il diabete? Tutte le cellule del nostro corpo per vivere e lavorare hanno bisogno di uno zucchero che si chiama glucosio ( che possiamo paragonare alla benzina per le macchine) che brucia producendo un sacco di energia. Lo zucchero viene ricavato dai cibi che mangiamo ed entra nelle cellule attraverso una porta che si apre soltanto per mezzo di una sostanza che si chiama insulina ( che possiamo paragonare ad una chiave) che viene prodotta da una ghiandola che si trova dentro la pancia che si chiama pancreas. Quando le cellule del pancreas vengono distrutte ( per cause che ancora non si conoscono bene ) si ha il diabete. Come ci si accorge di avere il diabete?

Quando il glucosio non può entrare nelle cellule perché manca la chiave ( l’ insulina ) si accumula nel sangue in grande quantità e poi viene eliminato nella pipì, quindi si ha molta sete, si fa molta pipì, si è molto stanchi ( perché non si produce abbastanza energia ) e si dimagrisce perché l’ organismo non potendo utilizzare lo zucchero contenuto nei cibi è costretto a consumare i grassi del corpo. I grassi non sono un combustibile pulito come il glucosio ma producono scorie tossiche ( l’ acetone ) che danno un cattivo odore all’ alito. Il diabete è contagioso ? No. Il diabete si può curare ? Si; sì devono fare tutti i giorni le iniezioni di insulina ( per sostituire il pancreas che non funziona più ) e delle piccole punture sulle dita per misurare la quantità di glucosio nel sangue ( questo serve per fare ogni giorno la quantità di insulina necessaria). E’ vero che mangiare tanti dolci fa venire il diabete ? No, nel caso del diabete che interessa i ragazzi, ma quando un ragazzo diventa diabetico deve curare molto l’ alimentazione e ridurre il consumo di dolci. Un ragazzo col diabete può praticare sport, fare gite, partecipare a feste e campeggi? Certamente! ( ci sono molti giovani col diabete che hanno vinto medaglie olimpioniche ) però devono seguire bene i consigli del medico (fare bene le iniezioni di insulina, i controlli della glicemia, mangiare regolarmente) Si può fa re qualcosa per evitare di ammalarsi di diabete? Per ora no ma tanti scienziati stanno lavorando su questo problema, perciò ci sono buone probabilità che fra poco si eviti il manifestarsi di questa malattia.

Dottoressa Miriam Soro U. O. Pediatrica di Oristano

GALEGA OFFICINALIS - ( GALEGA ) E’ una pianta che cresce sia alo stato naturale che coltivata nei giardini. Fiorisce dall’ estate a tutto autunno e il suo fiore di colore azzurro o lilla. La pianta secca è usata in medicina. Anticamente si usava per stimolare la secrezione del latte, oggi viene usata come infuso per abbassare la glicemia.

VACCINIUM MIRTILLIUS – ( MIRTILLO ) E’ un semi arbusto che cresce nei terreni ricchi di humus e nelle boscaglie aperte . Le foglie sono di colore verde brillante e il fiore appare all’ inizio dell’ estate di colore giallo – verde o rossastro a forma di campana. Le bacche sono globulari con la punta piatta e di colore blù. Maturano in agosto e hanno un succo pieno di vitamina. Viene usato per ridurre il tasso di glicemia.

INULA ELENIUM – ( ENULA CAMPANULA ) E’ una pianta molto rigogliosa con un rizoma ramificato. Ha foglie molto larghe, fiori tubolari di colore giallo oro

Il diabete è stata una malattia relativamente rara finchè lo zucchero ha avuto un costo maggiore.( seconda metà del 1900). La patologia del diabete è conosciuta da circa quattromila anni e la prima evidenza storica è riportata nel papiro egizio di Ebes, scritto intorno al1550 A. C. ( rimedi per combattere l’ eccessivo bisogno di urinare ) Il medico ellenistico Areteo di Cappadocia (120-200 d.C.) scrisse un trattato sul diabete, questo rimase un testo di insegnamento sino al 1800; infatti il medico italiano Giovan Battista Morgani (1682-1771) scrisse capitoli riguardanti la diagnosi, terapia e persino le cause (patogenesi) della malattia diabetica; scrisse con intuito scientifico che “la causa del diabete non può essere una”. Gli indù nell’ Ayur Veda riportavano che gli insetti e le mosche erano attratti dalle urine di alcune persone, che tali urine avevano un gusto dolce,e che questo era associabile a certi disturbi. Dall’ anno 1000, India Grecia Arabia cercarono di trattare la patologia con diete particolari e persino attività fisica sino al 16022- 1675 D.C. il medico indù Susruta pensò che il diabete mellito fosse dovuto ai cambiamenti di umori nel corpo e si teorizzò che fosse una malattia del sangue. 1798 Jon Rollo attestò la presenza di zucchero nel sangue.Nel 1848 smisero di assaggiare l’urina che permetteva di capire di che tipo fosse il diabete: mellito se era dolce, insipido se non lo era. 1921 Banting e Best scoprirono che l’ insulina era prodotta da alcune cellule del pancreas.

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Sono un bambino di sette anni e amo molto lo sport , soprattutto il calcio. Mi piacerebbe che in ospedale ci fosse una bella palestra per fare sport : pallavolo basket e calcetto . Vorrei anche una bella sala dove mettere un televisore, mangiare e stare tutti insieme: i bambini, le mamme e la maestra Davide

A me piacerebbe tanto che ci fosse un grande salone per dipingere, giocare,studiare e stare tutti insieme e far sì che il tempo passi in fretta in modo sereno e gioioso. LauraDalle interviste effettuate dalle insegnanti a tutti i degenti presenti in ospedale si deduce l’ esigenza di uno spazio organizzato dove poter trascorrere le giornate tutti insieme, occupando il tempo in varie attività che rendano piacevole e meno drammatico il soggiorno in ospedale.

Ciao … mi presento : io sono Stephany, una ragazza che da qualche giorno “è costretta” alla vita ospedaliera. In questa sorta di lettera aperta cercherò di raccontare, a chiunque leggerà questo giornalino ( e spero siano in tanti ) la mia esperienza in ospedale, appunto. Ormai sono quattro giorni che sto qui , giorno e notte e magari ora , pensandoci su quattro giorni non sono poi tanti visti così, ma vi assicuro che per una ragazza di quindici anni come me, abituata ad una vita abbastanza piena e alla presenza della mia famiglia, è dura, ma credo che tutto stia nell’ abituarcisi. Eppure sapete non sono qui a scrivere per lagnarmi del fatto di aver abbandonato per un po’ la mia solita vita , ma al contrario per mostrarvi anche alcuni lati positivi di questa “ vacanza forzata”. Appena arrivata lunedì pomeriggio, solo l’ idea del ricovero riusciva a mandarmi fuori di testa; poi però, visto che tanto dovevo starci ho smesso di fare storie. Le giornate qui sono lunghe e a volte un po’ noiose, nonostante la presenza dei bambini che si sa, mettono allegria … perciò c’è stata una persona , la maestra, che ha convinto sia me che il mio compagno di stanza Andrea, a seguirla a “scuola” . In effetti non è che una stanza non molto grande, ma con tutto ciò che ci occorre: da i libri di favole per bambini a penne, colori e giochi di società. Ci ha coinvolto in questa attività con molto entusiasmo, spingendoci a collaborare al progetto “ABBELLIRE LE STANZE” con disegni fatti e colorati da noi. E’ stato divertente stare a contatto con gli altri bambini , anche piccoli, e alla fine abbiamo fatto alcuni disegni che ora verranno appesi nelle stanze per creare un po’ di accoglienza e colorare la vita in ospedale. Perciò come avrete potuto capire, il mio soggiorno qui ha avuto i suoi lati positivi e frequentare la scuola è stato sicuramente uno di questi. Ora, dopo avervi raccontato brevemente la mia esperienza, vi saluto; Spero abbiate apprezzato questa lettera e che vi convinciate almeno un po’ che in fondo qui non è poi tanto male, basta trovare le persone e gli stimoli giusti! Un grosso bacione a tutti con affetto Stephany

Sono una bambina di undici anni, frequento la prima media e provengo da Abbasanta. Vengo in ospedale per la prima volta. Ero curiosa di sapere come si stava , perché mio fratello, precedentemente ricoverato, mi aveva raccontato che esisteva la possibilità di disegnare e stare insieme fuori dalla stanza. Mi sono trovata benissimo perché ho conosciuto tanti amici con i quali parlare cantare, ballare e studiare. Sono talmente contenta che non me ne voglio più andare. Non pensavo di trovare un ambiente così poco drammatico. GAIAAll’ ospedale c’è una scuola dove si passa il tempo , così i bambini non si annoiano. Lì si fanno tante cose belle, per esempio disegno, lettura operazioni e problemi. Certe volte i bambini però se ne devono andare per le visite o per tornare a casa e iniziare di nuovo la scuola vera e propria. LAURA Quando sono stata ricoverata in ospedale, all’ inizio ho avuto un po’ di paura, ma poi mi sono rasserenata e ho fatto amicizia con altri bambini. In questo ospedale c’è una scuola mini dove facciamo tanti disegni e, con un’altra bambina di quinta , facciamo temi e operazioni. Insieme ci divertiamo e trascorriamo il tempo. Per il momento è solo il primo giorno e so solo questo, ma poi vi racconterò altro in seguito. ALESSANDRA E’ cominciato tutto quando sono venuto all’ ospedale per fare degli esami; quando li ho terminati sono stato ricoverato. Il giorno seguente mi hanno fatto un nuovo prelievo di sangue, dopo sono venuto qui in aula per studiare geografia con la maestra. Qualche volta mi sono annoiato, però c’ era mio cugino Andrea che mi consolava. Dopo tutto mi sono divertito e il tempo fino ad oggi è passato velocissimo. MAICOL

La voce dei genitoriFin dall’ anno scolastico 2002/03 , quando è stata istituita la scuola in ospedale , i genitori hanno accolto con interesse la presenza della scuola in ospedale, per cui spesso chiedono esplicitamente all’ insegnante di seguire i propri figli nelle attività didattiche.

Se volete raccontare le vostre esperienze di esperienze di vita o qualsiasi altro argomento che si ritiene interessante anche per gli altri lettori, potete spedire i vostri scritti al seguente indirizzo: scuola in ospedale – unità pediatrica presso presidio ospedaliero San Martino 09170 ORISTANO. Vi promettiamo che leggeremo con attenzione i vostri scritti e cercheremo di pubblicarne il maggior numero possibile. Sono graditi anche i disegni.

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Strumento unico al mondo che viene usato esclusivamente in Sardegna . Sono state rinvenute tracce che attestano l’ uso preistorico dello strumento, durante gli scavi fatti ad ABINI, località TETI ( NU). E’ uno strumento in fibra vegetale,(canne) che vengono raccolte nei mesi invernali e secondo le favorevoli fasi lunari (luna calante o novilunio ) ; si fanno stagionare sino alla fine dell’ estate. La scelta ricade sulla lunghezza- spessore della canna che devono essere senza imperfezioni. Per la costruzione sono necessarie cera d’ api e filo impeciato. I fori debbono essere effettuati con arte , rispettando le distanze tra i buchi, onde ottenere le giuste scale armoniche. L’ intonazione la si riferisce a tre canti naturali : il frinire delle cicale, canto del grillo, il gracidare delle rane. Molti studiosi attribuiscono al suono delle launeddas, un qualcosa di primordiale, simile al “ DIQERIDU” strumento degli aborigeni. Nella tradizione popolare is launeddas vengono usate nelle cerimonie religiose e nelle feste per accompagnare le danze e i cori . Il suono si ottiene facendo vibrare un ancia singola e utilizzando la respirazione circolare, emettendone il fiato mentre si respira col naso.

Qual’ è il colmo per un contadino? Non capire un cavolo!

Qual’è il colmo per in barbiere? Perdere il treno per un pelo !

Qual è il colmo per un falegname? Avere la moglie scollata !

Un generale e un soldato Soldato :- generale, generale arrivano i monsoni ! Generale :- acchiappateli tutti-Soldato :- ma sono venti!Generale : - prendeteli anche se sono quaranta!

Pierino e la nonnaPierino passeggia nel parco con la nonna. Vede una pallina e si china a raccoglierla .La nonna con voce severa lo rimprovera : “ Pierino non si deve mai raccogliere niente da terra!” . Ad un tratto la nonna cade per terra : “ aiutami Pierino! Chiede la nonna . “ Ma io non posso raccogliere niente da terra ! risponde prontamente Pierino

IL nipote e lo zioNipote: “ ziu Boiccu, du scidi ca funti aumentadasa is tassasa? Su ziu:- “ma tanti deu buffu sempri a bruncu!

Vuoi conoscere alcune cose sulla Sardegna? Iniziamo dalle leggende:Quando il Signore si accinse a modellare la Sardegna, l’ ultima sua fatica, si accorse di avere nel cestino ben poca materia prima. Gli era avanzato solo un cumulo di granito e di sassi. Il Signore ebbe un attimo di perplessità, ma subito buttò quelle pietre sul mare e calcandole col piede ricoperto un sandalo di fiamma, vi lasciò in eterno la sua impronta. Così dalle acque emerse la prima forma di Ichnusa. Ma il Signore non si accontentò : dagli altri continenti incominciò a prendere qualcosa: Foreste di roveri e di elci, fiumi placidi e torrenti rissosi, pascoli folti adatti alle greggi, pianure dolci di viti e di spighe; dune bionde orlate di stagni pescosi, insenature popolate di tamerici e palme nane, baie raccolte per i naviganti. Il Divino Artefice mise ogni cosa al posto giusto intessendo una favola di alberi, di erbe, di fiori, di acque, di pianure, di colline e di estrose figure di montagne . Quando il Signore ebbe terminato la sua fatica e ritoccato col pollice qualcosa da perfezionare,guardò dall’ alto la sua opera e rimase soddisfatto poiché vide con gioia che l’ isola di pietra si era trasformata in un incomparabile giardino,tanto da rassomigliare ad un continente

LO ZUCCHERINO E ALTRO

FOGLIO INFORMATIVONUMERO UNICO GRATUITOFEBBRAIO 2004 --------------------------------Ideazione- Elaborazione testi- Coordinamento: Ins. Sandrina Pani

Immagini- Computer grafica- Ricerche: Ins. Anna Rita Uccheddu

Collaboratore ricerche: Ins. Agostino Scano

--------------------------------Dr. Antonio Vizilio

-Dott. Giovanni Zanda

-Dott.ssa Miriam Soro