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Corriere di Como Giovedì 6 Novembre 2014 11 Cultura & Spettacoli Domani in Biblioteca Paolo VI e l’arte Dialogo fecondo Il Titanic in scena a Lurago d’Erba con il libro dello storico Claudio Bossi Nella tragedia del 1912 anche due comaschi dai destini molto diversi F urono in tutto 1.518 i morti, in quella notte maledetta tra il 14 e il 15 aprile 1912. Tra cui due comaschi. «È la tragedia che rimane maggiormente impressa nell’immaginario collettivo. Le cause furono molteplici, però sicuramen- te ci furono una straordina- ria ed inquietante serie di er- rori umani». Parola di Clau- dio Bossi, principale storico italiano del caso Titanic, ospite oggi alle 21 nella sala consiliare di Lurago d’Erba per presentare il suo volume Titanic. Storia, leggende e su- perstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari, edito da De Vecchi. L’evento, a cura della Libre- ria Torriani di Canzo, sarà poi replicato il 14 novembre alle 21 ad Asso e il 23 novem- bre alle 16.30 ad Alserio. «Il Titanic - spiega Bossi - fu il simbolo di un’epoca di grande ottimismo, si credeva che la tecnologia potesse do- minare suprema sulla natu- ra. La storia ci ha detto che il progresso tecnologico uma- no ne uscì drasticamente ri- dimensionato». Fu anche un evento media- tico. «Il Titanic - dice Bossi - è entrato nel mito per la ce- lerità del passaggio di un trionfo annunciato ad una fi- ne terrificante. Tutta la stampa mondiale, che fino a poche ore prima ne magnifi- cava la grandezza, poche ore dopo si chiedeva ragione del perché fosse accaduto. Con quelle 1.518 persone morì an- che la Belle Epoque, di cui il Titanic era una meravigliosa rappresentazione. Due anni dopo sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale e tutto sarebbe cambiato». Un libro, quello di Bossi, scritto con rigore scientifico ma anche con il cuore: «Il Ti- tanic è oggetto di molta di- sinformazione: la scienza ci può dare gli strumenti per raccontare cosa successe realmente quella notte. Spe- ro che il mio libro aiuti a ri- cordare sempre che in questo mondo siamo tutti a bordo di un grande transatlantico, di- visi per classi, guidati da un destino che corre a mille ver- so l’ignoto e che purtroppo non è mai uguale per tutti». Tra le vittime vi furono quattro svizzero-italiani e due comaschi. Giuseppe Pe- duzzi aveva lasciato Schigna- no a 12 anni per cercare fortu- na, nel 1900. 24enne, si era im- barcato sul Titanic. Insegui- va il sogno americano. Ma di lui non resta nemmeno una foto sulla tomba nel cimitero della località intelvese. Una ventina d’anni fa, è stata ru- bata dalla lapide. E poi c’è Emilio Portaluppi, scultore e architetto di fama che, all’epoca del naufragio, aveva trent’anni e abitava ad Arci- sate, ora in provincia di Vare- se. Ne uscì vivo: come riportò il “Corriere della Sera” del 20 aprile 1912, riuscì ad «aggrap- parsi a un pezzo di ghiaccio» e rimase in balia delle onde ge- lide dell’Atlantico fino a quando fu tratto in salvo da una scialuppa di salvataggio. Lo confermò nel 1998 la figlia Ines, all’epoca 94enne, ai cro- nisti del “Corriere di Como” in una intervista in cui rievo- cò quelle ore drammatiche, così come gliele aveva ripor- tate il padre: «Il Titanic ospi- tava una grande festa, duran- te la navigazione. Quelli che guidavano hanno detto al ca- pitano: “Siamo nel posto del- le montagne di ghiaccio. Ral- lentiamo?”. “No, aumenta la velocità”. E quello è stato il male». Chi volesse vedere da vicino 200 cimeli ripescati dal relit- to e la ricostruzione di alcune cabine, può visitare una mo- stra al Palaexpo di Ginevra aperta fino a dicembre. Il vi- sitatore riceve una carta d’imbarco della White Star Line con i nomi dei passegge- ri rossocrociati imbarcatisi il 10 aprile a Southampton per il viaggio fatale. L.M. Il Titanic in navigazione nel film di James Cameron del 1997, ripubblicato in 3D nel 2012, in occasione del centenario del naufragio Amarcord Il sopravvissuto Emilio Portaluppi con Massimo Viglietti, figlio di Silvio, il proprietario della pensione-ristorante Palma di Alassio, dove lo scultore era solito soggiornare e dove era celebre per la sua ricetta degli “Spaghetti alla Titanic”, ispirata al menu che si serviva nel ristorante della seconda classe del transatlantico L’autore Con quelle 1.518 persone morì anche la Belle Epoque, di cui era una meravigliosa rappresentazione Ascolti e brindisi tra vini e vinili L’originale guida rock di Pratelli domani a Pusiano Il Museo di Erba ricorda Bartolini Da sabato retrospettiva di foto dedicate al Lario Sorsi e ascolti che soddi- sfano al contempo orec- chio e palato, distillando inedite sinestesie. 33 colpi al cerchio di Euterpe (il vecchio padellone che pro- duce musica viaggiando su giradischi analogico) ed al- trettanti alla botte cara a Bacco. Ed ecco in tavola le 207 pagine (a 22 euro) di Vini e Vinili. 33 giri di rosso del critico musicale comasco Maurizio Pratelli, edito da Arcana. Un libro originale che abbina appunto a 33 vi- ni rossi di pregio 33 dischi di ieri e di oggi, rappresenta- tivi del rock d’autore e ascoltati in modo analogi- co per garantire il miglior suono. Bob Dylan dialoga così con l’Amarone. Nick Cave con un Montepulcia- no. Van Morrison con un Brunello d’annata. Centellinati o giù d’un fia- to che siano, si è comunque invitati a visitare una can- tina di artisti originali, uni- ti da un evidente filo rosso: la schiettezza. “In vino veri- tas”, suol dirsi. E, in effetti, gli invitati alla bicchierata sono tutti artisti autentici, che pescano nel profondo, mai edulcorati e privi di so- fisticazioni à la page. Uma- nissimi proprio perché pieni di contraddizioni, oltre che capaci di ebbrezze geniali. Ci sono gli esordienti della scena indipendente e mo- stri sacri come Joan Baez e gli Stones, Neil Young e Tim Buckley, Leonard Cohen, Tom Waits e Bruce Sprin- gsteen. Quest’ultimo con l’album Nebraska, quanto di più lontano dall’alta fedeltà - fu registrato su un regi- stratore a cassette a 4 tracce Teac - ma mai così dentro l’anima, come suggerisce il brano Atlantic city. Un autoritratto musi- cal-enologico, quello di Maurizio, che promette già una versione dedicata a 33 “bianchi”, e fa sperare in una guida ad ascolti italia- ni. Sì, perché Vini e Vinili privilegia la tradizione an- glosassone, mescolata con prodotti enologici tricolo- ri. Domani alle 21 il libro sa- rà presentato a Palazzo Be- auharnais di Pusiano, con Andrea Parodi, Marco Ro- vino e Riccardo Maccabru- ni. Ingresso libero. Lorenzo Morandotti La copertina del libro di Maurizio Pratelli Giornalista, scrittore e fo- tografo, Franco Bartolini, scomparso il 18 agosto scorso a 78 anni, è stato storica firma del quotidiano “La Notte” e collaboratore del “Corriere di Como” dalla fondazione al 2011. Nutriva due passioni, la storia e la fotografia, e dalla loro unione sono nate pubbli- cazioni assai documentate e coinvolgenti, come Como na- scosta, Lario nascosto e Castelli da scoprire del La- rio e del Ticino (tutti pubbli- cati da Editoriale s.r.l.). Al Museo di Erba ha più volte offerto il suo aiuto fornendo preziose informazioni, rac- contando aneddoti, storie, ricordi e dove ha tenuto con- ferenze e una mostra fotogra- fica. Così il museo ora lo ri- corda, esponendo una sele- zione delle sue fotografie de- dicate al territorio lariano, in collaborazione con la vedo- va, Anna Fiume. La mostra Il Lario nasco- sto di Franco Bartolini sa- rà inaugurata nella sala “Annoni” della sede museale di Crevenna, in via Ugo Fo- scolo 27, sabato prossimo alle 15.30 e si potrà visitare fino al 23 novembre nei seguenti ora- ri: martedì 9-12, mercoledì e venerdì 14.30-18, domenica 10-12 e 15-18. Ingresso libero. Le sue passioni Dall’amore per la storia e per la fotografia sono nate molte pubblicazioni Un ritratto di Franco Bartolini, collaboratore del “Corriere di Como”dalla fondazione al 2011 L’artista come «creatore», che rende vi- sibile il trascendente ed è «custode della bellezza nel mondo». Beato dal 19 ottobre scorso, Paolo VI volle che la Chiesa si av- vicinasse all’arte contemporanea, cui fece dedicare una sezione dei Musei Vaticani, nel 1973. Amico, tra gli altri, di artisti come Se- verini, Chagall e Rouault, tentò in prima per- sona di “ricucire” lo strappo consumato ne- gli ultimi secoli tra la Chiesa e il mondo ar- tistico: «Dobbiamo ritornare alleati», disse nel celebre “Discorso agli artisti” nella Cap- pella Sistina il 7 maggio 1964. Attraverso la proiezione di immagini di artisti del Nove- cento, domani alle 21 a Como, a cura del centro culturale “Paolo VI”, la Biblioteca co- munale di piazzetta Venosto Lucati 1 ospi- terà un incontro con Cecilia De Carli, docen- te di Storia dell’arte contemporanea dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Mi- lano. Il tema sarà proprio lo stretto legame tra il mondo dell’arte e la “spiritualità” che l’uomo porta dentro di sé. Ingresso libero.

Il Titanic in scena a Lurago d’Erba con il libro dello ... stampa/ecc... · «Il Titanic - dice Bossi - è entrato nel mito per la ce-lerità del passaggio di un trionfo annunciato

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Corriere di Como Giovedì 6 N o v e m b re 2014 11

Cultura& Spettacoli

Domani in Biblioteca

Paolo VI e l’arteDialogo fecondo

Il Titanic in scena a Lurago d’Erbacon il libro dello storico Claudio BossiNella tragedia del 1912 anche due comaschi dai destini molto diversi

Furono in tutto 1.518 imorti, in quella nottemaledetta tra il 14 e il15 aprile 1912. Tra cui

due comaschi. «È la tragediache rimane maggiormenteimpressa nell’imma ginariocollettivo. Le cause furonomolteplici, però sicuramen-te ci furono una straordina-ria ed inquietante serie di er-rori umani». Parola di Clau-dio Bossi, principale storicoitaliano del caso Titanic,ospite oggi alle 21 nella salaconsiliare di Lurago d’Erbaper presentare il suo volumeTitanic. Storia, leggende e su-perstizioni sul tragico primo eultimo viaggio del gigante deimari, edito da De Vecchi.L’evento, a cura della Libre-ria Torriani di Canzo, saràpoi replicato il 14 novembrealle 21 ad Asso e il 23 novem-bre alle 16.30 ad Alserio.

«Il Titanic - spiega Bossi -fu il simbolo di un’epoca digrande ottimismo, si credevache la tecnologia potesse do-minare suprema sulla natu-ra. La storia ci ha detto che ilprogresso tecnologico uma-no ne uscì drasticamente ri-d i m e n s i o n at o » .

Fu anche un evento media-tico. «Il Titanic - dice Bossi -è entrato nel mito per la ce-lerità del passaggio di untrionfo annunciato ad una fi-ne terrificante. Tutta lastampa mondiale, che fino apoche ore prima ne magnifi-cava la grandezza, poche oredopo si chiedeva ragione delperché fosse accaduto. Conquelle 1.518 persone morì an-che la Belle Epoque, di cui ilTitanic era una meravigliosarappresentazione. Due annidopo sarebbe scoppiata laPrima Guerra Mondiale etutto sarebbe cambiato».

Un libro, quello di Bossi,scritto con rigore scientificoma anche con il cuore: «Il Ti-tanic è oggetto di molta di-sinformazione: la scienza ci

può dare gli strumenti perraccontare cosa successerealmente quella notte. Spe-ro che il mio libro aiuti a ri-cordare sempre che in questomondo siamo tutti a bordo diun grande transatlantico, di-visi per classi, guidati da undestino che corre a mille ver-so l’ignoto e che purtropponon è mai uguale per tutti».

Tra le vittime vi furonoquattro svizzero-italiani edue comaschi. Giuseppe Pe-duzzi aveva lasciato Schigna-no a 12 anni per cercare fortu-na, nel 1900. 24enne, si era im-barcato sul Titanic. Insegui-va il sogno americano. Ma dilui non resta nemmeno unafoto sulla tomba nel cimiterodella località intelvese. Unaventina d’anni fa, è stata ru-bata dalla lapide. E poi c’èEmilio Portaluppi, scultore earchitetto di fama che,all’epoca del naufragio, avevat re n t ’anni e abitava ad Arci-sate, ora in provincia di Vare-se. Ne uscì vivo: come riportòil “Corriere della Sera” del 20aprile 1912, riuscì ad «aggrap-parsi a un pezzo di ghiaccio» erimase in balia delle onde ge-lide dell’Atlantico fino aquando fu tratto in salvo dauna scialuppa di salvataggio.Lo confermò nel 1998 la figliaInes, all’epoca 94enne, ai cro-nisti del “Corriere di Como”in una intervista in cui rievo-cò quelle ore drammatiche,così come gliele aveva ripor-tate il padre: «Il Titanic ospi-

tava una grande festa, duran-te la navigazione. Quelli cheguidavano hanno detto al ca-pitano: “Siamo nel posto del-le montagne di ghiaccio. Ral-lentiamo?”. “No, aumenta lave lo c i t à ”. E quello è stato ilmale».

Chi volesse vedere da vicino200 cimeli ripescati dal relit-to e la ricostruzione di alcunecabine, può visitare una mo-stra al Palaexpo di Ginevraaperta fino a dicembre. Il vi-sitatore riceve una cartad’imbarco della White StarLine con i nomi dei passegge-ri rossocrociati imbarcatisiil 10 aprile a Southamptonper il viaggio fatale.

L.M.

Il Titanic in navigazione nel film di James Cameron del 1997, ripubblicato in 3D nel 2012, in occasione del centenario del naufragio

A m a rc o rdIl sopravvissutoEmilio Portaluppicon Massimo Viglietti,figlio di Silvio,il proprietario dellapensione-ristorantePalma di Alassio,dove lo scultore erasolito soggiornaree dove era celebreper la sua ricettadegli “Spaghetti allaTitanic”, ispirataal menu che siserviva nel ristorantedella seconda classedel transatlantico

�L’autoreCon quelle1.518 personemorì anchela Belle Epoque,di cui era unameravigliosarappresentazione

Ascolti e brindisi tra vini e viniliL’originale guida rock di Pratelli domani a Pusiano

Il Museo di Erba ricorda BartoliniDa sabato retrospettiva di foto dedicate al Lario

Sorsi e ascolti che soddi-sfano al contempo orec-chio e palato, distillandoinedite sinestesie. 33 colpial cerchio di Euterpe (ilvecchio padellone che pro-duce musica viaggiando sugiradischi analogico) ed al-trettanti alla botte cara aBacco. Ed ecco in tavola le207 pagine (a 22 euro) di Vi n ie Vinili. 33 giri di rosso delcritico musicale comascoMaurizio Pratelli, edito daArcana. Un libro originaleche abbina appunto a 33 vi-ni rossi di pregio 33 dischi diieri e di oggi, rappresenta-tivi del rock d’autore eascoltati in modo analogi-co per garantire il migliorsuono. Bob Dylan dialogacosì con l’Amarone. NickCave con un Montepulcia-no. Van Morrison con unBrunello d’a n n at a .

Centellinati o giù d’un fia-to che siano, si è comunqueinvitati a visitare una can-tina di artisti originali, uni-

ti da un evidente filo rosso:la schiettezza. “In vino veri-tas”, suol dirsi. E, in effetti,gli invitati alla bicchieratasono tutti artisti autentici,che pescano nel profondo,mai edulcorati e privi di so-fisticazioni à la page. Uma-nissimi proprio perché pienidi contraddizioni, oltre checapaci di ebbrezze geniali.Ci sono gli esordienti della

scena indipendente e mo-stri sacri come Joan Baez egli Stones, Neil Young e TimBuckley, Leonard Cohen,Tom Waits e Bruce Sprin-gsteen. Quest’ultimo conl’album Nebrask a, quanto dipiù lontano dall’alta fedeltà- fu registrato su un regi-stratore a cassette a 4 tracceTeac - ma mai così dentrol’anima, come suggerisce ilbrano Atlantic city.

Un autoritratto musi-cal-enologico, quello diMaurizio, che promette giàuna versione dedicata a 33“b i a n ch i ”, e fa sperare inuna guida ad ascolti italia-ni. Sì, perché Vini e Viniliprivilegia la tradizione an-glosassone, mescolata conprodotti enologici tricolo-ri. Domani alle 21 il libro sa-rà presentato a Palazzo Be-auharnais di Pusiano, conAndrea Parodi, Marco Ro-vino e Riccardo Maccabru-ni. Ingresso libero.

Lorenzo MorandottiLa copertina del libro di Maurizio Pratelli

Giornalista, scrittore e fo-tografo, Franco Bartolini,scomparso il 18 agosto scorsoa 78 anni, è stato storica firmadel quotidiano “La Notte” ecollaboratore del “Corriere diComo” dalla fondazione al2011.

Nutriva due passioni, lastoria e la fotografia, e dallaloro unione sono nate pubbli-cazioni assai documentate ecoinvolgenti, come Como na-scosta, Lario nascosto eCastelli da scoprire del La-rio e del Ticino (tutti pubbli-cati da Editoriale s.r.l.). AlMuseo di Erba ha più volteofferto il suo aiuto fornendopreziose informazioni, rac-contando aneddoti, storie,ricordi e dove ha tenuto con-ferenze e una mostra fotogra-fica. Così il museo ora lo ri-corda, esponendo una sele-zione delle sue fotografie de-dicate al territorio lariano, incollaborazione con la vedo-va, Anna Fiume.

La mostra Il Lario nasco-

sto di Franco Bartolini sa -rà inaugurata nella sala“Annoni” della sede musealedi Crevenna, in via Ugo Fo-scolo 27, sabato prossimo alle15.30 e si potrà visitare fino al23 novembre nei seguenti ora-ri: martedì 9-12, mercoledì evenerdì 14.30-18, domenica10-12 e 15-18.

Ingresso libero.

Le sue passioniDall’a m o reper la storia e perla fotografia sono natemolte pubblicazioni

Un ritratto di Franco Bartolini, collaboratore del “Corriere di Como” dalla fondazione al 2011

L’artista come «creatore», che rende vi-sibile il trascendente ed è «custode dellabellezza nel mondo». Beato dal 19 ottobre

scorso, Paolo VI volle che la Chiesa si av-vicinasse all’arte contemporanea, cui fecededicare una sezione dei Musei Vaticani, nel1973. Amico, tra gli altri, di artisti come Se-verini, Chagall e Rouault, tentò in prima per-sona di “r i c u c i re ” lo strappo consumato ne-gli ultimi secoli tra la Chiesa e il mondo ar-tistico: «Dobbiamo ritornare alleati», dissenel celebre “Discorso agli artisti” nella Cap-pella Sistina il 7 maggio 1964. Attraverso la

proiezione di immagini di artisti del Nove-cento, domani alle 21 a Como, a cura delcentro culturale “Paolo VI”, la Biblioteca co-munale di piazzetta Venosto Lucati 1 ospi-terà un incontro con Cecilia De Carli, docen-te di Storia dell’arte contemporaneadell’Università Cattolica Sacro Cuore di Mi-lano. Il tema sarà proprio lo stretto legametra il mondo dell’arte e la “spiritualità” chel’uomo porta dentro di sé. Ingresso libero.