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OFFICINEAURORA
In ritardo
alla fine del mondoalla fine del mondoCollezione Privata officineAurora
Dello stesso autore
“appunti per una nuova vita”“appunti per una nuova vita”Toast Rec. 2000
“carne”Toast Rec. 2005
0.23.
Prodotto da officineaurora
Registrato al Rock Lab di Torino
da Andrea Polito nel giugno 2010
Congelato in un vecchio hard disk
per un paio d’anni
Miscelato ed editato al Rock Lab nel Settembre 2013
Produzione artistica officineaurora
I testi cantati sono di Luca
Le musiche sono di officineaurora
I testi sparsi nei capitoli
sono di Andrea
Il Caos è di tutti noiIl Caos è di tutti noi
0.22.
“La gente non si accorge mai di nulla”(j.d. salinger)
“guardavo il sole e la luna specchiarsi nel lago di cui mi inebriavo ogni mattina mattina,
quando ero solo sulle dune... ho disteso il mio corpo frantumato sulle sue rive, esausto senza aver
lavorato, esaurito senza aver dato...”
(e. carnevali)
”salendo le scale ci ha spaventato il silenzio, e qualcosa che pareva un'attesa”.
(e. clementi)
0.21.
Indice
Capitolo Uno. L’attesa
Capitolo Due. La consapevolezza
Capitolo Tre. In ritardo alla fine del mondo
C QCapitolo Quattro. Il caos
0.20.
Capitolo Uno. L’attesa
Sono passati quasi tre anni mesi dal tentativo precedente di
registrazione fallito per una improbabile ma alquanto significativa registrazione, fallito per una improbabile, ma alquanto significativa,
impossibilità fisica. Un avvertimento, forse.
Non è cambiato molto da quel sabato di giugno 2010, ma forse i tempi
non erano del tutto maturi.
La marea nera non aveva baciato le coste ed i fondali del Messico,
la crisi finanziaria non aveva gelato il sorriso degli analisti
mondiali ed il calendario Maya suscitava ancora qualche brivido e mondiali ed il calendario Maya suscitava ancora qualche brivido e
riempiva i talk show.
L’altro giorno una grandinata ha paralizzato mezza città. Le persone
nelle auto bloccavano le serrature ed abbassavano il volume della
radio, assordati dal frastuono sulle lamiere.
Speriamo di essere ancora in tempo. 0.19.
Capitolo Due. La consapevolezza
Ci abbiamo dormito su Non molto a dirla tutta I 12 brani ci Ci abbiamo dormito su. Non molto, a dirla tutta. I 12 brani ci
hanno tormentati per notti intere, un loop ossessivo e
ridondante.
Dodici piccoli tarli dai denti aguzzi. Musica che divora, con lucida
calma, ogni frammento di realtà. Hanno riposato a lungo
congelati sull’hard disk del vecchio Pc.
Calma apparente.
Un paio d’ore e usciranno allo scoperto pronti a mordere e Un paio d ore e usciranno allo scoperto, pronti a mordere e
divorare.
Intanto si sono perse le tracce della marea nera, che continua
indisturbata il suo viaggio.
0.18.
Capitolo Tre. In ritardo alla fine del mondo
Camminavo per le vie del centro, tra pareti scrostate e
vetrine annoiate senza una meta precisavetrine annoiate, senza una meta precisa.
I flussi delle persone sembravano essere sempre opposti al
mio percorso: mi muovevo a tratti lentamente, cercavo di
assecondare le decine di braccia e gambe e teste intorno a
me, ma ero costantemente fuori sincrono, colloso e lento
nei flussi più rapidi, incalzante e frenetico nei flussi più
statici.
Ogni momento sembrava essere il peggiore per muoversi Ogni momento sembrava essere il peggiore per muoversi.
Questa sensazione di momentanea inadeguatezza, questo
sapore impastato di aver sbagliato situazione o momento, o
magari entrambe le cose, mi accompagnava da tempo.
A rifletterci meglio era una sensazione diffusa, non
circoscritta ad un istante preciso.0.17
Tempismo, astuzia, doti che sono spesso mancate quando
sarebbero state se non necessarie almeno opportunesarebbero state se non necessarie, almeno opportune.
Tentare di cavalcare un’onda quando si è appena infranta sulla
battigia.
O con mare piatto.
Troppo presto. O troppo tardi. Mai nel momento giusto.
Questo disco non esce nel momento giusto. Q
Doveva uscire 20 anni fa. O tra 100 anni.
Ma senza dubbio racchiude tutti i nostri ultimi 20 anni.
E magari i prossimi 100.
0.16.
Dita sottili si accalcano sui tasti di un vecchio computer,
si rincorrono producono parole scritte ancora prima di si rincorrono, producono parole scritte ancora prima di
essere pensate, e via via che le lettere si susseguono, la
polvere sparisce dai tasti per sparpagliarsi chissà dove.
Mi sono sempre chiesto dove vada a finire la polvere che
si spinge via. Dal tavolo, dai mobili, dai ripiani o da qualche
scaffale. Si ha sempre la convinzione di fare pulizia, di
mettersi la coscienza a posto spargendo gli strati, più o
meno sottili di polvere accumulata nel tempo Ci si meno sottili, di polvere accumulata nel tempo. Ci si
strofina le mani e tutto sembra svanire nel nulla.
Qualcosa deve pur rimanere.
0.15.
Capitolo Quattro. Il caos
1.Lifting di un amore
2 à2.la novità
3.l’onda
4.Ti piaci?
5.L’era dell’acquario
6.Mali e croniche follie
7.Misantropop
8.Là fuori
9 Oltre le parti9.Oltre le parti
10.Elettrochock
11.Pregiudizi per uomini freddi
12.Misantropop (Party version)
0.14.
Lifting di un amore
xxxxx
xxxxxx
xxxxx
xxxxxxxxxx
xxxxx
xxxxx
0.13.
La novità
Ti muovi come secome non avessi un limite
stato di bilico logoro, senza linfaMa quanto costa la felicità?Ma, quanto costa la felicità?Pensi di stare ancora molto
dentro la tua scatola?La novità è che nuova luce filtra da una
ferita
Voglio dare un calcio a questa testase si impiglia in una veritàse si impiglia in una verità.
Voglio portare fuori questa festa sentire un canto che non esita.
Come acqua evaporilasci zone secche, aridee dopo un valico ripido
concederai sguardi lucidi al tuo spiritoconcederai sguardi lucidi al tuo spiritopensi di dare finalmente spazio alla tua
favola?La novità è che nuova luce filtra da una
verità0.12.
L’onda
Prende, prende forma ,
nuova, nuova onda
modi di stordire se,
stessi nell’immagine
di giocare a fare l’uomo, l’uomo di fede
e non senti basta col fair playe non senti, basta col fair play
diventare arbitrarie
un’altra notte potrebbe essere utile per
capire com’è che
un Dio esiste ma non c’è
se il male lascia la morale
0.11.
T Ti piaci
Vividi istanti, dolci amari e lividi
occhiali bianchi, squadrati sguardi algidi, q
Cosa ti inventi per apparire frivola
Vestiti candidi per apparire illibata
Però ti piaci
Dietro una faccia da sconsolata
Però ti piaciPerò ti piaci
Se vuoi puoi attraversare indenne un mare
sano di clichet
con aria impassibile
Se vuoi puoi attraversare indenne un mare
sano di clichet
con aria impassibile
0.10.
L’era dell’acquario
Cura per l’identità un futuro in verde
Biotecnologia pulita, arti libere, sesso
parità
Marijuana libera, nell’era dell’acquario
L’era dell’acquarioL’era dell’acquario
Congiuntura gang new, feudalesimo
Corruzione, mafia, la jjiad, ,
Ruanda, Timor, Somalia e censura
il crollo del sistema immunitario
nell’era dell’acquario
0.0’9.
Mali e croniche follie
deviano verso sere lucide mali e croniche
follie
argitate da luci diurne troppo dure
se troppo esposte svaniscono
Limiti esistenziali, atteggiamenti rari
Invitando a deragliamenti ininfluenti
E come una pazzo e non sente la pazziaE come una pazzo e non sente la pazzia
E si dilegua come neve al sole
Livida zona in coscienza neutra
muta prende diversa forma
tra rigore venale e stati di grazia
fende manti d’inganno
sbuca, sporca, si libera
E come una pazzo e non sente la folliaE come una pazzo e non sente la follia
E si dilegua come neve al sole 0.08.
Misantropop
Agire, vestire come dici tu
non vuol davvero dire attentare, trasgredire
lo sguardo in serie del tuo giudizio sterile lo sguardo in serie, del tuo giudizio sterile
di chi non si lascia mai andare, non può sbagliare
decidi, mi sfidi, nonché formalità,
scendi è scala reale, di personalità
non respirare, se lo dici tu
lancia uno sguardo sbieco e tela
che non è gentile
Azione geyser rimuovo brividiAzione geyser, rimuovo brividi
È un attentato tra le righe all’incolumità
mentale
Sermone tormentone “questo non si dice,
questo non si fa”
Non voglio più restare qua seduto ad ascoltare!0.07.
Oltre le parti
Greta non puoi dirmi sempre che non c’è
Una ragione ai tuoi “voglio andarmene”
Greta non puoi consegnarti incolume
A chi ha come vangelo Vanity Fair
Poi lasciarsi senza poi sul fine un lampoPoi, lasciarsi senza poi, sul fine un lampo
Alla ricerca del sublime
Persa, ascolti immobile lambirti l’eco di una
voragine
sentire infranto l’organizzato caos che
ognuno ha in se
0.06.
Elettrochoc (Matia Bazar)
Cinzia said vorrei cambiare il mio vestito che vecchio ormai non mi sta bene piu' su
tony said il pesce ha un gusto strano che non so ma perche' e' rombo e non quadrato e gli invitati poi cosi'
si presero il loro bel caffe'si presero il loro bel caffetony no, si prese un bel gelato
elettrochoc perche' guarda come sei un altro choc per quello che non sarai
elettrochoc perche' non impari mai un altro choc per quello che non farai
elettrochoc perche' tu non parli piu'un altro choc se agli altri non vai giu'un altro choc se agli altri non vai giu
flossy said vorrei andare al mare ad hollywoodma perche' sia rosso e non cosi' blu
johnny said lasciatemi quietare per un po' nuotar nel mar rosso non si puo' piu' e gli invitati poi cosi'
lasciarono le sedie intorno a lui johnny no alzarsi lui non puo' ormai johnny no, alzarsi lui non puo ormai elettrochoc perche' guarda come sei
un altro choc per quello che non sarai elettrochoc perche' non impari mai
un altro choc per quello che non farai elettrochoc perche' tu non parli piu'
un altro choc se agli altri non vai
0.05.
Pregiudizi per uomini freddi
Se pensi che non sai più come fare a dare a questo mondo un
nuovo nome
Se pensi che non hai più le parole per dare nuova forma al tuo
doloredolore
Se pensi che non c’è più una ragione e la tua libertà è
un’illusione
Se pensi che non c’è più direzione un senso, un aldilà, una visione
Sai come, sai come, sai come uscire da qui
da questi gusti nobili
0.04.
Ringraziamenti
Questo disco è dedicato a questi ultimi dieci anni e a tutte le
persone che li hanno attraversati, sofferti, goduti, combattuti,
amati, rincorsi, odiati. Vissuti.
Un grazie particolare va a Giulio Tedeschi che con granitica Un grazie particolare va a Giulio Tedeschi, che con granitica
ostinazione ha portato la toast records nel secondo millennio,
e noi con lei.
Un grazie va a tutti i nostri amici, sostenitori, ispiratori e tutti
quelli che in qualche modo ci sono stati vicini.
Le dita di una mano potrebbero bastare.
Ancora un grazie: a noi tre, che nonostante tutto,
siamo ancora qui.
0.0’3.
L’AutoreL e
Le officineAurora nascono nel 1999 dalle ceneri della
Colonna Infame, band torinese new wawe, attiva dalla prima
metà degli anni ’90. Il quartetto iniziale si sfronda di orpelli e
tinte dark per trasformarsi in un power trio votato più alle tinte dark, per trasformarsi in un power trio votato più alle
sonorità rock noise, senza però rinnegare del tutto le
atmosfere scure degli albori. Serrano i ranghi Luca Torchio
alla voce e chitarra, Massimiliano Supporta al basso e Andrea
Muzio alla batteria.
L’incontro con il boss della Toast records è provvidenziale. Il
giorno dell’epifania del gennaio 2000 Giulio Tedeschi sveglia la
band dal torpore natalizio per coinvolgerla in un’avventura band dal torpore natalizio, per coinvolgerla in un’avventura
che ancora non si è esaurita.
Questo è il terzo lavoro di studio.
0.02.
0.01