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illustrazione illustrazione TICINESE TICINESE www.illustrazione.ch RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA N° 9 - 1 OTTOBRE 2007 PIERO MARTINOLI Presidente dell’Università della Svizzera italiana PIERO MARTINOLI OCCHIO A... Sicuro andar per funghi SPORT Leggere correndo OCCHIO A... Sicuro andar per funghi SPORT Leggere correndo Presidente dell’Università della Svizzera italiana

Illustrazione Ticinese

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N. 9 - 2007 - La rivista familiare della svizzera italiana

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Page 1: Illustrazione Ticinese

illustrazioneillustrazioneTICINESETICINESE

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RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N° 9 - 1 OTTOBRE 2007

PIERO MARTINOLIPresidente dell’Università della Svizzera italiana

PIERO MARTINOLI

OCCHIO A...Sicuro andar

per funghi

SPORTLeggere

correndo

OCCHIO A...Sicuro andar

per funghi

SPORTLeggere

correndo

Presidente dell’Università della Svizzera italiana

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Page 3: Illustrazione Ticinese

SOMMARIO

4 FuoriondaSiamo tutti riciclati

6 Ma tu lo sai?Una risposta ai tuoi perché

8 Scriv in dialèttStefano Franscini: disémig “Grazie!”

10 Scelti per voiLa rubrica a misura di lettore

12 Da non credereNotizie dal passato…

14 L’intervistaPiero Martinoli, un… ‘superconduttore’ all’USI

23 Buon appetitoPrugne piccanti

26 Abbiamo mangiato a…Rodi Fiesso: Ristorante Dazio Grande

29 Occhio a…Sicuro andar per funghi

30 SaluteLa menopausa e i capelliPerdita di capelli e unghie fragili: un incubo!

36 Oggi parliamo di…“Rossi, verdi e arancioni”

39 Penne, pennelli e pasticciIl profalzino

41 SondaggioNon solo raccolta differenziata…

44 InternetInternet e televisione (1ª parte)

46 SportLeggere correndo nel bosco

52 ViaggiLa mano tesa di Martinus (9ª parte)

56 EscursioniFiorasca racconta

58 Motor TimeCorvette Z06, emozioni in pista

63 OroscopoLe previsioni di Cloris per la 1ª metà di ottobre

66 CruciverbaCaccia al personaggio

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56

14

Con l’arrivo dell’autunno, inizia la stagionedei funghi, affascinanti doni della naturache rendono squisiti i piatti della nostratradizione. Si trovano in commercio ora an-che freschi, ma naturalmente pure nei no-stri boschi. Ma bisogna saperli cercare, tro-vare e soprattutto riconoscere.Come tutti sappiamo, ci sono funghi peri-colosissimi, mortali, e le credenze, dure amorire, la fiducia nei propri mezzi, a voltemal riposta, la pigrizia e la timidezza pos-sono essere fatali. Forse non tutti sannoche esistono i controllori dei funghi. Riuni-ti dall’associazione VAPCO, vengono for-mati meticolosamente per riconoscere ifunghi commestibili da quelli non comme-stibili o velenosi. A pagina 29 trovate i no-mi e i recapiti di tutti i controllori per laSvizzera italiana, insieme ad alcuni sempli-ci ma importanti consigli da seguire perandare a raccogliere funghi.Cambiando decisamente argomento, desi-deriamo ringraziare tutti i nostri

153’000 lettori*che sempre ci seguono. Dai controlli effet-tuati dalla REMP, organo indipendente dicontrollo per l’editoria, risultiamo essere,tra tutti i giornali e le riviste, la pubbli-cazione più letta del Cantone. Un gra-zie di cuore a tutti voi quindi, cari let-tori, che con la vostra fedeltà ci inco-raggiate a continuare il nostro lavoro.Un ringraziamento speciale va anche a tut-ti coloro che lavorano dietro le quinte. So-lo grazie a loro Illustrazione Ticinese vienestampata, confezionata e distribuita, copiaper copia, direttamente in 130’433 buca-lettere, che piova, nevichi o tiri vento, do-dici volte all’anno. Grazie!

La redazione

Fonte: REMP, Mach Basic 2007-2

IN PRIMIS

Troverete la prossima edizione di lllustrazione Ticinese, nella vostrabucalettere a metà ottobre.

IN COPERTINA: Piero Martinoli (foto Rémy Steinegger)

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 3

Page 4: Illustrazione Ticinese

Avete presente Lavoisier, il grandescienziato francese che rivolu-zionò la chimica moderna; ma che

fu decapitato dai rivoluzionari francesi?Il giorno dopo Lagrange (il matematicoche durante la Rivoluzione francese fu acapo della commissione che si occupò difissare il nuovo sistema metrico-decima-

le di pesi e misure) disse: “C’è voluto so-lo un istante a tagliare quella testa; maforse un secolo non sarà sufficiente aprodurne un’altra simile!”. Lavoisier, bi-lancia alla mano, aveva dimostrato cheprima e dopo ogni reazione chimica il pe-so dei composti è sempre lo stesso, for-mulando il famoso principio: “Nulla sicrea, nulla si distrugge; tutto si trasfor-ma”. Difatti anche gli atomi e le moleco-le di cui siamo costituiti noi stessi siscambiano continuamente con quelliesterni, attraverso reazioni chimiche:ogni giorno preleviamo dall’ambiente

miliardi e miliardi di atomi semplice-mente respirando, mangiando, bevendo.Più o meno altrettanti ne rigettiamo nel-l’ambiente circostante, sudando, respi-rando ed eliminando rifiuti organici. Saràforse poco poetico, ma ogni volta che an-diamo al gabinetto rimettiamo in circola-zione miliardi e miliardi di atomi che sa-

ranno a loro volta riciclati da altri esseriviventi e ogni volta che respiriamo rici-cliamo atomi che nelle ultime settimanesono già stati riciclati da altri organismi.Tutto in noi viene continuamente rinno-vato, attingendo alla materia e all’energiadell’ambiente circostante: il nostro orga-nismo si rinnova ogni anno nella misuradel 98%. Possiamo senz’altro affermareche, fra tutto ciò che noi conosciamo esi-stere, siamo in assoluto gli esseri più mu-tevoli e riciclati. Persino i nostri ricordi,che sono particolari strutture chimichedel cervello, vengono continuamente

smontati e rimontati pezzo per pezzo daquesto incessante ricambio atomico emolecolare. A questo punto sorgonospontanee le GRANDI domande: perchéesistiamo, solo per riciclare atomi e mo-lecole o la nostra vita ha una valore tra-scendente? Come mai, se siamo fatti diatomi come un sasso, abbiamo la capa-cità di ridere e di amare? Apparentemen-te solo chi non ha un’educazione scienti-fica può arrivare a porsi simili interro-gativi filosofici. Eppure, a ben vedere,queste domande interpellano l’uomo discienza ancora più profondamente chel’uomo di lettere, proprio perché lo scien-ziato sa che a queste domande la scienzanon può dare (per ora) risposta. Ed eccoche affiora una volta di più la necessità el’urgenza di coniugare cultura umanisticae cultura scientifica, di riconciliare lagente comune con la scienza, anche conla tanto vituperata chimica. Infatti senzauna conoscenza scientifica di base, lamoderna società tecnologica semplice-mente non può funzionare in modo dav-vero democratico. Per esempio, oggi c’èuna diffusa tendenza a livello politico (e,si sa, i politici hanno prevalentementeuna formazione umanistica) di privile-giare i finanziamenti alla ricerca applica-ta, piuttosto che alla ricerca di base. Mala storia della scienza insegna che, alcontrario, è la ricerca di base quella chepiù contribuisce al progresso dell’uma-nità. Quando, nel XIX secolo, il premieringlese Gladstone andò a visitare il labo-ratorio di Faraday, chiese se quella “so-stanza esoterica” chiamata “elettricità”,su cui stava facendo esperimenti, avreb-be mai avuto qualche uso pratico. La ri-sposta del grande scienziato fu prover-biale: “Caro Signor Ministro, questasostanza che lei chiama ‘esoterica’ ungiorno verrà tassata!”. �

4 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

FUORIONDA

SIAMO TUTTIRICICLATI“Non siamo materialmente uguali a noi stessi da un anno all’altro: perché mai nondovremmo avere il diritto di cambiare col tempo magari anche qualche opinionepolitica?” (Max Planck).

testo Roberto Rizzato

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Nei tantissimi latticini Heidi vi è e vi sarà sempre e solo latte svizzero di montagna al 100%.

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Page 6: Illustrazione Ticinese

MA TU LO SAI?

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12

Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con City Disc, Lugano.

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1

2

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1° La radiolina di Manu Chao

2° Lifeline di Ben Harper

3° Papito di Miguel Bosé

Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

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1° Mille splendidi soli di Khaled Hosseini2° Pura anarchia di Woody Allen3° Ricordati di guardare la luna

di Nicholas Sparks

I POST-IT?L’adesivo originale utilizzato per laproduzione dei foglietti adesivi gialliè stato inventato nel 1968 da Spen-cer Silver, un ricercatore della 3M. Luiperò stava lavorando ad un adesivopotente e l’adesivo ottenuto, troppodebole, era da scartare. Solo nel 1974però, il suo collega Arthur Fry, musici-sta per passione, pensò di utilizzarequesta col la “pocoadesiva” per fissare isegnalibri agli spartiti,in modo che non ca-dessero più dal leggioe che si potessero to-gliere senza rovinarela carta.

Questo termine viene utilizzato comevezzeggiativo affettuoso. Deriva dal no-me di un uccellino, lo scricciolo appun-to, dalla coda corta e dritta, un densopiumaggio bruno rossiccio e una vocetrillante e melodiosa, proprio per il suoaspetto così minuto e grazioso.

SAIPERCHÉ SI DICE

D’ALTO BORDO?

Locuzione utilizzata per indicare perso-na di condizione sociale elevata, autore-vole o importante, deriva dal linguaggiomarinaresco. Le navi di alto bordo eranoquelle con la parte emersa dei fianchi, obordi, molto più alta, e quindi più sicu-ra. Oppure, nei galeoni ad esempio, gli

ufficiali risiedevano nella caratteristi-ca zona “d’alto bordo”, più sicura

di quella di basso bordo.

SAI DA COSA DERIVA

SAI C

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VENT

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6 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

ESISTEVANO PERSONE CON LA GOBBA?

La gobba era un tempo soprattutto la conseguenza di due ma-lattie oggi quasi del tutto scomparse: la tubercolosi e il rachiti-smo. La tubercolosi colpiva i polmoni e spesso le ossa della co-lonna vertebrale, che si deformavano fino a causare la gobba. Ilrachitismo, provocato da carenza di sole e cattiva alimentazione,deforma anch’esso lo scheletro. La schiena si ingobbisce e la cas-sa toracica tende ad “appuntirsi”.

SAI PERCHÉ

SCRICCIOLO?

Arthur Fry (Min-nesota,1931).

Una raffigurazione francese di Pulcinella con doppia gobba.

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DIRITTO DI PAROLAe partecipazione alle decisioni: Raiffeisen – una banca differentePer chi cerca una banca dove non conti soltanto il denaro, Raiffeisen è la banca giusta. Perché per Raiffeisen al centro di tutto c’è la persona.

In Svizzera sono già più di 3 milioni i cit-

tadini che accordano la propria fiducia alla

Banca Raiffeisen, e di questi 1,4 milioni

sono soci. Ellen Brandsma e Andreas Schärer

sono due di loro.

Acquistando una quota scociale remunerata a

tassi interessanti si diventa soci e partner della

Banca Raiffeisen. Andreas Schärer è convinto

dei vantaggi dell’essere socio e ogni anno è felice

di poter partecipare all’Assemblea generale. In

questa occasione esprime il suo voto in meri-

to a importanti questioni ed elegge il Consiglio

di amministrazione. «Inoltre posso conoscere

personalmente i collaboratori della mia Banca

Raiffeisen e incontrare molti conoscenti. La pos-

sibilità di partecipare alle decisioni mi viene of-

ferta solo essendo socio della Banca Raiffeisen»,

racconta con entusiasmo il consulente IT.

REALIZZARE I PROPRI DESIDERIIl conto privato per i soci Raiffeisen è perfetto

per tutte le operazioni finanziarie. Consente ai

soci di risparmiare sulle spese e di usufruire di

servizi gratuiti. Per questo Ellen Brandsma ha

scelto di aprire anche un conto risparmio per

soci. Approfitta di un tasso elevato, non paga

alcuna spesa e, all‘occorrenza, può servirsi dei

suoi risparmi.

GODERSI L’INDIPENDENZACome titolare di un conto privato per soci, il

primo anno Andreas Schärer riceve la carta Ma-

estro e la carta di credito gratis. Il consulente IT

viaggia spesso all’estero e necessita di un mezzo

di pagamento su cui fare affidamento ovunque

nel mondo. Grazie alla carta di credito Raiff-

eisen prenota alberghi, paga al ristorante ed

effettua ordini su Internet. «Mi rende davvero

indipendente», dichiara il 40enne.

ALLA SCOPERTA DI TESORI E CURIOSITÀ Dal Museo Svizzero dei trasporti di Lucerna al

Museo all’aperto di Ballenberg: grazie alla carta

Maestro o alla carta di credito Raiffeisen, che

valgono anche da passaporto musei gratuito, i

soci hanno libero accesso a oltre 400 musei e

castelli della Svizzera. Basta esibire la carta per

scoprire innumerevoli tesori. Andreas Schärrer

è entusiasta: «E i miei nipotini mi vogliono

sempre più bene». Perchè l’accesso gratuito è

valido fino a un massimo di cinque bambini, e

non solo i propri.

Passaporto musei gratuito

Offerte per i soci «Scoprite la Svizzera»

Quota e partecipazionealla gestione

Risparmio sulle spese con il conto privato per soci

Più interessi con un conto privato per soci

Carta Maestro e carta di credito gratuite per il primo anno

I PRINCIPALI VANTAGGI RISERVATI AI SOCI IN UN COLPO D’OCCHIO:

> www.raiffeisen.ch/soci

Ellen Brandsma (38) e

Andreas Schärer (40) sono soci

Raiffeisen. Andreas Schärer,

consulente IT, già da dieci anni,

e Ellen Brandsma, moderat-

rice, da due mesi. «La Banca

Raiffeisen ha un approccio

personalizzato, mi sento

assistita in modo ottimale,

e come socia usufruisco di

numerosi vantaggi», così Ellen

Brandsma motiva la

sua scelta.

SCOPRIRE LA BELLEZZA DELLA SVIZZERAI soci Raiffeisen usufruiscono inoltre di

«Scoprite la Svizzera». «Quest’anno esploreremo

la Svizzera centrale», racconta Ellen Brandsma.

Per i viaggi di andata e ritorno con i mezzi di

trasporto pubblici, i soci pagano solo la metà

e ottengono un pernottamento gratuito, non-

ché la possibilità di viaggiare a metà prezzo con

numerose aziende di trasporto. «Nel comples-

so risparmiamo più di 300 franchi», conclude

soddisfatta. I soci Raiffeisen se la passano deci-

samente bene. �

I SOCI RAIFFEISEN viaggiano a metà prezzo nelle più belle località della Svizzera.

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Page 8: Illustrazione Ticinese

“G razie, Stefano, che tà me dàiuna dignità, tà me dài l’istrü-zion (e senza quéla avréssum

mia fài quel che in questo paés, ul Tesín,a sem stài bon da faa); tà me insegnât chebisögna mai mòlaa, che ala fin dala férategnii la schéna drizza al paga sémpar. Tàset stài bon, come la scrivarà pöö l’AlinaBorioli, da famm vedee che “enchia süisass a po’ ness i fioo”. L’è mia par bagnà-tela sóta, Stefano, par faa “piaggeria” abon mercaa: anca se una part da quela“tua” generazión l’ha tà voltaa i spall,l’ha tà obligât a fass rielégg in Consili

federal da quii da Sciaffusa (l’éva ul 19da novémbar dal 1854). Ma nüm adèss alsemm che anca in quel momént inscìdifícil tà set stài grand. Adiritüra, tecercât da capii, se mia da giüstificâi, quiiticinés d’inlora. I aüstriac, giò par laLombardia, i’évan mandât via da repetónsesmila di nòss. Da nüm gh’éva famm emiseria. Ul “cünt politic” l’è stai pre-sentât al partít da magioranza, anca se tita sévat a Berna. Te fài ammò in temp,prima da seraa i öcc, a scrív “Sempliciverità ai Ticinesi” che nüm rilégiumincöö cunt grand rispètt e ammirazion.Rilégium anca ul bel libar dal GuidoCalgari “Vita di Stefano Franscini”

(stampât dal Pedrazzini, 1968). E quelacitazión che gh’è denta e che sa permé-tum. caro Stefano, da tradüü in dialètt:“nassüt povro, vivüt povro, mort povro”.La ma resterà in dal cör fin che scàm-pum. Al sem mia se l’è assée dit “gra-zie”. Ma cognoséndo la tua modèstia (indialètt da Chironic sa dovress dii “mudé-stie”) vöraressum mia gnanca fatt un torto métat in imbarazz: a tì t’è mai piasütquii di sviolinât. Mei parlaa pòc e ciar, elavoraa bén. Ma làssatal dii, a 150 ann dadistanza: senza da tì, senza la tua onestàintéletüal, senza ul tò impégn, avressum

fài molto men da quel che sem stài bonda faa, in questo paés.Bona gént, sii nài almén a vedee lamostra sül Franscin a Lügan? Vörummmia insegnâg ai gatt a rampegaa, ma sadovress portaa anca i fiöö e i névodit.Inscì, magari i sa régordaran püsséetardi, par tegnii viva almén la memoria. Dal Franscin nüm régordum la diritüramoral, ma anca ul so “vess bon” da mettd’acordi i gént, adiritüra quii che sa tacà-van sóta da brütt. Mia domà in Svizera (ivalesan i sa regòrdan ammò incöö dalFranscin, dala sò mediazion), ma anca aNapoli: indova a gh’éva füm, ul ConsiliFederal al mandava ul noss Stefano a

smorzaa ul fööc. Ma ul sò crüzi l’evasémpar ul Tesín. E propi in “Sempliciverità ai Ticinesi” a trövom un passagg, apag. 77, che forse al faréss pensaa ammòincöö. Regordévass però che iévan i anndificil, quand che i aüstriac, che dómina-van giò in Lombardia, i ma fasévan ognisorta da prepoténz. Al scrivéva ulFranscin, légium insema, come i dis ingésa: “In Tesín a gh’em chi 5810 “sudditiaustriaci”. Domà un canton (Ginevra) agha n’ha püssée da nüm. I grand canton(Berna, Zürig, Vaud e San Gall) i gha n’hada mén. Al saress ora che i noss autorità,

cantonài e comünài, i gha renda difícil aforestee “di pregiudicata o dubbia fama”ul staa chi da nüm. Inscì, al diminüisaressda brütt ul nümer da “certi professionisti”che i strüsan e i porta via danée, che i sadaa da faa, al post dala nossa gent, obligà-da a cercaa lavor via pal mond, lontàndala so famiglia, i gióvin lontan dalamamm e dal pà. (…) I archivi di nosstribünai i regístran i process par “atrocimisfatti” da genòria (gentaglia) cheavréss mai dovüt trovaa toleranza chi danüm e che l’avréss mai trovàda se la nossapolizia la sa dava püsséee da faa”. Femmmia tropp paragón, bona gént d’incöö: mapensémig sü. Almen, un atimin. �

8 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

SCRIV IN DIALÈTT

scrivüt dal Pier Baron

A 150 ann dala mòrt tücc i generazión da ticinés, anca quii che vegnerà dopo da nüm, i g’han un grand débit da riconoscen-za vers da lüü.

STEFANO FRANSCINI:DISÉMIG “GRAZIE!”

Page 9: Illustrazione Ticinese

Ci vuole di piu a man-giarli che a prepararli.Con Subito la varietà in tavola è garantita. I nuovi deliziosi piatti si conservano senza refrigerazione per almeno 9 mesi e sono pronti in un batter d’occhio.

Page 10: Illustrazione Ticinese

Non è un paese per vecchiRomanzo di Corman McCarthy, Einaudi, 252 pagine

Un reduce del Vietnam, Llewelyn Moss, di professione saldatore e appas-sionato cacciatore, che invece di predare, come suo solito, antilopi, si tro-va a scoprire e a ‘rubare’ una borsa piena di dollari che un gruppo di nar-cotrafficanti massacratisi tra loro ha lasciato in eredità nel Rio Grande,tra Texas e Messico. Sulle sue tracce un assassino psicopatico,Anton Chi-gurh, che uccide a sangue freddo chi incontra sul suo cammino oppurene mette in gioco la vita facendogli lanciare una moneta “testa o cro-ce”, e uno sceriffo, Bell, travolto da un mondo in cui la cieca violenza

sembra avere ormai detronizzato i valori che sembrava potessero garantire un ordine al giorno. Un in-seguimento che lascia senza fiato il lettore, mostrandogli di volta in volta i diversi punti di vista deiprotagonisti, che sembrano dirgli “e tu da che parte stai?”. Un romanzo ora anche… visibile suglischermi cinematografici, grazie alla trasposizione operata dai registi Joel e Ethan Coen.

I nastri di velcroVelcro® di Tesa

Siamo abituati a utilizzare le chiusure in velcro nell’abbiglia-mento e negli accessori come zaini, borse e sacche. Ma oratesa ha realizzato una linea di nastri in velcro per i più sva-riati utilizzi. Ce ne sono di tutti i colori e formati, da usare inambiti tanto semplici quanto geniali. In casa, per legare i ca-vi elettrici, per fissare al muro gli attrezzi, per arrotolare co-perte o poster, per chiudere l’ombrellone o per tenere unitisci e bastoni. E ancora, nell’orto e in giardino, per legare fio-ri e rametti ai sostegni, e addirittura, grazie a una pratica ma-niglia, per trasportare fascine di legna senza ferirsi.

SCELTI PER VOI

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10 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

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Da vedereLa scarpa con il tacco regolabilewww.camileonheels.comIn una bella giornata di sole, nel 1989, lanewyorkese Donna Handel, si trovava in un taxicon suo fratello David e i suoi due nipotini e os-servava dal finestrino quanto poco aggraziatefossero le donne che camminavano lungo la 5thAvenue in eleganti tailleur, ma con le scarpe daginnastica ai piedi. I due bambini intanto gioca-vano con dei robottini trasformabili in automo-biline. È nata così l’idea di creare delle scarpe conil tacco trasformabile e accorciabile. Il tacco sipiega ed ecco che l’elegante scarpa diventa unacomoda ballerina! Un’idea geniale che però pur-troppo da noi non è ancora arrivata…

Il fior fiore del saleFleur de sel Sélection, Migros

Solo in periodi limitati e con precise condizioni cli-matiche, sulla superficie delle saline si forma unsottilissimo strato di cristalli, che viene raccolto amano e separato delicatamente per mezzo diappositi setacci. Questo prezioso sale, indispensa-bile nelle cucine dei grandi cuochi, è il condimentoideale per insaporire piatti delicati. Contienemagnesio e diversi oligoelementi e ha un saporepiù fine del comune sale da tavola. Ma attenzione,non va assolutamente cotto, ma aggiunto sulle pie-tanze già pronte.

Il cappelloQuello che un tempo era l’irrinunciabile simbolodi eleganza, sia per l’uomo sia per la donna, que-st’anno tornerà e lo farà da protagonista. Stiamoparlando del cappello, che quest’autunno-inver-no completerà il look di uomini e donne, ma ab-bandonando la peculiarità elegante per trasfor-marsi in accessorio estroso e coraggioso.Andranno bene tutte le forme e itagli, dal classi-co Borsalinoalla Bogartal morbidobaschettoin tricot. L’im-portante saràabbinarlo bene ascarpe, borse e sciar-pe. E per una volta, lamoda sarà anche cal-da e confortevole!

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Da avere

H&M

Page 11: Illustrazione Ticinese

La Toyota Yaris TS: eleganza con un cuore sportivo.Interni degni di nota: motore a benzina Dual VVT-i da 1.8 l e 133 CV, climatizzatore, sistema Smart Entry/Start, telaio sportivo, 5 stelle per il concetto di sicurezza con 9 airbag, A. B. S. e controllo della trazione TRC. Esterno attraente: minigonne sportive anteriori e posteriori, cerchiin lega 17 pollici e maniglie nel colore dell’auto. La bella notizia: è ancoradisponibile! Da fr. 27’400.– presso il tuo partner Toyota.

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Alle donne piacciono i tipi sportivi.La Yaris TS con 133 CV.

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LA TOYOTA COSTRUISCELE MIGLIORIAUTOAL MONDO

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Page 12: Illustrazione Ticinese

curiosità di Pigi

NOMISi spegne a Sobrio, nel 1970, RadegondaSobrio, venuta alla luce nel 1883.

DA SOLOSul “Dovere” del 23 luglio 1930 si potéleggere questa notizia: “Un bambino di 2anni fu trovato piangente l’altra sera fuo-ri del Civico Ospedale di Bellinzona. Ilpiccino non sapeva di nulla. Condotto acasa del signor Delgrande, portinaio del

Municipio, verso le 8 giunse trafelato daMontecarasso il padre a reclamarlo. Ilbimbo aveva fatto da solo il tratto daMontecarasso a Ravecchia”.

SALVOI giornali riferirono, il 26 novembre1917, che un milite ticinese, di stanza alGesero, “cadde, rotolando, per 500 metri,sul versante italiano”. Non morì.

SOLE O PIOGGIAIl fotografo Hauser-Pricam, che aveva ilsuo studio a Paradiso, aveva come spe-cialità i ritratti di bambini da lui inqua-drati “qualunque tempo faccia”.

IMPRUDENZADalle cronache della “Gazzetta Ticinese”del 1893: “L’alpatore malcantoneseAmedeo Signoretti, avendo in tasca pol-vere ed accendendo uno zolfanello, que-sta prese fuoco e l’incauto s’ebbe rovina-ta la mano destra”.

IL PERMESSOIl Consiglio di Stato Ticinese autorizzò,nel 1893, il Patriziato di Gerra Gambaro-

DA NON CREDERE

gno “a tagliare i pedalisci riservati neiboschi di Crovasedo e Quadro”.

LA RICHIESTANel 1943, un’importante officina avevabisogno di “pierriste di prima forza”.

LE MIGLIORIUn annuncio, datato 26 ottobre 1904, as-sicurava che “le migliori corone mortua-rie si vendono presso la Libreria Traversadi Lugano-Mendrisio”.

L’OFFERTAAlbino Rossi, di Gordola, offriva pubbli-camente, nel 1926, “brandola e fascine difaggio e altre essenze”.

LA LISCIVA BRENTINIViene costituita in Francia, nel 1896, unasocietà avente lo scopo di lanciare sulmercato europeo la “Lessive Brentini”, lalisciva inventata da Pietro Brentini diCampello, che in America stava ottenen-do un grandissimo successo.

CON SCOMMESSEIl parrucchiere Benedetto Rezzonico el’esercente Luigi Stabilini effettuano, nel1892, la corsa podistica Lugano-Tessere-te rispettivamente in 54 e 55 minuti. Nonerano mancate, in merito a questa sfida,le scommesse.

LA FUNZIONENell’avviso dell’asta pubblica riguardan-te la vendita del castello di Trevano si fanotare, il 30 settembre 1903, che esso è“adattissimo per uno stabilimento di cu-ra” (il valore di stima della proprietà, oc-cupante 264’966 metri quadrati, è di713’773 milioni di franchi).

ALQUANTOUna “primaria ditta” ha bisogno, nel1892, di “un giovane facchino alquantoistruito”.

L’AMMISSIONENell’agosto del 1896, il luganese PakalinBianchi, membro della Società Forza eCoraggio, che era stato sfidato dal bolo-gnese Vivoli, corre sulla pista del localeciclodromo, i 200 metri in 24 secondi. IlVivoli, che si era dichiarato prima dellagara “indisposto”, ritira la sfida, ammet-tendo di essere inferiore al Bianchi.

L’ALTEZZAIl comando della Polizia cantonale infor-ma, alla fine del 1896, che d’ora in poi,“dato il numero straordinario di individuiche insinuano domanda tendente ad esse-re ammessi a far parte del corpo dellagendarmeria”, saranno presi in conside-razione solo gli “aspiranti che raggiungo-no l’altezza di metri 1,70”.

PER PRIMOUn fulmine uccide, nel 1892, sull’alpegambarognese di Barasciallo il pastore41enne Michele Locarnini di Monte Ca-rasso. Suscita indignazione la notizia cheil proprietario dell’alpe ha fatto trasporta-re al piano, prima del cadavere dell’uo-mo, quello della mucca rimasta pure essavittima della saetta.

IL LASCITOMuore a San Francisco, a 46 anni, nel1892, Luigi Filippini, nativo di Cevio,“uno dei più doviziosi ticinesi della con-tea di Marin”. Lascia 25’000 franchi alsuo comune per la costituzione di un“fondo per i poveri”.

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L’INTERVISTA

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PIERO MARTINOLIUN... ‘SUPERCONDUTTORE’ ALL’USICosa collega Acquarossa, in Ticino, con Ames, nello stato americano dello Iowa?; o il Politecnico Federale di Zurigo con l’Uni-versità della Svizzera italiana (USI)?; e Neuchâtel a Cademario? La vita di un uomo, Piero Martinoli, fisico di formazione, Pre-sidente dell’Università della Svizzera italiana per elezione, ed essere umano per un… “episodio” accaduto - si dice - alcuni mi-liardi di anni fa. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrarlo presso il suo ufficio di Lugano, sul pianeta Terra, per farci raccon-tare il suo percorso umano, professionale e istituzionale.

testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

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L’INTERVISTA

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“Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua fi-losofia” William Shakespeare

IL GIOVANE PIERO

IL BAMBINO, IL RAGAZZO“Della mia fanciullezza ricordo tre momenti: i legami famiglia-ri, con mamma, papà, mio fratello e mia sorella ad Acquarossa,la libertà e la scuola elementare. Il papà era una persona molto rigorosa, la sua professione dichirurgo lo esigeva, ma era un uomo anche molto curioso, chesi dilettava a fare bricolage e a fabbricare trenini, e che nellostesso tempo aveva realizzato, con una piccola società, una cen-trale elettrica. Io lo seguivo e probabilmente nascono da qui lamia vocazione di fisico e la mia curiosità per il mondo circo-stante. La mamma invece era uno spirito più liberale, è stata lei a dis-suadere mio papà dal farmi studiare medicina - ha sempre spe-rato che seguissi le sue orme - e a fargli comprendere come iodovessi percorrere una strada diversa.

Se mi riguardo bambino e ragazzino, vedo poi emergere espe-rienze di grande libertà. Vivevamo in piccole bande nel paese,lontani dai pericoli coi quali sono forse confrontati i ragazzini dioggi, certo, ne abbiamo corso qualcuno, ne abbiamo anche fat-te alcune di grosse, andavamo al fiume o nei torrenti, si pesca-vano i pesci con le mani, si viveva però in una condizione di li-bertà straordinaria.Un altro ricordo vivissimo riguarda la scuola elementare, checomprendeva una trentina di allievi per cinque classi guidate dauna sola maestra, una giovane insegnante appena uscita dallascuola magistrale, la signora Ausilia Toschini, che vive ancora adAcquarossa. Forse perché ero un ragazzino piuttosto vispo, sta difatto che in seconda elementare avevo già imparato il programmadi quarta e così lei mi dava letture supplementari o argomentinuove da studiare. Già alle elementari ho imparato moltissimo”.

PRIMI ALLONTANAMENTI DA CASA, LA VITA DAVANTI… “Concluse le elementari le cose sono un po’ cambiate. Il ginna-sio si trovava a Biasca e così trascorrevo l’intera giornata fuorida casa. Terminati i corsi rimanevo in un’aula a studiare e a farei compiti per poi prendere il trenino e tornare a casa in serata. In

Capacità di calcolo,studio e immaginazio-ne. Tre luoghi dellamente che per svilup-parsi richiedono ade-guati spazi fisici, comei posti lettura della Bi-blioteca dell'Univer-sità della Svizzera ita-liana a Lugano.

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quel momento il legame con la famiglia si è un po’ attenuato. Successivamente mi sono trasferito al Liceo di Lugano. Ricordodi essere stato l’unico studente proveniente dalle Valli Superioria frequentare il liceo scientifico. Vivevo alla Casa dello Studen-te, composta da liceali, ginnasiali e studenti delle scuole profes-sionali, cui vennero ad aggiungersi i primi rifugiati provenientidall’Ungheria, come conseguenza della Rivoluzione d’Ottobredel ’56. Vivere in questo ambiente è stata un’esperienza moltoarricchente. Oltre a studiare, potevamo concederci anche bellepasseggiate, come salire sul vicino Monte Baro, o fare le primearrampicate sulle rocce dei Denti della Vecchia, oppure giocareun po’ a calcio.La figura che a quel tempo mi ha marcato maggiormente è stataquella del professore di matematica Ambrogio Longhi, una per-sonalità straordinaria, si presentava alle lezioni senza appunti enoi vedevamo la materia uscire direttamente dalla sua testa ematerializzarsi sulla lavagna. Grazie a lui ho appreso i fonda-menti della matematica, e ha avuto un’influenza determinantesulla mia scelta di intraprendere studi superiori di caratterescientifico”.

AL POLITECNICO FEDERALE DI ZURIGO“Terminata la scuola reclute, con tre settimane di ritardo rispettoall’inizio dei corsi, nel 1960 ho iniziato gli studi in fisica presso ilPolitecnico federale di Zurigo. Studi che ho compiuto veloce-mente, in otto semestri col lavoro di diploma. Qui mi riallaccio aquanto detto in precedenza, ricordo che il giorno della consegnadei diplomi mio papà era venuto a Zurigo, abbiamo pranzato in-sieme e al momento del saluto alla stazione mi aveva detto: “Seigiovane, hai fatto in fretta, ora non puoi studiare medicina?”.

LA FISICA PRENDE UNA SVOLTA,ANCHE LA VITA FAMIGLIARE “Fiero dei miei risultati, sempre a Zurigo ho svolto il lavoro didottorato e… creato una famiglia, sposando una mia convallera-na, Carla Saglini, che avevo conosciuto al Ginnasio di Biasca.

I miei studi hanno preso una svolta decisiva quando nel corso diuna visita del Prof. Pierre-Gilles de Gennes (poi divenuto PremioNobel nel 1991), ricordo di avere ascoltato la sua conversazionecol mio capo e che entrambi raccontavano di determinate ‘cose’che mi fecero capire che avrei dovuto orientarmi in un’altra dire-zione. Ho così concluso il lavoro di dottorato su un tema di gran-de attualità che però era diverso da quello che avevo iniziato.In quel periodo la mia famiglia è cresciuta, ho avuto due figli,Paolo, architetto che oggi vive in Romandia, è sposato e ha unabambina di 12 anni, e Andrea, che purtroppo abbiamo perso nel1998 in un incidente aereo. Era pilota militare, un ragazzo d’oro,che aveva quale sogno quello di combinare gli studi in fisica conl’aeronautica, per poi partire presso l’Agenzia spaziale europea”.

IL PROFESSORE DI FISICA MARTINOLI

UN TICINESE IN AMERICA“Terminato il dottorato, sono stato per un paio d’anni capo assi-stente al Politecnico di Zurigo, per poi partire per un anno negliStati Uniti. Eravamo in un Campus situato a 300 miglia ad ove-st di Chicago, nella cittadina di Ames, nello stato dello Iowa. Untipico campus americano in una cittadina di 30’000 abitanti, chediventavano 60’000 quando iniziava l’anno accademico. L’esperienza è stata molto interessante: invitato come professo-re associato, ho avuto la possibilità di vivere dall’interno la ri-cerca e i meccanismi formativi degli Stati Uniti. Gli americani danno moltissima libertà, ma alla fine chiedono lafattura, vogliono vedere cosa hai realizzato durante l’anno. Ilmio è stato un anno abbastanza prolifico, suggellato dalla scrit-tura di un lavoro nel campo dei superconduttori che mi ha poiconsentito di diventare libero docente al mio rientro al Politec-nico di Zurigo e di assumere la cattedra di fisica sperimentaleall’Università di Neuchâtel. Durante questo soggiorno abbiamo avuto l’occasione di vivereeventi culturali di spicco, come il privilegio di ascoltare il vio-loncellista Rostropovich, o conoscere grandi artisti come il di-rettore d’orchestra Giulini e, fatto abbastanza singolare dato chemi trovavo negli Stati Uniti, il clown Dimitri. Ricordo che dopoil suo spettacolo, in occasione di una serata che raccoglieva unpo’ tutti gli svizzeri presenti nel campus, era stato eccezionaleparlare con lui in dialetto mangiando minestrone”.

IL MONDO VISTO DA UN FISICO“In fin dei conti, un fisico è una persona come le altre, confron-tato con le situazioni quotidiane e le esperienze che queste com-portano. C’è però un aspetto che contraddistingue sicuramente un fisico,ed è la sua tendenza a voler capire i fenomeni. Perché, ad esem-pio, oggi vediamo un bellissimo cielo azzurro che questa sera,al tramonto, assumerà un caratteristico colore rosso? La qualitàessenziale di un fisico è questa, il voler capire come funzionanole cose, e questa curiosità lo porta a interessarsi anche di feno-meni che appartengono a campi diversi dal suo.Il fisico, per formazione, per il fatto di dover lavorare con la logica,

DATI BIOGRAFICI

Nome: PieroCognome: MartinoliData di nascita: 2 gennaio 1941Stato civile: “sposato con la signora Carla, ho avuto due figli,Paolo e Andrea, purtroppo deceduto nel 1998 in un incidenteche ha coinvolto l’aereo militare sul quale si trovava”.Domicilio: CademarioProfessione: fisicoHobby: “l’alta montagna, sono sempre stato un uomo di monta-gna piuttosto che di mare; la lettura, soprattutto libri di storiacontemporanea, storia delle scienze e politica; giocare a tennis,ogni tanto”.Sogno nel… cassetto: “per ora quello di portare questa univer-sità ancora più in alto; una volta concluso il mio compito qui al-l’USI, potere avere un po’ di tempo per dedicarmi, con mia mo-glie, a visitare questo pianeta, in definitiva la vita è corta, biso-gna cercare di sfruttarla; vedere la crescita di mia nipote, qualipassi farà nel mondo…”.

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L’INTERVISTA

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è portato a poter capire anche cose che forse per altri sono meno ac-cessibili. Bisogna comunque rimanere molto modesti, la natura èmisteriosa, occorre saper sempre mantenere la giusta misura”.

LA SCOPERTA PIÙ IMPORTANTE DELLA FISICA“Probabilmente, il momento in cui la fisica ha fatto un grandis-simo salto di qualità è stato nei primi 25-30 anni del 1900. In questi anni è nata la teoria della relatività di Einstein, cheperò non ha un impatto molto grande sulla nostra vita quotidia-na, perché noi ci muoviamo a velocità basse e i fenomeni de-scritti dalla teoria intervengono vicino alla velocità della luce. L’altra grande scoperta è stata la meccanica quantistica, con lavisione di nuove leggi che reggono l’infinitamente piccolo, ilmondo degli atomi, delle molecole e dei nuclei atomici. Se nonavessimo la meccanica quantistica, non potremmo capire comefunziona il comportamento della materia a questi livelli. Io sono un fisico sperimentale, ma ho sempre voluto capire an-che l’aspetto teorico. La superconduttività, il mio campo di studi, è un fenomeno ve-ramente straordinario, che si può capire solo grazie alla mecca-nica quantistica.

Senza entrare nel dettaglio, questo fenomeno coinvolge soprat-tutto gli elettroni presenti all’interno della materia, e lo fa in ma-niera molto strana, perché gli elettroni si respingono e non han-no tanta voglia di stare assieme. La superconduttività nasce ap-punto dal fatto che gli elettroni formano delle coppie, e le for-mano perché non sono sol i nel la mater ia , ma sonoaccompagnati anche da altri attori come gli ioni positivi che nefavoriscono l’accoppiamento. Grazie all’accoppiamento deglielettroni si instaura il fenomeno dei superconduttori”.

IL PRESIDENTE DELL’USI

TREDICI MESI DOPO, UN PRIMO BILANCIO“L’arrivo, il 1. settembre dello scorso anno, alla presidenza del-l’Università della Svizzera italiana sigilla il mio percorso profes-sionale, orientatosi verso l’attività accademica quando a suo tem-po avevo scelto di non entrare nei laboratori di ricerca dell’IBM. Sono contento della decisione presa allora, perché mi ha per-messo di combinare due aspetti per me importanti quali la ricer-ca e la formazione, la trasmissione della conoscenza.

Da assistente a... Presidente, ma anche...da un laboratorio situato in un'anticavilla del centro di Zurigo al nuovo mo-derno edificio che ospita la Facoltà diScienze Informatiche.

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siano i temi strategici per lo sviluppo del paese e ne fissa deiprogrammi. L’Università della Svizzera italiana si sta inserendo anche inquesti programmi di respiro nazionale. Le facoltà di Scienzeinformatiche, Scienze economiche e di architettura, in collabo-razione con i massimi atenei svizzeri, sono coinvolte in proget-ti legati rispettivamente all’ingegneria e alle tecnologie del-l’informazione per la salute, la sicurezza e l’ambiente, all’am-ministrazione pubblica e all’urbanistica.Questa vitalità progettuale mi rende quindi molto fiducioso aproposito dello sviluppo dell’USI”.

L’IMPORTANZA PER IL TICINO DELLA PRESENZA DELL’USI“Fino a dieci anni fa il Ticino ha vissuto senza università, e nonsi può dire che fosse culturalmente arretrato, ci mancherebbe,ma forse il tutto era vissuto in modo un po’ provinciale.Penso quindi che l’università sia stata e sia una carta straordina-ria che contribuisce ad aprire ulteriormente gli orizzonti cultu-rali del cantone. La gente acquisterà sempre maggiore consape-volezza del fatto di poter disporre di uno strumento importanteper la propria identità. Credo inoltre che l’Università svolga un ruolo importante dicollegamento tra la Lombardia e il Nord delle Alpi. Per fare so-lo un esempio, quando mi reco nella Svizzera tedesca per discu-tere con i miei colleghi, percepisco che il Ticino non è più con-siderato come un parente povero. Oltre all’USI, però, indicherei l’importante presenza della SU-PSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana),con la quale, unicum in Svizzera, è possibile svolgere un masterUSI-SUPSI in informatica applicata, e dell’Istituto di Ricerca inBiomedicina (IRB), diretto da Antonio Lanzavecchia, e dell’Isti-

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L’INTERVISTA IN… SINTESI

Piero Martinoli è presidente dell´Università della Svizzera italiana dalsettembre del 2006: ha studiato al Politecnico Federale di Zurigo doveha ottenuto il diploma in fisica, quindi il dottorato con una tesi teori-co-sperimentale sui fenomeni di contatto tra un superconduttore e unmetallo normale. Negli Stati Uniti, ha lavorato presso uno dei centri diricerca più prestigiosi per lo studio della fisica della materia, gli AmesLaboratories della Iowa State University, in qualità di “visiting associa-te professor”. Le ricerche svolte oltreoceano gli hanno permesso di ot-tenere, al suo ritorno, la libera docenza al Politecnico federale di Zuri-go e quindi la cattedra di fisica sperimentale all’Università di Neuchâ-tel. In questo ateneo, grazie a finanziamenti del Fondo Nazionale, del-l’Unione Europea, della Fondazione Europea per la Scienza e di unPolo di Ricerca Nazionale, ha svolto un’intensa attività di ricerca sulletrasformazioni ordine-disordine nei superconduttori bidimensionali.Questi lavori hanno generato oltre 120 pubblicazioni apparse in rivi-ste internazionali fra le più prestigiose. Durante due congedi sabbati-ci, Piero Martinoli è stato “visiting scientist” al Laboratorio di ricercaIBM di Zurigo e professore invitato all’Università di Ginevra. È statopresidente della Divisione II del Fondo Nazionale e, tra gli altri nume-rosi incarichi, membro del Consiglio dell’USI dal giugno del 2003.

(Fonte: www.unisi.ch)

Certo, qui è molto diverso, perché di fisica non ce n’è, e i mieicompiti sono molto diversi. Mi ha fatto piacere ritrovare il mondo della gioventù. I primigiorni dopo il mio arrivo mi sono mosso un po’ all’interno delcampus, mi sono intrattenuto con gli studenti e ne ho ricavatoimmediatamente una buona energia. A un anno di distanza possoproprio dire di trovarmi molto bene, sotto tutti i punti di vista”.

SULLA FUNZIONE DI PRESIDENTE“È molto particolare, nel senso che in un’unica persona sonoracchiusi sia il lato strategico sia il lato operativo. Nella vitauniversitaria di tutti i giorni ho il ruolo di rettore. Sono però an-che Presidente del Consiglio dell’Università, che è l’organostrategico, al cui interno si prendono le decisioni importanti. Non bisogna tuttavia pensare che con questa doppia funzione sidisponga di un potere smisurato, perché nel Consiglio dell’Uni-versità siedono i decani delle facoltà, i rettori di altre università,il Consigliere di stato direttore del DECS e quindi c’è un con-trollo dell’azione del presidente”.

L’ADOLESCENTE USI“L’Università della Svizzera italiana è una bellissima creaturache sta entrando nello stadio dell’adolescenza. Nei primi diecianni ha avuto una grande crescita, il Professor Baggiolini hasvolto un lavoro enorme. Oggi abbiamo quattro facoltà – l’Ac-cademia di architettura e le facoltà di Scienze economiche,Scienze della comunicazione e Scienze informatiche – e questoè un dato di fatto molto positivo. L’adolescenza però comporta problemi di crescita, ai quali biso-gna stare molto attenti. Per questo il mio messaggio è chiaro: punto molto sulla ricerca,perché l’università ha allestito ottimi curricoli per la formazio-ne, dal 2000 ha realizzato anche progetti nel campo della ricer-ca, ma dobbiamo fare di più, da bravi dobbiamo cercare di di-ventare molto bravi”.

DUE LIVELLI DI RICERCA“Un’università comprende due livelli di ricerca, uno interno al-le singole facoltà, che cerca visibilità a livello internazionale, èimperniato sulla figura del ricercatore e si concentra su aree te-matiche come la finanza, l’informatica, il management, l’eco-nomia e la comunicazione sanitaria, la microeconomia, le nuo-ve tecnologie nella formazione, il plurilinguismo, l’economiadei media. Mi ha fatto molto piacere vedere come la neocreata Facoltà diScienze informatiche stia crescendo bene dal punto di vista del-la ricerca, e che si sia vista accettare numerosi progetti presen-tati al Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e al-l’Unione europea. Per me è pure motivo di grande soddisfazio-ne costatare che la Facoltà di Scienze della comunicazione harecentemente ottenuto, nell’ambito del competitivo programmaPro*Doc del Fondo Nazionale, il finanziamento di due scuoledottorali nelle quali avrà il ruolo di “leading house”. C’è però un altro tipo di ricerca, quello commissionato dall’En-te pubblico che, consultati gli organi scientifici, decide quali

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L’INTERVISTA

tuto oncologico della Svizzera italiana (IOSI), diretto da FrancoCavalli, ambedue di fama internazionale. Inoltre, possiano purecontare sulla presenza di due importanti “antenne” della Scuolapolitecnica federale di Zurigo: il gruppo di scienze computazio-nali diretto da Michele Parrinello, leader mondiale in questa di-sciplina e professore aggregato alla Facoltà di Scienze informa-tiche, e del Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS).Bene, mi sono chiesto se non si potesse sfruttare la sinergia diqueste competenze. Abbiamo così allestito un progetto attorno altema “Computational Life Sciences”, (“Scienze della vita com-putazionali”), la cui idea è quella di riunire, attorno al CSCS, leforze e le competenze degli istituti di Bellinzona, della Facoltà diScienze informatiche dell’USI, della SUPSI e del gruppo Parri-nello per studiare, attraverso simulazioni fatte con il supercom-puter, fenomeni biologici di grande interesse scientifico. I lavoridi ricerca stanno per partire. Ritengo che questo sia un progettostrategico di grande avvenire, ed è la dimostrazione che con… te-ste, risorse umane e computer si possono fare grandi cose”.

QUALE GIOVANE ESCE DALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERAITALIANA?“Questa domanda dovrei rivolgerla anche a me stesso… dicia-mo che esce con in mano strumenti nuovi per poter affrontare lavita professionale. Studi recenti hanno dimostrato che l’impattodei nostri studenti col mondo del lavoro è buono, vi arrivanoben equipaggiati. Il mio invito è quello di rendersi conto che ènegli anni dell’università che ci si forma, che sì la vita è bella,ma che bisogna impegnarsi e imparare a gestire le proprie risor-se intellettuali. L’università è un’occasione straordinaria per po-terlo fare. Spero in ogni caso che dall’USI escano anche ragaz-zi e ragazze che sappiano come diventare uomini e donne peraffrontare i problemi della vita”.

L’UOMO CHE VERRÀ…

DAL PICCOLO TICINO AL VASTO MONDO E RITORNO. QUA-LE TICINO HA RITROVATO?“Se in Valle, da ragazzino, avevo conosciuto situazioni di indi-

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genza e di vera povertà, che forse non ci sono più, da un punto divista sociale posso dire di aver trovato un Ticino meno povero.Del Ticino mi rallegra la sua voglia di proporsi come un canto-ne dinamico, che sta cercando di uscire dal cliché un po’ limi-tante che lo dipinge quale una Sonnenstube. Come abbiamo visto, ci sono campi in cui il valore è altissimo,ci sono oppurtunità che il Ticino deve sapere sfruttare. Credo che sia però estremamente importante che il Ticino impa-ri ad abbandonare i campanilismi, che qui sono… terribili. Cer-chiamo di lasciarli da parte e di tirare il carro tutti insieme. Èimportantissimo. Le premesse per poterlo fare ci sono”.

PER… FINIRE… UN PENSIERO SULL’AVVENTURA DELLA VI-TA…“Bisogna rendersi conto che la vita sulla terra è un episodio nel-la storia dell’universo. Non c’era, ed è nata negli oceani, coi pri-mi esseri monocellulari. Quale sarà il nostro destino? Siamo destinati a sparire, perché lavita è un fenomeno di organizzazione, che va contro le leggidell’evoluzione dell’universo.Globalmente l’universo tende al disordine, vittima dell’implaca-bile legge dell’entropia che dice che un sistema isolato lasciatoa se stesso non può che evolvere verso uno stato di massimo di-sordine, situazione che corrisponde allo stato di equilibrio. Ora, la vita è un complesso fenomeno di eccezionale organizza-zione e, di conseguenza, lontano dallo stato di equilibrio. Permantenerci in questa condizione di “disequilibrio stabile”, dob-biamo quindi consumare energia, e consumando energia produ-ciamo disordine nell’ambiente nel quale viviamo. Per questo motivo la vita finirà per spegnersi, perché noi, ancheper l’enorme crescita della popolazione mondiale, a poco a po-co finiremo per devastare l’ambiente, sopprimendo gradata-mente, ma inesorabilmente, le condizioni necessarie al manteni-mento del fenomeno “vita”. E poi, indipendentemente da questeconsiderazioni, anche il sole è destinato a spegnersi…L’unica cosa che si può fare è cercare di proteggere il nostroambiente, di averne estrema cura, in modo tale da prolungare ilprocesso vitale. Bisogna tuttavia essere ottimisti e pensare allegenerazioni future”. �

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Per l’uomo di casa.

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Bar/ristorante kai zen, Losannasenza fumo da maggio 2007

«Kai zen è un’espressione giapponese che significa ‹cambiamento in meglio›. Un ristorantecon un nome così dev’essere per forza senzafumo, no?» (Maria Opuni, comproprietaria)Partecipare ripaga: www.bravo.ch

Senza fumo, per vivere meglio.

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BUON APPETITO

Di questi tempi le prugne ci invitano a tentare degli esperimenti culi-

nari. Si prestano per realizzare dessert, torte e composte; inoltre sono

indicate anche per accompagnare le carni, i pesci, i piatti esotici e - per-

ché no? - addirittura le insalate.

ricette e fotografie Cuisine Mondiale, Beatrice Aepli

PESCI AL COCCO CON CHUTNEY ALLE PRUGNE

Preparazione:Dimezzare le prugne, snocciolarle etagliarle a pezzettini. Tritare fine-mente la cipolla e l’aglio. Pelare lozenzero e tritarlo finemente. Di-mezzare per il lungo i peperoncini,asportarne i semi e tagliarli adanelli.Versare tutti gli ingredienti per ilchutney in una casseruola, portarea ebollizione e cuocere per circa 30minuti rimestando di tanto in tantofinché il composto assume la consi-stenza di una marmellata.Tagliare i filetti di pesce a strisce.Sbattere l’uovo, salarlo e peparlo.Aparte, mescolare il cocco grattugia-to e il sesamo. Passare le strisce dipesce dapprima nell’uovo, poi nellamiscela di cocco e sesamo, e quindifriggerle da entrambi i lati nell’oliocaldissimo. Servire con il chutneyalle prugne.

Resa: 4 porzioniDifficoltà: 3Osservazioni: si consiglia di uti-lizzare un pesce a carne soda, chenon si disfi facilmente.

Chutney:• 500 g prugne • 1 cipolla • 2 spicchi d’aglio • 1 pezzetto di zenzero fresco

(circa 2 cm) • 2 peperoncini rossi • 1 arancia, scorza grattugiata • 1,25 dl aceto balsamico • 75 g zucchero • 1/2 cucchiaino di

“five spices” (una miscela dispezie cinesi)

• sale

Pesci:• 600 g filetti di pesce,

p. es. San Pietro • 1 uovo• sale, pepe • 5 cucchiai di noce di cocco

grattugiata • 8 cucchiai di semi di sesamo • olio per friggere

PRUGNEPICCANTIPRUGNEPICCANTI

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Dai prelibati BRETZELI ai raffinati dolcetti al Marc de Champagne fino

ad arrivare agli squisiti kipferl alla vaniglia: le 18 varietà di biscotti Créa d’Or

sono una vera delizia per il palato.

Créa d’Or. Lusso da mordere.

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INSALATA DI RADICCHIO ALLE PRUGNECON COSTOLETTA AFFUMICATA

Resa: 4 porzioniDifficoltà: 1Osservazioni: una deliziosa in-salata autunnale, indicata anchecome antipasto.

Insalata:• 150 g costoletta affumicata• 1 cucchiaino olio • 200 g radicchio• 500 g prugne • 100 g gruyère maturo • 100 g noci

Salsa:• 1/2 arancia, scorza grattu-

giata e succo• 1/2 limone, scorza grattu-

giata e succo• 4 cucchiai di olio di noci• sale, pepe • alcune gocce di salsa Wor-

chestershire

STUFATO DI FUNGHI E PRUGNE CON FILETTI DI CONIGLIO

Preparazione:Dimezzare le prugne, asportarne itorsoli e tagliarle a quarti. Cara-mellare lo zucchero in una casse-ruola, levare quest’ultima dal fuo-co, bagnare il caramello con l’acetoe il sidro di mele, aromatizzare concannella e garofano. Rimettere lacasseruola sul fuoco, unire le pru-gne e cuocerle a fuoco dolce per al-cuni minuti, quindi levarle con laschiumarola.Addensare la salsa a calore vivofinché ne rimangono solo 2 cuc-chiai. Aggiungere a poco a poco ilburro a pezzetti, salare e pepare.Rimettervi le prugne.Mondare i funghi, soffriggerli bre-vemente in poco burro e unirli alleprugne. Salare e pepare i filetti diconiglio e rosolarli nel burro daogni lato per 5 minuti.Tagliare finemente l’erba cipollina.Ripartire lo stufato di funghi e pru-gne nei piatti. Affettare i filetti diconiglio e adagiarli sopra. Cospar-gere di erba cipollina.

Resa: 4 porzioniDifficoltà: 3Osservazioni: pensate che sod-disfazione preparare questa ricet-ta con i funghi da voi trovati!

• 500 g prugne • 3 cucchiai di zucchero • 4 cucchiai di aceto di mele • 2 dl sidro di mele • 1/2 cucchiaino di cannella • 1 pizzico di chiodi di

garafano in polvere • 50 g burro freddo,

a pezzettini • sale, pepe • 150 g gallinacci • 1-2 cucchiai di burro • 4 filetti di coniglio • 1 mazzetto di erba cipollina

Preparazione:Tagliare la costoletta a quadratini efriggerli nell’olio caldissimo da en-trambi i lati.Mondare il radicchio e spezzettarlosommariamente con le mani.Dimezzare le prugne, asportarne itorsoli e tagliarle a spicchi. Tagliareil gruyère a striscioline. Disporretutti gli ingredienti dell’insalata neipiatti.Mescolare gli ingredienti della sal-sa e irrorare con essa l’insalata.

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BUON APPETITO

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ABBIAMO MANGIATO A…

R isalendo la Leventina, a due passi da Ambrì, il DazioGrande è punto di partenza ottimale per escursioni allascoperta delle meraviglie naturalistiche che lo circondano

e permette, in pochi minuti, di trovarsi immersi nella naturaricca di fauna e flora alpina. L’autunno è il momento opportu-no per fare queste scoperte, magari seguendo il suggestivo per-corso che, attraverso un comodo sentiero, si snoda fino al DazioVecchio e alla Gola del Piottino. Punto d’incontro sulla “via delle genti”, oltre alla locanda congiardino, lo stabile cinquecentesco abilmente restaurato, ospitacinque camere doppie moderne ed accoglienti, una galleriadove si svolgono interessanti mostre ma anche il bel museo,attualmente dedicato al 125° della galleria del San Gottardo(con anche un magnifico plastico della ferrovia). Vi troneggia

l’antico forno di pietra riscoperto durante i recenti lavori direstauro e rimesso in attività.L’apertura, nel 13° secolo, della Schöllenen fece del passo delSan Gottardo l’asse principale del transito Nord-Sud attraversole Alpi centrali. Lungo il percorso nacquero infrastrutture ine-renti al transito delle persone e delle merci: dazi, soste, deposi-ti, stalle, locande, ospizi, chiesette e cappelle. Le locande, natu-ralmente, servivano cibi del proprio Paese. Come ci raccontavaMaria Pia Amadò in Conconi, il Dazio Grande era la doganaurana più importante. Qui era incassato un terzo di tutte le tasse,pedaggi e imposte dell’intero cantone. La locanda è oggi gestita da Pier Angelo Campitiello che, conl’aiuto dello chef Diego Pernici, propone una cucina di tipofamiliare con, quotidianamente, ricette interessanti come il

RODI FIESSO:RISTORANTE DAZIO GRANDEtesto Luigi Bosia - foto Rémy Steinegger

26 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

Diego Pernici (chef de cuisine) e Pier Angelo Campitiello (gerente).

Page 27: Illustrazione Ticinese

… che continuino le serate etniche della Swissminiatur, che restaaperta fino al 18 novembre. Voglio qui ricordare quelle di cucinaindiana (erano presenti artisti di Bollywood), araba, cinese (allapresenza dell’ambasciatore a Berna).

… che il Lavaux, con i suoi vigneti, sia stato accolto quale patri-monio mondiale UNESCO come lo sono già i vigneti del SanGiorgio i cui viticoltori si sono riuniti in associazione.

… che Xavier Darcos, sindaco di Périgueux (che mi accolse, annior sono, al Salone del libro gastronomico), sia stato nominatoministro dell’attuale governo Fillon.

… che, grazie alla nuova scala di monta e al corridoio ecologico,le anguille possano nuovamente risalire la Tresa.

… che le pagine visualizzate sul sito Ticinonline (e tra questeanche la mia) siano ammontate a ben 4’727’559.

… che un allievo su tre, del settore alberghiero e della ristorazio-ne, lasci il ramo a conclusione della formazione professionale.

… che i ristoranti che chiudono siano sempre di più. L’Aris Bar diParadiso tornerà forse ad essere riaperto tra qualche anno. Lostorico Ticino di Bissone sarà ristrutturato quest’inverno mentreGiordano Bertolina (o meglio, sua moglie) si è installato aChiasso all’Emporio Arcadia. Riaprirà invece presto il ParcoSaroli nello stabile della Gottardo di Lugano.

… che i formaggini di capra siano venduti a Fr. 3.30 per 100 g.Quanto li pagheremo al ristorante?

… che, grazie ad una ricetta medica, in Russia, gli alcolizzati sicurino con la Vodka.

MI PIACE...

misto di formaggi con patate in camicia, lasagna alle verduregratinate, pennette alle melanzane, entrecôte Dimitri con burroalle erbe, petto di pollo alle erbe dell’orto, costolette d’agnelloalla mentuccia, bollito misto. Il pesce, come il filetto di corego-ne in carpione tiepido e il salmerino gratinato con pomodorinisecchi, è allevato a Rodi nell’acqua del Tremorgio. Per dessert: budino ai frutti di bosco, mousse al lime con salsaalla menta e zenzero, bavarese alla banana con salsa al ciocco-lato e una gustosa “Rote Grütze”.

Presto inizia la stagione della selvaggina con menu particolari epiatti come terrina di pernice, misto di salumi, petto di fagianoSouvaroff e poi capriolo, cervo e piatti autunnali: funghi, zuccae castagne. �

NON MI PIACE...

Dazio Grande, Rodi Fiessouscita autostradale di Quinto - tel. 091 874 60 60/66e-mail [email protected] - www.daziogrande.ch.

Page 28: Illustrazione Ticinese

28 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

è tempo di ...

L’autunno a tavola

L’estate è finita, ma niente malinconia.L’autunno è una stagione affascinante, con isuoi caldi colori, le sue giornate fresche maancora piacevoli e soprattutto con i suoi prezio-si frutti. Castagne, funghi e selvaggina. È ilmomento delle passeggiate nei boschi, dei car-tocci caldi di caldarroste, del vino caldo e spe-ziato e dei funghi freschi.Se però la cucina non è il vostro forte, o sem-plicemente non avete voglia di cimentarvi inlunghe preparazioni, perché non concedervi ilpiacere di ritrovarvi, magari in buona compa-gnia, in un locale dove degustare la selvagginacucinata a regola d’arte.L’atmosfera calda e accogliente, magari uncamino scoppiettante, un buon vino e una pie-tanza particolare, possono scaldare una seratauggiosa e rendere speciale una cena tra amici.E se estate significa grigliate all’aperto e birra,l’autunno ci regala un’atmosfera più ricercata.Perché non approfittarne…

SelvagginaSelvaggina

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di P. Olgiati

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LA SELVAGGINAIl fagiano, il camoscio, il cervo,

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Page 29: Illustrazione Ticinese

Come tutti sappiamo, i funghi possono essere tanto una deliziaquanto un potente veleno, a volte fatale. Non conoscere i funghinon significa però forzatamente dover rinunciare al piacere diuna fruttuosa passeggiata nei boschi, ma prima di consumarli èassolutamente indispensabile essere certi che siano commesti-bili. In caso di dubbi, è possibile rivolgersi a un esperto. LaVapko, l’Associazione svizzera degli organi ufficiali di control-lo dei funghi, riunisce e forma dei controllori ufficiali, dislocatisu tutto il territorio nazionale, in grado di controllare i funghiraccolti dai meno esperti. Abbiamo pensato di pubblicarne la li-sta completa, che vi consigliamo di tenere sempre sotto mano, ese non siete assolutamente certi di ciò che avete raccolto, rivol-getevi al controllore della vostra zona!Ma prima di consumare i funghi è bene seguire alcune semplicima importanti regole. • Non si va nei boschi mal equipaggiati! Indossate vestiti ade-

guati e comodi e soprattutto calzature adatte. Calzare sanda-letti con suola in cuoio può far scivolare facilmente e ci si puòferire, anche gravemente.

• Non ci si addentra in boschi sconosciuti. Quando si guardasempre a terra è facile perdere il senso dell’orientamento enon essere più in grado di trovare la via di casa.

• I funghi vanno raccolti in larghi cestini di vimini o in sacchet-ti di tela. I sacchi di plastica facilitano la rapida decomposi-

zione dei funghi che possonoprovocare gravi intossica-zioni.

• Ci sono diverse speciedi funghi protetti. Èdannoso, oltre che vie-tato, distruggere i fun-ghi che non si desideraraccogliere.

• I funghi non vannoconsumati crudi ,neanche se comme-stibili. Molte speciecommestibili infatti,crude sono invecetossiche.

• Esistono leggi che regolanoorari e periodi di raccolta chevanno rispettate. In Ticino si possono raccogliere al massimo3 kg di funghi, dalle 7:00 alle 20:00 tutti giorni, ma è vietatofarlo dal 7 al 13 settembre.

Per saperne di più, visitare il sito www.vapko.ch e non esitare acontattare un controllore in caso di dubbi!

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 29

OCCHIO A...

Andar per funghi è per molti una passione,

trovarli è a volte una questione di fortuna, ma

conoscerli è un’arte, oltre che una questione di

vita o di morte, nel vero senso della parola.

testo Antonella Broggi

SICURO ANDAR PER FUNGHI

BELLINZONESE

• Dolores Maggiori - M.te Carasso, 091 825 63 35• Sacha Melera - Giubiasco, 079 251 47 01

LOCARNESE

• Cesarino Baccalà - Brissago, 091 793 18 59• Fausto Beretta - Brissago, 091 793 24 13• Silvia Bui - Locarno, 091 751 29 07• Marco Cattori - Locarno, 091 751 33 44• Remo Giambonini

Gordola, 091 745 11 77 / 091 751 24 37• Giorgio Manni - Muralto, 091 743 44 06• Angelo Morinini - Locarno, 079 681 13 31• Leandro Paganetti - Minusio, 091 743 03 66

LUGANESE

• Gabriella Baroni - Breganzona, 091 967 44 36• Mauro Bordoni

Pregassona, 091 970 22 78 / 091 814 61 73• Marco Candeago - Cureglia, 091 968 20 14• Franco Confalonieri - Savosa, 091 940 61 64

• Bruno Crivelli - Mezzovico, 091 946 10 20• Bernardo Gilardoni - Pazzallo, 091 649 67 38• Morenos Macchi - Lugano, 091 814 61 11• Marco Martucci - Torricella, 091 945 36 84• Marco Nimis - Lugano Brè, 091 971 56 54• Alberto Pagani - Bioggio, 091 605 35 55• Silvano Parini - Vaglio, 091 943 46 46• Adriano Sassi

Cureglia, 091 966 96 34 / 091 966 44 76• Lorenza Rusca - Rivera, 091 946 19 77• Francesco Rusca

Breganzona, 091 967 25 78 / 091 803 52 41

MALCANTONE

• Neria RömerSessa, 091 606 28 21 / 091 608 14 32

MENDRISIOTTO

• Jean-Pierre BeatiBalerna, 091 683 43 52 / 091 803 51 11

• Francesco Panzini - Salorino, 091 646 20 55• Alfredo Riva - Balerna, 091 683 36 63

• Walter WeberMorbio, 091 683 74 83 / 079 620 53 61

MESOLCINA

• Gianni Ferrari - San Vittore, 091 827 29 34

RIVIERA

• Loris Sonzogni - Lodrino, 079 337 44 51

VAL COLLA

• Mario Faccoli - Davesco, 091 943 24 74• Siro Lepori

Soragno, 091 940 64 39 / 091 814 61 33• Kerry Ravasi - Cimadera, 091 944 17 42

VAL MAGGIA

• Sandro RavasioAurigeno, 091 753 22 30 / 091 751 38 44

VALLE ONSERNONE

• Eli Mordasini - Spruga, 091 797 14 15

Page 30: Illustrazione Ticinese

30 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

SALUTE

Va innanzi tutto precisato che perdere 100 capelli al gior-no, soprattutto in autunno e in primavera, è un fenomenonormale. Ciò nondimeno, se ha riscontrato un dirada-

mento dei capelli, ha ragione ad informarsi sulle misure daadottare.

LA CAUSA ORMONALELa menopausa rappresenta innegabilmente un periodo a rischioper i capelli. Se gli estrogeni ne influenzano favorevolmente lacrescita, gli androgeni (ormoni maschili prodotti anch’essi dal

corpo femminile, benché in misura più modesta) esplicano l’ef-fetto contrario.Con la menopausa le ovaie smettono di funzionare, ma le ghian-dole surrenali continuano a produrre androgeni, che aggredisco-no i bulbi capillari provocando un rallentamento della crescita eriducendo la densità dei capelli. Questo terremoto ormonale puòanche portare alla comparsa o all’aumento di seborrea (iperse-crezione sebacea del cuoio capelluto) e/o di un’antiestetica pe-luria sul mento e sul labbro. Una terapia ormonale sostitutivaben mirata è per lo più sufficiente ad invertire la tendenza. Sem-pre che naturalmente lo scompenso ormonale sia la vera causadel problema.

ALTRE CAUSEVari fattori possono infatti provocare una perdita anomala deicapelli a tutte le età: trattamenti troppo aggressivi (decolorazio-ni, permanenti), malattie del cuoio capelluto, diete drastiche, lamalnutrizione, l’anemia, la carenza di zinco (piuttosto frequen-te e troppo spesso ignorata), lo stress (alimentato dalla pauradella calvizie!), gli scompensi tiroidei, l’assunzione di determi-nati farmaci ecc. È pertanto necessario un check-up completo.

TRATTAMENTI INTERNI ED ESTERNIUna volta escluse o affrontate queste cause, se il problema do-vesse persistere, scelga, con l’aiuto del suo farmacista, un rico-

LA MENOPAUSA E I CAPELLI“Sono in menopausa e perdo i capelli in modo allarmante. Secondo Lei, devo ac-cettare la terapia ormonale che mi propone il ginecologo, pur non essendo affattopropensa a farlo?”.

testo Rita Ducret-Costa, farmacista

Page 31: Illustrazione Ticinese

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stituente capillare per via interna. I capelli e le unghie non po-tranno che trarre giovamento da un ulteriore apporto di vitami-ne, oligoelementi, aminoacidi solforati, miglio, lievito di birra,olio di germe di grano ecc. Per un risultato ottimale è indispen-sabile un trattamento prolungato (da tre a sei mesi). Per quantomi riguarda, visto che nessuno di questi prodotti contiene abba-stanza biotina, consiglio di aggiungere 2,5 mg di tale sostanza(una compressa al giorno). La biotina (chiamata anche vitaminaH o B8) è venduta senza ricetta medica.Da qualche tempo la biotina è disponibile anche in forma di lozio-ne, in associazione con il ginkgo biloba, pianta che aumenta l’ir-rigazione del cuoio capelluto, e con la melatonina, una sostanzaormonale che rallenta l’invecchiamento capillare. Questa pro-prietà della melatonina è stata dimostrata da diversi studi. La me-latonina agisce neutralizzando i radicali liberi nocivi per i follico-li capillari ed aumentando il numero dei capelli in fase di crescita.Esiste anche una lozione che si rivolge al pubblico femminile, abase di antiradicali liberi delle foglie d’olivo, vitamine B e ci-steina, un aminoacido solforato.Se la caduta dei capelli presenta una forte componente ormona-le, le zone più sguarnite vanno trattate applicando regolarmen-te, due volte al giorno, una lozione a base di minoxydil, reperi-bile in farmacia. Si tratta dell’unico farmaco per via esterna diprovata efficacia nel trattamento dell’alopecia androgenetica (diorigine ormonale ed ereditaria). In caso di alopecia androgenetica dichiarata e di risposta insuf-ficiente al minoydil, non resta altra via che ricorrere alla terapiaormonale proposta dal suo medico. Un trattamento di alcuni an-ni è pressoché esente da rischi e di solito molto efficace. �

Con la menopausa le ghiandole surrenali continuano a secer-nere ormoni maschili, che rallentano la crescita dei capelli e inalcuni casi ne aumentano la caduta.

Page 32: Illustrazione Ticinese

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Page 33: Illustrazione Ticinese

Caduta dei capelli…Capelli deboli…Unghie fragili…

... possono essere provocati dalla carenza di biotina.

aiuta ad eliminare questo stato di carenza.

1 x al giorno Biotin> diminuisce la caduta dei capelli> migliora la qualità di capelli e unghie> aumenta lo spessore di capelli e unghie

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Lo sviluppo di capelli e unghie saniCellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice deicapelli , rispettivamente delle unghie si riproducono perscissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutaneisuperiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza.

Così agisce la biotinaLa biotina agisce sulla moltiplicazione delle cellule matrici dicapelli e unghie , favorisce la formazione di cheratina e nemigliora la struttura.

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Leggere il foglietto illustrativo.

PERDITA DI CAPELLI E UNGHIEFRAGILI: UN INCUBO!I capelli danno filo da torcere anche a Lei? Sono troppo sottili, troppogrossi, troppo lisci o troppo ricci? O si preoccupa perché i capelli si so-no diradati, hanno perso vitalità e ne perde parecchi di più? La tipolo-gia dei capelli (colore, dritti, ricci, ecc.) è determinata da fattori geneti-ci e pertanto predefinita. Ma una capigliatura normalmente folta che sidirada all’improvviso, perdendo volume e luminosità, può diventare unvero e proprio incubo. Un sollecito apporto di biotina – la vitamina peri capelli e per le unghie – può rappresentare in tal caso un valido aiuto.

Icapelli, come tutti i tipi di peli, hanno un’attività ciclica di piùanni divisa in tre fasi: crescita, riposo e caduta. La perdita di cir-ca 100 capelli al giorno è considerata normale. Se i capelli la-

sciati nel lavandino sono molti di più, si può supporre una perditaanomala di capelli. Gli uomini di solito non si allarmano troppo,mentre le donne reagiscono spesso con paura o perfino panico.Ciò non stupisce, se si pensa che una capigliatura folta e le unghieforti sono tipici attributi della femminilità e dell’appeal, e caratte-rizzano l’aspetto, rispettivamente l’impressione destata su terzi.

La caduta dei capelli e le unghie deboli possono avere moltecause. Disturbi della salute e crisi emotive, carenze nutriziona-li, diete e medicamenti, nonché stress e malattie febbrili sonotutti fattori che condizionano l’attività ciclica dei capelli. Malat-tie, un’alimentazione scorretta e l’età influiscono anche sullacrescita e sulla qualità delle unghie, con conseguenze quali un-ghie fragili e formazione di solchi.

BIOTINA: LA VITAMINA PER LA PELLE, I CAPELLI E LE UNGHIELa biotina rientra fra le vitamine idrosolubili e adempie a unaserie d’importanti funzioni nell’organismo umano:• favorisce lo sviluppo sano di pelle, capelli e unghie.• in concentrazioni elevate, la biotina stimola il metabolismo

delle cellule cheratiniche delle radici dei capelli e delle unghie. • la biotina migliora la qualità e la struttura dei capelli e rende

le unghie forti e sane.• una carenza di biotina induce perdita di capelli e unghie fragili.

La biotina è presente in molti alimenti, ma in quantità relativa-mente esigue. Pertanto, in una fase di aumentato fabbisogno, labiotina assimilata con l’alimentazione non è sempre sufficiente.In caso di disturbi di crescita dei capelli o di unghie fragili, chesi spezzano, un sollecito apporto di un preparato a base di bioti-na ad alto dosaggio, come Biotin-Biomed forte, può contribuirea stimolare la crescita dei capelli e delle unghie. Considerata lalenta crescita dei capelli, il trattamento dovrebbe essere protrat-to per almeno tre mesi, meglio se per sei mesi. I capelli e le un-ghie risulteranno così nutriti in misura ottimale. �PU

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Page 34: Illustrazione Ticinese

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Page 36: Illustrazione Ticinese

“ROSSI, VERDI EARANCIONI”COSA SONO I RIFIUTI?Lisa, Andrea: è uno spreco, si potrebbe-ro usare meno cose.Nicole: è uno scarto che l’uomo vuolericiclare o buttare via.Alice: sono cose che non si usano più,rotte e sporche.Michelangelo: è qualcosa che non servepiù.Michele: è qualcosa che abbiamo giàusato.

Eros: è qualcosa di rotto che non si puòpiù aggiustare.Sara F.: sono cose inutili.Mattia: certi rifiuti inquinano molto epossono distruggere l’ambiente.

CI SONO TANTI TIPI DI RIFIUTI, QUALI?Giona: cartone, carta e sacchetti.Alessandro, Sara C.: scarti alimentari.Nicole: le bottiglie di PET.Alice: il vetro.

Marco: le medicine scadute.Michelangelo: plastica e batterie.Chiara: le lattine.Tatiana: rifiuti elettrici.Andrea: giochi rotti e i capelli tagliatidal parrucchiere.Giona: spaghi, corde e erba tagliata.Michele: ci sono quelli rossi che sono iveleni, quelli verdi che se anche finisco-no nella natura non fa niente e quelliarancioni che dipende.

OGGI PARLIAMO DI...

Giona Lisa

AliceAlessandro Amina

Eros

Andrea

36 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

Aaron

EmmaChiara

Ne produciamo a tonnellate e l’argomento è di costante attualità. Ci riferiamo al tema rifiuti che abbiamo voluto affronta-

re, lo scorso mese di aprile, con la pluriclasse (III e V elementare) di Rancate della maestra Gabriella Auf der Mauer.

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

Page 37: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 37

Sara F.: gli oli. Sofia: i rifiuti riciclabili.Amina: le cose di ferro.Emma: il legno.Nicole: la stoffa.Sara C.: le carcasse degli animali.

A CASA VOSTRA FATE LA SEPARAZIONEDEI RIFIUTI, E SE SÌ DI COSA?Natalia: noi in casa separiamo il PET eil vetro.Andrea: noi nel sacco delle spazzaturabuttiamo solo i rifiuti alimentari. Certevolte il mio nonno fa il concime tritandole bucce e altre cose.Tatiana: noi separiamo la carta e il car-tone e i vestiti che non usiamo più chevanno ai bambini meno fortunati di noi. Sofia, Nicole: la carta, le bottiglie di pla-stica e di vetro.Lisa: la latta, il vetro, la carta e il PET.Marco: noi separiamo le cose che sibevono da quelle che si mangiano.Michelangelo: noi ricicliamo carta, bot-tiglie e batterie.Mattia: io divido la carta e il cartoneperché la carta normale è più sottile delcartone. Natalia: io metto i cerotti in un sacchet-tino a parte.Sara C.: noi separiamo i vestiti e diamocerti scarti alimentari agli animali.Emma: noi gli scarti vegetali li buttiamonel compostaggio in giardino.

Alice: i miei nonni hanno l’orto e gliscarti vegetali li usano per fare concime.Chiara: in casa nostra quando avanza lacarne la diamo al cane.

CHI DI VOI HA UN’IDEA DI DOVE I RIFIU-TI VENGANO SMALTITI?Amina: ci sono dei camion che li porta-no nelle ciminiere.Michele: vanno alla centrale di raccoltadove si ricicla tutto.Chiara: vanno nell’inceneritore.Sara C.: quelli vegetali vanno nel com-postaggio.Marco, Alice: vanno in questi forni doveper esempio surriscaldano le bottiglie divetro che si sciolgono e poi usano dinuovo il vetro per altre cose.Amina: io ho visto una di questi fornivicino alla dogana per andare in Italia. Aaron: le bottiglie quando si romponovanno nel forno, poi rifanno la forma e lerifanno nuove. La carta, invece, la rici-clano.

COME SI POTREBBE EVITARE DI PRO-DURRE COSÌ TANTI RIFIUTI?Aaron: si possono, per esempio riporta-re le batterie dove le hai prese e le medi-cine in farmacia. E a scuola riutilizziamoi vasetti dello yogurt per varie attività.Andrea: per esempio si possono fare deilavoretti con la bottiglietta dello sham-poo.

Sofia: le bottiglie si possono riutilizzareinvece di buttarle. Amina: si potrebbe evitare di compraretroppi imballaggi. Mattia: io trovo che è uno spreco quan-do il tubetto del dentifricio è in venditanella scatola di cartone.Chiara: bisogna evitare di lasciare restinel piatto, ma imparare a mangiare tutto.Marco: con una radio rotta si possonofare degli altri pezzi che servono perqualcos’altro.Alessandro: invece di buttare via le pile,si può comprare l’apparecchio per ricari-carle.Amina: a me sembra che ci siano tantiimballaggi inutili, come quelli per icereali.Tatiana: ad esempio invece di buttare lacarta possiamo utilizzarla per accendereil camino.

Le classi elementari del Cantone interessate a colla-borare alla realizzazione di uno di questi servizi pos-sono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Luganoo inviare una e-mail a: [email protected].

Sara F. Sofia

MicheleMichelangelo Natalia

Sara C.Nicole Tatiana

MattiaMarco

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www.elefanten.de

I piedi dei bambini in ottime mani

I bambini, si sa, sono sempre in movimento.Proprio per questo hanno bisogno di scarpeche garantiscano una tenuta perfetta e lo spazioottimale per il piede, dita incluse. Come le scarpeElefanten, che vantano ben 90 anni di esperienzae una qualità eccezionale.

Fidarsi di ogni passo.

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1. Riempi il calzino con l’ovatta e con i fiori dilavanda. Andranno bene anche dei resti di sapo-nette e se non hai nessuna delle due cose, puoispruzzare del profumo sull’ovatta.

2. Usando l’ago, e forse è meglio se ti fai aiuta-re da un adulto, gira il bordo della calza versol’interno e chiudila cucendola.

3. Per fare gli occhi, cuci i bottoni poco sotto ilpunto in cui si trova il tallone.

4. Ritaglia una bocca dal pannolenci e cucilausando un filo di colore diverso e facendo deilarghi punti. Più facili e decorativi!

Cosa ti occorre:

un calzino, ovatta, fiori secchi di lavanda oresti di saponette, 2 bottoni, resti di panno-lenci, forbici dalla punta arrotondata, ago efilo colorato da ricamo.

PENNE, PENNELLI E PASTICCI

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 39

idea, disegni e realizzazione di Anto

Ti occorrono un calzino, pulito, e della lavanda, ma andrannobene anche dei resti di saponette, e un simpatico animalettoprofumerà i tuoi cassetti.

Il Profalzino

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SONDAGGIO

NON SOLO RACCCOLTADIFFERENZIATA...

Marisa Würsch, 58 anni, impiegata dicommercio, Collina d’Oro - “Da anniseparo i rifiuti e grazie alla buona organiz-zazione comunale tutta la famiglia vi par-tecipa sistematicamente”.

Fabio Vozzo, 38 anni, cassiere, Grancia- “Siccome ne faccio parte, ma non ne sonopadrone, rispetto l’ambiente adottandotutte quelle regole civili per consumare einquinare il meno possibile”.

Marco Alliata, 41 anni, educatore, conTito, Sala Capriasca - “Opero una raccol-ta differenziata dei rifiuti, utilizzo pannoli-ni ecologici e acquisto prodotti locali e distagione”.

Mattia Da Dalt, 23 anni, animatore,Locarno - “Utilizzo il più spesso possibilela bici invece dell’auto, non butto nulla perterra e faccio la raccolta differenziata deirifiuti”.

Nerida Deganis, 43 anni, casalinga, conLouise e William, Besazio - “Facciamoattenzione a non lasciare accese luci inutil-mente e quando cambiamo l’acqua dellapiscina la utilizziamo per annaffiare lepiante”.

Yvonne Pini, 51 anni, casalinga, conGilda, Locarno - “Appena possibile cimuoviamo a piedi, non lasciamo accese luciin casa inutilmente e facciamo la raccoltadifferenziata dei rifiuti”.

L’ambiente in cui viviamo va difeso e salvaguardato. È compito di tutti noi prendere parte attiva alla sua tutela con un cam-biamento nei comportamenti e negli stili di vita affinché piccoli gesti quotidiani diventino abitudini. E allora la domanda èla seguente: in che modo contribuite alla protezione ambientale?

testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 41

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Sonya Guillemain d’Echon, 52 anni,regista e insegnante, Acquarossa -“Non possedendo un’automobile mi spostosolo a piedi o con i mezzi pubblici”.

Alessandro Rusconi, 16 anni, studente,Riva San Vitale - “Non ho il motorino,quindi utilizzo il mio skate o il treno perspostamenti più lunghi”.

Brigitte Turcati, 50 anni, amministra-zione, Lugano - “L’ultima cosa che hofatto per la salvaguardia ambientale? Hoacquistato un’auto a gas”.

Daniel Capriotti, 33 anni, meccanico,Paradiso - “Grazie alla polizia cantonaleche mi ha ritirato la licenza di condurre,ora non inquino più perché utilizzo legambe e i mezzi pubblici”.

Stefania Bianda, 19 anni, studentessa,Torricella - “Oltre alla raccolta differenzia-ta dei rifiuti, riutilizzo i sacchetti della spesae acquisto prodotti con pochi imballaggi”.

Antonella Gaggini, 42 anni, formatriceaziendale, Bissone - “Spiego in modoattivo alle mie bimbe cosa significa rispet-tare la natura e come fare la raccolta diffe-renziata dei rifiuti”.

Concetta Rossi, 38 anni, collaboratriceMuseo H. Hesse, Sessa - “Durante iperiodi di siccità contengo il consumo d’ac-qua e non lavo l’auto. Naturalmente facciola raccolta differenziata dei rifiuti”.

Felipe Rezende, 21 anni, costruttorestradale, Biasca - “Opero la raccolta dif-ferenziata con un occhio particolare allebatterie visto che inquinano molto”.

Leandro Gianini, 23 anni, studente,Camorino - “Separo i rifiuti, mi sposto inbici e in treno e sono affiliato aGreenpeace”.

SONDAGGIO

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 43

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INTERNET

Èda qualche mese ormai, soprattutto grazie all’avvento e al-la sempre più marcata presenza di accessi web ADSL intutte le economie domestiche - che ormai hanno quasi sop-

piantato il più tradizionale e ormai “vetusto” sistema di accessoin dial-up - che anche il mercato televisivo elvetico della televi-sione via Internet è in fermento. Bluewin TV di Swisscom, ac-canto alla Internet TV di Zatoo, senza dimenticare e trascurareche anche altri concorrenti si stanno ormai velocemente avvici-nando, si contendono il mercato. Ma cosa rende tanto interes-sante la TV via Internet?

LA DIFFUSIONE VIA INTERNETLe moderne tecnologie di comunicazione hanno un grande im-patto anche su radio e televisione e sul modo in cui sono diffusii programmi. Numerose emissioni sono oggi distribuite su In-ternet, in contemporanea o anche in differita. Poiché sempre piùconsumatori dispongono di accessi Internet a banda larga (AD-SL), fuori e dentro casa, sono perfettamente in grado di sfrutta-re sempre più spesso l’ampia offerta di programmi anche trami-te questo canale di diffusione. In realtà, quanto per noi consu-matori è visto come un semplice “consumo” di una trasmissio-ne, un programma o un’opera, su Internet è tecnicamentedefinito con termini specifici quali “simulcasting”, “webca-sting”, “on demand” e “podcasting”, il cui significato è il se-guente:

• “simulcasting” (dall’inglese “simultaneous broadcasting”),trasmissione radiofonica o televisiva diffusa contemporanea-mente su Internet attraverso tecnologia “streaming”;

• “webcasting”, trasmissione preparata per Internet sottoformadi file “streaming”, come lo sono la webradio e la webTV;

• “on demand”, inteso per servizi che mettono a disposizionetrasmissioni a richiesta su Internet, fruibili individualmente,in differita o anche scaricate;

1ª P

ART

E

44 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

In questa edizione introduciamo un tema diestrema attualità, la televisione via Internet.Sembra tanto paradossale quanto impossibilema, da un recente studio di Motorola, si stimache addirittura il 45% degli europei guardi laTV su Internet.

testo Elio del Biaggio

www.sf.tv Offerta online con le informa-zioni complementari sui pro-grammi di Schweizer Fern-sehen (SF). Il pubblico ha cosìla possibilità di fruire di pagineintegrative o di approfondi-mento senza limiti spazio-tem-porali.

www.tsr.chSito web complementare allaprogrammazione della Télévi-sion Suisse Romande (TSR). Itelespettatori possono consul-tare le ultime notizie, la meteo,passare in rassegna le produ-zioni proprie, leggere le ante-prime di programma o parteci-pare a concorsi e forum di di-scussione legati a trasmissionio avvenimenti.

www.rtsi.chSito della Radiotelevisionesvizzera di lingua italiana (RT-SI) che dà informazioni sui pro-grammi radiofonici e televisivi.Oltre a ciò, permette un’attivitàdi audio e video “on demand”,con trasmissioni d’informazio-ne e rubriche. Infine, valorizzagli archivi RTSI, creando sitiweb tematici.

INTERNET E LA TELEVISIONE

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• “podcasting”, termine che deriva da “iPod” (il celebre ripro-duttore MP3) e dalla parola inglese “broadcasting”, un modoparticolare di mettere a disposizione contenuti “on demand”,per una forma di diffusione gratuita su Internet attraverso i“podcast”, per mezzo di file MP3.

INTERNET E LA TELEVISIONEI servizi attuali e le odierne nuove tecnologie, che fondono la re-te Internet con le più tradizionali trasmissioni televisive, susci-tano l’interrogativo di conoscere se sia Internet che stia andan-do verso la TV o se piuttosto sia la televisione che stia entrandoin Internet. Nell’attesa, Internet sta ormai prepotentemente in-vadendo ogni casa, anche grazie alla televisione, e in questi ul-timi anni si stanno facendo prove ed esperienze per la trasmis-sione di audio e video in diretta, con la realizzazione di pro-grammi radiotelevisivi concepiti e realizzati per la rete, grazie atecnologie dette di “streaming”, che permettono di inviare sullarete un flusso continuo e regolare di audio e video. Così, se tra-smettere la voce su Internet è ormai già una realtà consolidata,con innumerevoli radio presenti in diretta sulla rete, accanto aservizi che consentono di effettuare telefonate su Internet aprezzi competitivi e concorrenziali rispetto alla più tradizionaletelefonia, il passo successivo è naturalmente quello di inviareanche le immagini in diretta, in modo da poter seguire su Inter-net cronache, avvenimenti e programmi televisivi. I problemitecnici da risolvere e superare sono stati diversi, ma i risultatiraggiunti sono davvero notevoli e veramente incoraggianti, conuna tecnologia sempre più evoluta e affidabile, con servizi e si-stemi disponibili e fruibili da tutti, grazie alla diffusione sulweb, con la nascita di vere e proprie stazioni televisive su Inter-net, con la diffusione, in diretta o in differita, su richiesta, diprogrammi che normalmente siamo abituati a vedere più tradi-zionalmente attraverso i nostri televisori. Insomma, se fino apoco tempo fa si è trattato di esperimenti portati avanti piuttostoin sordina, adesso sono arrivate e stanno arrivando società chepropongono veri e propri servizi radiotelevisivi su Internet, pre-sentando per la prima volta una programmazione diversificatadi vari argomenti realizzata espressamente per la Rete, accantoalla distribuzione dei più classici canali TV. Un’evoluzione cul-turale di non poco conto, indubbiamente, con la convergenza didiversi media di massa verso un unico elemento multimediale -senza più distinzione alcuna fra radio, televisione e computer -che diverrà in questo modo un vero e proprio terminale interat-tivo con l’informazione combinata all’intrattenimento. In pocheparole, a differenza dell’attuale televisione, subita passivamen-te, l’utente avrà in questo modo una scelta totale e diversificata,potendo liberamente decidere della sua programmazione. E seinternet superasse la TV? �

Rammentiamo la possibilità di leggere tranquillamente e facilmentetutti gli scritti pubblicati così come di scambiarci idee, opinioni, curio-sità, critiche, suggerimenti, osservazioni, dal fresco e rinnovato sitoweb www.delbiaggio.ch.

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46 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

SPORT

LEGGERE CORRENDONEL BOSCO

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STEFANO MADDALENA E LE GARE CON SE STESSO, COLBOSCO E CONTRO IL TEMPO

“D’UN TRATTO, NEL FOLTO DEL BOSCO”“Da ragazzo praticavo un po’ di atletica, poi, grazie a mio zioGianni mi sono avvicinato a questa disciplina che mi è subitopiaciuta. Avevo 13 anni e da allora non ho più smesso”.

COSA TI AFFASCINA DI QUESTA DISCIPLINA?“Non si finisce mai di imparare, ogni volta ci si trova confron-tati con una situazione diversa, e anche se in Ticino in moltiboschi si è stati più di una volta, si scopre sempre un percorsonuovo, c’è sempre un compito diverso da svolgere. E poi c’èquella misteriosa combinazione tra aspetto fisico, aspetto tecni-co e aspetto mentale…”.

SULL’ASPETTO FISICO“Ci si allena come un diecimilametrista, però il problema è chenell’orientamento si hanno molti più cambi di ritmo, il terrenoè sconnesso, e le componenti di forza e agilità sono moltoimportanti”.

SULL’ASPETTO TECNICO“Occorre apprendere le diverse tecniche di navigazione, biso-gna sapersi orientare in modo grossolano, sapere usare la bus-sola e acquisire l’esperienza di correre in terreni e in postimolto diversi”.

SULL’ASPETTO MENTALE“Una volta lo si sottovalutava un po’, poi si è notato che gliatleti più bravi erano quelli mentalmente più forti, e così questacomponente è andata via via potenziandosi. Occorre ad esem-pio sapersi motivare, controllare il proprio livello di attivazione- essere cioè pronti allo sforzo nel posto giusto - occorre man-tenere la concentrazione durante tutta la gara; queste diversecapacità si possono allenare con particolari tecniche. Una diesse consiste nel visualizzare le diverse situazioni e le reazioniad un errore. Molti orientisti di buon livello seguono una stra-tegia comprendente quattro punti che utilizzano quando siaccorgono di aver commesso un errore. Se qualcosa non qua-dra, infatti, bisogna sapersi fermare per ridurre al minimo lapossibilità che lo sbaglio si ingigantisca. Una tecnica molto utile è anche quella di parlare con se stessi,ripetersi sempre cosa si stia o non si stia facendo, cosa si vede,se sia opportuno aumentare il ritmo o frenare, una tecnica checonsente di mantenersi perfettamente a contatto con quello chesi sta facendo nel momento”.

LEGGERE CORRENDO: L’INTERPRETAZIONE DELLA CARTINA“Per leggere la cartina bisogna prima di tutto imparare i simbo-li, cosa che si può fare di volta in volta. Per poter parteciparealla propria prima CO non è necessario conoscere tutti i simbo-li, ma è sufficiente avere bene in mente i 10-15 principali. I sim-boli seguono anche una certa logica, il blu indica l’acqua, alnero corrispondono i sassi, e così via. Il passo successivo, quel-

Originaria dei paesi scandinavi, probabilmente data dalla necessitàper l’uomo di orientarsi soprattutto d’inverno, la corsa d’orientamen-to gode attualmente in Svizzera di una notevole popolarità, grazie allestupefacenti prestazioni della pluricampionessa del mondo SimoneNiggli-Luder. Ma anche il Ticino non… scherza, Stefano Maddalena èla dimostrazione lampante di una vita la cui bussola segna sempre il…bosco. In compagnia di Luigi Nonella, inoltriamoci allora per un attimoin questo mondo magico ricco di… lanterne…

testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

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Investiamo anche nei futuri vincitori dellacorsa d’orientamento.PostFinance si impegna per le giovani leve. Per esempio con il progetto sCOOL. In collaborazione con la Federazione svizzera di corsa d'orientamento e la nazionale ci impegniamo per promuoverel’attività fisica dei giovani nelle nostre scuole. Perché siamo convinti che una gioventù sana e attivarappresenti la base del futuro successo della Svizzera.

Accompagnati meglio.

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Il percorso non è mai conosciuto in anticipo, viene consegnatosolo al momento della partenza, e anche qualora il bosco sia noto,vige comunque un periodo di quarantena, durante il quale non losi può più frequentare. Per le gare ticinesi la quarantena è di tremesi, non c’è un controllo, ci si basa sul fair play più assoluto”.

PERCHÉ BISOGNEREBBE PROVARE LA CORSA D’ORIENTA-MENTO?“Perché è molto stimolante e interessante, perché è difficile eoccorrono impegno fisico e tecnico. La consiglio perché notocome molti adulti che cominciano tardi a praticarla poi se neinnamorino. Piace a ragazzi e adulti, la si può provare a diversilivelli, nelle città, nei paesi o nei boschi, in open lunghi, medi ecorti, questi ultimi praticabili anche da un profano che può tro-vare i punti senza troppe necessità di spiegazioni”.

ALLA PAROLA “CO” COSA RISPONDI?“Il bosco, sempre lo stesso e sempre diverso, fresco d’estate,caldo d’inverno, trasmette pace e tranquillità, anche se noi vientriamo di corsa. Ti dà una sensazione di protezione, di starebene, e anche se può essere sassoso, ripido e denso di vegeta-zione, ha sempre un fascino particolare. Come orientisti tenia-mo molto alla protezione dei boschi, ne abbiamo bisogno, ma lirispettiamo”.

LUIGI NONELLA E L’EMOZIONE DI UNA LANTERNA…RITROVATA

LA MIA CORSA D’ORIENTAMENTO“Ascoltando Stefano mi vien voglia di cimentarmi anche nellacorsa d’orientamento, nella quale ho fatto qualche apparizioneda ragazzo, ma più nella forma di colui che metteva le… gambea disposizione del responsabile della cartina, come nel 1968,quando in squadra col grande Peter Sonderegger sono statocampione ticinese nella corsa a squadre. Ricordo quelle competizioni come un grandissimo evento, eraun po’ come andare a cercar funghi, si passavano ore e ore nelbosco senza accorgersi.

SPORT

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 49

lo più grande, consiste nell’apprendere a interpretare le curve dilivello, capacità che inizialmente ai ragazzi è un po’ preclusa eche si sviluppa piano piano, perché astrarre curve e forme delterreno non è evidente. Nemmeno tutti gli adulti riescono poiveramente a guardare una cartina e a immaginarsi la forma delterreno e la configurazione delle colline. Un altro passo impor-tante è capire quale sia il percorso più veloce per giungere allameta, e a tale scopo entrano in gioco anche aspetti tattici”.

SULLA GARA“La maggior parte delle nostre gare è a partenze a intervalli,quindi l’orientista si trova da solo nel bosco, poi succede di rag-giungere qualcuno o di essere raggiunti, però di regola si trattadi una corsa individuale, con se stessi, col bosco e contro iltempo. Il contatto diretto contro un avversario lo si riscontrasolo nelle staffette o nelle gare a inseguimento. Nello specifico, in gara si hanno una cartina e una bussola; sullacartina è marcato un percorso, con punti di controllo - chiama-ti “lanterne” - da trovare e dati in un ordine prestabilito.L’orientista più bravo è quello che li trova nel modo più velocepossibile. Trovarli velocemente significa scegliere il percorsomigliore per arrivarci e trovare la lanterna nel modo più velocepossibile evitando azioni di ricerca prolungate, o evitandole deltutto, perché anche in un bosco difficile e sconosciuto è possi-bile arrivare con una precisione di dieci, venti metri alla lanter-na cercata.

Nome: StefanoCognome: MaddalenaData di nascita: 10 luglio 1968Professione: docenteDomicilio: BironicoClub di appartenenza: O-92 Pia-no di MagadinoCategoria: H 35, HETempo dedicato alla pratica spor-tiva: “5/6 ore alla settimana”Migliori risultati: “Nel 2007: 4.Campionati svizzeri sulla me-dia distanza Categoria Élite e

1. Campionati svizzeri nellosprint, categoria H35. 2. Cam-pionati del mondo Masters2006 a Vienna. In passatoquattro medaglie ai Campio-nati svizzeri sulla media di-stanza (2 argento e 2 di bron-zo), Cat. Élite”Il prossimo obiettivo: “correreancora bene ai Campionati delmondo Masters che si svolge-ranno il prossimo anno a Ma-rinha Grande, in Portogallo”

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Page 50: Illustrazione Ticinese

LUGANOVia Pretorio, 11Telefono 091 923.20.90

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Page 51: Illustrazione Ticinese

ne accorgano - corsa e concentrazione vanno di pari passo con-correndo a modificare la percezione del tempo - e affinché per-ché acquisiscano gli strumenti per sapersi orientare, che nellavita saranno sempre utili. Credo che la scuola elementare, grazie a una proposta diverten-te e giocosa, abbinata a un po’ di geografia e di educazione fisi-ca, sia l’ideale per iniziare a praticare la corsa d’orientamento,anche perché l’interdisciplinarietà è più facilmente praticabile inquesto ciclo di studi, rispetto alle medie, dove anche per incom-patibilità di orari non sempre si riesce a lavorare insieme”.

CONSIGLI UTILI… D’ALLENAMENTO“Per quello che concerne l’allenamento, agli orientisti sonosolito dire che è molto importante riuscire a migliorare la pro-pria soglia anaerobica, per non sommare troppo lattato chebloccherebbe le gambe e annebbierebbe la mente, per cui l’al-lenamento ideale è quello dei diecimilametristi o mezzi marato-neti, che sviluppa la capacità di correre a un ritmo elevato sem-pre più a lungo. È pure importante la cura del gesto specifico,evitando l’asfalto e favorendo invece uscite nella natura, chenon guastano mai, neanche per i diecimilametristi più convinti. Nello stesso tempo si conoscono abbinamenti di allenamentodifferenti. Correndo nei boschi, infatti, non sempre si può usarela stessa tecnica, e quindi padroneggiarne di diverse è impor-tantissimo, come alternare in modo equilibrato il fondo lento alfondo medio, le ripetizioni ai giochi della corsa. Andrebbe anche effettuata in modo diligente la ginnastica delportamento - per rassodare addominali, fianchi e tronco - chepreviene i ferimenti e favorisce un gesto tecnico migliore”.

LA VITA, NEL BOSCO“Inviterei veramente gli sportivi a confrontarsi con questa disci-plina, per assaporare il piacere di trovare le “lanterne”. Hopreso parte anche a CO notturne, e posso dire che è particolar-mente suggestivo orientarsi in un bosco di notte. Il bosco è lavita dell’uomo. Le piante, i sassi, i corsi d’acqua ti danno ener-gia. Ancora oggi, quando sono di cattivo umore e stanco per illavoro, vado a passeggiare nel bosco e non appena respiro l’a-ria del sottobosco cambio umore. Raccomando comunque pru-denza ad addentrarsi nei boschi, occorre tenere sempre presen-te che nascondono anche insidie”. �

SPORT

ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07 51

Ho così assistito un poco marginalmente allo sviluppo dellacorsa d’orientamento, a mio avviso dovuto anche all’arrivo inTicino di Thomas Hiltebrand, che ha dato impulsi alla partecompetitiva e ha portato professionalità nel modo di allenarsiponendo l’accento sull’aspetto fisico”.

CORSA D’ORIENTAMENTO E SCUOLA“Noi insegnanti di educazione fisica proponiamo regolarmentea quasi tutte le scuole la corsa d’orientamento, questo per rag-giungere l’obiettivo di far correre i ragazzi senza che quasi se

SUL MOVIMENTO ORIENTISTICO TICINESEStefano Maddalena: “Negli ultimi vent’anni abbiamo conosciutoun buon sviluppo, e dal 2002/03, grazie a SCOOL, ai Campionati delmondo realizzati in Svizzera e ai successi di Simone Niggli-Luder,abbiamo assistito ad un ulteriore balzo in avanti. Sono inoltre stateintrodotte gare per i ragazzi più piccoli - uomini e donne 10 - ed èstata aggiunta una categoria per bambini. Questo abbassamentod’età ha allargato la presenza delle famiglie di orientisti, riportandoquelle che già praticavano la CO e portandone di nuove. In pochi annisiamo passati da 200-250 a 350-400 partecipanti per ogni gara”.

sCOOL!Si tratta di un progetto a lungascadenza della Federazione Sviz-zera di Corsa d’Orientamento(FSCO), lanciato nell’ambito deiCampionati del Mondo dell’ago-sto 2003 svoltisi a Rapperswil/ Jo-na e sostenuto sin dal suo iniziodall’istituto finanziario PostFi-nance. Lo scopo del 23 maggio2003 era quello di far parteciparead una CO sul piazzale scolasticogli allievi di almeno 1’000 scuoledi tutta la Svizzera e di battere ilrecord del mondo di partecipantia una manifestazione sportivadella durata di una giornata. Il re-cord è stato ampiamente battu-to! Hanno partecipato 1’351scuole con 207’979 partecipanti!

TOUR DE SUISSELo “sCOOL! Tour de Suisse” ha visitato tra il 2002 e il 2005 quasi 550scuole in tutta la Svizzera. 37’000 allievi e docenti hanno potuto ap-profittare di una mezza giornata di animazione ricca di emozioni! Co-me nel 2006, anche nel 2007 sono state previste 140 nuove tappe.

IT’sCOOL!Un manuale per tutti coloro che desiderano… orientarsi! Il manualeè composto da un cofanetto con sette quaderni e una scatola con gio-chi e test. Il manuale propone un’ampia scelta di lezioni per diversimetodi d’insegnamento. I moduli proposti si possono introdurre ecombinare a piacimento a partire dal terzo anno di scuola elementa-re, con tempi di preparazione e necessità di materiali minimi.Il cofanetto con sette quaderni e una scatola con giochi e test costa Fr. 120.- (per il Ticino in offerta a prezzo ribassato).

Fonte: www.scool.ch

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52 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

LA MANO TESA DIMARTINUS

Percorrendo le non sempre facili piste della valle del Baliem, ho avuto modo di conoscere alcune delle regioni più remotedell’Irian Jaya, avvicinandomi col trascorrere dei giorni, sempre più alle etnie del luogo che conducono una vita dai ritmiancora primordiali. L’imminente ritorno al capoluogo amministrativo di Wamena, alle sue polverose strade con rari veicoli amotore, mi parrà quasi anomalo. Ritroverò comunque con piacere un letto e alcune vecchie conoscenze. Ma avevo promes-so all’amico Yali di ritornare ancora una volta al suo villaggio prima di partire e sono intenzionato a mantenere la parola.Dopo un breve riposo riprenderò dunque ben presto il cammino.

testo e foto Roberto Schneider

VIAGGI9a

PART

E

TRA INSIDIE E SORPRESESono finalmente ritornato a Kurima, unesteso villaggio situato sul fondovalle.Poco distante un lungo ponte sospesopermette di superare le scure e vorticoseacque del fiume Baliem. La precariastruttura si oppone quasi temerariamentealle intemperie e oscilla pericolosamente,costantemente sospinta da un vento chemai cessa. Solo poche decine di metri piùa valle incombono, quasi fossero un mo-nito, i resti di un altro ponte distrutto dal-l’ultima piena. Si concluderà presto unlungo periplo sui monti, caratterizzato dadure ore di marcia su piste scoscese, alla

scoperta di villaggi isolati, dove la vitatrascorre in modo semplice ma in splen-dida sintonia con la natura circostante. Lepiccole comunità sono a volte così mime-tizzate tra la vegetazione, che ci si accor-ge della loro esistenza solo quando lungoil sentiero ci si ritrova obbligati a doverscavalcare staccionate di rami contorti:sono le delimitazioni che indicano che sista per entrare nel territorio di una comu-nità Dani. Il percorso di ritorno verso val-le è stato forse il momento più impegna-tivo, il terreno era spesso sdrucciolevolea causa delle piogge che si ripetevanoquasi ogni notte. L’incedere precario co-

Raggiunto nuovamente il fondovalle, trovoristoro in una capanna. Presto inizierà ilritorno in direzione di Wamena.

Page 53: Illustrazione Ticinese

a vita, contateci

«Tutti dovrebbero potersi permettere di far valere i propri diritti.»Sara, protezione giuridica del TCS

twfe

Tutto Club www.tcs.ch

stringeva alla costante ricerca di appiglioccasionali, radici, liane, anche erbe altee quando non vi era altra soluzione hotrovato sempre la mano di Martinus, lamia guida forse poco preparata, ma vici-na e premurosa. L’ultimo giorno mi sepa-ro però da lui proseguendo unicamentecol portatore, credendo erroneamente chebastasse seguire il lungo sentiero sul fon-dovalle. Una valutazione che si riveleràper l’ennesima volta azzardata. Infatti inquesti luoghi è sufficiente un piccolo pio-vasco per modificare in modo sensibile latopografia. Guadi semplici divengono inbreve tempo proibitivi e terreni solidi pe-ricolosi pantani nei quali è facile spro-fondare fino alle ginocchia. II percorso diritorno diviene così sempre più difficol-toso. Sono inoltre inseguito da nuvolonineri desiderosi di scaricare sulla vallata illoro contenuto di pioggia tropicale. Vi è

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Di villaggio in villaggio prosegue il lungo e difficile cammino nel corso del quale sono frequentioccasionali e amichevoli incontri con gli indigeni.

il rischio di ritrovarsi nell’impossibilitàdi proseguire a causa dell’ingrossamentoimprovviso di un torrente. Fortunatamen-te tutto si risolverà per il meglio, la piog-gia giungerà effettivamente, ma solo do-po aver raggiunto col portatore, giusto intempo, un accampamento militare neipressi della strada che conduce a Wame-na. Sarà l’ennesima occasione di farenuove conoscenze.

FINALMENTE UN LETTOQuando ritrovo il mio umile alloggio nel-la piccola pensione familiare di Wamena,provo delle sensazioni particolari. Unasorta di ritorno a casa. Sono infangato esudicio, così come quasi tutti i miei abiti.Le calzature sono praticamente irricono-scibili, ricoperte di fango che appare co-me incollato. Qui vi è dell’acqua corren-

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altri passeggeri, intavolo con lui una di-scussione decisamente non facile a cau-sa dei problemi linguistici. Senza quasiaccorgermene raggiungo così la metadopo poco più di un’ora di viaggio. La-scio il veicolo ad alcuni chilometri dalvillaggio dell’amico Yali, proprio dovecomincia la pista che s’inoltra nelle ster-paglie e anche dove vi è un piccolo risto-ro, di cui avevo conosciuto l’esistenza inoccasione del primo viaggio in quei luo-

ghi. Poche casupole di legno attorniateda un giardino mal curato, ma ricco dibei fiori tropicali, che pur essendo situa-te lungo lo stradone principale, risultanodifficilmente individuabili. La pensioneal mio arrivo appare però abbandonata.Mi dicono di cercare la padrona nel ne-gozietto accanto: una sorta di baracca-sgabuzzino con un’unica apertura con-traddistinta da una grata contorta e ar-rugginita. Dopo aver bussato e chiamatocon insistenza, compare effettivamenteuna signora non più giovane, la pelle piùchiara e i tipici lineamenti asiatici. Simostra decisamente felice di vedermi emi accoglie con un calore tutto particola-re. Quando più tardi mi porterà il regi-stro degli ospiti, un pesante librone dallepagine logorate dall’umidità, ne com-prenderò la ragione. L’ultimo visitatorerisale a circa sei mesi prima! Ma intantonel luogo, inizialmente desolato, giun-gono uno dopo l’altro diversi indigenicon perizomi e piume colorate infissenei capelli crespi, tutti curiosi di cono-scere l’inconsueto ospite. Uno in parti-colare, piccolino e quasi timido, rimarràa lungo appoggiato alla staccionata, os-servandomi e studiandomi, mi guardacome se attendesse qualche cosa da me,come non riuscisse a comprendere cosafacessi in quel luogo. È rimasto ancheNaingolok, l’indigeno dani incontrato inprecedenza, che nel frattempo mi ha in-vitato nel suo villaggio e attende pazien-temente di incamminarsi. Comprendoche, come di consueto, i miei programmistanno per mutare nuovamente. CONTI-NUA. �

VIAGGI

te, un letto, un tavolo e a poche centinaiadi metri il mio abituale warung, il risto-rantino indonesiano dove potrò rifocillar-mi. Passando davanti al negozietto distrada dell’amico Alexander, che mi rive-de con molto piacere, curioso di saperedove abbia trascorso i giorni precedenti,non resisto alla tentazione di acquistareun pacchetto di biscotti al burro. Dopoessermi cibato per giorni di riso e uovami paiono una manna caduta dal cielo!Intendo concedermi un poco di riposo inquesta località, che solo pochi giorni pri-ma, al momento del primo arrivo, mi eraparsa una sorta di ultimo confine, doveuomini nudi incrociavano vecchi e rumo-rosi automezzi sulle strade. Ora, rientratodal lungo periplo sulle montagne, il luo-go mi sembra come una piccola cittadinadall’aria quasi mondana! Avevo peròpromesso agli amici del villaggio di Yalidi ritornare a visitarli per trascorrere an-cora un poco di tempo con loro, cono-scerne meglio usi e costumi e non da ulti-mo, portare loro quei doni tradizionaliche non avevo potuto consegnare nel cor-so del primo incontro. Ripartirò quindipresto verso sud.

E IL PROGRAMMA CAMBIA NUOVA-MENTE…Nell’abituale promiscuità del bemo so-vraffollato - la solita vecchia e precariacamionetta - mi ritrovo accanto Naingo-lok, un indigeno papua molto cortese ilcui aspetto è contraddistinto da una belladecorazione sulla testa costituita da piu-me di uccello del paradiso. Seguito dallanemmeno tanto distratta curiosità degli

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Il premuroso portatore Franz - un nome deci-samente curioso per un indigeno papua - mimostra il foro nel naso dove, quando ritornaal villaggio, infilza un dente di cinghiale.

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56 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

Ho il piacere di passare una serata in Fiorasca con le donnedel gruppo di lavoro della Società Alpinistica Valmaggeseche, con innumerevoli giornate di volontariato, in poco

più di due anni ha ristrutturato parte dell’alpe.Dopo la cena i racconti scorrono come l’acqua della fontana.

“Sono nata in montagna. Vedo il profilo delle montagne, salgo,vi arrivo, e lievita la malinconia, anche se sono granitica comele montagne. Sono nata in montagna e non si piange. Per que-sto mi hanno detto che sono arida. Oggi, arrivando qui, in unattimo ho realizzato che è proprio così, che da sempre sono abi-tuata ad adattarmi al disagio. Ora a cinquant’anni ho scoper-to cosa vuol dire piangere: è un punto d’arrivo, un compimen-to di vissuto. Forse finora non ho realizzato l’equilibrio interio-re. Sento un vuoto, e sento che i sentieri sono anche altri. Quimi ritornano i ricordi, l’alpe, i genitori, i rapporti. “Il me coriga dré ai càvri” mi ha dato le basi nella vita”.

“Nonostante tutto ho avuto un’infanzia bellissima. Facevo ilbagno con il vestitino. La mamma chiamava suonando la cam-pana, e attaccava i figli con la corda lunga, perché non potevatenerli d’occhio mentre lavorava”.

Storie che fanno eco ai libri di Plinio Martini e alle testimonian-ze da lui raccolte (“Alpi di Val Bavona”, Museo di Valmaggia,

1980). Sentite dal vivo, raccontate da donne mie coetanee, midanno altre percezioni: radici di vita così diverse, così vicine neltempo e così lontane nell’esperienza. Una delle considerazioni diMartini, dopo aver descritto vite di stenti: “Oggi le cose sonocambiate, e non è un male che la nostra gente non sia più costret-ta a quella vita; ecco perché non mi rincresce poi troppo di ritro-vare i nostri monti ogni anno più abbandonati, i sentieri cancel-lati, i pascoli invasi dalle betulle o disseminati di pietre, il pae-saggio mutato e inselvatichito”. La risposta del gruppo Fiorasca:“Trasformare le cascine dell’alpe Fiorasca - un nome magico - inaccogliente rifugio sempre aperto, significa continuare la presen-za dell’uomo facendola durare nella nostra memoria collettiva”.Sento l’unità data da un ideale comune: far rivivere l’alpe, valo-rizzare il lavoro dell’alpigiano di Fiorasca Olimpio Dalessi, e ditutti gli alpigiani che hanno costruito cascine e sentieri in luo-ghi impossibili. La Bocchetta di Fiorasca, da lui scavata nellaviva roccia, e le impressionanti scalinate che da Fontana porta-no a Larecchia, sono oggi vie di comunicazione per escursioni-sti: qui passa il percorso del Trekking del 700° - che porta daMesocco alla Val Formazza - e la Via Alpina - 5000 Km, 341tappe, da Trieste al Principato di Monaco, dall’Adriatico alMediterraneo. Chi l’avrebbe mai pensato? Il nuovo rifugio per-mette di soffermarsi, di godere la vasta panoramica, di lasciarscorrere pensieri leggeri dopo la faticosa salita. L’indomani viè la festa degli anziani. Partecipano numerosi, il volo in elicot-

testo e foto Giosanna Crivelli

ESCURSIONI

FIORASCA RACCONTAEscursione: Broglio - Monti di Rima - Alpe di Brünesc - Bocchetta di Fiorasca - Alpe Fiorasca

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tero rende possibile la visita a tutti. Vi sono i cugini Dalessi -Romildo, Vittorio, Francesco - che con gesto lungimirante egeneroso hanno donato Fiorasca alla Società AlpinisticaValmaggese. Francesco racconta: “Questa pietra l’ho messa io,con lo zio Olimpio. A undici anni ho portato giù un vitellomorto, pesava 65 chili. Le mucche bisognava portarle aBrunescio per la monta del toro. Olimpio allevava le mucchequi, Larecchia era troppo ripida, io e la zia Maria tutti i giorniportavamo giù il formaggio. L’alpe era vasto e l’erba buona.Ho smesso quando sono andato a mestiere, muratore”. Quasiche a fare l’alpigiano non fosse mestiere… Bice e Carlo Toniniqui sono stati in viaggio di nozze, si fa per dire, allora non siusava. Prima a Locarno per la foto, poi su a Fiorasca, per vede-re la valle e visitare gli amici alpigiani e le bestie. Bice:“Eravamo poi passati al Mater, c’era un passaggio brutto,obbligatorio, da attaccarsi ai rami, allora c’erano le bestie chetenevano aperti i sentieri. Mi piaceva abbastanza guardare ilpericolo. Adesso qui mi pare tutto bellissimo”. La funzione reli-giosa è il fulcro della giornata. Don Dante, 85 anni, è cresciutosu queste montagne: “L’anno scorso invece di fare io la predi-ca, l’ho fatta fare alle montagne. Quest’anno la messa è inonore degli anziani, e il tema è quello della rivalutazione e del-l’apprezzamento di ciò che ci è stato dato. Le montagne creanoconfini, i rifugi li abbattono, dando accoglienza. L’augurio èche i giovani sappiano sentire il valore di queste pietre”. �

Cartografia : Basodino + P. Campo Tencia 1:25’000Dislivello : salita 1248 m, discesa 212 mTempo : 5 1/2 oreRifugio Fiorasca : aperto da metà giugno a ottobre, 10 letti,

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È possibile la salita in auto fino al Ri di Casella, a 1429 m, da dove sidiparte il sentiero per l’Alpe di Brünesc. Possibilità di parcheggio limi-tata. La discesa dall’Alpe Fiorasca a Fontana, in Val Bavona, ha undislivello di 1486 m, tempo 3 ore.www.sav-vallemaggia.ch, www.via-alpina.org, www.vallemaggia.ch

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CORVETTE Z06EMOZIONI IN PISTAAlla 24 ore di Spa per conoscere i segreti della messa a punto di una delle più veloci vetture sportive di serie disponibili sul mercato.

testo Stefano Pescia

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lancetta non avanza più sul contachilometri, significa che stateviaggiando a 320 all’ora! Un bel brivido che si vive tutto d’unfiato, ma la Corvette Z06 non scherza nemmeno in frenata: da100 a 0 km/h in 34,5 metri.

Nascosti in questo concentrato di globuli bianchi e rossi che simuovono all’impazzata vi sono 55 anni di storia di una Corvet-te simbolo della vettura sportiva made in USA. E la Z06 è laCorvette di serie più veloce e più potente finora offerta da Ge-neral Motors, che si distingue anche per i suoi materiali compo-siti in fibra di carbonio che si uniscono alla struttura in allumi-nio. E diciamo la verità, all’invidiabile prezzo di base di113’590 franchi, ma solo coupé.

La Corvette ha sempre avuto numerosi estimatori. Dalla Cal-

Una sigla diretta e pepata: Z06, che traspira potenza e pre-stazioni tanto da stimolare le aspirazioni sportive di auto-mobilisti di tutte le età. Siamo schierati in fila dietro la

Safety car sul circuito che tra poche ore ospiterà la 24 ore diSPA, al volante della nostra Corvette Z06. Per uno scatto senzacompromessi e una tenuta di strada che fa sentire l’adrenalinada pilota anche al conducente meno passionale, ci pensa un mo-tore che vi strapazza di cavalli. È un otto cilindri a V che ha unacilindrata di sette litri e quando premete il pedale del gas vi la-scia giocare con i suoi 512 cavalli a 6’300 giri al minuto, conuna straordinaria coppia massima di 637 Nm a 4’800 giri al mi-nuto. Una vera supersportiva la Z06, capace di raggiungere il li-mite dei 7’000 giri al minuto. Con un peso a vuoto di soli 1’418kg anche l’accelerazione vi fa sognare: da 0 a 100 km/h in soli3,9 secondi, da 0 a 200 km/h in soli 12,2 secondi e quando la

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A Spa la Corvette Racing C6 R ha vinto per la prima volta. La vettura numero 5 ha battuto tutti grazie soprattutto alla bravura del pilota svizzero MarcelFässler, un vero fuoriclasse del bagnato, che ha girato in pista per oltre dieci delle 24 ore di gara.

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l’abilità e la professionalità dei piloti in gara. “La Z06”, ci rac-conta Patrick Hermann, uno dei collaudatori che si è occupatodi mettere a punto la vettura, “è stata sviluppata parallelamenteall’auto da corsa Corvette C6 R. Ha percorso molti chilometrisulla Nordschleife del circuito tedesco del Nürburgring. Ore eore al volante fino ad effettuare a occhi chiusi le 77 curve, 33 asinistra e 40 a destra”. Il risultato ottenuto è veramente eccel-lente, come abbiamo potuto constatare provando direttamente lavettura per alcuni giri sul circuito di SPA. Il pilota entusiasta checerca prestazioni da supercar troverà nella Z06 un veicolo gui-dabile ogni giorno, che offre un rapporto prezzo-cavalli senzaprecedenti. “La Z06”, precisa ancora Hermann, “è stata svilup-pata in parallelo con la vettura da competizione Corvette C6 Rche sviluppa 590 cavalli e pesa circa 700 kg in meno della vet-tura di serie. Il suo motore”, conclude Hermann, “presenta an-che l’alesaggio dei cilindri microfinito galvanicamente, unaprocedura normalmente associata alla fabbricazione di motorida corsa e praticamente mai vista sul motore di un veicolo di se-rie”. �

laway Twin Turbo a doppio turbo alla ZR1, dalla CorvetteCoupé Gran Sport alla C5 Z06 Commemorative Editino, finoalla nuova Coupé (da 86’190 franchi) e Convertible (da franchi100’190) con motore di 5,7 litri a otto cilindri da 405 cavalli (60cavalli in più rispetto alla quinta generazione). Una sesta gene-razione disponibile, senza sovrapprezzo, con un cambio manua-le a sei marce oppure con uno automatico. Rispetto al modelloprecedente si propone più corta di 12,5 centimetri (4,43 m), èpiù stretta di 2,5 cm (1,84 m) e più leggera, mentre il passo si èallungato di 3 cm (2,68 m). Per la prima volta, Corvette offre tragli equipaggiamenti a richiesta, anche l’Head-Up Display, cheproietta sul parabrezza i dati riguardanti la velocità, le diversetemperature e l’accelerazione laterale sviluppata in curva senzadover togliere lo sguardo dalla strada e, di serie, gli pneumaticiGoodyear Eagle F1 Superca Extended Mobility a prova di fora-tura; anteriori 245/40 ZR 18 e posteriori 285/35 ZR 19.

Vedere le acrobazie del modello da corsa su una pista di SPAche per quasi 24 ore è stata dominata dalla pioggia ti fa capire

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A livello visivo, la Z06 si caratterizza per i larghi parafanghi posteriori con svasatura che coprono i massicci pneumatici, lo spoiler posteriore allog-gia la luce di stop centrale mentre quattro sono i tubi di scappamento di grande diametro in acciaio inossidabile.

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testo Cloris Sciaroni

Prima metà di ottobre 2007Come anticipato, il lento Saturno è entrato in Vergine, segno del nostro Paese, e al momento è in un buon aspetto con Mercurio in Scorpione e questo dovreb-be indurre a una severa, ma saggia selezione nella scelta dei membri del Governo prediligendo coloro che operano coerentemente per la salvaguardia dell’am-biente, degli animali, ma anche dei diritti dei lavoratori, sempre più bersaglio di pressioni da parte del padronato. Rivalutiamo gli antichi mestieri. Importante te-ma anche quello della costruzione, sempre più selvaggia, perché ha rubato molto verde (quindi ossigeno) al Ticino, così come quello della equa ripartizione dellericchezze, ottenute dai profitti delle grosse aziende, per garantire un minimo di benessere a tutti. Plutone in bel trigono con Plutone natale ci parla invece di po-tere, parola che suona molto familiare a certuni, ma il vero potere va messo solo nelle mani dei saggi altrimenti provoca distruzione. Saturno in Vergine inducestili di vita semplici a cui certi personaggi purtroppo non sono abituati, ma arriverà per tutti il tempo delle scelte obbligate visto che la salute è una sola e che di-pendiamo tutti dallo stesso pianeta!

ARIETE 21/3 - 20/4Il Sole si trova in opposizione al vostro segno riducendo un po-co le energie a disposizione, mentre Marte, pure dissonante,porta ora un certo scompiglio nella vita domestica di voi natividella 1. decade. Attenzione agli scatti d’ira! Possibili guasti in

casa di apparecchiature da sostituire, per cui tenete conto di qualche spesa ex-tra. Saturno nel 6. campo vi vorrebbe stacanovisti nel lavoro, anche perché Plu-tone stimola l’ambizione e l’orgoglio, ma sappiate che la salute ha un prezzo eva salvaguardata. Cercate di non addossarvi più compiti di quelli che riuscite asopportare altrimenti i vostri cari diventano il vostro parafulmine. A vostro so-stegno avete sempre Giove che regala buonumore e la voglia di sano diverti-mento, mentre Nettuno risveglia interessi spirituali o umanitari e l’amore per sestessi. Curatevi con la musica.

TORO 21/4 - 20/5 Saturno favorisce per ora voi nativi della 1. decade portandobuoni frutti a chi fra voi ha seminato bene. Sarete apprezzati ericonosciuti per la vostra coerenza e capacità organizzativa.Promozioni in vista. Buone prospettive per chi opera nel campo

artistico, del teatro o della scrittura, ma anche dell’artigianato. Riscoprite il va-lore di antichi mestieri. Interessante anche il settore dell’alimentazione. Possi-bilità di insegnare per molti di voi. Bene anche il settore degli studi rivolti inparticolare alla cultura e alla storia antica. Per molti di voi potrebbe essere unperiodo intenso per quanto riguarda la lettura o il cinema. In amore porta sta-bilità o maturità a dipendenza di come l’avete vissuto finora. L’esperienza inse-gna! Venere è dissonante fino al giorno 8 toccando la 3. decade. Non riempi-te i vuoti del cuore con vizi malsani.

GEMELLI 21/5 - 21/6Il mese inizia con una bella Luna nel segno, in trigono a Sole eNettuno, simbolo di benessere interiore, di riappacificazionecon voi stessi o con gli altri. Ottimo periodo per dedicarsi allarecitazione, alla scrittura o ad altre forme espressive che mirino

a risvegliare anche negli altri l’amore per se stessi e per i bambini, ma anchel’interesse per i diritti umani. L’equilibrio psicofisico si costruisce già nell’infan-zia, ma viene messo a dura prova nell’adolescenza. Saranno proprio Giove eSaturno dissonanti, sorretti dal trigono Marte-Mercurio a rendervi più determi-nati e combattivi in questo senso. Essere se stessi, coerenti con i propri ideali,è spesso impresa difficile, ma una bella sfida per voi. E l’amore? Non cercatel’impossibile, ma qualcuno con cui condividere ideali e progetti comuni, inclu-sa la spiritualità.

CANCRO 22/6 - 22/7Buon inizio di mese con Marte nel segno, in bel trigono a Mer-curio, che acuisce la sensibilità, l’intuizione e le doti introspetti-ve, al limite della medianità. Sogni premonitori. Osservate i se-gnali che vi arrivano e siate più attenti al presente come vuole

Saturno. Il Sole bilancino, che non vi appare favorevole, spinge tuttavia a farsiavanti, a difendere non solo i vostri diritti ma anche quelli dei bambini verso iquali siete molto sensibili. La politica e la scrittura possono essere i canali giu-sti per voi, per esprimere quanto avete a cuore. Ottimo periodo anche per glistudenti. Può essere il momento giusto per iscriversi a un corso nuovo, adattoper qualunque età. Le offerte sul mercato sono varie. E chi se la sente può de-dicarsi anche al volontariato. E l’amore? Ascoltate il vostro cuore, senza perde-re di vista la realtà. Salute: curatevi con la musica.

LEONE 23/7 - 23/8Venere è ancora nel segno ma solo fino al giorno 7, formandoun bel trigono con Plutone, indice di grande fascino e magne-tismo, ciò che favorisce voi donne della 3. decade. Voi sapetesempre come catturare l’interesse del pubblico. Mercurio disso-

nante tuttavia vi rende suscettibili alle critiche che spesso non accettate, men-tre Saturno potrebbe suggerirvi più prudenza e per qualcuno di voi (uomini)potrebbe essere il momento di farsi da parte. Il Sole bilancino favorisce comun-que chi fra voi ha una particolare sensibilità verso le ingiustizie sociali ed è quiche potrete dare il meglio di voi. Giove è sempre in ottimo aspetto e vi sostie-ne ancora a lungo. Investimenti in vista. E l’amore? Per qualcuno potrebbe es-sere il tempo per concretizzare un’unione o la maternità. Salute: più attenzio-ne all’alimentazione.

VERGINE 24/8 - 22/9 Il vostro Saturno riceve ora il buon supporto di Marte e Mercu-rio, per cui potete contare su amici o persone importanti che viaiuteranno a trovare le giuste soluzioni a eventuali problemati-che rimaste in sospeso da tempo. Se poi necessitaste di aiuti fi-

nanziari concreti, lo Stato o una qualche Fondazione potrebbe darvi una ma-no. Lasciate perdere l’orgoglio e chiedete aiuto. Buon periodo per voi studen-ti e giovani in cerca di lavoro o nuove sfide. Osate. Vale anche per chi è stancodella solita routine. Aguzzate l’ingegno, perché avete risorse nascoste e fidate-vi un po’ di più di voi stessi. Chi ha seminato bene ora raccoglie i frutti. Puòdarsi che gli impegni aumentino, anche nei riguardi dei bambini e degli anzia-ni, ma l’energia non vi manca. E l’amore? Non crogiolatevi nel passato e fatespazio al nuovo. Salute: praticate lo yoga.

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Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai suc-cessi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a voltesignifica subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali esentimentali.Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, pos-siamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders,azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperien-za. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quat-tro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propricapelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli.

Segnali d’allarme.In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzio-ne della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desqua-mazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene conmisure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo.

Analisi dei capelli.Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisionele cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale man-canza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce disostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogram-ma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarieper stabilire un trattamento specifico e personalizzato.

E per la donna?Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negliuomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra ledonne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. Ineffetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passareinosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convin-cente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders,che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazioneinsuperabili.

Per infoltire i capelli? Per coloro che intendono riavere i capelli persi l’Istituto Sanders propo-ne i più affidabili sistemi di infoltimento disponibili oggi. Sono sostanzial-mente due i tipi di intervento che, a dipendenza dei casi e delle esigen-ze, vengono consigliati. Uno è il sistema di integrazione MS ideato dallaSanders, una tecnica non invasiva che consente di aumentare progres-sivamente la propria capigliatura con una gradualità del tutto impercet-tibile. Il secondo è l’autotrapianto dei capelli che consiste nel prelevaredei capelli non soggetti alla caduta per integrarli nelle zone diradate. Unatecnica chirurgica ampiamente collaudata che garantisce la ricrescita deicapelli per tutta la vita. Questo ovviamente in estrema sintesi, per saper-ne di più e soprattutto per sapere qual è la soluzione ideale del vostroproblema, basta prendere contatto con l’Istituto Sanders. Previo appun-tamento otterrete gratuitamente una completa informazione sulle realipossibilità inerenti al vostro caso.

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BILANCIA 23/9 - 22/10 Avete il Sole nel segno in questa prima parte del mese (che siapre con una bella Luna), ben sostenuto da Giove e da Nettu-no che mira a proteggere i propri diritti ma anche ad unirsi acompagnie o gruppi con ideali simili. Marte sarà dissonante per

un po’: badate bene a non sprecare le vostre energie in settori non adatti a voie guidate con prudenza. Possibili preoccupazioni per un familiare. Lasciate cheognuno assuma le proprie responsabilità. Mercurio dallo Scorpione vi rendepiù lucidi, acuti e profondi e stimola la scrittura e l’insegnamento. Fidatevi del-la vostra intuizione anche quando dovete prendere decisioni importanti. Vene-re positiva fino al giorno 7 aiuta le native della 3. decade: tirate fuori la vostrabellezza interiore. L’amore è sempre l’interesse primario dei Bilancia: cercatelodentro di voi.

SCORPIONE 23/10 - 22/11Saturno ben sostiene Mercurio nel segno, che riceve il trigonodi Marte, il che ci parla di un periodo per voi promettente damolti punti di vista. Sappiatelo sfruttare con intelligenza. Intui-zioni acute negli affari. Giove e Plutone sono sempre lì a stimo-

lare le finanze, ma anche il modo con cui vi guadagnate da vivere o di comegestite il denaro e i dipendenti se siete liberi professionisti. Questa combinazio-ne può portare difficoltà con il fisco o con le autorità, ma porta anche profon-de trasformazioni nel campo dei valori, a cosa tenete realmente? “Essere oavere”, questo è il dilemma, no? A cosa non vi piegate? In amore le cose po-trebbero andare abbastanza bene se non mirate troppo in alto. Spesso la car-riera è più importante dell’amore, attenzione, ciò che è perso è perso! Salute:curate le parti intime.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12Il mese si apre con l’opposizione Luna-Giove che pone l’accen-to sui vostri vizi ed eccessi. Saturno dalla Vergine vi invita aduno stile di vita più sano e semplice, limitando i consumi e glisprechi. Non lasciatevi influenzare da pubblicità insulse e da fal-

si bisogni. Sostenete gli anziani con opere concrete. In amore fate chiarezza:domandatevi quali sono i valori che perseguite visto che il sesso fine a se stes-so non colma i vuoti o i ricordi del passato. Non vivete relazioni superficiali o dicomodo. Mercurio dallo Scorpione vi aiuta ad analizzare i sogni e a compren-dere meglio i vostri lati “ombra”. Il buon Giove è ben sostenuto dal sole bilan-cino nella prima parte del mese. Esso regala un sano senso del benessere e lavoglia di stare con persone positive. Danzate e cantate. La musica è la miglio-re terapia.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1Voi potete contare per un po’ sul bel trigono di Saturno, madovete fare i conti con Marte in opposizione che per ora toccavoi nativi della 1. decade. Anche il Sole dissonante porta con-flitti con figure maschili e per chi fra voi fa politica. Il potere gio-

ca brutti scherzi in ogni ambito. Giove e Plutone potrebbero opporre resisten-za specie laddove vi sono interessi comuni in gioco. Fate una lucida analisi del-la situazione. Spesso la sofferenza deriva da falsi desideri, false ambizioni, fal-se aspettative, mentre il piano divino prevede ciò che è giusto per noi e ci portaladdove dobbiamo andare. Pensateci. Mercurio dallo Scorpione acuisce l’intui-zione e la sensibilità, siate chiari con voi stessi e in amore e correggete i lati piùspigolosi del vostro carattere. Cambiamenti radicali in vista, specie in ambitoprivato, che aiutano a maturare.

AQUARIO 21/1 - 19/2Questa prima parte del mese inizia con un bel trigono d’Aria,ciò che favorisce l’espressione creativa nelle varie forme. Otti-mo il settore educativo. Ed è anche il modo migliore per esor-cizzare le dissonanze astrologiche che interessano Mercurio e

Saturno, nonché Venere fino al giorno 7. Attenzione agli errori di giudizio e divalutazione, sia nel privato, sia nel lavoro e in campo finanziario. Non agited’impulso e non progettate vendette se qualcuno vi ha offeso e vi ha colpitonell’orgoglio. Al contrario potrebbe essere un buon momento per rivedere lavostra situazione e magari cambiare aria, gente, ambiente. Perseguite gli idea-li e i sogni in cui credevate fin da bambini. Perché sprecare tempo ed energiasolo per sottostare a un sistema, un regime contrario alla vostra evoluzione?L’amore e il perdono sono la migliore medicina.

PESCI 20/2 - 20/3Come sapete Saturno si è disposto in opposizione al vostro se-gno dal 2.9 e rimarrà in questa posizione per oltre due anni,tempo in cui vi sono molte situazioni da correggere. Ora peròavete il supporto del bel trigono Mercurio-Marte da sfruttare al

meglio in questa prima parte del mese. Esso acuisce la lucidità mentale e lasensibilità apportando ispirazione e intuizioni brillanti. Sarete oratori, mediato-ri o scrittori energici. Dedicatevi al sindacato o a un’opera umanitaria. Seguitequesto impulso naturale e osate proporre riforme sociali e ambientali, anche secontrari al sistema in vigore. Le vostre parole riscuoteranno notevole risonanzaanche negli scettici. Nell’amore passione e sentimento regaleranno momentimagici. Novità in vista anche in famiglia. Salute: danzate e cantate.

OROSCOPO

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66 ILLUSTRAZIONE TICINESE 09-07

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Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali,tiratura 130.433 copie (tiratura controllata REMP 2006)

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“Il materiale redazionale e fotografico nonrichiesto non viene restituito”.

COLLABORATORI REDAZIONALI

N° 9 - 1 OTTOBRE 2007

Luigi Bosia

Graziano Guerra

MarcoOrtelli

ClorisSciaroni

StefanoPescia

RobertoRizzato

RobertoSchneider

RémySteinegger

Elena Stern-Balestra

LorenzaStorni

PiergiorgioBaroni

Elio delBiaggio

Rita Ducret-Costa

StefanoEmber

AntonellaBroggi

GiosannaCrivelli

Siete dei seguaci di Socrate? Allora, risolvete il cruciverba e riportate nel casellario le lettere risul-tanti nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso. Risulterà il nome del filosofo greco di Cirene.a cura di Daniela Sandrini

CACCIA ALPERSONAGGIO

ORIZZONTALI: 1. Rubare, sottrarre illecitamente– 12. Itinerario, percorso – 13. Nel cuore dellaforesta – 14. È vicino ad Arogno – 15. Illuminati– 17. Saluto a Cesare – 19. Fu l’ultimo re di Lidia– 20. La scienza di Platone – 24. Anno Domini –25. Foga nel cuore – 26. Passati con il ferro – 28. Cons. in talea – 29. Antica cambiale – 30. Nel bel mezzo della ressa – 32. Copricapopapale – 34. Sanate – 37. Periodo preistorico – 39. Giardino d’inverno – 40. Ispida – 42. S’infuriano quando vedono rosso – 44. Cabina centrale – 45. Immanuel, filosofotedesco – 48. Era amata da Leandro – 49. Il filo-sofo che diresse l’Accademia di Atene.

VERTICALI: 1. Sgarbato, arrogante – 2. Garbuglio – 3. Il compositore del Bolero – 4. Vi sguazza il ricco – 5. Lo paga il reo – 6. Cons. in fiato – 7. Andata in poesia – 8. Unafa traboccare il vaso – 9. Superfici – 10. Calca –11. Il poeta greco di Ascra – 16. Solco lunare –18. Un colore del croupier – 21. Ardire – 22. Originali, inconsueti – 23. È simile al tait –27. Bagna la Baviera – 31. Il regista de’ “I ribel-li di Alvarado” – 33. Provoca allergie – 35. StatiUniti – 36. Dittongo in beato – 38. Filo vegeta-le – 41. Grosso camion – 43. La fine di Belfagor– 45. Cambogia e Spagna – 46. AlcolistiAnonimi – 47. La bevanda che si filtra.

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La soluzione del numero precedente era: PASCOLI.

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