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Inchiesta Verde pubblico Una scommessa vincente? Personaggio Maria Nobili, presidente AIDO Costume&Società Bon ton in spiaggia Cucina&dintorni I colori dell’abbronzatura Moda estate In stile peace&love Abito in copertina si ringrazia: PUNTO A CAPO Via Dante, 32 - Foggia Per la foto si ringrazia: Foto Star - Foggia

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InchiestaVerde pubblico

Una scommessa vincente?

PersonaggioMaria Nobili,

presidente AIDO

Costume&SocietàBon ton in spiaggia

Cucina&dintorniI colori dell’abbronzatura

Moda estateIn stile peace&love Abito in copertina si ringrazia:

PUNTO A CAPOVia Dante, 32 - Foggia

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2 g i u g n o duemilatredici sommario

ditoriale

Ieri sera cercavo una riven-dita di acqua e bibite che, erosicura, si trovasse ad una de-terminata altezza delle “trecorsie”. E invece non l’ho tro-vata. Ho visto due o tre sara-cinesche chiuse, ma del ne-gozio non c’era alcunatraccia. E non eragiornata di chiusura.

Qui, a Foggiacome probabilmente in ogni altracittà italiana (purtroppo), gli scom-parsi sono loro: i commercianti.Chiudono le attività, magari do-po anni e anni trascorsi in quel-l’esercizio a fare sacrifici perun bilancio in positivo. Il pa-ne a tavola era assicurato.Oggi invece nulla più èscontato. I negozi chiudo-no perché la moneta non girapiù. Neanche la fortuna, chesembra aver voltato le spalle.

Scrivo questo perché ogniporta sbarrata di un negozio èper me una sconfitta dell’interasocietà, dell’economia, della po-litica, di tutto quanto. Ma a Fog-gia, e non credo questa voltain tutte le altre città italiane, inegozi restano chiusi ancheper altre ragioni. E una saraci-nesca bruciata è ancora peggio diuna abbassata per la crisi. Che sitratti di un bar, di un negozio di ab-bigliamento, di una ferramenta o diun’associazione culturale, che lamotivazione sia una richiesta estor-siva o magari vecchi rancori, pococonta. Sta di fatto che vige su Foggiauna legge non scritta che è quelladel più forte, che non puoi leggere sunessun pezzo di carta, ma che aleg-gia con tutto il peso dell’illegalità.Sicuramente gli attentatori chequalche sera fa hanno dato fuoco al-l’associazione culturale il “CircoloParallelo” saranno scoperti ed ar-restati. Grazie all’attività delle for-ze dell’ordine, non certo per la col-laborazione della cittadinanza. Equesto è male. L’illegalità esisteperché è radicata in noi. È nella no-stra mente. Non sto dicendo, atten-zione, che siamo tutti pronti a de-linquere, ma che non siamo pronti afermare chi lo fa. Perché l’illegali-tà rientra ormai nella normale logi-ca delle cose.

È normale sentire il botto di not-te e pensare, girandoci dall’altraparte del letto, “sarà saltato un’altravetrina”? E riprende, poi, a dormi-re.

È normale avviare un’attivitàcommerciale sapendo che è soloquestione di ore, “tanto qualcuno,prima o poi, verrà a bussare allaporta per chiederci il pizzo”? E met-tere, poi, quella “tassa” tra le spesefisse.

Tutto è normale. Niente è nor-male. La verità, come al solito, è chesi tratta di una questione di menta-lità. La violenza, la sopraffazione so-no frutto di una cultura sbagliata edè quella che va sradicata per nonvedere sfumare la lotta al criminedelle forze dell’ordine in una batta-glia contro i mulini a vento. BastaDon Chisciotte, è ora di agire in no-me di un cambiamento. E di un ri-sveglio di coscienze.

di ANNA RUSSO

4 Storie al femminile• Donne: salute e lavoro

5 Personaggio del mese• Maria Nobili, presidente dell’AIDO

6 Inchiesta• Foggia in verde speranza• “Campi Diomedei”,

il parco nel cassetto• La lunga attesa di Parco San Felice

8 Foggia notes• Primo forum pubblico “FCA”

Mongelli ci mette la faccia• Terzo Settore: quale futuro?

10 Costume&Società• Al mare con la “beach etiquette”

12 Sport&Benessere• Cavalcare a passo di danza

14 Fitness• Riminiwellness, un mondo di energia

15 Architetto• Difendersi dalla muffa

16 In libreria• “Le donne della Merceria Alfani”

17 Rubriche

21 Politica• Piemontese, basta la parola

22 Cucina&Dintorni• I colori dell’abbronzatura

23 Attualità• Comprare con i G.A.S.

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3g i u g n o duemilatredici

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È un aspetto poco dibattuto del-la “questione di genere”, spessosottovalutato, ma in realtà molto at-tuale. La salute delle donne nei luo-ghi di lavoro è stata argomento didiscussione di un interessante se-minario di studi accreditato dagliOrdini degli Avvocati, dei Com-mercialisti Esperti contabili e deiConsulenti del Lavoro di Foggia.Organizzato dalla Consigliera diParità provinciale, Antonietta Co-lasanto, ha affrontato l’argomentosotto vari aspetti: quello normativoè stato trattato con puntuale rigoreda Maurizio Ricci, professore ordi-nario di diritto del lavoro, direttoredel dipartimento di Giurispruden-za e prossimo rettore dell’Univer-

sità di Foggia; quello tecnico da An-tonio Nigri, direttore dello SPESAL,Servizio di Prevenzione e Sicurez-za degli Ambienti di Lavoro, AreaNord, dell’ASL di Foggia. In chia-ve soprattutto sociologica è stato

l’intervento dell’ultima relatrice,Annamaria Giacomin, Consulentedel Lavoro e Coordinatrice dellaCommissione Pari Opportunità delConsiglio Nazionale dei Consulentidel lavoro.

L’interesse suscitato nei pre-senti, che hanno dato vita, al termi-ne del seminario, ad un fervido di-battito, conferma quanto il tema siasentito dalla comunità.

Del resto, i dati Istat ed alcunistudi effettuati negli ultimi anni se-gnalano che in Europa è aumenta-ta la presenza delle donne nel mon-do lavoro e, proporzionalmente,anche il numero degli infortuni pro-fessionali delle lavoratrici.

Sempre dagli ultimi studi sullecondi-z i o n id e l l elavora-trici èemer-so an-c h eche ledonne

sono occupate prevalentemente inlavori precari e poco retribuiti e chesono esposte maggiormente al ri-schio sulla sicurezza e sulla loro sa-lute. Sembra infatti che siano mag-giormente soggette, rispetto agli

uomini, ad alcune specifiche pato-logie come per esempio ai disturbiall’apparato respiratorio, qualiasma e allergie, o alle malattie del-la pelle conseguenti al contatto conagenti chimici o guanti protettivi,utilizzati per esempio nei settori sa-nitario, alimentare e tessile.

Una vera piaga sono, però, i ri-schi di stress correlato al lavoro re-lativamente ai quali le donne lavo-ratrici sembrano esseremaggiormente esposte a causa del-lo svolgimento di mansioni di bas-so livello e delle molestie sessuali acui possono essere sottoposte sui

luoghi di lavoro.Una tematica dunque com-

plessa, ancora da indagare con ladovuta attenzione.

Angela Dalicco

4 g i u g n o duemilatredici storie al femminile

Donne: salute e lavoroQuestioni di genere: a Palazzo Dogana il convegno della Consigliera di Parità

Attività precarie e poco retribuite, forte il rischio dello stress correlato

PONTE DI COMANDO AL FEMMINILENonostante le capacità e l’al-

to valore professionale, pochedonne fanno parte degli organidi governo delle Camere di com-mercio italiane. È quanto emer-so durante la Assemblea annua-le di Terziario Donna, durante laquale sono stati resi noti i datidella ricerca Censis, volta a evi-denziare proprio la presenzadelle donne all’interno dei con-sigli di amministrazione came-rali. A maggio 2013 risultavano risiedere nei consiglidelle Camere di commercio 280 donne, il 10,2% deltotale dei consiglieri. Di queste, solo 54 hanno avutoaccesso al ruolo di membro di giunta (6,5% del tota-le) e tra i 103 presidenti non vi è alcuna donna.L’11,7% delle Camere di commercio, inoltre, ha unconsiglio composto di soli uomini, mentre la mag-gioranza – il 50,5% - ha una quota limitata di donne,compresa tra l’1% e il 10%. “Proprio per sanare que-sta situazione – ha commentato Lucia La Torre, pre-

sente all’Assemblea nella delega-zione foggiana di Terziario Donna -il legislatore, con la riforma del si-stema camerale del 2010, ha miratoad assicurare condizioni di parità trauomini e donne. Ma a tre anni di di-stanza la normativa non è ancorapienamente effettiva”. Dove la nor-ma è stata applicata l’impatto è sta-to importante. Nelle “nuove camere”oltre a non esservi alcun caso di con-siglio composto da soli uomini, più

della metà (52,9%) vede una presenza femminile su-periore al 25%. Resta però che la normativa non rie-sce ad incidere su uno nodi più ostici nella promo-zione di una vera e propria parità di opportunità digenere: l’accesso ai ruoli di vertice veri e propri.

A breve si rinnoveranno anche gli organi di go-verno della Camera di commercio di Foggia nellasperanza, questa volta, che le nostre donne riescanoa conquistare lo spazio che, per intelligenza e saperfare, dovrebbero avere di diritto. A.D

La presidente Nazionale di Terziario Donna,Patrizia Di Dio, con la delegazione foggiana

Un momento del convegno

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Madre, moglie, professionistaimpegnata nel sociale (è presidentedell’AIDO e referente per gli Ospe-dali Riuniti di Foggia nella rete pro-vinciale contro i maltrattamenti adonne e bambini). Concreta e altempo stesso sensibile. In un termi-ne, “ricca”, di tutte quelle sfaccet-tature che solo una donna ha il van-to di possedere. Maria Nobili èchirurgo pediatrico agli OspedaleRiuniti di Foggia. Lo è diventataquando il camice in sala operatoriaera prerogativa pressoché maschile.Un tabù che ha voluto sfatare per-ché a quella vocazione teneva piùdi ogni altra cosa. Perché per lei, sela missione del medico è una, por-tare soccorso a chi è in difficoltà, “at-traverso la chirurgia si riesce addi-rittura ad andare oltre, sanandoproblematiche che altrimenti sa-rebbero insanabili”.

“Ero nell’equipe di chirurgia ge-nerale - racconta - quando nel re-parto di chirurgia pediatrica ci fu lanecessità di medici. Una donnasembrò più adatta e così è iniziatala mia avventura”.

Cosa l’ha arricchita di più?“Soprattutto il rapporto con i ge-

nitori dei miei piccoli pazienti. Arri-vano disperati, ti guardano dubbio-si perché non sanno ancora sepossono fidarsi di te che, in quel mo-mento, hai nelle mani il futuro deiloro figli. Quindi spetta a te avvici-narti con un certo rispetto e sensibi-lità. Poi, dopo il primo approccio, ètutta empatia. Instauriamo un rap-porto di fiducia. Dopo tanti anni diattività, dopo essere diventata madreanch’io, il mio atteggiamento nei lo-ro riguardi è diventato quasi mater-no. Spesso mi scelgono per battez-zare i loro bambini. Questo fa capirecome diventi forte e si cementi il le-game nato in corsia”.

Sembra quasi siano sempre ro-se e fiori, ma immagino che non siaesattamente così. Le capita mai discoraggiarsi?

“Momenti di scoramento ce ne

sono. Non tutti i risultati sono ecce-zionali. Per cui ti capita di cadere, difarti delle domande, di metterti indiscussione e lì sono loro, i genitori,a darti la forza di stringere i denti econtinuare ad andare avanti ,per-ché rappresenti l’ultima spiaggiaper il loro bambino. Se adesso ve-nisse qualcuno a propormi un postoeccellente nel migliore ospedale dichirurgia al mondo, io non lascerei ilmio reparto. Ormai la chirurgia pe-diatrica fa parte di me. Spesso la an-tepongo, sbagliando, lo riconosco,anche alla mia famiglia. Ma so chenon avrei potuto fare altro nella vita”.

Che tipo di patologie le si pre-sentano più spesso?

“Le più frequenti sono anche lepiù banali che, comunque, mettonoin ansia i genitori. Parlo di ernie, te-sticoli non discesi, e ancora appen-diciti, vere e proprie emergenze peri bambini perché arrivano spessogià trasformate in peritoniti, e trau-mi. Quelle meno frequenti ma piùcomplesse sono le malformazionineonatali, in passato mortali, comel’atresia dell’esofago, o l’ernia dia-frammatica. Fino a pochi anni faerano frequenti i viaggi della spe-ranza al Gaslini di Genova o al Bam-bin Gesù di Roma. Oggi i piccoli chene sono affetti possono trovare assi-stenza sanitaria qui dove anche laterapia intensiva neonatale e il ser-vizio di anestesia pediatrica hannoraggiunto livelli di eccellenza”.

Lei è presidente comunale del-l’AIDO. Perché donare?

“Per salvare altre vite mentre lanostra fugge via. Tranne il cervello egli organi genitali tutto è donabile:cuore, polmoni, cornee, fegato, re-ni, pelle. Il fegato, che prima era or-gano singolo, viene dichiarato or-gano duplice, perché può esserediviso in due parti e utilizzabile perdue donazioni. Da piccoli gettoni dipelle, poi, attraverso particolari pro-cedure, si riescono a coprire vasteustioni. E la cosa importante è cheoggi è possibile donare a tutte le

età”. A Foggia co-

sa si fa?“Foggia è

un’isola feliceperché abbiamoraggiunto un lar-go consenso so-prattutto tra igiovani: abbia-mo circa 20.000soci AIDO, percui la nostra pro-vincia, da sola,riesce a sopperi-re alle carenzedell’intera regio-ne Puglia”.

Il territorioperò non hapriorità sull’or-gano donato?

“No, perchétutto dipendedalla lista d’atte-sa e dalla compa-tibilità. Noi siamo associati con al-tre regioni per cui c’è una listacomune; in caso di disponibilità diorgano si allerta la struttura dove c’èil paziente in lista, con l’aeronauticamilitare i medici vengono e prele-vano l’organo. La persona da tra-piantare, però, deve essere in buonostato fisico, senza il minimo raffred-dore o una banale gastroenterite,perché il sistema immunitario gio-ca un ruolo fondamentale nella buo-na riuscita del trapianto”.

Sembra davvero difficile ave-re un organo…

“Lo è per quello che ho appenadetto, ma soprattutto perché gli or-gani disponibili sono pochi rispettoalla reale necessità e questo a causa,soprattutto, di una cattiva organiz-zazione”.

Le faccio la domanda più ovviama, sicuramente, anche più fre-quente: come si ha la certezza cheun soggetto pronto per la donazio-ne sia effettivamente morto, cheper lui non ci siano più speranze?

“Ciò che fa paura è l’indicazio-ne di ‘morte cerebrale a cuore bat-tente’. Si è provato che tutto ciò chefacciamo dipende dal cervello le cuicellule nervose sono permanenti,cioè non si rinnovano. Con la mortecerebrale, segnata da un elettroen-cefalogramma piatto, il cervello èdistrutto in modo irreversibile, percui non c’è più alcuna possibilità disopravvivenza. Il cuore è battentesolo perché è mantenuto in questostato dai macchinari per le sei oresuccessive, in modo da allertare iparenti e, eventualmente, effettua-re le procedure di prelievo”.

Vale ancora la legge del silen-zio assenso?

“No, perché la legge imponevauna informazione capillare che per-mettesse ai cittadini di esprimerecon consapevolezza il proprio pa-rere, cosa che è risultata impossibi-le da realizzare in tempi brevi. Lalegge è stata superata da normetransitorie che lasciano ai parenti ladecisione ultima. Questi, che sono

già in uno stato psicologicodrammatico, spesso, purtrop-po, non danno il consenso”.

È possibile conoscere ilnome di chi riceve gli organidonati?

“Per legge no, perché ladonazione è assolutamentegratuita e anonima anche se al-cuni riescono a risalire in ma-niera autonoma al ricevente.In quel momento però il sog-getto debole da tutelare è pro-prio il trapiantato. Anche glipsicologi, del resto, sconsiglia-no questo genere di rapporti”.

Quanto è importante pervoi l’informazione?

“È il nostro compito princi-pale. Il 26 maggio è stata laGiornata nazionale della do-nazione, ma già da aprile ab-biamo organizzato delle gior-nate di raccolta firme diadesione presso la facoltà diMedicina, alcune scuole supe-

riori e nel centro commerciale ‘LaMongolfiera”. Il 7 e 8 ottobre pros-simi saranno giornate di informa-zione nazionale. Dove possiamoavere visibilità, lì andiamo noi, innome e per conto di chi è in attesadi trapianto e non può far ascoltarela propria voce”.

Anna Russo

5g i u g n o duemilatredicipersonaggio del mese

Maria Nobili, presidente dell’AIDOTra le sue battaglie c’è la lotta alle violenze contro donne e bambini

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileAnna Russo

Direzione commercialeAngela Dalicco

In redazioneDalila CampanileIrma MeccaMariangela MarianiMaria Grazia FrisaldiSimona Donatelli

Rubricheavv. Palma Rubanodott.ssa Floredana Arnòdott.ssa Alessandra Marinaridott.ssa Anna Maria Antonuccidott.ssa Tiziana Celestedott.ssa Ines Panessadott.ssa Anna Leporearch. Simona Campanellaostetrica Marianna Di Portogallo

CollaboratoriClaudio Botta

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.95 - Fax [email protected] internetwww.6donna.com

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Chirurgo pediatrico da oltre due decenni:“La mia vita dedicata ai piccoli pazienti”

Maria Nobili con un suo piccolo paziente

IN EDICOLA

Dal 20 Giugno il primo numero diLady Mafia, fumetto noir interamenteambientato in Puglia, risposta femmi-nile al Diabolik, è in edicola, nelle fu-metterie e sul blog www.ladymafia.itil primo numero del fumetto noir LadyMafia! Il fumetto, interamente am-bientato in Puglia, nasce da un’idea diPietro Favorito, titolare della CuoreNoir Edizioni, e grazie alla preziosacollaborazione di Domenico Nagliero,autore dei disegni. Nelle sue 132 pa-gine, oltre alla storia inedita che vedecome protagonisti assoluti Veronica DeDonato (Lady Mafia) e Nicola Giac-cherini, ampio spazio viene dedicato arubriche, informazione, approfondi-menti, musica e curiosità. “Vogliamoavvicinare i giovani e i meno giovanialla lettura e all’arte in genere”, dicel’autore, “far loro apprezzare le bel-lezze paesaggistiche ed architettoni-

che di una delle regioni più straordi-narie d’Italia; e sensibilizzare i lettorisu tematiche molto delicate, come lalotta alla Mafia e la violenza sulle don-ne”. Dunque, la Cuore Noir Edizioni,con il suo fumetto, non vuole offrire ailettori soltanto una storia appassio-nante e moderna, momenti di distra-zione dalla vita quotidiana e spensie-rato intrattenimento, ma anche esoprattutto numerosi spunti di rifles-sione: sul primo numero, ad esempio, siparla di violenza sulle donne e dei luo-ghi comuni, relativi a questa, assolu-tamente da sfatare. Ciò che, però, ren-de davvero speciale Lady Mafia, è ilfatto che quasi tutte le scene si svolga-no in posti reali. In ultimo, è sicura-mente una chicca la pagina ufficiale diLady Mafia su Facebook, gestita comese fosse la stessa Lady Mafia a farlo.

Lady MafiaPREMIO LETTERARIO NICOLA ZINGARELLI

Nella splendidacornice del TeatroMercadante di Ceri-gnola si è svolto unodegli eventi culturalipiù interessanti e digrande spessore arti-stico della provinciadi Foggia. Il “PremioZingarelli 2012, le parole nel-l’ARTE”, organizzato dall’asso-ciazione culturale “LiberaMen-te” in collaborazione conl’associazione culturale “Mo-tus”e il Comune di Cerignola,vanta l’Alto Patronato della Pre-sidenza della Repubblica ed èpatrocinato dall’Università Luissdi Roma e dall’Università di Fog-gia. Il Premio, giunto alla suaquinta edizione, ha visto pre-

miata al secondoposto tra i romanzidi narrativa edita lascrittrice foggianaIrma Mecca, colla-boratrice di 6Don-na, con il suo “So-gno di Volare”,Edizioni del Rosone.

“Scava nei sentimenti ed evocaemozioni. A tratti poetico, alter-na descrizioni con occhi senti-mentali. Richiama valori univer-sali.” Queste le parole dellacritica rivolte all’autrice, che nar-ra del viaggio come metafora deldivenire e della ricerca di se stes-si nella voglia di realizzarsi, del-le emozioni e delle passioni, del-le cose semplici, ma importantidella vita.

Premiato “SOGNO DI VOLARE”

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6 g i u g n o duemilatredici inchiesta

Non rientra nel programma di gestio-ne del verde pubblico del CNS, ma negliinterventi finanziati con Fondi FESR. Le si-gle cambiano, non l’obiettivo di interventoche rimane il medesimo: aumentare l’at-trattività e vivibilità dei centri urbani. A di-ventare più bello, grazie ai finanziamentiregionali, sarà l’area verde interna al Com-parto Biccari Nord e Sud, nella fascia pa-rallela a via Lucera. Qui saranno realizza-ti, i lavori sono già in corso, una pistaciclabile di circa un chilometro, verde at-trezzato, percorsi vita e tecnologia sosteni-bile su un’area di circa 3 ettari. Anche glielementi di arredo urbano e di alcune at-trezzature sono stati modificati e integratiattraverso il ricorso alla bio-architettura e amateriali totalmente riciclati e riciclabili.Ricorso alla tecnologia sostenibile ancheper l’illuminazione: dai pali a LED, autoa-limentati da un piccolo impianto fotovol-taico, al segno dei percorsi marcato con pro-iettori incassati sempre a LED.

Innovative anche le scelte sulle attrezza-

ture ludiche: sa-ranno, infatti,realizzati giochiper bambini di-sabili e una dog-area con un per-corso per “pettherapy”, tera-pia dolce basatasull’interazioneuomo-anima-le. Tecnologie abasso consumoper gli impiantiidrici: il proget-to prevede larealizzazione diquattro specchid’acqua e un si-stema di nebu-lizzazione per il

raffrescamento sia della pista ciclabile che del“percorso vita”, un tracciato che si articola in 15stazioni con cartelli dove sono indicate le istru-

zioni generali per fare attività motorie a corpolibero o con gli attrezzi ginnici installati.

Le parole d’ordine innovazione e sosteni-bilità hanno guidato anche le scelte sulla rea-lizzazione e la gestione delle aree verdi, daquello al margine della pista ciclabile alla gran-de area a nord e a sud di Viale La Torre. È pre-visto l’utilizzo di prato selvatico per il conteni-mento dei costi di manutenzione, lariattivazione di due pozzi artesiani e pergolativerticali per rampicanti rustici lungo la pistaciclabile. Il progetto include anche un rosetoda cedere in adozione agli abitanti, con unamappa tattile all’ingresso per i non vedenti euna dotazione iniziale di rose inglesi. Un occhiodi riguardo speciale è stato riservato anche al-la sicurezza. Tutti gli arredi, infatti, sono dota-ti di particolari sistemi di fissaggio antivanda-lismo e un sistema di videocontrollo sarà ingrado di trasmettere immagini a una postazio-ne remota, con registrazioni e la possibilità dicollegamento tramite smartphone e tecnolo-gia 3G. costo del progetto, oltre un milione emezzo di euro. Angela Dalicco

Terminata la gara, sono partiti i lavori di manutenzione e restyling delle aree di pregio cittadine. A nuova vita parchi, villa comunale e piazze

Il verde pubblico cittadino farà bella mostra di sé, almeno per i prossimi tre anni

Foggia in verde speranza

“Finalmente siamo riusciti achiudere questa partita importan-tissima e ad aprire una pagina com-pletamente nuova nel governo del-la città”. A parlare così, lo scorso 24maggio, è stato l’assessore all’Am-biente e all’Energia del Comune diFoggia, Pasquale Russo, durante laconferenza stampa indetta per illu-strare il nuovo Servizio globale dimanutenzione del verde pubblicocittadino. Per un’amministrazionecomunale troppo spesso messa in di-scussione quale è quella guidata dalsindaco Gianni Mongelli, forse dav-vero si è aperto un nuovo capitoloche, se tutto procederà come dovu-to (è quanto auspicato da tutti), da-rà un volto inedi-to alla città diFoggia. Diversoda quell’immagi-ne, nell’insie-me troppospesso trasan-data, che il cit-tadino è abi-tuato a vedere.Strade disse-state, verdepubblico, stia-mo parlando diben ottantunoettari di esten-sione, allamercé dell’in-differenza ditutti, a cui siaggiungono leserrande abbassate di un numerosempre più cospicuo di negozi eesercizi commerciali che, se so-pravvivono alla crisi, “saltano” acausa del racket.

E così l’amministrazione comu-nale ricomincia dal suo verde, fosseanche, scaramanticamente per ilsuo richiamo alla speranza. E lo faattraverso una gara per la gestioneche ha segnato, almeno sulla carta,per ora, un punto a favore della cit-tà. La ditta che si è aggiudicata lagara, il bolognese Consorzio Nazio-nale Servizi, si è impegnata a rea-lizzare nei prossimi tre anni, oltre al-la semplice manutenzione, diversetipologie di intervento che riguar-deranno anche le attrezzature perlo sport e i giochi, l’abbellimento ditutte le rotonde, la cura di fontane eparchi cittadini sino a piccoli, ma im-portanti lavori di arredo urbano cheandranno a migliorare l’aspetto ge-nerale delle strade cittadine, tra-sformandole in aree commercialipiù attrattive.

La gara“Con la firma del contratto si è

concluso, nel tempo record di 165giorni una procedura di grandecomplessità - ha rilevato il Dirigen-te del Servizio Ambiente, Paolo Af-fatato – “che abbiamo fatto partireanzitutto con un censimento rigoro-sissimo degli 813 mila metri qua-

drati del nostro patrimonio verde,per poi indirizzare la gara con unagriglia di criteri innovativi”. Tra ipunti forza della gara c’era la ri-chiesta di riduzione del “carbon fo-otprint”, che misura l’impatto crea-to dalle attività umanesull’ambiente in termini di emis-sioni di CO2; richieste precise ri-guardavano anche la gestione deirifiuti, con il compostaggio dei re-sidui vegetali e l’utilizzo dei residuidi potatura. E altre attività appa-

rentemente minori, che vanno dal-la posa in opera di nidi artificiali peri chirotteri fino all’utilizzo di tecni-che avanzate di dendrochirurgiaper prevenire patologie, curare fe-rite e consolidare esemplari vegetalicompromessi.

Il programmaIl cuore del servizio globale ri-

guarda una modalità nuova di ge-stione e cura del verde interfaccia-ta con la cittadinanza attraverso un“desk” informatico attivo 24 ore su24, 7 giorni su 7. Un programma im-pegnativo, descritto minuziosa-mente dall’agronomo Donato Ca-renza, direttore dei lavori eresponsabile del servizio. “Il nu-mero minimo di potature che, at-tualmente, è di 2.500 all’anno, saràgradualmente raddoppiato. Mal’impatto più rilevante si registre-rà, con il vero e proprio restyling delverde che caratterizza le aree dimaggior pregio, oltre che con il si-stema organizzativo evoluto cen-trato su numero verde e unità dipronto intervento. Il tutto al un co-sto di un milione e 200 mila euro an-nui per tre anni, cifra pressoché di-mezzata rispetto a quella dellaprecedente gestione”.

Il servizioIl CNS, che associa oltre 224

imprese presenti su tutto il territorionazionale, specializzate nei servi-zi alla persona, agli enti pubblici,all’industria e al terziario, affiderà

direttamente il servizio a due coo-perative associate: la “Tre Fiam-melle” di Foggia e la “Ariete Ser-vizi integrati” che ha sede nell’areaindustriale di Bari-Modugno. “Oc-cuperemo – spiega Luca Azzariti,r e s p o n s a b i l ecommerciale delCNS -66 personecon un contratto

a tempo indeterminato, part-time,per 15 ore settimanali, organizzatein squadre che assicureranno in-terventi quotidiani con una pre-senza di sette giorni su sette”.

In futuroTanti bei progetti la cui realiz-

zazione, già gran cosa se portata atermine, non basterà però ad assi-curarne la durata nel tempo. Fon-damentale sarà la collaborazionedella cittadinanza nel porre versoqueste aree la stessa attenzione e

cura che si ha nei riguardi di qual-cosa “di proprio”. Perché troppospesso Foggia è città di nessuno, incui tutti si arrogano il diritto di rom-pere, imbrattare, distruggere, estir-pare per il solo gusto di farlo. Perpoi lamentarsi di “tutto quello chemanca”. E che, allora, anche il cit-tadino faccia il suo dovere e lasciquelle panchine, quei fiori, quellepiante, quei cartelli, quei cestini peri rifiuti esattamente dove verrannoposti. Per un buon “verde speran-za” di tutti. Anna Russo

Pista ciclabile e aree verdi all’insegna dell’innovazione e dell’ecosostenibilità

Grazie ai fondi FESR, lavori per un milione e mezzo di euro

Il comparto Croci-Biccari cambia look

Parco ComunaleAccanto:

come è attualmente; sotto: come diventerà

I lavori in corso al Rione Biccari

Rotatoriavia Giuseppe Mandara

Prima e dopo i lavoridi manutenzione

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7g i u g n o duemilatrediciinchiesta

Un intervento da 10milioni euro. Il sindaco: “Per le risorse stiamo lavorano a livello regionale”

Proposte e progetti fermi al palo. Ma la città non dimentica

“Campi Diomedei”, il parco nel cassetto

La lista dei pretendenti si allun-ga, ma Parco San Felice soffre anco-ra della sindrome dell’abbandono.Non è bastata una tagliatina d’erbaa restituirgli dignità. I riflettori sonospenti. È buio pesto. L’anfiteatro ca-de a pezzi. Le sale di registrazioneper le band - una trovata geniale -sono diventate dei tuguri maleodo-ranti, distrutte dai vandali che han-no ridotto a brandelli le cabine elet-triche. Nonostante la caterva diprogetti di riqualificazione presen-tati, nessuno è ancora riuscito adadottare quel polmone verde asfit-tico. Ci ha messo gli occhi pure Bo-eing Italia. Sì, quella degli aerei. Ilcolosso aerospaziale statunitense hain mente un progetto di recupero eha promosso una giornata di volon-tariato. Ma in lizza ci sono già altricandidati: consorzi, associazioni, co-mitati, fondazioni, cooperative chesi sono proposti per gestire il parcoe, soprattutto, ristrutturare le strut-ture presenti all’interno. Tra i piùconvinti, gli imprenditori dell’ApuliaFelix, la Fondazione presieduta daGiuliano Volpe, Rettore (fino al pros-simo 30 orrobre) dell’Università di

Foggia. Sin dalla sua costituzione,nell’aprile del 2012, aveva destatocuriosità, tra le attività previste dal-lo statuto, la gestione di aree e parchi:facile supporre che i sette soci vo-lessero adottare proprio Parco SanFelice e salvarlo dal degrado. Da lì apochi mesi, l’archeologo, rompendogli indugi, ammise che la Fondazio-ne si sarebbe impegnata per riqua-lificarlo e farne un luogo di aggre-gazione giovanile, anche attraversola costruzione di una ludoteca scien-tifica. Nobili propositi che, però, sisono dovuti scontrare con la ressa deiconcorrenti.

“Fin da subito avevamo dichia-rato la nostra forte volontà di opera-re a Parco San Felice ma ci sono an-che altre proposte, ed è positivo,questo però ha determinato un ral-lentamento - spiega Giuliano Volpe-. Ciò non significa che l’idea sia sfu-mata: non siamo ancora riusciti a co-struire col Comune di Foggia e congli altri soggetti interessati un pro-getto che possa portare al recuperodell’area che versa in condizioni tra-giche”. La Fondazione ora è con-centrata su un’altra operazione di re-

cupero che riguarda l’AuditoriumSanta Chiara, e sul fronte aree verdipreferisce prima capire come andràa finire col Parco: “Restiamo in atte-sa, vorremmo evitare piccoli inter-venti spot e cercare di fare delle azio-ni mirate che portino ad un recuperointegrato. Vorremmo impegnarci pergarantirne la conservazione e nonper un intervento occasionale”. Cer-to, gli imprenditori dell’Apulia Felixsanno bene che si tratta di un inve-stimento significativo. Non solo peril recupero della struttura edilizia.Basti pensare che per ripristinare lapubblica illuminazione servirebbe-

ro oltre centomila euro. Loro si sonofatti avanti e hanno manifestato l’in-teresse ad occuparsene, e ora aspet-tano di capire cosa voglia fare il Co-mune. La Fondazione, che già nelnome porta una ventata di ottimi-smo, ha il pollice verde e nella suamission ha previsto espressamenteil miglioramento delle condizionidella città e di crescita della qualitàdella vita. Si dichiarano al serviziodella comunità, senza alcun torna-conto, e combattono contro il rischiodi rassegnazione e autocommisera-zione.

Al vice-presidente, Fedele San-

nella, si deve la recente ristruttura-zione del Parco della Chiesa del-l’Annunciazione del Signore in viaSpagna. Un atto di generosità lega-to alla tragica scomparsa del figlio.E seppure si tratti di un interventopersonale, “lo spirito è quello dellaFondazione”. Nel resto d’Italia,l’adozione delle aree verdi da partedegli imprenditori è prassi consoli-data e solleva le amministrazioni co-munali dall’incombenza di pren-dersene cura. A Foggia, da sempreinguaiata col verde, è complicato.Quasi un’impresa.

Mariangela Mariani

Boeing si candida a riqualificare l’area, Apulia Felix attende: “No ad interventi occasionali”

L’adozione del verde da parte degli imprenditori è prassi. Ovunque, meno che a Foggia

La lunga attesa di Parco San Felice

Sulla necessità di spazi verdi enuovi parchi cittadini, i foggianinon possono permettersi certo diavere memoria corta. E attendono -calendario alla mano e nodi ai faz-zoletti - la realizzazione di tuttequelle progettualità presentate neltempo e rimaste “ferme al palo”,per carenza di fondi o per soprag-giunti cortocircuiti burocratici. E’ ilcaso, ad esempio, del progetto delParco archeologico urbano “Cam-pi Diomedei”, sulle cui sorti il pri-mo cittadino è stato interpellato an-che in occasione del recente forumpubblico promosso ed organizzatodalla redazione della web tv Fog-gia Città Aperta (ne parliamo piùdiffusamente nella pagina ‘Fog-giaNotes’, ndr). Un progetto ambi-zioso e chiuso nel cassetto dal feb-braio dello scorso anno, ovvero daquando è stato decretato il vincito-re del concorso internazionale di

idee che aveva come base di pro-gettazione quell’area cittadina di23 ettari che si estende nel triango-lo tra via Caggese, via Guglielmi eviale Fortore. Insomma, l’area del-l’ex-ippodromo.

A tutt’oggi, però, il parco ar-cheologico urbano “Campi Dio-medei” esiste solo sulla carta, o me-glio nelle belle tavole del progetto“Contesti”, firmato da Efisio Pitza-lis, docente della facoltà di Archi-tettura della Seconda Università diNapoli, e dal suo team; un progettoin grado di armonizzare il centrocittadino con un “polmone verde”che da una parte racchiude e pro-tegge il nodo storico-archeologicodella città, mentre dall’altro costi-tuisce una “cerniera” tra realtà giàesistenti (Teatro Mediterraneo, Vil-la comunale, Università e nuovoquartiere fieristico).

Creare, in sostanza, un conti-

nuum fisico e percettivo tra i diver-si trattamenti del verde e tra i ritro-vamenti archeologici dell’area deiCampi Diomedei (che negli anni harestituito preziosi reperti risalential Neolitico) e della vicina Villa Co-

munale cittadina, tutto mediantel’utilizzo di materiali eco-compati-bili e riciclabili con i quali confor-mare le coperture dei resti e dei ma-nufatti di servizio, secondo i piùinnovativi criteri di bio-edilizia.Una proposta progettuale, ma so-prattutto un invito a cambiare lapercezione del centro cittadino, lacui previsione sommaria di spesa èdi 9milioni e 931mila euro, a fronte

dei 10milioni ipotizzati nel parcoprogetti di area vasta “Capitanata2020”.

Al concorso di idee (promossonel 2008 dagli allora assessori co-munali Franco Mercurio, Michele

e Potito Salatto e Giovanni Cipria-ni, e bandito nel gennaio 2009) par-teciparono docenti, architetti edesperti di settore iscritti negli Ordi-ni professionali d’Italia e non solo.Poche, ma imprescindibili, le lineeguida da seguire per il rivoluziona-rio intervento che si situa, appun-to, nel Sistema di Fruizione del-l’Archeologia e del PatrimonioConnesso del Piano “Capitanata

2020”: valorizzazione delle pre-senze archeologiche del sito, pro-gettazione di un grande spazio ver-de attrezzato, realizzazione diservizi per l’intrattenimento, la cul-tura e il tempo libero.

Sollecitato sul tema, durante ilfaccia a faccia con la città, il primocittadino ha stretto le spalle, spie-gando: “stiamo lavorando a livelloregionale affinché nelle economiedella programmazione 2007-2013ci siano le risorse necessarie per av-viare questa operazione”. E in ri-sposta a quanti esprimono ancoradubbi e riserve sul progetto ha ag-giunto: “è tutto in rete, per essereconsultato nella massima traspa-renza: la proposta progettuale puòessere visionata all’indirizzowww.urbanisticafoggia.org, corre-data da tavole e tipologie di inter-venti. Non vi saranno né specula-zioni edilizie né interventi disfruttamento del territorio. E’ unparco urbano sul quale sarà possi-bile aprire momenti di confronto te-matici con la città, avviare tavoli didiscussione, reali o virtuali che sia-no”. Sulla tempistica, dunque, nonè possibile fare previsioni, ma la cit-tà ha stretto un altro nodo al fazzo-letto. Maria Grazia Frisaldi

Approfittando del bel tempo e della recente fal-ciatura di Parco San Felice, un gruppo di otto futu-re mamme (compresa la personal trainer Maria Gra-zia Occulto, anche lei in dolce attesa) si è riunito nelpolmone verde cittadino per una sessione di pilatesdolce, attività che fa bene sia alle future mamme cheai nascituri. Si tratta delle gestanti che stanno se-guendo il corso di accompagnamento alla nascitadel Consultorio dell’Asl di Foggia in via Grecia. L’ini-

ziativa – promuo-vere attività fisicadi gruppo al-l’aperto - è pia-ciuta anche aGiulia De Leonardis e Amalia De Paola, rispettiva-mente psicologa e ostetrica del corso. Dopo il suc-cesso del primo appuntamento, l’idea è organizza-re più giornate all’aperto. m.g.f.

Nelle foto i progetti per la ristrutturazione dell’area ex-ippodromo

Pilates all’aperto in gravidanzaIntanto la città si organizza

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8 g i u g n o duemilatredici foggia notesA CURA DI MARIA GRAZIA FRISALDI

ASSOCIAZIONE DI STRADA CORSO GIANNONE

Un tempo erano i CIV, ora si chiamanoAssociazioni di Strada. Cambia la deno-minazione, ma non l’obiettivo program-matico di base: riportare i consumatori al-l’interno del centro cittadino con politicheche favoriscano il decoro urbano, ma anchela vivibilità complessiva di Foggia. E’ sul-la scia di questa programmazione che laConfcommercio ha ripreso a far dialogaree ad organizzare i commercianti foggianiche insistono in una data zona. I primi ad as-

sociarsi sono i commercianti di CorsoGiannone, nel centro cittadino, convintiche la crisi si combatte unendo le forze edando nuovo impulso a progetti condivisiin grado di attirare clientela. A capo dellaneonata Associazione di Strada - CorsoGiannone una giovane donna: BarbaraMorsillo, coadiuvata da Antonio De Bene-dictis come vice presidente e con il soste-gno attivo di un direttivo composto in granparte dagli altri operatori della zona.

Si chiama “Stripes” ed è il corto-metraggio made in Foggia, girato lascorsa settimana nel set naturale of-ferto dal panorama di Orsara di Pu-glia. Un progetto cinematograficoche ‘parla dauno’ perché diretto dalregista Marco Adabbo e prodottodalla JR Studio di Roberto Moretto,entrambi foggiani, con il sostegnodall’Apulia Film Commission. L’au-tore della sceneggiatura è Massimi-liano de Angelis che si è aggiudica-to il contest de “Il Cortificio” indetto dallaJR Studio nel 2012. A interpretare le scenedella pellicola sono Roberto Galano, diret-tore artistico del Teatro dei Limoni e Ric-cardo Garrone, celebre interprete del ci-nema e del teatro italiano.Complessivamente, sono 22 gli attori, le

comparse e la manovalanza impegnatanella troupe alle dipendenze del registaAdabbo. Non è, questo, il primo “Ciak”dato nel comune di Orsara di Puglia: giànel 2012, nel paese dell’Orsa furono gira-te le scene di “Effetto Paradosso”, filmscritto e diretto dal regista foggiano CarloFenizi.

E’ Barbara Morsillo la neo presidentessa

“STRIPES”: IL PRIMO CIAK AD ORSARA DI PUGLIA

Le legge 328/2000 tra gli “strumenti di civiltà”

Terzo Settore: quale futuro?

L’invito era uno solo: “parteci-pare”.

Partecipare ad un evento, ad unmomento di confronto collettivo, al-la vita della città. Una volontà sot-tesa già nella definizione dell’in-contro – Forum Pubblico, appunto,– richiesto, cercato e organizzatodalla redazione della web tv Fog-gia Città Aperta. Stiamo parlandodel “Faccia a Faccia” con GianniMongelli che, nel giorno del suo56esimo compleanno, ha raccoltoil guanto di sfida lanciato mesi fadai giornalisti di “FCA” che si so-no proposti come interfaccia tral’amministrazione comunale e lacittadinanza.

Il bilancio dell’incontro – nu-meri alla mano – è presto detto: treore e un quarto di confronto, unaventina di interventi di cittadini orappresentanti di comitati e asso-ciazioni, contributi giunti in temporeale dal web e una serie di argo-menti trattati: dalla riapertura delTeatro Giordano allo street control,dalla trasparenza amministrativaai lavori allo stadio Zaccheria. Il“question-time” ha interessato ma-cro-aree tematiche – spazi negati

alla cultura, differenziata, pubbli-ca sicurezza - così come questionilegate alla quotidianità spicciola:illuminazione pubblica, stato delmanto stradale cittadino, sosta ta-riffata.

“La nostra idea erafornire un’occasione al-la città per interagire di-rettamente con l’ammi-nistrazione comunale,mediante il suo princi-pale referente”, spiegaFulvio di Giuseppe, di-rettore di FCA e mode-ratore dell’incontro.“Volevamo riportare ilsindaco ‘in piazza’ e farlo confron-tare con i problemi della città; vo-levamo che giungessero sollecita-

zioni, critiche o interrogativi, e vo-levamo che fosse il primo cittadinoa rispondere, a prendere un impe-gno, a metterci la faccia”.

E, nel corso della serata, alcu-

ne risposte sono arrivate. Impegnipresi pubblicamente, tutti accura-tamente segnati sull’agenda e in at-tesa di essere portati a compimen-to. A partire dall’apertura delTeatro Giordano: “Riaprirà entro fi-ne anno, non possiamo più riman-dare. Abbiamo scontato gravi erro-ri di progettazione e direalizzazione delle opere, abbiamopeccato di ingenuità”, ha spiegatoMongelli che sull’argomento ‘Tea-tri’ si è confrontato anche con Ma-rio Pierrotti della compagnia ‘Cer-

chio di Gesso’ ed ha poi accolto laproposta, avanzata dalmaestro Luciano Fiore, divarare una sorta di cartel-lone unico degli eventi cul-turali cittadini per evitareaccavallamenti di sorta, mi-gliorare l’offerta e render-la realmente “strategica”.

Ancora, il primo citta-dino è stato interrogato sul-la questione Gino Lisa: “Lanostra amministrazione ha

approvato all’unanimità l’allunga-mento della pista e ha predispostoil piano di rischi. Entro il 21 giugnoprospetteremo la stesura del pianoin consiglio comunale” ha assicu-rato Mongelli che, forte della data,ha rilanciato: “non accetteremopossibili bluff, né i fondi Fas an-dranno persi”.

Altro segno rosso sul calenda-rio riguarda la pubblicazione delbilancio dell’amministrazione co-munale e l’elenco dei redditi deiconsiglieri comunali (solo 17 su 40

hanno ottemperato all’obbligo dilegge). Sollecitazioni giunte ri-spettivamente da Maurizio Zichel-la e Alessandro Scolozzi del M5Sentrambe colte al balzo dal sindaco:“entro 30 giorni bilancio e anagra-fe patrimoniale degli eletti saran-no on-line”.

Un centinaio – molti addetti ailavori, in realtà - i presenti in sala,molti di più i cittadini che si sonocollegati alla piattaforma per la di-retta streaming. “Non possiamo di-re se il forum sia andato bene o ma-le in relazione alla partecipazione”,conclude Di Giuseppe. “Questo sicapirà solo in base a come verrannoconcretizzati gli impegni presi dalsindaco: molte persone non sonovenute all’incontro temendo si trat-tasse di uno spot elettorale. In real-tà, se il primo cittadino non centre-rà gli obiettivi, per lui sarà solo unboomerang. E comunque, noi vo-gliamo che questo forum diventi unappuntamento fisso con il sindaco,chiunque esso sia”.

“Il sociale non è un carrozzone as-sistenziale, come vogliono farci credere,ma un vero moltiplicatore di opportuni-tà. Specialmente in tempi di crisi”. Que-ste le parole dell’onorevole ed ex mini-stra Livia Turco ospite dell’incontro“Famiglia, un angolo di Paradiso” pro-mosso e organizzato, a Foggia, dall’as-sociazione Comunità sulla strada di Em-maus per offrire un momento diconfronto e dialogo sulla necessità dinuovi “strumenti di civiltà” che affon-dino le radici nel Terzo Settore, troppospesso relegato ai margini della vita po-litica, sia essa locale o nazionale.

Dal bisogno profondo di una cultura so-ciale alla necessità di rilanciare alcuni aspet-ti della legge 328/2000 (della quale Turco fula prima firmataria) che riguardava la rea-lizzazione del sistema integrato di interven-ti e servizi sociali; nel mezzo – secondo quan-to emerso nell’incontro foggiano - vi sono letappe di quel processo di formazione e “cu-ra dell’altro” che accomuna la famiglia (nelsenso tradizionale del termine) e la comuni-tà tutta (per estensione di significato), mache, allo stesso tempo, rappresenta anche ilcomune denominatore delle politiche socia-li che, oggi più che mai, devono costituirel’ossatura di un Paese profondamente in cri-si. “Bisogna vivere questa contingenza ne-gativa come occasione del cambiamento”,spiega l’ex ministra, rilanciando l’impiantoculturale della 328 (legge “capitale e rivolu-zionaria”). “Dobbiamo risalire la china di un

pericoloso arretramento culturale, rinno-vando alcuni punti del testo di legge: non so-lo piani di zona, ma patti territoriali per lo svi-luppo locale, per un impegno realmentestrategico”, ovvero politiche sociali come po-litiche di sviluppo tout-court. Le conclusionidell’incontro sono state affidate all’assesso-ra al Welfare della Regione Puglia, ElenaGentile, in accordo totale con la Turco: “Il so-ciale non è un sovrappeso alla spesa pubbli-ca ma una leva straordinaria di opportuni-tà”. E a sostegno della sua tesi snocciolanumeri e fatti, atti concreti. “In pochi anni,in Puglia, abbiamo attivato 280 asili nido:questo vuol dire fare economia, essere nelprodotto interno lordo della regione e delpaese. E’ sulle politiche sociali che si co-struisce un pezzo di futuro, ma per fare que-sto è necessario passare da un protagonismoscialbo e sciatto ad un protagonismo di ca-pacità esperienziali”.

Livia Turco:“Il sociale come un’opportunità”

Tra gli impegni presi, la riapertura del Giordano

Il comune accetta il guanto di sfida e incontra “la piazza”

Primo forum pubblico “FCA”Mongelli ci mette la faccia

Nelle foto alcuni momenti del Forum

Sul set Roberto Galano e Riccardo Garrone

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9g i u g n o duemilatredici

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Non solo cappello e crema sola-re: quest’anno al mare dovremo es-sere muniti anche di senso civico ebon ton. Chi lo considera retrò oscontato potrebbe incorrere in com-portamenti vietati e rovinarsi le va-canze con inconvenienti e multe sa-late. Pertanto, meglio attenersi allabeach etiquette che ha lanciato ilCodacons, dopo anni di proteste daparte dei bagnanti consapevoli.

Lo stabilimento. Per sostare albar o al ristorante dello stabilimentosono graditi copricostume per lei et-shirt per lui. Le docce si usano soloper rinfrescarsi velocemente, sham-poo e bagnoschiuma non sono am-

messi. Chi ha il permesso di accede-re con un cane deve tenerlo legato eprovvisto di museruola in caso di unarazza aggressiva. Castelli di sabbia episte per le biglie vanno costruiti inmodo da non interferire con le pas-seggiate sul bagnasciuga. È vietatoscavare buche profonde nella sab-

bia. Chi utilizza acquascooter e si-mili non può avvicinarsi troppo allariva, pertanto dovrebbe prendere vi-sione delle leggi in materia. È buonanorma, in ogni caso, informarsi primasul tipo di stabilimento balneare in

cui si trascorreranno le va-canze: alcuni infatti potreb-bero non accettare i cani onon essere attrezzati per idisabili.

I vicini. Anche se ognigiorno potreste ritrovarvidelle persone diverse, i vi-cini di ombrellone vanno al-meno salutati. Invece nonvanno disturbati con la ra-dio o con la suoneria del cellulare.Se si riceve una chiamata è preferi-bile allontanarsi. Se si vuole sgrida-re il proprio bambino o farlo usciredall’acqua, sarà la mamma ad avvi-cinarsi a lui anziché urlare standosotto l’ombrellone. Il bagno si fa im-mergendosi gradualmente. Percambiarsi il costume ci sono cabinee toilette dedicate. Non si imbandi-sce un pranzo sotto l’ombrellone:meglio consumare uno snack veloce

e discreto.L’asciugama-no non vascrollato ad-dosso ai vicini.Gli spazi co-muni non de-vono essereinvasi dai pro-pri oggetti edalla propria

sdraio. I rifiuti vanno gettati nelle ap-posite pattumiere: è severamentevietato abbandonare sull’arenile ogettare in mare cicche di sigaretta,carte di gelato e simili. Partita di cal-cetto, bocce, racchettoni e frisbee:qualsiasi sia il gioco, va praticato inun luogo apposito e in modo da noncolpire gli altri bagnanti. Vietati an-che i gavettoni.

Bellezze al bagno. Non è op-

portuno sfoggiare il make up inspiaggia. Concesso un mascara wa-terproof e un lucidalabbra. I gioielliin oro sono banditi. Il comportamen-to da tenere deve essere discreto ecordiale, anche nei confronti deivenditori ambulanti. Questi nonvanno trattenuti sotto l’ombrelloneper inscenare contrattazioni sulprezzo. Chi non è interessato ad ac-quistare nulla dal principio infatti,può allontanare il venditore in ma-niera educata. Va ricordato tuttaviache acquistare merce contraffatta èvietato. Così come sono vietati i mas-saggi e i trattamenti estetici pratica-ti in spiaggia, senza un minimo di ac-cortezze igienico-sanitarie; alcunelocalità turistiche prevedono multesalate anche per gli stessi bagnantiche si sono sottoposti al trattamen-to. Dalila Campanile

10 g i u g n o duemilatredici costume&società

Il Codacons rilancia il galateo

da spiaggia: ecco come si comporta il

bagnante ideale

SENSO CIVICO E BON TON: L’EDUCAZIONE NON VA IN VACANZA

Al mare con la “beach etiquette”

Anche quest’anno sono dieci le bandiere blu del-la Puglia: tra le località con il prestigioso riconosci-mento c’è Rodi Garganico. La cittadina del Promon-torio, insieme a Vieste, ha ottenuto anche unabandiera verde: quella che i pediatri italiani asse-gnano alle località turistiche adatte alle famiglie conbambini. I criteri che i medici prendono in considera-zione sono l’ampiezza delle spiagge di sabbia, l’ac-qua bassa vicino alla riva, la presenza di soccorritori estrutture recettive facilmente raggiungibili. La spiag-

gia libera di Vieste invece si aggiudica la qualifica di“pet friendly” dalla guida “Amici in vacanza”: qui èpossibile sdraiarsi al sole in compagnia del propriocane senza timore di infastidire gli altri bagnanti. Chiè in compagnia di una persona disabile potrà fareugualmente vita da spiaggia grazie alla “sedia Job”.Si tratta di una sdraio con ruote larghe che consente dispostare il disabile sulla sabbia e in acqua: un’ ordi-nanza di un paio di anni fa ha obbligato tutti gli stabi-limenti pugliesi ad adeguarsi in tal senso.

La spiaggia giusta per ogni esigenzaPer fronteggiare la crisi alcu-

ni gestori degli stabilimenti bal-neari hanno proposto l’ombrello-ne “condiviso”, vale a dire presoin affitto anche per tutta la stagio-ne da soggetti diversi, i quali pos-sono accordarsi per usufruire del-la postazione ad orari o giornialterni. La prenotazione si può ef-fettuare comodamente da casa e,

se le condizioni meteorologichedovessero mutare, un allert gra-tuito avviserà i bagnati evitandocosì un viaggio a vuoto. Al mo-mento le spiagge pioniere del si-stema sono state quelle del-l’Abruzzo, tuttavia vale la penachiedere se ci sono sconti o pac-chetti di questo tipo anche al pro-prio gestore di fiducia.

Ombrelloni low cost

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11g i u g n o duemilatredicibellezza

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12 g i u g n o duemilatredici sport&benessere

Cavallo e cavaliere si cimentano in coreografie a ritmo di musica

Cavalcare a passo di danza L’estate può essere il momento

giusto per cimentarsi con nuovisport. Soprattutto se si tratta di unadisciplina da praticare all’aria aper-ta e che promette notevoli beneficiper la salute come il dressage. Sitratta di un moderno sport equestrepresente anche nelle competizioniolimpiche.

Il termine deriva dal francese ein italiano significa “gara di adde-stramento”. In realtà, l’addestra-mento in questione prevede che ilcavaliere realizzi con il cavallo co-

reografie a tempo di musica. In ger-go, le coreografie si chiamano“arie” e consistono in movimentigeometrici prestabiliti che av-vengono all’interno di un cam-po rettangolare. Ci sono diversilivelli di coreografie tra cui quel-le semplici per i principianti.L’equitazione infatti non è sologaloppo e salto degli ostacoli: ildressage richiede un profondorispetto per il cavallo nonché lacapacità di entrare in sintoniacon questo affascinante e man-

sueto animale. Il primo beneficioche si può riscontrare da questo ti-po di sport è proprio il contatto conla natura e l’instaurazione di unrapporto profondo con un animalesensibile e intelligente come il ca-vallo.

Ottenere un’andatura fatta dipiccoli passi o piroettare in groppa

ad un puledro non è così semplice:i primi risultati soddisfacenti si pos-sono ottenere solo con esercizio ecostanza. Andare a cavallo com-porta un notevole potenziamentomuscolare: sono coinvolti addomi-nali, glutei, gambe e braccia i qua-li potranno riacquistare tono ed ela-sticità. Anche l’apparato

cardiovasco-lare può rica-vare notevolibenefici daquesto sport. Ibattiti delcuore aumen-tano a secon-da del ritmotenuto dal ca-vallo: vienepompato piùsangue che ir-rora i capillaridi tutto il cor-po e viene te-nuta sotto

controllo la pressione arteriosa. Guidare il cavallo nella realiz-

zazione perfetta della coreografiarichiesta permette di affinare equi-librio e coordinazione. Si acquistainoltre una percezione nuova delproprio corpo nello spazio, il qualediventa una cosa sola con quello deldestriero. Si ottengono anche mi-glioramenti a livello dell’agilità edella destrezza. I fanatici del tapisroulant faranno bene ad uscire dal-

la palestra: andare a cavallo per-mette di bruciare calorie e perderepeso divertendosi.

I benefici del dressage riguar-dano anche altri aspetti. Bisognaaffinare l’udito per verificare sel’andatura del cavallo procede dipari passo con il ritmo della musi-ca; concentrazione e attenzionenon possono mancare per attener-si a quella che è la figura geometri-ca da mettere in scena. Proprio co-me accade nel ballo, le coreografievanno imparate a memoria: ecco unmodo alternativo e piacevole perallenare anche questo aspetto. Ildressage, infine, è uno sport adattoa tutte le età.

E’ consigliato soprattutto ai gio-vani, alle donne e alle persone sot-to stress. Richiede il medesimo inve-stimento economico dell’equitazione,salvo l’acquisto di una divisa pro-fessionale laddove si decida di pra-ticarlo a livello agonistico. Proprionel 2011 infatti si disputò per la pri-ma volta in Puglia la seconda tap-pa di Coppia Italia Fise di dressa-ge, l’evento nazionale dedicato alladisciplina che, per l’occasione sisvolse propria a Foggia, presso lestrutture Erga Omens.

Dalila Campanile

Tanti i benefici del dressage, la disciplinaolimpica adatta a tutta la famiglia

Un cavallo per amicoIl protagonista di equitazione e

dressage diventa anche il compli-ce di una riabilitazione. L’ippote-rapia infatti consiste in tecnichemediche in cui il cavallo viene uti-lizzato per ripristinare lo stato di sa-lute di un soggetto. Un’equipe com-posta da personale medico especializzato affianca il pazienteper tutta la durata della terapia conl’animale. E’ questa infatti la diffe-renza fondamentale tra chi praticadiscipline equestri a livello ludico-sportivo. Gli effetti benefici di cui

può essere portatore il cavallovennero individuati già da Ip-pocrate intorno al 460 a.C.: tut-tavia questa pratica è stata intro-dotta ufficialmente in Italia neglianni Settanta. Attraverso l’intera-zione paziente-cavallo, è possibiledare vita a situazioni che induconoun miglioramento fisico e mentaledel soggetto a cui è rivolta la terapia.

Quest’ultima inoltre si basa suun approccio graduale. Il pazienteinfatti avrà prima un contatto mini-mo con il cavallo. In caso di miglio-

ramento, si affronterà la fase avan-zata, in cui controllerà con le pro-prie azioni il destriero. In virtù del-la sua validità, l’ippoterapia èparticolarmente indicata per bam-bini affetti da patologie quali l’au-tismo, la sindrome di Down e para-lisi cerebrali infantili. Tuttavia trovalargo utilizzo anche nei confronti disoggetti adulti che hanno subitotraumi dovuti ad infortuni sul lavo-ro o incidenti stradali. d.c.

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Tra i colori must di questa sta-gione c’è il verde in tutte lesue sfumature: brillante,

smeraldo e speranza. Ed è proprioil colore della speranza che fa ca-polino dalla vetrina di “Punto a ca-po”, nuovo negozio di via Dante. Èla speranza di un futuro miglioreunita al coraggio che animano An-tonella Franco (in foto), la titolaredel punto vendita dal nome evoca-tivo, che da quest’anno ha aperto ibattenti sotto i portici del centro cit-tadino. Per anni l’imprenditrice haesposto i propri abiti alla moda nel-la vetrina di “Bibop”, il suo nego-zio andato distrutto lo scorso no-vembre

a causa di un ordigno esplosivo.Forza d’animo e amore per la pro-pria città, nonostante l’episodiodrammatico che l’ha segnata pro-fondamente, hanno convinto An-

tonella a cimentarsi in questa nuo-va avventura che parte da unaposizione nuova, ma non subiscecambiamenti nella linea di gestio-ne. Sfilate, eventi e manifestazionitargate “Punto a capo” portano lamoda in città e coinvolgono quantisi lamentano delle scarse attrattivepresenti. Una ventata di aria frescache ha subito ritrovato il favore deiclienti fidelizzati e l’apprezzamen-to di quelli nuovi, conquistati daAntonella con il suo gusto e la suaesperienza. La merce infatti vienepersonalmente selezionata da leistessa, con la garanzia così di unbuon rapporto qualità-prezzo. Inoltre, collabo-rando con il Pronto Mo-da, riceve ognisettimana rifornimentodi capi nuovi, così dapoter soddisfare leesigenze di ognicliente.

Da “Punto acapo” è possi-bile assecon-dare il pro-

prio stile: gliabiti spazianodal casual si-no a quelli

adatti per un evento impor-tante, il tutto reinterpretatosempre alla luce delle ulti-me tendenze.

Tendenze che, ancora una vol-ta, lasciano ampio spazio al colore.Sarà un tripudio di giallo, arancio,corallo, blu e verde con cui realiz-zare abbinamenti cromatici ad al-to impatto modaiolo. Il segreto pernon strafare con tutte queste tinteè quello di spezzare con una sfu-matura fluo: un altro must destina-to ad imperare anche quest’estatenon solo sui capi ma anche nei det-tagli.

Da “Punto a capo” non soloabiti, ma anche accessori perpersonalizzare il proprio look.Nel punto vendita è possibileacquistare borse, scarpe, pa-shmine e persino graziosi ac-cessori realizzati a mano.

L’uncinetto e le pietre si pre-stano perfettamente a completareuno stile gitano, molto in voganegli ultimi tempi. Propriol’ispirazione gitana ha det-tato il ritorno delle gonnee degli abiti lunghi, mor-bidi e fluttuanti. Il lungosi porta con scarpe chepermettono di svettare: vialibera a tacchi alti con pla-

teau. Nella parte alta gli abiti sonoimpreziositi da monospalla, fiocchilaterali o inserti in pizzo.

Il pizzo è ancora protagonistasu t-shirt e miniabiti e richiamaquello di orecchini e braccialetti.Infine un altro grande ritorno èquello del jeans: per l’estate l’ever-green sono gli short denim; le no-vità riguardano la presenza dei ri-

svolti fiorati

oppure l’applicazione di patch intessuto. Dall’aspetto vintage inve-ce la camicia o lo smanicato di je-ans che si adeguano al presente conborchie, perle e altre applicazionisui bordi. Da indossare come purocomplemento modaiolo o per pro-teggersi dalle temperature incerteche hanno caratterizzato l’inizio diquesta stagione.

13g i u g n o duemilatredicimoda

L’esperienza imprenditoriale di Antonella riparte da via Dante

“Punto a capo”, ricomincio da meColori fluo,

jeans e abiti lunghi:

le tendenze dell’estate

sono un inno al peace&love

Promotion

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14 g i u g n o duemilatredici fitness

228.000 visitatori. 1.500 ore di le-zione gratuite. 42 palchi sui quali sisono alternati 500 maestri, di variediscipline sportive, provenienti datutto il mondo. Questi sono solo al-cuni dei numeri imponenti che han-no caratterizzato l’evento più attesodagli amanti dello sport e non solo.Per il 2013 RiminiWellness si è ag-giudicata il titolo di capitale mondia-le degli affari nel settore del benes-sere e dell’attività fisica.

Fiore all’occhiello per questa ot-tava edizione sono state le ‘areeWfun’, vere e proprie zone eventodove gli sponsor e gli espositori han-no fatto provare i macchinari di ulti-ma generazione, e ai visitatori era permesso dipartecipare gratuitamente a tutte le lezioni te-nute da maestri qualificati.

Tra le novità per questo 2013 c’è il vipr be-at, acronimo di vitalità, performance e recon-ditioning: un tubo di gomma vuoto disponibi-le in pesi diversi, che promette di rassodare,dimagrire e tonificare.

Per chi ama il ciclismo la chicca viene dal-la RealRyder, il marchio leader nel settore del-l’indoor cycling, che ha creato la ABF8. Que-sta nuova bike da interno è in grado diriprodurre in modo realistico la pedalata sustrada, compreso il movimento in curva, con-sentendo un allenamento completo, reale, ef-ficace e divertente.

Il jumping, invece, è per gli amanti del-l’allenamento aerobico. Le persone che uti-lizzano regolarmente questo sistema dei sal-ti sul trampolino, scoprono presto di esserecapaci di lavorare più a lungo, dormire me-glio e sentirsi più rilassate. Quest’esercizio,infatti, è direttamente collegato al sistema lin-fatico, cardiovascolare ed immunitario, conun inaspettato risvolto positivo anche a livel-lo psicologico.

Un’area di 1.200 metri quadri è stata de-dicata interamente al military fitness: arram-picata su parete artificiale, ponte tibetano, cor-sa zavorrata con lo zaino, flessioni, percorsi apasso di leopardo. L’obiettivo è quello di av-vicinare in modo concreto i visitatori al mon-do dell’Esercito italiano e, in particolare, alletruppe alpine. Il percorso, tarato sulle possi-bilità di tutti i visitatori di RiminiWellness, èstata una delle aree più visitate dell’intera ma-nifestazione.

Grande richiamo di pubblico anche per ilsettore delle arti marziali, a cui è stato dedi-cato un intero padiglione, con tatami, ring egabbie per mostrare e far provare agli appas-

sionati ed amatori le nuove tecniche di alle-namento. Boxe, kick boxing, karate e moltealtre discipline hanno dato risalto ai loro cam-pioni e alle nuove leve con tornei a livello na-zionale. Dalla fusione della boxe con il pila-tes e la danza nasce piloxing: la disciplina checombina innovazione e tecniche di fitness perbruciare quante più calorie, rinforzare la mu-scolatura e migliorare la resistenza.

In primo piano anche gli sport acquatici,con piscine sparse sia all’interno che al-l’esterno dei quattro padiglioni della fiera, conlezioni che vanno dai classici corsi di acqua-gym, coreografati a ritmo di musica a corpo li-bero o con l’utilizzo di attrezzi giusti per un la-voro di respirazione e di forte tonificazione.

Diverso è invecel’acqua pole cheoffre la possibili-tà di sfruttare lep o t e n z i a l i t àesclusive di ap-poggio e sospen-sione fornite dal-l’acqua durantel’utilizzo dellasbarra verticalecome punto di ri-ferimento. Lagamma di eser-

cizi è infinita, salti e movimenti divertenti, di-namici, unici e non paragonabili a nessun tipodi attività terrestre. Infine, grande novità diquest’anno, aqua zumba, la prima disciplinaacquatica che ripropone in piscina le coreo-grafie dello Zumba (l’attività che ha preso pie-de anche da noi e che unisce movimenti ae-robici a passi di danza).

‘Vivere bene è meglio che vivere’, predi-cava Aristotele. Ovviamente non esiste unarisposta universale, ma possiamo cercare diraggiungere un equilibrio tra benessere fisicoe mentale, e RiminiWellness potrebbe essereun buon punto di partenza.

Simona Donatelli

Da poco concluso, è l’appuntamentopiù atteso della riviera romagnola

Vipr beat, piloxing e aqua zumba: tutte le nuove tendenze in fatto di fitness

Riminiwellnessun mondo di energia

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È il vero nemico della casa. La muffa ècausata da microorganismi, a volteanche molto pericolosi per la salutedell’uomo, e senza dubbio danno-sissimi per le funzioni respiratorienei bambini. Il degrado biologicoche questi microorganismi causa-no compromette, l’aspetto e l’inte-grità delle superfici murali interne (eanche esterne) e rappresenta unaminaccia non solo per edifici vec-chi o già deteriorati, ma anche percostruzioni nuove e apparente-mente “sane”. La condizione piùfrequente è che ci troviamo in am-bienti prevalentemente chiusi incondizioni umide e di cattiva ven-tilazione. È importante capire chenon si tratta semplicemente di un problemaestetico, perché può avere ripercussioni sul-l’igiene dei locali e sul comfort abitativo: in-fatti, può essere causa di allergie nei sogget-ti predisposti ed intaccare gravemente lapellicola (il film) di pittura. Distinguiamo se lecondizioni di criticità sono presenti all’inter-no o all’esterno.

All’interno la principale causa del svi-luppo di funghi e muffe è l’accumulo di umi-dità e la formazione di condensa sulle pare-ti. Questi fenomeni dipendono da numerosifattori, sia costruttivi che comportamentali:- Scarso ricambio d’aria nei locali; un’ade-

guata ventilazione è in grado di asciugarela condensa e ridurre l’umidità.

- Utilizzo di finestre stagne per il risparmioenergetico.

- Problemi di umidità di risalita capillare dalterreno.

- Esposizione della parete a nord.- Presenza di mobili ingombranti che copro-

no i muri impedendone la ventilazione (ar-madi a muro).

- Forte produzione di vapore acqueo, come

accade spesso nei bagni e nelle cucine.- Materiali e tecniche costrutti-ve impiegate; al fine di evitareproblemi di muffa, è opportunoeliminare i ponti termici, ga-rantire un adeguato isolamen-to termico alle pareti e privile-giare i materiali con buonatraspirabilità al vapore e bassoassorbimento d’acqua.

All’esterno, cioè sulle su-perfici delle facciate, al proble-ma delle muffe va aggiuntoquello delle alghe, dei muschi edei licheni, che difficilmente at-tecchiscono in ambienti interni.Il principale fattore che facilita lo

sviluppo di questi organismi resta sempre lapresenza e il ristagno di elevate concentra-zioni di umidità nel supporto murario e nel-l’ambiente circostante. Le cause di questo

accumulo sono di frequente simili a quelledelle muffe degli interni. Per quanto si leg-ga di trattamenti naturali consigliati per com-battere la muffa, le prescrizioni standard di cri-terio sono ad esempio correggere l’aerazionedella casa, risolvere le cause dell’umidità eavvalersi del deumidificatore in modo co-stante. Ma per rimediare al danno sulle paretic’è bisogno di effettuare trattamenti a basedi detergenti chimici e agenti igienizzanti dalrisultato garantito, che rispettino la salute e lamateria su cui si agisce, dunque certificati.Ditta leader sul mercato è la San Marco – Si-stemi vernicianti per l’Edilizia – che propo-ne una intera gamma di prodotti specifici, ilsistema “CONBAT”, con una serie di tratta-menti che eliminano muffe, funghi, alghe emuschio dalle pareti, sia interne che esterne.Oltre ad essere prodotti che preservanol’igiene dei locali, al contempo proteggono

l’aspetto estetico delle superfici, risparmian-dole dal degrado biologico e dall’aggressivi-tà dei detergenti chimici. La gamma com-prende: detergenti e igienizzanti perrimuovere i micro-organismi, additivi anti-muffa per pitture e rivestimenti tradizionali,sia per esterni che per interni, specifiche fi-niture resistenti alla muffa. Vanno applicatiprima il fungicida, poi il fissativo isolante an-timuffa e, per ultima, la pittura antimuffa fi-nale. Risultato garantito.

15g i u g n o duemilatrediciarchitetto

Muffa: i rischi per la salute

Per i vostri quesiti:[email protected]. 0881.563395

DI SIMONA CAMPANELLAARCHITETTO

È il vero nemico della casa, che ne minaccia pareti interne e muri esterni

Difendersi dalla muffa

Le muffe sono rischioseper la salute di soggetti conmalattie polmonari preesi-stenti, disturbi di ipersen-sibilità e di quelli con siste-ma immunitariocompromesso o in forma-zione, come persone an-ziane e bambini.

Cosa rischiamo a causadelle muffe? Le reazioni ri-

conoscibili sono respiratorie, cu-tanee, neurologiche. Disperse at-traverso l’ aria, le spore provocanoallergie stagionali e condizioni re-spiratorie critiche con picchi du-rante la primavera e l’estate. Con-centrazioni di muffe all’interno diuna casa possono provocare sin-tomi per tutto l’anno nelle perso-ne ipersensibili a causa delle in-fiammazioni causate da unarisposta immunitaria del corpo al-l’elemento irritante. Vie nasali emucose diventano gonfie, conge-stionate, con presenza di starnuti,occhi e naso che colano, prurito,lacrimazione e tosse .

Quanto ai problemi cutanei, la cir-colazione di muffe e funghi attraversol’aria provoca un contatto diretto con lapelle, con irritazioni locali che possonodurare fino a diverse ore dopo che unindividuo non è più a contatto con l’irri-tante. L’esposizione continua può met-tere una persona a rischio di sviluppare

eruzioni cutanee ed eczemi, prurito,gonfiore , visibile, pelle secca. Compli-cazioni da asma sono frequenti quan-do l’inalazione di spore di muffa e dimuffa provoca spasmi bronchiali deipolmoni che possono condurre a di-spnea, tosse cronica, costrizione toraci-ca, mancanza di respiro e attacchi diasma grave.

Gli asmatici sono più a rischio di svi-luppare infezioni fungine a livello pol-monare derivanti dalla crescita dellamuffa in cavità che sono state danneg-giate dalla condizione preesistente diasma. Circa gli effetti neurologici, fun-ghi e muffa possono causare condizio-ni di salute croniche respiratorie e neu-rologiche che possono peggiorare neltempo, tra cui: perdita di memoria, stan-chezza cronica, emicranie, disturbi del-l’umore, demenza, perdita dell’udito,cicatrici nei polmoni, sanguinamentonei polmoni e limitazioni dell’efficienzadell’organo nel caso di infezioni fungi-ne che invadono il flusso sanguigno .

Le soluzioni migliori contro il problema estetico, igienico e di comfort abitativo

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16 g i u g n o duemilatredici in libreria

Un tuffo nel mare della creatività

In libreria il nuovo romanzo di Carmen PafundiL’avevamo conosciuta lo scorso anno come

autrice di “Un albero di cachi sono stata”. Car-men Pafundi annuncia la pubblicazione dellasua seconda fatica: “Le donne della MerceriaAlfani”. Rispetto alla sua prima opera, che rac-contava la storia di Zeno De Blasi, un medicogeriatra dall’indiscussa professionalità e origi-nalità, che definisce il suo reparto di geriatria diun ospedale romano un galeone pronto a sal-pare verso i sogni e che vede i suoi pazienti co-me dei “fanciulli” coi quali si addormenta du-rante il turno di notte, Carmen Pafundi cambiascenario. Protagonista del nuovo romanzo èuna generazione di donne della pregiata Mer-ceria Alfani. Facendo trama e ordito, questedonne crescono, nascono, vincono e perdononel loro luogo di origine, Montelucano. E se, co-me le foglie, gli uomini della ‘famiglia’ cadono

uno dopo l’altro, saranno pro-prio loro, le donne della Mer-ceria a rigenerare la stirpe.Romanzo quasi epico, l’epo-pea quotidiana d’una fami-glia semplice che Pafundi fadiventare speciale. La sceneggiatura di tantevite che si intrecciano e rincorrono. L’autrice,nativa di Pietragalla, in provincia di Potenza, vi-ve a Foggia dal 1973. Diplomata all’Istituto d’Ar-te Statale in “Decorazione” e all’Accademia del-le Belle Arti in “Pittura”, nel 1991 espone la suaprima opera con il nome d’arte Pandì: “Io chesognavo di correre, io che sognavo di volare”.Notevole la sua produzione anche a livello let-terario, tra poesie, fiabe e racconti. Di entrambele sue arti, ha più volte omaggiato papa Gio-vanni Paolo II.

“Un mare di creatività” è il ricco calen-dario di laboratori creativi incentrati sul te-ma del mare, organizzato dalla LibreriaMondadori in collaborazione con l’Associa-zione “Gocce di pensiero”. Quattro appun-tamenti rivolti a bambini e bambine di etàcompresa tra i 5 e gli 11 anni che si svolge-ranno presso la sala ragazzi della libreria divia Oberdan dalle ore 17.00 alle 19.00. Sipartirà venerdì 14 giugno con “La voce delMare”, un laboratorio che unisce la biolo-gia marina e la favola attraverso la letturadelle favole di Gianni Rodari e l’osservazio-ne di reperti naturalistici come conchiglie,stelle marine, denti di squalo. “La danza delmare” è il tema del secondo incontro previ-sto per venerdì 21 giugno durante il quale i

bambini produrranno testi poetico-pittoricimediante musica e movimento. Martedì 25giugno la carta si trasformerà in piccole scul-ture marine che i bambini realizzeranno nelcorso del laboratorio intitolato “Pop up nelblu”. Infine la lettura animata de “Il delfinodei sogni” di Roberto Piumini ispirerà la rea-lizzazione di piccoli strumenti musicali a cuisarà dedicato l’ ultimo laboratorio in pro-gramma venerdì 28 giugno e intitolato “Untuffo nei suoni”. Gli appuntamenti avrannoun costo singolo di 10 euro.

L’esperienza dei laboratori diventeràuno spettacolo-saggio che animerà l’areapedonale antistante la libreria Mondado-ri. L’appuntamento è previsto per domenica30 giugno dalle 18.00 alle 20.00.

“Le donne della Merceria Alfani”

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La dismenorrea è il più frequente motivo di assenza da scuola o dal lavoroDI TIZIANA CELESTE

GINECOLOGA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

17g i u g n o duemilatredici

Il termine “Dismenorrea” significa let-teralmente”flusso mensile Difficoltoso”; si di-stinguono tre tipologie: primaria, secondariae membranacea. Si definisce primaria quan-do compaiono dolori al basso ventre duran-te le mestruazioni ricorrenti e crampi fortinelle adolescenti all’instaurarsi dei primi ci-cli ovulatori, quindi circa 6-12 mesi dal me-narca. L’instaurarsi della dismenorrea, subitodopo il menarca o in donne con cicli certa-mente anovulatori, dovrebbe allertare ilmedico sulla possibilità di malformazioniostruttive dell’apparato genitale. La com-parsa di dolore mestruale dopo svariati annidi mestruazioni non accompagnate da di-sturbi dovrebbe, invece, orientare versouna dismenorrea secondaria. Nella disme-norrea primaria il picco d’ intensità dei sin-tomi è avvertito durante i momenti in cui ilsanguinamento è più abbondante e, solita-mente, non dura più di un giorno, ma il do-lore può persistere anche per due o tregiorni. I dolori crampiformi al basso ventre,possono irradiarsi anche alla schiena e lun-go le cosce; inoltre possono associarsi alcu-ni sintomi sistemici come nausea, vomito,diarrea o stipsi, emicrania, astenia fino adepisodi di svenimento.

La dismenorrea primariaè una condizione comuneche affligge dal 60% al90% della popolazionefemminile, inficiando cosìanche la partecipazione alla vita sociale.

La dismenorrea primaria interessa ledonne di età compresa fra i 14 e i 24 anni,mentre decresce progressivamente dopoi 25 anni, spesso si ha una spontanea riso-luzione dopo una gravidanza. Dai risultati dialcuni studi precedentemente condotti, pareche frequenti cambiamenti nella quotidianità,scarsi supporti sociali e complicate relazio-ni personali potrebbero essere associati conuna aumentata percezione dei disturbi me-

struali, di conseguenza i gruppi so-cioeconomici più bassi sarebbero quin-di più soggetti a dismenorrea.

Quali sono le terapie più efficacidella dismenorrea primitiva?

In tutte le forme di dismenorrea(primitiva, secondaria e membrana-cea), vanno sospese in fase preme-struale, tutte le attività che richiedo-no sforzi fisici di una certa entità.

I trattamenti terapeutici della for-ma primitiva vanno personalizzati caso percaso. I farmaci antalgici come gli analgesi-ci maggiori: fenacetina, paracetamolo, aci-do acetilsalicilico e i FANS, trovano princi-pale indicazione nel trattamento della di-smenorrea funzionale delle adolescenti, incui prevale la componente muscolare.

Vista poi l’importanza del ruolo delle pro-staglandine nello scatenamento del doloremestruale, è efficace anche l’impiego difarmaci con attività antiprostaglandinica,che vanno assunti subito, all’insorgenza deldolore, non dopo che il dolore è già iniziatoed è intenso, perché a quel punto le prosta-glandine si sono già formate e i farmaci non

hanno più effetto.A differenza della

forma primitiva, checompare subito dopol’inizio dei cicli me-struali, la dismenor-

rea secondaria com-pare più tardivamente, di solito tra i 25e i 40 anni, è meno frequente dellaforma primitiva (20-30% dei casi), ele cause più frequenti sono:

- Malattie dell’utero, fra cui fi-bromi, adenomiosi, sinechie, malformazionidel collo dell’utero come la stenosi (restrin-gi mento) congenita;

- Malattie delle tube e delle ovaie comela malattia infiammatoria pelvica ricorrente,l’endometriosi, l’idrosalpinge, le cisti ovari-

che.Gli esami diagnostici saranno consiglia-

ti dal ginecologo dopo un’accurata anamnesie visita ginecologica, e in genere consistononell’effettuazione di analisi del sangue, eco-grafia pelvica transvaginale, laparoscopia,ecc.

Quali sono le cure della dismenorrea se-condaria?

Ovviamente il trattamento sarà diversoa secondo della causa, od esempio l’aspor-tazione del fibromi, la cura dell’endometriosie della malattia infiammatoria pelvica, chepotrà essere di tipo medico o chirurgico a se-conda dei casi. Nelle pazienti in cui, in se-guito a tutti gli esami effettuati non risulti evi-denziabile una malattia organica, la terapiasarà simile a quella della forma primitiva.

Che cos’è la dismenorrea membrana-cea?

Da un punto di vista sintomatologico,questa forma di dismenorrea, si caratterizzaper la presenza della classica “colica uteri-na”, con dolori al basso ventre di tipo coli-co, che insorgono con il ciclo mestruale e siaccentuano durante il primo e il secondogiorno.

Diminuiscono poi bruscamente conl’espulsione dalla vagina di lembi mucosi didecidua uterina (la mucosa che riveste l’in-terno dell’utero), a volte frammentati, a vol-te a “stampo”, causando spesso apprensio-ne nelle pazienti, in quanto scambiano que-sta perdita mucosa, che quando non è fram-

mentata appare come un “sacchetto”, permateriale abortivo.

Questa particolare forma di dismenorreasembra dovuta ad un aumento del tasso diprogesterone.

Le terapie più utilizzate prevedono l’usodi estrogeni, progestinici, o più frequente-mente estroprogestinici (pillola). La terapiasintomatica si basa sull’impiego di farmaciantispastici e antalgici, da assumere iniziandocirca sette giorni prima della prevista me-struazione.

Attualmente si sono dimostrati efficacianche nuovi presidi farmaceutici: come l’as-sociazione di magnesio, vit. B6 e l’estratto diagnocasto, che pare riducano consistente-mente la percezione del dolore se utilizzateper un’adeguato periodo di tempo.

Nella storia dell’umanità la mestruazio-ne è stata considerata, più che un fenome-no naturale, un evento simbolico negativo el’approccio diagnostico e terapeutico della di-smenorrea è stato condizionato pesante-mente dalle correnti di pensiero e dallecredenze religiose delle varie società ed epo-che storiche.

Questa patologia, talvolta invalidantenella donna, attualmente trova conforto nel-l’uso di farmaci antinfiammatori non steroi-di o di EP.

Le donne che non vogliono o non pos-sono ricorrere ad analgesici di sintesi o ad EP,trovano una valida alternativa in alcuni ri-medi naturali: reflessoterapia, l’agopunturae l’omeopatia, utile poi in particolari formedovute a fattori psicologici: la psicoterapia.

Infine, la chirurgia può essere un’opzio-ne per i casi di dismenorrea grave che nonrispondono alla terapia medica: la dilatazionestrumentale del canale cervicale, la neurec-tomia presacrale e denervazione paracervi-cale sec. Doyle e la L.U.N.A., (Laparoscopi-cUterineNerveAblation).

Tutti i presidi medici, chirurgici e natu-rali sono volti a ridurre la sintomatologia do-lorosa che colpisce la donna ciclicamente, de-vono essere utilizzati per permettere alla don-na di condurre una vita normale, senza li-mitazioni, e di vivere bene la propria fem-minilità.

Presso i consultori familiari l’iniziativa rivolta alle famiglie

Accompagnamento alla nascitaA disposizione delle future mamme corsi gratuiti di preparazione al parto

La nascita di un figlio è un’avventura me-ravigliosa. Durante la gravidanza la donnavive delle trasformazioni fisiche ed emotiveche costituiscono la vera preparazione al par-to. Durante il parto la donna sperimenta lesue potenzialità, la sua forza ma anche i suoilimiti. Il puerperio, invece, rappresenta unperiodo di adattamento, riorganizzazione eridefinizione delle relazioni familiari. Con lanascita di un bambino, infatti, nascono an-che due genitori che devono assumersi la re-sponsabilità di avere cura del proprio figlio.Per cui gli interventi di promozione e tuteladella salute in tale ambito si riflettono sullaqualità del benessere psico-fisico, non solodella coppia e del neonato, ma di tutta la po-polazione generale, attuale e futura.

Ed è per questo che i Consultori dellaASLFG offrono gratuitamente un percorsodi assistenza e sostegno alla nascita dal-l’inizio della gravidanza fino ai primi mesi di

vita del bambino. Tale percorso ha comeobiettivo la promozione del benessere psico-fisico della madre e del neonato, il benesse-re della coppia che si prepara al ruolo geni-toriale, il rafforzamento delle competenzematerne, la promozione e il sostegno all’al-lattamento al seno, il vivere la gravidanza e ilparto quale evento “fisiologico”.

Tale percorso prevede anche Corsi diAccompagnamento alla Nascita ( CAN )chesi prefiggono di:

restituire al travaglio e al parto la con-notazione di naturalità e alla donna la con-sapevolezza delle sue capacità;

rispondere all’esigenza della coppia diricevere informazioni riguardo la gravidan-za, il parto, il puerperio, l’allattamento, lacura del neonato e la futura genitorialità;

fornire tecniche e strategie adeguate adaffrontare la paura e il dolore durante il tra-vaglio;

far conoscere i servizi che si prenderan-no cura della madre e del bambino durantela gravidanza, il parto e dopo la nascita.

I CAN si articolano in dieci incontri ingravidanza e uno dopo la nascita e preve-dono l’intervento di varie figure professio-nali, appartenenti all’equipe consultoriale.

DI MARIANNA DI PORTOGALLO

OSTETRICA

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Tel. 0881.563326

PER INFORMAZIONI

Consultorio 1: Via Alvarez, n 2 Tel: 0881.884950

Consultorio 2: Via Della Repubblica, n.26 Tel: 0881.884362

Consultorio 3: Via Grecia Tel: 0881.884406

Spesso associato ad altri sintomi generali, necessita di terapie continuative a lungo termine

Dolore mestruale : che cosa si può fare?

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La scelta del partner non dipen-de mai dal caso ma è condizionatada desideri molto spesso inconsci.Anche se abbiamo l’impressione cheogni decisione non sia frutto di uncondizionamento esterno ma di-penda da un totale controllo di noistessi, non è affatto così: le nostrescelte sono influenzate da ciò che vi-viamo anche quando si parla d’amo-re. Nell’attrazione fisica entrano ingioco diversi fattori: lo sguardo, ilsorriso, la mimica facciale, il mododi parlare, di gesticolare, di cammi-nare, la personalità, il fascino. Labellezza dell’essere amato è qual-cosa che non è mai soltanto carnale.

Perfino l’odore può attrarre duepersone. L’olfatto capta i feromoni,molecole invisibili e volatili che ven-gono prodotte da ghiandole prepo-ste.

Come è intuibile dall’esperien-za comune, non è possibile innamo-rarsi di una persona se il suo odorenon ci piace.Quando l’odore è inve-

ce di nostro gradimento, pare chel’avvicinamento sia favorito, graziea una piacevole sensazione di sicu-rezza e di agio che ci viene comuni-cata proprio dai feromoni.

Non c’è dubbio che tra gli altrifattori che producono l’innamora-mento ci sia, da unaparte, la vicinanza (ilcompagno di scuola,la collega di ufficio,cioè persone che han-no la nostra stessa ap-partenenza, a unaclasse sociale, a un li-vello culturale) e dal-l’altra la trasgressione, ossia il desi-derio di infrangere le regole che gliantropologi chiamano “principio diesogamia“: quello cioè che porta imembri di un clan o di una tribù acercare il partner fuori dal gruppo diriferimento.

Ma cosa succede quando ci in-namoriamo? Gli scienziati che stu-diano la cosiddetta “chimica del-l’amore” affermano che nel nostrocervello si scatena una tempesta dineurotrasmettitori. Il sentimento su-scitato dalla “dolce metà” attiva duezone cerebrali collegate all’energiae all’euforia e fa produrre alti livellidi dopamina. Più si è innamorati, piùqueste zone del cervello vanno intilt. Ossia l’innamoramento ci rendein pratica dipendenti dal partner.

Il maschio innamorato si addol-

cisce perché negli uomini innamo-rati, contrariamente a quanto si po-trebbe supporre, si abbassano i li-velli di testosterone, l’ormone checomanda alcuni comportamenti ag-gressivi e gli impulsi sessuali. Nelledonne invece avviene il contrario: il

testosterone au-menta e dà loropiù temperamen-to. La prima fasedell’innamora-mento, ossia l’in-fatuazione, è in-fatti caratterizzatada un senso di di-

pendenza dall’altro e da sensazioniintense sul piano emotivo e su quel-lo erotico. Lo stato di esaltazione chesi prova all’inizio di un rapporto èdovuto all’azione della feniltilami-na, una molecola naturale che sa-

rebbe in grado di suscitare effettianaloghi a quelli delle anfetamine:rende iperattivi ed euforici e fa sì cheil cervello rilasci un neurotrasmetti-tore, appunto la dopamina, che re-gala sensazioni di piacere. E’ tuttacolpa proprio della dopamina se idue innamorati vogliono stare sem-pre insieme e si telefonano centovolte al giorno. Infatti, quando unevento si rivela più felice di quantosperavamo, la dopamina emette unsegnale di benessere che spinge aripetere l’esperienza. Secondo gliesperti si ritorna coi piedi per terraal massimo entro sei anni quandol’effetto della feniltilamina si ac-quieta.ll fatidico passaggio dall’in-namoramento all’amore avverreb-be invece grazie all’ossitocinasecreta dall’ipofisi ogni volta chetocchiamo la persona amata. L’ossi-tocina è una sorta di collante ormo-nale, lo stesso responsabile dell’at-taccamento tra madre e figlio.

Questo ormone procura ancheun senso di attaccamento e di affet-to e viene attivato anche da stimolicome il massaggio, le carezze, gliabbracci. Sono molto importantiquindi le coccole e il contatto fisicoper mantenere vivo il rapportoquando ha superato la barriera delsettimo anno.

Il segreto della durata di unacoppia, insomma, starebbe proprio inquesto ormone.

Le fasi dell’innamoramento

Il segreto della durata di una relazione? È tutto nell’ossitocinaCome nasce l’amore

18 g i u g n o duemilatredici

DI INES PANESSA

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PSICOLOGA GIURIDICA

Pensionati sempre sotto esame.È in corso, infatti, da parte dell’Inpsla nuova verifica delle situazionireddituali per tutti quei pensionatiche percepiscono trattamenti eco-nomici legati, per legge, al rispetto diprecisi limiti di reddito.

Un controllo a tappeto che l’Inpsè tenuto a fare ogni anno tramite ap-positi modelli (RED, RED/EST,ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS), a circa7 milioni e mezzo di pensionati peravere conferma che le prestazionilegate al reddito siano corrisposte atutti coloro che ne hanno diritto.

La verifica riguarda quest’annonon solo i redditi posseduti nel 2012ma anche quelli eventuali del 2011per coloro che l’anno scorso nonhanno risposto all’invito. Detti mo-delli, poi, debbono essere restituitiall’Inps entro il 31 luglio prossimotramite i consueti canali telematici.

Invalidità e reversibilità: resta ildivieto di cumulo

Già dal 2009 i pensionati di vec-chiaia e di anzianità che lavoranonon sono più soggetti ad alcuna trat-tenuta. Il divieto di cumulo è rima-sto invece per i pensionati di invali-dità e per le vedove e vedovi titolaridi pensione di reversibilità e indi-rette, per i quali continuano ad ap-plicarsi le restrizioni introdotte con lalegge n. 335 del 1995 (riforma “Di-ni”). Ma vediamo cosa prevedono lenorme e come incidono.

Assegno di invaliditàAttualmente i titolari di assegno

di invalidità sono soggetti a un regi-me di cumulo che si traduce in undoppio prelievo se svolgono un’at-tività di lavoro dipendente, autono-mo o di impresa sopra un determi-nato limite di reddito.

La prima trattenuta decurta l’as-segno del 25% o del 50% a secondache i redditi di lavoro superino ri-spettivamente di quattro volte(25.762,36 euro) o di cinque volte(32.202,95 euro) il trattamento mi-nimo annuo dell’Inps.

Se la parte restante di redditosupera il trattamento minimo del-l’Inps (6.440,59 euro nel 2013) scat-ta un secondo taglio.

Bisogna distinguere comunquedue diverse situazioni: a) se la pen-sione è stata maturata con almeno40 anni di contributi l’invalido nonè soggetto a nessuna trattenuta ag-giuntiva, perché in tal caso l’asse-gno è interamente cumulabile con

qualsiasi reddito da lavoro; b) se iversamenti sono stati invece infe-riori ai 40 anni, scatta la trattenutache varia a seconda del tipo di attivitàsvolta. Per quella di lavoro autonomoè pari al 30% della quota eccedenteil minimo. Se invece l’invalido è unlavoratore dipendente deve rinun-ciare ad una fetta di pensione parial 50% della quota eccedente il mi-nimo Inps.

Pensione ai superstitiIl divieto di cumulo resta una

spina nel fianco anche per vedove evedovi, titolari di pensione ai super-stiti.I tagli vanno dal 25% al 50% deltrattamento che spetta al coniugesuperstite a seconda dei redditi (v.tabella A). In altre parole se ai co-niugi superstiti spetta il 60% dellapensione del defunto, tale percen-tuale scende al 45% se il loro reddi-to supera di 3 volte l’importo mini-mo dell’Inps, il 36% con redditisuperiori a 4 volte il minimo e il 30%

se si va oltre 5 volte tale livello. At-tenzione però, se i titolari della pen-sione di reversibilità sono almenodue (esempio, un coniuge con un fi-glio) l’assegno resta intatto anche seil reddito di entrambi è molto eleva-to. Fermo restando che nel momen-to in cui uno dei due, ad esempio unfiglio dopo il completamento deglistudi, perde il diritto a pensione, l’al-tro è soggetto alla riduzione se il suoreddito supera i tetti di legge. Con-tano tutti i redditi soggetti all’Irpefcon esclusione: dei trattamenti di fi-ne rapporto e delle relative antici-pazioni; del reddito della casa di abi-tazione; delle competenze arretratesottoposte a tassazione separata edell’importo della pensione ai su-perstiti sulla quale dovrebbe essereeventualmente applicata la riduzio-ne. Tale penalizzazione al coniugesuperstite risulta ingiustificata e ini-quamente gravosa sotto vari aspet-ti. La riduzione, infatti, non può pa-ragonarsi ad un vero e propriocumulo ma piuttosto ad una decur-tazione. Premia, per esempio, colo-ro che vivono nel sommerso; dan-neggia invece coloro chedenunciano regolarmente i propriredditi e in molti casi dà luogo a di-sparità di trattamento, dovute al fat-to che per i redditi superiori ai tettiindicati in tabella A la trattenutascatta a prescindere dall’importodella pensione.

Pensionati ancora sotto esame

Tutti i casi in cui resta il divieto di cumulo

Verifica dei redditiDI FLOREDANA ARNÒ

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50&PIÙ ENASCO

Sveglia...al limoneAl mattino appena svegli e a

digiuno è bene iniziare la gior-nata bevendo una tazza di acquacalda e succo di limone, elemen-ti semplici ma benefici. È quantoriportato sul sito ambientebio.it,ricco di interessanti suggeri-menti per mantenersi in forma ein salute.Il succo acido del limo-ne ha la principale proprietà nelprovocare nel nostro organismoun’azione contraria, cioè alcali-nizzante. Gli acidi che lo carat-terizzano, una volta introdottinell’organismo, danno infattireazione basica, questo perchédurante la metabolizzazionel’acido citrico si ossida e i sali chene derivano danno origine a car-bonati e bicarbonati di calcio epotassio che contribuiscono al-l’alcalinità del sangue. Pur es-sendo uno degli alimenti più al-calini (contiene acido citrico),non crea acidità nel corpo unavolta metabolizzato. Per questobilancia il PH e riduce l’aciditàtotale dell’intero organismo.

Inoltre rafforza il sistema im-munitario, perché i limoni sonoricchi di vitamina C e di potassio,che stimola le funzioni cerebralie nervose. Il potassio aiuta ancheil controllo della pressione arte-riosa. È inoltre un alleato pre-zioso per la perdita di peso: è sta-to dimostrato che le persone chehanno una dieta più alcalina per-dono peso più velocemente e i li-moni che sono ricchi di pectinaaiutano a combattere la fame. Èanche diuretico: il succo di limo-ne aumenta il tasso di minzionenel corpo, che aiuta a purificare.Le tossine sono, pertanto, rila-sciate in modo più veloce per aiu-tare a mantenere la salute deltratto urinario. La vitamina Caiuta a diminuire rughe e imper-fezioni. L’acqua di limone elimi-na le tossine dal sangue e aiutaa mantenere la pelle chiara, pu-lita e purificata. In realtà, il succopuò essere applicato diretta-mente sulle cicatrici per ridurreil loro aspetto.Rinfresca l’alito epuò aiutare ad alleviare il doloree gengiviti, prestando attenzio-ne all’acido citrico che, se non di-luito, può erodere lo smalto deidenti; aiuta a sbarazzarsi di infe-zioni polmonari e fermare la fa-stidiosa tosse in quanto è un po-tente antibatterico naturale.

Una tazza di acqua e limoneal mattino previene la disidrata-zione e la cosiddetta fatica cro-nica o fatica surrenale. Quandoil corpo è disidratato, o profon-damente disidratato (fatica sur-renale), non può svolgere tutte lesue funzioni in modo appropria-to, e questo porta ad accumuli ditossine, stress, costipazione, etutta una serie di altri disturbi. In-fine, dopo aver preso un bicchie-re di acqua calda e limone almattino, la maggior parte dellepersone suggerisce di non av-vertire alcun desiderio di caffè equesto potrebbe aiutare a dimi-nuire le dosi di caffè giornaliere.

Irma Mecca

in pocheparole

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19g i u g n o duemilatredici

Contrastare il disturbo allaquiete e il disagio urbano signi-fica rilevarne la qualità e quan-tità e disporre di strumenti giu-ridici per agire direttamente oindirettamente sui responsabi-li, al fine di poter ricercare unacivile convivenza.

In materia di disturbo delleoccupazioni e del riposo dellepersone, i rumori e gli schia-mazzi vietati possono essere pe-nalmente sanzionati quando in-cidono sulla quiete pubblica.Nello specifico la pubblica quie-ta implica l’assenza di cause didisturbo per la collettività conl’ovvia conseguenza che l’even-to di disturbo potrà essere con-siderato tale solo se percepitoda un numero indeterminato dipersone.

Se il rumore molesto vienepercepito invece da un numerolimitato di persone il fatto potràcostituire un illecito civilesprovvisto di qualsivoglia rile-vanza penale.

Ove gli schiamazzi notturnisiano generati dagli avventoridi un’attività commerciale chearrechino agli abitanti del postoun disagio tale da assurgere a

una forma di vero e proprio in-quinamento acustico con dan-no alla salute delle persone, po-trebbe sollecitarsi l’interventodel Sindaco al quale potrà ri-chiedersi, con la presentazionedi un esposto sottoscritto daisoggetti interessati, di adottareun’ordinanza di necessità. Insiffatta situazione, qualora, cioè,si raggiunga tale stato di emer-genza, deve riconoscersi al Sin-daco il potere di intervenire coni mezzi eccezionali che l’ordi-namento pone a sua disposizio-

ne con l’art. 38, comma 2 bis in-trodotto dall’art 11 della legge3.8.1999, n. 265 (oggi trasfusodell’art. 54 del D.Lgs. 18.8.2000,n. 267), che lo facoltizza “a mo-dificare gli orari degli esercizi

commerciali, dei pubblici eser-cizi e dei servizi pubblici” perfronteggiare l’inquinamentoacustico. Inoltre, in tali ipotesil’esistenza della situazione diemergenza potrebbe essere fat-ta accertare dai vigili urbani.

Nell’ipotesi in cui gli schia-mazzi o i rumori molesti nottur-ni provengano da soggetti soli-ti ad intrattenersi sulla pubblicavia, ove si verifichino i presup-posti di cui all’art. 659 c.p., po-

trebbe, ad opera di tutti gli abi-tanti della zona, denunciarsi laviolazione della quiete pubblicacon l’esatta individuazione de-gli eventi che disturbano laquiete pubblica.

Deve, però nello specificotrattarsi di situazioni che siano difatto concretamente idonee adisturbare il riposo e le occupa-zioni di una pluralità indeter-minata di persone in quanto an-che in tale ipotesi è applicabileil principio pacifico secondo cuila condotta produttiva di rumo-ri, censurati come fonte di di-sturbo delle occupazioni e delriposo delle persone, per esse-re penalmente rilevante, deveincidere sulla tranquillità pub-blica, in quanto l’interesse tute-lato dal legislatore è la pubblicaquiete e che quindi i rumori de-vono avere una tale diffusívitàche l’evento di disturbo sia po-tenzialmente idoneo ad essererisentito da un numero indeter-minato di persone. Occorrereb-be, inoltre che il disturbo e la si-tuazione di insicurezza urbanavengano accertati dalle compe-tenti autorità quali per l’appun-to anche gli agenti di poliziamunicipale che potrebbero es-sere sollecitati, insieme a poli-zia e carabinieri, ad interveniresul posto per far rilevare la pre-senza dei rumori molesti.

Estate al gelato

L’estate è sempre più vicina ela voglia di concedersi un buongelato diventa spesso una tenta-zione irresistibile. Fresco, colora-to, adatto a tutte le età, meno ca-lorico degli snack, amico delbuonumore, ricco di proprietà nu-tritive. Ecco perché non ha sensorinunciare al gelato in nome di unsenso di colpa sulla linea. Soprat-tutto se si inserisce all’interno di unregime ben bilanciato e povero digrassi. Secondo il sito di donna-moderna.com (sezione salute), ilgelato sarebbe un alleato delbuonumore. Da uno studio olan-dese è emerso che quando simangia un gelato il volto rag-giunge l’86% di felicità. Inoltre, ildato più confortante per quegliamanti del gelato che temono perla propria linea è che il tipo arti-gianale contiene molte meno ca-lorie rispetto ad una stessa quan-tità di molti altri dessert. Peresempio, l’apporto energetico diun tiramisù è 3 volte superiore aquello di una coppa di gelato abase di latte e 6 volte rispetto a unsorbetto alla frutta. Al di là dellapausa rinfrescante e salva-umore,il gelato ha ottime proprietà nu-tritive. Le creme, ricche e golose,sono molto nutrienti perché for-niscono le proteine complete, igrassi e gli zuccheri del latte. I gu-sti alla frutta invece fornisconomeno calorie e nutrienti: protei-ne e grassi sono praticamente as-senti. In compenso aumenta ilcontenuto degli zuccheri. Oltre acontenere carboidrati, proteine,zuccheri e grassi, il gelato forni-sce vitamine e sali minerali pre-ziosi come il calcio. Sono presen-ti il fosforo, che stimola l’attivitàcerebrale, contribuisce a fornireenergia alle cellule e a rafforzareil tessuto osseo, e la Vitamina A,che protegge la pelle dal sole, sti-molando l’abbronzatura e pro-muovendo il buon funzionamen-to della vista. Altra proprietàbenefica emersa dalla ricerca è ilbuon livello di TAA (attività an-tiossidante totale), soprattutto perquanto riguarda i gusti al ciocco-lato, alla fragola e ai frutti di bosco:tale attività antiossidante è utilea contrastare la naturale forma-zione dei radicali liberi. Da qual-che anno inoltre le persone intol-leranti e tutti coloro che sonocostretti a seguire un regime die-tetico particolare, non devono piùrinunciare al gelato: si stannosempre più diffondendoprepara-ti a base di latte di soia o di riso,senza glutine o con latte delatto-sato, cioè a cui è stato privato illattosio.

Irma Mecca

in pocheparole

DI PALMA RUBANO

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AVVOCATODisturbo della quiete pubblica e disagio urbano

Gli strumenti di intervento ad opera dei cittadini

Schiamazzi sotto casa

PEDIATRADI ALESSANDRA MARINARI

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Per prevenire le punture biso-gna evitare di usare lozioni o profu-mi sulla pelle; la precauzione è par-ticolarmente utile quando i bimbipraticano sport all’aperto, perchéanche il sudore e l’anidride carbo-nica emessa col respiro attraggonogli insetti. È bene spiegare ai bimbidi non lanciare mai oggetti contro glialveari, che se sono nei pressi di ca-sa devono essere sempre eliminatida personale esperto; è poi opportu-no insegnare loro che, se si ritrovanoin mezzo a uno sciame, devono al-lontanarsi lentamente, perché i mo-vimenti bruschi eccitano vespe e si-mili, rendendoli più aggressivi.

ZANZAREPer le gite in campa-gna o montagna è opportuno sce-gliere indumenti chiari, su cui è facileindividuare gli insetti; sarebbe an-che consigliabile optare per abiti amaniche lunghe, pantaloni lunghi,calzini e scarpe chiuse, infilando ilbordo dei pantaloni nelle calze se sicammina attraverso cespugli o erbaincolta. Gli insetticidi chimici do-vrebbero essere evitati, perché pos-sono provocare irritazioni agli occhie alle vie respiratorie. Se capita diusarli, è bene aerare la stanza alme-no per mezz’ora mentre sono sicurigli strumenti elettrici che emettonoultrasuoni. All’aperto, si possonousare candele alla citronella e al ge-

ranio o anche gli zampironi, a pattodi sistemarli lontani, dove il bambi-no non possa raggiungerli. Quanto airepellenti da stendere sulla pelle,non si devono applicare su abrasio-ni e tagli e non vanno spruzzati sulviso, ma prima sulle mani e poi pas-sati in volto. Per i bambini dai duemesi in su si possono usare prodottia base di geranio e citronella. Fra idue e i dodici anni si possono sce-gliere prodotti che non contenganoconcentrazioni di DEET (dietilto-luamide) superiori al 10 per cento,applicandoli non oltre tre volte algiorno. E una volta rientrati al chiu-so, bisogna sempre lavare accurata-mente le parti trattate.

API, VESPE E TAFANIChe farese il bimbo viene punto da un’ape ouna vespa? Rischio di shock anafi-lattico a parte (in quel caso, se non siha con sé la “penna” con adrenali-na, bisogna andare subito al prontosoccorso), è bene togliere subito ilpungiglione premendo la pelle con ledita o usando una limetta smussata oun ago sterile, non le pinzette per-ché rischiano di rompere con facilitàla sacca di veleno che nei primi due-tre minuti resta integra. Quindi fareimpacchi con acqua fredda e poi,magari dopo aver chiesto consiglioal proprio pediatra, applicare unapomata a base di antistaminico o cor-

tisone. Se invece a pungere è un ta-fano, insetti che in genere “mordo-no” animali come mucche e cavalli,è possibile la trasmissione di infe-zioni ed è frequente che la punturasi infetti producendo pus: è quindiopportuno lavare il punto dove l’acu-leo è entrato nella pelle con acqua esapone e quindi passare un batuffo-lo di cotone imbevuto di alcol o un al-tro disinfettante, usando una poma-ta antibiotica in caso di pus.

ZECCHE se a mordere è statauna zecca, questa va rimossa con at-tenzione, un’operazione per nulla fa-cile: bisogna evitare la fretta, perchépotrebbe restare la testa attaccata;non bisogna neppure toccarla a ma-ni nude o cercare di ucciderla schiac-ciandola o “soffocandola” con smal-to per unghie, alcol od altro perchéla zecca respira poche volte all’ora esarebbe inutile. Per eliminarla quin-di ci si può rivolgere al medico o pro-vare con una pinzetta, eventual-mente dopo averla ricoperta di olio

o pomata grassa, oppure con un filo:avvolgendolo attorno alla zecca bi-sogna chiudere la presa il più possi-bile vicino alla pelle, ruotando e ti-rando con costanza finché non mollala presa. L’importante è toglierla,perché la zecca può essere il veicolodella malattia di Lyme. L’incubazio-ne della malattia va da tre a quindi-ci giorni ma talvolta arriva a un me-se: perciò se un bimbo è stato puntoda una zecca i genitori devono con-trollare ogni giorno, per 30-40 giorni,la pelle dove questa si era attaccatae rivolgersi al medico se compare uneritema di qualsiasi genere.

Come trattare le punture di in-setto? Il trattamento dipende dal-l’intensità della reazione. In caso diuna reazione locale modesta baste-rà una crema anti-infiammatoriaanche non steroidea mentre, in casodi una reazione infiammatoria in-tensa, si devono usare creme al cor-tisone per un periodo limitato allafase acutao anche antistaminici pervia orale. Non è consigliato l’uso diantistaminici topiciche sono spessofotosensibilizzanti.Solo in casi ecce-zionali con reazioni allergiche ge-neralizzate si deve ricorrere al cor-tisone per via sistemica. È moltoimportante “educare” il bambino anon grattarsi e tagliare regolarmen-te le unghie corte per prevenire laprurigo e/o sovrainfezioni batteri-che (impetigine) frequenti in età pe-diatrica.

Api, zanzare, vespe, tafani, zecche

Fastidiose punture di insettoLe indicazioni su come comportarsi e intervenire

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20 g i u g n o duemilatredici

Donazionelatte

materno

in pocheparole

Sempre più mamme donanoil proprio latte. La notizia è ap-parsa sul portale di pediatria delCorriere della Sera e afferma unconsiderevole aumento di dona-zione del cosiddetto “oro bian-co”, prezioso e insostituibile peri neonati fin dalla nascita.

Le 28 banche italiane si riem-piono di oro bianco destinato aineonati prematuri ricoverati interapia intensiva. Le loro mam-me ne sono sprovviste e il biberonviene riempito grazie alla soli-darietà. In Puglia sono attual-mente attive tre banche del lat-te donato, due si trovano inprovincia di Foggia, una pressogli Ospedali Riuniti e una pressoCasa Sollievo della Sofferenza diSan Giovanni Rotondo.

Le donne sono sempre piùsensibili a questo problema co-me provano i dati diffusi dalla So-cietà Italiana di Pediatria (Sip):negli ultimi 5 anni le donazionisono raddoppiate. Nel 2011 circa1120 donatrici hanno regalato ilprezioso liquido ad una dellebanche del latte italiane.

Lo studio pubblicato sulJournal of perinatal medicine haconfermato recentemente i be-nefici dell’allattamento con lat-te umano nei bambini prematu-ri di peso inferiore alchilogrammo e mezzo.

“Può fare la differenza per ipiccoli ricoverati nelle terapie in-tensive. Il latte donato è la primascelta dopo quello della propriamamma che può non averne asufficienza”, afferma Enrico Ber-tino, neonatologo dell’universi-tà di Torino, consigliere di Aiblud(Associazione italiana banca dellatte umano donato), uno degliautori della ricerca.

Una volta raccolto, il latteviene pastorizzato e congelatodirettamente nei centri sedi dibanche. La pastorizzazione de-ve essere svolta con le massimegaranzie per assicurare al latteun’alta qualità a livello di conte-nuto proteico e di riduzione delrischio microbiologico.

“Nel 2008 si calcolava che unlitro costasse circa 100 euro -diceFrancesca Belli, responsabiledella banca del Meyer di Firenze,la più antica d’Italia - prezzo pie-namente giustificato. I bambiniprematuri nutriti con latte umanoanziché con quello artificialevengono protetti da un’infezio-ne molto grave, l’enterocolite ne-crotizzante neonatale e evitanoil rischio di intolleranze”.

Irma Mecca

Pochi sono a conoscenza chel’ingestione di elevate quanti-tà di semi di mela o mandorle

amare può provocare la morte delsoggetto. Questi semi, infatti, sonoricchi di amigdalina, un compostoglicosidico cianogenetico estrema-mente tossico quando sottoposto adidrolisi enzimatica: infatti, in segui-to ad una reazione chimica idrolitica,l’amigdalina libera acido cianidrico,la cui ingestione può provocare in-tossicazione ed avvelenamento di

varia entità, in base alla quantità in-gerita. L’acido cianidrico (HCN), untempo noto come acido prussico, èun liquido incolore, volatile ed estre-mamente velenoso, riconoscibileper lo spiccato odore di mandorlaamara.

Dose letaleSi stima che la LD 50 (dose leta-

le media) di acido cianidrico assun-to per os (ingestione orale) si aggiriintorno a 50 mg/Kg di peso corpo-reo: dosi massicce provocano morteistantanea per arresto respiratorioin pochi secondi. In altre parole, siritiene che sia sufficiente solamentemezza tazza di semi di mela per uc-cidere un adulto, mentre un bambi-no potrebbe rischiare la morte an-che con dosi di semi di mela moltoinferiori. Ad ogni modo, ogni melacontiene una quantità minima di se-mi, dunque l’intossicazione invo-lontaria è pressoché rara. Invece unamandorla amara contiene circa unmilligrammo di acido cianidrico. Perun bambino, la semplice ingestionedi una decina di mandorle amarepuò quindi risultare fatale, mentreper un adulto ne occorrono 50-60.

Fonti di acido cianidricoOggi, questa sostanza è varia-

mente utilizzata a livello industrialenella sintesi di materie plastiche, inmetallurgia, nell’industria farma-

ceutica e nella disinfestazione daratti ed antropodi. Fortunatamente,pur risultando velenosissimo, l’acidocianidrico è assai volatile e per que-sto può essere allontanato tramite lasemplice ventilazione dei locali.

I glicosidi cianogenetici sonouna classe di sostanze vegetali co-stituita da una parte zuccherina e da

una porzione non zuccherina, dettaaglicone, che per idrolisi libera aci-do cianidrico. Il glicoside cianoge-netico più comune è l’amigdalinaracchiusa nelle mandorle amare epiù in generale nei semi e nelle fo-glie delle Rosaceae (mandorle ama-re, albicocche, pesche, ciliege, pru-gne, susine e Lauroceraso).

Mandorla amara, semi di mela, nocciolo della pesca

Quei semini velenosi

I sintomi dell’avvelenamento da acido cianidrico

Dopo l’esposizione all’acido cia-nidrico, si registra un aumento dellafrequenza e della profondità degli at-ti respiratori, con comparsa di verti-gini, cefalea intensa, rapida perdita dicoscienza e convulsioni, sino all’ar-resto respiratorio. A dosi non letali, ipazienti sopravvissuti riferiscono diaver percepito il classico odore dimandorle amare insieme a sensazio-ni di gusto metallico in bocca (boccaamara), angoscia e mancanza di re-spiro. Per quanto riguarda gli effettia lungo termine, è stata segnalatauna maggior incidenza di problemineurologici di vario tipo.

Case reportDi questi giorni un ricovero, do-

po la nostra consulenza , di una si-gnora che ha mangiato “un pu-gnetto di mandorle amare (circa25). Erano “di certo” mandorleamare,poiché la signora avrebbedovuto preparare gli amaretti! Do-po averle mangiate, la signora hasubito incominciato ad accusare iprimi sintomi tipici di avvelena-mento da cianuro. È stata ricovera-ta in terapia intensiva, dove è stato

applicato il nostro protocollo dia-gnostico-terapeutico. La signora inseguito è stata dimessa con la pro-messa che avrebbe rinunciato apreparare gli amaretti.

In conclusione, mangiare qual-che mandorla amara o qualche se-mino di mela (anche perché sonogustosi) non è assolutamente vieta-to, ma dobbiamo sempre ricordareciò che diceva Paracelso nel IV se-colo: “è la dose che fa un veleno”.

Lo sapevate che possono essere letali?

MEDICO CAVDI ANNA LEPORE

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PIANTAmg/100 g

acido cianidricoGLICOSIDE

Mandorle amare 250 Amigdalina

Radice di cassava (manioca) 53 Linamarina

Mela (semi) 70-75 Amigdalina

Sorgo (intero) 250 Durrina

Prugna (nocciolo) 70-75 Amigdalina

Nettarina (nocciolo) 20 Amigdalina

Fagioli di lima 10-312 Linamarina

È un disturbo specifico dell’apprendimento PSICOLOGA DELL’APPRENDIMENTO DI ANNA MARIA ANTONUCCI

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Tel. 0881.563326Dislessia e riabilitazioneRidurre il deficit e offrire misure compensative per procedere nell’apprendimento

Nel discutere e avviare un trat-tamento degli alunni con DistuboSpecifico di Apprendimento dellalettura o dislessia due sono le que-stioni più importanti da tenere inconsiderazione: lo scopo di un trat-tamento nei casi di DSA e l’indivi-duazione dei metodi migliori perconseguire una significativa modifi-cazione dell’evoluzione naturale delDisturbo. In relazione al primo aspet-to è opportuno tenere presente la na-tura di tali disturbi che non sono diper sé “guaribili”, ma si riducono conadeguati interventi riabilitativi ecorrette procedure didattiche. In al-tre parole ciò significa che nel bam-bino con DSA non possiamo aspet-tarci, anche dopo un intervento ria-bilitativo, l’improvvisa scomparsadella difficoltà, ma un lento e pro-gressivo percorso di miglioramento,che in molti casi non porterà alla re-missione totale del disturbo. In con-siderazione di questo, lo scopo di untrattamento rivolto ad un bambinocon DSA include diversi aspetti qua-li: favorire la migliore evoluzione del-le competenze in esame, nonostan-te la presenza di uno specifico defi-cit; fornire strumenti e strategie perpoter apprendere attraverso “stradealternative a quella deficitaria”; evi-tare che si sviluppino altre forme di

disagio. In questo senso il tratta-mento non dovrebbe limitarsi a pro-porre tecniche specifi-che che riducano il de-ficit, ma affiancare aquesto anche una seriedi misure compensati-ve per poter avanzarecomunque nel percor-so di apprendimento(come ad esempiol’uso della calcolatri-ce per i discalculici,che consente di ese-guire operazioni arit-metiche per affron-tare altri compiti come larisoluzione dei problemi). In questastessa direzione vanno consideratianche gli interventi metacognitivi,utili al fine di guidare i soggetti adaffrontare e gestire in modo mag-giormente consapevole e strategicole difficoltà incontrate a livello di ap-prendimento e studio.

Riguardo ai metodi di tratta-mento, esistono molte proposte di in-tervento, che però spesso presenta-no un grosso limite dovuto alla man-canza di una chiara connessionetra tecnica riabilitativa e interpre-tazione del disturbo. Diventa es-senziale perciò, al fine di realizzareuna riabilitazione che porti a dei buo-

ni risultati, in primo luogo identifi-care in modo preciso l’obiettivo a

cui si vuole mirare, in secondo luo-go utilizzaretecniche e stru-menti che pos-sano disporre didati affidabili sul-la loro efficacia.

Una diagnosidi disturbo di let-tura, ad esempio,che ne analizzi lecomponenti, con-sente di individua-re il focus funzio-nale della difficoltàe di scegliere di

conseguenza un trattamento orien-tato al recupero di quella determi-nata funzione deficitaria. In tal modoil trattamento diviene specifico per-ché va a sollecitare precisamentel’area in difficoltà e richiede tempimeno lunghi: l’alunno dovrebbeavere quotidianamente un inter-vento di 15/20 minuti a casa con su-pervisione periodica di un espertopsicologo o logopedista. Un’impor-tante novità per la gestione e con-divisione di questi programmi di in-tervento con scuola e famiglia è l’av-vio di un sistema di Riabilitazionea Distanza che permette il control-

lo in remoto da parte dell’esperto,riducendo i costi e ottimizzando itempi del recupero.

Per quanto concerne la scelta diun trattamento valido, va detto chela ricerca scientifica nell’ambito deltrattamento è scarsa, in parte lacu-nosa e in gran parte riferita a contestidifferenti da quello italiano. A tito-lo esemplificativo proponiamo una ri-flessione su uno dei programmi di in-tervento destinato al paziente con di-slessia: una metodologia per la qua-le sono stati già raccolti e presenta-ti dati sull’efficacia in termini di mi-glioramento nella velocità di letturadi brano, parole e non parole èquella che utilizza il software Occhioalla lettera, indicato nelle prime fasidi apprendimento della lettura edella scrittura, che prevede eserciziper favorire il riconoscimento più ve-loce ed automatizzato di lettere e disillabe e quindi è utile per bambiniche sono ancora molto lenti o addi-rittura non ci riescono.

Interessante caratteristica deltrattamento con tale software èdata dal fatto che la sua efficacia èstata ottenuta con l’utilizzo sia incontesto ambulatoriale, che domi-ciliare (che prevede l’utilizzo delsoftware con l’affiancamento delgenitore).

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21g i u g n o duemilatredicipolitica

“Dopo aver chiesto com-prensione, per le forti e irrinun-ciabili misure fiscali adottate, è in-dispensabile garantire ai cittadi-ni i servizi essenziali e la pienafruibilità dei beni comuni. E’ miaconvinzione che sia urgente ladefinizione di un programmaamministrativo di brevissimo pe-riodo, indirizzato ad ottenere ri-sultati tangibili: manutenzionestraordinaria delle strade, aper-tura del Teatro comunale Um-

berto Giordano, attivazione deiservizi di manutenzione del ver-de e dell’illuminazione pubblica,adozione dei bandi per la ge-stione degli impianti sportivi e delTeatro Mediterraneo, attuazionedel Piano del Commercio e defi-nizione e avvio delle procedureper la futura gestione del serviziodi raccolta dei rifiuti, perché la cit-tà non deve più patire l’emer-genza da cui siamo evidente-mente e positivamente usciti”.

Così disse (anzi,scrisse) solennementeRaffaele Piemontese,giovine presidente delConsiglio comunaledi Foggia, ed espo-nente di punta dellanouvelle vague al-l’orecchietta del Par-tito democratico, il 3marzo dell’anno di(dis)grazia 2013. Cen-to – e passa, ma pro-prio passa- giornidopo, è cambiatoqualcosa, a partequalche colata di nuo-vo asfalto nelle stradedel centro? Diremmoproprio di no: rinvii egiustificazioni e spie-gazioni e imbaraz-zanti e imbarazzati si-lenzi sono ancora esempre la linea pro-grammatica dellagiunta guidata dalsindaco Gianni Mon-gelli, che secondo l’irafunesta di Piemontese avrebbedovuto chiudere bottega, par-don Palazzo (di Città) e tornare acasa senza rimpianti e senza esi-tazione, in caso di mancato

adempimento dei punti elencati.Troppo facile prevedere quelloche sarebbe successo, dall’ilari-tà involontaria alla comunica-zione dell’ultimatum, alla pioggia

di considerazioni sui social net-work, al sottinteso ‘avevamoscherzato’ quando, tre mesi dopo,tre mesi lunghi un’eternità, sicontinua a vivacchiare in attesa dinon si sa cosa, mentre inizia il veroconto alla rovescia, quello cheporterà alla (mai tanto attesa)scadenza naturale di questa tra-vagliata esperienza amministra-tiva, e si apriranno tante partiteparallele in una coalizione senzaguide/con troppe guide e senzamemoria. Ma, a margine, dellepiccole, timide scuse o precisa-zioni di Piemontese alla città sa-rebbero state un gesto almeno do-veroso, almeno decoroso: perquella dichiarazione così avven-tata della quale non si sentiva ilbisogno e che si è trasformata inun autogol, l’ennesimo. Dare unseguito a quelle parole, assumer-si responsabilità: illustrare i mi-racoli intervenuti in questo arcotemporale, o prendere atto che ècambiato poco quanto nulla, op-pure rilanciare con una difesafiera e orgogliosa dell’operato diquesta maggioranza o di quelche resta. A meno che non sianostati il condominio o il vicinato achiedere a Piemontese di ripen-sarci, per ragioni a noi mortalioscure (e se, nel tempo libero,ascoltasse i neomelodici con lostereo a palla?). O magari la pro-spettiva di giornate interminabi-li davanti alla tv, in mesi poi disconfortanti repliche su repliche.

No, meglio rimanere, insiste-re insistere insistere e resistere re-sistere resistere.

Nonostante i contenitori cul-turali rimangano desolatamentechiusi e senza contenuti, nono-stante il mondo fuori cada a pez-zi, come canta Marco Mengoni, el’ ‘essenziale’ sia una scommessasempre più rischiosa e sempre piùcostosa.

Claudio Botta

Piemontese, basta la parolaScaduto l’ultimatum lanciato a Mongelli, l’ironia si spreca sul presidente del Consiglio comunale

“Svolta in cento giorni o tutti a casa”, aveva detto. Ma oggi nessuno ne ha voglia

Timida e scontata la difesa d’ufficio del primo cittadino nel giorno del suo compleanno

Un’occasione sprecata? Probabilmente.Bella l’idea di sottoporre il sindaco menoamato d’Italia a un confronto diretto e pub-blico “con i cittadini e per i cittadini”. So-lo che i cittadini non c’erano, in un audito-rium dell’Amgas che presentava ampivuoti nel giorno del compleanno del pri-mo cittadino, nonostante l’impegno e laprofessionalità degli organizzatori. C’eragran parte del consiglio comunale in pa-

rata, c’era la società civile organizzata erappresentata in associazioni e gruppi a ri-vendicare attenzioni, a ricordare impegniassunti, persone che la politica la frequen-tano e che con la politica hanno di solitorapporti di buon vicinato. La formula del‘question time’ ha sacrificato l’approfon-dimento al ritmo, ma ha permesso comun-que agli spettatori - in streaming o presentiin sala- di farsi un’idea sull’aria che tira.Ammirevole il coraggio di Gianni Mon-gelli nel rischiare la caduta verticale senzaparacadute, ma può bastare il coraggio permeritare una nuova chance? Il coraggio diammettere, senza troppi giri di parole, di es-sere stato “imbrogliato” rispetto alla finedegli eterni lavori del teatro Giordano, dachi gli aveva prospettato ben altri tempi? Le

parole sono pietre, e mentire a un sin-daco è un fatto di una gravità inaudi-ta: ma un sindaco non dovrebbe, altempo stesso, far scattare tutte le veri-fiche necessarie e indispensabili pernon giocarsi la faccia nella tua totale in-consapevolezza e mancanza di re-sponsabilità? Al tempo stesso, altret-tanto irritante –per orecchie sensibili-potrebbe risultare quel continuo ‘lo fa-remo presto’ ogni volta che veniva fat-to cenno a una ferita aperta di questacittà sfortunata? A pochi mesi ormai

dalla scadenza del mandato, quando nonè più il tempo delle cose da fare ma di tira-re le somme di quelle fatte? Dopo delusio-ni e dimissioni (annunciate, minacciate,presentate e poi revocate), la notizia del dìdi festa è stata la volontà del sindaco di ri-provarci, nonostante l’imbarazzante bi-lancio di questi ultimissimi anni di ‘FoggiaCapitale’: ma difficile che questa sia la vo-lontà del partito di maggioranza nel centrosinistra, e il tiro alla fune animerà i prossi-mi mesi, con scaricabarile fin troppo pre-vedibili. E i cittadini comuni, cosa pensano?La non partecipazione all’incontro loro ri-servato era un messaggio forte e chiaro ouna casualità? Non ci resta che… attende-re.

Cla. B.

Mongelli non vuol farel’agnello sacrificale

Imbrogliato sull’affaire Teatro Giordano, sostiene. E’ un’attenuante o un’aggravante?

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22 g i u g n o duemilatredici cucina&dintorni

Pelle nera, cibo arancio: la top ten degli alimenti “pro” tintarella

Ortaggi, verdura e frutta: ecco cosa portare a tavola durante la stagione estiva I colori dell’abbronzaturaQuando stiamo al sole vo-

gliamo in fin dei conti due cose.La prima è diventare ‘neri’, laseconda è proteggere la nostrapelle dagli effetti nocivi delle ra-diazioni UV.

Un passo molto importanteverso questi due obiettivi è unregime alimentare corretto. Perfavorire l’abbronzatura sono in-dicati la frutta e verdura di co-

lor giallo, arancione e verdescuro perché contengono beta-carotene, sostanza che stimolala formazione di melanina checi dona la desiderata tinta dora-ta ma che, allo stesso tempo, ciprotegge dal sole. Per proteg-gere ulteriormente la pelle, eprevenire l’invecchiamentoprecoce (causato dai radicali li-beri), bisogna ricorrere, inoltre,alle vitamine A, C e E. offre unaiuto prezioso anche il selenio,

il metallo per eccellenza checombatte le azioni negativesvolte dai radicali liberi a livel-lo delle cellule nel nostro orga-nismo.

A questo proposito la Coldi-retti, insieme con l’Ona frut(l’organizzazione nazionale as-saggiatori di frutta) ha stilato laclassifica degli ortaggi che aiu-tano ad aumentare la tintarelladifendendo la salute della pelle.Questi alimenti nutrono e dis-setano l’organismo, bilancian-do la perdita di sali mineralicausata dalla sudorazione e dalcaldo.

Medaglia d’oro dei cibi pro-

tintarella va alle carote, con i lo-ro 1.200 microgrammi di vita-mina A in 100 grammi. Secon-do posto aparimerito per il ra-dicchio e gli spina-ci, con 500-600 mi-crogrammi divitamina A per 100grammi. All’ultimogradino del podioinvece troviamo lealbicocche, chenon solo rappre-sentano una preziosa fonte disostanze pro-tintarella, ma so-no anche in grado di combatte-re i radicali liberi prodotti in se-

guito all’esposizione al soleA seguire poi abbiamo an-

che: la cicoria, importantissimaper la vitami-na A e gli an-tiradicali li-beri; lalattuga e i po-modori, ma-gari da gusta-re insiemenell’insalatacondita da unfilo di olio ex-

travergine d’oliva. Da non di-menticare peperoni rossi e gial-li e il prezioso melone, riccocome gli altri alimenti di colore

giallo-arancione di beta carote-ne. Da gustare anche in freschemacedonie o per antipasto nelclassico abbinamento col pro-sciutto crudo. Ecco alcune ri-cette per mettere in pratica tut-ti questi consigli. Ad esempio,prima di andare al mare è beneconsumare a più non posso ca-rote e pomodori. Non si ha vo-glia di farli in insalata? Allorasuggeriamo di trasformarli insucco fresco, da bere come unospuntino salutare e gustoso. Ilsucco di pomodoro, inoltre, puòtrasformarsi in un aperitivo leg-germente salato e stuzzicante.

Simona Donatelli

RICETTEIngredienti per 6 persone:800 g foglie di spinaci freschi; 100 g di pinoli; 100 g di uva sultanina; vinaigrette al limone

Procedimento:Mettete a bagno in una ciotola piena di acqua tiepida per circa mezz’oral’uvetta. Scolatela e asciugatela bene. Lavate diverse volte gli spinaci,asciugateli e spezzettateli grossolanamente. Metteteli in una insalatie-ra e conditeli con la vinaigrette al limone. Fate riposare per circa mezz’orae prima di servire aggiungete i pinoli e l’uvetta.

Ingredienti:4 carote, 1 limoneProcedimento:Lavate e sbucciate le carote, togliendo lo-ro la parte superficiale. Poi tagliatele a pez-zi e centrifugatele con il succo di un limo-ne e mezzo bicchiere d’acqua: dopo avercentrifugato le carote, ponete il succo ot-tenuto in frigo e dopo circa mezz’ora ver-satelo nei bicchieri ghiacciati e gustatelo.

CENTRIFUGATO DI CAROTE

INSALATA DI SPINACI NOVELLICON PINOLI E UVETTA

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Si chiamano Gruppi d’Acqui-sto Solidale, meglio conosciuti comeG.a.s., e si annunciano come la nuo-va frontiera del risparmio e dellagenuinità.

I G.a.s. nascono dal desideriodi costruire dal basso un’economiasana, in cui l’eticità valga più delprofitto e la qualità sia più impor-tante della quantità: con tale pro-spettiva più persone si riunisconospontaneamente in gruppi di ac-quisto, che partono da un approc-cio critico al consumo e che voglio-no applicare i principi di equità esolidarietà ai propri acquisti (prin-cipalmente prodotti alimentari).Anche Foggia, in realtà con più len-tezza rispetto ad altre città italiane(soprattutto del Settentrione), stavedendo nascere alcuni G.a.s..

Un gruppo di acquisto solidaleper una spesa più attenta ai princi-pi dell’etica e del rispetto verso lanatura e verso i lavoratori è, peresempio, l’obiettivo della Coope-rativa Emmaus, azienda biologicache coltiva i terreni in località Tor-re Guiducci con metodo biologicocertifica dall’Istituto Mediterraneadi Certificazione da oltre 15 anni. IG.a.s. creati da Emmaus sono grup-pi di persone che acquistano insie-me, seguendo il principio della so-lidarietà che li porta a preferire

produttori piccoli e lo-cali; ma soprattutto, so-no indirizzati a scegliereun modo di fare la spe-sa che sia in armoniacon l’ambiente, che noninquini e che non calpe-sti i diritti dei lavoratori. Come fun-ziona? Più semplice farlo che dirlo.Agli iscritti viene inviata ogni set-timana una e-mail con la comuni-cazione delle disponibilità e deiprezzi, con l’invito a compilare unascheda di prenotazione e rispedir-la alla segreteria organizzativa. Ungiorno a settimana avviene la con-segna presso alcuni punti di distri-buzione in città. Per organizzare unpunto di distribuzione è necessarioraccogliere almeno 3 consegne.

Anche Coldiretti ha indettouna propria campagna di adesioniper favorire i Gruppi di AcquistoSolidale, con l’obiettivo di crearedei gruppi di acquisto collettivo inambienti di interrelazione comune,come quello lavorativo. I gruppicollettivi della Coldiretti devono es-sere formati almeno da dieci per-sone, in modo da rendere più con-veniente la spesa e crearemaggiore competitività ai produt-tori che si propongono di attuareprezzi di assoluta convenienza ri-spetto ad ogni altra forma di mer-

cato. I G.a.s. sono aperti anche a ri-storatori, albergatori, bar e a tutticoloro che esercitano attività com-merciale.

Alla base della scelta di aderiread un G.a.s., al di là della ricerca diprodotti biologici che costino me-

no rispetto ai negozi spe-cializzati e, in generale, diprodotti alimentari a km ze-ro e costi competitivi, vi è, ilpiù delle volte, una criticaprofonda verso il modello diconsumo e di economia og-

gi imperante. In generale, infatti, un Gruppo

di acquisto solidale realizza unaconcezione alternativa dell’econo-mia, in cui il binomio qualità/prez-zo non è il solo aspetto rilevante.Oltre alla riduzione dei consumi e

dei bisogni, i criteri principali ela-borati da un G.a.s. nella scelta deiprodotti sono, infatti: il rispetto del-l’Uomo, dell’Ambiente e l’acquistoda piccoli produttori, possibilmen-te locali. Anna Russo

23g i u g n o duemilatrediciattualità

Anche a Foggia è possibile. Il segreto è organizzarsi e condividere

Comprare con i G.A.S.GRUPPI DI ACQUISTOSOLIDALE A FOGGIAG.a.s. “Nuova Capitanata”: [email protected]. “FrumentOlivo”: [email protected]. “La Ruota”: Foggia [email protected]. Emmaus: [email protected]. Coldiretti: Via S. Alfonso M. De’ Liguori, 125- FOGGIA

Una vera rivoluzione nel si-stema commerciale localel’hanno annunciata il consor-zio Start Capitanata e Cisl diFoggia, firmatari di un accor-do che prevede l’apertura dipunti vendita di prodotti loca-li in diverse zone di Foggia esuccessivamente della provin-cia e di uno store nei pressi del-l’attività commerciale LIDL.

In base all’accordo, la tes-

sera Cisl avrà un valore socia-le ancora più forte, rappresen-tando un esperimento che po-trà essere duplicato anche peraltre organizzazioni ed asso-ciazioni territoriali.

Il tesserato Cisl, dal prossi-mo 6 settembre, potrà acqui-stare i prodotti contenuti nelpaniere delle offerte a lui ri-servate al costo di produzione.Ad esempio, pasta, passata di

pomodoro, pane, vino, caffè edaltro ancora, saranno vendutisenza alcun ricarico.

Il costo reale della produ-zione sarà visibile, una traspa-renza che evidenzierà comel’elevata qualità potrà sposar-si con l’accessibilità economi-ca.

Prodotti locali al costo di produzione

Strat Capitanata e Cisl fanno rete

FOGGIA, UN NOME, UNA STRADA...

Chi era Guido Grilli?Alcune strade cittadine

sono intitolate a noti pit-tori foggiani, tra que-ste via Guido Grilli(Foggia 1905 – Or-tona 1967), cheda piazza A. DeGasperi conducein piazza San PioX.

Guido Grilli fre-quenta le scuole tec-niche a Foggia poi, mos-so dall’amore per la pittura,si trasferisce a Firenze, ove studia pres-so il Liceo Artistico e nel 1924 a Roma;diplomatosi presso l’Accademia diBelle Arti, apre lo studio in Via Mar-gutta. Attento e curioso, spesso visi-ta lo zoo di Roma; invero esprimerà ilsuo talento in paesaggi di schietto sen-so naturalistico e in soggetti riferiti almondo degli animali, che dipingerà conrealistica evidenza.

Nel 1929 ritorna nella sua città nata-le; realizza per la chiesa Cattedrale i ton-di dei quattro Evangelisti e i medaglionidei profeti Isaia e Geremia. Sono opere diaustera bellezza, ammirate e conosciute,così la “Via Crucis” nella Chiesa del Cen-tro Internazionale per un mondo migliorea Rocca di Papa; seguono i ritratti di PioXII e Giovanni XXIII. Da rilevare, inoltre,a Hollywood i “cartoni” per le vetrate del-la Cappella degli Artisti e a Foggia quelliper la chiesa di San Giuseppe Artigiano, laMadonna della Croce, Gesù e Maria, il

Santuario dell’Incoronata e il rosone,incompiuto, che impreziosisce la

chiesa di San Pio X.Artista di elevato spesso-

re, dallo stile sobrio ed ele-gante, consegue riconosci-menti e consensiinternazionali. Partecipa anumerose e importanti ras-

segne d’arte, tra cui la Mo-stra d’Arte moderna del

1931 e la “Qua-dr iennale”

del 1947 aRoma ealcune“perso-nali” aF o g -g i a .

N e l l os t e s s o

tempo s’im-pegna nel re-

stauro e in prege-voli lavori, come la pala dell’altareall’Ospedale di S. Giovanni in Roma, dacui traspare una profonda religiosità.

Collabora al giornale cattolico “Il vit-torioso” con geniali illustrazioni; la suaproduzione approda in ambientazioninuove, è anche autore di numerosi mani-festi a carattere reclamistico. Vivi e incisi-vi sono i dipinti per la moglie o per il pa-dre, ben s’inseriscono nella vastaproduzione ritrattistica del Novecento.

Rina Di Giorgio Cavaliere

EconomiaLa nuova frontiera del risparmio in chiave solidale

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24 g i u g n o duemilatredici