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Progetto di educazione ambientale e alla cittadinanza responsabile, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per le Aree Protette Nazionali, attuato dalla Federazione Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali. 1° Anno, 2007-2008. “AREE PROTETTE NAZIONALI ED EDUCAZIONE AMBIENTALE. I RISULTATI" INDAGINE SPERIMENTALE

INDAGINE SPERIMENTALE “AREE PROTETTE NAZIONALI ED ... Federparchi... · Nazionale dei Parchi e delle Riserve ... sono state messe in ... Il campione d’indagine è composto da

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Progetto di educazione ambientale e alla cittadinanza responsabile, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per le Aree Protette Nazionali, attuato dalla FederazioneNazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali. 1° Anno, 2007-2008.

“AREE PROTETTE NAZIONALI ED EDUCAZIONE AMBIENTALE.

I RISULTATI"

INDAGINESPERIMENTALE

INNOVAZIONE, SPERIMENTAZIONE E RICERCACaratteristiche innovative

e nuove conoscenze offerte dal Progetto.

Il progetto Cittadini del Parco, nelle diverse fasi del suo svolgimento, havisto l’applicazione di strumenti, di percorsi progettuali e di attività di-dattiche innovativi.

Infatti, accanto alla sperimentazione di attività volte a promuovere la cono-scenza degli equilibri che governano i processi naturali e la consapevolezzadella necessità della loro conservazione, sono state messe in pratica anche at-tività specificamente rivolte al contesto della realtà “parco”, con i suoi obiet-tivi di gestione e le sue regole e, soprattutto, rivolte a privilegiare la cono-scenza ed il rispetto delle esigenze della tutela dell’ambiente in rapporto al-le dinamiche dell’accettazione sociale delle stesse. Ecologia, ma anche “eco-logia umana”, dunque, con attività didattiche pratiche di negoziazione, di co-municazione, di partecipazione, volte a promuovere nei destinatari un sensodi cittadinanza attiva e responsabile.

Come ulteriore elemento di innovazione, il Progetto prevedeva lo svolgimentodi un’indagine volta ad accertare lo stato dell’educazione ambientale nelleAree Protette Nazionali, in termini di strutture e organizzazione funzionale,di strategie, di programmi e progetti e in termini di risorse umane e finan-ziarie impegnate. Oltre a delineare un quadro complessivo di quanto svoltodalle Aree Protette nel corso del 2007 e a restituire la rappresentazione del-la straordinaria varietà di risorse e di opportunità educative, l’indagine èservita ad avere elementi di aggiornamento rispetto a quanto realizzato nel2002 dal Ministero dell’Ambiente con la ricerca e conseguente pubblicazionedenominata “Nel Parco c’è”.

L’insieme di queste nuove informazioni, nel consentire di avere una visioned’insieme, aggiornata, sull’educazione ambientale così come declinata dalleAree Protette, permette di tracciare proposte per nuove linee guida di svi-luppo, al fine di condividere e programmare ulteriori azioni “di sistema” alivello nazionale.

L’approccio adottato per la realizzazione di questa indagine e stato quello diprendere come riferimento culturale le seguenti definizioni:

“L’educazione allo sviluppo sostenibile deve divenire un elemento strategico perla promozione di comportamenti critici e propositivi dei cittadini verso il pro-prio contesto ambientale.L’educazione ambientale forma alla cittadinanza attiva e consente di comprende-re la complessità delle relazioni tra natura e attività umane, tra risorse eredita-te, da risparmiare e da trasmettere, e dinamiche della produzione, del consumoe della solidarietà. L’educazione ambientale è globale e comprende l’istruzioneformale, la sensibilizzazione e la formazione.E’ compito delle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche, organizzare,promuovere e favorire attività di educazione ambientale, che è anche una com-petenza istituzionale propria e specifica, da coordinare e integrare in una retecostituita dai soggetti pubblici e privati che svolgono attività di educazione am-bientale sul territorio.L’educazione ambientale contribuisce a ricostruire il senso di identità e le radi-ci di appartenenza,dei singoli e dei gruppi, a sviluppare il senso civico e di re-sponsabilità verso la res pubblica, a diffondere la cultura della partecipazione edella cura per la qualità del proprio ambiente, creando anche un rapporto affet-tivo tra le persone, la comunità ed il territorio.”

(tratto dalla Carta dei Principi per l’educazione ambientale orientata allo svi-luppo sostenibile e consapevole, Fiuggi, Italia, aprile 1997).

Ha costituito ulteriore riferimento la definizione di “Educazione ambientale”adottata dalla Commissione Educazione e Comunicazione della IUCN, WorldConservation Union, nel 1994, che recita testualmente:“L’Educazione Ambientale è un processo per mezzo del quale gli individui acqui-siscono consapevolezza ed attenzione verso il loro ambiente; acquisiscono escambiano conoscenze, valori, attitudini esperienze, come anche la determina-zione e la motivazione che li metterà in grado di agire, individualmente o col-lettivamente, per risolvere i problemi attuali e futuri dell’ambiente.”E’ dunque con questa chiave di lettura, di analisi e di valutazione che è statacondotta la ricerca sulle attività svolte dalle Aree Protette Nazionali, in par-ticolare su un campione d’indagine composto da 22 Parchi Nazionali, 20 AreeMarine Protette, 8 Riserve Naturali Statali, per un totale 51 Aree ProtetteNazionali.

LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE

L’indagine si è sviluppata nell’arco di 5 mesi, da Gennaio a Maggio 2008. Larilevazione dei dati è avvenuta attraverso l’invio di un questionario apposi-tamente progettato, con esplicita richiesta di compilazione da parte deiDirettori delle Aree Protette. In questo modo si è cercato di contenere glisvantaggi derivanti dal metodo dell’auto-compilazione (quali la tardiva resti-tuzione dei questionari e la veridicità del dato) e di aumentare i vantaggi (co-me dare il giusto tempo per la compilazione, evitare condizionamenti dell’in-tervistatore al fine di ottenere un dato certo, diminuire i costi).All’invio sono seguiti numerosi contatti telefonici, volti a sollecitare la com-pilazione ed il rinvio del questionario per la successiva rielaborazione.Il campione d’indagine è composto da 50 Aree Protette Nazionali, nello spe-cifico:

PiemonteParco Nazionale Gran ParadisoParco Nazionale Val Grande

LiguriaParco Nazionale Cinque TerreAMP Portofino

LombardiaParco Nazionale StelvioRNS Bosco Siro Negri

VenetoParco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Friuli - Venezia GiuliaAMP Miramare

Emilia RomagnaParco Nazionale Appennino Tosco EmilianoParco Nazionale Foreste Casentinesi

ToscanaParco Nazionale Arcipelago ToscanoRNS Burano - WWF

MarcheParco Nazionale Monti SibilliniRNS Abbadia di Fiastra RNS Gola del FurloMontagna di torricchio LazioParco Nazionale CirceoAMP Isole Ventotene e S. StefanoAMP Secche di Tor PaternoRNS Litorale Romano

AbruzzoParco Nazionale D'Abruzzo Lazio e MoliseParco Nazionale - MajellaParco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga

CampaniaParco Nazionale Cilento e Vallo di DianoParco Nazionale VesuvioAMP BaiaAMP GaiolaAMP Punta CampanellaRNS Cratere AstroniRNS Isola di Vivara

PugliaParco Nazionale Alta murgiaParco Nazionale GarganoAMP Torre GuacetoAMP Porto CesareoRNS Le Cesine

BasilicataParco Nazionale Pollino

CalabriaParco Nazionale SilaParco Nazionale AspromonteAMP Capo Rizzuto

SiciliaAMP Isole CiclopiAMP Isola delle Femmine Capo GalloAMP Isola di UsticaAMP Isole EgadiAMP PelagieAMP Plemmirio

SardegnaParco Nazionale AsinaraParco Nazionale La MaddalenaAMP Capo CarbonaraAMP Penisola del Sinis e Isola Mal di VentreAMP Tavolara Punta Coda CavalloAMP Capo Caccia

La restituzione dei questionari compilati è stata molto alta, pari all’82% deltotale del campione.

In particolare:

L’indagine è stata strutturata in più fasi, destinate ad approfondire pro-gressivamente diversi livelli dell’EA realizzata dalle Aree Protette.

Il questionario è stato articolato, infatti, in 6 sezioni:

a. Area protetta e educazione ambientaleb. Strategie, programmi e risorsec. Strutture e attività di E.A.d. Promozione delle attività di educazione ambientalee. Offerta educativa dell’area protetta. Progetti realizzati nel 2007

Si è cercato di elaborare domande semplici e chiuse, al fine di avere un’ele-vata “redemption” e creare poche elaborazioni soggettive. Le domande “aper-te” sono esclusivamente nella sezione “e”, in quanto è stato ritenuto fonda-mentale per l’analisi conoscitiva della qualità dei progetti realizzati nel 2007.Insieme alla compilazione e restituzione dei questionari, alle AA.PP. è statochiesto di inviare documentazione relativa ai progetti realizzati nel 2007, alfine di effettuare una valutazione più completa.

Le valutazioni si sono basate anche sul criterio della continuità: non solo so-no stati presi considerazione i progetti realizzati nel 2007, ma si è valutatala capacità dell’Area Protetta di svolgere in maniera continuativa le attivitàdi Educazione Ambientale. Si è ritenuto, infatti, che la continuità fosse unelemento importante e qualificante del lavoro delle AAPP in questo campo,perché una “strategia” educativa non dovrebbe esaurirsi con lo svolgimentodi un singolo progetto di un anno.

E’ accertato che l’efficacia delle azioni svolte dipende, non solo dalla qualitàdei progetti, dai mezzi e dalle risorse, ma anche e soprattutto dalla qualifi-cazione degli operatori e dal fatto che il loro impegno risponda, in qualchemodo, a una “prassi” dei programmi di gestione delle AAPP. Questo proprioperché l’educazione allo sviluppo sostenibile solo se realizzata in manieracontinuata può portare verso i risultati attesi: ossia rendere le persone piùsensibili rispetto alle questioni etiche e ambientali, creare nuove consapevo-lezze verso i valori, modificare le attitudini e i comportamenti, nella pro-spettiva, appunto, dello sviluppo sostenibile.

Seguendo questi criteri, sono stati esaminati, accanto ai progetti, anche lestrategie, i programmi che le Aree Protette attuano per il raggiungimento de-gli obiettivi, l’esistenza di strutture idonee, la promozione delle attività alfine di raggiungere un pubblico sempre più vasto e, infine, le risorse finan-ziarie: per accertare se nei bilanci sono previsti capitoli di spesa idonei perla soddisfazione del principio di continuità dell’EA nelle AA.PP.

L’indagine ha dunque privilegiato la dimensione complessiva, quanto più pos-sibile chiara e dettagliata, della realtà in esame.

Qui di seguito vengono descritti i risultati, secondo lo schema del questiona-rio (scheda fornita in allegato).

ANALISI DEI RISULTATI

A. AREA PROTETTA ED EDUCAZIONE AMBIENTALE

La totalità delle aree protette intervistate svolge attività di educa-zione ambientale che sono gestite in modo pressoché autonomo nel 42% dei casi e, per il restante 58%, in collaborazione con soggetti ester-ni (fig. 1).

In particolare, per i servizi di educazione ambientale, gli Enti Parcocollaborano soprattutto con le Comunità Montane (fig. 2) e i Comuni(fig. 3), in minor misura con cooperative locali (fig. 5), CEA (fig. 4) e LEA(fig. 7) e poco con associazioni ambientaliste (fig. 8), Province (fig. 9),Regioni (fig. 10).

Poco più della metà dei CEA e dei LEA presi in considerazione fannoparte della rete INFEA nazionale.

fig. 1 fig. 2

fig. 3 fig. 4

fig. 6

Circa il 40% degli Enti prevede un servizio di Educazione Ambientaleoppure figure o posizioni specifiche per gli operatori. Nelle 43 areeprotette che hanno risposto al questionario, le persone che si occupa-no di Educazione Ambientale sono 150 e, per la maggior parte (corri-spondente al 39%), hanno il ruolo di interprete/guida ambientale; il re-stante 61% si divide quasi equamente fra responsabili del servizio, tu-tor sul campo, tutor in aula, dirigenti/referenti, docenti e, in misuraminore, personale di segreteria (fig. 10).

Le persone che fanno parte della pianta organica dell’area protetta eche si occupano di attività di Educazione Ambientale per la maggiorparte (73%) sono laureati in tematiche relative alle scienze biologi-che, naturali, ambientali geologiche; il 20% è diplomato e solo il 2%è laureato in scienze dell’educazione e della formazione, il restante 6%è composto da laureati in lettere, psicologia, sociologia, lingue, giuri-sprudenza, ingegneria, architettura, veterinaria, scienze agrarie,scienze forestali (fig. 11).

fig. 7 fig. 8

fig. 9

fig. 10

Fra quanti fanno parte della pianta organica e si occupano diEducazione Ambientale nel parco, solo un terzo ha seguito una forma-zione specifica sull’argomento, in particolare il 59 % ha seguito cor-si di aggiornamento, il 29% corsi di formazione regionali, il 5% masteruniversitari, il restante 7% ha seguito altri corsi (fig. 12)

fig. 11

fig. 12

B. STRATEGIE, PROGRAMMI E RISORSE

Oltre la metà (52%) delle Aree Protette hanno pianificato e realizzatoattività/progetti tesi a dare concretezza al Decennio dell’Educazioneallo Sviluppo Sostenibile (DESS), ma la quasi totalità (81%) non ha in-serito attività di EA all’interno di un programma di Agenda 21 locale,né ha recepito e firmato la Carta di Aalboerg (78%).

Quasi tutte le aree interpellate (85%) prevedono una programmazio-ne specifica per l’Educazione Ambientale.

Nell’ambito delle attività e dei progetti svolti nel 2007, sono stati svi-luppati in maggior misura i temi relativi alla biodiversità (fig. 13),alle emergenze ambientali (fig. 14), alla tutela del territorio (fig. 15),al risparmio energetico (fig. 16), agli incendi boschivi (fig. 17).

Altri aspetti, pur non costituendo il punto centrale delle attività, sonostati trattati in molte aree protette a diversi livelli di approfondimen-to; in particolare hanno fatto parte dei programmi di EducazioneAmbientale le tradizioni locali (fig. 18), i cambiamenti climatici (fig.19), i rifiuti (fig. 20), l’adozione di un ambiente (fig. 21), il coinvolgi-mento degli attori sociali (fig. 22).

fig. 13 fig. 14

fig. 15 fig. 16

fig. 17 fig. 18

Nel corso del 2007, 15 dei 43 enti che hanno risposto al questionario,hanno collaborato con altre 78 aree protette nell’ambito dei pro-grammi di Educazione Ambientale (fig. 23); molti hanno lavorato conpiù di un’area e alcuni, come le AMP di Miramare e Isola dei Ciclopi eil PN d’Abruzzo Lazio e Molise addirittura con più di 11. Quest’ultimo,in particolare, ha stretto rapporti con 3 aree protette europee mentrei PN dell’Asinara, del Gran Sasso e Monti della Laga, con 1, e l’AMP Isoladei Ciclopi con 1 area extraeuropea. Con l’eccezione di una maggiore assiduità nei riguardi delle RiserveNaturali Regionali (per un totale di 18) e i Parchi Regionali (15), la col-laborazione, nel complesso, si è distribuita pressoché in parti ugualifra Aree Marine Protette (11), Parchi Nazionali (10), Riserve Naturalidello Stato (9), altre aree protette come le Oasi del WWF (9) con l’inte-ressante presenza delle già citate 5 aree protette internazionali.

fig. 19 fig. 20

fig. 21 fig. 22

fig. 23

Nella maggior parte delle attività è stato organizzato un gemellaggiofra le aree protette (fig. 24), in molti altri casi uno scambio di espe-rienze (fig 25); in soli due casi è stato attivato un partenariato per iprogetti INFEA.

I servizi di Educazione Ambientale erogati sono egualmente distribuitifra tutoraggio, organizzazione, promozione, guida ambientale, facilita-zioni, organizzazione, assistenza (fig. 26)

Il 74% delle aree protette ha nel bilancio annuale un capitolo di spe-sa specifico dedicato all’Educazione Ambientale, in particolare la gran-de maggioranza degli Enti che hanno risposto al questionario ha previ-sto, nell’anno finanziario 2006, un impegno di spesa più o meno equa-mente distribuito tra un importo superiore ai 50.000 euro (32%), unofra i 25 e i 50.000 euro (31%) e uno fra i 10 e i 25.000 euro (30%). Soloil 7 % ha messo in bilancio un cifra inferiore ai 10.000 euro (fig. 27).

fig. 24

fig. 26

fig. 27

fig. 25

C. STRUTTURE E ATTIVITA’ DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

Nelle aree protette che hanno risposto al questionario sono presenti483 strutture dedicate allo svolgimento delle attività di EducazioneAmbientale, di queste poco più della metà sono distribuite sul terri-torio (58%), mentre le restanti si trovano presso le sedi degli Enti(42%). In particolare, nelle aree protette si trovano più frequentemen-te i Centri Visitatori, con un totale di 116 strutture (sono anche gli spa-zi più presenti in sede con 56 strutture), seguiti da aule proiezioni(68), musei (58), spazi per mostre (54).

I CEA e i LEA, sebbene meno frequenti (rispettivamente 50 e 30 in to-tale), si trovano spesso in sede (18 CEA e 15 LEA). Spazi didattici all’aperto (41), aule di lavoro (24) e aule verdi (11) com-pletano le strutture utilizzate per i progetti di Educazione Ambientalefra i quali è interessante citare anche la barca con il fondo di vetrodell’AMP del Plemmirio e le Aree faunistiche del PN dei Monti Sibillinie del Circeo (fig. 28, e fig. 29).

fig. 28

fig. 29

Tra le strutture individuate sono a gestione diretta soprattutto glispazi didattici all’aperto (73%) e quelli per le mostre (60%), nonché gliuffici di accoglienza (68%) e le mediateche (75%). La gestione direttariguarda circa per il 50% i centri visitatori, le aule verdi, i centri diesperienza, le aule di lavoro (47%), i CEA (45%), i LEA (45%), i musei(45%), le sale per proiezioni e convegni (44%).I soggetti esterni cui è affidata la gestione delle strutture sono so-prattutto cooperative, ma anche associazioni, comuni, Corpo Forestaledello Stato, Comunità Montane..

Tre quarti delle strutture sono accessibili anche per chi ha ridottecapacità motorie o sensoriali (75%).

I principali utenti delle attività di E. A. sono bambini ed i ragazzidelle scuole (35%) seguiti da visitatori e i turisti (35%) e dai cittadi-ni e dagli attori sociali, (21%).

fig. 30

D. PROMOZIONE DELLE ATTIVITA’ DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

Le Aree Protette promuovono le attività di Educazione Ambientale più omeno in uguale misura attraverso i media locali, il sito WEB nella se-zione dedicata all’EA, le pubblicazioni, i link da altre sezioni del sitoufficiale, la mailing list, i contatti diretti con gli insegnanti (tramitelettere, telefonate, presentazioni, settimane di aggiornamento) e, inmisura minore, attraverso la rivista del parco, siti di progetto, inser-zioni in altre pubblicazioni (fig. 31).

fig. 31

E. OFFERTA EDUCATIVA DELL’AREA PROTETTA. PROGETTI REALIZZATI NEL 2007

Nell’ambito del questionario è stato chiesto ai responsabili EducazioneAmbientale dell’aree protette di rispondere a una serie di domande re-lative ai progetti realizzati nel 2007.La maggior parte dei progetti hanno avuto mediamente la durata di unasettimana (29%) o di un anno (24%), oppure hanno seguito l’andamentocronologico dell’anno scolastico (14%). Per il resto hanno avuto duratavariabile spesso legata alla stagionalità dei visitatori (i mesi di pri-mavera, o di estate). (fig. 32)

I progetti sono stati finanziati soprattutto con risorse di bilanciodell’Ente (37%), ma anche con fondi del Ministero e di privati (17%). Percirca il 5% sono stati utilizzati fondi di Provincie, Unione Europea,Regioni (fig. 33).

fig. 32

fig. 33

Raramente i progetti sono stati svolti d’intesa con la rete INFEA (16%di risposte negative), o in collaborazione con altre aree protette (70%di risposte negative).

La fascia di età dei fruitori dei progetti è stata soprattutto quella de-gli adolescenti (39%) e dei bambini (33%); i destinatari sono statiequamente distribuiti fra residenti, altri cittadini della Regione, non-chè visitatori e turisti provenienti da altre regioni o nazioni.(fig. 34 efig. 35). Nella quasi totalità dei casi, comunque, le attività sono stateprogettate per coinvolgere anche persone che hanno ridotte capacitàmotorie o sensoriali (82%).

Attraverso la realizzazione dei singoli progetti si è cercato di rag-giungere degli obiettivi finali che sono stati presi in considerazionein ugual misura da tutte le aree protette. In particolare al terminedelle attività di educazione ambientale i fruitori dovrebbero conosce-re meglio il territorio, gli elementi e i processi naturali che lo carat-terizzano, nonché le problematiche legate alla conservazione dell’areaprotetta; sentirsi coinvolti nella cittadinanza attiva e responsabile;partecipare attivamente alla gestione del territorio, e allo sviluppo so-

fig. 34

fig. 35

stenibile; socializzare e recuperare l’equilibrio psicofisico tramite ilcontatto con la natura (fig. 36). Tali obiettivi sono stati definiti in buo-na parte attraverso processi di progettazione partecipata (56%) e so-no stati verificati attraverso un monitoraggio effettuato durante le va-rie fasi di lavoro attraverso elaborati, relazioni, controlli diretti, e re-port (fig. 37) è stata svolta anche una valutazione complessiva per mi-surarne il raggiungimento (utilizzata nel 58% dei casi). Al termine del progetto le manifestazioni finali sono state realizzatenel 42% dei casi.

fig. 36

fig. 37

La comunicazione relativa all’attività di Educazione Ambientale è sta-ta affidata a uno specifico sito internet solo nell’11% dei casi mentrela partecipazione ai progetti è stata stimolata e promossa attraverso lastampa locale e nazionale (anche per mezzo di comunicati stampa eazioni divulgative) incontri mirati con gli attori sociali, siti ufficiali(fig. 38).

fig. 38

Un “valore aggiunto” del Progetto Cittadini del Parco è stato sicuramentequello di aver realizzato un’indagine sulle attività e sullo “stato”dell’Educazione Ambientale nelle Aree Protette Nazionali.

Dopo la pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente del rapporto “NelParco c’è” (2002), in cui venivano descritti progetti, attività e strutture perl’Educazione Ambientale presenti sia nelle AAPP nazionali, sia in quelle re-gionali e locali, non sono stati più prodotti documenti “ufficiali” che fornis-sero una panoramica aggiornata di quanto si svolge nel sistema delle AAPP.

Poichè l’Educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile è considerata unapriorità, a livello internazionale, e anche in considerazione del fatto chel’UNESCO ha lanciato, dopo alcune conferenze internazionali, il “DESS-Decennio dell’educazione alla sostenibilità”, l’indagine realizzata nel quadrodel Progetto “Cittadini del Parco” si propone come contributo conoscitivo del-la tipologia, della quantità e qualità delle azioni realizzare dalle AAPP e co-me strumento utile per impostare ulteriori azioni, a livello del Sistema delleAAPP stesse, che facciano riferimento ad una “strategia di sistema”: strate-gia di cui si sente la necessità e per questo da più parti richiesta.

Le Aree Protette, nazionali o regionali che siano, costituiscono infatti un la-boratorio eccezionale, in cui sono concentrati sia i “valori” più importanti erappresentativi, delle risorse naturali e culturali del nostro Paese, sia una pa-lestra in cui, per la “gestione partecipativa” che caratterizza le AreeProtette, studiare e perfezionare i percorsi verso la conservazione e lo svi-luppo sostenibile. I parchi non sono certo l’unica “centrale formativa” di cuiuna Società moderna dispone ma, altrettanto con certezza, sono una scuola vi-vente, che promuove conoscenza, che concretizza i saperi, che sviluppa consa-pevolezze, che può orientare al futuro motivando l’impegno concreto alla “cit-tadinanza responsabile”. L’educazione ambientale svolta nelle Aree Protettenon dovrebbe essere dunque un “optional” ma dovrebbe far parte, a pieno ti-tolo, della loro missione e per questo le Aree stesse dovrebbero essere tuttedotate di risorse umane, finanziarie, strutturali e normative, che consentanoloro di svolgere al meglio il loro ruolo istituzionale.

La ricerca svolta ha dimostrato che, sebbene molto spesso in maniera spontaneae “autogestita”, in un virtuoso quanto creativo “fai da te”, questo quadro di ri-ferimento culturale è non soltanto condiviso da tutte le Aree Protette, ma in al-cune di esse trova esempi di eccellenza, dimostrata dalla continuità, dal coin-volgimento di molti attori, dalle risorse finanziarie messe a disposizione, dal-la preparazione degli operatori.

Nell’esaminare i dati raccolti, ricevuti da un totale di 43 Aree ProtetteNazionali , si verifica che:

• Oltre la metà delle AAPP svolge attività in collaborazione con altri soggetti,pubblici e privati, attuando forme di partenariato “virtuoso” che diffondo-no la pratica dell’EA anche al di fuori dei confini dell’Area Protetta, ren-dendo forse ancor più palese il ruolo di “pilotaggio” culturale che la stessapuò e dovrebbe svolgere nella società e per altre Amministrazioni.

• Circa il 40% delle AAPP prevede nella propria strutturazione funzionale unservizio di EA oppure specifiche figure nella pianta organica. Questo puòrappresentare un elemento di criticità e una direttiva funzionale specificada parte del Ministero vigilante sarebbe utile oltre che opportuna.

ALCUNE NOTE DI VALUTAZIONE SUI RISULTATIDELLA RICERCA E SULLO “STATO DELL’EDUCAZIONEAMBIENTALE”, NELLE AREE PROTETTE NAZIONALI.

• Gli operatori qualificati “in servizio” sono circa 150: di questi quasi il 40%è costituito da “guide-interpreti ambientali”, a testimonianza dell’impor-tanza e della polivalenza di questa “figura professionale”, prevista peraltrodalla L.394/91, nella gestione delle AAPP.

• La qualificazione degli operatori è molto elevata, quasi l’80% è laureato: tut-tavia va riscontrato che solo il 2% è laureato in scienze dell’educazione o del-la formazione e che solo un terzo, del totale, ha seguito specifici percorsi for-mativi, regionali o nazionali, nel campo dell’educazione ambientale. Anche inquesto caso si rileva quanto sia importante “investire” in risorse umane, ga-rantendone la qualificazione per lo svolgimento di un servizio vitale.

• Per quanto riguarda le strategie educative, oltre il 50% delle AAPP ha svol-to iniziative in riferimento al Decennio UNESCO dell’educazione allo svilup-po sostenibile (DESS) ma una percentuale elevata non ha aderito alla Cartadi Aalborg né ha impostato azioni specifiche di Agenda 21 (pur caratteriz-zanti i percorsi per il DESS).

• La biodiversità e la “natura” costituiscono il “core business” delle AAPP ineducazione, declinata con l’aggiunta di elementi che riguardano le minacceall’ambiente (quali l’inquinamento o gli incendi). Anche la valorizzazionedelle tradizioni e delle culture locali sono una caratteristica di molti pro-getti di EA mentre l’aspetto più “sociologico”, ovvero quello di strategie eprogrammi non solo per i bambini ma per gli adulti e per la cittadinanza ingenere sono ancora poco sviluppati. Anche questo aspetto andrebbe invecepotenziato, per i suoi impatti positivi nella gestione delle AAPP.

• Molto sviluppate la collaborazione e lo scambio di esperienze con altre areeprotette, senza distinzione tra nazionali, regionali e quelle gestite daAssociazioni: circa un terzo delle 43 Aree che hanno risposto al questiona-rio d’indagine svolge con regolarità progetti in collaborazione e alcune diesse hanno realizzato esperienze di scambio con AAPP internazionali.

• Per quanto riguarda le risorse finanziarie, quasi il 75% delle AAPP prevedeuna “posta” di bilancio specifica e prevede, quindi, l’EA come elementostrutturale della gestione attribuendo a questa funzione fondi relativamen-te consistenti anche se l’esperienza dimostra che nei progetti che prevedo-no la partecipazione di scuole, spesso le risorse risultano insufficienti pergarantire un numero soddisfacente di escursioni didattiche. Le risorse osnodi provenienza per di più statale o comunque pubblica.

• Un altro elemento interessante che emerge dall’indagine è la presenza di nu-merose strutture: le AAPP ne offrono quasi 500 tra aule verdi, centri di edu-cazione ambientale, spazi didattici, aule per mostre, centri di esperienzaecc…Alcune dispongono di mezzi “speciali”, quali imbarcazioni con fondo divetro per l’osservazione subacquea. Molte di queste strutture sono gestitedirettamente dalle AAPP ma almeno il 50% è gestito da cooperative e asso-ciazioni, cosa che contribuisce a promuovere l’indotto occupazionale, so-prattutto giovanile.

• Particolare attenzione è data alle persone con disabilità: dall’eccellenzadell’AMP del Plemmirio, che ha sviluppato un proprio percorso educativo edinterpretativo originale, in mare, per diverse categorie di disabili, a sen-tieri per non vedenti, l’accessibilità è un tema che risulta sentito da quasiil 75% delle AAPP.

• L’offerta educativa è promossa attraverso vari canali e mezzi di comunica-zione e risulta molto varia, in termini di tipologia e di durata. Raramenteperò i progetti sono pluriennali: di solito la loro durata coincide con l’annoscolastico ma molte attività durano anche pochi giorni, soprattutto quellerealizzate per i visitatori e turisti nelle stagioni di massima affluenza (pri-mavera-estate).

• Infine i destinatari e gli obiettivi. Per quanto riguarda i primi, l’indagineha confermato che circa il 75% delle attività è indirizzato a bambini e ra-gazzi della scuola dell’obbligo e, in misura minore a adulti e anziani. La vi-sione che l’educazione ambientale i qualche modo riguardi la scuola e i ra-gazzi, con una connotazione più scientifica che sociologica e antropologica,è ancora maggioritaria. Questo è sicuramente comprensibile dal punto di vi-sta delle difficoltà operative e della preparazione richiesta per svolgere at-tività di “ecologia umana”: inoltre è importante per lo stimolo offerto a ra-gazzi nell’età dello sviluppo nella creazione del senso di appartenenza e nel“senso del luogo”. Tuttavia è proprio nelle dinamiche che governano la con-vivenza civile e la “cittadinanza responsabile”, appunto, che le AAPP do-vrebbero incrementare il loro lavoro. Sia rivolgendosi, com’è logico, in pri-mo luogo alla popolazione residente all’interno dei loro perimetri, sia aquella costituita dai visitatori e alla collettività che, anche a distanza, go-de dei benefici offerti dai parchi, ben oltre i loro confini. Dalla tipologiadei beneficiari che vengono privilegiati dai progetti svolti dalle AAPP deri-va anche quella degli argomenti: come già detto le tematiche prevalenti so-no quelle di tipo scientifico-naturalistico, spesso con finalità del recuperopsico-fisico offerto dal contatto con la natura e dalle attività libere all’a-perto. La conoscenza del territorio, del “perché” dei parchi, dei processi na-turali da conservare sono elementi molto presenti e ricorrenti in pressochétutti i progetti realizzati dalle AAPP

• Infine, da evidenziare un aspetto che lascia intravedere prospettive inte-ressanti proprio per il riequilibrio tra argomenti-destinatari-natura-soste-nibilità che dovrebbe essere raggiunto: oltre il 50% dei progetto di educa-zione è svolto attraverso percorsi di progettazione partecipata e prevedemonitoraggi e valutazioni in itinere. In altri termini, è da ipotizzare unasorta di “autoapprendimento”, di “educazione nell’educare” che potrebbeavvenire proprio proseguendo nel lavorare insieme con le diverse categoriesociali (e non solo privilegiando il mondo della scuola), le quali possonomaggiormente estrinsecare visioni ed esigenze diverse che, a loro volta,possono portare ad elaborare strategie e programmi diversi e ad inserirepiù antropologia nell’ecologia.

Dall’analisi dell’insieme delle attività e dal contatto diretto avuto con gli “at-tori” del Progetto, emergono altre considerazioni che, qui di seguito, si sin-tetizzano.

1. Anche per quanto riguarda l’Educazione Ambientale e l’educazione in sen-so lato, le Aree Protette si confermano come un segmento vitale e vivacedella Società nazionale, capace di individuare e seguire percorsi innovati-vi, coinvolgenti, efficaci ed efficienti.

2. Il loro ruolo nello sviluppo di conoscenze e competenze è enorme ed è ac-cresciuto da quello dello sviluppo di “coscienze”, ovvero di sensibilità e dimotivazioni per la conservazione del patrimonio naturale e culturale delPaese. L’impatto dell’esperienza a contatto con la natura è decisivo nellosviluppo della personalità dei ragazzi, come dimostrato da alcune ricerche“pilota” svolte in alcune realtà. Ricerche di psicologia ambientale applica-ta all’educazione ambientale dovrebbero essere incrementate.

3. Percorsi ed attività maggiormente orientati al benessere psico-fisico deiragazzi dovrebbero essere incrementati di numero e migliorati nella defi-nizione degli obiettivi: questo è in linea con nuove tendenze e nuovi para-digmi per l’educazione ambientale che si stanno affermando soprattutto neiPaesi sviluppati, dove recuperare il rapporto con la natura è consideratovitale se si vuole investire nei giovani e nelle nuove generazioni.

4. L’educazione ambientale deve sempre più essere considerata un elementoportante nella gestione delle AAPP e, di conseguenza, strutture e risorsedebbono essere migliorate e garantire.

5. La qualificazione delle risorse umane è, e rimane, un elemento strategicoper il successo e l’efficacia delle attività di Educazione. Ogni Area Protettadovrebbe avere un proprio “servizio” di Educazione, con persone prepara-te, capaci di progettare e di “coinvolgere” nella progettazione e nell’ese-cuzione.

6. Lo scambio di esperienze dovrebbe essere anch’esso una prassi e far partedel “modus operandi” delle AAPP: parchi e riserve possono garantire il rag-giungimento degli obiettivi del “life-long learning” non solo per gli atto-ri sociali, ma per sé stessi come Istituzioni.

7. I rapporti con il mondo della scuola, ma anche con quelli della ricerca incampo educativo e pedagogico, dovrebbero anch’essi essere abitudine eprassi di gestione. A tale fine sarebbe importante recuperare e rendereoperativo il Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Ambiente e Ministero del-l’istruzione.

8. Infine, la continuità, la valutazione permanente, la progettazione parteci-pata, la messa in comune di esperienze e di risorse derivante da un nuovo“patto” di collaborazione tra Aree Protette e le altre “centrali” educative,si chiamino esse Associazioni, altri Istituzioni, oltre che ovviamente con ilmondo della scuola, dovrebbero trovare un nuovo slancio e nuove prospet-tive di sviluppo.

Il progetto Cittadini del Parco ha dimostrato la forte vitalità del settore, hapromosso e facilitato il dialogo, ha messo in evidenza la “domanda” in tuttala sua potenzialità e i benefici reali e potenziali, dell’”offerta”.Saper cogliere questa opportunità di miglioramento, nell’interesse della col-lettività, è sicuramente una sfida che le Aree Protette possono affrontare consuccesso se solo vengono aiutate a farlo.

INDAGINE SPERIMENTALE

AREE PROTETTE NAZIONALI

E EDUCAZIONE AMBIENTALE

SCHEDA DI RILEVAMENTO

A. AREA PROTETTA E EDUCAZIONE AMBIENTALE

1 L’Area Protetta svolge attività di Educazione Ambientale?

o si o no

2 In quale percentuale l’attività di Educazione Ambientale (EA) è gestitae realizzata esclusivamente dall’area protetta?

o 0-25 o 25-50 o 50-75 o 75-100

3 In quale percentuale si avvale della collaborazione di soggettio enti esterni?

SOGGETTI ESTERNI 0-25 25-50 50-75 75-100Associazioni ambientaliste

Comunità Montane

Cooperative

Centri di Educazione Ambientale

Laboratori di educazione ambientale

Comuni

Provincie

Regione

Altro

4 I centri e i laboratori di EA, di cui sopra, fanno parte della reteINFEA?

o si o no

5 Nella pianta organica dell’Area Protetta sono previsti un servizioo figure/posizioni specifiche per gli operatori di EA?

o si o no

6 Quale ruolo svolgono le persone che si occupano di EA?

RUOLO N. PERSONE Dirigente/Referente

Responsabile

Interprete/Guida ambientale

Docente

Segreteria

Tutor sul Campo

Tutor in aula

Altro

TOT PERSONE

7 Le persone facenti parte della pianta organica dell’Area Protettache svolgono attività di educazione ambientale di quale titolo distudio sono in possesso?

Titolo di studio N. PERSONEDiploma

Laurea in scienze della natura e della terra

Laurea in Scienze dell’educazione e formazione

Altro specificare

8 Sono in possesso di titoli attestanti formazione specifica sui temi dell’EA?

Formazione specifica N. PERSONEMaster

Corso di aggiornamento

Corso di formazione regionale

Altro specificare

B. STRATEGIE, PROGRAMMI E RISORSE

9 L’Area Protetta ha pianificato attività/progetti coerenti daintraprendere per dare concretezza al Decennio dell’Educazioneallo Sviluppo Sostenibile (DESS)?

o si o no

10 Le attività sono inserite all’interno di un programma di Agenda 21locale?

o si o no

11 La Carta di Aalborg è stata recepita e firmata?

o si o no

12 Il piano annuale di gestione dell’Area Protetta prevede una programmazione specifica per l’EA?

o si o no

13 Nell’ambito delle attività/progetti svolti nel 2007, quali dei seguentitemi sono stati sviluppati maggiormente?

TEMA 0-25% 25-50% 50-75% 75-100%Cambiamenti climatici

Rifiuti

Coinvolgimento attori sociali

nella gestione dell’AP

TEMA 0-25% 25-50% 50-75% 75-100%CBD- Biodiversità

Incendi

Risparmio energetico

Emergenze ambientali

Tutela del patrimonio storico & culturale

Adozione di un ambiente e di un “monumento naturale”

Tradizioni locali

Altro

14 Nel corso del 2007 il settore EA ha collaborato con un’ altra Area Protetta?

o si o no

Specificare il tipo e il numero di collaborazioni realizzate:

TIPO N.Parco Nazionale

Parco Regionale

Area Marina Protetta

Riserva Naturale Statale

Riserva Naturale Regionale

Altra Area Protetta

Area Protetta europea

Area protetta extra-continentale

15 Specificare quale tipo di collaborazione si è realizzata maggiormente:

Tipo esperienza 0-25% 25-50% 50-75% 75-100%Gemellaggio (tra parchi, scuole..)

Scambio di esperienze

Altro (specificare)

16 Specificare quale di questi servizi di Educazione Ambientale vieneerogato:

o Tutoraggio e co-progettazione di progetti di Educazione ambientale

o naturalistica con le scuole del territorioo Guida alla ricerca di materiale, informazionio Supporto metodologico per la progettazioneo Facilitazioni logistiche (mezzi di trasporto, spazi per didattica)o Promozione, informazione, formazione educativa (corsi di aggiornamento

per insegnanti)o Organizzazione di incontri (mostre, convegni, conferenze)o Assistenza per l’analisi e l’elaborazione di dati e informazioni

17 Nel bilancio annuale dell’Area Protetta esiste un capitolo di spesaspecifico dedicato all’EA?

o si o no

18 Quale è stato l’impegno di spesa dell’ultimo anno finanziarioper l’Educazione Ambientale?o Inferiore a 10.000 euroo Tra i 10 e i 25.000 euroo Tra i 25 e i 50.000 euroo Superiore a 50.000 euroo Altro specificare_____________

C. STRUTTURE E ATTIVITÀ DI EA

19 Esistono delle strutture fisiche dedicate allo svolgimentodelle attività di EA? o si o no

Specificare il tipo e il numero delle strutture, se sono ubicateall’interno della sede o se si trovano all’esterno della sede macomunque nel territorio dell’Area Protetta:

TIPO SPAZIO N. STRUTTURE N. STRUTTUREIN SEDE NEL TERRITORIO

Centri di Educazione Ambientale

Laboratori di Educazione Ambientale

Centri visitatori

Centri di esperienza

Musei

Aule di lavoro

Aule verdi

Spazi didattici all’aperto

Spazi per mostre

Sale proiezioni- convegni

Altro (specificare)

20 Specificare quali, tra le strutture individuate, sono gestitedirettamente dall’Area Protetta e quali da altri soggetti

TIPO SPAZIO GESTIONE DIRETTA ALTRI SOGGETTIspecificare

Centri di Educazione Ambientale

Laboratori di Educazione Ambientale

Centri visitatori

TIPO SPAZIO GESTIONE DIRETTA ALTRI SOGGETTIspecificare

Centri di esperienza

Musei

Aule di lavoro

Aule verdi

Spazi didattico all’aperto

Spazi per mostre

Sale proiezioni- convegni

Ufficio accoglienza

Mediateca

Altro (specificare)

21 Le strutture sono accessibili anche a chi ha ridotte capacità motorio-sensoriali?

o si o no

22 I principali utenti delle attività di EA sono:o Popolazione scolastica del Parcoo Cittadini e attori residenti nell’APo Visitatori e turisti

D. PROMOZIONE DELLE ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

23 In quale modo l’Area Protetta promuove le attività di EA svoltedurante l’anno?o Sito internet specifico del singolo progettoo Link all’interno del sito ufficiale dell’Area Protettao Pubblicazione testio Sul sito ufficiale dell’Area Protetta all’interno della sezione dedicata all’EAo Informazione attraverso Mailing List o Rivista del parcoo Media localio Inserti in pubblicazionio Altro specificare_________________

E. OFFERTA EDUCATIVA DELL’AREA PROTETTA.PROGETTI REALIZZATI NEL 2007 (Compilare questa scheda per ogni singolo progetto realizzato)

24 Titolo Progetto:_______________________________________________________

_______________________________________________________

25 Durata del progetto:_______________________________________________________

_______________________________________________________

26 Specificare la provenienza delle risorse finanziarie per larealizzazione del progetto

PROVENIENZA RISORSEUnione Europea

Ministero

Regione

Provincia

Comune

Risorse di bilancio dell’Ente

Privati

altro

27 Il progetto è stato svolto d’intesa con la rete INFEA?

o si o no

28 L’attività/progetto è svolto in collaborazione con altre AAPP?

o si o no

Specificare di che tipo:o Parco Nazionale o Parco Regionale o Area Marina Protettao Riserva Naturale Stataleo Riserva Naturale Regionaleo Altra Area Protetta o Area Protetta europeao Area protetta extra-continentale

29 Specificare a quale fascia/fasce di età appartengono i destinataridel progetto:

o bambini o adolescenti o adulti o anziani

30 Il progetto di EA è destinato:o prioritariamente ai residenti dell’APo prevede azioni per coinvolgere anche i cittadini della regioneo coinvolge anche visitatori e turisti provenienti da altre regioni e/o nazioni

31 Il progetto è rivolto anche a soggetti che hanno ridotte capacitàmotorio-sensoriali?

o si o no

32 Quali sono gli obiettivi finali che, attraverso la realizzazionedel progetto, si vogliono raggiungere?

OBIETTIVI FINALIconoscenza del territorio

conoscenza e divulgazione delle problematiche dell’Area Protetta

conoscenza degli elementi e dei processi naturali del territorio

educazione alla cittadinanza attiva e responsabile

partecipazione attiva alla gestione del territorio

socializzazione e recupero psicofisico attraverso il contatto con la natura

partecipazione attiva allo sviluppo sostenibile

altro

33 Gli obiettivi sono stati fissati direttamente dall’AP oppure sonoil risultato di progettazione partecipata?

o AP o progettazione partecipata

34 Il progetto prevede un monitoraggio durante la realizzazionedelle diverse fasi di lavoro?

o si o no

Specificare attraverso quali azioni/strumenti:o Relazione sullo stato attualeo Report per il raggiungimento obiettivi intermedio Controllo dei costi sostenutio Elaborazione schede e questionari per i partecipanti

35 Ai fini della valutazione complessiva del progetto è stata svoltaun’indagine per misurare il raggiungimento degli obiettivi?(es. somministrazione questionari, interviste, etc..)

o si o no

36 Al termine del progetto, è stata realizzata una manifestazione/ eventofinale?

o si o no

37 Per il progetto è stato realizzato uno specifico sito internet?

o si o no

Specificare: HTTP://

38 Attraverso quali mezzi è stata promossa è stimolata la partecipazioneal progetto?o Sito internet specifico del singolo progettoo Link all’interno del sito ufficiale dell’Area Protettao Sul sito ufficiale dell’Area Protetta all’interno della sezione dedicata all’EAo Divulgazione opuscoli o Stampa localeo Stampa nazionaleo Comunicati stampao Conferenza stampao Incontri con attori sociali interessati (associazioni, docenti, etc..)

39 Si prega di allegare il maggior numero possibile di documenti,materiali, dati in sintesi riguardanti il progetto.

La seguente scheda di rilevamento viene compilata da

Denominazione Area Protetta:

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Nome e cognome (del compilatore):

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E-mail:

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Recapito telefonico:

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