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opo Venezia, Verona. Ben rappre- sentata in tutto il Triveneto, l’Ac- cademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali è tornata a celebrare il sodalizio nella regione che dopo aver ospitato nel 2008 l’edizione speciale dell’Academy Day sulla lagu- na, ha stavolta fatto da cornice alla tra- dizionale Convocazione di fine anno. A Verona, peraltro, ha sede uno dei Distretti più attivi dell’AEREC, presie- duto da Giannantonio Bresciani e coordinato da Germano Montolli, Amedeo Portacci, Luigi Rollo e Vincenzo Tagliaboschi, tutti assai attivi sul territorio e ben determinati a far sì che l’evento veronese fosse curato nei minimi particolari. Frutto di un lavoro che li ha tenuti impegnati per diversi mesi, la Convo- cazione Accademica che si è svolta il 27 novembre a Verona, ha visto la par- tecipazione di alcuni tra gli esponenti più autorevoli del mondo politico, eco- nomico e culturale della città, godendo anche del patrocinio del Comune di Verona, della Provincia di Verona e di AGEC. Alla vigilia dell’appuntamento, una cena conviviale presso una cantina dalla storia secolare, ove la presiden- za, i membri del Distretto e gli Accademici che hanno anticipato l’arrivo in città (provenienti non solo dal Triveneto e dai vicini Piemonte e Lombardia, ma anche da Roma e con una nutrita rappresentanza pugliese, tutti piacevolmente sorpresi ANNO XXXIV N° 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2011 La tradizionale Convocazione Accademica di fine anno si è svolta a Verona Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977 Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via Sebino 11 – Tel. 06-88.48.094. Fax 06-84.14.531 Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti: Entergraphica (Roma). Stampa Lineartstudio (Roma). Copia omaggio Riservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Stampato nel mese di Gennaio 2011 Il Triveneto accoglie l’Accademia, tra operosità, cultura e spettacolo il Giornale dell’Accademia ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI ITALIA OPEROSA D Il gruppo dei neo accademici alla fine della Convocazione I PREMI AEREC ALLA CARRIERA Fabio Testi Gigliola Cinquetti Andrea Tomat

Il Triveneto accoglie l’Accademia, - aerec.org · Così come per la Loggia del Consiglio, dunque, anche qui la scelta dei membri del Distretto del Tri-veneto è caduta su un luogo

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opo Venezia, Verona. Ben rappre-sentata in tutto il Triveneto, l’Ac-

cademia Europea per le RelazioniEconomiche e Culturali è tornata acelebrare il sodalizio nella regione chedopo aver ospitato nel 2008 l’edizionespeciale dell’Academy Day sulla lagu-na, ha stavolta fatto da cornice alla tra-dizionale Convocazione di fine anno. AVerona, peraltro, ha sede uno deiDistretti più attivi dell’AEREC, presie-duto da Giannantonio  Bresciani ecoordinato da Germano Montolli, Amedeo Portacci, Luigi Rollo e VincenzoTagliaboschi, tutti assai attivi sul territorio e ben determinati a far sì che l’eventoveronese fosse curato nei minimi particolari. Frutto di un lavoro che li ha tenuti

impegnati per diversi mesi, la Convo-cazione Accademica che si è svolta il27 novembre a Verona, ha visto la par-tecipazione di alcuni tra gli esponentipiù autorevoli del mondo politico, eco-nomico e culturale della città, godendoanche del patrocinio del Comune diVerona, della Provincia di Verona e diAGEC.Alla vigilia dell’appuntamento, unacena conviviale presso una cantinadalla storia secolare, ove la presiden-

za, i membri del Distretto e gli Accademici che hanno anticipato l’arrivo in città(provenienti non solo dal Triveneto e dai vicini Piemonte e Lombardia, ma ancheda Roma e con una nutrita rappresentanza pugliese, tutti piacevolmente sorpresi

ANNO XXXIV  N° 1 GENNAIO - FEBBRAIO 2011

La tradizionale Convocazione Accademica di fine anno si è svolta a Verona

Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via Sebino 11 – Tel. 06-88.48.094. Fax 06-84.14.531Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti: Entergraphica (Roma). Stampa Lineartstudio (Roma). Copia omaggioRiservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Stampato nel mese di Gennaio 2011

Il Triveneto accoglie l’Accademia,tra operosità, cultura e spettacolo

il Giornale dell’AccademiaORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

I T A L I A   O P E R O S A

D

Il gruppo dei neo accademici alla fine della Convocazione

I PREMI AEREC ALLA CARRIERA

Fabio Testi

Gigliola Cinquetti

Andrea Tomat

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dalla novità della location) hannopotuto gustare alcuni dei più raffinatipiatti tipici del luogo e ammirare unacollezione di migliaia di bottiglie divino pregiato, alcune delle quali risa-lenti al 1600. La 41° Convocazione Accademica

Nazionale si è quindi svolta presso la

Sala della Loggia del Consiglio, dettaanche Loggia  di  Frà  Giocondo,nella centralissima Piazza dei Signo-ri. La scelta del luogo non era casua-le: la Loggia costruita nella secondametà del ‘400 fu voluta dai maggio-renti del Comune di Verona per lesedute del patrio consiglio, in pratica

come una loggia di rappresentanzanel centro della città, nella stessapiazza dove risiedevano i Rettoriveneziani (il Consiglio veronese,all’epoca, era solo una istituzione for-male, dal momento che la città era inmano alla Repubblica Marinara diVenezia). Nel giro di pochi anni, laLoggia di Fra’ Giocondo divenne ilsimbolo della rinascita umanista dellacittà e per questo più volte restauratanel corso dei secoli. Per un certoperiodo adibita a pinacoteca (restanoancora esposti alcuni dipinti commis-sionati dal Consiglio nel XVI secolo),ancora oggi ospita le sedute del Con-siglio Provinciale della città, oltre cheimportanti manifestazioni culturali.Ad aprire l’evento, un Convegno sullestorie e prospettive delle imprese delNord Est Italiano nell'Est Europeo,dal titolo “Il richiamo dell’Est”, sto-rie e prospettive delle imprese delNord Est Italiano nell'Est Europeo: Le

opportunità di investimento in Moldo-va, di cui offriamo un ampio resocon-to nelle pagine interne. Al convegno ha fatto seguito una rela-zione sulla missione economica inMoldova da parte del PresidenteErnesto  Carpintieri, non prima diavere espresso tutta la sua gratitudineper l’ospitalità offerta dalla città e perla presenza del suo massimo rappre-sentante istituzionale, il Sindaco Fla-vio Tosi, il quale ha a sua volta rivol-to un breve saluto ai convenuti, pro-mettendo la sua presenza a Roma.La nomina dei nuovi Accademici si èsvolta secondo il tradizionale cerimo-niale con la lettura dei profili biografici,la consegna del diploma e delle inse-gne, il tutto brillantemente condottodall’Accademico Flaminio Valseriati.

I nuovi Accademici AEREC: MarcoBozza,  Mario  Cattapan,  Lorenzo

Falcinella, Marco  Ferro, Giancarlo

Grandis,  Pierluigi  Mazza,  Marco

Meloni,  Sebastiano  Mura,  Giorgio

Piccini, Laura Pighi, Evelina Rama-

dori,  Lorena  Sacchi,  Francesco

Siciliano,  Alessandro  Tagliabo-

schi, Adriana Vicentini.

Alberto Castagna

Il Presidente Carpintieri

Il saluto del Sindaco di Verona Flavio Tosi

Un momento del convegno

Il distretto AEREC del Triveneto

il Giornale dell’Accademia

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Il tavolo di Presidenza

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il Giornale dell’Accademia

a Cena di Gala, che conclude tradizionalmentela Convocazione Accademica, si è svolta nella pre-stigiosa cornice della Sala  delle  Udienze  delPalazzo della Ragione, un maestoso edificio concortile interno edificato tra il 1193 e il 1196, ai tempidel podestà Guglielmo da Osa, per accogliere lenuove magistrature del Comune. Bell’esempio diarchitettura civile romanica, il Palazzo (detto anche

Del Comune o Palazzo del Mercato Vecchio) èsempre stato attraverso i secoli il fulcro del poterepolitico cittadino, ospitando al suo interno il Collegiodei Notai, il Dazio della Seta, la Camera Fiscale, laCassa di Risparmio, la Pretura e la Corte d’Assise.Anche questo, oggetto di vari restauri, uno dei piùimportanti dei quali nell’800, per cercare di riportarel’edificio alla condizione originale, il Palazzo è ogginoto anche per ospitare all’interno del cortile, laScala della Ragione costruita nel 1447 e per la

spettacolare Cappella dei Notai, un gioiello del ‘700riccamente decorato con volte affrescate, lavori dialta ebanisteria e imponenti tele.Così come per la Loggia del Consiglio, dunque,anche qui la scelta dei membri del Distretto del Tri-veneto è caduta su un luogo emblematico dellacittà, simbolo della sua storia politica e civica. Ed èstato davvero suggestivo ritrovarsi, Accademicivecchi e nuovi, in un luogo così bello ed importan-te, animandolo con un’aria festosa fin dall’aperitivoche ha preceduto la cena, durante la quale i pre-senti hanno potuto solidarizzare amabilmente eaccogliere i prestigiosi ospiti che giungevano viavia, a partire da due illustri veronesi, amati e popo-lari presso il grande pubblico, come Gigliola Cin-quetti e Fabio Testi, festeggiati da tutti, così comeil Vescovo di Verona Giuseppe Zenti, che si è alungo intrattenuto con il Presidente Carpintieri e laVice Presidente Carmen Seidel, che gli ha illustratole importanti iniziative umanitarie della quale l’AE-REC, attraverso Missione Futuro ONG, si è fattacarico nel corso degli anni.Dopo il cocktail di benvenuto, gli ospiti hanno quin-di preso posto per la Cena di Gala, allietata dallenote di un bravo pianista e impreziosita da un menùraffinato. Ai due tra i veronesi più amati e popolaripresso il grande pubblico, Gigliola  Cinquetti  eFabio  Testi appunto, l’AEREC avrebbe conferito,nell’arco della serata, i Premi alla Carriera per lo

Spettacolo mentre ad Andrea  Tomat, Presidentedella Confindustria del Veneto, è stato conferito ilPremio alla Carriera per l’Imprenditoria. Successi-vamente, sono stati conferiti alcuni Premi speciali apersonaggi di spicco che si sono particolarmentedistinti per operosità ed ingegno. Il Premio Interna-zionale AEREC Manager 2010 è stato conferito aLuigi Castelletti.

Laureato in Giurisprudenza con tesi sui seque-stri di persona a scopo di terrorismo ed eversio-ne e tesi sulle questioni prefallimentari delleaziende in stato di decozione, Luigi Castelletti ètitolare di uno studio a Verona specializzato inDiritto societario e Diritto fallimentare che rap-presenta da anni un importante punto di riferi-mento per molti imprenditori e società del Trive-neto. Accanto all’attività professionale, un’atti-vità amministrativa di elevato livello: dopo esse-

S. E. il Vescovo di Verona Giuseppe Zenti brinda all’AEREC

Il dott. Tomat con il Vescovo Zenti

Il Galà dell’Accademia

La cena di Galanella Sala delle Udienze

del Palazzo della Ragione

Gli ospiti al galà

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L

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re stato per vent’anni Consigliere comunale del Comune di Ferrara diMonte Baldo, Luigi Castelletti è stato Consigliere provinciale alla Provin-cia di Verona, Presidente del Consorzio ZAI e Presidente di Verona Fieredal 2003 al 2009. Già Membro del Consiglio della sede di Verona dellaBanca d’Italia e di Unicredit Banca d’Impresa Spa, attualmente, egli siedenei consigli di amministrazione di varie società tra le quali Unicredit Hol-ding, l’ABI, l’Associazione Banche Italiane e dell’Organismo di Vigilanza231 Cattolica Assicurazioni. Commendatore al Merito della Repubblica Ita-liana, Luigi Castelletti è stato destinatario nel 2004 di un Master honoriscausa in Logistica Integrata da parte dell’Università degli Studi di Verona.

A Simonetta Chesini è stato conferito il Premio Internazionale AEREC per ilGiornalismo.Decana del giornalismo televisivo veneto, Simonetta Chesini esordiva nelmondo dei media nel 1978 in qualità di conduttrice e responsabile dei noti-ziari per una storica emittente, Radio Globo. Poco dopo, iniziava una col-laborazione con Telearena in veste di giornalista ed anchorwoman, ruoliche ha poi consolidato con il Gruppo Telenuovo per il quale lavora, inesclusiva, dal 1981. In questi trent’anni, Simonetta Chesini ha collaboratoalla stesura e alla realizzazione di programmi e reportage, ha condotto econduce rubriche e trasmissioni in diretta su temi d’attualità, ha firmato efirma servizi speciali, inchieste ed approfondimenti, alcuni dei quali poiripresi da altri organi di informazione. Moderatrice di decine di tavolerotonde, conduttrice di talk show, presentatrice di alcuni tra gli eventi dimaggior rilievo in Veneto e nonsolo, a tutt’oggi ella conduce le edi-zioni in prime time del TG di Tele-nuovo da Verona e da Padova, pro-seguendo a raccontare con pun-tualità e imparzialità la vita politicaed amministrativa di un territorioeconomicamente strategico perl’intero paese e rinnovando costan-temente il rapporto di fiducia cheha creato negli anni con i telespet-tatori.

A Marco  Ferro è andato il PremioInternazionale AEREC Impresa 2010. Laureato in Lettere e Filosofia

presso l’Università di Torino, Marco Ferro in circa 38 anni di lavoro dipen-dente, dal 1971 al 2008, è passato dalla posizione impiegatizia dei primianni fino ai massimi livelli dirigenziali, facendo esperienze in dodici azien-de di settori diversi sul territorio nazionale. Tali esperienze, effettuate nelgiornalismo economico, nell’area della progettazione, ideazione, organiz-zazione e gestione eventi, nell’ambito della comunicazione per i settorifarmaceutico, industriale e bancario hanno trovato una riuscita sintesi inquella che oggi è l’attività di Marco Ferro, il quale nel marzo 2008 ha fon-

dato la Smack Consulting srl, unasocietà che opera nelle aree dellacomunicazione d’impresa internaed esterna, motivazione delle risor-se, assessment ed incentivazione,progettazione e realizzazione dieventi, organizzazione e ristruttu-razioni aziendali, formazionemanageriale e coaching.

Infine ad Adriana  Vicentini è statoassegnato il Premio InternazionaleAEREC Donna di Successo.Laureata in Lettere con indirizzo inArchitettura Urbanistica pressol’Università degli Studi di Padova,

il Giornale dell’Accademia

Il Vescovo Zenti viene accolto in AEREC come Membro Onorario del Senato Accademico

Marco Ferro

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Adriana Vicentini Simonetta Chesini Luigi Castelletti

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nel 1974, ovvero nel pieno di unadelle crisi economiche più impor-tanti che abbia mai conosciuto ilnostro Paese, Adriana Vicentini hafondato a Verona, insieme allamadre e al fratello, una concessio-naria auto per la rappresentanza diprestigiosi marchi quali Volkswa-gen, Audi e Porsche. Nel giro dipochi anni, grazie anche al dinami-smo e all’intraprendenza di Adria-na Vicentini che ha ritagliato per séil ruolo di responsabile delle rela-zioni esterne e della attività dicomunicazione, l’azienda ha cono-sciuto un significativo sviluppofino a diventare una delle piùimportanti realtà del Gruppo Vol-kswagen in Italia, con volumi divendita e di fatturato che l’hannoportata ai vertici delle impreseveronesi.Dal 2001, Adriana Vicentini, in con-comitanza con l’apertura di unasede esclusiva per il marchio Por-sche, ha concentrato la sua atten-zione sulla gestione della nuovaattività, raggiungendo anche inquesto caso risultati altamenteragguardevoli. Ciò non le ha impe-dito di ambire a nuovi ed importan-ti traguardi imprenditoriali, chenegli ultimi anni si sono concretiz-zati nel progetto della costruzionedi una nuova sede, tra le più gran-di d’Europa, proiettando la Vicenti-ni S.p.A. verso la conquista dinuove fette di mercato e confer-mando il notevole talento impren-ditoriale della sua artefice.

Evento di particolare impatto emozio-nale è stato l’ingresso in AEREC daparte di Sua Eminenza il Vescovo diVerona Giuseppe Zenti, che è statoaccolto quale membro Onorario delSenato Accademico AEREC.Un altro momento significativo dellaSerata è stato quando, su propostadel Presidente del Distretto del Trive-neto Giannantonio  Bresciani, si èdeciso di offrire un riconoscimento aduna diciottenne che in una sala atti-gua a quella della Cena stava festeg-giando il suo debutto in società. Visi-bilmente emozionata, così come lesue coetanee ospiti, la ragazza haquindi ritirato il Premio  “Giulietta  eRomeo”  dalle mani del PresidenteCarpintieri, che le ha voluto rivolgerealcune domande sulle sue aspettative

per il futuro, concludendo l’eventoinvitando lei, così come gli altri nume-rosi giovani presenti, a “lasciare que-sto mondo migliore di come lo hannotrovato”.Il Distretto AEREC Triveneto, ha volu-to presentare alla Presidenza ed alconsesso accademico due personag-gi di grande levatura professionale: lasignora Flavia Cattazzo, titolare della“ Seven Viaggi “, una vita dedicata alturismo, con particolare riferimento albusiness travel e il commendatorGiovanni Curti, Presidente di Verona83 e di Teleart. Saranno accolti inAEREC a giugno, in occasione del-l’Academy Day a Roma.Nell’arco della serata è stata anche“aperta una finestra” su Telethon esulla sua meritoria attività di ricercasulle malattie genetiche. Degli impor-tanti sviluppi dell’attività, in particola-re, dell’Unione  Italiana  Lotta  allaDistrofia Muscolare ha parlato LinaChiaffoni, in un intervento accoltocon grande interesse ed attenzione. Infine, l’Accademico Aldo Taietti, haconsegnato alla VicepresidenteAEREC Signora Carmen Seidel, ilPremio Internazionale Cartagine, isti-tuito dall’Accademia InternazionaleCartagine, ritirato per lei in Campido-glio a Roma.Al termine della manifestazione, ilPresidente Carpintieri ha chiamato asé tutti i membri del Distretto del Tri-veneto: Giannantonio  Bresciani,Germano Montolli, Amedeo Portac-

ci, Luigi Rollo e Vincenzo Tagliabo-

schi volendoli ringraziare pubblica-mente per l’impegno profuso e la per-fetta organizzazione dell’evento, purin tempi assai ristretti, dando prova diefficienza e di grande attaccamentoall’Istituzione.

Finale in musica, quindi, con l’entu-siasmante e applauditissima esibizio-ne della “Swing  Time  Orchestra”,un ensemble composto da ben 20artisti fondata a Verona nel 1990 suiniziativa del Maestro Luca Oraziettiche perpetua con passione e profes-sionalità la tradizione del jazz piùvivace e festoso, annoverando nelproprio repertorio anche le partitureimmortali di Irving Berlin, George Ger-shwin, Nino Rota e Carlo AlbertoRossi.

A. C.

il Giornale dell’Accademia

Il distretto AEREC del Triveneto

La Signora Carmen Seidel ritira il Premio Internazionale Cartagine

La ”Swing Time Orchestra”

Il Premio Giulietta e Romeo

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il Giornale dell’Accademia

I Premi AEREC alla carrieraGigliola Cinquetti

per la Musica

Fabio Testiper il Cinema

Quello di Gigliola Cinquetti è stato uno dei debutti artistici più eclatanti della sto-ria della musica leggera italiana: a soli 16 anni, nel 1964, vinse il Festival diSanremo con “Non ho l’età” per poi vincere, con la stessa canzone, anchel’Eurofestival e vendere ben quattro milioni di copie del disco in tutta Europa.Due anni dopo, nel 1966, vinse nuovamente il Festival in coppia con Dome-nico Modugno mentre la sua carriera proseguiva trionfalmente sia sui bina-ri del successo popolare che su quelli della realizzazione artistica attra-verso la collaborazione con alcuni dei più importanti autori italiani comePiero Ciampi, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni ed Enzo Jannac-ci. Dopo aver debuttato anche come attrice nel 1968, la Cinquetti haproseguito la sua evoluzione di interprete accostandosi anche alla

musica popolare, continuando nello stesso tempo a mieteresuccessi e premi: nel 1973 ha vinto Canzonissima raggiun-gendo le vette della classifica dei dischi più venduti con “Alleporte del sole”, nel 1974 è arrivata seconda all’Eurofestivaldopo gli Abba con una canzone, “Sì”, che è diventato ancheun successo internazionale, nel 1985 si è classificata terza aSanremo con “Chiamalo amore”. Dopo alcune significativeesperienze come attrice teatrale, alla fine degli anni ’90Gigliola Cinquetti ha lasciato il mondo della canzone per dedi-carsi, anche stavolta salutata dalla simpatia e il gradimento diun vasto pubblico, al giornalismo e alla conduzione televisiva.Nel 2008, a riconoscimento di una straordinaria carriera arti-stica in Italia e nel mondo, Gigliola Cinquetti è stata destina-taria del prestigioso “Premio Giulietta alla Donna”.

A. C.

La prestigiosa carriera di attore di Fabio Testi inizia sotto il segno dell’affermazioneinternazionale: dopo gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica e qualche piccoloruolo negli spaghetti western, nel 1970 ha un ruolo di grande rilievo in “Il giardinodei Finzi Contini” di Vittorio De Sica che vince l’Oscar come miglior film stra-niero. Il successo del film di De Sica gli apre le porte del miglior cinemanazionale: negli anni immediatamente seguenti è stato protagonista di“Addio, fratello crudele” di Giuseppe Patroni Griffi e poi di “Camorra” e “Iguappi” di Pasquale Squitieri. Ruoli, questi, che lo impongono a livellointernazionale; nel 1974 è al fianco di Romy Schneider in “L’importan-te è amare” del regista polacco Andrzej Zulawski e in un giallo delgrande Claude Chabrol, “Sterminate Gruppo Zero. La sua popola-rità in Italia, intanto, cresce anno dopo anno con una serie di filmdi genere nei quali interpreta ruoli da duro, crudele e violento adispetto della sua proverbiale “faccia d’angelo” che lo rendemolto apprezzato presso il pubblico femminile. Tra impegni inpatria e all’estero, l’attività e la popolarità di Fabio Testi nonhanno conosciuto sosta fino ad oggi. Negli ultimi anni l’atto-re è apparso soprattutto in televisione, in diversi sceneggia-ti e in programmi di intrattenimento, ma ha anche rinnovato il suolegame artistico con un grande regista americano come Monte Hellman e halavorato molto in Spagna e in Argentina, sia nel cinema, che in televisione che in teatro.

A. C.

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il Giornale dell’Accademia

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Nato a Udine nel 1957, Andrea Tomat si laurea in Economia Aziendale all’Univer-sità di Venezia, nel 1982. Inizia la sua carriera nella multinazionale statunitenseEaton Corporation prima in Germania, e dal 1985 a Milano. Nel 1987 inizia il suorapporto con Lotto S.p.A., marchio storico nel mondo sportivo italiano e leader nelmercato del calcio e del tennis dove, nella posizione di Direttore Marketing, svilup-pa l’immagine del marchio Lotto legandolo ai protagonisti della scena sportivamondiale. Nei primi mesi del 1993 diventa Direttore Generale ed Amministratore Delegato diStonefly S.p.A., azienda del gruppo Lotto che produce calzature da città. Riescein breve tempo a rilanciare il marchio, proponendo al mercato prodotti di grande conte-nuto tecnologico e facendo diventare Stonefly il “gioiello di famiglia” delGruppo.Nel Giugno del 1999, a capo di una cordata di imprenditori locali, rilevail marchio Lotto e viene nominato Presidente e Direttore Generale diLotto Sport Italia S.p.A., società che oggi produce e distribuisce abbiglia-mento e calzature sportive in oltre 70 paesi in tutto il mondo. Nello stesso anno viene eletto Vicepresidente dell’ANCI - AssociazioneNazionale Calzaturifici Italiani . Nel Maggio 2000 viene eletto Presidente delGruppo Calzaturiero di Unindustria di Treviso. A Dicembre viene riconferma-to nella carica di Presidente del Gruppo Calzaturiero di Unindustria di Treviso.Nel Maggio 2004 viene eletto Presidente dell’Unione degli Industriali della Pro-vincia di Treviso. Nello stesso periodo viene eletto nel Consiglio Direttivo diConfindustria. Da Marzo 2008 è Presidente di ICC Italia, Comitato Italiano del-l'International Chamber of Commerce.

Andrea Tomatper l’Imprenditoria

In ricordo di un grande Maestro del cinemaitaliano, Premio AEREC alla carriera.

Ciao Mario!L’AEREC ti porta sempre nel cuore

Lo scorso 29 novembre è morto a Roma Mario Monicelli, autore dialcuni dei più grandi capolavori del cinema italiano di tutti i tempi.Poco meno di un anno prima, il 5 dicembre 2009, il regista era statoOspite d’Onore e grande protagonista di una serata promossa dal-l’AEREC durante il quale gli era stato conferito il Premio alla Car-riera per il Cinema, salutato da una standing ovation e unapplauso interminabile, il più lungo e affettuoso che abbia maiannoverato una nostra Convocazione. Nonostante l’età e i pro-blemi di salute, il Maestro rimase per l’intera serata con noi,disponibile e cortese con tutti, lasciando un ricordo unico edindelebile in coloro che erano presenti all’evento. Vogliamoqui salutarlo e ricordarlo nel momento del conferimento delpremio, che lui accolse dichiarandosi lieto di “entrare a far

parte di una schiera di illustri personaggi del mondo della scienza edella cultura e dell’arte in generale.” Ciao, Maestro!

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il Giornale dell’Accademia

i sono carriere che bruciano itempi, uomini che salgono i gra-

dini del successo in periodi brevissimi,manager che in pochi anni si amman-tano di risultati che altri raggiungono inuna vita di lavoro. Sono persone chepossono contare su un patrimonio per-sonale di talento, intelligenza eacume, sostenute da una dedizionenon comune verso la propria profes-sione e spesso, anche da fondamen-tali doti umane di empatia, capacità dicomunicazione, di relazione con ilprossimo. Doti che si rivelano partico-larmente utili per quegli imprenditoriche si formano nel campo delle risorseumane e delle relazioni con i clienti, unambito in cui le qualità professionali sisposano a perfezione con quelle per-sonali.Pierluigi Mazza, classe 1971, è unaperfetta sintesi di questo preambolo.Della sua carriera colpisce la precoci-tà, la velocità, la capacità di raggiun-gere posizioni di notevole importanzain poco tempo e l’attitudine a esaltarsiin ruoli di grande responsabilità nono-stante la giovane età. Ma colpisceanche la capacità di relazionarsi colsuo prossimo, dai dipendenti ai clien-ti, e saper quindi trasmettere sia lasua esperienza, sia la sua competen-

za, sia la sua validità professionale.Dopo il diploma in ragioneria e la lau-rea in Economia e Commercio,Mazza ha fatto il suo ingresso nelmondo del lavoro, nel 1994, presso

Isvor Fiat, nel settore formazione,come junior manager risorse umane.Incarico che ha ricoperto per tre anni,occupandosi prevalentemente dellavalutazione del personale, dei colloqui

e dell’analisi del clima aziendale, contale maestria da passare, nel 1997,nell’area manager di Fiat Auto Spa.Qui non solo aveva la responsabilitàdella gestione del budget, ma anchequella della gestione clienti, un incari-co delicato e vitale per gli assetti dellasocietà. Tutta l’esperienza maturata inqueste due importanti realtà azienda-li, Mazza l’ha sfruttata al meglio quan-do nel 2001 si è impegnato come tito-lare e legale rappresentante dellaElite ricerca e selezione srl; attivitàprofessionale che segue tuttora,come responsabile commerciale eamministrativo e responsabile dellagestione dei clienti più importanti. Dal2007 Mazza è inoltre legale rappre-sentante di 4D srl, società specializ-zata nella realizzazione e distribuzio-ne di prodotti multimediali, ed è impe-gnato in questa realtà imprenditorialecome responsabile commerciale eamministrativo, oltre ad occuparsidella gestione risorse umane ed eco-nomiche e del project management.

Bernardo Rizzi

ACCADEMICO AEREC

PIERLUIGI MAZZAC

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ue strade parallele, due sfere diattività completamente diverse,

che non interferiscono l’una con l’altrama che sono entrambe portate avanticon dedizione e passione. Chi cono-sce bene Maria Lorena Sacchi la defi-nisce una leader che senza dubbiodimostra forza e intraprendenza nellesue attività di amministratore, nei suoistudi come igienista dentale e nei suoibrevetti attinenti la materia. Ma nonindifferente il suo impegno contro lemafie e l’usura, per quanto riguarda ilsuo impegno civile.Nata a Manerbio nel 1964, MariaLorena Sacchi si è diplomata comepreparatore chimico e biologico e suc-cessivamente ha conseguito il diplo-ma di odontotecnico per realizzare ilprimo brevetto, sull’igiene del cavoorale (tema su cui sta anche prepa-rando un libro); il secondo brevetto,sulla sterilizzazione degli ambienti, èattualmente in via di sperimentazione. A questa attività complessa a cui hadedicato studi e ricerche, ha neltempo affiancato quella di amministra-tore in varie società; attualmentecopre questo ruolo presso il CentroStudi Giuridici Gestione d’Impresa edel Contenzioso Bancario Acacia Srl.

E qui si innesta la sua seconda pas-sione, quella che la sta portando, inquesto momento, a curare la stesuradell’altro libro a cui sta lavorando, sugli

effetti del danno da usura bancaria.La Sacchi infatti porta avanti, paralle-lamente alla sua attività lavorativa,un’altra attività che mostra il suo

impegno civile e la sua coscienzasociale: socio fondatore dell’Associa-zione “Lotta contro tutte le mafie”,ricopre in questo organismo la caricadi presidente antiracket antiusura;inoltre collabora con l’associazioneantiracket antiusura “Sos Italia Libe-ra”, ed è socio fondatore e responsa-bile per Brescia del Forum AntiusuraBancaria. Come esperta in questicampi ha organizzato seminari e con-vegni in difesa delle vittime di usuraed estorsione bancaria. Personalità forte e poliedrica, a questeattività Maria Lorena Sacchi uniscepassioni ed interessi variegati. Infatti èsocio fondatore dei Lions Brescia 10Giornate, dove ha sempre ricoperto ilruolo di cerimoniere, e ha frequentatoil corso della Croce Rossa per infer-miere. Amante dello sport, degli ani-mali e della natura, organizza passeg-giate a cavallo, insegna windsurf, pra-tica barca a vela e sta aggiungendoalle sue tante attività anche la nobilearte della scherma.

Aurelio Carpintieri

il Giornale dell’Accademia

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MARIA LORENA SACCHI

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il Giornale dell’Accademia

ACCADEMICO AEREC

GIORGIO PICCINIato a Pontedera, in provincia diPisa, Giorgio Piccini si è laurea-

to in Filosofia presso l’Università diFirenze, ove ha lavorato negli annisuccessivi tenendo seminari di Filoso-fia Teoretica con particolare riferimen-to alla Filosofia della Scienza ed allaLogica Matematica. Lasciata in segui-to l’Università per dedicarsi al mondocommerciale, Giorgio Piccini non hamai cessato di coltivare, in proprio, isuoi interessi e la sua passione per lafilosofia e più specificatamente perl’Epistemologia e la Logica. La “nuova vita” di Giorgio Piccini ebbeinizio con un impegno nella societàeditrice Condè Nast, lasciata dopo treanni in concomitanza con la decisionedi trascorrere un periodo all’estero, epiù precisamente in Venezuela. Rien-trato a Firenze, volle quindi cimentar-si in un settore per lui nuovo ma con ilquale si erano già misurati i suoi avifin dal 1600: il settore immobiliare. Nel1980 egli si è quindi iscritto nel ruolodegli agenti immobiliari presso laCamera di Commercio e da alloraopera ininterrottamente nel mercatoimmobiliare a livello globale, conclienti provenienti in gran parte da

Russia, Usa, Canada, Asia e da tuttaEuropa. Nell’arco degli anni, la storia profes-sionale di Giorgio Piccini si era intan-to arricchita di eventi ed iniziative di

rilievo. Nel 1985, ad esempio, insiemea Giorgio Viganò, all’epoca capofiladel gruppo e nome tutelare del setto-re immobiliare milanese, egli è statofondatore di una rete che per 15 anni

ha operato per conto di Sotheby’sInternational Realty, la divisioneimmobiliare di Sotheby’s Londra.Quando poi nel 2002 Sotheby’s havenduto alla multinazionale america-na Cendant (che operava nel realestate con 20th Century ed era pro-prietaria di compagnie come la Avis ela Hertz), la nuova proprietà impose laformula del franchising e, a fronte delrifiuto generale di aderire, Sotheby’sInternational Realty perse totalmentela rete europea. Fu così che GiorgioPiccini, sempre insieme a GiorgioViganò, promosse a Roma nel 2003una prima riunione che aprì la stradaalla confluenza di tutta la rete Sothe-by’s in Christie’s Great Estate, di cui la“Piccini & Partners” fa tutt’oggi parte.Aldilà di loghi e brands, Giorgio Picci-ni tiene però soprattutto a garantire lasua professionalità ed esperienzapersonale, che oggi gli consente dirappresentare con profitto diversigruppi di investitori e di intrattenererelazioni con Fondi di Investimentoitaliani ed esteri, nonché con societàdi gestione del risparmio.

Bernardo Rizzi

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na carriera brillante, segnata da una personali-tà forte, capace di muoversi lungo i binari

paralleli della professionalità e dell’impegno, dellavolontà e della determinazione. Se si guarda allungo percorso lavorativo di Mario Cattapan conattenzione, colpiscono due aspetti in particolare: daun lato, l’indubbia abilità imprenditoriale, la capacitàdi acquisire nozioni nuove, mettersi alla prova e vin-

cere le proprie sfide; dall’altro, la capacità organizza-tiva applicata a se stesso ancora prima che alleaziende che è stato chiamato a dirigere, e che lo haportato a pianificare un percorso di crescita che si èrivelato vincente.Nato nel 1949 a Castelfranco Veneto, dopo il diplo-ma in ragioneria Cattapan si è lanciato nel mondodel lavoro, dedicandosi all’area amministrativa. Laprima fase della sua carriera è stata caratterizzatada un susseguirsi di esperienze in varie aziende, dif-ferenti per dimensioni e produzione, così da permet-tergli di acquisire una quanto più possibile vastaesperienza. Allo svilupparsi della sua competenzasul campo, grazie alla pratica, Cattapan ha affianca-to una rigorosa formazione teorica, frequentandocorsi specializzati nell’area fiscale e amministrativa.Nel 1974 il salto ad incarichi dirigenziali, in una pic-cola azienda, come responsabile amministrativo;quattro anni dopo Cattapan ha accettato il ruolo didirettore amministrativo in un’azienda chimica piùgrande, dove ha svolto le sue mansioni fino al 1986.Nel frattempo non ha trascurato di portare avanti la

sua formazione, non solo in ambito fiscale e ammi-nistrativo: con l’intuito che lo ha sempre contraddi-stinto, ha capito in che direzione stava evolvendo lasocietà e si è orientato verso corsi informatici, acqui-sendo le competenze di un analista programmatoree potendo occuparsi personalmente del Ced del-l’azienda e dello sviluppo di software specifici per lesue necessità imprenditoriali.Nel 1986 Cattapan ha cambiato settore e societàandando a dirigere un’azienda calzaturiera; tre annidopo, pur restando nello stesso ambito di attività, siè nuovamente messo in gioco, accettando l’incaricocome direttore generale nella società in cui è tuttoraoccupato. Nel frattempo, grazie alla sua dedizione,ai risultati raggiunti, all’ottimizzazione del lavoro gra-zie a una nuova impostazione flessibile e competiti-va, alla tempra mostrata in periodo di crisi, che gli hapermesso di proteggere e valorizzare la sua azien-da, è stato nominato amministratore delegato, inca-rico che svolge tuttora.

Daniela Castaldo

il Giornale dell’Accademia

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MARIO CATTAPAN

ACCADEMICO AEREC

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a disponibilità ai viaggi, ai trasferimenti, al con-fronto con diverse realtà anche territoriali. La

ricerca continua della crescita, dell’impatto con inca-richi nuovi e mansioni diverse, la capacità di affron-tare la sfida con un nuovo lavoro e conseguente-mente anche con se stessi. Un imprenditore si giudi-ca senza dubbio dai risultati ottenuti, ma per intrave-dere sulla sua strada il possibile traguardo del suc-cesso sono tante le sfumature da cogliere e da pren-dere in considerazione. Marco Ferro, Torino, classe1954, ha improntato fin dall’inizio la sua carriera suiconcetti del confronto e della crescita, del dinami-smo e dell’apprendimento. Ad oggi, considerato ilnotevole successo conseguito come imprenditore ecome dirigente, non si può negare che il suo approc-cio al mondo del lavoro sia stato vincente.La carriera di Ferro, una laurea in Lettere e Filosofiae una nomina a Cavaliere al Merito della Repubblicanel 2007, si può suddividere in varie fasi, dagli iniziagli incarichi come dipendente, a quelli dirigenziali,al lancio nell’imprenditoria.Il primo approccio al mondo del lavoro è avvenuto

nel 1971 in un’agenzia di pubblicità, attività che halasciato per occuparsi di nuovi mercati presso un’in-dustria torinese; successivamente si è confrontatocon tante realtà, dal giornalismo economico allacomunicazione nel settore bancario, al marketing,ricerca e sviluppo.Nel settore bancario ha trascorso la seconda fasedella sua carriera, occupandosi del sistema dell’inte-grazione e dell’unificazione delle banche impegnate

in un importante raggruppamento. Successivamente,presso un istituto bancario del nord-est, si è occupa-to di tutta l’area comunicazione, interna ed esterna,assistendo anche i servizi marketing e personale. In seguito a queste esperienze Ferro ha continuatoa progredire nella sua carriera, ricoprendo incarichidirigenziali di altissimo livello sempre in ambito ban-cario e sempre nel settore della comunicazione eruoli come direttore centrale di un gruppo e succes-sivamente amministratore delegato di un’altra socie-tà, operativa nel settore riscossione tributi. Un’op-portunità estremamente importante perché gli hadato l’occasione di cimentarsi nella gestione di un’in-tera azienda, in ogni suo aspetto.Così, nel 2008, Ferro si è trovato con le competen-ze e l’esperienza necessarie per lanciarsi nell’im-prenditoria, e ha fondato la Smack Consulting srl,società di consulenza strategica di direzione. A que-sta realtà aziendale ha fatto seguito la fondazionedella NoiNetwork.

Aurelio Carpintieri

MARCO FERRO

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il Giornale dell’Accademia

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ACCADEMICO AEREC

GIANCARLO GRANDISato a S. Bonifacio, in provincia diVerona, nel 1944, dall’anno suc-

cessivo alla nascita e fino all’ordinazionesacerdotale, Giancarlo Grandis è vissutonella Parrocchia cittadina di S. Giovanniin Verona. Entrato in Seminario a 13anni nel 1957, egli è stato ordinatosacerdote dal Vescovo Mons. G. Carra-ro nel 1970 per essere poi nominatosubito Vicario Parrocchiale a Bovolonepassando poi, nel 1973, a svolgere lamedesima funzione a Villafranca fino al1979 e nella parrocchia cittadina delloSpirito Santo dal 1979 al 1982.Nel 1982 Giancarlo Grandis è a Romaper specializzarsi in Teologia del Matri-monio presso il Pontificio Istituto Giovan-ni Paolo II dell’Università Lateranense,conseguendo la licenza con la valutazio-ne ‘summa cum laude’, discutendo unatesi sul tema “Il concetto di libertà nel-l’antropologia di Rosmini”. La Teologia

del Matrimonio è stato anche il tema delsuo Dottorato presso lo stesso istitutocon una tesi su “Il dramma dell’uomo:eros/agape & amore/carità nel pensieroantropologico di Antonio Rosmini (1797-1855)”, relatore il Prof. Stanislaw Gry-giel, anche questa valutata “summa cumlaude” e poi pubblicata dalla casa editri-ce S. Paolo nel 2003. Nel frattempo,però, egli aveva già svolto attività di Edu-catore in Seminario Teologico, era statoPadre Spirituale della Teologia, Docentedi Teologia Morale presso lo Studio Teo-logico S. Zeno di Verona, presso l’Istitu-to San Pietro Martire di Verona, presso ilSeminario di Mantova, presso l’IstitutoSuperiore di Scienze Religiose S. Fran-cesco di Mantova, presso l’Istituto Supe-riore di Scienze Religiose “Santa Croce”all’Apollinaire in Roma e, dopo aver svol-to il Dottorato, presso la Pontificia Uni-versità Lateranense di Roma all’Istituto

Superiore di Scienze Religiose “EcclesiaMater” e presso l’Istituto Giovanni PaoloII per studi su Matrimonio e Famiglia.Consulente Etico della “ConfederazioneItaliana dei Centri per la RegolazioneNaturale della Fertilità” dal 1991 al 2009,Giancarlo Grandis è stato Consulenteesperto presso la Consulta Nazionaledella CEI dal 2004 al 2009, Assistenteecclesiastico della “Confederazione Ita-liana dei Consultori di Ispirazione Cristia-

na” dal 2005 al 2010 e Responsabile delCentro Diocesano di Pastorale Familiaredal 1992 al 2008. Vicario Episcopale perla cultura dal 2008, il sacerdote dellaChiesa Veronese, importante riferimentoper la comunità di riferimento, è statodestinatario il 21 aprile 2007 della Onori-ficenza Pontificia di Cappellano di SuaSantità Benedetto XVI.

Aurelio Carpintieri

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opo aver frequentato per untriennio l’Accademia Navale di

Livorno, ove aveva iniziato la sua for-mazione in campo sanitario e medico,nel 1975 Marco Meloni conseguiva lalaurea in Medicina e Chirurgia presso

l’Università degli Studi di Roma LaSapienza. Successivamente egli èstato Medico Frequentatore della Cli-nica Odontoiatrica del medesimo ate-neo, maturando l’esperienza necessa-ria per potere affrontare, a partire dal1981, la libera professione in qualità dititolare di uno Studio Odontoiatriconella Capitale. Ma la sua sete di cono-scenza e la sua voglia di esplorare imolteplici aspetti della branca medicahanno portato Marco Meloni anche aconseguire il Diploma in EndodonziaAvanzata presso l’Istituto Internazio-nale Odontoiatria dell’Università diFirenze, a seguire un Corso di specia-lizzazione in Ortodonzia pressol’A.R.C.O. di Roma e ancora a conse-guire il Diploma in Chirurgia Implanto-protesica presso la Clinica Odontoia-trica dell’Università di Goteborg, inSvezia, ove il medico ha affinato la

conoscenza e la pratica della tecnicamessa a punto dal Prof. Per-IngvarBrånemark, i cui impianti dentali sonooggi i più ampiamente documentati alivello scientifico in tutto il mondo. Oltre vent’anni di studio ed applicazio-ne in campo odontoiatrico, hanno por-tato nel 1996 Marco Meloni a condivi-dere le sue esperienze quale Profes-sore a contratto presso l’Università TorVergata per l’insegnamento dellaPatologia Odontostomatologica, attivi-tà svolta fino al 2006. Nel frattempo,già dal 2000 egli aveva iniziato ad uti-lizzare il Laser NeodimioYag/Erbium/Diodo ed aveva ulterior-mente arricchito il suo bagaglio diconoscenze con un Corso di ChirurgiaAvanzata Bicon Dental Implants, unCorso di specializzazione in ChirurgiaPiezo-Elettrica con il Dott. TommasoVercellotti a Genova e un Corso

Master per l’utilizzo del Laser in Odon-toiatria presso l’Università di Firenze. Marco Meloni ha collaborato, dal 2007al 2009, con Dl Medica Spa in veste direlatore accreditato per la formazionedell’utilizzo del macchinario DiodLaser 5W ed è a tutt’oggi membrodella azienda specializzata nella distri-buzione di strumentazioni innovativead alto livello tecnologico, così come èmembro attivo dell’Associazione Italia-na Odontoiatria Laser Assistita, del-l’Associazione Nazionale Dentisti Ita-liani e della 3i Implant Innovation. Dal2010, Marco Meloni è ResponsabileScientifico della T.A.M. srl, proseguen-do il suo impegno professionale e lasua attività di ricerca per il perfeziona-mento delle tecniche in campo odon-toiatrico.

Aurelio Carpintieri

MARCO MELONI

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ortare un’impresa che occupauna quota di mercato inferiore al

2 per cento, al 40 per cento, non soloè il sogno di qualsiasi dirigente, esper-to di marketing, talento del settoreimprenditoriale, ma è anche il segnotangibile e incontrovertibile di un’inna-ta predisposizione per il proprio lavo-ro, unita ad impegno, dedizione e spi-rito di sacrificio.Ed è un segno che ha illuminato laprima parte della carriera di Sebastia-no Mura, nato nel 1961, oggi dirigented’azienda, alle spalle una carrieracostellata di successi.Diplomato come perito elettrotecnicoad Oristano nel 1981, dall’anno suc-cessivo Mura ha iniziato a lavorarecome promotore tecnico di elettrocon-dutture del gruppo Abb. Cinque annidopo diventava agente esclusivo delgruppo Abb per la Sardegna, consoli-

dando quello che era un volume d’af-fari di 400 milioni di lire, in 20 milioni dieuro sotto la sua gestione, e passan-do da una quota di mercato inferiore al2 per cento al 40 per cento del 2007.A partire dal 1988 e in tutti gli anni incui si è impegnato a fondo nella suascalata al successo, il futuro dirigentenon ha mai dimenticato l’importanza diun’adeguata formazione e di un cos-tante aggiornamento professionale,seguendo almeno uno o due corsi ognianno, orientati alla comunicazione, allavendita e al marketing strategico edalla motivazione dei collaboratori.Negli ultimi dieci anni presso il gruppoAbb, dal 1997 al 2007, nella divisioneFood and Farm, Mura ha coperto lacarica di Head of Business alle direttedipendenze dell’amministratore dele-gato, come responsabile sviluppo ericerca nei settori alimentare e farma-

ceutico; grazie al suo impegno costan-te e alla centralità della sua figura edel suo operato nella società, dal 2003al 2007 è stato inoltre Business Deve-

lopment Manager nella Divisione Con-sumer Industry, direttamente dipen-dente dall’amministratore delegato edal presidente, col compito di massi-mizzare il contenuto dei prodotti Abbnel segmento impiantistico.Dal luglio 2007 Mura ha dato una svol-ta netta alla sua carriera, raccogliendoil frutto di tanto lavoro e di una accura-ta preparazione e passando, comedirigente d’azienda, alla Busi ImpiantiSpa, società leader nel settore degliimpianti elettromeccanici, che dominasia sul mercato italiano sia in NordAfrica, Medio Oriente e Russia. Muraricopre la carica di Direttore Commer-ciale & Marketing, Direttore della Divi-sione PE&C, Procuratore della BusiImpianti Spa e Consigliere Delegatodel Consorzio Stabile Busi.

Bernardo Rizzi

il Giornale dell’Accademia

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SEBASTIANO MURAP

ata a Falerone, in provincia di Fermo, MariaEvelina Ramadori si è laureata in architettura,

indirizzo strutturale, nel 1979 per dedicarsi a partiredall’anno successivo alla libera professione, oggiiscritta all’Ordine degli Architetti di Fermo nei settori,sia pubblico che privato, inerenti l’edilizia, l’urbanisti-ca, il calcolo strutturale e il restauro monumentale.Maturata una importante esperienza in materiasismica, si è occupata, tra l’altro, di alcuni interventidi ricostruzione a seguito del sisma che ha colpitol’Umbria e le Marche nel 1997, con particolare riferi-mento agli edifici monumentali. Piani di ristruttura-zione di dimore o monumenti storici, sono d’altrondeuno degli aspetti che Maria Evelina Ramadori amamaggiormente del suo lavoro, così come la redazio-ne di indagini storiche-architettoniche riguardanti ilterritorio fermano. Nel corso di una attività trentenna-le, con lo studio tecnico che porta il suo nome, MariaEvelina Ramadori si è occupata tra l’altro a Fermodella ristrutturazione e del restauro di Palazzo Vinci-Gigliucci, del Palazzo Erioni Falconi e del PalazzoSempronio, occupandosi anche del restauro della

Torretta dei Venti di Giovan Battista Carducci. AMontottone, oltre che del recupero architettonico didiverse strade del centro storico, la professionista siè occupata del restauro del torrione, delle muramedioevali, di una cisterna medioevale e delle Chie-se di S. Maria Ausiliatrice e di S. Salvatore. A MonteSan Martino, del consolidamento e del restauro dellaChiesa di Santa Maria del Pozzo e della Chiesa diSanta Maria delle Grazie. Non si contano, inoltre, gliinterventi di varia natura operati nella natia Falerone,a Monsampietro Morico, Montesanpietrangeli,Monte Urano, Monte Vidon Corrado, Montappone, aPorto San Giorgio, Rapagnano, Sant’Elpidio a Mare,Servigliano, Cingoli, Amandola, Pollenza, Montefor-tino, Ortezzano, Gualdo di Macerata, MontefalconeAppennino, Petripoli, Santa Vittoria in Matenano e aPoggio San Marcello. Meritandosi una fama e unprestigio la cui eco è giunta fin nel lontano Iraq:Maria Evelina Ramadori si è occupata a Baghdaddel coordinamento delle forniture di arredo per ilMinistro della Pianificazione e a Bassora della pro-gettazione di un albergo con 300 posti letto.

Già membro del Consiglio dell’Ordine degli Architet-ti di Ascoli Piceno e Consigliere Delegato degli Archi-tetti per la provincia di Fermo al Consiglio NazionaleInarcassa , Maria Evelina Ramadori è stata Asses-sore ai Lavori Pubblici del Comune di Falerone dal1990 al 1995 e membro della Commissione Ediliziadi diversi comuni limitrofi.

Daniela Castaldo

MARIA EVELINA RAMADORIN

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a carriera di Francesco Siciliano si articolalungo tre percorsi principali, tre snodi in cui ha

saputo mettere a frutto qualità diverse del suo carat-tere: far emergere le doti professionali più adatte ametterlo in luce nell’incarico ricoperto e far fruttareal massimo tutta la competenza e l’esperienzaacquisite negli anni di lavoro. Se la prima caratteri-

stica, quella fondamentale, degli esseri umani è lacapacità di adattamento ad ogni situazione, unacarriera così eterogenea, così singolare nella suaevoluzione e netta nelle sue svolte improvvise, nonpuò che denotare l’estrema flessibilità di Siciliano, lasua intelligenza versatile; oltre naturalmente a sot-tolineare le altre qualità che lo hanno sempreaccompagnato facendo di lui un referente affidabilequali la responsabilità, l’onestà, la dedizione al pro-prio lavoro.Lavoro che per Siciliano, leccese, classe 1958, dal1980 al 1984 ha coinciso con gli uffici ai piani altidella Regione Veneto. In questi anni infatti Sicilianoha svolto la mansione di Collaboratore Amministra-tivo presso l’Ufficio Capo di Gabinetto del Presiden-te, un incarico di responsabilità, in cui ha potutomostrare la sua affidabilità, la sua serietà, le suecapacità lavorative. Ma un incarico che non potevapermettergli di sfruttare veramente appieno tutte lesue doti e che quindi, dopo quattro anni, è statoabbandonato per rivolgersi verso una sfida diversa,più promettente, più qualificante.

Nel 1985 Siciliano è entrato nell’azienda De Filippi,a Lecce, che opera nel settore della distribuzione aldettaglio di quotidiani e periodici nella provincia. Lasua funzione era quella di Responsabile Ammini-strativo e Commerciale, ruolo in cui ha potuto sfrut-tare molto del know-how acquisito durante gli annipassati alla Regione Veneto e dove ha potutocimentarsi in un impegno nuovo e stimolante, occu-pandosi di gestire i rapporti con le case editrici.Nel settembre 2000, però, Siciliano ha deciso didare una nuova, al momento definitiva svolta allasua professione, ed è stato assunto nell’alloraBanca Antonveneta (attualmente Banca Monte deiPaschi di Siena). Qui ha potuto realmente cimentar-si con una sfida al suo livello, tanto che ha iniziato adare la scalata a tutte le posizioni di prestigio dellafiliale, fino ad arrivare all’incarico di Direttore. Dal-l’ottobre 2009 Siciliano è Gestore Pmi presso laDirezione Territoriale Corporate di Parma, distacca-mento di Piacenza.

Aurelio Carpintieri

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FRANCESCO SICILIANOL

ata a Milano, Laura Schram Pighi ha frequen-tato il Liceo Classico a Bologna e sempre nel

capoluogo emiliano ha conseguito la Laurea in Let-tere Moderne, con una tesi di letteratura francese,“André Chenier e le fonti latine e greche del classici-smo francese”, pubblicata a cura dell’Accademiadelle Scienze di Bologna. Dopo qualche anno hasposato uno studioso olandese, docente di FisicaTeorica all’Università di Utrecht ed è stata assuntadall’Istituto di Lingua e Letteratura Italiana del mede-simo ateneo olandese per il corso interpreti-tradutto-ri. Passata alla Facoltà di Lettere per l’insegnamen-to della Letteratura Italiana Moderna, dopo alcunianni Laura Schram Pighi ha conseguito il dottoratodi ricerca in Letteratura Italiana presso l’Università diAmsterdam e ha lasciato il servizio presso l’Univer-sità di Utrecht per fare rientro in Italia nel 1990. Lalunga permanenza in Olanda è stata ricca di impegnied attività in campo culturale, fin dal 1963 quando fueletta presidente del Comitato Dante Alighieri diUtrecht, sede olandese della società fondata nel1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè

Carducci per ricongiungere idealmente gli emigratialla madre patria, intensificando e mantenendo vivoil loro legame culturale, umano e linguistico con l’Ita-lia. Successivamente, Laura Schram Pighi ha orga-nizzato due Giornate Italiane della Società Dante Ali-ghieri ad Utrecht, ha tenuto corsi di lingua italianaper olandesi, ha fondato un mensile di cultura italo-olandese occupandosi della redazione per 15 anni(ne è tutt’ora membro onorario), ha fatto parte del-l’Associazione Professori di Italiano all’estero, hacollaborato con la televisione olandese per un corso,ha svolto attività per l’Associazione Amici LinguaCultura Italiana, occupandosi anche della promozio-ne di soggiorni e corsi estivi in Italia. Quando, nel1989, alla vigilia del suo rientro in Italia, LauraSchram Pighi ha lasciato il Comitato Dante Alighieridi Utrecht, ne è stata nominata socia onoraria, cosìcome anche del Comitato di Rotterdam. Destinatariadi vari e prestigiosi riconoscimenti tra i quali la Meda-glia di Bronzo dell’Associazione Dante Alighieri e lanomina a Commendatore della Repubblica Italianaper la sua attività a favore della cultura italiana in

Olanda, Laura Schram Pighi è tra i fondatori delCentro Scaligero di Studi Danteschi di Verona, hafondato l’Associazione Culturale Italia-Olanda e dal2003 è Presidente del Comitato Veronese dellaSocietà Dante Alighieri.

Aurelio Carpintieri

LAURA SCHRAM PIGHIN

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n’instancabile attività di ricerca,unita ad un’innata predisposizione

per le mansioni dirigenziali, duttilitàmentale e impegno costante nel lavoro:sono le qualità che hanno permesso adAlessandro Tagliaboschi di ricoprire,seppur giovanissimo, l’importante caricadi dirigente industriale con responsabili-tà di direttore di uno stabilimento per ilGruppo Farmaceutico Acs Dobfar Spadi Milano. La carriera di Tagliaboschi èiniziata subito dopo la laurea in Chimicae Tecnologie Farmaceutiche con indiriz-zo industriale: dopo la collaborazionecon un laboratorio del Dipartimento diScienze farmaceutiche dell’Università diPadova e il tirocinio presso una farma-

cia, il giovane chimico nel 2001 è entra-to a far parte della ditta Fresenius Kabispa, con la qualifica di Specialista Qua-lity Assurance. Nel 2004 ha portato consé il bagaglio di nozioni acquisite, e haaccettato l’impiego presso la Haemo-pharm Biofluids srl di Milano, in qualitàdi Responsabile tecnico e Qualified Per-son. Dopo pochi anni è arrivata la pro-mozione a dirigente industriale conmansioni di direttore di stabilimento,incarico che ha esteso le sue attivitàanche alle strategie industriali, ai nuoviprogetti, alle risorse umane, al budgetindustriale. Nel 2009, con la stessa qua-lifica, è stato assunto dal Gruppo Far-maceutico Acs Dobfar Spa. Attualmenteha la responsabilità di dirigere la produ-zione e tutti i servizi dello stabilimentodella partecipata Facta Farmaceutici,oltre a sovrintendere alla verifica deglistandard qualitativi delle aziende delgruppo, anche fuori Europa.

Domenico Calcioli

na formazione come infermiere,un’attività decennale tra ambula-

tori e sale operatorie, e poi il saltoverso una carriera del tutto diversa nelmondo dell’economia e dell’imprendito-ria, seppure in ambito sanitario, comeamministratore. Nato nel 1965 a Valeggio sul Mincio(Vr), Marco Bozza dopo la maturità haconseguito il diploma di infermiere pro-fessionale, attività che ha svolto brillan-temente, arrivando a coprire incarichidi responsabilità e di coordinamentoper il day surgery e le attività ambulato-riali, pur affiancando al suo impegnonel lavoro presso i dipartimenti ospe-dalieri altri percorsi paralleli, di pari dif-

ficoltà e prestigio. All’attività comeinfermiere infatti, per anni ha affiancatoquella di docente, di consigliere nazio-nale, di vicedirettore di un giornale spe-cializzato nel settore sanitario, esoprattutto un impegnativo percorso diformazione che lo ha visto frequentarecorsi di management sanitario, livelliavanzati per esperti in qualità e accre-ditamento in sanità e workshop inter-nazionali e che gli ha dato la possibilitàdi distinguersi con una pubblicistica dialto livello, come coautore di testiscientifici pubblicati per un target difruitori esperti in campo internazionale.Nel 2000, la svolta nella carriera, conl’assunzione del ruolo di amministrato-re e direttore commerciale di una srlfino al 2005 e successivamente conl’impegno nell’incarico che ricopre tut-tora, come amministratore unico elegale rappresentante di BTC MedicalEurope Srl.

Domenico Calcioli

il Giornale dell’Accademia

MARCO BOZZAACCADEMICO AEREC

ALESSANDRO TAGLIABOSCHIACCADEMICO AEREC

l China  Trader  Award, il prestigioso premio firmato

Cathay Pacific Airways, quest’anno ha posto l’accento

sull’evoluzione premiando le piccole e medie imprese che

condividono questa visione nelle relazioni con la Cina e

Hong Kong.

Cathay Pacific accende quindi i riflettori sul concetto di

evoluzione, la continua ricerca di sviluppare al meglio le

proprie energie e capacità per raggiungere obiettivi sem-

pre più ambiziosi e il traguardo dell’eccellenza .

La Fondazione Arnaldo Pomodoro, spazio espositivo

d’avanguardia e laboratorio artistico, ha ospitato il China

Trader Award.

“A differenza degli altri anni, l’edizione 2010 ha avuto un

vincitore in ciascuna delle 4 categorie: innovazione, crea-

tività, dinamismo e know-how.

Saporiti Italia s.p.a., azienda storica del design contem-

poraneo internazionale, incarna lo spirito della creatività

grazie all’originalità nella realizzazione dei prodotti sul

mercato cinese. Engineering Integrated Services s.r.l.,

è stata premiata nella categoria del dinamismo. Nel corso

del 2010 l’azienda si è distinta per il contributo all’Expo di

Shanghai, il numero e la qualità delle iniziative proposte.

La categoria innovazione ha il suo vincitore in YOOX

Group, il partner globale di Internet retail per i principali

brand della moda, premiato in seguito al suo recente

sbarco in Cina.

Il premio nella categoria know-how, quell’insieme di cono-

scenze tecnologiche altamente innovative, quest’anno

spetta di diritto a El.En.  s.p.a. per la sua capacità di

esportare nuovi modelli produttivi e trasferire le cono-

scenze tecniche alla popolazione locale.

Una menzione speciale spetta a Esaote  s.p.a che si è

aggiudicata il Premio Speciale Hong Kong del China Tra-

der Award 2010. Esaote s.p.a. è il principale produttore

italiano e uno dei leader mondiali nel settore delle appa-

recchiature biomedicali per la diagnostica medica ad

immagini.

Anche l’edizione 2010 del China Trader Award ha ricono-

sciuto l’eccellenza femminile, assegnando ad Alessia

Fabi il Premio all’Imprenditoria Femminile.

Alla serata della premiazione patrocinata dall’ICE, ha par-

tecipato Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Inoltre Gianlu-

ca  Trombi, Responsabile Sviluppo Internazionale UBI

Banca e Direttore Generale Banque de Dépôts et de

Gestion (CH) e Beniamino  Quintieri, Commissario

Generale del Governo per l’Esposizione Universale di

Shanghai 2010. A questi si aggiungono prestigiose azien-

de sponsor: UBI Banca, DHL Global Forwarding, Tuca-

no,  Guido  Gobino,  Acqua  Lauretana  e  Boroli  Vini.

L’evento ha visto inoltre la collaborazione di Shangri-La

Hotels & Resorts e il costante supporto di Hong Kong

Trade Development Council e dell’Associazione Italia

Hong Kong.

“Abbiamo visto crescere il China Trader Award con orgo-

glio anno dopo anno e siamo fieri del successo registrato

anche nell’ottava edizione - ha dichiarato Silvia Taglia-

ferri - questa sera abbiamo premiato le aziende che cre-

dono ed investono nel futuro, quelle che sono animate da

lungimiranza industriale è grande spirito di iniziativa”.

A. C.

CHINA TRADER AWARD 2010: EVOLUZIONE PRIMA DI TUTTO

I

Cathay Pacific premia l’eccellenza delle aziende italiane che investono in Cina e Hong Kong

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U U

Gli ospiti d’onore al galà della Cathay Pacific

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on il titolo “Il richiamo del-l’Est” (Storie e prospettive

delle imprese del Nord Est Italia-no nell'Est Europeo) si è svolto il27 novembre scorso nella splen-dida cornice della Sala del Con-siglio della Loggia di Frà Gio-condo, un convegno promossoed organizzato dal DistrettoAEREC di Verona che ha vistola partecipazione attiva di alcuniautorevoli esponenti del mondoimprenditoriale ed economicolocale e nazionale.I lavori sono stati aperti dal Presidente dell’AEREC, Dott. Ernesto Carpintieri ilquale ha svolto una breve relazione sulla recente missione dell’Accademia nellaRepubblica Moldova che ha aperto una serie di importanti prospettive di investi-mento in un paese giovane e dinamico, con diversi punti di contatto e affinità cul-turali con l’Italia.

È seguito, quindi, uno degli interventi più attesi, quello del Dott. Andrea Tomat,Presidente della Confindustria del Veneto. Il Presidente ha presentato una ampiaanalisi di come si siano evoluti i processi di delocalizzazione negli anni, a parti-re dagli anni ’90.

“Le industrie italiane, dando prova di grande intraprendenza, hanno indi-viduato nel Far East, Cina e India in particolare, le aree privilegiate dove svi-luppare attività commerciali e produttive. Negli anni passati, tali paesihanno garantito una elevata produttività a costiragionevolmente bassi ma il problema è quellodel livello qualitativo dei prodotti realizzati adesempio in Cina, che spesso tende a esserebasso e incostante nel tempo, generando spes-so un aumento del costo finale del prodotto.Negli ultimi anni, si è assistito peraltro a un pro-gressivo aumento dei costi di produzione chesi sono avvicinati a quelli di alcune aree deiPaesi dell’Est quali Romania, Serbia,etc. Tutta-via resta l’enorme potenzialità dei mercati cine-se ed indiano tanto che, oggi, resta comunqueconveniente mantenere la presenza di sedi pro-duttive italiane in queste aree con la prospetti-va, però, di destinare una parte rilevante di que-sta produzione ai mercati locali. Le aree del-

l’Est Europa stanno diventan-do molto interessanti per gliimprenditori italiani, con costidi produzione inferiori a quelliitaliani ed europei in generale,un livello qualitativo dei pro-dotti accettabile per gli stan-dard internazionali e ove lavicinanza geografica rendepiù agevole la gestione di ini-ziative di scambio commercia-le e di delocalizzazione”.

Incisivo e provocatorio comesempre, il Prof. Francesco Petrino, Docente di Diritto Bancario, ha affrontatol’argomento del convegno sotto il profilo che gli compete.“Nella difficile realtà in cui è venuta a trovarsi l’economia mondiale in que-

sto periodo, si impongono decisioni di governo ineludibili, necessarie adare una spinta alla ripresa, rimuovendo ogni barriera che si frappone,tenuto conto che vi sono una miriade di ostacoli, di mercato, di concorren-za, di credito e di pressione fiscale. La capacità produttiva a costi divenu-ti esorbitanti, ha fatto si che il mercato Italia fosse invaso da produzioni abasso costo dei paesi del sud est asiatico. La concorrenza dei paesi emergenti dove Il costo della manodopera è paria meno di un quinto rispetto a quella italiana, ha determinato una caduta didomanda dei tradizionali canali produttivi e il trasferimento di una infinitàdi piccole e medie aziende nei paesi in attesa di entrare nell’area della UE

o di quelli appena entrati, tutti privilegiati dalbasso costo della manodopera, a svantaggiodella occupazione italiana, che negli ultimi treanni ha subito una caduta di circa il18%, se siconsiderano i disoccupati ultraquarantennirimasti privi di lavoro dopo la chiusura di unainfinità di attività imprenditoriali. Il credito è il comparto maggiormente respon-sabile della caduta della nostra economia, sesolo consideriamo che quel sistema bancarionazionale che aveva il compito di tenere insie-me e sostenere l’economia del paese, tra glianni 1999 e 2008 ha invece rastrellato tutti irisparmi degli italiani, preferendo all’impiegoverso le imprese il rischioso gioco di borsa ola corsa ai derivati, emessi su crediti che gli

il Giornale dell’Accademia

Il Convegno promosso dal Distretto AEREC di Verona

Il “richiamo dell’Est” per le aziende del Nord Est,

rischi da affrontare, opportunità da cogliere

Andrea Tomat

Il tavolo dei relatori

C

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americani, ritenendoli dubbi, hannoper tempo provveduto a cartolariz-zare con l’emissione di autentichecambiali in bianco, dando luogoalla apertura della voragine di per-dite finanziarie che ha caratterizza-to gli ultimi tre anni, e che farà sen-tire il suo peso ancora per i prossi-mi due anni a venire. La pressione fiscale, divenuta inso-stenibile, soprattutto per le impresee per i soggetti in difficoltà aggredi-ti dal braccio armato di Equitalia,che non si fa scrupoli di espropria-re i malcapitati di immobili consvendite a prezzi svilitissimi, spes-so neppure capaci di soddisfare leassurde pretese degli uffici finan-ziari, che comunque si assicuranola copertura dei loro diritti di esa-zione calcolati sempre sull’interoammontare del credito, anche senon recuperano un centesimo.Si tratta di situazioni per le quali dal2006 ho allertato le imprese e i citta-dini sulle negative proiezioni delsistema finanziario speculativo,tutte le volte che mi è stato consen-tito di parlare sulle reti televisivenazionali, oltre che sui quotidiani enelle mie conferenze presso le uni-versità. Ma i consigli gratuiti comeben si sa, non fanno testo, e unainfinità di soggetti, benché pre-allertati, sono caduti nella rete delsistema bancario, che continuaimperterrito ad attivare esecuzioniespropriative e a massacrare leesposizioni debitorie con interessi,sovente oltre il limite usurario, spe-cie quando i crediti cartolarizzatisono gestiti da società di recupero,che non si fanno scrupoli a faracquistare a prezzi risibili gli immo-bili più validi da società immobilia-ri di emanazione bancaria, che nel-l’arco di qualche mese li rivendonoa prezzi quadruplicati. E peggio ancora delle banche, simanifesta giorno dopo giorno ilcomportamento persecutorio diEquitalia, che non esita a bloccaregli autoveicoli col fermo auto, impe-dendo la mobilità necessaria apoter produrre reddito, e che iscri-ve ipoteche per debiti irrisori,anche sotto il limite di 8.000 eurostabilito dalla Corte di Cassazione.Allo stesso modo delle banche,Equitalia quintuplica i propri creditigravandoli di more, sanzioni e

sovraimposte, col risultato che chinon era in grado di pagare unimporto di 100, a maggior ragionenon sarà mai in grado di pagarel’importo moltiplicato a 400-500. Situazioni aggravate della iniziativadel governo Prodi che nel 2006 hacancellato la legge per le transazio-ni fiscali istituita da Berlusconi nel2002, impedendo a quanti sarebbe-ro stati in grado di risolvere proble-mi mediamente al 25-30% dellesomme azionate, che oggi sonodivenuti irrisolvibili. Fatto più grave, sia le banche cheEquitalia, col ricorso a svendite aprezzi sviliti, finiscono per distrug-gere i piccoli patrimoni e per lascia-re i malcapitati indebitati per tutta laloro esistenza terrena. Motivazioni per le quali si impongo-no scelte politiche idonee alla ripre-sa, partendo da una nuova regola-mentazione della legge bancaria edel credito che imponga alle ban-che soluzioni non speculative, maconciliative nei medesimi limiti chele banche si sono posti per le carto-larizzazione dei crediti, ovvero contransazioni dal 40 al 60% per i cre-diti ipotecari e dal 20 al 50% perquelli chirografi, soluzione che per-metterebbe alle banche di incame-rare in media il 20-25% in più diquanto realizzano con le cartolariz-zazioni attestate mediamente al40% per i crediti ipotecari e al 5%per i crediti chirografi. Diversamente lo Stato dovrà impor-re alle banche e alle società acqui-renti i crediti una cedolare seccadel 10% per chi vende e del 10% perchi acquista, che permetterebbe direcuperare una parte delle ingentiimposte eluse con l’evasione lega-lizzata consentita della legge ema-nata nel 1998 dal governo D’Alemaattestata in oltre 300.000 miliardi divecchie lire nel solo periodo che vadal 1999 al 2008, evasione ricadutasulle spalle dei contribuenti italiani,aggrediti come mai era accaduto inpassato.

A Lorena  Capoccia, AmministratoreDelegato di una rinomata azienda car-taria, il compito di illustrare lo stato diavanzamento del progetto “AERECper la Moldova”, iniziato nel 2009 suispirazione del Presidente Carpintierie coordinato da lei stessa insieme agli

Accademici Francesco Calabrese eAndrea Perron-Cabus, con la regiadella Presidente di Missione FuturoCarmen Seidel.

“Il progetto ‘AEREC per la Moldo-va’ ha l’obiettivo di promuovereprogetti di ‘internazionalizzazionesostenibile’, aggregando professio-nisti e imprenditori che si impegna-no a sviluppare business produttivie remunerativi, favorendo contem-poraneamente gli scambi culturali ela creazione di iniziative a valenzasociale e umanitaria tra Italia e Mol-dova. Con questa iniziativa l’AE-REC si propone di sviluppare pro-getti di cooperazione con la Moldo-va, in particolare nei settori indu-striale, della formazione, della cul-tura e della sanità. A tal scopo,come già ricordato dal PresidenteCarpintieri, a luglio era stata effet-tuata una missione a Chisinau, diconcerto con le rispettive Amba-sciate, durante i quali la Presidenzae alcuni accademici hanno incon-trato tra gli altri Mihai Ghimpu, Pre-sidente ad interim della Moldova eAccademico Onorario AEREC, Vale-riu Lazar, Viceministro e Ministro

dell’Economia e il suo staff, ValeriuCosarciuc, Ministro dell’Agricolturae Stefan Chitoroaga, Viceministrodell’Agricoltura, Mr. Grama, Vicemi-nistro della Salute e il suo staff,Tatiana Poting, Viceministro del-l’Educazione, S. Postica, Vicemini-stro della Cultura e Dina Ghimpu,Direttore Generale oltre a DirkSchubel, Delegato per la Moldovadella Comunità Europea, nonchéAmbasciatore di Germania e iResponsabili del MIEPO (MoldovanInvestment and Export PromotionOrganization) e delle locali Cameredi Commercio. Tutte le Autorità incontrate hannoespresso la volontà di dare il lorosostegno alle iniziative di coopera-zione bilaterale che AEREC riusciràad attivare, a partire dal Ministerodell’Agricoltura che ha già confer-mato il suo accreditamento. Con unampio rilievo sulla stampa moldo-va, la missione dell’AEREC si èquindi conclusa con l’annuncio diprogetti di cooperazione cui saran-no invitati a partecipare tutti gliAccademici che vorranno comuni-carci il loro interesse al riguardo.”

il Giornale dell’Accademia

Francesco Petrino

Lorena Capoccia

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il Giornale dell’Accademia

La Project Manager Arch. Simonetta Stefanini hapuntato l’attenzione sui problemi legati all’internazio-nalizzazione.

“Negli ultimi anni l’interesse delle aziende asvolgere le proprie attività in paesi esteri è cre-sciuto proporzionalmente al miraggio di alcuniluoghi, dove lo sviluppo lavorativo è stato rapidoe imponente, oppure aree dove si concentrano lestrategie politiche internazionali e dove si preve-dono ricostruzioni, edili e commerciali, di interenazioni. La prospettiva di commesse importantiha indotto molti a pensare di spingersi oltre con-fine, anche per sfuggire alla situazione lavorativa,la quale negli ultimi anni ha subito una crisi cheha coinvolto molteplici attività. Ma se pensiamoalle proposte lavorative estere, di solito di grandidimensioni, quante aziende italiane possonoveramente dirsi preparate, a livello organizzativoo economico per fare fronte a tali impegni? Quante aziende in Italia sono capaci di sostene-re commesse da centinaia di milioni, general-mente di dollari, fornendo garanzie bancarie pergli anticipi o i performance bond? È ancheimpensabile, al di là dei sogni”- ha proseguito -“che un’azienda la quale ha lavorato per anni inItalia, anche con successo, in poco tempo sipossa organizzare per spostare, anche in parte,la propria attività in un qualsiasi paese estero. Lemodalità lavorative in molti paesi sono comple-tamente diverse dalle nostre, a livello contrattua-le, di garanzie, di organizzazione e di tempi diconsegna, tenendo presente che in molti paesi inostri costi sono troppo elevati per essere para-gonati a quelli della concorrenza. Il detto che noiitaliani lavoriamo meglio non è sempre un puntodi forza, in quanto la qualità va anche capita peressere apprezzata. E in molti paesi si paragonasolo il prezzo della fornitura o dell’esecuzione.Le piccole e medie aziende italiane, abituate a

proporsi invece per la loro qualità, molte volte inun rapporto lavorativo quasi personale più cheprogrammato e manageriale, si scontrano con imeccanismi legali e finanziari di paesi e commit-tenti esteri, i quali cercano fin dall’inizio di man-tenere il controllo totale. Spesso le aziende cer-cano di andare dritte all’aggiudicarsi la commes-sa, senza investire un capitale minimo sulla ricer-ca di informazioni relative alle leggi locali e allepossibili problematiche che potrebbero insorge-re nel futuro. Fondamentale un’azione di discove-ry per lo studio di mercato, attraverso il qualeottenere le informazioni necessarie per program-mare una strategia, verificando le reali propriepotenzialità e quelle della concorrenza. Diversevolte, in questi ultimi anni, ho incontrato aziendeo privati i quali hanno inseguito sogni di lavori oinvestimenti su aree estere, attraverso i quali siaspettavano guadagni miracolosi in tempi brevis-simi. E l’errore più grave e più comune era statol’essersi affidati a persone sconosciute le qualimillantavano rapporti con rappresentanti di

Governi, con i quali instaurare alleanze lavorativevantaggiose ma di solito a caro prezzo. Entrare in un nuovo paese non è facile, ma nonimpossibile. Deve essere fatto in modo program-mato e soprattutto seguiti da professionisti seri,i quali valutano le possibilità e le modalità. Visono anche paesi che richiedono prassi com-plesse di verifica delle nuove società entranti ein molti casi conta anche il rapporto personale ele proprie relazioni internazionali e istituzionali.Per questo è importante che le aziende non siavventurino da sole, nonostante la loro provataesperienza sul territorio nazionale, ma program-mino un loro sviluppo imprenditoriale supportatoda informazioni e relazioni reali. Vi possono esse-re molte opportunità lavorative all’estero, in paesivicini o lontani, ma l’importante è affidarsi o orga-nizzare una struttura aziendale, societaria o con-sortile che valuti seriamente le opportunità e ledinamiche dei mercati e del loro contesto lavora-tivo e soprattutto instaurare relazioni credibili econcrete a livello istituzionale e finanziario. Tali strutture, e ne abbiamo un ottimo esempionell’AEREC, possono raggruppare piccole emedie aziende di qualità le quali, se ben guidate,possono crescere con successo e avere nuoveopportunità lavorative, supportarle nei rapporticon le istituzioni e verificare le reali opportunitàprima che le aziende affrontino da sole questorischio.”

Nel suo intervento il Dott. Sebastiano Mura, Procu-ratore e Consigliere Delegato della Busi Impianti, haricordato come l’Italia e l’Europa (con poche ecce-zioni tra cui la Germania) stiano vivendo da diversianni un periodo di crisi per cui si assiste per la primavolta nella sua storia, non solo ad una contrazionedelle opportunità, ma ad una crescente ed inarresta-bile conquista dei mercati di altri paesi, guidati dalboom economico del Far East.

“Il nostro Paese, meno strutturato di altri, stasoffrendo ancora di più. La crisi economica haspinto anche le piccole e medie aziende presentinel territorio, ad affrontare altri mercati non sem-pre in maniera strutturata e preparata. Inizialmen-te la parte più attiva delle piccole e medie azien-de del Nord Est ha guardato al mercato dell’EstEuropa come al ‘Nuovo Eldorado’, investendo etrasferendo parte delle produzioni; le imprese dicostruzione ed impiantistiche hanno iniziato adacquisire commesse ma, purtroppo, il risultatonon sempre è stato all’altezza delle aspettative.Personalmente ritengo che l’opportunità dellaMoldova vada colta, evitando però alcuni erroricommessi nel passato. Mi riferisco ai rischi chepossono esistere quando si investe e si costrui-sce in altri paesi, tra i principali dei quali ci sonola lingua, le leggi fiscali e doganali, il cambiovalutario, la convertibilità della moneta, la logisti-ca, la normativa di riferimento (nel caso specificodella Moldova fortemente influenzata dalla nor-

Simonetta Stefanini

Sebastiano Mura

Flaminio Valseriati

Un momento del convegno

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il Giornale dell’Accademia

mativa Russa), il clima, la religione e la cultura.Quanto esposto è frutto dell’esperienza direttadelle aziende dove ho operato ed opero, le qualihanno sempre avuto una connotazione interna-zionale, l’ABB prima (multinazionale nella produ-zione di prodotti e sistemi elettromeccanici, edimpianti nel settore energia e oil & gas) e la BusiS.p.A. poi, oggi azienda leader dell’impiantisticaitaliana con 200.000.000 di euro di fatturato nelsegmento impiantistico che la collocano ai primiposti in Italia e dei quali, ben il 40 % è prodottoall’estero, in particolare nella federazione Russa.In Busi ricopro la carica di Direttore Commercia-le & Marketing; l’azienda è presente nei paesidell’Est Europa da oltre 20 anni, con società ope-rative a Mosca e in Kazakistan; ribadisco atten-zione ai rischi che talvolta, a causa dell’inespe-rienza, si è portati a sottovalutare o ignorare.Concordo con il Presidente Carpintieri, essendotra i primi ad affacciarci nella Repubblica Molda-va, sulla necessità di mantenere le relazioni aimassimi livelli, ma soprattutto ritengo di buonauspicio che l’AEREC, con la sua organizzazionee conoscenza del paese, abbia a suo favore unknow how tale da aiutarci, non solo nella ricercae valutazione delle opportunità, ma soprattuttonel permettere agli associati, una percezione taleda limitare i rischi potenziali precedentementedescritti.”

Il Dott. Agostino De Paoli, Presidente del GruppoNordest di Trento, ha ritenuto fondamentale soffer-marsi su alcuni dati sostanziali, in relazione alle pic-cole e medie aziende, considerata anche l’esperien-za di internazionalizzazione di questi anni del Grup-po Nordest di Trento del quale è Presidente.“L’analisi fatta sul campo ci offre un quadrogenerale di queste realtà, relativamente al loroposizionamento su nuovi mercati esteri. Normal-mente organi istituzionali o associazioni di cate-gorie offrono molte occasioni di sviluppare detteaziende su mercati esteri, ma purtroppo non rie-scono a seguire tutta l’evoluzione imprenditoria-le, la quale risulta essere la fase più difficile edelicata. L’internazionalizzazione di un’ azienda è

compito professionale di conoscenza, di cultura,di professionalità, ma soprattutto di esperienzadiretta dei mercati esteri, che non sempre è tenu-ta in considerazione dai vari attori. I dati che ciforniscono primari enti privati di statistica sonodi grandi lacune e di problemi sostanziali, bastipensare che essi ci indicano che circa il 65%delle piccole e medie aziende non hanno unafigura commerciale al loro interno, il 92% nonhanno una figura che parli correttamente la lin-gua inglese, il 78% non hanno un sito web comu-nicativo professionale ed interattivo. Altri dati che devono farci riflettere sono che laquasi totalità delle piccole e medie aziende nonhanno figure di fiducia nel settore della contrat-tualistica internazionale e pertanto, nella fasegiuridica più delicata, si trovano a firmare con-tratti d’appalto o investimenti senza cognizionedi causa reale. Altro dato importante è che questeaziende non conoscono quasi nulla della cultura,delle usanze e degli stili di vita dei paesi esteridove vanno ad insediarsi, magari per lunghitempi. Non dobbiamo nemmeno sottovalutare lacreazione di figure professionali originarie delpaese di intervento al fine di avere garanzie inloco e dare un senso alla trasmissione del ‘sape-re professionale’ che riveste un compito socialeda sviluppare nel nome della pura formazione.Nel gergo imprenditoriale questo viene cataloga-to come la ‘creazione di pilastri’, uomini di fiducianei paesi d’origine. Purtroppo le nostre aziendehanno vissuto momenti di confusione che hannopagato a caro prezzo, in quanto spesso si sonotrovate sulla loro strada millantatori, i famosi‘numero uno’ che, guarda caso, sono sempre col-legati a qualche figura governativa di spicco edinvece, alla fine, hanno solo messo in grandi dif-ficoltà imprenditori che si sono fidati ciecamente.Dobbiamo anche, viceversa, fare un screeningalle nostre aziende che molte volte improvvisanomissioni estere senza avere nessuna caratteristi-ca, essendo già in grave difficoltà in Italia.Il lavoro del nostro Gruppo consiste nel seguiretutte queste fasi dell’azienda, dall’individuazionedel paese, la scelta delle opportunità, la firma dei

contratti fino alla realizzazione dei lavori. Questopercorso viene da noi interpretato non come con-sulenti ma come veri e propri partner vicini allarealtà aziendale. Dobbiamo ritenerci dei mediato-ri di conoscenze, tra offerta e domanda, tra priva-to e pubblico. I relatori che mi hanno precedutohanno fatto un’ attenta analisi delle opportunitàfuture della Moldavia, anche alla luce della mis-sione sostenuta nello scorso mese di luglio.La Moldavia, tra non molto, si troverà a rivestire

un ruolo cruciale in vari settori, non solo tecni-co/commerciali ma per la posizione geograficastrategica, infatti essa riveste il fronte ultimo tral’Unione Europea e la Federazione degli StatiRussi. Molte le opportunità di intervento, inquasi tutti i settori: commerciali, industriali,energetici, agricoli, produttivi, immobiliari einfrastrutturali. Lo sforzo, in questo senso, deveessere in sinergia con tutti gli attori preposti siaprivati che istituzionali, al fine di creare le oppor-tunità concrete e vantaggiose, di investimentiper le aziende italiane e di sviluppo per il sistemamoldavo. Dobbiamo anche tenere presente che ilpopolo moldavo è un popolo mite, lavoratore econscio delle opportunità future a lui riservate,pertanto il cerchio si chiude nel migliore deimodi con tutte le garanzie necessarie. Dobbiamoanche essere consapevoli delle tipologie inse-diative adatte per questi paesi esteri, in quantograndi aziende italiane, del settore produttivo,iniziano a rientrare in Italia, non ultimo per il pro-blema dei sempre maggiori costi dei trasportiche a volte azzerano i vantaggi della manodope-ra a costi contenuti. La concretezza della faseprima è quella del grande lavoro dei mediatori diconoscenze, ovvero costruire percorsi sicuri perle aziende che devono approdare direttamentesul mercato, in quanto il sistema imprenditorialeitaliano rimane unico nel mondo, apprezzato ericonosciuto e di massima qualità. Il sistemaimpresa Italia, in questa fase congiunturale devesempre più basarsi sulle sinergie tra aziende eprofessionisti, in quanto essi sono la carta vin-cente dell’intero sistema integrato.”

Carmen Seidel

Agostino De Paoli Il Sindaco Tosi e il Presidente Carpintieri

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