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Studio e valutazione degli impatti sul traffico del nuovo “factory outlet center” a Noventa di Piave Analisi critica dello Studio d’Impatto Ambientale Pianificazione: mobilità urbana e territoriale Prof. Carlo Andriolo Studente: Francesco Luca, matricola 263371

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Studio e valutazione degli impatti sul traffico del nuovo “factory outlet center” a Noventa di Piave. Analisi critica dello Studio d’Impatto Ambientale

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Studio e valutazione degli impatti sul traffico del nuovo “factory outlet center” a Noventa di Piave

Analisi critica dello Studio d’Impatto Ambientale

Pianificazione: mobilità urbana e territoriale Prof. Carlo Andriolo Studente: Francesco Luca, matricola 263371

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Indice Introduzione Il progetto - Factory Outlet Center L’outlet come polarità

L’outlet a Noventa di Piave Inquadramento urbanistico

Inquadramento territoriale Destinazioni d’uso Studio dell’impatto viabilistico Foto e sezioni di rilievo

Flussi di traffico stimati nell’ora di punta serale di venerdì Sistema della viabilità

Direzione dei flussi veicolari interni ed esterni

Considerazioni allo studio dell’impatto viabilistico

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Introduzione Il 24 settembre aprirà al pubblico il Veneto Designer Outlet, nuovo insediamento commerciale a Noventa di Piave. Secondo l’articolo 12 della Legge Regionale 13 agosto 2004, n. 15, Norme di programmazione per l’insediamento di attività commerciali nel Veneto, gli outlet sono destinati alla vendita di prodotti no-food e “costituiti prevalentemente da esercizi di vicinato che presentano un’immagine unitaria”. Quando hanno una superficie commerciale superiore a 15.000 mq vengono equiparati alle grandi strutture di vendita o ai centri commerciali. L’outlet di Noventa ha una superficie commerciale complessiva di 28.500 mq, e può quindi essere considerato come una grande struttura. L’articolo 19, riferito alle grandi strutture commerciali, prevede l’obbligo di realizzare uno studio sulla viabilità dell’area, con “studi di dettaglio dei nodi” e “idonee simulazioni dei prevedibili flussi generati/attratti nelle ore di punta. Per il nuovo insediamento è stato dunque necessario redigere uno studio di analisi dell’impatto viabilistico, all’interno della più generale Valutazione d’Impatto Ambientale. Tale studio si è svolto in due fasi, la prima nel gennaio 2006 a cura dell’Immobiliare Sassi, e la seconda, che qui verrà analizzata criticamente più nel dettaglio, a cura della società Proteco, nell’ottobre del 2007. Si vuole sottolineare come la società Proteco sia anche una delle promotrici dell’intervento oltre che autrice della variante al Piano regolatore di Noventa che ha reso possibile la destinazione ad outlet, prefigurando quindi una sorta di ‘conflitto d’interesse’. Conflittualità resa più esplicita dalla dimensione ridotta del Comune di Noventa, e dei relativi uffici comunali, che non sempre hanno il tempo o le competenze necessarie per predisporre controlli e verifiche puntuali di questi documenti.

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Il progetto - Factory Outlet Center Il factory outlet center è una struttura commerciale relativamente nuova nel panorama italiano, considerato che il primo insediamento è stato realizzato nel 2000 a Serravalle Scrivia. Costituiscono una sorta di evoluzione tipologica dei tradizionali spacci aziendali (factory outlet stores), che in genere sorgono nelle immediate vicinanze dei luoghi di produzione, se non all’interno della fabbrica stessa, e sono particolarmente diffusi nel settore della moda. La maggior parte di essi si trova al nord, lungo le principali arterie di comunicazione, all’interno delle concentrazioni industriali e, in molti casi, di distretti industriali specializzati nella produzione di articoli tessili e di abbigliamento. A nordest fino a pochi mesi fa non era presente nessun insediamento di questo tipo, poi a maggio è stato inaugurato un outlet a Palmanova, quello di Noventa aprirà tra pochi giorni, a Roncade ne sarà pronto un altro entro la fine dell’anno, e altri due sono in discussione, in provincia di Udine e in provincia di Verona. I FOC si differenziano rispetto alla tipologia originaria per alcuni aspetti, come la localizzazione, del tutto indipendente rispetto alle case produttrici, la concentrazione spaziale di una pluralità di marchi e prodotti differenti, l’integrazione con servizi ai consumatori, come la presenza di bar, ristoranti, banche e uffici comunali, e la presenza di attività legate al tempo libero. Gli outlet si differenziano poi dai centri commerciali tradizionali non soltanto per questi ultimi aspetti, ma anche per la scelta della localizzazione e per gli assetti spaziali. Il tutto in contesti ambientali molto ben curati e puliti, che imitano un piccolo centro urbano, assicurando al tempo stesso la fruizione del luogo in tutte le stagioni climatiche. L’architettura degli outlet, con l’intenzione di rappresentare la città, condensandone le caratteristiche positive, ed escludendo gli aspetti negativi, è senza dubbio funzionale alla principale attività per cui questi luoghi nascono: il consumo.

Rendering progetto L’outlet come polarità Un altro importante aspetto relativo agli outlet è la loro capacità di attrarre nuovi insediamenti, e il caso di Serravalle, tra i tanti, è esemplare, e fa capire come da un primo

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insediamento, costituito dal factory outlet center, si sia sviluppata una vera e propria polarità territoriale. All’outlet si sono aggiunti altri grandi distributori commerciali, un albergo, alcune attività legate allo sport e al tempo libero, nuove aree residenziali.

Factory outlet center a Serravalle Scrivia e espansioni previste Sembra quasi che le nuove attività si mettano ‘in vetrina’ vicine all’outlet, sfruttando il passaggio di 3 milioni di persone l’anno in media (l’outlet di Valmontone nel 2007 ha registrato 5 milioni di presenze), che sono 10 mila in media al giorno, e che durante i weekend arrivano ad essere 30, 35 mila. Questo è sicuramente da tenere in considerazione quando si studia l’impatto sulla viabilità di questi nuovi insediamenti, che considerati cumulativamente possono portare alla congestione della rete viaria. L’outlet a Noventa di Piave La previsione di realizzare l’outlet a Noventa di Piave risale ai primi anni del 2000, quando attraverso l’accordo di programma sottoscritto tra i comuni della Città del Piave, Fossalta, Musile, Noventa e San Donà, si individua nell’area adiacente il casello autostradale la possibilità di collocare un insediamento commerciale con le caratteristiche dell’outlet. Il Comune di Noventa approva quindi il piano urbanistico attuativo nell’agosto 2005. La superficie interessata dal progetto è di 137.000 mq, dei quali 4.500 destinati a strade, 32.000 a parcheggio e 28.500 di superficie lorda di pavimento, dei quali 18.000 mq superficie di vendita, quando tutti e due gli stralci saranno completati.

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Inquadramento urbanistico

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Inquadramento territoriale

Il nuovo insediamento si trova in comune di Noventa di Piave, in prossimità del casello autostradale Noventa-San Donà di Piave, lungo l’autostrada A4 Venezia-Trieste. La nuova circonvallazione di San Donà, con il nuovo ponte sul fiume Piave, si collega direttamente alla rotatoria che porta all’ingresso dell’outlet, creando quindi un accesso diretto a Jesolo e più in generale alle spiagge, e consentendo all’abitato di San Donà un accesso diretto all’autostrada e alla nuova zona industriale senza dover attraversare il centro di Noventa lungo la strada provinciale 83. Il nuovo factory outlet, localizzato tra le due zone industriali del comune di Noventa, crea così un’unica zona commerciale-industriale senza soluzione di continuità, con la presenza dell’autostrada a fare da confine e barriera fisica, rendendo complesso l’attraversamento e il collegamento tra le parti. La zona industriale a est dell’outlet, di notevole dimensioni (circa 150 ha), nata attraverso un accordo di programma tra i comuni della cosiddetta Città del Piave, che hanno qui individuato un’area dove localizzare i nuovi insediamenti produttivi, ha come unico collegamento viario la rotatoria davanti al casello autostradale. Allo stato attuale l’area è completa per circa il 50%, e nei prossimi anni c’è da attendersi dunque un aumento considerevole del traffico.

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Zona residenziale

Zona industriale-artigianale

Zona commerciale prevista

Factory outlet center

Legenda

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Foto e sezioni di rilievo

4

1

2

3

5

1 1

2 3

5 4

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Flussi di traffico stimati nell’ora di punta serale di venerdì

297

787

677

15916

74

1697956

1678

1030

313

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Sistema della viabilità

Viabilità esistente e di previsione Il nuovo insediamento commerciale si trova, l’abbiamo già visto, in prossimità del casello di Noventa lungo l’autostrada A4. All’uscita del casello, dopo circa 130 metri, c’è la rotatoria a 5 braccia che mette in collegamento con, in senso di percorrenza antiorario, il centro abitato di Noventa di Piave, la circonvallazione esterna di San Donà con il nuovo ponte sul fiume Piave, via Calnova che porta all’area industriale di Noventa e San Donà e il cavalcavia sull’autostrada che porta all’altra zona industriale-artigianale e mette in collegamento con la parte sud della Provincia di Treviso. La rotatoria è stata modificata all’incirca un anno fa, per potersi collegare alla nuova bretella, è lunga circa 215 metri ed ha un raggio esterno di 50 metri circa. Per accedere all’outlet ed entrare nel parcheggio è necessario utilizzare la SP55 che supera l’autostrada, svoltando a destra dopo all’incirca 100 metri. L’uscita è invece prevista lungo via Calnova, dalla quale si rientra poi nella rotatoria, creando quindi una sorta di anello a senso unico all’esterno della superficie commerciale. La viabilità così studiata evita pericolose svolte a sinistra, ma va a gravare interamente sulla viabilità della rotatoria, in particolare tra gli accessi su via Calnova ad est e la rampa del cavalcavia, dove dovranno convivere sia chi è in ingresso all’outlet sia chi è in uscita. Oltre alla viabilità esistente, sulla quale non è previsto nessun intervento di miglioramento/mitigazione, è in progetto una nuova strada a nord dell’autostrada, che metterà in collegamento l’attuale strada provinciale n.55 e il comune di Ponte di Piave.

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Direzione dei flussi veicolari interni ed esterni

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Considerazioni allo studio dell’impatto viabilistico E’ ovvio che l’auto sia una fregatura. La sua promessa di libertà le si ritorce contro. L’unicità di un popolo in cui tutti hanno la macchina nega qualunque slancio via-dalla-pazza-folla. F. La Cecla, “Per un’antropologia dell’automobile” Le valutazioni d’impatto ambientale sono, nel 95% dei casi, effettuate con un pre-giudizio positivo nei confronti dell’opera, e difficilmente si troverà uno studio che sia veramente critico verso il progetto analizzato, e questo studio non si discosta dalla media, giungendo alla prevedibile conclusione che la “realizzazione dell’intervento non è destinata a determinare condizioni di esercizio […] più gravose di quelle attuali, nonostante l’aumento del traffico veicolare”. Lo studio sull’impatto viabilistico presentato all’interno della Valutazione d’Impatto ambientale è stato realizzato in modo conforme alla legge regionale 15 del 2004 e le disposizioni attuative dell’art.19, con le relative prescrizioni per gli elaborati tecnici. Se dal punto di vista tecnico poche sembrano le lacune da evidenziare, alcune considerazioni relative agli scenari futuri che interesseranno la zona mancano completamente, mentre sarebbe stato importante evidenziarle perché avranno delle ricadute anche sull’assetto viabilistico dell’intero territorio, che i conteggi delle auto e le stime previste non riescono a restituire. Vediamone alcune:

- La realizzazione della nuova strada che metterà in collegamento diretto la strada provinciale n.55 con il comune di Ponte di Piave, consentirà di raggiungere l’ingresso dell’autostrada, l’outlet e le aree produttive, eliminando il traffico di attraversamento nel centro di Noventa e le frazioni a nord; tutti elementi che lo studio d’impatto ambientale giustamente sottolinea, ma che contribuiscono ad aumentare il traffico all’interno della rotatoria, paradossalmente peggiorando la situazione viabilistica di quell’area.

- La presenza dell’outlet, come abbiamo visto nel paragrafo dedicato a questi nuovi

format commerciali, contribuirà alla crescita di nuove zone commerciali-direzionali, oltre a quelle già attualmente previste dallo strumento urbanistico del comune di Noventa, alle quali peraltro lo studio d’impatto non fa mai riferimento, e questo determinerà un ulteriore incremento di mobilità

- Nel conteggio delle auto risulta evidente il traffico generato dalla zona industriale a

ovest, che ha come unico accesso la rotatoria, ma non è stato considerato come quell’area, al momento dei conteggi, risultasse occupata all’incirca per il 50%, con la superficie rimanente ancora non edificata ma già destinata a funzioni produttive, che sarà caratterizzata dunque in pochi anni da un sensibile aumento di mobilità.

- Le ultime notizie sui quotidiani riferiscono di alcuni accordi tra i commercianti di San

Donà e di Jesolo con la nuova struttura commerciale, orientati anche al settore turistico delle spiagge del Veneto Orientale, e questo presumibilmente incrementerà

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il già elevato flusso di visitatori atteso e, mentre nello studio si parla di punte massime di 25.000 visitatori giornalieri, alcuni casi studio che hanno analizzato altri outlet italiani dalle medesime caratteristiche, riferiscono di flussi giornalieri di 35-40.000 visitatori

- La provenienza dei visitatori viene equi-ripartita tra chi arriverà dal casello

dell’autostrada e chi arriverà dai comuni limitrofi, mentre, sempre secondo alcuni studi, ad esempio il centro studi Magdus che si occupa nello specifico di outlet center, la percentuale dei visitatori da ‘assegnare’ all’autostrada è di circa il 60%, dovuta all’esteso bacino d’utenza di questi centri. Le dimensioni del casello di Noventa e la sua vicinanza con la rotatoria possono dunque rivelarsi aspetti critici che non vengono considerati nello studio d’impatto.

- Nelle valutazioni effettuate, anche quelle che riguardano il dimensionamento dei posti auto, vengono indicati 90 minuti come tempo di sosta medio, dato che coincide con molti studi realizzati sui centri commerciali italiani. A differenza dei centri commerciali tradizionali, per gli outlet di questo tipo la visita si protrae in molti casi per molte ore, viste le possibilità di svago e acquisto che i visitatori dichiarano, nonché la possibilità di mangiare, e non è raro intervistare intere famiglie che trascorrono quasi tutta la giornata all’interno della struttura. Questo chiaramente influisce sull’individuazione di ore di punta più o meno prestabilite, con il rischio che verso sera si sommino all’uscita dell’outlet sia le persone arrivate nel tardo pomeriggio sia quelle arrivate nel corso della mattina, generando quindi flussi di uscita ben più elevati di quanto previsto.

- Come evidenziato in precedenza, con la realizzazione dell’outlet e il relativo

percorso ‘obbligato’ di entrata ed uscita, da un lato si evitano pericolose svolte a sinistra, dall’altro c’è la reale possibilità che nel tratto della rotatoria tra via Calnova e la SP55 siano presenti sia tutti i veicoli in ingresso all’outlet, sia tutti quelli in uscita, oltre a tutti gli altri veicoli provenienti dalla zona industriale ovest o da San Donà e Jesolo e diretti all’autostrada o ai comuni limitrofi