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IL SUPERUOMO NIETZSCHIANO l termine superuomo rappresenta la traduzione originale che fu data all'espressione Übermensch ; tuttavia è rilevante l'interpretazione successiva di Gianni Vattimo , il quale afferma che la traduzione oltreuomo , secondo lui più letterale, risulta più appropriata e rispecchia meglio l'ideale portato da Nietzsche [2] . Questa traduzione è però contestata dal filosofo Domenico Losurdo [3] .Il superuomo abbandona le ipocrisie dei moralisti e afferma se stesso, ponendo di fronte alla morale comune i propri valori. Egli identifica il ritorno al mondo del pensiero dionisiaco, guidato dalle passioni. Nietzsche è convinto dell'esistenza di un'unica vita terrena, legata alla corporeità fisica; l'uomo è dunque solo corpo e deve lasciarsi guidare dalle proprie pulsioni, lacerando così il "Velo di Maya" introdotto da Schopenhauer, ovvero la Volontà che opprime l'individuo. Lo scopo del superuomo non è posto in un universo trascendente, ma trascendentale che punta alla felicità immanente tramite la capacità creativa. Egli è visto come il grado più alto dell'evoluzione, ed esercita il diritto dettatogli dalla forza e dalla superiorità sugli altri. Questo diritto gli si presenta tuttavia anche come dovere di contrapporsi all'ipocrisia della massa e va contro la stessa tradizionale etica del dovere. Il superuomo contrappone al "Tu devi!" cristiano il nietzschiano "Io voglio!". Nel concetto di superuomo è essenziale la volontà di potenza, che va vista come movente della storia dell'uomo. Essa si presenta nella creazione della natura così come nelle strutture sociali, e va continuamente oltrepassata. Nel superuomo non rientra tuttavia alcuna prospettiva di violenza o spirito di dominio. Nietzsche non va assolutamente inteso come precursore di Hitler, in quanto nella figura del superuomo non viene identificato un capo carismatico, ma un annunciatore di una nuova figura di uomo. Zarathustra è colui che rende l'uomo consapevole di essere solo un ponte verso una sua più completa e "umana" affermazione, nella quale si serve di un supplemento di coscienza e di spirito per adempiere al soddisfacimento della propria esistenza. Nonostante esso sia un

Il Superuomo Nietzschiano

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IL SUPERUOMO NIETZSCHIANOl terminesuperuomorappresenta la traduzione originale che fu data all'espressionebermensch; tuttavia rilevante l'interpretazione successiva diGianni Vattimo, il quale afferma che la traduzioneoltreuomo, secondo lui pi letterale, risulta pi appropriata e rispecchia meglio l'ideale portato da Nietzsche[2]. Questa traduzione per contestata dal filosofo Domenico Losurdo[3].Il superuomo abbandona le ipocrisie dei moralisti e afferma se stesso, ponendo di fronte alla morale comune i propri valori. Egli identifica il ritorno al mondo del pensiero dionisiaco, guidato dallepassioni. Nietzsche convinto dell'esistenza di un'unica vita terrena, legata alla corporeit fisica; l'uomo dunque solo corpo e deve lasciarsi guidare dalle propriepulsioni, lacerando cos il "Velo di Maya" introdotto daSchopenhauer, ovvero la Volont che opprime l'individuo.Lo scopo del superuomo non posto in un universotrascendente, matrascendentaleche punta alla felicitimmanentetramite la capacit creativa. Egli visto come il grado pi alto dell'evoluzione, ed esercita il diritto dettatogli dalla forza e dalla superiorit sugli altri. Questo diritto gli si presenta tuttavia anche come dovere di contrapporsi all'ipocrisiadella massa e va contro la stessa tradizionale etica del dovere. Il superuomo contrappone al "Tu devi!" cristiano il nietzschiano "Io voglio!". Nel concetto di superuomo essenziale lavolont di potenza, che va vista come movente della storia dell'uomo. Essa si presenta nella creazione della natura cos come nelle strutture sociali, e va continuamente oltrepassata. Nel superuomo non rientra tuttavia alcuna prospettiva diviolenzao spirito di dominio. Nietzsche non va assolutamente inteso come precursore diHitler, in quanto nella figura del superuomo non viene identificato un capo carismatico, ma un annunciatore di una nuova figura di uomo.Zarathustra colui che rende l'uomo consapevole di essere solo un ponte verso una sua pi completa e "umana" affermazione, nella quale si serve di un supplemento di coscienza e di spirito per adempiere al soddisfacimento della propria esistenza. Nonostante esso sia un modello del tutto a-morale, non pu essere identificato come celebrazione delgermanesimo, n con ilsuperomismolegato al modello estetico diGabriele d'Annunzio.Ma tutto questo una violenza sull'opera di Nietzsche: non mai stato nazionalista, anzi. Detestava quelli che osannano il nuovo stato "Germania" nato nel 1871. Detestava l'antisemitismo che andava di moda in quell'epoca. Certo, Nietzsche contraddittorio, alcuni aspetti della sua opera si prestano ad essere interpretati in modo tendenzioso. Soprattutto il concetto di "bermensch" che stato tradotto "uomo superiore" o "superuomo" stato usato dai nazisti identificandolo con l'uomo superiore della razza ariana.

In realt il concetto di "bermensch" corrisponde pittosto ad un "oltre-uomo", cio ad un uomo che va oltre i limiti posti dalla tradizionale metafisica. Questo "bermensch" ha, secondo Nietzsche, abbandonato ogni fede, ogni desiderio di certezza, per reggersi "sulle corde leggere di tutte le possibilit". Non subisce i valori tradizionali, bens crea quelli nuovi. Il "superuomo" di Nietzsche un uomo senza patria n mta che ama la ricchezza e la transitoriet del mondo. Questo ovviamente un concetto dell'uomo che non ha niente a che fare con quello del nazismo.LINTERPRETAZIONE DEL SUPERUOMO NEL NAZISMOIlmito del Superuomo, nella prima met del secolo scorso, non affascina solo lambiente letterario, ma anche quello politico, anche se le questioni di tale ambiente rimangono estranee al filosofo, dato che il nazionalismo per lui un punto di vista troppo angusto. Egli toccato solo da una questione che gi stata messa in gioco nel suo tempo e particolarmente in Germania: lantisemitismo. Il suo rifiuto energico, spesso direttamente astioso di questo movimento, che determin la rottura perfino con lunica sorella, le sue numerose conoscenze ebree, ci fanno oggi apparire completamente incomprensibile il fatto che la Germania razzista del 1933 potesse esaltare proprioNietzschecome "suo" filosofo. E ancor pi grottesco si fa poi la storia, quando si viene a sapere che larchivio nietzschiano di Weimar, temporaneamente covo ideologico di questa idea di Stato, era stato fondato con capitali ebrei!Linterpretazione nazista di Nietzsche, che ha trovato la pi emblematica espressione nel libro di Alfred Baeumler "Nietzsche, il filofoso e il politico" (1931), stata facilitata da una singolare vicenda filologica, consistente nel fatto che la sorella, Elisabeh Forster-Nietzsche, nel desiderio di fare del fratello il teorico di una palingenesi reazionaria dellumanit, non esit, dopo essersi impadronita degli inediti, a manipolare i testi del filosofo, pubblicando nel 1906 la "Volont di potenza" nella quale il pensiero di Nietzsche assume quella fisionomia anti-umanitaria ed anti-democratica sulla quale far leva la lettura nazista.Nella cultura tedesca tra le due guerra,Baeumlergioca un ruolo di primo piano. Egli pu essere considerato il filosofo classico della cultura di quel tempo, anzi, il maestro cui si rifanno molti intellettuali delpartito nazionalsocialista. Come esprime lo stesso titolo della sua opera, Baeumler sostiene la tesi che Nietzsche sarebbe a un tempo filosofo e politico; non a caso lo studio si divide in due parti fondamentali, rispettivamente intitolate "Nietzsche filosofo" e "Nietzsche politico", che sono tra loro strettamenta unite. Ora, proprio il concetto di lotta (Kampf), inteso appunto in senso metafisico porta Baeumler a cogliere lunit del filosofare nietzschiano nei due momenti indissolubili, quello teorico e quello pratico. In altre parole, il concetto metafisico di lotta presenta il terreno comune tra filosofia e politica. si pu cos dire che Nietzsche filosofo in quanto politico o, che lo stesso, politico in quanto filosofo. Cos riceve un senso nuovo lindividualismo nietzscheano, dato che lessenza dellindividuo pu realizzarsi solo in una dimensione politica che trova la sua espressione ultima nella concezione dello stato. Lo Stato riceve in tal modo una sua configurazione metafisica, anzi, si rivela come lespressione ultima del filosofare eroico o del filosofare esistenziale. Baeumler convinto che, sebbene non si possa dedurre dagli scritti di Nietzsche una dottrina sullo stato, tuttavia le sue riflessioni aprono la via per una nuova dottrina su di esso. Daltra parte, pure convinzione di Baeumler che il ben noto individualismo nietzscheano non esclude un suo legame intrinseco con lo Stato. Infatti, se Nietzsche parla di individuo, egli intende alludere soltanto alla superiorit dello spirito e non gi a una dimensione anarchica dellindividuo.Secondo Baeumler, inoltre,la dimensione politica del pensiero di Nietzsche ha anche una valenza storica. Il filosofo fa propria la tematica nietzscheana del destino, la forza che agisce nella storia sarebbe in fondo solo quella del destino e non gi quella del singolo essere umano guardia il tedesco da quella visione storica secondo la quale le singole rivoluzioni che ci sono state in Germania non avrebbero fatto altro che preparare ci che nella cultura del suo tempo viene riconosciuta come "la rivoluzione tedesca". Secondo Baeumler,Hitlernon ha criticato laRepubblica di Weimarcon argomenti a livello teorico, ma la sua stessa azione in quanto azione storica si pone come critica a tutto lapparato culturale che sosteneva la concezione di una simile repubblica. In altre parole, la legittimit dellazione di Hitler da cogliersi solo nel fatto della sua azione. Agli occhi della borghesia ci doveva essere considerato come una mostruosit. Per proprio tale carattere di mostruosit sarebbe tipico di chi agisce. Il popolo tedesco deve pertanto, secondo Baeumler, divenire cosciente dellagrandezza delle singole azioni del Fuhrer, anche se queste hanno un simile carattere di mostruositNellambito del nazionalsocialismo un altro interprete del pensiero di Nietzsche Oehler. Egli vede nel filosofo ilmomento culminante di tutta lanima tedescache nel corso della storia tende nostalgicamente a realizzare il sogno romantico di grandezza di tutto un popolo, che diventa realt solo grazie a Hitler. Purtroppo Oehler affascinato dalla figura di Hitler in modo tale che talvolta arriva ad offuscare la stessa figura del filosofo. Cos, Hitler viene considerato non solo come uomo deccezione per le sue qualit personali, ma soprattutto comeuomo del destino, il cui compito sarebbe proprio quello di realizzare la missione storica del popolo tedesco. Hitler diventa la pi autentica realizzazione storica del Superuomo nitzscheano.Ci spiega perch Oehler intrecci di continuo alla tematica di Nietzsche dei brani presi dall'operaMein Kampfdi Hitler. L'interpretazione nazista del filosofo trova una sua giustificazione anche nella critica nietzscheana del popolo tedesco e della Germania: secondo Oehler, infatti, egli critica solo la cultura tedesca del suo tempo, poich la struttura dello Stato molto lontana dal creare ci che solo ilTerzo Reichstava creando; inoltre, il filosofo si mostra contro la democrazia perch essa rivela un triste livellamento dei pi autentici valori della persona. La democrazia rappresenta la perdita della fede nei confronti dell'uomo grande. Di conseguenza, tale forma di Stato porta al nichilismo, la cui espressione storica pi oggettiva sarebbe data dal Marxismo. Pertantonella sua lotta contro il marxismo Hitler pu considerarsi il Superuomo capace di superare il fenomeno culturale del nichilismo.Molto nota anche un'altra interpretazione del pensiero nietzscheano, fornita daWalther Spethmann, e che considera il Superuomo non soltanto sotto l'aspetto politico, ma addirittura sotto l'aspetto famigerato dell'igiene della razza. Secondo lui la cultura politica doveva ricevere il suo significato e quindi la sua ultima giustificazione solo dal potere, o pi esattamente solo da coloro che via via si succedevano nell'affermazione del potere. Spethmann difende Nietzsce dalle accuse di follia e di ateismo affermando che se il filosofo si mostra critico nei confronti della Chiesa cristiana, lo fa perch vede in essa uno strumento politico, dato che la Chiesa pretende di ridurre tutti gli uomini alla stesso livello di eguaglianza.La dottrina del Superuomo e quindi la distinzione tra signori e schiavi viene letta alla luce della dottrina del Nazionalsocialismo come eliminazione dei malati e dei deboli per la formazione di una razza superiore che deve dominare su altri popoli. Anzi, Spethmann si rif eslicitamente a Hitler come a quelli cui dato il compito di formare una razza pura che deve coincidere con quella autenticamente germanica.AncheMuller-Rathenowinterpreta la figura di Hitler come nuova espressione storica del Superuomo: per Hitler, come Fuhrer destinato da Dio, determinante, come nel Superuomo nietzscheano, la volont di potenza intesa come forza che non ha altro scopo che quello dell'ebbrezza dionisiaca dell'atto continuo di forza.Tutte queste riflessioni essenzialmente di natura politica sulla dimensione del Superuomo nietzscheano mostrano come l'ambiguit e talvolta la scarsa chiarezza della concezione del filosofo abbiano condotto gli esponenti dell'ideologia nazista ad usufruire del suo pensiero, in realt esente da ogni carattere politico, per giustificare una cultura che prevede come fine ultimo la conquista del potere assoluto e lideologia di un uomo, che stato per lEuropa come la nube che porta con s la folgore: Hitler.