20
anno XXIII - N° 1 AGOSTO 2005 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale Taxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PT VICENZA- PAR AVION - ART. 2 COMMA20/C L. 662/96

ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

  • Upload
    da-za

  • View
    239

  • Download
    5

Embed Size (px)

DESCRIPTION

anno XXIII - N° 1 AGOSTO 2005 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale Taxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PTVICENZA- PAR AVION - ART. 2 COMMA20/C L. 662/96

Citation preview

Page 1: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

anno XXIII - N° 1 AGOSTO 2005

Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale n.1 - Campolongo sul Brenta (VI) - C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postaleTaxe percue - Tassa riscossa - Ufficio Postale - PT VICENZA - PAR AVION - ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96

Page 2: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Il Vento del Brenta - Agosto 2005

2

Un

anno

di

even

ti

Questi i risultati della consultazione elettorale che ha portato i cittadini diCampolongo alle urne per eleggere il Presidente ed il Consiglio dellaRegione Veneto. Il totale dei voti validi è stato di 511, così suddivisi:

ALTERNATIVA SOCIALEcon Alessandra Mussolini 8 votiUNITI PER CARRARO 219 votiPROGETTO NORDEST 30 votiVENETO 254 voti

I partiti che hanno ottenuto il maggior numero di voti sono: UNITI NELL’ULIVO (109); FORZA ITALIA (90); LEGA NORD (79);UDC (35); ALLEANZA NAZIONALE (34).

Gli aspiranti consiglieri che hanno ottenuto la maggior quota di votisono stati: Donazzan Elena (ALLEANZA NAZIONALE) n° 20; Secco Dino(FORZA ITALIA) n° 18; Ciambetti Roberto (LEGA NORD) n° 17;Rossi Pino (UDC) n°16; Zonin Gianfranco (LEGA NORD) n°15;Grazia Raffaele (FORZA ITALIA) N°14; Variati Achille (UNITI NEL-L’ULIVO) n° 11.

IL VENTO DEL BRENTAanno XXIII - n° 1 Agosto 2005

Periodico di informazione e di cultura edito dalla

Pro Loco di Campolongo sul Brenta

Presidente della Pro Loco:Ruggero Rossi

Direttore responsabile:Giandomenico Cortese

Comitato di redazione:Ruggero Rossi

Fiorenzo VialettoNatalino Ziliotto

Redazione:Casella Postale n°1 - Campolongo sul Brenta

Autorizzazione:Tribunale di Bassano del Grappa n°1/83

Impaginazione e Stampa:Grafica EFFE2 - Romano d’Ezzelino (VI)

Hanno collaborato: Florido Pilati, Emilio Vialetto, Giuseppe Cian Seren,Don Paolo Pizzolotto, Giovanni Lovato, GiovanniVialetto

Questo numero è stato inviato a 1.068 famiglie,delle quali 321 residenti a Campolongo, 667 nel resto d’Italia, 80 all’estero.

Elezioni Regionali ’05

L’intervento della locale Squadra Antincendi Boschivi-Protezione Civile in occasione della nevicata dei primi di marzo.

Ripresa suggestiva della chiesa mentre si avvicina la primavera I “Giochi senza frontiere” organizzati dall’Azione Cattolica Ragazzi Vicariale a conclusionedell’anno associativo

Un giglio ripreso da Sergio Bonato Un momento della processione del “Corpus Domini”

Page 3: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Questo numero del gior-nale esce con un note-vole ritardo. Mi assumo per primo laresponsabilità di ciò,chiedendo scusa ai let-tori e ai sostenitori de “IlVento”. Purtroppo ad un primoperiodo in cui scarseg-giava il materiale dapubblicare sono seguitealtre situazioni chehanno rallentato la parteeditoriale e di impagina-zione del tutto.Ciò conferma ancorauna volta che, come perogni iniziativa che sussi-ste solo grazie al volon-tariato e all’impegno di alcuni, non è mai troppa la partecipazione e la collaborazione. Al momento in cui si stanno definendo gli ultimi ritocchi al giornale si è da poco conclusa l’edizio-ne 2005 della Festa in Brenta. La manifestazione si è svolta all’insegna della collaborazione fra molteplici realtà che operano nelpaese (Pro Loco, Scuola Materna, Parrocchia, Amministrazione Comunale, Squadra Antincendi);grazie alla collaudata organizzazione e all’impegno e disponibilità di molti, che ringrazio nuova-mente, anche quest’anno ha avuto un esito positivo sia sotto l’aspetto della collaborazione che delrisultato economico. Per ciò che riguarda la nostraAssociazione l’utile di questa Festa ammonta a4.000 € circa, somma che andrà a coprire lespese di alcune iniziative tradizionali della ProLoco e che consentirà l’acquisto di nuove attrez-zature. Nell’impegno di essere più puntuali nella stesuradei prossimi numeri del “Vento” Vi auguro unabuona lettura del presente numero.

Ruggero Rossi

3

Pro Loco

... ma quando arriva il “Vento”?Il Vento del Brenta - Agosto 2005

di Ruggero Rossi

Ogni numero del “Vento” nasce anche grazie all’apporto in idee, riflessioni,

articoli, foto da parte di tutti.Rinnoviamo quindi l’invito alla collaborazione e ringraziamo nuovamente quanti hanno finora

partecipato alla realizzazione di questo giornale.

Page 4: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Tra le due guerreDal 1915 al 1920 tutto si fermòper la guerra. Coloro che combat-terono nei vari fronti ed ebbero lafortuna di ritornare in salute, si tro-varono spiazzati ed in grandemiseria. Molti emigrarono inFrancia ed in America trovandolavoro nelle miniere di carbone,mentre chi rimase tornò alla pro-fessione di prima.Qui da noi non esistevano com-merci ed industrie e fu solo dopogli anni venti, quando i partiti orga-nizzarono le camere del lavoro,che cambiò un po’ alla volta lastoria e la vita del nostro paese.Purtroppo i Savoia non sono statiin grado di organizzare e di darequalche beneficio al loro popolo.In Valsugana venivano sempre piùcoltivati i campi di tabacco e i con-trabbandieri di diversi paesi, sem-pre con la massima cautela, con-segnavano questa produzione intutte le provincie che ci circonda-no, nei conventi dei frati, ai preti ea gente di ogni categoria. Dicevamio padre che negli anni dal 1920e sino al 1936/37, la legge eramolto severa. I contrabbandieripartivano sempre di notte dallaValsugana. Portavano scarpe digomma per non far rumore, cam-minavano per sentieri scabrosi ederano sempre molto attenti. Midiceva che, alla partenza del grup-po, i primi due uomini erano dellaValsugana e camminavano unaventina di metri più avanti deglialtri: conoscevano bene il terrenoe facevano l’andatura sino allacima delle Pale. Qui veniva fatto ilcambio e alla guida passavano

uomini nostri.Le nostre montagne sono statecontinuamente percorse dai con-trabbandieri, anche con la neve.In certi boschi c’erano deinascondigli dove il tabacco veni-va nascosto qualche volta per ilcattivo tempo e qualche altra per-ché per vari motivi si era tardato es’era fatto troppo giorno. Neglianni trenta non ci si poteva salva-re: le Guardie erano continua-mente in servizio. In montagnafacevano appostamenti con turnidi otto ore, su certi passaggiobbligati. Perquisivano la genteanche sulle piazze e lungo le stra-de ed entravano in molte case dipersone sospette.

Le alte vie del tabacco.Venivano allora percorsi i vallonipiù intransitabili. Uno di questi, ilCorejo Lungo, lo conoscevoanch’io: parte del sentiero diLonda, sale per il monte Ricco,sopra Oliero e termina a Col delSchiavo. Anche un altro vallone,posto dopo Valstagna, veniva fre-quentato dai contrabbandieri. Eral’Alzin che, dopo quello del Sasso,era il più frequentato anche dainostri Conchesi, i quali dicevanoche le Guardie non le trovavano,ma che era molto faticoso. Qualche anno, quando veniva labrutta stagione e non trovavanopiù merce da comperare, eranocostretti ad andare in Val Gàdena,sotto il ponte costruito prima diarrivare in contrada Stoner. Cam-minavano sempre in montagna epercorrevano un monte che ad uncerto punto aveva un grandestrapiombo chiamato il colle delle22 ore. Marciando ancora arriva-vano in località San Francesco,sotto Foza, poi prendevano ladirezione di Val Piana, Chiesa delBuso, Zaimena, Valbella ed infineConco.

Dal 1935 al 1945:un periodo dicalma (!) per i contrabbandieri.Dopo il 1936/37, con la conquistadell’Impero, la nostra Italia salì allagloria e allora tutto venne un po’più addolcito con benefici ancheper i contrabbandieri. Diminuironogli appostamenti delle Guardie diFinanza e i nostri uomini, quandodovevano andare in Valsuganavenivano informati dalla gente suimovimenti delle Guardie cheandavano al mattino in montagnama che poi non si vedevano più ecosì alla sera la strada era quasisempre libera. Questo periodo direlativa calma, per i contrabban-dieri, durò sino al 1944.

La mia esperienzadi contrabbandiere.Subito dopo la guerra (avevo 16anni), lavoravo saltuariamente nelbosco con i miei carissimi e sfor-tunati cugini Marco, Giovanni eAnselmo, tutti prematuramente

Lo scorso numero l’articolo “Il contrabbando…” ha subito delle involontarie modifiche che nehanno in parte alterato il contenuto.Per una lettura completa e correttadell’articolo lo riproponiamo nellasua versione originale.

Testimonianze T

La vita del contrabbandiereIl Vento del Brenta - Agosto 2005

4

di F

lori

do P

ilati

Marco Severino Colpo di Conco (classe 1921), conosciuto contrabbandiere in quel di Campolongo, ma anche ad Oliero e Valstagna.

Page 5: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

scomparsi. Mio padre aveva, avolte, bisogno del mio servizio ecosì cominciai ad andare aCampolongo sul Brenta con alcu-ni uomini di S. Caterina, ancheloro, oggi, tutti scomparsi. Si par-tiva al mattino alle 7 e si seguiva ilpercorso: Monte Frola, MalgaVerde, Pozzolo, Vallarana, ValVecia di Campolongo. Si prende-va poi la discesa per i Camini, ValVecia di Valrovina, Busa del Pozzodella Madoneta, Pian delleMoneghe, Contegno, Campo-longo, con le sue contrade Orlandie Vialetti.C’era anche un’altrastrada di cui vi voglioparlare: da BoccaVallarana si prendevaa destra un verdesentiero chiamatoContèssini che porta-va a Tornà. Si attra-versava quindi ilghiaioso Vallone diContarini e si raggiun-geva Forcella, postacirca a metà dellePale. Dopo un altroquarto d’ora di marciai miei occhi si godeva-no il panorama di unabellissima terra chia-mata Gualiva che midonava l’immagine di tanta quieteed era un posto adatto al raccogli-mento e alla contemplazione.

Gualiva, immaginedi “quiete e raccoglimento”.Le case erano tutte costruiteabbastanza distanti l’una dall’altrae tutto attorno avevano un belappezzamento di terreno coltivatoa tabacco. Da questa posizione sigodeva una bella visuale del fiumeBrenta che scorreva in fondo allavalle, e più in la si poteva vedere lagrande apertura che porta a

Romano d’Ezzelino e quindi ilTrevigiano. Di fronte si avevano iColli Alti del Grappa, dove si scor-geva l’Albergo Alpino costruitosulle alture del monte. In quellazona si trovavano in primaveraciliegi, peschi e mandorli fioriti. Gliuomini di tutte le età, lavoravanoenergicamente con le vanghe per preparare la terra alla nuova sta-gione.Tutti si attendevano un migliora-mento della vita economica.Erano molto poveri. La raccoltagiornaliera della legna, dava loro

un minimo vitale. Molti avevanodebiti, soprattutto con gli ospeda-li, perché allora non c’era la“Mutua”, e quando in famigliac’era un ammalato cominciavanole difficoltà.Noi Conchesi pagavamo la loromerce in denaro contante e a lorosi allargava il cuore e ad ogni affa-re concluso portavano subito dabere il loro vino leggero e gustoso.Furono tanti e tanti i viaggi in queiposti, molti dei quali in compagniadi mio cugino Tarcisio, che ricordogiovane e robusto, al quale piace-va “caricarsi” più del normale.Conoscevamo Campolongo

5

Testimonianze

dal primo dopoguerra agli anni ’50

Il Vento del Brenta - Agosto 2005

come il nostro Conco: tutte leosterie e moltissime case dove lagente era buona e ci voleva bene,informandoci di tutto quello chesapevano con precisione e one-stà.

ConoscevamoCampolongo comeil nostro ConcoRicordo in particolare quelli chelavoravano in Gualiva, localitàmolto bella che mi rendeva l’ani-mo felice, con campi di tabacco,

viti e altre pianteda frutto. A partiredall’alto, ricordo ifratelli “Sare”,Angeo e Giovanin(Angelo e GiovanniMocellin), uno diqua e l’altro di làdella valle. Piùsotto altre case,dove abitavaGiovanin “Aru”(Giovanni Bonato)con la famiglia, laMaria “deiSchechi” (MariaPellizzari vedovaColpo) e la vecchiasuocera, Teresa e

quattro figlie: due delle qualihanno sposato due fratelli“Bastianea” (Zannini) di Gualiva. Eancora, Nicoea “Scheco” (NicolaColpo), il padre del maestroGiuseppe. E sotto: i “Marti”, inparticolare Meni (DomenicoBonato), impiegato al magazzinodei tabacchi di Carpanè, sposatocon una “Bastianea”. Ho cono-sciuto anche il figlio Nino(Bernardino) che andava a studia-re latino dal prete di Campolongo.Più in basso la casa dei“Bastianei” (Zannini). Qui c’erauna signora anziana, sorella diPiero, che mi hanno fatto crederenon ci vedesse, ma andava lo

Campolongo sul Brenta nell’immediato secondo dopoguerra, periodo di forte incremento del contrabbando di tabacco.

Page 6: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

stesso avanti e indietro da casa al paese, da sola. E subito sotto:Piero e Menegheto “Bovo” (Pietro e Domenico Pellizzari).Conoscevo ancora altri a Campolongo: in particolare i geni-tori di mio “santolo” Piero “Fuma” (Bonato Pietro), comparedi mio padre Gino e i suoi fratelli: Bepi (Giuseppe), Giovanni,Bin (Bernardino), la sorella Assunta e Meneghina “Fuma”,moglie di Vittorio (Lovato), il “Merican” (emigrato giovanis-simo in America), e il figlio ing. Pietro e Giovanni, che halavorato alla Banca d’Italia. E ancora: Madeo “Macia”(Amedeo Scramoncin), Bastian dei “Coroni”(Sebastiano Bonato), zio di Narciso “Fuma”, e tutti isuoi fratelli. E Paolo dei “Becari” (Paolo Vialetto). Equelli che lavoravano in malga: Piero “Fuma”, appenaricordato, che teneva la malga “Coeta” e Bastian“Bastianea” (uno dei tanti fratelli di Gualiva) sullamalga del “Simo”. Ricordo che per raggiungerlo daGualiva si passava accanto ad una casa con stalla efienile (Forcella), si saliva per un prato molto ripido, sipassava vicino al “Pesso”, lungo i “Camini”, e poi susu, sino alla malga Giarella e Simo. Queste le per-sone che frequentavo come contrabbandiere. Maanche tante altre.

Campolongo paese da primato?Campolongo era un paese che contava un elevatonumero di laureati: Medici, Insegnanti, Avvocati,Sacerdoti e tra essi l’Ingegnere Lovato, che molti dinoi conoscono e che è il fratello dell’avvocato cheoccupava un posto d’onore alla Banca di Romaquand’era Governatore Carli. Conobbi anche i lorogenitori e ricordo che il loro padre Vittorio, amico dimio padre, emigrò in America e morì a Campolongonel 1947.Mi ricordo che un certo anno si disse cheCampolongo, con i suoi ottocento abitanti, fu, in pro-porzione, il Comune che aveva il più alto numero dilaureati di tutta Italia. Gli studenti, seppur abitanti inzona povera, andavano in bicicletta a studiare nellavicina Bassano e quando poi si iscrivevanoall’Università, alcuni studiavano a casa, dando poi gliesami quand’erano ben preparati.

Ricordando Ottavino Pilati… eper non dimenticare.

Vorrei, da ultimo, ricordare la figura di Ottavino Pilati, che fuun protagonista di molte “galoppate” in Valsugana e che

ricordo sempre disponibile ad aiutare chi aveva bisogno.Ho scritto questi ricordi, perché i giovani comprendano il pas-

sato della nostra gente e la vita del contrabbandiere che fu durae avventurosa e che vide molti protagonisti affrontare sacrifici e

fatiche immense pur di non emigrare.

TestimonianzeIl Vento del Brenta - Agosto 2005

6

I nostri preziosisostenitori:Proseguiamo la pubblicazione dei nominativi di coloro che con il loro indispensabile aiuto economico concorrono, concretamente, alle spese di stampa e spedizione del giornale. Versamenti pervenuti a tutto il 08/09/2005

220) Jean Roland Costa – Pringy (Francia)221) Primo Costa – Campolongo S.B.222) Narcisa Mocellin – Campolongo S.B.223) Egidio Costa – Valstagna (VI)224) Dolores Bonato – Bassano D.G. (VI)225) Caterina Colpo Sacchi – Milano226) Giuliana Illesi – San Nazario (VI)227) Armida Lovato – Villeurbanne (Francia)Anno 200501) Nicolino Vialetto – Campolongo S.B.02) Roberto Negrello – Campolongo S.B.03) Anonimo – Campolongo S.B.04) Giacomo Bonato – Fellette di Romano (VI)05) Giacomina Bonato – Valstagna (VI)06) Pietro Zannoni – Campolongo S.B.07) Maria Grazia Bonato – S.Giacomo di Romano (VI)08) Giuseppina Bonato – S.Nazario (VI)09) Lorenzo Orlando – Campolongo S.B.10) Luigi Cavallin – Montebelluna (TV)11) Renato Mocellin – Campolongo S.B.12) Caterina Zannoni – Campolongo S.B.13) Gilberto Bonato – Bassano D.G. (VI)14) Sergio Vialetto – Campolongo S.B.15) Teresa Lazzarotto – Tezze Sul Brenta (VI)16) Dante Vialetto – Lainate (MI)17) Angelo Zannoni - Chieri (TO)18) Dina Pellizzari – Forlì 19) Lovato Giovanni – Bassano D.G. (VI)20) Paola Conte – Romano d’Ezzelino (VI)21) Alvise Zannini – San Nazario (VI)22) Anna Cavallin – Campolongo S.B.23) Gina Secco Ferrazzi – Bassano D.G. (VI)24) Dario Bonato – Mestre (VE)25) Pierangelo Bonato – Mestre (VE)26) Alfredo Pellizzari – Campolongo S.B.27) Bernardino Luciano Vialetto – Bassano D.G.(VI)28) Sergio Zannoni – Oliero di Valstagna (VI)29) Jole Zannoni Damiani – Peschiera (VR)30) Rina Bonato – Valvorina di Bassano D.G. (VI)31) Annetta Lazzarotto – Campolongo S.B.(VI)32) Lidia Bonato – Rossano Veneto (VI)33) Angelina Vialetto – Milano (MI)34) Giorgio Zannini – Campolongo S.B.35) Luciana Zannoni Conte – Bassano D.G. (VI)36) Massimo Vialetto – Campolongo S.B.37) Livio Vialetto – Campolongo S.B.38) Sebastiano Pellizzari – S.Mauro Torinese (TO)39) Angelo Bonato – Cortina (BL)40) Vigilio Bonato – Campolongo S.B.41) Cenzio Bonato – Trebaseleghe (PD)42) Emanuela Bonato – Campolongo S.B.43) Emilio Vialetto – Campolongo S.B.44) Ennio Negrello – Campolongo S.B.45) Lorena Negrello – Pove del Grappa (VI)46) Paolo Zannini – Campolongo S.B.47) Anonimo – Campolongo S.B.48) Primo Costa –Campolongo S.B.49) Ermida Costa – Campolongo S.B.50) Gemma Mocellin Cuny - Luneville (Francia)51) Maria Agnese Zannini – Perrigner (Francia)52) Luisa Schum – Colmar (Francia)53) Severino Vialetto – Campolongo S.B.54) Dino e Giorgio Lazzarotto – Bassano D.G.55) Giovanni Moro – Campolongo S.B.56) Giuseppe Bonato – Padova57) Nicolino Vialetto – Campolongo S.B.58) Bruno Cavallin – Bassano D.G.59) Elena Cavallin – Solagna (VI)60) Lucio Negrello – Campolongo S.B.61) Giuseppe Castellan – Solagna (VI)62) Caterina Stevanin – Bassano D.G.63) Gasparina Vialetto – Thiene (VI)64) Sandra Conte Mantovani – Milano65) Carmela Zannoni Conte – Campolongo S.B.66) Germana Cavallin – Campagnari Tezze (VI)67) Rino Zortea – Bassano D.G.68) Flora Vialetto Zannini – Annecy (F)69) Romildo Orlando – Cassola (VI)70) Matilde Zamboni Vialetto – Milano 71) Roberto Vialetto – Sesto S.Giovanni (MI)72) Teresa Bonato “Fuma” – Campolongo S.B.73) Ernesta Secco – Campolongo S.B.

Page 7: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

7

Testimonianze Il Vento del Brenta - Agosto 2005

Ricordi del Paese: Le Processioni Una volta, una settantina di annifa, gli abitanti di Campolongopassavano la loro vita, tutta laloro vita, in paese; per loro lachiesa aveva una grande impor-tanza sia come edificio e luogo diculto e sia come comunità difedeli cristiani. Allora la chiesa,con il suo campanile e con il suoorologio, scandiva le ore, i tempidella giornata e, con le sue cam-pane segnalava gli avvenimentipiù importanti del paese (nascite,battesimi, comunioni, cresime,

matrimoni e morti)) e, a ore fisse,invitava i fedeli alla Messa e allealtre funzioni religiose. I paesani,ferventi fedeli cristiani, andavanotutti o quasi tutti in chiesa e addi-tavano quel qualcuno che non ciandava come un infedele, comeun soggetto riprovevole.Normalmente le varie cerimonieliturgiche avevano luogo dentro lachiesa stessa ma a volte si svol-gevano all’aperto, nella piazzaantistante la chiesa o lungo lestrade del paese. Nell’arco del-l’anno c’erano varie processioni,

tutte con una ricorrenza annuale.Con la nostra piccola esperienzae con il nostro fiuto, noi ragazziabbiamo imparato presto a “sen-tire” quando stava per arrivareuna festa con la processione: celo preannunciavano le stagionicon i cambiamenti del clima e deicolori della natura, il ricordo dellericorrenze festeggiate l’annoprima e soprattutto le pulizie inchiesa e i preparativi per rimette-re in sesto crocefissi, statue eimmagini di santi, portantine, bal-

dacchini e stendardi.Per quanto possibile alle proces-sioni prendevano parte tutti etutti, sia l’officiante che i fedeli, vipartecipavano con abbigliamentidiversi a seconda dell’importanzadella festa. Quelle processionierano per tutti una manifestazio-ne di fede; lo erano anche pernoi, ma in ognuna di esse noiragazzi vedevamo oltre all’aspet-to sacro, anche qualche elemen-to profano.All’aprirsi della stagione, in prima-vera c’era la processione per la

benedizione dei campi con laquale si cercava di propiziarsi ilSignore per un buon raccolto ditabacco. Questa processione ungiorno andava dal centro delpaese verso sud, fino alla contra-da Vialetti, e un giorno andavadal centro verso nord, fino allacontrada Contarini. Per quell’occasione i paesanimettevano sui loro campi un alta-rino fatto di una sedia che venivacoperta con un lenzuolo bianco edi un quadro con l’effigie (dellaMadonna o di un santo) e, su unpiattino vi lasciavano un’offertaper la chiesa. Per i chierichetti era una giornatadi preghiera ma anche di movi-mento, di corse perché a turno,correndo sui campi e saltandomuri e fossati, dovevano passareper i vari altarini a prendere l’of-ferta per la chiesa, la mettevanoin tasca, quasi quasi facendo unagara a chi ne raccoglieva di più; epoi finita la processione, entrava-no in sagrestia e là dovevanosvuotare le tasche su un grandebancone.Con la quaresima si entrava giànell’atmosfera della passione. Fino a Pasqua, ogni venerdì serac’era la “Via Crucis” e cioè unaprocessione che aveva luogoall’interno della chiesa stessa.Durante la cerimonia ad un certomomento, mentre i fedeli rimane-vano ai loro posti, il sacerdoteofficiante e i chierichetti passava-no davanti ai quadri della passio-ne che erano appesi alle pareti. Il sacerdote cantava davanti aogni quadro “Stabat MaterDolorosa”; i fedeli ascoltavano epoi, quasi per partecipare aldolore di quella madre particola-re, cantavano a loro volta, tutti incoro:

“Santa Madre, deh, Voi fateche le piaghe del Signoresiano impresse nel mio cuore”.

di Giovanni Lovato

La “squadra” di chierichetti della parrocchia di Campolongo sul Brenta alla fine degli anni ‘30.(n.d.r.: oltre al parroco Don Carlo, sostituto di don Francesco Rossi, siamo riusciti ad individuare quelli dellaprima fila: da sinistra Giovanni Lovato, Zannini Giovanni “Nel”, Renato Vialetto, Sebastiano Bonato, AlfredoVialetto, Sebastiano “Tiano” Bonato dei “Coroni”…).

Page 8: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Quelle soste davanti alle variestazioni della “Via Crucis” e queicanti creavano un’atmosfera didolore e di lutto ed erano un’in-troduzione alla settimana santa,ed una preparazione dello Spiritoai misteri della sofferenza e dellamorte di Cristo, figlio di Dio. Quelmistero era una verità alla quale ifedeli dovevano credere ma chenello stesso tempo, proprio per-ché mistero, era anche incom-prensibile.La domenica delle Palme c’erauna processione breve che silimitava a fare il giro della piazza efiniva davanti alla porta principaledella chiesa. Là, ciascuno, con ilsuo ramoscello di ulivo in mano,partecipava a vari canti sui qualiemergeva il duetto tra il sacerdo-te officiante e “Bin Scarparoto”. Aperte le porte, l’officiante, i chie-richetti e i fedeli entravano inchiesa; e là, fuori dal mondo e nelsilenzio, ognuno poteva racco-gliersi meglio in preghiera. Ma una volta, proprio in unmomento di silenzio, un ragazzosi è messo una fogliolina di ulivotra i due pollici e soffiandoci den-tro, ha lasciato partire un fischioche ha provocato, tra i fedeli, ungenerale mormorio di disappro-vazione e tra gli altri ragazzi unarisatina solo a stento trattenuta. Allora, un anziano, che era nelprimo banco, si è girato e ha lan-ciato all’autore del fischio e aglialtri ragazzi, uno sguardo mici-diale che ha riportato in chiesasilenzio e concentrazione.Alla fine terminata la cerimonia,tutti tornavano a casa e si porta-vano il loro ramoscello di ulivobenedetto che conservavanoaccanto a un crocefisso, o aduna immagine sopra la testatadel letto come segno di benedi-zione divina, di protezione e dipace.Con la settimana di passione arri-vava la processione del VenerdìSanto. Per tradizione, per quellaprocessione c’era la raffigurazio-ne delle varie fasi della passione

di Cristo con figure viventi e cioècon ragazzi e ragazze del paese.Bisognava fare spade e lance dilegno, elmetti di carta e scudi dicartone per i ragazzi che avreb-bero fatto la parte dei soldati,vestiti bianchi ed ali per queibambini che avrebbero fatto laparte degli angeli, e in più parruc-che e barbe per quei giovani cheavrebbero dovuto fare la partedegli apostoli, per l’Ultima Cena. C’era lavoro per lo meno per unpaio di settimane e quindi biso-

gnava ricominciare in tempo coni preparativi. C’erano due signore intrapren-denti che facevano le registe e iragazzi vi partecipavano conentusiasmo sia perché si vedeva-no già nel ruolo di qualche perso-naggio della passione e siaanche perché la processioneaveva luogo di notte, col buio, equindi in un’atmosfera speciale.Quella processione iniziava dopoil tramonto, all’imbrunire; i fedeli,con un contegno dignitoso, cam-minavano lentamente mormoran-do le varie preghiere, concentratigrazie anche al buio che non per-metteva distrazioni. L’atmosferadiventava sempre più suggestiva:al ritorno dalla contrada Vialettivenivano accese delle candelesui davanzali delle finestre delle

case; in Gualiva qualcuno accen-deva un fuoco come per parteci-pare con la sua luce alla cerimo-nia liturgica; quando poi la pro-cessione arrivava tra la casa deiMalvezzi e la bottega dei Cavallin,là dove erano state predispostele scene rappresentanti la pas-sione di Cristo, qualcuno davafuoco a un grande mucchio dicespugli di ginepro e il falò che nederivava illuminava tutta la vallatae permetteva il vedere con chia-rezza i ragazzi e le ragazze che

partecipavano ai vari quadri; e làc’era un momento di distrazioneperché ognuno dei partecipantialla processione cercava di indivi-duare - tra i soldati, gli angeli, gliapostoli - il proprio figlio o il pro-prio nipote. Quando poi si arrivava in piazza,davanti alla chiesa, si vedeva inContrà Giusti una grande croceche, spalmata di pece, bruciavain tutte le sue parti; quella scenadi una croce in fiamme chiudevala processione del Venerdì Santo,ma non finiva là la serata di pas-sione perché, finita la cerimonialiturgica, i fedeli passavano tuttiper l’Oratorio a far visita al SantoSepolcro; anzi alcuni di essi, dan-dosi il turno, facevano la vegliaper tutta la notte.

(fine prima parte)

TestimonianzeIl Vento del Brenta - Agosto 2005

8

di G

iova

nni L

ovat

o

La processione in occasione della solennnità del “Corpus Domini”.

Page 9: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Giovanni Vialetto “Ninin” ci hafatto pervenire un brano, che loha particolarmente emozionato,tratto dal libro “ORTIGARA 1917”di G. Pieropan. Nel 90° anniversario dall’iniziodella Grande Guerra rendiamo undoveroso omaggio ai milioni disoldati dei vari schieramenti chesi affrontarono durante quellungo conflitto.

Rossi Mario Tancredi, Sottote-nente degli Alpini, nato a Fobelloil 25 dicembre 1893, studentedell’Università diTorino, scrive allasua famiglia: «Viscrivo sotto ilrombo delle arti-glierie. Sono le8.30 del 10 giu-gno 1917. Alledue di oggi lecolonne di attac-co italiane, forma-te da 20.000 alpi-ni, marcerannosull’Ortigara, su M. Campigoletti esu Cima Dodici.Poi? Oggi, madree miei cari, puòcompiersi il miodestino! Io sonopreparato e fortepiù del mio stesso cuore. A ven-titré anni e mezzo potrei essere alcompimento della mia vita. Nonrimpiangetemi! Ho sognato fan-ciullo la gloria, la poesia, l’amore.Forse oggi tutto si compie.Ho amato l’Italia sopra tutte lecose e per essa muoio, sonopronto a morire. Che Iddio eternoin cui credo e col quale ho fatto lacomunione di spirito perEucarestia, possa consolarvi semai io muoia.Sappiate che io sarò morto sere-no, felice con negli occhi la gloriasotto l’azzurro cielo d’Italia, sul-l’alto delle montagne che amaisopra tutte le cose belle che ilmondo mostrò. Ho vissuto venti-tré anni: ho ancora cercato la

9

Testimonianze Il Vento del Brenta - Agosto 2005

Sul filo dei ricordiVado con la fede nella salvezzache tu mi hai promessa, ma se ionon tornerò sappi che Cristo hadetto “sola salvezza è in Dio..”Vi bacio infinitamente, morirò convoi nel cuore. Dite addio a lei, ulti-ma immagine della primavera edella vita, vi consoli la mia memo-ria e gridate con me “Vival’Italia”».Il destino di Rossi Mario Tancredisi compirà sull’Ortigara il 16 giu-gno successivo.

Parlando di questi fatti conGiovanni Nininemersero nei suoiricordi i raccontidei reduci di quel-la guerra diCampolongo. Ricorda che ac o m b a t t e r esull’Ortigara furo-no Pietro Bonato“Fuma”, AngeloMocellin, RodolfoSecco, RoccoLovato, ErnestoLazzarotto assie-me a qualchealtro.

Di Pietro Bonatoricorda quandoraccontava che,

ferito sul Monte Fior, fu trasporta-to a valle lungo la strada che daFoza scende a Valstagna, direttoad un ospedale militare. ACampolongo chiese di passareper casa, dove i suoi non lo rico-nobbero. Ricorda che Pietrodiceva che, nonostante la ferita,visse il giorno più bello della suavita (finalmente lontano dal calva-rio dell’Ortigara e delle trincee).

Ricorda anche il racconto diAngelo Mocellin che venne feritomentre percorreva un cammina-mento ed un soldato austriacostava per ucciderlo con la baio-netta; ma il soldato venne ferma-to da un Ufficiale austriaco e ilMocellin finì in prigionia.

virtù e la purezza del cuore…Chiedo, madre, perdono a te, e ate padre, a tutti miei cari, se alcu-na volta ho recato a voi dolore.Lascio la vita col solo dolore delpianto di mia madre, della miacasa e di quella fanciulla che ful’ultima mia speranza. Possa tu,madre, baciarla in fronte per me,dirle che così era il destino e talela volontà del Signore; e peròsarò morto con lei accanto a voinel cuore. Iddio vi terga il piantocol pensiero posato e il mio san-gue in terra d’Italia.

Per l’Italia e per l’umanità chetende alla redenzione solo pervirtù del sangue. Ci rivedremonell’eterno cielo!Non lascio per mio ricordo che ate, madre, tutte le mie poverecose scritte, eredità del piantosolingo e triste.Non lascio che le mie memorie eil nome oscuro, io, uno degli infi-niti ignoti che saranno morti e chemoriranno per l’enigma delmondo…O madre, in nome della miamemoria, ti scongiuro con tuttal’anima mia, reggi al colpo tre-mendo, e sappi che ci rivedremoin Dio, e sappi che tu devi resta-re per gli altri miei cari, o animasoave, gemma del tuo mondo.

di Giovanni V

ialetto “Ninin”

Page 10: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

di E

mili

o V

iale

tto

Nei giorni 11 e 12 giugno l’Associazione Calcio Campolongo sul Brenta ha festeggiato i 25 anni diattività. Per dare risalto a questa importante tappa sono state organizzate alcune iniziative sportiveche sono iniziate sabato 11 giugno con un Quadrangolare di calcio giovanile categoria Esordienti cheha visto affrontarsi fra di loro le squadre dell’U.C. Valbrenta 93, l’U.S. Junior Valbrenta 2000, l’U.S.Angarano Azzurra, l’A.C. San Marco Cassola.

Il giorno successivo si sonoritrovati sul tappeto verde le“Vecchie glorie” e gli“Allenatori” che hanno mili-tato nei 25 anni nelle filadella locale squadra. Accoltidalle note del ComplessoBandistico di Campolongogli atleti si sono affrontati inquesta singolare partita,

sostenuti da un nutritonumero di tifosi. Al termine si è procedutoalla premiazione dei Pre-sidenti e degli allenatori chesi sono avvicendati dalladata di fondazione ad oggi.

Sport

25° anniversario della fondazione della società A.C. CampolongoIl Vento del Brenta - Agosto 2005

10

Page 11: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

11

Alla fine tutti i partecipanti sisono ritrovati insieme per unrinfresco.Ecco l’elenco dei Presidenti edegli Allenatori dell’A.C.Campolongo a partire dall‘8agosto 1980:

PRESIDENTI: - Germano Vialetto (PresidenteFondatore);- Antonio Jolo Vialetto; - Carlo Costa; - Ruggero Zannoni ; - Antonio Mario Vialetto; - Leonardo Pontarollo

(Presidente in carica).

ALLENATORI: - Guido Nodari; - Gelnido Bonato; - Daniele Gabrielli; - Sergio Marin; - Loris Tosin; - Riccardo Dal Pastro; - Ruggero Zannoni (attuale allenatore).

Da poco è stato rinnovato il ConsiglioDirettivo (che rimarrà in carica per il biennio2005-2007), che nell’Assemblea del 13Luglio scorso ha nominato i seguenti com-ponenti: Presidente: Leonardo Pontarollo;Vice Presidente: Luciano Temperato;

Segretario: Ruggero Zannoni; Revisori:Antonio Scremin e Bruno Zannoni; Direttoresportivo: Domenico Bonato; Consiglieri:Mauro Illesi, Giovanni Vialetto, LucaZanchetta, Riccardo Zannoni.

Sport

e della società A.C. CampolongoIl Vento del Brenta - Agosto 2005

Page 12: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Le principali caratteristiche dell’opera e relati-vo corollario.La larghezza totale tra la spalleè di m 84,00; togliendo l’in-gombro della quattro pile,spessore cadauna m 3,50, lalarghezza, o luce libera per ildeflusso delle acque, è di m70,00. A delimitare quest’ulti-ma, abbiamo n° 4 paratie lar-ghe m 15,00 e la paratia didestra è larga m 6. Quest’ultima è di norma utiliz-zata per sghiaiare, in special-modo i depositi che ristagnanopresso la parete delle prese odi deviazione. Tutte le paratoiesono alte m 4,40, il loro solle-vamento si attua con organiche consentono di regolare ildeflusso delle piene. Nel casodi morbide compatibili, l’acquanon prelevata viene lasciatasfiorare fino all’altezza di 30-40cm. Il piano di appoggio delletraverse e a m +122,30 s.l.m.,la quota superiore della stessae a m +127,30 s.l.m. e coinci-de, di norma, con quella del“nostro” lago. Fino a quando laportata del Brenta non supera i50-51 mc/sec, il livello del lagosuindicato è quello di sfiorodelle paratoie ed il rigurgitorisale verso monte fino a supe-rare la confluenza delle sorgen-ti dei Fontanazzi si Solagna.Con lo sfioro di 30-40 cm, ilrigurgito si esaurisce presso loscarico della centrale Burgo.I piloni che reggono le paratoiee le sovrastrutture, alla basesono lunghi m 18,00, al piano

Cose di casa nostraIl Vento del Brenta - Agosto 2005

12

di G

iuse

ppe

Cia

n Se

ren

Lo sbarramento sul fiume Brenta a Campolongo (spalla (torre di servizio).Sempre in riva destra, la fonda-zione a monte prosegue sottola parete delle prese, fino adancorare la spalla che delimita illato monte delle vasche di deri-vazione. A destra dello sbarra-mento quindi, con un angolo dicirca 60° verso nord, rispettoall’asse dello sbarramento,

abbiamo le citate paratoie dipresa; cioè la presa a derivazio-ne vera e propria, che immettel’acqua prelevata in due vaschedecantazione adiacenti (dis-sabbiatori). A valle di dettevasche regolate da altre para-toie, l’acqua viene immessa poinel raccordo che alimenta ilcanale derivatore vero e pro-prio. La presa consente di deri-vare fino a 50-51 mc/sec. Lapasserella pedonale sopracita-ta, prosegue alla stessa quotain adiacenza alle bocche dipresa fino a raccordarsi con lastrada provinciale Capesana. Inriva sinistra, raggiunta la spallaterminale sul piazzale eximpianto di cantiere, che a nord

di manovra delle paratoie sonolunghi m 9,00, il tratto a valle èprofilato in modo da accompa-gnare i deflussi dalle singoleparatoie fino a valle dello sbar-ramento. La platea di appoggiodelle paratoie, è larga m 18,00,il suo spessore è di circa m 3,00, superiormente è rive-stita con lastre di pietra dura.

L’altezza dei piloni, lato monte,è di m 13,30 dal piano diappoggio delle paratoie (quotam +136,20 s.l.m.). La quota dimassimo invaso “del Lago” è m+129,30, cioè 2 m sopra losfioro delle paratoie. La passe-rella pedonale di servizio èlarga m 1,20 ed ha il piano dicalpestio a quota m +130,60cioè 130 cm sopra il livello dimassimo invaso. La platea hadue fondazioni continue spes-se m 3,00, quella a monte èprofonda m 10,80, quella avalle m 6,80, dal piano diappoggio delle paratoie. Lefondazioni proseguono finsotto le spalle laterali, a sinistracirca 12 m, a destra fin sotto la

Page 13: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

si raccorda con l’innesto allaS.S. 47.Tralasciando la discussionedella fase cantieristica, ricordia-mo che il cantiere non è statorisparmiato dalle morbide edalle brentane degli anni 1939-40-41, già elencate, che hannoimposto deviazioni dei deflussi,quando possibile, e danneg-giato le strutture operative. Ricordiamo che entrambe lefondazioni continue sono staterealizzate con il sistema deicassoni, cioè scavando dall’in-terno in presenza di aria com-pressa, per evitare l’allagamen-to dello scavo. Per arrivare alpiano di appoggio, si lavoravacon l’aria alla pressione di 1,2atm. - (Ricordando la propriaesperienza in materia, fattaqualche anno dopo, lo scriven-te rivolge a quelle maestranzeun vivo plauso ed un cordialericonoscimento per quel gravo-

13

Cose di casa nostra Il Vento del Brenta - Agosto 2005

a Campolongo (Vª parte)

viene fermato.Giova anche ricordare che losbarramento può consentire undeflusso max istantaneo dicirca 2.000 mc/sec.Ricordiamo le seguenti date:- Richiesta di concessioneSADE 01.08.1938;- Concessione SADE aSocietà Idroelettrica delGrappa 06.02.1939;- Autorizzazione provvisoria diinizio lavori 02.08.1939;- Lettera della concessione deilavori eseguiti e della loroimminente ultimazione20.11.1941;- L’impianto ha iniziato il rego-lare funzionamento01.01.1942;- Disciplinare di concessionedel 22.03.1943;- Disciplinare suppletiva del19.06.1973;- Verbale di visita e certificatodi collaudo, effettuato nei gior-

ni 22 e 23.06.1955;- Legge istitutivadell’ENEL del 06.12.1952e conseguente trasferi-mento della concessionedel complesso al nuovoente nazionale.Ancora un pensiero ai val-ligiani che lavorarono inquei cantieri e che dallametà del 1940, indossan-do divise non idonee,furono mandati a mano-vrare parte degli ottomilioni di baionette che il“Supremo Comando”aveva fatto preparare peruna nuova tragica guerra.

(continua)

so e non sempre valutato eremunerato lavoro). Tornando al primo tratto dicanale derivatore, fino a suddella Costa Solana, realizzatoin adiacenza alla strada provin-ciale, che ha anche canalizzatol’alveo del fiume, contenendol’espansione delle piene ecce-zionali, si evidenzia che potevaessere canalizzato in galleriasotto la buona roccia di queltratto di monte che lo sovrasta.Negli anni successivi, allamessa in esercizio, quel trattodi canale è stato coperto consolaio e terra a formare prato.Ci dissero che poteva esserepericoloso, data la vicinanzadella strada e per la caduta dimassi, ecc. E le brentane ecce-zionali potevano sormontarlo eriempiendolo, scaricare a vallel’acqua incanalata non bencontrollabile, considerando chein tali eventi tutto il sistema

di Giuseppe C

ian Seren

Page 14: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Si è svolta a Solagna, lo scorsomese di febbraio, presso la chiesaparrocchiale, una serata, ottima-mente organizzata da Alfonso Vanzo“deus ex machina” del locale grup-po culturale, con la collaborazionedell’ANA, durante la quale è statorivisitato, sotto forma di rappresen-tazione teatrale, il libro “Centomilagavette di ghiaccio” di LorenzoBedeschi. Il gruppo “Faber teater” diPederobba (TV) con l’ispirata inter-pretazione dell’attore-narratoreAndrea Brugnera ha rivisitato ilfamoso libro sull’epopea degli Alpiniin terra russa. Lo spettacolo è dura-to circa un’ora e mezza ed ha risve-gliato, nel il nutrito pubblico presen-te, un’ondata di commozione e disensazioni non facilmente descrivi-bili. Fra gli spettatori c’era anche ilcav. Emilio Vialetto, nostro compae-sano, unico reduce presente dellasciagurata avventura in Russia ini-ziata più di sessant’anni fa.Un famoso scrittore ebbe a scrive-re che chi ha vissuto quei giornitragici ed eroici giorni è come siavissuto due volte: il periodo dellaritirata e quello successivo perché imomenti ed i ricordi sono scolpiti inmodo indelebili nel cuore e nellamente dei protagonisti. Specie nelperiodo invernale, con il freddo,anche senza volerlo, si rivivono queimomenti. Si ricordano i volti degliamici che non ci sono più, magariritorna vivida l’immagine di chi,disperatamente ti chiede aiutomentre nella impossibilità di aiutarloe ci si chiede come mai si è riuscitiad uscire da quell’inferno di ghiac-cio e di fuoco nemico…Quelle che pubblichiamo sono lememorie, giocoforza succinte, but-tate giù di proprio pugno da unreduce di quei momenti difficili. Loringraziamo per la collaborazione.

Dopo aver partecipato al fronteoccidentale, a quello greco-albane-se ed avere contribuito a contrasta-re la guerriglia in Croazia mi aspet-tava ancora il fronte russo.Rientrato dalla Croazia mi trovavo aCividale del Friuli. La mattina del 6agosto 1942, il caporale di giornatasi presenta con una lista di 50nomi; ci ordina di versare il fucile eprendere il nostro zaino; ci condus-se a Tarcento, destinati a comple-

tare il Battaglione Gemona dell’ot-tavo Alpini che era stato affondato,con la nave Galilea, al rientro dallacampagna di Grecia.Io sono stato assegnato alla compa-gnia comando. Il giorno 8 agosto1942 si parte per la Russia. Nonavendo mai conosciuto il dialettofriulano (la compagnia, infatti, eracomposta da quasi tutti friulani) nonmi ero fatto nessun amico ed ero unpo’ demoralizzato. Quando abbia-mo cominciato ad attraversare laPolonia dal treno, attraverso i fine-strini, vedevo delle croci ciascunadelle quali aveva sovrapposto unelmetto. Tra me e me pensavo “que-sta è la volta buona anche per me”.Arrivato in Russia sono statoaggregato alla settantesima com-pagnia del battaglione Gemonacomandata dal tenente Chiussi.Da Rossos a piedi, cotti da un solecocente e sempre in mezzo allafastidiosa polvere delle straderusse, abbiamo marciato sino allenostre postazioni che erano postein riva al fiume Don; qui ho cono-sciuto un alpino di nome EnzoLettig ed essendo lui portaordini edio telefonista, abbiamo trascorso iltempo assieme nel bunker in riva alDon. Con noi aveva preso alloggioanche il tenente Chiussi il quale,una sera, partì con una pattuglia e,attraversato il fiume che era ghiac-

ciato, disarmò una sentinella e laportò nel nostro bunker; l’amicoLettig la interrogò, conoscendo unpo’ di slavo essendo originario daun paese nei pressi di Sella Neveadove si parlava un dialetto più simi-le al russo che all’italiano.Un giorno il tenente Chiussi mi ordi-nò di portare una linea telefonicaall’osservatorio perché voleva pro-vare dei tiri con il cannone anticar-ro. Dopo aver eseguito il mio com-pito, il tenente arrivò puntuale chie-dendomi se tutto era a posto. Io glirisposi di si, ma come gli avevoprima accennato, l’apparecchiotelefonico non andava bene; alloraha voluto riprovare lui e constatatoche quanto gli avevo riferito corri-spondeva al vero si arrabbiò mol-tissimo; sapendo come poteva rea-gire mi feci un po’ in disparte.Accortosi del mio atteggiamento ditimore mi disse che non ce l’avevacon me ma con i suoi superiori. Sultelefono avevo 4 linee e dovevo fareil telefonista ed anche il guardialinea; alla sere il tenente mi veniva atrovare nel mio posto e lui comuni-cava con il suo per vedere se tuttofunzionava; mi diceva anche “lo soche per star svegli bisogna prende-re qualcosa” e così mi passava ilsuo cognac. Durante tutto questoperiodo il fronte era immobile eabbastanza calmo.

Momenti di vita

In fuga da un inferno di ghiaccio...Il Vento del Brenta - Agosto 2005

14

di E

mili

o V

iale

tto

Page 15: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Poi arrivò il mese di dicembre del1942; verso la metà, venne l’ordinedi spostarsi perché i Russi avevanorotto il fronte e noi dovevamocedere le nostre postazioni ai fantidella divisione Vicenza. Partii assie-me ai miei compagni, dopo avercaricato i materiali utili a stenderele linee telefoniche su una slitta. Miincamminai assieme al conducentedel mulo, e mentre stavamo perarrivare in prossimità del nuovofronte che dovevamo presidiarefummo attaccati da due aerei russi:era il 16 dicembre; ci siamo buttatia terra ed io avevo la testa vicino aisuoi piedi, lui ed il mulo furono col-piti da uno spezzone e rimaserouccisi entrambi. Nel frattempo, mispostati in una buca dove eracaduta un’altra bomba; altri cheavevano avuto la stessa idea michiesero se ero ferito perché avevoil sangue che mi colava dalla faccia.Successivamente ci sistemammoe costituimmo il nuovo fronte.Assieme al tenente Chiussi stesi lenuove linee telefoniche. Per unmese la nostra divisione Julia haresistito ai forti attacchi dei Russi.Un mattino, mi sembra il 15 gen-naio del 1943 il tenente mi disse:“Vialetto qui mi sembra che le cosenon vadano tanto bene, telefonaall’osservatorio.” Io chiamai l’os-servatorio: nessuno rispose; provaila linea e capii che era rotta. Perterra c’erano due alpini morti chel’avevano già riparata: mi incammi-nai verso l’osservatorio per provarela linea e vidi che i telefoni funzio-

navano. C’era un ferito che caricaisu di uno slittino e, sotto il tiro dellemitragliatrici russe, riuscii a rientra-re tra le nostre linee portandolo insalvo e lo consegnai subito a unportaferiti. Mi presentai, quindi, altenente il quale mi ordinò di rima-nere assieme ad un altro compa-gno che mi era stato assegnato diaiuto. “Ritira le linee telefoniche epoi raggiungimi” mi disse, in quan-to era giunto l’ordine della ritirata.Eseguito il compito arrivammo daltenente Chiussi il quale mi ordinòdi distruggere tutta l’attrezzaturache avevo perché la divisione eraaccerchiata. “Tu rimani qui, prendiil mio zaino e quello di questo uffi-ciale che è appena giunto al fronte;noi dobbiamo aprirci un varco.” Lovidi alla sera perché era venuto ariprendersi non ricordo più checosa; poi è ripartito e io non l’hopiù rivisto. Per la sera sono entratoin un isba dove ho incontrato unufficiale che aveva in mano un por-tafoglio di un alpino caduto, daconsegnare alla sua mamma.Legge il nome: era di un mio amicoda Asiago, Mario Villanova; michiese se lo conoscevo e mi con-segnò il portafoglio da portare allasua mamma. Assieme al suo pae-sano Benvenuto Rigoni l’abbiamoconsegnato al tenente Cappellano. Mi trovo da solo: esco dall’isba,era una sera di luna, e vedo pas-sare la Tridentina; quando ho rico-nosciuto i miei compagni delTirano li salutai. Rimasi di nuovosolo con due zaini più il mio. Aprii

gli zaini guardando se c’era qual-cosa da salvare abbandonandolipoi sul posto: tanto non servivanopiù a niente. Ci ritrovammo conaltri due tre compagni nelle stessecondizioni mie e ci mettemmo incammino in cerca della nostracompagnia che, non abbiamo maipiù ritrovata. Lungo il camminoincontrai due miei amici daValstagna, Ildebrando Sebellin edElio Costa. Io ho continuato la miamarcia, il freddo era intenso edarrivato in un isba mi fermai. I piedimi facevano male e mi sono augu-rato di morire perché li vedevoincapaci di proseguire e vedevoche morivano. Così mi sono levatole scarpe e mi sono massaggiato ipiedi. Non sono stato più in gradodi mettermi le scarpe perché i piedisi erano gonfiati a dismisura. Alloraho preso una coperta e me lifasciai. Ho ripreso lentamente acamminare, però non sapevo piùin che reparto ero finito. Ho conti-nuato a camminare fino a quando,verso sera, con i miei compagni disventura, sono arrivato in cima aduna collina. Eravamo nei pressi diun villaggio chiamato Nikolajewka.Come disperati ci siamo buttati acapofitto giù per la collina sotto ilcontinuo tiro nemico; mentre stoscrivendo, nel ripensare l’episodio,mi sembra di rivedere una massadi soldati che corrono come for-sennati e di vedere la terra tuttanera bersagliata dai colpi che arri-vavano. Non so come ho potutovenir fuori da quell’inferno. Siandava avanti. Finito questo ferocecombattimento e tornata un po’ dicalma mi ritrovai davanti ad unbivio dove c’era un tedesco che midisse: “Italianish da questa parte”.Percorrendo quella strada sonoarrivato dove c’erano i comple-menti che non avevano fatto intempo ad unirsi a noi. Subito,quando mi ha riconosciuto, mi èvenuto incontro il sergenteGuerrino Bonato, mio compaesa-no, che mi chiese se avevo fame.Mi riscaldò una gavetta di pastaasciutta. Qui con una quarantina dialpini del battaglione Gemona cisiamo rimessi in marcia con i com-plementi percorrendo il lungo tra-gitto che ci ha portati a Gomel. Dilì siamo partiti per l’Italia e siamoarrivati a Vipiteno il 19 marzo 1943.Qui ci fecero un po’ di disinfesta-zione e poi ci mandarono 15 giorniin contumacia a San Candido.

15

Momenti di vita Il Vento del Brenta - Agosto 2005

Page 16: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Cose di casa nostraIl Vento del Brenta - Agosto 2005

16

Un riconoscimento per 40 anni di attività

Premiato uno studente di Campolongo

“Dopo oltre quarant’anni diattività Giovanni ed AnitaTosin appendono il grembiuleal chiodo…”… così iniziava l’articolo scritto subito dopo il conferimento aGiovanni (avvenuto nella Sala Consiliare il 18 marzo scorso) diun riconoscimento per la sua lunga e appassionata attività dicommerciante. E così abbiamo pensato di iniziare questo articolo, in onorealla memoria di Giovanni che ci ha lasciato, improvvisamente,poco tempo dopo.

“In quel freddo dicembre dell’anno 1961 Giovanni e AnitaTosin, giovani sposi con un bambino piccolo, giunsero aCampolongo da Mason Vicentino. Erano arrivati nel nostropaese, iniziando una nuova vita, per riavviare l’attività che i“fornari”, la famiglia Zannini, avevano momentaneamenteabbandonato.Il loro approccio non è stato dei più facili; ma, a loro, labuona volontà e la voglia di lavorare non mancavano. Lospirito di adattamento, del quale erano dotati, gli permise disuperare anche alcune difficoltà logistiche tipiche dellenostre abitazioni dei primi anni Sessanta (la mancanza diriscaldamento, l’acqua per fare il pane che si gelava, i servi-zi igienici fatiscenti…).Dopo un po’ di tempo si trasferirono come abitazione nellacasa ex Eca (quella che adesso ospita la farmacia) mentre ilnegozio fu ricavato nei locali della canonica (ora sono sededi uno sportello bancario). Rimasero in piazza una quindicina d’anni. Intanto con la loroalacrità e disponibilità verso i paesani si fecero benvolere datutti. Poi, i tempi incominciarono a cambiare; con il boomeconomico di quegli anni la gente incominciava a dilatare isuoi acquisti e lo spazio del negozio incominciava a farsi esi-guo. Le nuove esigenze dei clienti richiedevano maggiorespazio e varietà di merci. Così, mentre la loro famiglia cre-sceva nel numero dei figli, Giovanni ed Anita riuscirono adacquistare un pezzo di terreno lungo la Via Monte Grappa.

Piano, pianocostruirono unanuova abitazionecon il relativo nego-zio. A lavori ultimatisi trasferirono conla loro attività.Giovanni, dal carat-tere schivo, quasiriservato, di matti-no presto iniziava lasua attività, poiconsegnava il paneed altri alimenti per-correndo, a bordodi una vettura, tuttele vie del paese. Anita, più estroversa e dalla battuta semprepronta, rimaneva dietro il banco, pronta a rispondere ed avenire incontro alle esigenze dei clienti. Il tran tran quotidia-no è continuato fino al 31 dicembre 2004 attraversandoanche il passaggio, non certo indolore, dalla Lira all’Euro. Nel frattempo la grande distribuzione faceva passi da gigan-te. I supermercati, a prezzi concorrenziali, riducevano dimolto gli utenti dei piccoli negozi in un piccolo paese. Nelnegozio del paese ci andavano, ormai, solo le personeanziane o coloro che la domenica passavano daCampolongo per andare in montagna e trovavano comodofermarsi per acquistare un panino fresco.Dopo un’ultra quarantennale attività di lavoro, di comuneaccordo, Giovanni ed Anita hanno deciso di smettere, diappendere definitivamente il loro grembiule al chiodo. Ai figlinon interessava continuare un’attività che, a loro dire, nonoffriva prospettive rosee. Alla presenza del sindaco di Campolongo comm. GilbertoBonato e del presidente del Mandamento di Bassano delGrappa dell’Associazione Commercianti Adriano Loss, il 18marzo scorso è stata consegnata ai coniugi Tosin una targaricordo per gli anni di lavoro svolti.Pensiamo che anche da parte nostra sia doveroso espri-mere un sentito grazie per i tanti anni d’attività svolta nelnostro paese…”

Prestigiosa affermazione scola-stica per Alberto Fiorese (nellafoto il secondo in alto da destra,assieme ad un gruppo di amici),studente dell’ITIS Fermi diBassano nel corso elettrotecni-ci, 18 anni, figlio di Guido eAnna Chiara Bonato. L’Istitutobassanese ha partecipato per laprima volta al concorso nazio-nale di elettrotecnica, organiz-zato presso una scuola diLecco: qui il giovane Fiorese èriuscito a far piazzare la suascuola al quarto posto tra i 47Istituti di tutta Italia lì presenti.

di S

ilvan

o B

ordi

gnon

Page 17: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

biennale, le casare di proprietà comunale site nelterritorio montano del nostro Comune. Le casere,che una volta erano adibite a vere e proprie malghe,ora sono usate per lo più per la villeggiatura monta-na. La Giunta, per l’assegnazione odierna, ha prov-veduto ad aggiornare il canone annuo di concessio-ne di un 10%, mentre per la sola casara denomina-ta “Coetta”, si è provveduto ad aggiornare il prezzodi concessione tenendo conto dei recenti lavori distraordinaria manutenzione, che hanno introdottodelle migliorie del sito.I prezzi di concessione delle casere sono stati cosìstabiliti: Pian del Giusto € 528,00; Val Vecchia (abi-tazione) € 460,00; Busa del Pozzo (abitazione) €

385,00; Coetta € 800,00; Fiandra di Sopra €

759,00.

Contributi alle AssociazioniNell’ambito del sostegno economico alleAssociazioni, per le attività svolte per il paese e afavore della popolazione di Campolongo,l’Amministrazione, con una delibera di Giunta, hapredisposto un contributo economico per l’anno2005 così suddiviso: Associazione Calcio € 520,00- Complesso Bandistico € 550,00 – Pro-Loco €

520,00 – Scuola Materna € 3.000,00 – SquadraVolontari Antincendi Boschivi € 800,00 –

Sistemazione del ponte sul fiume BrentaLa Giunta Comunale ha affidato l’incarico ad unostudio di Bassano, per la realizzazione di un proget-to per la sistemazione dei giunti di dilatazione e peril completamento della manutenzione delle strutturedel ponte sul fiume Brenta. Il progetto che prevede,fra l’altro, l’intervento per la realizzazione di unanuova ringhiera parapetto oltre alla realizzazione diun nuovo impianto di illuminazione, ha ottenuto unfinanziamento da parte dell’AmministrazioneProvinciale di Vicenza a favore del Comune diCampolongo, per un importo di € 50.000,00. Ilcosto previsto per l’intero lotto dei lavori è stato sti-mato in € 114.876,29 di cui il 30% sarà a carico delComune di Campolongo, per un importo di €

34.462,89.

Protocollo d’intesa per la fruizione degli impianti sportivi di SolagnaLa Giunta Comunale, accogliendo la proposta delComune di Solagna per la realizzazione di un pro-getto per la realizzazione di un impianto sportivopolivalente, ha aderito al protocollo d’intesa stilatocon lo stesso Comune di Solagna e la ComunitàMontana del Brenta. L’opera, che dovrà servireun’ampia fascia di utenti, rivolta cioè per le suedimensioni a tutta la popolazione della vallata, com-prenderà: un campo da calcio per allenamento, uncampo da tennis, un campo da bocce, oltre a salecongressi e altre sale per servizi generali. La struttu-ra sarà finanziata in parte dalla Regione Veneto e,per l’ampia fascia di fruibilità, dovrebbe risultare disicuro interesse, oltre al garantire un’economicità digestione.

Concessione in uso delle casare montane di proprietà comunaleSono state assegnate in uso, con concessione

17

Notizie dal Comune Il Vento del Brenta - Agosto 2005

“Per noi è stata una enormesoddisfazione - commenta l’ing.Elio Longhini, docente delladisciplina presso l’ITIS Fermi -veder conseguire questo risulta-to dal nostro allievo. Questodimostra che, con l’impegno elo studio, si possono consegui-re traguardi di eccellenza, meri-to sia del giovane che del lavorodei docenti”.È stato proprio l’ing. Longhini aspingere Fiorese ad iscriversi alconcorso, che ha una sua tradi-zione in Italia, ma che non eramai stato abbordato da uno

studente bassanese. Il risultatoè stato inaspettato: le due provedel concorso, una di elettrotec-nica ed una in tecnica multidi-sciplinare, erano molto impe-gnative. Alcune scuole hannoottenuto addirittura zero punti inuna delle due prove, mentreAlberto ha totalizzato ben 116punti, a fronte di una medianazionale delle altre 47 scuole di63 punti.“Io ero sereno e tranquillo inquanto ero sicuro del livello dipreparazione che la scuola miaveva dato - osserva Alberto -

ho affrontato in modo credoottimale la prima prova. Laseconda era impegnativa ancheper la sua vastità. Sono grato atutti gli insegnanti che ho avutoe che mi hanno permesso dicrescere sia dal punto di vistaumano che professionale”. CheAlberto Fiorese sia un giovaneche non si monta la testa lodimostra anche l’impegnoextrascolastico: suona il clari-netto nel Complesso Bandisticodi Campo-longo e fa l’animato-re dell’ACR nella sua parroc-chia.

Page 18: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Notizie dal ComuneIl Vento del Brenta - Agosto 2005

18

Associazione Nazionale Combattenti e Reduci €

130,00 – Schola Cantorum Campolongo € 100,00– Associazione Nazionale Alpini € 130,00.

Servizio di scuolabus – Rimborso speseL’Amministrazione Comunale, con delibera diGiunta, ha stabilito i rimborsi da sostenersi, a curadelle famiglie di Campolongo, per il servizio di scuo-labus. Le famiglie con figli frequentanti le strutturescolastiche del nostro paese e del Comune diValstagna, dovranno rimborsare al Comune, perogni ragazzo, € 30,00 per il servizio scuolabus perla Scuola Materna, € 70,00 per il servizio scuolabusper la scuola elementare ubicata nel Comune diValstagna ed € 80,00 per il servizio di scuolabus perla scuola media sempre di Valstagna; una riduzionedi un 10% sarà applicata per un 2° o un 3° figlio.L’esborso, a carico delle famiglie, è stato determi-nato forfettariamente in quanto da solo non coprel’intero onere del servizio, che resta, per la restantesomma, a carico dell’Amministrazione Comunale.

Servizio di assistenza domiciliare alle persone anzianeL’Amministrazione Comunale, con apposita deliberadella Giunta, ha rinnovato l’incarico per l’assistenzadomiciliare alle persone anziane per gli anni 2005-2006, alla medesima ditta che fino ad ora ha svoltoil servizio. Visti gli apprezzamenti riscontrati fra gliabitanti del nostro paese, che usufruiscono di taleopportunità e nell’ambito del miglioramento del ser-vizio, si è deciso di ampliare il numero di ore portan-do il servizio dalle precedenti 24, alle attuali 30 oresettimanali. Il costo annuo previsto, per l’erogazionedella prestazione assistenziale, è stato stimato in €25.000,00.

Rinnovo del contratto per l’illumina-zione elettrica votiva del cimiteroScaduto il contratto stipulato nel 1978, con cui

l’Amministrazione Comunale aveva affidato il servi-zio di illuminazione elettrica votiva del cimitero aduna ditta di Brescia, con una delibera della Giunta siè assegnato il servizio alla medesima ditta, per unulteriore periodo di 25 anni. La ditta in questione, siè impegnata a mantenere inalterato il canone, cosìcome fissato per il 2002; la stessa ditta provvederà,a proprie spese, al rifacimento dell’impianto elettricointerrato del secondo campo sinistro del nostrocimitero; l’intervento si è reso necessario a seguitodelle esumazioni effettuate. I costi stabiliti, del servi-zio, restano fissati in € 8,33, per il canone di abbo-namento annuo e di € 4,00 più IVA e spese posta-li, per il diritto fisso di allacciamento.

Nuovo impianto di climatizzazione degli uffici comunaliCon una spesa pari ad € 8.000,00, si è provvedutoad installare un nuovo impianto di climatizzazionedegli uffici comunali, l’impianto ha reso così più vivi-bili e accoglienti i locali della sede municipale per imesi estivi più caldi, oltre al garantire una tempera-tura più accettabile per poter lavorare, da parte delpersonale amministrativo.

Richiesta di coltivazione di una cava in località “Laste”Una ditta di Preganziol (TV), specializzata nel tratta-mento di detriti, ha inoltrato una richiesta alPresidente della Giunta Regionale del Veneto per lacoltivazione di una cava per il recupero di materiale,in località “Laste” subito a nord del centro del nostropaese. L’amministrazione Comunale, con una deli-bera del Consiglio Comunale, ha deciso di esprime-re parere contrario alla richiesta di autorizzazionealla coltivazione di una cava; tale parere è richiestodalla Regione Veneto, competente in materia diconcessioni per l’estrazione di materiali dal suolo,come prevede la vigente Legge.

Rinnovo della convenzione per la gestione di uno sportello informa-zioni per immigrati extracomunitariÈ stato rinnovata la convenzione, con un istitutobassanese, per gli anni 2005-2006 per l’istituzionedi uno sportello di informazioni e segretariato socia-le per immigrati extracomunitari. Il servizio, che sioccupa di assistere gli immigrati nel disbrigo dellepratiche amministrative oltre all’aiuto nella ricerca diuna casa e nell’apprendere la nostra lingua, riguar-da anche alcuni abitanti del nostro paese. Lo spor-tello si rivolge a tutto il comprensorio bassanese; ilcosto, a carico della comunità, ammonta ad € 0,16da calcolarsi per abitante di ogni singolo Comuneaderente all’iniziativa.

Page 19: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

dagli anni Sessanta. Ha, inoltre, pro-gettato e seguito, come direttore deilavori, la maggior parte delle operepubbliche realizzate nel nostropaese. Ai figli, alla moglie ed aiparenti giungano le nostre più senti-te e vive condoglianze.

Carmina Cortese, vedova Scremin,si è spenta all’età di 89 anni inFrancia dove risiedeva da parecchianni. Lascia i figli Ester e Claudio,nipoti e la pronipote Emeline, nata dapoco. Ai suoi parenti giungano lenostre più sentite condoglianze.

Improvvisamente, si è spenta, all’e-tà di 85 anni, Giovanna Zannini vedova Tessarolo. Ai suoifigli e famigliari pervengano lenostre più vive condoglianze.

Il 14 aprile scorso è venuto menoVirgilio Bonato di anni 79. Allamoglie ed ai figli giungano i sensidella nostra più viva partecipazioneal loro lutto.

È deceduta il 3 maggio scorso MariaVialetto vedova Lazzarotto di anni90. Ai figli ad ai parenti vadano lenostre più vive condoglianze.

È deceduto l’11 luglio scorsoLorenzo Mocellin, di anni 81, giàsegretario mandamentale degliArtigiani del bassanese. Ai suoiparenti giungano le nostre più sen-tite condoglianze.

È mancato il 12 luglio, dopo brevemalattia, Giovanni Tosin, di anni72. Alla moglie Anita, ai figli eparenti tutti giunga la nostra parte-cipazione.

È deceduta lo scorso agostoGemma Zannoni, di anni 56. Aiparenti vadano le nostre più vivecondoglianze.

Nozze d’oro

Fiocchi rosa ed azzurriNel precedente numero non abbia-mo segnalato la nascita di Marco diRadames e Tania Bellò: ci scusiamoe auguriamo al piccolo Marco e allafamiglia tante belle cose.

Quest’anno la nostra comunità èstata allietata dalla nascita di parec-chi bambini. Ai neonati ed ai lorogenitori giungano i migliori auguriper un futuro sereno. Riportiamo diseguito i nomi dei nuovi nati:- Anna Vialetto di Maurizio e Carla; - Sofia Zannini di Piero e Luisa; - Priscilla Zannini di Manolo e

Silvia;- Daniele Rossi di Ruggero ed

Emanuela;- Andrea Negrello di Lucio e

Tamara;- Pietro Bonato di Alessandro e

Laura;- Alex Toniolo di Gigliola e Paolo;- Luca Vialetto di Alessandro e

Sara; - Xavier Ferrazzi di Pierpaolo e

Maria;- Emma Zannini di Mirco e Jenny

Congratulazione anche ai nati fuoripaese (di cui siamo a conoscenza):ci felicitiamo con Rossella Bonato,Lorena Negrello, Patrizia Basso,Natascia Zannini.

Un elettrotecnico coi fiocchi… da 100/100Alberto Fiorese, figlio di Guido eAnnachiara, ha colto un altro brillan-te risultato in campo scolastico.Oltre al riconoscimento di cui abbia-

mo già parla-to, col voto di100/100 hacoronato unciclo scolasti-co veramenteintenso ep r o f i c u o .Mentre rinno-viamo i nostricomplimentiformuliamo alui i migliori

auguri perché la sua futura carrierascolastica sia sempre costellata darisultati e soddisfazioni come questi.

CondoglianzeIl 28 dicembre scorso è venutomeno l’architetto Bortolo Volpe dianni 67. Ha ricoperto numerosecariche pubbliche e per molti anniha caratterizzato, all’interno dellasua professione, lo sviluppo urbani-stico del nostro paese ad iniziare

19

Notizie flash Il Vento del Brenta - Agosto 2005

Sabato 19 febbraio AlfredoPellizzari e Marcella Scramoncinhanno festeggiato il loro 50 anni dimatrimonio. Assieme alle figlie,attorniati da generi, nipoti e parentila coppia ha assistito alla messa diringraziamento celebrata dal nostroparroco don Paolo. Tutti, hanno poicelebrato l’avvenimento in serenaallegria. Agli sposi auguriamo diraggiungere assieme, ed in salute,gli altri traguardi che la vita vorràloro riservare. Tantissimi auguri daparte nostra.

Narciso Bonato ed Angela (Gina)Scramoncin si sono ritrovati in chie-sa, sabato 16 aprile scorso, percelebrare degnamente i loro 50anni di matrimonio. Attorniati dafigli, nipoti e parenti si sono poiritrovati per un momento di ritrovoin compagnia. Alla coppia formulia-mo anche i nostri più fervidi auguriperché possa trascorrere assieme,in salute e armonia, tutto il tempoche la Provvidenza vorrà loroaccordare. Quindi, non poniamolimiti…

Confetti rossiStefania Vialetto, figlia di Gianni eLuciana, si è laureata pressol’Università degli studi di Ferrara,facoltà di lettere e filosofia, con spe-cializzazione in tecnologia dellacomunicazione audiovisivo multime-diale, il 17 dicembre scorso. Allaneodottoressa vadano le nostre piùvive congratulazioni, estese anche aisuoi genitori, con l’augurio che l’atti-vità lavorativa, già intrapresa, le diasoddisfazioni di tutti i tipi.

Patrizia Bonato, figlia di Claudio eRosalia, ha conseguito la laurea in let-tere moderne, il 15 febbraio scorso,presso l’Università degli studi diPadova. Naturalmente, plaudiamoper il risultato ottenuto estendendo le

Page 20: ILVENTO DEL BRENTA 08-2005

Il quattro dicembre scorso, giorno di S.Barbara, Caterina Bonato dei Coroni,vedova di Giovanni Bonato (Aru), ha tagliato il traguardo dei 90 anni di età. Lanostra compaesana è stata festeggiata da una nutrita schiera di figli e nipoti. Leinviamo il nostro più caldo e sentito augurio di continuare a vivere una serenavecchiaia, la più duratura possibile, mantenendosi sempre arzilla ed in formacome dimostra di essere ora.

Un nuovo consiglio per la scuola maternaEssendo scaduto il mandato del Direttivo in carica e, al fine di rendere piùincisiva la partecipazione della Parrocchia sia per quanto concerne l’indiriz-zo religioso che per la gestione amministrativa, in data 20 giugnol’Assemblea dei genitori soci ha approvato lo scioglimento del precedentestatuto dell’Associazione dei genitori e approvato il nuovo statuto dellaScuola Materna Parrocchiale. Di conseguenza il nuovo comitato direttivoè composto da: - quattro genitori dei bambini frequentanti la scuola: Remo Ferracin,Guido Fiorese, Massimo Fiorese e Simone Vigo;- quattro rappresentanti della Parrocchia: Maria Grazia Dalla Palma,Giovanni Negrello, Irene Vialetto e Natalino Vialetto;- un segretario: Fabiola Zannini.È stato eletto come Presidente il signor Simone Vigo, come VicePresidente il signor Giovanni Negrello.Desidero ringraziare il comitato precedente per il lavoro svolto e augu-rare un buon lavoro anche al nuovo comitato. Raccomando una parti-colare disponibilità da parte di tutti i genitori dei bambini e di eventualipersone di buona volontà, per lavori e servizi da fare al fine di conte-nere le spese in un momento in cui i finanziamenti pubblici sono caren-ti o giungono in ritardo, perché la Scuola Materna è una ricchezza nonsolo per i bambini, ma per tutto il paese.

Don Paolo Pizzolotto

Inaugurazione della BibliotecaGiovedì 23 giugno è stata ufficialmente inaugurata la BibliotecaComunale di Campolongo, ospitata presso la locale scuola ele-mentare. Dopo una carrellata di diapositive che hanno guidato i presenti inun viaggio fotografico lungo il Canale del Brenta, da Campese aPrimolano, presentate dall’autore, Giorgio Bertoncello (protagoni-sta di molteplici mostre fotografiche e vincitore di numerosi con-corsi fotografici), sono stati presentati i locali della biblioteca che daora in poi saranno aperti al pubblico (il martedì ed il sabato).

Premio NegrelloAlla VIIª edizione del “Premio Negrello-Due Sorgenti Oliero” sono statipresentati otto lavori che si sono occupati della vita sociale, culturale,religiosa ed economica del Canale del Brenta. Quest’anno ha parteci-pato anche Stefania Vialetto (di Luciana e Gianni, segretario della ProLoco di Campolongo) con un lavoro, realizzato per la tesi di laurea, daltitolo “Facciamo la ceramica”.

La tesi presenta la realtà della ceramica di Nove dalpunto di vista della conservazione della memoria equale strumento educativo. Il lavoro è completato daun DVD.

Fiori d’arancio Il 3 settembre scorso, ad Alicante, in Spagna, è con-volato a giuste nozze Gianni Secco (figlio di Artemioe Franceschina Vialetto), con Katia. Agli sposi novelli giungano gli auguri per un futurosereno e felice.

Notizie flashIl Vento del Brenta - Agosto 2005

nostre congratulazionianche ai suoi famigliari.Auguriamo anche di concre-tizzare nell’attività lavorativa ilfrutto dei suoi studi.

Si è laureata, il 7 marzo scor-so, presso l’Università deglistudi di Padova Alberta Giusto,figlia di Gianfranco e MariaGrazia, cui estendiamo i nostripiù vivi complimenti. La neodotto-ressa ha conseguito il suo titolopresso la facoltà di lingue e lettera-ture straniere. Che il futuro le riservila possibilità di concretizzare le suepiù rosee e proficue aspettativeanche nel difficile mondo del lavoro.

Mezzo secolo alle spalle…I coscritti della classe 1954 si sonoritrovati lo scorso anno per festeggia-re insieme questa importante tappadella loro vita. Dopo la S. Messa di ringraziamento si sonoritrovati attorno ad una grande tavola-ta per raccontarsi le ultime novità, rivi-vere i ricordi dell’infanzia e confidarsiprogetti e aspirazioni, il tutto accompa-gnato da un sottofondo musicale anni’70.

Nella foto si riconoscono GilbertoBianchin, Bruno Bigon, Enzo Giusto,Rosaria Guerriero, Anna Rosa Volpe,Silvia Zannoni, Luciano Malvezzi,Claudia Conte, Fiorenzo Zannini,Caterina Vanin.

Novanta anni portati bene