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un fiume tra storia e natura Gianni Guerrieri ARDAF Roma 12 dicembre 2017 IL TEVERE a ROMA:

IL TEVERE a ROMA Tevere a Roma - ARDAF.pdf · Il territorio era frequentato, fin dall’VIII sec a.C. da Fenici, poi da Greci che hanno improntato un carattere“emporico”allazona

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un fiumetra storia e natura

Gianni Guerrieri

ARDAFRoma 12 dicembre 2017

IL TEVERE a ROMA:

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L’ANTICO TEVERE

Gli insediamenti preromani "conoscevano" il Teverevisto dall'alto e non da vicino :

➢ per ragioni di difesa da saccheggiatori➢ per le piene improvvise del fiume

La pianura alluvionale nei pressi dell'Isola Tiberinaera la zona del Tevere più facilmente guadabile.

➢“ALBULA” era l’antichissimo nome del Tevere➢ poi divenne “TIBERIS” per i Romani ➢ Cicerone e Virgilio lo chiamarono “TIBERINUS” con allusione al Dio Tiberino

Alla foce del fiume, nel IV secolo a.C., fu fondata OSTIA per difenderlo da irruzioni di devastatori o rapinatori

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I PRIMI INSEDIAMENTI SUL TEVERE

Le popolazioni etrusche dominavano la riva destra(la Ripa Veientana) mentre i villaggi del Latiumvetus erano sulla riva sinistra (la Ripa Graeca).

Il territorio era frequentato, fin dall’VIII sec a.C. daFenici, poi da Greci che hanno improntato uncarattere “emporico” alla zonaIn un primo tempo sulle due rive del fiume siincontrarono popoli diversi, poi quando i primiromani occuparono la valle sotto al Palatino neipressi dell'Isola Tiberina il fiume divenne il loroconfine e il baluardo contro i nemici del momento:gli Etruschi

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LE ZONE ALTE INTORNO AL TEVERE

Ripa Veientana

Ripa Graeca

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IL TEMPIO DI ESCULAPIOIl tempio venne eretto tra il 291 a.C.e il 290 a.C.Secondo la leggenda nel 291 a.C.scoppiò a Roma una fortepestilenza. il Senato romano, dopoaver consultato i Libri sibillini,decise di costruire untempio dedicato a Esculapio (Diodella medicina), e fu inviata unadelegazione ad Epidauro peracquisire la statua del Dio.Al ritorno, mentre la barca, che trasportava la statua,risaliva il Tevere, un serpente, simbolo del Dio, scesedall'imbarcazione e nuotò verso l’Isola Tiberina.

L'evento fu interpretato come volontà del Dio di scegliereil luogo dove sarebbe sorto il suo tempio.

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IL TEVERE

Con la distruzione degli acquedotti,(assedio di Roma – 537 d.C.) l'acquadel Tevere tornò ad essere un beneprezioso

A un certo punto fu necessario costruire dei ponti per attraversare il fiume

I primi furono eretti in legno, il checonsentiva di smontarli o diincendiarli anche per necessitàmilitari. In seguito con l'espansionedi Roma i ponti cominciarono adessere costruiti in muratura.

Il Tevere dissetò i Romani per moltisecoli, fino alla realizzazione degliacquedotti.

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LE ORIGINI DI ROMASi ritiene che il nome sia derivato dall'anticadenominazione del fiume Tevere: “Rumon” (di origineetrusca: ruo = scorro, ovvero di Città del Fiume)

Il nucleo iniziale di Roma sorse lungo la spondasinistra del fiume, sui colli Aventino, Palatino eCampidoglio, non molto distanti dal mareRoma si sviluppò nei pressi di una grande ansa delfiume con sufficiente portata idrica per la navigazionee per l’approdo: fattori importanti per il commercio.

Il Tevere è stato sempre l’anima di Roma sin dalle sueorigini; la città crebbe attorno ad un tratto guadabile,dove si sviluppò un mercato

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IL PORTO NATURALE SUL TEVERE

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IL TRAFFICO SUL TEVEREIl Tevere è stato utilizzato, dalle origini diRoma sino alla fine del secolo XIX per iltrasporto di persone e di mercanzie

Le grandi imbarcazioni approdavano al Portodi Ripa Grande dove la merce veniva smistatae trasportata più a nord con imbarcazioni distazza minore in diversi punti dalla città;

Tra questi, il più attivo era il Porto di Ripetta che riceveva anche merce e derrate provenienti dal nord

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Vaporetto al Porto di Ripa Grande 1860

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Porto di Ripa Grande 1870

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Complesso portuale sulla riva sinistra del Tevere, difronte a Ripa Grande (I – II sec d.C.), recentementerestaurato.Il complesso è costituito da piazzale di scarico esmistamento ed una serie di magazzini coperti a volta eaperti verso il quartiere commerciale del Testaccio

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Ripa Grande, porto di smistamento e trasferimento su imbarcazione più piccole per raggiungere diversi scali

cittadini che prendevano il nome dalle comunità insediate in quel luogo

sulla riva sinistra si trovano gli scali dei:- Senesi (Santa Caterina da Siena)

- Napoletani (Santo Spirito dei Napoletani)

- Spagnoli (Santa Maria di Monserrato)

- Fiorentini (San Giovanni dei Fiorentini)

risalendo il Tevere da Porto Ripa Grandesulla riva destra si trovano gli scali dei:- Genovesi (San Giovanni Battista dei Genovesi)

- Corsi (San Crisogono)

- Sassoni (Santo Spirito in Sassia)

- Frisoni (Santi Michele e Magno)

L’ultimo scalo importante prima del Ponte Milvio(Ponte Molle) era il Porto di Ripetta ubicato sulla rivasinistra

Tutte queste chiese, eccetto quella dei Senesi, hanno l’abside orientata verso il Tevere

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Porto di Ripetta 1865

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Porto di Ripetta 1876

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GRAZIE AL TEVERE È STATO POSSIBILE PORTARE NELLA CITTÀ DI ROMA BEN

14 OBELISCHI13 In tempi antichi (tutti giunti a Roma via Tevere)

• 4 obelischi eretti da Sisto V: Vaticano, Esquilino, Lateranense, Flaminio•1 obelisco eretto da Innocenzo X: Agonale• 3 obelischi eretto da Pio VI: Quirinale, Sallustiano, Montecitorio•5 altri obelischi eretti in periodi diversi: Minerva, Pantheon, Villa Celimontana, Pincio, Dogali

1 In epoca moderna (giunto a Roma via Tevere)• Foro Italico

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Trasporto dell’obelisco di marmo di Carrara al “Foro Mussolini”, oggi Foro Italico, con il pontone “Apuano”

1932

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ALCUNI DEGLI OBELISCHI DI ROMA TRASPORTATI SUL TEVERE

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I MOLINI GALLEGGIANTI SUL TEVERE

Prima dell’assedio dei Goti a Roma nel 537d.C. i molini di Roma erano dislocati lungogli acquedotti, essenzialmente lungol’acquedotto Traiano.Quando Vitige, per interrompere l'acquapotabile a Roma, ordinò il taglio degliacquedotti di fatto fermò anche i molini permancanza d’acqua.I molini furono quindi spostati da Belisariosul Tevere per assicurare ai Romani lafornitura di farina ove hanno operato sinoalla fine del XIX secolo

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I molini sul Tevere

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I molini sul Tevere

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Ogni barca aveva, al centro, diuna ruota che azionava lemacine di pietra

I molini venivano alloggiati su barche normalmente in coppia. La prima era incatenata alle rive del fiume, le successive erano collegate alla prima.

A monte di ogni molinogalleggiante venivano installatedelle palafitte di protezione alfine di deviare i tronchi portatidal Tevere

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LA BRUTTA ABITUDINE DEL TEVERE

Da ricerche storiche è stato calcolato che dallafondazione di Roma ad oggi si sono verificate ben 138fiumane del Tevere con una altezza di piena superiorea 14 metri (altezza calcolata ed omologata all’attualeigrometro di Ripetta)

L’altezza di piena di 14 metri era sufficiente perprovocare straripamenti del Tevere con conseguentiallagamenti di interi quartieri di Roma. Dopo imuraglioni la piena doveva superare i 16 metri perinondare.

GONFIARSI DOPO EVENTI PIOVOSI IMPORTANTI PROVOCANDO ANCHE INONDAZIONI

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LE ALLUVIONI STORICHE PIÙ IMPORTANTI

così come riportate da diversi autoriANNO H a RIPETTA1422 17,221476 17,411495 16,801530 18,951557 18,901598 19,561606 18,271637 17,551660 17,111870 17,221900 16,171915 16,081937 16,901947 14,60

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Distribuzione di viveri a Vicolo delle Scalette durante un alluvione (Acquaforte B. Pinelli)

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ALL’ARCO DEI BANCHI CI SONO MOLTE ISCRIZIONI

La più antica iscrizione ricorda la piena del 1277

La più recente menziona l’ultima inondazione del 1937

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Roma è ricca di targheindicanti il livello di pienaraggiunto dal Tevere nelle1870

Colonna di Porto Ripetta,con indicazioni di variepiene. Oggi è aLungotevere Marzio

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Ponte S. Angelo – Piena del 1900

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Isola Tiberina - Piena del 1905

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Allagamento Piazza Pia - Piena del 1915

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Piena del 1937 – Ponte Milvio

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Piena del dicembre 2008 - Traghetto appoggiato al Ponte S. Angelo occludendone un’arcata

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ALLUVIONE DEL DICEMBRE 1870

Come un segno deldestino, circa duemesi dopo la brecciadi Porta Pia, Romaha subito una grandeinondazione da 17,22metri

L’alluvione fu ritenuto, da molti cattolici,come un castigo di Dio per la Presa di Roma

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STUDIO DEI DANNI DELL’ALLUVIONE DEL DICEMBRE 1870

L’ing. Raffaele Canevari,ben conosciuto nei Palazzidell’epoca, e grazie anchealla sua esperienza nelcampo dell’ingegneria,ottenne l’incarico di rilevarel’ampiezza delle zonealluvionate

L’ing. Canevari entrò a farparte della Commissione delPiano Regolatore di Roma.

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DOPO L’ALLUVIONE DEL DICEMBRE 1870Gennaio 1871 - Venne nominata, presso il Ministero dei Lavori Pubblici, una Commissione di studio che non produsse grandi risultati

Maggio 1875 GiuseppeGaribaldi, presentò inParlamento un disegno dilegge per preservare Romadalle inondazioni ed illustrò ilsuo progetto di deviazionedelle acque del Tevere edell'Aniene fuori della cittàdurante le piene pericolose

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DOPO L’ALLUVIONE DEL DICEMBRE 1870segue

Novembre 1875 – Il Consiglio Superiore dei LavoriPubblici approvò il “Progetto dei Muraglioni sulTevere” dell'ing. Raffaele Canevari per risolvere ilproblema delle inondazioni

Il progetto, molto oneroso, prevedeva anchel'eliminazione dell'isola Tiberina con interramento delbraccio sinistro del fiume, non più realizzato graziead una variante resa indispensabile dagli effetti dellapiena del 1900

Settembre 1875 - Venne bocciato il Progetto Garibaldi

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Particolare del Progetto Canevari

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Il più importante è stato il Drizzagnodella Magliana realizzato nel 1940

La presenza di meandrilungo il letto del Tevererallentava il deflussodell’acqua.Oltre ai muraglioni, perrisolvere questo problema,sono state fatte molteopere di regimazione dellasponde e di scavo dicanali lungo la corda delmeandro (drizzagni)

ALTRE OPERE PER RIDURRE IL RISCHIO DI INONDAZIONI

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I MURAGLIONII muraglioni hanno modificato profondamente ilpaesaggio romano, l’assetto idrogeologicointorno all’alveo, ma anche i ruoli che il Tevereaveva esercitato per secoli ed in modo particolareil dinamico traffico mercantile.Secondo alcuni avrebbe anche distaccato ilcittadino romano dalla vita di fiumeForse il loro allontanamento dal fiume non è dovuto aimuraglioni, esisteva in precedenza, il Tevere infatti nonaveva strade che lo costeggiavanoSulla base di ricostruzioni storiche, pittoriche efotografiche si deve ammettere che il Tevere eraestraneo alla vita della gran parte dei romani

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Una serie di fotografie d’epoca dimostrano che:

➢ nella generalità dei casi il Romano nonviveva il Tevere forse invece lo usava perscaricare i vasi da notte dalle finestre➢ solo alcune grandi famiglie nobiliari che,avendo il Palazzo prospiciente il Tevere,fruivano di un approdo privato➢ esistevano delle stradine di accesso alTevere per permettere la distribuzione dellamerce giunta agli scali minori od il facilepassaggio di lavoratori che svolgevano le loroattività tra fiume e terra

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Ponte Fabricio prima dei Muraglioni

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Riva sinistra altezza Gonfalone e Carceri 1876

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Riva sinistra altezza Tor di Nona 1876

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Tevere a Ponte Sisto durante la demolizione dell’Ospizio dei Mendicanti 1897

(notare la Fontana dell’Acqua Paola trasferita dopo la costruzione dei Muraglioni in Piazza Trilussa)

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Casino di Donna Olimpia Pamphilj a

Ripa Grande

Palazzo Sacchetti a Rione Ponte –Lungotevere Sangallo

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La Passeggiata di Ripetta permetteva un contattocon il Tevere, ma era considerata sconveniente perle ragazze di buona famiglia

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Sbarramenti di difesa dell’alveo

a valle di Ponte Milvio a valle di Ponte Garibaldie di Ponte Cestio

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Alcune considerazioni sul Progetto Canevari:

➢ certamente ha cambiato il paesaggio romano

➢ forse non è stata la migliore realizzazione sotto ilprofilo ambientale perché ha imprigionato i circostanticorpi idrici sotterranei➢ ha dato a Roma due lunghi “Lungotevere” checostituiscono due importanti infrastrutture discorrimento fortemente utili per la mobilità cittadina➢ ha reso possibile ai Romani di affacciarsi aiparapetti del Lungotevere e di apprezzare la vedutadel fiume insieme a quella di molti monumenti che inprecedenza erano molto meno visibili

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L’ APOLOGIA DEI PONTI DI FERRONegli ultimi anni del Pontificato di Pio IX ci fu un ricorso allastruttura metallica per i ponti di Roma non sempre giustificato

Ponte de fero: noto anche come“Ponte der bajocco” unico ponte aRoma con pedaggio. Costruito nel1863 e demolito nel 1941 quandonon aveva più proventi perché ilPonte Vittorio ed il costruendoPonte Principe Amedeoconsentivano un valido transitoalternativo. Ufficialmente però fudemolito per ricavare ferro per laguerra.

Ponte rotto: tra il 1853 e il 1887 erain uso una passerella metallicaretta da funi per collegare il pontealla riva sinistra. Con i muraglionidue arcate del vecchio pontecinquecentesco (costruito su pilonidel II secolo a.C.) furono demolite ele passerelle vennero eliminate.

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ANCHE PONTE SISTO FU VITTIMA DI QUESTO STILE

Il ponte fu costruito da Sisto IV tra il 1473 e il 1479 sopra unpiù antico ponte romano per permettere l'attraversamento delTevere.Nel 1877 il ponte fu allargato con marciapiedi pensili in ghisa.I restauri per il giubileo del 2000 rimossero, fra moltepolemiche, le sovrastrutture ottocentesche.

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Esistevano attività per la fornitura di acqua e per la pesca

gl’acquaroli erano venditori ambulanti d’acqua

pescatoria Ponte S. Angelo

1871

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Traghetto di Ripetta: da Ripettaa Vicolo della Barchetta

Per la carenza di ponti era molto intenso il traghettamento di merci e persone

Il traghettamento avveniva mediante barche collegate a funi (funicchi) assicurate a tralicci piazzati sulle due sponde

Barche in attesa di clienti che debbono traghettare

1887

1866

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Gruppo di canottieri del Tevere Remo – 1875(foto Gioacchino Altobelli)

IL TEVERE È STATO ANCHE IL LUOGO PER ATTIVITÀ SPORTIVE, BALNEARI, LUDICHE E PER PRODEZZE

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Spettatori ad una gara di voga sul Tevere -1890

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Regata di “ghiozzi” all’altezza dell’Isola Tiberina, di fronte all’antica Ripa giudia - 1934

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È stato un famosostabilimento che hafatto storia, hafunzionato dal 1932fino ai primi anni 60ed è stata, per ilromano, una manieraper tenere salda lasua relazione con ilfiume

Barcone balneare di “ er Ciriola”(notorio pescatore di anguille)

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Sur barcone der Ciriola

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BALNEAZIONE

sotto Monte Mario

1869 1908

a Ponte Sisto

1955

sotto Ponte Duca d’Aosta

Gli stabilimenti balneari (i bagni) erano di solito collocati in tratti di riva spogli di caseggiati ma si usavano anche

le spiagge libere

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Discesa Internazionaledel Tevere in canoa daCittà di Castello aRoma

Gite di famiglie in canoa

Regata sul Tevere

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Le gite culturali in battello sul Tevere

permettono di conoscere cose che non si vedono dalla Città

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ALCUNE PRODEZZE

Ammaraggio di De Pinedo7 novembre 1925

Tuffo di Mister OKogni primo gennaio

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Bancarelle, stand, arte, scienza, spettacoli, concerti

ESTATE ROMANA

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Vivere le banchine del Tevere tutto l’anno vuol dire godere questo tesoro

ma è necessario che i gestori ed i fruitori siano virtuosi nel rispetto dell’ambiente fluviale

MA PERCHÉ SOLO D’ESTATE?

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ESISTE ANCHE UN’OASI URBANA GESTITA DAL WWFLuogo per esercitazioni di educazione ambientale

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Purtroppo è stata per anni abbandonata ed occupata da immigrati

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… COME ERA DOPO LA BONIFICA DELL’APRILE 2012

Oasi urbana

… MA NEL 2013 È STATA NUOVAMENTE AFFIDATA AL WWF

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si sta di nuovo trasformando

… DOPO IL RIAFFIDAMENTO DELL’OASI AL WWF

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per attività di educazione ambientale rivolte alle scuole elementari e medie

PECCATO PERCHÉ VICINO C’ÈUN LABORATORIO SUL TEVERE

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Potrebbe essere una buona circostanza di educazione ambientale tra Laboratorio ed Oasi urbana

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SPERO DI AVER STIMOLATOINTERESSI PER LE SINGOLARITÀ DI

QUESTO NOSTRO GIOIELLO:IL TEVERE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE