16
Il ento del Brenta periodico della pro loco di campolongo sul brenta anno XXXII - N° 2 DICEMBRE 2014 Il ento del Brenta periodico della pro loco di campolongo sul brenta Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI) C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PARAVION - ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96 Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI) C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossa Ufficio Postale - PT VICENZA - PARAVION - ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96

Ilventodelbrenta dicembre 2014

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Periodico della ProLoco di Campolongo sul Brenta

Citation preview

Il ento del Brentaperiodico della pro loco di campolongo sul brenta

anno XXXII - N° 2DICEMBRE 2014

Il ento del Brerer ntatatperiodico della pla pl ro ro r loco di campampa olongo sul brentatat

Il ento del Brentaperiodico della pro loco di campolongo sul brenta

Direzione, Amministrazione, Redazione:Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI)

C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossaUfficio Postale - PT VICENZA - PARAVION - ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96

Direzione, Amministrazione, Redazione:Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI)

C.C.P.N. 10971364 - Spedizione in abbonamento postale - Taxe percue - Tassa riscossaUfficio Postale - PT VICENZA - PARAVION - ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96

22

Verso la fine dello scorso mese di settembre una comitiva di compaesani di è recata, in gita turistica, in Puglia. Oltre alle splendide località che si affacciano sul Gargano, si è visitato il Salento, in particolare la città di Lecce e quella di Gallipoli. In questa località si è potuto visitare il vecchio frantoio con le interessanti informazioni fornite da Elio Pindinelli, presidente dell’Associazione Gallipoli nostra.

In questo territorio non si è potuto fare a meno di ricordare che durante la prima guerra mondiale, precisamente il giorno 11 dicembre 1917, i nostri compaesani, sotto la minaccia della possibile invasione da parte delle truppe austroungariche, partirono verso il profugato. Il nucleo più numeroso fu indirizzato in questa regione per poi essere destinato, a causa del caldo soffocante durante l’estate del 1918, nelle Marche e più precisamente nella zona di Fermo.

In occasione dei cento anni dall’inizio della Grande Guerra e del profugato delle nostre genti, stiamo tentando di ricostruire i momenti e le varie vicende umane che lo hanno caratterizzato.

Facciamo quindi appello a chi è in possesso di materiale che documenti quel periodo (lettere, fotografie e quant’altro riguarda quegli anni) di farlo pervenire al “Vento del Brenta”.

Il materiale verrà riprodotto e subito restituito.

Ringraziamo, fin d’ora, della vostra collaborazione.

A Gallipoli tra presente e passato

Periodico di informazione e di cultura edito dalla Pro Loco di Campolongo sul Brenta

IL VENTO DEL BRENTA

Presidente della Pro Loco: Ruggero Rossi • Direttore responsabile: Giandomenico CorteseComitato di redazione: Ruggero Rossi, Fiorenzo Vialetto • Indirizzo: Casella Postale n.1, Campolongo sul Brenta

Autorizzazione: Tribunale di Bassano del Grappa n.1/83 • Hanno collaborato: Valerio Bonato, Luciano Bonato, Alessandro Parolin, Primo Costa (foto di gruppo a Contarini), Stefania Vialetto (foto di copertina).

Questo numero è stato inviato a 970 famiglie

Gallipoli, 27/09/2014. La comitiva di Campolongo ritratta davanti all’entrata del vecchio frantoio, nel quale potrebbero aver lavorato anche i profughi della prima guerra mondiale provenienti dal nostro paese. La persona con la barba è il responsabile del museo dottor Elio Pindinelli.

A tutti i migliori auguri diBuon Natale e Felice Anno Nuovo

da parte della Redazione del Vento edella Pro Loco di Campolongo.

3

La bandiera non c’è più

Pro Loco

Domenica sette settembre abbiamo salutato “uffi cialmente” don Paolo, che si è congedato dalla nostra parrocchia dove era arrivato nell’estate del 1998. Ci ha salutato (non lasciati) con gli stessi sentimenti che aveva manifestato appena arrivato “siamo tutti all’opera, ciascuno per la sua parte”, (riferiva tramite le pagine del Vento di allora). Con una certa lungimiranza don Paolo ha lavorato parecchio, specialmente negli ultimi anni, affi nché riuscissimo a fare nostra l’idea che la comunità parrocchiale deve crescere e camminare nello stile della condivisione degli impegni e delle responsabilità. Non è stato facile né scontato, ma il cammino tracciato inizia a dare i suoi frutti ora che con don Massimo facciamo parte dell’Unione Pastorale del Medio Brenta. Don Massimo ritorna in vallata dopo averla lasciata nel 2001 per raggiungere il Brasile, dove ha lavorato fi no allo scorso anno. Al momento di iniziare il suo impegno nelle nuove parrocchie ha manifestato un desiderio e un programma: “…conto sulla vostra preghiera e amicizia”. È un buon inizio!

Nel salutare con riconoscenza don Paolo diamo un caloroso benvenuto e la nostra collaborazione a don Massimo Valente e a don Francesco Farronato che lo affi ancherà in questo nuovo cammino.

Buon lavoro a tutti.

P.S. Certo che don Paolo ci ha giocato uno “scherzetto da prete”, ora che andando a Fara ci ha lasciati senza Bandiera. Era comparsa a fi anco dell’altare con le celebrazioni per i 150 anni dell’U nità d’Italia: per lui era un segno di identità, un ricordo delle sue origini, visto che la aveva acquisita da giovane nella sua terra di origine. Per noi era diventata un simbolo della continuità fra la società civile e la comunità cristiana. Contiamo di rivederla per i festeggiamenti nazionali del 2016 (annessione del Veneto al Regno d’Italia).

Ruggero Rossi

Ricordiamo ai gentili lettori che Il Vento del Brentavive grazie al contributo dei lettori, ma anche grazie all’apporto in idee,

rifl essioni, articoli e foto da parte di tutti.

Rinnoviamo quindi l’invito alla collaborazione e ringraziamo nuovamente

quanti hanno fi nora partecipato alla realizzazione di questo giornale.

Visitate il sito della nostra Associazione cliccando

www.procampolongosb.org

Cose di casa nostra

4

Caro Vento del Brenta,

L’altro giorno, era il 18 agosto, la sera del giorno dei grandi festeggiamenti alla Madonna del Pedancino, nella sera istessa del Suo Memorabile Passaggio Navigante su grande Brentana da noi - le candele accese ai lati, 266 anni fa - Anna ha seguito, di Persona, quel Passaggio della Madonna. Ed è andata avanti. Con Lei! E il mio pensiero, invece, alla notizia, è andato indie-tro. Indietro di 50 anni, quando, per comprarsi i libri di scuola, si andava a lavorare su da Gildo, ai Contarini, a far cassette.Era una benedizione di Dio, quel lavoro. Perché quei soldi che si guadagnavano, andavano ad alleg-gerire, un po’, il peso delle magre, anzi magrissime, fi nanze familiari. Si partiva alle 6 e trequarti da casa per essere là alle 7, puntuali. In bicicletta, si andava. E subito si cominciava.Gildo era lì impiedi. Che ti aspettava.Che fosse incominciato il lavoro, ce se ne accorgeva dal rumore delle macchine che, alle 7 puntuali, partivano. Il lavoro, allora, era sì automatizzato, ma il lavoro della Perso-na era ancora preponderante. C’era la “motosega” per tagliare i tronchi. Lavoro, in cui Andreino era maestro.Sotto le sue mani, i tronchi sembravano di butirro (burro) tan-to si tagliavano facilmente. Provando anch’io a fare uguale, la motosega si incespicava ad ogni passo, con il rischio di rom-perne la catena. A me, rimaneva di portare i tronchi da lui tagliati, uno a uno, in spalla da Bruno che - fratello di Gildo - governava, quasi capitano di macchina, “la sfogliatrice”.Era una macchina quella che sfogliava il rotan-te pezzo di tronco, a corsia di tappeto bianco, umido.Corsia che - presa, a sua volta, per mano, come manto di spo-sa, da altri due ragazzi o ragazze che erano li, in assistenza - veniva fatta poi scorrere sotto “la tagliatrice”.Questa era una macchina che tagliuzzava quella corsia bianca di legno, in tante liste di varia larghezza, a seconda del tipo di cassetta che si doveva realizzare o fosse richiesta.Queste liste di legno - raccolte a mano, a valle della macchina, da altri due ragazzi che erano lì, con precisione, ordine e siste-maticità cronometrici - costituivano alimento per un ulteriore macchina - detta “cucitrice” - cui, maestra, era applicata Anna.Anna era lì assistita da altre due ragazze che le davano i pezzi discreti da cucire e ne raccoglievano, infi ne, la cas-setta, a cucitura ultimata. Dimenticavo quasi, una mac-china dotata di “minio” - inchiostro rosso o celeste - che serviva a denonimare le liste delle cassette con il nome della Ditta che le aveva ordinate, stampandovi il logo.Le ragazze che vi erano applicate arrivavano a casa, la sera, con le mani tutte rosse o tutte blu, a seconda del colore del carico della giornata. Quindi, le cassette, via via prodotte, si accastatavano in colonne da 20, se non ricordo male, e in righe che, al passare della giornata, diventavano sempre più nume-rose. Fino ad arrivare ad impegnare, perfi no, l’ingresso dello

stabile, da cui provenivano i tronchi che Andrea, con forza da leone, continuava a tagliare per non interrompere la produzio-ne in catena.Non c’era pausa in questo lavoro.A mezzogiorno si staccava e all’una e mezzo si riprendeva. Fino alle 7 di sera.E se c’era il carico da caricare, fi nanco fi no alle 9.Tutti i giorni della settimana, compreso anche il sabato, fi no alle 2. Il tutto, sempre, sotto lo sguardo vigile e attento e seve-ro di Gildo. Si prendevano 139 lire all’ora. E in busta paga, a fi ne mese, c’erano: 39.000 lire.Con un lavoro del genere, non c’era tempo, la sera di andare tanto in giro, dato che, alla mattina, si doveva ripartire di nuo-vo per una nuova faticosa giornata.Quel lavoro lo feci per tre estati. Gli ultimi 3 anni di scuola, per diventar perito.Man mano che i libri diventavano sempre più numerosi e sem-pre più cari. Lo fece anche mio padre, quel lavoro.Era un lavoro molto pesante.Logorante, si direbbe adesso, con dizione tecnica.E quando, per ragioni di lavoro - dall’aeroporto, mi trovavo ad andare in Prefettura, in motoscafo - il mio pensiero non mancava mai di andare a mio Padre che, con quel duro lavoro, ha consentito - a me montanaro - di navigare in laguna.Ecco, Anna! Pari ringraziamento lo riservo ora anche a Te che, con il Tuo Passaggio, oggi, mi hai fatto tutto questo ricordare e riandare, per un momento, a quei tempi in cui, sempre insie-me, la domenica, si cantava quei canti che ora Tu - di Persona - canti, alla Madonna del Pedancino e al Suo Bambino, insie-me con gli Angeli tutti e tutti i Santi.Amen!

Racconta Valerio Bonato

Bassano del Grappa, 20.08.2014

La segheria di Gildo

Atmosfera da anni Sessanta. La piazza in festa per la visita pastorale del vescovo di Padova monsignor Girolamo Bortignon. Chi si riconosce? Atmosfera da anni Sessanta. La piazza in festa per la visita pastorale del vescovo di Padova monsignor Girolamo Bortignon.

Cose di casa nostra

5

ALLA SCOPERTA DEL TABACCO

Raccontare le uscite che mi hanno coinvolto assieme ai contradaioli di Cà Cornaro nei mesi scorsi, non è semplice poiché le emozioni vissute sono state veramente forti.Ma iniziamo con ordine.Correva il mese di Maggio 2012 quando alcuni amici di Contrà-Cornaro mi chiesero di piantare in lo-calità Rivoltella a Romano d’Ezzelino due-trecento piantine di tabacco. La lavorazione successiva hanno voluto eseguirla autonomamente, ma quando a novembre guardavano in soffi tta al mio direi, meraviglioso prodotto, deso-lati costatavano che fare i coltivatori di tabacco non è cosa per tutti. Fu così che dopo aver abbandonato l’aspetto della coltivazione ci siamo messi al lavoro per prediligere quello della ricerca storica, dalla piantagione sino alla trasformazione in bellissimi sigari, con il prodotto da me coltivato.È stata sicuramente una scelta azzeccata, poiché abbiamo potuto portare all’attenzione delle numerose persone che si sono avvicinate all’angolo rustico di Cà-Cornaro, inserito nelle varie manifestazioni del Palio di Ro-mano, un’accurata e signifi cativa riproposizione del tema legato anche al contrabbando. Un carro “GALERA” serviva ad ospitare la cattura del contrabbandiere, una piccola area (na vaneda) veniva utilizzata per la piantagione del tabacco, in una stanza una bella mostra di attrezzi che servivano ai vari momenti o pe-riodi di lavorazione (caecia, misura, bail, smussi, a bifa, a pia..) dello stesso, e per fi nire le abili mani delle Sigaraie (Cristina e Stefania) a dimostrare come dalle foglie di tabacco si arrivi al prodotto fi nale, il sigaro!Valstagna ci ha poi accolti il 28 Luglio, in occasione del Palio delle Zattere in una giornata caratterizzata dal sol leone e conseguente caldo torrido. Molti sono stati gli attestati di stima pervenuti dall’organizzazione e dai presenti, ma per noi dopo una tre giorni di lavori, era tempo di smontare il tutto, rimboccarci le maniche e ripartire per organizzare l’uscita a San Pietro di Valdastico. Una manifestazione “Il Ritorno del Bosco” che richiama 15-20.000 persone: forse non sembrano tante, ma San Pietro, un piccolo paesino di circa 1000 abitanti, aggrappato alla montagna, sulla strada che salendo per il passo della FRICCA porta a Trento, con una via centrale e tante piccole viuzze laterali non accessibili alle macchine, vi posso garantire; era un mare di gente. Lo scampanellio delle mucche che con la transumanza tornavano in paese, il disordinato arrivo di un gregge di pecore governato dall’abbaiare dei cani e dalla sapiente assistenza dei pastori hanno donato il calore ed il suono alla manifestazione e in tutto questo anche noi siamo stati invitati a rappresentare la nostra realtà. Dopo aver (scusatemi) in qualche modo raccontato le varie uscite, desidero esprimere alcune semplici considerazioni e vivi ringrazia-menti a quelle persone con cui ho avuto modo di lavorare. Come detto all’inizio, quando circa un anno e mezzo fa, mi era stato proposto questo cammino di lavoro, certo non posso nascondere che avevo una certa titubanza, ma poi con il passare del tempo, mi rendevo sempre più conto che avevo a che fare con delle persone capaci, decise a portare avanti un lavoro ben preciso, sorrette sempre da una grande disponibilità, sopportazione, suddivisione dei

compiti, ecc ecc…Ho parlato di simpatia, di cordialità, di precisione, di vittorie, di sentimen-ti, ma la parola con la quale voglio chiudere questo racconto e che mi esce spontanea e sincera è <<GRAZIE>> a tutti, quelli con cui ho lavorato in tante giornate di duro lavoro, dense di soddisfazioni senza mai una parola di troppo o uno screzio, e un grazie molto più particolare e personale a Capaldo Ernesto con il quale ha condiviso tanti di questi momenti, accolto con simpatia dagli amici di Cà Cornaro, sempre presente, il suo lavoro a volte poco appariscente, fatto sempre con disponibilità importantissimo.

Luciano (de Pompeo)

Con gli amici di Contra’ Cornaro

Cose di casa nostra

6

Truffe agli anziani

Nel nostro paese la popolazione anziana aumenta sempre di più. In generale i famigliari tendono a far rimanere le persone di una certa età a casa loro per il maggior tempo possibile. Poi a un certo punto, specialmente per motivi di salute, si è costretti a chiedere il ricovero nelle case di riposo di Solagna, di Valstagna di Bassano del Grappa o dei paesi limitrofi . A Campolongo, da molti anni, funziona un servizio sociale rivolto alle donne anziane che, per diverse volte alla settimana, coinvolge le anziane in attività di gruppo utili alla loro salute e per trascorrere in compagnia qualche ora serena. Sarebbe auspicabile che, in futuro, compatibilmente con le sempre più ristrette possibilità fi nanziarie, questi servizi fossero aperti anche verso gli uomini.

Si sa, forse il nemico maggiormente insidioso, per chi riesce fortunatamente a raggiungere una certa età, è la solitudine. Nonostante, spesse volte, gli anziani siano assistiti anche da badanti, le giornate, specie nel periodo invernale, sono lunghe e neanche la televisione riesce a riempirle del tutto. Succede che le persone malintenzionate affi nino le loro armi per carpire la fi ducia entrando nelle case degli anziani e approfi ttare del loro stato di debolezza per compiere abusi o furti ai loro danni. E, magari, questo succede con persone che prima hanno usato tutti i mezzi per conquistare la loro fi ducia. Quando è troppo tardi, ci si accorge di essere stati truffati.

Crediamo che un appello rivolto ai nostri anziani di prestare la maggiore attenzione possibile, specie in materia di maneggio di denaro o di preziosi, sia utile.

A questo scopo riteniamo utile pubblicare i consigli tratti dal sito internet della Polizia di Stato utili per cercare di evitare spiacevoli episodi.

I consigli della Polizia contro le truffe agli anziani

Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verifi cate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo.Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il 113.

Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un uffi cio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’uffi cio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto o una compagnia sicura.

Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’uffi cio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di uffi cio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.

Consigli per i fi gli, nipoti e parenti stretti Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 113. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.

Consigli per i vicini di casa Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri. Segnalate al 113 ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vostro vicino di casa .

Consigli per gli impiegati di banca o di uffi ci postali Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffi ci postali nessun impiegato effettua controlli.Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.

Cose di casa nostra

7

Il saluto riconoscente a don Paolo, 7 settembre 2014

Don Paolo Pizzolotto, parroco di Campolongo sul Brenta, domenica 19 ottobre ha fatto il suo ingresso uffi ciale nella sua nuova sede di Fara Vicentino, assegnatagli dal vescovo di Padova. In questo importante avvenimento, culminato con una messa solenne presso la chiesa parrocchiale, è stato accompagnato da molti nostri compaesani, tra cui il vicesindaco avvocato Angelo Pizzato, i quali si sono stretti attorno a lui per manifestargli la propria stima e riconoscenza. Il sacerdote, originario da Valdobbiadene (TV), ha operato nel nostro territorio per sedici anni. È stato un periodo molto profi cuo ed intenso e che ha lasciato, indubbiamente, un segno fecondo. La giovane età assieme alle capacità organizzative di don Paolo è stata utile per intrattenere buoni rapporti con i nostri ragazzi. La sua predisposizione naturale per il bello è stata uno strumento utile per restaurare ed abbellire la nostra chiesa, facendo riemergere, valorizzandoli, autentici tesori d’arte. Da qui derivano i suoi numerosi appelli verso i fedeli per ricordare che tutto questo patrimonio era ed è un’eredità che i nostri Padri ci hanno trasmesso a prezzo di enormi sacrifi ci, testimonianza di fede e di arte. Come ultimo atto ha provveduto al restauro dell’organo della chiesa per il quale occorrerà un certo lasso di tempo ma che, certamente, risplenderà nella sua magnifi cenza armonica ed estetica impreziosendo, sempre di più, la parrocchiale. I sermoni che il nostro parroco pronunciava erano molto profondi, tesi a far meditare sui vari aspetti citati, da passi della Bibbia e del Vangelo, rapportati con l’attualità della vita sia religiosa che umana. A onor del vero, non sempre, i suoi messaggi sono stati perfettamente compresi da tutti i fedeli.In questo periodo si è molto adoperato anche a favore dell’Associazione “Adottiamo una scuola per bambini di strada” fondata a sostegno dell’opera intrapresa da Antonio Lazzarotto e che opera per sostenere ed aiutare i bambini della

favela “Novos Alagados” di San Salvador, in Brasile. Molto apprezzata è stata anche la sua opera di sostegno a favore del nostro asilo parrocchiale che, grazie anche al suo apporto, in accordo con l’Amministrazione comunale, ha ottenuta una sede più consona e funzionale per meglio attuare i suoi scopi educativi. Ecco, a volte, quando si incrociava il nostro don Paolo, si aveva l’impressione che fosse talmente immerso nei suoi pensieri, quasi da non accorgersi di chi incontrava. Appariva pensoso in volto tanto da incutere riguardo, po’ di soggezione fi no ad apparire serioso. Durante l’ultima messa celebrata nella nostra chiesa di Campolongo, all’omelia, ha ammesso apertamente e in modo auto ironico, questo aspetto del suo carattere. E con ciò ha dimostrato di essere una persona intelligente e conscia delle proprie umane debolezze, se così vogliamo chiamarle. Da parte nostra ci sentiamo di rinnovare a Don Paolo, ultimo parroco in esclusiva della parrocchia Santa Maria del Carmine di Campolongo sul Brenta, un grazie sincero ed un sentito augurio affi nché la sua opera pastorale dia fecondi frutti anche nella parrocchia vicentina. F.V.

Caro Don Paolo, I nostri bambini e maestri la conoscono e le vogliono bene. Colpiti dalla notizia del suo cambiamento, le hanno fatto questo umile omaggio. Grazie Mille: OBRIGADO! La ricordiamo sempre nelle nostre preghiere per tutto quello che ha fatto per Antonio, durante la sua malattia e anche oggi, per la sua opera. Non si dimentichi di noi. Un caro saluto e ci benedica. Vera Maria, Maria Gabriella e Angelo Antonio Lazzarotto

Cose di casa nostra

8

L’accoglienza a don Paolo: Fara, 19 ottobre 2014

“Vino nuovo in otri nuovi”

Cari amici di Fara, è un pagina di Vangelo quella che stiamo vivendo oggi.Siete voi l’otre nuovo che accoglie don Paolo, vino nuovo!

Don Paolo è nato a Valdobbiadene, terra del prosecco. Arriva a voi terra del torcolato, dopo 18 anni trascorsi in Valbrenta, terra del frambolo e del clinto, vini meno rinomati ma pur sempre gioiosi.

Proviene da una vite feconda e ben piantata. La sua famiglia, col papà Mario e la mamma Luigia. Esce dal torchio del nostro seminario di Padova. La sua classe di ordinazione, quella del ’91 è una buona annata, anche s e ahimè, qualche bottiglia di quello buono è andata rotta!

Usando la similitudine del Vangelo.Don Paolo è un vino buono. Il perlage non è evidente, ma sa essere frizzante al momento giusto. Per gustarlo bene, a volte serve stapparlo con decisione. Ma, sempre dolcemente e mai con violenza.Può apparire un po’aspro, ma per i palati più delicati riserva un retrogusto che sa’ di profonda spiritualità, di amore per la sua comunità e di dedizione appassionata.

Non è un vino da collezione, è un vino che va bevuto in compagnia, eccellente in famiglia, stimolante se degustato e apprezzato specie in confessionale e nella direzione spirituale.

Don Paolo è un vino delicato e senza troppi conservanti. Certamente solo quelli prescritti dai medici per mantenerlo sempre inebriante.Don Paolo è un vino che esalta i sapori: il sapore delle cose

belle, curate, artistiche; il gusto fi ne per la Sacra Scrittura e per la Liturgia. E’ un vino corroborante nell’impegno condiviso con i laici.

Vi è stato amorosamente prescritto dal Vescovo Antonio anche come antiossidante per le sue qualità di competenza, correttezza e trasparenza nella gestione economica.

E’ un vino che mantiene integre le qualità organolettiche fi n dal momento della sua ordinazione e per questo non si lascia facilmente annacquare!

Noi comunità di Campolongo e di San Nazario, che in questo ultimo tratto abbiamo imparato a condividerlo, ve lo doniamo come prezioso “bene che c’è tra noi” e vi raccomandiamo: assaggiatelo e bevetelo e non lasciatelo andare in aceto!

Prosit! Alessandro Parolin per il Consiglio Pastorale

Un grazie di cuore per la loro presenza e simpatia alla mamma e al papà di don Paolo.

Cose di casa nostra

9

Benvenuto a don Massimo: Campese, il 26 ottobre 2014

Inizia per la nostra Parrocchia una nuova esperienza pastorale: le quattro parrocchie di Campese, Campolongo, San Nazario e Solagna formano assieme la nuova Unità Pastorale “Medio Brenta”. Il segno utilizzato come simbolo di questo nuovo cammino è il disegno di “un grande abbraccio” che unisce le quattro Comunità e sullo sfondo i versanti della Valbrenta, a rappresentare l’impegno a condividere strade nuove e a scoprire tutto il bene presente in ciascuna realtà.

Nelle foto alcuni momenti dell’accoglienza nella chiesa di Campese: don Massimo con l’acqua del Brenta mescola assieme la terra proveniente dalle quattro Parrocchie (sotto); nella foto di gruppo (a sinistra) assieme ai sindaci di San Nazario, Campolongo, Solagna, all’Assessore del Comune di Bassano e al Presidente dell’Unione Montana del Brenta, da sinistra troviamo don Francesco Farronato, don Massimo, don Giulio e don Francesco, che indossano un grembiule, segno dello stile di servizio con cui intendono lavorare nelle varie Comunità.

Momenti di vita

10

Campiscuola ACR al Villaggio Tabor

Anche quest’anno il nostro bel Villaggio Tabor ha accolto i ragazzi delle elementari e medie per i camposcuola. La no-vità di quest’anno è la partecipazione degli amici di Cismon e di San Nazario. Le iscrizioni sono state piacevolmente nu-merose, quasi 110 ragazzi, e per questo motivo è stato ne-cessario aumentare i turni a tre, invece dei tradizionali due.L’argomento che ha accompagnato queste esperienze è stato lo Sport, ambito già conosciuto e vissuto quotidianamente dai ragazzi. L’obiettivo consisteva nel capire come esso sia non solo palestra del corpo, ma anche della mente, del cuore e dello spirito.Giorno per giorno, (goccia dopo goccia), grazie all’aiuto de-gli Animatori, di don Paolo, don Roberto e don Patrizio, i ra-gazzi hanno sperimentato le varie fi gure caratteristiche dello Sport in generale, quali per esempio l’Atleta, l’Allenatore, la Squadra e infi ne anche l’Arbitro, fi gura non sempre compre-sa e ascoltata, della quale abbiamo sperimentato la diffi coltà provando noi stessi a garantire il rispetto delle regole in gio-chi e attività pensate ad hoc.

Per la buona riuscita dei campiscuola non possiamo dimenti-care i nostri cuochi, che si sono impegnati a fondo per soddi-sfare le richieste di tutte queste bocche esigenti.Visto il successo realizzatosi in questo periodo passato in-sieme, invitiamo tutti i ragazzi a partecipare alle attività pro-poste durante l’anno dai loro Animatori in vista dei prossimi coinvolgenti appuntamenti estivi. gli Animatori

È stata una settimana magnifi ca quella trascorsa dai ragazzi del Gruppo Giovani del vicariato di Valstagna-Fonzaso con gli amici della Fondazione Drachma nella regione di Carcovia e Bielsko Biala in Polonia. Siamo tornati in Italia ricchi di esperienze vissute e ascoltate. Mancano tra queste foto quelle della visita emozionante al campo di sterminio di Auschwitz, al castello di Wawel e al Santuario della Divina Misericordia (suor Faustina Kowalska).Cosa ci resta dunque di questo pellegrinaggio? Abbiamo incontrato delle guide appassionate e preparate che ci hanno trasmesso l’amore per la quasi sconosciuta Polonia e soprattutto fatto sentire come ogni luogo sia segnato da tan-te persone che con la loro fede cristiana hanno reso grande

questa terra. Non è un caso come proprio da qui sia arrivato un Papa. Un importante ringra-ziamento va fatto ai nostri ospitanti, don Mirko, Anna, Andr-zej, Katarzyna, che non solo hanno con-diviso con noi il loro tempo, ma anche le loro energie, passioni,

Campo Polonia, 11-16 agosto 2014

11

storie di uomini e donne in cammino di fede come noi. Con molto piacere ricordiamo la visita con cui don Mirko e Ka-tarzyna ci hanno sorpreso il giorno della partenza, alle 7.15, solo per poterci salutare ancora un volta.Siamo in particolar modo riconoscenti ad Anna che con pre-cisione e dedizione da mesi ci ha organizzato nei minimi dettagli ogni nostro spostamento e attività, nonché al marito, Andrzej, fotografo uffi ciale della spedizione, il quale ci ha salutato con un discorso in italiano, prima a lui sconosciuto e imparato in una settimana di “convivenza” con noi.Grazie ancora alla Fondazione Drachma e al nostro gruppo Giovani vicariale capitanato da un instancabile don Leo.Ora siamo in fremente attesa della GMG 2016 a Cracovia. Si-curamente questo è stato un piccolo antipasto; nel 2016 sarà davvero una esperienza memorabile. “Giuncuia” (trad. “grazie”) a tutti e che ciascuno sappia fare tesoro e coltivare la bellezza del Vangelo che abbiamo incon-trato nel cuore di questo bellissimo popolo polacco.In conclusione, è stata un’esperienza bellissima, piena di sor-prese tra cui anche la poesia che i “poeti” del pulmino “catti-veria” ci hanno regalato e che con voi vogliamo condividere:

Ecco il momento...Il nostro pulmino cattiveria vogliamo presentarvi cercando di non annoiarvi.Una presentazione semplice e diretta e allo stesso tempo mol-to schietta.È un pulmino assai divertente, assai desiderato da chi ha la patente.Centinaia di km bruciati, ormai per i lunghi tragitti siamo vaccinati!Otto i componenti di questo pulmino che dei tre si è rivelato il più birichino...Nelle mani di Mirko ci siamo affi dati e da nessun altro siamo stati guidati.Lui è il nostro lucente faro attento ad evitare ogni eventuale “sbaro”.Il pulmino cattiveria non si è mai risparmiato ed a ogni inver-sione a “U” il don ha insultato!All’interno l’atmosfera era tesa e per ciascuno era pronta un’offesa!Per non farvi mal pensare un segreto vi dobbiamo rivela-re: dobbiamo dire che non erano cattiverie pesanti, ma che strappavano sorrisi a tutti quanti.Infatti i novelli entrati a dir cattiverie non si son mai risparmiati!In questi viaggi lunghi ma felici i passeggeri hanno trovato nuovi amici.In primis il cruscotto amico ideale quando seduto nel sedile ti manca la visuale!Intense emozioni a fi ssare le solite quattro lucette lampeggiare! L’unico modo di osservare il paesaggio era guardare la tele-camerina ad ampio raggio.Tra scatoloni poggia piedi, braccioli smontabili, sedili gire-voli e l’imbragatura professionale il nostro pulmino si è rile-vato fenomenale!Attenzione non è mancato il sentimento tanto che qualcuno torna a casa contento...

Eh già qualcosa è nato di speciale in questo pulmino solidale!

Ma dato che non siamo egoisti vogliamo parlarvi anche del viaggio che c’ha visto protagonisti.Fino in Polonia siamo arrivati e nelle famiglie accolti e ascoltati.Dopo una cena a dir poco perfetta tutti a nanna pronti per una settimana tutta di fretta!Martedì il sale della terra siamo andati a cercare e la guida pazza ci ha fatto assai sgambettare.Mercoledì la Madonna Nera con la corona d’oro ci ha fatto ritrovare il perduto Faoro.Ad Auschwitz nel campo di concentramento abbiamo avuto un attimo di sgomento, ma di padre Kolbe abbiamo visto la stanza e la sua storia ci ha ridato speranza.Giovedì di Wavel abbiamo visto la fortezza e l’appassionata guida ci ha presentato la sua bellezza.Poi di fretta e furia a mangiare un boccone per poi subito tornare al furgone!Di suor Faustina abbiamo visto il santuario e neanche li siamo arrivati in orario.La messa poi è stata celebrata e da due storici “mocoletti” fastosamente animata!Venerdì nel letto del Dunajek siamo stati sbalottati: Polonia o Slovacchia? …di chi erano quei prati?Sabato la giornata è iniziata alle due e un quarto perché Fede-rica ha rischiato l’infarto!Poi a Wadoviche siamo arrivati di buon ora accolti dalla voce soave della suora.ll museo ci ha ammaliati e la vita di Karol ci ha conquistati.In viaggio, dopo ore di sofferenza il don dalla portella del furgone si è buttato e il panino al ragù ci ha ripresentato.Ora è arrivato il momento di salutarci e per concludere un augurio vogliamo farci: questa esperienza portiamocela nel cuore nonostante i lunghi viaggi di infi nite ore!Con affetto,

Pulmino Cattiveria

Se ti senti Giovane e vuoi unirti al nostro gruppo non farti problemi, sei il Benvenuto!

Gruppo Giovani Vicariale

Notizie Flash

12

Condoglianze

Anna Maria Bonato in Negrello è venuta meno il 18 agosto scorso. Aveva 64 anni ed era residente a Oliero. Al marito, alla fi glia e a tutti i parenti giungano le nostre più sentite condo-glianze.

Improvvisamente, il 4 settembre scorso, è mancato Egidio Via-letto di 67 anni. Alla moglie Silvia, ai fi gli, alle sorelle ed ai parenti giungano le nostra sentita partecipazione al loro lutto.

Carmela Bonato, vedova Vialetto, è deceduta il 7 settembre scorso. Aveva 89 anni e da molti anni risiedeva a Bassano del Grappa. Ai fi gli ed ai parenti giungano le nostre più vive con-doglianze.

E’ deceduta Caterina Giusto, “Rina Ducato”, vedova Zannoni di anni 96. Ai fi gli ed ai parenti vadano le nostre condoglianze.

La maestra Angelina Giacomazzo in Lunardi, di anni 77, è venuta meno il 26 settembre scorso. Per parecchi anni ave-va insegnato presso le scuole elementari del nostro paese. Al marito, al fi glio e ai parenti giungano i sensi del nostro sentito cordoglio.

Maria Maddalena Vialetto, vedova Vialetto, è mancata il 9 ottobre scorso. Aveva 98 anni. Ai fi gli ed ai parenti giungano le nostre condoglianze.

Un grave lutto ha colpito il direttore del nostro giornale Gian-domenico Cortese. La mamma, Lidia Mocellin vedova Cor-tese di anni 93, è venuta meno il 21 ottobre scorso. A lui, alla sorella Paola e ai suoi famigliari giungano le più sentite condo-glianze da parte di tutta la Pro Loco di Campolongo sul Brenta.

Il 31 ottobre scorso è mancato Erminio Vialetto “Ciori”, di anni 84. Già ispettore della Polizia di Stato ed ex comandante della Polizia stradale di Piove di Sacco, da molti anni risiedeva a Ponte di Brenta (PD). Ai suoi famigliari giungano le nostre condoglianze.

Orianna Moro in Orlando è mancata, all’età di 57 anni, il 19 novembre scorso. Al marito Tiziano, ai fi gli e parenti giunga il nostro sentito pensiero di cordoglio.

Il 20 novembre scorso è venuto meno Elisabetta Catterina (Lisa) Vettorazzo di Anni 90. Al fi glio ed ai parenti giungano i sensi del nostro cordoglio.

Caterina Zannini, vedova Bigon, è deceduta il 24 novembre scorso all’età di 92 anni. Ai fi gli ed ai parenti giungano le no-stre condoglianze.

Il 4 novembre scorso è deceduto a Pordenone Antonio Via-letto (Danilo “Ciori”) di anni 82. Ai suoi famigliari vadano i sensi del nostro cordoglio.

Fiocchi rosa e azzurri

Emily, fi glia di Michele Secco ed Erika, è venuta alla luce il 23 agosto scorso. Giungano le nostre più vive felicitazioni alla bambina ed ai genitori.

Il 4 ottobre è nata Angela Bianchin fi glia secondogenita di Raffaele e Irene. Alla giovane coppia giungano le nostre più sentite felicitazioni.

E’ nato, il 7 ottobre scorso, Dante, fi glio primogenito di Mau-ro Secco e Marianna Mocellin. Auguri per un futuro sereno e felice.

Gioia, fi glia di Salvo Spocchia e Monica, è venuta alla luce il 7 novembre scorso. Da parte nostra inviamo i nostri sentiti auguri per un sereno futuro.

Il 12 novembre scorso è nata Mariavittoria, fi glia primoge-nita di Daniele Lorenzato e Alessandra. Alla giovane coppia giungano i nostri più fervidi auguri.

Il 24 novembre scorso sono nati i gemelli Lorenzo e Samue-le Cimolin, fi gli di Nicola e Federica. Ai neo genitori giunga-no le nostre più vive congratulazioni, da estendere anche ai nonni, per un futuro sereno e denso di soddisfazioni.

Giovanni Sgarbossa, (nipote di Orianna, recentemente scomparsa) fi glio di Mauro e Gloria Orlando è nato il giorno otto novembre scorso. Auguriamo al bambino e alla sua fami-glia un sereno futuro.

Confetti rossi 

Il 20 novembre scorso, presso la facoltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Università di Padova, si è laureata in Igiene Den-tale, con il massimo del voti (110 e lode) Andrea Micol Bo-nato (nipote di Giglio dei Ari), fi glia di Stefano e Lorena. Alla neodotto-ressa e alla sua famiglia giungano le nostre più sentite felicitazioni per il risultato ottenuto e l’augurio di una carrie-ra professionale ricca di soddisfazioni.

Notizie Flash

13

L’organo della chiesa in ristrutturazione

“Lunedì 21 luglio è iniziato lo smontaggio dell’organo per il trasferimento a Codroipo (UD), presso la Ditta Zanin, dove sarà fatto il restauro completo. Dopo aver tolto tutte le canne di metallo, a settembre verrà asportata la parte meccanica e le canne di legno. La Ditta Artemisia di San Nazario provvederà al restauro della Cassa armonica, della balaustra e dei leggii della cantoria. I tempi sono di circa 24 mes1. La spesa com-plessiva dei due lavori è di circa € 140.000,00 (€ 125.000,00 per l’organo e € 15.000,00 per la cassa armonica). Notizie raccolte in fase di preparazione degli incartamenti ci confer-mano che questo è uno dei tre organi della Ditta Giacobbi di Bassano del Grappa, ancora esistenti in tutta la Diocesi di Padova. Questa particolarità alza di molto il valore storico dell’organo stesso e la delicatezza e insieme la complessità dell’intervento. A fronte della spesa abbiamo il ricavato del-la casa avuta in eredità. Il Consiglio economico parrocchiale

valuterà se chiedere alle famiglie di sentirsi parte di quest’o-pera. E’ facile, a opera compiuta, pretendere un servizio da un’autentica opera d’arte, ma prima è bene anche “meritar-lo”. E’ di aiuto per una buona educazione alla riconoscenza. Grazie dell’attenzione!” (Tratto da “Comunità oggi” foglietto settimanale della Parrocchia S. Maria del Carmine di Campo-longo sul Brenta del 17 agosto 2014).

Imu, Tasi, Tari

Imu, Tasi, Tari, tutte tasse comunali che i cittadini sono chia-mati a pagare. Per informazioni sui regolamenti e le aliquote in vigore per l’anno 2014 si può consultare il sito internet del comune di Campolongo sul Brenta: http://www.comune.campolongosulbrenta.vi.it/web/campolongobrenta o chie-dere ulteriori informazioni via mail a: [email protected]

Nostra Signoradel Pedancino

In occasione dei festeggiamenti per le solenni Feste Decen-nali, che da duecento anni si tengono a Cismon del Grappa, è stato riproposto in tre tappe il cammino di ritorno che la sta-tua di “Nostra Signora del Pedancino” fece nel settembre del 1748, dopo che la disastrosa alluvione del 18 agosto distrusse il santuario del Pedancino e la statua fu trascinata a valle per 30 Km, rimanendo intatta, fi no al paese della Friola. Al cam-mino hanno partecipato persone di tutti i paesi della vallata, accomunati dalla devozione alla “Nostra Signora” che tanto cara fu alle nostre genti anche nel passato.

L’angolo del ricordo

14

Un uomo semplice

Quella mattina Egidio stava sistemando la sua roulotte, orgoglio suo e di Silvia, acquistata da non molto tempo. E’ salito nella sua abitazione percependo un forte mal di testa. Silvia gli somministrava premurosamente una compressa per lenire il dolore. Poco dopo si stendeva nel divano del suo salotto, privo di sensi; sopraggiungeva, allarmata, anche la fi glia con il marito. Poi l’affannosa corsa in autoambulanza prima verso l’ospedale di Bassano, infi ne a Vicenza per tentare un intervento chirurgico che gli potesse salvare la vita. Nonostante il prodigarsi dei sanitari la forte fi bra di Egidio si piegava di fronte alla gravità del male. In un estremo gesto di generosità sua moglie e i suoi fi gli decidevano di donare i suoi organi. Così si chiudeva, in pochissimo tempo, la vita di una persona semplice e dall’animo generoso. Egidio viveva, assieme a sua moglie, in contrà Vialetti. Erano molto attaccati ai nipoti e assieme stavano già assaporando una bella gita in montagna programmata per l’indomani e qualche altro viaggio. Faceva parte dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’A.I.D.O. e, ogni anno, capitava puntuale a casa degli iscritti per distribuire il bollino. Il suo carattere pacifi co e accomodante lo faceva essere benvoluto da tutti. Aveva partecipato per tanti anni, come suonatore, alle manifestazioni musicali

della Banda paesana ed anche adesso era sempre disponibile a rappresentare il gruppo locale degli Alpini, portando la bandiera, nelle varie cerimonie. Se c’era da dare una mano in contrada a chi ne aveva di bisogno non si tirava indietro. Adesso la sua vita continuerà, contribuendo a risollevare le pene di persone che attraverso parti del suo corpo, nobilmente donate, potranno aspirare ad una esistenza migliore. Alla sua memoria vada il deferente pensiero di chi gli è stato compagno di giochi negli anni della fanciullezza.

F.V.

Gli alunni della Scuola Primaria di Campese assieme alle loro insegnanti hanno commemorato con canti e poesie la ricorrenza del IV Novembre.

Ricorrenza del IV novembre

Rovistando nei cassetti

15

Foto di Giovanni Secco di Giobatta, della moglie Bonato Bernardina e dei fi gli Giovanni e Maria a Gallipoli, nell’anno 1918.Prima guerra mondiale: Bepi Mauro, Giuseppe Negrello e altri commilitoni.

Ragazze a Contarini: sopra da sinistra: Delia Costa, Ermida Costa, Irma…;sotto: Rina Guerra, Giuliana Costa, Dina Pellizzari, Brando Costa.

Neve anni ’50: da sinistra: Fulvio Costa, Egidio Costa(?), Narciso Secco,Brando Costa, Primo Costa.

Fulvio Costa, Egidio Costa(?), Narciso Secco, Brando Costa, Primo Costa. A sinistra Primo Costa; altri: Ermes Guerra, Narciso Secco, Fulvio Costa,Brando Costa.

In attesa di festeggiare i 350 anni di vita della parrocchia

di Campolongo, riportiamo la prima pagina del libro dei

battezzati della nuova parrocchia. Siamo il 3 novembre

del 1664 ed il parroco, don Bernardino Burino, riporta che

“la prima battezzata in questa chiesa è Pellegrina fi glia di

Giovanni fu Batta Orlando e di Madalena; i padrini furono

Valentino fi glio di Piero Bonatto e Madalena moglie di

Giovanni Bonatto”.

Il 10 novembre fu battezzato Francesco Vialetto e il 14

dicembre Lucia Lovatto.

Alcuni scorci della Piazza animata dalla ormai tradizionale Fiera dei prodotti agricoli locali.

Continuazione anno 2014

155) Dario Bonato – Mestre (VE)156) Barbara e Mariella Vialetto – Campolongo S.B.157) Vladimiro Bonato – Campolongo S.B.158) Caterina Bonato – Campolongo S.B.159) Graziella e Giovanni Conte – Venezia

160) Armida Lovato – Campolongo S.B.161) Andrea Zannini – Campolongo S.B.162) Beatrice Vialetto – Bassano D.G.163) Ugo Giusto – Campolongo S.B.164) Paola Bonato Kaufman – Zurigo (Svizzera)165) Narciso Bonato – Campolongo S.B.166) Flavio Mocellin – Settimo Torinese (TO)

167) Antonietta Zannini – S.Nazario (VI)168) Natalino Zannini – Lainate (MI)169) Elena Cavallin Bertoncello – Solagna (VI)170) Assunta Cian Seren – Bassano D.G.171) Giovanna Scramoncin Basso – Campolongo S.B.172) Bernardino Lazzarotto – Bassano D.G.173) Domenico Tolio – Bassano D.G.

Proseguiamo la pubblicazione dei nominativi di coloro che con il loro indispensabile aiuto economico concorrono, concretamente, alle spese di stampa e spedizione del giornale.Versamenti registrati a tutto il 5-12-2014.

I nostri sostenitori

Informiamo i nostri lettori che esiste la possibilità di richiedere l’intera collezione del “Vento del Brenta” rilegata, a partire dall’anno 1982 al dicembre del 2014. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Redazione del giornale.