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Thomas Mann La gioia maiuscola di essere scrittori Annemarie Schwarzenbach Ogni cosa è da lei illuminata John Steinbeck I nomadi Emily Dickinson Lettere d’amore Il miracolo della letteratura € 49,00 Il Saggiatore presenta alcuni tra i più prestigiosi volumi della collana le Silerchie raccogliendoli in un COFANETTO. Franco Fortini Composita solvantur Vittorio Sereni Gli immediati dintorni Milo De Angelis Millimetri Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto Gli ultimi poeti (Giulio Ferroni) Il dono della poesia € 49,00 IN LIBRERIA DAL 10 NOVEMBRE

IN lIB rErIA DAl 10 novembre · 2017-05-10 · la coscienza e l’illusione della morte ... il biocentrismo entra, ... attraverso la sua coscienza, la straordi-naria storia dell’universo

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Thomas MannLa gioia maiuscola di essere scrittori

Annemarie Schwarzenbachogni cosa è da lei illuminata

John SteinbeckI nomadi

Emily DickinsonLettere d’amore

Il miracolo della letteratura € 49,00

Il Saggiatore presenta alcuni tra i più prestigiosi volumi della collana le Silerchie raccogliendoli in un cofanetto.

Franco Fortinicomposita solvantur

Vittorio Serenigli immediati dintorni

Milo De Angelismillimetri

Giovanni Giudici e Andrea Zanzottogli ultimi poeti (Giulio Ferroni)

Il dono della poesia€ 49,00

IN lIBrErIA DAl 10 novembre

Robert Lanza è professore presso la Wake Forest School of Medicine (North Carolina) e direttore scientifico della Ocata Therapeutics, dove si occupa di cellule staminali e clonazio-ne. È stato incluso fra le «100 persone più influenti del mondo» da Time. Il Saggiatore ha pubblicato Biocentrismo (2015).

Robert «Bob» Berman, astronomo e divulga-tore scientifico, è autore di più di mille articoli, apparsi su riviste come Discover e Astronomy. È professore di Astronomia al Marymount Manhattan College.

Traduzione di Chiara Roglieri

€ 20,00pp. 256

In LIBReRIa daL 10 novemBRe

Robert Lanzacon Bob Berman

Oltre il biOcentrismORipensare il tempo, lo spazio, la coscienza e l’illusione della morteChe cosa accadrà quando moriremo? Dove eravamo prima di es-sere messi al mondo? La realtà che percepiamo con i nostri sensi è davvero così come ci appare?Dagli albori della civiltà, gli esseri umani continuano a porsi le stesse domande e a meditare sulle medesime ossessioni. Gli an-tichi cercarono risposte nel cielo, leggendo il proprio destino nell’occhio degli dèi o, come iniziarono a fare alcuni filosofi greci, affidandosi all’argomentazione logica per motivare le sventure di ogni giorno. Fu Aristarco, quasi duemila anni prima di Galileo, a mettere in discussione la vecchia credenza che ogni cosa nel cie-lo ruotasse attorno alla Terra, e Aristotele aveva già compreso, anticipando di secoli la fisica quantistica, che il tempo e lo spa-zio non sono dimensioni reali, ma soltanto percezioni dell’essere umano. Eppure, anche dopo le conquiste scientifiche e tecnolo-giche dell’età moderna e contemporanea, nessuno sembra an-cora in grado di rispondere ai nostri più elementari interrogativi: qualcosa continua a sfuggirci, mentre le domande si moltiplicano diventando sempre più ardite, e il nostro sguardo – capace ormai di sondare le più piccole particelle della materia e di intravedere punti assai remoti nello spazio – deve fare i conti con i limiti dei tradizionali paradigmi scientifici.Dopo la rivoluzione culturale messa in atto da Biocentrismo, Oltre il biocentrismo entra, con lo stupore di ogni scoperta e il rigore della biologia e dell’astrofisica, in uno spazio ancora non del tutto esplorato. Partendo dalle esperienze più comuni – la percezione dei colori di un tramonto, la sensazione delle nostre dita a con-tatto con una fiamma, la capacità di «vedere» qualcosa anche con gli occhi chiusi –, Robert Lanza e Bob Berman si propongono di dimostrare come la realtà non esista al di fuori di noi, ma accada sempre e soltanto nella nostra mente. Un’intuizione antica, che trova terreno fertile in alcune delle più recenti e affascinanti ipo-tesi scientifiche, guida le ricerche biocentriche di questo libro: è l’essere umano a scrivere, attraverso la sua coscienza, la straordi-naria storia dell’universo.

Joan didion è nata in California nel 1934 e vive a New York. Giornalista, scrittrice e sce-neggiatrice, scrive per il New Yorker e la New York Review of Books. Tra i suoi libri pubbli-cati in Italia dal Saggiatore ricordiamo L’anno del pensiero magico, Verso Betlemme, Blue Nights, Prendila così, The White Album e Run River.

Traduzione di Teresa Martini

€ 20,00pp. 224

In LIBReRIa daL 10 novemBRe

Joan DidionmiamiC’era una volta il mito della Miami patinata, di una metropoli dalle tinte pastello, evocata dagli spot pubblicitari o dalle corse sulla Ferrari bianca di Miami Vice. Era un miraggio di palme e cocaina, spiagge e grattacieli, che nascondeva una città spettacolarmente depressa in cui il Sud della Florida sembrava trascolorare nella Cuba del Nord. Un avamposto occidentale dei Caraibi che aveva poco a che vedere con New York e Los Angeles, e molto da spar-tire con Caracas e Bogotá.Miami era una chimera tropicale, ricca di pettegolezzi e povera di memoria. Proprio qui, Fidel Castro trovò il denaro per sconfig-gere Batista, e due generazioni di espatriati cubani – terroristi e cospiratori, malviventi e idealisti visionari – cercarono le armi per combatterlo, mescolandosi al mondo cinico e ingannevole dell’in-telligence americana. Fu in questa atmosfera rarefatta, in cui le istituzioni democratiche cedevano il passo al disordine sgargiante dell’America Latina, che si intrecciarono molti dei fili della Guerra fredda: dalla Baia dei Porci al Watergate, dalla crisi dei missili del 1961 all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.Joan Didion, fedele alla miglior tradizione del New Journalism americano, si immerge in questo caleidoscopio di sofferenza e vanità, esplorando e narrando in prima persona il mondo degli esuli cubani: un mondo in cui «divergenze di personalità» poteva-no spiegare qualsiasi cosa, da un semplice battibecco a un colpo di Stato, e in cui il concetto di patria sembrava indivisibile da un senso dell’onore tradito, sempre pronto a esplodere in violenza.Attraverso la scrittura penetrante che l’ha resa un’autrice di culto, autentica icona della letteratura americana, Joan Didion dona so-stanza narrativa a un microcosmo in cui si inseguono tutte le lot-te e contraddizioni celate sotto la superficie dorata della società americana. E ci consegna il racconto indelebile di una Miami che non sembra una città «ma una fiaba, una storia d’amore ai tropici, una specie di sogno a occhi aperti in cui tutto è possibile».

massimo Bucchi (Roma 1941) è un artista e illustratore italiano. Collabora con la Repub-blica. Il Saggiatore ha pubblicato Italia povera (2012).

€ 45,00pp. 320

In LIBReRIa daL 17 novemBRe

Massimo BucchimappamOndONel Mappamondo c’è tutto il mondo,il Big Bang, l’Apocalisse, e ogni cosa che sta in mezzo.Ci sono tre uomini, sulla mappa del mondo:il primo ha una bomba, il secondo una spada,il terzo una tele grande così.Tre uomini, tre uomini sulla mappa del mondo:l’americano, il cinese, l’africano non c’è.Camminano a frotte sulla mappa del mondo,in bilico, a pezzi, sommersi e insalvati.Le donne, i bambini, gli artisti, i soldati,i santi, gli eretici, Hitler, Gesù.Il tempo di ieri, il tempo di oggigiocano a biglie, chi perde sei tu.Frigge il cervello, affonda la nave.Volta la carta, si salvi chi può.

«Per molti Massimo Bucchi è un genio. Anche per me, ma non c’entra, non siamo qui a fargli un monumento. La sua genialità risiede, a mio parere, in una forma di camaleontismo che avvince e spiazza. Non è un vignettista in senso stretto, né un disegna-tore, né un illustratore. È un trovarobe, un editorialista e spesso un moralista, ma non noioso. È un trovarobe perché si serve di vecchie pubblicità, cataloghi, spezzoni di film, quadri famosi. Par-te da quello che vuole dire, e che non sarò così babbeo da de-finire messaggio, e poi sceglie l’immagine d’accompagnamento. A volte bastano cinque minuti, altre volte molto di più, perché Bucchi è un perfezionista e magari l’immagine la trova, ma deve deformarla finché non lo convince, e d’altra parte la deformazione dell’informazione è a sua volta un’informazione. Tanto per fare un’invasione di campo, molti cantautori partono dalla musica e poi scrivono il testo. Se Bucchi fosse un cantautore, ma non lo è (pur se circola il sospetto che il maledetto intellettuale scriva poesie), partirebbe dal testo per arrivare alla musica. Il testo non sempre è presente e spesso si tratta di poche battute, se non di un titolo e basta. Tutto ciò non equivale a piazzare la merce, ma a spiazzare il lettore. Questa come gli sarà venuta in testa? L’ho pensato anch’io.» Gianni Mura

david Wootton è professore di Storia all’Uni-versità di York. Ha scritto Galileo: Watcher of the Skies e Bad Medicine: Doctors Doing Harm Since Hippocrates.

Traduzione di Valeria Gorla

€ 42,00pp. 880

In LIBReRIa daL 24 novemBRe

David Woottonla scintilla della creaziOneCome le invenzioni dell’uomo hanno trasformato il mondoLa Rivoluzione scientifica è stata la più importante rivoluzione della storia umana. David Wootton ci accompagna tra i secoli e i continenti per esplorare le tappe che hanno portato alla nascita della scienza moderna: una svolta epocale cui diedero impulso la stampa a caratteri mobili, la scoperta dell’America, i progressi dell’astronomia, e il cui sviluppo fu segnato da invenzioni in gra-do di moltiplicare le capacità umane, come l’orologio, il micro-scopio e il telescopio, fino alle macchine a vapore da cui prese avvio l’industrializzazione. L’invenzione della scienza ha cambiato le nostre vite materiali, la nostra visione del mondo, la consape-volezza di noi stessi, grazie al genio di Copernico, Brahe, Galileo, Boyle, Keplero, Newton e altri scienziati straordinari e iconocla-sti, ma anche grazie a pensatori che hanno saputo anticipare e interpretare lo spirito della modernità come Montaigne, Giordano Bruno, Descartes, Bacon, Hobbes, Locke. Un’impresa collettiva re-sa possibile dall’intreccio fra la competizione e la cooperazione delle menti più ingegnose, che vinse la sfida contro ogni supersti-zione e ortodossia religiosa stabilendo il primato dell’esperienza sull’autorità e sul ragionamento deduttivo. Il metodo scientifico è ancora il patrimonio più prezioso di cui disponga l’umanità: le tesi e le invenzioni possono essere superate, il metodo rimane, garan-tendoci non verità assolute, ma la possibilità di attingere sempre a un sapere solido, dalle infinite applicazioni pratiche. La scintilla della creazione, tra i migliori libri del 2015 per il Fi-nancial Times, è la storia di come questo patrimonio si è formato: un percorso entusiasmante che è anche un invito a difendere la scienza dagli assalti di ogni irrazionalismo, e insieme un inno alle inesauribili risorse dell’intelligenza umana. Con uno stile appas-sionato e elegante, e un ricchissimo repertorio di illustrazioni, Wootton fa rivivere la meraviglia della scoperta di una stella o di una via navigabile, il coraggio e l’ostinazione dei grandi innovatori che hanno cambiato il mondo.

James Joyce nasce a Dublino nel 1882 e muo-re a Zurigo nel 1941.

A cura di Enrico Terrinoni

€ 75,00pp. 1104

In lIbrerIa dal 24 novembre

A cura di Enrico Terrinoni

James JoyceLettere e saggiDopo le Lettere di Oscar Wilde e i Saggi di Marcel Proust, il Sag-giatore pubblica un altro volume monumentale che raccoglie tutti gli scritti, fra cui molti inediti assoluti, di James Joyce, autore di fondamentale importanza per lo sviluppo della letteratura nove-centesca, considerato uno dei giganti della letteratura di ogni tempo. E l’Ulisse è ritenuto un’opera-mondo, uno di quei capo-lavori che nessuno può ignorare. Ma quanto vale per Ulisse e per Finnegans Wake – testi che trasformano gli elementi caotici dell’esistenza in arte – si scopre essere vero anche quando si av-vicinano quegli scritti di Joyce, come le lettere, apparentemente non destinati a esser ricevuti da altri che dai loro diretti destina-tari: quasi per una mistica alchemica, la vita si trasmuta in arte, e l’arte di Joyce fuoriesce dalla letteratura.Le Lettere, che compongono la prima parte di questo volume, co-prono l’intero arco della vita di Joyce – dalla paralisi di Dublino alla fuga in Italia con Nora, dall’esilio volontario a Trieste e Roma alla maturità trascorsa tra Parigi e Zurigo, dalla lotta intransigente con l’editore Grant Richards per la soffertissima pubblicazione di Gente di Dublino al riconoscimento internazionale grazie all’impegno di Ezra Pound – e si presentano come sua ideale autobiografia; al contrario, i Saggi – che si tratti di un vibrante pezzo sul provinciali-smo nazionalista irlandese, di una stroncatura degli ultimi romanzi pubblicati al di là o al di qua della Manica, del testo di una confe-renza su William Blake o di un frammento sulla Poetica di Aristotele – ci consentono di incontrare il Joyce giornalista, il Joyce politico, il Joyce critico letterario: in una parola, il Joyce pubblico. Curata da Enrico Terrinoni, Lettere e saggi consente una prospet-tiva assolutamente inedita sulla vicenda umana e intellettuale di James Joyce: non solo, infatti, queste scritture custodiscono al proprio interno i semi da cui scaturiranno i grandi capolavori in prosa – autentico spartiacque nella storia della letteratura –, ma al tempo stesso introducono il lettore al laboratorio in cui Joyce, da vero artigiano della parola, non smise mai di dare forma alla materia prima della sua arte: la sua vita intima di uomo; la vita dell’Omero del Novecento, un autore la cui grandezza né la moda né il logorio del tempo potranno mai scalfire.

albin Lesky (1896–1981) è stato un grecista austriaco, filologo classico e storico della let-teratura greca. Ha insegnato Letteratura greca all’Università di Vienna.

Traduzione di Fausto Codino e Gherardo Ugolini

€ 65,00pp. 1264

In LIBReRIa daL 1 dIcemBRe

Albin LeskystOria della letteratura grecaOpera enciclopedica e insuperabile sintesi umanistica del mondo antico, la Storia della letteratura greca di Albin Lesky – che il Sag-giatore ripropone in una nuova edizione riveduta, con introdu-zione di Diego Lanza e prefazione di Federico Condello – rimane, ancora oggi, una delle più affascinanti ed esaustive ricognizio-ni critiche, linguistiche e antropologiche sulla cultura letteraria greca. Dalle origini epiche, quando gli aedi ispirati dalle Muse cantavano di guerre e dèi, fino allo splendore dell’età imperiale, lo storico austriaco guida il lettore attraverso secoli di ineguagliabile bel-lezza, in cui si sono forgiati, nella fiamma aurea delle parole, lo spirito e l’anima della nostra civiltà: l’Iliade, l’Odissea e la que-stione omerica; l’epica arcaica di Esiodo; la nascita della trage-dia e i capolavori di Eschilo, Sofocle ed Euripide; le commedie di Aristofane e Menandro; le storie di Tucidide; i dialoghi di Platone; gli epigrammi di Callimaco e Teocrito; le Vite parallele di Plutarco. Albin Lesky, erede della grande tradizione filologica dell’Ottocen-to, muove le sue ricerche all’insegna di un afflato universale: su-perando i limiti dell’indagine meramente storiografica e struttura-lista, afferma con vigore la centralità del testo, l’importanza della letterarietà, il fulgore dell’intuizione poetica, e affronta le grandi questioni culturali – il rapporto tra oralità e scrittura, le origini della filosofia, i legami con la cultura orientale – prendendo avvio dalle singole opere, leggendole, commentandole, restituendole alla purezza della loro luce originaria.La Storia della letteratura greca è un classico, un opus magnum irrinunciabile per chiunque desideri approfondire la materia e, per la qualità e la raffinatezza della sua scrittura e l’immaginario dei suoi microcosmi topici, un’opera letteraria di autorevole spesso-re. Affrontando le diverse, e talvolta contrastanti, metodologie di studio e interpretazione dei classici, questo libro elude ogni risposta definitiva e chiede di tenere aperte le grandi questioni millenarie, di lasciarle irrisolte, di rimanere ancora all’ombra degli arcani, con la convinzione che la vera conoscenza ha sempre biso-gno di tornare sui propri passi, per rivalutarsi e non accontentarsi mai di fugaci e illusorie certezze.