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illustrazione illustrazione TICINESE TICINESE www.illustrazione.ch RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA N° 02 - 1 MARZO 2008 Tutti i volti del futuro Presidente MARCO BORRADORI Tutti i volti del futuro Presidente NATI PER LEGGERE ... e raccontare una storia ESCURSIONI La traversata della Greina MOTOR TIME Adrenalina in pista NATI PER LEGGERE ... e raccontare una storia ESCURSIONI La traversata della Greina MOTOR TIME Adrenalina in pista MARCO BORRADORI

Illustrazione Ticinese

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N. 2 - 2008 - La rivista familiare della svizzera italiana

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Page 1: Illustrazione Ticinese

illustrazioneillustrazioneTICINESETICINESE

www.illustrazione.ch

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N° 02 - 1 MARZO 2008

Tutti i volti del futuro Presidente

MARCO BORRADORITutti i volti del futuro Presidente

NATI PER LEGGERE

... e raccontareuna storia

ESCURSIONILa traversatadella Greina

MOTOR TIMEAdrenalina

in pista

NATI PER LEGGERE

... e raccontareuna storia

ESCURSIONILa traversatadella Greina

MOTOR TIMEAdrenalina

in pista

MARCO BORRADORI

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Godersi il meritato riposo. Voi l’amate, noi lo rendiamo possibile.

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Page 3: Illustrazione Ticinese

SOMMARIO

4 FuoriondaBenedette lacrime!

6 Ma tu lo sai?Una risposta ai tuoi perché

8 Scelti per voiLa rubrica a misura di lettore

10 Scriv in dialètt“La méssa l’è finida: ‘nii via in pâs”

12 L’intervistaTutti i volti del Presidente

20 A tavola in TicinoVent’anni di passione in Ticino

24 InternetMemorie e dintorni… (3ª e ultima parte)

26 Euro 08 eccociCon Mauro Lustrinelli allo stadio

28 ViaggiUna bara a forma di aragosta - La loro Africa, Ghana (2ª parte)

32 Nati per leggereAmore è... leggere per un bambino

35 Penne, pennelli e pasticciI sassulcini

36 Oggi parliamo di…“È difficile trattenersi dallo spettegolare”

38 Parliamo di soldiTra tassi, percentuali e una grande gioia

40 SportIl lungo, il corto e… l’emozione

44 SaluteQuel diavolo di forfora…

48 EscursioniImmagini non immaginate

51 Cani, gatti & Co.Gatto col collare

52 Sondaggio“Un ristorante? Ve lo consiglio io”

56 Motor TimeAdrenalina in pista“Mototendenze” 2008

63 OroscopoLe previsioni di Cloris

66 CruciverbaCaccia al personaggio

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Da quest’anno e come novità assoluta, Illustra-zione Ticinese ha deciso di diventare partnersostenitore di un progetto, Nati per leggere,

che ha come obiettivo la diffusione e il soste-gno della lettura ad alta voce, fatta dagli adul-ti per i bambini. Un gesto di intimità e amorequesto, troppo spesso sottovalutato. Ed è unvero peccato, perché oltre alle indubbie valen-ze emozionali ed emotive, raccontare una fa-vola ai bambini fin dalla tenerissima età favo-risce la loro futura capacità di lettura autono-ma, oltre ad insegnare loro il valore dei libri edella lettura. Illustrazione Ticinese condividepienamente questo progetto ed è per questoche ha deciso di sostenerlo. L’AssociazioneNati per leggere propone ogni anno una sele-zione di libri adatti alle diverse fasce di età,presentati in un opuscolo e offerti nelle biblio-teche e in alcuni studi pediatrici. Su Illustra-zione Ticinese, a intervalli regolari nel-la rubrica “Scelti per voi”, troverete lapresentazione di un nuovo libro, scel-to e valutato da esperti. Da leggere, omeglio raccontare, ai vostri bambini. Inquesta edizione inoltre, a pagina 32 potreteapprofondire l’importanza della lettura ad al-ta voce e scoprire come proporla ai bambini.Sul sito di Illustrazione Ticinese invece, potre-te ascoltare il grande Vittorio de Sica raccon-tare delle bellissime fiabe. Buona lettura e…buon ascolto!

La redazione

IN PRIMIS

Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostrabucalettere a inizio aprile.

IN COPERTINA: Marco Borradori (foto Rémy Steinegger)

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 3

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P rima di scoprire che fare il mediconon era il mio mestiere, fui rapitodalla curiosità di conoscere i segreti

del funzionamento del nostro corpo. Unadelle tante cose interessanti che hoappreso dalle lezioni di fisiologia è che lelacrime contengono in buona sostanza gli

stessi ingredienti del sangue, compresal’uréa (lo stesso composto organico azo-tato da cui prende il nome la nostra...urina) e una percentuale salina dell’ordi-ne dello 0.9% che conferisce alle lacrimequel proverbiale sapore “amaro”. Ma lacomposizione chimica delle lacrimevaria a seconda del motivo del pianto: lelacrime di dolore contengono più protei-ne, mentre quelle che servono per “liqui-dare” un corpo estraneo dall’occhio sonomolto più fluide. Benché desse importan-za a tutt’altri “umori”, Ippocrate (il padregreco della Medicina) definiva moltosuggestivamente le lacrime come “larugiada del cervello”. Uno studio recenteha accertato che le donne piangono in

media da quattro a cinque volte più degliuomini; ma non perché siano più deboli:semplicemente perché producono piùprolattina. La prolattina è un ormone ipo-fisario presente soprattutto nelle puerpe-re, ma stranamente si trova anche nelledonne che non hanno partorito e persino

nei maschi. Dico “stranamente”, perchéla prolattina serve a promuovere l’allatta-mento al seno; ma si è visto appunto chestimola nel contempo anche la produzio-ne di lacrime; tanto più che, sotto stress,questo ormone viene secreto in maggioriquantità. Si potrebbe quasi dire che ilrapporto tra madre e figlio sia lubrificatodalle lacrime, tanto quanto il rapporto fral’occhio e la sua palpebra. È stato infattidimostrato che, dopo aver ascoltato perappena 15 secondi il pianto del propriofiglio, una madre è già in grado di rico-noscerlo. Studi condotti da ricercatorifinlandesi hanno poi accertato che esisto-no tre tipi di pianto infantile: il piantodella nascita (che è tra l’altro un indizio

fondamentale della capacità respiratoriadel neonato), il pianto da fame e quellodel dolore. Solo verso il settimo mese divita compare anche una quarta forma dipianto: il pianto da paura. Gli psicologiinfantili spiegano che, trattandosi di unaprima forma di comunicazione, le rispo-ste che una madre dà o non dà al piantodel neonato acquistano un rilievo parti-colare e possono senz’altro influire sulcomportamento del bebè negli anni suc-cessivi. Se una mamma non lascia pian-gere a lungo il suo piccolo quando hafame, ma lo allatta subito, il pianto cessae il bambino impara a sviluppare altremodalità di comunicazione. Si è vistoinfatti che, se si risponde al pianto di unneonato con una ragionevole sollecitudi-ne, il piccolo a un anno di vita tende apiangere molto meno di un bambino piùtrascurato. Ma il pianto gioca un ruolofondamentale anche negli adulti. Si diceche le donne tendano a ricordare di piùgli uomini che le hanno fatte ridere, men-tre gli uomini invece le donne che lihanno fatti piangere. Di fatto in alcuneforme di depressione, si verifica un veroe proprio blocco del pianto. Si parla intermini psichiatrici di “anestesia affetti-va”: non si riesce a piangere, diventandoapatici e insofferenti dinnanzi al dolorealtrui. Ebbene, in questi casi uno deiprimi sintomi della guarigione in atto edel ritrovato equilibrio psichico consisteproprio nel ricominciare a piangere!Come diceva più poeticamente il grandeHermann Hesse: “Le lacrime sono losciogliersi del ghiaccio dell’anima”.D’altra parte, come tutti sanno, ognitanto capita di ridere così forte da ridursiin lacrime. Perché mai non potrebbeavvenire anche il processo inverso, inquesta “valle di lacrime”? �

4 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

FUORIONDA

BENEDETTE LACRIME!

“Se tu fossi una lacrima io non piangerei per paura di perderti” (Jim Morrison).

testo Roberto Rizzato

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Il miracolo di spazio:Corolla Verso Relax 1.8, 129CV,5 porte, da fr.33’750.–*.

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MA TU LO SAI?

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Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con City Disc, Lugano.

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Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI CO

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1° L’uomo senza casa di Andrea Fazioli

2° La somma dei giorni di Isabel Allende

3° Giorni d’amore e inganno di Alicia Gimenez-Bartlett

LE LAMETTE PER RADERSI?King Camp Gillette, commesso viaggia-tore, stufo di tagliarsi con la lama del ra-soio, il cui uso richiedeva una certa peri-zia, nel 1903 inventò un sostegno nelquale infilare una sottilissima lamettacon la quale era praticamente impossi-bile tagliarsi. Inizialmente non ebbemolto successo e riuscì a convincere so-lo 51 suoi colleghi ai quali vendette so-lo 168 lamette. Mala voce si diffuse eun anno dopo Gillet-te aveva venduto90’000 rasoi e duemilioni di lamette,diventando multimi-liardario. Per il ra-soio usa e getta sidovette però aspet-tare fino al 1971.

Innanzi tutto va detto che se oggi, da noi, questo termine indica in-fedeltà coniugale, nell’antichità le corna simboleggiavano invecevirilità e audacia ed erano bene auguranti. Non è chiaro il motivoper cui il significato sia così stravolto. Vi proponiamo le due inter-pretazioni più accreditate. La prima risale al periodo bizantino e al-l’imperatore Andronico Comneno. Proprio perché simbolo di viri-lità, si dice che egli lasciasse delle corna di cervo sulle porte delledonne da lui “visitate”. Ecco spiegato perché i mariti che avevanole corna sull’uscio di casa erano traditi. La seconda interpretazioneinvece considera il becco, il cornuto maschio della capra, che ac-cetta senza battersi la… leggerezza della sua compagna.

SAIPERCHÉ SI DICE

CORRERE COME UNA LIPPA?

Questa espressione, usata per indicaregrande velocità, è largamente usata so-

prattutto nell’Italia del nord, da dovetrae origine. Deriva dal nome di un anti-chissimo gioco popolare del quale si so-no trovati reperti risalenti agli antichiegizi. Il gioco prende il nome da un suopezzo, la lippa appunto, un bastoncino dalle estremità appuntite. Si gio-

ca a squadre: un battitore lancia la lippa in aria e la colpisce con unlungo bastone, cercando di farla volare più lontano possibile. I

giocatori avversari la devono fermare prendendola al volo. Ipunti ottenuti dipendono dalla distanza che riesce a

raggiungere la lippa senza essere fermata. Unasorta di baseball quindi.

SAI DA COSA DERIVA

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LE MELE FANNO MATURARE GLI ALTRI FRUTTI?

La mela è un frutto climaterico, ossia che anche una volta raccol-to produce etilene, un idrocarburo che funge da ormone vegeta-le e che induce nel frutto le reazioni chimiche della maturazio-ne (produzione di zuccheri e aromi, intenerimento della polpa).Un frutto climaterico (albicocche, pesche, kiwi, avocado, bana-

ne e pomodori lo sono) accanto ad un altro frutto climaterico co-mincia a sua volta a produrre etilene maturando così velocemen-

te. Gli agrumi e l’uva invece, che non sono climaterici, accanto allemele ad esempio, non accelerano il processo di maturazione.

CORNUTO?

L’Imperatore bizantino Andro-nico Comneno.

1° Pica! di Davide Van De Sfroos

2° It’s time for a love revolution di Lenny Kravitz

3° Spirit di Leona Lewis

SAI PERCHÉ

King Camp Gillette(Wisconsin 1855-1932).

Page 7: Illustrazione Ticinese

Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei assunto delle responsabilità.

La vita, a volte, non segue i nostri piani. Pensate alla previdenza con la numero uno. Chi pensa in tempo

alla previdenza e investe con Swiss Life, è pronto ad affrontare gli imprevisti del futuro. Le soluzioni d’investi-

mento e previdenza elaborate dai nostri esperti tengono conto della vostra età, delle vostre esigenze e del

vostro profilo di rischio. Rivolgetevi alla numero uno sul mercato. Tel. 0848 841 000. www.swisslife.ch

Page 8: Illustrazione Ticinese

Il curry tailandeseThai Kitchen, Roter Curry Kit, Migros

Se vi piace la cucina tailandese, ma siete convinti che si possa man-giare solo al ristorante… beh allora cambierete idea.Abbiamo pro-vato - con un po’ di scetticismo lo ammettiamo - a preparare un currytailandese usando un kit già pronto. Nella confezione ci sono tuttigli ingredienti necessari. Dovrete solo aggiungere la carne o il pesce(noi abbiamo sminuzzato due petti di pollo) e la verdura (noi abbia-mo affettato mezza melanzana), seguire le indicazioni riportate sul-la confezione e il gioco è fatto. Semplice, rapido e buono come al ri-storante. Anzi di più… volete mettere la soddisfazione?

L’ultimo inquisitoreFilm drammatico storico di Milos Forman con Javier Bardem,Stellan Skarsgård e Natalie Portman

Benché la pellicola sia ambientata nella Spagna del 1792, parli diinquisizione e di Francisco Goya, non la si può ridurre né a biogra-fia del grande artista, né a pellicola storica. Goya è stato un artistacontroverso eppure sensibile alle ingiustizie e alla soffenza comepochi. Pittore a corte pronto a soddisfare tutti i capricci, quando di-pingeva sapeva mettere sulla tela la cruda verità. Ecco, questo filmracconta la società spagnola di quel tempo e questo aspetto diGoya, e lo fa mettendo in scena le luci, i colori e lo stesso impattoscenico di Amadeus, diretto da Forman nel 1984.

SCELTI PER VOI

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8 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

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Da avereL’iPhone della Applel’iPhoneLe principali testate americane che si occupanodi gadget tecnologici e l’inglese Telegraph han-no stabilito che l’oggetto più desiderato è sicu-ramente l’iPhone della Apple mentre al secondoposto c’è l’iPod Nano, sempre della Apple. E in-fatti il CEO di Apple Steve Jobs ha dichiarato diaver venduto in 200 giorni dalla presentazione,circa quattro milioni di iPhone, compresi quelli inGran Bretagna, Francia e Germania, unici paesidove è ottenibile (al momento della chiusura re-dazionale, ndr), anche se le vendite in UK sonoinferiori a quanto previsto dagli analisti di mer-cato e dalla Apple stessa. Staremo a vedere co-sa succederà da noi…

MedicusNoah Gordon, Editore Bur, 650 pagine

Siccome ora imperano i thriller scientifico-investigativi, infarciti di serial kil-ler che più cruenti sono meglio è… questa volta siamo andati a ripescareun libro vecchio, pubblicato la prima volta quasi venti anni fa, e ci siamo con-centrati sulla lettura di un testo davvero interessante, in grado di insegnar-ci qualcosa, e non di inorridirci. Medicus è la storia di un ragazzo londineseche nel 1021 decide di attraversare tutto il vecchio continente per impara-re l’arte della medicina in Persia, dal grande medico Avicenna. È un libro bel-lo, in grado di appassionare davvero. E se vi piacerà, e vi piacerà, leggeteanche “Lo sciamano” e “L’eredità dello sciamano”, che sono gli altri dueromanzi che compongono la trilogia, anche se a noi però è piaciuto di più“Il medico di Saragozza”, sempre di Gordon naturalmente.

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o letto

Da vedereLe ricette delle nonnewww.humanbeans.net/whatscookinggrandmaSi sa, i piatti delle nonne sono i migliori, e moltidi noi conservano gelosamente le ricette dellapropria. Ma se vi è già capitato di chiedervi cosacucinano le nonne degli altri… andate a visita-re questo sito. Troverete i filmati di nonne di tut-to il mondo che cucinano le loro ricette tradizio-nali. Raccontano aneddoti e spiegano la prepa-razione passo passo, mentre la stanno preparan-do. Il problema è che parlano inglese e quindi èun po’ difficile seguire, ma già vederle all’operaè un piacere…

La signora Hilda di Lancashire prepara il parkin, unatipica torta inglese allo zenzero.

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Page 10: Illustrazione Ticinese

Anca in dal Lüganés, adess, sa fà laméssa in latin, una volta al més,nala geséta da Massagn. I fiöö da

la guèra (quii nassüd inturnu al 1939, unpo’ prima e un po’ dopo) i sa regórdanbenissim dal “Ite missa est” e dal“Sicuterat”, che pöö l’è anca un ul titoldal libar dal Gian Luigi Beccaria (1999,Garzanti Libri): fortünat quii che an stü-diat ul latin, ma anca quii che i nava améssa in di ann Cinquanta: una quai

parola sa la regórdan ammò. E in gésa idonn i cantava a spirit da testa: “AveMari stella, dei mater alma…”. Ma daméssa in dialètt, almen da nüm, a sa par-lava gnanca. Se vörum crédig al“Corriere della Sera”, ta chi, ul cardinalpiemontés Tarcisio Bertone l’avressautorizzat una associazion genovesa a dì(celebrà) la méssa in quii che sa ciàman“parti mobili” (létür, vangeli, salmi, pre-ghiér e omelia) nal dialètt dal pòst. Inscì,tant par dinn na quai vüna, “Signù”(Signore), al vör dì “Gesù” e alura, parciamà Dio, l’è necessari voltass indré edì, in dialètt genovés, “Domine Dè”. DalVaticano è rivàt di órdin precis: al mas-sim, in dala méssa, l’è possibil cantà unquai inno in dialètt, sémpar che al sia “in

sintonia” con la celebrazion. Bòt lì. Ma igenovés i an insistüt, disendo che i vöranmia fà folclore a bon mercaa, fà spétacol,ma dàg a chi che créd “un momentomolto sentito”. E se vii dénta in dal sitowww.lamanosullaroccia.it ta lì ul donAntonio Maione, napoletan, che al predi-ca anca in dal cyber-spazi dala “Secondlife” in dialètt. Al sa taca al don Milani eal dis che “predicà in gésa l’è domà naperdita da temp. L’è püssée interessant

stà in mezz a la gént e pregà in dialètt: l’èméi che doprà ul latin”. Oh, la Pepa!Che al sia ben ciar: nüm gh’em nissünacompetenza par div quel che al pò véssgiüst o sbagliat. A gh’em mia gnanca laverve dal Totò, quand che in dala“Monaca di Monza” (1963) al diséva“Sursum corda!” e al tradüseva “Su conle corde” e in dal “San Giovanni decolla-to” (1940) al pregava “al priore” (al pòstdi “a priori”) disendo “linoleum, colos-seum, mortis tua e tu patris e tu nonnis”.In dal libar “Sicuterat” a gh’è denta unadeséna da citazion di lavor dal nostarOttavio Lurati: da “Appunti sulla setti-mana Santa e la Pasqua in Ticino” (1968-69) a “Lingua e religione. Due schegge:andare in visibilio e venia-vergna”

(1997, in onor dal don GiuseppeGallizia)”. Ta rèstat lì stracüntat quandche ta léngiat che “sacranon” al vöraressdì, in italian, “sacro nome”, ma ancanüm, come un po’ in gir par l’Italia,quand che dísom che vün l’è un “sacra-non” intendom “individuo da poco,testardo”. A Milan ul “San Peder” l’è miaquel che pénsum, ma vün che “pesca” indala casséta (büssula) di élemosin. E ulLurati al ma dis che “l’è cumé la méssa

du venerdì sant”, par dì di ropp “senzacostrutto, senza né capo né coda”. Latin e dialètt i sa mesc-cian: la gésa (alma dis ammò ul “Sicuterat”) l’ha dopràttanto i “messaggi” parlat e figürat. Ancain di gés da campagna quanti quadri edisegn sü pai mür! Ma ul popolino, che alcapiva mia tant ul latin, l’ha “inversaat”,girat sota, almen indua al trövava lamanéra da podée fall. In dal 1965 ul latinin gésa al mör üfficialment cunt ulConcilio Vaticano II. Adess al torna agala, ma in dosi omeopatic. Ogni tant sapoderess provà anca cunt una predica indialètt? La bütum là inscì, anca se semmmia autorizzat. Chissà se quaidün dagésa la cata sü? La “predica” l’è finida:nii pür via in pâs!”. Amen.�

10 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

SCRIV IN DIALÈTT

scrivüt dal Pier Baron

Ul cardinal da Genova Angelo Bagnasco l’ha dii “basta” ala méssa in genovés: i saréssan stài cinc o sés volt a l’ann.

“LA MÉSSA L’È FINIDA:‘NII VIA IN PÂS”

Page 11: Illustrazione Ticinese

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www.opel.ch1 La tassa di circolazione varia in funzione del cantone d’immatricolazione e del modello. Chiedete al concessionario Opel l’importo preciso per il modello desiderato.2 Il premio smaltimento viene concesso esclusivamente per lo smaltimento regolamentare del veicolo permutato presso un impianto di autodemolizione e riciclaggio autoriz-

zato. L’auto da rottamare deve essere immatricolata da almeno 6 mesi a nome dell’acquirente.3 Lun. – ven.: CHF 0.08/ min, sab. + dom. CHF 0.04/ min.

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Page 12: Illustrazione Ticinese

L’INTERVISTA

12 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

A partire dal 1. aprile 2008 e per 12 mesi Marco Borradori assumerà - per la terza volta in nove anni - la carica di Presidentedel Governo del Cantone Ticino. In cosa consiste questa funzione? E quella di Consigliere di Stato? Quale uomo si nascondesotto una veste ufficiale e quanto una veste ufficiale può modificare un uomo? Abbiamo incontrato Marco Borradori nel suoufficio governativo di Bellinzona, per scoprire l’Onorevole e l’uomo…

testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

TUTTI I VOLTIDEL PRESIDENTE

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14 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

«Mi sento più una personapragmatica e d’azioneche non di riflessione»

1.-2.-3. La giornata di un Onorevole si divide tra confe-renze stampa, sedute in Governo e interventi di rappre-sentanza.4. 1992: Delegazione della Lega dei Ticinesi a Berna com-posta da: Flavio Maspoli, Marco Borradori e GiorgioMorniroli.

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L’INTERVISTA

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 15

L’UOMO E L’ISTITUZIONE

SCUSI PRESIDENTE, COSA FARÀ A PARTIRE DAL 1. APRILE?“Tutto quello che ho sempre fatto con, in più, la responsabi-lità di dirigere l’attività del Consiglio di Stato e rappresenta-re il Governo verso l’esterno. Ogni Consigliere di Stato, indi-pendentemente dalla sua appartenenza partitica, è al serviziodel Cantone e di tutta la popolazione. A maggior ragione ilPresidente incarna questa unitarietà, rappresentando il Go-verno di fronte all’opinione pubblica, alle istituzioni, allaConfederazione e all’estero. Penso ad esempio alle visite aglialtri Governi cantonali o all’accoglienza degli ambasciatoriin Ticino. In realtà, in caso di necessità il Presidente può an-che adottare provvedimenti d’urgenza, purché informi tempe-stivamente il Governo, ma non ricordo che questa eventualitàsi sia verificata”.

RIMANE UN CONSIGLIERE DI STATO. COME SI CONFIGURAUNA SUA GIORNATA TIPO?“Due mattinate sono destinate alle sedute di Consiglio di Statoe una è dedicata all’incontro con i miei collaboratori più stretti,per tracciare l’attività della settimana e stilare un bilancio suquanto successo nei giorni precedenti. Per il resto, la giornatatipo non esiste, ogni incontro mette sul tavolo temi nuovi,preoccupazioni e vite diverse. Ci sono incontri tecnici con i ser-vizi dipartimentali, altri con cittadini o con rappresentanti di as-sociazioni e organizzazioni su temi di specifica competenza delmio Dipartimento, sopralluoghi, relazioni a convegni o cerimo-nie. Poi c’è il tempo dedicato alla riflessione politica, uno spa-zio che solitamente mi ritaglio nei momenti della giornata piùtranquilli o durante il fine settimana. Giornate piene, ma conuna varietà di stimoli sempre nuovi, a volte faticose, certo maimonotone. Quanto agli orari, non sono particolarmente matti-niero, di regola arrivo in ufficio verso le otto e mezza e poi, aparte una breve pausa sul mezzogiorno, proseguo fin verso leventi e trenta e anche oltre. Naturalmente vi sono anche sere incui sono libero”.

LEI È IN GOVERNO PERCHÉ È STATO ELETTO DAL POPOLO,CHE RAPPRESENTA. SE CI SPECCHIAMO IN LEI QUALE GOVERNO VEDIAMO?“La visione globale del Governo è data dall’azione di cinquepersone, che cercano di muoversi in modo coerente e compattoper garantire efficacia all’azione politica. Ormai da anni, pur-troppo, il Governo deve affrontare gli ostacoli determinati dauna situazione finanziaria precaria. Dico ‘purtroppo’ perché sa-rebbe certo infinitamente più facile poter fare politica con lecasse piene. I progetti, infatti, non mancano, anche se ci vienerimproverato di concentrarci troppo sulla contabilità e sui taglial bilancio e di non avere sufficienti idee propulsive per il futu-ro. Accettiamo le critiche, ma credo che quanto realizzato fino aoggi e le nuove linee direttive per la legislatura in corso dimo-strano, invece, che vi è progettualità. Oggi risanare le finanze èuna delle nostre priorità, ma ciò non ci impedisce di mettere afrutto spazi di manovra interessanti”.

POSSIAMO QUINDI DORMIRE SONNI TRANQUILLI SAPEN-DOVI A GOVERNARCI…“Sono a Bellinzona da 13 anni e ho lavorato spalla a spalla condiversi colleghi: in tutti ho visto onestà, correttezza e il deside-rio di operare per il bene del Cantone, di promuovere la consa-pevolezza che il Ticino ha degli atout e delle potenzialità impor-tanti. La nostra collocazione geografica ci dà la possibilità difungere da ponte tra due realtà culturalmente, economicamentee finanziariamente importanti come quella tedesca e quella lati-na. Ci battiamo per il nostro Cantone e agiamo in buona fede,impegnandoci sempre al massimo. Per questo mi indigno quan-do taluni con leggerezza dicono che lavoriamo “per le nostre ta-sche”, perché è una menzogna: la nostra cultura politica è sana,forse non perfetta ma seria nelle sue scelte e trasparente quandosbaglia. I Consiglieri di Stato operano, ognuno con la propriasensibilità, affinché il cittadino possa avere un presente e un fu-turo migliori”.

COME VEDE IL TERRITORIO IL DIRETTORE DEL DIPARTI-MENTO DEL TERRITORIO?“Il nostro Cantone è splendido, e lo dico con cognizione dicausa. La possibilità di conoscere il territorio palmo a palmo èstata per me un privilegio e un arricchimento interiore vera-mente molto importante. Il nostro territorio è composto di bo-schi e foreste per circa il 51%, ha vallate ampie e altre più sel-vagge, con nuclei abitati da cartolina, laghi e fiumi. Spesso sisente dire che il Ticino è rovinato dall’edificazione, ma il giu-dizio è parziale e va sfumato. È vero però che ci sono zone incui negli ultimi decenni sono stati commessi degli sbagli, so-prattutto nei fondovalle, che corrispondono al 15% circa dellasuperficie cantonale. Qui si concentrano in pratica tutte le at-tività con incidenza territoriale: abitazioni, vie di comunica-zione, industrie, centri commerciali, campi coltivati e serre,infrastrutture per il tempo libero. Ovvio che il territorio siaconteso e che la ricerca di equilibrio sia un’operazione delica-tissima. Occorre intervenire su più livelli, seguire con atten-zione lo sviluppo degli insediamenti, lavorare sul fronte dellamobilità, promuovere gli spazi verdi. Abbiamo definito tuttele linee di sviluppo e d’intervento nel nuovo Piano direttorecantonale”.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome: MarcoCognome: BorradoriData di nascita: 6 giugno 1959Segno zodiacale: Gemelli ascendente BilanciaOra di nascita: alle 15.00Stato civile: celibeProfessione: Consigliere di Stato (di formazione avvocato e notaio)Domicilio: LuganoMotto: “ogni problema è un’opportunità, da ogni difficoltà puònascere qualcosa di forte, che riprende la nota frase del filo-sofo Nietzsche, ‘ciò che non ci uccide ci rafforza’”

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L’INTERVISTA

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COSA FA IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO?“Lo spettro dell’attività del Dipartimento è molto ampio, dal-

la protezione dell’ambiente e del paesaggio, alla mobi-lità, alla pianificazione del territorio, alla realizza-

zione di grandi opere… Abbiamo compiti preci-si che ci sono affidati dalle leggi federali e can-tonali, e progetti politici nei vari settori cheho citato, originati dalle esigenze del territo-rio e della popolazione. Ogni nuova operadeve rispondere ai criteri dello sviluppo so-stenibile, in equilibrio tra esigenze economi-

che, ambientali e sociali. Quando riteniamodi aver raggiunto questo equilibrio, presentia-

mo il progetto in Consiglio di Stato, e qui co-mincia il percorso che lo porterà a essere accettato

o respinto. Un progetto è dunque la somma di molte-plici valutazioni e l’esito dell’elaborazione di molte informa-

zioni. Compito del politico è tra l’altro di spiegare le ragioni diogni decisione”.

UN UOMO DI MOVIMENTO

VENIAMO ALLE SUE… ORIGINI POLITICHE. LA LEGA, ADESEMPIO, QUALI SENSAZIONI LE EVOCA? “Quando è nata la Lega, all’inizio del 1991, l’obiettivo era quel-lo di portare qualcosa di nuovo sulla scena politica del Cantone.L’effetto è stato deflagrante. Al botto iniziale sono seguiti un pe-riodo di consolidamento, una flessione, e poi la ripresa. La Le-ga si è assestata su un risultato medio attorno al 15% e credofaccia ormai parte definitivamente del panorama politico canto-nale. L’origine del fenomeno è sicuramente da ascrivere allepersonalità dirompenti di Giuliano Bignasca e di Flavio Maspo-li, ma il Movimento è anche venuto a riempire un vuoto di fidu-cia del cittadino nei confronti dei partiti storici. L’ha fatto inmodo goliardico, a volte sopra le righe, ma con sincerità e spon-taneità. Poi, ha dato fiducia a persone come me, interessate masenza agganci politici, e questo non lo dimentico. Quanto al re-sto, il cittadino ticinese è maturo a sufficienza per cogliere gliaspetti positivi ed essere critico verso gli aspetti negativi dellaLega, come di ogni altro partito”.

CHI È LA LEGA? QUALE PROGETTO LA MUOVE? E LEI COMESI COLLOCA ALL’INTERNO DI QUESTO MOVIMENTO?“La Lega rimane fondamentalmente un movimento d’opposi-zione e di rottura, anche oggi che ha un Consigliere di Stato.Non è una contraddizione: altri partiti - a livello federale il PSe l’UDC - hanno sia una forte connotazione di opposizione, siadei ministri in governo. Diciamo che sappiamo coniugare conuna certa abilità la nostra anima oppositiva e la presenza nell’e-secutivo. Personalmente mi auguro di avere contribuito a un di-battito costruttivo in Governo e in Parlamento, poiché la miasensibilità è sicuramente più vicina al dialogo che non alloscontro, anche se quando occorre non mi tiro certo indietro: letante battaglie che ho affrontato stanno a dimostrarlo. La forza

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quindi sempre stato facile e piacevole lavorare e andare tra lagente”.

QUANTO È CAMBIATO… MARCO BORRADORI DOPO ILSUO INGRESSO NELLA SCENA POLITICA?“È cambiato molto. Certo, il carattere di fondo rimane, peròquesto lavoro ti obbliga a tirare fuori il meglio dal tuo cuore edalla tua testa. Non puoi viaggiare in seconda, devi spingere ilmotore sempre al massimo dei giri, il che fa emergere gli aspet-ti positivi, ma anche quelli negativi del carattere. Di base nonsono particolarmente paziente, però se non sviluppi questa qua-lità in Governo resisti poco, perché ti devi adattare ai tempi lun-ghi che intercorrono tra l’elaborazione di un progetto e la suarealizzazione. Così sono diventato più tenace, si è alzata la miasoglia di sopportazione (in particolare alle critiche), ho impara-to a relativizzare e sdrammatizzare. Ho sempre cercato di farpolitica senza pormi troppi limiti, andando fino al fondo dellecose, ma oggi il Marco di prima, più moderato e tranquillo, halasciato senz’altro il posto a un Marco molto più volitivo e de-terminato”.

UN UOMO

DOVE E COME AMA TRASCORRERE LE PROPRIE GIORNATE?“Amo Lugano, la città dove sono nato e cresciuto. Lì mi rigene-ro grazie al contatto con gli amici e ad alcuni luoghi della città,per me speciali. Poi ho la fortuna, o la sfortuna, di essere talvol-ta un po’ sedentario, sicché questo mio aspetto mi porta a staremolto bene in Ticino. Quando ho voglia di cambiare orizzonte,faccio escursioni extra-territoriali e allora mi piace visitare legrandi metropoli, Londra, Roma, Parigi o Amsterdam. Con unacaratteristica però, che non posso starci per più di tre o quattrogiorni: la mia anima irrequieta, infatti, mi porta a non sostare, anon fermarmi troppo in una determinata situazione. Non è tantola tranquillità che mi ricarica, bensì degli stimoli diversi daquelli che provo e vivo sul lavoro”.

COME CARATTERIZZEREBBE SE STESSO?“In me convivono aspetti diversi, da un lato sono riservato, dal-l’altro estroverso. Sono intuitivo e istintivo ma anche analitico;pragmatico ma flessibile. Amo la compagnia, ma ho bisogno avolte di stare solo per riflettere, leggere, fare sport. Non sonospigoloso, cerco di trovare un accordo con le persone, ma sonofermo quando ho preso una decisione”.

CHE BAMBINO È STATO?“Ho il bel ricordo di un’infanzia spensierata e discola, almenofino ai 10-11 anni. A Lugano, e oggi pare incredibile, si potevagiocare tranquillamente a pallone o a biglie nelle strade. Nonche poi la mia adolescenza sia stata meno bella, però in seguitoè iniziato il momento degli impegni, di una maggiore consape-volezza e serietà. Sì, ero un bambino piuttosto vivace, mi ricor-do di vetri rotti con la fionda e di fughe con gli amici per evita-re i meritati scapaccioni…”.

della Lega è di non avere pregiudizi ideologici, ma di lavorarein modo concreto e pragmatico, facendo nostre le vere preoc-cupazioni del cittadino, dalla politica sociale, all’importanzadella sicurezza. È vero, non abbiamo un’identità politica e cul-turale di riferimento come i partiti storici, ma questo per me èpiuttosto un vantaggio, una spinta a rimettersi in discussionecontinuamente e a non escludere a priori chi non rientra neglischemi”.

QUANDO SI SCATENA, ALLORA, LA SUA ANIMA… OPPOSI-TIVA?“Ho fatto parte di un esecutivo a partire dal ’92, quando entrainel Municipio di Lugano, e dal ’95 siedo in Consiglio di Stato.Per me è stato sempre chiaro che governare significa rispettarele regole della concordanza, quindi confrontarsi anche dura-mente, ma poi trovare soluzioni condivise, consapevoli della re-sponsabilità di fronte all’opinione pubblica. Un governo unitocostituisce un elemento guida e di riferimento per il Paese. Diciamo allora che la mia anima oppositiva si manifesta piutto-sto sui temi federali, nella forma di un marcato scetticismo, pernon dire ostilità, verso l’adesione, che io chiamerei piuttostoomologazione, della Svizzera all’Unione Europea. La Svizzeracostituisce un modello di integrazione culturale e confessionale,con un quadro istituzionale positivo, certo perfettibile ma co-munque esemplare. So bene che il mondo non finisce a Chiassoo Basilea, ma credo che per poter guardare lontano dobbiamomantenere le nostre peculiarità e rinsaldare le nostre radici”.

IL SUO MOVIMENTO SI DICE ATTENTO A CHI FATICA AD AR-RIVARE A FINE MESE. COME SI PONE DI FRONTE ALLE DI-SUGUAGLIANZE NEL NOSTRO CANTONE? “Ho uno stretto contatto con la realtà cantonale, ne apprezzo ilpositivo, ma vedo con chiarezza anche le difficoltà. La disoccu-pazione è sicuramente una delle condizioni più difficili da vive-re, che rischia di portare a una spirale di disperazione. Senza la-voro perdi coraggio e identità, non puoi provvedere alla tua fa-miglia, ti chiedi a che cosa serve essere onesto e vivere con di-gnità... Queste sono situazioni che mi fanno davvero male,perché nonostante sia un Consigliere di Stato mi sento spessoimpotente e inadeguato di fronte al bisogno del singolo. Credoche quello al lavoro sia un diritto ed è compito del Governo so-stenere chi ha veramente bisogno e operare per ridurre le dispa-rità sociali lavorando su più fronti, dalla formazione, alla pro-mozione economica, al reinserimento sociale”.

COME SI SPIEGA IL SUO SUCCESSO POLITICO?“Non credo stia a me farlo. Posso dire di avere sempre lavoratosodo e in modo serio, senza troppi fronzoli e senza concederetroppo alla demagogia o alle sparate di vario genere. Mi sonosempre posto di fronte all’opinione pubblica in modo corretto etrasparente. Non mi sono mai tirato indietro di fronte alle re-sponsabilità personali e ai problemi politici di un dipartimentoche per sua natura deve gestire temi sensibili. Poi, ho la fortuna,per adesso almeno, di avere molta energia, che mi consente disvolgere con passione ed entusiasmo il mio compito. Per me è

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L’INTERVISTA

18 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

CHE BAMBINO È RIMASTO?“Il fatto di conservare un cuore un po’ fanciullesco, che non siprende troppo sul serio, per me è fondamentale. Molte voltepenso che se non ho mai preso un impegno di vita definitivo,come può essere il matrimonio, è proprio perché non riesco astaccarmi da quella parte di me più ludica e spensierata. Sul la-voro sono estremamente serio e rigoroso, però al di fuori di que-sto si ritaglia un importante spazio l’altro aspetto”.

COSA LA INDIGNA?“La disonestà morale e intellettuale, che va a braccetto con lascorrettezza, la cattiveria e l’invidia, con l’incapacità di assu-mersi le proprie responsabilità. Questo mi dà istintivamentemolto fastidio. Mi piace lavorare con persone che ti guardanonegli occhi senza pregiudizi, sincere e trasparenti. Non mi pia-ce l’estremismo di chi non riesce a uscire dai propri schemimentali e a confrontarsi con un punto di vista diverso. Amo, in-

vece, chi ha dentro di sé la libertà di rispettare l’opinione altruie il coraggio di seguire la propria”.

COSA LA COMMUOVE?“Provo profonda ammirazione per quelle persone che vivono unmomento di difficoltà - come una malattia, un rovescio finan-ziario, una sconfitta sul lavoro o nella vita - e che malgrado ciòhanno la forza di andare avanti e ripartire, di buttarsi alle spalleun passato magari di agi e di fortuna per ricominciare da zero.Questo mi colpisce e mi tocca molto. Poi mi può commuovereil gesto spontaneo e gentile di una persona, uno sguardo…”.

L’AMICO È…“Qualcosa di raro. Nel mio lavoro devi sviluppare delle antennesensibilissime perché sono molti quelli che si dichiarano amici.La realtà è diversa. L’amico ti dice in faccia quello che pensa,quello che non gli va di te, di lui ti puoi fidare sempre, in un con-

«Ho sempre un’irrequietezza di fondo che non mi fa stare fermo»

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so, pieno, barricato: faccio eccezione solo per i rossi piemonte-si. Quanto al cibo, pasta, risotto, filetto di manzo, un po’ di frut-ta e verdura di stagione: possibilmente mangio pietanze nontroppo elaborate. A dipendenza del momento e dell’umore variaanche la mia scelta del piatto”.

È CONTENTO DI AVERE FATTO LA PROPRIA CONOSCENZA? “Non ci si conosce mai abbastanza. Certamente il fatto di vive-re un’esperienza così intensa, sempre a stretto contatto con lagente, i suoi problemi e i suoi slanci, ha costituito una sorta diponte, quasi un grimaldello per penetrare maggiormente in mestesso, per capirmi meglio, per essere più indulgente nei con-fronti dei miei difetti e dei miei errori. Ho imparato ad accetta-re e valorizzare la mia irrequietezza di fondo, quell’inquietudi-ne a volte scomoda, ma che mi rende anche curioso e aperto al-l’altro. La strada è ancora lunga, ma oggi vivo la vita con mag-giore consapevolezza”. �

fronto corretto, leale e onesto. L’amico va fino in fondo e non tigiudica, qualunque cosa tu faccia ti resta accanto. Non confondola conoscenza e la frequentazione con l’amicizia, che è scambio,luogo di incontro di sentimenti veri, duraturi nel tempo”.

SULL’AMORE“Questa parola non mi evoca solo il rapporto di coppia. Certo,ammiro coloro che trovano l’anima gemella e ci vivono insiemetutta la vita, però, se mi guardo attorno, ne vedo poche di perso-ne così. Quindi, credo che ci siano altre forme di amore, in gra-do di completare e appagare la vita: un lavoro appassionante,l’arte e la letteratura, la musica, il contatto con i nostri simili econ la natura, il dialogo profondo con sé stessi e con gli altri.Sono tutte cose che ti fanno crescere e ti riempiono il cuore ”.

QUALI FRUTTI DEL TERRITORIO MANGIA?“Cibi semplici. Amo il nostro Merlot, soprattutto quello corpo-

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A TAVOLA IN TICINO

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1. Una delle insegne porta alla veranda dotatadi vetri scorrevoli apribili, molto apprezzata perbanchetti e matrimoni.

2. La cantina custodisce una vasta scelta di vini,dai più accessibili ad alcune chicche per occasio-ni speciali.

3. I padroni di casa Tatiana e Mauro Pedrelli alcentro di una delle due sale interne.

4. La facciata esterna del ristorante, situato sulPiano di Magadino.

5. Un vecchio torchio, in bellavista all’entratadella Bolla.

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Un viaggio d’andata e ritorno, dalPiano di Magadino alla Svizzeratedesca e romanda affinando

esperienza e creatività culinaria.Tappa fondamentale di questopercorso: l’Albergo della Posta,a Biasca. Il giovane apprendi-sta, che quasi trent’anni fa, siavvicinava ai segreti delmestiere nelle cucine del pre-stigioso locale del borgo rivie-rasco, ne ha fatta di strada.Mauro Pedrelli, da due decennipadrone di casa del ristorante LaBolla di Magadino - rilevata dopoaver arricchito il suo bagaglio convarie esperienze lavorative oltralpe, alParkhotel Waldhaus di Flims, alloSchweizerhof di Zermatt e presso la Clergère

di Pully, ha avuto il privilegio d’in-contrare sul suo cammino una

figura d’eccezione: GiovanniPiccioni, per lungo tempo

una delle figure di spiccodella gastronomia d’altolivello in Ticino. “Da luiho imparato molto, sia dalpunto di vista professio-nale sia da quello esisten-ziale. Era un uomo cari-smatico, un artista, un

poeta, un perfezionista. Unvero maestro. Severo, esi-

gente e rigoroso. Capace peròdi trasmettere la sua passione

per la buona tavola con grandeumiltà. Ricordarlo mi emoziona

molto”. In segno di gratitudine nei con-

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La gastronomia contemporanea tende a puntare sempre più su delle proposte elaborate e ricercate, dimenticando a volte quegli ingre-dienti, ora ritenuti poveri, che un tempo erano invece considerati una parte integrante dell’alimentazione contadina. Al ristorante LaBolla di Camorino, sul Piano di Magadino, Mauro Pedrelli dà nuovo lustro a frattaglie e affini, dimostrando che anche i cibi dimentica-ti, come ad esempio le sue gustose e croccanti cervella impanate, possono allettare il palato dei buongustai.

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CURIOSITÀ IN CUCINA

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A TAVOLA IN TICINO

22 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

fronti di chi l’ha guidato sulla via dei piaceri culinari, Mauro neconserva una foto esposta sulla credenza del ristorante. Ma nonsolo. Anche la carta proposta dalla Bolla rende omaggio agli inse-gnamenti del maestro, promotore di una cucina povera, ripropo-sta in chiave creativa, con dignità. Come le cervella impanate,dal cuore morbido e dal manto croccante,una pietanza ormai difficile da trovare sulletavole ticinesi. Così come il carpaccio diluccio marinato, proveniente dal LagoMaggiore, tagliato in modo sottile e aroma-tizzato con rucola e aceto balsamico. Altrespecialità della casa sono gli gnocchi e lepaste fatte in casa, ripiene secondo stagio-ne, la tartare di manzo o il branzino in cro-sta di sale. Il punto forte è rappresentatodalla sella di capriolo alla Baden Baden,che attira anche clienti provenienti da oltre confine. Non avven-tori di passaggio ma quelli che fanno fiducia al passapoarola dichi c’è già stato. La particolare ubicazione della Bolla, discostadalle usuali vie di transito e non facilmente raggiungibile da chinon ha dimestichezza con il Piano di Magadino, ne fa uno diquei locali la cui soglia si varca intenzionalmente e non percaso. Questo dà ai suoi gestori la conferma che chi ci torna lofa per scelta. Chi riesce a districarsi tra le vie del Piano, assaiscombussolato dai continui cambiamenti provocati dai lavoridell’Alptransit, è premiato dal godimento del palato, che ha

fatto vibrare anche le papille gustative dei critici delle guideVeronelli e Michelin.Le due sale interne, arredate in modo rustico e in cui domina illegno scuro, possono accogliere 50 persone. La veranda, piùluminosa, dotata di vetri scorrevoli apribili, dispone di 100posti ed è molto richiesta per banchetti e matrimoni. Le nume-

rose padelle in rame di varie forme e misu-re, che colpiscono lo sguardo rivolto allacucina a vista, non sono utilizzate per cuci-nare ma per garantire l’apprezzato servizioai tavoli - assicurato dalla graziosa presen-za della moglie Tatiana, che da anni affian-ca Mauro nella vita e nel lavoro.Quest’anno la Bolla festeggia i vent’anni divita. Il giovane apprendista è riuscito a rea-lizzare il sogno di aprire un locale tutto suo,contando, soprattutto all’inizio, anche sul

prezioso appoggio della madre Carla. Un bel pezzo di strada.Una sfida vinta grazie all’impegno, l’esperienza e la creativitàdimostrata nel tempo. Parlando con Mauro Pedrelli del suo futu-ro e di quello della sua famiglia, abbiamo l’impressione cheintenda continuare sul cammino che ha dato prestigio al ristoran-te. Il figlio Michele è già all’opera in cucina. Chissà se il padreMauro, nei suoi confronti, è altrettanto severo di quanto lo fu conlui il maestro Giovanni Piccioni. Di sicuro è riuscito a trasmette-re al figlio la passione per questo lavoro. Un buon auspicio per-ché anche Michele continui a tenere alto il nome della Bolla! �

Ingredienti: 4 persone

• 600 g di filetto di luccio fresco

• 1/2 cipolla • 1 pomodoro • 1 mazzetto di rucola fresca• 2 cl d’aceto balsamico • 1/2 limone• 1 dl d’olio d’oliva extra

vergine• sale, pepe

DECORAZIONE:• 4 pomodorini cherry• 4 foglioline di rucola • 1 limone

PreparazioneCon un coltello ben affilato, ta-

gliare finemente il pesce, a car-paccio, e disporlo su 4 piatti am-pi. Preparare la marinata nel mo-do seguente: in una scodella met-tere la cipolla tritata finemente, ilpomodoro privato di buccia e se-mi, tritato grossolanamente, e larucola tritata in crema. Salare epepare. Aggiungere l’aceto balsa-mico, il succo di limone e l’oliod’oliva. Mescolare bene il tuttocon una frusta. Adagiare questocomposto sul pesce tagliato acarpaccio. Lasciare marinare infrigorifero per 1 ora. Al momentodi servire, decorare con pomodo-rini cherry e il limone tagliato afettine sottili, ravvivare il colorecon le foglie di rucola rimaste.Servire con del pan carrè tostatoe burro fresco.

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Page 23: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 23

Ingredienti: 4 persone

• 600 g di cervella di vitellofreschissime

• 30 g di farina bianca• 2 uova intere• 100 g di pane grattugiato• sale, pepe• 30 g di burro• olio• rosmarino fresco

PreparazionePulire bene le cervella. Tagliarlericavandone dei medaglioni dellospessore di 2 cm l’uno. Salare epepare. Passarle dapprima nellafarina bianca, poi nell’uovo sbat-tuto e infine, senza attendere, nelpane grattugiato. Riscaldare ilburro e l’olio in una padella e far-vi rosolare i medaglioni. Aggiun-gere abbondante rosmarino e do-rarli da ambo le parti per 5 minu-ti. Servire i medaglioni di cervellaaccompagnandoli con patatinefritte e verdure.

PRIMOPIATTOCERVELLA DI VITELLO IMPANATE

Ingredienti: 4 persone

• 4 uova intere• 3 cucchiai di zucchero• 1 cucchiaio di farina bianca• 1 bustina di zucchero vani-

gliato• 5 dl di latte• 400 g di fragole fresche ma-

ture• 3 dl di panna intera • 1 cl di maraschino• 4 palline di gelato alla vani-

glia

PreparazionePreparare la crema pasticcera nelmodo seguente: preparare uncomposto mescolando le uova, lo

zucchero, la farina e lo zuccherovanigliato. Portare ad ebollizioneil latte e incorporare il composto.Lasciare raffreddare la crema pa-sticcera, incorporare la pannamontata e profumare con il mara-schino. Pulire bene le fragole, ta-gliarle a fettine e disporle in 4 te-glie resistenti al calore. Ricopriredi crema e fare gratinare in forno,azionando la funzione grill, perun paio di minuti. Servire con unapallina di gelato alla vaniglia.

FRAGOLE GRATINATE

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ARICAMI D

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DESSERT

Page 24: Illustrazione Ticinese

INTERNET

MEMORIE PER PC, MEMORY STICK O “PENNE”? Accanto alle diverse tipologie di memorie - che la volta scorsaabbiamo avuto modo di descrivere dettagliatamente - sul mer-cato si possono trovare altri supporti di memorizzazione. Traquesti ci sono gli ormai classici e comuni “pen drive”, le pennedi memoria, dette anche solo e semplicemente “penne”, comespesso e comunemente vengono chiamate. Tali memorie sonoprincipalmente utilizzate come supporto per il trasferimento didati da un PC ad un altro. Di conseguenza, stanno occupando ilposto dei quasi obsoleti floppy disk. L’utilizzo delle “penneUSB” è veramente facile e possibile su ogni computer, graziealla comoda connessione USB. Le loro dimensioni vanno da unminimo di pochi MB fino ad alcuni GB e sono molto resistentie affidabili. Alcuni modelli più evoluti consentono la lettura difile musicali in formati diversi ed è per tale ragione che questememorie USB vengono anche considerate dei veri e propri let-tori MP3. In questo momento, sul mercato e in commercio, esi-stono modelli di varie dimensioni, capacità e caratteristiche tec-niche, le più capienti per ora raggiungono 8 GB, ma non sonoancora molto diffuse per via del loro costo, mentre i modelli da1 o 2 GB sono invece diventati di uso molto comune, a prezziassai contenuti e ridotti.

IL FUTURO DELL’USB O L’USB DEL FUTURO?Presentato pochi mesi fa a San Francisco da Intel, è nato il nuo-vo USB 3.0 per computer. Il colosso tecnologico Intel ha resonote le principali caratteristiche del nuovo standard di trasferi-mento dati USB 3.0, durante l’ultima edizione dell’Intel ForumDeveloper, un incontro annuale durante il quale la multinazio-

3ª E

ULT

IMA

PA

RTE

Le schede di memoria, conosciute e popolarmente utilizzate, sono piccoli dispositivi rimuovibili per l’immagazzinaggio di da-

ti elettronici, potendoli facilmente paragonare ai più classici dischetti (floppy disk), anche se molto più capienti e ridotti nel-

le loro dimensioni.

testo Elio del Biaggio

MEMORIE E DINTORNI

http://it.wikipedia.org/wiki/Universal_Serial_BusIl mondo USB e ogni suo segre-to, visto dagli utenti, su Wikipe-dia, a portata di click.

www.usb.orgIl sito web interamente dedica-to alla normativa USB (Univer-sal Serial Bus), un “must” perconoscerne standard, caratteri-stiche ed evoluzione.

www.intel.comÈ dal lontano 1968 che Intel siimpegna nel trasformare ilmondo tramite la tecnologia,con innovazioni, progressi esuccessi continui, accanto allosviluppo di prodotti ormai en-trati in ogni ambito della no-stra vita quotidiana per unatecnologia delle comunicazionisempre all’avanguardia.

24 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

Page 25: Illustrazione Ticinese

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Leggere il foglietto illustrativo.

nale americana anticipa i prodotti futuri. In commercio da que-st’anno, il nuovo standard è naturalmente compatibile con leversioni precedenti ed è in grado di trasferire grandi quantità didati con una velocità massima pari a 4.8 Gb/s. Quale confronto,teniamo presente che l’attuale USB 2.0 raggiunge infatti “solo”i 480 Mb/s. Grazie ad una tale ampiezza e velocità, sarà possi-bile scaricare i 600 MB di un film in un solo secondo!Le periferiche di ultima generazione, come videocamere, harddisk, macchine fotografiche digitali e schede di memoria, ri-chiedono elevate prestazioni e affidabilità per spostare l’enor-me mole di contenuti digitali e l’USB 3.0 mantiene queste pro-messe pur tenendo fede alla semplicità d’utilizzo tipica di que-sta tecnologia. Inoltre, e non da ultimo, il lavoro di sviluppodella Intel, oltre a migliorare le performance legate alla velo-cità di trasmissione, permette e garantisce un consumo ridottodi corrente elettrica con una maggiore efficienza nel trasferi-mento dei dati.

QUANDO I MICRO HARD DISK SFIDANO LE MEMORY STICKGli hard disk esterni stanno ormai diventando molto diffusi -basta solo guardare le pubblicità che ci giungono a casa e quan-to esposto nei reparti dei negozi informatici - e sono veramenteutili qualora si vogliano eseguire delle copie di sicurezza dei da-ti importanti presenti sul nostro PC (Back-Up di sicurezza), permemorizzare grandi quantitativi di dati (musica, fotografie, fil-mati, ecc.), per disporre sempre ed ovunque dei nostri dati piùimportanti e maggiormente utili, indipendentemente dal nostrocomputer. I modelli oggi in commercio offrono prestazioni diqualità sia mediante connessioni USB sia attraverso collega-menti FireWire. Sicuramente, l’odierna offerta del mercato è ingrado di soddisfare ogni esigenza, in fatto di capacità e di di-mensione, dai modelli più comuni e tradizionali da 80, 120,160, 320 GB, a quelli più capienti, da 500 GB e oltre, fino a 1TB, portatili o meno, a prezzi sempre più abbordabili.

Terminiamo questa nostra “escursione” nel mondo delle memo-rie e anticipiamo che dal prossimo numero parleremo invece ditelelavoro e delle possibilità tecniche e tecnologiche oggi offer-te e disponibili in questo ambito, per una totale e completa indi-pendenza dal proprio abituale posto di lavoro e dalla classicascrivania. �

Rammentiamo inoltre la possibilità di leggere tutti gli scrittipubblicati, accanto a notizie quotidiane dal mondo dell’infor-matica e di Internet, ma non solo, all’indirizzo Internetwww.delbiaggio.ch.

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EURO ’08 ECCOCI

MAURO, QUANTO UNO STADIO PUÒ INFLUIRE SULLA PRE-STAZIONE DI UN GIOCATORE?“L’aspetto mentale è influenzato dallo stadio già a partire daltuo arrivo nello spogliatoio. Più in generale direi che il fatto chein Svizzera siano stati costruiti nuovi impianti belli e funzionalinon potrà che favorire un innalzamento del livello del gioco, siaperché giocatori stranieri di un certo valore potrebbero essereinteressati a venire a giocare qui, sia perché i giocatori svizzeriora trovano ambienti molto stimolanti. Al di là di questo, mi pia-ce sottolineare l’aspetto emotivo molto forte legato all’entratadelle squadre in campo, varchi la soglia e davanti a te si apre unostadio festante… un’emozione molto bella”.

PRESTAZIONE E… SELEZIONE IN NAZIONALE. QUALI SONOLE TUE SENSAZIONI IN QUESTO MOMENTO?“Pierluigi Tami ha il compito di seguire alcuni giocatori, tra cuime. Raccoglie informazioni sul mio stato di forma e sulle mieprestazioni e poi consegna i suoi rapporti al selezionatore KöbiKuhn. Bisogna poi vedere quanto queste informazioni venganoprese in considerazione. In questo momento ho la sensazioneche una mia convocazione sarà molto difficile. Nel calcio, però,le cose possono cambiare velocemente, e quindi io lotterò finoall’ultimo e ci crederò fino in fondo. Se verrò selezionato saràmeraviglioso, se non ce la farò sarò consapevole di avere dato ilmassimo”.

In 16 anni di carriera ha disputato 364 partite realizzando 191 reti (dato calcolato al 17.2.08). Sette volte in Nazionale, lo ab-biamo incontrato per introdurci negli stadi svizzeri che ospiteranno gli Europei ‘08, perché se l’ambiente influenza l’uomo, al-lora anche un giocatore vive in modo particolare il proprio rapporto con uno stadio…

testo Marco Ortelli - foto Ti-Press/Gabriele Putzu e Toto Marti

26 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

CON MAURO LUSTRINELLI

ALLO STADIO

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 27

ST. JAKOB-PARK, BASILEA

Capienza Euro ‘08: 42’500 spettatoriCapienza normale (dopo Euro ‘08): 38’500

Le Partite07.06.08 18.00 Svizzera - Cechia11.06.08 20.45 Svizzera - Turchia15.06.08 20.45 Svizzera - Portogallo19.06.08 20.45 1ª gruppo A - 2ª gruppo B (1/4)21.06.08 20.45 1ª gruppo C - 2ª gruppo D (1/4)25.06.08 20.45 Semifinale tra le prime degli scontri incrociati A e B

Iniziamo con Mauro Lustrinelli il nostro percorso ideale parten-do dal St. Jakob-Park…“La prima cosa da dire è che per gli Europei è diventato ancora piùgrande! Pieno non l’ho ancora visto, ma farà sicuramente un grande

effetto. Pensoche questo d iBas i lea s ia lostadio ideale peraccogl iere lepart i te del laSvizzera, perchéqui si crea un’at-mosfera partico-lare che sa tra-smettere unagrande carica”.

STADE DE SUISSE, BERNA

Capienza: 32’000 spettatori

Le Partite09.06.08 20.45 Olanda - Italia13.06.08 20.45 Olanda - Francia17.06.08 20.45 Olanda – Romania

Spostiamoci a Berna, allo Stade de Suisse“Con questo stadio ho un rapporto particolare. Qui ho vissuto mo-menti magnifici in Champion’s League col Thun, mentre con la Nazio-nale abbiamo affrontato la Turchia nello spareggio di andata per par-tecipare ai Mondiali del 2006 in Germania. Serate fantastiche, ricordiimmensi e unici. Trovo che Berna e Basilea siano stadi molto simili, inentrambi senti il pubblico vicino, cosa che personalmente prediligo”.

STADE DE GENÈVE, GINEVRA

Capienza: 30’000 spettatori

Le partite7.06.08 20.45 Portogallo - Turchia11.06.08 18.00 Cechia - Portogallo15.06.08 20.45 Cechia - Turchia

E dello Stade de Genève che ne dici?“È strutturato in modo strano e l’assenza o la presenza di pubblico tifa cambiare completamente il modo di viverlo. L’infrastruttura, pensoin questo caso agli spogliatoi, mi lascia un po’ freddo. Per quello cheriguarda il terreno di gioco, invece, è spettacolare, senz’altro uno deimigliori in Svizzera”.

LETZIGRUND, ZURIGO

Capienza Euro ’08: 30’930 spettatoriCapienza normale: 25’000 (calcio), 30’000 (atletica leggera)

Le partite9.06.08 18.00 Romania - Francia13.06.08 18.00 Italia - Romania17.06.08 20.45 Italia – Francia

Concludiamo il breve percorso al Letzigrund di Zurigo“Uno stadio con la pista d’atletica, come il Letzigrund, cambia moltola tua percezione della partita, perché mutano notevolmente i tuoipunti di riferimento. La tribuna vicina indica immediatamente dove sitrovi la linea laterale, mentre la pista d’atletica può impedire di rico-noscere con immediatezza dove finisca il campo”.

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Scorcio di un vecchio quartiere di Accra. Le case hanno vissuto in passato tempi decisamente miglio-ri, come testimonia l’insegna di quello che anni or sono doveva essere un albergo di prestigio.

28 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

UNA BARA A FORMADI ARAGOSTAAccra, la capitale del Ghana, è una metropoli caotica e polverosa, costantemente attanagliata da uno smog che pare voler-

la asfissiare. Solo nelle vicinanze del porto, nei pressi della città vecchia ormai completamente decadente, la brezza del mare

porta un poco di sollievo ai polmoni. Qui incontro Otu, barman in un localino, giovane loquace e simpatico ma purtroppo

balbuziente. La conversazione si rivela decisamente ardua anche perchè non mi sono ancora abituato alla strana cadenza del-

l’inglese locale. A lui chiedo comunque indicazioni su come trovare un’officina di costruttori di bare locali…

testo e foto Roberto Schneider

VIAGGI2a

PART

E

DALLA BARA AL TRONONelle strade di Accra può capitare diincrociare strani cortei. Gruppi di perso-ne abbigliate elegantemente che seguonocuriose riproduzioni in legno: giganto-grafie di comuni oggetti, di animali, ma avolte pure piccoli velivoli o automobili.La sorpresa è grande quando si viene asapere che si tratta di cerimonie funebri eche quelle strane realizzazioni artistichesono delle bare. Ci si è imbattuti nell’ul-timo viaggio del defunto che intende,così facendo, simboleggiare ciò che èstato nella sua vita terrena o forse ciò cheavrebbe voluto essere. Magari una picco-la rivincita nei confronti di un destinoavverso e di una vita trascorsa nella

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 29

povertà e senza prospettive. Artigianidalle mani abili e geniali sono in grado diaccontentare ogni desiderio. Creano raf-finate bare dalle forme più incredibiliquali aragoste, leoni, ma pure bottiglie diCoca-Cola. Dopo una spossante e forsetestarda ricerca, riesco finalmente a sco-vare un’officina in un sobborgo di Accra.Una città che appare infinita e che hopercorso - ma nel contempo pure scoper-to -, per ore, con la sensazione di girarecostantemente in cerchio, inseguendoindicazioni casuali e vaghi indirizzi chesi rivelavano sempre errati. Magari acausa del caotico dedalo di viuzze checontraddistingue la metropoli, oppuresemplicemente per la scarsa attendibilitàdelle informazioni ricevute inizialmentedal balbuziente amico Otu. Nel cortile di

una modesta abitazione, dove vive contutta la sua grande famiglia, finalmentetrovo Ben, un giovane che mi mostra conorgoglio la sua ultima creazione: unabara a forma di apparecchio fotografico,della quale mi spiega con dovizia lecaratteristiche, dove la salma verrà depo-sta, dove il capo, le gambe, ecc. Conaltrettanta soddisfazione, mi rende quin-di attento ad un altro lavoro in corso: iltrono per un re locale. La società ghane-se è infatti contraddistinta dalla sovrap-posizione di strutture politiche, simili aquelle europee, ad altre tipicamente afri-cane, fatte di capi locali, re e regine, ilcui potere a volte supera di gran lungaquello formalmente riconosciuto dalleautorità statali. In questo strano mondoafricano mi immergerò nelle settimane

successive, ma per il momento, ancoraignaro di quello che mi attende, vivo leultime ore di una domenica cittadinaafosa e tranquilla che consiglia alla mag-gior parte delle persone di restarseneinerte all’ombra, sdraiata per terra o suimprovvisati supporti, addormentata inogni possibile posizione e luogo.

CURIOSI SALUTI E GAS DI SCARICOSu di una panca noto un giovane, la testapenzolante nel vuoto, le lunghe treccesfiorano il terreno, pare morto, ma dormesoltanto, serenamente, in barba allamiriade di altoparlanti che con le loromusiche, senza successo, sembrano volerdare un poco di mondanità e vita allestrade della città. Il lunedì mattina suc-cessivo mi riporterà però alla realtà di

Finalmente, dopo ore di ricerca, scorgo la balconata sulla quale sono esposti dei modelli di bare tradizionali.

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Page 31: Illustrazione Ticinese

una città caotica, rumorosa, attanagliatada un caldo umido già dalle prime ore delmattino e intasata dal traffico di vecchi easfittici veicoli. Mi congedo da Goldwin,l’inserviente della pensione che insisteassolutamente nell’accompagnarmi eportarmi lo zaino fino allo stradone prin-cipale, dove a fatica trovo un taxi dispo-sto a incolonnarsi verso il centro. Salutoil mio amico con quella strana stretta dimano tipica del luogo, che ancora nonpadroneggio perfettamente. Un intrecciodi palmi e dita in tre fasi che si concludecon la congiunzione delle falangi di ditomedio e pollice che prima di lasciarsivengono afferrate e schioccate a vicenda.Mi ritrovo presto nel bel mezzo di infini-te e angoscianti colonne di precari auto-mezzi che non di rado si arrestanofumanti in mezzo alle corsie, contribuen-do così ancor di più al caos stradale. Lalamiera del taxi è rovente, l’interno dellavettura una sauna. Osservo con pietà glioccupanti di un mezzo pubblico incolon-nato a fianco, con decine di persone iviammassate all’inverosimile. Ad ogni pic-colo movimento della vecchia camionet-ta dal tubo di scappamento fuoriesce unnero gas di scarico che invade l’abitaco-lo del taxi sul quale viaggio - o meglioattendo -, tanto denso che per un momen-to perdo il contatto visivo con l’autista.Ci si protegge come si può con panniumidi davanti alla bocca e agli occhi, chein un batter d’occhio si fanno neri. Lavisibilità sulla strada è di poche decine dimetri e il tutto appare come l’immagine

VIAGGI

del preludio di un piccolo inferno terre-stre. Ben presto i polmoni faticano arespirare e gli occhi bruciano, ma il sup-plizio prosegue per quasi un’ora. Iltempo necessario per percorrere pochichilometri fino alla stazione dei bus,oltrepassati i cancelli della quale ritrovoquasi per incanto un poco di pace. Tuttopare tranquillo e ordinato, se non fosse

che devo contendere l’ultimo bigliettodisponibile a un uomo d’affari locale dal-l’aria un poco arrogante, le scarpe inpelle di coccodrillo e il telefoninocostantemente funzionante.

POLVERE E CHIESAParto dunque da Accra senza troppi rim-pianti, anche se il poco tempo ivi tra-scorso mi ha comunque permesso di tro-vare le giuste sensazioni per proseguireil viaggio. Lasciati alle spalle gli infinitisobborghi della città, ritrovo finalmentepaesaggi verdeggianti e un’aria più puli-ta. Il fondo stradale, inizialmente catra-mato, lascia presto il posto a vie sterrate,rosse e tanto polverose da trasformare lepiantagioni di banani e i palmeti checosteggiano la carreggiata in insignifi-canti alberi marroni. Il medesimo desti-no è riservato alle casupole di lamiera eargilla, i tetti spesso di paglia, dei pochivillaggi attraversati. In ognuno di essi,immancabilmente, si distingue unamoderna pompa di benzina, dai colorisgargianti, che contrasta con la desolan-te povertà che l’attornia. Siedo vicino auna gentile signora africana con la qualescambio solo poche parole, il resto deltempo la osservo con curiosità e fors’an-che sgomento. Per tutto il viaggiomostrerà infatti un estremo compiaci-mento per la musica religiosa che senzasosta propongono gli altoparlanti delveicolo; la medesima cassetta vienecostantemente girata e rigirata ad oltran-za per oltre tre ore! Come non accettare,a una stazione di sosta, l’offerta di untaxista che mi prospetta per pochi soldidi condurmi ad Elmina, la mia metafinale, più rapidamente del bus e soprat-tutto senza nessuna imposizione musica-le? Mi fido e il seguito mi darà ragione.Il viaggio si fa decisamente più comodoe piacevole e la conversazione conMohammed è simpatica. Gli chiedo sesia musulmano e lui annuisce, ma subitoprecisa che i suoi correligiosi in Ghananon fanno nulla di cattivo, che convivo-no pacificamente, quasi volesse premu-nirsi da un’immagine negativa che temedi portarsi appresso. Ma in Ghana il con-nubio di religioni diverse non sembraeffettivamente porre alcun problema.CONTINUA. �

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 31

Un discreto bus mi trasporta lungo la costa, l’ambiente è suggestivo, il prezzo irrisorio, ma pertre ore dovrò sopportare una decina di canti religiosi ripetuti costantemente, sempre gli stessi esenza pausa.

Otu, il cordiale barista che solo a fatica, acausa della sua forte balbuzie, mi dà le primeindicazioni per trovare un produttore di barelocali.

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NATI PER LEGGERE

Nati per leggere è il nome di un progetto, tutto ticinese, nato dalla collaborazione dell’Associazione Tigri, che ha lo scopo, trale altre cose, di promuovere e sostenere la lettura tra i giovani, e Bibilomedia, la Fondazione svizzera per la lettura e le biblio-teche. Illustrazione Ticinese ha deciso di diventare partner sostenitore di questo progetto, che condivide pienamente.

testo Antonella Broggi

32 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

AMORE È...LEGGERE PER UN BAMBINO

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 33

Che leggere sia importante, istruttivo e culturalmente arric-chente è un chiaro dato di fatto. Spesso però viene sottova-lutata l’importanza della lettura ai bambini piccolissimi,

che non sanno ancora leggere da soli, ma che grazie all’ascoltodegli adulti che raccontano, possono consolidare legami affettiviimportanti e imparare ad amare e apprezzare il mondo della fan-tasia e dell’immaginazione, passando poi alla lettura autonomain modo più naturale. Il progetto Nati per leggere, ha lo scopo disensibilizzare i genitori dei bambini in età prescolare, stimolan-doli a scegliere letture adatte alla fascia di età dei loro bambini ea leggere per loro. Recenti studi hanno dimostrato che la letturaad alta voce al bambino in età precoce aumenta le probabilità chequesti rimanga un lettore anche in futuro. Ma leggere ad alta vo-ce ad un bambino è soprattutto un atto d’amore. L’adulto chelegge a un bambino compie un atto comunicativo molto partico-lare, un vero e proprio dialogo che comprende anche lo stare inbraccio, il sorridersi, il guardarsi, il vocalizzare del bambino,l’osservare insieme un’immagine. Tutte queste piccole grandiazioni infondono nel bambino la certezza di vivere un momentoprivilegiato insieme all’adulto, che gli dedica tutta la sua atten-zione. Un altro studio sullo sviluppo del linguaggiodimostra come la lettura precoce in famiglia, pro-duca i migliori risultati sul linguaggio ri-cettivo ai fini della comprensione di untesto. L’acquisizione della capacità dileggere è un processo che inizia assai pre-cocemente nella vita del bambino. Molto primadella scolarizzazione. Semplificando, si può direche leggendo ad alta voce al proprio bambino dai primimesi di vita, si rafforza il suo sviluppo emotivo, si facilita il suosviluppo cognitivo e gli si semplifica molto l’apprendimentodella lettura autonoma. Abbiamo incontrato Antonella Castelli,responsabile dell’associazione Tigri, e Orazio Dotta, direttore diBibliomedia, ai quali abbiamo posto alcune domande.

SIGNOR DOTTA, I BAMBINI DI OGGI LEGGONO MENO DEILORO GENITORI O DEI LORO NONNI?“Direi di no, anzi, sembrerebbe il contrario. Oggi le opportunitàofferte ai bambini in questo campo sono nettamente miglioraterispetto ad alcuni decenni fa. Sul territorio sono sorte numerosebiblioteche per ragazzi, nelle scuole sono state create delle bi-blioteche di sede, l’editoria ha incrementato notevolmente laproduzione destinata ai piccoli, curando le edizioni non solo daun punto di vista del contenuto ma anche da quello grafico, leiniziative finalizzate a sensibilizzare i giovani alla lettura si so-no moltiplicate. Tutto questo ha sicuramente favorito la letturanei nostri giovani e facilitato loro l’accesso al libro. Ciò che ri-sulta importante, in un contesto di questo tipo, è vegliare affin-ché questa propensione alla lettura duri negli anni. Gli adulti, inquesto, giocano un ruolo davvero importante”.

GLI AUDIOLIBRI, DA ASCOLTARE AD ESEMPIO DURANTEUN VIAGGIO, SONO UNA BUONA ALTERNATIVA AL LIBROTRADIZIONALE?“Gli audiolibri, soprattutto quelli ben fatti e curati, possono es-

sere un utile strumento per avvicinare i bambini alla lettura indeterminati contesti come, ad esempio, quando il genitore pro-prio non può assumersi l’incarico della lettura, ma non devonosostituire in tutto e per tutto il libro “tradizionale”. Uno dei car-dini principali su cui si basa il progetto Nati per leggere è la“lettura dialogica”; ovvero quella lettura fatta a stretto contattotra lettore adulto e bambino; quella lettura che permette il dialo-go e lo scambio di emozioni. Nessun altro mezzo può sostituirei benefici derivanti da questa pratica”.

Come si insegna ai bambini ad amare i libri?“L’amore per i libri nasce sin dalla prima infanziadai primi contatti tattili con l’oggetto libro e prose-gue attraverso un costante e curato percorso di cre-scita che deve passare dalla mediazione dell’adulto.Per far sì che questo amore possa perdurare nel tem-

po occorre molto impegno e soprattutto costanza. I ge-nitori, in genere, sanno che la lettura è importante e mettono adisposizione dei loro figli i libri. Ciò, però, non basta. Occorrepure prendersi il tempo da dedicare alla lettura condivisa e, an-cora di più, dare il buon esempio. In una casa in cui non ci sonolibri, e in cui gli adulti non leggono, il messaggio che passa èche la lettura è un affare per soli bambini”.

SIGNORA CASTELLI, COME SI SCEGLIE UN BUON LIBRO?“Bisogna innanzitutto tener presente la capacità di comprensionedel bambino riferita all’età, quindi al suo sviluppo cognitivo, al-le sue competenze linguistiche, alle sue conoscenze, ai suoi inte-ressi specifici. I primi libri devono essere maneggevoli, proporrestorie semplici o riproporre le azioni che il bambino compie quo-tidianamente (mangiare la pappa, giocare, andare all’asilo), ingrado cioè di suscitare emozioni. Solo così si può instaurare un

intimo dialogo tra chi legge e chi ascolta. Il libro scelto deve inogni caso piacere non solo al bambino, ma anche all’adulto! Èmolto importante, affinché si possa condividerne il piacere”.

«Leggere ad alta voce per un bambino è soprattutto

un atto d'amore»

«L'amore per i libri nasce sin dalla prima infanzia»

Page 34: Illustrazione Ticinese

NATI PER LEGGERE

COME SI RACCONTA UNA FAVOLA?“Una favola si racconta con amore. Quando si legge a un bam-bino occorre farlo con convinzione e con piacere. Ogni genito-re è in grado di far passare il piacere della lettura.I bambini capiscono la differenza tra una lettura svogliata e unalettura fatta con partecipazione. Inoltre è importante leggeresenza fretta, lasciando spazio alle domande dei bambini, facen-do in modo che possano assaporare le immagini cheaccompagnano i testi. Leggere ad un bambino pic-colissimo significa anche indicare le figure

e ripetere più volte unsuono. L’odierno

mercato editorialeoffre ai lettori più pic-coli una scelta di libridavvero straordinaria: libri ric-chi di geniali soluzioni cartotecni-

che, con inserti morbidi o ru-vidi, con alette che si alza-no misteriosamente, conbuchi per guardarci dentroe fare cucù…”.

E SE I BAMBINI DI LIBRI NON NE VOGLIONO SAPERE?“È una questione di abitudine: se si inizia molto presto, come ènegli intenti di Nati per leggere, ciò non dovrebbe succedere.Decisivo è infatti l’approccio precoce. La lettura ad alta vocecontiene modelli di comunicazione assai positivi che influisco-no in modo rilevante sullo sviluppo emotivo del bambino, cheper sempre abbinerà il libro ad un momento particolarmente im-portante, intimo e bello, vissuto con il proprio genitore il quale,per l’occasione, è completamente a sua disposizione per raccon-targli una storia”.

SIGNOR DOTTA, PROPORRE LIBRI SEMPRE NUOVI AI PRO-PRI BAMBINI PUÒ DIVENIRE PIUTTOSTO ONEROSO. COMEFARE?“È vero, i bambini che si appassionano alla lettura chiedonospesso e volentieri nuove storie, nuove avventure, pur non di-

sdegnando di ritornare più volte su libri già letti, apprezza-ti e conosciuti. Acquistare i libri può essere oneroso

dal punto di vista finanziario. In questi casi il con-siglio è quello di affidarsi alle numerose bibliote-che che nella Svizzera italiana lavorano moltobene. In questi luoghi, oltre ad avere facile acces-so ai libri, si possono incontrare persone qualifi-cate pronte ad aiutare i genitori nella scelta delle

letture e che, attraverso le animazioni da loro orga-nizzate, sono in grado di aiutare l’adulto nel difficile ma affasci-nante compito di accompagnare i bambini nella meravigliosaavventura della lettura”.

Per saperne di più:www.tigri.chwww.bibliomedia.ch

UN MASTRO RACCONTA

Per ascoltare una storia raccontata nel1961 per la RAI dal grande Vittorio DeSica, andate sul nostro sito, sfogliate larivista fino a pagina 34, dove trovereteil bollino “scaricami”. Cliccandoci so-pra si aprirà direttamente una scher-mata sulla quale scegliere quale favolafarsi raccontare. Buon ascolto!

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«Ogni genitore è in grado di far passare l’amore

per la lettura»

NATI PER LEGGERE… ILLUSTRAZIONE TICINESE

Illustrazione Ticinese condivide pienamente il progetto Nati per legge-re, ed è per questo che ha deciso di sostenerlo. L'Associazione Nati perleggere propone ogni anno una selezione di libri adatti alle diverse fa-sce di età, presentati in un opuscolo e offerti nelle biblioteche e in al-cuni studi pediatrici. Su Illustrazione Ticinese, a intervalli regolari nel-la rubrica “Scelti per voi”, troverete la presentazione di un nuovo li-bro, scelto e valutato da esperti, da leggere, o meglio raccontare, aivostri bambini.

34 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

Page 35: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 35

1. Usando riga e matita, prepara dei rettangolidi 10 x 16 cm, piegandoli poi ogni 5 cm. Rimarràuna strisciolina da 1 cm, che servirà per incolla-re i segnaposto.

2. Per fare gli occhi dei pulcini, con la temperabianca colora un cerchietto su ogni sassolino,quindi con il nero fai un puntino al centro delbianco.

3. Appoggia un sassolino su ogni cartoncino, sulrettangolo centrale, e con la matita disegna gam-bette e becco.Togli i sassolini e ripassa con il pen-narello nero. Scrivi il nome su ogni cartoncino.

4. Metti un po’ di colla bianca sul retro di ognisassolino e incolla ognuno al suo posto.

5. Lascia asciugare la colla per almeno un’ora,quindi piega i cartoncini e chiudili incollando lalinguetta.

Cosa ti occorre:

un sassolino ovale, con un lato piatto, perogni ospite, tempera bianca e nera, un pen-nello fine, cartoncino giallo, un pennarellonero, colla bianca, riga, matita e forbici dallapunta arrotondata.

PENNE, PENNELLI E PASTICCI

Sulla tavola pasquale, chi meglio di un pulcino può indicarvi il vostro posto? Bastano alcunisassolini per realizzare questi semplicissimi segnaposto!

I Sassulcini

idea, disegni e realizzazione di Anto

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Page 36: Illustrazione Ticinese

È DIFFICILE TRATTENERSI DALLO

SPETTEGOLARECOSA SONO I PETTEGOLEZZI?Serafina: è quando qualcuno parla di qual-cun altro e dice: “Tu ami lui, e tu ami lei”.Paola: è qualcosa che si dice bella o brutta.Mattia: io penso che un pettegolezzo siaun’offesa per qualcun altro. Sara: per me un pettegolezzo è un com-mento malizioso.

CHI È CONSIDERATO UN PETTEGOLO INQUESTA CLASSE E COME MAI?Andrea: la Serafina dice che io sono unpettegolo, perché a volte racconto in girodelle cose su di lei.Sara: anche di me dicono così perché sequalcuno mi racconta un segreto io lo

trovo subito buffo e non resisto alla tenta-zione di raccontarlo. Mattia: i miei genitori dicono che sonoun pettegolo.Ena: a me lo dicono tutti, perché non sotenermi un segreto. Alessandro: io non sono per niente pette-golo. Mai e poi mai rivelerei un segreto. Andrijana: io preferisco non sapere lecose perché se me le dicono poi io le rac-conto agli altri.Lisa: io ero pettegola quando andavo al-la scuola Steiner. Ora, in questa scuola,non lo sono più.Sabina: siccome so di non riuscire a trat-tenere i segreti, anch’io come l’Andrijana

preferisco non sapere.Dyar: io non sono un pettegolo e non miinteressa. Samuel: ogni tanto lo sono anch’io espettegolando offendo un mio amico. Manon volevo…

PERCHÉ SI SPETTEGOLA?Simone: perché se una cosa è interessan-te per l’altra persona, gliela si racconta. Joyce: perché è difficile trattenersi dalraccontare certe cose, sia belle, sia brutte. Eva: perché si ha tantissima voglia di farsapere una certa cosa, forse brutta, aqualcun altro. Maria: secondo me a volte è per far del

OGGI PARLIAMO DI...

AndreaAlessandro Alessio Andrijana

36 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

Anna

Eva

Per pettegolo intendiamo di massima uno che ha il piacere di parlare e sparlare di tutto e tutti, ingigantendo e rendendo sensazionali le voci ele informazioni che circolano. Spettegolare è un passatempo che piace ai più. E allora, perché non parlarne? Abbiamo affrontato questo tema conla IV elementare delle Scuole Lambertenghi di Lugano, classe sotto la responsabilità del maestro Marco Carattini.

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

EnaChristian B. DyarChristian D. Elena

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 37

Michelle

SaraPaola

LisaGiada Joyce Maria

Samuel

Mattia

Sabina

male a qualcuno.Elena: certe volte per vendetta.Dyar: io non ho nessuna idea del perchélo si faccia.Paola: perché a volte una tua amica ti di-ce: “Per favore, dai, dimmi quel segre-to!”. E allora tu lo racconti.Michelle: perché ci sono anche delle co-se buffe che fanno tanto ridere.Andrea: perché sono cose nuove da rac-contare.

DI COSA SPETTEGOLATE TRA DI VOI?Elena: per esempio se uno si è innamora-to dell’altro… oppure di quelli che si cre-dono chissà chi. Christian B.: di quelli che in un determi-nato momento non ci stanno simpatici.Simone: di qualcosa che è capitato o chequalcuno ha fatto per sbaglio.Sabina: di storie d’amore.Maria: di quelli che parlano male di noi.

QUANDO SPETTEGOLATE?Christian D.: dopo la scuola.Andrea: a volte al parco. C’è una pan-china e ci mettiamo lì.Alessandro: fuori dalla scuola, facendouna passeggiata con gli amici o quando ciannoiamo.Simone: quando siamo in gita, anche ingita scolastica, ma a bassa voce.

Alessio: durante i momenti di ricreazione.Eva: di solito si spettegola a casa propria. Paola: quando non si ha niente da fare,ma in un luogo da soli.Anna: dopo scuola qui in cortile, soprat-tutto se giochiamo a nascondino. Mattia: ho fatto un pettegolezzo al parco.Samuel: mio fratello gemello Christianed io spettegoliamo a casa o dove lavoranostro padre. Andrijana: io a casa spettegolo di na-scosto con le mie amiche.Elena: in prima elementare facevamo lefurbe e andavamo a spettegolare in bagno.Lisa: nella vecchia scuola si spettegolavatantissimo. Ena: con una mia amica una volta a casaabbiamo ascoltato di nascosto i pettego-lezzi delle mamme.

SI DICE CHE LE FEMMINE SIANO PIÚPETTEGOLE DEI MASCHI. È VERO?Dyar: io penso che le femmine siano piùpettegole dei maschi ma non so spiegareperché.Mattia: sì, è vero perché le femminestanno al telefono per ore.Maria: sì, perché noi femmine abbiamopiù cose da raccontare, mentre i maschi siinteressano solo di calcio e di figurine.Alessio: io credo che dipende, ci sono uo-mini più pettegoli e donne più pettegole.

Simone: io penso che le femmine sonopiù pettegole, ma sono anche migliori deimaschi e quindi vanno rispettate.Alessandro: credo i maschi, perché di-scutono sempre per tutto, sono indecisi,non si mettono mai d’accordo.Andrea: sì, è vero, le femmine sono piùpettegole perché vanno in giro a spette-golare.Joyce: io credo che tutti sono pettegoli:le donne parlano tantissimo in casa, i ma-schi invece al bar.Michelle: sono più pettegole le donneanche perché i maschi tante volte nonsanno nemmeno cosa dire!Eva: io penso che le donne sono più pette-gole perché sono casalinghe e quindi hannotempo di andare al bar a prendere un caffé.Serafina: la maggior parte delle volte a ri-creazione i maschi giocano a calcio, mentrele femmine vanno a parlare e spettegolare.Sabina: io penso che le donne hanno piùtempo per i pettegolezzi.Samuel: sì, è vero perché le femminechiacchierano tantissimo, anche a scuolainvece di lavorare parlano tutto il tempo.

Le classi elementari del Cantone interessate a colla-borare alla realizzazione di uno di questi servizi pos-sono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Luganoo inviare una e-mail a: [email protected].

Serafina Simone

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PARLIAMO DI SOLDI

CHI È DONATO BARBUSCIA, OLTRE AD ESSERE DIRETTOREDI BANCASTATO?“Bella domanda! Sono una persona che vive un periodo partico-larmente felice, anche perché ho un bambino di un anno e quat-tro mesi che mi dà una gioia particolare”.

PASSARE TUTTA LA GIORNATA TRA IMPORTI, TASSI E PER-CENTUALI DEVE ESSERE STRESSANTE. COME SI RICARICA?“Tutti i giorni tento di pulire un po’ la mente facendo sport. Miriservo durante la giornata un’oretta, nonostante gli impegni,per andare a fare un po’ di movimento. Vado in bicicletta o fac-cio un po’ di fitness. E ci vuole”.

SECONDO LEI PARLARE DI SOLDI È ANCORA UN TABÙ?“Mah, secondo me al giorno d’oggi non è più considerato tabùparlare di soldi. Forse una volta lo era, ma oggi non più”.

CHE RAPPORTO HANNO I TICINESI CON I SOLDI?“Mi sembra che il rapporto dei ticinesi con i soldi sia un rappor-to naturale. I ticinesi sono anche un popolo di risparmiatori, equesto è sicuramente un fattore positivo”.

QUALE DELLE FRASI CITATE A FIANCO LE PIACE DI PIÙ?“Mi sembra interessante quella di Edouard Bourdet, il quale dice‘Bisogna scegliere nella vita tra il guadagnare denaro e lo spender-lo. Non si ha il tempo per fare tutte e due le cose’. La citazione misembra particolarmente realisitica in quanto, spesso, per tutti noi,il tempo disponibile nelle nostre giornate è abbastanza ridotto esovente si è confrontati, volenti o nolenti, con questa scelta”.

CI PUÒ SPIEGARE QUAL È LA DIFFERENZA TRA UNA BANCAPRIVATA E BANCASTATO?“La diversità è costituita principalmente dal mandato pubblico.

Abbiamo incontrato Donato Barbuscia, direttore di BancaStato, per parlare di soldi, ma anche per conoscere meglio chi ci farà da guidain questa nuova rubrica sui problemi relativi ai “soldi”. Gli articoli seguiranno, quindi, un’ipotetica linea della vita di una persona e perogni principale tappa descriveremo brevemente le problematiche che bisogna considerare e le possibili soluzioni offerte dalle banche.

testo Antonella Broggi

TRA TASSI, PERCENTUALI EUNA GRANDE GIOIA

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BancaStato si differenzia dagli altri istituti perché deve ossequia-re appunto il mandato pubblico derivante dalla legge, le cui nor-me prescrivono che dobbiamo aiutare l’economia cantonale”.

QUALI SONO LE ORIGINI DI BANCASTATO?“La Banca dello Stato del Cantone Ticino fu fondata nel 1915con la stessa missione che la caratterizza tutt’ora. Nel 1914, la si-tuazione economica e finanziaria del nostro Cantone era moltocritica. Alcuni istituti bancari fallirono causando una profondacrisi e la perdita di molti soldi dei risparmiatori ticinesi. Sul sol-co degli altri Cantoni, anche il Cantone Ticino decise di creareuna banca pubblica per sostenere l’economia cantonale e garan-tire la possibilità d’investire in modo sicuro i propri risparmi”.

COSA S’INTENDE PER SOSTEGNO DELL’ECONOMIA CANTO-NALE?“Per sostegno all’economia cantonale s’intende la promozionedi uno sviluppo sostenibile del nostro Cantone. La principale at-tività della Banca nell’ambito del sostegno all’economia consi-ste nel fornire capitali a condizioni favorevoli all’economia pro-duttiva del Cantone. I capitali sono forniti sia direttamente tra-mite i crediti alle imprese, soprattutto alle piccole e medie, e aglienti pubblici sia indirettamente tramite i crediti ipotecari per lecostruzioni di stabili abitativi o a reddito. Nel corso della suastoria la Banca si è specializzata nell’erogazione di crediti alleimprese, ai privati e agli enti pubblici e ricopre oggi un ruolo im-portante nell’economia cantonale. È importante rilevare chel’attività di concessione dei crediti deve essere svolta con la do-vuta prudenza, anche perché essa è parzialmente finanziata dairisparmi dei ticinesi che, come dicevo in precedenza, devono es-sere investiti in modo sicuro. L’Istituto punta anche da sempreallo sviluppo di un contatto diretto e ravvicinato con la clientelae s’impegna costantemente per migliorarsi alfine di poter offrireun servizio sempre più veloce, competente e di qualità. I valorialla base della nostra strategia sono proprio la conoscenza delcliente, la velocità decisionale, la competenza e la qualità dei

prodotti e servizi. Inoltre, la Banca supporta attivamente societàe associazioni sportive, culturali e di beneficenza. L’Istituto col-labora anche con le principali associazioni economiche, indu-striali, commerciali ed artigianali del Cantone”.

È FORSE IN QUEST’OTTICA CHE AVETE DECISO DI PUBBLI-CARE UN BILANCIO SOCIALE AMBIENTALE?“Abbiamo deciso di pubblicare un bilancio sociale ambientale al-lo scopo di offrire delle indicazioni sia qualitative sia quantitati-ve sugli impatti sociali e ambientali dell’attività dell’Istituto. Irapporti finanziari annuali considerano l’evoluzione delle cifre dibilancio e di conto economico. Comunicare in modo trasparentetale evoluzione è sicuramente importante, ma non è sufficiente”.

PERCHÉ UNA COLLABORAZIONE CON L’ILLUSTRAZIONE TICINESE?“Abbiamo deciso di collaborare con l’Illustrazione Ticinese,perché è una rivista ticinese storica ad ampia diffusione ed è let-ta e molto apprezzata da molti ticinesi. La Banca dello Stato delCantone Ticino è dei ticinesi ed è molto presente sul territoriocantonale. Questi punti in comune ci sembravano già una buo-na ragione per iniziare una collaborazione. Inoltre, nel nostro la-voro quotidiano, abbiamo potuto costatare che vi è un’esigenza,espressa da più clienti, di avere delle spiegazioni semplici e sin-tetiche delle problematiche che sorgono nel corso della vita at-torno ai “soldi”. Molte di queste problematiche legate ai soldicoinvolgono direttamente o indirettamente anche le banche”. �

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 39

HANNO DETTO

Il denaro e gli stupidi, prima o poi, prendono strade separate?(Winston Churchill,1874 - 1965, primo ministro inglese).

Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più impor-tanti del denaro. Ma costano un sacco di soldi! (Groucho Marx,1895 - 1977, attore e comico statunitense).

Bisogna scegliere nella vita tra il guadagnare denaro e lo spen-derlo. Non si ha il tempo per fare tutte e due le cose (EdouardBourdet, 1887 - 1945, attore drammatico e giornalista).

Si può ragionevolmente ritenere che chi pensa che il denaropossa tutto sia egli stesso disposto a tutto per il denaro (Benja-min Franklin,1706 - 1790, scienziato e politico statunitense).

Col denaro l’infelicità si sopporta meglio? (Francoise Sagan, 1935- 2004, scrittore francese).

Per denaro sarei disposto a fare qualunque cosa, persino unabuona azione (Antoine de Rivarol, 1753 - 1801, scrittore francese).

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome: DonatoCognome: BarbusciaNato: il 20 febbraio 1957 a ViganelloStato civile: coniugato con SimonaFigli: AlessandroAbita a: Vico MorcotePrima esperienza professionale:“A Londra, nell’ambito dei nuovi prodotti finanziari derivati, al-lora nuovi. Con il passare degli anni, gli stessi si sono affermatianche in ambito bancario e finanziario e questo mi ha permessodi iniziare la carriera nel settore bancario operando sui dei sog-getti nuovi e sconosciuti alla maggior parte degli operatori.”Piatto preferito: risotto allo zafferanoUn rimpianto: “non avere avuto un figlio prima”Una soddisfazione: “beh, è chiaro, avere avuto Alessandro!”Un sogno nel cassetto: “ho fatto qualche anno fa un giro del mon-do. Mi piacerebbe rifarlo in maniera più tranquilla e rilassata. Econ la mia famiglia!”

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SPORT

IL LUNGO, IL CORTO E...

L’EMOZIONESi prenda una superficie ghiacciata e ci si cammini sopra. Si scivola. Si indossino allora delle scarpe dotate di lama. Non èdetto che su questa superficie si cominci a pattinare. Per farlo occorrono ore e ore di prove, cadute, sbilanciamenti, appog-gi. Se poi al pattinaggio si aggiunge anche la danza, beh, fermiamoci qui. Meglio dare subito voce a chi sa pattinare e dan-zare sul ghiaccio con risultati eccellenti, come Farah Beltrami, vice campionessa svizzera 2008 nella categoria Cadetti.

testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

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VICE CAMPIONESSA SVIZZERA, QUALI LE TUE SENSAZIONI?“È una bellissima sensazione… sto lavorando molto e ringraziole persone che mi seguono e mi aiutano. Sono veramente felice!”.

MA TORNIAMO AL PUNTO DI PARTENZA. COME È NATA LATUA PASSIONE PER IL PATTINAGGIO ARTISTICO?“Ho iniziato a sei anni, dopo aver ammirato alla televisionedelle gare che mi hanno subito appassionato, mia mamma hacominciato a portarmi a pattinare alla Resega di Lugano, hoseguito i primi corsi e… ora eccomi qua”.

COME DEFINIRESTI QUESTO SPORT…“È una disciplina in cui devi abbinare coreografia, musica, tecni-ca e preparazione atletica, bisogna quindi lavorare su molte cosecontemporaneamente, cercando di armonizzarle. Anche il porsiogni volta un obiettivo - ad esempio nell’esecuzione di un nuovosalto il cercare di acquisirlo - è un aspetto che mi attrae molto”.

APPROFONDIAMO; IN COSA CONSISTE L’ALLENAMENTOATLETICO?“Il preparatore atletico che mi cura settimanalmente è IgorMaggini; con lui trattiamo nel dettaglio l’equilibrio e la resistenzaatletica, stimolandomi a lavorare tutti i giorni un po’, con piacere”.

HAI PARLATO DI TECNICA…“L’allenamento tecnico si svolge a secco dapprima e sul ghiac-cio poi: è composto da una prima fase di riscaldamento, cuisegue una fase dedicata ai salti. Dopodiché mi dedico all’esecu-zione dei programmi. Sono ben seguita dagli allenatori AndreaSavorgnano e Daniel D’Incà, in allenamenti che da quest’annosono collettivi, in gruppi di quattro, cinque ragazze. Loro ciosservano e ci indicano come correggerci e migliorarci”.

MA IL PATTINAGGIO È… ARTISTICO…“Gli elementi da eseguire, la loro disposizione e i movimentiassociati, vengono predefiniti. Poi, in pista, la mia coreografaMi-Yung Manfrini mi suggerisce quali movimenti eseguire. Perquello che riguarda la musica dei programmi, scelgo prevalen-temente colonne sonore di film, anche perché è obbligatorioche non siano cantate”.

NÉ SI PUÒ TRASCURARE L’ALLENAMENTO MENTALE…“Questo è più un lavoro individuale. Ho seguito corsi di trainingautogeno, lo scorso anno, offerti dalla Selezione Ticino, incentra-ti molto sull’aspetto mentale, su ciò che bisogna pensare prima diuna gara, sulle sensazioni corporee, sulla capacità di sentirsi inmodo globale, perché, ad esempio, puoi trovarti a pensare solo adirigere i pattini ma a dimenticare la coreografia, oppure ti con-centri sulle braccia e dimentichi le gambe, e agisci così in modonon armonico. Penso comunque che ognuno debba trovare la suastrada per sapere gestire al meglio tutto quanto”.

TUTTO QUESTO LAVORO HA QUALE META FINALE LAGARA… “Sì, una competizione comprende due programmi, quello

‘corto’, della durata di due minuti e trenta, che comprende tresalti, due piroette e una sequenza di passi, e quello ‘lungo’, ditre minuti, comprendente sei salti, tre piroette e due sequenze dipassi. I salti da compiere possono essere scelti liberamente”.

I SALTI, APPUNTO, MICA FACILE…“Succede tutto in una frazione di secondo, sono le sensazioniautomatiche che ti portano a riuscire a compiere il salto. Ognisalto è diverso, ma si possono classificare in due categorie:l’Axel, il Salchow e il Rittberger partono dal filo della lama delpattino, mentre il Toe-loop, il Flip e il Lutz sono salti puntati,lanciati con la punta”.

TORNIAMO ALLA COMPETIZIONE, COME LA VIVI? “Le settimane che la precedono lavoro molto sui programmi.L’ultima settimana è un po’ più soft e rifinisco i dettagli; nel-l’imminenza della gara comincio a sentire un po’ la pressioneche comincia a sciogliersi solo nel momento in cui entro inpista, nella fase del riscaldamento. Senza competizione però,non si riesce ad evolvere, grazie ad essa ti confronti con te stes-sa e le altre ragazze, puoi renderti conto a che punto ti trovi epuoi migliorare sempre”.

COME TI PONI NEI CONFRONTI DEGLI SPETTATORI - GIUDI-CI E PUBBLICO - CHE OSSERVANO LE TUE EVOLUZIONI SULGHIACCIO?“Le prime gare fanno sempre un po’ paura. Entri in pista, tiritrovi da sola, coi giudici che ti guardano e ti guardano e tiguardano… Poi si riesce a diventare più sciolte. Io cerco di tra-smettere emozione per riuscire a farmi ricordare dal pubblicoche mi osserva”.

HAI DEI MODELLI DI RIFERIMENTO?“Tra le donne mi piacciono molto Carolina Kostner e Yu-NaKim, mentre le vedo pattinare mi danno proprio emozioni, sonospeciali. Tra gli uomini Stéphane Lambiel e Tomas Verner, cheho avuto la fortuna di incontrare a Obersdorf, durante un campodi allenamento estivo. Vederli in allenamento è stato bellissimo.Mi ha impressionato il loro impegno quotidiano unito alla lorosemplicità”.

LORO SONO PROFESSIONISTI, E TU?“Io sono una studentessa con la passione per il pattinaggio. Pensoche non lascerò mai la scuola: praticherò sempre il pattinaggio,cercando di abbinare le due cose in modo complementare”.

SPORT E SCUOLA. TRA LEZIONI, ALLENAMENTI, GARE EDESPERIMENTI, UN IMPEGNO NOTEVOLE DA SOSTENERE…“Quando frequentavo la scuola a Barbengo, pattinando a mez-zogiorno, ero costretta a mangiare in macchina, senza contare i25 minuti di macchina, sia all’andata sia al ritorno, che mi face-vano così arrivare a scuola stanca morta. All’inizio dell’annoscolastico allora, dopo una lunga discussione coi miei genitori,ho deciso di trasferirmi alle Scuole medie di Pregassona, peressere più vicina alla pista. Questo mi permette di allenarmi con

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A partire da questa edizione, eper l’intero anno 2008, potre-mo avvalerci della preziosacollaborazione del team medi-co-sportivo del Centro diMedicina e Chirurgia delloSport di Locarno. L’intento èquello di coniugare lo sguardodell’atleta con quello di chi,quotidianamente, agisce inmodo che chiunque decida dipraticare sport, lo possa fare almeglio, nel limite delle propriepossibilità.

Per la disciplina del pattinaggio artistico, si è messo a disposi-zione il Dott. Patrick Siragusa, specialista in medicina interna emedicina dello sport e responsabile del Centro di Medicina eChirurgia dello Sport, che ci ha fornito alcune preziose consi-derazioni.

DOTTOR SIRAGUSA, COME… VEDE IL PATTINAGGIO ARTI-STICO?“Il pattinaggio artistico è una disciplina caratterizzata dalla sim-biosi tra arte e sport. Non per questo va sottovalutato comedisciplina sportiva, ciò che visivamente è molto elegante e leg-giadro, in realtà è tecnicamente molto difficile e fisicamentemolto duro”.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL PATTI-NAGGIO ARTISTICO? “Difficile rispondere a questa domanda. Una pattinatrice, o unpattinatore, deve possedere un giusto equilibro di varie capa-cità: deve avere grazia ed eleganza, forza pura, resistenza fisicae forza esplosiva, capacità coordinative e tecnica al di sopradella media.La durata di un esercizio varia, a dipendenza delle categorie, daun paio di minuti a poco meno di 5 minuti. La sollecitazionecardiovascolare è quindi molto importante. Per questo motivola resistenza aerobica gioca un ruolo importante. Il VO2max(massimo consumo di ossigeno) di una pattinatrice d’élite siaggira attorno ai 60 ml/kg/min. Valore che alcuni podisti ama-toriali ambiziosi non raggiungono.L’allenamento della forza muscolare, soprattutto a livello dellegambe e del tronco, è diventato una condizione indispensabileper poter effettuare i salti previsti. Basti pensare che per potereffettuare, per esempio, un salto con tre avvitamenti, l’atletadovrebbe essere in grado di elevare nel salto il proprio baricen-tro di circa 30 cm”.

SPORT

più tranquillità. È un po’ difficile, la scuola occupa molto tempoed è impegnativa, però ce la si può fare”.

COME TRATTEGGERESTI QUESTI TUOI PRIMI OTTO ANNI DIPATTINAGGIO ARTISTICO?“Ripenso a una delle mie prime gare a livello nazionale.Quando mi sono accorta che le altre ragazze erano molto piùavanti di me, mi sono sentita inadeguata e col mio carattere…a disagio; da quel momento ho cominciato a temere le compe-tizioni e non volevo mai gareggiare. In seguito, i miei genitorimi hanno molto aiutata, mi hanno motivata e spronata a crede-re in me stessa e ad essere tenace. Grazie a questo approcciomentale, ora affronto con maggiore sicurezza le gare con le loroinsidie”.

COME VEDI IL TUO FUTURO?“Sento che è una strada difficile, che ci vorranno molto tempoe tanti allenamenti, però voglio provarci. Cambiando scuola misono offerta delle possibilità supplementari per dare il massi-mo e non avere eventuali rimpianti in futuro. Nei prossimimesi, con la mia famiglia, dovremo prendere un’ulteriore deci-sione importante riguardante il mio futuro sportivo e scolasti-co, per poter continuare a pattinare e a studiare nelle miglioricondizioni”.

Nome: FarahCognome: BeltramiData di nascita: 29 aprile 1993Professione: studentessa di IVMedia Domicilio: FiginoSocietà sportiva:Club Pattinaggio LuganoCategoria: Cadetti USP (Unione Svizzera di Pattinaggio)Palmarès:“2006: 1. rango nella FinaleSwiss Cup a Lugano, catego-

ria Speranze USP; 1. rango aiCampionati ticinesi.2007/2008: vice-campionessasvizzera nella categoria Cadet-ti Svizzeri USP” e detentrice 3.rango della classifica PersonalBest. 1. rango ai CampionatiTicinesiProssimo obiettivo: “Superareil Test Oro, chiave d’entrataalle gare élite”Tempo dedicato al pattinaggio:“circa 11 allenamenti allasettimana per più di 15 ore”

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Per questo motivo è consigliato in allenamento indossare delleprotezioni imbottite per i fianchi. Le lesioni da sovraccarico inrealtà sono ancora più frequenti e con potenzialmente conse-guenze a lungo termine maggiori. In questa categoria sono pre-dominanti le varie patologie della caviglia: tendiniti, borsiti,instabilità legamentarie croniche, compressioni di nervi perife-rici. Un ruolo centrale lo gioca evidentemente il pattino, di cuiogni pattinatrice è molto gelosa. Non deve essere né troppopesante, né troppo rigido o troppo duro. Infatti le patologie allecaviglie sono solo in parte dovute ai traumi, in parte sono cau-sate dal pattino stesso, soprattutto se non scelto e adattato al sin-golo atleta. Dopo le caviglie, una zona molto sensibile è lacolonna lombare, a causa delle frequenti reclinazioni dellacolonna in determinate figure artistiche e in particolare a causadelle sollecitazioni dovute ai continui salti su una superficiedura come il ghiaccio”.

QUAL È L’ETÀ GIUSTA PER INIZIARE QUESTO SPORT? “Viste le importanti difficoltà tecniche e la complessità deglielementi acrobatici da imparare, è molto importante iniziare lapratica del pattinaggio in giovane età, eventualmente già in etàprescolastica. In questo modo è possibile, tramite un’accurataprogrammazione e un aumento graduale dei carichi di allena-mento, progredire con il minimo rischio di infortunio aumen-tando le possibilità di successo. Questo non significa che non sipossa iniziare anche più tardi a praticare il pattinaggio artistico.Importante è adattare le sollecitazioni al grado di preparazioneatletica e fissarsi obiettivi realistici”. �

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 43

QUALI SONO LE PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI? “Sicuramente un ruolo importante lo giocano le cadute, 40-50%degli infortuni, che possono avere anche conseguenze dolorose.

CENTRO DI MEDICINA E CHIRURGIA DELLO SPORT,OSPEDALE LA CARITÀ, LOCARNO

Swiss Olympic Medical Centerwww.cmcs.ch, Tel.: 091 811 48 48

Il CMCS si rivolge a tutte le persone, giovani e anziani, che già prati-cano o intendono iniziare un’attività sportiva, all’atleta (o squadra)che fa competizione e desidera essere seguito in modo competente ea tutte quelle persone che desiderano praticare uno sport, anche alivello amatoriale, in tutta sicurezza e sotto controllo medico.Il CMCS offre, nell’ambito dell’Ospedale Regionale di Locarno e concentri di fisioterapia specializzati, la diagnostica e il trattamento dilesioni traumatiche o da sovraccarico legate alla pratica sportiva.

DR. MED. PATRICK SIRAGUSASPECIALISTA IN MEDICINA INTERNA E MEDICINA DELLO SPORT

Attualmente conduce uno studio medico privato a Massagno ed è ilresponsabile del Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport diLocarno. Quest’ultimo è uno dei 10 Swiss Olympic Medical Centerdella Svizzera.Ha praticato la ginnastica artistica a livello agonistico in giovane età.Continua a praticare sport per hobby e per il piacere del movimento.Le discipline sportive che più segue dal punto di vista medico sono:ginnastica artistica, pattinaggio, hockey su ghiaccio, calcio, atletica,balletto, nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato.

Farah Beltrami in versione piroetta sit.

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COS’È LA FORFORALa forfora consiste in una fine desquamazione del cuoio ca-pelluto e può rappresentare una vera e propria patologia. Nonsi tratta più del quotidiano ricambio fisiologico che interessale cellule superficiali dello strato corneo, bensì di manifesta-zioni che possono andare dalla classica ”forfora secca”, allesquame untuose e più aderenti alla cute della cosiddetta“forfora grassa”.

LE CAUSEMolti studi hanno dimostrato che, nei soggetti affetti da questaproblematica, esiste un processo infiammatorio del cuoio capel-luto che presenta una facile irritabilità: il prurito che ne conse-gue induce spesso l’individuo a grattare la cute, evidenziandomaggiormente la comparsa delle squamette. Una delle causeprincipali di questi piccoli focolai infiammatori sarebbe dovutaalla presenza di un fungo, il Pityrosporum ovale, sempre pre-sente sulla superficie del cuoio capelluto ma che aumenta inmodo considerevole in presenza di forfora. Altri ricercatori at-tribuiscono invece la patogenesi della forfora ad un’alterazionedegli acidi grassi polinsaturi della cute ed essendo stata riscon-trata una prevalenza nel sesso maschile si è pensato anche ad uncollegamento con la produzione di ormoni androgeni. Lo stiledi vita può influire in modo più o meno diretto sulla formazionedella forfora: lo stress, in particolar

modo, agendosu processi

qual i di-gestione

e secrezio-ne sebaceacutanea, puònotevolmen-

te peggiorar-la. Ma anche le

tensioni psico-affet t ive edun’alimenta-

zione scor-retta pos-sono es-sere fat-

SALUTE

QUEL DIAVOLODI FORFORA...

Ne soffre circa il 7% della popolazionesvizzera e colpisce soprattutto gli uomi-ni. Ma la forfora si può sconfiggere.Ecco tutto quello che dovete sapere…

testo Stéphanie Scatizza - foto Gabriele Campeggioillustrazioni Ivan Artucovich

44 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

I SINTOMILa manifestazione macroscopica della forfora è la formazionedi squame solitamente secche, biancastre, ben visibili tra i ca-pelli ma che poi tendono ad accumularsi poco elegantementesui vestiti, soprattutto a livello delle spalle. Talvolta può esse-re accompagnata da prurito ma va distinta dalla psoriasi odall’eczema seborroico, situazioni patologiche in cuiè pure presente unadesquamazione,ma con aspettie caratteristi-che diversi che ilvostro dermato-logo saprà indi-carvi. Il proble-ma della forfora af-fligge circa il 7% del-la popolazione svizzera,nella maggior parte dei casisono soggetti di sesso ma-schile di età compresa tra i 18 e i 40 anni.

tori aggravanti, così come un’eccessiva sudorazione e un climamolto secco.

LE CURE TRADIZIONALINon è semplice proporre un unico approccio terapeutico per iltrattamento della forfora anche perché, se per combattere quel-la secca potrebbe bastare l’uso di uno shampoo adeguato, per leforme più complesse è strettamente necessario l’intervento del-lo specialista dermatologo. Nell’identikit di uno shampoo o diuna lozione antiforfora dovrebbe essere sempre presente uncomposto ad azione germicida ed antimicotica (come il ketoco-nazolo, climbazolo o lo zinco piritione), antinfiammatoria (cor-ticosteroidi) e antiproliferativa (solfuro di selenio). In caso dieccessiva desquamazione, accanto all’azione di normale deter-sione degli shampoo, può sicuramente essere utile l’impiego dicomposti ad azione cheratolitica (acido salicilico e acido reti-noico). Se invece il cuoio capelluto risulta irritato, è consiglia-bile l’utilizzo dell’olioshampoo, anche se talvolta poco graditoper il suo scarso potere schiumogeno.

Page 45: Illustrazione Ticinese

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LE CURE ALTERNATIVEPoiché alcuni ricercatori attribuiscono ad un’alterazione degliacidi grassi polinsaturi della cute il meccanismo fondamentalenella genesi della forfora (con aumento percentuale degli acidigrassi saturi), potrebbe sicuramente essere d’aiuto compensarequesto squilibrio integrando, nella dieta quotidiana, alimentiricchi di acidi grassi polinsaturi come il pesce azzurro, il salmo-ne, l’olio extravergine d’oliva e i pomodori. Per gli amanti deirimedi naturali, ecco invece due “ricette” della nonna:

1Polverizzare degli aghi seccati di rosmarino usando unfrullatore, mescolare la stessa quantità di polvere ottenutacon del sale fino e frizionare il cuoio capelluto due o tre

volte alla settimana.

2Prima dello shampoo, applicare delicatamente un impaccodi olio di radice di bardana, lasciar agire per almenomezz’ora, meglio se tutta la notte.

LE 10 REGOLE FONDAMENTALI1. Limitare fumo e alcol e aggiungere alla propria dieta cibi ric-

chi di vitamina E (antiossidante), come frutta e verdura.2. Scegliere shampoo molto delicati come l’olioshampoo e in caso

di capelli particolarmente grassi, anche per quelli a base di ca-trame e zolfo.

3. Alla prima manifestazione di forfora sospendere l’uso di gel,lacche, shampoo a base di tensiottivi troppo forti, permanen-ti, colorazioni e trattamenti chimici di ogni sorta.

4. Nella scelta di tutti i prodotti per i capelli, valutare con cura lacomposizione e effettuare, nel dubbio, test da contatto perevidenziare una reazione d’intolleranza.

5. Frizionare delicatamente il cuoio capelluto con lozioni conte-nenti acido salicilico o retinoico può aiutare a rimuovere lesquame.

6. Non pettinare troppo i capelli per rimuovere le squame: petti-ni e spazzole irritano ancora di più la pelle e possono peggio-rare lo stato infiammatorio.

7. Evitare l’uso di cappelli, specie d’estate: l’eccessiva sudorazio-ne può accentuare l’infiammazione.

8. Sì a sole e mare: i raggi ultravioletti rallentano il ricambio epi-dermico e hanno un’azione benefica sulla forfora, che tende arecidivare nel periodo invernale.

9. In caso d’intolleranza agli shampoo, usare le nuove moussetermosensibili.

10. Resistere alla tentazione di lavare i capelli tutti i giorni.

In collaborazione con il Dr. Emilio Lavezzari, specialistain dermatologia e chirurgiadella calvizie presso la ClinicaSant’Anna di Sorengo.

Page 46: Illustrazione Ticinese

Inutrizionisti della medicina naturalehanno scoperto 11 piante che, oppor-

tunamente combinate, modificano l’im-magazzinamentodelle calorie produ-cendo una perdita dipeso. Anche man-giando come si èsempre fatto è possi-bile perdere i chili in eccesso. Scopritequi sotto di qualipiante si tratta e per-ché fanno dimagrire.

Domanda: Com’èpossibile che alcunepiante facciano dimagrire anche mangiando come si è sempre fatto?

Risposta: Le piùrecenti ricerche di-mostrano che que-ste 11 piante, parti-colarmente benefi-che e totalmentenaturali, se oppor-tunamente combi-nate modificanol’effetto delle calo-rie. Queste ultime

non vengono trasformate in grasso, bensìvengono bruciate ed eliminate in modonaturale, oppure convertite in energia. Lamescolanza di queste piante costituiscela base di un nuovo preparato vegetalesottoforma di sciroppo che produce laperdita dei chili in eccesso, probabilmen-te la più rapida mai ottenuta con metodinaturali.

Domanda: Per chi è statostudiato questo metodo?Risposta: Questo metodoè adatto a tutte le donne e gliuomini in sovrappeso (di 5 kgo più) che hanno già provatodi tutto senza ottenere risul-tati.

Domanda: In quantotempo si perde peso?

Risposta: Moltorapidamente. Findalla prima setti-mana si possonoperdere fino a 6 kg.In media si perdo-no ogni settimanacirca 3,5 kg nellepersone con oltre10 kg di sovrappeso.

Domanda: Questo metodo ha unqualche legame con la cura delle 5 piantegià apparsa sui giornali e grazie alla qualein tutta Europa oltre 600’000 personesono dimagrite?Risposta: Questo metodo contiene ineffetti queste 5 piante che hanno fatto sìche oltre 60.000 persone negli ultimi 12mesi siano dimagrite. Con questa nuovacura gli scienziati hanno aggiunto altre 5 piante e 1 alga, che accelera la perditadei chili in eccesso quasi del doppio.Questo nuovo metodo contiene quindi 11 piante che consentono la massimaperdita di peso mai rilevata con l’utilizzodi un prodotto interamente naturale eprivo di effetti collaterali.

Domanda: Come funziona? Si deveavere una grande forza di volontà?Risposta: Non si tratta di una dieta. Sipuò continuare a mangiare normalmente,come si è abituati, tutto ciò che si deside-ra: pasta, piatti con salse, burro, dolci,ecc. È sufficiente diluire 1,5 misurini disciroppo in 1 litro d’acqua e berlo nelcorso della giornata. A differenza dellamaggior parte delle cure e delle diete che

avete probabilmente già pro-vato, in questo caso non cisono limiti. Proprio per questomotivo gli insuccessi sonopraticamente esclusi. Inoltre,questo metodo non richiedené sacrifici, né una grandeforza di volontà, nessuna dietae nessun esercizio fisico.

Domanda: E che sicurezza ho di mantenere il

PERDERE PESO! Le più recenti conoscenze scientifiche.

Le piante che fanno dimagrire

Efficacia dimostrata: chi le ha provate ha perso peso.mio peso ideale una voltaraggiunto?Risposta: Come proba-bilmente vi sarete accortiin passato, quando si dima-grisce, il peso si riprendepoi molto rapidamente. Ciòaccade perché il metabo-lismo non è cambiato. Conquesto metodo, invece, viene completa-mente trasformato. Non si deve quinditemere di riprendere peso. Il processo dieliminazione e trasformazione delle calo-rie avviene esattamente come accadeper le persone che mangiano sempre ciòche vogliono senza ingrassare.

Domanda: Ho già provato di tutto,diete, pillole, anche tisane, ma niente

ha funzionato. Perchéquesta volta dovrebbeessere diverso?

Risposta: Perchéquesto processo di elimi-nazione e trasformazio-ne delle calorie avvienein modo naturale, modifi-cando il vostro metabo-lismo in modo tale che

brucerete più calorie di quelle che assu-mete. Perché la maggior parte delledonne che ha provato questo metodo èdimagrita e non c’è quindi motivo di temere che con voi possa non funzionare.E infine perché noi siamo così sicuri delnostro prodotto che vi offriamo la garan-zia «soddisfatti o rimborsati»: ricevereteuna cura completa, senza dover decideresubito di comperare.

Domanda: Devoperdere più di 20 chili.Questa cura è adattaanche per me?Risposta: Non im-porta se dovete perde-re 5, 10, 15 o 20 chili (o anche di più), lo sci-roppo con le 11 piante vi permette di raggiun-

PUBBLICITÀ

Page 47: Illustrazione Ticinese

gere il peso ideale e ottenere una lineaarmonica e bella … e al tempo stessogioia di vivere! In caso contrario non pa-gherete nulla.

Domanda: Ci sono davvero delleprove che dimostrano l’efficacia delmetodo?

Risposta: Tutti coloro che l’hannousato sono dimagriti, talvolta anche in

modo spettacolare.

Domanda: Ho letto inun reportage che questepiante non hanno solo uneffetto dimagrante, masono anche benefiche perla nostra salute. È vero?

Risposta: Sì. Queste 11piante sono state scoperteda nutrizionisti durante lamessa a punto di procedi-

menti più sani per l'eliminazione delletossine e di altri veleni che si trovanonegli alimenti di oggi. Bevendo lo scirop-po con gli estratti di 11 piante non solo si perde peso, ma si rimuovono ancheefficacemente i veleni dall'organismo.

Domanda: Come posso provare questometodo velocemente e senza impegno?

Risposta: Potete provarlo nelle prossi-me 3 settimane senza rischiare nulla.

Ecco la prova dell’efficaciadelle 11 piante che fanno

dimagrire

Estratti delle lettere che abbiamoricevuto.

Avevo già provato di tutto.«Sono ingrassata di 16 kg.Per tutta la vitaho sofferto di obesità. Per dimagrire hoprovato di tutto. La cura delle 11 piante è stata l'unica con la quale ho avuto successo. Mi sento una persona nuova.Anche mio marito ha perso 10 kg eabbiamo ritrovato una gioia di vivere chenon conoscevamo più.» Silvia P.

Per 15 anni ho seguito delle dietesenza successo.

«Ne avevo abbastanza ed ero disperata,finché ho scoperto il nuovo prodigiodella cura dalle 11 piante. Ho perso facil-mente e in modo per-manente tutto il pesoin eccesso, proprionei punti in cui ne avevo bisogno.Adesso ho di nuovola linea che deside-ravo, quella cheavevo a 20 anni.»Nadja O.

Ho perso 28 chili«Da quando hoperso 28 chili, graziealla cura dimagrantedelle 11 piante, lamia vita è cambiata.Mio marito mi hariempita di orgoglioquando mi ha chie-sto di posare per unafoto con un nuovo

costume da bagno. Adesso ho l’impres-sione di essere immune dal prendere pesoe dall’effetto yo-yo. Il mio peso si è stabi-lizzato, da oltre un anno peso sempre 63 chili.Sono orgogliosa della mia linea edi me stessa.» Cécile L.

Se avete deciso di non accettare questa proposta,

leggete qui

1 La formula vincente si chiama «curadimagrante delle 11 piante». Una

dieta ha successo se non costringe a farela fame. Con la cura dimagrante delle 11 piante, ora questo è possibile. Potreteperdere peso con piacere. Non esiste unmodo più semplice per ottenere il pesoideale.

2 Potrete mangiare quasi tutto quelloche volete. È sufficiente diluire 1,5

misurini di sciroppo in un litro d’acqua e berlo nel corso della giornata. Vi faràbruciare il grasso in eccesso, facendovidimagrire.

3 Ora avete la pos-sibilità di ottenere

la linea ideale cam-biando radicalmentela vostra vita senzagrandi limitazioni.Tutti coloro che hannoprovato la cura dima-grante delle 11 piantesono dimagriti.

4 Abbiamo eseguito un test con 20 per-sone. Tutti, senza eccezioni, hanno

perso i chili che volevano. Questa è laprova che la cura dimagrante alle 11piante funziona davvero.

Anche voi adesso potete raggiungere il vostro peso

ideale. Fate una prova campione. Ne sarete sorpresi.

Queste 11 piane particolarmente bene-fiche, se opportunamente combinatemodificano l’effetto delle calorie. Questeultime non vengono trasformate in grasso,ma vengono bruciate ed eliminate in modonaturale, oppure convertite in energia. Lamescolanza di queste piante costituisce la base del nuovo preparato vegetale, altamente digeribile, sottoforma di sciroppo, che produce la perdita dei chiliin eccesso, probabilmente la più rapidamai ottenuta con metodi naturali.

Domanda: Quali sono le 11 piante che mifanno dimagrire?Risposta: La cura dimagrante delle 11 pianteè composta dalle seguenti sostanze attive:5 piante hanno un forte potere dimagrante,sono disintossicanti e depurative. Unapianta riduce l’appetito, 2 piante aumenta-no la resistenza alle infezioni, un’ultimapianta ha un potente effetto antiossidantee antispastico, favorisce la digestione ed èestremamente stimolante.2 piante rinforzano le vene e una pianta èefficace contro la cellulite, l’arteriosclerosie l’obesità.

Domanda: Quanto peso può perdere chinon ha ottenuto nessun risultato con altrimetodi dimagranti?Risposta: Con il corretto utilizzo della curadimagrante delle 11 piante potrete perdere1–2 chili al giorno, vale a dire 4–6 chili asettimana. Il principio dell’eliminazione deigrassi agisce rapidamente.

Domanda: Qual è il modo più rapido peravere la cura dimagrante dalle 11 piante?Risposta: Tutti i lettori nelle prossime 3 set-timane potranno provare una volta questacura senza rischiare nulla.

Buono d’ordineper i lettoriSì, voglio perdere i chili in eccesso con la cura dimagrante delle 11 piante.Inviatemi la cura indicata:

� Desidero perdere 7 chili CHF 49.50� Desidero perdere 14 chili CHF 88.–� Desidero perdere 20 chili* CHF 108.–

* Con l’ordine avrete in OMAGGIO unasettimana di cura!Pago� anticipatamente con i contanti

allegati, spese di spedizione incluse.� su fattura, spese di spedizione escluse.

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Page 48: Illustrazione Ticinese

48 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

La Greina d’inverno è un mito, un desiderio latente in attesadi esaudimento. L’attrazione non sono solo le vette, maquel vasto spazio, in cui perdersi, in cui ritrovarsi.

Immagino il vuoto bianco prima di andarci, e lo immaginocome vorrei che fosse: senza confini, materia per una cammi-nata infinita. Quasi senza fisicità, leggero. Immagini immagina-te, pensieri che traducono la realtà in filosofia e poesia. Larealtà poi è diversa, spesso più faticosa del pensiero, in altromodo forte. L’arrivare in Greina ha un suo prezzo, ed è la sali-ta in Val Camadra, che appare lunga, forse perché la mente è giàsu, nell’ambiente del desiderio. Salendo, ancora si sente profu-mo d’alpe e di terra, ed emergono ultime macchie di colore.

L’atmosfera di Greina inizia a manifestarsi alla capannaScaletta, come se si superasse un confine invisibile. Un’ultimaripida salita porta al Passo della Greina. Lo sguardo è teso inavanti, con la curiosità della scoperta. In primo piano è il bian-co assoluto, modulato e disegnato dal vento in sottili sfumatu-re. In lontananza emergono nere le pareti rocciose più ripide. E,più vicini, alcuni pinnacoli di roccia calcare, naturali sculture. Icompagni risalgono il versante nord del Pizzo Coroi. Salire perscendere. In genere è questa l’ebbrezza dell’andare in monta-gna con gli sci. Per vivere il luogo in dimensione diversa deci-do per la lentezza, per quella sensazione di annullamento dellospazio e del tempo dato dal camminare in linea retta nel bian-

testo e foto Giosanna Crivelli

ESCURSIONI

Escursione con gli sci: Ghirone-capanna Scaletta-capanna Motterascio, la traversata della Greina.

IMMAGININON IMMAGINATEIMMAGININON IMMAGINATE

Page 49: Illustrazione Ticinese

co. L’andare nella neve per lunghi tratti in pianura è una sensa-zione particolare. Non vi è la fatica della salita, né l’ansia del-l’arrivare in vetta, né la promessa di eventi straordinari. A voltesembra di camminare sul posto, il cambiamento di prospettivaè lento. La monotonia acuisce lo sguardo. Il ritmo regolare delrespiro fa sentire il profumo della neve. La giornata è di quelleche dal punto di vista fotografico non amo: cielo blu, senza unanuvola. Il sole di mezzogiorno toglie profondità al paesaggio, leombre sono minime. L’esperienza mi ha insegnato che ognisituazione ha una propria intensità: è il qui ed ora. Il baglioredella distesa innevata sembra cancellare ogni forma e toglieresignificato. Cerco elementi grafici nel paesaggio. Li trovo quae là, un formalismo troppo cercato, sterile. L’immagine nonimmaginata si presenta, delicata. È un tratto del Rein daSumvitg. Così poca è la parte d’acqua visibile che il nome sem-bra una presunzione. L’acqua, scura per contrasto, divide duespazi di neve. Due spazi estremamente vicini, ma dalla superfi-cie molto differente. Descrivere questa immagine la renderebbebanale. Lasciandola agire si penetra nel mistero della sua realtàfatta di materia, di un prima, di un dopo, di un oltre. Di un fram-mento che racconta l’universo. Come l’immagine successiva,un’onda di neve sospesa, fragilità congelata. Vedo nel pendioopposto le tracce di discesa con gli sci. È l’incontro tra l’emo-zione dello sguardo e l’emozione del movimento perfetto, chehanno radici simboliche dentro di noi. Di immagine in immagi-ne, ognuna una breve meditazione, arrivo alla meta, la capannaMotterascio. Il giorno successivo al ritorno porta altre immagi-

ni: quelle rosso-dorate dell’alba, quelle di ombre lunghe cheraccontano il paesaggio in profondità. E quasi rimpiango lapiattezza banale, ma forse più sottile del mezzogiorno. Fino almomento in cui, inquadrato il versante in penombra del PizzoCoroi modellato da luce radente, vedo spuntare dal nulla ungruppo di camminatori con le racchette. Lo spazio acquista unadimensione, il racconto diventa quello di un catalogo d’avven-ture, immagini già viste, forse, non resisto allo scatto, è troppobello quel momento vissuto. Una delle innumerevoli rappresen-tazioni del nostro essere nel mondo. �

Cartografia : Greina 1:25’000Distanza : ca. 15 Km, Ghirone - Capanna MotterascioDislivello : salita ca. 1000m, discesa ca. 200mTempo : 6-7 oreCapanne : www.capanneti.chSi segue il percorso della strada e dei sentieri estivi, con libertà diinterpretazione dove non si presentano pericoli.Attenzione alla nebbia, cartina e GPS sono consigliati.La Val Camadra va percorsa solo con neve assestata.

CORSI DI FOTOGRAFIA CON GIOSANNA CRIVELLIInformazioni e programma:Giosanna Crivelli, cp 241, 6926 Montagnola, tel. 091 994 85 17e-mail: [email protected], internet: www.fotolife.ch

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 49

Page 50: Illustrazione Ticinese

LUGANOVia Pretorio, 11Telefono 091 923.20.90

BELLINZONAViale Portone, 5Telefono 091 825.65.06

CHIASSOCorso S. Gottardo, 54Telefono 091 682.77.09

LOCARNOViale Verbano, 3Telefono 091 743.92.18

CAPELLICon una consultazione e un test

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Page 51: Illustrazione Ticinese

CANI, GATTI & CO.

UN FORMIDABILE PREDATORE…Gentile dottoressa,mi permetto di presentarle il mio gatto “Othello” che mi fu re-galato. È bellissimo, completamente nero, castrato, ha circa unanno e mezzo, è molto selvaggio ma si è subito affezionato a mee alla casa (con la sua porticina per uscire). Ha un grande giar-dino a disposizione dove sino alla sua apparizione c’eranoscoiattoli e tanti uccelli. Adesso, dopo alcuni mesi, è riuscito adammazzare tutti (non solo, ma anche a portarmeli in casa mor-ti, interi o a pezzi). Sono veramente disperata perché voglio be-ne anche agli altri animali. D’altra parte è talmente affettuoso:mi abbraccia, mi aspetta come un cane quando rientro con lamacchina, una cosa mai vista coi miei precedenti gatti. Del re-sto l’ultimo ha vissuto 21 anni, e solo una volta ha portato untopo lasciandolo davanti all’ingresso. Cosa fare? Mi hanno consigliato di mettergli un collare con unapiccola campana. La mia domanda è: si può fare? Quali sareb-bero le conseguenze per lui, gli altri e per me?Grazie per il suo prezioso consiglio e cordiali saluti,

Waltraut Brunelli, Purasca

Malgrado i gatti domestici ricevano cibo a sufficienza dai loroproprietari, la caccia per loro resta un’attività molto importante,

che li può tenere occupati anche per diverse ore al giorno. Nel-la scelta delle prede si adattano a ciò che offre loro l’ambientenel quale vivono. Anche se la presenza di molti uccelli e scoiat-toli nel suo giardino era gradevole, non deve temere per la so-pravvivenza delle loro popolazioni: con tutta probabilità nonsono state sterminate, bensì si sono semplicemente spostate inun luogo dove sono meno disturbate!L’idea di mettergli un collare con la campanella è ottima. Que-sto provvedimento non impedisce del tutto che altre prede ven-gano uccise, ma fa sì che gli uccelli vengano allertati in tempoprima dell’attacco e può ridurre significativamente la quantitàdi catture. Normalmente questo tipo di collarino è ben tolleratodai gatti. L’unico inconveniente è il pericolo che il micio restiimpigliato da qualche parte (p.es. su un albero) e per questo saràbene sceglierne uno che abbia un inserto elastico. In questo mo-do in caso di necessità il gatto potrà sfilarselo.

GATTO COL COLLAREElena Stern-Balestra: tutto quello che vorreste sapere sul comporta-mento di cani, gatti & Co. … e sul loro rapporto con noi umani.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 51

Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese,“Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure viae-mail: [email protected], indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”

Corsi estivi di

Tennis, pattinaggio su ghiaccio,

golf, escursioni ecc.

&linguee sportARIANA

Page 52: Illustrazione Ticinese

SONDAGGIO

UN RISTORANTE?VE LO CONSIGLIO IO

Paolo Casellini, 37 anni, postino, Luga-no - “Suggerisco l’osteria popolare Il Moli-no presso il centro sociale CSOA a Lugano,per l’ambiente e perché è economicissima”.

Stefano Cingari, 17 anni, studente, Lu-gano - “Consiglierei il Mary di Lugano: lapizza è buona e costa poco”.

Sandra Mocchi, 35 anni, dimostratrice,Melano - “Consiglio il ristorante Romitag-gio a Monte Carasso. I proprietari sono mol-to gentili e si mangia divinamente”.

Laura Cortinovis, 33 anni, croupier, Col-drerio - “Consiglio il ristorante del Popoloa Breganzona per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, amichevole e familiare”.

Antonina Granatiero, 27 anni, commes-sa, Stabio - “Suggerisco il Grotto Bundi diMendrisio per l’ambiente caloroso e familia-re e l’ottima cucina tipica”.

Filippo Ris, 25 anni, studente, Ascona -“Sicuramente il ristorante Al Cacciatore aSoazza: si gustano dessert spettacolari!”.

Avete voglia di uscire e non sapete dove andare a pranzo o a cena? Niente paura! Alcuni cittadini della Svizzera Italiana ven-gono in vostro aiuto consigliandovi ristoranti, osterie, grotti e pizzerie. Loro garantiscono…

testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

52 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08

Page 53: Illustrazione Ticinese

Mariangela Balmelli, 59 anni, casalin-ga, Montagnola - “Suggerisco il grottoMonte Creda sopra Villa Luganese. È immer-so nella natura, offre un’ottima cucina tici-nese ed è ideale anche per le famiglie”.

Mauro Coen, 40 anni, giardiniere-auti-sta, Lugano - “Il grotto degli Amici di Figi-no. È divertente prepararsi il proprio spiedo-ne di carne o pesce a volontà da far cuocerealla griglia. E il prezzo è onesto”.

Uma Arnese-Pozzi, 40 anni, attrice-regi-sta, Valcolla - “Io consiglio la locanda delGiglio a Roveredo (TI) perché è un posto bel-lissimo con vista lago e si può mangiare an-che vegetariano”.

Olimpio Panzera, 65 anni, pensionato,Bosco Luganese - “Il ristorante La Piodel-la perché si mangia bene e ci sono quattrobelle ragazze”.

Sonia Perucchini, 40 anni, casalinga,con Alex, Cadenazzo - “Io suggerisco l’o-steria Paudese di Paudo perché offre una cu-cina particolare e curata”.

David Raveglia, 30 anni, elettronicomultimediale, Roveredo (GR) - “Consi-glio il ristorante Pedemonte di Bellinzona: simangia bene, è discreto e poco affollato”.

Davide Forni, 43 anni, ottico, Lavorgo -“Come non consigliare il ristorante alla Sta-zione “da Ermanno” a Lavorgo? Si mangia-no sia piatti semplici sia raffinati e i gustinon sono camuffati”.

Gian Buccella, 63 anni, resp. produzio-ne, Vezia - “Non esito: il ristorante GrottoTamé di Breganzona. La cucina è ottima egenuina, il rapporto qualità/prezzo è per-fetto e la gentilezza dei signori Manna nonsi scorda”.

Valentina Gaddi, 25 anni, infermiera,Bellinzona - “Consiglierei l’osteria Mistraldi Bellinzona perché è accogliente e si man-gia da Dio”.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-08 53

Page 54: Illustrazione Ticinese

PUBBLIREDAZIONALE

MENTRE I PIEDI SONO IMMERSI NELLA VASCA «AQUADETOX™» AVVIENE QUALCOSA DI SPECIALE…Quando l’apparecchio è acceso e il dispositivo (immagini a

lato) è immerso nell’acqua, si creano nell’acqua delle cariche

sia positive che negative. Il nostro corpo attrae e accetta gli ioni

carichi negativamente visto che ne è relativamente in difetto e

li utilizza per riequilibrare gli ioni positivi creati dall’inquina-

mento, dalle tossine e dallo stress. Questo permette alle cellu-

le di disintossicarsi e di assorbire i nutrienti più liberamente.

La ricerca scientifica è venuta alla conclusione che gli ioni cari-

chi negativamente hanno degli effetti positivi sugli organismi

viventi. Le piante crescono più sane e più velocemente e le per-

sone possono avere come risposta una maggiore vitalità e uno

stato di rilassamento. Gli ioni negativi nel flusso sanguigno ser-

vono anche ad accelerare il trasporto di ossigeno alle cellule e

ai tessuti. Durante il trattamento AQUA DETOX™ tutto il

corpo si disintossica attraverso la pelle, il sistema linfatico, i

reni, il fegato, gli intestini e i polmoni grazie al riequilibrio delle

cariche positive e negative all’interno dell’organismo stesso.

AQUA DETOX™ può aiutare il corpo ad autodepurarsi in

modo più efficace e completo. Il processo avviene in modo visi-

bile: l’acqua, infatti, generalmente assume una colorazione alte-

rata, che va dal giallo, al verde, al marrone e persino al nero.

In poche parole... con AQUA DETOX™si vedono letteralmente le impurità uscire dal corpo!

IL TRATTAMENTOAQUA DETOX™ è un trattamento bello e rilassante ed è effi-

cace fin dalla prima seduta. Ci si siede comodamente su una

sedia e si mettono i piedi nella vasca contenente acqua tiepida.

Durante i trenta minuti del trattamento si vedrà l’acqua assu-

mere una colorazione sempre più intensa. Il trattamento per-

mette al corpo di riequilibrare i campi bio-energetici e stimola

l’autodisintossicazione. Per aiutare il corpo a riequilibrarsi e a

purificarsi si consiglia di bere un bicchiere d’acqua durante o

dopo il trattamento.

I TRATTAMENTI E I VANTAGGI DI AQUA DETOX™• Migliora i processi di autodisintossicazione.

• Riduce indirettamente la quantità di tossine nel corpo

• Rende la pelle più luminosa

• Attiva le funzioni circolatorie del sangue

e del sistema metabolico

• Incrementa i livelli energetici delle cellule

• Riduce una produzione eccessiva di sudore

• Diminuisce la formazione di odori corporei

• Non costa fatica

• Non richiede esercizi

• Non prevede bevande o diete speciali

• È efficace fin dalla prima seduta

• Può essere usato da persone di tutte le età

bambini e anziani compresi.

Il trattamento AQUA DETOX™ può aiutare eaumentare l’efficacia di altri metodi di cura come la

metodologia Ayurveda Mekong, la riflessologia dorsaleplantare, la torba...terapia e tutti trattamenti estetici.

COSA È STATO TROVATO NELL’ACQUA?Studi scientifici sulle sostanze contenute nell’acqua dopo una

seduta di AQUA DETOX™ hanno rilevato dati allarmanti:

sono stati trovati non solo rifiuti organici, ma anche elementi

chimici come metalli, ammoniaca, fosfati e nitrati.

COME SI FORMANO LE IMPURITÀ?I rifiuti tossici accumulati nell’organismo anno dopo anno

danno come risultato un malfunzionamento del corpo che si

manifesta in diversi modi, ad esempio con la comparsa di aller-

gie e intolleranze alimentari, con l’abbassamento delle difese

immunitarie, ecc...

Le impurità derivano da diversi fattori: stili di vita e dietapoco sani, stress, fumo e alcol, esposizione ad un’atmosferainquinata e anche chemioterapie e interventi chirurgici.

LA STIMOLAZIONE BIO-ENERGETICAPER L’AUTO-DISINTOSSICAZIONECON IL SISTEMA «AQUA DETOX»AQUA DETOX™ è la macchina più all’avanguardiaper la disintossicazione e la rigenerazione cellula-re; un sistema di stimolazione bio-energetica chedepura l’organismo IN TOTALE SICUREZZA e coneffetti immediati e visibili.

Page 55: Illustrazione Ticinese

Colore oparticella

Materiale o zona del corpo disintossicata

Nero, nero/verde Reni, fegato

Macchie o granelli neri Metalli pesanti

Marrone Stomaco, detriti cellulari, tabacco

Verde scuro Fegato-cistifellea

Arancione Giunture

Screziature rosse Sistema circolatorio

Particelle come formaggio bianco Fermento, grassi

Schiuma bianca Mucosa del sistema linfatico

Giallo, verde Reni, vescica, tratto urinario, prostata

AQUA DETOX™ È SCIENTIFICAMENTE TESTATO, ASSOLU-TAMENTE SICURO E PRIVO DI RISCHI.AQUA DETOX™ è un metodo assolutamente sicuro, che non

comporta alcun rischio e la cui efficacia è stata scientificamen-

te provata. L’osservazione clinica, svolta con metodi scientifici

in laboratori medici riconosciuti, ha prodotto una documenta-

zione, ora disponibile, che dimostra come il trattamento di

AQUA DETOX™ svolga una funzione positiva sul ripristino

del livello di vitalità e di benessere generale, sul miglioramento

dei livelli di energia degli organi.

AQUA DETOX™ E... IL SIGNIFICATO DEI COLORIDurante il corso della sessione AQUA DETOX™, l’acqua dell’u-

nità probabilmente cambierà colore e particelle estranee potranno

apparire come sedimento (tossine rimosse con il bagno ionizzato

al piede). Ciò è normale. Il cambiamento del colore dell’acqua

nell’unità AQUA DETOX™, è causato da una reazione fra le tos-

sine espulse dal corpo del cliente e le particelle presenti nell’ac-

qua, sale aggiunto all’acqua, i metalli nell’elettrodo generatore, e

l’acidità o l’alcalinità del cliente. I colori usati nella tabella sotto-

stante sono rappresentativi del reale colore dell'acqua:

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La finalità del metodo Mekong èla diffusione del benessere mentale, fisicoe spirituale attraverso la filosofia ayurvedica. La cultura e la filoso-fia orientale danno grande importanza a tecniche di rilassamento eai massaggi. Assieme alla cromologia e all’aromologia, vengonousate all’interno dello spazio Mekong a scopo riequilibrante, rilas-sante, muscolare, linfatico ed energetico per donare gioia e benes-sere alla mente, al corpo e allo spirito. L’operatore Mekong si ponecome punto di riferimento in questa metodologia per chi desideraaffidarsi nelle mani di professionisti altamente qualificati, utilizzan-do le delle erbe avvolte nel profumo di spezie e olii.

Massaggio ayurvedico Kerala - Il massaggio ayurvedicoappartiene alla tradizione dell’antica scienza indiana (ayurveda). Èuna pratica atta a promuovere il benessere psicofisico stabilendoun equilibrio tra le varie energie presenti nel corpo. Di grande chia-rezza negli effetti il massaggio ayurvedico porta benessere, forza,energia, elasticità e armonia globale.

Pindasweda - Il trattamento con i tamponi caldi, con polveri dierbe e spezie prepara il cliente ai trattamenti successivi, andando ariequilibrare la musculatura.

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«Ho concluso una corsa sutre ruote per un problema

alle sospensioni posteriori»STEFANO COMINI

«Ho concluso una corsa sutre ruote per un problema

alle sospensioni posteriori»STEFANO COMINI

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«Sono il più giovanepilota al mondo ad aver

guidato una Ferrari da corsa»

«Sono il più giovanepilota al mondo ad aver

guidato una Ferrari da corsa»

RONNIE KESSEL

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Le storie di Stefano Comini, 18 anni, e di Ronnie Kessel, 20anni, sono diverse come le categorie delle competizioni cheli vedono protagonisti. In entrambi però, la simpatia, la di-

sponibilità, la grinta e la capacità di rimanere con i piedi per ter-ra sono dei positivi aspetti che li accomunano e li rendono feli-ci e vincenti anche prima di indossare la tuta e il casco e dopo labandiera a scacchi. Le automobili e le emozioni legate a tuttoquello che gira attorno al mondo dei motori sono un eccellentepunto di partenza che contagia il gioco di molti bambini. PerStefano le ruote e le vetture erano una passione che a sei anni siè fermata a Magadino. Su quella pista di go-kart, più per vo-lontà della mamma che di papà Pietro, la grande prova. Pochigiri e l’occhio vigile di un esperto a bordo pista ha premuto ilgas della carriera del giovane di Banco. Convinto il padre, cheaveva alle spalle qualche partecipazione alle competizioni, siparte con l’inizio di un nuovo capitolo della vita di Stefano. La passione di Ronnie invece, cresciuto avvolto nel profumodelle competizioni di papà Loris, ha avuto una partenza piùtranquilla. Il kart, bello ma… si può anche aspettare. In famigliail corridore di successo non mancava e allora un bel patto hamesso tutti d’accordo. “Quando avrai l’altezza necessaria perriuscire a sederti al volante di una Ferrari della nostra scuderiae premere l’acceleratore, allora ti farò provare una vettura dacorsa”, parola di Loris. E così è stato. A quattordici anni il dina-mico Ronnie e il papà da corsa Loris vanno in Francia per sod-disfare la promessa per il grande debutto. E nella patria delloChampagne l’adrenalina per le vetture da pista vince la sua sfi-da. Per alcuni anni Ronnie segue i corsi ed effettua i test per ot-tenere le dovute licenze, quella internazionale compresa. Pron-to per seguire le orme di papà Loris, a 17 anni è mezzo conqui-

sta subito un invidiabile primato. È infatti il più giovane pilota alivello mondiale a guidare una Ferrari, una 350 Modena nel Fer-rari Challenge. Anche Stefano in fatto di caratteristiche uniche non scherza. In43 anni di storia è stato il pilota più giovane a vincere una garadel trofeo Cadetti. “Inoltre in Ticino”, ci conferma, “di concor-renti che gareggiano a ruote scoperte non ve ne sono”. La sua èuna carriera che segue la tradizione; dopo il kart si passa logica-mente alle ruote scoperte in particolare nella Formula Monza1600. Tappe diverse e importanti che necessitano di un elemen-to fondamentale, i soldi per coprire gli elevati costi di questosport. Un ostacolo non indifferente, anche per chi ha talento, checomunque non impedisce a Stefano di sognare di diventare unpilota professionista. “Alla Formula uno”, ci dice, “non ci penso,sono cosciente che trovare un sedile libero è molto difficile. Nonho mai effettuato una gara di rally, magari potrò provare la FIAGT, o spostarmi negli Stati Uniti o in altri continenti”. L’inizioquasi per gioco di Ronnie è diventato un impegno non indiffe-rente, diviso tra gli studi universitari e le gare in pista. “In effet-ti”, ci conferma, “i sacrifici sono diversi anche se ho la fortunadi avere una scuderia in casa. Durante la stagione sono circa ot-to i giorni che ogni mese devi dedicare alle corse. Bisogna orga-nizzarsi seriamente ma non mi pesa. La motivazione è certamen-te una vitamina che mi accompagna con costanza e soddisfazio-ne”. “Proprio così, organizzarsi non è facile”, ci conferma Stefa-no, “anche perché in un anno i diversi test e le gare mi occupanouna sessantina di giorni. Se poi il budget è limitato, oltre al tem-po da investire per la ricerca di sponsor, devi sapere improvvisa-re anche all’ultimo minuto il tuo programma”. Tra tante gioie e preoccupazioni, a imporsi è quell’adrenalina

Per il 2008 Ronnie Kessel par-teciperà ancora al Campiona-to Ferrari Challenge Trofeo Pi-relli, che la scorsa stagione gliè sfuggito per pochi punti.L’obiettivo, quindi, è di porta-re a casa il titolo europeo. Lofarà salendo di categoria e af-frontando una competitivitàpiù agguerrita.

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Per Stefano Co-mini il 2008 si pro-gramma in funzio-ne del sostegnodei possibili spon-sor che ci auguria-mo possa trovare,magari cambiandoanche categoria.Se dovesse smet-tere sarebbe vera-mente un peccatoper il giovanetalento ticinese.

ALEX FONTANA PILOTA UFFICIALE PCR

La scuderia PCR, che lanciò anche lacarriera di Giancarlo Fisichella, harinnovato il contratto con il pilota ti-cinese Alex Fontana per la stagione2008, con opzione per il 2009. La“Freccia gialla”, come è stato simpa-ticamente soprannominato il giovaneAlex (15 anni), ha conquistato conPCR il titolo di Campione Svizzero2007 nella Categoria KF3 e si è ripe-tutamente messo in luce a livello in-ternazionale. Alex ha così riportato lavittoria nel Campionato Svizzero allagloriosa scuderia di go-kart italiana dopo un digiuno di sette anni.Quest’anno Fontana correrà in qualità di pilota ufficiale PCR, catego-ria KF2 nell’International Open Masters e nelle principali classiche in-ternazionali, oltre che nel Campionato Nazionale Svizzero e nella Brid-gestone-Cup 2008. Non è escluso un suo impegno anche in alcuneprove del Campionato di Spagna. Gigi Cavaciuti responsabile PCR:“Dopo l’eccellente stagione 2007 siamo tutti molto contenti di potercontinuare a lavorare con Alex, pilota dalle indiscutibili doti velocisti-che. La giovane età del pilota e le sue caratteristiche, tra le quali lagrande determinazione e la facilità di adattamento ai nuovi materialie ai circuiti” - aggiunge Cavaciuti -, “ci permettono di guardare conottimismo alla stagione 2008”.

VALENTINA NESSI, UNA TICINESE DA GUINNESS

Ha solo dieci anni ma la grande passione per il go-kart, iniziata a seianni, ha permesso alla brillante e simpatica ragazzina di Locarno divincere una sfida senza precedenti. Valentina Nessi è stata seleziona-ta per parteciparecon altri tre compa-gni, uno svizzero edue rumeni , a l laquarta edizione delKids Kart ing Ma-rathon tenutosi insettembre a Buca-rest. Il prode quartet-to ha affrontato unimpegnativo compi-to: ha girato in pistaper 24 ore consecuti-ve, con turni di circa un’ora per pilota, percorrendo ben 1’250 chilome-tri! Un’originale prestazione che regalerà alla “tosta” Valentina lasoddisfazione di iscrivere il proprio nome anche nell’edizione 2008 dellibro dei Guinness dei primati. Complimenti!

che ti accompagna dalla partenza all’arrivo e che sostiene conemozione la passione e soprattutto il piacere di ottenere degliinvidiabili risultati. Nel cuore del ventenne Ronnie vi è RonniePeterson, amico di Loris che ha voluto ricordarlo dando il suo

nome al figlio. “Naturalmente”, ci dice, “tra i miei idoli vi è an-che mio padre, al quale devo comunque la mia carriera”. Il pi-lota al quale vorrebbe assomigliare Stefano è invece Gilles Vil-leneuve. “Mi rappresento in lui”, ci spiega Stefano, “anche per-ché ho effettuato diverse imprese che sono state paragonate aquelle di Gilles, come quando ho concluso la corsa su tre ruoteper un problema alle sospensioni posteriori, classificandomiugualmente al quarto posto”. �

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ENDURO! PICCOLE O GRANDI MA TUTTE FORTI Per la prossima stagione è stato annunciato il ritorno delle gran-di Enduro giapponesi Honda Transalp e Yamaha Ténéré comepure della Moto Guzzi, che con la Stelvio rinverdisce il mitodella Quota, nelle ottavo di litro colpisce la bella Derbi TerraAdventure. Questi nuovi modelli hanno in comune una grandeversatilità d’uso. Vediamoli da vicino.

DERBI TERRA ADVENTURE 125 È equipaggiata con il più avanzato e potente motore 125 4 tem-pi 4V esistente sul mercato, Derbi conferma con questa ottavodi litro la sua propensione all’innovazione nella categoria dellemoto da rally e d’avventura. La Terra Adventure monta cerchi araggi da 21” all’anteriore e da 17” al posteriore, pneumatici daenduro, forcella di grande diametro (41 mm) e protezione in al-luminio per motore e telaio, tutti particolari che garantiscono al-la piccola enduro 125 cc massima versatilità d’uso, maggiorcomfort e sicurezza anche sui tracciati più impervi. Le capientiborse rigide laterali in alluminio e il bauletto posteriore comple-tano un assetto pensato per l’avventura.

HONDA XL700V TRANSALPLa nuova generazione Transalp ha un design moderno e avven-turoso, accompagnato da brillanti prestazioni. La grafica si ispi-ra al design moderno e Hi-Tech dei GPS: le coordinate indicatecorrispondono a quelle della più alta strada accessibile alle mo-to in Europa: il Col de la Bonette, nelle alpi francesi. Il bicilin-drico a V con tre valvole per cilindro e raffreddamento a liqui-

do, giunto alla terza generazione diTransalp, è stato aggiornato

profondamente, adeguate leprestazioni e la compatibilità

ambientale. In opzione ancheun kit di navigazione satel-

litare Honda in grado discovare città, indirizzi,point of interest o con-cessionari Honda in tut-

ta Europa. Mappa suschermo in 2D e 3D, ac-

compagnata da indicazioni vocali; bluetooth integrato.

YAMAHA XT660Z TÉNÉRÉ La nuovissima monocilindrica di grossa cilindrata, robusta e af-fidabile, arriverà nel 2008. Fedele all’originale filosofia del de-sign “senza confini”, è stata progettata per offrire ad una nuova

generazione di motociclisti incerca di avventura l’oppor-tunità di esplorare unnuovo mondo di possi-bilità. La nuova è spin-ta da un monocilindri-co a 4 tempi da 660 cc,raffreddato a liquido,messo a punto per offrireuna potenza maggiore nei regimi di coppia medio-bassi. Graziealla sua attitudine per tutti i percorsi, Ténéré è progettata per af-frontare terreni difficili, e per poter essere all’altezza, anche incondizioni estreme, il nuovo modello è stato equipaggiato conuna gamma di protezioni di materiali leggeri. Grande anche lascelta di accessori originali Yamaha prevista.

MOTO GUZZIPresentata in prima mondiale a Eicma 2007, l’attesissima maxi-enduro del marchio dell’aquila Stelvio monta un nuovo propul-sore 1200 cc “quattrovalvole”, configurato appositamente perlei. In grado di erogare ben oltre 100 cv di potenza forte di unacoppia pachidermica. Grandi spazi si aprono davanti al cupoli-no regolabile e integrato col gruppo serbatoio. Il telaio comple-tamente nuovo si accoppia al forcellone monobraccio, che inte-gra la trasmissione finale a cardano Carc, e alla forcella a stelirovesciati da 50 mm con attacco radiale delle pinze freno. I cer-chi ruota a raggi da 19” e 17”, anodizzati nero, che accolgonograndi pneumatici, il telaio già predisposto con gli attacchi perle borse, la sella regolabile su tre posizioni parlano di una motopronta a viaggiare verso ogni destinazione.

SUZUKI BIPLANE E CROSSCAGE BIPLANELo splendido prototipo “Biplano” esprime tutta la libertà evoca-tiva delle due ruote grazie ad un design che si ispira in tutto al-l’idea del volo, una sensazione che i motociclisti conosconomolto da vicino. Benché si tratti di una moto moderna, questaconcept - priva di parabrezza o altre coperture - desta l’impres-sione visiva tipica di un biplano, con il classico senso di apertu-ra verso l’esterno, per un’immagine lineare che si rivela quantomai semplice e familiare. È alimentata da un propulsore 1’000cm3, V4, raffreddato a liquido. È lunga 2’166 mm; larga 645mm e alta 906 mm.

CROSSCAGEUna moto equipaggiata con un sistema leggero e compatto di

MOTOTENDENZE 2008Tra presente, futuro e futuribile. Passioni che vanno, passioni che tornano!

testo Graziano Guerra

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Yamaha XT660Z Ténéré.

Honda XL700V Transalp.

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Il motore pronto alla corsacon una performance straordi-

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XS-V1 SAKURALa “XS-V1 Sakura“ è una motocicletta dotata ditecnica motoristica all’avanguardia, è mossa daun 1’000 cc V2. Questa moto in pieno “Japane-

se Style” ricorda molto le Yamaha anni ’70 ed èassurta a simbolo estetico della rinomata casa. È

una sportiva che convince per la sua semplicità e fun-zionalità oltre che per la sua linea “retro-moderna”. Coniugal’inconfondibile carattere del V2 con un telaio slanciato, e gra-zie alla sella bassa promette piacere di guida nella più classicadelle posizioni.

TESSERACTSfuggendo per un attimo alla fedeltà alle due ruote, Yamaha pro-

pone Tesseract, un ATV con motore ibrido. L’invitante mez-zo è mosso da un V2 raffreddato a liquido e da un moto-re elettrico. Un’interessante alternativa quindi, in più ilveicolo è dotato di telaio “Dual-Scythe”, un sistema checonsente di “piegare” come in sella ad una moto, men-

tre una volta fermi si può mantenere la stabilitàsulle quattro ruote.

Sulla commercializzazione e prezzi nulla èdato sapere, ma i giapponesi non sono av-vezzi a fare aspettare molto a lungo. �Tesseract.

Biplane.

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Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai suc-cessi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a voltesignifica subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali esentimentali.Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, pos-siamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders,azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperien-za. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quat-tro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propricapelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli.

Segnali d’allarme.In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzio-ne della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desqua-mazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene conmisure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo.

Analisi dei capelli.Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisionele cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale man-canza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce disostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogram-ma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarieper stabilire un trattamento specifico e personalizzato.

E per la donna?Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negliuomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra ledonne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. Ineffetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passareinosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convin-cente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders,che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazioneinsuperabili.

Per infoltire i capelli? Per coloro che intendono riavere i capelli persi l’Istituto Sanders propo-ne i più affidabili sistemi di infoltimento disponibili oggi. Sono sostanzial-mente due i tipi di intervento che, a dipendenza dei casi e delle esigen-ze, vengono consigliati. Uno è il sistema di integrazione MS ideato dallaSanders, una tecnica non invasiva che consente di aumentare progres-sivamente la propria capigliatura con una gradualità del tutto impercet-tibile. Il secondo è l’autotrapianto dei capelli che consiste nel prelevaredei capelli non soggetti alla caduta per integrarli nelle zone diradate. Unatecnica chirurgica ampiamente collaudata che garantisce la ricrescita deicapelli per tutta la vita. Questo ovviamente in estrema sintesi, per saper-ne di più e soprattutto per sapere qual è la soluzione ideale del vostroproblema, basta prendere contatto con l’Istituto Sanders. Previo appun-tamento otterrete gratuitamente una completa informazione sulle realipossibilità inerenti al vostro caso.

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Page 63: Illustrazione Ticinese

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Il mese inizia con ben quattro pianeti in Aquario, nella 3. casa natale del nostro cielo astrologico, in ottimo aspetto a Venere e Marte natali, per cui l’accento saràpuntato principalmente sui media e sull’uso di internet. Chissà che non ci sia un altro “scoop” in vista! Si parlerà sempre più delle problematiche giovanili cheesprimono sempre più energia negativa e distruttiva. Sarebbe bene concedersi momenti di silenzio e ascolto delle proprie emozioni. Gli influssi aquariani parlanodi solidarietà e fratellanza, per cui dovranno essere i giovani stessi a mobilitarsi con iniziative magari anche originali. Interessati anche i mezzi di trasporto: strade,ferrovie e aeroporti divenuti ormai crocevia di un traffico sempre più intenso, tanto più in prossimità delle vacanze pasquali, per cui meritano particolare attenzio-ne. Speriamo che il buon Giove dal Capricorno renda tutti gli automobilisti più responsabili. L’equinozio di primavera inizia proprio con il plenilunio, che sia sino-nimo di rinascita! Serena Pasqua a tutti.

ARIETE 21/3 - 20/4I primi 12 giorni del mese saranno molto stimolanti ed eccitan-ti per voi che amate l’adrenalina e l’avventura, ma anche i cam-biamente, le novità. Voi faticate a seguire la routine, ma atten-zione: dal giorno 4, quando Marte ritornerà in Cancro e il gior-

no 7 formerà opposizione con Plutone, dovrete adottare un comportamentomaggiormente prudente in tutti gli ambiti. Possibili scontri o conflitti di poterecon superiori, autorità o partner. Rispettate le regole, anche quelle di buon vi-cinato e soprattutto evitate ogni sentimento di vendetta anche se vi sentite of-fesi. Ogni tanto è bene “scendere dal piedistallo”! Gestite con oculatezza an-che l’economia. In amore cercate di vivere relazioni “sane” e non complicate-vi la vita. Possibili attrazioni con persone di età diversa dalla vostra. Il 21.3 cisarà un plenilunio importante. Buona rinascita!

TORO 21/4 - 20/5 Potete sempre contare sul potente supporto di Giove, Plutonee Saturno in ottimo aspetto, ma nei primi 14 giorni di marzodovrete anche fare i conti con qualche altro pianeta che vi met-te i bastoni fra le ruote, per cui non tutto filerà così liscio come

vorreste. Se siete liberi professionisti, evitate atteggiamenti rigidi e conservato-ri. È tempo di rinnovamento. Anche per voi dipendenti o studenti, forse trop-po stressati e attivi, si impone un riesame dei vostri impegni, anche fuori dal la-voro. Non sono da escludersi imprevisti e sorprese varie anche nella vita priva-ta. Poi l’atmosfera si fa più leggera nella 2. metà del mese, con un intenso bi-sogno di cura per se stessi. Possibile un viaggio o un incontro importante esignificativo, magari di ordine spirituale. La Pasqua sarà sinonimo di empatia eperdono, ma anche di rinascita grazie all’amore!

GEMELLI 21/5 - 21/6Approfittate della 1. metà del mese per realizzare quanto vi staa cuore, giacché gli ottimi influssi “aquariani” sostengono levostre idee, i vostri progetti, purché realistici. Importanti aiutida amici o personaggi influenti non esclusi. Abbiate il coraggio

di rinnovarvi, di crescere professionalmente e spiritualmente. Ottimo periodoanche per voi studenti e giovani e per chi fra voi deve sostenere degli esami odei colloqui di lavoro. Possibili collaborazioni vantaggiose dovute a incontri ocircostanze fortunate. E se non siete più giovanissimi, osate intraprendere nuo-ve vie, nuovi studi e frequentate ambienti nuovi. E l’amore? Anche qui si pre-vedono delle novità, chissà, magari anche un colpo di fulmine o una dichiara-zione importante, complice il plenilunio del giorno 21. Vacanze pasquali all’in-segna del “dolce far niente”, di coccole e bagni termali.

CANCRO 22/6 - 22/7La prima metà del mese risulterà assai movimentata da un pro-filo finanziario, ma non solo. Voi che amate la pigrizia verretescossi e risvegliati bruscamente dal letargo invernale a causa delritorno di Marte nel segno il giorno 4. Molto teso potrebbe es-

sere il giorno 7, muovetevi con prudenza. È importante programmare bene leproprie giornate ed evitare di farsi cogliere di sorpresa dagli eventi. Probabilispese legali in vista. Possibili novità da parte di parenti lontani e magari ancheun viaggio imprevisto. Il plenilunio del giorno 21 potrebbe risultare un po’ per-turbato per qualcuno di voi, ma non temete, la Pasqua porta con sé anche mo-menti di relax in qualche stazione termale e ritrovata serenità in famiglia. Nel-la seconda parte del mese non mancano le belle sorprese, magari una visitainaspettata. Momenti passionali e romantici in amore per voi giovani.

LEONE 23/7 - 23/8La prima parte del mese risulterà assai dinamica e perturbata acausa degli influssi “aquariani”, per cui ne risentirà un po’ il si-stema nervoso. Sia che siate indipendenti o in società con qual-cuno, con il rischio di rompere la collaborazione, sia che viviate

una relazione di coppia, ci saranno dei momenti critici da superare. A volte lecose succedono per farvi riflettere, altre per indurvi a una maggiore umiltà. Tut-tavia, se c’è da cambiare qualcosa va fatto. Può anche darsi che dobbiate af-frontare qualche spesa in più per sostituire apparecchiature o rinnovare la ca-sa. Muovetevi con prudenza sulle strade nei primi 14 giorni e se praticate del-lo sport agonistico, premunitevi contro eventuali incidenti. Approfittate dellevacanze pasquali per rilassarvi in qualche luogo tranquillo o dedicarvi alla fami-glia. È li che troverete il conforto di cui avete bisogno.

VERGINE 24/8 - 22/9 Vita movimentata e parecchio stressante per voi nei primi 15giorni del mese. Cercate di non sobbarcarvi di troppi impegniche alla fine possono esaurirvi. Voi siete lavoratori infaticabilima non esagerate. Non mancheranno i contrasti con qualche

collega di lavoro, ma anche i rapporti tra fratelli non saranno dei più tranquilli.Siate preparati a qualche cambiamento che potrebbe anche cogliervi di sorpre-sa. A favore avete sempre Giove e Plutone, che comunque indicano enormi ri-sorse nascoste a cui potrete attingere nei momenti critici. E dal giorno 4 ancheMarte si ripropone in aspetto positivo. Forse è meglio coltivare l’amicizia, quel-la vera o rifugiarsi nell’amore. E che fare nelle vacanze pasquali? Godersi unpo’ di “dolce far niente” o visitare qualche luogo sacro. Preparatevi a una rina-scita.

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BILANCIA 23/9 - 22/10 Ecco un mese molto dinamico e ricco di novità per voi, specienei primi 14 giorni, dove gli incontri possono risultare anchevantaggiosi. Anche l’amore riserva belle sorprese. Frequentategallerie d’arte, fiere, concerti, artisti, scrittori e artigiani e fate

dei vostri viaggi esperienze interessanti. Questa prima parte risulta ideale per lerelazioni pubbliche, per la vita sociale, quindi non isolatevi. Non temete i con-trasti di Plutone o Giove, a cui si aggiunge Marte dal giorno 4. Sono solo le vo-stre paure e le aspettative degli altri che vi frenano. Decidete di essere voi stes-si e liberate tutta la creatività che è in voi. Ovunque andate portate un tocco dibellezza e piacere. E se avete deciso di intraprendere un percorso spirituale, in-contrerete anime similari con cui condividere un cammino speciale. Il plenilu-nio del giorno 21 nel vostro segno indica un nuovo inizio per tutti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11Inizio piuttosto faticoso per voi, cercate di non superare i vostrilimiti, specie nei primi 14 giorni con ben quattro pianeti disso-nanti. Non è il periodo migliore per le trattative e i viaggi. Mapotrebbe essere l’atmosfera familiare o domestica a turbarvi

maggiormente, oppure il tutto si riduce a qualche piccolo guasto in casa o aspese impreviste in genere. In amore c’è chi pretende dei chiarimenti da voi. Inogni caso non perdete la calma. A sostenervi con grande energia ci sarannoPlutone e Saturno, per voi della 1. decade, e Sole, Giove e Urano per voi della2a. Darete a tutti prova di grande resistenza anche nei momenti critici, ma lacosa non meraviglia più di tanto. La seconda parte del mese sarà migliore, piùdistesa e portatrice di momenti magici, romantici e passionali. Sarà una Pasquaspeciale.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12Mese all’insegna del divertimento, dell’avventura e delle sco-perte, almeno questo è quello che vi propongono gli influssiastrali dall’Aquario nei primi 14 giorni. La vostra vita si muoveràfra appuntamenti amorosi, lettere, chat e trattative varie. In-

somma, quel che vi rende vivi è stabilire relazioni pubbliche ovunque siate. Ot-timo feeling con i bambini e i giovani. E quel che conta è unire l’utile al dilette-vole. Non mancheranno i vantaggi economici se saprete vendere bene le vostreidee, ma attenzione a controllare le spese, siete troppo impulsivi. Un consiglio,ammesso che con voi si possa: non siate troppo egocentrici e date spazio an-che alle opinioni degli altri. Sappiate valorizzare l’amicizia, quella vera, magaripiù discreta e coltivate l’amore verso la natura e gli animali. Pasqua all’insegnadella spiritualità.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1Con Giove e Plutone nel segno, sorretti da Saturno, Sole e Ura-no dai Pesci, probabilmente siete ben corazzati contro ogni im-previsto o ostacolo che vi si potrebbe parare davanti. Questo èun mese in cui potrete conquistare molti punti a vostro favore

grazie alla vostra incrollabile fiducia in voi stessi, senso dell’organizzazione edella praticità. Troppo tradizionalisti e rigidi, dovreste tuttavia aprirvi a nuovepossibilità, a nuove idee e accettare magari anche qualche proposta innovati-va, lontana dalla vostra realtà. Saranno favoriti i settori della tecnologia, inge-gneria, ambiente, ecologia, della ricerca scientifica alternativa e dei media. Unpo’ di imprevisti nelle finanze. E l’amore? È una caccia al tesoro. Apprezzate gliaffetti veri. Ma se siete single pensate a un viaggio speciale, chissà che nonporti la sorpresa che vi manca!

AQUARIO 21/1 - 19/2Il mese inizia con ben quattro pianeti nel vostro segno, indice dimovimento, dinamismo, energia. Certo voi amate l’adrenalina,la routine vi annoia, ma forse sognate anche qualche momen-to di dolce evasione. Il lavoro non è tutto, desiderate anche col-

tivare le amicizie, le relazioni pubbliche, il tempo libero e l’amore! Sta a voi or-ganizzarvi. Se tuttavia siete in cerca di nuove sfide professionali, ecco che visentirete particolarmente ispirati per proporre le vostre idee geniali, ma ancheper cogliere le buone opportunità al volo come sapete fare voi. L’importante èspecializzarsi in un settore a voi congeniale e così ci saranno anche i vantaggieconomici. Voi donne del segno, poco inclini alla vita casalinga, potete sempreproporvi quale portavoce di un progetto educativo all’avanguardia. Pasqua al-l’insegna della rinascita spirituale!

PESCI 20/2 - 20/3Sole e Urano nel segno ricevono il potente sostegno da Giovee Plutone, simbolo di successo e ambizione. Molti di voi potreb-bero aspirare anche alla vita politica o entrare a far parte di ungruppo di sostegno a un progetto umanitario o rieducativo. In

questo mese potreste essere particolarmente attivi su questo fronte e dare ilvostro importante contributo grazie al forte influsso “aquariano”. Per esserepiù modesti ma efficaci, potreste anche scrivere o trasmettere la vostra espe-rienza tramite Internet. Da metà mese, Venere e Mercurio si sposteranno nelvostro segno, rinforzando l’interesse anche per le arti espressive: scrittura, pit-tura, canto, teatro e danza. Novità o visite impreviste in arrivo da lontano o daifigli. E l’amore? Potrebbe giungere via etere o tramite amici. La conoscete lacanzone che parla di rinascita a primavera? Eh sì, Pasqua porta rinnovamento.

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“Il materiale redazionale e fotografico nonrichiesto non viene restituito”.

COLLABORATORI REDAZIONALI

N° 2 - 1. MARZO 2008

PiergiorgioBaroni

StefanoPescia

RobertoRizzato

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StéphanieScatizza

RobertoSchneider

ClorisSciaroni

Elena Stern-Balestra

LorenzaStorni

AldaViviani

AntonellaBroggi

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Graziano Guerra

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GiosannaCrivelli

Elio delBiaggio

Siete degli amanti del bel canto? Allora, risolvete il cruciverba e riportate nel casellario le lettere risul-tanti nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso. Risulterà il nome del personaggio che canta “Unafurtiva lacrima...”.

a cura di Daniela Sandrini

ORIZZONTALI: 1. Previdente, perspicace 11. Privadi fede 12. Fu regina di Spagna 13. Il pupo del-l’Iris 14. Spasso 17. Soffiare, respirare 18. Prep.semplice 19. La terza nota 20. Uncino da pesca21. Incapace 23. Privi d’accento 25. Dubitativa26. Nord-Est 27. Truffa al gioco 28. Ormai tra-scorse 30. Rabbia 31. Olio inglese 32. La sigla delTritolo 33. Assicurazione Invalidità 34. Livore,rancore 36. Lo taglia la madrina 38. Adesso 40.Flagellano le coste 42. Dittongo in piuma 43.Ama Radames 44. Un velivolo leggero.

VERTICALI: 1. Opera comica in tre atti di F.A.Boieldieu 2. Una vettura da città 3. Al di sopra diuna certa altitudine diventano perenni 4. Il no-me di Donizetti 5. Misura di lunghezza 6. Delfi-ni di fiume 7. La memoria del PC 8. Si canta aineonati 9. Cifra imprecisata 10. Ordinò la stragedegli Innocenti 15. Propaggini vegetali 16. Unodetto a Zurigo 21. Nel centro di Chiasso 22. Pri-ve della tara 24. Scocca quella ics 25. Si contrap-pone al bene 28. Imbarcazione indiana 29. Re-gione austriaca 31. Giallo pallido 34. Oscura 35.Regali 37. Meridione 39. Numero pari 41. Il no-me di Pacino 42. Illustrazione Ticinese.

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La soluzione del numero precedente era: PILAR.

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