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in breve n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 16 L’IDEA NANNETTI CASA COMPRAVENDITA CASE E TERRENI AGENZIA PIANORO T el. 051 - 777232 RASTIGNANO Appartamenti in fase di costruzione. Monolocali, bilocali, 2 camere. Consegna dicembre 2006. Prezzi da Eur o 138.000. PIANORO - VIA MORANDI: In posizione panoramica e silenziosa nuovo complesso immobiliare ad uso residenziale. Attici con grandi terrazzi, appartamenti di varie tipologie,giardini privati. PIANORO - VIA PETRARCA: In posizione panoramica e silenziosa nuova realizzazione di piccola palazzina con solo 10 appartamenti di varie tipologie. IL SISTEMA SOLARE Un’ammirevole iniziativa scolastica Spesso girando per il paese si notano i lavori dei ragazzi delle scuole medie Vincenzo Neri esposte in quello che era l’ingresso laterale, ma che da anni viene utilizzato come bacheca devo dire con sapien- te effetto mediatico. Con questo metodo la scuola apre una finestra verso il paese mostrando a tutti una parte di se stessa. E’ così che abbiamo potuto ammirare alcuni degli splendidi pannelli sul sistema solare in esposizione dal 6 al 13 marzo scorsi. I pannelli, redatti in collaborazione con il dipartimento di Astrofisica dell’Università di Bologna e l’osservatorio Astronomico di Loiano, illustrano alcuni aspetti del sistema solare con immagini di grande impatto e descri- zioni semplici, ma non per questo meno interessanti: la distanza dei vari pianeti dal sole, le differenze di tempi fra le varie orbite, le dif- ferenze di peso in base alle diverse atmosfere, le varie carat- teristiche dei pianeti. Stefano Galli IL REFERENDUM SULLA LEGGE ELETTORALE La conferenza del professor Andrea Morrone del 16 febbraio scorso al Circolo 1°Maggio Ancora una puntuale iniziativa del Circolo Uniti per l’Ulivo di Pianoro che ha organizzato la conferenza del professor Morrone avente per tema il referendum sulla legge elettora- le per il quale saranno raccolte le firme nei prossimi giorni. Proviamo a dare un breve sunto del vivace dibattito che quella sera si è sviluppato. Per superare la crisi politica che l’Italia sta vivendo servono riforme, a cominciare da quella elettorale. Serve un sistema maggioritario che consenta di scegliere fra due schieramenti omogenei con il taglio delle “ali”. Serve un maggiore potere degli elettori a scapito dei partiti nella scelta dei candidati. Serve la diminuzione dei parlamentari e la separazione delle funzioni delle due camere per snellire l’iter formativo delle leggi. Sono necessità sotto gli occhi di tutti, ma il parlamento non fa un passo avanti. La legge elettorale vigente fatta nella passata legislatura è stata addirittura un passo indietro; una legge questa, fatta dalla casa delle libertà per impedire la governabilità del Paese in previsione della sconfitta elettorale, che perfino il suo estensore (il ministro delle riforme del governo Berlusconi) ha definito una “porcata”. Il referendum si propone di essere uno stimolo a rifare la legge o in caso con- trario, mediante l’abrogazione di alcuni commi, di farla diventare con sbarramento al 4% costringendo i partiti piccoli a sparire dentro liste maggiori. Le firme per il referen- dum si possono fare presso i tavoli di raccolta nelle strade oppure presso il municipio. Marco Malpensi Il nuovo ponte sul Savena a Pianoro Vecchia L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 16

in breve “ 16 L’IDEA anno XI - marzo - aprile · 2018. 1. 10. · “in breve “ 16 L’IDEA n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 NANNETTI CASA COMPRAVENDITA CASE E TERRENI AGENZIA

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    n.2 anno XI - marzo - aprile 200716 L’IDEA

    NANNETTICASA

    COMPRAVENDITA CASE E TERRENI

    AGENZIA PIANORO

    Tel. 051 - 777232

    RASTIGNANOAppartamenti in fase di costruzione.Monolocali, bilocali, 2 camere.Consegna dicembre 2006.Prezzi da Euro 138.000.

    PIANORO - VIA MORANDI:In posizione panoramica e silenziosa nuovocomplesso immobiliare ad uso residenziale.Attici con grandi terrazzi, appartamenti di varietipologie,giardini privati.

    PIANORO - VIA PETRARCA:In posizione panoramica e silenziosa nuovarealizzazione di piccola palazzina con solo10 appartamenti di varie tipologie.

    IL SISTEMA SOLAREUn’ammirevole iniziativa scolastica

    Spesso girando per il paese si notano i lavori dei ragazzi delle scuolemedie Vincenzo Neri esposte in quello che era l’ingresso laterale,ma che da anni viene utilizzato come bacheca devo dire con sapien-te effetto mediatico. Con questo metodo la scuola apre una finestraverso il paese mostrando a tutti una parte di se stessa. E’ così cheabbiamo potuto ammirare alcuni degli splendidi pannelli sul sistemasolare in esposizione dal 6 al 13 marzo scorsi. I pannelli, redatti incollaborazione con il dipartimento di Astrofisica dell’Università diBologna e l’osservatorio Astronomico di Loiano, il lustrano alcuniaspetti del sistema solare con immagini di grande impatto e descri-zioni semplici, ma non per questo meno interessanti: la distanza deivari pianeti dal sole, le differenze di tempi fra le varie orbite, le dif-fe renze d i peso in base a l le d iverse atmosfere , le var ie carat -ter i s t iche de i p ianet i .

    Stefano Galli

    IL REFERENDUM SULLA LEGGEELETTORALELa conferenza del professor Andrea Morronedel 16 febbraio scorso al Circolo 1°Maggio

    Ancora una puntuale iniziativa del Circolo Uniti per l’Ulivo di Pianoro che ha organizzatola conferenza del professor Morrone avente per tema il referendum sulla legge elettora-le per il quale saranno raccolte le firme nei prossimi giorni. Proviamo a dare un brevesunto del vivace dibattito che quella sera si è sviluppato. Per superare la crisi politica chel’Italia sta vivendo servono riforme, a cominciare da quella elettorale. Serve un sistemamaggioritario che consenta di scegliere fra due schieramenti omogenei con il tagliodelle “ali”. Serve un maggiore potere degli elettori a scapito dei partiti nella scelta dei

    candidati. Serve la diminuzione dei parlamentari e la separazione delle funzioni delledue camere per snellire l’iter formativo delle leggi. Sono necessità sotto gli occhi di tutti,ma il parlamento non fa un passo avanti. La legge elettorale vigente fatta nella passatalegislatura è stata addirittura un passo indietro; una legge questa, fatta dalla casa dellelibertà per impedire la governabilità del Paese in previsione della sconfitta elettorale, cheperfino il suo estensore (il ministro delle riforme del governo Berlusconi) ha definito una“porcata”. Il referendum si propone di essere uno stimolo a rifare la legge o in caso con-trario, mediante l’abrogazione di alcuni commi, di farla diventare con sbarramento al4% costringendo i partiti piccoli a sparire dentro liste maggiori. Le firme per il referen-dum si possono fare presso i tavoli di raccolta nelle strade oppure presso il municipio.

    Marco Malpensi

    Il nuovo ponte sul Savena a Pianoro VecchiaL'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 16

  • Sped. abb. postale - Pubblicità inferiore al 40% - Registrazione del Tribunale di Bologna n. 6558 dell’11.4.96 N. 2 - Anno XII - MARZO/APRILE 2007

    VE

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    Tel.

    051-

    7437

    57 -

    Fax

    051

    -626

    8934

    FILIALE DI RASTIGNANOVia A. Costa, 45 - Tel. 051. 6260369 - Fax 051. 6265294

    In Italia manca una cultura musicale;questo è il grido di dolore dei nostrimusicisti. Abbiamo grandi interpretidi fama mondiale ma la gran partedella gente comune non sa leggerela musica né suonare uno strumen-to; la nostra scuola ne ha sempre tra-scurato l’insegnamento. Ma qualco-sa comincia a cambiare; almeno aPianoro. Da quattro anni la scuolamedia Vincenzo Neri di PianoroNuova, utilizzando una legge delloStato del 2000, è diventata ad indiriz-zo musicale. Ha introdotto cioè l’in-segnamento musicale ed ha assunto4 docenti. Poi si è fatto avanti ilComune realizzando da 2 anni unprogetto che prevede ogni anno 10incontri, tenuti da un docente dimusica, in tutte le classi delle scuoleprimarie del territorio. E infine è diquesti giorni l’avvio, nei locali dellaVincenzo Neri, della scuola di musi-ca Alfredo Impullitti gestita dall’asso-ciazione culturale “L’offerta musica-le”. Per saperne di più abbiamointervistato il professore di oboeMichelangelo Pellegrino che di que-ste iniziative è stato uno dei più deter-minati promotori e ne è uno dei piùattivi realizzatori come docente ecome organizzatore. In occasione delle feste scolastichedi Natale della Vincenzo Neriabbiamo già avuto modo diapprezzare, ascoltando suonare ivostri allievi, anche il vostro lavorodi docenti. Come è nata la scuolaad indirizzo musicale?Tutto è partito da un mio occasio-nale incontro con il dirigentedell’Istituto Comprensivo diPianoro; nel dottor Magnani hotrovato una persona che, comeme, ama la musica e la ritiene unostrumento che educa alle giusteproporzioni, raffina il gusto e svi-luppa le capacità di relazione.Ma ora ci parli della nuova scuoladi musica, anch’essa all’internodella Vincenzo Neri ma da leidiretta con una gestione privata.L’insegnamento nella scuola pub-blica è limitato alla durata di tre

    anni ed è solo per pochi. La nuovascuola si propone invece di coin-volgere tutti, bambini e adulti, e didare loro la possibilità di prosegui-re gli studi. Sono previsti corsi dipropedeutica musicale per bambi-ni dai 6 ai 10 anni (canto corale,flauto dolce); di strumento (pia-noforte, chitarra, oboe, violino, per-cussione e batteria, flauto); di forma-zione orchestrale, teoria e solfeggio,elementi di armonia, propedeuticaalla composizione, preparazioneesami di conservatorio.Perché l’intestazione della scuolaad Alfredo Impullitti?Abbiamo voluto rendere omaggioad un compositore scomparso qual-che anno fa che ha indagato inprofondità il rapporto della musicacon il testo e con l’immagine realiz-zando sonorizzazioni di cortometrag-gi, documentari, film, spettacoli tea-trali e composizioni intimamentelegate all’universo letterario. Colgol’occasione per informare i lettoriche la famiglia di Alfredo Impullittiha istituito una borsa di studio per ipiù meritevoli allievi della scuola.Questo inaspettato interesse perl’insegnamento della musica è solouna prerogativa di Pianoro oanche del resto del Paese?Qualcosa si sta muovendo a livellonazionale, ma credo che Pianorostia diventando un modello ancheper gli altri. Per esempio, di scuolead indirizzo musicale nella provin-cia di Bologna ce ne sono soltanto18 compresa la nostra.Quali sono le possibilità di lavorodei musicisti in Italia?Le orchestre stabili sono poche edè quindi difficilissimo entrarci; lagran parte dei musicisti è costrettaa cercarsi un lavoro (qualche voltaè l’insegnamento, ma spesso èun’occupazione che non ha nien-te a che fare con la musica) e suo-nare solo occasionalmente.Perché le cose possano cambiaredobbiamo aspettare che le novitàin corso producano una signifi-cativa evoluzione culturale.

    LA SCUOLA DI MUSICADI ALFREDO IMPULLITTIÈ il segno dello sviluppo in Italia diuna nuova cultura musicale?

    di Marco Malpensi

    Si fa un gran parlare d’inquinamento, di guerre per il petrolio, di risparmio energeticoe di nuove tecnologie atte al contenimento delle risorse energetiche, quali principigenerali vincolanti per il futuro del mondo, del pianeta terra; ma a tali enunciazioni sirisponde collettivamente in modo schizofrenico. Non facciamo un passo senza lanostra “cara” automobile, non adottiamo forme di risparmio energetico, non ci sentia-mo minimamente responsabili di quanto accade nel mondo ed in particolare nei paesidel terzo mondo, Africa in testa, dove guerre egenocidi vengono attuate con le nostre armi(l’Italia è il 5°paese industrializzato a commer-

    Quanto e come contribuiamo alla salvezzadel pianeta terra noi pianoresi?

    KIOTO, GUERRA, INQUINAMENTI E AMENICCOLI VARI

    Inquinamento luminoso,riscaldamento,strutturepubbliche fuori controllo, sprechi e quant’altro

    di Michele Marra

    > segue a pagina 4

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 1

  • lettere“

    n.2 anno XI - marzo - aprile 20072 L’IDEA

    n. 2 anno XII

    >> EDITOREL’IDEA - Associazione per la promozionedella cultura e dell’informazione a Pianoro.>> DIREZIONEDirettore responsabile: Gianluigi PaganiDirettore editoriale:Marco MalpensiGarante dei lettori: Umberto MazzantiCapo redattore: Stefano Galli >> REDAZIONEMassimo Antinucci, Roberto Bacci, FiorellaBigondi, Simona Bonzagni, Paolo Brighenti,Andrea Canu, Romano Colombazzi, Sara

    Colombazzi, Umberto Fusini, Maura Leoni,Angela Maini, Michele Marra, ClaudiaMazzanti, Pamela Meier, Carola PandolfoMarchegiani, Piergiovanni Pierantozzi, MarcoPizziolo, Marta Rocca, Giorgio Rocchi, SergioSavigni, Mirko Sita, Gianna Solmi.>> GRAFICAStudio ARTWORK di Roberta Ferri - Tel. 3474230717- e-mail: [email protected]>> STAMPAGRAFICHE DEHONIANEVia Scipione dal Ferro, 4 - Tel. 051393811>> PUBBLICITÀ- Gianluigi Pagani (responsabile) - Tel.3337190458- Agenzia PUBBLI - GO di Rocchi Giorgio & C. s.a.s.- Tel. 051777027 - Fax 0516527057- e-mail: [email protected]

    >> FONDATORI DEL GIORNALEFiorella Bigondi, Paolo Brighenti, CelsoCalesini,Tonino Commissari, GiancarloFabbri, Enrico Giusti, Roberto Lippi, MarcoMalpensi, Umberto Mazzanti, AlessandroRusso, Silvano Scandellari.>> L’IDEA SU INTERNETcasella postale:e-mail: [email protected] giornale in formato telematico:http://www.ideapianoro.org

    Chi desidera pubblicare lettere, foto, articoli, può rivolgersi

    al capo redattore Stefano Galli,Via Libertà 16 - Pianoro

    Tel. 0516516887L’Idea è reperibile gratuitamente presso tutte le edicole del Comune di Pianoro.

    LA CURVA PERICOLOSA

    Con la presente vorrei segnalareuna situazione stagnante che siprotrae da molto tempo nono-stante l’impegno della PoliziaMunicipale. Il problema si riferi-sce al parcheggio indiscriminatoche si presenta in varie ore dellagiornata, con massima puntaverso le ore serali, in via Ariosto

    lato asilo con intersecazione convia Remo Grillini. Si fa notareinnanzitutto che sul lato oppostoalla curva persiste il divieto per-manente di sosta per 24 ore conti-gue (come si vede nella foto). Lemacchine parcheggiate in queltratto di strada, peraltro nonmolto grande, costringono i vei-coli provenienti dal centro delpaese ad effettuare un’invasionedella carreggiata opposta, trovan-dosi spesso altri veicoli che pro-vengono dalla parte alta di viaAriosto o peggio ancora incon-trando l’autobus. Io stessa piùvolte con mia figlia in auto (ha 8anni!) mi sono trovata in questaspiacevole situazione pur muo-vendomi con tutte le attenzionidel caso anche perché abitandoin via Remo Grillini non possofare altrimenti. Situazione quan-tomeno analoga si presenta pergli automobilisti che provengonoda via Ariosto alta o da via DelloSport per dirigersi in via Grillini

    (ricordo che via Grillini è unastrada a senso unico di marcia) enon hanno la visibilità totale dellacurva. Basterebbe eventualmentein questo caso mettere almenouno specchio. A questo puntoche dire se non cercare di sensibi-lizzare le persone oltre a rispettarei cartelli stradali a parcheggiare inmaniera più corretta. Ricordoche sotto il bar di via Grillini esiste

    un parcheggio gratuito e cheper la salute fa bene fare qual-che passo in più. Sempre senon si vuole che uno di questigiorni sull’incrocio ci scappi ilmorto e forse ci si accorgeràdel reale problema.

    Elisabetta Maiorano

    te risposte ed informazioni, ma lacosa sarebbe rimasta limitata alsemplice dialogo fral’Amministrazione ed un cittadino.2) Sassatelli ha ampiamente trattatol’argomento area Piastrella peraspetti realizzativi, di riqualificazio-ne e per i benefici che deriverannoalla collettività, in particolar modoper gli abitanti di Pian di Macina,ma non ha dato riscontro alcunoalla prima parte della mia letterarelativa al binomio Piastrella – nododi Rastignano.

    Mauro Sdruscia

    diffondere la cultura e la politica.La volontà del Circolo diPianoro, che conta già molti soci,è quella di ascoltare e raccogliereproposte, idee e spunti da tutti icittadini. Inoltre è intenzione delCircolo promuovere iniziative econvegni pubblici su vari argo-menti di attualità. La prima ini-ziativa importante dal titolo“Finanziarie 2007 Stato RegioniComuni, quante tasse per i citta-dini?” si è tenuta lo scorso 16 feb-braio presso la sala della piscinacomunale con relatori di spiccocome l’Onorevole GaspareGiudice di Forza Italia, PresidenteCommissione Bicamerale per laLegislazione e Membro dellaCommissione Bilancio, Tesoro eProgrammazione, l’On GianlucaGalletti Capogruppo UDC dellaCommissione Finanze alla Camera,Luca Govoni CoordinatoreProvinciale di Forza Italia e l’Ing.Carlo Frateschi DirettoreGenerale del Comune di Parma.Il Convegno ha visto un ottimosuccesso di pubblico, la sala erainfatti gremita, e a questa iniziati-va ne seguiranno altre sia politi-

    che sia più prettamente culturali.Per qualsiasi informazione scrive-re a: [email protected]

    Manuela FrateschiPresidente del Circolo

    della Libertà di Pianoro

    LA PISCINA COMUNALESI DOTA DI UNO SPOGLIATOIO PERDISABILI

    Vi scrivo per ringraziare il signorMotolese, direttore della piscina“Paolo Gori” di Pianoro, chedopo aver letto la mia lettera nelnumero di Settembre/Ottobredi questo giornale, ha cercato direndere più confortevole la per-manenza di noi disabili nel suoimpianto fornendoci uno spo-gliatoio a norma. Mi permettodi farvi conoscere una poesiache ho scritto, e che parla di me.

    Mauro Paolini

    LA COSTITUZIONE DEL CIRCOLO DELLELIBERTA’ DI PIANORO

    Anche a Pianoro si è costituito il“Circolo della Libertà”, come èaccaduto in tantissimi comuni dellanostra regione ed in tutta Italia. IlCircolo della Libertà nasce, inprimo luogo da un progetto ambi-zioso di Silvio Berlusconi, comeulteriore strumento di sviluppodella cultura e della politica liberale

    sul territorio. La volontà è quella diaggregare i cittadini che si rispec-chiano nei valori liberali che sono afondamento della Casa delleLibertà, essendo però aperto a tutticoloro che sono interessati ad unmodo diverso, rispetto a quantofin’ora fatto dai partiti della coali-zione di sinistra, di intendere e

    L’AREA PRODUTTIVA PIASTRELLA

    Vi chiedo cortesemente di conce-dermi un po’ di spazio per ringra-ziare l’assessore Marco Sassatelliper il riscontro che ha dato allamia lettera e per precisare alcunecose: 1) la lettera è stata voluta-mente indirizzata alla redazionede L’Idea perché mi interessavaportare l’argomento all’attenzio-ne dei pianoresi. Sono assoluta-mente sicuro che se avessi inviatola lettera all’AmministrazioneComunale avrei avuto ugualmen-

    La curva incriminata

    Il convegno sulla finanziaria.

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  • lettere“

    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 3 L’IDEACARECAIl ventotto otto delMillenovecentoottantottoAspettavoIl mio compleanno.Ma quella sera stessaMi cambiò la vita.Sono dieci anniChe sono su una carecaE in questi anniÈ cresciutaUna personaStranaComplicataBella, sinceraMa invalida.Una parolaChe fa male

    Solo a sentirla.Ma questa personaSu…su…È, proprio perché è su.LuiSu questa parolaÈ cresciutoMaturatoE la sua menteÈ lievitataE questa personaNon saprebbeCome vivereSe qualcunoGli portasse viaLa carecaIn cambioDi due gambe.

    NUOVO INTERVENTO “LA BASCHIERA” A PIANORO

    Per informazioni: Tel. 0516517575 (8 linee r.a.)E mail: [email protected]

    CANTIERI IN VIA DI REALIZZAZIONE: - CASTENASO - PIAN DI MACINA

    Nuovi complessi residenziali conappartamenti di una o due camere,ampi sottotetti illuminati, giardiniprivati ed autorimesse.Possibilita’ agevolazioni fiscali.

    LA QUALITA’ ABITA QUI

    IL PROGETTO “COMUNE PARTECIPATO.IT”La partecipazione dei cittadini c’è

    I l “Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola diBarbiana”, in collaborazione con le associazioni L’Idea, Nadir, Camina ela casa editrice Emi, ha pubblicato in questi giorni i primi dati di consul-tazione del sito internet www.comunepartecipato.it dove da alcuni mesivengono messe in rete le sedute del Consiglio Comunale di Pianoro.“Oltre 680 persone al mese si collegano gratuitamente al sito e scarica-no le registrazioni – riferiscono gli organizzatori del progetto – ascoltan-do così gli interventi della Giunta e dei Consiglieri sugli argomenti piùimportanti per il nostro territorio. Inoltre il visitatore del sito può intera-g i re con i l Comune, inv iando comment i , sugger iment i , ideeall’Amministrazione, ai capigruppo ed ai principali giornali locali e bolo-gnesi. Si possono anche ricevere via mail le date di convocazione delConsiglio Comunale e gli argomenti che verranno trattati, iscrivendosialla lista di posta elettronica [email protected] scopo del progetto è rendere il cittadino partecipe e consapevoledel lavoro che affronta chi gestisce la cosa pubblica”. Per maggioriinformazioni sulle attività del Centro Formazione e Ricerca Don LorenzoMi lan i e Scuola d i Barb iana s i può consu l tare i l s i to internetwww.icareancora.it

    Gianluigi Pagani

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    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 3

  • attualità“

    n.2 anno XI - marzo - aprile 20074 L’IDEA

    continua dalla prima pagina

    (KIOTO, GUERRA, INQUINAMENTI E AMENICCOLI VARI..)ciare in armamenti leggeri) per il controllodella risorsa petrolio. Una “normalità” cheanche noi di Pianoro contribuiamo a farcrescere e prosperare (nel nostro piccolo). L’INQUINAMENTO LUMINOSOSe pensate che le centinaia di lampioni,installati recentemente nei siti della nostralocalità, non consumano energia elettricaprodotta con petrolio nigeriano e irache-no, ebbene pensate male. Luoghi come lastazione ferroviaria, le vie del centro, lapista ciclabile del Gualando e l’annessoparco, il parcheggio interrato ed altri sitipubblici illuminati a giorno contribuisconoad un consumo energetico spropositatoed eticamente riprovevole, poiché consu-miamo più di quanto le nostre necessitàabbiano bisogno. E non mi si venga a par-lare di sicurezza, in quanto in luoghi benpiù illuminati come la città di Bologna stu-pri e aggressioni avvengono normalmen-te a dispetto della luce. Quale dirittoabbiamo per scialacquare le risorse ener-getiche non rinnovabili? Quali politiche dirisparmio energetico adotta la nostraAmministrazione? Come cittadinicome in tend iamo a f f ronta re esuperare tale situazione? IL RISCALDAMENTO DELLE STRUTTU-RE PUBBLICHE FUORI CONTROLLOStesso discorso sulle strutture pubbliche:uffici comunali, piscina e varie piccolestrutture sparse sul territorio. La tempera-tura ambiente è sempre al di sopra dei 25gradi, per cui si potrebbe tranquillamenteindossare striminziti costumi adamiticisenza patire il freddo, anche in quest’in-verno stranamente mite che ha visto rara-mente temperature sotto lo zero. Soventecapita di entrare in una struttura pubblicacon i riscaldamenti accesi e le finestretotalmente spalancate, e gli operatori inmanica di camicia. Vi sembra questo ilmodo di gestire le preziose risorse energe-tiche? Quante immissioni inutili in atmo-

    sfera produciamo come collettività piano-rese? Cosa rimarrà alle future generazionidi questo passo? Quali responsabilitàhanno i cittadini e gli Amministratori diquesto comune? Chi risponderà dei danniarrecati all’ambiente e al territorio derivan-te da questa gestione? LA LUDOTECA E DINTORNIIl giardino di circa 1000 mq antistante labiblioteca S.Mucini è destinato a ridursi dicirca il 30% grazie al progetto chel’Amministrazione intende pervicacemen-te attuare, in ossequio alla malintesa“democrazia partecipata” strombazzata adestra e a manca da molti Amministratorie non; infatti per alcuni di essi la parteci-pazione è intesa come mera presenza fisi-ca. Invece di un ampliamento razionale edequo dell’esistente, si intende sottrarre300 e più mq di giardino per la costruzio-ne di un manufatto da adibire a ludotecaper 42 bambini per una spesa stimata dieuro 700.000 senza neanche la possibilitàdi dotare la struttura di pannelli fotovoltai-ci per la produzione di energia elettricae termosolari per la produzione diacqua calda. Sia chiaro che non è unessere contro la ludoteca, anzi, macontro uno spreco delle nostre risor-se territoriali e finanziarie. Tanto èvero che nello stesso sito esiste unastruttura, la baracchina dei gelati,che anche grazie a scelte ammini-strative non discusse né razionali è inuno stato di abbandono, salvo usarlacome gabinetti pubblici e ricoveroattrezzi per la raccolta delle cartacceeffettuate dagli operatori convenzio-nati dell’AUSER. L’ampliamentosarebbe meno oneroso e più razionale,ma se pure volessero attuare il “loro”pro-getto non mancherebbero gli spazi giàcompromessi con un edificazione: labaracchina e tutta la parte posterioreconfinante con la COOP.

    APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2007

    Secondo i dati forniti dal vice sindaco ed assessore al bilancio AgostinoDall’Olio la previsione di uscita per la spesa corrente nel 2007 sarà di 13milioni di euro, di cui 1 milione e 600 mila per l’istruzione, 2 milioni e 716mila per il territorio e l’ambiente, 3 milioni di per il settore sociale e 3 milio-ni 740 mila per il personale. “Le aliquote per l’Ici rimangono invariate - hadetto l’assessore Dall’Olio nel corso della presentazione dei dati economici -pari al 5 per mille per la prima casa, al 5,4 per mille per l’abitazione ordina-ria e al 7 per mille per immobili di categoria C, D, A10, con detrazione perl’abitazione per euro 103,30 e con un’ulteriore detrazione per particolarisituazioni di disagio sociale di uro 75,00. L’addizionale Irpef passa da 0,30%a 0,60% con una soglia di esenzione fino a 10 mila euro, al netto deglioneri deducibili”. La Giunta ha poi deciso di applicare gli aumenti Istat aiservizi a domanda individuale, la cui copertura media è prevista nel 2007 al58% per la refezione scolastica, il campo solare, il pre-post orario, il tra-sporto scolastico, le lampade votive e la tassa raccolta rifiuti. Altri investi-menti per il 2007 saranno effettuati in manutenzione straordinaria sugliimmobili comunali per 422 mila euro, sugli edifici scolastici per 976 milaeuro di cui 750 mila per la costruzione di nuova ludoteca, per l’ambiente el’arredo urbano per 2 milioni e 700 mila di cui 1 milione e 300 mila per il piano diriqualificazione industriale di Pian di Macina. “Altri soldi verranno investiti in sport, cul-tura e assistenza per 195 mila euro - ha concluso Dall’Olio - nella viabilità per la manu-tenzione delle strade, marciapiedi e frane per 1 milione di euro, nei cimiteri per 240mila euro e nelle attrezzature e mezzi comunali per 364 mila euro.

    Gianluigi Pagani

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 4

  • attualità“

    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 5 L’IDEA

    “Da una parte abbiamo i consumatori che cer-cano prodotti etici e compatibili, dall’altra si tro-vano i piccoli produttori che fanno fatica a tro-vare un mercato che valorizzi la bontà dei loroprodotti. E allora, facciamoli incontrare!”Essere partecipi e sostenitori del proprio territo-rio, questa è la missione che l’associazione“Lavitabella” ha scelto di intraprendere,nella consapevolezza che la qualità della vitain un paese dipende dalla presenza di molte-plici aspetti da considerare. Così non ci puòessere cultura senza sviluppo, senza educa-zione, senza rispetto per l’ambiente e per letradizioni. Per questo motivo dopo aver visi-tato alcune aziende del nostro territorioabbiamo deciso di proporre una iniziativache permetta di essere davvero partecipi nelprocesso di crescita della nostra comunità.Cosi il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS)appare essere una modalità concreta peresprimere questo attaccamento e affetto alterritorio e alle sue specificità. I GAS sonouna esperienza comune nei paesi anglosasso-ni e in italia hanno già un notevole sviluppo;per questo stiamo cercando di proporre que-sta iniziativa anche a Pianoro. Per dare il pro-prio contributo siete pregati di contattarel’associazione [email protected]. “Si scrive

    consumo critico si pronuncia controllodemocratico; la politica si fa in ogni momen-to della vita: al supermercato, in banca, sulposto di lavoro, all’edicola, in cucina, neltempo libero scegliendo cosa e quanto con-sumare, da chi comprare, come viaggiare, achi affidare i nostri risparmi rafforziamo unmodello economico sostenibile o di saccheg-gio, sosteniamo imprese responsabili o no;sosteniamo un’economia solidale e dei dirittio un’economia di sopraffazione reciproca.”Gesualdi Altreconomia 11/03.COSA SONO I GRUPPI D’ACQUISTOSOLIDALE? E’ un insieme di persone chedecidono di incontrarsi per acquistareprodotti alimentari locali o di uso comunesolitamente di produzione biologica oeco-compatibile (rispettosi dell’ambientee dei lavoratori) da ridistribuire tra loro.PERCHE’ SI CHIAMA SOLIDALE? Ungruppo d’acquisto diventa solidale nel momen-to in cui decide di utilizzare il concetto di solida-rietà come criterio guida nella scelta dei prodot-ti. Solidarietà che parte dai membri del gruppoe si estende ai piccoli produttori che fornisconoi prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popolidel sud del mondo e a coloro che, a causa dellaingiusta ripartizione delle ricchezze, subisco-

    no le conseguenze inique di questomodello di sviluppo.PERCHE’ NASCE UN GAS? Perchécrediamo che ognuno di noi possa dare unamano a cambiare il mondo partendo dal carrellodella spesa! Dietro a questo gesto quotidiano sinascondono problemi di portata planetaria: inqui-namento, spreco di risorse non rinnovabili, sfrutta-mento dei minori e dei lavoratori. Spesso alla basevi e’ una critica profonda verso il modello di consu-mo e di economia globale ora imperante, insiemealla ricerca di una alternativa praticabile da subito.Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria criti-ca al consumismo, a scambiarsi esperienze edappoggio, a verificare le proprie scelte. COME FUNZIONA UN GAS? Insieme ci sioccupa di ricercare nella zona piccoli pro-duttori rispettosi dell’’uomo e dell’am-biente, di raccogliere gli ordini tra chiaderisce, di acquistare i prodotti e distri-buirli in giorni prefissati e si parte!PRODOTTI LOCALI: per ridurre l’inquina-mento e lo spreco energetico dovuti al traspor-to della merce su e giù per il pianeta (e viag-giando di meno, arriva più fresca e non richie-de conservanti); si possono conoscere i produt-tori, verificare il loro comportamento,apprezzare la storia di ogni prodotto.PICCOLI PRODUTTORI: perchè è più facileconoscerli e perchè lavorano con più intensitàdi manodopera che non di capitale: così i soldiche si spendono finanziano l’occupazione enon gli azionisti.ECONOMICITA’: I prodotti acquistatilocalmente e solidalmente sono in generepiù convenienti in quanto il gruppo per-mette di ottenere un prezzo agevolato.

    GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALEPIANORO E APPENNINO BOLOGNESE

    di Sara Colombazzi

    IL NUOVO LIBRO DI LUIGIA BIMBI

    E’ da poco tempo nelle librerie “Odore di Agnello arrosto al rosmarino”edito da Andrea Oppure di Roma (20 euro), il volume che Luigia Bimbi, giàautrice di racconti per ragazzi e collaboratrice di periodici locali, ha presenta-to sabato 10 marzo presso la biblioteca comunale “Silvio Mucini”. Si trattadi una pregevole opera ambientata a Milano che narra la realtà di un con-dominio nel quale un paesaggio di intensi e curiosi personaggi vivono laloro “storia minore” durante il periodo che va dalla fine della I° guerra mon-diale al 1947. L’autrice nata a Milano nel 1927 è vissuta per molto tempo aBologna prima di trasferirsi a Pianoro dove è facile vederla mentre passeggiacon il suo fido cane Argo. E’ intenzione della scrittrice fare seguire a questosuo primo romanzo (chi avesse difficoltà a trovarlo può contattarla allo051.651.69.32) altre opere: una del genere fantasy ed un’altraambientata in Germania.

    Paolo Brighenti

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 5

  • L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 6

  • cultura“

    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 7 L’IDEA

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    Camminando per Salisburgo ti colpisce la domi-nante grigia che avvolge le forme della città e delpaesaggio. L’aria è limpida ed il castello è semprevisibile allungato, bianco cenere sulla collina. Lasera, nella parte vecchia della città alla sinistra delfiume, ti meravigliano le luci azzurrine delle inse-gne e gli oggetti ben illuminati nelle vetrine. Suquesto sfondo, privo di luci artificiali, Mozart bam-bino cresceva con la musica del padre, vissuta incasa ed in giro per il mondo. Il genitore musicista,Leopoldo, lo portava con se, insieme alla mogliee all’altra figlia, nei concerti dove suonava, e nelfrattempo li educava al mestiere fin da piccoli. Mase per un bambino da un lato è bello stare sem-pre insieme con i genitori, con loro anche via dacasa, dall’altro ci si chiede: c’era il tempo per ilgioco e le altre cose per crescere? Amadeus eraparticolarmente talentoso, assorbiva le note dellemusiche come una spugna, le sapeva riprodurrefacilmente a memoria, ma era capace soprattuttodi comporre in proprio: era un bambino prodi-gio che faceva meravigliare anche il papa e il re diFrancia... Tiziano Roversi ci racconta questi aned-doti, e ci fa ascoltare un Mozart poco conosciuto,ritrovato con una ricerca personale che ha propo-sto a noi di Capo Seattle, organizzatori delle quat-tro serate d’ascolto in novembre alla biblioteca diPianoro, per un pubblico accorso poi numerosoe attento. Erano ricerche interessanti anche noipoco esperti, riuscivano ad avvicinarci al composi-tore e capirlo, cogliendone gli aspetti intimi,umani, e vedendone i progressi. Leggiamo le let-tere del musicista che scrive alla sorella, alla cugi-na, alla moglie e al padre. Spesso sembra di senti-re un bambinone poco impegnato, che esprimeliberamente sciocche fantasie e l’immediataespressione della propria fisicità. Aveva tantotempo libero per se e quindi giocava? A queitempi siamo nella stagione dell’illuminismo: allavisione del mondo dell’uomo occidentale sierano aperti nuovi orizzonti, grazie al contributodi filosofi e di scienziati. Per una categoria d’indivi-dui socialmente avvantaggiati si coltivavano nuovisaperi e consapevolezze, con nuove prospettiveesistenziali. Si parla di una élite con disponibilitàdi risorse finanziarie, gli altri, il volgo, arrancavanoancora nei bisogni più immediati. In una letteraalla sorella, Amadeus giovanetto che passava per

    Napoli, definisce il lungo viaggio in carrozza unincubo di polvere, e la densa popolazione chevede nella città, i “laceroni”. Questo distacco ècomune negli artisti che vengono in Italia seguen-do la moda di quei tempi, per studiare nelle acca-demie e vedere i resti delle antiche civiltà. L’Italia,dopo la stagione del barocco che la vede protago-nista, mantiene nel settecento ancor alto il presti-gio delle scuole di musica, delle belle arti e diarchitettura. Vediamo Canova, coetaneo diMozart, rendere visibile nella scultura l’ideale clas-sico a cui ci si ispirava. Con il pittore PietroLonghi allora più anziano invece è possibile vede-re come era una famiglia agiata dell’epoca, nellapropria casa, che magari si intratteneva con lamusica o era impegnata in altre faccende dome-stiche. Tornando al giovane talento, nonostantela presenza continua al suo fianco del padre pro-tettivo e, diremmo oggi, soffocante e possessivo,riesce ad esprimere se stesso genuinamente alme-no nella musica, come ci dice una testimonianzadi un maturo musicista dell’epoca che lo vede aMilano. Grazie sempre al padre, diciassettenneottiene un ruolo fisso di compositore al serviziodell’arcivescovo Colloredo, reggente diSalisburgo. Suona anche il clavicembalo e il violi-no, e scrive musiche per il proprio divertimento.L’arcivescovo, come i governanti dell’epoca, eradispotico ed autoritario e non concedeva libertàdi movimento al giovane che non poteva quindimai allontanarsi dalla città. Lui così si sentivaingessato e dopo qualche anno tenta finalmentedi provare nuove esperienze, viaggiando con la

    madre (il padre è vincolato alla corte diColloredo) in varie città e d’Europa. Roversiesprime un suo parere personale su queste vicen-de, ci dice: Mozart avrebbe potuto meglio rivol-gersi ad una committenza borghese e quindi usci-re finalmente dalle pastoie soffocanti dell’aristo-crazia e delle corti. Questo lo fece più avanti nellasua vita, quando da sposato, allontanandosi dallafamiglia, andò a stare a Vienna per vivere di musi-ca, lavorando in modo autonomo senza unacommittenza fissa. Saltando molti passaggi delracconto sul nostro protagonista, nei pezzi propo-sti all’ascolto da Roversi, notiamo anche noi pocopreparati una vitalità ed un’energia particolaredel compositore. Mi ha colpito una composizionedove si parla di passaggi grotteschi, musica, perme, viva e provocatoria, o il pezzo intitolato “Tuttoquello che non si deve fare nella musica” altret-tanto vitale. Si dice che la sua fortuna sta anchenell’incontro con il famoso librettista Da Ponte econ il committente illuminista e progressista, l’im-peratore d’Austria, Giuseppe secondo. Nasconocosì le sue famose opere liriche: il “DonGiovanni”, “Le nozze di Figaro”, e con un libretti-sta salisburghese “Il flauto magico”. Sono quelleche ho potuto vedere raffigurate sulle nuoveporte di bronzo inaugurate nel 2006 alla “Hausfur Mozart, Festspielhaus” di Salisburgo, in occa-sione del 250° anniversario della sua nascita.Nella foto vediamo lo scultore italiano Gian PieroManca, che ha costruito le porte insieme con unaltro scultore locale. Per concludere riportiamoqui di seguito un breve curriculum del nostromaestro di storie della musica, Tiziano Roversi,medico, ma anche diplomato all’AccademiaFilarmonica. A questo proposito ci dice che se untempo l’Accademia di Bologna era un trampoli-no di lancio nel mondo della musica (ancheMozart si era diplomato a Bologna), ora le cosevanno molto peggio. Roversi si laurea in medici-na e chirurgia nel 1977. Durante gli anni del liceostudia pianoforte ed organo con il maestro G.Crema ed entra nella Cappella MusicaleArcivescovile si S.M. dei Servi come corista. Neglianni ’80, pur esercitando la professione di medi-co a tempo pieno, studia oboe con il maestroGiuliani e impara il flauto barocco da autodidatta.Consegue il diploma della Scuola per Artisti delCoro del Teatro Comunale di Bologna diretta dalmaestro Fulvio Angius. Studia canto (da barito-no) con il maestro Gianni Raimondi. Nel 1991 gliviene conferito il Diploma dell’AccademiaFilarmonica di Bologna. Ha collaborato col grup-po corale-strumentale “Jacob Arcadelt” e con l’as-sociazione corale “Euridice” in occasione deifesteggiamenti per il IX centenario dell’Universitàdi Bologna. Ha fatto della Storia della Musical’hobby preferito!

    GIOCANDO CON MOZARTdi Piergiovanni Pierantozzi

    Gian Piero Manca visiona le sue opere alla Haus fur Mozart Festspielhaus di Salisburgo

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  • “ n.2 anno XI - marzo - aprile 20078 L’IDEAa cura di Marta Rocca

    La pubblicazione di tutti i testi dei ragazziè stata autorizzata dai genitori

    “ddii MMiicchheellaa MMaaiissaannoo

    BBaabbyy PPaarrkkiinngg

    VViiaa FFaannttiinnii,, 2288 -- 4400006655 PPiiaannoorroo NNuuoovvoo

    OOrraarriioo CCoonnttiinnuuaattoo lluunn.. -- vveenn.. 77..3300--1188..3300

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    IL RAPPORTOCon le maestre della scuola elementareavevamo un rapporto confidenziale e quasiamichevole: Questo era sottolineato dalfatto che ci si dava del “tu” e si usavano deisoprannomi. Per esempio, ad una maestrache si chiama Nicoletta veniva abbreviato ilnome in “ Nico”. Cosa che non ci si può per-mettere con tutti i prof. Il rapporto con i pro-fessori è più distaccato, forse perché hannoun atteggiamento autoritario. La relazionecon loro non è paritaria: alcuni professorinon ci trattano con lo stesso rispetto chenoi abbiamo per loro: Per esempio ci dannodei soprannomi, qualche volta anche offen-sivi che risultano essere delle prese in giro:loro ce li possono dare, ma noi no, anche se,fuori dalla scuola, quando loro non ci sento-no, ne diciamo “di cotte e di crude”.

    IL METODOIl metodo d’insegnamento delle maestre erapiù semplice, con un linguaggio più facileda comprendere, perché eravamo più pic-coli. Inoltre si facevano molti esempi praticied anche dei giochi per capire meglio gliargomenti. In questi momenti la scuola eramolto divertente e il tempo scorreva veloce-mente. In altri era più noioso stare a scuolaanche perché avevamo le stesse insegnantiper tante ore consecutive.Alle medie il tempo in cui stiamo a scuola èpiù ristretto: gli insegnanti si susseguonol’uno all’altro e, a volte, non si riescono nem-meno a finire gli argomenti che bisogna,poi, studiare a casa. Le ore sono tropposcandite e, a volte, non si riescono a svilup-pare gli argomenti fino in fondo . Pensiamoche il nostro tempo-scuola dovrebbe esseremeno frammentario perchè è , comunquemeglio ascoltare la spiegazione di un inse-gnante che leggere il libro da soli.Alle medie le spiegazioni sono più comples-se ed approfondite, rispetto a quelle delleelementari, ma i professori coinvolgono nel-l’argomento, chiedendoci le nostre opinioni.

    A differenza delle elementari si fanno menoesempi pratici e più teoria. E’ importante illinguaggio specifico per ogni disciplina ealcuni professori sono molto pignoli in que-sto. Se commetti anche la minima imperfe-zione, dovuta spesso alla paura di sbaglia-re, vieni rimproverato aspramente.Gli insegnanti della scuola elementareerano più disponibili a dare ulteriori spiega-zioni se qualcuno non aveva capito un argo-mento . Alle medie, avendo meno tempo adisposizione, gli insegnanti tendono adessere più sbrigativi e può capitare che nonchiariscano dei passaggi che non sono statiben compresi dagli studenti.

    IL NOSTRO “ INSEGNANTE IDEALE”Dovrebbe comprendere i nostri problemi edarci dei consigli sul metodo di studioanche con esempi pratici ( sottolineatura,schemi concettuali….). Non sempre il meto-do generale è sufficiente per prepararebene tutti gli alunni perché ciascuno ha ilproprio modo di studiare e le proprie poten-zialità. Il ruolo dell’insegnante dovrebbeessere quello di aiutare gli alunni ad espor-re gli argomenti in modo comprensibile. Lelezioni dovrebbero essere ravvivate con fil-mati, fotografie , gite scolastiche e laborato-ri per alleggerire certi argomenti e ricor-darli meglio: In questo modo studiare diven-terebbe interessante e ci sarebbe menoconfusione in classe. Se, nonostante questo,ci fossero alcuni ragazzi che continuano adisturbare , allora bisognerebbe che l’inse-gnante adottasse delle punizioni anchemolto severe. Una punizione correttapotrebbe essere quella di costringere ilragazzo a rimanere a scuola anche dopo l’o-rario scolastico , perché l’attuale sospensio-ne da scuola , a volte, risulta essere “ unavacanza” per lo studente.E’ giusto che un professore corregga i com-piti anche quelli fatti a casa per valutarel’impegno dei singoli alunni e per evidenzia-re chi i compiti non li svolge mai. Attraverso

    la correzione si possono capire i proprierrori e cercare di evitarli in futuro (“ sba-gliando s’impara”). La valutazione dovrebbetener conto sia dell’impegno dimostratodurante l’anno scolastico sia dei migliora-menti effettuati dai singoli alunni.

    I COMPITIELEMENTARI - Alle elementari i compiti eranopiù semplici e si concentravano soprattuttonel fine settimana perché la maggior partedi noi faceva la scuola a tempo pieno. Peròpoteva capitare che avessimo dei compitida fare anche un giorno per l’altro: Questorisultava molto impegnativo perché finiva-mo la scuola alle 16,30 ed alcuni svolgeva-no altre attività , così, spesso, ci si riducevaa fare i compiti di sera.MEDIE - I compiti sono adeguati, ma nonsempre ben distribuiti nel corso della setti-mana, in alcuni casi, addirittura, sono inminor numero rispetto a quelli delle ele-mentari.In generale pensiamo che i compiti sianoutili perché ci danno la possibilità diapprofondire le materie scolastiche. E’importante conoscere più materie possibili,così avremo più opportunità per il nostrofuturo. Più avanti, nel corso degli studi, sipotrebbero aprire nuovi orizzonti e realizza-re i nostri sogni.

    I COMPITI DELLE VACANZEOgni professore ci assegna, per le vacanze,i compiti relativi alla propria materia che,messi tutti insieme, diventano eccessivi.Loro (i prof.) dicono che i compiti servonoper mantenere l’esercizio e per non dimenti-care gli argomenti svolti. Ma, se in tre mesidimentichiamo tutto quello che abbiamofatto in un anno, proviamo a pensare checosa succederà nell’arco della vita?Secondo noi ognuno deve essere responsa-bile della propria preparazione e i professo-ri dovrebbero darci dei consigli personaliz-zati sugli esercizi da svolgere per ricordaregli argomenti studiati durante l’anno.A quel punto spetta alla coscienza di ognu-no decidere cosa fare per tornare a scuolapreparati e riuscire a seguire le lezioni.

    Classe II BScuola Secondaria di Pianoro

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    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 9 L’IDEA

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    Dopo quattro anni di lavori per la ristrutturazio-ne dell’immobile, riapre al pubblico il teatro“Le Rose”. La struttura ha una capienza di oltre100 posti, con un palcoscenico di 120 metriquadrati ed è stato predisposto per i progetti divideo teatro, seconda esperienza del genere inEmilia Romagna. Il teatro “Le Rose” è di pro-prietà della parrocchia di San GiacomoMaggiore di Pianoro Vecchia ed è nato intornoagli anni quaranta. Dopo la seconda guerramondiale venne ricostruito dal genio civile neilocali attigui la scuola parrocchiale e fino al1980 usato anche come cinema. Poi vi fu unperiodo di lento declino strutturale, nonostanteun gruppo di volontari continuasse ad utilizzar-lo come teatro, fino a quattro anni fa quando fuchiuso per inagibilità. Intervenne allora il parro-co don Luciano Bavieri che si fece promotoredi un costoso intervento di ristrutturazione peroltre 400 mila Euro, di cui 76 mila finanziatidalla Regione Emilia Romagna ed il resto inve-stiti dalla parrocchia. “Sono molto contento dioffrire questo spazio per la nuova stagione tea-trale della Provincia – ha detto il parroco donLuciano Bavieri alla presentazione ufficiale inProvincia avvenuta il mese scorso – i lavori diristrutturazione, eseguiti insieme a quelli dell’a-

    silo, sono costati molto. Ad un certo momentoho anche pensato di chiuderlo e di trasformaretutto in scuola. Poi l’insistenza dell’attuale diret-tore del teatro Sergio Cappelli e dell’alloravescovo monsignor Claudio Stagni mi hannoconvinto a mantenerlo. Ora ne sono moltoorgoglioso”. Il 28 febbraio è stata ufficialmenteinaugurata la stagione teatrale 2007 con un car-tellone ricco di spettacoli di prosa, drammatur-gia, musica e progetti coreografici per i giovanis-simi. Proprio a questi ultimi è dedicata la scuoladi teatro che l’associazione culturale “Le Rose”ed il Comune di Pianoro organizzano all’inter-no del teatro. “E’ un corso gratuito di tecnicateatrale per la formazione dei giovani aspirantiattori – riferiscono gli organizzatori Sergio eMariapia Capelli – con un seminario suGoldoni e con una serie di lezioni sul palcosce-nico per la dizione, l’uso della voce, la messa inscena di un testo e la scenografia”. “Il teatro “LeRose” vuole essere uno spazio aperto – ha riferi-to Giacomo Martini, direttore artistico del tea-tro – un laboratorio disponibile a tutti i linguag-gi che in un teatro hanno la loro identità e lapossibilità di esprimersi. Rivolgo un invito a tuttii gruppi che hanno necessità di avere spazi peresprimere la propria arte a contattarci”.

    RIAPRE IL TEATRO “LE ROSE” DI PIANORO VECCHIAdi Gianluigi Pagani

    IL LIONS DAY A PIANORO

    Domenica 15 Aprile LIONS DAY: dalle ore 9.00alle ore 12.30 in Piazza dei Martiri a PianoroNuova, vendita di orchidee promossa dal LionsClub Bologna Pianoro degli Ariosto. La raccolta fondi promossa dal Lions si occupaquesta volta della CAMPAGNA SIGHT FIRST II- LA VISTA INNANZITUTTO Lotta contro lacecità prevenibile e reversibile in tutto il mondo. Gli obiettivi della campagna: - Controllo ed eliminazione, se possibile, delleprincipali cause di cecità prevedibile- Lotta alle malattie oculistiche nuove od emergenti- Realizzazione della “Vista per tutti” attraversoattività di ricerca, di riabilitazione e assistenza aisoggetti a rischioNella stessa occasione :- Campagna per la raccolta di occhiali usati “A tenon servono più, ma possono aiutare qualcuno ariacquistare la vista”- Raccolta di telefonini usati, per la tutela dell’am-biente e contro la droga. I proventi verrannodestinati alla comunità Papa Giovanni XXIII.

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 9

  • ambiente“

    n.2 anno XI - marzo - aprile 200710 L’IDEA

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    Urgenze: 339 - 73 555 96Aut. n. 17982 del 30/10/06

    Dopo che nel giornale Il Resto delCarlino è apparso un articolo sull’av-vistamento del lupo, in pieno gior-no, vicino (relativamente) alle case diBotteghino di Zocca, nelle personeche abitano nei paraggi si è venuta acreare una certa apprensione.Niente di veramente preoccupante,però si sa come vanno a finire queste“chiacchiere”; dopo un po’ entranonel dimenticatoio e se non capita dinuovo qualcosa, non se ne parla più.Dopo la sorpresa di quell’avvistamen-to feci un po’ di indagini e per cerca-re notizie sul lupo mi misi in contattocon alcuni selettori della zona (i selet-tori sono cacciatori abilitati a fare unacaccia appunto di selezione); questioperatori faunistici, o almeno qual-cuno di essi, hanno grande cono-scenza della fauna maggiore dettaanche nobile. Certo sono anni chepassano ore e ore in appostamento afare censimenti in ogni momentodella giornata e quando si sta fermialla posta, di cose se ne vedono. Inverità si vedono anche cose chesarebbe meglio non vedere, questome lo diceva un amico selettore(molto affidabile) quando scoprì unintrallazzo di corna che non eranoné di daino né di cervo. Avrebbevoluto raccontarmi pure molto altrosicuramente pruriginoso, ma lo pre-gai di andare oltre e raccontarmisolo quello che lui sapeva del lupo inzona. . Ame piaceva sentirlo parlare, si capivache diceva il vero e si capiva ancheche era un ricordo tutto suo e conti-

    nuò: Continuammo a chiacchierare, luiandava a caccia anche all’estero, nei

    paesi del nord est; le guide cheaccompagnano sono profondi cono-scitori di animali di grossa taglia e inquelle occasioni ebbe modo di cono-scere il lupo e col tempo cambiò o simodificò il suo rapporto con la cac-cia. Sicuramente l’amico non sparapiù con la stessa passione giovanile diprima. Ma tornando al lupo, la feritache aveva avuto modo di riscontrareera dovuta molto probabilmente adun incidente naturale che il giovaneesemplare si era procurato dopo l’al-lontanamento dal nucleo famigliare.Per i giovani lupi la vita può esseredurissima, particolarmente per quel-li che vengono buttati fuori di “casa”.La cosa, nonostante potesse essereper il lupo preoccupante, per l’a-mico fu abbastanza tranquillizzan-te perché aveva pensato che la feri-ta poteva essere dovuta ad un qual-che agguato umano, tipo trappo-le, fucilate o altro. Quando midisse fucilate rimasi perplesso: Il tempo è passato,quegli incontri pericolosi non li hafatti e il giovane lupo è riuscito atrovare una compagna e ora scor-razzano sui nostri calanchi, il mioamico dice che non avranno vitalunga, spero vivamente che stavol-ta si sbagli.

    Lupo Appenninico – foto di William Vivarelli

    NON CACCIATE IL LUPOdi Umberto Fusini

    Continuiamo una breve panoramica sui siti internet checoinvolgono in qualche modo il nostro comune analizzan-done due di estremo interesse: il sito di William Vivarelliwww.vivarelli.net delegato Lipu di Pianoro e noto fotografobolognese ed il sito di Francesco Grazioli www.microvita.itche sta seguendo le orme del grande maestro. La fotogra-fia naturalistica richiede grande pazienza ed esperienzaoltre ad un’attrezzatura professionale. Le ore di apposta-menti e la ricerca di specie rare hanno dato notevoli frutti enelle pagine web dei due siti sopraccitati si possono ammi-rare gran parte degli animali che popolano le nostre collinesuddivisi in sessioni per classe: flora, anfibi, rettili, avifaunae mammiferi, oltre a sessioni dedicate a splendidi paesaggiche evidenziano scorci di calanchi, colline innevate o splen-dide visioni autunnali dove pennellate di colore incantanol’anima. Il visitatore rimarrà estasiato dai palpiti di naturafermati da questi fotografi. Pur riguar-dando prevalentemente il comune diPianoro si possono ammirare anchefoto che escono dai nostri confini fino aseguire la sezione locale della Lipu neisuoi recenti viaggi in Grecia e Spagna.Ma la sezione locale è seguita da vicinonelle sue escursioni dei sabati pomerig-gio durante i quali Will iam Vivarell iimmortala le immagini più significativedel gruppo alle prese con i percorsi chevolta per volta portano verso nuoveavventure.

    Stefano Galli

    Aquila reale, foto di William Vivarelli

    Navigando in internet…IMMERSI NELLA NATURA

    Cervo maschio, foto di Francesco Grazioli

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 10

  • 1°Settembre 1958 – Lunedì “La giornata trascorre tranquilla, non vi sonoquestioni di particolare importanza; anche inpolitica nazionale nulla di nuovo. I Deputatistanno godendosi un periodo di riposo dopo leferie, magari in qualche luogo ameno di monta-gna o della riviera. E’ un’ottima cosa questoperiodo di ferie, ma va a finire che, per alcunideputati, si congiungono con le vacanze natali-zie e poi con quelle pasquali e così via. E pensareche vi sono categorie di lavoratori che nonsanno cosa siano le ferie! I mezzadri, i braccian-ti, per esempio, non le conoscono, come i mano-vali e molti altri. Il progresso sociale è non un’a-spirazione, ma una meta da raggiungere per laquale non cesseremo mai di lottare. Moltihanno raggiunto un livello di vita soddisfacen-te e molti di costoro non guardano più indietro,il tremendo egoismo individuale li narcotizza,non lottano più e a lottare siamo sempre meno,mentre il nemico esiste ancora ed è fortissimo.” 7 Settembre 1958 – Domenica “Belle que-ste domeniche settembrine nella campagna delbel colle di Campiano, nella dolce solitudine del-l’intimità familiare, con i bambini che si diverto-no a scorazzare nel cortile della casa colonica,rincorrendosi a giocare e spaventando polli e glialtri animali da cortile, tra i cinguettii degliuccelli. Tutto sembra ammantato in una paceirreale ed è già lontano il ricordo di quelle perso-ne care che attraversavano il cortile per ripararsidalle bombe, che lavoravano con noi e che ogginon ci sono più. Un senso di tristezza mi inva-de, poi penso che non si può più fare nulla eallora ricordo quei cari amici e parenti scompar-

    si come se fossero vivi in un altro luogo e mi ras-sereno. Mentre la giostra della vita continuanell’incosciente allegria dei bambini che si rincor-rono nell’aia. Oggi è il primo giorno d’aperturadella caccia e alcuni cacciatori scendono daMontecalvo con la lepre appesa alla Lambretta.Nell’aria spari lontani e richiami dicani abbaianti.8 Settembre 1958 - Lunedì “Sono in ufficioa ricevere le lamentele di tante persone che tiranol’acqua al proprio molino e, tra un personaggioe l’altro, ripenso a 15 anni fa, quando il nostroComune era sconvolto da una guerra e invasoda eserciti stranieri, uno proveniente dal Nord e

    l’altro dal Sud. Diviso in due tronconi, calpesta-to,annientato, distrutto,umiliato, tradito dallaclasse dirigente e diviso in una sanguinosaguerra civile. Eravamo invasi dai nazisti che incombutta con i fascisti commisero le più grandimalvagità che la storia ricordi. Gli Italiani dibuona volontà insorsero contro gli invasori e itraditori. La lotta iniziata l’8 Settembre 1943 siconcluse il 25 Aprile 1945. I giovani d’alloracombatterono sui monti, nelle valli, nelle città,strappando metro su metro, casa su casa,agliinvasori. Le nostre case furono completamentedistrutte e i nostri campi disseminati di mine eordigni, di morte e distruzione. Ma siamo risor-

    ti e già oggi stiamo dimenticando da doveveniamo.” 30 Settembre 1958 – Martedì “Vorrei, afine mese, tirare le somme di quanto lavoroabbiamo fatto in questi giorni. Con il Geom.Luciano Bassi, in sostituzione del Geom.Merighi richiamato alle armi per un periodo d’i-struzione, abbiamo fatto il giro dei cantieri aper-ti a Rastignano, Botteghino, Zula, il ponte sulTorrente Zena e la scuola. Con l’idraulicoabbiamo verificato la possibilità di installarel’impianto di riscaldamento nella scuola delBotteghino che è quasi ultimata. Si sono svoltetre gare d’appalto per il Comune: la fornituradella ghiaia l’ha vinta Dall’omo Walter con ilribasso del 5,25%; la fornitura della legnaposta nei cortili delle rispettive scuole è statavinta da un unico offerente a £. 1250 al Ql; lafornitura della nafta per combustibile l’ha vintaFanti con il ribasso del 4%. E’ stato presentatoun progetto di variante alla lottizzazione del ter-reno di Biavati in Via del Cappello che prevedela costruzione di un villaggio residenziale.Abbiamo ordinato ad uno scultore alcuni bas-sorilievi raffiguranti lo stemma del Comune;definiti gli accordi con la Società Bolognese perla gestione dell’impianto di illuminazione diLivergnano; fatta la giunta con solo 2 Assessoripresenti; definiti gli accordi con la ditta di lavoristradali per l’asfaltatura della strada di Pian diMacina e la piazza del Capoluogo; visitato conPietro Lazzarini e la Società Bolognese il borgodi Molino Nuovo per installare l’impianto diluce pubblica; concluso con il Segretario dellaMontagna l’iter per il mutuo di 12 Milioni diLire; visitata la nuova distilleria della LandyFreres a Rastignano con uno stabilimento moltoattrezzato e i lavoratori molto motivati. Bene!Importante riunione alla Lega dei Comuni conla presenza del Prof. Fortunati che ha spiegatola nuova legge per gli Enti Locali; riunione digiunta nella quale si è decisa l’assunzione diuna bidella nella scuola di Rastignano e nellaquale ho avuto uno scontro dialettico conl’Assessore Bolognini socialista. Mi è dispiaciu-to discutere animatamente con un com-pagno di partito, ma questa è la nostragrande capacità di autocritica. Nulla digrave, però fa dispiacere.”(Continua)

    PIANORO RACCONTADai diari del Sindaco

    Silvio Mucini

    (Diciottesima Parte)

    di Romano Colombazzi

    cultura“

    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 11 L’IDEA

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    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 11

  • cultura“

    n.2 anno XI - marzo - aprile 200712 L’IDEA

    Elio Marchegiani, pianorese di adozione esponele sue opere a Marsala (TP) dal 24 marzo al 24giugno presso l’Ente Mostra Nazionale di PitturaContemporanea Città di Marsala, Convento delCarmine in piazza Carmine. Sperimentatore irri-verente di tecniche, materiali e linguaggi, ElioMarchegiani è da oltre quarant’anni una dellefigure più eccentriche e trasversali nel panoramadell’arte italiana. Nato a Siracusa nel 1929, mapresto trasferitosi con la famiglia a Livorno,Marchegiani ha esordito alla fine degli anni cin-quanta con una produzione prossima all’informa-le dove il ruolo prevalente era affidato al segnografico e alla costruzione del dipinto per strutturecomplesse e articolate in cui già traspare l’interes-se dell’artista per la dimensione tecnologica. Laprima maturazione avviene all’inizio degli annisessanta, nel clima oggettuale del New Dada, delNouevau Réalisme e della Pop Art, interpretatoinizialmente attraverso una serie di opere a fondooro e argento che inglobano oggetti e indumenti(“dadaAdada”, 1963; “40° gradi sopra TristanZarà”, 1964; “Gold jeans”, 1964) senza rinunciarealla seduzione anche visiva della materia. A diffe-renza di quanto accade con le nuove mitologiedel contemporaneo, già in questi anni l’attenzio-ne è rivolta allo spiazzamento linguistico, all’as-semblaggio di elementi quotidiani in una nuova esorprendente configurazione d’immagine, allaelaborazione di complessi meccanismi tecnicicapaci di coinvolgere direttamente lo spettatorenel significato dell’opera. Così nell’”Occhio diDio” (1964) un fanale di automobile è incorpora-to in una struttura triangolare come nella icono-grafia antica, e grazie a una cellula fotoelettrica siaccende appena il visitatore si avvicina; in “Cancan censura” le immagini delle danzatrici di iniziosecolo e della pubblicità dell’epoca sono abbinatead una serratura che, azionata, fa risuonare lecelebri note del ballo della belle époque esplici-tando la simbologia a carattere sessuale; in“Omaggio a Lucio Fontana” (1965) il celebretaglio diventa una cerniera lampo circondata daimmagini di rotocalco che, aperta, accende una

    luce rossa. Proprio la dimensione luminosa pro-pria dell’arte cinetica offre, alla metà degli annisessanta, l’occasione per una serie di lavori dove laprogrammazione degli effetti di luce diventa l’oc-casione per riflettere sulla complessa stratificazio-ne di immagini e significati della storia dell’arte:nel “Progetto Mercury” (1965 – 66) una figuraumana fluttua all’interno di una sfera di vetro,cambiando colore e suono ai tasti pigiati dal visita-tore, aggiornando la figura sfuggente dell’anticodio greco delle trasmutazioni; nella “Minerva1967”, (già da allora nella collezione GNAM diRoma), un manichino collocato all’interno di unateca semitrasparente vede dissolvere la sua imma-gine al mutare degli effetti luminosi, e nell’ironicoautoritratto “Helios”, dello stesso anno, dell’artistarimane soltanto la montatura degli occhiali men-tre la sua fisionomia scompare e riappare con l’al-ternanza delle luci colorate. A proposito di questeopere, in occasione del conferimento del premioalla Biennale di San Marino del 1967, GiulioCarlo Argan scrisse mettendone in risalto il carat-tere fortemente innovatore: “IndubbiamenteMarchegiani presenta delle opere che non si costi-tuiscono in sé come oggetto artistico, ma come sti-molo, come emittente di stimoli per lo spettatore:apre pertanto il discorso ad una integrazione difatti visivi, cinetici e sonori”. Sono questi gli anni incui Marchegiani partecipa al fiorentino “Gruppo70” in cui è centrale l’interesse per la tecnologia.L’installazione realizzata nel 1969 alla GalleriaApolinnaire di Milano “9000 mosche vive”, in cuiMarchegiani dispose gli insetti intrappolandolisotto centinaia di bicchieri, apre anche per l’arti-sta, la stagione delle azioni estetiche dal forte con-tenuto sociale che caratterizza gli anni intorno al’68, che nel periodo immediatamente successivolo vedrà protagonista di clamorose iniziative: ne “Ilcieco” (1971) si traveste da non vedente per lestrade cittadine, accompagnato da riproduzioni diDürer e Leonardo alludendo alla “cecità” dell’ar-te; ne “Il sedicente” inscena, con tanto di denuncia,il furto di opere d’Arte dalle loro sedi ed in giorni partico-lari. Contemporaneamente, prosegue quella inda-

    gine sui supporti mai interrotta dalle opere in oroe argento: scopre la proprietà della gomma, comepelle tirata entro le cornici di telai ovali comespecchi o rettangolari come dipinti, che percosseemettono suoni ancestrali; e giunge, nel 1973, aquelle “Grammature di colore” che rimangonouna sua personalissima sigla formale. Pensatecome una riflessione sulla pittura da una angola-zione concettuale, le “grammature” – su intonacoo sul lavagna – distillano, in una sequenza di asteverticali replicabili in milioni di combinazioninumeriche, i colori propri della grande tradizioneitaliana dell’affresco, in particolare quella di Pierodella Francesca, di Giotto e Mantegna. Nulla dipiù lontano, in queste opere che confermano laricerca plurale sulle tecniche, ricerca che accom-pagna tutto il lavoro di Marchegiani, da quel“ritorno alla pittura” che caratterizza l’arte nonsoltanto italiana dalla fine degli anni Settanta, cosìcome l’ipotesi figurativa sottesa alle “Sinopie”, ini-ziate alcuni anni dopo, rifacendo la grana delsotto-affresco sull’intonaco, di fatto nega, consplendida ambiguità formale, ogni possibile frain-tendimento sulla attualità della pittura. Ha scrittoa questo proposito Gillo Dorfles: “E credo che l’a-ver saputo dire ‘basta’ di fronte al ‘quadro - sup-porto’, senza altra aggiunta che qualche sottileasta talvolta presente sulle superfici dipinte, siastato, da parte di una mente sveglia e alacre comequella di Marchegiani, una giudiziosa rinuncia”.Questa postazione concettuale di indagine lingui-stica sui codici della storia dell’arte e della lororicezione nel presente – codici che è possibile eanzi necessario indagare, decostruire, verificare –è evidente ancora nei grandi ritratti dipoche linee fisionomiche di Picasso oDuchamp, non fissati al supporto di lavagnacosì che un semplice gesto potrebbe cancel-larli, o ancora nella “Grande scacchiera”,l’emblema per eccellenza proprio diDuchamp, ribaltata a parete come unasuperficie silenziosa ed enigmatica. A parti-re dagli anni Ottanta il lavoro di assemblag-gio di objet trouvè (ma in realtà ogni voltacercati con tenacia, ostinazione e precisionechirurgica) ha ritrovato una sua nuova cen-tralità nel percorso di Marchegiani.Maschere antigas, scarabei, dentature disquali, farfalle imbalsamate, diventano divolta in volta parti di un discorso che ha pertema una critica feroce al potere, alle sueforme e linguaggi. Per informazioni:0923.711631, www.pinacotecamarsala.itemail: [email protected]

    ELIO MARCHEGIANI “LINEE DI PRODUZIONE 1957 – 2007”

    di Carola Pandolfo Marchigiani

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 12

  • IL RISPETTO PER LE BANDIERETutti, sin da bambini, abbiamo avuto un granderispetto per quegli eroi che erano pronti a difen-dere e proteggere con la vita la bandiera.Quante scene di film dove il portabandiera feri-to a morte diceva al compagno vicino “prendilatu non lasciarla cadere in mano al nemico…”Oggi forse, non abbiamo più nemici come inquei film, quindi si sono modificati anche i valo-ri, però in giro per l’Europa le bandiere esposte,in modo particolare nelle scuole, vengono man-tenute con grande dignità. Se non vogliamo onon possiamo fare altrettanto, è meglio che nonle esponiamo affatto e diciamo che ci siamodimenticati; è molto meglio che farle vedereridotte così.

    LA SEGNALETICA DI VIA BASCHIERAForse non piace a tutti e forse non tutti lo capi-ranno; anzi malediranno tale intralcio allemanovre pirata che spesso alcuni facevano. Masi sa, in un paese come il nostro di grande tolle-ranza e democrazia non si può accontentare tutti,l’importante sarebbe aiutare quelli che stanno dallaparte della ragione e limitarne i pericoli. Questo è un

    tentativo che nel suo piccolo va in quella direzione, chis-sà cosa diranno i soliti “ma fatti i c…i tuoi” eh eh.IL CAPRONE DEL CONTRAFFORTESono anni che gira nelle pareti soleggiatedel contrafforte pliocenico e si trova bene.Il nostro sarà pure un ambiente in conti-nuo degrado dove noi esseri umani, maisufficientemente soddisfatti, continuiamoa depredare tutte le risorse che possiede

    ancora; ma vedere ogni tanto che qualcheanimale scelga in tutta libertà una vitafrancescana e riesca a sopravvivere, e anchebene, non può che farci un grande piacere.

    I DELIRANTILo scorso numero parlavo di un “graffita-ro” che aveva dello “sbuzzo”, ma che diredi fronte a tali scempiaggini? Insommasarebbe bello, non dico capire che è perpochissimi e io non sono fra questi, maanche soltanto trovare tracce di un percor-so che potrebbe portare ad un dialogo.Certo è che da quanto esposto si potrebbe-ro correre dei seri rischi, perché sicura-mente non è l’espressione di un movimen-to culturale all’avanguardia.

    l’ululone“ “

    di Umberto Fusini

    (e-mail: [email protected])

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    Rocca Massimo

    IMPIANTI ELETTRICIE ANTIFURTO

    IL NUOVO LIBRO DICARLO DELLONTE

    Ne “L’IDEA” n. 6 di Novembre/Dicembre2001 abbiamo pubblicato un articolo sulnostro concittadino di Rastignano CarloDellonte in occasione del suo primoromanzo in lingua inglese “The HollowHouse”. Carlo ha pubblicato insieme aGiorgio Glaviano un secondo libro“Lost e i suoi segreti” per la D. AudinoEditore. L’opera riguarda una delleserie TV più seguite e rivoluzionariedegli ultimi anni. I due autori hannoavuto l’onore di incontrare DamonLindelof e grazie a lui hanno potutointervistare telefonicamente gli altri dueco-autori, J.J. Abrams e Carlton Cuse edil principale regista della serie JackBender. Siccome i due autori stannoper intraprendere la carriera di sceneg-giatori il libro ha un approccio di tipoparticolare a Lost in quanto analizza lestrutture narrative utilizzate ed attuauna scomposizione della serie nei suoielementi basilari: l’isola, i personaggi, ilflashback e il mistero. Il libro che con-tiene le interviste integrali a J.J. Abrams,Damon Lindelof, Carlton Cuse e JackBender e’ stato segnalato su LaRepubblica, Film Tv ed un esteso artico-lo è apparso sul quotidiano IlRiformista. Chi fosse interessatopuò acquistare l’opera in libreria alprezzo di 15 euro.

    Stefano Galli

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  • cultura“

    n.2 anno XI - marzo - aprile 200714 L’IDEA

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    Tamara De Lempicka (Varsavia 1898 - Cuernavaca 1980). Tamara “femmi-nilizza” il mondo, con lei la donna sempre regale, diventa definitivamente ilcentro del mondo e lo domina, lo conquista, come mai prima.L’esposizione a Palazzo Reale celebra l’artista polacca che giunge a Milanodopo aver conquistato Londra, Vienna e Parigi con le mostre a lei dedicatatra il 2004 e il 2006. Un’iniziativa che assume un particolare significato per-ché rappresenta il ritorno di questa grande artista nel capoluogo lombardo,fu nel 1925 che venne presentata al pubblico milanese la prima mostra per-sonale di Tamara De Lempicka, presso la galleria del conte EmanueleCastelbarco “Bottega di Poesia” situata in Via Montenapoleone 14. Questoavviene in anni particolarmente importanti per l’arte italiana, dove a domi-nare sono i protagonisti del Novecento, alcuni dei quali presentano conso-nanze di temi, che saranno messe in rilievo nella mostra, come nel caso diFelice Casorati, Ubaldo Oppi, Achille Funi, Francesco Trombadori. Il lega-me della Lempicka con il nostro paese aveva peraltro origini lontane quan-do nel 1911, ancora fanciulla, visita i musei di Firenze, Roma, Venezia.Pittrice cosmopolita e icona dell’Art Dèco, Tamara ha creato immagini chesono diventate il simbolo di un’epoca, i “folli” anni Venti e Trenta di cuidiventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simbolidella modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipen-dente e trasgressiva. Tamara realizza molti ritratti che rappresentano la

    società mondana durante gli anni tra le due guerre, sono opere che raffigu-rano tutto ciò che era considerato glamour e che rappresentava il nuovo: iltelefono, le vedute urbane con grattacieli, le barche a vela dei lussuosi luo-ghi di villeggiatura. Amante della perfezione e del design pulito e lucido,fatto di linee essenziali e acciaio, l’artista allestisce il suo studio di Parigi in unedificio progettato dall’architetto Robert Mallet Stevens, rappresentante dispicco dell’architettura modernista. Il contributo di Tamara all’arte moder-na si esprime anche nella moda e nel design: lo dimostrano i suoi disegni difigurini, le pubblicità e le copertine delle riviste. Nel tempo la sua notorietàviene rappresentata in una moltiplicazione di riproduzioni dei quadri incartoline, poster, sino ad invadere gli spazi delle scenografie e dei program-mi televisivi più popolari. I critici spesso pensavano che i suoi lavori fosserorealizzati da un uomo, perché la sua arte era molto virile, cioè piena di vigo-re e femminilità insieme, creando così atmosfere di un fascino molto parti-colare e seducente. I soggetti serrati nella loro inquadratura, non hanno unmillimetro di superficie inutile perché tutto è essenziale, profondamentepensato. Questa mostra ha entusiasmato e commosso i nostri cuori, per labellezza delle opere e per la vita travagliata e piena di solitudine della nostraeroina. In lei abbiamo ammirato la forza creativa, la determinazione adesprimersi contro ogni difficoltà che gli si parava davanti; ma il dono piùgrande che oggi può trasmettere a noi donne e uomini moderni è la ricer-ca della raffinatezza, la ricerca del bello nel dettaglio, della sensualità nonfine a sé stessa, ma come piacere intellettuale da vivere per sé e da condivi-dere con gli altri come espansione della nostra essenza.

    I viaggi de L’Idea

    LA RAFFINATEZZAdi Gianna Solmi

    Gli amici che hanno voluto vedere anche il Castello Sforzesco,foto di Sara Colombazzi

    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 14

  • attualità“

    “n.2 anno XI - marzo - aprile 2007 15 L’IDEA

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    Il museo delle Arti e dei Mestieri che il 17 marzo scorso è stato inaugurato con una bella festa che

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    L'IDEA 2 ok 28-03-2007 13:11 Pagina 15