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ANNO V NUMERO 196 • VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO = BANDA DEI BANDA DEI PICCOLI CHEF! PICCOLI CHEF! 333 2739033 [email protected] www.bandapiccolichef.it

Il Settimanale di Arezzo 196

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3 Partire dal chilometro zero per arrivare lontano 4 Come si struttura un festival? 5 In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Arezzo centro europeo per i servizi ai migranti 6 L’azzardo ai tempi della crisi 8 Sognando… il “brocco”! 10 Più sapore e più salute con le erbe aromatiche 13 La Judo Ok Arezzo torna a brillare con Fabio Cherici 15 Fabio Cherici e la sua Coppa Italia 16 Arezzo accoglie il Campionato Italiano di nuoto dei Vigili del Fuoco 17 Coppa dei Campioni AIA, pronti per la seconda edizione 18 Vasari Rugby, una società dal taglio manageriale 21 Vite in cambio: Mineo e Rosadi, gli eroi che salvarono la Chiassa Superiore dall’eccidio nazista 22 L’arte di Catherina Gynt sbarca in Francia 24 Arte per i Balcani: gli artisti aretini in soccorso degli animali colpiti dalle alluvioni in Serbia 25 Nulla è come sembra: Mura e Giustini sorprendono alla Galleria 33 26 Un aretino al Primavera Sound 2014 a Barcellona 28 Sosteniamo il WWF contro il degrado ambientale

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ANNO V NUMERO 196 • VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO =

BANDA DEI BANDA DEI PICCOLI CHEF!PICCOLI CHEF!

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2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO V NUMERO 196 – VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTIEMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SADOTTI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Partire dal chilometro zero per arrivare lontano4 Come si struttura un festival?5 In occasione della Giornata Mondiale del Rifugia-to, Arezzo centro europeo per i servizi ai migranti6 L’azzardo ai tempi della crisi28 Sosteniamo il WWF contro il degrado ambientale

NON PIÙ PAROLE OMAI8 Sognando… il “brocco”!

L’ESPERTO RISPONDE10 Più sapore e più salute con le erbe aromatiche

AREZZO SPORT13 La Judo Ok Arezzo torna a brillare con Fabio Cherici15 Fabio Cherici e la sua Coppa Italia16 Arezzo accoglie il Campionato Italiano di nuoto dei Vigili del Fuoco

17 Coppa dei Campioni AIA, pronti per la seconda edizione18 Vasari Rugby, una società dal taglio manageriale20 San Cornelio ci ha messo mano

A REGOLA D’ARTE21 Vite in cambio: Mineo e Rosadi, gli eroi che salva-rono la Chiassa Superiore dall’eccidio nazista22 L’arte di Catherina Gynt sbarca in Francia24 Arte per i Balcani: gli artisti aretini in soccorso de-gli animali colpiti dalle alluvioni in Serbia25 Nulla è come sembra: Mura e Giustini sorprendo-no alla Galleria 3325 3 nella stessa barca: Andreini, Manneschi e Mar-zocchi in mostra nell’atrio d’Onore della Provincia26 Un aretino al Primavera Sound 2014 a Barcellona

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

3IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

PARTIRE DAL CHILOMETRO ZERO PER ARRIVARE LONTANO

ei giorni passati presso il parco di Villa Severi si è svolto il Festival del Ter-ritorio. Dal 5 al 15 giugno, con qualche giorno di pausa, uno dei parchi più frequentati e amati della città è stato utilizzato per promuovere una serie di attività molto interessanti e redditizie non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale.

Andrea Riccioli, presidente dell’associazione Ideare che ha dato vita al progetto del festival, ci spiega l’im-portanza di investire nel Chilometro Zero.

Andrea, con quale scopo nasce il Festival del Territorio? «Lo scopo fi nale del nostro evento è quello di poter devolvere in benefi cenza all’Aism (Associazione Ita-

liana Sclerosi Multipla) una parte del ricavato ottenuto in questi giorni, quantifi cabile in circa 45.000 euro. Un evento del genere, però, ci permette soprattutto di valorizzare coloro che investono nel nostro territorio anche nei momenti di crisi: da Villa Severi in questi giorni sono passate oltre 15.000 persone e questo ha comportato una visibilità per i commercianti da non sottovalutare. Inoltre capita spesso che tra i commer-cianti si vengano a creare delle collaborazioni che poi durano per tutto l’anno e portano alla realizzazione di eventi ancora migliori».

Su cosa si basano i valori del Festival?«La famiglia e la riscoperta delle tradizioni, innanzitutto. Oggi, grazie a internet, si ha la possibilità di

ottenere tutto e subito in qualunque parte del mondo: noi vorremmo invertire questa tendenza e far ap-prezzare di più i prodotti che ci circondano… non capita di certo tutti i giorni di trovare, in uno spazio defi nito come questo parco, tutte le più belle sagre di Arezzo. Ci impegniamo a educare anche i bambini a comportamenti più sociali ed ecologici, insegniamo loro la raccolta differenziata e gli spieghiamo come fare una spesa intelligente».

Quindi il Festival nasce anche per contrastare la cri-si?

«Preferisco dire che è un mezzo per non fossilizzarsi su di essa; la crisi c’è e si sente, ma più che in un problema economico credo che la questione stia nella crisi dei va-lori. Il venerdì e il sabato è impossibile trovare un posto libero al ristorante e inoltre abbiamo uno dei più alti rap-porti cellulari pro capite di tutta Europa. La crisi si legge anche attraverso questi dati».

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4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

ncora con Andrea Riccioli per parlare della strutturazione logistica dell’evento. Andrea, come è stata studiata la divisione in aree di Villa Severi? «L’idea migliore è stata quella di dividere il parco in più macroaree di interes-

se. Quella gastronomica, innanzitutto, che è sicuramente il motore trainante di questo evento: la possibilità di ritrovare in uno spazio circoscritto circa dieci sagre prove-nienti da tutto il comune è una ghiotta opportunità che in pochi si sono lasciati sfuggire, per-ché rappresentano l’eccellenza del nostro territorio, dalla nana di Montagnano al maccherone di Battifolle, dalla polenta di Poggio di Loro ai miei preferiti, i ravioli di Chitignano».

C’era un’area informativa all’interno del Festival: a chi si rivolgeva? «A quasi tutte le fasce di età. Lo stand dell’Associazione Ideare forniva informazioni sistematiche sul riciclo

e la differenziata, su come poterla attuare al meglio; lo stand di SEI Toscana, il gestore unico dei rifi uti di Arezzo, Siena e Grosseto, chiariva le perplessità dei cittadini riguar-danti le bollette e gli eventuali servizi offerti. C’era Atam, che presen-tava Ar Bike, un servizio attivo già da qualche tempo e che permette di noleggiare delle bici per potersi muovere al meglio per la città».

Per i più piccoli invece? «Grazie all’Associazione Efelanti e al Centro Studi Biblios, tutti i

pomeriggi dalle 16 alle 20 i bambini avevano la possibilità di par-tecipare a un mini-corso dove veniva spiegata loro la differenziata e imparavano giocando. A loro poi era anche riservata un’area dedicata al gioco: c’erano giochi gonfi abili e animatori dediti al trucco e ai travestimenti. Era una gioia arrivare tutti i pomeriggi e trovare una grandissima fi la di bambini in attesa del proprio turno per potersi cimentare in una gara ai fornelli o semplicemente vederli venire giù come matti dalla vetta dei gonfi abili».

Un Festival a 360° quindi?«Sì e ne andiamo molto fi eri, ci piace curare ogni particolare, istru-

ire per vivere meglio».Per questo anche un’area Wellness?«Fondamentale, il benessere passa sopratutto dalla cura di se stes-

si e logicamente anche del proprio fi sico. Un’area Wellness perché vorremmo debellare questa tendenza alla pigrizia che sta colpendo molte persone: un fi sico passivo comporta anche una mente non brillante».

COME SI STRUTTURA UN FESTIVAL?

Adi MicheleGiuseppi

5IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

n occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno, Arezzo è divenuta eccezionalmente il centro di analisi e confronto sulle best practice sui servizi ai migranti a livello europeo. Il tutto grazie al convegno internazionale “Ricongiungimento Familiare: Percorsi ed Esperienze da Arezzo all’Europa”, andato in scena giovedì e venerdì scorso in Prefettura e presso la Casa delle Culture, e al gran lavoro di

solidarietà e accoglienza dei migranti condotto da tanti soggetti del territorio negli ultimi anni. Un appun-tamento, promosso da Oxfam Italia, Prefettura, Comune di Arezzo e fi nanziato dal Ministero dell’Interno (attraverso i fondi FEI) in collaborazione con tanti partner internazionali intervenuti durante la due giorni.

Un’occasione unica per analizzare il tema dei ricongiungimenti familiari dei migranti e per confrontare le buone pratiche adottate e i servizi messi in campo sul tema in Europa. Già perché, mentre il territorio aretino è in prima linea nell’accoglienza dei profughi, arrivati in Provincia a 113 dopo gli ultimi sbarchi sulle coste siciliane, continua a crescere in città il fenomeno dei migranti che si riuniscono al proprio coniuge o ai genitori che già vivono e lavorano sul nostro territorio.

Un fenomeno che meglio di altri descrive le dinamiche dei fl ussi migratori nella nostra città. Vediamole. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Prefettura di Arezzo e elaborati dall’Osservatorio delle Politiche Sociali in collaborazione con Oxfam Italia Intercultura, nel 2013 sono state presentate 428 domande per un totale di 596 migranti coinvolti, mentre dal 2008 al 2013 le domande di ricongiungimento familiare sono state 2532, di cui circa l’80% concluse con l’arrivo di uno o più familiari in città. Guardando poi ai Paesi di origine dei migranti che fanno richiesta, crescono le domande che coinvolgono nuclei familiari dalla Cina, dal Bangladesh e dall’India, mentre calano le richieste che coinvolgono Paesi che storicamente hanno maggiormente inciso sul fenomeno migrato-rio verso l’Italia, come l’Albania o il Marocco. È inoltre interessante rilevare che sempre dal 2008 al 2013 la maggioranza delle richieste arrivate hanno riguardato donne, mogli o madri ricongiuntesi ai propri cari, il 64% del totale, così come la maggior parte dei ricongiungimenti il 44% ha riguardato moglie e marito, mentre il 38% sono stati i fi gli che si sono riuniti ai propri genitori. Un fenomeno quello del ricongiungimento dei minori che ha visto nei cinque anni presi in esame l’arrivo di ben 875 ragazzi, per l’80 per cento in un età compresa tra i 6 e i 17 anni. Dati che parlano chiaro, descrivendo una società che, crisi o non crisi, appare in continuo mutamento.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato

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6 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

L’AZZARDO AI TEMn Italia si contano circa 700.000 giocatori patologici e nel solo 2013 sono stati spesi ben 100 miliardi di euro nel gioco d’azzardo. I dati sono in netto aumento: basti pensare che nel 1993 i miliardi spesi nel gioco ammontavano “solo” a 6,77. Indubbiamente la crisi, che ormai dal 2008 attanaglia il nostro Paese, ha spinto sempre più persone nel baratro dell’azzardo patologico. Di ciò ne abbiamo parlato con il dottor

Marco Becattini, responsabile del Ser.T. (Servizio Tossicodipendenze) di Arezzo.In che modo la crisi economica ha infl uito sulla dipendenza da gioco d’azzardo? «Dal 2008 la crisi economica ha sicuramente diffuso una cultura emergenziale e il pensiero emergente

favorisce pensieri che inducono all’azzardo; ma ha spezzato anche quella rete di solidarietà e di aggregazioni sociali che era di rifugio, di sostegno, di ausilio alla vita delle persone e delle famiglie. La disoccupazione, l’isolamento, la riduzione dei legami sociali indotta dalla crisi hanno fatto sì che le persone adesso affi dano alla fortuna la soluzione magica dei loro problemi e cadono poi preda delle varie situazioni di abuso di gioco d’azzardo patologico. Tutti i giocatori cominciano da giocatori sociali, dalla tombola, alla partita con gli

amici, all’azzardo occasionale e poi diventano – spesso passando da una vincita illusoria – dipendenti dal gioco».

Dal 2008 i giocatori patologi-ci in cura presso il SerT sono au-mentati e/o cambiati per genere, età e ceto sociale?

«Dal nostro studio sulle perso-ne che fanno riferimento ai nostri servizi e ai nostri sportelli, il pro-fi lo medio è quello del maschio intorno ai trentacinque anni, la-voratore dipendente, giocatore di slot machine, prevalentemente con legami di tipo familiare; però an-che le donne cominciano a capire i rischi dell’esposizione al gioco e pure gli anziani. Il gioco che noi abbiamo visto più diffuso in ma-

I

7IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

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MPI DELLA CRISIniera problematica è quello delle slot machi-ne, ma sappiamo che è forte anche l’indebi-tamento delle famiglie presso Gratta e Vinci e altri giochi tradiziona-li, anche se certamente i nuovi giochi – per le loro caratteristiche di rapidità e di facilità – vengono a essere pre-feriti. Esiste anche una parte di giocatori su internet che non han-no nemmeno una fre-quentazione di luoghi pubblici».

I proprietari di sale Slot in che modo si rapportano con i giocatori compulsivi? Si avvalgono anche dell’aiuto del SerT?

«I gestori rifl ettono sulla diffusione delle slot machine, ma anche le associazioni di categoria vivono la fortissima riduzione del margine di profi tto. Hanno poi, nei confronti di queste utenze, una certa sensibili-tà, vedendo persone dedite alla macchina per tutto il giorno e cercano di fare qualcosa, talvolta portandoli anche qui. In certe occasioni si trovano loro stessi in diffi coltà: quando una persona ha perduto del denaro, ha il convincimento che prima o poi la macchina dovrà restituirglielo e non tollera che quella macchina sia spenta o usata da altri, per cui a volte si sono trovati in situazioni di forte tensione.

In qualche modo si crea quella che si chiama la “sindrome di Montecarlo”, ovvero il convincimento che dopo aver perduto si debba vincere. È una organizzazione di pensiero magico che c’è nel pensiero pre-delirante, sono persone che vivono l’azzardo in maniera problematica ma che anche fi sicamente sono esasperate: le sedute di gioco sono lunghissime e avvengono in situazioni emotive terribili. È un gioco che quotidianamente porta queste persone a degli stati di sofferenza estremi e non è un caso che una delle cause di suicidio più diffusa sia proprio questa».

di Chiara Sadotti

8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

ountdown terminato: domani [saba-to 21 giugno, ndr] si corre la Giostra che vedrà in palio la splendida Lancia d’Oro dedicata al settantesimo anni-

versario dalla Liberazione di Arezzo, avvenuta il 16 luglio 1944. Il trofeo, familiarmente denomi-nato anche “brocco”, è stato realizzato su bozzetto dell’aretino Luca Squarcialupi, vincitore del relativo concorso di idee e intagliato da Francesco Conti.

«Ho voluto dare un’impronta evocativa – sottolinea Squarcialupi, – con due mani che si stringono: quella superiore, appartenente a un soldato delle Forze di Liberazione, che salva l’altra, cinta da un fi lo spi-nato per rappresentare gli invasori tedeschi». «Una lancia d’Oro – come ha sottolineato il sindaco Fanfani – molto bella, nata dal bozzetto di Squarcialupi che è stato largamente apprezzato proprio per l’immediata interpretazione di un evento che ha restituito dignità e libertà alla città».

Ad arricchire poi il prezioso “brocco” anche l’estro di Conti, che ha voluto realizzare la parte superiore inserendo degli elementi della lan-cia d’Oro del settembre 1948, la prima corsa dopo la fi ne del secondo confl itto bellico. «È la seconda volta che realizzo una lancia dedicata alla Liberazione – dice Conti, – ma questa mi ha dato una particolare emozione e ha richiesto anche una certa mia applicazione nell’eseguire la parte superiore, per la quale ho utilizzato un tipo di colore, denomi-nato lapislazzulo, altamente pregiato».

E ora tutti sognano di poter vedere il trofeo vinto dai propri cavalieri “con braccio robusto che piega il destin…”. Già, i cavalieri, anzi, i gio-stratori: sono loro che domani sera si batteranno in una Piazza Grande che ribollirà come non mai della passione di oltre 5000 aretini, che si sono assicurati il prezioso biglietto per assistere al torneo con alcuni

NON PIÙ PAROLE OMAI…

Ca cura di Roberto Parnetti

SOGNANDO… IL “BROCCO”!

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

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giorni di anticipo, visto che anche questa edizione registrerà il tutto esaurito.Ricordiamo l’ordine di alternanza delle carriere: Porta del Foro, Porta Santo

Spirito, Porta Sant’Andrea e Porta Crucifera.Qualunque strada prenderà il “brocco”, questa prima Giostra 2104 resterà

comunque nella storia della manifestazione per due novità: l’introduzione di sanzioni in caso di positività di un cavallo, o cavaliere, e il premio per il miglior quartiere. Riguardo alle sanzioni per quartieri e giostratori “dopati”, sono stati introdotti tre tipi di sanzioni, tra cui la massima pena consistente nella ricon-segna al Sindaco della lancia d’Oro. Vi sono poi squalifi che per due giostre del cavaliere e la decurtazione progressiva, fi no alla revoca totale, del contributo economico che il Comune assegna annualmente ai quartieri.

Il premio al miglior quartiere andrà a quello i cui fi guranti sfi leranno, non solo nelle strade attraversate dal corteggio ma anche prima dell’ingresso in Piaz-za Grande, in maniera migliore. Con una modifi ca al regolamento della ma-

nifestazione, delibera presentata dall’as-sessore Francesco Romizi e approvata all’unanimità con 23 voti favorevoli, il Consiglio Comunale ha infatti istituito tale riconoscimento intitolato a Fulvio Tului, il regista che nel 1961 apportò sostanziali modifi che al “canovaccio di regia” della Giostra, che ancora oggi vie-ne seguito. La valutazione sarà data da un’apposita commissione composta da esperti individuati dal coordinatore alla regia della Giostra Andrea Biagiotti, che sarà il solo a sapere dove saranno posi-zionati. Le schede compilate saranno poi chiuse in buste sigillate e aperte solo al momento in cui sarà poi proclamato il vincitore con una cerimonia da stabi-lirsi. Al quartiere andrà una targa e una cifra in denaro che dovrà però essere de-stinata al 50% in benefi cenza a un ente indicato dal quartiere.

E ora… buona Giostra a tutti!miato dall’assessore Romizi

10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

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a ricchezza di prodotti che ci offre questo momento dell’anno è notevole, per quanto riguarda la frutta, la verdura, i fi ori, ma anche le erbe aromatiche. Le spezie del nostro territorio, infatti, possono offrirci a basso costo sapori, aromi, colori e soprattutto pro-prietà terapeutiche importantissime.

Arricchire la nostra dieta con un erba aromatica del nostro territorio signifi ca non solo do-nargli più colore e vita, ma anche conferirgli un tocco di salute e attenzione.

Basti pensare che aggiungendo più sapore con questi preziosi ingredienti, rimane più facile ridurre l’utilizzo del sale, fondamentale pratica per prevenire ipertensione arteriosa e inutili ritenzioni idriche tanto odiate dalle donne in questo periodo caldo. Inoltre contengono svariati antiossidanti e sono ricchi di numerosi complessi multivitaminici. Il loro sapore aumenta il senso d i appagamento e con esso la sazietà, effetto positivo per ridurre la quantità di quello che si mangia. Permettono di ridurre la quantità di olio nella preparazione dei piatti conferendogli anche maggior sapore a meno calorie, quindi tutti elementi ottimi per chi è a dieta e ha da fare i

conti con la fame e il minor gusto delle cose. Ma ecco alcune erbe aromatiche in specifi co con le loro proprietà.

Aglio: antielmintico (contro i vermi parassiti dell’intestino), antiossi-

dante, diuretico, antibatterico, anti-ipertensivo, digestivo,

anti-tromotico e antitumorali. Utile contro raffreddo-re, infl uenza e bronchite catarrale.

Alloro: aumenta la digeribilità dei cibi (provate a far bollire cin-que foglie di alloro con la parte gialla della buccia del limone, ne otterrete una bevanda oltre che deliziosa anche estre-mamente digestiva), calma le coliche e i dolori di stomaco. Elimina i cattivi odori dalla cucina (provate a mettere due foglie

La cura della

dott.ssa BarbaraLapini

PIÙ SAPORE E PIÙ SALUTE C

re aumenta il senso d i lo che si mangia. ndogli anche da fare i Ma le

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raffreddo-e bronchite

enta la digeribilità ate a far bollire cin-loro con la parte gialla l limone ne otterrete una

11IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

di alloro nell’acqua dove bollite i cavoli).Menta: digestiva per l’intestino ma irritante

per lo stomaco, rinfresca naturalmente e può es-sere utilizzata in infusione oppure direttamente nelle insalate o nella panzanella insieme al limo-ne.

Basilico: digestivo, sedativo, vermifugo, diu-retico, antimicrobico e antinfi ammatorio.

Maggiorana: ricca di vitamina C, digesti-va, antispastica, utile nella cura dell’emicrania.

Origano; antisettico, analgesico, antispasmodi-co, digestivo, espettoran-

te, anti-infi ammatorio e tonico.

Prezzemolo: diureti-co, sudorifero, antiper-

tensivo, lenitivo contro punture di insetti, contusioni e mal di denti. Lavanda: antisettica, analgesica, battericida, digestiva, decongestionante nei

raffreddori, vasodilatatoria, antinevralgica e sedativa.Rosmarino; carminativo, digestivo, stimola l’appetito, analgesico, antireu-

matico, cicatrizzante, purifi ca e tonifi ca la pelle.Salvia: antisettica, coleretica, diuretica, digestiva, balsamica, spasmolitica,

ipoglicemizzante ed estrogenica. Timo: antisettico, disinfettante gastrointestinale, antibatterico, disinfettante,

utile nelle infezioni delle vie urinarie e respiratorie (tosse, asma). Tutti questi gioielli della natura sono facili da reperire, nei supermercati o nei

vivai e potrebbero essere an-che coltivate nei nostri balconi,

abbellendoli e profumandoli. Che dire allora? Una vera e propria farmacia na-

turale nel piatto, che cura anima e corpo.

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12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

1320 GIUGNO 2014

Judo Judo OkOk

continua a pag. 14

in copertinain copertina

a Judo Ok Arezzo può essere considerata a tutti gli effetti una delle società pilastro dello sport are-tino. Con i suoi quarantun’anni di attività, la società judoka fondata da Giuseppe Busia – di recente premiato con la Medaglia d’Onore al Merito Sportivo – ha visto sfilare tra le proprie fila atleti in grado di competere e vincere ai vertici del judo nazionale, soprattutto negli ultimi quindici anni, come ci dice Roberto Busia: «Negli ultimi tempi siamo stati la prima società toscana, arrivando a toccare l’ot-

tavo posto assoluto a livello nazionale».Una posizione ottenuta grazie a numerose vittorie e piazzamenti di prestigio in ogni categoria, sia a livello

individuale sia di squadra, come dimostrato da risultati quali i tre bronzi conquistati da Cherici, Giusti e Car-

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14 20 GIUGNO 2014

boni agli Assoluti del 2007, l’argento – firmato sempre da Fabio Cherici – agli Assoluti del 2010 e l’oro conquistato da Moira Giusti nel 2009 ai Campionati Mondiali Master. Trionfi e piazzamenti di grande rilievo che hanno portato la ASD Judo Ok Arezzo a collezionare ben 108 medaglie dal 2000 a oggi. Un numero che si presenta da solo e che è il frutto di tutta la passione e dedizione messa sul tatami dalla famiglia Busia: «Per noi il judo significa soprattutto “amore”. Amore che abbiamo comple-tamente riversato su una società sportiva che è parte integrante della nostra famiglia, della nostra vita. Una società dilettantistica che si regge esclusivamente sulla passione nostra e di tutti i ragazzi che sono cresciuti con noi e che oggi, dopo tanti anni insieme, sono tecnici. La loro continua presenza in tutti in questi anni è un premio al nostro lavoro svolto».

Lavoro portato avanti da uno staff tecnico completamente concentrato sui giovani judoki, con l’intento di mantenere in futuro quella stessa luminosità che ha contraddistinto il loro presente: «Stiamo cercando di coinvolgere sempre di più il nostro gruppo di giovani atleti, con l’intenzione di far crescere e maturare le nostre nuove leve. Abbiamo notato con piacere che qualche piccola nuova promessa sta già spuntando fuori e questa non può che essere una buona notizia per tutti noi. Credo che in questo caso una nota di merito debba essere data all’appassionato gruppo di genitori che, coinvolti in prima linea, stanno contribuendo molto col loro aiuto rivolto sia ai piccoli atleti sia alla società».

Mentre numerosi giovani judoki continuano a crescere all’inter-no della palestra di San Lorentino, la Judo Ok torna a brillare gra-zie a un’altra impresa di Fabio Cherici, vincitore a Follonica della Coppa Italia, in un week end – quello del 1 giugno – magnifico per la società judoka aretina: «La sua vittoria – sottolinea Roberto Busia, – ha avuto per noi un sapore bellissimo, perché ha premiato il talento e l’umiltà di un atleta presente ai vertici nazionali oramai da tempo. Inoltre, il suo splendido risultato è arrivato in un fine settimana che ha visto gli importanti piazzamenti di Claudia Bondi

e Francesco e Sara Marignani, che han-no ulteriormente arricchito una due giorni indimentica-bile, all’interno della quale Giuseppe Bu-sia è stato premiato con la Medaglia d’Onore al Merito Sportivo».

Una medaglia che rende merito al lavoro portato avan-ti con grande dedi-zione dalla famiglia Busia. Un lavoro vir-tuoso, genuino, ap-passionato e soprat-tutto vincente.

La Judo Ok Arezzo torna a brillare con Fabio ChericiL’impresa firmata da Cherici ha riportato ai vertici del judo nazionale la società aretina, capace di conquistare 108 medaglie dal 2000 a oggi[segue da pag. 13]

di Omero Ortaggi

1520 GIUGNO 2014

n nuovo importante risultato per il judo are-tino. Una straordinaria vittoria conquistata sul tatami dalla storica società Judo Ok Arezzo di Roberto Busia grazie al judoka Fabio Cherici.

Una storia, quella di Cherici, che dona significa-to ai termini “passione” e “disciplina”, mostrando come il judo, per un vero atleta, possa diventare un vero e proprio stile di vita. Dopo le difficoltà e le incertezze degli ultimi anni, per il judoka aretino è finalmente arrivato il momento di raccogliere i frutti della propria tenacia. Lo scorso 1° giugno al Pala Raul Micheli di Follonica Fabio Cherici si è infatti ag-giudicato la Coppa Italia nella categoria degli 81 kg, con una prestazione che non ha lasciato spazio agli avversari.

Sei incontri vinti uno dopo l’altro con tecnica e determinazione. «Ottenere la vittoria della Coppa Italia è una grande soddisfazione sia a livello ago-nistico sia personale – spiega Cherici. – Questo tra-guardo non soltanto mi ha ripagato degli sforzi e dei sacrifici fatti in sede di allenamento, ma va a coronare un percorso sportivo che ho intrapreso molti anni e che, malgrado le difficoltà e i problemi, ho sempre cercato di portare avanti nel miglior dei modi».

Anche quella di Fabio, come ogni carriera spor-tiva, è stata caratterizzata da alti e bassi, ma la passione per il judo ha sempre e comunque avu-to la meglio. Un fuoco che, dalla prima vittoria di rilievo nel 1999 fino a oggi, non si è mai spento. «Il judo fa parte di me – continua Cherici. – Ho iniziato a praticarlo a 5 anni, come fanno molti bambini, e adesso non riuscirei mai a immaginare la mia vita senza questa disciplina che è, al tempo stesso, uno stimolo e una valvola di sfogo». Soltanto pochi anni fa, a causa di una serie di infortuni, l’atleta aretino si era trovato costretto ad allontanarsi dal tatami per 24 mesi. Uno periodo di stallo interminabile sfocia-to però nella consapevolezza di voler continuare a credere nel judo. Così è stato. Appena rientrato in società, nel 2012, Cherici ha immediatamente con-quistato una medaglia di bronzo in Coppa Italia. Un successo che, per il judoka, ha dato il via a una fase di rinascita giunta all’apice con la vittoria di due settimane fa. «Il judo non è uno sport come gli altri. Sei solo senza il guscio protettivo di una squadra. E in Coppa Italia ho cercato di dare il meglio di me stesso, affrontando le sfide con il piglio giusto e una buona dose di umiltà. Non ci sono strategie vincenti, ma occorre tenere i nervi saldi, non perdere la con-centrazione, sentire la passione scorrerti nelle vene».

Fabio Cherici e la sua Coppa ItaliaIl judoka della judo Ok Arezzo torna sulla ribalta con una vittoria senza pari

di Elettra Fiorini

U

16 20 GIUGNO 2014

l terzo Campionato Italiano di nuoto dei Vigili del Fuoco fa tappa ad Arezzo. L’ap-puntamento è per il fine settimana da venerdì 27 a domenica 29 giugno, quando le piscine del Palazzetto del Nuoto cittadino diventeranno il palcoscenico in cui verranno assegnati i vari titoli nazionali nel nuoto e nel salvamento.

La gara, organizzata in collaborazione con la Federazione Italiana di Nuoto, coinvol-gerà oltre 500 partecipanti del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile che, provenienti da tutta Italia, si sfideranno nelle differenti categorie d’età. La gara maschile, infatti, vedrà tutti gli atleti divisi dai Master 18 (cioè coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno d’età) ai Ma-ster 70, mentre per le donne la competizione sarà aperta dai Master 18 ai Master 35.

Le gare, a cui potrà assistere gratuitamente l’intera cittadinanza, prenderanno il via il venerdì alle 15 e continueranno ininterrottamente fino alle premiazioni delle 12.30 di domenica. «Siamo orgogliosi di ospitare questo evento – afferma Marco Magara del Palazzetto del Nuoto di Arezzo. – I Vigili del Fuoco sono un corpo particolarmente attivo nello sport e nella promozione sportiva, dunque per noi è un onore contribuire alla loro attività fornendo i nostri spazi per la terza edizione di un appuntamento come i Campionati na-

zionali di nuoto e salvamento. Questa iniziativa assume per noi ancora più importanza considerando l’impegno delle varie società presenti all’interno del nostro palaz-zetto per sviluppare la sicurezza e la formazione nelle acque».

L’assegnazione dell’evento certifica la riconosciuta capacità del Palazzetto del Nuoto di Arezzo nella ge-stione e organizzazione di grandi manifestazioni sporti-ve. Nel corso degli anni la piscina ha infatti accolto nu-merosi eventi (dai Campionati Italiani di fitness in acqua al Meeting del Saracino) che hanno riunito migliaia di persone e che si sono sempre svolti in modo impecca-bile, permettendo così di continuare a portare in città grandi appuntamenti. «Le nostre capacità logistiche – conclude Magara, – sono ormai riconosciute in tutta Italia. Garantiremo i nostri volontari e la nostra macchi-na organizzativa anche in occasione dell’ormai prossi-mo evento del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco».

I

Arezzo accoglie il Campionato Italiano di nuoto dei Vigili del Fuoco

PRESSOPRESSO

1720 GIUGNO 2014

Èdi AlessioSegantini

tutto pronto: è ai nastri di partenza la seconda edizione della Coppa dei Campioni dell’Associazione Italiana Arbitri, organizzata dalla se-zione aretina, che consiste in un torneo di calcio a 5 fra le sezioni vincitrici di altre manifestazioni calcistiche nel corso del 2013. Per parlarci di questo evento ab-biamo sentito il presidente dell’AIA della sezione di Arezzo Giancarlo Chiappini.

«Dopo il successo della prima edizione, vinta dalla sezione di Collegno, quest’anno le formazioni che si affronteranno nella tre giorni di Arezzo (dal 20 al 22 giugno) saranno dodici, a differen-za delle sole otto dello scorso anno. Circa 200 partecipanti da tutta Italia si ritroveranno presso la sede dell’Arbitro Club, dove vivranno una tre giorni avvincente e intensa dividendosi tra il torneo di calcio a 5 e i momenti dedicati al turismo, alla scoperta della cultura e delle tradizioni aretine: porteremo, infatti, i nostri ospiti alla sfilata che precede il Saracino e poi alla Giostra stessa, un evento per loro imperdibile, che permetterà loro di vivere la Piazza in tutto e per tutto. In questo modo coniugheremo sport e turismo, una accoppiata troppo spesso sottovalutata».

Ma non ci sarà solo la Giostra a occupare il tempo degli ospiti, che saranno infatti accompagnati a visitare le bellezze artistiche di Arezzo e assisteranno alle cene propiziatorie nei quattro quartieri. «Un vero e pro-prio evento nell’evento, reso possibile grazie al prezioso contributo di Banca Etruria e del Comune di Arezzo – con-tinua Chiappini, – che ha voluto for-temente patrocinare l’iniziativa: un ringraziamento speciale va dunque all’Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili Francesco Romizi».

Da ricordare, inoltre, che la manife-stazione non avrebbe potuto svolger-si senza il grande sostegno dei vertici dell’AIA. Le dodici sezioni che hanno aderito alla manifestazione, insieme alla compagine aretina, per provare a vincere il trofeo dei trofei: Caltanis-setta, Carbonia, Collegno (campione in carica), Foligno, L’Aquila, Milano, Nola, Prato, Trieste, Torino e Vasto. Un grosso in bocca al lupo a tutti.

Coppa dei Campioni AIApronti per la seconda edizione

18 20 GIUGNO 2014

uovo presidente e nuovo consiglio direttivo per il Vasari Rugby. Dopo i quattro anni di presidenza di Daniele Gelli, la principale real-tà rugbystica della provincia di Arezzo ha deciso di cambiare guida e di dare credito alla promessa di Francesco Santini di garantire alla società una nuova gestione dal taglio fortemente manageriale.

Ad affiancare Santini in questo difficile ruolo saranno il vicepresidente Daniele Piantini e i consiglieri Francesco Belsanti, Dino Bichi, Alessandro Bruni, Francesco Ceccarelli, Filippo Falsini, Maurizio Mirante, Mauro Peruzzi e Lorenzo Ruzzi.

«Non ci saranno rivoluzioni rispetto a quello che è stato negli ultimi anni – avvisa il Presidente, – ma se il Vasari Rugby ha deciso di darci fiducia è per-ché si aspetta un cambio di rotta nella gestione societaria. Porteremo il nostro contributo per fare in modo che questa realtà venga gestita come una vera e propria azienda, cioè con uno spirito manageriale che le garantisca una struttura precisa in cui ogni componente abbia un ruolo ben delineato e una specifica responsabilità. Per raggiungere questo risultato occorreranno sacrifici e risorse economiche, ma la società ha premiato questa nostra visione e noi non vogliamo deluderla».

Passiamo agli obiettivi: che progetti avete dal punto di vista sportivo?«Il cardine della nostra attività sarà il settore giovanile perché siamo convinti

che un vivaio ben coltivato sia alla base dei successi di ogni società sportiva. Al momento la nostra è una delle realtà della provincia che aggrega più bambini e ragazzi, dunque vogliamo confermarci e rinforzarci ulteriormente garanten-do a tutti i nostri atleti uno staff tecnico competente e una proposta di qualità».

Dal vivaio, tra l’altro, sono arrivate le maggiori soddisfazioni dell’ultima stagione.

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Vasari Rugby, una societàNuovo presidente e nuovo consiglio per la società

1920 GIUGNO 2014

«La nostra Under 16 Elite ha concluso il campionato italiano al terzo posto tra oltre 400 squadre di tutta la penisola e ha perso solo in semifinale contro i futuri campioni dell’Unione Rugby Ca-pitolina. Inoltre abbiamo un ragazzo cresciuto da noi, Jacopo Bianchi, che è entrato nell’Accademia Federale di Prato e che ha già giocato nella Nazionale Italiana Under 17, e due giovani atleti, Lorenzo Brocchi ed Enrico Verdelli, che sono in lizza per ri-percorrerne le orme».

Per quanto riguarda la prima squadra?«Vogliamo consolidare la nostra permanenza in Serie B. Da oltre

10 anni militiamo in questa categoria, dunque dobbiamo pensare soprattutto a raggiungere quella stabilità che ci permetta di disputare una stagione tran-quilla e di iniziare a progettare il futuro. Muoveremo un passo alla volta senza esagerare alcun proclamo di promozione».

Il Vasari negli ultimi anni si è contraddistinto per l’organizzazione di nu-merosi tornei. Li confermerete?

«Riteniamo importante promuovere eventi sportivi in grado di portare sport e turismo in città, ma è un’attività che necessita di grande cura e che dunque dovremo strutturare con attenzione».

Arezzo al momento ha tre società di rugby: come gestirete i rapporti con Arieti Rugby e Arezzo Rugby?

«L’esistenza di tante realtà è un segnale positivo che dimostra la diffusione del nostro movimento. Ritengo che questa ricchezza possa garantire un’op-portunità di confronto e di crescita che può giovare a tutti, dunque siamo pronti e disponibili al dialogo e alla cooperazione».

à dal taglio managerialeà aretina: Francesco Santini illustra tutti gli obiettivi

di Marco Cavini

20 20 GIUGNO 2014

di Omero Ortaggi

erretti ha preferito le ginestre delle colline aretine alle crete senesi ed è tornato sui pro-pri passi, obtorto collo o meno lo sa lui, però questo è successo e così, i “balzani” bianco-neri sono rimasti con la lanterna in mano a

cercare ancora qualcuno che li finanzi per garanti-re alla Robur la sopravvivenza.

Si terranno la Mezzaroma che hanno, l’altra rima-ne qua in amaranto, determinata a chiamare e ri-lanciare come su un tavolo da poker.

L’agendina di Danilo Pagni ha tirato fuori anche il nome di colui che si siederà su quella panchina amaranto, che in passato ha visto transitare le terga illustri dei vari Angelillo, Ballacci, Cosmi, Somma e Gustinetti.

Così la scelta è caduta su quell’Eziolino Capuano che ad Arezzo in molti ricordano per la contesta-zione subita in tribuna in un Arezzo-Paganese del dicembre 2008.

Allora, “Ci stava ggente che ha scapputat, tirat u’Borghett, ditt’ parolacc”, oggi invece, c’è gente che, superato lo scetticismo iniziale, è pronta ad accoglierlo ed eleggerlo il nuovo idolo delle folle amaranto.

Anche perché il “personaggio” c’è, questo non è messo in discussione. Casomai, si può sindacare su tanti altri aspetti ma sarebbe esercizio oltremodo masochistico, oltre a correre il rischio di passare da prevenuti.

Riuscirà Eziolino Capuano a superare le “nefan-tezze” compiute nel recente passato? “Che cos’è il genio: è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velo-cità di esecuzione”: così commentava il conte Ma-

scetti davanti al cancello del cimitero, in una delle scene più divertenti del film Amici miei.

Capuano così appare, un tipo sveglio. Poi, se si dimostrerà un genio vedremo. Nel frattempo, gli va costruita una squadra convincente, motivata, ben amalgamata e capace di sopportare la pressione di una piazza esigente, al quinto campionato di se-guito nel limbo dei Dilettanti.

Già, perché così sarà, a meno che – mors tua vita mea – magari la vecchia quercia senese si secca e ripescano il cavallino amaranto, anche se quella che si sta delineando, con 9 squadre del Grandu-cato, parrebbe già adesso un campionato toscano e aggiungerne un’altra magari sarebbe un po’ fuori luogo.

In più servirà anche un po’ di fortuna che comun-que, da sempre, aiuta soltanto gli audaci, motivo in più per affrontare il prossimo campionato lancia in resta, come un cavaliere della Giostra.

Egli ne fece morire una frotta, prima che quella lancia fosse rotta!, la frase giusta per l’Eziolino Fu-rioso. Comunque è presto per sbilanciarsi, apparen-temente le cose si stanno indirizzando nella strada giusta anche se occorre essere realisti, ovvero ve-dere il tunnel, ma anche la luce in fondo ed even-tualmente altri tunnel da attraversare più avanti, perché così sarà.

Due righe anche per un doveroso saluto al ca-pitano Marco Pecorari il quale, al termine di una lunga carriera ricca di soddisfazioni, ha appeso al fatidico chiodo le scarpe bullonate.

Buon proseguimento e in bocca al lupo. La vita ricomincia adesso.

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San Cornelio San Cornelio ci ha messo manoci ha messo mano

di Luca Stanganini

21IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

a marinaio a pugile, da studente a soldato scelto. In queste poche parole si potrebbe concentrare la gioventù di Giovanni Mi-neo, che da Bagheria (Palermo) arriva fi no

ad Arezzo a combattere la Seconda Guerra Mondia-le: ma questo non basterebbe a raccontare l’umiltà e il profondo senso di giustizia e di umanità che il siciliano portava con sé.

Ci ha pensato Santino Gallorini nel suo ultimo libro in uscita il 29 giugno, Vite in cambio (Edizioni Effi gi), a salvare dall’oblio la storia di Mineo – spia dei repubblichini e controspia dei partigiani – che salvò da morte certa più di duecento civili della Chiassa Superiore. Gallorini – appassionato studio-so di storia locale, che da anni si interessa alle vicen-de del passato aretino – si avvale di foto e documenti dell’epoca trovati in archivi e case private, ma anche delle preziose memorie del protagonista, che decise di mettere su carta la sua esperienza di guerra.

Gianni Mineo, dal carattere audace ma ribelle, ri-fi utò varie volte di presentarsi alle armi dell’esercito fascista dopo l’armistizio dell’8 settembre ma, cattu-rato, fu costretto ad aderire alla Repubblica Sociale

Italiana e a giurare così di impegnarsi a cac-ciare i “ribelli”, ovvero i partigiani, che nel frattempo si erano or-ganizzati, salendo sulle montagne a difendere il loro Paese dilaniato ma ancora forte di viva speranza. Mineo venne quindi “sguinzagliato come un cane da ri-porto, sulle tracce dei partigiani aretini”, ma in realtà non pensò neanche un secondo di giurare fedeltà ai re-pubblichini, suoi veri nemici, e ne approfi ttò

per fare la controspia e collaborare con chi voleva affrancare l’Italia dall’invasore.

Proprio questa sua speciale posizione gli consentì di avere il ruolo decisivo in una vicenda che pote-va trasformarsi in tragedia. Il 26 giugno una banda autonoma di partigiani slavi fece prigioniero il co-lonnello barone Maximilian von Gablez: i tedeschi minacciarono di uccidere duecento civili rinchiusi nella Pieve della Chiassa se non fosse stato liberato entro 48 ore. Solo l’impegno di Mineo e di un altro partigiano, Giuseppe Rosadi, evitò l’eccidio.

Il prossimo 28 giugno, alle 17, proprio nella fra-zione a nord di Arezzo ci sarà una cerimonia di in-titolazione di un parco ai due eroi, per troppi anni rimasti in bilico sul fi lo della memoria.

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SALVARONO LA CHIASSA SUPERIORE DALL’ECCIDIO NAZISTA

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AREZZO BELLE ARTI

di Valentina Paggini

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

a voglia di partire era ormai diventata incontenibile, ma la paura di una lingua diversa e il budget limitato mi facevano rimandare la partenza in continuazione. Poi mi sono iscritta a Work Away, una piattaforma dove lavoratori volontari – detti helper – e ospitanti si incontrano, soprattutto per pro-getti agricoli e di edilizia alternativa. Avrei aiutato con l’arte gli alloggianti, le mie mani avrebbero

creato qualcosa di unico per loro».Così esordisce Caterina Testi, meglio conosciuta come Catherina Gynt, ventiseienne aretina, quando ci

racconta la sua esperienza in Francia, conclusasi ai primi di giugno.Artista a tutto tondo – pittrice, illustratrice, scultrice, attrice, danzatrice e tatuatrice – con una passione

smodata per lo scrittore Ibsen, omaggiato anche nel nome d’arte, Catherina ha realizzato un originale mu-rales nei pressi di Limoges.

«Su Work Away avevo trovato il profi lo di Bobby Mac Diarmid, un coetaneo scozzese, e ho capito subito che sarebbe stata la persona che faceva al caso mio – ci spiega. – Lo scorso febbraio, infatti, Bobby ha com-

prato una vecchia casa con l’idea di fermarsi Oltralpe dopo sette anni di viaggi per il mondo come helper.

Quando ha iniziato la ristrutturazione, invitando a sua volta degli aiutanti con la formula dell’alloggio gratuito, in cambio di una mano nei lavori, ho pensato di mettere la mia arte a sua disposizione e alla domanda “Vuoi adottare una giovane artista?” mi ha risposto “Considerati adottata!”. Così è iniziato tutto».

Cosa raffi gura il murales?«È una città che sorge dalla acque marine, dove si vedono

palazzi pieni di fi nestre illuminate, a simboleggiare la pre-senza di vita. Sullo sfondo una foresta che si leva nel cielo, a ricordare da dove veniamo e dove sarebbe bello tornare. Il dipinto è stato realizzato nel bagno, l’unica parte terminata della casa, ma il proprietario mi ha già chiesto di tornare in inverno per decorare altri ambienti».

Il ritorno alla natura, un tema a te molto caro.«La mia ricerca sfrutta il decorativismo dell’Art Déco, l’im-

magine di collaborazione tra Natura e Uomo che vive nel Liberty.

Di solito però il centro del mio lavoro è lo studio grafi -co e la reinterpretazione anche psicologica della fi gura della donna. Un viaggio intimo nella percezione del femminile e del sé. Geometrie e fl essuosità si intrecciano in composizioni quasi monocromatiche ed evocanti, per creare calma e con-fusione, pace e rabbia, continenza ed erotismo».

Accademia delle Belle Arti di Firenze, Teatro “Picco-lo Re” di Roma, Accademia dello Spettacolo di Torino

L’ARTE DI CATHERINA GYL’ARTISTA ARETINA HA REALIZZUN MURALES A LIMOGES

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23IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

YNT SBARCA IN FRANCIAZATO

e tanto altro. Una formazione molto complessa.

«Quando due anni fa sono tornata ad Arezzo, venivo da una educazione che mi aveva dato delle basi tecniche forti, ma mi aveva anche ingabbiato in schemi da cui volevo emanciparmi. Esplorare il microcosmo dei tatuaggi e incontrare in città realtà come Spazio Seme mi ha aiutato ad aprirmi a nuove prospettive. Adesso posso dire che scivolo con pia-cere tra danza, teatro, murales, quadri e sperimentazioni, sempre alla ricerca dello stimolo giusto».

www.catherina-gynt.tumblr.com

di Marco Botti

SPIRITOLa personale di Roberto Dragoni a Spazio Seme

Ha inaugurato giovedì 19 giugno la personale di Roberto Dragoni intitolata Spirito.

È il secondo step di CLIMA. Percorsi di figurazione contem-poranea, progetto ideato da Spazio Seme, visibile fino al pros-simo 31 luglio in via del Pantano 36, ad Arezzo.

Come spiega l’attore, scrittore e regista Francesco Botti: «Il mondo dello Spirito è quello della vita di tutti i giorni, del nostro tempo accelerato e congestionato, con tutta la sofferenza, ma anche il piacere di resistere. Presente e passato che in un istante si ricongiungono come due geishe nel traffico metro-politano. Nella tradizione orientale si narra infatti che gli spi-riti dei defunti, a volte, tornino durante la fioritura dei ciliegi, quando il vento trasporta la bellezza e la nuova vita.

Roberto Dragoni realizza scorci urbani, porzioni di corpi e misteriosi ritratti che evocano atmosfere contemporanee, ma sempre figlie di quel Novecento furioso ed esal-tante, di quella storica accelerazione che ha sconvolto l’umanità e il suo sentire. È nel contra-sto tra corsa e attesa che nasce Spirito».

Il vernissage è stato impreziosito da Ali, perfor-mance di Francesco Botti e Leonardo Lambru-schini. www.spazioseme.com

Cecilia Falchi

photo by Melanie Neu

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

opo la tragica alluvione del 14 maggio 2014 in Serbia, Croazia e Bo-snia, più di 100.000 persone sono rimaste senza tetto. Sono tantissimi gli aiuti e le donazioni ricevute proprio per aiutare le famiglie colpite dalla calamità.

Tuttavia le iniziative di solidarietà non si fermano qui, perché tra le vittime del maltempo ci sono anche molti animali. Per aiutare proprio loro, senza casa, famiglia e dimora, si sono mossi in molti: canili, associazioni, privati del territorio.

Anche dalla Toscana, con il patrocinio del Ambasciata della Repubblica Serba di Roma, Enpa Sezione di Arezzo e Provincia di Arezzo, è partita una iniziativa che ha come intento proprio quello di aiutare questi animali.

Katarina Alivojvodic, pittrice e maestra d’arte serba che vive nel territorio aretino da alcuni anni, si è atti-vata per organizzare la mostra di benefi cenza Arte per i Balcani, che si inaugurerà domenica 22 giugno 2014, alle 18, nell’agriturismo “Le terre dei cavalieri” a Santa Caterina di Cortona, e proseguirà fi no al prossimo 13 luglio. Chiunque vorrà sostenere l’iniziativa potrà farlo acquistando le opere della stessa organizzatrice e di altri artisti come Angini, Calabrò, Carboni, Cipolli, Donati, Facchini, Ghezzi, Livi, Marrone, Montuschi, Polvani, Roggi, Ruggieri, Serafi ni e Torreggiani.

La mostra collettiva ha lo scopo di raccogliere i fondi per aiutare gli animali sfollati della Serbia, che saran-no trasferiti sul conto dell’associazione Humanimal Organisation Onlus della Serbia.

«Katarina ci ha contattato – spiega Sandra Capogreca dell’En-pa di Arezzo – e noi con piacere abbiamo deciso di supportarla. È bello essere attenti alle necessità degli altri, anche dei nostri amici a quattro zampe troppo spesso di-menticati.

Questo è l’impegno volontario della sezione di Arezzo, aiutare fi no a dove possiamo. C’è tanto bi-sogno, ognuno dovrebbe guardarsi intorno e aiutare come può.

Chi acquista un opera verserà i soldi nel conto corrente Enpa – conclude la Capogreca. – Noi li gireremo integralmente all’associa-zione serba, la quale si occuperà di fornire medicine, cure e assistenza ai tanti animali colpiti dalle allu-vioni.

Siamo certi che in tanti soster-ranno questa bellissima iniziati-va!».

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GLI ARTISTI ARETINI IN SOCCORSO DEGLI ANIMALI COLPITI DALLE ALLUVIONI IN SERBIA

ARTE PER I BALCANI di Chiara Savarino

25IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

3 NELLA STESSA BARCAAndreini, Manneschi e Marzocchi in mostra nell’atrio d’Onore della Provincia

Prosegue nell’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo di via Ricasoli la mostra collettiva 3 nella stessa bar-ca di Morena Andreini, Lilia Manneschi e Renato Marzocchi, inaugurata lo scorso 6 giugno.

Il titolo dell’esposizione nasce dalla suggestione per le barche che Lilia Manneschi ha fin da piccola, mezzi che tornano anche nei suoi sogni, a simboleggiare la voglia di evasione dal reale per raggiungere nuove dimensioni per il corpo e l’anima.

I suoi delicati dipinti, risultato di un’attenta osservazione del mondo circostante, di una ricca immagina-zione e della voglia di sperimentare temi, materiali e tecniche nuove e diverse, si integrano con la visione pittorica di Renato Marzocchi, connotata da una forte espressività nel linguaggio cromatico e da una dinamicità nella resa di forme mai scontate, e con le opere di Morena Andreini, carat-terizzate da un surrealismo misurato ed elegante, dove la figura umana, spesso femminile, ha sempre un ruolo centrale, assieme a temi contemporanei come la solitudine e l’inquietudine.

La mostra dei tre pittori del Cenacolo degli Artisti Aretini resterà aperta al pubblico fino al 25 giugno, con orario 10.30-12.30 e 16-18.30.

Serena Capponi

NULLA È COME SEMBRAMura e Giustini sorprendono alla Galleria 33

Dal 19 giugno al 19 luglio 2014 la Galleria 33 di via Garibaldi 33, ad Arezzo, ospita la mostra Nulla è

come sembra, a cura di Tiziana Tommei. I due protagonisti, Carla Mura e Giulio Giustini, de-

cidendo di usare la materia riescono a creare super-fici ritmiche e vibranti.

La prima presenta opere artistiche create con filo di cotone su tela e legno, una tecnica complessa e di difficile realizzazione per gli intrecci da ordire. Non vi è freddezza nelle opere della cagliaritana, perché ogni elemento presente nella composizione, dai colori ai materiali, vibra di una luce soggettiva e personale.

Giulio Giustini, artista poliedrico nato a Sansepol-cro, fa invece uso di materiali più poveri e naturali, ponendo nella sua opera elementi simbolici che l’os-servatore dovrà seguire per comprendere il disegno personale dell’artista. Ogni parte diventa un piccolo ingranaggio di un insieme più complesso: a una pri-ma fruizione l’impatto è così forte da destabilizzare lo spettatore. Totem e monadi fatti di materiali di scarto ma riutilizzabili, posti a formare disegni mentali, poi concretizzati sul supporto.

www.galleria33.it Sara Gnassi

26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

Cucina tipica toscana

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UN ARETINO AL PRIMBARCELLONA

inalmente, come provinciali col fardello in spalla, si va a scoprire come appare il mondo là dove le cose semplicemente avvengono, o almeno le cose che interessano la galassia indie, o piuttosto hipster, come vuole il neo-neologismo.

Al Primavera suonano “tutti”, questo è il primo fatto incontrovertibi-le. Il che permette anche di trovare un po’ il baricentro della scena indi-pendente internazionale, con ormai la webzine “Pitchfork” a fare diktat.

L’edizione 2014 del Primavera Sound è più che mai all’insegna del vintage, o meglio dei “gruppi che erano famosi almeno vent’anni fa, poi si sono sciolti e riformati di recente” (Neutral Milk Hotel, Slowdive, Pixies, Slint, Television e Loop sono solo alcuni esempi).

La quattordicesima edizione del Primavera Sound mette nero su bianco la volontà di avere headliner tutt’altro che indie, con formazioni trasversalmente di peso come Queens of the Stone Age, Nine Inch Nails, Arcade Fire, Pixies e The National, che in un certo senso divide il festival in due: una parte più popular e una più alternative, con i palchi ATP, Pitchfork, Vice e Rayban a fare da contraltare a Sony e Heineken.

Queen of the Stone Age e Nine Inch Nails, capitanati rispettivamente dai visionari Josh Homme e Trent Reznor, svolgono come sempre il loro sporco lavoro, live in salsa BBQ.

Parlare di tutti sarebbe impossibile, quindi soffermiamoci su quei nomi che hanno caratterizzato il festival dal sapore più indie d’Europa.

L’esibizione della Sun Ra Arkestra è un appuntamento con la storia, anche perché l’Auditori del Parc del Forum è il binomio perfetto tra intimità e acustica. Il concertone infatti è da pelle d’oca, viscerale e trascen-dente al tempo stesso, e si chiude con una eterea e ipnotica Space Is The Place.

Charles Bradley è la reincarnazione assoluta di James Brown, con una storia che pare un fi lm, consideran-do che sale alla ribalta pochi anni fa, ma nella carta d’identità possiamo leggere 1948.

St. Vincent, sempre più ossuta e nervosa, quasi androgina con quei capelli color platino e abbigliamento cyberpunk. Ormai ha raggiunto la consacrazione e se la merita tutta, live pazzesco.

Uno dei momenti cult è sicuramente con gli Slowdive: dopo anni di uso improprio del termine shoegaze,

F

27IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

MAVERA SOUND 2014 A

fi nalmente ritorna una delle band principali artefi ci di quel suono e impartisce una lezione di stile. Uno dei concerti più emozionanti dell’intera manifestazione.

Tappa successiva sempre di matrice Novanta sono gli Slint, con il pubblico che ascolta in religioso e sur-reale silenzio.

I Television invece rispolverano una piccola pietra miliare, risuonando dal vivo l’album Marquee Moon (1977), peccato che anche la verve sia rimasta a trent’anni fa.

Come a inizio festival gli Shellac di Steve Albini battezzano a suon di raffi che distorte il teatro Barts, Ty Segall chiude la kermesse infi ammando l’Apolo ( ex teatro, adesso meravigliosa sala con-certi del centro cittadino) con la propria attitudine punk, fuzz sovrumani e melodie vocali sognanti. Insomma andate al Primavera se avete curiosità.

Giacomo Manneschi // Cybertree Booking [email protected]

28 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

SOSTENIAMO IL DEGRADO A

ari aretini, ricordate nel 2010, dopo cir-ca un secolo di assenza dal nostro terri-torio, il ritorno della cicogna bianca?

In Valdichiana una coppia di cicogne bianche innamorate nidifi cò in cima a un traliccio dell’alta tensione: fu Giorgio Grazzini, volontario addetto alla vigilanza ambientale e vice presidente del consiglio direttivo del WWF Arezzo onlus, a contattare il referente regionale ENEL. La Provincia emise un’ordinanza di tutela del sito, vennero orga-nizzati turni di sorveglianza da parte della Polizia provinciale, dei volontari WWF e perfi no di comuni cittadini. Finita la stagione riproduttiva e partite le

cicogne, un tratto dei cavi elettrici venne isolato e il nido posizionato su una piattaforma sopraelevata di metallo: le cicogne, l’anno dopo, apprezzarono molto l’attenzione dimostrata nei loro riguardi e ni-difi carono ancora.

Questo splendido uccello è legato a miti e leg-gende e gli viene attribuita la buona sorte: laddove nasceva un bambino, i camini rimanevano accesi ed esso si posava proprio accanto ai comignoli caldi a fare il nido.

Chiediamo a Giorgio Grazzini: le cicogne por-tavano i bimbi o i bimbi le cicogne? Lo spettacolo della natura e la sua armonia stupisce sempre…

«La cicogna bianca non teme l’uomo e dove ni-difi ca non c’è la presenza di pesticidi, il territorio è sano!».

Il WWF si prende cura del nostro pianeta: qual è il suo percorso personale nell’associazione di Arezzo?

«La nostra ad Arezzo è un’associazione onlus ed è stata esclusivamente la passione per la natura a por-tarmi nel 1988 a scegliere questo particolare e non facile percorso».

Collaborate con altre associazioni, Provincia e Comune: le attività del WWF sono molteplici…

«Partecipiamo a continui corsi di aggiornamento al fi ne di vigilare sul rispetto delle normative a difesa dell’ambiente e della fauna, in campo ittico e vena-torio; svolgiamo attività di educazione ambientale e

C

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29IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014 IL SEUGNO 2014

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IL WWF CONTRO AMBIENTALE

organizziamo eventi».Quanto interesse riscontrate da parte dei citta-

dini per i temi ambientali?«Molto poco; e pensare che la natura e la salute

comune sono in continuo rischio tra rifi uti ingom-branti e tossici o depositi abusivi di Eternit… l’elen-co sarebbe lunghissimo!».

Miti da sfatare?«Il lupo (particolarmente protetto e fortunata-

mente adesso nelle nostre zone in leggero ripopola-mento) non aggredisce assolutamente l’uomo. I pi-pistrelli non sono cattivi e non si attaccano alla testa della gente: se per errore entrano nelle nostre case, si tratta di esemplari giovani e inesperti».

Gli animali selvatici non si avvicinano all’uo-mo. Cosa non bisognerebbe mai fare e quali sono i casi in cui, invece, è bene chiamare il WWF?

«L’animale selvatico teme l’uomo, se non scappa signifi ca che sta male. Non bisogna prendere i cuc-cioli di capriolo se vengono visti da soli: non sono affatto abbandonati dalla madre. Risulta di fonda-mentale importanza chiamare il WWF per animali feriti e debilitati e bisogna spostarli solamente se non sono in sicurezza».

Ha mai raccolto un animale in diffi coltà?«Tempo fa mi entrò in macchina una gazza “ad-

domesticata”, sicuramente presa da qualcuno e poi abbandonata. Con i dovuti permessi legali me la sono portata a casa per curarla. Intelligentissima,

veniva sulla mia spalla o si posava sul tavolo vici-no a me. Nonostante mi fossi affezionato a lei, pian piano cercai di riabituarla alla libertà perché soffriva la solitudine: dopo un paio di mesi il cuore faceva un po’ male, ma questa è la legge della natura e va rispettata. Le ho fatto spiccare il volo!».

Salutiamo Giorgio Grazzini con la foto a pagina precedente, risalente agli anni Novanta: un inse-gnante trovò una poiana ferita, la curò e poi, insieme al WWF, alla presenza dei suoi alunni, in un luogo idoneo la liberò!

Per info 333/3782271, [email protected].

di Ivana Marianna Pattavina

30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 20 GIUGNO 2014

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hilo

me

tro z

ero Si avvicina il tem-

po della battitura del grano, da sempre un momento di festa per le comunità agricole. La battitura era anche il giorno più sudato

dell’anno, carico di signifi cati, un momento di con-divisione sociale che arrivava alla fi ne di una labo-riosa aspettativa e che avrebbe dovuto assicurare il cibo essenziale per ogni famiglia, per tutto l’anno. Si condividevano lavoro e gioia di vivere, nel medesimo momento. La stagione propizia, i cibi, i balli e i canti alla fi ne della giornata favorivano gli incontri fra i giovani che spesso in questa sta-gione provavano le prime ebbrezze dell’amore.

LA SPOLLINATA DIVENTA ROCK

La celebre gara di barche in questa edizione sarà anticipata da una grande serata all’insegna della mu-sica e delle band aretine.

L’appuntamento è per sabato 28 giugno quan-do Ponte Buriano ospiterà la prima edizione di questo evento a ingresso gratuito organizzato dall’associazione culturale Alice Club per sviluppare la cultura musicale del territorio.

Maps to the stars ***½Il nuovo film di David Cronen-berg. in passato regista di Video-drome, La mosca, Il pasto nudo e A History of Violence, è ambien-tato a Hollywood e mescola ele-menti di commedia nera e horror. Maps to the stars narra la vicenda di una famiglia, la dinastia Weiss, e delle sue implicazioni a carat-tere freudiano. Una famiglia tipicamente hollywo-odiana ossessionata dal desiderio di concentrare fama e potere. Un film di satira e pathos nel quale l’inferno terreno veste i panni dello show business e di relazioni umane degradate e artificiali. I protago-nisti di Maps to the Stars sono figurine svuotate pro-tagoniste di una realtà rigida, fredda ed opprimen-te. Le mutazioni della carne del primo Cronenberg sono ora sostituite dalle parole e dai filtri linguistici, da biopor-te cerebrali che rendono ancora più ossessiva e paradossale la realtà rap-presentata. Jacopo Fabbroni

di Marco Cavini

La fadìga de Sìsefo

A Renzi gni fan tutti risistenzaperch’un vòlgon che faccia le riformetagliando con giustizia e trasparenza,ma seguendo l’antiche e usate forme

de la pulìteca: grande prudenza,estremo tatto ed attenzione enormeal leopardesco tutto cambi, senzache gnente cambi de le vecchie norme.

Nulla si crea, nulla si distrugge:questa la regola cui non si sfugge,si se cuntinuerà a tirgiversare

salvando l’interessi d’ogni casta.«Aìvi ditto, Renzi, rottamare?Rottama, alóra… alò, rottama e bbasta!».

di Leonardo Zanelli

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di Fabio Mugelli

31IL SETTIMANALE DI AREZZO20 GIUGNO 2014

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