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Estratto dalla Rivista DAIMONorgano ufficiale OTO-FHL

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Incontri e confronti iniziatici

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Incontri e confronti iniziaticiNel segno tenebroso della Dea

Molto spesso allinterno delle varie famiglie iniziatiche sia in Europa che in America ha fatto pesantemente sentire la propria influenza un dualismo di matrice patriarcale secondo il quale esisterebbero due tradizioni sapienziali contrapposte: una bianca (caratterizzata da insegnamenti ascetico-contemplativi o guerrieri orientati al dominio spiritualistico sulla carne e da paradigmi etici per molti versi affini al Cristianesimo) e una nera (con connotazioni prometeiche, titaniche, spesso lunari o sciamaniche, quasi sempre orgiastiche), stigmatizzata come Grande Fratellanza Nera da certe scuole teosofiche e avvertita come demoniaca e pericolosa da diversi esponenti dellEsoterismo tradizionalista, primo fra tutti Ren Gunon, con la sua nota enfasi sulla cosiddetta controiniziazione.Questo tipo di cervellotica pregiudiziale ha prodotto in Italia, come altrove, non poca confusione, sia nellarea dei movimenti culturali di frontiera, sia allinterno di alcune comunit iniziatiche anche serie, tradizionalmente valide e storicamente consolidate. In particolare si voluto contrapporre quale esempio emblematico di tale conflitto le due figure carismatiche di Giuliano Kremmerz (Ciro Formisano, 1861-1930), membro dellelusivo Ordine Osirideo Egizio e fondatore tra il 1894 e il 1897 della Fraternit Terapeutica-Magica di Miriam (S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam) e di Aleister Crowley (1875-1947), membro dellHermetic Order of the Golden Dawn, fondatore nel 1907 dellAstrum Argentinum (AA) e dal 1923 Gran Maestro e principale riformatore dellOrdo Templi Orientis (O.T.O.), che tuttoggi, nelle sue diverse filiazioni storiche internazionali, ne prosegue lopera e il pensiero. Secondo la miope interpretazione dualistica del pensiero magico che abbiamo descritto Kremmerz e la sua Schola sarebbero espressione della tradizione bianca, mentre Crowley sarebbe un Mago Nero e lO.T.O. unincarnazione collettiva demoniaca della peggiore controiniziazione.Qualunque indagine storica seriamente documentata sulle fraternit misteriche, magiche e para-massoniche europee sarebbe sufficiente a dissolvere lequivoco, considerando anche solo di sfuggita gli stretti rapporti ormai accertati fra il cosiddetto Ordine Osirideo Egizio da cui Kremmerz prese le mosse e la polimorfa Hermetic Brotherhood of Luxor, la cui diretta influenza e alcuni Adepti della quale ebbero un ruolo di notevole rilievo nella nascita della Golden Dawn e successivamente dellO.T.O.

Non va inoltre dimenticato che sia Kremmerz sia Theodor Reuss (1855-1923), primo Gran Maestro internazionale dellO.T.O., ebbero rapporti di stretta amicizia e reciprocit iniziatica con Papus (Grard Encausse, 1865-1916), che fu X Grado dellOrdo Templi Orientis per la Francia, oltre che alto dignitario dellH.B. of Luxor, fondatore delle moderne filiazioni dellOrdine Martinista e animatore di quelle Ekklesie Neognostiche di cui lo stesso Gunon in giovent fece parte.Era perci tempo che i vertici delle filiazioni magiche presenti su questo emblematico scenario, o almeno di alcune tra le pi coraggiose e illuminate (o adombrate), facessero in qualche modo sentire la loro voce chiarificatrice, magari con concrete iniziative operanti pi che con altisonanti proclami, ormai obsoleti.Una prosecuzione della tradizione ortodossa di Kremmerz e della Fraternit di Miriam ancora oggi attiva in Italia e al di l dei soliti equivoci creati da esoteristi daccatto, che hanno spesso voluto presentare Kremmerz come esponente di una corrente magica esclusivamente solarita, destra e ascetica, pare voglia riaffermare sempre pi chiaramente anche quei valori matristici, sciamanici e radicalmente pagani della Magia temuti ed esecrati dagli iniziati di parrocchia. Quei valori e quelle prassi che lo stesso Kremmerz probabilmente comprese, ma volle o pot divulgare solo in parte e che lO.T.O. prima con Theodor Reuss e Lucien Franois Jean Majne, poi con Crowley e con i successivi Adepti che dal 1947 a oggi ne hanno proseguito e amplificato lopera ha pubblicamente proclamato e praticato fin dalla propria fondazione allalba del secolo.Lattuale vertice amministrativo e rituale della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam, Anna Maria Piscitelli, nota sotto lo jeronimo iniziatico di Iah-hel, che riveste gi dal marzo 1987 la carica di Procuratore Autorizzato della Delegazione Generale della Fratellanza e la cui successione ai vertici miriamici risale alla storica filiazione kremmerziana dellAccademia Pitagora di Bari, ha promosso in questo senso iniziative metaculturali di grande rilievo, che hanno contribuito sensibilmente a rischiarare lo scenario esoterico italiano dalle ombre diffuse da commentatori tanto supponenti quanto settari. Il Procuratore Autorizzato Iah-hel ha infatti intrecciato negli ultimi anni fecondi rapporti e incontri di vertice con il Sovrano Gran Maestro O.T.O.-F.H.L. Frater Tau Moloch (Roberto Negrini) e con il suo Santuario, alla ricerca tra laltro di quanto possa esservi di diverso (ma non di opposto) o di comune (ma non di uguale) anche nei diversificati livelli di percezione e applicazione tra lipostasi eggregorica femminile di Miryam della tradizione kremmerziana e la triplice icona magica femminina Nuit-Babalon-Maat, che rappresenta lasse operativo dellAAe delle diverse comunioni iniziatiche O.T.O. Questi incontri e scambi fraterni di esperienze cementati in seguito dalla nascita di una solida amicizia personale tra la Piscitelli e altri membri della sua Schola con Negrini e altri esponenti dellO.T.O.-F.H.L., nonch con studiosi e studiose non affiliati allO.T.O. ma associati allAkkademia Pansophica di cui Negrini Presidente hanno aperto tra le due Fratellanze Hermetiche una fase di conoscenza e rispetto reciproci.

Naturalmente in virt della loro storia, delle diverse finalit e degli specifici patrimoni eggregorici lO.T.O.-F.H.L. e la S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam sono e restano Fratellanze differenti, senza alcun rapporto rituale o amministrativo tra loro. Si sono invece rese possibili una fertile sinergia e una stretta collaborazione fra le due organizzazioni culturali per molti versi connesse ai due Ordini o da questi patrocinate: lEditrice Miriamica di Bari di propriet di Anna Maria Piscitelli e lAkkademia PanSophica Alpha Draconis presieduta da Roberto Negrini.A partire dalla prima met del 1996 lEditrice Miriamica ha promosso in diverse zone dItalia e particolarmente nellarea dei Monti Sibillini, gi teatro di antichissime tradizioni matristiche, sciamaniche e magiche, una serie di incontri culturali cui hanno partecipato in veste di stretti collaboratori sia il Presidente che altri membri di Alpha Draconis. Il progetto culturale, che ha assunto la denominazione di Progetto Elissa dal nome di unarcaica icona sibillina, si sviluppato fino a oggi attraverso seminari di studio e proposte esperienziali di gruppo che hanno permesso a ricercatori e ricercatrici provenienti da background culturali e spirituali anche molto diversi di affratellarsi e confrontarsi nella comune ricerca di idee-forza pre-monoteistiche connesse ai misteri di quelle Tradizioni Primordiali Stellari che lEone Nascente di Horus-Maat (o di Aquarius) sta risvegliando nel mondo.In particolare sono da citare, nellordine, i quattro seminari di ricerca su: Tradizioni e culti pagani di primavera (Spoleto, 24-26 maggio 96), Cultura Sibillina e centri oracolari (Spoleto e Monte Sibilla, 20-22 settembre 96), Facolt superiori dellEsistente: la Mantica (Spoleto, 1-3 novembre 96), I Misteri Pangei: arti e alchimie della Mater-ia nel Nuovo Millennio (Campello sul Clitunno, 25-27 aprile 97).Trascriviamo di seguito un estratto dellampia relazione presentata da Roberto Negrini nel corso del Seminario Elissa del settembre 96 sulle Tradizioni Sibilline e sui culti della Grande Madre, nella quale viene tracciato il percorso mitico e storico di apparizione e occultamento delle Icone simboliche della Dea Primordiale a fronte dellavvento dei culti patriarcali e tra le rovine prodotte dalla devastazione spirituale monoteistica. Il testo integrale pu essere reperito allinterno degli Atti del Seminario gi pubblicati dallEditrice Miriamica nel volume I volti di pietra della Matriarchia.Anche gli Atti del Seminario precedente sui culti pagani sono disponibili in commercio, mentre i testi degli incontri su Mantica e Alchimia sono in corso di pubblicazione, sempre a cura della Miriamica. Nei primi il contributo draconiano compare in uno studio di Negrini sulle Tradizioni magiche notturne, mentre nei successivi sono state presentate due ricerche del Presidente di Alpha Draconis sugli Arcani Tarotici del Libro di Thoth di Aleister Crowley e sul risveglio della tradizione alchemico-sessuale allinterno delle principali confraternite magiche moderne.

Le Maschere della Dea Oscuranascondigli e metamorfosi del Corpo Sacro

di Roberto Negrini

Le Maschere tra le rovine

Le profonde mutazioni dello scenario archetipico che stiamo codificando come percorsi sul Corpo della Dea vanno naturalmente considerate come un cambio prospettico di visione e di esperienza correlate alla coscienza dellosservatore. Ci che abbiamo definito anatomia della Dea e le sue permutazioni non sono che rappresentazioni di modalit, pi o meno corrette, intense e complesse, atte a esperire i rapporti della coscienza umana con se stessa, con il Kosmos e con il Kaos. la coscienza che si permuta, non la Dea, poich la Dea non che la simbolizzazione della coscienza vissuta come totalit ouroborica. quindi ovvio che, pur allinterno di un ciclo storico dominato da esperienze del Sacro mutilate e distorte quale quello giudeo-cristiano, si siano perpetuati spazi sacri di maggior consapevolezza sapienziale e iniziatica, cui abbiamo gi accennato a proposito del mondo patristico pagano. Dietro le quinte e negli interstizi della tradizione cristiana sono ravvisabili infatti precisi codici di sopravvivenza dei cicli precedenti, spesso mascherati attraverso velami iconografici, letterari o semantici apparentemente ortodossi, ma che in realt celano contenuti iniziatici arcaici e se decifrati e/o applicati correttamente perfino matristici o stellari.I pi emblematici in Occidente sono certamente il culto cavalleresco della Dama Celeste, il mito del Graal e la grande Tradizione ermetico-alchemica, che reincarnano rispettivamente, allinterno dello scenario cristiano, le pagane jerogamie della Dama Urania, i percorsi dellerotismo sacro e le arti trasmutatorie di Khem.In queste tradizioni, che non costituiscono certo un retroterra iniziatico del Cristianesimo come alcuni vorrebbero ma una sua radicale alternativa, le Icone pagane della triplice Signora del Cuore, ossia lArcobaleno, la Coppa e la Fiamma trasmutatrice, sono state almeno in parte conservate.Lidealit della Dama Celeste quale ispiratrice dellAmor Cortese e dellethos iniziatico-guerriero della Cavalleria certamente un tema patristico, ma la profonda tensione erotico-spirituale sviluppata da confraternite come i Fedeli dAmore (cui Dante fu probabilmente affiliato) pi affine a certe forme di tantrismo shaktico che al castrato devozionalismo dei mistici cattolici.Un esempio emblematico in questo contesto costituito dalle vicende metaculturali del mito di Astrea.Nella quarta ecloga delle Bucoliche Virgilio, sulla scia delle originarie tradizioni sibilline, aveva auspicato il ritorno di una Vergine siderea la cui celeste progenie avrebbe segnato il ritorno dellAurea Et di Saturno:

giunta ormai lultima et delloracolo cumanoe ricomincia il gran ciclo dei secoli.Torna la Vergine, tornano i regni di Saturno;e una nuova progenie scende dallalto del cielo.Virgilio. Bucoliche, Milano, Mondadori, 1990, p. 36-37. Ultima Cumaei venit iam carminis aetas; / magnus ab integro saeclorum nascitur ordo. / Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna; / iam nova progenies caelo demittitur alto.

Il tema sar ripreso da Dante nel primo libro del De Monarchia, dove la Vergine Celeste viene assimilata al mito di Astrea, la Dea della Giustizia che secondo le Metamorfosi di Ovidio abbandon la Terra dopo la fine dellEt dOro di Saturno fuggendo in cielo e trasformandosi nella costellazione della Vergine.Cfr. Dante. Monarchia, Milano, Rizzoli, 1988, p. 185. Dante vagheggia con Virgilio una nuova discesa di Astrea come ispiratrice di un monarca illuminato che nellImpero restauri gli aurei tempi primordiali.Il mito ebbe una rinnovata celebrazione nellInghilterra del Cinquecento presso la corte di Elisabetta I, che ne fu considerata una possibile incarnazione spirituale e politica perfino da Giordano Bruno. Il filosofo nolano, che soggiorn in Inghilterra dal 1584 all86, coltiv la speranza di un regno sacro alternativo alle monarchie cristiane retto da una Diana illuminata dalla sapienza e dalla giustizia di Astrea e in alcune sue opere, fra cui La cena delle ceneri, consider Elisabetta una candidata a questo ruolo.Cfr. Frances A. Yates. Astrea, Torino, Einaudi, 1978, p. 100-101.Ancora pi lontano dallortodossia cristiana il mito iniziatico del Graal, affiorato in Europa tra la fine del XII e linizio del XIII secolo in un corpo di testi letterari in versi e in prosa che ha profondamente influenzato la dimensione spirituale di numerosi movimenti esoterici o ereticali e le principali scuole sapienziali dellOccidente.Il poeta e bardo mistico tedesco Wolfram von Eschenbach nel suo Parzival del 1210 racconta che il Graal una gemma (o smeraldo) caduta sulla Terra dalla fronte di Lucifero al tempo della sua rivolta e scolpita poi dagli Angeli in forma di Coppa. Il Graal contiene il nutrimento dellimmortalit e della sapienza, il suo possesso rappresenta la suprema beatitudine e le sue custodi sono donne fatate e immortali. Il simbolismo del sacro Vaso, o Cuore della Signora delle Acque, presente come abbiamo visto in numerose mitografie precristiane e il velame devozionale che nelle saghe medievali lo identific con il Calice dellUltima cena in cui venne raccolto il sangue del Cristo crocifisso e che fu connesso anche ai misteri di Maria appare come labile espediente di chi volle utilizzare temi cristiani per trasmettere significati di natura ben diversa.Intorno al mito del Graal gravita inoltre la parallela saga jerosofica di Excalibur, la magica Spada che gli eroi ricevono e riconsegnano nelle mani della misteriosa Dama del Lago, evidente ipostasi della Vergine delle Acque o Donna del Mare. La consegna rituale della Spada alla Dama acquea da parte del cavaliere graalico un tema mitico di cui il brutale psicodramma della spada che trafigge il Cuore della Vergine costituisce lesatta inversione contaminatrice. Sotto questo aspetto si pu anche supporre che la tradizione del Graal celasse il tentativo di rettificare in senso gnostico i totem pi perniciosi del Cristianesimo. E se i diversi percorsi mitico-iniziatici ispirati al Graal hanno attraversato lo scenario archetipico e metastorico della cristianit subendone a loro volta influenze e contaminazioni il nucleo centrale del mito resta e si evidenzia come totalmente estraneo a qualunque confessione religiosa, trascendendo lo stesso contesto storico in cui apparve per proiettarsi in una dimensione archetipica. La Tradizione ermetico-alchemica ha infine in se stessa la propria giustificazione in quanto arte di mutazione e permutazione dellordine naturale: le sue figure e immagini jeroglifiche rappresentano infatti processi naturali e preter-naturali esterni a qualsiasi limite storico o confessionale. I suoi cultori possono esseri individuati dietro le quinte dellIslam e del Giudaismo cos come del Cristianesimo ed particolare abilit del sillabario e delliconografia ermetici celare i propri misteri dietro qualsiasi tipo di struttura o iconologia mitica. Ci ampiamente dimostrato dalla totalit dei testi alchemici pi conosciuti, in cui i vari miti pagani, biblici, cristiani o di altra origine vengono sincreticamente utilizzati come jerogrammi strumentali di un codice segreto leggibile e sperimentabile a molteplici livelli. E spigolando oculatamente tra le figure allegoriche dellArte non sar difficile imbattersi in immagini che riflettono in modo evidente le Icone matristiche primordiali di cui ci stiamo occupando. Basti come esempio la figura 17 del Viridarium chymicum del boemo M. Daniele Stolcio di Stolcenberg, pubblicato a Francoforte nel 1624 e tradotto in Italia dal compianto esoterista romano Vinci Verginelli su sollecitazione del suo Maestro Giuliano Kremmerz. Lincisione rappresenta un mitico alchimista greco, Democrito, il quale con sguardo allusivo indica una fanciulla adolescente dallaspetto regale e completamente nuda che con la mano destra sostiene un Cuore fiammeggiante: il Cuore antico dellardente Dama del sangue e dei metalli.Stolcius de Stolcenberg. Viridarium chymicum, Firenze, Nardini, 1983, p. 54-55.Una grande influenza del simbolismo ermetico infine ravvisabile, attraverso la mediazione delle corporazioni muratorie medievali che in gran parte ne furono custodi, negli stilemi dellarchitettura sacra e in particolare di quella gotica. Autentici libri criptici di pietra, le cattedrali gotiche europee contengono simbolismi che esperiti opportunamente conducono molto lontano dal Cristianesimo e dalle sue mitologie artificiali. Anche in ci ravvisabile un abile nascondersi del Cuore della Dea, che rivestendo con i simboli originali i templi della Dama Spettrale e di suo Figlio ha custodito e continua a custodire le proprie stesse contraffazioni.Cfr. Fulcanelli. Il mistero delle cattedrali, Roma, Mediterranee, 1972. Attraverso il velo tremolante e traslucido di tale Dama, in onore della quale nominalmente una grande quantit di cattedrali furono costruite, emerge infatti limmagine emblematica e primordiale della Vergine o Madonna Nera, le cui numerose statue disseminate in Europa su itinerari simbolici richiamano larchetipo della Dea primigenia, madre di ogni Icona e di ogni permutazione.Naturalmente questi aspetti segreti e clandestini del Cristianesimo hanno avuto e hanno valore solo per coloro che in qualche modo possono riconoscere i differenti ordini simbolici e realizzarne loriginario significato. Al di fuori delle cerchie iniziatiche pi ristrette nellinconscio collettivo dellOccidente cristianizzato la Coppa della Dea invece divenuta Utero infernale. Come gi si indicato per lIcona della Bocca, trasformata nellApocalisse giovannea in gola bestemmiante della Bestia-Draco, cos nel medesimo testo che raccoglie una gran quantit di simboli matristici in forma demonizzata la Coppa, ribollente dei fluidi del mestruo maledetto, arde nelle mani della Rossa Signora degli Inferi, tramutata nella Meretrice di Babilonia che cavalca il Draco: e vidi una donna seduta sopra una Bestia di color rosso scarlatto, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era vestita di porpora e di scarlatto, tutta adorna doro, di pietre preziose e di perle; essa teneva in mano un calice doro ricolmo di ripugnanti immondezze della sua lussuria (17, 3-4).Astrea fuggita nel cielo, la Dama sprofondata nellInferno e, divenuta ormai Strega, cavalca una Bestia-Draco che parla il mostruoso linguaggio delle Sibylle; mentre sul mondo dilaga il loro simulacro spettrale, trafitto e sofferente, ossessione per luomo e maledizione per la donna.