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1 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
DOTT. FRANCO RUFFA
INDICAZIONI ALL’ESECUZIONE DI ESAMI STRUMENTALI CARDIOLOGICI
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
“Ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari, proteggere la
salute dei cittadini e migliorare la qualità di vita attraverso la
prevenzione della mortalità precoce e la disabilità
rappresenta l’obiettivo primario della prevenzione
cardiovascolare sancito e riassunto nella Carta Europea per la
Salute del Cuore,
redatta con il supporto della Commissione Europea e
dell’OMS, dell’EHN e della ESC”
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
LA SFIDA GLOBALE PER RIDURRE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI DEL 25 % ENTRO IL 2025
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE
I pazienti ad alto rischio sono, infatti, spesso seguiti da più medici: MMG, internisti, cardiologi, diabetologi, nefrologi ecc. Il coordinamento tra queste figure professionali è fondamentale per ottenere i migliori risultati ed utilizzare in modo razionale le risorse disponibili.
La creazione di una RETE per la prevenzione e riabilitazione del paziente ad alto rischio CV è irrinunciabile, in quanto sembra che essa possa favorire l’integrazione tra e con i Dipartimenti Cardiovascolari e con le strutture di assistenza territoriali al malato vascolare mediante un percorso di continuità delle cure frutto di condivisione tra vari attori: cittadino/paziente, medico di famiglia, specialista territoriale e/o ospedaliero
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LA GESTIONE CRONICA DEL PAZIENTE AD ALTO RISCHIO INTERAZIONE TRA CURE PRIMARIE E SPECIALISTICHE
Una volta identificata/comparsa la condizione di alto rischio CV inizia il follow-up (a vita) del paziente, nel cui ambito si realizza la prevenzione CV con tempi e modalità
anche molto differenti da paziente a paziente
il MMG deve stabilire con il paziente (ed i familiari) una strategia preventiva condivisa
-Gestione cronica del paziente ad alto rischio card iovascolare in medicina generale: 2009 Pacini editore- Quaderni del Ministero della Salute n.1,Gennaio-fe bbraio 2010
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IL RISCHIO CV: MODELLO S.C.O.R.E.
Assoluto: rischio di un evento in un dato termine di tempo, in percentuale(es: rischio di morte a 10 anni): sottostima il rischio nei giovani (è influenzatofortemente dall’età)Relativo: rischio di evento in un dato tempo in soggetti esposti ad un certofattore rispetto a soggetti simili non esposti (es: rischio di tumore a 10 anni inun fumatore); più adatto alla stima del rischio nei giovani.
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Danno d’organo
Ipertensione
Dislipidemia
Diabete
Fumo
Iperuricemia
IVS
Aterosclerosi
Disfunzione renale
Eventi
cardiovascolari
Fattori di rischio Danno d’organo subclinico Eventi
Fase intermedia tra esposizione ai fattori di rischio e
l’insorgenza di eventi cardiovascolari
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Le procedure “periodiche” del follow-up hanno lo scopo di:
a) identificare precocemente, in fase asintomatica, la comparsa di peggioramento clinico suscettibile di terapia preventiva (es. deterioramento della funzione ventricolare sinistra con alto rischio di morte improvvisa ed indicazione ad impianto di defibrillatore, ischemia miocardica silente meritevole di rivascolarizzazione, progressione della malattia renale, ecc.);b) mantenimento del controllo ottimale dei fattori di rischio modificabili (es. ottimizzare terapia e aderenza terapeutica, modificare la terapia in base alle mutate condizioni cliniche e/o alle esigenze del paziente, ecc.).
Il tutto deve essere ottenuto con un utilizzo razionale delle risorseLe modalita di follow-up dovranno quindi essere basate sulle evidenze di efficacia, ove disponibili, sui dati
sull’evoluzione naturale della malattia e sul consenso ove le evidenze d’efficacia siano insufficienti.
LA GESTIONE CRONICA DEL PAZIENTE AD ALTO RISCHIO
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Le linee-guida ESC/ESH ipertensione arteriosa:La storia recente
1999 WHO/ISH: correlazione PA/rischio CV
2003 ESC/ESH: concetto di rischio CV globale
2007 ESC/ESH: introduzione esiti trials
definizione di danno d’organo
2009-11 (revisione): ridefinizione rischio CVS globale,
indicazioni a trattamento, metodologia di trattamento
2013: introduzione raccomandazione/evidenza
Trattamento non farmacologico (denervazione)
2018: ridefinizione del profilo di rischio cardiovascolare nel paziente iperteso in tre classi
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Fattori diversi da PA che influenzano la prognosi nella stratificazione del RCV
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO CV
Gli organi bersaglio maggiormente coinvolti sono:
Cuore Encefalo Rene
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Stratificazione del rischio CV: esami utili
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
RICHIESTA DI ACCERTAMENTI CARDIOLOGICI DA PARTE DEL PEDIATRA
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
QUALI ESAMI ESEGUIRE ??Visita cardiologica con raccolta dell’anamnesi
ECG basale
Ecocardiogramma color-doppler
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
…..L’OCCHIO VEDE CIÒ CHE LA MENTE CONOSCE….
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDERAssunti di base (evidenze)
Esiste una relazione continua PA/eventi CV:
ed è indipendente da età, gruppo etnico, sesso
La relazione PA/eventi CV è valida per:
PA sistolica, diastolica, differenziale (PAS-PAD)
La relazione PA/eventi CV è valida per:
PA clinica, ambulatoriale, domiciliare
La relazione PA/eventi CV è modulata da
fattori di rischio (FR) aggiuntivi
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Ipertensione arteriosa:
Clinica (misurata dal medico)
Ambulatoria (ABP) “Holter PA, MAP”
Domicilare (HBP) “automisurata”
Da camice bianco (o clinica isolata)
Mascherata (o ambulatoria isolata)
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
VANTAGGI DEL MONITORAGGIO Misure multiple della PA �Evita potenziali errori e bias dell’osservatore �Misura la PA durante l’abituale attività diurna e durante il sonno �Valuta il ritmo circadiano della PA �Correla più strettamente con gli end points surrogati di complicanze cardiovascolari (IVS, microalbuminuria) rispetto alla misurazione clinica �Può valutare l’ipertensione da camice bianco �Può essere più riproducibile della misurazione clinica �Valutazione dell’efficacia e della distribuzione temporale del controllo pressorio del trattamento farmacologico nell’arco delle 24 ore (rapporto valle-picco, smoothness index)
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
ABPM E RISCHIO CV – VALORE PROGNOSTICO DEL MONITORAGGIO
La misurazione continua monitorizzata della PA è superiore alla misurazione clinica nel predire la mortalità totale e cardiovascolare.
�Valori medi ABPM più elevati sono predittori indipendenti della mortalità per cause CV. �La PA notturna ha un valore predittivo molto forte, la mancata riduzione è associata ad aumento del rischio CV
Dolan E et al. Hypertension 2005; 46:156-161 DUBLIN OU TCOME STUDY (5992 pz) Mancia G et al. Circulation 2005; 111:1777-83 Pickering T et al. Hyper tension 2005; 45:142-161
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Prevalenza di ipertensione in Europa :
Dato crudo: 35-40%
della popolazioneCon ampie variazioni interregionali
Se si considera un indicatore surrogato molto attendibile
(incidenza di ictus cerebri) la prevalenza di ipertensione
risulta in aumento nelle regioni dell’Europa dell’Est
mentre risulta in diminuzione nelle regioni dell’Ovest
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In Europa (quasi) ogni Paese
pubblica le proprie “carte del rischio” CV
La carta del rischio cardiovascolare serve a stimare la probabilità di andare incontro
a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10
anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete,
abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia. In Italia sono
curate da ISS (www. cuore. iss.it).
Si riferiscono a popolazioni relativamente omogenee
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
1) Livello I (basso, < 5% eventi/10 anni))
2) Livello II (moderato-basso, 5-10%)
3) Livello III (moderato, 10-15%)
4) Livello IV (moderato-alto, 15-20%)
5) Livello V (alto, 20-30%)
6) Livello VI (molto alto, > 30%)
Livelli di rischio CV globale a 10 anni
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IPERTENSIONE E PATOLOGIECARDIOVASCOLARI
�Il rischio di danno cardiovascolare legato alla pressione è irrilevante se questa è
< 115/75 mmHg per poi aumentare esponenzialmente con l’incremento della
pressorio
�Il rischio di danno cardiovascolare è direttamete proporzionale alla presenza
degli altri fattori di rischio, per questo è necessario la valutazione globale del
paziente
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PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI ED IPERTENSIONE ARTERIOSA Aumentato rischio di sviluppare un evento CV
per ogni incremento della PA
*Età individuale 40–69 anni, cominciando da PA 115/75 mmHg
1Volpe. Aging Clin Exp Res 2005;17(4 Suppl.):46–53
2Chobanian et al. JAMA 2003;289:2560–72
Ris
ch
iod
im
ort
alità
CV
2
PAS/PAD (mmHg)
012345678
115/75 135/85 155/95 175/105
2x
4x
8x
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
IPERTENSIONE ARTERIOSARISCHIO DI ULTERIORI PATOLOGIE
Patologia Rischio relativo
(ipertesi vs normotesi)
Cardiopatia ischemica 2 - 3 volte
Ictus 7 volte
Scompenso cardiaco 2 - 3 volte
Arteriopatia periferica 2 - 3 volte
Essere affetti da ipertensione arteriosa significa avere un rischio maggiore di
sviluppare altre patologie
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
PREVALENZA DI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARIIN PAZIENTI ITALIANI IPERTESI
Volpe M, et al. J Hypertension 2007;25(7):1491-8
n=15.114 n=19.162n=29.473 n=7.903
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Stratificazione del rischio CV:
Rischio CV verso valori di PA e fattori di rischio (RF) aggiuntivi, segni di danno
d’organo (OD), diabete (DM) o ins. renale (CKD)A parità di fattori di rischio i pazienti con
Ipertensione clinica isolata, hanno rischio uguale agli ipertesi
Ipertensione mascherata, hanno rischio minore degli ipertesi
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
E relative raccomandazioni……..
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Fattori diversi da PA che influenzano la prognosi nella stratificazione del RCV
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Il danno d’organo (OD) asintomatico
Lesione subclinica (anatomica o funzionale) di un organo o parenchima generalmente secondaria a ipertensione.
La presenza di OD correla con il rischio di eventi cardiovascolari indipendentemente dall’ipertensione e dal trattamento
La presenza di OD correla con il RCV indipendentemente dal rischio SCOREOD va considerato in tutti i pazienti a rischio CV
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
CARDIOVASCULAR DISEASE:ANGIOTENSIN II ALONG THE CV CONTINUUM
Adapted from Dzau V. and Braunwald E., Am Heart J 1991;121:1244–1263
Cardio/ cerebrovascular
death
End-stagerenal
disease
Nephroticproteinuria
Macro-proteinuria
Micro-albuminuria
Endothelialdysfunction
Hypertension risk factorsdiabetes, obesity, elderly
Atherosclerosisand LVH
Myocardialinfarction &
stroke
Remodelling Ventricular dilation/cognitive dysfunction
Cognitive heart failure/secondary stroke
End-stageheart disease,brain damageand dementia
ANGIOTENSIN II
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Danno d’organo
Ipertensione
Dislipidemia
Diabete
Fumo
Iperuricemia
IVS
Aterosclerosi
Disfunzione renale
Eventi
cardiovascolari
Fattori di rischio Danno d’organo subclinico Eventi
Fase intermedia tra esposizione ai fattori di rischio e
l’insorgenza di eventi cardiovascolari
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STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO CV
Gli organi bersaglio maggiormente coinvolti sono:
Cuore Encefalo Rene Retina
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Organi bersaglio di OD
Cuore: ipertrofia VS, disf. diastolica, cp ipertensiva (ischemica)Rene : albuminuria, ↓GFR, CKDArterie: ↑IMT, placche, aterosclerosi, vel onda sfigmica (PWV)Occhio : retinopatia ipertensivaEncefalo: leucoencefalopatia ipertensivaRecenti studi hanno aggiunto evidenza sull’importanza di identificare il danno d’organo
subclinico, rafforzando la raccomandazione di un uso di procedure più facilmente disponibili e meno costose nella valutazione routinaria del paziente iperteso. OD ha elevata prevalenza nelle popolazioni di ipertesi:cuore/vasi 21% - rene 26% - encefalo 44%(!)
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Stratificazione del rischio CV: esami utili
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Ricerca dei marker utili di OD
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
�Scarsa propensione allo screening dei principali fattori di rischio
�Mancato trattamento di un’elevata quota di pazienti ad elevato/ moderato rischio cardiovascolare
PROBLEMI ATTIVI
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Nella realtà……
• La maggior parte dei pazienti sono coscienti della patologia ma non del
rischio ad essa collegato
• L’aderenza alla terapia è bassa
• Il controllo dei parametri si riduce in maniera direttamente proporzionale
all’evento e/o all’inizio della terapia
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
PERCEZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Il rischio cardiovascolare può essere controllato dall’iniziativa e dalla volontà del
singolo, ma
non produce effetti immediati sul benessere
Il livello della percezione soggettiva è bassoIl rischio è remoto,astratto, non produce
attivazione emotiva (ansia, preoccupazione, paura)
Progetto Cuore, It.Heart J. 2004
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
�Mancato raggiungimento del target terapeutico in un’elevata quota di pazienti ad elevato/moderato rischio cardiovascolare
�Scarsa consapevolezza della correlazione tra riduzione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici suggeriti dalle Linee Guida
�Mancato monitoraggio dell’efficacia del trattamento
PROBLEMI ATTIVI
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Criteri di scelta (ESC…)
� l’importante è il controllo pressorio� non vengono fatte preferenze “a priori”� conviene usare farmaci ben testati� associazioni migliori di alti dosaggi� sinergie in associazione�“tailoring” sul paziente (e su eventuali evidenze)� occhio alle controindicazioni (e indicazioni)
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
ESH/ESC 2013: Scelta dei farmaci antipertensivi
2013 ESH-ESC Guidelines, J Hypertens 2013
• La maggior parte del beneficio del trattamento anti pertensivo è legato alla riduzione della pressione di per sè ed è largamente indipendente dal farmaco impiegato. Ampie metanalisi non evidenziano rilevant i differenze cliniche tra le varie classi di farmaci.
• Diuretici (tiazidici, clortalidone e indapamide), be tabloccanti, calcioantagonisti, ACE-inibitori, ARB sono tutti impiegabili e raccoma ndati per l’inizio e il mantenimento della terapia antipertensiva sia in mo noterapia che in associazione.
• Alcuni farmaci devono essere considerati di prima s celta in specifiche condizioni in quanto utilizzati in trial che hanno valutato qu elle specifiche condizioni o perché maggiormente efficaci in determinati tipi di danno d’organo
I A
IIa C
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Farmaci di scelta in condizioni specifiche
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
2013 ESH-ESC Guidelines, J Hypertens 2013
Farmaci antipertensivi di scelta in specifiche condizioni
ACE, enzima di conversione dell’angiotensina; ARB, antagonista recettoriale dell’angiotensina II; BP, pressione arteriosa; CV,
cardiovascolare; ESRD, insufficienza renale terminale; ISH, ipertensione sistolica isolata; LVH, ipertrofia ventricolare sinistra; OD, danno
d’organo.
Alcune classi sono state preferite in trial in specifiche condizioni
o hanno dimostrato di avere una maggiore efficacia in specifici manifestazione di danno d’organo
asintomatico
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
FATTORI RESPONSABILI DELLO SCARSO CONTROLLO DEI VALORI PRESSORI
Fattori legati al paziente
• Scarsa aderenza alla terapia
• Mancata comprensione dei benefici del trattamento
• Scarso controllo dei fattori di rischio concomitant i
• Costo elevato della terapia farmacologica
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
FATTORI RESPONSABILI DELLO SCARSO CONTROLLO DEI VALORI PRESSORI
Fattori legati alla terapia
• Insufficiente impiego di dosi adeguate
• Insufficiente impiego della terapia di combinazione
• Impiego di terapie di combinazione inappropriate
• Schemi di titolazione o terapia troppo complicati
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
The issue is not whether combination therapy is useful, but whether it should always be preceded by an attemptto use monotherapy, or whether - and when -combination therapy may be the initial approach.
2013 ESH-ESC Guidelines, J Hypertens 2013
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Dezii CM. Manag Care. 2000;9 (suppl):S2-S6.
Uno schema posologico più semplice migliora la continuità della terapia
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Value of low dose combination treatment with blood press ure lowering drugs: analysis of 354 randomised trials
Law MR et al. 2003; 326:1427
Reduction of the incidence of stroke and IHD events (%) when durg are used separatelyand in combination at half standard dose
Efficacy: blood pressure lowering effects (mmHg) of drugs when used at half standard dose separately and i n
combination
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Effect of Renin-Angiotensin System Blockade on Calcium Channel Blocker-Associated Peripheral Ed ema:
25 RCT with 17.206 patients
Makani H et al. The American Journal of Medicine (2011 ) 124, 128-135
Per
cent
age
*
*
-54%P<0.0001
-21%P=0.02
Incidence of peripheral edema
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Incidence of cough in patients with single, double or triple therapy including an ACE-inhibitor
Sato A et al. Clin Exp Hypertens. 2015; 37(7): 563-8
FemaleMale
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
2013 ESH-ESC Guidelines, J Hypertens 2013
Monotherapy vs drug combination strategies to achieve tar get BP. 2013 ESH/ESC Guidelines
Moving from a less intensive to a more intensive therapeutic strategy should be
done whenever blood pressure target is not achieved.
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
“Three or four drugs may be required in many cases”Mancia et al., J Hypert, 2007 ESH/ESC GLs
“In no less than 15-20% of the patients control cannot beachieved by a two drug combination”
Mancia et al., J Hypert, 2009 ESH Reappraisal
“If the (blood pressure) target is not achieved by a two d rugcombination... a third drug can be added”
Mancia et al., J Hypert, 2013 ESH/ESC GLs
How Frequently should 3 or More Drugsbe Used in Clinical Practice?
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Systolic Blood Pressure in the Two Treatment Groups over the Course of the Trial: SPRINT
N Eng J Med 2015
average BP difference of 14.8 mm Hg
136.2 mmHg
121.4 mmHg
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Possibili combinazioni di farmaci antipertensivi
2013 ESH-ESC Guidelines, J Hypertens 2013
• linee verdi continue: associazioni da preferire;
• linea verde tratteggiata: associazioni utili (con alcuni limiti)
• linee nere tratteggiate: associazioni possibili ma con meno evidenze
• linea rossa continua: associazione non raccomandata.
Sebbene verapamil e diltiazem siano talvolta usati con i betabloccanti per migliorare il controllo della frequenza ventricolare nella fibrillazione atri ale stabile, solo i calcioantagonisti diidropiridini ci dovrebbero essere normalmente associati ai betabloccanti.
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Mancia G. et al “2009 Reappraisal of guidelines on h ypertension management” J Hypertens. 2009, 27:2121–2158.Mancia G. et al “2007 Guidelines for the management of hypertension” J Hypertens. 2013;25:1105–1187.
Guidelines recommendations for combining antihypert ensive drugs and the available evidence for prognostic improvement
Diuretics
Angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors
Calcium channel blockers (CCBs)
Angiotensin receptor blockers (ARBs) β-blockers
α-blockers
PROGRESS
ADVANCE
HYVET
INVEST
ASCOT
ACCOMPLISH
LIFE
SCOPE
FEVER
ELSA
VALUE
75 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
All-cause mortality: effect of ACE inhibitors
Van Vark LC et al. Eur Heart J 2012; 33: 2088-97. ACE inhibitor
betterControl better
ASCOT-BPLA
ADVANCE
HYVET
Overall
1.03 (0.90-1.15)
0.90 (0.75-1.09)
0.99 (0.62-1.58)
1.32 (0.61-2.86)
0.86 (0.75-0.98)
Random effects model HR (95% CI)
0.50 0.75 1.33 2.01HR
(log scale)
<0.0010.87 (0.81-0.93)
0.004
ALLHAT (lisinopril)
ANBP-2 (enalapril)
pilot HYVET (lisinopril)
JMIC-B (lisinopril, enalapril)
(perindopril)
P
N= 76 615
0.90 (0.84-0.97)
76 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Differential affinity for tissue ACE
Ferrari R, Exp Rev Cardiovasc Ther 2005
0
2
4
6
Perindopril Quinalapril Ramipril Enalapril Fosinopril Ca ptopril
BK, bradykinin; Ang I, angiotensin I
77 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Antihypertensive efficacy of indapamide, amlodipine and HCTZ in the patients with isolated systolic hypertension
Emeriau JP et al, J Hypertens 2001
p for equivalence < 0.001
78 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Roush G. et al. Hypertension. 2015 Mar 2
Meta analysis comparing hydrochlorothiazide (HCTZ) and indapamide (INDAP) in patients with HTN: effect of BP
79 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
P<0.001
Changes in renal function in patients with renal failureand hypertension treated with Indapamide or Thiazides
Madkour H et al, Am J Cardiol 1996
80 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
MODIFICAZIONI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA SISTOLICA E DIASTOLICAE DELLA MASSA VENTRICOLARE SINISTRA (LVMI) IN PAZIE NTI IPERTESI TRATTATI CON ENALAPRIL O CON LA COMBINAZIONE DI PERINDOPRIL E INDA PAMIDE
Dahlöf B, et al. J Hypertens. 2005 Nov;23(11):2063-70.
81 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Superiorità della combinazione amlodipina/perindopr il rispetto alla combinazione atenololo/diuretico tiazidico
nel prevenire gli eventi nello studio ASCOT-BPLA
Dahlof B, et al. Lancet 2005; 366:895–906
83 201604_SYNLAB_template.pptx
EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Conclusioni (I)
• Nella maggioranza dei pazienti ipertesi sono necessari 2 o più farmaci antipertensivi per ottimizzare il controllopressorio
• Questo è soprattutto evidente nei pazienti ad alto rischi oche rappresentano quasi il 50% dei pazienti ipertesi.
• La disponibilità di associazioni precostituite con 2 o 3 farmaci antipertensivi a diversi dosaggi consente unaottimale personalizzazione della terapia
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EUROPE'S NUMBER ONEMEDICAL DIAGNOSTIC PROVIDER
Conclusioni (II)• L’efficacia protettiva dei farmaci antipertensivi dipend e soprattutto dalla
riduzione pressoria.
• Esistono, tuttavia, indicazioni preferenziali all’uso di determinate classidi antipertensivi
• Esistono anche evidenze di una particolare efficacia prote ttiva di alcunespecifiche molecole
• Perindopril, amlodopina e indapamide - in monoterapia o in terapia dicombinazione duplice o triplice - presentano evidenze rob uste diefficacia sia in termini di riduzione pressoria che di pro tezionecardiovascolare.