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GLI INCAS Luoghi:La valle del Cuzco, in Perù,È stata la culla della civiltà inca, uno dei maggiori popoli nativi americani. Unificò, conquistando o annettendo pacificamente, la maggior parte dei territori occidentali dell' America del Sud. Periodo:L' esistenza dell'impero degli incas va dal XIII secolo fino al XVI secolo. La lingua: quechua La cronologia ufficiale consegna una lista di 12 governanti, finche nel 1532, con l'invasione spagnola, si interrompe dando fine alla dinastia. L'ascesa al trono nell'anno 1438 dell'Inca Yupanqui (grande statista nominato "Pachacuti" ovvero "colui che inizia una nuova era") diede inizio all'espansione e all'organizzazione del Tahuantinsuyu o impero "delle quattro regioni.

Incas

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GLI INCAS

Luoghi:La valle del Cuzco, in Perù,È stata la culla della civiltà inca, uno dei maggiori popoli nativi americani. Unificò, conquistando o annettendo pacificamente, la maggior parte dei territori occidentali dell'America del Sud.

Periodo:L' esistenza dell'impero degli incas va dal XIII secolo fino al XVI secolo.

La lingua: quechua

La cronologia ufficiale consegna una lista di 12 governanti, finche nel 1532, con l'invasione spagnola, si interrompe dando fine alla dinastia. L'ascesa al trono nell'anno 1438 dell'Inca Yupanqui (grande statista nominato "Pachacuti" ovvero "colui che inizia una nuova era") diede inizio all'espansione e all'organizzazione del Tahuantinsuyu o impero "delle quattro regioni.

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La storia di questa civiltà

Le origini:L'origine dello stato e della dinastia Inca sono avvolti nel mistero e nella leggenda. La loro storia ebbe inizio con un regno locale originatosi per distacco dall'impero Huari.

Gli inca furono una carovana di emigranti che alla fine del XII secolo fuggivano da Taipicala (Tiahuanaco) cercando rifugio, dato che la loro terra d'origine era assalita e invasa da ondate umane provenienti dal Sud. Questi invasori erano i chiamati Aymara.

Quale che sia la loro origine, agli albori del XIII secolo gli Inca erano stabilmente stanziati nella valle del Cuzco. Non erano l'unica comunità che abitava la valle, perché dai racconti che ci sono stati tramandati, apprendiamo che dovevano dividere il territorio con altre tribù consanguinee e, probabilmente, con genti autoctone che avevano trovato lì al loro arrivo.

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L'importanza del tempio

Un unico fattore li differenziava dalle altre genti: il possesso del TEMPIO che avevano edificato nel Cuzco e che era divenuto il punto di riferimento per le pratiche culturali di tutta la vallata. Il prestigio degli Inca era legato a quello del loro luogo sacro e dipendeva, ovviamente, da quello dei loro sacerdoti che esercitavano un'importante attrazione in tutto il territorio. I capi della etnia Inca non avevano un potere riconosciuto oltre che tra la loro gente. Erano dei "Sinchi", ovvero dei capi militari, scelti per l'occasione, in caso di necessità belliche e destinati a lasciare il potere a pacificazione raggiunta.

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Mayta capac e l'inizio dell'impero

Un cambiamento significativo si manifesta durante il regno del quarto sovrano,Mayta capac. La sua figura è sempre mitica, ma il corpo di leggende che lo riguardano, pongono l'accento su una nuova concezione dei rapporti con le etnie confinanti.

La sua politica si differenziò da quella attuata dai sovrani precedenti, l'attrazione dovuta alla maestosità del tempio di Cuzco stava ormai scemando, diventando una vera e propria dominazione. Questa sua politica si scontrò però con il potere sacerdotale, che vedeva la sottomissione delle altre popolazioni solo attraverso le pratiche religiose.

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Inca Roca e la divisione fra i due poteri

● La sua opera fu continuata da Capac Yupanqui, sotto il quale gli inca consolidarono la loro politica egemonica riunendo tutte le popolazioni in una confederazione da loro guidata. Alla sua morte il successore inca roca non mostrò di essere intenzionato a scontrarsi con il potere sacerdotale, e fu il primo sovrano a rivendicare la sua differenza rispetto ai capi delle tribù circostanti.

● La sua dimora si trovava nella parte superiore della città non più nel tempio assieme ai sacerdoti, distinguendo quindi i due poteri.

● Continuò la politica espansionistica di Mayta Capac, ampliando notevolmente la supremazia di Cuzco grazie a numerose guerre

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Pachacutec e l'inizio dell'impero

● Successivamente vi fu un periodo di totale anarchia del paese, avvenuta dopo la morte del successore. Questo periodo di crisi fu però risanato da Viracocha Inca, ultimo sovrano della federazione. Questo sovrano manifestò una notevole capacità organizzativa, ampliando considerevolmente i suoi domini, ma non si dimostrò all'altezza dei suoi compiti quando si presentò un pericolo esterno particolarmente angoscioso per la sopravvivenza stessa dello Stato Inca.

● A confrontarsi con la dinastia dei Cancha fu il suo successore, conosciuto con il nome Pachacutec,che ebbe il merito di sconfiggere le popolazioni avverse nel 1400 e di comprendere che l'organo confederativo dello stato non si prestava più alla posizione politica che si era determinata.

● Sotto la sua guida l'impero inglobò le varie etnie, mostrando tolleranza verso religioni e culture altrui ma soffocando ogni velleità di indipendenza.

● I confini dell'impero furono ampliati dai suoi successori dall'Ecuador al Cile, consolidando la nuova struttura sociale secondo i canoni previsti dal suo fondatore.

● La conquista e la fine dell'impero Inca è avvenuta nei primi decenni del Cinquecento per mano degli avventurieri spagnoli, detti conquistadores, che con un colpo di mano riuscirono a cancellare un impero vasto e consolidato. Lo scontro decisivo, avvenuto nella piazza principale di Cajamarca, nell'attuale Perù, decise in poche ore di lotta la fine di una dinastia che aveva forgiato uno stato nell'altipiano andino.

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ORGANIZZAZIONE

● ●

I sovrani

Le classi sociali

La società

I sacerdoti

Grazie alla loro curata amministrazione il loro fu un grande e prosperoso impero fino all'arrivo dei conquistadores.

I tributi

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La società

La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e determinate. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo, garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere delle divinità. Gli altri componenti della classe dominante, genericamente appellati "Inca", i nobili o i signori, erano proposti alla conduzione delle strutture imperiali. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, mantenuti nel loro potere, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole province. Il popolo, infine, in cui si raggruppava la massa complessiva dei sudditi, forniva la necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. In epoca tarda si manifestò la nascita di una classe ulteriore: quella degli yanacona, i servi particolari dei signori, a metà strada tra la condizione di servitù e quella di inservienti, anche di alto livello.

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I sovrani● Il sovrano era solito esser chiamato con l'appellativo di Quapac inca, che

significava signore supremo, così come il suo potere. Godeva inoltre di prerogative che rispecchiavano la sua presunta origine divina.

● Ad ogni sovrano veniva costruito un palazzo, e quello del predecessore restava appannaggio della famiglia, vestiva con abiti pregiati e mangiava su vasellame d'oro.

● Per preservare la purezza della stirpe era solito sposarsi con la sorella, e questo accadde con maggiore frequenza negli ultimi anni dell'impero, mentre inizialmente le mogli erano scelte tra le famiglie nobili. Il successore era il figlio ottenuto da madre di sangue puro, mentre quelli provenienti dalle concubine non godevano di nessun privilegio.

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I sacerdoti

● Il corpo sacerdotale era governato da un sommo sacerdote, detto Villac Umu, rivestì sempre una funzione importante nell'impero inca, spesso in contrasto con quello regio. Vi era una gerarchia anche all'interno del potere sacerdotale.

Inti, dio del sole

Dio Viracocha

Erano i principali corpi sacerdotali.

Dio illapa, del tuonoE del fulmine

Godevano anch'essi di elevato prestigio.

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I sacerdoti

● La loro importanza era legata al dio che pregavano.

● Essi erano i destinatari dei proventi delle terre attribuite agli dei e coltivate dalla comunità. Sebbene gli appezzamenti non fossero molti erano sufficienti per garantire una condizione di relativa agiatezza.

● Vi erano incarichi poi di minore importanza, come i celebranti dei sacrifici e gli indovini.

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Le classi sociali

● Gli inca costituivano una vera e propria casta all'interno dell'impero, con privilegi rispetto ai comuni sudditi. A questa elitè ci si poteva unire solo per diritto di nascita o per eccezionali meriti militari.

La nobiltà, i curaca

Il popolo

I serviLe popolazioni

trasferite

I giovani aspiranti, dopo lunghi studi nelle più diverse discipline, dovevano infatti sottoporsi ad un duro tirocinio e, al culmine di difficili prove, anche cruente, ricevevano, in caso di successo il beneplacito del monarca. Questa sorta di iniziazione, detta huarachico, terminava con una solenne cerimonia che prevedeva la foratura dei lobi auricolari e l'introduzione al loro interno di quei dischi d'oro che erano l'insegna della casta e che avrebbero procurato agli Inca l'appellativo di "orejones" da parte degli spagnoli. Da quel momento il nuovo inca entrava a far parte della nobiltà e poteva impiegarsi in uno dei numerosi compiti che comportava la sua raggiunta condizione.

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La nobiltà

● I Curaca erano i capi delle popolazioni annesse, ai quali venivano lasciate tutte le loro prerogative precedenti, chiedendo però la loro sottomissione alle istituzioni incaiche e rendendo conto del loro operato alla corte del Cuzco. La successione avveniva quasi sempre pre via patrilineare, ma nonostante questo venivano conservate le tradizioni del contado. Il successore doveva però essere approvato dal cuzco. Se eseguivano il loro compito ricevevano onori e garanzie dagli inca, e in cambio offrivano al sovrano figlie o congiunte per creare legami di sangue.

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IL popolo

● L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto collettivo delle terre assegnate:

Tra i componenti dell'ayllo esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.

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IL popolo

● L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto collettivo delle terre assegnate:

Tra i componenti dell'ayllo esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.

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L'ayllu

I loro doveri:

● coltivavano le terre loro assegnate e quelle degli inca e del culto;

● manutenzione delle strade del territorio;

● uomini per gli esercizi di guerra e staffette(chasqui) per la comunicazione;

● Le donne:tessevano e filavano vestiti per l'elitè e per il popolo.

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I servi

● Questa classe sociale venne a crearsi sotto il potere di Tupac Yupanqui, e si trattava degli yanacuna, classe che stava tra schiavi e servi. La loro nascita avvenne quando, successivamente alla scoperta di una congiura avversa al sovrano, e condannati a morte i componenti, la regina né impedì la morte consigliando di renderli servi perennemente.

● Essi rispondevano solo ai loro signori; addetti alla cura della casa di un monarca o di signori più importanti.

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Le popolazioni deportate

● Per evitare le ostilità dunque che si frapponevano alla loro politica di integrazione delle popolazioni si servirono della deportazione di particolari gruppi sociali, detti mitmaq.

Motivi:

● Etnie che si dimostravano ostili al processo di assimilazione.

● Etnie che dimostravano invece totale fedeltà trasportate all'interno di popoli più ribelli per darne l'esempio.

Queste deportazioni avvenivano nel rispetto delle abitudini climatiche, mantenevano le loro caratteristiche e costumi e non potevano mutuare quelle delle popolazioni del territorio di destinazioni. Potevano portare con sé oggetti sacri e mantenere la stessa religione ma non potevano mai, in nessun caso, sotto pena di morte, tornare al luogo d'origine.

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I tributi

● La caratteristica fondamentale, almeno per quanto riguarda la contribuzione alle risorse dello Stato, era quella della solidarietà.

Esisteva una categoria di opere solidali, quella chiamata "Mitta" o "Mita" che si riferiva ad una vera e propria forma di lavoro collettivo prestata in favore dello Stato. La "Mita" costituiva l'unica forma di tributo conosciuta all'epoca degli Inca. In una società che non conosceva la moneta e nella quale la proprietà individuale era assai limitata, la forza lavoro era, infatti, il vero ed unico supporto dell'economia dello Stato. Un esempio sono i proventi raccolti dai campi che venivano consegnati (la maggior parte) all'elitè e al clero; in annate fertili il surplus veniva mantenuto per la comunità negli anni di carestia.

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L'amministrazione

● Essa si è sviluppata di pari passo con l'aumento del potere e di estensione dell'impero. Inizialmente erano utilizzati pochi funzionari per regolare la vita delle comunità, ma quando le etnie assimilate divennero numerose fu necessario espandere le strutture addette al loro controllo. La caratteristica principale era quella di RIDISTRIBUZIONE e reciprocità.

● Il fulcro era il curaca, amministratore del proprio territorio e intermediario con il Cuzco. Sopra di lui vi era un gruppo di funzionari che controllava il suo operato.

● I funzionari regi dovevano sorvegliare tutto l'impero che, allo scopo era suddiviso amministrativamente in quantità di sudditi raggruppati in gruppi di cento, mille e diecimila famiglie. Ogni gruppo aveva un suo referente che ovviamente era di grado più elevato quanto più il numero era maggiore.

● Su tutto il sistema vegliava un corpo di ispettori, i temuti "Tucuiricuc" che riferivano personalmente all'Inca o ai suoi incaricati. L'inca supremo comandava aiutato da un Consiglio composto dai rappresentanti di ciascuna parte dell'impero.

● L'organizzazione amministrativa, pur elaborata e articolata, era quanto mai rapida ed efficace e, soprattutto, non era minimamente affetta dalla paralisi e dalla corrutela, i mali che affliggono di solito, la burocrazia.

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La lingua

● Il quechua, o Runa Simi, è una delle lingue native del Perú, la cui diffusione risale probabilmente alla metà dell'anno 1000. Parlata da 8-10 milioni di persone, oggi rappresenta il ceppo linguistico più diffuso in Bolivia , Perú e Ecuador dopo le lingue indoeuropee.

● Oggi è la lingua nativa americana più estesa in tutto il mondo e la quarta lingua più estesa nel continente. È seguita dall'aymara e dal guarani. È lingua ufficiale in Perù e Bolivia assieme allo spagnolo e all'aymara.

● È una lingua agglutinante sintetica nel quale né l'accento né il tono della voce modificano il significato della parola. Alcuni studiosi la considerano una famiglia di lingue.

● Yayayku hanaq pachapi kaq / sutiyki yupaychasqa kachun/ Kamachikuq-kayniyki takyachisqa kachun / munayniyki kay pachapi ruwakuchum/ Imaynan hanaq

● http://www.youtube.com/watch?v=A0Vusk1jgfs