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INCLUSIONE E DISABILITÀ
DORA VARRICCHIO
Istituto Statale Istruzione Superiore «EUROPA»
POMIGLIANO D’ARCO (NA) 05 SETTEMBRE 2017
INCLUSIONE
• Excursus Normativo Il panorama Italiano ed europeo
• Isolamento / Inserimento / Inclusionedefinizione e senso
• L’impegno Della ScuolaNorme di riferimento
• ICF - International Classification of Functioning –
• La Scuola Inclusiva
I bambini e i giovani sono considerati un bene prezioso
non solo per i genitori e per la famiglia
ma per la società tutta
che vede in loro
sia la continuazione della specie
sia l’occasione
per la sua stessa evoluzione.
INCLUSIONE
PERCHE’ PARLARNE
GLI INTERROGTIVI
´“inclusione” quale significato?
´ “inclusione” quale cambiamento culturale?
´ “inclusione” quale senso nella realtà scolastica?
´ “inclusione” quale scuola realizzare?
Un percorso culturale
e
legislativo
´ Il primo porta data 1990 ed è la Decisione del Consiglio dei Ministri dell’Istruzione sull’Integrazione di bambini e giovani in situazione di handicap nei sistemi scolastici comuni.
´ 1993 Regole Standard delle Nazioni Unite sulle Pari Opportunità delle Persone Disabili ratificato dagli stati membri dell’UE
´ 1996 il Consiglio ha pubblicato la Risoluzione sui diritti umani delle persone disabili e la Commissione ha pubblicato una Comunicazione (una nota che chiede al Consiglio di intraprendere un’azione) sulle Pari opportunità delle persone disabili.
L’APPROCCIO EUROPEO
L’APPROCCIO EUROPEO
´ Carta del Lussemburgo (1996) -"una scuola per tutti e per ciascuno«
´ I PRINCIPI [...] La Scuola per Tutti e per Ciascuno deve adattarsi alla persona e non viceversa [...]
´ LE STRATEGIE [...] La realizzazione della Scuola per Tutti e per Ciascuno richiede un sistema scolastico flessibile, capace di rispondere ai diversi bisogni educativi specifici [...]
´ LE PROPOSTE [...] Risulta prioritario sensibilizzare di più l'opinione pubblica nei confronti delle persone con bisogni specifici. Il cambiamento delle mentalità costituisce una vera priorità [...]
cartella ALLEGATI 1-
Carta del Lussemburgo 1996 una scuola per tutti e per ciascuno
´ 2001Risoluzione Verso un’Europa senza barriere per le persone disabili.(Parlamento Europeo)
´ 2003 Risoluzione del Parlamento Verso uno strumento giuridicamente vincolante per promuovere e proteggere i diritti e la dignità delle persone disabili. (Consiglio dei Ministri dell’Istruzione su L’Integrazione di bambini e giovani in situazione di handicap)
´ 2007 Dichiarazione di Lisbona un documento che delinea una serie di proposte concordare da giovani disabili di 29 paesi europei che frequentano la scuola secondaria, professionale e l’università. Gli studenti affermano nella Dichiarazione che: “… Vediamo molti benefici nella scuola inclusiva … abbiamo bisogno di interagire con amici con e senza disabilità … La scuola inclusiva è un beneficio reciproco, per noi e per tutti.” il Consiglio dei Ministri Europei dell’Istruzione ha indicato l’istruzione speciale come uno dei 16 obiettivi prioritari
´ 2009 Linee Guida per le Politiche di Integrazione nell’Istruzione UNSCO
´ 2010 Obiettivi Lisbona Nelle proposte per la Comunità Europea del 2020 e degli obiettivi per l’istruzione, gli studenti in situazione di handicap sono di nuovo inseriti nelle priorità
L’APPROCCIO EUROPEO
le strutture legali che hanno un impatto sull’integrazione scolastica sono state inserite
´ 1948 Dichiarazione Universale dei Diritti umani
´ 1960 Convenzione contro la Discriminazione nell’Istruzione
´ 1989 Convenzione sui Diritti del Fanciullo
´ 2005 Convenzione sulla Protezione e Promozione della Diversità nelle Espressioni Culturali.
´ 2006 Convenzione sui Diritti delle Persone Disabili e nell’Articolo 24, ha evidenziato l’importanza cruciale dell’integrazione scolastica. …
´ 2009 Linee Guida per le Politiche di Integrazione nell’Istruzione dell’UNESCO
Principi guida in chiave internazionale In ambito internazionale
cartella ALLEGATI 1-
LINEE GUIDA per le POLITICHE DI …. 2009
L’ excursus normativodall’isolamento all’inserimento
Riforma Gentile
1923
10 anni dopo
l'obbligo scolastico viene esteso ai ciechi ed ai sordi
Dieci anni più tardi l'istruzione speciale prevede classi differenziali per gli allievi con lievi ritardi, ospitate nei normali plessi scolastici e scuole speciali per sordi, ciechi ed anormali
psichici, situati in plessi distinti. Per i casi più gravi sono previsti istituti speciali,
Sito: disabili.com
L’ excursus normativo
L. 30 marzo 1971n. 118
prevede l'inserimento degli allievi con disabilità lieve nelle classi comuni della scuola dell'obbligo, senza alcun accenno alla didattica speciale, allo sviluppo potenziale o alle risorse da impegnare. L'allievo con disabilità che fa il suo ingresso nelle classi comuni, deve adeguarsi ad esse.
1975 Commissione
speciale F. Falcucci
Relazione dettagliata che nega il valore della scolarizzazione riservata e afferma l'idea che la frequenza delle classi comuni non deve necessariamente implicare il raggiungimento di mete culturali comuni. L'integrazione scolastica è prevista solo per i soggetti con disabilità lieve.
Sito: disabili.com
L’ excursus normativo 1977 L.517
Abolizione classi differenziali
Prevede l’inserimento dei portatori di handicap nella scuola con l’aiuto di insegnanti specializzati; individua modelli didattici flessibili con i quali attivare forme di integrazione trasversale, esperienze di interclasse o attività organizzate in gruppi di alunni ed affidate ad insegnanti specializzati.
Sito: disabili.com
3 giugno 1987 n. 215
Sentenza Corte Costituzionale
Sentenza Corte CostituzionalePrevede inserimento dei portatori di handicap anche nella scuola secondaria di secondo grado
L’ excursus normativo dalla C.M. n°262/1988
[…] stabiliva che fosse necessario un attestato rilasciato dal medico legale per le
iscrizioni ad istituti superiori che dichiarasse se vi potessero essere rischi per
l’incolumità degli alunni con disabilità, stante la presenza di laboratori, ad es. di
meccanica, di cucina etc. Inoltre la scuola avrebbe dovuto pronunciarsi circa
l’utilizzabilità del diploma con riferimento all’attività lavorativa che ne poteva
scaturire, nel senso che se l’alunno avesse potuto incontrare dei pericoli o se
malgrado gli studi effettuati l’alunno, data la sua disabilità non avesse potuto
svolgere le attività lavorative conseguenti, sarebbe stata vietata l’iscrizione a
quel tipo di scuola […]
da: L'INCLUSIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO
GRADO - Associazione Italiana Sindrone ‘X-Fragile’
cartella ALLEGATI 1-
L’ excursus normativo
5 febbraio 1992, n. 104
si giunge finalmente ad una legge quadro, organica, che riordina gli interventi dei vent'anni precedenti. La L. 104 non si concentra solo sull'assistenza ma anche sull'integrazione e sui diritti dei disabili; la direzione del legislatore è infatti quella di promuovere la massima autonomia individuale. La Legge specifica, inoltre, che l'integrazione scolastica deve avvenire per tutti e per ogni ciclo, compresa l'università , nelle classi comuni……. Sito: disabili.com
dall’integrazione all’inclusione
cartella ALLEGATI 1- L. 5 febbr 1992 n° 104
L’ excursus normativo dalla C.M. n°363/1994.
[…] In questa nuova circolare si precisa che deve essere effettuata una
verifica della pericolosità dei laboratori al fine di individuare possibili
accorgimenti che elimino i rischi per l’alunno; solo se non sia possibile
rimuovere tali rischi, per quell’anno e in quella scuola l’iscrizione non è
possibile. Nella prassi le scuole, anche in presenza del divieto della ASL,
accettano l’iscrizione e la frequenza di tali alunni escludendoli però dalla
frequenza dei laboratori. […]
da: L'INCLUSIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO
GRADO - Associazione Italiana Sindrone ‘X-Fragile’
cartella ALLEGATI 1-
Legge 170/10.E relative linee
guidaD.S.A
Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento
in ambito scolastico… ha portato a sintesi quanto elaborato alivello di indicazioni operative, note, circolari, raccordiinteristituzionali realizzati fra enti nel corso dell’ultimo decennio sultema DSA;Obiettivo della legge è migliorare la qualità di vita degli studenticon dislessia (sul nostro territorio stimati intorno al 3-5% del totale)favorendone in particolare il successo e l’integrazione a
scuola…….
L’ excursus normativo
cartella ALLEGATI 1 – L. 8 ott2010 n° 170
- 12 luglio 2011 LINEE GUIDA DSA _strum compensativi-dispensativi
Legge 53/03Personalizzazione
La legge n. 53/2003, il decreto legislativo n. 59/2004, si ispirano alle Indicazioni Nazionali, al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del I ciclo di istruzione e danno particolare risalto ai principi e ai valori fondanti che si rinvengono in maniera diffusa e con particolare accentuazione nell’intero disegno riformatore e che dello stesso costituiscono il motivo ispiratore….- centralità della persona (questo tema di grande valenza poggia su una serie di motivi ispiratori finalizzati alla crescita e alla valorizzazione della dimensione umana)- centralità dello studente (costituisce uno degli aspetti più qualificanti e innovativi della riforma. )- ruolo della famiglia (la famiglia assume una connotazione valoriale diversa...) - professionalità docente (corresponsabilità educativa)
L’ excursus normativo
cartella ALLEGATI 1- L. 53 del 2003 sintesi
aspetti_valoriali
L’ excursus normativo legge n.
107/2015
L'inclusione scolastica (artt. 1 e 2)
Vi si ribadisce che l'inclusione scolastica riguarda tutti gli alunni e
si realizza nell'identità stessa dell'istituzione scolastica,
impegnandone quindi tutte le componenti, ciascuna delle quali,
nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorre ad
assicurare il successo formativo degli studenti.
Il Piano educativo individualizzato (PEI: v. successivo art. 11) è
definito parte integrante del Progetto individuale. […] realizzare
la piena integrazione delle persone disabili (...) nell'ambito della
vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione
scolastica o professionale e del lavoro" […]
da- Associazione Dirigenti Scolastici DiSAL Attuazione Legge 107: nuove procedure per inclusione e disabilità
cartella ALLEGATI 1-
L’ excursus normativo
legge n. 107/2015
Piano educativo individualizzato (art. 11)
E' confermata la normativa sul PEI, prevista dall'art. 12 della legge n.
104/1992. Esso realizza l'inclusione scolastica nelle dimensioni
dell'apprendimento, della relazione, della socializzazione, della
comunicazione e dell'interazione; nella scuola del secondo ciclo
individua gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza scuola-
lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto
di inclusione […]
da- Attuazione Legge 107: nuove procedure per inclusione e disabilità
cartella ALLEGATI 1-
PAROLE CHIAVE
INTEGRAZIONE
´“L’integrazione è vista come un processo di indirizzo e di
risposta alla diversità delle esigenze di tutti i bambini, giovani
ed adulti attraverso l’incremento delle possibilità di
partecipazione all’apprendimento, alle culture e alle comunità
e riducendo ed eliminando l’esclusione e l’emarginazione
dall’istruzione. Promuovere l’inclusione significa stimolare il
dibattito, incoraggiare atteggiamenti positivi e adottare
strutture scolastiche e sociali che possano affrontare le nuove
richieste che oggi si presentano alle strutture scolastiche e al
governo. Ci significa migliorare i contributi, i processi e gli
ambienti per far crescere la cultura dello studente nel suo
ambiente e, sul piano di sistema, sostenere l’intera esperienza
di apprendimento”
(Linee guida per l’Inclusione in Educazione UNESCO, 2009 p. 7-9).
INTEGRAZIONE
INCLUSIONE
GLI INTERROGTIVI
´“inclusione” quale significato?
´ “inclusione” quale cambiamento culturale?
´ “inclusione” quale senso nella realtà scolastica?
´ “inclusione” quale scuola realizzare?
´ per DEFINIZIONE il termine non è riferito ad una o più «categorie» precise ma include tutti i soggetti
a rischio di esclusione … tutto coloro che esprimono una fragilità per cui possono essere considerati in qualche misura «diversi»
pertanto
INCLUSIONE
´ L’inclusione riguarda una platea sempre più vasta di discenti non solo chi è accompagnato da
una certificazione di «disabilità» ma tutti coloro che per ragioni varie rischiano di essere esclusi dalle opportunità scolastiche,
INCLUSIONE
´“La scuola inclusiva è un processo di
fortificazione delle capacità del sistema di
istruzione di raggiungere tutti gli studenti.
... Un sistema scolastico ‘incluso’ può
essere creato solamente se le scuole
comuni diventano più inclusive. In altre
parole, se diventano migliori
nell’educazione di tutti i bambini della
loro comunità”
Nelle Linee Guida UNESCO (2009)
INCLUSIONE
´L’IMPEGNO DELLA SCUOLA
Norme di riferimento
L’ INCLUSIONE
nei Documenti
33
La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa in coerenza
con i principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle
culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore
irrinunciabile. La scuola consolida le pratiche inclusive nei
confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana
promuovendone la piena integrazione. Favorisce inoltre, con
specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il
recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo
precoce; […] Particolare cura è riservata agli allievi con
disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate
strategie organizzative e didattiche, da considerare nella
normale progettazione dell’offerta formativa. Per affrontare
difficoltà non risolvibili dai soli insegnanti curricolari, la scuola si
avvale dell’apporto di professionalità specifiche come quelle dei
docenti di sostegno e di altri operatori.
Una scuola di tutti e di ciascuno
Tali scelte sono bene espresse in alcuni documenti di
forte valore strategico per la scuola, quali ”La via
italiana per la scuola interculturale e l’integrazione
degli alunni stranieri” del 2007, “Linee guida per
l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del
2009, e “Linee guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento” del 2011, che sintetizzano i criteri che
devono ispirare il lavoro quotidiano degli insegnanti.
Una scuola di tutti e di ciascuno
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell'Infanzia e del 1° Ciclo d’Istruzione
[…] La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e
ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione.
Favorisce inoltre, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la
prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento
formativo precoce; a tal fine attiva risorse e iniziative mirate anche in
collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio
[…]
Tali scelte sono bene espresse in alcuni documenti di forte valore strategico
per la scuola, quali ”La via italiana per la scuola interculturale e
l’integrazione degli alunni stranieri” del 2007, “Linee guida per
l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 2009, e “Linee
guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi
specifici di apprendimento” del 2011, che sintetizzano i criteri che devono
ispirare il lavoro quotidiano degli insegnanti.
Una scuola di tutti e di ciascuno
L’ambiente di apprendimento
Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate
alle differenze nei modi e nei livelli di apprendimento, alle
specifiche inclinazioni e ai personali interessi, a particolari stati
emotivi e affettivi. La scuola deve progettare e realizzare
percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi
degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con
cittadinanza non italiana i quali, ai fini di una piena integrazione,
devono acquisire sia un adeguato livello di uso e controllo della
lingua italiana per comunicare e avviare i processi di
apprendimento, sia una sempre più sicura padronanza linguistica e
culturale per proseguire nel proprio itinerario di istruzione. Tra
loro vi sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati “di prima
generazione”) e alunni nati in Italia (immigrati “di seconda
generazione”).
Questi alunni richiedono interventi differenziati che
non devono investire il solo insegnamento della
lingua italiana ma la progettazione didattica
complessiva della scuola e quindi dei docenti di tutte
le discipline.
L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole
comuni, inoltre, anche se è da tempo un fatto
culturalmente e normativamente acquisito e
consolidato, richiede un’effettiva progettualità,
utilizzando le forme di flessibilità previste
dall’autonomia e le opportunità offerte dalle
tecnologie.
38
L’ambiente di apprendimento
La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici
per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. […] Tra loro vi
sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati “di prima
generazione”) e alunni nati in Italia (immigrati “di seconda
generazione”).
Questi alunni richiedono interventi differenziati che non
devono investire il solo insegnamento della lingua italiana ma
la progettazione didattica complessiva della scuola e quindi
dei docenti di tutte le discipline. L’integrazione degli alunni
con disabilità nelle scuole comuni, inoltre, anche se è da tempo
un fatto culturalmente e normativamente acquisito e
consolidato, richiede un’effettiva progettualità, utilizzando le
forme di flessibilità previste dall’autonomia e le opportunità
offerte dalle tecnologie.
39
L’ambiente di apprendimento
40
A questo riguardo è rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico
Il modello dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.
Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.
ICF(International Classification of Functioning)
A partire dalla seconda metà del secolo scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha
elaborato differenti strumenti di classificazione inerenti l’osservazione e l’analisi delle patologie organiche, psichiche e comportamentali delle popolazioni, al fine di migliorare la qualità della
diagnosi di tali patologie.
È uno strumento di classificazioneche analizza e descrive la disabilitàcome esperienza umanaelaborato nel 2001 dall’ OSM(Organizzazione Mondiale dellaSanità)
dal documento
ma cos’è ICF…
Cartella allegati 3 . Modello ICF
Le classificazioni
1) “La Classificazione Internazionale delle malattie”
(ICD, 1970)
coglie la causa delle patologie, fornendo per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche.
L’ICD rivela ben presto vari limiti di applicazione e ciò induce
l’OMS ad elaborare un nuovo manuale di classificazione[…]
2) L’ICIDH "Classificazione Internazionale delle menomazioni, delle disabilità e degli handicap” Con l’ICIDH non si parte più dal
concetto di malattia inteso come menomazione, ma dal concetto di salute, inteso come benessere fisico, mentale, relazionale e sociale che riguarda l’individuo, la sua globalità e l’interazione con l’ambiente.
dal documento
Cartella allegati 3b. Modello ICF
L’ICIDH "Classificazione Internazionale delle menomazioni, delle disabilità e degli handicap”
L’ICIDH è caratterizzato da tre componenti fondamentali, attraverso le quali vengono analizzate a valutate le conseguenze delle malattie:1- la menomazione, come danno organico e/o funzionale;2- la disabilità, come perdita di capacità operative subentrate nella persona a causa della menomazione;3- svantaggio (handicap), come difficoltà che l’individuo incontra nell’ambiente circostante a causa della menomazione.
Il 22 maggio 2001 il documento definitivo
La Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute (ICF)
Alla classificazione hanno partecipato 192 governi che compongono l’Assemblea Mondiale della Sanità, tra cui l’Italia […]
dal documentocartella ALLEGATI 3 – modello ICF
Ognuno di questi bambini
ha diritto
ad una
“NORMALITÀ PIÙ SPECIALE”:
più sensibile,
più attenta
e metodologicamente
più ricca.
Dario Ianes
LA COMPLESSITA’
In ogni classe ci sono alunni che presentanouna richiesta di speciale attenzione per unavarietà di ragioni:
qdisturbi specifici di apprendimento
qsvantaggio sociale e culturale,
qdifficoltà derivanti dalla non conoscenzadella cultura e della lingua italiana perchéappartenenti a culture diverse.
46
Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche mediante un approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti della comunità educante.
SCUOLA INCLUSIVA?
QUALE SIGNIFICATO
L’inclusione
non riguarda solo gli alunni disabili, mainveste ogni forma di esclusione chepuò avere origine da differenze
culturali, etniche, socioeconomiche e digenere.
49
L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit.
In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente.
Scuola e Bisogni Educativi Speciali
Scuola e Bisogni Educativi Speciali
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi,
può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per
motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le
scuole offrano una risposta adeguata e personalizzata.
Infatti, lo sviluppo di un alunno non è omogeneo ma
procede per accelerazioni e rallentamenti (*eterocronia)
che interessano anche il percorso scolastico, per cui
possiamo avere un alunno che, all'improvviso, non
rende più e mostra delle lacune mai evidenziate in
precedenza.
Nascono, così, bisogni educativi speciali, che vanno considerati
con molta attenzione perché se si considerano solo le oggettive
valutazioni del momento, si delinea un quadro formativo che non
corrisponde al reale valore dell'alunno. Zazzo definisce questo
evento con il termine "eterocronia*", da “eteros cronia”, cioè,
“diversi tempi” con cui spiegare i diversi momenti di sviluppo
che esistono nella stessa persona. Le caratteristiche individuali
dello studente (abilità, conoscenze, stili cognitivi, atteggiamenti,
emozioni) sono un aspetto fondamentale dell’apprendimento e
dello studio che possono facilitarlo o, al contrario, ostacolarlo ma
che, in ogni caso, rendono personale e specifico il processo di
elaborazione e costruzione della conoscenza e di questo
l’insegnante deve tener conto.
51Scuola e Bisogni Educativi Speciali
52
La scuola inclusiva
La scuola, ad ogni livello di formazione, dovrebbe essere
"inclusiva" nel senso che riesce a tracciare una mappa dei
Bisogni Educativi Speciali, di quelle situazioni cioè che
richiedono interventi individualizzati. Alcuni di questi interventi
prenderanno la forma di veri e propri Piani Didattici
Personalizzati (PDP), altri, invece, potranno essere, in modo
molto più informale, dei semplici accorgimenti facilitanti,
modifiche nella routine giornaliera, qualche attenzione o
sensibilità in più.
Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche
mediante un approfondimento delle relative competenze
degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta
interazione tra tutte le componenti della comunità educante.
DIDATTICA INCLUSIVA
Per assicurare il successo formativo atutti gli alunni, dando loro le stesseopportunità, occorre tener presente cheogni alunno è diverso dall’altro edognuno ha il proprio modo diapprendere.
Si parla, quindi, di
“Inclusione
implica il cambiamento: è un percorso verso la
crescita illimitata degli apprendimenti e della
partecipazione di tutti gli alunni, un ideale cui le
scuole possono aspirare ma che non potrà mai
realizzarsi compiutamente. Tuttavia l’inclusione
comincia a realizzarsi non appena ha inizio il
processo per la crescita della partecipazione. Una
scuola inclusiva è una scuola in movimento.”
Tony Booth e Mel Ainscow “Index for Inclusion”
trad. Centro Studi Erickson Trento, 2008
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE