16
Il ento del Brenta trimestrale della pro loco di campolongo sul brenta Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 anno XXVIII - N° 2 DICEMBRE 2010

IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

  • Upload
    da-za

  • View
    238

  • Download
    3

Embed Size (px)

DESCRIPTION

trimestrale della pro loco di campolongo sul brenta anno XXVIII - N° 2 DICEMBRE 2010 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96

Citation preview

Page 1: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il ento del Brentatrimestrale della pro loco di campolongo sul brenta

Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI)

C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96

anno XXVIII - N° 2 DICEMBRE 2010

Page 2: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

2 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Bando di concorsoLa Pro Loco di Campolongo sul Bren-ta, in occasione dei trenta anni dalla sua costituzione, indìce un concorso, a tema, con tre sezioni: narrativa, poesia e fotografia.

Il concorso è aperto a tutti, senza limiti di età, in particolare ai ragazzi della Scuo-la Primaria e Secondaria I° del territorio della Valle del Brenta.

Tema del concorso: “Campolongo sul Brenta: volti ed emozioni, luo-ghi, ambienti, paesaggi”.

Per la partecipazione al concorso non è richiesta alcuna quota di iscrizione.

Ciascun concorrente (o classe di alun-ni) può partecipare anche a tutte e tre le sezioni.

Per partecipare è necessario inviare il materiale entro il 30 maggio 2011 al se-guente indirizzo:

Associazione Pro Loco di Campolon-go sul Brenta – Casella postale n. 1 – 36020 – Campolongo sul Brenta.

La selezione dei vincitori sarà effettuata, a suo insindacabile giudizio, da un’ap-posita commissione nominata dal con-siglio della Pro Loco.

Le linee guida del criterio di selezione ri-guarderanno l’originalità, la qualità e la co-erenza con il territorio dei lavori presentati.

Gli elaborati potranno essere scritti sia in lingua italiana sia in dialetto e dovranno essere sottoscritti con firma autografa dell’Autore.

Il tutto dovrà essere presentato su sup-porto informatico, in formato doc., alle-gando la stampa sia dei testi che delle fotografie.

Le opere presentate non saranno resti-tuite e potranno essere utilizzate dall’As-sociazione Pro Loco di Campolongo sul

Brenta per pubblicarle o sul giornale “Il Vento del Brenta” o per altre iniziative che essa riterrà opportune.

I concorrenti con la loro richiesta di par-tecipazione, automaticamente, forniran-no il loro assenso a questo utilizzo.

La premiazione dei vincitori avrà luogo nel prossimo mese di luglio in occasio-ne dei festeggiamenti del santo patrono, la Madonna del Carmine. Il luogo e la data precisa saranno comunicati, per tempo, a tutti i concorrenti.

Il modulo di adesione ed ulteriori no-tizie saranno fornite con il prossi-mo numero del Vento e tramite il sito

www.procampolongosb.org

La redazione de “Il Vento del Brenta”

augura a tutti i lettori

Buon Natalee

Felice Anno NuovoLa campana del villaggiopuntuale batte l’orae ci avvisa che pian pianosta passando un anno ancora.Per le strade va la genterivolgendo i suoi pensieriai problemi d’ogni giornoche si fan sempre più seri.Tante sono le famiglie che si sentono alle stretteper mancanza di lavoro,per i mutui e le bollette.E tra i giovani si avverteincertezza e smarrimentoper il vivere che si fapiù frenetico e violento.Anche il tempo s’è arrabbiatoe tra piogge, lampi e tuoni,rovinando sta il paese con tempeste e alluvioni.Mentre chi prese l’impegnodelle cose governare

litigando preferisce sui problemi sorvolare.Urge quindi praticarecon impegno costruttivoogni sforzo che alla crisidia uno sbocco positivoritrovando, finalmente,la fiducia della gente.Salutando allora l’annoche pian piano passa e muoreper Natale, ormai vicino,invochiamo dal Signore:pace a chi vive turbato,pace al povero e al malato,pace a chi deve viaggiaresulla terra, in cielo e in mare,e per chi, lasciando il mondo,a te volge il suo pensiero,dona pace e accoglienzanell’eterno tuo mistero.

Domenico Tolio

IL VENTO DEL BRENTAanno XXVIII - n° 2 Dicembre 2010

Periodico di informazione e di cultura edito dalla Pro Loco di Campolongo sul Brenta

Presidente della Pro Loco: Ruggero Rossi

Direttore responsabile: Giandomenico Cortese

Comitato di redazione: Ruggero Rossi, Fiorenzo Vialetto

Redazione: Casella Postale n°1Campolongo sul Brenta

Autorizzazione: Tribunale di Bassano del Grappa n°1/83

Impaginazione e stampa:GRAFICA EFFE 2 - Romano d’Ezzelino (VI)

Hanno collaborato: Valerio Bonato, Luciano Bonato,

Dario Zannini, Domenico Tolio, don Paolo Pizzolotto, Antonella Martinato;

classe V^ di Solagna.

Questo numero è stato inviato a 1.028 famiglie, delle quali 310 residenti a Campolongo,

643 nel resto d’Italia, 75 all’estero.

Page 3: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Pro loco

Natale 2010Con questo numero del giornale giungiamo nelle vostre case per augu-

rarvi un buon Natale ed un sereno nuovo anno.

Un anno che, per la Pro Loco di Campolongo, sarà un po’ speciale, visto che compie 30 anni!

Proprio in vista di questo “evento” i rappresentanti delle varie Associazioni, dell’Amministrazione Comunale e della Parrocchia hanno accolto l’invito ad un primo incontro organizzativo per programmare per tempo e in modo qualificato le iniziative da attuare nel corso del prossimo anno.

È stato un incontro partecipato e molto propositivo: un grazie a tutti per questa manifesta volontà di collaborazione!

Una prima iniziativa l’abbiamo già realizzata, all’insegna dell’attenzione che, come Pro Loco, mostriamo da sempre verso le iniziative che valorizzano la storia, i valori e le tradizioni, civili e religiose, della nostra Comunità.

Sto parlando della collaborazione nella pubblicazione del libro “La furia delle acque dal Polesine alla Valbrenta”, scritto da Fiorenzo Vialetto e pen-sato per tutti i nostri lettori.

Cogliendo lo spunto dal ricordo di alcuni profughi del Polesine che, dopo l’alluvione del 1951, giunsero fini a Campolongo, il racconto fa incontrare, nel primo dopo guerra, la storia di due realtà fra loro lontane ma straordi-nariamente affini: due storie che si incrociano, si accolgono, condividono anche i diversi valori in cui credono ma soprattutto la stessa voglia di riscatto.

A tutti, allora, buona lettura e i migliori auguri di Buone Feste da parte di tutta la Redazione del Vento e della Pro Loco di Campolongo.

s Ruggero Rossi

Ricordiamo ai gentili lettoriche “Il Vento del Brenta”vive grazie al contributodei lettori, ma anche grazieall’apporto in idee,riflessioni, articoli efoto da parte di tutti.Rinnoviamo quindil’invito alla collaborazionee ringraziamo nuovamentequanti hannofinora partecipatoalla realizzazionedi questo giornale.

In occasione dei 30 anni di vita della Pro Loco di Campolongo

s.B. abbiamo pensato di sostenere una iniziativa editoriale intrapre-sa dal nostro associato Fiorenzo Vialetto che ha dato alle stampe un libro dal titolo “LA FURIA DEL-LE ACQUE DAL POLESINE ALLA VALBRENTA” il cui ricavato ha la finalità di sostenere l’Associazio-ne fondata da Antonio Lazzarotto “ADOTTIAMO UNA SCUOLA PER I BAMBINI DI STRADA. BAHIA, BRASILE”Ci rivolgiamo pertanto ai nostri let-tori affinché anche con il loro con-tributo possano sostenere questa bella iniziativa.Per contenere le spese di spedizio-ne abbiamo deciso di procedere in questo modo.A tutti i residenti a Campolongo S.B. verrà consegnato il “Vento del Brenta” con allegata una copia del libro.Ai non residenti in paese che han-no concretamente contribuito ne-gli ultimi due anni al sostegno delle spese del “Vento” invieremo il libro allegato al periodico.A coloro che riceveranno solamen-te il “Vento del Brenta” e desidera-no avere una copia del libro è suf-ficiente effettuare un versamento tramite l’allegato modulo di C/C, indicando la richiesta nella causa-le: a costoro invieremo il libro con la prossima spedizione del “ Vento del Brenta”.Facciamo inoltre presente che l’Associazione che sostiene l’ope-ra iniziata da Antonio Lazzarotto è una Onlus e pertanto il versamen-to effettuato potrà essere detratto dalla Dichiarazione dei Redditi.

Stiamo allestendo, grazie alla disponibilità di Dario Zannini, il sito della nostra Associazione.

Visitateci cliccando www.procampolongosb.org

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 3

Page 4: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

4 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Capita, poi, anche che, per ra-gioni di mia personale organizzazio-ne, il giorno dell’Assunzione con-cluda l’anno mio di lavoro e quindi il giorno di San Rocco per me è il primo giorno di lavoro del mio nuo-vo anno. Parto, quindi, ogni anno il 16 di agosto come pellegrino e - cammin facendo - arrivo, passo dopo passo, giorno dopo giorno, all’Assunzione - Giornata grande di Aviazione.

Provvidenza ha voluto, infine, che abbia fatto, sempre con mia moglie - ne ricorreva il 25° di matri-monio, sono oramai 8 anni - 250 km a piedi, da Astorga a Santiago, del Camino di Compostela e quel cam-mino mi è così rimasto nel cuore al punto che l’unico diploma che amo conservare nel mio posto di lavoro è proprio quello di Pellegrino che La Compostela di Santiago, che lì ho ricevuto, mi certifica essere.

Con questi pensieri in testa, sta-mattina arrivo a Campolongo - in

piazza - accompagnato da mia figlia Veronica. Sono le 7 meno qualco-sa. Non c’è nessuno al primo entro, ma poi andando avanti nella piazza ci sono capannelli di Gente giovane qua e là seduta sul muro in attesa. E’ vestita sportiva, con camicetta, forse una felpa, niente più.

Non servono ombrelli, il tempo sembra bello anche se qualche nu-vola da pioggia aleggia alta e lon-tana.

Il prete alla porta della chiesa in tonaca e cotta attende come pastore il radunarsi delle pecore. Appare un crocifisso portatile, non uno di quel-li antichi, né quello della via crucis, ma un altro che non conosco. Ma va bene uguale. Ben sempre rappre-senta il nostro vivere quotidiano.

Si parte. La giornata si presenta bella, si occupa 1/3 della carreggiata di destra, scortati da Vigile in avanti e 3 addetti alla Protezione Civile con tanto di apparato. L’aria è fresca ma non fredda.

Si comincia il Rosario. Che po-tenza ha quella preghiera! Fa azzit-tire tutti - quella preghiera - e tutti armonizzare il proprio passo con il suo andare. Sì, le Persone dappri-ma parlano, fanno finta di niente, si fingono superiori, si guardano attor-no come se il fatto non fosse loro. Invece, piano piano, il passo si fa si-lenzio, il silenzio si fa battito, il battito parola perfino canto sia pur sottovo-ce sulle prime poi più sicuro quindi aperto - perfino pianto - come di bimbo alla propria mamma.

E la processione intanto sale. Il tempo, invece, già cenna a scen-dere.

Si supera la Calcara. Si vede che ne hanno alzato il muretto dal quale si poteva vedere l’acqua di eccedenza in cascata scendere dal canale per entrare di potenza nel Brenta.

Si supera i Zannini, si guarda dove lavorava mio padre. Non c’è più la segheria.

Si supera i Contarini. Sembra sempre una cittadina quella contra-da. Ne mantiene un’eleganza che ri-chiama Valstagna o anche Venezia.

Momenti di vita

Magico San RoccoRacconto di un cammino di mezz’estate

Page 5: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Momenti di vita

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 5

Una volta aveva perfino la barca.

Ora ha sempre comunque il ca-nale su cui sempre passa acqua corrente, proveniente dall’Oliero. Quanta paura mi faceva quel canale quando ero piccolo. E anche ora, a dir il vero, se lo guardo.

Mi ricorda anche l’eterno quel canale la cui acqua va, scorre e de-fluisce e sempre si rigenera uguale. Indifferente al tempo e alle stagioni e alle intemperie. Imperterrita scorre!

E’ come la nostra processione di Oliero, quell’acqua. Con la sola dif-ferenza che noi andiamo in su!

Nel frattempo, il tempo scende, già a Valstagna piove, lo si vede da quella specie di nebbiolina traspa-rente che mio padre mi insegnò es-sere pioggia. Scende la nuvola an-che più giù, circonda anche Santo Nazario. Da noi però non piove.

La processione intanto sale.

Qualche goccia appare qua e là, ma nessuno fa cenno di niente. Ognuno cammina al ritmo del Mi-stero che si va pregando. Si arriva ai Tovi, il tempo scende, ma ecco che suonano le campane del Cam-panile di Oliero. Quasi a benvenuto.

Lo ricordo quel segno. Ogni volta, quando si arriva lì c’è il primo saluto a noi pellegrini che si sale. E me-raviglia il tempo tiene. Anzi quasi fa cenno di indietreggiare, di stempe-rarsi, ma nel frattempo scende.

Il Mistero avanza, si gira la cur-va, si vede il Campanile e il Brenta turgido che scende e i due suoni dell’acqua e delle campane ancora una volta si confondono in segno che, a meraviglia non solo sospin-

ge indietro la pioggia ma fa anche comparire il sole e perfino appare l’arcobaleno che, dalle balze delle Grotte di Oliero, risale la monta-gna fino a raggiungerne il celeste e lì fondersi come d’incanto nel raggio di luce che lo riflette.

Che accoglienza quest’anno ai Pellegrini che oranti camminavano ordinati verso la Chiesa dello Spirito Santo di Oliero!

Non ci fu quest’anno il Sante Roche. Almeno non l’ho sentito. Ho sentito, però, il Salve Regina che - anche lui trasfuso dal suono delle campane che “in terzo” ci accoglie-

vano nel mentre si arrivava giù dalla discesa della chiesa - ha collegato a magnificenza:

la festa di ieri con quella di oggi, il decollo verticale di Maria in cie-

lo, con il cammino di San Rocco in terra,

i nostri poveri passi di ogni gior-no con l’armonia quotidiana del co-smo,

in un arcobaleno di suoni, di luci e di colori che mai e poi mai in tanti anni avevo visto a Oliero, in questo giorno.

Al termine del voto, camminando nell’atrio antistante la chiesa ricolmo di pioggia nel frattempo scroscesa, ho mostrato a mia figlia e a mia ni-pote Nicoletta il segreto di quell’ac-coglienza.

C’è una scritta bianca apposta in alto in quel campanile di Oliero. Dice che fu fatto dagli Homini di Campo-longo e di Oliero nel 1610.

Sono Loro che hanno voluto accogliere oggi - con arcobaleno di luce - i Loro figli che, nel giorno di San Rocco, ven-gono a perpetuarne l’antico voto da Loro assunto, mediante la Madre, nei confronti del Padre. Amen!

16 agosto 2010 - San Rocco

racconta

s Valerio Bonato

Page 6: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Cose di casa nostra

6 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Avendo ricevuto preghiera di scrivere circa la vicenda delle campane di Cam-polongo, solo per uno scrupolo di “obbe-dienza” mi son posto a mettere giù due righe, lasciando poi spazio alla sentenza emessa in data 17.09.2010.Questa mia decisione muove dal sem-plice fatto che desidero mantener fede a quanto detto in occasione della “partico-lare” seduta del Consiglio Pastorale Par-rocchiale (fatta in pubblica assemblea), in data 19.10.2010; in quella precisa sede ho detto di voler riferire e ritornare su alcune questioni, legate appunto alle campane, in modo “tombale” cioè per chiudere, da parte mia ogni qualsiasi ri-ferimento e questione a questa vicenda. Sono consapevole, che anche mentre sto scrivendo, i miei sentimenti non collimano con la maggioranza, non so se numerica, di rumore o di facciata della Comunità e per questo, volendoli preservare e rispet-tare, non li metto in piazza. L’unica cosa che mi sento di dire apertamente è il fatto di sentirmi sollevato da una incombenza particolare, ma di non esserne per nien-te soddisfatto. Non chiedetemi i motivi, ormai la cosa per me ha preso la strada della totale e tombale archiviazione.Posso solo usare di questo spazio per rivolgere un pubblico e palese ringrazia-mento al redattore di questo periodico (Ruggero Rossi), per un fatto del tutto umano. Nel pomeriggio del 17 settem-bre, la sua telefonata è stata la metà di quelle ricevute, provenienti dalle persone di Campolongo, (se invece aggiungiamo i contatti telefonici per via delle televisioni locali e dei giornali, il numero si perde…) con i sentimenti della solidarietà e della partecipazione e l’unica occasione per poter parlare con qualcuno, in quel lungo spazio pomeridiano, che va dal termine dell’ora di Catechismo, all’ora di andare a riposare. Certo, c’era stata anche la Messa, semplice, discreta, ma per certi aspetti vissuta in modo da finire presto, ma decentemente.La cosa che mi sembra ancora strana, e la affido a queste righe, che so saranno lette

in diverse parti dell’Italia e del mondo, è una diversità, evidente, tra il pensiero mio e il pensiero di quanti sopra (maggioran-za numerica, di facciata, rumorosa…), dove il pensiero mio lo ho visto e sentito condiviso dai miei Familiari, dalle perso-ne della mia terra natale e dintorni (che hanno seguito ed espresso i loro giudizi sulla vicenda, grazie alla pubblicità fatta dai media), dai Confratelli nell’ordinazione e dai miei Superiori di Padova e del Vica-riato. Per questo desidero che la cosa sia definitivamente chiusa.Don Paolo

VERBALE DELLA SENTENZA DEL GIUDICE DI PACE IN MERITO ALLA QUESTIONE DELLE CAMPANE.PERINI PAOLO in proprio e legale rappre-sentante dell’Ass. INVENETO ONLUSCONTROPizzolotto don Paolo, in proprio e legale rappresentante della Parrocchia S. Maria del Carmine in Campolongo sul Brenta, Piazza Roma 13.OGGETTO: emissioni sonore e ricono-scimento del danno in relazione al suono delle campane.Il Giudice di Pace, dopo di cessione, pro-pone la conciliazione delle parti alle se-guenti condizioni (testo steso dagli avvo-cati di entrambe le parti):sospensione del suono delle campane, sia per uso religioso che per uso civico, dalle ore 23.00, non comprese, alle ore 6.59 del mattino, fatta eccezione per l’uso religioso di Na-tale, Veglia Pasquale e S. Rocco (16/08).Il presente accordo avrà valore a partire dal 1 ottobre 2010 e per tutto il tem-po dell’anno, salvo quanto sopra preci-sato, e sino a che il Sig. Perini Paolo e/o

l’Associazione Inveneto Onlus esercite-ranno le loro attività a Campolongo sul Brenta e il Sig. Perini ivi dimorerà.Il Parroco dichiara di essere stato debita-mente autorizzato dall’Ordinario Diocesa-no di Padova.Con l’adempimento di quanto sopra le parti dichiarano di non avere più nulla a pretendere in relazione ai fatti di causa e si lasciano reciproca e liberatoria quie-tanza, rinunciando ad ogni domanda e/o eccezione sia per il dedotto che per il de-ducibile, anche a titolo risarcitorio.Le spese di lite sono compensate tra le parti per l’intero ed i procuratori dichiara-no di rinunciare alla solidarietà professio-nale ex art. 68 L.P.Si dichiara che il valore della presente conciliazione è inferiore ad € 1.000,00 (mille/00).

Bassano del Grappa 17.09.2010

Campane

Page 7: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il Vento del Brenta • Maggio 2010 7

Dribling, scatto, tiro: rete!!! Così ricordo Gelnido Bonato, specie quando vesti-va la maglia del Campolongo. Sin da giovane aveva il gioco del calcio nel sangue. Avrà consumato non so quan-ti palloni nella nostra piazza a giocare con i ragazzi della sua età. Lui era un talento naturale: sembrava che la palla di cuoio fosse un tutt’uno con la sua persona. In campo era dotato di intel-ligenza tattica e di una tecnica sopraf-fina. Quante corse, come ala sinistra, su e giù per il campo! Nel gioco lottava sempre, lealmente, ed era un esempio

per compagni ed avversari. Ha militato anche nelle squadre del Virtus Bassa-no e dell’Angarano.

Purtroppo una malattia subdola e pro-gressiva si è frapposta sul suo cam-mino. Ma anche in questo caso ha af-frontato questo inesorabile avversario senza darsi per sconfitto, ha continua-to a giocare la sua partita, con l’aiuto determinante di sua moglie e dei suoi figli. Alla fine, nonostante i suoi tentativi di saltare questo ostacolo, ha perduto il match della vita, lottando lucidamente fino in fondo. Non sono bastate le cure ed i consigli degli allenatori (i medici) e l’amore dei compagni di squadra (i suoi famigliari) per segnare il goal decisivo e sconfiggere l’avversario. Questa volta la squadra di Gelnido ha subito la rete determinante.

Ha dovuto arrendersi, seppure nei tem-pi supplementari.

A me piace immaginarlo negli immen-si spazi verdi che, sicuramente avrà trovato, caracollare, palla al piede, e vedere la sua sagoma agile e scat-tante, coperta dai ricci capelli, dare spettacolo di bel gioco. Assieme a lui vedo il quasi coetaneo Paolo Bonato, anche lui prematuramente scompar-so, mentre si scambiano la palla, con la casacca dell’A.C. Campolongo, e si divertono, spensierati, assaporando una gioventù che non potrà più essere corrotta dal tempo.

s F.V.

Cose di casa nostra

Gelnido Bonato: un’indimenticabile ala sinistra

Squadra di calcio dell’A. C. Campolongo nel campionato di terza categoria, anno 1989-1990. Gelnido è l’undicesimo in piedi, partendo da sinistra.

Page 8: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Mi trovo in evidente difficoltà a parlare dell’Oratorio. So quello che ho fatto, come responsabile e legale rappre-sentante, ma non cerco meriti che non mi appartengono. Ci vorrebbe una persona appassionata e com-petente che potesse cercare nei me-andri della storia, il perché di questa vicenda, legata a questa Comunità.

Esiste il documento delle 717 reliquie, della loro collocazione presso l’Orato-rio. Esistono le testimonianze della di-struzione subita a causa dei bombar-damenti della Prima Guerra Mondiale, che non hanno solo danneggiato la Chiesa, ma distrutto il patrimonio di suppellettili ad essa appartenenti (Re-liquie in particolare).

Mancano alcune cose: perché una Comunità che certo non navigava nell’oro ha sostenuto delle spese, (non si sa quanto, non c’è documen-tazione) per fare degli abbellimenti di una Cappella, che a memoria dei vi-venti era usata pochissimo, per l’Alta-re della Reposizione nella Settimana santa e al massimo per la Catechesi? Perché nessuno ricorda o ha ricevuto in ricordo una memoria descrittiva di quanto esisteva sia nel 1909 e anche prima?

Finora la sola spiegazione plausibile, ma perfettamente opinabile, vista la mancanza di documentazione certa ed evidente, cerca di rispondere alla seconda domanda. La drammatica tragedia della Guerra, che in questa Comunità, come in quelle limitrofe, ha portato non solo le distruzioni dei bombardamenti, ma anche la triste esperienza del profugato, costringen-do l’intero paese a disperdersi per l’Italia centro meridionale, ha segnato e lacerato in modo indelebile i cuori e i sentimenti. La sola possibilità di rien-trare a casa e di tentare di riprendere una vita normale, ha permesso l’oblio delle cose belle, messe in secondo

piano rispetto ai bisogni primari e alla fortuna di essere ritornata a casa. La Fede, provata dalla disgrazia imma-ne, non aveva più bisogno di tante aggiunte per essere baluardo di so-stegno nella ricostruzione e pian pia-no la memoria delle cose belle è stata messa da parte in attesa della Provvi-denza. Può darsi e me lo auguro, che quanto prima, una documentazione certa e comprovata possa spiegare nella verità questa vicenda, per il bene della Comunità e per dare il giusto tri-buto a chi ha consegnato ai posteri, anche se in modo un po’ originale, un piccolo tesoro di bellezza.

In tutti c’è del bello, anche se a volte per tirarlo fuori ci vuole tempo e non bisogna lasciarsi intimidire da chi, fer-mo su posizioni obsolete, vorrebbe farti cambiare idea.

I “franchi tiratori” non li ho conosciuti solo con la vicenda delle campane, ma anche con l’Oratorio e sempre esisteranno. Per questo mi son per-messo di dire che questa vicenda è una parabola della vita, dove a volte chi ti fa del bene viene da più lontano e, forse, vede più lontano di chi ti è vicino, ma fa il contrario di quanto ti dice…

Un’ultima postilla, l’unica documenta-zione, ma sempre legata alle memorie ascoltate, che don Eugenio Toldo ha lasciato a proposito di don Giovan-ni Munari, prima Economo spirituale e poi Parroco: venne allontanato a causa di dissidi tra le Famiglie, chissà perché?

E la cosa può ancora ripetersi? Sen-za memoria non c’è futuro, recita un antico adagio.

s Don Paolo Pizzolotto

La nostra storia

8 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

L’oratorio ritrovato

Proseguiamo la pubblicazione dei nominativi di coloro che con il loro indispensabile aiuto economico concor-rono, concretamente, alle spese di stampa e spedizione del giornale. Versamenti registrati a tutto il 30/11/2010.

Continua - Anno 2010

68) Angelica Vialetto Pozzi - Milano. 69) Cristina e Dante Vialetto – Lainate (MI)70) Emilio Vialetto – Campolongo S.B.71) Vladimiro Bonato – Campolongo S.B.72) Caterina Orlando – Saint Nicolas (Belgio)73) Caterina Bonato – Campolongo S.B.74) Graziella e Giovanni Conte – Venezia75) Ugo e Enzo Giusto – Romano d’Ezzelino (VI)76) Narcisa Mocellin – Campolongo S.B.77) Maria Orlando – Lainate (MI)78) Mario Vialetto – Montebelluna (TV)79) Giannina Orlando – Lainate (MI)80) Maria Rita Vialetto – Mestre (VE)81) Ennia Colpo in Bigiato – Campolongo S.B.82) Lorenzo Orlando – Firenze83) Brando Scremin – Campolongo S.B.84) Caterina Colpo in Sacchi – Milano85) Stefania Orlando – Lainate (MI)86) Giovanna Conte – Campolongo S.B.87) Maria Cavalli Lazzarotto– Bassano D.G.88) ianfranco Giusto – Campolongo S.B.89) Mariano Lazzarotto – Campolongo S.B.90) Laura Giusto – Bassano D.G.91) Rino Zortea – Cassola (VI)92) Gemma Illesi Ved. Vanzo – Solagna (VI)93) Gianfranco Cavalli – Campolongo S.B.94) Silvio Secco – Campolongo S.B.95) Maria Claudia Conte – Borso D.G.96) Elio Zannoni – Torino97) Giuseppina Malvezzi – Solaro (MI)98) Sergio Vialetto – Campolongo S.B.99) Gianfranco Cavallin – Bassano D.G.100) Giuseppe Benacchio – San Nazario (VI)101) Nerio Zannini – Campolongo S.B.102) Dario Lorenzato – Campolongo S.B.103) Prima Crestani – Campolongo S.B.104) Luciana Zannoni Conte – Bassano D.G.105) Bruna Bonato Camazzola – Romano D.Ezzelino (VI)106) Giuseppe Secco – Bassano D.G.107) Flavia Zannini – Cerro Maggiore108) Pierfrancesco Volpe – St. Cristophe (AO)109) Adelino Vialetto – Cassola (VI)110) Luciano Negrello – Castiglione Stiviere (MN)111) Angelo Tartaglia – Valstagna (VI)112) omano Vialetto – Campolongo S.B.113) Italo Vialetto – Campolongo S.B.114) Raffaella Bonato Bontorin – Romano d’Ezzelino (VI)115) Mirian Bonato – Campolongo S.B.116) Andrea Zannini – Campolongo S.B.117) Orsola Bonato – Campolongo S.B.118) Nerio Zannini – Campolongo S.B.119) Angelina e Giovanni Marcat – Campolongo S.B.120) Armida Bonato – Campolongo S.B.121) Teresa Ferro Volpe – Milano122) Alessandro Vialetto – Campolongo S.B.123) Venezia Tartaglia – Loranze’ (TO)124) Gianna Dalla Palma – Enego (VI)125) Marina Zannini – Treviglio (BG)126) Clementina Vialetto – San Nazario (VI)127) Flossie Bonato – Valganna (VA)128) Piera Zanolla – Campolongo S.B.129) Natalino Orlando – Origgio (VA)130) Elsa Malvezzi – Molvena (VI)131) Ottavia Vialetto – Bojon (VE)132) Romildo Orlando – Cassola (VI)133) Gianfranco Cavalli – Campolongo S.B.134) Paolo Zannini – Campolongo S.B.135) Caterina Giusto Simonetto – Treviso136) Orfeo Giusto – Vigevano (PV)137) Fedelina Colpo – Firenze138) Angela Lazzarotto – Milano139) Savina Negrello – Falconara (AN)140) Flavia D’Errico Budini – Treviso 141) Guido Giusto – Campolongo S.B.142) Contrada Contarini – Campolongo S.B.143) Graziosa Zannoni e Margherita – Pinerolo (TO)144) Luciana Zannoni – Ginevra (CH)145) Pietro Pellizzari – Campolongo S.B.146) Clara Zannini – Mestre (VE)147) Roberto, Flavia, Maurizio Bonato – Padova148) Barbara e Mariella Vialetto – Campolongo S.B.149) Graziano Vialetto – Campolongo S.B.150) Caterina Vialetto in Borioli – Lugano (CH)151) Ninin Vialetto – Campolongo S.B.152) Andreina Perin – Montebelluna (TV)153) Mariarosa Costa – Marostica (VI)154) Giacomo Zannini – Campolongo S.B.

Page 9: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il restauro conservativo dell’Ora-torio della Chiesa Parrocchiale di Campolongo sul Brenta è iniziato con un impegnativo discialbo a secco, per mezzo di bisturi, per rimuovere i diversi strati di ridi-pinture (almeno 4) che coprivano l’originale.

Tale fase è durata all’incirca 4 mesi ed ha permesso, soprattut-to, di riportare alla luce i dipinti murali sottostanti che risalgono, probabilmente, agli ultimi anni dell’ ‘800.

Tali pitture, raffiguranti simboli re-ligiosi, motivi floreali e angioletti con cartigli, eseguite sicuramente a tempera, risultavano molto deli-cate e con alcune zone mancanti.

Durante la fase di discialbo sono venute alla luce due nicchie, una in basso dalla parte nord (ex reli-quiario) e una nella parte sud (per le offerte).

Per quanto riguarda l’intonaco del soffitto, erano presenti delle im-portanti crepe dovute, come poi si è accertato, a movimenti della struttura lignea sovrastante.

Successivamente abbiamo pro-ceduto ad una adeguata pulitura con acqua demineralizzata dalla polvere delle pareti e del soffitto e, una volta asciutti, con partico-lari spugne.

È stato poi eseguito un importan-te consolidamento delle decora-zioni con l’utilizzo di un’apposita resina, mentre per la stuccatura delle fessurazioni è stata usata una idonea maltina.

Per quanto concerne il reintegro pittorico del soffitto è stato man-tenuto l’originale, integrato con leggere velature di accompagna-mento, a base di pigmenti e terre.

Sulle pareti abbiamo mantenu-to, ugualmente, il colore origina-le di fondo integrato, nelle zone con lacune, con velature a base di pigmenti e legante una resina acrilica.

Il risultato finale dell’intervento è parso soddisfacente e gradevole, soprattutto in considerazione del fatto di aver riportato alla luce di-pinti dei quali nessuno aveva me-moria.

s Antonella Martinato

La nostra storiaBREVE RELAZIONE FINALE DEI LAVORI DI RESTAURO DELL’ORATORIO DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI CAMPOLONGO SUL BRENTA

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 9

Page 10: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Cose di casa nostra

10 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Alcune immagini per documentare la forza del Sassetto, sorgente di origine

carsica che si manifesta in località Vialetti (ai piedi della montagna) in

coincidenza con precipitazioni piovose intense.

Le foto documentano la situazione prima che i lavori di regimazione delle

acque le imbrigliassero in maniera definitiva, evitando danni ai campi e alle

case poste a valle.

Page 11: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 11

Cronaca di una castagnataSabato 16 ottobre 2010, i ragazzi di quinta della scuola primaria di Solagna hanno partecipato alla loro prima usci-ta dell’anno scolastico.

Erano stati invitati una settimana pri-ma dalla mamma del loro compagno Patrick vicino alla località “Guaiva”, a mezzacosta del monte che sovrasta il paese di Campolongo sul Brenta.

La classe è stata accompagnata dalle maestre Marina e Carla e da alcuni ge-nitori a “Pré Moeaghi” dove i nonni di Patrick li hanno ospitati in una radura tra castagni di varie dimensioni, ciliegi, betulle, noci e nocciole.

Appena arrivati sono stati accolti con gentilezza dal signor Bortolo e dalla si-gnora Maria Grazia che li hanno condotti nel folto bosco multicolore con fo-glie gialle, rossastre, gri-gie, arancione e marrone scuro come il colore della terra. L’aria era fresca e pulita intrisa di profumo di legno, di castagne e di funghi del sottobosco. Si udiva lo stormire delle fronde agitate dal vento, il ronzio di qualche inset-to, il fruscio di qualche animaletto e il tonfo di qualche riccio colmo di castagne che cadeva a terra.

In questo magnifico luogo sono state date delle informazioni sulla flora e sulla fauna della zona, sulla coltivazione dei castagni e sulle varie possibilità di utiliz-zo del loro frutto.

I ragazzi, quindi, hanno potuto ammi-rare un castagno secolare di seicento anni con il tronco molto grande e una chioma abbondantissima e molto ra-

mificata. Poco lontano hanno trovato un’altra pianta centenaria spezzata da un fulmine che, pur avendo il tronco a terra, era ancora viva e rigogliosa con foglie e frutti.

Più tardi i bambini chiacchierando e scherzando hanno iniziato la raccolta di castagne: il sottobosco era pieno di foglie fradice di umidità e di ricci di ogni grossezza, di castagne e di funghi.

In poco tempo il bosco, fino a poco prima tranquillo, si è trasformato in un luogo chiassoso: c’era chi gridava mo-strando cosa aveva trovato, chi si al-lontanava senza permesso, chi rideva perché il compagno si era punto con un riccio. In quella confusione ogni tan-

to si alzavano le voci delle maestre che richiamavano all’ordine.

Durante la raccolta un gruppo ha tro-vato delle tracce: purtroppo non sape-va se esse indicavano il passaggio di una lepre o di un capriolo.

Alcuni con un bastone hanno cercato an-che di “battere” i rami più alti di un casta-gno e di aprire poi con le scarpe i ricci ca-duti a terra in modo che i frutti uscissero.

È stato bellissimo vedere i bambini in-tenti nella ricerca dei ricci, sentire le loro grida e il loro entusiasmo nel romperli e nell’estrarre le castagne!

Tutto il raccolto è stato messo in un cesto. Gli adulti hanno inciso una parte delle castagne raccolte che, messe in una padella speciale con tanti buchi,

sono state cotte in un focolare. Tolte dal fuoco e raffreddate racchiuse in un sacco di iuta, le caldarroste sono state sbucciate e gustate attor-no ad una grande tavola sotto un bel castagno.

Terminata l’allegra man-giata con uno squisito strudel, i ragazzi hanno potuto osservare alcuni animali: conigli, galline, anatre e tacchini.

Si sono poi divertiti a gioca-re a nascondino nel bosco.

Peccato che la mattinata sia trascor-sa velocemente e verso mezzogiorno, dopo aver ringraziato i signori Zanno-ni per la disponibilità e la generosità, i ragazzi hanno dovuto abbandonare il magnifico “Prè Moeaghi” per tornare a scuola.

s Alunni classe 5^Scuola Primaria di Solagna

Momenti di vita

Page 12: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

L’aqua a xe ndata via ma davanti a noaltri ghe xe un paesagio disastrà: el paltan ga impienà tuto: giardini, caneve, garagi, ta-verne, cusine, centrai termiche, rovinando ogni roba ma soratuto portandose via na parte de vita de tante fameie, ricordi dea giovinessa “dei ansiani”… libri, biciclete, fotografie, strumenti de lavoro… sugatoi dei boce, tricicli, bamboeoti, pelus… tuto da trar via!

Sì, tuto via, ogni toco col so peso de sto-ria, tuto nee imondissie. Gnente raccolta differensià!

Eco, ora, con i stivai sprofondai nel fango, se vedimui na s’cianta de pì in profondi-tà?

Con e braghe piene de sguinsi de paltan, a maia tutta moja con e maneghe fate su, a facia tutta suà se entra “forse” de pì in contato interiore con sé stessi, se vede se ghemo un animo sensibie e aperto.

Davanti a sti visi carghi de desperassion, qualche lagrima par un oggetto ritrovà, magari dopo vinti anni, o par n’altro che no i voearia trarlo via, ma el ghe sbrissia de man… e alora ciao! Se se sente parte de un unico corpo sociae, de na comuni-tà, no se varda pì l’età, el color dea pee, siuri o poareti, a reigion o altro!

Tuto questo pol rapresentar un fato che ne toca in profondità, el pol causar trau-mi emotivi, ma anca risultar na incredibile esperienza de vita, in grado de rinforsar

legami, senti-menti e capir l’essensiaità de serte cose.

Forse solo el contadin el sa davero che dopo tanto lavoro pol rivar a tempesta e in un minuto a porta via tuto el sorgo, el tabaco, l’orto, a sbate par tera tuta a ua, a spoia e piante dee foie e dei fruti.

E noaltri, che ghemo eliminà el dolor, semo ciapai dal delirio che se pol far tuto, che bisogna par forsa vinsar sempre, sensa mai imparar a fadiga dea sconfitta.

Eco che ora xè importantissimo che in sto dramma, visto che noaltri semo stai fortunai, se ritaiemo qualche momento de utilità rendendose disponibili a metarse “gombio a gombio” a impienar sachi de sabia, trar via paltan fora dae case, con na baìa o con na scoa in man.

Nea fadiga del lavoro che ne ga impegnà ghe xe qualcosa che dovaria insegnarne a godar.

Xe proprio nee desgrasie che tante volte se tira fora el meio dee persone, e da ste fameie privae de tuto che xe l’insegna-mento del valor dee cose.

El fango e l’aqua i ga profanà el paesag-gio, vie, case, condomini, negossi, fabri-che…

Tuto paltan! Ma el me ga fato scoprir che tra de noaltri che xe tanta brava gente.

Sto dramma el ga messo in evidensa gesti de generosità e de sacrificio impor-tanti. Disemo spes-so che vivemo in un mondo cativo, bruto, sprecon, ladro…. e invesse l’aluvion a gà mostrà n’altra faccia,

gente che se fa su e maneghe non solo par se stissi.

Dee imagini che me xe restà impresse, tute bee, ognuna a so modo importante, ghe gera quea del tosato che consola-va so nona, l’omo nel vigor dea vita che diseva “go visto a morte in facia ma no ghe moeo”, el sindaco tuto spetenà in-tento a organisar mejo ch’el podea ogni roba, quei dee ruspe, avanti e indrio par e vie, spostando fango, detriti, mobili…., i militari e tuti, tuti, tuti i volontari dea Pro-tession Civile.

E dopo giovanissimi e bravissimi studenti, tusi e tose atressai con scarpe da tennis, poco adatte a dir el vero, vestii co e bra-ghete, camisettte a righe blu o rosa de marca, ma tuti pieni de energia, de entu-siasmo, voia de far e de aiutar, col sorriso tra i avri e qualche paroea de conforto par chi che gheva bisogno.

“Cossa goi da far”, i me domandava: a ri-sposta a gera sempre a stessa… “spassa via paltan!”

Fava un po’ de teneressa vedar grasiose tosate, rivae nette e bianche come confe-ti, che dopo diese minuti, ma anca man-co, e jera tute sporche coe man rento un posseto par sercar de desbruirlo.

Ste immagini ga da darme l’entusiasmo e a forsa de credar davvero nel prossimo, in sti tusi, a speransa del futuro, anca se se dise e se lese non sempre beee robe sul so conto.

In meso al fango ghemo provà a gioia de credar nel prossimo.

I angei del fango dea Protession Civile de Campolongo.

s Luciano de Pompeo

Cosa mi È rimasto dentro

12 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Momenti di vita

Page 13: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 13

Notizie flash

Fiocchi Rosa e Azzurri

Leonardo, primogenito di Irene e Raffaele Bianchin, ha bussato alla porta della vita il 15 luglio scorso.

Il 3 novembre è nata Lara, figlia di Sara ed Alessandro Vialetto.

E’ nato, il 5 novembre, Francesco figlio di Fabiola ed Eddi Scanagatta.

Chiara e Matteo, di Cristina e Luca Milano, sono nati il 18 novembre.

A tutti i genitori giungano i nostri au-guri per un futuro sereno, assieme alle nostre congratulazioni.

Condoglianze

Maria Susanna Bonato vedo-va Lazzarotto, di anni 92, è venuta meno il 16 luglio scorso. Ai figli ed ai parenti giungano le nostre più vive condoglianze.

Caterina Bonato vedova Bona-to di anni 95 è mancata il 22 luglio scorso. Ai figli ed in particolare ad Antonio (già presidente della Pro Loco e componente della redazio-ne del “Vento del Brenta”) giungano le nostre più sentite condoglianze.

Il primo settembre scorso Gelni-do Bonato, di anni 63, è dece-duto dopo una lunga malattia. Tra l’altro è stato anche giocatore do-tato di grande talento ed allenatore dell’A.C. Campolongo. Alla moglie, ai figli ed ai parenti giunga la nostra più sentita partecipazione al grave lutto che li ha colpiti.

Giovannina Volpe, di anni 74, è improvvisamente mancata all’affet-to dei suoi cari il 4 settembre scor-so. Siamo vicini al marito ed ai figli in questo momento doloroso.

Teresa Ferro “del Cocio”, di anni 79, è venuta meno il 21 settembre scorso, a Milano ove risiedeva. Alle

figlie ed ai parenti giungano le no-stre condoglianze.

È venuta meno, il primo novem-bre scorso, Quintilia Bonato, da molti anni residente a Pescina in provincia dell’Aquila. Aveva 70 anni. Ai figli giungano le nostre con-doglianze.

Onore e merito

Elisa Vendrasco, figlia di Giusep-pe ed Eleonora, (Liceo scientifico “Da Ponte” di Bassano del Grap-pa) e Dario Lazzarotto, figlio di Ivano e Maria Grazia, (Istituto tec-nico “Fermi” di Bassano del Grappa) hanno raggiunto il massimo risultato agli esami di maturità. Hanno conse-guito un bel 100/100. I due ragazzi si sono iscritti presso l’Università di Padova rispettivamente al corso di laurea in psicologia ed in ingegneria meccanica. Mentre ci complimen-tiamo anche con i loro genitori, au-guriamo ai due giovani di continuare nel loro brillante cammino.

Giovedì 29 settembre, ancora fe-sta in casa di Ivano e Maria Grazia Lazzarotto. Il loro figlio Claudio si è laureato in Ingegneria Gestionale, presso l’Università di Padova, con-seguendo un brillante punteggio. Al giovane dottore auguriamo un altret-tanto soddisfacente proseguimento negli studi, verso la specializzazione.

Matilde Bonato, figlia di Valerio e Patrizia, si è laureata in filosofia il 21 ottobre scorso presso l’Università La Sapienza di Roma, conseguendo il punteggio di 110 e lode.

Alla dottoressa ed ai suoi genitori giungano i nostri più vivi complimenti.

Gara di atletica

Domenica 13 giugno 2010, si è svol-

ta nell’ impianto sportivo di Tezze sul

Brenta, la gara regionale su pista di

atletica leggera.

Beatrice Demarchi, 12 anni,

residente a Tezze sul Brenta, figlia di

Roberto e Mariarosa Scremin e nipote

di Antonio Scremin e Rosalia Bonato,

si è aggiudicata il titolo di Campione

Page 14: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Notizie flash

Regionale Veneto di salto in lungo,

categoria ragazze, con la misura di m

4,05.

Beatrice, dopo lusinghieri risultati nel

nuoto agonistico, milita da quest’an-

no nella squadra C.S.I. di atletica leg-

gera di Tezze sul Brenta, collezionan-

do da subito buoni piazzamenti nelle

varie gare.

Nello stesso giorno infatti, gareggian-

do in casa, ha ottenuto il 3° posto

nella distanza di 60m piani, altra sua

specialità.

Restiamo in attesa della prossima sta-

gione e dei prossimi… positivi risultati!!

IV novembre

In occasione della ricorrenza del IV Novembre Emilio Vialetto e Lino Bonato sono stati festeggiati per i loro 90 anni ed hanno ricevuto, dal-le mani del sindaco Mauro Illesi, un diploma ricordo dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

Durante la manifestazione i ragazzi delle Elementari hanno portato il loro messaggio di pace recitando assie-me alcune poesie.

Pietro Bonato incisore

Il 27 maggio scorso si è svolta la pre-

sentazione del numero 124 de L’Illu-

stre Bassanese, dedicato alla figura

dell’incisore Pietro Bonato, origi-

nario di Campolongo.

La pubblicazione, curata da Miranda

Gnoato Colbacchin, è stata illustrata

da Giandomenico Cortese e da Gior-

gio Tassotti, editore e presidente della

Scuola di Grafica “A. Remondini”.

14 Il Vento del Brenta • Dicembre 2010

Page 15: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Il Vento del Brenta • Dicembre 2010 15

Un monumento ai Vialetti

Voluto da Antonio Vialetto Jolo, lungo la strada comunale che porta ai Vialetti fa bella mo-stra di sé una scultura dedicata a quanti col tabacco ed il contrab-bando hanno vissuto e mantenuto la propria famiglia.

Un grazie particolare

La redazione del “Vento del Bren-ta” desidera rivolgere un sentito e doveroso ringraziamento a Rober-to, Flavia e Maurizio, residenti a Padova, figli di Giuseppe Bonato

“Scandea”, recentemente scom-parso che, per onorare la memoria del loro papà, hanno disposto un generoso contributo a sostegno del nostro giornale. Ancora grazie di cuore! Tutto ciò ci carica di nuova responsabilità ed è un riconoscimento per cercare di fare sempre meglio.

L’ultimo “vacaro”è andato definitivamente in pensioneGiovanni Vialetto “degli Alfieri”, da tutti co-nosciuto come “Ninin”, ha deciso che è ve-nuto l’ora di smetterla con l’allevamento del bestiame. Dopo sessanta anni di attività e dopo essere giunto a governare fino a 20 capi, in particolare mucche da latte, ha ca-pito che è giunto il momento di fermarsi. Alla bella età di 86 anni per Ninin è giunto il momento di pensare di più a sé stesso, di go-dersi, il più possibile, la vecchiaia. Fin da gio-vane, e dopo aver praticato questo mestiere anche in Svizzera, ha sempre avuto cura e passione nella cura dei bovini. Ha svolto anche l’attività di “casaro” producendo formaggio.

Ora nella stalla è rimasto solo un vitellino da ingrassare per uso famigliare.

Dopo sessant’anni di lavoro, curato con pas-sione e competenza, auguriamo a Ninin di potersi godere il meritato riposo per molti anni ancora assieme alla moglie Teresa.

Ninin mentre confeziona una forma di formaggio.

Ninin con la mucca di razza Frisona “Lola” che produceva anche 35 chilo-grammi di latte al giorno. I bambini ri-tratti sono Stefano, Massimo, Paolo e Matteo Vialetto.

Notizie flash

Page 16: IL VENTO DEL BRENTA 12-2010

Campolongo: immagini nel tempo. La Scuola Materna augura Buon AnnoPensando a chi abita lontano da Campolongo e che magari da mol-to tempo non vede il suo paese na-tale e la Valbrenta, oppure a chi è così anziano da ricordare quando Campolongo non era affatto così come lo conosciamo oggi, ma an-che pensando a chi è giovane e curioso di vedere com’era il nostro paese al tempo dei suoi nonni e dei suoi genitori, quest’anno è sta-to creato un calendario illustrato con vecchie fotografie e cartoline di Campolongo sul Brenta.

Grazie al contributo di alcuni no-stri compaesani che negli anni le hanno trovate e conservate con passione, siamo riusciti a mettere insieme una bella raccolta di im-magini dove, per esempio, si vede Campolongo quando la Gualiva era ancora spoglia degli alberi che ci sono ora, quando c’erano mol-te meno case di oggi, quando non c’era né il ponte né la diga, quando la chiesa aveva solo il campanile a sud, quando la frana di materiale dalla montagna riempì la strada negli anni ‘30, ...e molte altre.

Se desiderate vedere le foto che illustrano il calendario, visitate il seguente indirizzo internet:

www.dozarte.com/calendario2011

Il ricavato della libera offerta an-drà a favore della Scuola Materna “Madonna del Carmine”.

Per prenotare il calendario rivolge-tevi a:

(ore pasti)

Simone Vigo 0424 558302

Ruggero Rossi 0424 817775

Dario Zannini 3471019351

(tutte le ore) segreteria telefo-nica: 0424.066020

I lettori che vivono lontano da Campolongo possono farsi spedi-re il calendario tramite il servizio postale, effettuando un versamen-to sul bollettino postale che trove-ranno allegato al calendario.

Per concludere ricordiamo a tutti che, oltre ad entrare in possesso di un bel ricordo del vostro paese, contribuirete anche a sostenere il nostro asilo parrocchiale, che ri-mane l’unica struttura educativa per i bimbi presente nel nostro pic-colo comune.