Incontro genitori Monza – 14 aprile 2011 – ore 20.45

VIVERE L’EDUCAZIONE TRA FAMIGLIA E SCUOLA

Un dialogo sugli orientamenti aperti dal Progetto educativo d’Istituto

Incontro genitori Monza – 14 aprile 2011 – ore 20.45

• L’educazione: il processo che tende a formare in modo integrale la persona in vista del suo destino eterno, e quindi in ordine alla sua relazione con Dio e alla sua mansione nella società civile (cfr. GE n. 1).


L’incontro di questa sera si caratterizza quindi come un momento di condivisione, del “sogno” in cui ciascuna di noi, con tanti laici divenuti nel corso della storia nostri collaboratori, continua a credere e a realizzare nel tratto di strada che ci è concesso di percorrere.


E penso che se ciascuno di voi, se ogni famiglia che voi rappresentate, ha iscritto il proprio figlio/a in questa scuola, lo ha fatto assumendo gli orientamenti educativi dell’Istituto ed è disposto a vivere, appunto, la reciproca corresponsabilità educativa .


Il nostro mondo vive una doppia crisi: sul significato di essere cristiano e sul significato di essere

umano. Oggi si parla di epoca post-moderno come epoca del post-umano, da più punti di vista.

essere cristiano ? essere

umano?


Dal punto di vista psichico ci deve far pensare il segnale dell’aumento delle forme di

depressione e l’aumento delle forme di dipendenza (da internet, da droghe, da sesso,

da cibo, da gioco).


Dal punto di vista della conoscenza e della creatività, l’uomo ha sviluppato tanti campi di sviluppo. Non si limita a trasformare la natura

perché ormai crea e inventa altre “nature”.


Siamo di fronte a concezioni antropologiche orientate al primato della potenza (tecnologia,

denaro, guerra) e affettivamente radicate nell’angoscia in quanto sentimento della morte

come verità onnipresente e ultima.


Il Progetto Educativo di Congregazione – il secondo testo di riferimento - è nato anzitutto nel solco di una tradizione

che tante sorelle hanno lasciato attraverso la loro vita generosamente spesa nell’educare, far crescere e

accompagnare piccoli, adolescenti, giovani, ma anche adulti e anziani. Costituisce il “proprium” della missione

apostolica della Congregazione: mettersi accanto all’uomo del proprio tempo per dare a tutti vita e

speranza. E’ anche frutto di riflessione, una riflessione che ci ha portato ad evidenziare la visione antropologica sottesa al nostro carisma attraverso la categoria della relazione.


Quale uomo quindi?


Quale educazione?


Quali le caratteristiche della relazione educativa che vogliamo

condividere con voi?


“Che cercate?”


“Rabbì, dove abiti?”


L’educazione ha bisogno alla sua base di un’esperienza

elementare di positività, di relazioni semplici e buone, in cui sia tangibile la stima

per l’uomo, la (com)passione per il suo

cammino e il suo travaglio, la speranza forte nelle sue

risorse; relazione dunque di fiducia creativa.


• Dove sperimentare la fiducia, imparare a fidarsi, poter mostrare gli aspetti deboli di sé senza per questo essere espulso? Dove poter far conto su relazioni affidabili? Dove trovare quel luogo dove siamo unici, speciali, insostituibili?


• Dove essere riaccolti, e perdonati? Dove imparare la capacità di sviluppare relazioni che

contengano gratuità? Dove, se non nella famiglia?...


“Nell’opera educativa della Chiesa emerge con evidenza il ruolo primario della testimonianza,

perché l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, e se ascolta

i maestri lo fa perché sono anche testimoni credibili e coerenti della Parola che annunciano e vivono” ( O. p. n.34).


Suor Alfonsa Clerici, il 23 ottobre scorso è stata proclamata beata dalla Chiesa. Ha ereditato in modo esemplare l’insegnamento della nostra Fondatrice privilegiando nell’azione educativa:

• La disciplina, come necessario supporto all’educazione delle virtù umane;

• La serietà nello studio, per un’adeguata preparazione professionale;

• Una profonda formazione spirituale, per migliorare la persona.


Ma cosa intendiamo per disciplina?


Ed ora concludo veramente… da buona discepola dell’unico Maestro, lasciandovi con

una domanda


• Se i bambini vivono in un ambiente giudicante

imparano a condannare. • Se i bambini vivono in un ambiente

ostile imparano a combattere. • Se i bambini vivono in un ambiente

minaccioso imparano ad essere apprensivi e

impauriti. • Se i bambini vivono in un ambiente

freddo non imparano ad amarsi.


• Se i bambini vivono con la vergogna

imparano la timidezza. • Se i bambini vivono con la

tolleranzaimparano la pazienza. • Se i bambini vivono con

l’incoraggiamento imparano a essere sicuri di sé. • Se i bambini vivono con la lode imparano ad apprezzare.


• Se i bambini vivono con l’approvazione

imparano a piacersi. • Se i bambini vivono con la

partecipazione imparano ad essere generosi. • Se i bambini vivono con l’onestà

e la lealtà imparano cosa sia verità e giustizia. • Se i bambini vivono in un

ambiente caldo e amichevole imparano che il mondo è un posto

bello in cui vivere. Incontro genitori Monza – 14 aprile 2011 – ore 20.45

• Se i bambini vivono con la sicurezza

imparano a fidarsi di sé e degli altri.

• Se i bambini vivono in un ambiente ricco di valori

imparano la gioia e la serenità.


Dove vivono i vostri bambini, i nostri ragazzi?



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