INCONTRO DI NATALE 2010 tra luci, ombre, nostalgia e fratellanza.

Il 18 dicembre 2010 ci siamo dati appuntamento presso il Centro diRicerche e Formazione Ad Alta Tecnologia Nelle Scienze

Biomediche “Giovanni Paolo II” di Campobasso.

Il Centro di Ricerche e Formazione Ad Alta Tecnologia Nelle Scienze Biomediche “Giovanni Paolo II” di Campobasso è la quinta sededell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fu proprio Giovanni Paolo II a mettere la prima pietra, il 19 marzo 1995 e benedisse l’opera con unsaluto benaugurante: «Il Centro che qui sta per sorgere – affermò il Papa – sarà in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale – ne siamo certi – non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana», quell’anima che è la fonte stessa dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore>>. E’ un presidio d’eccellenza per l’oncologia,

le malattie cardiovascolari e la medicina specialistica. Classificato “Ente di Ricerca” di alta specializzazione – struttura equiparata al pubblico: nel corso dei pochi anni di attività (il Centro ha iniziato la sua attività nel 2003) ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali:

° nel luglio del 2008, l’Osservatorio per la salute della donna (O.N.Da) ha attribuito al Centro il prestigioso riconoscimento di “Ospedale a misura di donna” con il massimo punteggio: 3 Bollini Rosa.

° Nell’autunno del 2008, l’U. O. C di Radioterapia è stata premiata per aver presentato il miglior contributo scientifico dell’anno al congresso A.I. R. O. (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica).

° Nell’anno 2009, la stessa Unità Operativa è stata la prima in Italia e tra i primi al mondo a studiare e poi sperimentare l’innovativa metodica terapeutica per la radioterapia “VMAT”.

° Nello stesso anno, è stata attribuita al Centro la certificazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro 18001; ad oggi è tra i pochi presidi ospedalieri italiani a possedere tale certificazione. La ricerca scientifica è uno degli aspetti più caratterizzanti del Centro: sono stati avviati diversi progetti pluriennali di ricerca di base, clinica ed epidemiologica nel campo delle malattie cardiovascolari e dei tumori.

Giovanni Paolo II alla posa della prima pietra, il 19 marzo 1955.

La pubblicazione delle due foto di Giovanni Paolo II, è stata autorizzata dal Prof. Savino Raffaele Cannone, Direttore di Sede.

Una dolce nenia di ciaramella e zampogna ci accoglie al Centro di Ricerche e Formazione Ad Alta Tecnologia Nelle Scienze Biomediche “Giovanni Paolo II” di Campobasso, insieme ad amici di altre Associazioni, ci sono dei musicisti: gli zampognari del Matese che con le loro nenie ci incantano e ci riportano con la memoria e con i sentimenti alla nostra fanciullezza. Ma chi sono i nostri anfitrioni!? Nella foto chesegue riconosciamo il suonatore di zampogna Fernando Romano.

Da qualche anno (1990) la tradizione della zampogna in Bojano è stata gradualmente rivitalizzata grazie all’attività del gruppo chiamato “Gli zampognari del Matese”.

Il gruppo è composto da Antonio Romano, suonatore di ciaramella; Fernando Romano, suonatore di zampogna; Giancarlo Romano, suonatore di percussioni.

Il gruppo predilige l’esecuzione di brani tipicamente bucolico – pastorali,senza disdegnare melodie classiche rielaborate in chiave moderna, nei limiti tuttavia consentiti, dalla limitata estensione della scala musicale della zampogna.

Gli Zampognari del Matese annoverano, nel loro breve ma intenso curriculum, presenze e partecipazioni a manifestazioni ancheprestigiose.

La musica ci porta a ricordare alcune poesie, care al nostro cuore.

LE POESIE E LA POESIA DEL NATALE

Gesù Bambino asciuga le lacrime dei fanciulli

Accarezza il malato e l’anziano!

Spinge gli uomini a deporre le armi

E a stringersi in un universale abbraccio di Pace.

Giovanni Paolo II

Il Pellerossa nel presepe

Il pellerossa con le piume in testae con l’ascia di guerra in pugno stretta,come è finito tra le statuinedel presepe, pastori e pecorine,e l’asinello, e i Magi sul cammello,e le stelle ben disposte,e la vecchina delle caldarroste?Non è il tuo posto, via, Toro Seduto:torna presto da dove sei venuto.Ma l’indiano non sente.O fa l’indiano.Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?O darà noia agli angeli di gesso?Forse è venuto fin quaha fatto tanto viaggio,

perché ha sentito il messaggio:pace agli uomini di buona volontà.

GIANNI RODARI

UN PRESEPE CHE COSTAVA NIENTE

Se ci ripenso che nostalgia ho di un tempo,

mi ritorna in mente il Natale,

quando preparavo un presepe con niente di costoso.

Andavo ai piedi del colle,

vicino alla fonte a cavare la creta.

Come si lavorava bene quell’argilla!

Era molle ed anche colorata.

Davo quasi vita a quei pastorelli,

e che forme di vita realizzavo!

Li creavo con tanta passione

E mi davano soddisfazione.

Quanto tempo è passato!

Oggi faccio il presepe con personaggi di porcellana.

Ma non vivo la stessa emozione:

perché un tempo creandoli,

li amavo col sospiro della creazione.

Quanto era bello quel presepe fatto con niente!

Creato solo con le manine

e la fantasia di una bambina.

Ritorna tempo trascorso,

fatti riscoprire com’eri una volta.

Giacinta De Cecco

Segue un bel momento di spiritualità con la Santa Messa celebrata presso la Cappella dell’Università Cattolica da S.E. l’Arcivescovo di Campobasso Bojano, Padre Giancarlo Maria Bregantini e da Padre Roberto.

E’ stato un intenso momento di spiritualità, l’incontro con i malati presenti, con il loro dolore, con la sofferenza, seppure lenita dalla serenità che l’ Arcivescovo riesce sempre a trasmettere con le sue parole e con la sua presenza.

Mentre il bel coro di San Giovanni in Galdo conquista tutti noi, ancora una volta, dentro di me ricordo le parole di Giovanni Paolo II, pronunziate in occasione di una sua visita nell’Ospedale di Parma: << Soprattutto nell’ospedale va riconosciuto il primato dell’uomo, avente diritto al rispetto della sua dignità, a essere curato e assistito nel contesto di una struttura efficiente, accogliente, attenta ai drammi dei singoli e delle loro famiglie. L’ospedale per l’uomo ammalato, non l’ammalato per l’ospedale>>.

E dopo queste ore così intensamente vissute, è l’uomo che emerge nella convivialità gustando ottime vivande, in allegria e Santa Pace.

Non sono mancati i riconoscimenti ai colleghi che hanno traguardato i quindici, venti, venticinque e quarant’anni di appartenenza alla Federazione.

In sequenza, iniziando dal decano, li nomino tutti:

Gherardo Gaetano quaranta anni,

Cucciniello Mario venticinque “

Costantini Luigi venti “

Presutti Angelo venti “

Albanese Nicolino quindici “

Cafaro Lorenzo quindici “

Delli Quadri Antonio quindici “

De Sanctis Stefano quindici “

Di Claudio Antonino quindici “

Simonetti Antonio quindici “.

Chiudiamo la giornata con un cordiale A BEN VEDERCI.

Elaborato dalla MdL Anna di Nardo Ruffo

Le foto dell’incontro sono del Cav. MdL Luigi Calabrese

.