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Impariamo a stare bene e a fare insieme Serafina D’Angelo Irene Vizzarri Istituto Comprensivo “G. De Petra” Casoli (CH) A partire da un’attenta analisi delle problematiche d’integrazione nelle classi dell’Istituto Comprensivo di Casoli (CH), l’Unità Organizzativa di riferimento propone un percorso sperimentale sull’apprendimento cooperativo. L’ipotesi di ricerca è che l’attivazione di percorsi operativi che coniugano giochi psicopedagogici di conoscenza, di comunicazione e di collaborazione, modalità di lavoro in cooperative learning e riflessioni sull’esperienza, migliorano la capacità di stare bene e di apprendere con gli altri, contribuendo alla creazione di un ambiente maggiormente integrante nel gruppo classe. Dopo la fase di valutazione diagnostica, che ha visto coinvolte le 5 classi sperimentali e le 5 di controllo, gli alunni delle classi sperimentali sono stati protagonisti di un percorso inclusivo. A conclusione del progetto, dall’analisi dei dati relativi al monitoraggio e di quelli relativi al confronto tra valutazione diagnostica e finale tra le classi sperimentali e di controllo, è possibile affermare che nelle classi sperimentali sono stati evidenziati: - maggiore coinvolgimento e motivazione soprattutto da parte degli alunni in difficoltà - incremento dei rapporti di relazione, di collaborazione e di comunicazioni positive all’interno del gruppo classe. Si evidenzia un significativo miglioramento delle relazioni e delle dinamiche di comunicazione e di collaborazione all’interno delle classi sperimentali. 1. Caratteristiche della scuola Il progetto è stato realizzato nell’Istituto Comprensivo di Casoli (CH). Esso comprende quattro plessi di scuola dell’Infanzia, quattro di scuola Elementare e due di Scuola Media e opera su un territorio molto vasto dei Comuni di Casoli, Altino e Palombaro. La scuola accoglie circa 830 alunni di cui 14 diversamente abili e 32 stranieri. Si registra una consistente presenza di allievi con svantaggio socio-culturale, provenienti soprattutto dalle numerose frazioni. 2. Analisi dei bisogni e motivazioni In questo scenario fortemente variegato si evidenziano problematiche di integrazione e difficoltà di gestione dei diversi gruppi classe. Per effettuare un’analisi più approfondita del problema e migliorare i futuri interventi educativo-didattici, il gruppo di lavoro ha effettuato nell’a.s. 2001-02 un monitoraggio per rilevare i punti di forza e di debolezza del processi d’inclusione in atto. L’indagine ha coinvolto tutte le classi dell’Istituto con alunni in situazione di handicap, le famiglie e gli insegnanti e da essa è emerso che: i docenti di sostegno lavorano prevalentemente in classe (63%) e vengono percepiti come risorsa dagli altri insegnanti (74%), dai genitori (90%), dagli alunni (74%); il 48% dei docenti organizza solo occasionalmente lavori di tipo cooperativo; 1

Impariamo a stare bene e a fare insieme Serafina D ... · Si evidenzia un significativo miglioramento delle relazioni e delle dinamiche di ... il lavoro di gruppo e l ... di formazione

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Impariamo a stare bene e a fare insiemeSerafina D’AngeloIrene Vizzarri Istituto Comprensivo “G. De Petra” Casoli (CH)

A partire da un’attenta analisi delle problematiche d’integrazione nelle classi dell’Istituto Comprensivo di Casoli (CH), l’Unità Organizzativa di riferimento propone un percorso

sperimentale sull’apprendimento cooperativo. L’ipotesi di ricerca è che l’attivazione di percorsi operativi che coniugano giochi

psicopedagogici di conoscenza, di comunicazione e di collaborazione, modalità di lavoro in cooperative learning e riflessioni sull’esperienza, migliorano la capacità di stare bene e di

apprendere con gli altri, contribuendo alla creazione di un ambiente maggiormente integrante nel gruppo classe.

Dopo la fase di valutazione diagnostica, che ha visto coinvolte le 5 classi sperimentali e le 5 di controllo, gli alunni delle classi sperimentali sono stati protagonisti di un percorso

inclusivo. A conclusione del progetto, dall’analisi dei dati relativi al monitoraggio e di quelli relativi al confronto tra valutazione diagnostica e finale tra le classi sperimentali e di controllo, è

possibile affermare che nelle classi sperimentali sono stati evidenziati:- maggiore coinvolgimento e motivazione soprattutto da parte degli alunni in difficoltà- incremento dei rapporti di relazione, di collaborazione e di comunicazioni positive

all’interno del gruppo classe.Si evidenzia un significativo miglioramento delle relazioni e delle dinamiche di

comunicazione e di collaborazione all’interno delle classi sperimentali.

1. Caratteristiche della scuola

Il progetto è stato realizzato nell’Istituto Comprensivo di Casoli (CH). Esso comprende quattro plessi di scuola dell’Infanzia, quattro di scuola Elementare e due di Scuola Media e opera su un territorio molto vasto dei Comuni di Casoli, Altino e Palombaro. La scuola accoglie circa 830 alunni di cui 14 diversamente abili e 32 stranieri. Si registra una consistente presenza di allievi con svantaggio socio-culturale, provenienti soprattutto dalle numerose frazioni.

2. Analisi dei bisogni e motivazioni

In questo scenario fortemente variegato si evidenziano problematiche di integrazione e difficoltà di gestione dei diversi gruppi classe. Per effettuare un’analisi più approfondita del problema e migliorare i futuri interventi educativo-didattici, il gruppo di lavoro ha effettuato nell’a.s. 2001-02 un monitoraggio per rilevare i punti di forza e di debolezza del processi d’inclusione in atto. L’indagine ha coinvolto tutte le classi dell’Istituto con alunni in situazione di handicap, le famiglie e gli insegnanti e da essa è emerso che:

i docenti di sostegno lavorano prevalentemente in classe (63%) e vengono percepiti come risorsa dagli altri insegnanti (74%), dai genitori (90%), dagli alunni (74%);

il 48% dei docenti organizza solo occasionalmente lavori di tipo cooperativo;

1

il 78% dei docenti utilizza modalità tradizionali di insegnamento-apprendimento non riconducibili alla didattica di tipo cooperativo;

l’89% dei genitori ritiene utili il lavoro di gruppo e l’aiuto reciproco;

la quasi totalità degli alunni della scuola elementare e della scuola media ritiene utile il lavoro di gruppo, ma solo il 46% afferma di lavorare abitualmente in gruppo.

Dai dati è emersa la difficoltà che gli insegnanti hanno di lavorare abitualmente con modalità di tipo cooperativo che favorirebbero i processi di conoscenza e integrazione reciproca. Il parere positivo espresso in tal senso dai genitori e dagli stessi alunni ha rinforzato il gruppo di lavoro nella decisione di lanciare la sfida, proponendo percorsi didattici sull’apprendimento cooperativo in grado di sostenere i docenti nelle prassi di integrazione.

3. Ipotesi di ricerca

Evidenziata la possibile soluzione alle problematiche emerse, il gruppo di lavoro ha elaborato il seguente modulo:

Impariamo a stare bene e a fare insieme per la Scuola Elementare I ciclo, Scuola Elementare II ciclo e Scuola Media (con opportune variazioni).

I moduli saranno attivati seguendo il modello sperimentale classico che prevede l’utilizzo di classi sperimentali e di classi di controllo, la definizione delle ipotesi in funzione delle quali valutare l'efficienza e l'efficacia del modello proposto.La tesi generale è quella che il modello sia effettivamente applicabile e risulti efficace mentre le ipotesi propriamente dette riguardano due aspetti tra loro collegati.Ipotesi:

- un training che insegna comportamenti di comunicazione e di collaborazione migliora la capacità di stare bene, di lavorare e di apprendere con gli altri;

- la riflessione guidata e l’uso di competenze comunicative e collaborative contribuiscono alla creazione di un ambiente maggiormente integrante nel gruppo classe.

Si tratta di verificare se l’intervento effettuato produca negli alunni partecipanti comportamenti collaborativi superiori a quelli riscontrabili in alunni simili ai primi ma diversi per il solo fatto di non aver partecipato alla sperimentazione.Pertanto le ipotesi possono essere così formulate:(Hp1) C(GS) > C(GC)in cui: GS = gruppo sperimentale = insieme degli allievi sottoposti alla sperimentazioneGC = gruppo di controllo = insieme degli allievi simili a quelli di GS, ma non partecipanti all’esperimento.C(GS) = comportamenti in GSC(GC) = comportamenti in GC

Controllo La funzione di controllo è quella di verificare le condizioni iniziali e finali delle classi interessate alle procedure sperimentali.Il sistema di controllo prevede:

2

- indagine sociometrica, questionario autovalutativo per gli alunni I ciclo Scuola Elementare, questionario di benessere per gli alunni II ciclo Scuola Elementare e Scuola Media, questionario per gli insegnanti nella fase iniziale;

- indagine sociometrica, questionario autovalutativo per gli alunni I ciclo Scuola Elementare, questionario di benessere per gli alunni II ciclo Scuola Elementare e Scuola Media, questionario per gli insegnanti ( con eventuali integrazioni) nella fase finale.

4. Finalità • Imparare a comunicare, a collaborare e ad apprendere con gli altri• Usare le competenze comunicative e collaborative apprese in contesti integranti

5. Obiettivi

Alunni Docenti

• Ascoltare attivamente chi ha la parola• Chiedere l’opinione degli altri e permettere

a tutti di contribuire• Cooperare e trovare soluzioni insieme • Instaurare positivi rapporti di scambio e di

relazione con gli altri• Discutere motivando le proprie idee• Trovare insieme soluzioni condivise• Fornire il proprio contributo alla riuscita di

un obiettivo• Essere responsabili verso il gruppo• Riflettere sui processi attivati e sui prodotti

realizzati (autovalutazione)

Sviluppare o migliorare le proprie capacità di:

• Osservare e gestire i gruppi di apprendimento cooperativo

• Attivare forme di tutoraggio

• Predisporre attività d’integrazione e di apprendimento cooperativo

• Favorire l’autovalutazione da parte degli alunni dei processi attivati e dei prodotti realizzati

• Documentare i processi e i prodotti

6. Strategie di insegnamento / apprendimento

Al fine di rendere gli alunni protagonisti, favorire un apprendimento significativo e attivare dinamiche relazionali positive, attente a valorizzare le differenze individuali e a promuovere rapporti di aiuto reciproco, sono state utilizzate le seguenti metodologie e strategie educativo-didattiche:

- apprendimento per scoperta (riflessioni e discussioni guidate, giochi di simulazione);

- apprendimento cooperativo (nella modalità del cooperative learning informale)- tutoraggio (nei lavori a coppie e in microgruppi);- metodo della comunicazione attiva (brainstorming, brainwriting, role playing,

discussioni, circle time.

7. Quadro teorico e metodologico di riferimento

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8. Risorse esterne

I docenti referenti del progetto hanno partecipato a momenti di formazione promossi dall’I.R.R.E. Abruzzo e hanno condiviso le riflessioni emerse durante gli incontri con i docenti delle classi sperimentali.I docenti dell’Istituto comprensivo hanno, nello stesso anno scolastico, partecipato ad un corso di formazione sul Cooperative Learning condotto da Daniele Pavarin e Paolo Scorzoni della Società Lindbergh. I docenti delle classi sperimentali hanno riutilizzato le modalità dell’apprendimento cooperativo informale, vissute durante i laboratori di formazione.

9. Bibliografia

AA.VV., Apprendimento cooperativo in classe, Erickson, Trento, 1996. Cohen E. G., “Puzzle di gruppo I cerchi rotti”, Organizzare i gruppi cooperativi, Erickson, Trento, 1994, appendice A. Cohen E. G., Organizzare i gruppi cooperativi, Erickson, Trento, 1994.Colella D., Perla L., “Non ti ascolto”, “Itinerari formativi, Relazionalità”, Scuola e didattica, anno XLVIII, numero 1, 2002, p. 2.

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RUOLI E COMPITI DEGLI APPRENDENTI

- nel lavoro individuale • Elaborazione autonoma di risposte,

risoluzione di problemi,…- a coppie

• Scambio di informazioni tra due alunni

- in microgruppi (max. 5)• Circolazione ampia di

informazioni (le coppie si aprono)• Riscrittura condivisa del prodotto

- intergruppo• Socializzazione dei prodotti dei

gruppi• Riflessioni sui processi e sui

prodotti

IL GRUPPO PER FAVORIRE LA RESPONSABILITÀ DI OGNI SINGOLO ALUNNO

• Consegne precise nell’assegnazione dei ruoli e dei compiti

• Promozione dell’interazione reciproca

• Sviluppo dell’interdipendenza positiva

• Aumento della responsabilità individuale

• Ruolo fondamentale del monitoraggio individuale e di gruppo (dall’insegnante e dai singoli componenti)

COMPITI DEL DOCENTE

• Esplicitare gli obiettivi• Spiegare il compito e le modalità

cooperative di lavoro• Insegnare le abilità sociali e attivare la

riflessione sui processi• Gestire lezioni interattive• Sistemare il setting• Monitorare, verificare e valutare

Comoglio M., Cardoso M.A., Insegnare e apprendere in gruppo, LAS, Roma, 1998.De Beni M., “Gioco del biografo”, Educare all’altruismo, Erickson, Trento, 2001, pp. 164-165.De Beni M., Educare all’altruismo e alla prosocialità, Erickson, Trento, 2000.Di Pietro M., L’educazione razionale-emotiva, Erickson, Trento, 1992.Dynes Robin, “Indovina chi”, Laboratorio attività non competitive, Erickson, Trento, 2000, p. 15.Dynes Robin, ”Cercami e presentami”, Laboratorio attività non competitive, Erickson, Trento, 2000, p. 17.Dynes Robin, “I miei stati d’animo”, Laboratorio attività non competitive, Erickson, Trento, 2000, p. 18.Ianes D., Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, Trento, 2001.Polito M., Attivare le risorse del gruppo classe, Erickson, 2000.Stainback W., Stainback S. (a cura di), La gestione avanzata dell’integrazione, Trento, Erickson, 1993.

10. Realizzazione del progetto

Il progetto è stato attivato in cinque classi sperimentali di Scuola Elementare I e II ciclo e di Scuola Media con l’intento di contribuire alla creazione di un ambiente maggiormente integrante nei gruppi classe, attraverso un training che insegni comportamenti di comunicazione e di collaborazione al fine di migliorare la capacità di stare bene, di lavorare e di apprendere con gli altri.Di seguito viene documentato il percorso realizzato nelle classi afferenti alla scuola media. I percorsi relativi al I e II ciclo della scuola elementare sono documentati nel CD allegato alla presente pubblicazione.

11. Caratteristiche delle classi

Classe 1° - Scuola Media Casoli La classe è composta da 18 alunni, di cui 7 ragazze e 11 ragazzi. Eterogenea sul piano cognitivo e caratterizzata da una forte componente competitiva. Gli alunni sono poco abituati a collaborare e a lavorare con i compagni. Alcuni risultano poco motivati ed interessati alle attività didattiche, pur possedendo adeguate capacità cognitive. Qualche altro evidenzia difficoltà di apprendimento e relazionali. L’alunna diversamente abile presenta sindrome ipercinetico-disattentiva e difficoltà di apprendimento. Assume spesso comportamenti inadeguati come aggressioni fisiche e verbali, allontanamenti improvvisi dall’aula, rifiuti, opposizioni e isolamento, soprattutto per esprimere il proprio disagio in classe.

Classe 2° Scuola Media Casoli La classe è composta da 19 alunni di cui 12 ragazze e 7 ragazzi. La classe si caratterizza per una scarsa coesione con la presenza di vari gruppi/coppie e una netta separazione tra maschi e femmine.La maggior parte degli alunni possiede apprezzabili capacità cognitive ed è disponibile al dialogo educativo. Un piccolo gruppo risulta, invece, vivace ed irrequieto, poco attento e motivato, pur possedendo adeguate competenze cognitive. Alcuni evidenziano, infine, difficoltà di apprendimento e relazionali. L’alunno diversamente abile presenta difficoltà di apprendimento, di attenzione e disturbi del linguaggio (pluridislalie e disfluenza). Risulta poco integrato nel gruppo classe. Sono state utilizzate due classi di controllo, una prima e una seconda della stessa scuola, al fine di verificare se l’intervento effettuato ha prodotto negli alunni partecipanti

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comportamenti collaborativi superiori a quelli riscontrabili in alunni simili ai primi ma diversi per il solo fatto di non aver partecipato alla sperimentazione.Il sistema di controllo è stato effettuato mediante:

- indagine sociometrica, attraverso la somministrazione di un questionario di benessere per gli alunni della Scuola Media e un questionario per gli insegnanti nella fase iniziale;

- indagine sociometrica, attraverso la somministrazione di un questionario di benessere per gli alunni della Scuola Media e un questionario per gli insegnanti nella fase finale.

12. Condizioni organizzative

Personale coinvolto

Il progetto è stato attivato in classe dai due docenti referenti (Paltera Anna e Di Celma Sabrina) in compresenza con l’insegnante di sostegno Vizzarri Irene. Le docenti sono state coordinate dalla Funzione Strumentale D’Angelo Serafina, supportata dalla Funzione Strumentale area Integrazione Vizzarri Irene.

Progettazione

Il lavoro di progettazione è stato affidato all’Unità Operativa “Integrazione-IRRE”, costituita inizialmente dai docenti referenti delle classi sperimentali. E’ stato un lavoro di squadra nato dalla riflessione sulla documentazione prodotta e sui processi osservati, vero punto di forza del progetto. I percorsi prodotti si caratterizzano per l’attenzione a:

- ogni specifica unità di lavoro- specificità dei gruppi classe- specificità degli ordini di scuola e delle differenze al loro interno.

Tempi e spazi

I percorsi sono stati attivati nel corso dell’a.s. 2003-04 da Dicembre a Giugno, utilizzando in media un’ora settimanale tra quelle in compresenza. Le attività sono state realizzate prevalentemente:

- in classe (per attività di riflessione sull’esperienza, produzione scritta, intergruppo..)

- in aula del cerchio (per discussioni, riflessioni guidate, ascolti…)- in aula multifunzionale (per laboratori e lavori in gruppo..).

13. PERCORSO

13.1 FASE 0 Valutazione diagnostica Obiettivi alunni

Conoscere la rete delle relazioni all’interno delle classi sperimentali e di controllo. Individuare il grado di benessere/ disagio vissuto all’interno delle classi sperimentali e di

controllo.

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Obiettivi docenti

Conoscere le idee dei docenti rispetto a clima, setting e modalità di lavoro in gruppo attraverso la: Somministrazione test di Moreno e questionario di benessere (alunni classi sperimentali e

di controllo); Somministrazione questionari gruppo-clima (docenti classi sperimentali e di controllo).

Indagine sociometrica

Nome _____________________ Classe_________________Rispondi sinceramente alle domande. Puoi scegliere e rifiutare fino a tre compagni (nome e cognome), indicandoli in ordine di preferenza o rifiuto. Grazie per la collaborazione e…buon lavoro!

Chi vorresti come compagno di banco?1. ___________________________________

2. ____________________________________

3. ______________________________________

Chi vorresti per un lavoro di gruppo?1. ____________________________________

2. _____________________________________

3. _____________________________________

Con chi vorresti trascorrere un periodo di vacanza?1. _______________________________________

2. _______________________________________

3. _______________________________________

Chi non vorresti come compagno di banco?1. ___________________________________

2. ____________________________________

3. ______________________________________

Chi non vorresti per un lavoro di gruppo?1. ____________________________________

2. _____________________________________

3. _____________________________________

Con chi non vorresti trascorrere un periodo di vacanza?1. _______________________________________

2. ______________________________________

3. _______________________________________

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QUESTIONARIO DI BENESSERE1 (alunni)

Come sto nella mia classe? Dai un giudizio sulle seguenti affermazioni segnando con una crocetta il grado del tuo benessere, secondo la seguente scala di valutazione:(1 per niente 2 poco 3 abbastanza 4 molto 5 moltissimo) 1 2 3 4 5

1) Mi trovo bene con i miei compagni � � � � �

2) Gli insegnanti mi apprezzano � � � � �

3) In classe ci aiutiamo reciprocamente � � � � �

4) Nella mia classe c’è un clima sereno � � � � �

5) I miei compagni mi stimano e mi apprezzano � � � � �

6) Mi sento capito � � � � �

7) Mi sento accolto dai miei compagni � � � � �

8) Apprezzo i miei insegnanti � � � � �

9) Apprezzo i miei compagni � � � � �

10) Cerco di capire i bisogni degli altri � � � � �

Che cosa so sul lavoro di gruppo? Segna con una crocetta il numero corrispondente al grado di importanza che attribuisci alle abilità necessarie per lavorare bene in gruppo.Per lavorare bene in gruppo è necessario: 1 2 3 4 5

1) Dare il proprio contributo � � � � �

2) Dialogare motivando le proprie idee � � � � �

3) Rispettare i propri compagni e le loro idee � � � � �

4) Ricevere l’aiuto dei compagni quando si è in difficoltà � � � � �

5) Aiutare i compagni in difficoltà � � � � �

6) Impegnarsi in quello che si deve fare � � � � �

7) Prendere decisioni insieme � � � � �

Ancora sul lavoro di gruppo. Per favore, segna con una X la risposta che ritieni più vera per te.

1) Hai mai lavorato in gruppo?

oSi

oNo

1 La prima parte del questionario è una rielaborazione del questionario di benessere presente in Polito M., Attivare le risorse del gruppo classe, Erickson, 2000.

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2) Se sì, è stata un’esperienza

oPositiva

oNegativa

3) Le maggiori difficoltà incontrate sono state in relazione (puoi dare più di un risposta)

oAl lavoro da svolgere

oalle relazioni tra le persone

oa entrambi

oal modo di essere presente dell’insegnante

oalla confusione e al disordine

oaltro __________________________________

4) Pensi che gli insegnanti

o siano favorevoli alle attività di gruppo

onon siano disponibili alle attività di gruppo

outilizzino frequentemente i lavori di gruppo

outilizzino raramente i lavori di gruppo

oaltro ________________________________

QUESTIONARIO INSEGNANTI

1) Pensa che i ragazzi di questa classe (è possibile segnare più di una risposta)

Siano disponibili all’aiuto reciproco

oSiano abituati al lavoro individuale

Siano competitivi

Si trovino a loro agio in classe

Si trovino a disagio

Si sentano apprezzati dagli insegnanti

Si sentano denigrati dagli insegnanti

10

Altro________________________________

2) Quale disposizione dei banchi ritiene più funzionale nelle normali attività didattiche?

oDisposizione individuale

oDisposizione a coppie / tre

oDisposizione a gruppi

oDisposizione a ferro di cavallo

oAltro------------------------------------------------

3) Secondo quale criterio vengono disposti i banchi?

oCasuale

o In base alla dimensione dell’aula e al numero degli alunni

oFlessibile, in relazione alle attività

oAltro ---------------------------------------------------------

4) Secondo quale criterio vengono assegnati i posti?

oScelta libera da parte dei ragazzi

oScelta da parte dell’insegnante

oScelta condivisa con gli alunni

oSociogramma

oTutoraggio

oAltro ___________________________________________

5) Pensa che il lavoro di gruppo tra gli alunni (può dare più di una risposta)

oFavorisca la socializzazione

oFavorisca anche l’apprendimento

oSia una perdita di tempo

oCrei confusione

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oAltro------------------------------------------------

6) Con quale frequenza organizza lavori di gruppo?

oquotidianamente

o settimanalmente

omensilmente

ooccasionalmente

omai

oAltro------------------------------------------------

7) Con quale modalità organizza il gruppo di lavoro?

oScelta spontanea da parte degli alunni

oScelta dell’insegnante

oSorteggio

oSomministrazione sociogramma

oAltro------------------------------------------------

13.2 FASE 1 E noi come stiamo insieme?

Obiettivi

• Percepire e riflettere sul valore del vivere insieme e della diversità• Riflettere sui processi attivati e sui prodotti realizzati

Predisposizione del setting: alunni in cerchio e insegnante/i con loro. Ascolto della prima parte della canzone Pesci nelle orecchie di R. Vecchioni.Estrapolazione dalla canzone della frase-chiave:

…la verità nel bosco è dare un senso a tutti gli alberi…e proiezione della stessa utilizzando una lavagna luminosa. Si utilizza la tecnica del brainwriting2 per sollecitare le riflessioni scritte che verranno riportate su un cartellone.

2 Il Brainwriting è una variante del brainstorming che permette agli alunni di esprimere per iscritto liberamente le proprie idee intorno a un argomento oggetto di discussione. I ragazzi, in cerchio attorno a un cartellone, scriveranno con pennarelli colorati le loro associazioni, successivamente ridiscusse con l’insegnante.

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Riflessioni degli alunni- Il fatto che ogni albero è diverso, vuol dire che noi tutti abbiamo qualità diverse e tutti

insieme facciamo un bel bosco- Siamo tutti diversi ma è un bene, ci possiamo confrontare … ognuno di noi è diverso e

unico- Bisogna cercare in ognuno le qualità migliori- La nostra classe non è un bosco ma ci sono tanti piccoli boschetti-gruppi- Proviamo a diventare un bosco e vediamo se ci piace e se stiamo meglio- Ognuno deve sforzarsi per cercare i lati positivi che sicuramente ci sono in tutti

LaboratoriLa riflessione sui diversi stili cognitivi, sulla teoria delle intelligenze multiple ci ha portato a strutturare modalità di lavoro laboratoriale in cui gli alunni potevano dare risposte diverse agli stessi input.All’interno del gruppo classe sono stati predisposti tre angoli-laboratori dove gli alunni potevano liberamente accedere utilizzando o la scrittura, o il parlato o il disegno. L’insegnante ha posto delle domande stimolo, che in questa situazione sono state le seguenti: “In questo gruppo come vi sentite? Quando state a vostro agio? Perché? Quando state a disagio? Perché?...” a cui gli alunni hanno risposto utilizzando uno dei tre laboratori a lui più congeniale.

Socializzazione e sintesi I microgruppi dei diversi laboratori socializzano e sintetizzano le risposte trascrivendole su cartellone o acetato per la lavagna luminosa. Come esempio, si riporta di seguito la scheda di sintesi elaborata dagli alunni

Sintesi condivisa

CI SENTIAMO A NOSTRO AGIO QUANDO: c’è collaborazione con i compagni veniamo apprezzati dai compagni e dagli insegnanti gli altri ascoltano c’è un clima sereno e tranquillo in classe siamo uniti svolgiamo lavori di gruppo

CI SENTIAMO A DISAGIO QUANDO: si viene esclusi durante il lavoro di gruppo veniamo disprezzati dagli insegnanti e dai compagni si litiga, ci si offende, veniamo presi in giro… facciamo le verifiche ci sono attività noiose ci sono ingiustizie

13.3 FASE 2 E noi …che classe siamo?

Obiettivi• Riflettere sulle competenze necessarie alla costruzione della classe ideale• Riflettere sui processi attivati e sui prodotti realizzati

E’ stata utilizzata la strategia comunicativa del brainstorming3 per sollecitare il ricordo degli eventi della FASE 1. 3 Il brainstorming è una strategia risalente a Osborn (1957) che consente la produzione di numerose idee intorno a un argomento oggetto di discussione. La quantità diventa generatrice di qualità a patto che l’insegnante riesca a sospendere ogni forma di giudizio sulle idee espresse e ad accettare, almeno nella fase iniziale, tutto ciò che ai ragazzi viene in mente per operare una scelta successiva e collettiva.

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Consegna: descrivere la classe ideale. Si riporta una sintesi delle descrizioni degli alunni

Descrizione degli alunniNELLA NOSTRA CLASSE IDEALE...

ci si rispetta reciprocamente si è disponibili ad ascoltarsi e comprendersi c’è attenzione, autocontrollo, coesione l’ambiente è accogliente ed integrante, piccola comunità c’è collaborazione e aiuto reciproco

CITAZIONI DALLE DESCRIZIONI: da sempre sogno una vera classe: compagni che ti aiutano... professori che capiscono il nostro

mondo di adolescenti vorrei una classe dove i prof. non ci minacciano con la paura delle note…dove sia possibile

ascoltare le lezioni, dove ci sia più autocontrollo…dove ognuno deve essere primo in qualcosa senza vantarsene

i prof. dovrebbero essere i nostri migliori amici, farci sentire a nostro agio, suscitare in noi la voglia di appassionarci alla materia, farci giocare con le difficoltà della materia facendoci sembrare tutto più facile

Discussione guidata sulle descrizioni. Le insegnanti aiutano gli alunni a riflettere sul fatto che è possibile costruire la loro classe ideale lavorando insieme per raggiungere due obiettivi: Saper comunicare e Saper collaborare.

Brainwriting. I ragazzi esprimono in comportamenti il significato dei due obiettivi. Successivamente, in gruppo, elaborano due cartelloni su cui vengono disegnati e trascritti i due obiettivi e alcuni comportamenti rappresentativi, meta del percorso da costruire insieme.

SAPER COMUNICARE chiedere la parola per alzata di mano .parlare uno alla volta ascoltare chi parla e comprendere ciò che dice usare un linguaggio adeguato alla situazione non interrompere chi parla rispettare le idee degli altri creare un ambiente sereno in classe dando spazio a tutti per intervenire

SAPER COLLABORARE aiutarsi a vicenda non escludere nessuno dal lavoro parlare con tutti ascoltare le idee degli altri, prenderle in considerazione e rispettarle impegnarsi individualmente dividersi i compiti e portarli a termine non fare confusione lasciare che tutti contribuiscano al lavoro, essere chiari e confrontarsi discutere e comprendere il lavoro da fare superare i litigi

13.4 FASE 3 La classe ideale degli insegnanti

Obiettivi (per gli insegnanti) • Riflettere sul proprio modello di classe e sugli alunni ideali• Confrontare i modelli emersi con quelli degli alunni

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L’Unità Operativa ha elaborato, utilizzando frasi chiave delle descrizioni dei ragazzi, un questionario sulla classe ideale da somministrare agli insegnanti delle classi sperimentali, di seguito riportato

LA CLASSE IDEALE

Le descrizioni che seguono sono tratte da ritratti di “classi ideali” eseguiti da alcuni alunni di questa scuola, nell’ambito del progetto IRRE.La preghiamo di indicare quali delle descrizioni condivide maggiormente rispetto a un suo modello di “classe ideale”, utilizzando una scala di condivisione (da 1 “non condivido affatto” a 5 “molto condivisibile”). Se vuole, ne indichi anche le motivazioni.In chiusura, può descrivere la sua classe ideale.

• Da sempre sogno una vera classe: compagni che ti aiutano, che non ti prendono in giro; professori “normali”, che non si arrabbiano subito, che non si contraddicono con comportamenti assurdi, che capiscono il nostro mondo di adolescenti.

1 2 3 4 5

Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Vorrei una classe dove i professori non ci richiamino continuamente (anche se stiamo zitti) e non ci minaccino con la paura delle note. Non vorrei che per i richiami dei professori si distrugga la nostra catena dell’amicizia. Vorrei insegnanti che mantengano le promesse fatte, che non ci umilino dicendo che non sappiamo niente e soprattutto che non ci diano degli “scemi, deficienti, stupidi, incapaci…” solo perché diciamo una parola…

1 2 3 4 5

Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Sogno una classe dove i professori danno più fiducia prima di giudicare un alunno se capace o incapace, a volte succede che per l’emozione ci scordiamo quello che abbiamo studiato prima. Questo accade quando i professori vogliono di più di quello che si può dare. I professori non devono annoiarci a morte e portarci all’esasperazione ma devono capirci.

1 2 3 4 5

Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Vorrei una classe dove fosse possibile raggiungere tutti gli obiettivi posti dai professori, in cui si possano ascoltare le lezioni senza interruzioni così nessun insegnante, nemmeno il più critico ed esigente, oserebbe dire qualcosa sul nostro conto. Dovrebbe essere una classe meno chiassosa e più concentrata per fare meglio le lezioni. Dovremmo alzarci ogni volta che entra un professore, non rispondere, non disobbedire e non prendere molta confidenza. Sarebbe perfetto, per completare l’opera, studiare e fare i compiti!

1 2 3 4 5

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Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Mi piacerebbe stare in una classe dove gli alunni sono lodati e rispettati da tutti i professori e anche dalla preside. I ragazzi dovrebbero avere abbastanza autocontrollo, non devono disturbare o prendere in giro. Per questi motivi, i voti sono alti e il livello cognitivo della classe è perfetto.

1 2 3 4 5

• Nella mia classe ideale ognuno deve essere primo in qualcosa, senza vantarsene però e ci dobbiamo aiutare a vicenda. Il professore deve essere “uno di noi”, darci qualche minuto di riposo durante la lezione perché non siamo dei computer e permetterci di parlare a bassa voce con qualcuno per qualche minuto, anche durante la lezione. Non deve mettere note e dare i voti che meritiamo. Non deve essere né esigente né severo, non pretendere tanto dagli alunni e non assegnare tanti compiti.

1 2 3 4 5

Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Nella mia scuola ideale i professori dovrebbero essere i miei migliori amici, farmi sentire “a mio agio”, suscitare in me la voglia di appassionarmi alla materia. Nelle materie più difficili l’insegnante ci dovrebbe stimolare facendoci “giocare” con le difficoltà della materia, facendoci sembrare tutto più facile.

Per quanto riguarda le pagelle, ne farei fare due: una, degli insegnanti verso gli alunni e l’altra, degli alunni verso gli insegnanti. (Sono sicuro che io metterei parecchi NS). Desidererei che ogni mese ci fosse la possibilità di andare in gita tutti insieme, con gioia e simpatia!!!

1 2 3 4 5

Eventuali motivazioni: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Se lo desidera, può adesso descrivere o caratterizzare con parole-chiave la sua classe ideale.

13.5 FASE 4 Impariamo a conoscerci

Questa fase è propedeutica a quelle sulla comunicazione e sulla collaborazione. Il docente animatore selezionerà le attività più adatte al gruppo classe.

Obiettivi: • consolidare la conoscenza reciproca • sviluppare l’identità personale

Inizialmente viene somministrato il seguente questionario di conoscenza.

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QUESTIONARIO DI CONOSCENZA

Fase iniziale

• Chi conosci meglio tra i compagni di classe? __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • Perchè?_____________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________

• Chi vorresti conoscere meglio?__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________• Perchè?_____________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________

• Chi conosci pochissimo o per nulla ?__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________• Quali pensi siano le motivazioni?__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Riscaldamento - Disposizione in cerchio con sottofondo musicale. Dopo la lettura espressiva della poesia Il mio nome di R. Piumini, ogni alunno ha rappresentato se stesso attraverso colori, odori, suoni, immagini, sensazioni…per poi comporre Haiku4 sul proprio nome.

Indovina chi - Ogni alunno viene invitato a scrivere di sé. I disegni o gli elaborati vengono raccolti, piegati e messi in un sacchetto. Poi si estraggono i prodotti uno alla volta e si mostrano agli alunni che dovranno indovinare chi lo ha realizzato. Quando l’autore è stato individuato, lo si invita a spiegare il motivo per il quale ha disegnato quella cosa o ha scelto di raccontarsi così. Si continua finché tutti sono stati identificati.Riflessioni attraverso domande-stimolo: Vi è piaciuta l’attività? Perché? Cosa avete imparato?

Cercami e presentami – L’insegnante ritaglia delle foto da alcune riviste (possibilmente divertenti in modo da poter essere commentate) e poi le divide a metà. Se ci sono 20 alunni bisogna ritagliare 10 foto (mezza foto per ogni alunno). Le mezze foto devono essere mescolate e distribuite a caso a tutti gli alunni. Ognuno di loro dovrà trovare il compagno con

4 L'Haiku è un componimento poetico, una brevissima poesia formata solo da tre versi. Una poesia di concentrazione. Ha caratteristiche molto precise. Nell'Haiku classico i versi sono formati da un numero preciso di sillabe. Il primo verso contiene cinque sillabe, il secondo sette sillabe, il terzo verso di nuovo cinque sillabe. Un totale dunque di diciassette sillabe. All'origine i contenuti dell'Haiku erano la natura, i sentimenti e le emozioni del poeta nei confronti della natura. Ma oggi si scrivono Haiku il cui contenuto può spaziare ovunque.

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l’altra metà della foto e, una volta trovato, presentarsi, scoprire il nome e altre cose di lui o confidare all’altro qualcosa di personale che può essere riferito anche al gruppo. Una volta fatto questo, ogni coppia, con gli alunni seduti in cerchio, mostrerà la foto e poi i due si presenteranno reciprocamente agli altri o riporteranno le confidenze reciproche.Riflessioni attraverso domande-stimolo: Vi è piaciuta l’attività? Perché? Cosa avete scoperto di voi?Si ripropone il questionario di conoscenza iniziale, seguito da una riflessione sui dati emersi e da considerazioni sulla fase appena conclusa.

13.6 FASE 5 Impariamo a comunicare

Le attività proposte sono varie per consentire al docente di scegliere o modificare quelle più adatte al proprio gruppo classe.

Obiettivi • Esercitare l’ascolto attivo• Rilanciare i messaggi dell’altro• Comunicare il proprio pensiero e le proprie emozioni• Instaurare rapporti di scambio comunicativo• Osservare i comportamenti dei compagni con schede strutturate• Riflettere sui processi attivati e sui prodotti realizzati

Riscaldamento (in cerchio5). Rilettura del cartellone sulla comunicazione e collaborazione (vedi Fase 2). Domanda/stimolo: Cosa significa secondo voi saper ascoltare? Discussione e trascrizione delle risposte significative e condivise

Riscaldamento - Contiamo insieme? (in cerchio). L’insegnante invita gli alunni a pronunciare i numeri da 1 a 10. Gli alunni dovranno intervenire liberamente, uno alla volta, pronunciando il numero successivo a quello del compagno, facendo attenzione a non sovrapporsi gli uni con gli altri. Questo richiede che prima di pronunciare il numero l’alunno deve essere attento agli altri (ascoltandoli attivamente, interpretando anche le comunicazioni non verbali). Il gioco pone notevoli difficoltà perché due o più alunni possono pronunciare contemporaneamente lo stesso numero e quindi interrompere il gioco. La riuscita del gioco esige una reale capacità di stare in gruppo e sentire il gruppo.

Delle due classi della scuola media una è riuscita ad arrivare fino al 6 dopo vari tentativi; l’altra arriva subito a 10 ma escludendo dal gioco alcuni compagni, tra cui l’alunna diversamente abile. Le insegnanti hanno, quindi, invitato gli alunni a riflettere su come sono riusciti ad arrivare a dieci. Quando la classe ha preso consapevolezza del fatto che il risultato non è stato determinato da una buona intesa di gruppo ma, al contrario, da comportamenti scorretti e disgreganti, le docenti hanno chiesto ad ogni singolo alunno di esprimere mediante un’immagine o una sensazione il disagio che si prova quando si viene esclusi. L’alunna diversamente abile riferisce di sentirsi “come un fantasma”; gli altri: “tristi, amareggiati, dispiaciuti, arrabbiati, indifferenti, assuefatti, con voglia di uccidersi e di uccidere…”

Primo itinerario - Il non ascolto

5 Il tempo del cerchio è strategia comunicativa che richiede una modifica sostanziale del setting ( disposizione circolare delle sedie) e offre la possibilità di comunicare con tutti i membri del gruppo guardando in viso ogni interlocutore.

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Non ti ascolto

L’insegnante invita gli alunni a disporsi in coppie. Poi distribuisce a ciascun membro della coppia un foglio nel quale sono scritte domande da rivolgere all’interlocutore. La consegna è quella di non ascoltarsi reciprocamente. Quando la frustrazione aumenta anche a causa del rumore, l’insegnante interrompe l’attività e avvia la riflessione sull’esperienza. (Riuscivate a comunicare? Perché? Come vi siete sentiti?…)Variante: mentre un’audiocassetta narra una fiaba, che funge da distrattore, l’insegnante detta istruzioni per compilare un disegno piuttosto complesso. Vince il gioco chi esegue il disegno in modo più preciso e completo.Si riporta, di seguito, la situazione che si è avuta in una classe.

“Non siamo riusciti ad ascoltare e a portare a termine la consegna per il caldo, il rumore esterno, la confusione provocata dalle richieste di chiarimenti, l’ansia, la distrazione da parte del registratore e le istruzioni poco chiare”. Solo un alunno è riuscito a disegnare le figure e ha riferito di aver neutralizzato le fonti di distrazione.Le docenti decidono di ripetere l’esperienza eliminando i rumori e i distrattori; quasi tutti riescono a portare a termine la consegna. I ragazzi attribuiscono il risultato più positivo alla mancanza di fonti di distrazione, all’assenza di confusione, di rumori e alla maggiore chiarezza dell’insegnante nel dare le istruzioni. La ragazza diversamente abile ha commentato: “Siamo stati come uccellini”. Una compagna ha aggiunto: “La prima volta, invece, siamo stati come pappagalli”.

Role – playing - I disattenti

L’insegnante predispone un gioco di ruoli con consegne ben definite e schede di osservazione che si riportano di seguito.Alla fine dell’attività, i cinque alunni-attori dovranno provare a raccontare la storia narrata.

ROLE – PLAYING

LA COMUNICAZIONE IN CLASSE

L’insegnante divide la classe in attori e osservatori:5 alunni interpretano i ruoli stabiliti, 5 osservano con griglie di osservazione, i rimanenti osservano liberamente e disposti in acquario (creando un cerchio esterno che racchiude l’altro).I ruoli sono noti solo agli attori.

RUOLI

InsegnanteSei l’insegnante di Italiano. Entra, saluta ….leggi alla classe un raccont; interrompi la lettura con qualche domanda.

Alunno disposto ad ascoltareEntra l’insegnante di Italiano, saluta e ascolta attentamente il racconto che legge, rispondi alle domande che pone, poni domande, prendi appunti.

Alunno insofferenteOggi non hai voglia di ascoltare l’insegnante, fai altro mentre legge un racconto, disturba i compagni(soprattutto quello che ti sembra più attento) chiamandoli e chiedendo oggetti, chiedi di uscire..

Alunno distrattoNon riesci ad ascoltare attentamente il racconto dell’insegnante perché mentre lui legge tu stai leggendo un fumetto. Prova a rispondere alle domande che fa o a fare domande.

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Alunno che interviene a spropositoL’insegnante sta leggendo un racconto, alza la mano per:- chiedere se ha corretto i compiti- chiedere se c’è l’insegnante di matematica- chiedere di uscire- chiedere di buttare la carta- chiedere di cosa parla il racconto…

SCHEDA DI OSSERVAZIONE

Osserva attentamente l’insegnante e gli alunni, prova a descrivere i loro comportamenti e assegna ad ogni alunno un ruolo tra quelli elencati.

CHI COSA FACOMPORTAMENTI

Insegnante

……………Alunno disposto ad ascoltare

……….Alunno insofferente

…………..Alunno distratto

…………….Alunno che interviene a sproposito

……………..

Alla fine dell’attività, utilizzando la scheda di osservazione, gli osservatori dovranno evidenziare chi fa che cosa individuandone i relativi comportamenti Successivamente i quattro alunni attori dovranno provare a raccontare la storia narrata.I docenti invitano gli alunni, attori e osservatori, a riflettere sui comportamenti e sui processi.

Secondo itinerario - L’ascolto

Il gioco del biografo

A coppie, un alunno è biografo dell’altro. Uno racconta una propria esperienza, un problema, un desiderio, un episodio vissuto… mentre l’altro, il biografo, ascolta con attenzione, guarda l’interlocutore negli occhi e prende appunti. Successivamente, in intergruppo ogni biografo narrerà al gruppo-classe l’esperienza ascoltata, in prima persona, come se fosse sua.A conclusione, si possono utilizzare i seguenti schemi.

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NELLA

NELLA PARTE DI CHI PARLA

Mentre parlavo mi sono sentito ascoltato perché…..________________________________________________________________________________

NELLA PARTE DI CHI ASCOLTA

Ho ascoltato in questo modo

________________________________________________________________________________________

Questo gioco serve per attivare comportamenti di ascolto attivo e riflettere sullo stato di benessere che suscita l’essere ascoltati.

Terzo itinerario - La comunicazione positiva

Le carezze positive (in cerchio). Gli alunni che lo desiderano, a turno, devono uscire dal cerchio, porsi alle spalle di uno o più (anche tutti) compagni completando la frase Mi piaci perché..., evitando di esplicitare caratteristiche fisiche. Questa attività di eteropercezione è finalizzata a esplicitare pensieri positivi sugli altri e a riflettere su come dagli altri siamo visti.Riportiamo di seguito alcune emozioni vissute ed espresse dagli alunni e alcune loro riflessioni.

EmozioniNel ricevere le carezze positive ci siamo sentiti:

o commossio felicio vittoriosio beneo sorpresio gratificati

Nel fare le carezze positive ci siamo sentiti:o emozionatio impacciatio intrecciatio imbarazzatio timidi o a disagio

RiflessioniL’attività è stata ritenuta utile dai ragazzi per le seguenti motivazioni: ”ci fa scoprire come veniamo visti dagli altri e le qualità positive negli altri- ci fa imparare a parlare e a dire agli altri cosa pensiamo di loro - riduce i conflitti tra ragazzi e ragazze - ci fa prendere il coraggio di dire ciò che pensiamo…”

Una frase per te... (in cerchio). L’insegnante distribuisce un foglio ad ogni componente del gruppo, ciascuno deve scrivere un messaggio positivo per tutti i compagni, compreso se stesso, seguendo un ordine prestabilito. Alla fine i messaggi vengono letti dall’insegnante a voce alta senza riferire il nome di chi li ha scritti. Le finalità di questo gioco sono simili a quelle di quello precedente ma, questa volta, sono coinvolti tutti i componenti del gruppo e sono esplicite le considerazioni di autopercezione.

RIFLESSIONI SULLE EMOZIONI PROVATE Durante “la pioggia” dei complimenti ci siamo sentiti felici, emozionati…ma anche imbarazzati, a disagio, sia nell’offrire le frasi sia nel riceverle, per la possibile “falsità” insita in esse; è stata un’esperienza difficile…

Una discussione in circle time/ Consiglio di classe. Gli alunni scelgono l’argomento oggetto di discussione. Prima di dare avvio alla discussione decidono chi fa che cosa e le regole indispensabili per comunicare correttamente (es. ascoltare chi parla, non interrompere, alzare la mano per prendere la parola…). I ruoli scelti dagli alunni sono i seguenti: moderatore, segretario e 2 osservatori. Si predispone velocemente una griglia di osservazione sulle regole condivise e si dà avvio alla discussione. L’insegnante osserva e annota informazioni sui ruoli e sul rispetto delle regole. Segue una riflessione sull’esperienza, sulle difficoltà e sull’importanza del comunicare correttamente.Si riportano alcune riflessione degli alunni.

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Riflessioni Abbiamo discusso in modo “civile” e tranquillo, senza interventi aggressivi, anche se è stato difficile

iniziare. La conversazione è stata piacevole perché abbiamo rispettato le regole della comunicazione ed è

andata bene ma poteva andare meglio se ci fosse stata la partecipazione di tutti; invece hanno parlato sempre le stesse persone e gli altri si sono limitati ad ascoltare mentre avrebbero potuto dare il proprio contributo.

Dovremmo fare più spesso discussioni “guidate” da un moderatore e con osservatori. Questa fase si conclude con una autovalutazione delle capacità comunicative. Si riporta il

questionario utilizzato dagli alunni

AUTOVALUTAZIONEValutare la propria partecipazione alla discussione

Nome e cognome ………………………………..

Data e attività ……………………………….

Valuta con sincerità le tue modalità di intervento alla discussione: la riflessione sulle risposte date ti sarà utile per modificare eventuali comportamenti-ostacolo a una corretta e proficua comunicazione.

Comportamenti sempre spesso raramente maiHo partecipato alla discussioneHo ascoltato chi stava parlandoHo alzato la mano per chiedere di intervenireHo motivato i miei interventiHo rilanciato suggerimentiHo incoraggiato la partecipazioneHo dato informazioni, pareri, suggerimentiHo chiesto informazioni, pareri, suggerimentiHo creato confusioneSono stato aggressivo nella comunicazioneHo rispettato le regoleHo rispettato le idee dei compagniSono stato tranquillo e disponibile

E’ stato facile o difficile comunicare le tue idee? Perché?……………………………………………………………………………………………………………………………………… OSSERVAZIONI……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………

Gli alunni, dopo aver compilato il questionario, riflettono e discutono sui risultati emersi.

13.7 FASE 6 Impariamo a collaborare

Obiettivi• Instaurare relazioni positive con i compagni• Cooperare e trovare soluzioni condivise• Osservare i comportamenti dei compagni con schede strutturate • Riflettere sui processi attivati e sui prodotti realizzati

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Primo itinerario - RiscaldamentoSi propongono giochi psicopedagogici di avvio alla fase di cooperative learning. L’insegnante animatore selezionerà quelli più adatti al proprio gruppo classe.

• IL PUZZLE DI GRUPPOL’insegnante sceglie puzzle adatti al proprio gruppo classe (è preferibile che non siano molto complessi per evitare tempi di lavoro estremamente lunghi). Si divide la classe in microgruppi e si consegna un puzzle ad ognuno di essi. A ogni componente del microgruppo vengono affidati più pezzi necessari alla realizzazione del puzzle.I compagni possono dare aiuto a livello verbale ma non toccare i pezzi degli altri nè dare i propriRiflessione sull’esperienza: si riflette collettivamente sul valore dell’esperienza, su come ci si è sentiti a dare o ricevere aiuto dal compagno, sul valore dell’interdipendenza positiva, sulle motivazioni che ha portato alcuni gruppi a completare prima il quadro…

• I CERCHI ROTTISi consegnano ad ogni microgruppo buste in cui sono contenuti i pezzi necessari per realizzare un cerchio a componente (in realtà le buste sono in disordine per cui è importante la collaborazione tra i membri per realizzare tutti i cerchi ma questo particolare non viene svelato all’inizio del gioco). Le regole da esplicitare sono: non parlare, non aiutare con gesti o mimica, non fare al posto degli altri; è possibile solo cedere all’altro i propri pezzi.Riflessione sull’esperienza: si riflette collettivamente sul valore dell’esperienza, su come ci si è sentiti a dare o ricevere aiuto dal compagno, sul valore dell’interdipendenza positiva, sulle motivazioni che ha portato alcuni gruppi a completare prima il cerchio…

Riflessioni degli alunni E’ stato difficile cedere i pezzi agli altri (E se dopo io rimanevo senza un pezzo e se quello non

me lo voleva dare?/ E se l’altro non si accorgeva che a me mancava quel pezzo?/ Se l’altro non voleva darmi il pezzo che mi serviva?)

Cedere i pezzi agli altri era necessario; bisognava collaborare e aiutare gli altri(Se noi cedevamo i pezzi, gli altri dovevano accorgersi/Il gruppo non poteva ricostruire tutti i cerchi se i pezzi non venivano ceduti/ Ricostruire tutti i cerchi richiedeva collaborazione/ In certi momenti, si pensa al proprio cerchio e, in altri, al cerchio di tutti/ Mi sarebbe dispiaciuto se gli altri non avessero avuto bisogno di me)

• COSTRUIAMO STORIE

Si dispongono in due ciotole tante parole diverse (in una solo nomi e nell’altra solo verbi). Ogni componente del microgruppo pesca un biglietto da ogni ciotola (un nome e un verbo) e ritorna nel gruppo per la costruzione corale di una breve storia. Si possono usare parole legame ma non aggiungere altri nomi o verbi. Le storie vengono poi raccontate in intergruppo. Riflessioni sull’esperienza: Perché questo gioco crea interdipendenza positiva? Come vi siete sentiti e perché? Cosa ci può insegnare il gioco?

Riflessioni degli alunni E’ stata un’esperienza nuova e creativa. Mi sono sentita utile e ho partecipato. L’attività ci ha

insegnato a riflettere su come mettere insieme le parole, a collaborare per costruire insieme un testo. E’ stato divertente e c’è stato feeling, ognuno ha fatto qualcosa; dopo aver aperto i bigliettini e letti, li abbiamo messi insieme, ognuno di noi ha espresso un’idea su come abbinarli e poi abbiamo provato a scrivere qualcosa.

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L’esperienza ci è servita per imparare a lavorare bene in gruppo, piuttosto che da soli, senza litigare. E’ un lavoro che non potevamo fare da soli perché abbiamo “mischiato” le idee.

Nel nostro gruppo non c’è stata collaborazione, ha fatto tutto lui, non c’è stato feeling. La prossima volta dovremmo essere più compatti.

C’è stata la partecipazione di tutti, ci siamo divertiti, scambiandoci idee e pensieri.

Secondo itinerario - L’apprendimento cooperativo informale

Di seguito si ripropone la procedura metodologica del cooperative informale e si allegano schede di riflessione sui comportamenti cooperativi e di osservazione.Ogni docente-animatore utilizzerà la metodologia proposta negli ambiti disciplinari/progetti/attività selezionati, ripetendo l’esperienza e attivando la riflessione sul percorso metodologico.

• Primo momentoLavoro individuale: alla consegna, alla proposta di lavoro, alla domanda stimolo…ogni alunno da una risposta scritta individuale.

• Secondo momentoLavoro a coppie: ogni alunno lavora con un compagno (si attiva il criterio del tutoraggio o della minima conoscenza) per mettere in comune le risposte date. Ogni ragazzo scrive sul proprio quaderno il prodotto di coppia.

• Terzo momento Lavoro in microgruppo: le coppie si dividono per formare microgruppi da 4/ 5 persone (ogni membro porta il contributo della coppia per giungere al prodotto di gruppo che ognuno trascrive sul proprio quaderno). L’insegnante chiede al gruppo di assegnare un numero da 1 a 4/5 ad ogni componente.In questa fase l’insegnante e/o un alunno osserveranno le dinamiche con la seguente scheda.

Osservazioni sul lavoro di gruppogruppo n° …..

Le osservazioni vanno compilate dall’insegnante e dagli alunni a rotazione; sono necessarie osservazioni ripetute nel tempo e in momenti diversi della giornata scolastica. Le schede saranno raccolte dall’insegnante e utilizzate ai fini della documentazione.

Data…………. Attività……………………….

Osservatore……………………………………….

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Legenda: + = SI’ -- = NO 0 = A VOLTE

ULTERIORI OSSERVAZIONI…………………………………………………………….……………………………………………………………..……………………………………………………………...........................................................

• Quarto momento Intergruppo: chiamando un numero casuale da 1 a 4/5 l’insegnante selezionerà il referente di ogni microgruppo.

• Quinto momentoRevisione metacognitiva. L’insegnante apre la discussione sui prodotti e, se necessario, sintetizza, aggiunge, esplicita…/ successivamente si apre la riflessione sui processi utilizzando domande stimolo: Come avete lavorato? Cosa ha funzionato e cosa no? Perché?… e analizzando le schede di osservazione. Si rinforzeranno i comportamenti sociali positivi, si rifletterà sulle modalità non cooperative…

Riflessioni degli alunni Abbiamo discusso e preso decisioni in comune. Siamo riusciti a superare le difficoltà iniziali e alcune divergenze di opinioni. Qualcuno ha disturbato e rallentato il lavoro. Il gruppo ha lavorato bene e tutti hanno collaborato; ci siamo aiutati a vicenda, scambiati le

nostre idee e abbiamo preso decisioni insieme. Il gruppo è stato molto compatto e ci siamo aiutati a vicenda; abbiamo lavorato tutti, ognuno ha

dato il proprio contributo, espresso liberamente le proprie idee e ascoltato con attenzione quelle degli altri, ci siamo confrontati senza litigare.

Nel gruppo non c’è stata la collaborazione di tutti. Abbiamo lavorato male. Qualcuno ha disturbato e si è distratto. Ci sono stati litigi.

Le mappe realizzate dai gruppi sono più complete dal punto di vista delle informazioni, policromatiche, con immagini esplicative, più chiare, ordinate e leggibili, rispetto a quelle realizzate dagli alunni che hanno lavorato individualmente.

Terzo itinerario - Autovalutazione dei comportamenti cooperativiA conclusione dell’ultima fase i ragazzi compilano il questionario di autovalutazione di seguito riportato.

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE SUL LAVORO

COMPORTAMENTI NOME

………..

NOME

………..

NOME

………..

NOME

………..

NOME

………..Ha dato il suo contributo

Ha aiutato i compagni

Ha ascoltato con attenzione le idee degli altriHa incoraggiato gli interventi dei compagniHa chiesto suggerimenti ed aiuti ai compagniSi è dimostrato tranquillo e rilassato

Si è dimostrato conflittuale e oppositivo

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Valuta ogni affermazione con un numero da 0 a 5O = mai / per niente 1= pochissimo 2 = poco 3 = abbastanza 4 = molto 5 = sempre / moltissimo

AFFERMAZIONI 0 1 2 3 4 5Ho aiutato i compagni Ho chiesto aiuto nei momenti di bisognoHo partecipato alle decisioni del gruppoHo avuto l’impressione di perdere tempoMi sono sentito accettato dagli altri componentiHo ascoltato con attenzione chi aveva la parolaHo dato spazio a tutti per contribuire al lavoroL’argomento trattato mi ha interessatoMi è piaciuto lavorare in gruppoSono contento del lavoro svoltoSono stati rispettati i tempi di lavoroSono stati rispettati consegne e compiti assegnatiMi sono impegnatoI miei compagni di gruppo si sono impegnatiHo conosciuto meglio i miei compagniHo incontrato delle difficoltà a lavorare con gli altriHo disturbato I compagni di gruppo hanno disturbato o fatto perdere tempo....................................................................................................

RIFLESSIONI:- Che cosa ho imparato dai miei compagni?- Come abbiamo lavorato?- Qual è stato il mio contributo all’interno del gruppo?- La prossima volta penso che dovrò impegnarmi di più a ……

OSSERVAZIONI, SUGGERIMENTI, CRITICHE ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

13.8 FASE 7 Valutazione finale

MonitoraggioObiettivi alunni Ripercorrere i percorsi attivati, le fasi e le attività svolte. Riflettere sul grado di coinvolgimento e sull’utilità delle attività svolte, cogliendone i

punti di forza e di debolezza. Riflettere sui cambiamenti nelle modalità di comunicazione e di collaborazione

individuali e dei propri compagni. Riflettere sulle proprie convinzioni e su quelle degli insegnanti relativamente al lavoro a

coppie e di gruppo.

Obiettivi docenti classi sperimentali Cogliere nel gruppo classe cambiamenti a livello di conoscenza reciproca, capacità di

riflessione sui processi, modalità comunicative, comportamenti collaborativi. Cogliere le modalità relazionali e collaborative attivate dagli alunni durante lavori di

gruppo.

Obiettivi docenti referenti

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Rilevare i punti di forza e di debolezza nella progettazione, attivazione, documentazione e trasferibilità dei percorsi.

Il monitoraggio si è realizzato attraverso la somministrazione di questionari di monitoraggio, di seguito riportati, agli alunni, ai docenti delle classi sperimentali e ai docenti referenti

Alunni classi sperimentali

Rispondi con sincerità alle domande per aiutarci a fare meglio il prossimo anno. Grazie! NB il questionario è anonimo.

Fase Collettiva: ripercorrere i percorsi attivati, le fasi e le attività svolte - ricordo attività (cooperative informale)- intergruppo- produzione dei percorsi attraverso immagini (lavoro di gruppo)

Fase Individuale

1) Il progetto è stato interessante? si no in parte

Perché?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

2) Tra le attività proposte, quali ti sono sembrate più coinvolgenti?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Perché?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

3) Tra le attività proposte, quali ti sono sembrate meno interessanti?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Perché?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

4) Secondo te, le attività svolte sono state utili per riflettere sulle tue modalità di stare e di lavorare con gli altri? Se sì, su cosa in particolare? Se no, cerca di spiegarne il motivo..---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

5) Secondo te, le attività svolte hanno modificato il tuo modo di stare e di lavorare con i compagni? Se

sì, in cosa sei cambiato? Se no, cerca di spiegarne il motivo..---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

6) Secondo te, le attività svolte sono state utili alla classe per riflettere sulle modalità di stare e di lavorare insieme? Se sì, su cosa in particolare? Se no, cerca di spiegarne il motivo..---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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7) Secondo te, le attività svolte hanno modificato il vostro modo di stare e di lavorare in classe? Se sì, in cosa la classe si è modificata? In chi pensi sia più evidente il cambiamento? Cerca di descrivere i cambiamenti notati. Se no, cerca di spiegarne il motivo..---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

8) Saresti disponibile a continuare l’esperienza anche l’anno prossimo? SI NO

Esprimine i motivi..---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

9) Cosa ti piacerebbe fare in particolare?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

10) Esprimi con la massima sincerità suggerimenti e/o critiche ai tuoi insegnanti in relazione al progetto.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

35 alunni su 37 hanno affermato che le attivita’ sono state utili per riflettere e per modificare le proprie modalità di stare e lavorare con i compagni. Si riportano di seguito alcune loro riflessioni.

• Dobbiamo lavorare insieme, aiutarci a vicenda e abbiamo riflettuto su come fare.• Siamo più disponibili verso gli altri, ci relazioniamo meglio, ci sentiamo più a nostro agio in classe e

abbiamo imparato ad accettare alcuni compagni e a lavorarci insieme.• Abbiamo riflettuto sui nostri comportamenti, su come stiamo e lavoriamo insieme, su che classe siamo

e su come migliorare i nostri rapporti. • Abbiamo imparato ad ascoltare e a rispettare le idee dei compagni, a confrontarci e ad aiutarci a

vicenda.• Si litiga di meno e riusciamo a collaborare di più anche tra ragazzi e ragazze.• Si lavora meglio in gruppo e soprattutto alcuni compagni hanno imparato a collaborare con gli altri.• La classe è più unita, i compagni più disponibili gli uni verso gli altri; abbiamo imparato a conoscerci

e ad accettarci.• La classe ha imparato che non si lavora sempre con il proprio compagno preferito ma anche con gli

altri per scoprire le loro qualità.• La classe è più attenta e c’è una maggiore disponibilità reciproca; alcuni compagni si comportano

meglio e si impegnano di più. • La classe è più unita, le relazioni sono cambiate, il comportamento di alcuni è migliorato; si lavora

meglio in gruppo.• Il progetto è stato utile ed interessante, abbiamo appreso a relazionarci meglio con i compagni, a

lavorare con tutti e a migliorare i nostri comportamenti; le attività sono state divertenti ma nello stesso tempo abbiamo imparato cose nuove.

Il lavoro di gruppo

1) Esprimi con la massima sincerità le tue idee sul lavoro a coppia e di gruppo.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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2) Esprimi con la massima sincerità ciò che pensi siano le idee dei tuoi insegnanti sul lavoro a coppia e di gruppo

.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

3) Realizza uno slogan, disegno e/o manifesto pubblicitario sul progetto

Si riportano di seguito alcune riflessioni degli alunni.o Il lavoro di gruppo se portato avanti con serietà da tutti i componenti, è una bella esperienza e dà un

prodotto migliore.o E’ utile perché s’impara dai compagni, ci si confronta, ci si conosce, si lavora insieme, risparmiando

tempo e producendo lavori più completi.o Nel lavoro a coppie ci si capisce e ci si impegna di più; il lavoro di gruppo è utile e proficuo quando tutti

i componenti collaborano e sono interessati.

Docenti classi sperimentali

La sua classe è stata coinvolta nella realizzazione di un progetto dal titolo “Impariamo a stare bene e a fare insieme”. Ci aiuti per favore a riflettere su una eventuale ricaduta dei comportamenti in contesti diversi, esprimendo le sue osservazioni e considerazioni. Grazie.

1. Pensa che i ragazzi si conoscano di più? Se sì, da cosa lo deduce? Se no, perché?.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

2. Ha notato cambiamenti positivi in merito alla capacità di riflettere dei ragazzi? Se sì, quali comportamenti ha evidenziato?

.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

3. Ha notato cambiamenti positivi in merito alla capacità di comunicare in classe? Se sì, quali comportamenti ha evidenziato? Se no, quali comportamenti negativi si manifestano?

.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

4. Ha notato cambiamenti positivi in merito alla capacità di collaborare in classe? Se sì, quali

comportamenti ha evidenziato? Se no, quali comportamenti negativi si manifestano?.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

5. Ha proposto attività di coppia o di gruppo? Se sì, quali sono stati i comportamenti dei ragazzi?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ripeterebbe l’esperienza?

SI NO

Perché?.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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10 docenti su 14 hanno affermato di aver notato cambiamenti positivi negli alunni delle classi sperimentali. Si riportano di seguito alcune loro osservazioni.

o Maggiore conoscenza e comprensione di tutti i compagni, più disponibilità all’ascolto.o Aumento di interazioni e comunicazioni a livello verbale e non verbale. o Maggiore conoscenza reciproca e corrette interazioni, più coesione.o Maggiore capacità di riflettere sui propri e altrui comportamenti.o Maggiore attenzione. o Maggiore responsabilità nell’operare insieme. o Maggiore coesione del gruppo classe.o Riduzione dei comportamenti competitivi e maggiore uso del tutoring.

Docenti referenti

1. Può esprimere le sue considerazioni in relazione alle fasi di:

- Progettazione nella Unità Operativa----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Realizzazione con i ragazzi----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Documentazione----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- Riflessione nella Unità Operativa----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

2. Pensa che le attività siano state utili a modificare i comportamenti dei ragazzi? Se sì, quali comportamenti ha evidenziato? Se no, per quali motivi?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

3. Pensa che le attività proposte siano riproponibili in contesti diversi? Con quali modalità?.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

4. Evidenzi luci e ombre del progetto.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

I docenti referenti hanno evidenziato i seguenti risultati positivi: maggiore coinvolgimento e motivazione soprattutto da parte degli alunni in difficoltà; incremento dei rapporti di relazione e di collaborazione e di comunicazioni positive.

Gli stessi docenti hanno anche rilevato i seguenti punti di debolezza: difficoltà a coinvolgere alcuni alunni che percepivano le attività proposte come

estranee alla didattica tradizionale; momenti di buona confusione a volte difficili da gestire e da far accettare ad alunni e

colleghi abituati ad una didattica frontale che esige un silenzio passivo.

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Verifica ipotesi sperimentale

ObiettivoConfrontare i dati delle classi sperimentali e di controllo con quelli della valutazione diagnostica per verificare l’ipotesi di ricerca.

• Risomministrazione test di Moreno (alunni classi sperimentali e di controllo).

Discussione dati

Dal confronto tra i dati in ingresso e quelli in uscita si rilevano le seguenti osservazioni:

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CLASSI SPERIMENTALI CLASSI DI CONTROLLO• Un netto abbassamento in generale dei rifiuti

rispetto a quelli iniziali, in particolare per l’alunna diversamente abile (da 38 a 18).

• Una sostanziale diminuzione dei rifiuti da parte di tre alunni che, pur presentando difficoltà cognitive, hanno avuto la possibilità, in un contesto di relazioni sollecitate, di attivare modalità relazionali positive.

• Un aumento nelle scelte ricevute prevalentemente per i leader positivi e per quei ragazzi più disponibili verso gli altri.

• Una diminuzione (da 20 a 5) nelle scelte ricevute da una ragazza, fortissima a livello cognitivo, modello per la classe, che in un contesto di dinamiche relazionali motivate e sollecitate è rimasta penalizzata in quanto non è riuscita ad attivare le modalità relazionali richieste.

• Un notevole incremento dei rifiuti indirizzati, in particolare, verso un alunno con difficoltà di apprendimento.

• Una conferma degli alunni maggiormente rifiutati; in particolare due ragazze hanno raddoppiato i rifiuti ricevuti.

• Un aumento degli alunni maggiormente rifiutati (da 2 a 6).

• Un aumento nelle scelte ricevute da parte di un cospicuo numero di alunni (14).

• La comparsa di alunni che non hanno ricevuto scelte (da 0 a 3).

• Risomministrazione questionario di benessere (alunni classi sperimentali e di controllo).

Dal confronto tra i dati in ingresso e quelli in uscita si rilevano le seguenti osservazioni:CLASSI SPERIMENTALI CLASSI DI CONTROLLO

37 alunni su 37 c hanno risposto al questionario iniziale. 34 alunni su 37 hanno risposto al questionario finale. • Un sensibile spostamento delle scelte verso una

più alta soglia di benessere (clima della classe) relativamente a quasi tutte le voci e, in particolare, per lo stare bene insieme ai compagni, l’aiuto reciproco, l’apprezzamento, la stima e la comprensione reciproca.

• Una forte concentrazione su molto e moltissimo per la parte relativa alla percezione delle abilità necessarie per lavorare bene in gruppo, con un’assenza significativa di per niente e poco rispetto ai dati in entrata.

• Una diminuzione nelle difficoltà incontrate durante i lavori di gruppo relativamente alla confusione (da 26 a 20) e alle relazioni agite (da 26 a 17).

• Un aumento nella percezione di disponibilità da parte dei docenti verso il lavoro di gruppo (da 23 a 27) e, di rinforzo. Una diminuzione dei ragazzi che denunciano un utilizzo occasionale di tale strategia (da 11 a 1) a vantaggio di quelli che affermano un utilizzo frequente (da 4 a 18).

36 alunni su 39 hanno risposto al questionario iniziale. 33 alunni su 39 hanno risposto al questionario finale • Una sostanziale conferma delle scelte in ingresso

per la parte riguardante il clima della classe (la maggior parte degli alunni afferma di trovarsi bene con i compagni e di aiutarsi reciprocamente, anche se poi 20 di loro denunciano un clima poco sereno), con uno spostamento verso i valori più bassi relativamente alla percezione circa l’apprezzamento da parte dei propri insegnanti.

• Uno spostamento delle scelte verso i valori centrali e bassi (diminuiscono i moltissimo e compaiono i poco e per niente) relativamente alla parte riguardante la percezione delle abilità necessarie per lavorare bene in gruppo.

• Un aumento delle difficoltà incontrate durante il lavoro di gruppo relativamente alle relazioni agite (da 22 a 24) mentre si abbassano quelle legate al lavoro da svolgere (da 19 a 9) e alla confusione (da 22 a 19).

• Un abbassamento nella percezione riguardo alla disponibilità dei docenti verso il lavoro di gruppo (da 26 a 20) e, di rinforzo. Un aumento degli alunni che denunciano un utilizzo occasionale da parte degli insegnanti di tale attività (da 11 a 15).

• Risomministrazione questionari gruppo-clima (docenti classi sperimentali e di controllo).

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Dal confronto tra i dati in ingresso e quelli in uscita si rilevano le seguenti osservazioni:

CLASSI SPERIMENTALI CLASSI DI CONTROLLO19 docenti che hanno riconsegnato il questionario iniziale.14 docenti che hanno riconsegnato il questionario finale.• Un buon abbassamento nella percezione che gli

alunni siano abituati al lavoro individuale (da 12 a 5) e la scomparsa di quelli che pensano ci siano alunni a disagio in classe (da 2 a 0).

• Una diminuzione nella scelta della disposizione dei banchi a file e individuale (da 16 a 10) a favore di quella a ferro di cavallo o a gruppi (da 3 a 6).

• Uno spostamento di attenzione nell’assegnazione dei posti: dalla scelta da parte dell’insegnante (da 11 a 9) e libera dei ragazzi ( da 2 a 0) verso altri criteri (sociogramma e tutoraggio).Aumenta quindi la scelta del sociogramma (da 0 a 5) e del tutoraggio (da 5 a 6).

• Una conferma nella considerazione positiva da parte dei docenti verso il lavoro di gruppo.

• Un aumento della frequenza con la quale i docenti dichiarano di organizzare i lavori di gruppo (quotidiana da 0 a 3 / occasionalmente da 9 a 5 / mai da 2 a 1).

• Una conferma delle modalità organizzative del lavoro di gruppo: scelta dell’insegnante (5), tutoraggio (da 1 a 2), del sociogramma (da 1 a 2) ed eterogeneità (da 1 a 2), mentre scompare la scelta guidata mediante criteri condivisi (da 2 a 0) e diminuisce la scelta spontanea da parte degli alunni (da 7 a 4).

15 docenti che hanno riconsegnato il questionario iniziale.10 docenti che hanno riconsegnato il questionario finale.• Una conferma nella percezione positiva circa il

clima di relazione e di collaborazione in classe (tra essi, alcuni dati non sono in corrispondenza con quanto espresso dagli alunni).

• Una conferma nella convinzione che la disposizione dei banchi migliore sia quella a file (9);

• Un aumento degli insegnanti che, per l’assegnazione dei posti, hanno scelto il criterio della condivisione con gli alunni (da 3 a 5 ) mentre si abbassa la scelta del tutoraggio (da 7 a 3), del sociogramma (2 a 0) e da parte del docente (da 5 a 2).

• Una conferma nella convinzione dei docenti sull’utilità del lavoro di gruppo mentre si abbassa l’idea che crei confusione (da 5 a 1).

• Un miglioramento nella frequenza con la quale vengono organizzati i lavori di gruppo (occasionalmente da 9 a 3 / mensilmente da 2 a 3/ quotidianamente da 0 a 2), anche se questo dato contrasta con quello emerso dal questionario dei ragazzi.

• Una sostanziale conferma delle modalità di organizzazione del lavoro di gruppo: gli insegnanti continuano a privilegiare la scelta spontanea da parte degli alunni (7) e il sorteggio (1) a discapito della scelta da parte dell’insegnante che diminuisce notevolmente (da 13 a 7) con scomparsa del tutoraggio (da 1 a 0).

ConclusioneA conclusione dell’analisi dei principali risultati del percorso sperimentale, è possibile affermare che gli alunni coinvolti in esso presentano in uscita, rispetto agli alunni delle classi di controllo:

- maggiore capacità di comunicare, collaborare e attivare relazioni positive;- migliore percezione del clima d’aula e della consapevolezza delle abilità

necessarie per un lavoro cooperativo.Parallelamente diminuiscono i rifiuti nei confronti degli alunni con disagi cognitivi e diminuiscono le difficoltà incontrate durante i lavori di gruppo. I dati raccolti testimoniano quindi che, anche in presenza dei numerosi vincoli imposti dal quadro sperimentale (tempo limitato, controllo di poche variabili, scarso coinvolgimento di alcuni docenti non direttamente coinvolti), è possibile ottenere risultati sensibilmente migliori rispetto a comportamenti definiti.

14. Trasferibilità Trasferibilità in altri contestiLa trasferibilità è possibile se è presente la disponibilità a:

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- lavorare in team (progettare, realizzare, verificare);- gestire la compresenza;- abbandonare modelli tradizionali di trasmissione del sapere a vantaggio di

modalità di lavoro laboratoriali;- attivare lavori di tipo cooperativo;- far riflettere gli alunni e a riflettere in team sulle esperienze attivate, a verificare e

documentare i percorsi. Nodi critici

- Alto numero di ore di pianificazione e documentazione. - La soluzione adottata del referente che progetta e realizza nelle classi sperimentali non

permette la condivisione del percorso al team docente ma limita notevolmente la confusione e il malcontento collegati ad una progettazione non realmente condivisa per cui:

Rischi: non diffusione delle proposte e mancata partecipazione agli itinerari operativi.Vantaggi: chiarezza nelle procedure e nella comunicazione agli alunni.

Certo è che ad adottare i percorsi proposti e sperimentati possono essere gli insegnanti già convinti di condividere pienamente l’affermazione di Vigoskij:

Tutto ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, sapranno farlo domani da soli.

15. Valutazione

Risultati raggiunti

Dai dati del monitoraggio effettuato, i docenti referenti hanno evidenziato i seguenti risultati positivi:

maggiore coinvolgimento e motivazione soprattutto da parte degli alunni in difficoltà. Gli alunni diversamente abili delle due classi si sono mostrati particolarmente coinvolti e attivi durante le attività proposte;

possibilità di conoscere e scoprire le potenzialità di ognuno e in particolare degli alunni diversamente abili. Nella classe prima, la ragazza diversamente abile ha rivelato capacità di osservazione inaspettate;

incremento dei rapporti di relazione e di collaborazione e di comunicazioni positive. Nelle due classi i ragazzi diversamente abili hanno ridotto notevolmente i comportamenti inadeguati; è cresciuta inoltre la disponibilità all’ascolto reciproco e a relazionarsi secondo modalità positive, soprattutto in presenza di riflessioni sui processi e di rinforzo dei comportamenti positivi .

Gli stessi docenti hanno anche rilevato i seguenti punti di debolezza: difficoltà a coinvolgere alcuni alunni che percepivano le attività proposte come

estranee alla didattica tradizionale; momenti di buona confusione a volte difficili da gestire e da far accettare ad alunni

e colleghi abituati ad una didattica frontale che esige un silenzio passivo.

16. Prodotti realizzati

Si allega un CDROM con ipertesto - progetto, percorso con microprogettazione e realizzazione per le classi sperimentali della scuola elementare, I e II ciclo, monitoraggio e valutazione - realizzato dalle docenti Serafina D’Angelo e Irene Vizzarri

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