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8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 4 del 2008
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ASSOBETON
STUDI E RICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle struttureprefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave
TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza
INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termicoprefabbricati in calcestruzzo
MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamichee prospettive 2007 - 2010
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CONFINDUSTRIA
Organo Ufficiale di ASSOBETON
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Sviluppo rapidodelle resistenzemeccaniche
Ottimizzazionecicli produttivie drastica
riduzione dei ciclidi maturazione
Per risolvere leproblematiche tipiche dellaprefabbricazione e per dareun forte contributoallinnovazione e allosviluppo del settore, Mapeiha sviluppato i prodotti
delle gammeDYNAMON NRG &
DYNAMON SP, specifici perquesto tipo di applicazionie particolarmente idoneianche per ilconfezionamento dicalcestruzziautocompattanti.
Soluzioni specifiche per lindustria della prefabbricazione
Dynamon NRG & Dynamon SP
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ORU ZENITH
DA 40 ANNI D IAMO SLANC IO ALLED IL IZ IA
www.imergroup.comn IT02/0429c
Le Officine Riunite - Udine S.p.A. Concrete Machinery Division
Via S. Caterina, 35 - 33030 Basaldel la di Campoformido (UD)
Societ soggetta a direz. e coord. della IMER International S.p.A.
Tel. +39 0432 563911 - Fax +39 0432 562131 - E-mail: [email protected]
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Editoriale
4 - industrie manufatti cementizi
4
ta gius ta ed indi spensabi le per pote r
aspirare al rafforzamento dell interocomparto all interno di un mercato chesta diventando sempre pi competitivoe selettivo.Molti sono i fattori che stanno rapi-damente cambiando e cambieranno inun prossimo futuro sia sul fronte delladomanda che su quello dellofferta. prevedibile, dunque, che gli equilibritecn icoeconomic i, come sino ad og-gi conosciuti, tra prodotti e materialiconcorrenti - mi riferisco allacciaio, al
vetro, al legno ed alla plastica, solo percitare i pi noti - si vadano a modifica-re nella direzione che sar per noi pio meno favorevole a seconda di comesaremo stati in grado non solo di inno-vare ma anche di comunicare efficace-mente i nostri punti di forza.Non pi tempo di compromessi: ilnostro mondo si va facendo semprepi complesso ed il f uturo del merca to,nel breve periodo, non attraverse r fasidi espansione significative, situazionequestultima tipica, peraltro, di ogni
mercato maturo.Dovremo, per tanto, essere nelle condi-zioni ed avere quindi gli strumenti ade-guati per poter esprimere liberamente,attraverso efficaci ed incisive attivit dilobby e di promozione, tutte le nostrepeculiarit.Proprio per le ragioni sopra esposte,si comprende, dunque, lampio con-senso interno riscosso dalliniziativa econseguentemente il sostegno che horicevuto nel portare avanti questo pro-
getto che, tra laltro, rappresenta - de-sidero sottolinearlo - la trasposizioneitaliana della Piattaforma del Cementooperativa, da alcuni anni, tra le nostre
LEditoriale
del Presidente
S
ono lieto di annunciare la nascita
di Federbeton, la Federazione del-le Associazioni appartenenti allafiliera del Cemento!Il 10 luglio 2008, otto associazioni indu-striali di categor ia e cio, ASSOBETON(Associazione Nazionale Industrie Ma-nufatti Cementizi) , AITEC (AssociazioneItaliana Tecnico Economica del Cemento) ,ATECAP (Associazione Tecnico Econo-mica del Calcestruzzo Preconfezionato) ,ASSIAD (Associazione Italiana Produt-tori Additivi e Prodotti per Calcestruzzo) ,CONPAVIPER (Associazione NazionalePavimentazioni Continue), SISMIC(Asso-ciazione Tecnica per la Promozione degliAc ciai Si sm ic i pe r Cemento) , ASSOTRA-FILRETI (Associazione Italiana Produt-tori Reti Elettro Saldate) e UCOMESA(Unione Costruttori Macchine Edili , Stra-dali, Minerarie ed Affini) , hanno firmatolatto costitutivo di questo nuovo enteil cui scopo di rappresentare un set-to re che, in termini quanti ta ti vi , incideper l11% allinterno del vasto mondodelle costruzioni italiane.
Sono fermamente convinto che questadecisione, sulla quale gli organi di go-verno di ASSOBETON hanno profon-damente riflettuto, costituisca una scel-
Federbeton
diventa realt
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Federazioni europee.
Certamente, anche su questo frontesar necessario lavorare con grandeimpegno: saper sintetizzare gli inte-ressi comuni a tutta la filiera non sar,infatti, un lavoro semplice poich trale questioni da affrontare vi sarannoinnanzitutto i problemi relativi a nostriprodotti tra loro concorrenti e poiquelli relativi ai rapporti, non semprefacili, tra fornitori e clienti presentinella compagine federativa.Tutti dovremo quindi lavorare con gr an-
de lungimiranza e pragmatismo, consa-pevoli allo stesso tempo sia del fattoche lampliamento del nostro business,obiettivo prioritario della Federazione,por ter vantaggi a tutta la filiera, sia delfatto che gli altri si sono gi mossi datempo con gr ande determinazione econ finalit esattamente opposte allenostre: dovremo guadagnare posizioniper colmare il nostro ritardo.Sono convinto che su questo tema,cos centrale e strategico per i l no-stro futuro, si concentrer in modo
duraturo l attenzione degli organi digoverno della nostra Associazione edi tutte le Sezioni di ASSOBETONcon le quali sar mia cura confrontar-mi frequentemente. n
(Renzo Bullo)
industrie manufatti cementizi- 4
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industrie
manufatticementizi
AnnoIV
n.4
-luglio/settembre2008
ASSOBETON
STUDI E RICERCHEComportamentosismicodelle connessionidellestruttureprefabbricate:analisisperimentaledell'unioneSolaio-Trave
TECNOLOGIAIl BIM ela multiutenza
INSERTISistemiper larealizzazionedi pannellia tagliotermicoprefabbricatiin calcestruzzo
MERCATOIl mercatodelle costruzioni in Europa: dinamicheeprospettive2007 - 2010
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CONFINDUSTRIA
Organo Ufficiale di ASSOBETON
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42
55
60
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30
12
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ATTUALIT
SAIE2008Uso degli inserti per calcestruzzo in conformit alle normative vigenti
di Roberto Ragozzini
MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010
NORMATIVEConsiderazioni sul DPR 246/93
di Gianpiero Montalti
INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo
di Carlo Schiatti
TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza
di Carlo Pucci
STUDIERICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate:analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave
di Roberto Felicetti, Giandomenico Toniolo e Carla Zenti
ILCOMMENTODELDIRETTORE
di Maurizio Grandi
LEDITORIALEDELPRESIDENTE
di Renzo Bullo
68
73ASSOBETONSezione Solai e Doppia Lastra - Marcatura CE delle lastre per solai
di Carlo Stucchi
LEAZIENDEINFORMANO
SOMMARIO n. 4/2008
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INDUSTRIEMANUFATTICEMENTIZI
Bimestrale - n. 4/2008
PROPRIET
Abes SrlSociet di servizi di ASSOBETONVia Giacomo Zanella, 36
20133 Milano
Tel. 02.70100168 Fax 02.7490140
DIRETTORERESPONSABILE
Andrea Dari
DIRETTOREEDITORIALE
Maurizio Grandi
COMITATODIREDAZIONE
Renzo Bullo, Giorgio Fontana,
Maurizio Grandi, Alessandra Biloni,
Andrea Dari, Patrizia Ricci
SEGRETERIAEDITORIALE
Alessandra Biloni
SEGRETERIADIREDAZIONE
Patrizia Ricci
REDAZIONE
Stefania Alessandrini, Alessandra Biloni,
Andrea Dari, Patrizia Ricci, Susanna Tontini
Strada Cardio, 4 47891 Galazzano RSM
Tel. 0549.909090 Fax 0549.909096
CONCESSIONARIAPUBBLICIT
Abes Srl
VENDITAPUBBLICIT
IDRA sa
Strada Cardio, 4 47891 Galazzano RSM
Tel. 0549.909090 Fax 0549.909096
STAMPA
Studiostampa sa
SERVIZIOABBONAMENTI
IMREADY srlStrada Cardio, 4 47891 Galazzano RSM
Tel. 0549.941003
Fax 0549.941003
CONDIZIONIDIABBONAMENTO
Il prezzo di abbonamento per lanno 2008(5 numeri) di 26.Il prezzo di una copia di 10,50.Il prezzo di una copia arretrata di 12,50.I prezzi sopraindicati si intendono IVA esclusa.Per informazioni: [email protected]
AUTORIZZAZIONE
Segreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008 del
15/01/2008.Copia depositata presso il Tribunale della Rep. di San Marino
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94
99
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ASSOBETONElenco Soci
ASSOBETONComunicato
ASSOBETONConclusa la trattativa per il rinnovo del CCNL del settore Laterizi e Manufatti Cementizi
ASSOBETONSezione Blocchi e Pavimenti - Fidenza Meeting
L'urbanistica di domani nelle citt d'Italia
di Patrizia Ricci
ASSOBETONSezione Tubi a Bassa Pressione - Ricerca e promozione di prodotto, concluse
le attivit realizzate in ambito Progetto ULISSE
di Carla L. Zenti
TUTTIIDIRITTIRISERVATI
vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dellEditore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta lalibert di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. Lautore garantisce la paternit dei contenuti inviati alleditore manlevando questultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimentodanni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.
ASSOBETON
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Editoriale8
4 - industrie manufatti cementizi
Visibilit:
strumento
vincente
Il Commento
del Direttore
L
a visibilit per unAssociazione indu-
striale uno strumento che d efficaciaal suo operato, ma anche un obietti-vo fine a se stesso che permette, con il tem-po, di acquisire autorevolezza e le necessariecredenziali.Questo il motivo per il quale, nellagendadella Presidenza, sistematicamente monito-rata lattivit di comunicazione e la presenzadel nostro logo nel circuito dei media.Lanno in corso rappresenta, da questo puntodi vista, un periodo significativo.Mi riferisco, in primis, ai passaggi di ASSO-BETON sulla stampa stimo che alla fine
dellanno, considerando quanto gi fatto sinoad oggi, raggiungeremo le 150 uscite em-blematicamente culminati con il comunica-to, apparso lo scorso fine luglio sui maggioriquotidiani nazionali e riportato anche su que-sto numero della nostra rivista, relativo allin-cremento dei costi delle materie prime edal rischio per i committenti, potenzialmentedistratti da esasperati obiettivi di profitto, diacquistare soluzioni non rispondenti alle nor-me tecniche e di sicurezza vigenti.Ma non tutto. Con la presenza di ASSO-
BETON al SAIE 2008, sia nellormai consue-to stand ubicato nel centrale quadriporticosia nellarea espositiva dedicata al risparmioenergetico, lAssociazione porta una concreta
testimonianza delle capacit e delle tecnolo-
gie che il comparto sa esprimere.Il 2008 sar anche lanno in cui ASSOBETONmigliorer sensibilmente lAnnuario dellaPrefabbricazione italiano, che finalmente ve-dremo a dicembre compilato integralmenteanche nella sezione regionale dedicata alletipologie produttive dei nostri Associati.Sempre questanno stato creato lAnnuariodella Prefabbricazione europea: un volume,fortemente suggerito da ASSOBETON allanostra Federazione BIBM, che d finalmentecorpo e risalto alla dimensione, decisamente
consistente, della prefabbricazione nel nostrocontinente (35 miliardidi fatturato, 210.000addetti e 8.000 siti produttivi, solo conside-rando i 16 paesi rappresentati da BIBM).Due strumenti, gli Annuari, che non posso-no mancare ad un settore che riveste taleimportanza economica e sociale e che desi-dera crescere.Un impegno, il comunicare, che, non mi stan-cher mai di ripeterlo, assorbe una notevolequota delle risorse dellorganico presente inAssociazione: una scelta, quindi, che tutti gliAssociati devono conoscere e condividere
per comprendere meglio i servizi da noi of-ferti e la destinazione dellinvestimento cheannualmente essi compiono.Spero che presto la politica dellAssociazione,mirata sempre di pi a promuovere professio-nalit, innovazione, trasparenza, rispetto dellenorme ed etica, possa riverberarsi in modosignificativo e concreto su tutte le impreseassociate, rendendo il logo di ASSOBETONsinonimo di eccellenza per tutti coloro chevorranno e potranno fregiarsene.
(Maurizio Grandi)
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A DIFFERENT KIND OF CHEMICAL ADMIXTURE COMPANY
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INNOVAZIONE E SISTEMAmigliorare le prestazioni e ridurre i costi
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industrie
manufatticementizi
AnnoIV
n.4
-lu
glio
/sett
embre2008
ASSOBETON
STUDIERICERCHE
Comportamentosismicodelleconnessionidellestrutture
prefabbricate:analisisperimentaledell'unioneSolaio-Trave
TECNOLOGIA
IlBIMelamultiutenza
INSERTISistemiperlarealizzazionedipannelliatagliotermico
prefabbricatiincalcestruzzo
MERCATOIlmercatodellecostruzioniinEuropa:dinamiche
eprospettive2007-2010
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CONFINDUSTRIA
OrganoUfficialediASSOBETON
Gli autori su questo numero
Fabio Biondini
Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano
Roberto Felicetti
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
Dam M. Frangopol
Department of Civil and Environmental
Engineering, Center for Advanced
Technology for Large Structural Systems
Lehigh University, Bethlehem, PA, USA
Pier Giorgio Malerba
Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano
Gianpiero Montalti
CMP Ingegneri Architetti
Associati (MI)
Carlo Pucci
Assistenza Tecnica Tekla
Structures Harpaceas Srl
Claudio Stucchi
Libero professionista
Consulente ASSOBETON
Patrizia Ricci
IDRA SA [email protected]
Carlo Schiatti
Libero professionista in Arezzo
Gruppo Inserti ASSOBETON
Giandomenico Toniolo
Dipartimento di IngegneriaStrutturale Politecnico di Milano
Carla L. Zenti
Dipartimento di Ingegneria
Strutturale Politecnico di Milano
Segretario Sezione Tubi a Bassa
Pressione ASSOBETON
industrie manufatti cementizi- 4
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di Roberto Felicetti, Giandomenico Toniolo e Carla Zenti
S t u d i e r i c e r c h e
1. INTRODUZIONE
Il presente lavoro stato sviluppatonellambito del programma di ricercaReluis Valutazione e riduzione delle vul-nerabilit sismica degli edifici esistenti,utilizzando anche per le prove il contri-
buto dellAssociazione Nazionale Indu-strie Manufatti Cementizi ASSOBETON.Si tratta dellaspetto chiave che condizio-na il comportamento degli edifici indu-
striali prefabbricati e cio della correttaidentificazione delle capacit strutturalidelle connessioni sotto azioni sismiche.Ben pochi lavori sono rintracciabili suquesto tema nella bibliografia interna-zionale, e sono principalmente dedicati
alla presentazione di qualche specificodispositivo brevettato, ma manca anco-ra una conoscenza generale esaurientesulla materia.
Comportamento sismicodelle connessioni dellestrutture prefabbricate:
analisi sperimentaledellunione Solaio - Trave
Il lavoro si riferisce alla ricerca sulla vulnerabilit sismica delle struttureprefabbricate esistenti ed in particolare indirizzato allidentificazionedei parametri di comportamento di un tipo di connessione traelementi di solaio e travi portanti. Una tale identificazione consentirdi dare una corretta rappresentazione a questo tipo di unionenellambito del modello numerico globale per lanalisi strutturale e didare applicazione pratica al criterio di gerarchia delle resistenze. Sonoriportati i primi risultati della campagna sperimentale con riferimento aprove di carico monotone e cicliche.Al seguito dei risultati di alcune prove preliminari, si anche predispostoil programma completo comprendente il protocollo generale diprova valido per tutti i tipi di connessioni, con le specifiche per la
quantificazione normalizzata comparabile dei principali parametri delloro comportamento sismico.
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industrie manufatti cementizi- 4
Si considerano solo connessioni apparte-nenti a sistemi a telaio, ignorando quelledei sistemi a pareti e a cellule tridimen-sionali. Comunque questa scelta copre lagrande maggioranza delle strutture pre-fabbricate esistenti. E solo i sistemi tipici diunionisono trattati e cio, unioni a seccofatte con connettori metallici compostigenericamente da angolari, piastre, pro-
fili canale, zanche, tasselli, bulloni, perni,barre, ecc.I sistemi di unione emulativiconsistentiin nodi con riprese di armature egetti integrativi in opera non sonoconsiderati.In base alla diversa collocazione nel com-plesso della costruzione ed alle con-seguenti diverse funzioni strutturali, sidistinguono i cinque ordini di unioni quisotto elencati:1 - unioni reciproche tra elementi di solaio
(o copertura) che, nel comportamen-to sismico del complesso strutturale ,riguardano lazione diaframma del solaiostesso;2 - unioni tra elementi di solaio e travi por-tantiche forniscono i vincoli perimetralidel diaframma di piano nel suo compor-tamento sotto azione sismica;3 - unioni tra trave e pilastroche devonogarantire il funzionamento a cernieranel piano verticale diretto secondo latrave ed il funzionamento ad incastro nelpiano verticale or togonale;
4 - unioni tra segmenti di pilastro (o trapilastro e fondazione) realizzate conancoraggio per aderenza delle armatureallinterno di manicotti riempiti di maltain opera o con altri dispositivi meccanici;5 - attacchi dei pannelli di tamponamen-to alla struttura che devono garantirela stabilit dei pannelli stessi ma ancheconsentire i grandi scorrimenti di pianoattesi sotto azione sismica.Non sono previste unioni di sempliceappoggio funzionanti per attrito attiva-
to dai car ichi gravitazional i, n unioniscorrevoli o elasticamente deformabili,essendo tutte inadatte alla trasmissionedi azioni sismiche.
2. PARAMETRI IDENTIFICATIVI
In termini generali una connessione composta da tre parti: due parti lateraliAe Ccorrispondenti alle zone degli ele-menti contigui prossime al connettore,zone in cui sono concentrati gli even-tuali inserti di ancoraggio e arrivano leapposite armature; una parte centrale Bcostituita dal connettore vero e proprio
con i suoi componenti metallici (vediFigura 1).
I principali parametri che caratterizzanoil comportamento sismico della connes-sione si riferiscono alle sei propriet di:4resistenzaquale valore massimo della
forza che pu essere trasmessa tra leparti;
4duttilit quale deformazione ultimarapportata al limite di snervamento;
4dissipazione quale energia specificadissipata attraverso i cicli di carico;
4deformazione quale deformazioneultima al limite di rottura;
4degradoquale abbattimento della resi-stenza attraverso i cicli di carico;
4danno quale deformazione residuaallo scarico.
Nel seguito saranno precisate le modalitnormalizzate di calcolo di detti parametrisulla base dei risultati sperimentali.In genere le parti laterali A e C hanno
un comportamento non duttile e nondissipativo caratterizzato da una rotturafragile con piccoli spostamenti dovutaal cedimento per trazione del calce-
Figura 1 Schema di connessione.
13S t u d i e r i c e r c h e
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struzzo. La capacit duttile e dissipativapu essere fornita alla connessione dalconnettore metallico B, se opportuna-mente configurato per una modalitdi rottura che coinvolga meccanismiflessionali o di trazione-compressionepiuttosto che meccanismi di taglio. Per ildimensionamento delle connessioni dut-tili, oltre ad un connettore duttile, servir
un suo sottodimensionamento rispettoalle parti laterali, con apposita gerarchiadelle resistenze (capacity design), e laverifica di compatibilit geometrica dellesue deformazioni. Le connessioni nonduttili dovranno essere opportunamentesovradimensionate con gerarchia delleresistenze rispetto alle capacit dellezone critiche dissipative della struttura.
3. PROVE SPERIMENTALI
Ancora in termini generali sono previsti
quattro livelli di prove orientati a diversefinalit identificative come decritto nelleseguenti definizioni:4prove particolari riferite alla qualifica-
zione dei connettori singoli inserititra due blocchi sovradimensionati esoggetti alla componente principaledellazione attesa nel contesto strut-turale;
4prove locali riferite alla qualificazionedella connessione compresa tra dueporzioni significative di elementi a rap-presentazione dellassetto in opera e
soggetta alle rilevanti componentidellazione;
4prove su sottoinsiemi riferite a gruppidi connessioni inseriti in parti strut-turali rappresentative della correnteorditura costruttiva e soggetti alle sueazioni tipiche;
4prove su insiemiriferite al sistema delleconnessioni di un completo assiemestrutturale soggetto alle componentitipiche dellazione sismica.
Il presente lavoro non si riferisce alleprove su sottoinsiemi n su insiemistrutturali. Limitatamente alle proveparticolari e locali sono previsti carichimonotoni e ciclici su assetti specificata-mente configurati su ogni singolo ordinedi unioni.
3.1 Prova monotona
Dalle prove con carichi monotoni pos-sono dedursi diagrammi forza-sposta-mento f-d del tipo di quelli rappresen-
tati nelle Figure 2a-b-c che qualificano ilcomportamento del connettore o dellaconnessione secondo quanto definitonel seguito.La Figura 2a rappresenta dei comporta-menti duttili caratterizzati da una note-vole deformazione plastica successiva altratto elastico. In par ticolare la curva irappresenta un comportamento duttileincrudente , la curva s rappresenta uncomportamento duttile stabile, la curva drappresenta un comportamento duttiledegradante. I punti singolari dei diagram-
mi sono quello dy-fy, corrispondente allimite di snervamento, e quello du-fu, cor-
Figura 2 Diagrammi costitutivi a) duttile, b) fragile, c) sovraresistente.
c)b)a)
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industrie manufatti cementizi- 4
rispondente al limite ultimo di rottura.Si pu aggiungere, qualora precedenteallultimo, il punto da-facorrispondente allimite funzionale ammissibile della defor-mazione. Qualora la prova sia arrestataprima della rottura, al posto di du-fu siavr il punto dt-ftdi fine prova.La Figura 2b rappresenta un comporta-mento fragile senza deformazione pla-
stica e con rottura sopravvenuta primadel limite della deformazione funzionaleammissibile. Il punto singolare del dia-gramma quello du-fucorrispondente allimite ultimo di rottura.Infine la Figura 2c rappresenta un com-portamento sovraresistente con rilie-vo sperimentale arrestato non primadel limite della deformazione funzionaleammissibile, ma prima dello snervamen-to o della rottura. I punti singolari deldiagramma sono quello da-facorrispon-
dente al limite ammissibile e quello dt-ftdi arresto prova.La duttilit rilevata nel comportamentosperimentale data principalmente dallaplasticizzazione dellacciaio del connet-tore con prevalenti deformazioni flessio-nali. Effetti non lineari possono derivareanche da altri fenomeni come lattrito,il danneggiamento dei materiali ed ilcambiamento di geometria per grandideformazioni del connettore stesso.La prova standard prevede un ciclo pre-ventivo portato fino al limite ammissibile
da-facon scarico della forza per la deter-
minazione dello spostamento residuo dre successiva ripresa per il carico definiti-vo (vedi Figura 3), a meno ovviamente diuna precoce rottura.Oltre che per una prima quantificazionedei parametri costitutivi, la prova mono-tona viene fatta anche come preliminareper definire i passi di carico della succes-siva prova ciclica.
3.2 Prova ciclica
Il comportamento ciclico viene rilevatosperimentalmente con la storia di caricodescritta in Figura 4, dove sono previstigruppi di tre cicli di eguale ampiezza chesi succedono via via con incrementi Ddfino al limite ultimo o di fine prova. Lam-piezza del primo gruppo iniziale di cicli assunta quale la minore fra d1= dy/4,d1= da/4, d1= dt/4 e d1= du/4;gli incrementi di ampiezza dei gruppi
successivi sono assunti pari aD
d = d1. Inqueste definizioni i valori dei parametrisono quelli dedotti dalla prova monoto-na su prototipo simile. Il processo incre-mentale di carico pu essere proseguitofino a rottura.Dalla prova ciclica si ottengono dia-grammi forza-spostamento f-ddel tipodi quello della Figura 5 che qualificano ilcomportamento del connettore o dellaconnessione secondo quanto definitonel seguito.Per comportamenti non perfettamente
elastici, dal diagramma f-dsi calcola listo-gramma dellenergia Uidissipata lungo isemicicli come area racchiusa dal corri-spondente ramo i-esimo del diagrammaf-d(vedi Figura 6a).Lo stesso istogramma riproposto informa adimensionalizzata (vedi Figura6b) dividendo ogni area per quella delcorrispondente semiciclo perfettamenteelasto-plastico (vedi Figura 7):
ui= Ui/ Uoi
dove Uoi= dpifimax con dpi= di- dei
e dove dei calcolato in base alla pen-
15S t u d i e r i c e r c h e
Figura 3 Ciclo preventivo.
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16 S t u d i e r i c e r c h e
Figura 4 Storia di carico della prova ciclica. Figura 5 Esempio di cicli forza-spostamento rilevati.
Figura 6 Energia dissipata attraverso i cicli.
b)a)
Figura 7 Definizione delle energie del semiciclo.
b)a)
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industrie manufatti cementizi- 4
17S t u d i e r i c e r c h e
denza k1 = f1/d1 del ramo iniziale deldiagramma f-dcon
dei= fimax/ k14. DESCRIZIONE DEL PROTOTIPO
Le prove vengono eseguite nel Labora-torio Prove Materiali del Dipartimentodi Ingegneria Strutturale del Politecnico
di Milano.La Figura 8 mostra lassetto di prova coscome allestito sulla maglia del piastronedancoraggio. Il prototipo consiste in unsegmento di 1.6 m di lunghezza di unelemento nervato di ordinaria produ-zione.La Figura 9 mostra la sua sezione. Ilprototipo posato su due travi trasver-sali fissate al piastrone. I quattro appoggisono provvisti di cuscinetti in Teflon pereliminare lattrito e solo uno attrezzato
con i dispositivi di connessione. Sullap-poggio attrezzato si applica lazione lon-gitudinale per la prova monotona primae ciclica poi. Gli altri appoggi sono prov-visti di guide per impedire spostamentitrasversali.La spinta viene applicata per mezzo diun martinetto idraulico a doppio effet-to in controllo di spostamento, conuna capacit sino a 660 kN in com-pressione e sino a 460 kN in trazione(vedi Figura 10a).Questa forza applicata alla nervatura
del prototipo appena sopra la connes-sione sperimentata tramite la pressionedi due opposte piastre metalliche col-legate tra loro da quattro barre esterne(vedi Figura 10b).Questo sistema evita tensioni di trazio-ne nel calcestruzzo prevenendo even-tual i rotture terminali della nervaturacaricata.In Figura 11 mostrato un particolaredella connessione. La nervatura del tego-lo collegata alla trave mediante angolari
metallici fissati con tasselli F16/25 allatrave e con uno spinotto passante M16serrato attraverso le rosette contro lanervatura stessa.
Per questa connessione di Ordine 2(solaio/trave) si assunto uno sposta-mento ammissibile di 24 mm, essendoquesto il limite che previene la perditadappoggio in un verso e la chiusura delgiunto nellaltro senso.
Figura 8 Impianto della prova longitudinale.
Figura 9 Particolare del tegolo.
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5. RISULTATI
5.1 Prova monotona
In Figura 12a sono mostrati i risultatidella prova monotona in termini di dia-gramma forza-spostamento. Rispetto alleprevisioni del protocollo normalizzato, si premesso un ciclo preventivo di asse-stamento del sistema di carico.Dal primo ciclo, portato fino allo spo-stamento ammissibile da = 24 mm,
rimasto allo scarico uno spostamentoresiduo dr= 12mm con un rapporto
dr/da= 0.5
che indica rilevanti effetti non elasticidovuti allattrito negli scorrimenti tra iconnettori metallici e le adiacenti super-fici di calcestruzzo.La prova stata poi ripresa aumentandoil carico fino al limite dt= 40mm al quale
si interrotto il ciclo prima di raggiunge-re la rottura.Il limite della prova in ogni caso moltosuperiore a ogni possibile valore di spo-stamento che sia compatibile con la sal-vaguardia dellappoggio.Ne risultato un comportamento nonduttile sovraresistente.
5.2 Prova ciclica
Per la prova ciclica si applicata la storia
di carico di Figura 4 con incrementi d = 3mm dellampiezza degli spostamenti viavia imposti. Si ottenuto il diagrammaforza-spostamento di Figura 12b.Si rileva in primo luogo il comportamen-to non simmetrico dovuto allassetto diprova che ha portato ad alcuni effettiirregolari per i grandi spostamenti. Lec-centricit della forza applicata rispetto allaconnessione induce un momento longi-tudinale che spinge in basso una parte
Figura 10 Sistema di carico: a) martinetto e b) piastre interconnesse.
Figura 11 Particolare della connessione.
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Tabella 1 Valori allo spostamento ammisssibile.
-24-1 -23.8
di fi dei dpi Uoi Ui ui di fi dei dpi Uoi Ui ui
-12.1 3.9 -19.9 240.9 121.6 0.505 24.5 20.1 6.4 30.9 619.8 161.7 0.261
-24-2 -22.9 -11.2 3.6 -19.3 216.2 106.0 0.490 24.0 19.1 6.1 30.2 577.8 147.1 0.255
-24-2 -22.2 -10.9 3.5 -18.7 203.8 109.8 0.539 22.9 17.5 5.6 28.5 497.9 145.3 0.292
+24-1
+24-2
+24-3
Figura 12 a) Prova Monotona; b) Prova Ciclica.
a) b)
Force(kN)
Force(kN)
tre
Aderisce
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e tende a sollevare laltra parte dellele-mento. La forza di sollevamento ha causa-to danni sui bordi dellasola di guida, danniche hanno portato ad una non previstareazione di attrito da ingranamento.La curva inviluppo, nel verso positivodi grande attrito, mostra una specie diincrudimento che non dovuto allepropriet intrinseche dei materiali, ma
principalmente ai citati effetti di attritonon simmetrico.Al limite di arresto della prova si sonorilevati i seguenti valori:
dt= + 40 mm ft= + 53 kN dt= - 40 mm ft= - 22 kN
I valori rilevati al limite ammissibile sonoriassunti nella Tabella 1. In particolarelinclinazione del ramo iniziale di carico si dedotta da:
d1= 0.434 mm f1= 1.368 kN
k1= f1/d1= 3.113 kN/mm
6. CONCLUSIONI
Questa prima esperienza sulla definizio-ne sperimentale normalizzata dei para-metri di comportamento delle connes-sioni delle strutture prefabbricate da inuna certa misura conferma di quantointuitivamente assunto in sede di proget-tazione sismica.Almeno per il tipo sperimentato di con-
nessione, i connettori metallici stessi,dimensionati come sono pi con riferi-mento agli ingombri geometrici che airequisiti di resistenza, risultano largamen-te sovradimensionati.Per le verifiche di resistenza le verifichedevono spostarsi sulle adiacenti parti di cal-cestruzzo e sulla loro particolare armatura.Ci si pu aspettare un comportamentofragile di queste parti, cosicch lattenzione ancora deviata sui criteri di gerarchiadelle resistenze per dare una precisa quan-
tificazione alla necessaria sovraresistenzadelle connessioni stesse. In ogni caso il pre-sente lavoro fornisce i dati di base ai qualipu riferirsi unanalisi strutturale basata suprecisi e completi modelli di calcolo. n
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20 S t u d i e r i c e r c h e
BIBLIOGRAFIA
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prefabbricati di impalcato,Atti Giornate AICAP, 2007.
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T e c n o l o g i a22
Il BIM e la
multiutenzaLavorare contemporaneamentesu di un unico modello:perch conviene e come farlo
di Carlo Pucci
LIDEANello scorso numero abbiamo vistocome il BIM possa rappresentare unapproccio alledilizia innovativo. Ricor-diamo che tre delle sue principali ca-ratteristiche sono la modellazione 3D,la multiutenza e linteroperabilit.In questo articolo focalizziamo latten-zione sulla seconda.Il BIM, gestendo la struttura tramiteun database, ne eredita tutti i vantag-gi, tra i quali la possibilit di accederead una serie di dati sempre aggiornati,rielaborarli contemporaneamente adaltri utenti e condividere con loro leinformazioni in maniera diretta, senzapassaggi intermedi.Lidea allora quella di poter per-mettere al personale coinvolto nellagestione di un progetto di lavorarealla commessa su di un modello della
struttura comune a tutti, ognuno perla parte di sua competenza, e non sudi un duplicato di esso.I metodi tradizionali necessariamente
richiederebbero di copiare il file damodificare da un server sulla propriamacchina, in locale, e poi rimetterlo aposto una volta concluso il lavoro, contutt i i pericoli di confusione e di erroreche ne der iverebbero, specie se fosse-ro coinvolte persone con ruoli diversitra loro. Chi stato lultimo a lavoraresul modello? Qual il file pi recente?Chi ha fatto questa modifica? Perch?Sicuramente ognuno di noi, almenouna volta nella vita professionale, si trovato in circostanze simili . Si provi apensare a quanta fatica, tempo e risor-se si sarebbero potuti risparmiare.E se uno degli scopi del BIM gesti-re in maniera efficace linformazione,si pu capire come la multiutenza siauna sua caratteristica fondamentale.La possibilit di lavorare in multiuten-za costituisce un vantaggio rispetto ai
metodi tradizionali tanto pi grandequanto pi disparati tra loro sono leparti coinvolte.In primo luogo consente un notevole
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T e c n o l o g i a 23
risparmio di tempo. Si pu iniziare unlavoro senza per forza dover aspetta-re che un utente abbia concluso il suo,il che permette di svolgere in parallelodiverse attivit. Per esempio, a mano amano che un utente realizza il model-lo di base il suo collega pu dettagl iar-lo; oppure si pu dividere ledificio inlotti di cui ciascuno curer la singola
realizzazione.Va da s che il risparmio di tempo sitraduce in risparmio di denaro.In secondo luogo, non bisogna sotto-valutare la praticit di avere tutti i datilocalizzati in un solo posto. Tutta lin-formazione concentrata in un unicomodello a cui tutti fanno riferimento.Niente doppioni di files, nessun rischiodi sovrascrivere accidentalmente ma-ter iale gi modificato da altre personeo fare lo stesso lavoro pi volte; linfor-
mazione unica, accessibile a chiun-que, sempre aggiornata.La comunicazione parte integrante diogni progetto. La multiutenza consentea tutti di parlare la stessa lingua e di co-noscere ogni dettaglio luno dellaltro,senza problemi di incomunicabilit o peggio ancora di confusioni generateda passa-parola ed intermediazioni.Si potrebbe arrivare a gestire un gran-de progetto ed a coordinare diversiteam con la stessa semplicit con cui s igestisce una commessa standard.Non utopia. Molte case histories,come quella della gestione combina-ta di un impor tante progetto da par tedelle norvegesi Kynningsrud Prefab eSKV, presentata nellarticolo, vengonoa supporto di questa affermazione.Si tratta solo di trovare il mezzo chemetta in pratica la teoria.
LA PROPOSTA DI TEKLA
STRUCTURESTekla Structures uno di questi stru-
menti, grazie alla modalit multi-user.Dal punto di vista pratico, multi-usersignifica essere connessi ad una reteTCP/IP (la classica rete aziendale), di
cui un computer assume il ruolo diserver, e lavorare su di un modellomaster, caricato fisicamente in esso,comune a tutti (Figura 1).
Ogni utente pu accedervi ed aprirneuna vista localmente, per rielaborarlo;a mano a mano che salver le modifi-che apportate queste verranno visua-lizzate anche dagli altri.I soli oneri richiesti allutente sono in-stallare un piccolo programma aggiun-tivo e salvare un po pi spesso diquanto fa abitualmente. Per il restosi comporter esattamente come sestesse lavorando in locale.Pochi sforzi che per producono gran-di vantaggi.Non necessario poi essere fisica-mente nello stesso posto: addiritturaci si potrebbe collegare alla rete, equindi raggiungere il modello, ancheattraverso internet, il che significa po-ter lavorare da uffici in localit diverseo aggiornare la struttura direttamentedal cantiere.Qualcuno potrebbe a ragione obiettare che possano sorgere delle
confusioni tra gli utenti quando modi-ficano contemporaneamente la stessaporzione del modello.Per ovviare a questo problema Tekla
Figura 1 Esempio di configurazione di una rete per lamultiutenza.
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T e c n o l o g i a24
Structures ha una serie di accorgimen-ti che operano in diversi modi.Innanzitutto il sistema in grado diriconoscere e segnalare i conflitti chenascono tra gli utenti nel momentoin cui questi si trovano a lavorare allostesso pezzo.Poi consente di attribuire a ciascunodei privilegi che ne restringono/am-
pliano i diritti, come per una qualsiasirete informatica. Si pu arrivare addi-rittura a bloccare la modifica di unaparte dei parametri degli oggetti. Peresempio, soltanto il supervisore delprogetto sar autorizzato a modifica-re gli attributi riguardanti le revisioni,oppure solo agli appartenenti ad unadata azienda verr consentito di lavo-rare su alcune parti del modello, es. lestrutture in acciaio, mentre quelle inprefabbricato saranno di competenza
di altri.Ed il blocco si pu estendere da unsingolo parametro allintero oggetto:congelandolo si eviter di cancellarloaccidentalmente.Esiste poi una seconda categoria dicontrolli minori che rendono la mo-dalit multi-user assolutamente solidaed affidabile.Tanto per citarne uno, se accidental-mente dovesse spegnersi il server nelquale caricato il modello mastersenza che gli utenti abbiano salvato, illoro lavoro non andrebbe perso; TeklaStructures in grado di recuperare idati, sar sufficiente riavviare il servere salvare di nuovo.Inoltre la modalit multi-utente di-sponibile, oltre che in modellazione,anche nella fase di revisione dei di-segni, consentendo davvero notevolirisparmi di tempo. Tekla Structures se-gnala sempre chi ha fatto una modifica,dove, quando e perch.La multiutenza quindi un metodo
estremamente efficace per coordinaretra loro in modo fluido diversi utentiche si trovino ad affrontare lo stessolavoro.
UN ESEMPIO
Vediamo un piccolo esempio che cipermette di comprendere come fun-ziona in pratica la modalit multi-userdi Tekla Structures.Supponiamo che tre utenti stiano la-vorando contemporaneamente ad unprogetto.Lutente A modella le fondazioni, luten-
te B le travi del primo piano e lutente Cle travi e le colonne del secondo piano.Il modello master contiene solo le co-lonne (Figura 2).
Ogni utente apre il modello in moda-lit multi-user, tutti lavorano in locale.A aggiunge dei plinti alla base delle co-lonne (Figura 3).
Figura 2 Il modello master.
Figura 3 Aggiunta dei plinti da parte di A.
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B aggiunge le travi del primo piano(Figura 4).
C aggiunge le travi e le colonne delsecondo piano (Figura 5).
A salva le sue modifiche nel modellomaster (Figura 6).
B sa l v a ed i n g rado d i vede rel a sua s t ru t t u ra de l p r imo p i a -
no e d i p l i n t i che ha agg iun to A(F i gu ra 7 ) .
Infine salva anche C, e da questo mo-
mento vede il lavoro di tutti e tre gliutenti (Figura 8).Per vedere il modello aggiornato, A eB dovranno a loro volta salvare.
Figura 4 Aggiunta delle travi da parte di B.
Figura 6 Il modello visualizzato da A.
Figura 7 Il modello visualizzato da B dopo ilsalvataggio.
Figura 5 Aggi unta di trav i e col onne da
parte di C.
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CASE STUDY: LO STADIO
DI FREDRIKSTAD
Ana l i zz i amo ora i l caso de l l acost ruz ione de l lo s t ad io d i F re -dr i k s t ad , e semp io emb lemat i cod i come la moda l i t mu l t i -u serabb ia permesso a due grosseaz iende , l a Kynn ingsrud Pre -fab e la SKV, l una responsab i lede l l a s t ru t tu ra in ca l ces t ruzzo ,l a l t r a de l l a cope r tu ra i n a cc i a -io , d i coord inars i t ra lo ro ne l l ages t ione d i una cos impor tan tecommessa.La d iv i s ione pre fabbr icat i de lGruppo norvegese Kynn ingsrud ,ovvero la Kynn ingsrud Pre fab , haun organ ico d i c i rca 150 d ipen-
dent i ed un fat turato annuo d i200 mi l ion i d i corone . Gl i u f f ic ihanno sede in Nor veg ia e Svez iae s i d iv idono in c ommerc ia l i , tec-
Figura 8 Il modello visualizzato da tutti gli utenti alla fine della lavorazione.
nic i e d i pro jectmanagement .Dal momentoche spesso ab-biamo a ch e farecon st rut turemiste in ca lce-str uzzo e acci a io ,Tekla Structures
ci consente unac o o r d i n a z i o n esempl ice ne l lagest ione com-binata dei duemateria l i .P e r s o n a l m e n -te cons idero s i -gn i f icat iva la v i -sua l i zzaz ione intempo rea le de l -le modi f iche a l la
struttura .C o l l a b o r i a m ocon molte a l -t re az iende ne l -la gest ione de l -le forn i ture es f rut t iamo quo-t id i anamente l a
modal i t mult iutenza ne l nostrocic lo produtt ivo.Sono le paro le d i Alen Zukano-v ic , ingegnere st rut tur i s ta , unodeg l i ot to utent i d i Tek la St ruc-tures de l l a Kynn ingsr ud Pre fab.Gl i error i t ip ic i che s i commet-tono lavor ando in 2D, come adesempio la confus ione ne l la s i -g la tura de i pezz i , sono e l iminat ia l la base . In media guadagn iamoi l 30% d i produtt iv i t per pro-get to , i l che c i per mette d i potergest i re p i commesse .I l p i grande proget to gest i toda l la Kynn ingsrud Pre fab lostad io d i Fredr ikstad , con i suo i
13 .000 post i a seder e . composto da 6 .000 pezz i pre-fabbr icat i per un peso comples-s ivo d i o l t re 18 .200 tonne l la te .
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Non ce lavremmo mai fatta altrimenti(Figure 11 12).
La costruzione della copertura in acciaio stata curata dalla A.S. SKV, una dellepi grandi carpenterie della Norvegia.Uno dei suoi manager, John Agnar Nyqui-st, spiega: Per la realizzazione dello sta-dio abbiamo utilizzato 400 tonnellatedacciaio. La qualit ottenuta attraversola modellazione 3D stata molto mag-giore di quella del 2D (Figura 13).Aggiunge Zukanovic: Tekla Structures haconsentito un trasferimento fluido delleinformazioni tra noi e la SKV. La modalit
La struttura stata consegnata nel2007 (Figure 9 - 10).
Il progetto dello stadio era dettagliato ecomplesso, spiega Zukanovic.Il modello 3D stato fondamentale pertenere sotto controllo lintero progetto.
Figura 9 Lo stadio di Fredrikstad in costruzione.
Figura 10 Unaltra immagine del cantiere.
Figura 11 Rappresentazione 3D delle ar-mature in Tekla Structures. Figura 13 Dettaglio della copertura in acciaio.
Figura 12 Esempi di armature e disegniottenuti dal modello 3D.
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multi-user stata fondamentale per ga-rantire che non ci fossero incongruenzetra i nostri modelli. Nyquist daccordocon lui. La possibilit di controllare chegli elementi si adattassero gli uni agli altri stata decisiva. Non appena SKV inviavadel materiale ai progettisti di KynningsrudPrefab immediatamente questi lo inseri-vano nel loro modello e lo controllavano,
permettendo un feed-back pressochistantaneo.Siamo stati in grado di accorgerci di po-tenziali errori altrimenti difficili da inter-cettare, ottenendo una soluzione strut-turale completa e precisa (Figura 14).
Tekla Structures senza dubbio il no-stro futuro. Lo utilizziamo dalla firma
del contratto alla posa dellultimo pezzoin cantiere, conclude Sverre Steen delreparto Ricerca e Sviluppo della Kyn-ningsrud Prefab. n
Figura 14 Vano scala completo modellatocon Tekla Structures.
info
SAREMO
PRESENTI AL
AREA ESTERNA
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Sistemi per larealizzazione
di pannelli ataglio termicoprefabbricati
in calcestruzzodi Carlo Schiatti
Nel numero 3/2008 di questa rivista stata affrontata la problematica della ri-spondenza alle prescrizioni della norma-tiva in materia di risparmio energetico.Con riferimento a ci, in questo articolosaranno illustrati i sistemi messi a puntodalle Aziende del Gruppo Inserti di ASSO-BETON.Tutti i sistemi di seguito descritti sonocostituiti da inserti specificatamente pro-gettati, sperimentati e certificati per la
realizzazione di pannelli a taglio termicoprefabbricati in calcestruzzo.Tutti i sistemi sono corredati di informa-tive tecniche, software per il dimensiona-mento e assistenza tecnica a disposizionedei progettisti.Come noto, i pannelli a taglio termicoprefabbricati in calcestruzzo sono costi-tuiti da due strati (portante e portato)intervallati da uno strato continuo di iso-lante (pi eventuale ulteriore strato diisolante di alleggerimento).Le specifiche prestazionali che devonocaratterizzare tali pannelli sono:4eliminazione di ponti termici (ridotti
alle sole connessioni strutturali affida-te agli inserti);
4raggiungimento del valore di coiben-tazione necessario allottenimentodella trasmittanza termica U di pro-getto (W/m2K);
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I n s e r t i 31
4eliminazione della condensa senzaproblemi di spanciamenti o fessurazio-ni, grazie alla limitazione della defor-mazione del pannello stesso, dovutaalle diverse temperature degli strati.
I materiali di coibentazione tendono aperdere parte delle loro propriet in rela-zione al degrado dovuto a formazione dicondensa non correttamente smaltita.Il fenomeno della condensa avviene in unaparete divisoria di due ambienti a diversatemperatura e pressione, quando questaviene attraversata da un flusso di aria con-tenente vapor acqueo il quale, passandoattraverso i vari strati, incontra una resi-stenza (direttamente proporzionale allospessore della parete e alle caratteristichedi impermeabilit del materiale) e rag-giunge quindi la temperatura di conden-sa oppure la pressione di saturazione.Per quanto sopra, in tutti i casi, si ren-de necessario che il progettista prelimi-
narmente definisca spessori e materiali(Resistenza al passaggio del Vapore oConducibilit al Vapore) necessari al rag-giungimento delle prestazioni desideratein termini di trasmittanza e di eliminazio-ne della condensa; il tutto in relazionealle zone climatiche di utilizzo dei pan-nelli prefabbricati stessi.Il Diagramma di Glaser, per confronto
della curva delle pressioni parziali con lacurva delle pressioni di saturazione allin-terno dei vari strati della parete, consen-te di determinare se le due curve sopradescritte si incontrino in uno o pi punti,fenomeno che indicherebbe la formazio-ne di condensa.Nel seguito verranno descritti i seguentisistemi di inserti (Aziende del GruppoInserti di ASSOBETON):4Sistema Konnector
Ruredil S.p.A.
4Sistemi SPA e MVAHalfen-Deha S.r.l.
4Sistema ESPEdilmatic S.r.l.
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I n s e r t i32
SISTEMA RUREDIL S.P.A.:KONNECKTORLa Ruredil S.p.A. propone un sistemacomposto di vari elementi: sostegni, con-nettori, molle di frettaggio e forcine dicollegamento.
Il legame tra strato portato (general-mente esterno) e strato portante (ge-neralmente interno) viene realizzato tra-mite dispositivi (perni-sostegni realizzaticon un 40 mm in acciaio zincato o inacciaio inox), capaci di sostenere tutto il
peso dello strato appeso, senza impedir-ne la dilatazione o la contrazione, dovutaalle variazioni termiche.I sostegni lavorano a taglio e quindi non necessaria resistenza a compressionedellisolante che pu di conseguenza es-sere di tipo pi economico.Questi perni possono essere in numero diuno o pi, fissi o scorrevoli, in dipendenzadalle dimensioni e dalla tipologia (vertica-le-orizzontale) del pannello stesso.Oltre a questi dispositivi principali, ve nesono altri secondari (connettori C10 e
forcine).La funzione di questi ulteriori dispositivi impedire il distacco dello strato porta-to da quello portante durante le fasi dimovimentazione ed in opera.In particolare, i connettori vengono rea-lizzati in funi di acciaio inox composte dafili di diametro piccolissimo, al fine di per-metterne la piegatura senza snervamentoe un efficace ancoraggio nel calcestruzzo.Le forcine (h 120 per isolante fino a 6 cm,h 200 per altezze superiori) risultano es-
senziali nelle fasi iniziali di movimentazionequando si ha un calcestruzzo di ridotta re-sistenza. Nel pannello in opera, le forcinesono invece destinate a snervarsi a seguito
delle dilatazioni termiche dello strato por-tato, e proprio per questo sono consentite.Le forcine sono anche necessarie in cor-rispondenza di ancoranti per ribaltamen-to, o spigoli conseguenti alla presenza diaperture o di risalti nel pannello, che nellafase di sformo sono i punti pi sollecitati.
1)Fase progettuale
a) Scelta del numero dei perni:4per luci inferiori a 5 m: un perno fisso
baricentrico;4per luci tra 5 e 11 m: due perni uno
fisso e uno scorrevole;4per luci superiori agli 11 m: tre perni
uno fisso pi due scorrevoli.Nel caso di pannelli verticali tutto il pesodello strato portato si scarica sullunicoperno fisso. Ci tuttavia succede solo infase di montaggio, quando il calcestruzzoha raggiunto la sua massima resistenza.
Nelle fasi di movimentazione, di stoccag-gio e di trasporto, non c differenza fracomportamento statico dei pannelli ver-ticali rispetto a quelli or izzontali.
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b) Scelta del numero dei connettori.Anche il numero dei connettori (alterna-ti alle forcine) dipende dalle dimensionidel pannello e dalla resistenza del calce-struzzo; viene fornita quindi una tabelladelle portate e un software di supporto
alla progettazione che permette una fa-cile disposizione degli stessi.2) Fase realizzativaa) Posizionamento dei perni.Trattasi di perni in acciaio con profilato
inferiore utile alla ripartizione dei carichie al fissaggio sulla rete di armatura dellostrato portante.Sono necessari alcuni accorgimenti:4posizionamento allinterno di nervatu-
ra di irrigidimento;4 spessore massimo dellisolante attor-
no al perno 4 cm;4 per spessori di isolante maggiori va
ridotta la sezione di questultimo at-torno al perno per permettere unadiffusione del carico a 45.
b) Getto dello strato portante (Figura 1).c) Posizionamento dello strato di isolante
continuo (Figura 2).d) Posizionamento armatura delle nervatu-
re completa di sollevamenti (Figura 3).
Figura 1
Figura 2
Figura 3
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e) Inserimento forcelle e connettori.
Da eseguirsi finch il calcestruzzo dellostrato portante ancora fresco. Questadisposizione necessaria per ottenerelancoraggio. Si fa penetrare il tubolareappuntito del connettore nellisolantepoi si spinge la fune fino a fine corsa.f) Posa di eventuale isolante di alleggeri-
mento.g) Posa della rete dello strato portante.h) Completamento con getto di calce-
struzzo superiore.
SISTEMI HALFEN-DEHA S.r.l.:SPA E MVA
La HALFEN-DEHA propone due siste-mi alternativi, SPA e MVA, assolutamenteequivalenti per quanto riguarda la capa-cit di risolvere i requisiti statici.Il legame tra strato di calcestruzzo porta-to (crosta esterna) e strato di calcestruz-zo portante (crosta interna) viene realiz-
zato tramite questi due sistemi in modotale che non sia impedito il movimentodella crosta esterna rispetto allambienteprotetto, o interno, movimento che pu
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gettato, si consiglia una lunghezza massimadel pannello di 6 metri per ridurre le dila-tazioni e quindi il rischio di fessurazioni delcalcestruzzo dello strato esterno portato.Per lunghezze del pannello superiori, vie-ne consigliato di dividere lo strato di ri-vestimento in tratti di lunghezza massimapari a 6 metri mediante giunti.Tuttavia, in Italia i dispositivi sono comu-
nemente utilizzati anche per lunghezze dipannelli dellordine dei 10-12 metri. Cirichiede attenzione nella scelta e nelladisposizione dei dispositivi di ancoraggio,assistiti dallo staff tecnico del fornitore.
Sistema SPAGli ancoraggi sono realizzati con barread aderenza migliorata di piccolo dia-
metro in acciaio inox, di due tipi (SPA-1,SPA-2), a seconda del carico di progettoconsiderato.
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essere dellordine di parecchi millime-tri (funzione del DT, della lunghezza delpannello, del colore del pannello, e viadicendo).Gli ancoraggi sono sempre in acciaioinox, materiale che riduce la trasmittanzatermica (il suo valore circa un quintodellacciaio zincato).
Per entrambi i sistemi, si richiede inoltre
uno spessore minimo della crosta ester-na di 6 cm.Questo perch lo strato a contat-to dellumidit su tutte e due le facce,e quindi si obbligati a rispettare ilcopriferro di 3 cm per parte, rispetto
allo spessore della rete inserita nellostrato stesso) e di almeno 11 cm dellacrosta portante (in ogni caso, la verifi-ca della crosta portante a carico delprefabbricatore).Particolare attenzione va posta circa luti-lizzo dei dispositivi in relazione alla lun-
ghezza del pannello. La problematica nonriguarda lo strato di calcestruzzo portan-te, ma solo quello esterno portato.In Germania, dove il sistema stato pro-
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Ciascun tipo disponibile in quattrodiametri, inseribili in tutte le tipologie dipannello e di isolante, con un massimospessore pari a 250 mm.Gli SPA-1 devono essere disposti sim-metricamente rispetto al baricentro (di-sposti su uno o due assi), ed in una otutte e due le direzioni rispettivamentese il pannello posato orizzontalmente
o verticalmente.Oltre a questi dispositivi principali, vene sono altri secondari (connettorio distanziatori SPA-B, SPA-M), la cuifunzione lassorbimento delle forzeorizzontali (vento, sisma, adesione alcassero).Tali distanziatori devono avere una di-stanza massima reciproca (asse) pari acirca 1.200 mm, mentre la distanza dal
bordo deve essere compresa tra 100 e300 mm.Infine, sono previsti dei sistemi di soste-gno del carico verticale e di supportoper gli effetti ribaltanti (SPA-A), la cuifunzione si esplica in special modo nellefasi di movimentazione, di stoccaggio edi trasporto.Fattore importante per la distribuzio-
ne di tutti questi agganci risulta esserelorientamento del pannello (orizzontaleo verticale).Il sistema SPA (forchette) pu risol-vere staticamente tutti i pannelli (allimite anche lunghezze superiori a15 metri), grazie al fatto che si pos-sono distribuire i dispositivi SPA-1 eSPA-2 in maniera diffusa su tutta lalunghezza (per le esigenze di libera
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dilatazione dello strato esterno dicalcestruzzo tale distribuzione deveessere limitata a uno o due assi diinserti portanti).
Sistema MVAGli ancoraggi sono realizzati con cilindriin acciaio inox predisposti per linseri-mento di armature di collegamento con
gli strati di calcestruzzo che devono es-sere connessi fra loro.
Inseribili in tutte le tipologie di pannello edi isolante, hanno uno spessore massimopari a 150 mm.Il sistema MVA (cilindro), poich pu es-sere inserito solo come singolo elemen-to, pu portare al massimo 59 kN (cor-rispondente, ad esempio, ad un pannelloverticale dimensioni 15 x 2,5 x 6 cm dispessore esterno).Oltre a questi dispositivi principali, vene sono altri secondari (piatti FA, mapossono essere usati anche i dispo-sitivi SPA-M del sistema SPA), la cuifunzione lassorbimento delle forzeorizzontali.
Fasi progettuale e realizzativa(comune a entrambi i sistemi)
1) Fase progettualeLa scelta del numero di ancoraggi e dellaposizione dei vari componenti del siste-ma si effettua agevolmente mediante il
software di supporto alla progettazionereso disponibile dal fornitore. possibile tenere conto di aperture, re-stringimenti, geometrie particolari.Il risultato fornito anche in versionegrafica, con indicata la posizione di anco-raggi e connettori.2) Fase realizzativa del tutto analoga a quella gi descritta
per il sistema Konnector: posizionamen-to di reti e ancoraggi, getto dello stratodi calcestruzzo portato, posizionamen-to dello strato isolante, inserimento deiblocchi di coibentazione ed eventual-mente di alleggerimento, armatura dellostrato di calcestruzzo portante, getto efinitura.
SISTEMA EDILMATIC: ESPLa EDILMATIC propone un sistemacostituito da un unico elemento, desti-nato a realizzare il legame tra stratoportato e strato por tante, denominatospina ESP.La spina realizzata in materiale ter-moplastico con ottime propriet mec-caniche, caratterizzato da una conduci-bilit termica estremamente modesta,che consente una corretta distribuzio-ne delle temperature allinterno delpannello inibendo la creazione di ponti
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termici. Si tratta di un composito po-liammide-66, rinforzato per il 50% dafibra-vetro, stabilizzato al calore, perstampaggio a iniezione.Sono disponibili due tipi di spine:4ESP 120 - h 160 mm per isolanti fino
a 6 cm;4ESP 170 h 230 mm per isolanti fino
a 10 cm.
La conformazione delle spine nerende molto semplice l inserimen-
to in qualsiasi tipo di mater ialetermo isolante .I criter i di progettazione si basano suprove sperimentali effettuate pressolUnivers it degli Studi di Brescia perla determinazione delle caratteristi-che meccaniche del componente.Vista la caratteristica della spina, importante la distinzione di utilizzofra pannelli orizzontali e verticali.Infatti, per il posizionamento dellespine, necessario lorientamentodelle stesse in modo che, soggetteal peso propr io dello str ato esterno,vengano sollecitate secondo lassedi massima inerzia e nella direzio-ne della maggior dilatazione termicadegli elementi.
1) Fase progettualeIl carico statico suggerito dal for-nitore, derivante dai risultati delleprove sperimentali, pari a C
U =
0,30 kN = 30 kg.La determinazione del numero dellespine fatta semplicemente dividen-do il peso totale dello strato esterno
di calcestruzzo per il carico ammis-sibile a taglio di ogni spina. Il posi-
zionamento deve poi tenere contodelle definite distanze massime daibordi e tra una spina e laltra.Tale disposizione dovr poi tenereconto della tipologia di pannello, sea taglio termico normale o a tagliotermico al legger ito. In questo ultimocaso, le spine dovranno essere inse-
rite in opportuni cordoli delimitantii blocchi di alleggerimento.Il progetto del pannello deve esserepoi completato effettuando la verifi-ca di compatibilit degli spostamen-ti causat i dalle di la tazioni termiche
agenti sullo strato esterno di cal-cestruzzo rispetto agli spostamentimassimi ammessi per lancoraggiospina ESP.
Pannello a taglio termico normale Pannello a taglio termico alleggerito
Caratteristiche meccaniche
Densit (ISO 1183)
Modulo Elastico a Trazione (ISO 527)
Temperatura di fusione (DSC ISO 11357)
Infiammabilit (UL 94)
Conducubilit Termica
1,57 g/cm3
11500 MPa
260C
classe HB
0,3 W/mK
TipoSpina
ESP 120
ESP 170
(kN)
0,310%
0,310%
(mm)
600
600
(mm)
100
100
Carico diutilizzo
CU
interassemassimo
(consigliato)
Dl,max
distanza min.dal bordo
(consigliata)
Db,min
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A tale scopo sono resi disponibilidiagrammi sperimentali che corre-lano i carichi agenti sulle spine congli spostamenti relativi, distinti a se-conda che la spina sia orientata dicosta o di piatto rispetto alla dire-zione dello spostamento causato dai
carichi verticali e dalle dilatazionitermiche (che possono non esserecoincidenti).Il pannello progettato con questametodologia risulta verificato se lasomma tra lo spostamento dovutoal peso proprio della porzione del-la crosta agente sulla spina e quellodovuto alle deformazioni termicherisulta minore dello spostamentomassimo di progetto trovato.2) Fase realizzativaa) Getto della crosta esterna.b) Posizionamento dello strato isolante.c) Inserimento delle spine.d) Inserimento gabbie di armatura ed
eventuale isolante di alleggerimento.e) Getto dello strato portante. n
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Il DPR 246 ha ormai 14 anni, ma ilDecreto, per molti operatori del set-tore, ancora poco conosciuto nella
sua essenza. Dalla pubblicazione del-la Direttiva 89/106 CEE, avvenuta neiprimi mesi del 1989, lallora Ministerodei LL.PP. ha impiegato circa 4 anniper definire e pubblicare il Decreto direcepimento. comunque trascorso un lungo lassodi tempo prima che la Direttiva entras-se in vigore operativamente: il primoprodotto da costruzione marcato CE stato il cemento nel 2002, a circa 16anni dalla pubblicazione della Direttiva.Lavvio della marcatura CE, quindi, non stato proprio semplice ed indolore:paradossalmente le aziende manifat-turiere erano pi pronte rispetto agliorganismi od enti preposti a gestire inItalia i cambiamenti introdotti dalla Di-rettiva. I tre Ministeri competenti nonerano adeguatamente strutturati perpoter svolgere efficacemente e pron-tamente il ruolo affidato loro e, alme-no inizialmente, non vedevano di buonocchio lindirizzo comunitario che pre-vede di regolare attraverso il ricorso a
norme armonizzate parte della mate-ria da loro gestita storicamente.Con molte difficolt e tentennamenti,grazie alle sollecitazioni delle aziende
nazionali pi sensibili ed al contributocostruttivo di alcune Associazioni dicategoria e di alcuni enti di certifica-
zione nazionali operanti nel settore, si riusciti a far partire la marcatura CE.Ed oggi, lentamente, si sta proseguen-do verso la sua totale applicazione aiprodotti da costruzione.Entriamo ora un po pi nel meritodi alcuni passaggi essenziali del DPR246/93.LArt. 2, Condizioni di immissio-ne sul mercatorecita:1. I prodotti possono essere immessisul mercato solo se idonei allimpiegoprevisto. Sono idonei i prodotti dotati dicaratteristiche tali da rendere le operesulle quali devono essere incorporati ocomunque installati, se adeguatamen-te progettate e costruite , conformiai requisiti essenziali di cui allallegatoA, se e per quanto tali requisiti sonoprescritti. [I prodotti che recano ilmarchio CE si presumono idoneiallimpiego previsto].2. Il Ministero dellIndustria, del Com-mercio e dellArtigianato, il Ministerodei Lavori Pubblici e le altre ammi-
nistrazioni competenti adottanoed attuano le misure occorrenti perlosservanza del comma 1.3. Restano ferme le disposizioni che re-
Considerazioni
sul DPR 246/93Regolamento di attuazione della Direttiva89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione
di Gianpiero Montalti
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golano la progettazione, lesecuzione edil collaudo delle opere di cui allar t. 1.Il testo tra parentesi quadre al terminedel comma 1 stato emendato conDPR 499/97.La prima difficolt per il cittadino/pro-fessionista riguarda la possibilit di do-cumentarsi e di trovare nomi ed indi-rizzi delle altre amministrazioni
competentiin materia di marcaturaCE. Sarebbe auspicabile , oltre che utile,che i Ministeri competenti fornisseroun elenco, possibilmente sempre ag-giornato e disponibile, meglio ancorase consultabile attraverso internet. Ma,allo stato attuale, non ci sono indica-zioni in questo senso.LArt. 6, Attestato di conformitrecita:1. Il fabbricante od il suo mandatarionella Comunit europea responsa-
bile dellattestato di conformit di unprodotto ai requisiti della specificazio-ne tecnica, secondo le tipologie di cuiallArt. 7.2. Lattestato presuppone:a) che il fabbricante abbia un sistema
di controllo della produzione(leggi FPC ovvero Factory Produc-tion Control) il quale permetta distabilire che la produzione corri-sponde alle relative specificazio-ni tecniche; ovvero, per i prodottiindicati nelle relative specificazionitecniche;
b) che un organismo di certificazionericonosciuto (leggi ente notificato)intervenga nella valutazione e nel-la sorveglianza del controllo dellaproduzione o del prodotto stessoin aggiunta al sistema di controllodella produzione applicato nellafabbrica.
3. I prodotti di cui al comma 2, letterab), sono individuati con decreto del Mi-nistro dellIndustria, del Commercio e
dellArtigianato, del Ministro dellInter-no e del Ministro dei Lavori Pubblici, daemanare a seguito delle determinazio-ni di competenza della Commissione e
da pubblicare nella Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana.4. Con decreto del Ministro dei LavoriPubblici, del Ministro dellInterno e delMinistro dellIndustria, del Commercioe dellArtigianato, da pubblicare nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica ita-liana, sono indicati i metodi di control-lo della conformit.
LArt. 9, Organismi riconosciuti,al comma 12 recita:12. Lelenco degli organismi di cer tifi-cazione, abilitati a rilasciare il certifica-to di conformit e di quelli notificati daaltri Stati membri della Comunit eu-ropea pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale della Repubblica italiana a curadel Ministero dellIndustria, del Com-mercio e dellArtigianato; per ogni or-ganismo, gli elenchi indicano i prodottio gruppi di prodotti e le attivit per i
quali abilitato. Tali organismi sono de-nominati organismi notificati ai fini delpresente regolamento.Ad onor del vero, la pubblicazione inGazzetta avvenuta, e dovr essere pe-riodicamente aggiornata per il normaleevolversi della situazione, ma indub-bio che tale importantissimo strumen-to previsto nel nostro ordinamento siadivenuto oggi piuttosto inadeguato daun punto di vista pratico e non pi ingrado di soddisfare le precise e strin-genti necessit di aggiornamento, infor-mazione e trasparenza del mercato.Per rispondere a queste esigenze, sareb-be opportuno che i tre Ministeri com-petenti allestissero un sito web con unsemplicissimo elenco, da tenere sempreaggiornato, di tutti gli enti notificati italia-ni, indicante tutti i riferimenti necessari aiprodotti ed alle norme per le quali sonostati notificati, con la data della loro noti-fica a Bruxelles. Oltre allelenco degli entinotificati italiani, sarebbe anche opportu-no curare laggiornamento e la diffusione
dellelenco di tutti gli enti notificati eu-ropei perch sono molte le aziende ita-liane interessate ad operare sul mercatonazionale con enti notificati stranieri.
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LArt. 11, Vigilanzarecita:1. Al fine di verificare la conformitdei prodotti da costruzione alle pre-scrizioni del presente regolamento,il Ministero dellIndustria, delCommercio e dellArtigianato, ilMinistero dellInterno ed il Mini-stero dei Lavori Pubblici,ciascunonellambito delle rispettive competen-
ze, hanno facolt di disporre veri-fiche e controlli, con spesa a caricodel fabbricante o del suo mandatario,mediante i propri uffici centra-li o periferici, eventualmente coa-diuvati da istituti o dipartimentiuniversitariovvero da altri enti olaboratori individuati con specificodecreto del Ministro dellIndustria, delCommercio e dellArtigianato, di con-certo con il Ministro dellInterno ed ilMinistro dei Lavori Pubblici.
2. A tal fine consentito alle personeincaricate:a) laccesso ai luoghi di fabbricazione,
di immagazzinamento o di uso deiprodotti;
b) lacquisizione di tutte le informazio-ni necessarie allaccertamento;
c) il prelievo di campioni per lesecu-zione di esami e prove.
3. I prodotti, che risultino non munitidella marcatura CE, o dellattestatodi conformit, o del benestare tecnicoeuropeo, o ne siano comunque prividevono essere immediatamenteritirati dal commercio e non pos-sono essere incorporati o istalla-ti in edifici.4. La consegna al possessore di pro-dotti e/o al costruttore delledificio diprocesso verbale di constatazione ditaluno degli illecit i di cui al comma 3,comporta temporanea non com-merciabilit dei prodotti stessied ordine di sospensione dei la-vori. Entro i novanta giorni successivi
alla predetta consegna il Ministero dalquale dipendono i verbalizzanti, se rav-visa sussistenti gli illeciti, emana provve-dimento motivato in applicazione del
comma 3 e lo comunica al fabbricanteo suo mandatario ed al possessore deiprodotti, nonch al costruttore; in talcaso, limporto del costo della verifi-ca o del controllo maggiorato del 50per cento.5. Ove si constati che prodotti, anchese muniti della marcatura CE o dellat-testato di conformit, o del benestare
tecnico europeo, ed util izzati confor-memente allArt. 2, comma 2, posso-no compromettere la sicurezza dellepersone e/o dei beni, il Ministerocompetente, con provvedimentocautelare, ne vieta limmissionein commercio e lutilizzazione,eventualmente disponendone ilsequestro.6. Il provvedimento di cui al comma 5, comunicato entro dieci giorni alla com-missione del Ministero dellIndustria,
del Commercio e dellArtigianato.6-bis. Fatte salve le norme stabilite alcomma 6-ter:a) la constatazione di apposizione in-
debita della marcatura CE comportaper il fabbricante o il suo mandatariostabilito nel territorio comunitariolobbligo di conformare il prodottoalle disposizioni sulla marcatura CEe di far cessare linfrazione alle con-dizioni stabilite dallamministrazionecompetente;
b) nel caso in cui persista la mancan-za di conformit lamministrazionecompetente adotta tutte le misureatte a limitare o vietare limmis-sione sul mercato del prodottoin questione o a garantirne ilritiro dal commercio(9).
6-ter. Se un prodotto dichiarato con-forme non risponde ai requisiti essen-ziali di cui allArt. 2 del DPR 21 aprile1993, n. 246, e successive modificazio-ni, le amministrazioni competen-ti adottano tutte le misure utili per
il ritiro temporaneo dei prodotti dalmercato o per proibirne o limitarne lalibera circolazione; i provvedimentivengono comunicati al Ministero
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dellIndustria, del Commercio edellArtigianato che ne informaimmediatamente la Commissio-ne europea, precisandone i motivi eindicando, in particolare, omissis.La lettura del testo del DPR sembrafissare precise regole e sanzioni: chinon pu marcare CE i propri prodotti,a partire dalla fine del periodo tran-
sitorio, non pu pi produrli e com-mercializzarli. Anche linserimento dimanufatti prefabbricati non provvistidellobbligatoria marcatura CE allin-terno di opere vietato. Sono chiara-mente individuati una serie di soggettiesplicitamente preposti alla vigilanzadel mercato, una serie di altri enti aloro supporto ed alcune chiare sanzio-ni per i trasgressori.Si pu solo osservare che, con riferi-mento alla realt e alle dinamiche ti-
piche del settore delle costruzioni, itempi previsti sono del tutto inadegua-ti ed irrealistici e che sarebbe quindiopportuno rivederli, ma resta innega-bile il fatto che un produttore che nonrispettasse le norme dovrebbe esseresottoposto ai provvedimenti previsticon tutte le conseguenze del caso.Un altro aspetto problematico riguar-da lindividuazione dei richiamati ufficicentrali o perifericie del ruolo adessi affidato. Negli scorsi anni mi sonoadoperato a tale proposito per fare in-terviste e porre quesiti ad alcuni degliuffici periferici con cui mi capitatodi entrare in contatto ed ho dovuto,mio malgrado, constatare la loro tota-le impossibilit di potere effettuare egarantire unadeguata sorveglianza sulmercato.Nel DPR accanto agli uffici perifericisono citati anche gli istituti o diparti-menti universitari ovvero da altri entiche senza alcun dubbio potrebberodisporre delle risorse umane, ma so-
prattutto delle competenze tecniche edel know-how necessari per effettuareattivit di sorveglianza sul mercato.Purtroppo, non risulta siano mai state
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impartite disposizioni agli uffici perife-rici n tanto meno alle Universit.Per quanto riguarda gli enti notifica-ti oper anti oggi su l merca to ita liano,pare che anche questi soggetti nonsiano ancora stati messi in condi-zione di operare sul fronte dellasorveglianza.Riassumendo: il DPR esiste e contie-
ne regole e sanzioni molto chiare perche non si adegua, ma il sistema Ita-lia, dopo 6 anni dallavvio della mar-catura CE, ancora non funziona comedovrebbe. Per tale ragione, sussistelaltissimo rischio di trovare produtto-ri, in difetto della marcatura CE, cheviolano e continueranno a violare levigenti disposizioni, contando sullim-punit che le autorit consentonoloro.Atteso e risaputo che sul mercato
operano decine e decine di aziendeche - sia nel recente passato, per lepratiche di deposito ministeriale permanufatti prefabbricati prodotti in se-rie, sia oggi, per i prodotti marcati CE- non ottemperano alla marcatura CE,si rende indispensabile un pronto in-ter vento dei tre Ministeri preposti alfine di attivare la sorveglianza previstasul mercato e sanzionare, cos comeprevisto, i produttori non in regola.Le aziende inadempienti generanofalsa informazione, forte disorienta-mento tra gli operator i meno esperti,creano distorsioni del mercato e gravidanni alle aziende che invece produ-cono nel r ispetto della legge, ed inol-tre r ischiano di gravare pesantementetutti i professionisti coinvolti nel la fi-liera delle costruzioni di responsabili-t che non competono loro.Il problema, purtroppo, appare al mo-mento senza soluzione, tanto che,nella pratica, sembra non esistere lapossibilit, per un qualsiasi cittadino o
professionista, di presentare esposti osegnalazioni di eventuali irregolaritaffinch gli organi competenti si at-tivino. In questo modo, un Direttore
dei Lavori che ravvisi delle irregolar it,trovandosi tra impresa e committen-te, dovrebbe accettare l inserimentonelle opere di manufatti palesementenon conformi, rendendosi correo.Se decidesse di chiedere il supportoo il parere delle autorit competenti,non saprebbe a chi rivolgersi.Conservare lottimismo in una situa-
zione del genere piuttosto diffici-le, considerato anche che, situazionicome quella che stiamo vivendo conla marcatura CE non sono nuove.Sono ben note a chi opera o ha ope-rato nel settore della prefabbricazio-ne le vicende relative alle pratiche dideposito dei manufatti prefabbricati(in serie dichiarata o controllata).Dallanno di isti tuzione (1971), ci sonoaziende che non hanno mai provvedu-to agli adempimenti previsti ed hanno
continuato ad operare sul mercatoattuando una concorrenza sleale neiconfronti di tutte quelle aziende che,rispettose delle leggi, si sono accollategli oneri conseguenti.Paradossalmente si potrebbe dire chechi ha effettuato il deposito in seriedichiarata ha fatto una sorta di auto-denuncia, sottoponendosi periodica-mente alle richieste del STC (ServizioTecnico Centrale), mentre tutti quelliche non hanno fatto nulla, risparmian-do tempo e denaro, hanno continua-to ad operare sul mercato, fornendo ipropri manufatti anche per la realizza-zione di opere pubbliche, nella totaleimpunit.Un primo passo per cambiare lo statodelle cose potrebbe essere quello diattivare una massiccia campagna infor-mativa a tutela dei professionisti e delmercato in generale e, in particolare,visti lampiezza e la complessit degliargomenti in questione, limportanzadel settore delle costruzioni e le pesan-
ti ricadute della materia di cui si tratta,sarebbe opportuno avviare un dibattitotra le maggiori Associazioni del settoreed i diretti responsabili. n
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Il Mercatodelle Costruzioni
in Europa:dinamiche eprospettive
2007 - 201065thEUROCONSTRUCT ConferenceRoma, 12 giugno 2008
UN MERCATO CHE VALE 1.500MILIARDI DI EURONel 2007 il valore della produzione
di tutto il comparto delle costruzioninei 19 paesi della rete Euroconstruct quantificato in oltre 1.500 miliardi dieuro (a prezzi correnti 2007), ovveropoco pi del 12% del prodotto internolordo dei 19 paesi, e di poco inferiore aquello italiano.Decisivo il ruolo del comparto residen-ziale, che rappresenta da solo quasi lamet del mercato, ovvero 718 miliardi dieuro, anche se proprio a partire dal 2007cessa di essere la componente pi dina-
mica del mercato.Per nuove costruzioni e interventi di rin-novo del patrimonio edilizio non residen-ziale sono stati investiti oltre 480 miliardi,
pari a quasi un terzo degli investimenticomplessivi. Infine, per il comparto delleopere infrastrutturali, sono stati spesi 319
miliardi, ovvero il 21% dei 1.519 miliardicomplessivi, e anche in questo mercato siconferma la maggiore domanda di nuoveopere.I 5 grandi paesi, Francia, Germania, Italia,Regno Unito e Spagna, rappresentanoinsieme il 72% delloutput complessivo,di cui oltre il 23% spetta alla Germaniache, negli ultimi anni di arretramento(fino al 2005), ha comunque mantenu-to la posizione dominante allinterno delmercato. Secondo posto per la Spagna,
che ha risalito posizioni nella graduato-ria a partire dal 2006, superando il Re-gno Unito. Il gruppo dei quattro paesidellest si colloca nel 2007 sotto il 5%
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del valore prodotto da tutto il settoreeuropeo delle costruzioni, e mostra unasignificativa diversa composizione internadel mercato.Analizzando infatti il peso dei vari com-parti produttivi si individuano alcuni ele-menti caratterizzanti il mercato del 2007.Nella media dei 15 paesi dellEuropa oc-cidentale la produzione residenziale rap-
presenta ancora pi del 49% del totale,ovvero oltre 700 miliardi di euro, ripartitiequamente tra nuova produzione e in-terventi di recupero del patrimonio abi-tativo esistente.A Est vale poco pi della met, solo il 26%,mentre la fetta dominante del mercato rappresentata dalledilizia non residenzia-le, che nei quattro paesi raggiunge il 41%(31% nellEuropa occidentale).
Figura 1 ll mercato delle costruzioni in Eu-ropa nel 2007 miliardi di euro.Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.
Figura 2 Struttura del mercato nel 2007. Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.
EUROPA OCCIDENTALE
EUROPA ORIENTALE
8/10/2019 Industrie Manufatti Cementizi n. 4 del 2008
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Anche le infrastrutture superano ilcomparto abitativo, e nel 2007 hannoassorbito il 33% del valore prodotto dalsettore (10 punti percentuali in pi ri-spetto al peso del genio civile nellEuro-pa occidentale).Questo rispecchia due aree con situazio-ni di sviluppo diverse e soprattutto condiverse disponibilit di risorse, ma anche
con esigenze di crescita diversificate. Cos,se ad Occidente la salute del compartodipende sempre pi dalle dinamiche de-mografiche e dalla capacit di rinnovaree qualificare il patrimonio immobiliareesistente, ad Est lattuale congiuntura regolata soprattutto dagli investimenti in-frastrutturali e non residenziali.Esistono poi alcuni tratti strutturali checaratteri