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A. BIANCHINI _ T. SALVAOQRI _ P. ZUFFAROI :PRIl\U TENTATIVI DI SULLA DISTRIBUZIONE DI ALCUNI ELEMENTI ACCESSORI GIACIMENTI PIOMBIFERI SARDI .Premeue: In due nostre note precedenti (l, 2) abbiamo trattato della distri- buzione di alcuni elementi accessori nel giacimento piombo-zincifero di Montevecchia; quei primi studi ci hanno suggerito l'idea di estendere la nostra indagine li tutti i giacimenti piombiferi sardi. A questo scopo è stato gentilmente messo a nostra disposizione un notevole numero di campioni e di analisi da parte delle Direzioni di molte Miniere e Impianti metallurgici sardi, alle quali rivolgiamo il 'più vivo e sentito ringraziamento. Riteniamo però che - a fronte del· l'imponen7.A e della varietà della minerogenesi sarda - sia opportuno -ampliare ulteriormente il Ilumero di dati raccolti, specialmente per ta- Iuni accessori. Siccome, d'altronde, dali 'elaborazione dei dati già raccolti ci pare 'Si possano intravyedere fenomenologie e correlazioni di un certo inte- resse, ci siamo decisi a pubblicare la presente nota a carattere preli- ::minare. In tabella 1 riportiamo il numero di analisi per ciascuna partita di minerale campionato in modo che il lettore possa giudicare del grado (Ii attendibilità delle considerazioni che andremo esponendo. In tabella 2 diamo le caratteristiche dei giacimenti da cui proven- -galla i campioni studiati; come si noterà, la stragraude maggioranza di essi è costituita da mercantili (di cernita, gravimetrici, flottati). Sulla possibilità di considerare il mercantile come campione del :giacimellto da cui proviene, abbiamo discusso nei nostri lavori precitati, ..ai quali rimandiamo il lettore. N_o-.h So 11. I. . 8

INDAGL~E DI ALCUNI ELEMENTI ACCESSORI ...cimenti sardi, limitandosi a ridistribuire i metalli in as.wciazioni mi nerali 1I110ve di vario tipo. A questa nostra asserzioue \'a dato significato

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Page 1: INDAGL~E DI ALCUNI ELEMENTI ACCESSORI ...cimenti sardi, limitandosi a ridistribuire i metalli in as.wciazioni mi nerali 1I110ve di vario tipo. A questa nostra asserzioue \'a dato significato

A. BIANCHINI _ T. SALVAOQRI _ P. ZUFFAROI

:PRIl\U TENTATIVI DI INDAGL~E SULLA DISTRIBUZIONE

DI ALCUNI ELEMENTI ACCESSORI

),,~I GIACIMENTI PIOMBIFERI SARDI

.Premeue:

In due nostre note precedenti (l, 2) abbiamo trattato della distri­buzione di alcuni elementi accessori nel giacimento piombo-zincifero diMontevecchia; quei primi studi ci hanno suggerito l'idea di estenderela nostra indagine li tutti i giacimenti piombiferi sardi.

A questo scopo è stato gentilmente messo a nostra disposizione unnotevole numero di campioni e di analisi da parte delle Direzioni dimolte Miniere e Impianti metallurgici sardi, alle quali rivolgiamo il'più vivo e sentito ringraziamento. Riteniamo però che - a fronte del·l'imponen7.A e della varietà della minerogenesi sarda - sia opportuno-ampliare ulteriormente il Ilumero di dati raccolti, specialmente per ta­Iuni accessori.

Siccome, d'altronde, dali 'elaborazione dei dati già raccolti ci pare'Si possano intravyedere fenomenologie e correlazioni di un certo inte­resse, ci siamo decisi a pubblicare la presente nota a carattere preli­

::minare.In tabella 1 riportiamo il numero di analisi per ciascuna partita di

minerale campionato in modo che il lettore possa giudicare del grado(Ii attendibilità delle considerazioni che andremo esponendo.

In tabella 2 diamo le caratteristiche dei giacimenti da cui proven­-galla i campioni studiati; come si noterà, la stragraude maggioranza diessi è costituita da mercantili (di cernita, gravimetrici, flottati).

Sulla possibilità di considerare il mercantile come campione del:giacimellto da cui proviene, abbiamo discusso nei nostri lavori precitati,..ai quali rimandiamo il lettore.

N_o-.h So 11. I. . 8

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J Jo A. BIAXCHINI ~ t. SAL\'ADORI - P. ZUFFARDI

Va detto che non tutti i distretti minerari sardi sono adeguata­

mente rappresentati nella nostra raccolta di dati: di alcuni - Igle­

siculC, J:o"'luminese, Sulcis, Oridda, Arburese - abbiamo moltissime ana­lisi, mentre di altri - Sfll°cidano, Sarrabus, Bur·onic, Ogliastra, Nurra

- i dati 80110 relativamente pochi.

Neanche fra i vari giacimenti i campioni sono equamente distri­

buiti: succede, ad es.. che di alcuni grossi giacimenti abbiamo 8vutO solo

una deeina di campioni, mentre di altri, di minore importanza, ab­

biamo avuto più di un centinaio di anslisi. Per O""iare in qualche modoIl questo difetto di campionatura, abbiamo cercalo di trarre le nostre

deduzioni studiando scparatamente il comportamento dei singoli giaci­

menti e abbiamo rinunciato a calcolare dati medi goenerali, che sarebberorisultati, evidentemente, poco attendibili.

E' IUlCOI·a da notare che tutti i campioni sono stati analizzati pel­Pb e Agi solo una parte di essi (e non sempre gli stessi) è stata analiz­

zata per Bi, Sb, As, Cu; pochi lo sono stati per Mn, Sn, Co, i\'i, Mo, Sr.

Ne viene di conseguellza che nOli per tutti gli elementi citati ci è stata

per ora possibile una indagine statistica adeguata. Particolarmente perla ricerca delle correlazioni abbiamo donlto accontentarci di un nu­

mero di dati piuttosto basso, evidentemente pari al numero di campioniin cui le coppie di elementi da correlare erano state determinate.

In definitiva, per le nostre dcdmdoni, terremo conto essenzialmente

di Ag, Sb, Bi, As che sono stati i più largamente rappresentati nelleanalisi i trascureremo Cu ed :Mn, i quali, benchè determinati su molti

campioni, presentano una irregolarità tale da nOIl dare affidamento,

e - infine - daremo qualche notizia generica sugli altri, perchè man­chiamo di un sufficiente numero di dati, per azzardarci a tentare più

precise interpretazioni sul loro comportamento.

Come abbiamo [atto nelle nostre relazioni precedenti, il contenutoin elementi accessori Vielle espresso come quantillì in grammi dell'ele­

mento considerato per oglli tonnellata di Pb presente nel campione.Per evidenti ragioni di spazio non riteniamo possibile riportare per

esteso tutte le analisi di cui ci siamo valsi. e ci limitiamo a riassumere

in tabella 2, per ciascuna partita di minerale, quelli che - in baseaD 'analisi delle distribuzioni - sono risultati essere i "alori medi o gli

intervalli medi più attendibili. III tale tabella, inoltre, '-engono sehema-

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PRUdi TES"TATIVI or L."DAGI~E !iULI..A DI!iTRIBUZIOX"E ECC. 111

tizzati i caratteri generali dei "ari giacimenti dai quali provengonocampioni, mentre - per ovvie ragioni di riserbo - se ne taeeiollo inomi.

Deduzi01li lJ c(Hlclusioni.

Le deduzioni di carattere generale che ci pare si possano trarredai dati di cui disponiamo, sono le seguenti quattro:

IO) In uuo stesso giacimento a solfuri sani, al variare della estrut.tura. (l) del campione varia generalment~ (ma flOPI sempre) il conte­nuto in elementi accessori, nel senso che un aumento del grado dicristalliZ7..azione della I!alena comporta, assai spesso, UDa diminuzionedel rapporto fra metallo accessorio e piombo. Ciò vale - particolar­mente - PCI' l'Ag, meno bene per Bi, Sb, 1\.s (vedi tabella 2).

Questa nostra prima deduzione soffre di varie limitazioni, eheelenchiamo qui di seguito:

a) • La dispersione dei valori è sempre assai notevole, eppertantodifferenze o similitudini fra partite di minerale si possono riconosceresolo quando si disponga di un certo numero di aualisi e si possa ragiG­nare quiudi su basi statistiche. Pertanto il confronto fra uno (o pochi)campioni di un tipo di minerale ed uno (o pochi) campioni di un altrotipo di minerale può essere scarsamente indicativo o fallace.

b) - Fra i vari tipi di mercantile (di cernita, gravimetrico, flot­tato) e le diverse strutture del giacimento che li ha forniti, esiste unlegame più o meno stretto ma non rigido.

Ne abbiamo ampiamente discllSSO in una nostra nota precedente(1), e ci limitiamo qui a ricordare we solo le galene in grossi bloeehidi alta purezza possono fornire mercantili di cernita; le galene a granamedia (con grado di lihe.razione di qualche mm) miste ad altri mineralie alla ganga non possono fornire mcrcantili di cernita ma unicamentemercantili gravimetrici o flottati; le galene a grana minuta (con gradodi liberazione dcII 'ordine del mesh) forniscono solo mercantili flottati.

(') Con il termine c IItruttura it vogliamo intendere il grfldo di eristalliluzionl':eioè quel l'be ~ eomunl'mente ehiamato c grana,. del minerale, e l'be ~ IIt~ltamellte

legato al • grado di libe.r1l1lione it. Per la eorrelazione fra c struttura it della mine­raliuazione l' lipo di merea.ntile !lÌ 'l'eda quanto abbiamo detto in (1).

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A. HIAKCHIN"I _ I. S,\LVADORI l'. ZU~'~'AIW.l

Naturalmente condizioni particolari (quali la non convenienza cco­

nomica di produrre mercantili di cernita o gravimetrici; o anche la

polverizzazionc dci grossi blocchi di galeua pura, per effetto dclla spa~

ratura delle mine; l'auto macinazione durantc il carico c il trasporto,

e la sovrammacinazionc nei frantoi) fanno sì che le galene a grossagrana finiscano Ilei mercantiJi gravimetrici e in quelli flottati, e così

pure le glllene a granII media finiscano nel mercantile flottato. Restacomunque vero che - entro certi limiti ~ alcuni caratteri dei mercan­

tili sono l'immagine, più o men sfocata, di quei caratteri del giacimento

che dipendono dalla struttura.E' pertanto giustificato, almeno ili prima appl·ossimazione, chia­

mare in causa la struttura del minerale, per spiegare le diversità che

si riscontrano nei vari tipi di mercantile.

c) - Non basta constatare statisticamente un fenomeno - come

abbiamo fatto fillora - ma occorre darne Ulla ragione su basi scienti­fiche sc si vuole che esso assuma valore accettabile, Altl·imenti si rischia

di considera l'e valido \III legame dipendente unicamente da concomi­tllnza di eventi che evolyol1o seeondo leggi simili (o contrarie), ma nOll

interdipendenti.

Per fare un esempio banale, si potrebbe facilmente provare stati­sticamente che assieme ali 'aumentare della velocità massima degli aerei,

sia diminuito il "alOI'e della lira italiana. 1\la non "vi è ccrto legame di

causa ad effetto fra i due fenomeni citali!

Nel nostro caso occorre spiegare quali siano, o possano esserc, le

ragioni gco-giacimentologiche che giustificano la nostra deduzione rela­

tiya al legame fra struttura della minel'alizzazionc c contenuto in ele·

lUt;:nti accessori,Ci siamo g-ilÌ posti questo pI·oblema quando abbiamo trattato degli

accessori di Montevecchio e ne avevamo cercato la spif'gazione nel mododi formazione del giaéimento. Acccttando cioè la teoria idrotel'male

e la deposizione della galena per cristallizzazione da soluzioni caldecomplesse in sel!uito a saturazione per raffl'cddamento, si può dedllne

elle, quanto più lellto è stato tale raffJ-eddamento, tunto più pUl'i c ben

sviluppati do\·evano risultare gli individui che si andavano .... ia viaformando.

Un 'alta yelocitù di raffreddalll{J11to, invece aVI'ebbe ostacolato quc-

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T'Rnl! TE"'TATI\"I DI ~O,\GI"'E SULLA DISTR18J;ZIOX'E ECC. 113

sta puriCicazione per cristalli7.zazione, e anebbe condotto alla [orma­zione di mineralizzazioni minute, inll)ure, con strutture di implicllZiollf'.

Qucsto modo di spif'gare la rt'lflzione fra sll'uttura e ~OIll"llVro iliaccessori puil esscre accettabile solo nel caso cJl(' si \"crifichino ('(/Il!.'!",l­

porUnell1l1entc due COndizioni c cioè: I) si sia in presenza di UllIl depo­

sizione per cristallizzazione; II) t8nto la galcna che i suoi acc{'ssori siano

stati depositati da UII solo convoglio, O - quanto meno - da un solotipo di conv'Y.!'lio. Ché, infatti, S(' il piombo e i suoi accessori fossero

stati deposti da com-o~li diwrsi in (-ondizioni chimieo-fisiche di\'erse,tutto il nostro ragionamento preeedente \"Crrt'bbe a cadere,

Im'ocando appunto una diversitìi. origillarill nt'i <:om'ogli, abbiamo

giustifiCflIO, nel Ilostro studio di i\lonte\'ccchio (1,2), ulla anomalia nella

relazione frll quantitl\ di nccessori e j.!rndo di cristallizzftzionc delill ga­lena, I"iSCQntrata nel filone Sall!III,

1.\110 8t(>SSO modo riteniamo giustificabili le (poche) eccezioni al1ft

regola che si riscontrano nei vari distl'etti sal'di; aggiungiamo che ­almeno in un caso (il 8arrabus) che illustreremo più ll.Yanti - abbiamo

pro\"(~ sulla di\-ersitlÌ dei convogli che hallno deposto il piombo l' l'ar­gento (e lo zinco).

2") Il confronto fra contenuto in accessori dei mcrcantili ossidaticon quello d('i Ill<'rcltlllili sol[urati mostra che 11011 vi sono differenzesignificative fra di essi, parlicobu'mcnte quando si pl'endono in esamematerillii provenir'nti dallo stesso giacimento, Solo si constalll una mag­gior dispt'rsion(' dei \"idori per i mercantili ossidati, in confronto aquella che si rilenl. Ilei mercantili solfurati.

Si può ritenere quindi che l'ossiclazionl' superficiale nOli abbia so­stanzialmente mutato i rapporti medi fra accessori e piombo nei gia­cimenti sardi, limitandosi a ridistribuire i metalli in as.wciazioni mi­nerali 1I110ve di vario tipo.

A questa nostra asserzioue \'a dato significato di larga massima,poichò deriva dallo studio di dati ricavati SI\ mercantili, eppertantosui l'apporti [l'a metallo ueccssol'io c piombo h1l giocato anche la selet·tivitlÌ del metodo di arl'icchimento pCl' i vll.I'i minerali portatori delpiombo e dci suoi accessori. Ciò interessa parI icolarmente per i mercan­tili flottati, mentre ha minor peso per i mercantili gravimetrici.

Si noti ancora che tutto quanto abbiamo detto vale per gli elementiaccessori e il piombo contenuti globalmente nelle zone ossidate o nelle

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114 A. BIANCHINI _ L SALVADORI - P. ZUFFARDI

zone a solfuri sani dei giacimenti da eui si sono ottenuti i mereantili

analizzati; non vogliamo cioè discutere (né, d'altronde, avremmo i dati

per farlo) sul contenuto in accessori dei singoli minerali piombiferi cheentrano nei mercantili stessi.

3") Bencbè tutte le galene sarde che abbiamo studiato siano daritenere coeve (e precisamente erciniche), il loro contenuto in elementiaccessori varia grandemente dali 'una al1 'altra.

Si nota però che, nell 'ambito di uno stesso distl'etto minerario e ­più ancora - di UllO stesso giacimento, i valori si mantengono abba­stanza vicini fra loro.

Sembra quindi che il contenuto in metalli accessori sia correlabile

plU alla provincia che non ali 'epoca metallogellica cui la minel'alizza­

zione appartiene, E' tipico, da tale punto di vista, il comportamentodel bismuto che illnstreremo in appresso.

La diversità da zona a ZOlla si manifesta non solamente, e non sem­

pre, come quantità di elemento accessorio associato alla galena, ma

anche come minerali portatori degli elementi accessori. )Jc è un esempio

istruttivo il comportamento dell 'argento fra 19lesiente e Fluminese

(partim): in entrambi i casi, infatti, si hanno giacimenti ad alto tenore

in Ag, ma tale metallo non è correlato al Bi nell 'Tglcsiente per la evi­

dente lapalissialla ragione che in questo distretto il bismuto è pratica­

mente assente, mentre nel Fluminese (partim) la correlazione Ag.Bisembra probabile e piuttosto stretta (v, Tavola 8),

4<» Pcr determinare se dal punto di vista statistico esiste nna

correlazione fra gli elementi accessori del piombo e la paragcnesi deigiacimcnti, abbiamo suddiviso le mineralizzazioni in tre categorie prin­

cipAli, secondo l'uso corrente in Sardegna:

a) mineralizZ8zioni essenzialmente piombifere (sigla P, nelle varie

tabelle); hanno come accessori poca blenda ed occasionali calcopirite epirite. La ganga è quarzosa, baritica, cnlcitica (in Ol'dine di frequcnza

decrescente) ;

b) mineralizzazioni piombo-zincifere (sigla PZ); in csse frequcn­temente lo zinco prevale sul piombo, p gli accessori più comuni sono

pirite, calcopirite. tetracdritc. Le strutture sono prevalentemente abande, ma si han 110 anche deposizioni ~iste, a cocearda o a mosaico;

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PRDII TEXTATIn DI I~OAGI~E SULLA DlSTRIBUZIOXE ECC. 115

c) solfuri misti complessi (sigla S)[), in cui la mineraiizzazioneè costituita da una miscela, spesso molto intima, di galena, blenda, pi­rite, calcopirite; non rara la pirrotina e oceasionali gli ossidi primari diferro (ematite in prevalenza, ma anche magnetite).

In questi adunamenti la calcopirite e la pirite possono ricorrere inquantità tal.i da far passaggio a giacimenti cupro-fcrrifcri con acccs~

sori zinco e piombo.Fra le tre categorie citate esistono anche differenze di altra indole.

Così gli Sl\I ricorrono quasi esclusivamente in area metamorfica mentrei PZ e i P si incontrano in geliere al di fuori di essa. E non solo; gliS?iI prediligono (senza esserne esclusivi) l'incassamento carbonatico, emagari sono insediati in banchi di calcare, più o meno metamorfico,inclusi entro ulla formazione scistosa.

[ p e i PZ ricorrono in qualunque tipo di incassamento, sia essocarbooatico che scistoso o metamorfico.

La distr'ibuzione dei rapporti AgjPb, SbjPb, Bi/Pb, nei tre tipi(P, PZ, SM) è illustrata nei diagrammi di tavola 3. Da essi risulta che,iII generale, gli accessori non sono mai scarsi negli S:à'r, ove - anzi ­possono essere molto abbondanti (specie per quanto riguarda Ag e Bi).Nei P e nei PZ gli accessori POS!\OIlO essere scarsi o praticamente assenti,pur potendo anche raggiungere tenori notevoli, ma quasi sempre inIe·riori ai massimi che si incontrano negli SM.

Ritroviamo, praticamente, una conclusione cui eravamo giunti conlo studio delle varie zone di Montevecchio, e cioè che le galene macro­scopicamente pure, e cioè che ricorrono con macroparagenesi semplici,risultano spesso (ma non sempre) pure anche quando se ne studia 1&microparagellesi. Viceversa le galene macroscopicamente impnre, e cioèa macroparagenesi complessa, risultano sempre ricche in accessori, ossiaanche la loro microparagencsi appare complessa.

• • •

Passiamo Ol·a ad esamin81'C il comportamento di ciascun elementoaccessorio.

Argellto (v. tabella 4); esistono in Sardegna giacimenti piombiIerili vario tenore in Ag pur se appartenenti ad uno stesso distretto; par·ticolarmente interessante è il confronto fra tal uni giacimenti del Suleis

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lJ li

chc hanno giaciturc c paragcnesi affatto simili, c ricorrono a brcve di­stanza l'uno dali 'altl'o, tanto che si possono cOllsiderm'c di\'erse partidi un tutto unico. ~ell'AI'buresc (in particolare tra le val'ie vene diMOlltevecehio, come abbiamo illustrat.o nei Ilost.ri pI'ecedenti st.udi) si'Verifica lo ste~o fenomeno.

Particolare attPllziollC mcrita la distribuzione deU'Ag ncllc galenedel SalTabus, ehc il notoriamente il distretto argentifero della Sardegna.

Ci pare notevole il fat.to che DI'Op"io la galena del SalTabus sia t.ra lemcno al'gentifcre dell'Isola. Per tale distl'ct.to la RilJtisa ci ha gentil­

mente messo a disposizionc i risultati' di due campiollature sistema­tichc pel' Pb, Ag, Zn, l'una eseguita al ribasso «Masalolli» (33 cam­

pioni) dcll'omonima miniera, e l'alt.1'<1 all'ottavo livello di Baccu A,'­l'odas (45 campioni),

Abbiamo l'icercato la probabilitlì statistica di corrclazione fra i tremincrali con il metodo di SpcllI'man (vcdi tabella 5) (I)"

Si & notato che, talvolta, nulla osta Il che esi:-;til correlazione stllti­

stica positiva l'l'a i metalli in esamc, talora illvcce non esiste cOI'l'ela~

zione alcuna. Siamo indotti a cI'ede",' che - ave possa esistere - taleconelazionc Il'agga le suc ragioni d 'csserc non da fattori costanti, ca.­

paci di influenzare Ilnivocamcnte la deposizione ma da eause che pos­

SOIlO o chc non pos.<;ono intervCllil'p. Si può pensare che se lungo ]aspaccatuz'a filoniana ricolTono zone favorevoli alla deposizione, ivi si

(') Il ., test:. di Spenrman si applica nel modo seguente: si classificano sepa.­ratameute le due scrie degli u dati da correlare in ordinc crescente (decreseel1te):ei:lseun dato viene così caratterizzato dal n° di ordine (c rango:t) con cui compflTCnclln elassifica rispcttim.

Si calcola la differenza (D) fra i c ranghi:. di cinscuna coppia di dati; il coefti_ciente di Sp·enrman (r.) si ottiene eon la formulll:

6.1' n'r. _ l - -,:';:-=-"ne"' t)

Se r. Supern, in ,'lIiore assoluto, determinati valori la correlnzione Ò probnbile;essa sarà positivn o negativa a seconda del segno di r•.

Ad es"

P" " =11, r.=O,535 (Q.C. 90%) e 0,729 (Q.G, 98%);> > = 18,:. = 0,3!l9 > :. 0,564 >> > _"o > = 0,359 > > 0,50S >- ~~,

> > = 27, :t = 0,323 > :. 0,456 >

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PfU~1 TE."~TATl\·1 DI I1\"DAOI1\"E SULLA DISTRIBUZIQ1\"E ECC. 117

abbia la maggior probabilità di inCQntrare tutti e tre i metalli in esame,

ma non è detto che necessariamente essi debbano rieorrervi in quantitàcorrelabili. In altri termini, O\'e si <''Olleentra un metallo spesso "i ricor·

rono anche gli altri, ma non è \'Pro che essi debbano esservi sempre asso­ciati.

Si può interpretare geneticllmente q~esto fenomeno pensando che

Pb, Zn, Ag, provcnissel'O da trc tipi di COli vogli divcrsi: spesso si sonodeposti assicmc, 11111 non semprc ciò è accaduto. La loro concomitanza

avrebbe quindi significato di c coabitazione _ iII punti favorevoli alla

deposizione, non il significato di singeneticità.

Tre riprove si possono dare a questo modo di vedere, oltre ai risul­tati dell'indagine ::.tatistica più sopra illustrata. Esse SOIlO:

a) i raPJ>orti di giacitura ira blenda e galena: anche in scala

macroscopica - come può iarsi studiando le fronti e le eorone dei

cantieri - si nota che le vene di ~alena assai spesso tagliano e tah·olta.

dislocano le mineraliu.azioni blendose, pronl.lldo che galena e blenda

Il.ppartellf,"Ollo Il due distinte fasi del ciclo metallizulllte (la prima piùgiovane della seconda).

b) il basso l'appol·to Ago/Pb d<'i campioni di {JaltHla pl/.I"a (veditabclla 2), in nétto contrasto con i tenori, talvolta altissimi, dei cam­pioni del filone (,,('di tabella 5).

c) la presenza di Ag nativo (' di Ag;.>S in talune zone non ossi­date in una n'na recent('mentt> esplorata in un giacimento limitrofo

(Serra s'Tlixi), ~ccompagnati da rIlIorina, barite, calcedonio mentre sonoassenti quasi completamente galena, cerussite, blenda, calamina.

In conclusione potremo dire che la presenza nci filoni del Sarrabus

di galena ° di blenda o di tutte e due a.'~sieme, indica che ci si tro"ain un tratto del filone favorevole alla deposizione di minerali idroter·

mali; è perciò probAbile che "i possa ricorrere anche l'Ag, ma nOli èdetto che ('sso vi sia, o - quanto 1llt2'IIO - che vi ricorra in quantiti't.correlabile 1\11 'Ilbboll(htnza di Pb e ZII.

D'altra parte, le nostr{' considerazioni non rapprcsentano Ulla 110­

villì per i y('cchi minatori del Sarrabus j essi bcn sapevano che l'argento

ricorreva associato nOli già a galena o blenda, ma al c caffellatte _. cioèa un particolarr tipo di ganga carbonatica marroncina, non aecompa·guata da altri minerali.

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lJ8 A. BIA!"CUlNI _ I. SALVADORI - P. ZUFFARI>I

Antimonio: analogamente a quanto accade per l'Ag, non esistono

iu Sardegna giacimenti piombiferi privi di Sb. ed anzi taluni ne cou­tengono in quantità notevoli.

l valori più bassi del rapporto SbjPb sono dell'ordine dei 100gjTano. e si incontrano in tal une parti del Sarrabus, Jglesiente, Suleis;

frequentemente tale rapporto è dcII 'ordine del KgJTonn., fino a lO

KgjTOIIIl.; i valori massimi spettano alla Xurra, O\'e il rapporto SbjPb

è dell'ordine dei 50 Kg/Tonn. e anche superiore.

Bismuto: si può dire che esistono in Sardegna tre tipi di giaci­

menti piombiferi:

a) un folto gruppo nel quale il Bi è pratiCAmente assente (rap­

porti BijPb compresi fra O e lO g/Tono.): vi figurano tutti i giaci­

menti dcII 'lglesiente, dci Sarnlbus e della NUITft, Illolti del Sulcis, del­l 'Oridda, del Fillminese;

b) un gruppo a tenore basso (rapporti BijPb generalmente in.fe­

riori ai 100 gjTonn), che comprende i giaeimenti dell'Arburese, di unaparte del Fluminese e dell 'Oridda;

c) un gruppo di giacimenti a tenore alto o altissimo (rapporti

BijPb superiori ai 100 gjTonn., fino a qualche migliaio di gjTonn); "i

figurano giacimenti del }"Iuminese, del Sulcis, del Sareidano e dell '0­

gliastra.

Arsenico; tutti i giacimenti piombiferi sardi contengono associato

un po' d-arsenico in proporzioni variabilissime anche in seno ad uno

stesso giacimento. Tal\'olta, in punti singolari e limitatissimi, esso siconcentra come arsenopirite granulare molto minuta, entro la galena, c

se ne può riconoscere la presenza semplicemente dal caratteristico odorell.gliaceo che si manifestll. sotto il colpo di martello.

Se si costruiscono gli istogralllllli del rapporto AsJPb, si nota cheessi risultano appiattiti o plurimodali complessi; ciò quindi induce a

credere che i due metlìl1i llon siano direttamente (o, quanto meno, fa­cilmente) correlabili.

Staglio; è sempre prcscntc, e tal\'olta in quantità nOli piccolissime,ili tutte le galene sarde, ili cui tale elemento è stato cercato.

In altra sede (12) abbiamo segnalato questo dato di osservaZIOne,in particolare per Montevecchio (2).

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PRr:UI TE."TAT1VI DI INOAG/K),: SULLA l)ISTRlBUZIONE ecc. 11!t

Siamo ora a conoscenza che per la Nuna il rapporto SnfPb è dcI­l'ordinI': dei 30 g/Tonll. (su lO campioni di mercantile flottato): è eioèanalogo a quello di Montevecchia.

illolibdcno: non ci consta che ne sia stata riconosciuta la presenzanelle galene sarde ave è stato cercato, mentre - in altra sede (6) ­uno di noi ne ha segnalato la presenza nelle blende sarde.

Stronzio: neanche per questo elemento siamo a conoscellza che nesia stata fino ad ora rivclata la presellZa, Hei campioni piombiferi o"e èstato cercato.

Nichelio e Cobalto: SOIlO stati riconosciuti in diverse galene sarde;per quanto ei è noto essi sono presenti a MOlltevecchio, con l'apporti

.\TijPb e CofPb dcll'ol'dine di qualche g/l'onn.; sono stati pure trovaticon lo stesso ordine di grandezza nelle galene del Sarrabus, delle Ba­ronie e del l'luminese. Nella Nurra il l'apporto \'ijPb è notevolmentesuperiore, essendo dell 'OI'dine dei 500 gl'fonn., mentre il Co non èvisibile spettrografieamellte. Non disponiamo di analisi pel' Co e Nidelle altre zone, Va però notato che lIuehe le blende sarde sono gene­

ntlmente portatrici di Co e Ni, con l'apporti Co/Zn e NijZn del l 'ordinedel centinaio di g/1'onn.; pertanto nOll si può esclndere che parte al­

meno del Ni e elel Co riconosciuto nelle galene possa essere associato aquel po' di blenda ehe spesso inquina i campioni piombiferi. Manchiamo,purtroppo, di dati sulle blenelt' della Nurra.

Ci riserviamo di tOl'llare su Ni e Co in altra sede,

Ra.llw: dalle allalisi che riportiamo si noia come il rame sia relati­

vamente fl'equente Ilei campioni piombiferi analizzati. Data la parti.

colare natnra della maggior parte dci campioni (mel'cantili gravimetrici

c flotlati), quasi tutta la calcopirite presente nel l'inll1SO (anche quellapl'ovcniente dalle zone non piombifere) si ritrova in essi. Pertanto, i rap­

porti Cu/Pb da noi calcolati non esprimono le quantità di rame diret·

tamente associato alla galena o ai suoi pI'odotti di ossidazione, ma sono

un indice (approssimato) delle qnantili\ dei due metalli presenti nel

giacimento.

MatlgatWse: anche il manganese non è infrequente nei camplOlllpiombiferi analizzati, e - talvolta - il rapporto Mn/Pb è piuttostÙ'alto.

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120 A. BIA.<"WffiNI _ L SALVADORI - P. ZUFFARDI

Sulla natura e sulla distribuzione dei minerali portatori di Mn8tiamo raccogliendo dati, e - se potremo giungere a conclusioni - ciripromettiamo di riferirne in una prossima nota.

• • •Correlazioni fm gli elementi accessori: abbiamo preso in esame

-unicamente Ag, Sb, Bi, As, tralasciando gli altri perchè troppo irrego­lari (Cu, Mu), o per scarsezza di dati (Co, N'i, Su), o perchè as­-senti (!\fo, Sr).

In Tav. 6 è riportato il diagramma a nuvola di punti per la coppiaAg - Sb, associati alle galene. Nonostante la notevole dispersione, se­condo le formule della statistica la correlazione appare possibile e pro­babile con limitato margine di errore (1).

Basta però osservarc la distribuzione dei punti rapprcsentativi dei"Vari distretti, pcr rendcrsi conto che non si tratta di una distribuzioneunica per tutta l'Isola, ma con caratteri diversi fra i vari distretti.

E' interessante notare che se si dividono i campioni analizzati in ca·tegorie, a seconda del valorc del rapporto SbjAg, i vari distretti sardi'si differcnziano nettamcnte fra loro, secondo qnanto il1ustl'a la tabella 7.Operaudo in modo analogo per quanto riguarda il tipo di incassamento(carbonatico, scistoso, metamorfico), si ottiene ancora una notevole dif­'fercnziazione come illustra la stessa tabclla.

NOlI sappiamo fino a che punto possano essere significative le ri­-partizioni surriportate: più suggestiva appare quella per distretti, che-ci proponiamo di approfondire e chiarire con studi minerografici, Honsolo per l'interesse scientifico che può rivestire, ma anche a scopi tecnici.

Per la coppìa Ag - Bi abbiamo preso in considerazione unicamentequei giacimenti in cui il Bi è present.e in quantità notevole (rapporto.BijPb> lOOg,'"Tonn.). Abbiamo notato (Vedi Tav. 8) che, in tali con­dizioni, llulla osta a che esista una correlazione tra i due metalli consi­derati; correlazione tanto stretta da indurre a credere che esistano, inquei giacimenti, minerali argento-bismutiferi portatori della quasi to­talità di entrambi i metalli.

(') Per l'Arburese, poiehil il numero di dati a nostra disposizione per questodistretto supera di gran lunga I!uello degli altri, Ilbbiamo preferito nOn riportarli"tutti, ma seeglierne 12 frn i pill prossimi ai "alori medi, e riportare in diagrnmma.::1010 questi.

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l4B.2Q_ C.4RAJTER/JT/CIIE fZ CONTENti/O MEIJ/O Ili ACCEpO.e1 IJEI GI.4C1MEItT/ J.4.efJ/ _

Roca T/PO l'fATtJQA rlPO A9- Jh 8i As GL M.1'(' fJUl/7tl '/'ICAJJAl'Iltt/l VtltCAIV/CN~ PAIl.AGEITLJ! D' D« ., --AJJOOAT~ A DUI1A/'ffl11(. CA/'f PIOI'tE. Iltl.~t!* Ph Pb Pb Pb Pb Pb

a dolom;~ ~ O9.l, C. Po.Z.. cMc'II/~tV".;m. 300 1000 O-fa 300-450 350 500-{OOO0./1;-"01 f'Qf"1- co/co,..' /"I. N. p•. .". (d.Q, colonf1orr PZ

b cambrici Ilo l'i CI'. A,) c<>tKrnl':i/:/,'o/o 500-700 1000 O-iO 400- 650 200-700 900-1400, . , QUi- ~oj, urolo

a 'ooc.... ~'vA,~"''..'' fSO '50 O-IO 100

2. l> cololJnorr.0/, 'oto

ide.II"I idem 'Oftt;. ~"'ii(J - PZ 150 150 O_50 fOO"lJ ;d~trJ -JO/' u, O-IO 200

C r

Ii/an/ono c."c. ·.IC:i~~~- 8OO~/700 2500 O-IO 0-150 floo 600_ 01 Ur.

"- cOlKvnlrolo.5 idfil", id#Ttn ;qqm llon,-ono sro l't'ma/rico PZ 3000 /0000 O-IO 50-/00 coOOO /00

~ .solfuro

a =DC'''.-':O!D450 0-(0 450-600 400 400

4z; "lJ id"", ,dv" idqm coJonf')ON~groy/"',u-JoIfU,., 500

PZc.oncr,!lrar:', doo-800 fOO-IOGO O·iO (00-150 600 '750flol/ato·./o/f'Jro

a ..... ~o",: ..,.lraJo d','400 O-fO 50 200-400c",",.,llo .IOI/Ur. 350

Sò id,,,. ;C,m idrzOJ c%nnQr~ PZ..., <::onc~nlrar;.l" 350 400 0-'0 200 -4501'01101'0-./0/: uro -a conuznlrolo

idtiTmc%nnorfC l'l'lglo'Guidato 850 650 0-'0 '100·-(50

6Ò '-Il idem /dtrtn

fC flan,altO PZt:.oiKtI,nll"QfQd"co",/o#o floKQ!o-Jol/uro 850 fl50 O-fO iOO-i 50

'-J colonnare conCtrl'>/ro!o

7 ;dc~ idtrm id,m • PZ 450 0-'0

0 /"on,'a" ofloll%-Jolfuro

COIlc.~lIlr<110 ~rovl.a I1>f7/,.,'cO-/O Uf"Q /4008- ir/,m idam idam <:oIo"t>ort7

conc.,,!rg!-o1:°/. PZb ...... 1'010 _ Jal/e- o 2'60

olkrnc1f>z.. ", c%nnorrcom,/on; pr./"..

9 dr,lomùr e.sci porf'd,(P) idefl? voH d/,."lfo_" PZ 300J i. calc""I;,,!. rt:oko,..i, li/on,ano f" in mi,,;qro

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TAB. 1_ IttJMl:/)O /)/ .41t.4L1J/ IJl/j /),4/)1/1.4 /)1 I1lfjlj).4L~_

Ii~ Ag 56 8i A. c"- Mn li! Ag Sb 8i A. C4 Mn ti! AB S6 8i A. Cu. Mn

Cl 5 .3 3 3 3 .3 14 Cl1 - - - - - 296 7.5 1 7,3 73 9 -

i b 18 3 a 3 3 3 b 13 - -II -II .3 - 30a 59 - - - - -

a 5 1 1 - 1 - 15 a è9 1 6 lè8 - - -2 6 Z7 3 3 3 3 3 6 60 - 2. - 3 - 31 6 .5 .3 3 3 3

C 4/ 3 6 .3 3 3 16 10 2. 2. 6 2. - .32 a 7 1 - i -/ -.3 .3 1 • 1 • • 17 6 1 1 1 1 - b 7 1 - 1 1 -

a 8 I 2 1 • -{ 18 a f5 1 2 1 3 1 3.3 a 13 - - - - -4 b .56 2. 3 4 7 I b 2. - - - - - b 62 - I - 4 -5

a 6 6 5 6 6 .9 6 -/ i - 34 ai?3 - - - -

b 6 3 .3 3 3 a 47 5 7 5 4 3 b 43 1 2 1 f -Cl • • 1 i - - 206 i 1 i f f • 35 2 f 1

6 b I • • 1 c 19 • f 1 i 36 46 1 I 5- - - I 1

7 3 2 a 5 2 2- - 37 4 -/ • i i ia 2 2i 6 i - - - - - .38 fO IO iO /0 - IO

8 b i 22 2. a 65It53

- - - - - - - - - - - - - -9 8 - - - - - 23 3 3 .3 .3 .3 2- 39 b /50 Il Z,3 - -

10Q 6 - 24 5 - c i50 23 60 - -{

b 1 - - - - - 2S a 6 - - - - a i5 - -li

a '5 - - - - - 6 9 - - - 40 b 60 9 476 2 i a 1 -/ -/ -/ - c iO 13 /3 f50 -/

12 a 2 - - - -I - 26 b f -/ -/ -/ - - 41 a 16 - 7 - I -b 68 3 ZD .3 iO 2. 21 3 b {S 9 ,3

13 a 4 - 28 03 -/ -/ -/ -/ I42 a 5 - - - - -

b 2f 2. 29a 2. 2 2. b 5- - - - - - - - - -I Tolohz /525 1Z4 35/ 155 403 42

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TAB.2-e _'/'ICASJAHII11'C

ROCCi TIPO N-"Te/IlA TIPO

~ S6 Bi .46". l''S7AUlO VCJlCAI'f/CII,6, AIIAAGEHESI D' DEL ""':.,..C... Mn--. AJJOCtAU ADUHAJ1E/'Ill CAHPIO"'~ Pb P6 P6 P6 Pb Pò

.colK.n/rQfr:, ftJ!scitliorw""". /i.fi. I,~'AJ. PJ~ .ZS. jilo,,"ol)o PZ 1800

f9~i o.,dovi_ p'. Cp) fo_s0!jur; 7750 7800CIQ'"

a~ Ds.L.C.AJ,Po.

"",u.tr..!j:!~~/o 600 ..300- {ODO O-fa 0-200 150-/250 500-7°0

zOii dolomia.Dun/Q/O

'l ca/,or; CO"9 ro,,;li p/~Zo.ZJ.(B. c%",.,or. u.nc.nl" 9/;?"''''~ PZ 2S0 950 0-(0 {OO-t50 4°0 "60._~ '.1 ur.

'lbri,; Jlo.A.cp.A~) t::_.~~ 400-1°0 1260 0-<0 300-.350 1250,. ~

!s'.,/iorc(>DU."....;.0/...;'''<IIVi...".a "- 'ira,.,;!; «. ""J. P.r. ZI, /0/ ur. ZOOO-.5000 500 6100- 1000<

~ ~/7?r"'io. /10.. Cp. Sf1, /iJon,"onoco"ccl)~~iL: ~"o SMb n, . (,4,) 750lo/ r,

()QASPI ZS

22. . . .

;;/o,,;onoconc<En/ra/o

id~", fUI. (Pi. Cp.) <O '! PZ 2005ro/l,m. -lo ur.

5(;rSliortll.f'D. q,PJ,Pi..Cp.t;Ion;OhO

c.om~;Of>c p~u/.

23 Cq" ordov". idlZm ZJ,(Pr,A~) VarQ d;~HO_n 5M 650 ~O-('I'ooo èO -70 fOO - (.300 7000-16éJo() 9000-12600

4.J c/a,.,i fr i" ",;,,;era

...,doIO/7O;~ c _I. Po.Ps,Crzo. 'onc....nlraI09('O

24 4.JCQr)' ,o,.,&-i. ida.m L.B) e~/oll(1arq ,,;mQlneo O~J;_ PZ /600-6600

ci daro

~~~ con,lai.o/,<:I . C,Q,Po,P;s, t:QnC.tt: ,,11', jr'CJ ..Ù...C

2 b"!~=,. """I:; idam f'/omz

<,.,;.$010 .000"- c.J (~c: J(~I (z,.p<. BJ p

~0_ ,<:Ic.w, or. conc..nljll,:,,,;mf- 500·{000dov,eia'" Jo/ qr;

"a Jc;~'i .. c.o/-.~,L,C,AJ,Po

c.O"C.CI) 1'.0'': /10'.650 1250

~ l'; c.o",6,.ù,; fo -ollidaio/i,N. z."Po,ZJ,{Pi, C%'morir P2

b Cf) c.on"",/~if./oIQIo 950 1250"-J .lo/ qro

'-l. .sc."s!; OfWf1Q Q. P'.(Z,.p;J CQf)ftn/~o/o d;u:"..

27 c.i orda",., /t./'I. fi/olHz n;1a -JaJjuro() 500

•.,1;- cAn,

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/lOCCE. TIPO l'/A7()RA TiPO

~ .56 Bi A. Cu. Jotn/1. P.ST.(070 'l'lCAJJAI1~1'f7OVUlLAl'f1 cNE PARAGE/'IE,s, DI DEl DI

AJJOClATE AOUI'/A~E/'I" CAI'1PIONé H/HLf!AI.'! /)6 P6 /)6 P6 /)6 Pb

a conlbHoj'c Q.C,P,,(8) Ii/on:ano,,-_,, "'>Ii. d, C;"..:

cQlcar; "ci /1./1. le ."oIj"ro 20010- .IN comb,ic: 0/ conloHo co",cC"{r.:;fo /,oic.. P

b Ie-IO/ "'0 450

'-,allc,."ol)z~ Q.1,.z:"Pi. AJ

cOM_I_/od;c;r_a di"cfr:,/tll";" IC. I~n;; • n;fo""I/"ro 350

i1- Ili co!c(Uc;d. ida", (Cp,k,A,) rOJo,i" col>CtI:"l,... .. flvila. 5Mb "- cc/lcor; le -/o'!uro 450 450

c.....c_/0 o ti, c"r.a \J CO/CUI'; m.lo idam idam

,.,-fa -/01 "l'il 900 45'000colonnore2}; ""''i.;~.. co"'. IoMK.,.lrol,: f/oKo.

.511br.'C.. 600-1000 è50 -950 200- 1100 150-550 2"()(J()-9J7JoO 2000lu .,011"''''

a -...J 8,C: '>,{e, u.,,,c,, ro .. "'''c.r.

Co/coro;nilo -Jolfuro 50

3- co",br;c ;dtun Z"Oi,Cf) idttm Pb ~

co"c."I,..1ol'0Ho.t~..,Dllur; ISO O-fO

ac-.c.c"frQf.:. d"c. .

;;/on;ono "//0 ledl"'r, 2000'-, idem idem idiZm {J

b, d/ conloHo ,,,",c"lr<710/'4 1100 O-IO/o-J<ll/uro . 200-450 4fOO

a c%nna,-e co",,,;;r~cii cC"..lo -lolful'"O . 150 500

'5-J; id,zm idfZm "da m 12/;lo,,;ono {Jd/conia Ho cOfX~7r:fo l'~ 100 Z50"0.10/ uro - 0--(0 -

cokor; m~. Q,L,c.Po_~, conce",lr'"Q1~/ot.

16 tam0;j/c; granif; 4.(Zo,lJo,cl'_ colonnare folo o.JJ;·.ro uro PZ 550 900--(500 O-EO /400-f9500 700-1500CQ Ori,; A;,IJ,_AJ,~4r.

"l:

'7~ ;d~m ;d~m idem colon"are

conce" Ira/oPZ

~ floHolo.owd~1o 650 0-100 0-/0 O-50 850

"-a q:

dolomIe e 0.,_ c.ZJ, J!,Q cot>Cenfr~f.:. 5("rS'"<:) c"lonnore

Inflfr;,.:._.r0!juro J50 6250 O-IO 18S0 '50 200co!<or;" co,,! ,-dtzl11 8,{i.z.,P."') PZ

b ....... b,;c; c"nc·"!lz/0l'~- 350""./0/ ur"

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ROccE.~.s7R.E170 HCAJJ4H.El'lrC VVlCAl'IlCNE

AJJOClArl

TIPOP.4"RA(UIIEJI DI

AOV/fAMElIl

NATURADE<

CAMPIONI!:

.56P6

8iPb

AsPb

Cu..

P6NnP6

37

38

JC;41/fJOII%Ml.on/

(,)

50",,1,·"lll.1o"or,,·

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l'f,f/.Q/'~~.z,.

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8",8)1,'10 1),"ano

0-""'0"'; prc/~1I'4f,

dlrcfl~""zr.ltZ ;"m;nierQ

conc,n 1,.0 lo/IoHah~olluro

PZ

PZ

100-400

/Soo

850 100

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200

03000

200

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24- 4824- 165

zooo03500

SOO

550

450

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700-90'

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f-.~6~S~O:--+::,:5:::8c.:0:::0:-::-:f-"è;:;{I:-:--,7",S:::-f-__-IJl èO 000 1----11750 ~500-S500 49- 100 1-150

1400-700

PZ

pz

PZ

pz.

c_cfln:~;11~

c""cflliff;. !!i.!'0 oo~~, Cl

f;/amano

Idem

idem

idfZm/dllm

;dgm

idrz".,

a396

C

SIMBOLI PER LA TABéLLA

_____ T/tJ/ D/ ~lJ()tfAI'1U('O: nGA/'IG/lt:.

Q o 9~orLo AJ .onchtl,.'h.,""g";l1

.B o 60"./c W • ~i/~r;/e

F • fluo,.;/c /)9 "" d%"","o .!l'D/Iojcr""!J;"o/Q

C . c'l/cile L .. CJJI;d....rcco~do,...d'r""'o

HETALI.ICI _

Ilo .. oli/dai,. d/r~"'rfc • c",~J,"fq, f»",,,.,.''"'g,",., .. GaIIl"lC,.i/c,..56 .. 1!,6,'"<Q,,Td • le Irofldr;fc8n • 6o<Jrn 0",1"

____MINERALI

p" . so/enaZ,s • blendaPi • p,-,.;/cPr • pirrof,'n g

Cf • cQ/capir'"!«A~ .. minaro/; aNfI";c",l/.cb = ou."dah" difliom6o~ = ouidaH ti, .II:,ncc>

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Roc(~ TIPO #AT</RA TIPO

~ 51> 8i A. C«- HnH· Di.srRElTO l,wc..JJ.AMUt1~ "(JlCAf'lICH~ PARAGE/'fEJI 0' 0" 0'.JJJOCIAT~ ADUHANf/'flt CA"'PIOIV~ "HUALH PI> Pb PI> Pb Pb t'h

~caha,." 9.8, PJ, (Pi, c...ncc,,/rafa d,.

28 cCI",br;c; tUi.'f,Z.)

/i/on,ono '"rnila -loIfr..tr. P 650 IE50 <50 O-50 2000 too

a ~ Q, Pi., PJ,ZI,A /;/on;ono'1M<~"ir.ti; ,.,.,,;1.

1250 2~oO 1ToOO.Iolfurll

~idtzm idem 'f,F ,(~,c) o/ 51'1CQn,.,,1-ra11l 111I1Ia.

JJ:500·z,4"O«.b c.onICl/a lo • .Io,/",,.i 12oo-3Z00 2250 2500-5000 250 - 800

a ~q,d,C,Ps . cII"'••/"6/0 J1..rav.

~ ;,i<m (?) (0/01'''. Co,,;d., • JOO- 1000

ide.m (ZI.PO,ZO,J:. filon;p

b ',,"'az"f~~~1I9ra ....'<>iJ 1.,/ ...ro JOO - IZOO

"- .se~·,J/; QI"8r>Q. ~,A.S,PI,ZI, t;:o'"ri """ 1',..1..31 ~ «, •

9ra"ili (Pi.'p.a f !i/DniolJo t'Q~ d;,..lo...". pz. iOO -3S0 350 0-10 O-{OO ZOO-2tOOGr-!in:tidi 1(}0-2500

~ /ln, T<iJ !w ;" ,..,;",·cro

a \j ctHl'r:n ro Q d_

450

~Q,8, .D,J, (ZI ,ornila•./o/jura 150 SO o_so

32- id«m id. m","I )

f",ot1/onoca_n 1"I7,~",.("'o

pb ~ -J<II/'" t50 50 0.50 250

~ Co11K.nI'iJ../o d/~r.

a~ •JQ,/J,PJ ni!o-Jo urti 200 tZ50-Z75O

.336idem idem filonlono P

~(Z"Pi) cO"'."'':I;':1. ti ''''''lo '/'" CI 300- 600 O-IO

a ci ~i~/; porl"di, QJ ,P" (c,c~."'~h13""'.r.

';ò'l' fiJon:ano~/fur~ 200 -400

']o/6ktH/;an. grani;; a,ZJ,pi,e,.)'01"."t~t: f'o#iJ.

pb I..~ fo~ ./Q//uro 300 -/dOO flOO 40 150 760

# .sc.iJ li 'f"Gnir/, 'l,h,Z'i" ,,'/0"';0110cDnee,.,fr4fa

35b~ si/urlan;

por!'d;4 p. ~ 9('a";,",,lrico PZ 200 z50 6000, "

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T'RIMI TE."TATIVI DI ISDAOI~'E SULLA. DISTRIBUZIONE ECC. 121

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122 A. B1ANCHtN'I _ I. SALVADORI - P. ZUFFARDr

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PRUlI TENTATIVI DI I!WAO!NE SULLA DISTRIBUZIONE ECC. 123

TAI3.5_ COR/NLAZIONE FRA P6,Zt>_Ag_ NH.fARRAB//J: U/'f EJEMPIO {)I CALCOLO E Rl.ftJLlATI .fECON{)O IL METO{)O {)I JPEARMA/i_

1""'. DATI RAItONI IJb-Zn Pb- A9 Zn- A9

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124 A. BIAXCHI~1 _ I. SALVADORJ - P. ZUFFARDJ

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PRIMI TENTATIVI Dr INDAGINE SULLA DISTRIBUZIONE ECC. 125

TAV. 7 - RIPARTIZIONE DEI DISTRETTI E DEGLI INCASSAMENTI

A SECONDA DEl VAlORE DEl RAPPORTO Sb{Ag

SbjAg <3 3';' 2Q >'" Totale

IIglesiente 21 l - 23

Oridda 5 l - 6

I Sulcis 3 - - 3

Fluminese 4 - - 6~.. Sarcidano 2 - - 2..::! Barbagia l - - l..

Baronie lCf} l - -~

A Sarrabus l 2 3-

Arburcse - 12 - 12

Nurra - - lO lO

TOTALE 38 18 lO 66

O Carbonatico 25 2 - 27..Z... Scistoso 5 16 lO 31:>i.. Metamorfico 8 - - 8Cf}Cf}..O

TOTALE 38 18 lO 66i::'i

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12G A. BIAXCHIXI _ I. SALVADORI _ P. ZUt'FARD1

14V8 _ CODJHUZIONE .4g_J/ /"lEI GIACIMENTI

MOLTO 8IJ""t/TI'.RI JARDI#1000

5000

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PRIMI TEXTATI\'I DI ISOAOIl'E SULLA DISTRIBUZIONE ECC. 127

ro'lv.9 _ ~RE.QlJENZE DH RAPPORTO 8ijAg/'lEI (iMe/ME/'ITI,..,0/..10 ~1J/'f(/lI~UU .J.4IU)I._

~LUMI/'If.Je SClLCI.,r JARCfDAffO

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TAV.IOJREQUEIfZE DEI RAPPORTI ~!!e' r 8yP6NEI GIACIMENTI MOL TO 81JHUTIFEIlt

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Tol. 73 6" 46 13 20 l

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128 A. BIANCHINI _ L SA.LVADOIH - P. ZUFFARDI

E' notevole ehe a conforto di questa deduzione stia la coustataziollCfatta dai vecchi minatori che lavoravano nei giacimenti esaminati; essi

notavano che spingendo la concentrazione gravimetrica della galena per

ricavare un mercantile ad alto tenore in Pb,. si otteneva conseguente­mente un abbassamento di tenore in Ag nel mercantile prodotto. Già

da ciò è evidente che l'Ag nOll può essere, in quei giacimenti, legato

al Pb, ma ad altri minerali a peso specifico diverso dalla galena.

Si noti che, dopo che si passò all'arricchimento per flottazione, si

ottennero concentrati piombiferi con tenore in Pb dell'ordine di 55-60%

(contro il 45% dei metodi gravimetrici), e con tenore in Ag dell'ordine

dei 1.000 gjTonll. (contro i 700 gjTonn. dei metodi gravimetrici).

Poichò il rapporto AgjPb ò praticamente lo stesso nei vecchi con­

cent.rati gravimetrici e negli attuali concentrati per flottazione

( 47~ = 1560 gjTonn. nei primi, e ~~ -+- ~60~oO = 1670 -+- 1820

gjTonn. nei secondi), si può ritenere che il matel'iale prodotto dalla mi­

niera non sia sostanzialmente cambiato, e - inoltre - che il lievemaggior contenuto in Ag dei concentrati per flottazione dipenda dalla

« grana» del materiale, secondo quanto abbiamo precedentementeillustrato.

Se si ealcolano i rapporti Bi!Ag per i giaeimenti esaminati, e se ne

costruiscono gli istogrammi (vedi Tav. 9), si nota che tale rapporto non

ò lo stesso per tutti i giacimenti. Ne deriva che la legge di eorrelazione

per la coppia Bi - Ag non può essere nò unica, nò così semplice come si

potrebbe essere indotti a credere osscrvando la Tav. 8.

fn particolare si Ilota una netta dominante intorno al 2 per i gia­

cim{'tlti bismutiferi del Fluminese ed intorno all'l per gli analoghi gia­

cimenti del Sulcis. Minor contrasto presenta invece la dominante del

Sarcidano.

Si calcola facilmente che i rapporti l e 2 fra quantità in peso di

Bi e di Ag, eorrispondono a rapporti di circa 0,5 -.I fra grammi·atoniodegli stessi metalli; si ò quindi indotti a credere che i minerali porta­

tori di Bi ed Ag debbano contenere gruppi del tipo (Bi Ag2) o (Bi Ag),

rispettivamente.Se si costruiscouo gli istogrammi dei rapporti AgjPb e BijPb per

i giacimenti altamente bismutiferi, si nota che essi risultano appiattiti

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PRI1U TESTATlVl DI IXOAGL.XE SULLA OISTRlBUZIO~'E ECC. L29

o plurimodali (Vedi Tal'. lO): ciò sembra confermare la mancanza diuna correlazione semplice fra le galene e i due accessori citati.

Per inciso facciamo presente che anche l'istogramma del rapportoAsfPb, da noi costruito, per questi giacimenti, risulta appiattito e scnzadominanti marcate.

Per la coppia Ag - AI i dati a nostra disposizione indicano manocanza di correlazione; iII particolare va rile"ato che ciò vale per i gia~

cimenti ad alto tenore in bismuto.

Per la coppia Sb - Bi ci mancano, purtroppo, i dati rclativi al·J'antimonio per le galene altamente bismutifere.

Per le altre galene non sembra esistere correlazione fra i due metalli.

E' ovvio che se le correlazioni da noi illustrate fra Ag ed Sb efra Ag e Bi (O$ero rigide, dottebbe - per trausitiva - sussistereanche una correlazione rigida fra Sb e Bi. Ma essendo tale correlazionepuramente statistica, la transiti,'a non vale più, inqllantochè intervienela dispersione dei valori li falsare i rapporti stessi.

Con i dati li nostra disposizione non abbiamo rilevato correlazionefra Sb ed A, e fra Bi ed A,: in particolare ciò vale per i giacimenti adalto tenore in Bi.

Cagliari, lJ1tit.tQ di GiacitII"",U: Minerari deU'Univerritd.

MQllt~echio, C"",tro StMdi gro-mi'Il!Tari.

XQl"'Ì1l0, Cntro Rìo6NJhe mctall~rgieM.

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