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25.03.2017 ANNO XXVIII – N. 1 il trionfo dell'uomo consisterà nel sostituire alla lotta per l'esistenza la gara per l'aiuto reciproco. La legge della bestia sarà destituita dalla legge dell'uomo. M. Gandhi In Questo Numero 3 Le Prossime Attività 3 le escursioni 15 gli incontri in sede 16 raduni intersezionali 19 Le Attività Svolte 19 le escursioni 28 le serate in sede 38 i raduni intersezionali 39 notizie varie 39 note liete 39 note tristi Direttore responsabile: Luciano Biocco Redazione & Grafica: Luciano Biocco, Fabrizio Farroni, Bice Dinale [email protected] Hanno collaborato: I. Grassilli, A. Cecchini, T. Lavosi, D. Guariente. A. Giovacchini, P. Iacobelli, F. Farroni, B. Dinale, D. Lasorsa, F. Zauli, R. Villani, A. e G. Mori, Sommario prossime attività - Le escursioni: 1/2.04 pausa di riflessione, 09.04 Monte Nuria, 12.04 essere misericordiosi, 22.04 lago di Albano e palazzo Pontificio, dal 29.04 al 02.05 Gargano, 07.05 Vejano, 14.05 Casale Martinelli e gita a sorpresa, 20.05 gita Parkinson, 28.05 Monte Sirente, dal 01 al 06.06 Corsica dai monti al mare, 18.06 Gole di Lacerno, 25.06 Monte Viglio In sede: 19.04 la conquista del Cervino.. 16.05...e quella del M. Bianco, 10.06 festa della estate Intersezionali: 22/25.04 Randonnèe di scialpini- smo, 28.05 benedizione attrezzi, 15/18.06 GM giovani Alpi orientali Francigena: 23.04 ultima tappa La Storta – S. Pietro Il Notiziario on line della GM Roma http://www.giemmeroma.org 25.03.17 EDITORIALE Uno splendido Rally Cari soci, mi rivolgo a tutti, a voi che avete partecipato ciascuno a suo modo a questo Rally, a quelli che per diversi motivi hanno dovuto rinunciare o semplicemente ci hanno pensato mentre il Rally era in svolgimento. A tutti, ma proprio a tutti, va il mio personale ringraziamento. Come ogni orchestra che si rispetti, tutti gli strumenti sono importanti perché la musica che si esegue sia armoniosa e susciti in noi emozioni profonde. E credo che in questa occasione tutti hanno potuto collaborare anche con il semplice esserci o pensandoci anche se lontani fisicamente. Tra incontri, idee, riunioni e sopralluoghi, sponsor, trasporti prima del Rally e poi le prenotazioni, l’arrivo dei partecipanti, l’incontro con gli amici e la divisione dei ruoli.. Chi ha tracciato e chi ha sciato, chi ha fatto le foto e chi ha pensato ai premi, chi ha controllato il percorso e chi ha organizzato l’accoglienza. E poi chi ha gareggiato, dando il meglio di sé e arrivando a vincere per le Racchette e per la ricerca Artva! Non potevo immaginare una partecipazione così numerosa, sentita e alla fine anche vittoriosa. Per me è stata una grande gioia, senza dubbio impegnativa, ma così come una sinfonia, possibile solo grazie a tutti voi, soci e non soci. Permettetemi qualche ringraziamento più personale: a Gianni, che ha organizzato in modo sapiente e capillare la gestione delle prenotazioni, rivedendole ogni sera con Bice, a Marta, che ha veramente orchestrato con affetto e tenacia ogni particolare, dalle racchette e sci di legno all’arrivo con lo striscione di benvenuto, alla profonda conoscenza del regolamento di gara e alla divisione dei premi, a Ilio che ha lentamente e con pazienza fatto nascere l’amore per il Rally e che ha dato risonanza alla stampa locale, partecipando poi con Meme a questa bellissima festa, a Federico che con la sua creatività ha ideato il logo per le belle magliette e per le splendide medaglie in ceramica, a P. Melchor con la sua presenza discreta, allegra e profonda e, dulcis in fundo, a Massimo e a Lucio che hanno avuto in origine l’idea e l’hanno portata avanti, rendendo possibile quello che a me, qualche anno fa, sembrava assolutamente improponibile! continua a pag. 40 GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Basilica di S. Pancrazio, P.za S. Pancrazio 5 00152 Roma - Segreteria tel.: 063051957 pag. 1 IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI ROMA

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25.03.2017ANNO XXVIII – N. 1

il trionfo dell'uomo consisterà nel sostituire alla lotta per l'esistenza la garaper l'aiuto reciproco. La legge della bestia sarà destituita dalla legge dell'uomo. M. Gandhi

In Questo Numero 3 Le Prossime Attività 3 le escursioni 15 gli incontri in sede 16 raduni intersezionali

19 Le Attività Svolte 19 le escursioni 28 le serate in sede 38 i raduni intersezionali 39 notizie varie 39 note liete 39 note tristi Direttore responsabile: Luciano Biocco

Redazione & Grafica: Luciano Biocco, Fabrizio Farroni, Bice Dinale [email protected] collaborato: I. Grassilli, A. Cecchini, T. Lavosi, D. Guariente. A. Giovacchini, P. Iacobelli, F. Farroni, B. Dinale, D. Lasorsa, F. Zauli, R. Villani, A. e G. Mori,

Sommario prossime attività - Le escursioni:1/2.04 pausa di riflessione, 09.04 Monte Nuria, 12.04 essere misericordiosi, 22.04 lago di Albanoe palazzo Pontificio, dal 29.04 al 02.05 Gargano, 07.05 Vejano, 14.05 Casale Martinelli e gita a sorpresa, 20.05 gita Parkinson, 28.05 Monte Sirente, dal 01 al 06.06 Corsica dai monti al mare,18.06 Gole di Lacerno, 25.06 Monte ViglioIn sede: 19.04 la conquista del Cervino.. 16.05...e quella del M. Bianco, 10.06 festa della estateIntersezionali: 22/25.04 Randonnèe di scialpini-smo, 28.05 benedizione attrezzi, 15/18.06 GM giovani Alpi orientaliFrancigena: 23.04 ultima tappa La Storta – S.Pietro

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EDITORIALE

Uno splendido Rally

Cari soci, mi rivolgo a tutti, a voi che avete partecipato ciascuno asuo modo a questo Rally, a quelli che per diversi motivi hannodovuto rinunciare o semplicemente ci hanno pensato mentre il Rallyera in svolgimento. A tutti, ma proprio a tutti, va il mio personale ringraziamento. Come ogni orchestra che si rispetti, tutti gli strumenti sonoimportanti perché la musica che si esegue sia armoniosa e susciti innoi emozioni profonde.E credo che in questa occasione tutti hanno potuto collaborareanche con il semplice esserci o pensandoci anche se lontanifisicamente.Tra incontri, idee, riunioni e sopralluoghi, sponsor, trasporti primadel Rally e poi le prenotazioni, l’arrivo dei partecipanti, l’incontro congli amici e la divisione dei ruoli.. Chi ha tracciato e chi ha sciato, chiha fatto le foto e chi ha pensato ai premi, chi ha controllato ilpercorso e chi ha organizzato l’accoglienza. E poi chi ha gareggiato, dando il meglio di sé e arrivando a vincereper le Racchette e per la ricerca Artva!Non potevo immaginare una partecipazione così numerosa, sentita ealla fine anche vittoriosa.Per me è stata una grande gioia, senza dubbio impegnativa, ma cosìcome una sinfonia, possibile solo grazie a tutti voi, soci e non soci.Permettetemi qualche ringraziamento più personale: a Gianni, cheha organizzato in modo sapiente e capillare la gestione delleprenotazioni, rivedendole ogni sera con Bice, a Marta, che haveramente orchestrato con affetto e tenacia ogni particolare, dalleracchette e sci di legno all’arrivo con lo striscione di benvenuto, allaprofonda conoscenza del regolamento di gara e alla divisione deipremi, a Ilio che ha lentamente e con pazienza fatto nascere l’amoreper il Rally e che ha dato risonanza alla stampa locale, partecipandopoi con Meme a questa bellissima festa, a Federico che con la suacreatività ha ideato il logo per le belle magliette e per le splendidemedaglie in ceramica, a P. Melchor con la sua presenza discreta,allegra e profonda e, dulcis in fundo, a Massimo e a Lucio che hannoavuto in origine l’idea e l’hanno portata avanti, rendendo possibilequello che a me, qualche anno fa, sembrava assolutamenteimproponibile!

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Nel riquadro di questa pagina sono raccolte tutte le indicazioni operative che devono essere tenutepresenti da chi si iscrive ad una escursione.

Le stesse non saranno ripetute nella descrizione di ogni singola gita

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NORME OPERATIVE PER LE ESCURSIONI

Con il pullman:• è necessaria l' iscrizione entro i termini stabiliti, effettuata personalmente e direttamente ai DdG. Gli

iscritti sono tenuti a verificare presso i DdG, entro il giorno successivo al termine delle iscrizioni, laeffettiva possibilità di utilizzo del pullman.

• I partecipanti versano sul pullman l' importo dovuto, orientativamente fra i 15 ed i 25 euro inrelazione al mezzo utilizzato. E' previsto uno sconto “famiglia”: 3 persone pagano due quote e mezzo,4 persone 3 quote, 5 persone 3 quote e mezzo. I giovani soci e non soci, fino a 25 anni, pagano il50% della quota intera.

• L'eventuale rinuncia, comunicata dopo il termine di chiusura delle iscrizioni, comporta una penalitàpari al 50% della stessa laddove il costo del pullman sia comunque coperto dai partecipanti. In casocontrario dovrà essere versata la quota intera.

Con auto private:• Nell'impossibilità di usare il pullman, l'escursione viene effettuata con auto private. E' sempre

necessaria l'iscrizione, onde consentire ai D.d.G. una tempestiva formazione degli equipaggi.

Quote d'iscrizione:• Come deliberato dall' Assemblea dei soci, è stato annullato il contributo di 1 € per i soci per le

iscrizioni alle uscite di un giorno; per i non soci rimane il pagamento di 5 €: 3 € per l' iscrizione e 2€per l' assicurazione infortuni (fino a 80 anni).

Altre informazioni:• Spese extra: i D.d.G. indicano eventuali spese extra (ingressi, guide, funivie,....) nella nota di

descrizione dell'escursione.• Limitazioni: condizioni meteo o altre situazioni avverse all'effettuazione dell'escursione, possono

obbligare i D.d.G. a modificare il programma, fino ad annullarlo.• Cod. IBAN: IT98W0306903201100000064234 intestato ad Armando Lentini• Codice Fiscale: 97828830584 – Giovane Montagna Sezione di Roma

Equipaggiamento:• Per le escursioni semplici (E-EE) si consiglia un abbigliamento a cipolla (in montagna il tempo può

cambiare rapidamente), in particolare: scarponi da trekking con suola ben scolpita, protezione controla pioggia ed il sole, acqua potabile, indumenti di ricambio da lasciare in pullman od in auto,bastoncini telescopici (se usati), medicine personali indispensabili.

• Per le escursioni complesse sono fornite indicazioni più specifiche nella nota di descrizione.

Si tenga presente che:La Giovane Montagna non è un'agenzia turistica. I D.d.G. sono soci che prestano la loro opera su base deltutto volontaria, senza avere un' organizzazione professionale alle spalle, allo scopo di offrire agli amici l'opportunità di trascorrere alcune giornate in modo piacevole.Pertanto, tutti i D.d.G. chiedono ai partecipanti di prestare ogni collaborazione utile al raggiungimento del finesuddetto, con spirito di amicizia e fraternità.

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LE PROSSIME ATTIVITA’

LE ESCURSI ONI

SABATO 1 E DOMENICA 2 APRILE 2017PAUSA DI RIFLESSIONE

(coordinata da T. Lucci)

Cari Amici,anche quest’anno è giunto il momento di pensare alla Pausa di riflessione; come negli anni più recentici troveremo a Collevecchio l’1 e il 2 Aprile. Ciò che conta … è gratis! è il tema particolarmente“intrigante” della Pausa di quest’anno, ovvero la ‘gratuità’ come senso profondo della vita.

Come sempre saranno gli spunti e le provocazioni di padre Bernardo che ci aiuteranno ad entrare inargomento e il tempo che dedicheremo alle nostre riflessioni sarà certamente ben speso.Qui di seguito vi trasmettiamo una traccia del tema proposto, che è stata stilata d’accordo con padreBernardo, e, a seguire, le note organizzative relative al nostro incontro.

Ciò che conta … è gratis!C’è un luogo comune, a cui capita ormai di non dare tanto peso: “ciò che veramente conta nella vitanon si può comprare”.Provando però a guardarla da un altro punto di vista, l’esperienza della storia umana tutta, fin dalleorigini, comunque le pensiamo avvenute, è nata da un enorme “spreco di energia” poi condensato neiframmenti in cui, misteriosamente ancora per tutti, in un determinato momento nasce la vita. “Serviva”tutta l’immensa trasformazione di mondi e galassie per garantire lo spazio della nostra vita? Checomunque è destinato a ritrasformarsi e per qualcuno anche a ri-perdersi in un cosmo che conservamisteri quanto più ci affanniamo a delimitarne i confini?Se, come passando dal grandangolo di questo pensiero a un obiettivo interno alla nostra esperienza,alla nostra quotidianità, alle nostre giornate, ci soffermiamo su ciò che nella vita determina quelle chechiamiamo le cose importanti, nella storia del singolo e dell’umanità, potremmo accorgerci di quanto –quasi passandoci accanto – l’esperienza della gratuità sia connaturata al nostro camminare, ad ognietà. “Molte volte l’impegno che gli uomini mettono in attività che sembrano assolutamente gratuite,senz’altro fine che il divertimento o la soddisfazione di risolvere un problema difficile, si rivelaessenziale in un ambito che nessuno aveva previsto, con conseguenze che portano lontano. Questo èvero per poesia e arte, come è vero per la scienza e la tecnologia”. Così ci dice Italo Calvino,sottolineando indirettamente che il profitto non ha mai l’ultima parola. C’è insomma sempre un “di più” alle ragioni ultime di ciò che desideriamo realizzare a tanti livelli, nellepiccole e grandi aspirazioni. E il “di più” attiene all’ordine dell’ assolutamente gratuito. Nessun amore si identifica o concilia con un calcolo “economico”; nessun ideale che ci guida nella vitapuò mai essere vinto o anche ridimensionato dai risultati sempre parziali. C’è la forza di rilanciare “afondo perduto” che è sempre il vero motore di ciò che crediamo; che costituisce, per citare il titolo diun bel film recente, “la stoffa dei sogni”. Come dice la volpe al piccolo principe, “l’essenziale è invisibileagli occhi”. E, aggiungiamo, non è quindi mai solo il risultato delle nostre azioni visibili. L’evangelico “guardate gli uccelli e i gigli dei campi” contiene, sì, l’indicazione di non farsi paralizzare o

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ingabbiare dalla prospettiva di quel che possiamo prevedere o temere, l’ansia di un futuro costruito anostra ristretta misura, per noi e per il mondo. Per le nostre prospettive personali e per quellepolitiche. Studiare possibilità di un mondo che si fondi sulla solidarietà , la sostenibilità e la riduzionedegli sprechi – come sembrano suggerirci le proposte di “decrescita” a livello di scelte economico-politiche – vuol dire fare i conti con una mentalità che contempli il “gratuito”, oltre o invece che ilpersonale vantaggio. Ma forse quel richiamo evangelico si può anche leggere in altro modo: il mistero della vita “ si spreca”nella bellezza di un fiore , di una coccinella o di una farfalla o di uno spettacolo della natura, anchementre altrove – o persino negli stessi luoghi e tempi - tragedie o ingiustizie sembrano non risolversi eanzi tendono ad accentuarsi. Per dirla con uno che nella concretezza e nella drammaticità della vita edelle relazioni umane ha saputo affondare le mani, Fëdor Dostoevskij , “La bellezza salverà il mondo”. L’arte e la bellezza, la poesia e l’amore , infatti, convivono da sempre con tutti gli aspetti anche piùdrammatici e contraddittori della vita. Gratuitamente, senza che “servano”, almeno così ci sembra,immediatamente a risolverli o eliminarli.Si potrebbe azzardare che siano tutte forme di amore, di per sé limpido e forte se è capace dimantenere la “stoffa” del dono gratuito, sempre; senza paura di inquinarsi anche quando è costretto avivere nel quotidiano, a “fare i conti” con la vita.Misurarsi con la concretezza delle proprie ed altrui scelte, con la fatica e l’entusiasmo dei desideripersonali e collettivi può sempre contemplare, insomma, lo spazio del gratuito come uno spazio dilibertà e di vera realizzazione di ciò che caratterizza ognuno di noi come persona umana.Quella in cui , secondo la fede cristiana, Gesù ha scelto di incarnarsi, regalando “ oltre ogni ragionevolemisura” Sé stesso e il sogno di Dio sul mondo, con l’energia gratuita e sovrabbondante di una vitasenza limiti. Per tutti e per tutto.

Organizzazione delle giornateSabato 1 aprile *- entro le ore 19:00 tutti i partecipanti devono essere presenti al convento Sant’Andrea di Collevecchio- ore 20:00 cena- ore 21:00 proiezione di un film per entrare in tema- ore 23:00 tutti a dormireDomenica 2 aprile- ore 7:00 letture e musica- ore 8:00 prima colazione- ore 9:15 riflessioni sul tema, di padre Bernardo- ore 10:15 / 10:30 pausa- ore 10:30 11:45 interventi e riflessioni dei presenti→- ore 12:00 santa Messa

– 0re 13:00 pranzo

*Il pomeriggio del sabato è prevista un’attività che riteniamo particolarmente interessante, che qui diseguito illustriamo per chi volesse partecipare.Essa consiste nella visita alla fattoria di un’Azienda (si chiama Le Spinose) che pratica un tipo diagricoltura detta biodinamica dove tutte le attività, dalla coltivazione del terreno, alle semenze, aimangimi per l’allevamento degli animali, vengono svolte seguendo criteri strettamente biologici. E’veramente interessante da visitare (si possono anche acquistare prodotti, dal vino alle uova). La visitadurerà un’ora all’incirca, a partire dalle ore 16:30. Dal momento che raggiungere la fattoria non è semplice (il posto è in aperta campagna e non hanumero civico), chi è interessato a questa visita deve comunicarlo (Tonino Lucci –3483360892 e.mail [email protected]) e si deve trovare all’uscita del casello di PonzanoRomano lunedì 1 aprile alle ore 16:00 al più tardi.Verso le 18:00 – 18:30 verrà offerto al Convento di Collevecchio un aperitivo con assaggio di formaggiprodotti dalla Azienda Agricola Marcellini, che ovviamente si potranno anche acquistare.

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Prezzi a persona (compresi 10 € a testa per il riscaldamento)

Le camere con bagno verranno assegnate, se richieste, in base all’ordine di iscrizione. Note: da questo momento sono aperte le iscrizioni alla Pausa di riflessione; per la prenotazione dellecamere si prega di prendere contatto con Tonino Lucci 348.3360892 e.mail [email protected], specificando il numero dellepersone che interverranno, quando pensano di essere a Collevecchio (dal pomeriggio/serata di sabato1 aprile o solo nella mattina di domenica 2 aprile) e comunicando eventuali richieste particolari. Sitenga presente, ad esempio, che le camere con bagno sono in numero assai ridotto, per cui chidesidera questo tipo di accomodamento si deve affrettare. Per qualsiasi problema o richiesta, sietepregati di rivolgervi sempre a Tonino Lucci.Questo per ora è tutto.Ringraziandovi per l’attenzione, a tutti un cordiale saluto.(Tonino)

DOMENICA 9 APRILE 2017MONTE NURIA m1888 (E/EE)

(DdG: P. Carnevali, P. Novelli)

Escursione con 2 mete

Ritrovo: Largo De Dominicis (Portonaccio) ore 7:30.Viaggio: in auto a causa dell’ultimo tratto di strada non adatta al passaggio di pullman ; via Salariafino ad Antrodoco, attraversando Rieti con pit stop al Caffè Velino e proseguendo fino alla frazione diRocca di Fondi (1029 m) dove saranno lasciate le auto in uno spazio appena fuori l’abitato.

Escursione: uscendo da Rocca di Fondi, dopo una leggerasalita si arriva ad un vasto pianoro (Piano della Rocca), losi attraversa dirigendosi verso un vallone ben visibile aipiedi del quale parte il sentiero segnato del CAI per la salitaal Monte Nuria (il sentiero in uscita dall’abitato e quello cheattraversa il pianoro non sono ben segnalati ma incondizioni di buona visibilità non presentano difficoltà diorientamento). Si entra quindi nel vallone e si sale fino aincontrare una sterrata oltre la quale c´è il Rifugio DeAngelis (1450 m); il rifugio è sempre aperto e disponeanche di uno spazio pic –nic con tavoli.

Dietro al rifugio parte il sentiero ben segnalato che continua a salire ripidamente fino a uscire dal boscosui ripidi prati del versante Nord del Nuria e quindi fino alla vetta.Nelle giornate terse la vista spazia a 360° su tutti i Gruppi Montuosi dell´ Appennino Centrale, ilTerminillo, il Monte Giano con la caratteristica pineta modellata con la scritta DVX, i Sibillini, i Monti

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Quotazioni a persona al giornoPensione completa Solo pranzo

Camera singola con bagno 100 €

30 €

Camera singola senza bagno 75 €

Camera doppia con bagno 75 €

Camera tripla con bagno 70 €

Camera quadrupla con bagno 65 €

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della Laga, il Gruppo del Gran Sasso, la Maiella, il Gruppo Sirente-Velino, i Simbruini.Dislivello: fino al rifugio circa 400 m; fino alla vetta circa 900 m; il ritorno per la stessa via di salita.Tempo della gita: tempo stimato per il viaggio in auto circa 2 ore inclusive di soste logistiche; 3,30-4ore di salita fino alla vetta, 3,30 di discesa; Spesa: il costo per ogni equipaggio è stimato pari a € 30,00.Note: pranzo al sacco, in caso di utilizzo del rifugio è auspicabile lasciare nello stesso beni di confortoportati dagli escursionisti; necessari scarponi con suola scolpita e bastoncini telescopici; da nondimenticare gli indumenti di ricambio.Iscrizioni: è necessario prenotarsi entro il 4 Aprile presso Pietro Carnevali (347.8007866) [email protected] o Paolo Novelli (06.8126975) [email protected]

MERCOLEDÌ 12 APRILE 2017ESSERE MISERICORDIOSI (EX VIA CRUCIS) AL TERESIANUM

(coordinata da I. Grassilli, S. Peri)

Sulla scorta del messaggio universale del Giubileo 2016, il tradizionale rito della Via Crucis vogliamoleggerlo nell’essenza del messaggio cristiano: Gesù muore e risorge per dare valore alla vita di ogniuomo e di ogni donna. Sempre.

ESSERE MISERICORDIOSI

Tradizionalmente 14 le “stazioni, ma per ognuna di esse ci soffermeremo a riflettere sul senso delsecondo dei comandamenti di Gesù, quello “simile al primo”: “Ama il tuo prossimo come te stesso” . Latradizione lo ha declinato nelle cosiddette “ opere di misericordia”, che per un cristiano corrispondonoalle priorità a cui ispirare le proprie giornate, oltre che allo scopo della propria vita. E che tracciano unpercorso di vita anche laico, sostanzialmente credibile insomma anche per chi crede, nonnecessariamente in nome del Cristianesimo, che il valore ultimo dell’esistenza sia l’uomo e la suaumanità. Azioni tutte, ma fortemente ispirate al modo complessivo di intendere la vita e l’esistenza:coinvolgenti le mani e le energie fisiche, ma sempre anche la mente, il cuore e lo spirito. “Opere di misericordia “corporale” “Opere di misericordia “spirituale”

1. dar da mangiare agli affamati 1. consigliare i dubbiosi 2. dar da bere agli assetati 2. insegnare agli ignoranti3. vestire gli ignudi 3. ammonire i peccatori4. alloggiare i pellegrini 4. consolare gli afflitti5. curare gli ammalati 5. perdonare le offese6. visitare i carcerati 6. sopportare pazientemente le persone moleste7. seppellire i morti 7. pregare per i vivi e per i morti.

Ritrovo: ore 17:30 sulla piazzetta di ingresso alla Basilica di S. Pancrazio (quindi a ….pochi metri dallanostra sede), per entrare tutti assieme nel giardino e parco del Pontificio Istituto di Spiritualità“Teresianum”, che ringraziamo per l’ospitalità.Invito: come sempre è ben gradito il contributo di riflessione da parte dei partecipanti.Al termine potremo consumare insieme la nostra frugale “cena al sacco”, in sede.

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SABATO 22 APRILE 2017A CASTEL GANDOLFO (E)(DdG: E. Benedetti, G. Egidi)

Visita del Palazzo Pontificio, dei giardini di Villa Barberini e comoda passeggiata lungo le rive del Lagodi Albano.

1) La visita del Palazzo Pontificio e dei giardini di Villa Barberini non può più essere effettuata ladomenica, per questo abbiamo dovuto anticipare la nostra “escursione” a sabato 22 aprile. PapaFrancesco ha aperto al pubblico il Palazzo Pontificio da pochi mesi, le visite possono essere effettuatecon prenotazione e l’ingresso costa € 10,00 a persona, ogni partecipante riceverà un’ audioguida.Eretto a partire dal 1624 per volere di Papa Urbano VII, su progetto di Carlo Maderno, il PalazzoPontificio si trova sul sito occupato dal Castello dei Savelli; al completamento dell’edificio partecipòanche Gian Lorenzo Bernini con la messa in opera di un’ala. Al suo interno si trovano arredi, affreschi edipinti di particolar pregio.2) I giardini di Villa Barberini insieme al Palazzo Pontificio e alla Villa Cybo, costituiscono ilcomplesso delle Ville Pontificie, che godono del diritto di extraterritorialità. La visita dei giardini, estesi più di 25 ettari avviene con l’aiuto di un “trenino” e di un’ audioguida,l’ingresso costa € 20,00. All’interno della splendida e curatissima area verde è posta la SpecolaVaticana (che non visiteremo), vi sono anche antichi resti molto interessanti.3) Escursione. Dopo le visite, che dureranno circa due ore, scenderemo con le auto sulle sponde dellago di Albano. Il percorso della passeggiata, di circa km10 e della durata di ore 3 escluse le soste perfoto e pranzo al sacco, ha inizio dopo una cancellata (con un varco che dovremo superare), segue untratto asfaltato che fiancheggia una piccola zona di frana, poi diventa un sentiero, comodo epianeggiante quasi per l’intero tragitto, che offre scorci belli e romantici sul bacino lacustre. L’ultimotratto di circa 1,5 Km è da compiere sulla strada asfaltata che costeggia il lago.Ritrovo: sabato 22 aprile alle ore 9:00 a Castel Gandolfo nella piazza dove si trova l’ingresso delPalazzo Pontificio, nei pressi, prima di entrare nel borgo, vi sono parcheggi a pagamento. La visita delPalazzo avrà inizio subito, durerà circa un’ora, ci sarà data un’ audioguida, seguirà la visita ai giardini diVilla Barberini, durerà anche questa un’ora, saliremo su un “trenino” con un’ audioguida. Subito doposcenderemo al lago con le auto, che lasceremo al parcheggio, per iniziare la camminata nel corso dellaquale consumeremo il pranzo al sacco.Viaggio: con auto private, il costo andrà diviso tra i membri di ciascun equipaggio. Il rientro dovrebbeavere luogo dalle 16:30 - 17:00.Attrezzatura: per le visite scarpe anche da città, per la passeggiata scarpe con gomma scolpitameglio se si indossano i consueti scarponcini.Spesa: € 25,00 a persona per i due biglietti di ingresso, è infatti previsto lo sconto di € 5,00 sevengono effettuate le due visite nello stesso giorno. L’importo dovrà essere versato contestualmentealla prenotazione.Iscrizioni: entro il 30 marzo 2017, nello stesso momento si dovranno versare gli € 25,00 perl’acquisto dei biglietti di ingresso, visto che la biglietteria vuole ricevere il prezzo previsto all’atto dellaprenotazione, che dovrà essere effettuata subito dopo la scadenza delle iscrizioni per avere la sicurezzadi poter fare le visite il 22.4.2017.Prenotazioni: ci si dovrà rivolgere a Eugenio Benedetti o Giuliana Egidi – tel. 06.9458332 –329.2322484.

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DA SABATO 29 APRILE A MARTEDÌ 2 MAGGIO 2017VERSO GERUSALEMME: IN CAMMINO IN PUGLIA

(DdG: A. Lentini, L. Biocco)

Nota dei DdG: rispetto alla prima ipotesi (quella che avete trovato nel not. Nr. 4/16) vedrete deicambiamenti che speriamo rendano più interessante l’uscita.

Abbiamo alleggerito la difficoltà delle escursioni per renderle più “turistiche”.Siamo riusciti ad abbassare notevolmente, pur mantenendo la stessa qualità, il costo dell’escursione.

Sabato 29 aprileRitrovo: a Piazzale Ostiense (sotto le mura) alle ore 07:30, con partenza alle ore 08:00. Pranzo alsacco nei dintorni di Rodi Garganico. Subito dopo, partenza per Mattinata dove, in località Vignanotica,ci sarà l’incontro con la Guida che ci accompagnerà in una bella passeggiata lungo il “sentierodell’amore” tracciato a ridosso della falesia con splendido panorama sul mare. Il percorso è di circa 2ore con lievi dislivelli nell’ultimo tratto che scende verso il mare.Partenza per Monte S. Michele, arrivo in albergo, cena e pernottamento. Domenica 30 aprilePartenza alle ore 09:00 per raggiungere l’inizio del sentiero “Scannamugliera”, o scala santa, cheveniva percorso dai pellegrini micaelici che dalla via francigena, sulla litoranea, salivano a MonteSant’Angelo. Il sentiero, molto panoramico, è allo scoperto ed attraversauno tra i più interessanti paesaggi rupestri del Gargano.Verrà effettuato “a scendere”, in circa 2 ore, fino allafrazione Macchia dove ci aspetterà il pullman per condurcialla base del Monte sacro dove sono conservati i ruderi diun’Abbazia benedettina risalente all’XI secolo, consideratanel Medio Evo uno dei monasteri più importanti delmeridione grazie all’abbaziato di Gregorio, grande teologo eletterato dell’epoca. Pranzo al sacco e rientro in albergo intempo utile per poter assistere alla messa pomeridiana nelsantuario di S. Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO.PS: Se richiesto, la scala santa potrà essere eventualmente percorsa in salita organizzandoun’opportuna navetta con il pullman Lunedì 1 maggioPartenza: alle ore 09:00, in pullman, fino all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, con visita delcomplesso abbaziale e dell’eremo di San Gregorio Magno. Al termine inizierà il trekking sul sentiero checonduce verso la frazione Ruggiano e la zona Cassano per poi intraprendere l’ultimo tratto della viafrancigena che conduce a Monte Sant’Angelo passando per la chiesetta medioevale trecentesca dellaMadonna degli Angeli. Pranzo al sacco lungo il percorso.La durata del trekking è di circa 4 ore, con rientro a piedi in albergo ed eventuale visita ai caratteristicivicoli del paese.

Martedì 2 maggioUn paio d’ore a disposizione e partenza “comoda” dall’albergodirezione Roma, via Gargano, con sosta pranzo tra Vieste e RodiGarganico. Rientro a Roma nel tardo pomeriggio.Costo: dai 300 ai 320 euro, a seconda del numero deipartecipanti, per sistemazione in camere doppie contrattamento di mezza pensione. Maggiorazione di € 7 a notteper le camere singole. Per i non soci ulteriore maggiorazione di€ 5 al giorno per assicurazione ed iscrizione.

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S. Michele Arcangelo

"l'architiello"

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Iscrizione: entro il 20 marzo, con versamento sull’IBAN IT98W0306903201100000064234 intestatoad Armando Lentini dell’anticipo di € 100 a persona. Direttori di gita da contattare per l’iscrizione:Luciano Biocco tel. 06.5430422 – 347..3239729 e-mail [email protected] Lentini tel. 06.55269885 – 347.4985982 e-mail [email protected] Abbigliamento: scarponcini da trekking, zaino, pronto soccorso personale, borraccia o bottiglia peracqua, mantellina e/o ombrello per pioggia, giacca a vento.

DOMENICA 7 MAGGIO 2017VEJANO – SEGUENDO IL PROFUMO DEL MIELE (E)

(DdG: G. Curreli, S. Farroni)

Tra fioriture primaverili e passeggiate nella zona etrusca del parco del Marturanum, cammineremoinsieme per sentieri del Lazio etrusco tra Vejano e Barbarano per poi concludere la giornata ad undolce laboratorio della zona.

Partenza: ore 7:30 da Piazza Cardinal Consalvi in auto private, verso Vejano. I DdG stanno valutandola possibilità di utilizzo di un pullman se necessario.Viaggio: lungo la Cassia Bis, poi Cassia con arrivo al centro del paese dove è prevista una sosta per lacolazione. Escursione: Dal centro abitato di Vejano, Piazza XX Settembre, si prende Via del Bagnolo e Via XXIVMaggio e si esce dal paese percorrendo una stradina asfaltata e poi sterrata per circa 3 km finoall’ingresso del Parco Marturanum. Si segue il sentiero dentro il parco in ambiente selvaggio con boscoe prati: possibilità di trovare tratti fangosi durante la stagione delle piogge. Si passa per il FontanileMandrione (acqua non potabile), per i ruderi della Casaccia e, dopo aver superato il Monte Regolano,per il Fontanile Tiritera (acqua non potabile). Infine si sentiero si innesta nel sentiero 103 tra CivitellaCesi e Barbarano Romano in località Ortaccio.Dal sentiero 103, in prossimità dell’ingresso del Parco lato Barbarano Romano, si segue la segnaleticadel sentiero 105 in direzione Blera. Si attraversa un bosco con resti del basolato dell’antica Via Clodia equindi si arriva sulla strada comunale Fontanaccia (sterrata) che si percorre per un breve tratto. Sisegue il sentiero fino al fontanile La Bandita per poi attraversare il vecchio tracciato della ferrovia OrteCivitavecchia. Si giunge quindi al centro abitato di Barbarano Romano percorrendo per un breve trattola provinciale barbaranese (asfaltata), e ad un’area pic-nic con un fontanile con acqua potabile doveconsumeremo il nostro pranzo al sacco. Si prosegue per località Canale, da dove è possibile accedere alcentro storico di Barbabano.Dopo una breve passeggiata nel paese ritorneremo a Vejano, valutando se in auto private o inpullman, e nel pomeriggio ci recheremo in località Gorgoglione per la visita ad un piccolo laboratoriocasalingo per la produzione del miele dove si potranno degustare prodotti dell’alveare.La passeggiata dura circa 4 ore per un totale di 12 km e 300 m di dislivelloRientro a Roma: previsto attorno alle ore 19, traffico permettendo.Abbigliamento: scarpe da trekking e protezione contro la pioggia. Spesa viaggio: 20 euro ad equipaggio (da suddividere tra i componenti) se il viaggio sarà effettuatocon le nostre automobili. circa 15 euro a persona ove fosse necessario il noleggio del pullman. I nonsoci verseranno 5 euro in più per iscrizione ed assicurazione.Iscrizioni: entro mercoledì 3 maggio al DdG Silvia Farroni tel 06.6620253 ore serali o via [email protected]

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DOMENICA 14 MAGGIO 2017FESTA DI PRIMAVERA A CASALE MARTINELLI (R)

(DdG: M. Pecci, De Felice, I. Grassilli)

Come (ottima) tradizione, la seconda domenica di maggio, nel calendario GM, è dedicata alla Festa diprimavera.

Anche quest’anno, quindi, ci ritroveremo a casale Martinelli per divertirciinsieme e raccogliere fondi per sostenere la Santa Cruz onlus,(www.facebook.com/santacruz.onlus) che gestisce una casa famiglia inColombia, di cui è fondatrice e sostenitrice la famiglia Martinelli (che dasempre, a Roma, ospita la festa). Per partecipare ad ogni momento della festa, infatti, si deve spendere qualchegettone, del gruzzolo preventivamente acquistato (a basso prezzo) alle casse,all’entrata del casale.Per spenderli, c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra animazione, giochi, sorprese, arrampicata,orientamento, arrosticini, gelati e pizza (solo dopo il tramonto)…che ne fanno una giornata davvero….ghiotta. Giovane Montagna, come associazione, è coinvolta con l’organizzazione di una prova di “orientamentoa squadre” e, in collaborazione con l’associazione FamiglieinCordata, ha la gestione del muro diarrampicata e della discesa sulla corda alla Tirolese per assicurare l’emozione dell’ arrampicata sul”muro” e la vertiginosa discesa in condizioni di sicurezza.Appuntamento: dopo le ore 11:00 direttamente al Casale, che si raggiunge:per chi arriva dal centro città: in fondo a Corso Francia prendere la Via Flaminia. Dopo circa 2 kmc’è un’uscita sulla destra (“Zona industriale, Grottarossa, Inversione di marcia”), trascurarla e andareoltre, ma lentamente perché la nostra uscita è vicina. Oltrepassata la stazione di servizio Total (si notasulla sinistra una chiesa bianca, dove noi dobbiamo arrivare) prepararsi ad uscire alla imminenteindicazione “Via di Grottarossa, Ospedale S. Andrea”(siamo alle spalle della ben visibile fermataGrottarossa del treno) e salire la rampa. In cima alla stessa prendere a sinistra, in direzione Roma,scavalcare la Flaminia e ridiscendere su questa via (in direzione opposta a quella da cui siamo venuti).Percorsi 200metri, sulla destra, prima di un cavalcavia pedonale, prendere la direzione “Grottarossa-Zona Industriale, Chiesa dell’Immacolata”. Fiancheggiamo una lunga casa rossa e siamo alla chiesa.Per chi arriva dal GRA: scendere sulla Flaminia in direzione del centro città e percorrerla fino asuperare la “Trattoria Casale”. Prima del cavalcavia pedonale, prendere l’uscita laterale per“Grottarossa-Zona industriale. Chiesa dell’immacolata Concezione”; fiancheggiamo una lunga casarossa e siamo alla chiesa.Per entrambe le provenienze: di fronte alla chiesa, sulla destra, imbocchiamo Via di Valle Vescovo.Dopo 200 metri ci troviamo davanti a due cancelli; quello di sinistra (numero civico 35, poco visibile,inciso sul pilone) costituisce l’ingresso al centro residenziale dove si trova il casale Martinelli: entrare.Dopo circa 1 km di salita la strada fiancheggia un campo da golf (ben visibile sulla destra) e diventapiana. In fondo al pianoro troveremo tante auto pasteggiate. Siamo arrivati. Ampio parcheggio dopo ilcasale.

DOMENICA 14 MAGGIO 2017GITA A SORPRESA (E)

(DdG: .. a sorpresa)

n.d.r.: siamo tutti in attesa della sorpresa.... che ci sarà svelata nei giorni precedenti l'uscita.

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SABATO 20 MAGGIO 2017GITA CON ASSOCIAZIONE PARKINSON - LA VILLA DI LIVIA E LA VALLE DEL SORBO (E/T)

(DdG: I. Grassilli, G. Motteran)

Anche quest’anno proponiamo la tradizionale uscita di primavera in collaborazione fra GM e AP .

Lungo la Via Flaminia ci porteremo a Prima Porta (sosta caffè), dove (al centro di un piccolo parco)visiteremo la Villa imperiale di Livia, dono dell’imperatore Augusto alla moglie Livia Drusilla. I celebriaffreschi che decoravano il frigidarium oggi sono al Museo di Palazzo Massimo (li ammireremo solo in…video), la famosa statua di Augusto è ai Musei Vaticani, ma ciò che resta merita comunque la visita.Un piccolo museo mostra la maestria degli archeologi nel risalire da piccoli frammenti all’opera da cuiderivano.

Ci porteremo quindi sulla via Cassia Veientana, dove all’incrocio con la Formellesefaremo sosta pranzo alla Hostaria Primo. Nel pomeriggio raggiungeremoFormello e da qui la vicina Valle del Sorbo (nel Parco di Veio), riconosciuta dallaUe come SIC (Sito di Interesse Comunitario). Qui faremo una distensiva passeggiatasu verdissimi prati, tra cavalli allo stato brado (ghiotti di patatine fritte ) sulla rivadel placido rio Crémera, verso la cascata della mola di Formello.Durante o al termine della passeggiata, sarà proposta la tradizionale seduta di yogacon la nostra amica Anna Maria. I camminatori potranno salire fino al Santuariodel Sorbo.

Ritrovo: alle ore 9:30 alla sede di AP in Via Ostiense oppure alle 10:00 a Piazza Cardinal Consalvi(Ponte Milvio, lato verso il centro città). Viaggio in pullman.Spesa: euro 25 per viaggio, pranzo e visite. I non soci della Giovane Montagna con meno di 80 annidovranno aggiungere 2 euro per l’assicurazione. I Parkinsoniani non sono assicurabili. Chi si prenota epoi disdice dopo la chiusura delle iscrizioni potrebbe dover versare una penalità-viaggio. Rientro a Roma: per le ore 18:30 a Cardinal Consalvi, ore 19 a Via Ostiense.Iscrizioni: in segreteria per i soci AP; a Ilio Grassilli per i soci GM. Entro giovedì 18.Abbigliamento: scarpe comode, protezione contro la pioggia, indumenti di ricambio, stuoia yoga. Limitazioni: condizioni meteo non ottimali potrebbero suggerire modifiche al programma. La gita saràannullata qualora non si raggiungano almeno 34 iscrizioni o con previsioni meteo disastrose.Vi aspettiamo !

DOMENICA 28 MAGGIO 2017MONTE SIRENTE ED IL SUO NEVAIO (A/EE/E)(DdG: D. Michetti, Cecchini, P. Novelli, P. Carnevale)

GRUPPO CANALONE MAIORIDescrizione gita: dal parcheggio nei pressi della fonte dell'Acqua, davanti al nuovo rifugio sullaprovinciale tra Rocca di Mezzo e Secinaro (1180 m circa), si comincia per un tratto nel bosco,generalmente di non facile orientamento, per raggiungere la base del canale a poco meno di 1500 m dialtezza. Si apre quindi, davanti a noi l’imponente Canalone Maiori della parete nord del Sirente, chesperiamo di trovare innevato e che ha un andamento lineare di salita, senza grandi cambi di pendenzasempre abbastanza dura e senza deviazioni significative. Lo si risale lungamente e verso la fine siobliqua verso sinistra per terminare su una sella che divide la valle Inserrata dalla valle Lupara (2280 mcirca). Da qui per raggiungere la cima si segue il crinale che sale verso destra (2.348 m). La discesa sieffettua per il medesimo itinerario di salitaAbbigliamento ed equipaggiamento: caschetto, imbrago, moschettone a ghiera, piccozza eramponi (già provati sul proprio scarpone invernale), ghette oltre al vestiario adeguato a salita su nevee materiale personale. Relativamente alla dotazione di ARTVA, pala, sonda, telo termico d’emergenza, i

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ddg si riservano di valutare la necessità di richiederla ai partecipanti sulla base del rischio valutatoqualche giorno prima dell’escursione.Ritrovo: ore 6:00 piazzale de Dominicis (zona Portonaccio) partenza ore 6:15

Viaggio: con autovetture private per A24 - uscita Tornimparte poi statale versoSecinaro (AQ)Spesa: 50 € ad equipaggioCondizioni per la partecipazione: salita alpinistica invernale con salita di oltre1100 metri per un gruppo di escursionisti limitato in numero. Riservata adescursionisti con ottima preparazione fisica ed esperienza di salita con piccozza eramponi, nonché aventi conoscenza di uso di ARTVA pala e sonda. I DdG si riservanodi valutare il possesso dei suddetti requisiti e di annullare la gita in caso di meteosfavorevole.

Prenotazioni: presso A. Cecchini 329.6261656 o D. Michetti 339.3855513

GRUPPO NEVAIOPartenza: dall'ex Chalet "bruciato". Si ascende per la via normale, piuttosto ripida, fino alla fine delbosco (1,45 h). Di lì si devia a sinistra per il nevaio (1 h).Attrezzatura: scarpe con suole scolpite, consigliati bastoncini da trekking, protezione contro pioggia efreddo e ricambi di vestiario da lasciare il macchina.In caso di impraticabilità del sentiero causa neve o altro, si farà una vetta più semplice con partenza daRocca di Mezzo.Prenotazioni: presso P. Novelli 380.5092852 o P. Carnevali 347.8007866.

DA GIOVEDÌ 1 A MARTEDÌ 6 GIUGNO 2017 TREKKING IN CORSICA: DAI MONTI AL MARE (E/T)

(DdG: S. Marcheselli – G. Mori)

Dopo 13 anni dalla scorsa volta in Corsica, vi proponiamo quest’anno, in occasione del ponte del 2giugno, di ritornare il quel “paradiso degli escursionisti” dove la natura ha creato situazioni di selvaggiabellezza con un concentrato di montagne, boschi, fiumi, canyon, laghi di montagna, roccia e scoglierea picco sul mare..in una “piccola” isola.Il programma di sei giorni ne prevede due di viaggio e quattro di escursioni, con la possibilità per chi lodesidera di fare turismo a Corte e vita di spiaggia a Porto . Il viaggio sarà effettuato in BUS con autistaper tutti i 6 gg + traghetti Corsica Ferries A/R via Livorno . Giovedi 1 giugno ritrovo alle 7:15 per partenza tassativa alle 7:30 dal piazzale della Metro EUR Fermi (zonapartenze). Viaggio Roma-Livorno per imbarco ore 14:00 Corsica Ferries per Bastia (arr. alle 18:00) etrasferimento di 70 km a CORTE (alt. 440) fra le montagne, nel cuore delle Corsica settentrionale.Cene e pernottamento di 2 notti all’Hotel de la Paix con trattamento di mezza pensione.Venerdi 2: trekking nella famosa e bellissima VALLE DELLA RESTONICA .Una delle più belle escursioni nella zona di Corte. Con pulmini-taxi percorreremo 15 km di spettacolareripida e stretta strada di montagna che ci porterà alla Malga delle Grotelle (alt.1370) da doveinizieremo una bella escursione al lago di Melo (alt. 1711) di 1h30 ca. poi al lago di Capitello (alt. 1930)in 45 min. Chi lo vorrà, dal lago di Melo potrà proseguire per il lago di Goria (alt. 2200) in 1h15’ ca. Tempi # percorso 2 laghi : A/R 4 ore + sosta pranzo, disliv. +/- 570 m. # percorso 3 laghi: A/R 6 ore + sosta pranzo, disliv. +/- 770 m.Alla malga Grotelle si possono acquistare dai pastori i loro prodotti ( formaggi,marmellate ecc) e aiprimi di giugno dovrebbe essere aperto un posto ristoro/bar. Chi non desidera partecipareall’escursione di gruppo, potrà effettuare brevi gite nei dintorni e bagnarsi nelle tante piscine naturalidel fiume Restonica. Al rientro visita di Corte e della Cittadella.

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Sabato 3: trekking nelle GOLE DEL TAVIGNANO .Un’altra famosa escursione da Corte, lungo la valle del fiume Tavignano.Partiremo a piedi dal ns. albergo e alle spalle della Cittadella prenderemo il sentiero per il Rifugio dellaSega che fa parte del percorso “Mare a Mare Nord” di antica transumanza delle greggi e pastori dalmare verso i monti del Niolo, che comprendono il monte Cinto (alt. 2706) il più alto della Corsica.Noi ne percorreremo un “breve” tratto che in 2h30’ci porterà lungo la valle selvaggia e le affascinantigole fino alla passerella di Rosolino, ponte sospeso sul fiume, che attraverseremo per ammiraredall’alto le stupende vasche naturali. Il sentiero prosegue per il rifugio della Sega per altre 3 ore e da lia Calacuccia in 4 ore, ma noi ci fermeremo alla passerella per la sosta pranzo al sacco poiché dovremorientrare all’albergo, caricare i bagagli sul BUS e partire per PORTO (90 km/3h) dove alloggeremoall’Hotel Mediterranée con piscina, in zona La Marina sul porto e vicino alla spiaggia. Valuteremo la possibilità di prelevare col BUS chi vorrà camminare fino a Calacuccia (9h30’).I turisti visiteranno il centro storico di Corte e la Cittadella fortificata (terrazza panoramica). Domenica 4 : soft-trekking alla GIROLATA e in barca nellaRiserva Naturale di Scandola.Trasferimento in BUS al Col de Croix, 15 km a nord di Porto, dadove inizierà l’escursione molto panoramica lungo il sentiero di “Guy il postino” che in 2 h ci porterà prima alla spiaggia diTuara, dove faremo una prima sosta bagno/foto, e poi allafamosa spiaggia della Girolata (dist. 5 km, disliv.+77/-274).Si tratta di una stupenda camminata che fa parte del sentiero“Mare e Monti” molto “fotogenica” lungo tratti di scogliera dibasalto rosso molto frastagliata e di rara bellezza. La spiaggia della Girolata è attrezzata con bar e ristorantini all’aperto per chi non desidera portarsi ilpranzo al sacco.Il proseguimento del programma è libero fino alle 16:00 ed il posto offre molte alternative: vita dispiaggia e bagni, breve salita al paesino di Girolata oppure proseguire l’escursione sul sentiero “Mare eMonti” verso Galeria fino al Col di Palmarello (alt.408) o alla Bocca di Fuata tenendo presente che alle16:30 ci imbarchiamo sul battello “VIA MARE” per una mini-crocera di 2 ore nella Riserva Naturale diScandola (primo sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO). Il rientro a Porto è previsto alle18:00.Chi non desidera il trekking di gruppo via terra, potrà trascorrere la mattinata a Porto e alle 15:30imbarcarsi sul battello che andrà a recuperare il gruppo GM alla Girolata.Lunedì 5: trekking al COL du SALTU e FORESTA D’ AITONE .Trasferimento in BUS al Paesolu d’Aitone (35 km) dove inizia l’escursione attraverso secolari boschi dicastagni (patria dei marrons glacés) per salire al Colle del Salto (alt.1400) dove “saltellando” sullecreste potremo ammirare panorami eccezionali dei monti circostanti . Dopo la sosta pranzo scenderemo lungo la valle del fiume Aitone fino alle sue famose cascate perarrivare a EVISA (alt. 850).Durata dell’escursione 5 ore/9 km, con un disliv.+/- 655 m. Saremo accompagnati da guide locali inquanto la via delle creste non è segnata. Prima di riprendere il BUS per rientrare a Porto, visiteremo il caratteristico paese di Evisa dove i“golosi” potranno acquistare i famosi marroni.Martedì 6: trasferimento a BASTIA, traghetto per Livorno e rientro a ROMA. Primo mattino partenza per Bastia col ns. BUS (135 km-3h30) per imbarco alle 13:30 sul traghettoCorsica Ferries, arrivo a Livorno alle 17:30 e a Roma entro le 23:00.COSTI DI PARTECIPAZIONE, ISCRIZIONI E CAPARRAPer contenere al massimo i costi e offrire una vacanza il più possibile “leggera”, abbiamo scelto dievitare l’utilizzo di guide locali nelle escursioni (tranne l’ultima) assumendoci noi ddg la conduzionedelle gite sulla base della documentazione raccolta in visite sul posto consentendoci anche di otteneremigliori condizioni dagli alberghi. Ciò ha comportato una riduzione della quota di partecipazione di circa

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€ 130 a persona (rispetto al progr. 2015). Quote socio: € 520 / 550 a persona (secondo adesioni) in mezza pensione cam. doppia.Supplemento camera singola € 20 a notte (disponibilità limitata) .Quote non socio: maggiorazione di € 30 per iscrizione e assicuraz. infortuni per 6 gg.Pranzi: tutti esclusi. Gli alberghi forniranno su richiesta sacchetti picnic a € 10 .Iscrizioni: entro 15 marzo ai DdG Sante 06.5291639 – 333.5033152, opp. Giampiero 06.5074347 –338.6269992. Sarà data priorità alle prenotazioni dei soci e quelle dei non soci sarannoconfermate in base alla data di prenotazione ed ai posti disponibili.Caparra: € 200 entro 15 marzo da versare in contanti/assegno banc. ai DdG oppure con bonificosul c/c UniCredit Banca intestato a Sante Marcheselli. IBAN: IT90E0200805134000004393677 con causale “ Corsica : giugno 2017”. Il saldo della quota sarà versato in contanti ai DdG durante il soggiorno in Corsica .Equipaggiamento: tutte le escursioni, tranne quellasulla costa del 4 giugno (Girolata) si sviluppano inmontagna in quote da 800 a 2000 m, quindiconsigliamo un abbigliamento a cipolla (in montagna iltempo cambia rapidamente): giacca a vento, calzonilunghi e corti, scarponi con suola scolpita, protezionepioggia, bastoncini telescopici, cappello, occhiali dasole, costume da bagno, asciugamano, macchinafoto, cellulare, 1 lt acqua, ecc.Documenti personali: Carta Identità per l'esterooppure Passaporto (non scaduti) per gli alberghi.

DOMENICA 18 GIUGNO 2017LE GOLE DEL LACERNO (E)

(DdG: D. Magliocchetti, F. Caldara)

Canyon del Lacerno da Campoli Appennino (Fr) assieme alla sezione del Club Alpino Italiano diFrosinone e alla Compagnia dell’Impegno

Itinerario: Il suggestivo itinerario della parte bassa del Vallone deltorrente Lacerno permette di inoltrarsi nella stretta forra che dal paesedi Campoli Appennino si inoltra verso il Monte Cornacchia e il PNALM.Da dove si è parcheggiato si imbocca un sentierino a mezzacosta atratti disagevole, che gradatamente scende nel fondo del Vallone conbella vista sul Monte Serrone. Raggiunto il greto del torrente, aseconda delle condizioni ambientali si proseguirà direttamente in acquae/o passando per le strette rive sia a destra che a sinistra, con unpercorso altalenante in leggero saliscendi.

Attraverso tratti di bosco e vegetazione che si potrà trovare a volte intricata, si incontreranno insuccessione tre strettoie piuttosto scenografiche con alte e strette pareti di roccia. La terza ed ultima diesse dovrà necessariamente, ma solo se possibile, essere percorsa entrando direttamente nel grosso eimpetuoso torrente che qui scorre tra ancor più vicine e alte pareti rocciose con illuminazione appenasufficiente. Alle fine il percorso è sbarrato da un salto di roccia con cascata che non permette dicontinuare. Il ritorno avverrà per il percorso dell’andata.Ritrovo: ore 7:30 a Piazzale Ostiense (lato Mura) per partire alle ore 7:45Viaggio: necessariamente con mezzi propri. Autostrada verso Sud direzione Napoli. All’ uscita delcasello di Ferentino, prendere la SSV SR 214 per Sora, da dove, dopo l’uscita obbligatoria, si prende laSR 509 per Forca d’Acero uscendo alla seconda indicazione a sinistra per Campoli Appennino. Senza

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entrare in paese, si prende il secondo bivio a destra (direzione Pescosolido) per voltare poco dopo adestra nei pressi di una fontana e una casa proseguendo per una tortuosa e stretta strada asfaltata.Tra case sparse e coltivi si raggiunge il piccolo agglomerato di Querceto da dove, raggiunto il primotornante, si può parcheggiare. Sul posto si valuterà se proseguire ancora con i veicoli per raggiungerepiù a monte un parcheggio più comodo. Dislivello complessivo: 200 m circa.Tempo complessivo: 3 ore circa (soste escluse). Rientro: Previsto trà le 18.30 e le 19:30 secondo le condizioni del traffico.Costo: circa 50 euro a veicolo da suddividere tra i componenti degli equipaggiIscrizioni: entro il 15 Giugno contattando il DdG Federica Caldara cell 347.8273929 e- mail [email protected] Equipaggiamento richiesto: per normali escursioni in montagna di difficoltà “E”. Scarponi con suolaben scolpita, una maglietta leggera e una più pesante con eventuale ricambio, un “pile” o simili, giaccaa vento, guanti e berretto, occhiali da sole, pranzo al sacco, acqua, indumenti di ricambio da lasciare inauto (determinanti, visto che ci si può bagnare), piuttosto utili i bastoncini telescopici, ma anchedecisamente consigliati sandali tipo Teva e costume o bermuda da bagno.

DOMENICA 25 GIUGNO 2017MONTE VIGLIO (E/EE)

(DdG: F. Grassilli, E. Sanchez)

n.d.r.: non è pervenuta nessuna descrizione per questa escursione, potrete leggerla tramite postaelettronica nei giorni precedenti l' uscita.

GLI INCONTRI IN SEDE (a cura della Commissione Cultura) ORE 20:45

MERCOLEDI’ 19 APRILE 2017OMAGGIO A EDWARD WHIMPER E JEAN ANTOINE CARREL

(I. Grassilli con F. Grassilli, S. Volpe e S. Marcheselli)

LA CONQUISTA DEL CERVINOcompetizione, gloria, tragedia, delusione e rivincita.Dei grandi 4000 delle Alpi rimaneva invitto solo lui. Dopo una serie di tentativi falliti ad opera di diversi alpinisti, la partita finale nel 1865 fra la cordata inglese di Whimper equella italiana di Carrel, nello stesso giorno, su due diversi versanti. Mentre il neonato regno d’Italia compie i primi passiL’impegno di Quintino Sella per celebrare, con la vittoria, la nascita del Cai. Il dopo Cervino dei due protagonisti. Una serata di storiadell’alpinismo proposta da:

Ilio Grassilli (con Federico, Sandro e Sante) Chi arriva senza aver cenato, ce lo faccia sapere. Troverà una pizza, unfrutto e un bicchiere di vino

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MARTEDÌ 16 MAGGIO 2017….E QUELLA DEL MONTE BIANCO

(a cura di A. Cecchini, F. Farroni, R. Pasquini, E. Sanchez)

“la via del Papa al Monte Bianco” e i ricordi dei soci che l’hanno percorsaPartendo da cenni alla storia delle ascensioni al Monte Bianco si parlerà della via normale italiana, piùimpegnativa delle vie normali francesi, detta anche la via del Papa per via del sacerdote alpinistaAchille Ratti, poi divenuto Pio XI, che la percorse la prima volta in discesa il 1º agosto 1890 con altridue compagni.Infine i soci della GM di Roma condivideranno con i partecipanti i ricordi e le sensazioni della loro salitaal Bianco proprio per questa via, stupendamente completata dalla discesa per il versante francese.La via normale italiana si svolge normalmente in due giorni. Il primo di avvicinamento dalla Val Veny,attraverso il ghiacciaio del Miage, al rifugio Gonnella collocato a più di 3000 metri di altezza su unosperone roccioso sopra il ghiacciaio del Dôme. Il secondo di salita di circa 1800 metri, percorrendo ilghiacciaio del Dôme in tutta la sua estensione, arrivando al colle di Bionassay e dopo l'affilata crestaalla base del Dôme du Goûter fino ad incrociare la via normale francese che porta alla cima.La discesa è stata effettuata per la via francese attraverso il colle del Dôme, l’Aiguille du Goûter, ilrifugio omonimo e la cresta rocciosa che porta alla base del famigerato canale del Goûter, doveterminano le difficoltà alpinistiche vere e proprie.(Andrea Farroni)

SABATO 10 GIUGNO 2017FESTA DELL' ESTATE CANTATA SOTTO LA LUNA PIENA

(coordinanta dal Consiglio di sezione)

n.d.r.: Il programma dettagliato della giornata sarà visibile via email, non appena sarà definitivo; a talproposito Il Consiglio chiede ai soci di dare una preferenza a che la festa dell' estate si svolga:

1. in Sede al pomeriggio ed alla sera2. facendo un' escursione per tutti3. non ha importanza dove e come venga fatta

potete mandare le vostre preferenze a Bice Dinale email [email protected], rispondete, rispondete.

I RADUNI INTERSEZIONALI Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.(informazioni più dettagliate possono essere reperite nel Sito della G.M. Nazionale)

DA SABATO 22 APRILE A MARTEDÌ 25 APRILE 2017RANDONNÉE DI SCI ALPINISMO 2017 - FINSTERANDONNÉE

Organizzata dalla CCASA(coordinata da E. Fiorentini e M. Pecci)

La proposta di quest’anno porta il drappello della ski-Randonnée GM in una delle regioni maggiormentevocate alla pratica dello scialpinismo primaverile dell’intero arco alpino: l’ Oberland bernese.

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Se le condizioni saranno favorevoli, seguendo un percorsogrossomodo ad anello, si avrà la possibilità di salire ben 3 vette al disopra dei 4000 metri, tra cui il Finsteraarhorn, massima elevazionedel massiccio.Data la particolarità della traversata, la partecipazione è limitata adun gruppo limitato di componenti di comprovata esperienza siascialpinistica che alpinistica.Maggiori informazioni in merito al tracciato, alle difficoltà (chesaranno OSA, con difficoltà alpiniste al massimo AD), al materiale ealle modalità di iscrizione, entro il 31 Marzo, sono disponibili allapagina della CCASA. .

http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp, oppure contattando gli scriventi([email protected] - [email protected]).

DOMENICA 28 MAGGIO 2017BENEDIZIONE DEGLI ALPINISTI E DEGLI ATTREZZI (E)

(organizzata dalla Sezione di Pinerolo)

n.d.r.: chi volesse avere informazioni su questo avvenimento le può trovare nel sito nazionale

GIOVEDÌ 15 e DOMENICA 18 GIUGNO 2017GM GIOVANI-ALPI ORIENTALI – DOLOMITI DI SESTO

Organizzato dalla CCASA(coordinato da E. Fiorentini e M. Pecci)

Dopo i precedenti 3 appuntamenti, siamo tutti molto ansiosidi partecipare a questo nuovo appuntamento, il quarto, di GMGiovani, magari cercando allargare ad altri ragazzi (compagnidi scuola, amici, figli di amici, nipoti) l ’invito e lapartecipazione.Il progetto, iniziato nel 2014 con il centenariodell’Associazione, rimane più o meno con obiettivi invariati,vale a dire, tenendo sempre presente la montagna comemezzo educativo e formativo, di stimolo per la sensibilità e lacrescita equilibrata dei nostri ragazzi. Per il prossimo appuntamento non solo sono previste, come in passato, attività diversificate per ragazzipiù piccoli, incentrate sull’ introduzione all’alpinismo, e per ragazzi più grandi ed esperti, incentrate sualpinismo e vie ferrate, ma stiamo anche organizzando due residenze separate: per i più piccoli,utilizzando la nostra meravigliosa casa di Versciaco, e per i più grandi, possibilmente più vicini allaroccia dolomitica.Il programma è ancora in corso di definizione, così anche come il numero di partecipanti e i costi, chesi cercherà di mantenere, come sempre, bassi per favorire la partecipazione, soprattutto di chi, comenoi da Roma, dovrà affrontare un viaggio più lungo.Il programma presenterà attività per grandi e piccini, passeggiate, arrampicate e vie ferrate in unodegli scenari più belli delle Dolomiti di Sesto, sito UNESCO che gli alpinisti di tutto il mondo ci invidiano:cosa altro si può dire, se non di iscriversi, appena possibile…Per informazioni aggiornate e pratiche consigliamo quindi di consultare nei prossimi mesi la paginadella CCASA: http://www.giovanemontagna.org/calendario.asp, oppure contattando gli scriventi([email protected] - [email protected]).

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…..ed in prospettiva

DA SABATO 26 AGOSTO A SABATO 2 SETTEMBRE 2017SETTIMANA ESTIVA IN VAL VARAITA (CUNEO)

(DdG: I. Grassilli)

La Val Varaita è una delle Valli del Cuneese, situata tra la Val Maira e la Valle Po, dominate dalla moledel Monviso.

Le valli del Cuneese non sono celebri come le Dolomiti o la Valled’Aosta: non avremo sullo sfondo delle nostre escursioni lerossastre pareti dolomitiche né lo scintillio dei ghiacciai, ma unambiente più famigliare, ricco di natura, storia, tradizioni di culturae ospitalità. In pochi chilometri potremo salire a Elva e scendere inVal Maira, della quale tanti ricordano con piacere il soggiorno diqualche anno fa. Dalla vicina Pontechianale una seggiovia ci porteràin quota......verso il MonvisoLa Val Varaita è collegata alla Francia, attraverso il Colle dell’Agnello (m 2748) che permette discendere, con le nostre automobili, nel notissimo Parco Naturale del Queyras.Nel… giorno di pioggia visiteremo Cuneo, Saluzzo, il castello di Manta e l’Abbazia di Staffarda.Gli alpinisti possono mettere in programma la salita al Monviso (2 giorni)Alloggio: al grande hotel “Monte Nebin” di Sampèyre, a quota 975. Cucina piemontese da 10 e lode(camere e servizi… senza lode), parcheggio e prato.Costo: quota di iscrizione 10 euro; soggiorno a 55 euro/giorno per mezza pensione in camera doppia(+10 per la singola), incluse bevande a tavola.Disponibilità posti: ne abbiamo opzionato 30. I soci GM hanno la precedenza fino alla chiusura delleiscrizioni.Viaggio: verosimilmente con le nostre automobili, ma chi volesse usare i mezzi pubblici trova a Torinoun comodo servizio di pullman.Iscrizioni: entro mercoledì 19 aprile (serata Cervino in sede) con acconto di 100 euro (10 diquota iscrizione e 90 di acconto) Per informazioni e iscrizioni: Ilio Grassilli (06.65745782; 338.4316541)PS: agli …sportivi che fossero interessati ad una sistemazione più…spartana ( e più economica)potremo fornire l’indirizzo di una casa alpina (il “Rifugio dell’Aleve”) a Pontechianale, un paese a quota1600 che si trova qualche km oltre Sampèyre , ….più vicino al Monviso.

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LE ATTIVITA' SVOLTE

LE ESCURSIONI

DOMENICA 15 GENNAIO 2017CIASPOLE, FONDO, SCIALPINISMO

n.d.r.: per il maltempo l'uscita è stata rinviata

DOMENICA 22 GENNAIO 2017INVASIONE GM AI SIMBRUINI PER LA PRIMA USCITA SU NEVE DEL 2017

(da uno dei DdG)

Era il recupero dell’ uscita in calendario la domenica precedente, ma annullata per le pessime previsionimeteo; decisione risultata opportuna, visto che questa volta abbiamo trovato ottime condizioni.

Ma che fatica l’organizzazione del viaggio! E’ stato deciso il blocco del traffico domenicale in città: sideve rientrare entro le ore 16:30. Poi, nella giornata di sabato, il vincolo diventa più stringente: rientro…entro le 15:30. Lo avessimo saputo un po’ prima si poteva pensare ad un pulmino. Diversi cervelliall’opera: caccia alle auto euro 6 e Gpl / Metano, appuntamenti alla fermata metro di Rebibbia,aggiramento dell’area vietata utilizzando il GRA, preziose le auto a 6 posti: ce l’abbiamo fatta!

Ho titolato “invasione” perché, tra fondisti eciaspolatori, alla escursione eravamo in 18. Mavicino a noi c’erano altri 13 soci che sono venutiper la Giornata nazionale GM dedicata allaSicurezza e Autosoccorso in ambiente innevato(vedi servizio di Andrea Cecchini a pag. 20 - 21).Giornata luminosa, tiepida, con tanta ottimaneve, e… tanti , tanti altri invasori (e poi diconoche i romani sono un popolo poco sportivo), daCampo dell’Osso fino alla vetta del MonteAutore.L‘età dei componenti il mio gruppo eracompresa tra i 7 anni e i 78 (i miei), con unanetta concentrazione attorno ai 45.

I neofiti del fondo si sono fermati in basso, i ciaspolatori “normali” sono arrivati fino a “le vedute” , isuper men (e… women) hanno proseguito fino alla vetta.A conclusione delle rispettive attività i due gruppi si sono riuniti per la “cerimonia” di consegna dellatessera ad Andrea Milano (7 anni, il nostro socio più giovane) e poi per una cioccolata calda. Un sentito ringraziamento collettivo per il contributo dato da ciascuno alla gioiosa armonia che hacaratterizzato la giornata. Uno specifico alle due care fanciulle che mi hanno offerto il loro tè,gustosissimo e caldissimo.

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pag. 19

sul monte Autore

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E un …caldissimo invito alla sindaca: i limiti al traffico domenicale vanno comunicati non ll giornoprima. E , per favore, trova il modo di esentare le auto degli sportivi, con sci e ciaspole a bordo, chedai monti portano in città un po’ d’aria pulita.(Ilio Grassilli)

Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticatodavanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.

Comincia con questi versetti del Vangelo di Luca (cap. 12) la lunga lista delle cose da fare nel caso diun autosoccorso in valanga che è stata distribuita nei giorni seguenti ai partecipanti di Roma e che,successivamente, con ulteriori considerazioni e integrazioni, è stata resa disponibile sulle pagine diapprofondimento della C.C.A.S.A. a vantaggio di tutti i soci GM.Il richiamo evangelico è abbastanza chiaro e ci invita a fare quanto nelle nostre possibilità e forze persalvaguardare le nostre vite ed evitare che una valanga possa incontrare il nostro cammino sullemontagne innevate.E, badate bene, il risultato, per noi che solo di passaggio lasciamo impronte sulla neve, non si ottienecon opere in cemento e tecnologia, bensì con una mente equilibrata e sempre attenta ai molteplicisegnali che Madre Natura ci invia per ricomporre, aggiornare e rendere efficace, passo dopo passo, lavalutazione del complesso puzzle dell’equilibrio dei versanti innevati.Questo percorso mentale procede in parallelo e accanto a quello fisico sopra la neve e ci chiedefortemente di non accontentarci più e semplicemente di scivolare (o porre scarponi e ciaspole) sullasuperficie della neve non occupandoci di quello che ci sta sotto.Ancora, come si può pensare di fare uno straccio di sensata valutazione di stabilità del manto nevosose ci limitiamo a guardarla (la neve) dall’esterno senza capire come è strutturata all’interno e che tipodi debolezze e resistenze presenta?Né ci possiamo limitare, ammettendo la nostra ignoranza e/o incapacità, ad affidare ad un “esperto”questa valutazione e, in ultima analisi, la nostra stessa vita, perché l’esperto potrebbe sbagliare e,come tutti, potrebbe rimanere coinvolto in una valanga.Allora, cari amici e care amiche, se vogliamo veramente essere e muoverci nel modo giustonell’ambiente innevato, ci viene richiesto, come a tutti gli altri essere viventi, di far funzionare almassimo le nostre più profonde percezioni, sensazioni, emozioni e conoscenze. Con una marca in più, che è il legame esistente nel gruppo, meglio dire comunità, in cammino sullaneve, e che, esattamente come in cordata, crea una dipendenza diretta della propria vita da quelladell’altro e viceversa.Ecco perché è necessario che in una gita sulla neve tutti sappiano in maniera efficace ed efficiente, nontanto giocare al gioco dell’ ARTVA, ma, soprattutto, trovare, estrarre e salvare l’amico o gli amici finitisotto la valanga. Anche perché potrebbero essere proprio i più esperti…Il resoconto della giornata è pubblicato sulle pagine web della C.C.A.S.A. e l’appuntamento si è svolto,

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arrivo alle vedute

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in contemporanea, anche sulle Alpi Occidentali con ottimi risultati.È stato, invece, rinviato per mancanza di neve nel settore Dolomitico. Penso, in generale, che l’obiettivo di sensibilizzazione eaumento della consapevolezza sia stato raggiunto e pernoi di Roma, di questo, devo ringraziare chi hacontribuito in vario modo all’organizzazione e cioè (inordine alfabetico): Stefania Apuleo, Tiziano Caira, LucioGambini, Domenico Serafini e Eugenio Vecchia,cogliendo l’occasione per fare gli auguri di una brillante“carriera” a Stefania e Domenico, da poco nominatiIstruttori di sci alpinismo della Scuola Franco Alletto delC.A.I. di Roma e a Tiziano ed Eugenio per laprosecuzione della loro formazione e attività di prudentealtruismo nel Corpo Nazionale di Soccorso Alpino eSpeleologico.Nel darci appuntamento alla prossima esercitazione di autosoccorso, di seguito alcune riflessioni eproposte condivise da alcuni dei partecipanti alla giornata di aggiornamento.Considero la giornata di ieri utile per una serie di elementi. Se devo citare il punto che mi haparticolarmente colpito, allora direi una delle ultime raccomandazioni a chiusura della formazione. Cioèche l'uso del kit e delle procedure da effettuare all'inizio della gita sulla neve, andrebbero ripassate adogni occasione buona per farlo. Tipicamente all'inizio di ogni gita sulla neve. Una questione di dieciminuti prima di cominciare a camminare la mattina in montagna, sia se la gita avvenga in ambienteoggettivamente esposto a valanga sia che avvenga su terreni sicuri. Infatti ho capito che in caso dievento di valanga, l'elemento su cui gli escursionisti possono fare la differenza in senso di aumentare leprobabilità di uscirne incolumi e di soccorrere i sepolti è proprio l'esercizio e la pratica continua.Andrea Cecchini

I miei sette piaceri della giornata che la GM ha dedicato all’autosoccorso:1. piacere di stare in montagna;2. piacere di stare con persone care;3. piacere di riascoltare, ma ben spiegate e organizzate, regole di comportamento in ambiente monta- no a volte rischioso;4. piacere di apprendere informazioni scientifiche;5. piacere di imparare ad essere autonomi e più sicuri;6. piacere di svolgere un’esercitazione molto ben simulata;7. piacere di trovare sepolto un manichino che è tuo amico.Grazie agli organizzatori, che hanno contribuito ad instaurare un buon clima e alle capacità dicoinvolgimento e di predisposizione del campo, ci siamo dimenticati della simulazione e l’ultimo piaceresi è trasformato in gioia.Tullio Lavosi

Alcune righe per rispondere al tuo invito a condividere sensazioni e spunti sulla giornata di Domenica.Lo faccio come se dovessi rispondere a una domanda più generale: perché una giornata di formazionesull'autosoccorso in caso di valanga, e perché proprio con Giovane Montagna?La risposta sta nel tipo di esperienza vissuta, che potrei descrivere con tre parole: passione,competenza, umiltà.La passione è quella comune per la montagna, che ci spinge ad alzatacce al mattino, a rientri stanchimorti a casa, ad uscire anche se, come nel mio caso, una volta tornati a Roma ci si dovrà preparareper una lunga notte di lavoro in ospedale.La competenza è quella che ho trovato in te, Lucio e gli altri, su una materia in cui, come spessovediamo, l'improvvisazione e il dilettantismo possono rivelarsi fatali. La sicurezza non è uno degli

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al lavoro foto De Masi

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elementi con cui approcciarsi alla montagna. E' la condizione per potere godere della sua sconfinatabellezza. Senza appuntamenti come quelli di Domenica non c'è possibilità di crescere nella conoscenzadella montagna, e anche l'esperienza che se ne fa allora rimane parziale: come guardare uno spartitosenza saper leggere la musica che vi è scritta.Infine l'umiltà, tratto caratteristico che ho ritrovato in Giovane montagna. Quell'umiltà che è forse ilprimo atteggiamento suscitato dalla sproporzione tra l'uomo e il Creato. Non a caso i grandi uomini dimontagna, magari nell'asprezza e a volte nell'ardimento, ne sono come imbevuti, forgiati.L'esercitazione con l'ARTVA, l'impegno di gruppo, la serietà della formazione sono stati la lente con cuiguardare queste più nascoste realtà.David Guariente

Viaggio, amici, chiacchiere, terremoti, valanghe. Istruzioni, ciaspolare, chiacchierare, giocare. All'improvviso: VALANGA, dispersi, fretta, pressione, gioco, salvataggio, gioia. Incontri, amici, scherzi, rientro. Giornata bella e gradevole. Piacevole e interessante nuova esperienza. Simulazione di soccorso som- mersi da valanga. Ma la realtà....Antonio Giovacchini

Un'altra bella esperienza con Giovane Montagna grazie al lavoro della Commissione Centrale.Domenica 22 gennaio finalmente una uscita sulla neve dopo diversi impedimenti causati dall'assenzaoppure dalla troppa neve. Abbiamo potuto provare la ricerca Artva e soprattutto simulare la ricerca didispersi in valanga.Una bellissima esperienza rivelatrice, perché anche le cose più ovvie diventano complicate in unasituazione di stress anche se previsto.Una volta tornato a casa mi sono reso conto di aver visto pochissimo dell'intero scenario e di quello chehanno fatto gli altri perché troppo preso dal compito che mi era stato affidato. Mi sarebbe piaciutorivedere tutto magari grazie ad un filmato.Spero ci sarà occasione di riprovare la simulazione di dispersi in valanga e lo consiglio a tutti.Un grazie sincero a tutti gli organizzatori.Paolo Iacobelli

DOMENICA 29 GENNAIO 2017ESCURSIONE A VILLA CHIGI DI ARICCIA

(a cura di Bice Dinale e Daniela Lasorsa)

Sembra ormai che l’ultima domenica di gennaio, per unabenevola congiunzione degli astri, goda di un clima invernalesì ma asciutto e soleggiato, del tutto favorevole alle uscite acorto raggio, cioè in Roma o subito fuoriporta, come quella alParco ed al Palazzo Chigi di Ariccia, nel cuore dei Castelli.L’appuntamento al parcheggio sotto il monumentale ponte havisto confluire 55 partecipanti, stupiti dalla velocità delpercorso (domenica mattina invernale, poco dopo ...l’alba –zero traffico), dalla difficoltà della ricerca del parcheggiomedesimo e dalla temperatura a 0° gradi quasi daassideramento, che poi si è rapidamente stemperata nellapiacevole giornata di cui sopra.

I DdG, Marco e Claudio, un po’ meravigliati e felici a loro volta per la massiccia adesione ma anche unpo’ frastornati, sono stati aiutati dal pronto ed energico intervento di Giorgio (B.) che è riuscito ariportare l’ordine nelle operazioni di pagamento, e anche a collaborare alla contrattazione di un prezzo

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pag. 22

il ponte.... dal parcheggio

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più simpatico per il pranzo alla fraschetta. Ringraziamo subito a nome di tutti i partecipanti i ddg, Marco e Claudio, per aver proposto e realizzatoquesta visita.Proprio sotto il famoso ponte c’è l’ingresso alla Selva o Barco Chigi, e lì ci aspettano le GuardieEcozoofile (GEZ) per condurci alla scoperta del parco medesimo, di cui ci raccontano la storia. E’un’area verde comunale di 28 ettari. Il primo nucleo risale al 500, l’attuale conformazione è dovuta aduna serie di interventi operati dalla famiglia Chigi, che fu proprietaria tra il 1661 ed il 1988: oggi l’interaarea è un bene del Comune di Ariccia. Infatti il Parco è annesso allo storico Palazzo Chigi; nellarealizzazione del complesso del palazzo e del parco sono intervenuti alcuni noti architetti, come GianLorenzo Bernini e Carlo Fontana.Il parco, inserito all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, è una dellepoche zone verdi dei Colli Albani nelle quali non c’è stata penetrazione delcastagno, mentre sono sopravvissute le specie vegetali più antiche, in massimaparte querce. L’area boscosa che oggi compone il Parco Chigi esisteva findall’età pre-romana, ed in età romana venne chiamata “nemus Aricinum”, vicinoa “nemus Dianae”, nei pressi del lago di Nemi dove sorgeva un famoso tempiodedicato alla dea della caccia Diana, a cui era consacrato l’intero boscocircostante o “nemus Artemisium”. Il bosco è costituito da lecci sempreverdi, sullato est, più oscuro, con il sottobosco di alloro, viburno, pungitopo, e dal boscomisto di latifoglie sul lato ovest della valletta, più aperto con querce (cerri,farnie), aceri, ornielli, olmi, carpini, bagolari. Nell’800, come in altri giardini eparchi italiani, furono introdotte le sequoie, che riuscirono ad attecchire ed asuperare in altezza le altre piante.Quando nel 1473 il cardinale Giuliano Della Rovere, abate dell’Abbazia di Grottaferrata, permutò ilfeudo di Ariccia con Mariano Savelli, in cambio del Borghetto di Grottaferrata, iniziò la ricostruzione diAriccia da parte dei Savelli, che formarono anche il nucleo originario del parco, concepito come riservadi caccia.

Fu sistemata l’Uccelliera, intorno al 1628, vicino ai ruderi di un’antica chiesadedicata a San Rocco. La Vignola, del 600, era adibita a vigneto. I Chigiacquistarono il feudo dai Savelli e lo abbellirono, costruendo il Palazzo, lacollegiata di Santa Maria Assunta e ampliando il santuario di Santa Maria diGalloro. A questi lavori partecipò Gian Lorenzo Bernini, che mise manoanche al piano di riassetto ed ampliamento del Parco. Fu realizzata laPeschiera, il Purgatorio delle Acque ed il complesso delle fontane deiMascheroni. Nel 1666 con la vendita al principe Agostino Chigi dell’ultimaparte dei Prati di San Rocco, parco e palazzo divennero una realtàcontinua.Nel 1850, sotto Papa Pio IX, fu costruito il famoso ponte monumentale cheoltrepassa il canalone (sfogo naturale del parco nella valle aricina)utilizzando il materiale scavato in una cava del parco stesso; una parte delparco fu espropriata. Nel corso del 700 e dell’800 il parco è stato metaprivilegiata del Grand Tour d’Italie, riprodotto in numerosi dipinti di artistiquali Corot, Turner e ricordato da Goethe, Stendhal e D’Annunzio.

Per la visita ci dividono in due gruppi, guidati da Gabriele ed Alessandro. Lungo il percorso, su sentierisegnati ma giustamente rustici, sostiamo ai Mascheroni, gruppo di fontane ideate da Bernini, checomprendono anche il Purgatorio delle Acque, ammiriamo la grandissima sequoia americana e quellagiapponese, un po’ più piccola ma sempre maestosa, traversiamo il ruscello e risaliamo su stradalastricata a sampietrini verso le grotte della neve, dove la neve (proveniente dal Monte Cavo) venivaconservata per preparare i sorbetti. Sempre risalendo giungiamo nei pressi dei ruderi del grandemonumento a Tiberio Latinio Pandusa, proveniente dall’Appia Antica, ed ai ruderi, più rustici, dell’anticachiesa di S. Rocco, fino alla grande Uccelliera, costruita nel 1628, circondata da prati, fontane e alberi

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Sante e la fontana

ci specchiamo

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fra cui un’altra gigantesca sequoia.Scendiamo nella valletta, traversiamo il torrente erisaliamo con una provvidenziale scaletta in legnoripristinata dalle GEZ, e percorriamo il grande viale checonduce all’uscita, all’altezza dell’ingresso del ponte diAriccia venendo da Roma. L’ultimo incontro è con unmonumentale bagolaro sdraiato nel bosco, immenso,non sta in una fotografia, ucciso dall’età. Da vivosuperava gli altri alberi di almeno 15 metri. Nei mesi“buoni”, cioè fine primavera, estate, inizio autunno ilparco è aperto, a pagamento, da questo ingresso, sipuò passeggiare e sostare fino all’Uccelliera, anche dasoli, mentre nelle altre stagioni la visita saràprogrammata e guidata, come la nostra.

Vi dobbiamo raccontare qualcosa di più a proposito delle Guardie Ecozoofile (e gli Aspiranti). Sono deivolontari legati al Comune di Ariccia, da cui ricevono un’ uniforme e un po’ di attrezzatura per i lavori dimanutenzione più leggeri. Il loro impegno è di offrire 10 ore al mese per la gestione e la manutenzionedel parco e l’accompagnamento in caso di visite particolari programmate come la nostra. Nella visita cihanno accompagnato i GEZ (Guardia Ecozoofila) Pio, Gabriele, Nadia e gli AGEZ (Aspirante GuardiaEcozoofila) Alessandro, Aldo e Stefania. Il presidente delle Guardie Zoofile Provinciali del nucleo dellacittà di Ariccia è Floriano; tutti insieme si riuniscono periodicamente e decidono e programmano gliinterventi nel parco, con grande amore e dedizione. Subito dopo la nostra visita, dalla quale il gruppoha ricavato € 300, hanno deciso di costruire un ponticello di legno sopra il ruscello per rendere piùagevole e meno pericolosa la visita. Ogni contributo è prezioso e viene utilizzato subito e al meglio.Detto fatto! Vogliamo mandare qualche GEZ al comune di Roma???!!!...E’ doveroso e giusto aggiungere che l’anima e l’animatore del gruppo è Pio Tomasi, ex collega diClaudio Bozzolo alla Procter & Gamble. E’ lui che ha proposto a Claudio la visita ed è lui, per unanime efraterno e ammirato riconoscimento dei colleghi, che si prodiga costantemente per la difesa e la tutelae la manutenzione e la fruizione del parco, è il “genius loci” del Barco Chigi. E’ riuscito a comunicare lisuo entusiasmo agli amici che ti raccontano il parco come se fosse una loro creatura, contenti quandoriescono a mantenerlo e a migliorarne la fruizione, addolorati quando un progetto non viene portatoavanti o la natura, un po’ imbrigliata tra le case e le strade, combina qualche guaio.

Vi riporto un breve passaggio dal Prologo di Danda Tavani al libro “Il Parco Chigi di Ariccia” di Bassanie Petrucci: “....un’isola misteriosa appare, verde di alberi e densa di silenzi. Il tasso...il lauro...illeccio...il cedro...la sequoia, dall’altezza vertiginosa...Qua e là radure e serpeggianti sentieri di verdinomultiplo, attorcigliati, avvinghiati in un abbraccio che si rinnova nel tempo. Rami dai profili smeraldinifrusciando scorrono, rubando i segreti della luce...”. Mi è sembrata una fedele e immaginificadescrizione del bosco di Ariccia come l’abbiamo visto noi in una fresca e luminosa mattina d’inverno.

Guarda caso (!) la visita finisce proprio davanti alla fraschetta “La Rupe”, sospesa sul vuoto, verso lavalle aricina ed il mare in lontananza, con panorama perfetto sul ponte, sul palazzo Chigi e la Chiesa diS. Maria Assunta.Qui il gruppo consuma un pranzo aricino a base di fettuccine e porchetta, e poi si dirige verso ilPalazzo che spalancherà il suo portone alle 15:00 per la visita guidata. Il sole accompagnal’attraversamento del ponte, famoso anche per i suicidi che alcune reti protettive dovrebberoscongiurare. Il ponte fu costruito sotto Pio IX, inaugurato nel 1854, ed era di peperino, materialescavato proprio nel parco Chigi. Fu coniata una medaglia che il nostro socio Ermanno Di Vico ci hamostrato con un certo orgoglio. Il ponte è lungo 312 metri, alto 72, ed una cremagliera modernaconsente di salire e scendere al parcheggio sottostante. Fu distrutto dai tedeschi nel 44, poi ricostruito,crollò all’improvviso nel 1967 e prontamente di nuovo ricostruito. Il traffico pesante non è consentito e

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l'uccelliera

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dal 2010 periodicamente i geologi di Roma Sotterranea ne controllano la stabilità calandosi con lecorde.

Alle 15:00 inizia la visita al Palazzo Chigi, affacciato su Piazza di Corte e come sospeso sul parco. Sipresenta come un ibrido architettonico tra il castello turrito, la villa ed il palazzo “color dell’aria”, unatinta grigio-celeste molto in voga a Roma nel periodo barocco.(Bice)

Palazzo Chigi ad AricciaIl palazzo, iniziato a metà del 1500 dalla famiglia Savelli, venne ristrutturato su idea progettuale di GianLorenzo Bernini, coadiuvato dall’allievo Carlo Fontana , su commissione della famiglia Chigi, che ne eradivenuta proprietaria, tra il 1664 e il 1672 e trasformato in una ricca e fastosa dimora. Il bellissimoParco, con piante esotiche e centenarie, con giochi di acque e fontane, viene ampliato con nuoveacquisizioni.

L’interno, in perfette condizioni e ricco dii mobili esuppellettili del XVII secolo, ospita:al pianterreno le stanze del Cardinale Flavio Chigi:imponente la stanza Rossa con il letto con altobaldacchino e il colore rosso imperante, poi la farmacia, laricchissima biblioteca …al primo piano, la collezione Chigi, una ricchissimaselezione di dipinti con la stanza delle Belle, in cui sonoesposte le famose bellezze dell’epoca, Forse non rare inquei tempi (vedi Palazzo Farnese a Caprarola), dovespiccano le più belle donne di quei tempi).

Ma soprattutto lascia attoniti e un po’ tristi la Stanza delle Suore, in cui sono esposti i ritratti dellesuore della famiglia. (Nessuno di noi dimentica la sorte della Monaca di Monza, la sua ribellione ad essere costretta a farsisuora per lasciare il patrimonio di famiglia indiviso. Qualcuna di loro avrà forse subìto la stessa sorte?!)Magnifica la loggia con grandi vetrate che affacciano sul parco, luminosissima, per i pranzi d’estate.Affascinante il rivestimento delle pareti di molte stanze con riquadri di cuoio inciso e dipinto con formestilizzate in vivaci colori e spesso con lamina d’oro che fa risplendere la sala.- Al secondo piano la Collezione Fagiolo, donata dallo storico dell’arte Maurizio Fagiolo, per costituire ilprimo Museo Barocco in cui sono raccolte pitture dei più famosi artisti dell’epoca. (Daniela)

SABATO 11 E DOMENICA 12 FEBBRAIO 2017WEEK END BIANCO AI PRATI DI TIVO

(a cura di Anna e Giampiero Mori)

Un tranquillo weekend di paure… mancateSiamo partiti un po' perplessi per questo WE pre-rally. C'erano diverse incognite: il tempo, il divieto ditransito per Prati di Tivo e, in particolare per noi, la seconda esperienza con le ciaspole.E' stato invece un weekend indimenticabile trascorso in ottima compagnia e in uno scenario di unabellezza incredibile.Iniziamo con il viaggio: più rapido del previsto (poco più di 2 ore) su strade in buono o discreto statononostante il paesaggio circostante recasse ancora ben evidenti i segni di nevicate eccezionalmenteabbondanti.Poi il paesino di Pietracamela, una specie di presepe sommerso da montagne di neve (in gennaio è

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la farmacia

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rimasto isolato per 5 giorni), dove ci aspetta un albergo che definirei di charme, antico all'esterno, mamoderno, caldo e accogliente all'interno.

Quindi partenza con le ciaspole: dopo laprova ARTVA ci avviamo verso Prati di Tivosu un percorso inventato per l'occasionedalla nostra bravissima guida Guido (lagrande quantità d'acqua dei ruscelliimpediva infatti di seguire il percorsoclassico). La salita è impegnativa, la nevetantissima e a tratti molto soffice ma ilpanorama sul Gran Sasso e tutti i monticircostanti che brillano al sole, quasigalleggiando sul mare di nuvole sottostanti,ci fa salire senza sentire la fatica edimenticandoci persino di pranzare.

Prima di cena, in una minuscola chiesetta alla quale si arriva attraverso muraglie di neve altissime,Melchior celebra la Santa Messa. Il gelo è pungente ma ci stringiamo gli uni agli altri in un'atmosferamistica di fratellanza e amicizia. All'uscita dalla chiesa, la luna piena che fa capolino tra gli albericompleta la magia della serata.La prima giornata si conclude in albergo con una ottima e forse troppo abbondante cena, preparata daigentilissimi proprietari dell'albergo.La seconda giornata prevede il trasferimento in auto a Prati di Tivo da dove, dopo l'immancabilecontrollo degli ARTVA, partiamo chi con le ciaspole e chi con gli sci, guidati questa volta da due guide,Guido e Gino, per un'escursione che ricalca, a grandi linee, quelli che dovrebbero essere i percorsi dellegare del rally. Si percorre una facile strada in un bosco di faggi alcuni dei quali sono di una bellezza edimensione eccezionali, sino a raggiungere la grande croce di Papa Wojtyla, un punto panoramico dalquale si domina da un lato tutto il versante teramano sino al mare e dall'altro l'intera catena, dal MonteCamicia al gruppo del Gran Sasso, all'Intermesoli sino alle bianche distese dei Monti della Laga, tuttiluccicanti al sole. Questo splendido panorama è reso ancora più suggestivo da continui cambiamenti diluce dovuti al passaggio di piccoli banchi di nuvole che filtrano la luce del sole. Dopo un canto e unapreghiera dedicata a tutti gli scomparsi per il terremoto, le valanghe e il soccorso, ci avviamo per ilritorno mentre un nutrito gruppo decide di proseguire l'escursione fino all'Albergo Diruto.Con queste premesse siamo certi della riuscita di un gran bel rally.

DOMENICA 19 FEBBRAIO 2017 ESCURSIONE AL MONTE CACUME

(a cura di Francesco Zauli))

I Ventinove sul Monte Cacume Domenica 19 febbraio 2017 (San Corrado eremita) ventinove mattinieri guidati da un giovanissimo DdG(Gabriele Ciocca) hanno affrontato il Monte Cacume (1095 s.l.m.) nella speranza di sfatare il detto chelo appella come “Pisciume” per la facilità di raccogliere l’aria umida marittima che ristagna nellasottostante terra di lavoro e favorirne la condensazione in nuvolette, che lo circondano e divenendospesso portatrici di piogge.I ventinove hanno raggiunto il paesello di Patrica in ordine sparso, ritrovandosi tutti nella piccolapasticceria locale per la necessaria scorta di calorie che l’impresa avrebbe chiesto. Nella compagniac’erano tre giovanissimi che hanno sempre camminato in testa al gruppo, regalando in ogni momentol’energia e la simpatia dell’età. Patrica, (450 s.l.m.) è un paese della provincia di Frosinone arroccato su un colle alle pendici del MonteCacume (Monti Lepini), rivolge il suo sguardo ad oriente affacciandosi sulla Valle del Sacco. La luce

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ciaspolata

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calda e radente delle prime ore del giorno lo accende di colori dal sapore antico, i silenzi che sisprigionano dai vicoli risvegliano i ricordi di un mondo rurale dove nessuno era considerato unestraneo.Ancora prima di iniziare il cammino, lo spettacolo che si gode dalle terrazze del paese è suggestivo.Una lunga catena di monti che sembrano abbracciarsi dando sfoggio di un compatto sodalizio; dagliErnici per la catena Marsicana sino al Monte Meta. Questo lungo abbraccio di boschi, rocce e cresteimbiancate galleggia su una nebbia mattutina distesa sull’intera piana, un mare che con discrezionenasconde allo sguardo, le attività umane sparse nella piana sottostante, offrendo così un paesaggioonirico, dove per brevi istanti le Montagne catturano lo sguardo senza la presenza di ingombranti rivali.L’inizio del sentiero, ben segnalato dallacaratteristica accoppiata bianco-rosso, è aridosso di una galleria al termine della quale èpossibile parcheggiare le auto con facilità. Ilsentiero si inerpica subito, lasciandoimmediatamente le propaggini di Patrica etuffandosi immediatamente nella natura.Il tracciato è ben evidente e con un po’ diattenzione alle scorciatoie degli animali ed aicanali tracciati dalle acque, in circa due ore siraggiunge una ampia radura dominata dallasommità del Cacume. Questo primo tratto si mantiene con una pendenza costante e a parte il tratto delle fontanelle cherichiede attenzione per la presenza di acqua sorgiva e ristagni, l’escursione consente lo scambio dibattute ad una compagnia che ha molto da raccontarsi.

I ventinove della spedizione hanno deciso di gustarel’aperitivo in vetta e di condividere il pranzo nella comodaed ampia piana, sottostante all’imponente Croce che indicala cima del Monte Cacume. La vetta si raggiunge con unamezzora, ove una chiesetta ci ha accolto. Il Monte Cacumeper la sua dislocazione ha consentito di spaziare dal mareai monti, infatti dopo aver gustato le montagnedell’Appennino è stato possibile volgere gli occhi verso ilpromontorio del Circeo. L’antipasto in vetta a base di taralli e mandorle è statoaccompagnato da un gustoso vinello di Fabrizio.Dopo un pranzo che ha visto la condivisione delle scorte dibiscotti, cioccolatini e caffè, i ventinove alle 13:45 hannoripreso la strada del ritorno per giungere a Patrica intornoalle 15:30. Complimenti ai giovani DdG per la scelta delpercorso e soprattutto per la giornata luminosa ed asciuttache ha permesso di tornare a casa asciutti. Sfatato ilsoprannome del Monte Cacume.

(Francesco Zauli)

n.d.r.: i resoconti delle uscite della ciclopedonabile del 18 Marzo e quello della visita di Tuscaniaverranno inseriti nel prossimo notiziario.

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i ventinove

i giovanissimi

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LE SERATE IN SEDE ORE 20:45

MARTEDÌ 17 GENNAIO 2017 VITA DA RIFUGISTA: LUCA MAZZOLENI SI RACCONTA

(a cura di Giampiero Mori)

Luca ci ha subito conquistato con la sua spontaneità , la sua simpatia e con il suo amore per lamontagna che traspare continuamente dalle sue parole ma anche dalle splendide foto e dai video.

L'impressione era quella di partecipare ad unachiacchierata tra amici invece di assistere ad unaconferenza. Ma l'aspetto più interessante è stato realizzare che,almeno nel caso di Luca, il mestiere di rifugista è inrealtà una vocazione. Alla radice c'è un grande amoreper la montagna, e in questo caso in particolare perla sua montagna, il Gran Sasso. Un amore che lo haspinto a grossi sacrifici ma che ora gli consente,lavorando come un pazzo per 2-3 mesi, di trascorrereil resto dell'anno arrampicando e sciando sullemontagne di tutto il mondo.

Alla fine ci siamo ripromessi di passare a salutarlo al Rifugio Franchetti sicuri di trovare in lui un amicoe un esperto alpinista sempre disponibile a darti una mano.

MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2017IL CULTO DELL' ARCANGELO MICHELE TRA ARCHEOLOGIA, GEOLOGIA E MITO

(a cura di Bice Dinale)

...ovvero la serata dello ...Psicopompo...Devo ammettere la mia ignoranza: in tutti i miei 77 anni nonavevo mai sentito quella parola, che vuol dire “guida delle anime dei trapassati verso il regno deimorti” e verso il giudizio. Morale: non è mai troppo tardi per imparare, qualunque occasione è buona, compresi anzi inparticolare gli incontri in sede della Giovane Montagna!Questa guida (o traghettatore) verso l’Ade o Dite è l’Arcangelo Michele, assoluto protagonista dellaserata, presentato con competenza e giovanile entusiasmo dalla Dott.ssa Angela Paolini e dal Dott.Fulvio Cozza, che ci hanno trasportato appunto sulle ali spiegate di Michele. Il nostro geologo Guidoalla fine è riuscito a farci conoscere più in dettaglio il “suo” arcangelo preferito dopo avercelo descrittoin tante grotte e chiese del Lazio e dell’Abruzzo. Quel Michele (Mi-ka-el: chi è come Dio?), difensoredella fede contro le tentazioni del demonio.Il suo culto iniziò in Oriente e si diffuse verso Occidente.Abbiamo scoperto che l’Arcangelo Michele (Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio) è tra ipiù venerati ed è spesso associato alle montagne, in particolare quelle a forma di cono, e magari diorigini vulcaniche, alla nascita delle sorgenti, soprattutto in grotta, alla tutela delle acque salutari, allatransumanza (legata alle acque, ai pascoli ed alle grotte come ripari), ed alla protezione dai fenomeninaturali – epidemie, terremoti, maree, ecc, umanamente inspiegabili e soprattutto insanabili.L’uomo gli dedicò numerosi santuari rupestri o ipogei, fin dal medioevo, ma spesso il suo culto è

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derivato direttamente dai culti di Ercole, di Mercurio e di Mitra con i quali Michele ha delle singolariaffinità.Come è stato rappresentato Michele (impropriamente definito santo perfino da Papa Francesco) nellevarie epoche? Con aspetti diversi ma sempre collegati al suo compito di “difensore”, di “aiutante”.In una icona bizantina è raffigurato con il volto scuro, gli abiti riccamentedecorati, una lancia con cui infilza un piccolo demonio nero (piccolo, perchéil male doveva essere sempre più piccolo dell’angelo), con una bilancia sucui sono appoggiate due anime umane. La bilancia si riferisce appunto allasua funzione di traghettatore di anime, cioè Psicopompo. Il S. Michele diGiotto nella cappella degli Scrovegni ha lo sguardo molto concentratomentre sta uccidendo Lucifero. Piero della Francesca introduce il simbolodel serpente. S. Michele è rappresentato come soldato romano, in piedi,con l’armatura ed un gladio nella mano destra. Ha in mano la testa delserpente, il diavolo. Ha l’aureola ma è molto umano. Raffaello introduce ilsimbolo del drago. Si nota la grazia del movimento dell’angelo mentreuccide il drago che è Lucifero. Infine Guido Reni, con il suo “S. Michele checombatte Lucifero”, ha creato l’iconografia ufficiale di Michele, che verràriprodotta in infinite opere nei santuari italiani ed europei. L’Arcangelomette un piede sulla testa di Lucifero: è giovane, elegante, bello, luminoso,mentre Lucifero è umano ma brutto e sofferente.S. Michele viene invocato nelle epidemie e negli eventi naturali. Durante la peste di Roma del 590 d.c.papa Gregorio I (poi Magno), al termine della processione indetta per scongiurare l’epidemia, sul pontedi Castello vide l’angelo Michele che rinfoderava la spada, segno che la peste era finita. Da allora laMole Adriana divenne Castel S. Angelo.E’ interessante notare come sette santuari comprendenti i più famosi luoghi di culto a S. Michele sonomolto antichi e collocati lungo una linea immaginaria (che poi in terra è diventata una parte della ViaFrancigena con il nome di Via Sacra Longobardorum). Si parte al nord da Skellig Michael (588, Irlanda),si scende a St. Michael’s Mount (495, Cornovaglia), si prosegue per Mont St. Michel (709, Francia), siraggiunge la Sacra di S. Michele (986, Piemonte), fino al Santuario di S. Michele Arcangelo (490,Puglia), si attraversa il mare fino al Monastero di Symi (Grecia) e si arriva al Monte Carmelo (Israele,non lontano da Gerusalemme).I primi sei distano circa 1000 Km l’uno dall’altro, sono collocati su monti o colline piuttosto inaccessibilio isolabili dalle maree, o in grotte; l’ultimo è vicino al Santo Sepolcro. Lungo questa ideale traiettoriamicaelica sorgono altri santuari, sempre dedicati a Michele e sempre su montagne aguzze o in grottelungo le faglie geologiche. Per esempio quello in Alvernia (cono vulcanico), o il Pizzo S. Michele neiPicentini, o la grotta di Montorio in Valle, completamente appoggiata alla roccia, lungo la linea di fagliapiù famosa in Italia (quella detta di Olevano – Antrodoco che i recenti terremoti ci hanno fattoconoscere), come le sorgenti di Micigliano, anch’esse nel Lazio, o la chiesa di S. Michele di Coli (Bobbio,fondata dal monaco irlandese S. Colombano).Molte testimonianze (o leggende?) sono legate ai santuari di S. Michele. Si racconta che il pastoreGargano ebbe un’apparizione mentre stava al pascolo, vicino ad una grotta. Un toro uscì dalla grotta,Gargano scagliò una freccia che tornò indietro e lo ferì. Lui riferì tutto al vescovo San LorenzoMaiorano, di Siponto, il quale, edotto da S. Michele in successive apparizioni, gli spiegò che il toro eralo stesso S. Michele e che, avrebbe ordinato la costruzione di un santuario, che esiste tuttora ed èmeta di continui pellegrinaggi. Quella chiesa divenne il santuario nazionale dei Longobardi, dalla Pugliail culto si irradiò grazie ai Longobardi in Lombardia e in tutta l’Italia e in Europa. Posso aggiungere chenella chiesa di S. Michele Arcangelo di Gavelli (tra la Valnerina e Monteleone di Spoleto – terra diterremoti, guarda un po’), esiste un affresco che racconta esattamente l’episodio di Gargano e del toroe della freccia ribelle.E’ evidente il collegamento con il culto orientale poi anche romano di Mitra, che si svolgeva in segretonelle grotte (che sempre hanno fatto paura); secondo la leggenda, dal sangue del toro sacrificato da

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Dott.ssa Angela Paolini

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Mitra scaturiva la vita. Solo verso il sesto secolo le grotte diventarono luoghi sacri e si cominciarono acostruire santuari.

Il Dott. Cozza ci parla dell’Antropologia dei Disastri,ricollegandosi a S. Michele. Quando succede un disastro(terremoto, alluvione, epidemia) o un fatto naturaleinspiegabile (maree forti), l’ordine della comunità vienealterato, si crea un disordine, tensioni fortissime agitanola vita della gente. Si tende allora a rivolgersi alle entitàesterne per poter ristabilire l’ordine, per esempio conprocessioni dedicate, come a S. Michele. Abbiamoraccontato della processione davanti a Castel S. Angelocontro la peste. Si dice che durante le processioni lefinestre si lasciano aperte per fare entrare la “nuovaaria”.

Gli antropologi, come Ernesto De Martino, ritengono che rivolgersi a S. Michele, o a figure simili,ricostruisce l’ordine turbato.Posso completare con alcuni brevi notizie riprese da Wikipedia. Michele è l’angelo che rivelò l’Apocalissea S. Giovanni, che lo cita appunto nell’Apocalisse, e lo troviamo anche nella lettera di Giuda. Michele ètra quelli a cui la Bibbia attribuisce espressamente il titolo di arcangelo, come Gabriele e Raffaele,menzionato nel libro di Tobia, Arcangelo e principe delle milizie celesti. S. Michele è patrono diBielorussia, Germania, Bruxelles, Kiev , Arcangelo (Russia), Polizia, Radiologi, Droghieri (e tutti imestieri dove si usa una bilancia), della brigata paracadutisti “Folgore” e di vari comuni italiani.Concludo ringraziando nuovamente Angela Paolini e Fulvio Cozza (e Guido che ce li ha presentati) einvitando tutti, il mese prossimo, a percorrere i sentieri del Gargano lungo la Via Sacra Longobardorumfino al Santurario di Monte S. Angelo, certamente molto più preparati, per lo meno spiritualmente eculturalmente.Posso fare una modesta proposta per la Pausa del 2018? Perché non cerchiamo di capire meglio ilmistero degli angeli e degli arcangeli tutti??!!

MARTEDÌ 21 MARZO 2017ACCOGLIERE CHI CERCA RIFUGIO – CENTRO ASTALLI

(a cura di Bice Dinale)

L’incontro con Chiara Peri e Maria Guerra del Centro Astalli è stato non solo piacevole ma soprattuttoilluminante ed emozionante, e cercherò di riassumere qui i motivi, dividendo l’argomento in piccolicapitoli.

Centro Astalli – si trova in Via degli Astalli, vicino a Piazza Venezia; è il servizio dei Gesuiti per iRifugiati. Chiara Peri ci lavora da 17 anni; ha una lunga esperienza che ha cercato di trasmetterci concalore, passione, entusiasmo, buon senso e sano realismo. Maria Guerra è psicologa e terapeuta. Inpassato non pensava di interessarsi di rifugiati e delle loro storie. Per caso, 15 anni fa, si è occupatadel C.I.E (Centro di Identificazione) di Ponte Galeria; si è messa in discussione; si è chiesta che cosapoteva fare per loro e ha cominciato così. Spiega che 15 anni fa i problemi erano sotto traccia, oggisono molto più evidenti, tutti ne parlano, anche in buona fede e spesso gli operatori sono esasperati.Non bisogna essere buonisti, ma cercare di capire. Non sono missionari, ma cercano di vedere piùaspetti degli uomini e delle donne che hanno davanti e delle loro questioni. Tutti gli operatori delcentro – medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, impiegati, volontari – ognuno con il suo ruolo,cercano di “stare con i rifugiati”, di dare loro la parola, quando è possibile, di non considerarli sempre esolo dei “pacchi”, degli “oggetti”, da smistare, da distribuire, da cui ricavare delle “storie”, nellamigliore delle ipotesi. L’accoglienza non è come organizzare un campo-scuola. Il percorso è molto più

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Dott. Fulvio Cozza

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complicato. La persona è accolta ed incontrata, accompagnata. La prima parte è più facile, poi viene ilsecondo tempo, quando davanti alle grandi difficoltà alcuni temono addirittura di perdere la testa.Devono affrontare la “commissione”. Lo psicologo non ha il compito di capire se dicono la verità. Tuttihanno una grande sofferenza, sono soli, hanno perso gli affetti, le reti familiari. Il 99% delle donne haanche storie di violenza. Il Centro diventa un punto di riferimento. Lo psicologo ascolta tutti, anche senon hanno una criticità clinica.Tutti gli operatori cercano sempre di ristabilire la dignità. Purtroppo i servizi sociali sono moltoburocratizzati, se pure in buona fede e con buone intenzioni. Anche il rifugiato più integrato non riescea farsi degli amici, e non può più tornare a casa, per svariati e validi motivi. Sono isolati e soli. Hannoesperienze molto diverse e sempre drammatiche. E non sono “interculturali” tra loro.I Rifugiati. Chi sono i rifugiati? Secondo la Convenzione di Ginevra: solo coloro che fuggono perchésono in una situazione di pericolo personale. Secondo la Chiesa, e quindi secondo i Gesuiti, è Rifugiatochi fugge dalle guerre, da catastrofi naturali, da politiche economiche erronee del paese di origine.

Il problema (o uno dei problemi) è che inquesto momento non c’è un modo legale perarrivare in Europa, e neppure per cercare unlavoro. Certamente non vengono per turismo!Nel passato esisteva l’accesso legale ai paesi– si arrivava con l’aereo, normalmente. Con ivisti Shengen si sono chiuse le frontiereesterne. Il regolamento prevede il visto permotivi umanitari, per esempio per bambinisiriani malati. Il 50% dei rifugiati chechiedono asilo non viene riconosciutoaccoglibile, ma l’idea stessa di un “rinvio almittente” è quasi impraticabile.

Per esempio, in Eritrea il servizio militare è obbligatorio e per sempre, per uomini e donne. Come si fa a rimandarli laggiù? Oppure, la maggior parte dei minori egiziani proviene da un sobborgopovero del Cairo, da cui i genitori (indebitandosi oltre misura) li mandano sulle navi verso l’Europaperché lavorino e inviino dei soldi a casa. Molti muoiono in mare (come ben sappiamo) e chi arrivaviene iscritto a scuola (se l’accoglienza funziona e non sfuggono); la famiglia, che ha investito su diloro arriva a “rimproverarli” al telefono. I minori non si possono espellere. Prima arrivavano soloragazzi, ora arrivano anche le ragazze, con molti problemi in più da affrontare.Nel mondo i Rifugiati sono circa 65.000.000, circa 1.200.000 provano a venire in Europa. Il massimonumero di rifugiati è vicino ai paesi critici. Il paese che in questo momento ne ha di più è la Turchia,ma il Libano è quello che ha la percentuale più alta (1.000.000 su 4.000.000 di abitanti). Rispetto alPIL chi ne ha di più è il Congo. Non è vero che tutti vengono in Italia, il paese che ha avuto piùrichieste di asilo è la Germania. Molti stati in Europa hanno deciso di sospendere gli ingressi per pauradei terroristi. Ma e’ una percezione (errata) di pericolo. E’ vero che abbiamo difficoltà ad accogliere mail sistema è molto migliorato, non è ancora l’ideale. Accogliere è un vantaggio per chi accoglie oltre cheper chi viene accolto. C’è un contributo di €35.00 a persona, che, come sappiamo, ha causato ancheodiose e gravissime speculazioni da parte di certe cooperative. Ci sono scuole che senza i migrantichiuderebbero. Forse non sappiamo che sono più gli italiani che se ne vanno che non i migranti chearrivano.I vari tipi di centri di accoglienza in Italia. Esistono diverse sigle che rappresentano rispostediverse alle esigenza dell’accoglienza. Spero di averle capite:C.A.R.A. – Centro di Prima Accoglienza, dove i migranti vengono alloggiati finché non ottengono deidocumenti, dopo di che, immediatamente, vengono mandati via, ma praticamente lasciati senzaassistenza, in mezzo alla strada. Abbiamo visto in molti servizi televisivi le condizioni di alcuni CARA,ovviamente quelli gestiti da cooperative senza scrupoli ed assolutamente disoneste, che nulla hanno di“accogliente” e di legale;

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La Dott.ssa Maria Guerra e la nostra Chiara

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S.P.R.A.R. – Sistema Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. E’ un’eccellenza italiana, quando c’èe se funziona. E’ ottimo e non tanto più costoso degli altri. Lo stato ha distribuito i migranti fra leregioni, e gli SPRAR dovrebbero essere la risposta giusta. E’ un modo di fare buona accoglienza, edipende dalle amministrazioni, chi li fa funzionare bene e chi no. Prevedono un' assistenza per tutto ilperiodo di accoglienza ed un proseguimento di sei mesi;C.A.S. – Centri di Accoglienza Straordinaria – Caritas, Centro Astalli, o l’albergatore, o il convento, oil ...lestofante;C.I.E. – Centro di Identificazione, come quello, famoso a Roma, di Ponte Galeria. Dovrebbero esseresolo di passaggio, ma talvolta la sosta al loro interno si prolunga.

Il libro “Io sono con te” (la storia di Brigitte) di Melania Mazzucco, Ed. Einaudi.L’idea dell’incontro con la GM era nata proprio dal libro, di cui vi devo raccontare qualcosa di più. Comeè nata l’idea del libro? Cosa la rende diversa da storie simili? Alcuni anni fa il Centro Astalli avevacontattato la scrittrice Melania Mazzucco, presentata da Andrea Camilleri. Lo scopo era di lanciare unconcorso letterario nelle scuole (che poi si ripete ogni anno) sul tema: Migranti. Melania è nella giuria.Al Centro sentivano il bisogno che i rifugiati uscissero dalla “cronaca” (anche nera) ed entrassero nellaletteratura. Melania ha lavorato a modo suo, indipendente, descrivendo come una fotografa la vita delCentro Astalli. Da qui è nato il desiderio di raccontare la storia di almeno una protagonista insiemeall’interessata. Brigitte Zebé considera il libro come “nostro”, suo e di Melania. Ha preso forma, dopoun anno e mezzo di incontri bisettimanali. Inizia con l’arrivo a Roma molto drammatico, dopo tantidrammi che troveranno poi spazio nelle pagine del libro. Attraverso un contatto casuale e fortunatoBrigitte trova nel Centro Astalli la sua effettiva dimensione di rifugiata “classica” (fuggita perché inpericolo personale). Non c’è ancora il lieto fine alla sua storia (come a quelle di tanti altri rifugiati) madurante la preparazione del libro Brigitte ha potuto ritrovare i 4 figli rimasti in Africa e ritenuti morti.Nel filmato che abbiamo visto Brigitte e Melania raccontano alcuni momenti della loro avventuraletteraria e ricordano i primi contatti, non facili da gestire.

Ringrazio a nome di tutti i partecipanti alla serata Chiara e Maria che sono riuscite nel loro intento:informarci con passione e competenza sulle situazioni dei rifugiati da un punto di vista obiettivo,sincero, attuale, disincantato, realistico, ma tenacemente ottimista e positivo.Cercate il libro “Io sono con te”; ne vale la pena.

I RADUNI INTERSEZIONALI

SABATO 11 e DOMENICA 12 MARZO 2017LA PRIMA VOLTA DEL RALLY IN APPENNINO AI PRATI DI TIVO

(a cura di Ilio Grassilli)

Dopo una storia quasi cinquantennale sulle Alpi, il Rally 2017 è sceso al Centro, nell’Appenninoabruzzese, ai piedi del versante teramano del Gran Sasso d’Italia.

Caparbiamente voluto. Ci siamo impegnati al massimo affinché la fiducia della presidenza centralenell’affidare a noi di Roma l’organizzazione di questo impegnativo evento risultasse ben riposta.Ora che tutto è concluso possiamo rilassarci e gustare il sapore della fatica gratificante spesa perorganizzare questo gioioso incontro intersezionale, che crediamo sia stato di soddisfazione anche per lealtre sezioni.

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Sì, rilassarci. Perché alla comprensibile ansia del debutto si è aggiunta l’avversità di incontrollabilielementi naturali: i due metri di neve che hanno isolato Prati di Tivo fin oltre metà febbraio, il pericoloslavine anche per la nevicata di inizio settimana, e ……il terremoto.

E’ comprensibile che le notizie sulle scosse degliultimi tempi abbiano scoraggiato alcuni soci delnord a scendere in queste zone, mentre per noiil Rally in Abruzzo andava assumendo semprepiù un significato di vicinanza e solidarietàverso questa terra e questa gente.Fiduciosi, noi abbiamo continuato a crederci,anche quando una telefonata ricevuta sabatomattina metteva in dubbio il tracciato diScialpinismo, in attesa di un parere degli enticompetenti, debitamente avvisati diversotempo prima. Tutto è andato bene: stradeperfettamente percorribili, belle giornate disole, ottimo innevamento, regolarissimosvolgimento delle due gare e tanti partecipanti.

Grande partecipazione: al di là delle aspettative, una novantina di soci hanno affrontato conentusiasmo il lungo viaggio dal nord: Verona in evidenza con ben 31 partecipanti, poi Vicenza eGenova con 13 ciascuna, quindi Venezia, Cuneo, Torino, Ivrea, Milano e la Sottosezione Frassati. Cheda Roma aderissero in molti era prevedibile: alla trentina di soci della magnifica “task force” messa incampo per l’organizzazione se ne sono aggiunti altrettanti richiamati dalle descrizioni sul fascino delRally ascoltate da chi ha partecipato alle edizioni degli scorsi anni. In 160, quindi, siamo stati ospitati in un grande e confortevole hotel (con ampi saloni e piscina)circondato solo da tanta neve, per cui alla partenza delle due gare si poteva assistere dal… balconedella stanza.Il sostegno ricevuto. La conferma di quantole comunità locali abbiano apprezzato la nostramanifestazione si è avuta con l’incoraggiamentoche ci hanno fornito (e di cui ringraziamo): ilpatrocinio del Parco Nazionale del Gran Sasso edei Monti della Laga e la collaborazione di altriEnti, tra cui la Regione Abruzzo, la Provincia diTeramo, il Comune di Pietracamela, il Soccorsoalpino, il Collegio delle Guide e i media locali.Crediamo di essere riusciti a far percepire airesponsabili di queste istituzioni l’amicizia dellaGiovane Montagna. Un sentito ringraziamentodesideriamo rivolgere alle aziende che ci hannosponsorizzato: Pastifico Di Martino, Blistex,Natura Viva, Viva la Mamma e Redbull.Nel segno della solidarietà. Era previsto che durante la celebrazione eucaristica (da parte del nostrosocio p. Melchor, terzo posto nella Gara Racchette) fosse effettuata una raccolta destinata al fondo disolidarietà verso le famiglie colpite dal luttuoso incidente dell’elicottero del soccorso alpino precipitato aCampo Felice. Non era previsto invece che sabato mattina alcuni veronesi incontrassero casualmente aPietracamela i genitori e la sorella di una delle vittime: hanno voluto partecipare alla Messa edesprimerci il loro ringraziamento. Sempre tramite quei veronesi, un allevatore di Campotostopesantemente danneggiato dal terremoto e dalle copiose nevicate, è stato invitato in albergo perpermetterci di apprezzare i suoi prodotti.Le competizioni. Nello Scialpinismo si sono cimentate 17 squadre: ai primi tre posti della prova

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i più giovani e......

......i meno giovani

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maschile si sono piazzate Vicenza 1, Vicenza 2, Genova 1, mentre la classifica femminile è tutta diVerona. Alla Gara di Racchette le squadre al via sono state 20, sul podio maschile sono salite Roma 1,Venezia 1, Roma 3; il femminile di nuovo tutto scaligero. Bravi ! E complimenti anche alle squadre cheseguono le prime tre, fino all’ultima.Vicenza si è quindi aggiudicata, per il secondo anno, il Trofeo GM; ancora una vittoria e le saràassegnato definitivamente.

Che “giocare in casa” faccia bene èconfermato da altri tre nostri buonirisultati: Roma 1 di Scialpinismo ha fattoregistrare il miglior tempo (39 secondi!)nella ricerca con l’Artva, era nostra lasquadra più giovane (31 anni in due, ivincitori della Gara Racchette) e quella piùanziana. Appuntamento al 2018. Anche questavolta il Rally ha espresso l’anima dellaGiovane Montagna: il desiderio diritrovarsi per una gioiosa competizione inamicizia, una festa alla quale tutti(organizzatori, atleti e accompagnatori)sentono il desiderio di contribuire congambe, mani, testa e con qualcosa di piùprofondo.

La festa del Rally 2017, che ci piace definire “della solidarietà”, continua. Ora siamo ancora più motivatiad onorare con una larga partecipazione la prossima edizione, che…. tornerà al nord. Nostalgia diRally.Grazie, grazie, grazie.Ilio grassilli

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la nostra sicurezza "Guide e soccorso alpino" GRAZIE

buon cammino.... ed arrivederci a presto

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L'ANGOLO DELLA FRANCIGENA(a cura di Giuliano Borgianelli)

DOMENICA 23 APRILE 2017PERCORSO FRANCIGENO DEL NORD - ULTIMA TAPPA LA STORTA - S.PIETRO

(DdG: G. Borgianelli Spina, P. Carnevali)

Quest’anno per la tradizionale camminata Francigena di primavera vi proponiamo un percorsogiornaliero da effettuare durante la Domenica 23 Aprile c.a.

Il percorso proposto, già noto a molti, è l’ultima tappa della Francigena del Nord quella che inizia a LaStorta e termina al traguardo della Francigena, il sepolcro di Pietro. Il motivo di questa scelta è chefinalmente questo percorso è stato riconosciuto, liberato dagli impedimenti ed attrezzato consegnaletica e cartellonistica. Fino a 2 anni fa l’accesso alla Riserva Naturale dell’ Insugherata,nella parte centrale del percorso, era bloccato da un cancelloabusivo, la cui apertura era condizionata dai comodi delresponsabile dell’abuso: solo nei giorni feriali, solo di giorno eveniva chiuso a sorpresa a seconda dell’umore del dettopersonaggio. Ma finalmente anche grazie alle nostre pressioni, ilcommissario straordinario Tronca dopo anni di acquiescenza dellecosiddette autorità preposte, mandò una ruspa a far giustiziasull’abuso in favore dei cittadini, nonché dei pellegrini. Quindi noi vogliamo celebrare quest’anno l’evento positivo con una bella passeggiata che attraversodue riserve naturali, porta i viandanti al centro della città a pochi km dalla meta S. Pietro avendocamminato su un tragitto all’80% campestre.

Questo itinerario che attraversa le due riservenaturali fu tracciato dal nostro impareggiabile socioEnea Fiorentini, già agli inizi di questo millennio enoi di seguito lo abbiamo sempre battuto eraccomandato, tanto che già da una decina di annifu consigliato e ne apparve la descrizione su alcuneguide nazionali ed estere. Le due riserve naturali chesaranno attraversate presentano una grande varietàdi essenze arboree ed un panorama dall’alto dellacittà decantato da numerosi viaggiatori e pellegrinifamosi. Il percorso si snoda per una ventina di kmda nord a sud. Tuttavia voglio rassicurare coloro,che sono alle prime esperienze di camminocompulsivo, il percorso in questione costeggia perbuona parte la Ferrovia Roma - Viterbo e questa necostituisce una comoda via di fuga.

Sfruttando le numerose stazioni, che come perle di una collana si snodano lungo il suo tragitto, saràpossibile a coloro, che dovessero essersi stancati o fossero costretti ad anticipare il rientro a casa, diutilizzarle per ridurre il percorso ad:1/2, 2/3, ¾….. a scelta.Percorso proposto: si sviluppa per circa 20 km mediamente in discesa. Si parte da una quota di circa120 m s.l.m. e si arriva a circa 20m s.l.m. L’ultimo tratto si snoda sulla cresta del M.Mario e poi il trattofinale (circa 4 km) segue la via Trionfale fino a giungere a piazza S.Pietro.Attrezzatura: la solita da trekking, il percorso si svolge in buona parte su sentieri campestri ed inminima parte su asfalto e solo per una limitatissima parte nel traffico cittadino. Per contro in caso di

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com' era

com' è

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pioggia occorrerà un’attrezzatura adeguata ai tratti campestri privi di riparo. Per alleviare la sete saràsufficiente disporre di una mezza bottiglia al seguito, il percorso offre diverse fontanelle pubbliche oltreai bar urbani.Quanto ai morsi della fame, che puntuali si affacceranno al giusto tempo, si consiglia di attrezzarsi conuno o due panini fatti in casa accompagnati da verdure e frutta fresca, entrambe queste ultimedifficilmente procurabili di Domenica lungo il percorso.Appuntamento: a La Storta alle 8:00 presso laCappella della Visitazione situata al centro dellaborgata sulla via Cassia a 5 min a piedi dallaStazione La Storta-Formello. Inoltre si rende noto che la linea inizia a RomaOstiense ed il treno adatto per quell’ora è quello inpartenza alle 7:17 da questa stazione e che transitaa Trastevere 4 min più tardi a Valle Aurelia,incrocio con la Metro A alle 7:29, alla stazione diS.Pietro in un orario intermedio, quindi più tardi aM.Mario, per giungere infine alla 7:57 a La Storta.Da considerare che la Domenica il numero delle corse viene ridotto pertanto perdere questo trenosignifica giungere troppo tardi all’appuntamento. Il biglietto per tutta la tratta è quello minimo urbano1,5 € acquistabile da Giornalai, Tabaccai e da rivendite autorizzateArrivo: previsto per le ore 15:00 a S.Pietro, compresa la pausa per il frugale ma meritato spuntino. Spesa: non è previsto alcun contributo da parte dei soci, mentre ai non-soci verrà richiesto uncontributo di 5€ comprensivo dell’assicurazione giornaliera.Prenotazione: gli amici non soci dovranno comunicare entro il venerdì 21/04 il loro luogo nonché laloro data di nascita; mentre per i soci non sarà obbligatoria, ma gradita per avere un idea del numerodei partecipanti, utile ai fini dell’ organizzazione del cammino nei tratti trafficati.([email protected]; 3491315722; 065816203) ([email protected]; 3478007866)

…...DALLA SEZIONE

Siamo tutti terremotati (a cura di M. Bajocco e B. Dinale)

Si fa presto a parlare di terremoto, dei paesi terremotati, del cratere del sisma, degli sfollati, mentre siresta tranquilli nelle proprie case calde e organizzate, si percorrono le strade consuete, magari conqualche buca che ci fa pensare alla cattiva manutenzione ma funzionanti, ed il negozio sotto casa èsempre aperto e pronto a rifornirci di tutto il necessario e del superfluo - la nostra routine quotidiana èin salvo...Poi cominciamo a sentire i nomi delle località colpite e ci rendiamo conto di conoscerle quasi tutte, diavere percorso decine di sentieri lungo i fianchi ora squarciati dei Sibillini, di avere raggiunto le cimecitate quasi quotidianamente dai cronisti della radio e della TV – Vettore, Redentore, Berro, Regina,Argentella.... Innumerevoli escursioni con la Giovane Montagna ed in privato, ricordi di fatiche e disoddisfazioni, di sole e di piogge torrenziali, di incontri con la gente del posto.

Un lunghissimo film si snoda e tanti ricordi affiorano.

Cosa sarà successo al balconcino sporgente lungo una strada di Pretare su una curva strettissima che ilnostro grosso pullman, nel 2006, è riuscito a superare solo con l’aiuto ed i consigli di almeno quattro

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come sarà

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abitanti riuniti a consulto? Nel 2015 circa 15 soci, facendo base proprio a Pretare in un B&B, hannoripercorso l’anello alto e sono scesi al Lago. Pretare è un minuscolo borgo tra Arquata del Tronto eForca di Presta, dovremmo dire “era” perché da quel 24 agosto e dopo le successive molte scosse, èquasi cancellato, come Arquata, Amatrice, Accumoli. Cosa sarà successo a quei quattro abitanti? E alB&B ed ai suoi proprietari?

La visione di Castelluccio ci veniva incontro dal passo di Forca Canapine e poi ci salutava mentresalivamo verso il Monte Redentore o l’Argentella. La chiesa di Visso, quelle di Norcia, l’abbazia di S.Eutizio, appena restaurata ed emozionante con il suo rosone ora sbriciolato, ed il Museo della Chirurgiadi Preci: sono tutte tappe di un giro dell’Italia cosiddetta minore ma che non manca mai di stupirci eche ora è ferita così gravemente.

Nel mese di settembre del 2006 la sezione di Roma stava ospitando per la prima volta il radunointersezionale estivo, in un seminario vicino ad Ascoli Piceno.

Nella giornata di sabato, mentre il gruppo grande risaliva le pendici del Vettore fino alla vetta (dopoaver fatto sosta al Rifugio degli Alpini di Forca di Presta a 1574 metri), un piccolo ma agguerrito nucleodi “forti” percorreva l’anello alto dei Sibillini, toccando varie cime e forse gettando occhiate desiderosedi refrigerio agli “occhi” del Lago di Pilato, incastonato 500 metri più in basso, a 1941 metri, nellaconca tra le rocce dolomitiche. Chissà se il Chirocefalo del Marchesoni, piccolo crostaceo di colore rossoendemico del Lago, avrà risentito del terremoto? Di sicuro si sa che tutti i sentieri dei Sibillini, compresiquelli verso il lago, sono chiusi per i pericoli di frane, cadute di pietre, smottamenti e profonde fratturenel terreno. Lungo il fianco del Monte Vettore si è aperta una faglia lunga 10 chilometri! Per fortuna oper miracolo pare che il Rifugio degli Alpini non abbia avuto molti danni e che sia pronto ad accoglierenuovamente gli escursionisti.

Chissà se sul Monte Argentella crescono ancora le stelle alpine? Forse il terremoto non le ha toccate.

Ad Amatrice, alcuni anni fa, il coro del CAI di Roma, che comprende anche qualche socio GM, hacantato nella chiesa della Madonna delle Grazie, detta l’Icona Passatora per la sua posizione all’incrociodelle strade, che conserva all’interno molti affreschi votivi medioevali. Sembra che l’Icona abbia avutopochi danni, ma il figlio di Francesca (socia del CAI ed organizzatrice di quel concerto) ha perso nelterremoto la moglie incinta di 5 mesi ed i suoceri.

Nel 2015 il raduno intersezionale di Leonessa ha riunito soci da mezza Italia, su vari percorsi; oggi lestesse località - Leonessa, Monteleone di Spoleto con la sua biga, le loro chiese, le torri, gli affreschi -sono di nuovo colpite, non proprio distrutte come Amatrice ed Accumoli, ma ferite ed incerte sul lorofuturo.

A Ussita, a Fiuminata, a Muccia e tutto intorno ai Sibillini, nell’aquilano e nel teramano, è cadutatantissima neve quest’anno (non se ne vedeva così da 45 anni: nevica sempre sul bagnato); potevaessere un momento di grande felicità e di lavoro turistico, invece la concomitanza delle scosse e dellenevicate ha provocato delle tragedie ed un ulteriore aggravamento dei problemi per tutti quelli chehanno deciso o hanno dovuto rimanere, facendo finta di dimenticare che quasi 300 persone sonomorte in quella prima notte del 24 Agosto.

Molti di noi ricorderanno i fine-settimana di settembre ospiti dell’Albergo del Cacciatore di Muccia, dovela cognata di Mario (Bajocco) ci viziava al sabato sera con cene pantagrueliche che l’escursione delladomenica riusciva a malapena a smaltire. Indimenticabile resta la “foto” di Luigi davanti ad un piattocioè ad una “montagna” di cotolette di abbacchio! Sappiamo da Mario che l’albergo è inagibile eprobabilmente non sarà più riaperto. La casa di Mario forse dovrà essere demolita, con i vigili del fuocoha visto che la faglia passa proprio sotto la sua casa e quella del fratello. Tutto il paese di Muccia, nellazona rossa, nel cratere, è un paese fantasma, e che probabilmente nulla sarà come prima.

La Giovane Montagna di Roma, come molte sezioni del nord, ha conosciuto quei monti, quei paesi,quei sentieri, ogni nome rievoca un’escursione, un fine-settimana, un trekking, la visita ad un museo,

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ad un’abbazia – parafrasando una celebre frase, dovremmo dire: Siamo tutti terremotati, e cercaretutti, insieme o individualmente, concretamente, di contribuire alla rinascita.

Ecco la testimonianza diretta di Mario Bajocco, che ci ha mandato anche alcune immagini dell’internodella sua casa di Muccia e dello sfregio del Vettore:

“Onestamente non so cosa dire più delle immagini. Riguardo a Muccia posso dire che l’albergo di miacognata, come tutto il paese, è in zona rossa per cui inagibile; mia cognata non vuole riaprirlo, non sela sente di ricominciare e non saprebbe come fare, dopo una chiusura lunga non è facile ripartire. Oralei e la sorella più giovane sono dal fratello a Chiaravalle di Iesi.

Muccia è attualmente un paese fantasma, alcune attività sono riuscite a riaprire, la pasta fresca conuna bella costruzione in legno dove hanno potuto collocare i macchinari spendendo di tasca loro€54.000, ma le grosse attività, come supermercati, motel, ristoranti, il negozio del surgelatore ed altrepiù complesse sono chiuse. Sono andato un giorno a mangiare alla mensa, peraltro molto efficiente eben organizzata, su invito del sindaco; non me la sentivo di andare a ...scroccare un pranzo destinato aquelli più sfortunati e che sono voluti rimanere a Muccia. Ebbene è stata un’esperienza che mi haemozionato in maniera incredibile. Tutti gli amici e conoscenti rimasti sono venuti a consolare mevedendomi emozionato ed avvilito dalla loro situazione e mi hanno invitato a tornare a condividerla, mihanno detto che sono anche io uno di loro. Non so dire altro.

Riguardo ai luoghi che abbiamo condiviso anche sui Sibillini, posso solo dirti che tutti i sentieri ed ipassaggi fatti insieme sono inagibili, a rischio di crolli e di frane – tutti i sentieri del Vettore, dellaRegina, del Bove, del Berro, dell’ Argentella, del Porche. Le Gole dell’Infernaccio praticamente nonesistono più perché la zona più stretta delle gole è crollata e quindi non si può più parlare di gole,inoltre la frana ha invaso il corso d’acqua creatore nei millenni delle gole stesse; il fiume ha preso altripercorsi.

Muccia, le Marche devono risorgere e lo faranno perché i marchigiani sono gente che non si arrende,dovremo aspettare, qualcuno non avrà il tempo di aspettare, ma fintanto che lo avrà di sicuro nonabbandonerà la sua terra. Non so se questa sconclusionata lettera sarà utile, ma vi ringrazio fin da oraper il pensiero che avete avuto di ricordare questa terra che ci ha permesso di trascorrere insieme tantimomenti felici e bellissimi. Vi voglio bene”.(Mario Bajocco)

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Castelluccio com' era e come speriamo che torni

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NOTIZIE VARIE

Il nostro socio Ilio ci informa

PELLEGRINAGGIO ALP 11-21 SETTEMBRE DA MONTE S.ANGELO (FOGGIA) A BENEVENTO

L'Associazione Ad Limina Petri (ALP), emanazione della Cei, promuove lo sviluppo delle Vie della Fede,con un grosso impegno nella nascita di nuovi ospitali e la cura della segnaletica sui percorsi.Come nei due anni passati, ALP propone per il 2017 tre percorsi a piedi, due al nord e uno al sud. Noivi segnaliamo quest'ultimo, sulla Francigena del Sud (170 km).Lo slogan con cui viene presentato è "Camminare nell'armonia delle differenze". Ciò significa che èaperto alle diverse sensibilità, ma con uno specifico avvertimento: non è un trekking, né una "vacanzadiversa". E' una esperienza di cammino, con forte componente umana, culturale e spirituale. Perinformazioni contattare Ilio Grassilli (rappresentante GM in seno ad ALP) entro il 21 maggio.

NUOVI SOCI

Tanti nuovi soci entrano a far parte della nostra sezione: Eugenio Vecchia, Stefania Apuleo, TizianoCaira, il piccolo Andrea Milano, Quartullo Roberto, Franco Truddaiu, Donella Posarelli, Piera Vercesi,Francesco Zauli, Ruggero Vecchia, Laura Cavazza; a loro il nostro più cordiale benvenuto.

NOTE LIETE

É nato Giorgio fratello di Leonardo e figlio di Enrica e Raffaele Pasquini, complimenti aigenitori ed augurissimissimi al nuovo venuto

NOTE TRISTI

Ci ha lasciato Maurizio Catanorchi alla sua famiglia le più sentite condoglianze da tutti noi soci dellaSezione di Roma

In ricordo di Maurizio Maurizio Catanorchi ci ha lasciato il 12 febbraio scorso, per andare a camminare per montagne esentieri sconosciuti a noi umani, dopo una malattia che lo ha colpito in modo subdolo e lo ha portatovia molto in fretta. Forse non molti nella GM lo hanno conosciuto perché aveva aderito alla nostraassociazione solo da pochi anni, ma sono certo che chi lo ha incontrato difficilmente non ne sia rimastocolpito. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo molti anni fa, perché abbiamo lavorato nella stessasocietà, nella quale hanno lavorato molti soci della GM romana. Per apprezzare a pieno le sue doti peròho dovuto aspettare il periodo nel quale entrambi siamo andati in pensione e ci siamo dedicati acamminare lungo la Via Francigena e per qualche sentiero di montagna. Allora ho veramenteconosciuto e apprezzato l’amicizia di una persona dalle doti difficilmente eguagliabili. Generoso,altruista, con la battuta pronta e a volte salace del livornese, dotato di un grandissimo sensodell’orientamento, pronto a sacrificarsi nelle gite, dove spesso rimaneva in coda ad aiutare eincoraggiare chi non ce la faceva a tenere il ritmo, lui che, se avesse voluto andare al suo passo,sarebbe arrivato alla meta qualche ora prima di noi! Ricordo ancora quella che forse era la prima volta

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che abbiamo camminato assieme in montagna in una escursione GM, e lui non era ancora socio. Ad uncerto punto mi sono accorto che mancava qualcuno del gruppo. Dopo aver atteso un poco, sonotornato indietro a cercare chi mancava e ho visto lui che si impegnava ad aiutare uno di noi che eraentrato in crisi, come forse è accaduto a tutti in qualche gita. Non sono sicuro che prima di quel giornoavesse conosciuto il socio che stava aiutando. Ma lui si era fermato, portava il suo sacco e loincoraggiava come poteva. Essenziale poi è stato il suo impegno nella preparazione, nei sopralluoghi ecome DdG nella Francigena del centenario, all’ultima tappa della quale hanno partecipato più di 100soci di tutte le sedi GM nazionali.Che tristezza vedere alla fine la sua sofferenza nel non potersi muovere dal letto, perché le gambe nonlo sostenevano più, lui che era stato un grandissimo atleta,che correva le maratone e ha camminatolungo quasi tutta la Francigena in Italia, come anche lungo il cammino di Santiago, spesso andando dasolo!Ciao, Maurizio, ci mancherai molto. (Rino Villani)

…...dalla prima pagina

E poi grazie a tutti gli altri, partendo dall’accogliente segreteria, luogo di dolce ristorazione, fino a chi èvenuto a trovarci solo per un pranzo insieme, e poi ancora per la festa della premiazione, passando peri tanti ragazzi presenti, con un GRAZIE speciale a Francesco e a Filippo che, con Andrea e Melchorhanno dato alla nostra Sezione l’onore del podio nella gara di Racchette e alla squadra di Sci Alpinismo,Eugenio, Tiziano e Domenico, prima nella ricerca Artva. E come non ricordare i soci più anziani presenti, Lidia e Giancarlo e i tanti che sono venuti anche soloper dare una semplice disponibilità … eravamo ben 70 persone della nostra Sezione! E’ stata veramente una grande gioia, che si esprime benissimo nei filmati e nelle tante foto cheabbiamo fatto insieme e con la targa commemorativa di ceramica dipinta a mano che metteremo nellasede: primi per entusiasmo, passione, amicizia e partecipazione. Una sezione in cui ciascuno, purfacendo quello che desidera, riesce a lavorare bene insieme, chi ordinato e composto, chi allegro eciarliero, presenze di tutte le età e con tanti desideri diversi ... ma uniti nell’accoglienza festosa e nellasolidarietà!Solidarietà che si è concretizzata nella raccolta avvenuta all’offertorio durante la Messa, accompagnatadai bei canti e celebrata dal nostro socio P. Melchor, per le famiglie delle vittime dell’incidenteall’elisoccorso dello scorso gennaio a Campo Felice, con la testimonianza e la presenza proprio deigenitori e della sorella di Davide, nativo di Pietracamela. La raccolta, è stata devoluta al CorpoNazionale del Soccorso Alpino che ci ha ringraziato del gesto di vicinanza, tutti con la commozione almomento del “Signore delle Cime” e della recita della preghiera della GM.Un grazie al sindaco di Pietracamela, alle guide che ci hanno aiutato e a Tita, il nostro Presidente

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SCADENZARIO 20 17Notiziario Termine Invio

DocumentazionePresentazione Delle

Attivita' Previste Tra....Data Prevista di

Distribuzione

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N° 2 31/05/17 Luglio/Settembre 2017 20/06/17

N° 3 30/08/17 Ottobre/Dicembre 2017 20/09/17

N° 4 30/11/17 Gennaio/Marzo 2018 20/12/17

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Nazionale, che non solo ci ha dato fiducia ma ha anche gareggiato con noi.E alla fine un ringraziamento agli sponsor che ci hanno aiutato con i loro prodotti e al nostro “Sponsor”principale, il Padre eterno che ci ha donato giorni di rara bellezza e ci invita a custodire e preservare labellezza della natura da lui creata, nel rispetto e nello stupore, insieme a tutti gli esseri umani.Con tanto sincero e profondo affetto e con un pizzico di orgoglio. Fabrizio

E per finire pubblichiamo, con un pizzico d' orgoglio, anche i ringraziamenti che il Presidente TitaPiasentini ha voluto presentarci per l' organizzazione del rally

E DALLA REDAZIONE BUONA PASQUA A TUTTIIIIII!!!

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