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Guido Biasco IL CARCINOMA DELLA MAMMELLA Dipar.mento di Oncologia e Ematologia Is.tuto L. e A. Seràgnoli2014

Infermieristica lezione quarta

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Page 1: Infermieristica lezione quarta

Guido  Biasco  IL  CARCINOMA  DELLA  MAMMELLA  

 

Dipar.mento  di  Oncologia  e  Ematologia  “Is.tuto  L.  e  A.  Seràgnoli”  

           

 2014  

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EPIDEMIOLOGIA: INCIDENZA

Europa, USA: neoplasia più frequente nel sesso femminile in tutte le fasce di età Incidenza annuale •  88.4/100.000 in Europa • 114/100.000 in Italia: netto gradiente Nord-Sud (Nord: 124.7 casi/100.000 abitanti; Centro: 100.1 casi/100.000 abitanti; Sud-Isole: 91.6 casi/100.000 abitanti)

Incidenza in continuo incremento 1. maggior numero di diagnosi precoci grazie alle campagne di screening mammografico 2. aumento della vita media della donna. I tassi d’incidenza aumentano in modo esponenziale con l’età fino ai 50-55 anni per poi arrestarsi e riprendere, in modo meno pronunciato, dopo i 60 anni.

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EPIDEMIOLOGIA Neoplasia più frequente nel sesso femminile nei paesi occidentali (incidenza 5-10

volte maggiore rispetto ad Asia, Africa, America Latina)

Page 4: Infermieristica lezione quarta

AGE-STANDARDIZED INCIDENCE AND MORTALITY RATE

GLOBOCAN 2008 (IARC) Section of Cancer Information (8/2/2013    

ITALIA   EUROPA  

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CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA (WHO 2012) TUMORI EPITELIALI •  Carcinoma microinvasivo

Carcinoma mammario infiltrante •  Carcinoma infiltrante di tipo non

specifico (NST)-70-80%- •  Carcinoma lobulare infiltrante (5-15%) •  Carcinoma tubulare •  Carcinoma cribriforme •  Carcinoma mucinoso •  Carcinoma con caratteristiche midollari •  Carcinoma con differenziazione apocrina •  Carcinoma infiltrante micropapillare •  Carcinoma apocrino •  Carcinoma con differenziazione ad anello con sigillo •  Carcinoma metaplastico di tipo non speciale Tipi rari •  Carcinoma con caratteristiche neuroendocrine •  Carcinoma secretorio •  Carcinoma papillare invasivo •  Carcinoma a cellule aciniche •  Carcinoma mucoepidermoidale •  Carcinoma polimorfo

•  Carcinoma oncocitico •  Carcinoma ricco in lipidi •  Carcinoma a cellule chiare ricche di glicogeno •  Carcinoma sebaceo •  Tumori tipo ghiandole salivari/annessi cutanei

Tumori epiteliali- mioepiteliali Precursori •  Carcinoma duttale in situ •  Neoplasia lobulare 1.  Carcinoma lobulare in situ ü  Carcinoma lobulare in situ classico ü  Carcinoma lobulare in situ pleomorfo 2.  Iperplasia lobulare atipica

Lesioni proliferative intraduttali* •  Iperplasia duttale usuale •  Lesioni con cellule a colonnna comprendenti

l’atipia epiteliale piatta •  Iperplasia duttale atipica

Lakhani S, Ellis IO, Schnitt SJ et al, editors. WHO classification of tumour of the breast, 4th edition. IARC: Lyon 2012.

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SEGNI E SINTOMI AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI:

MANIFESTAZIONI LOCALI

• Nodulo o Massa palpabile (60%) • Adesione ai piani sottostanti • Indurimento

• Massa o Dolore ascellare

• Secrezione dal capezzolo • Retrazione del capezzolo

• Edema o Eritema della cute • Retrazione della cute (25%)

Page 7: Infermieristica lezione quarta

STADIO I

T1N0M0

T1

T ≤ 2 cm

T1mic: = 0.1 cm

T1a: 0.1≤ T ≤0.5

T1b: 0.6 ≤ T ≤1.0

T1c: 1.1 ≤ T ≤2.0

Page 8: Infermieristica lezione quarta

STADIO IIA

T0N1M0 T1N1M0 T2N0M0

T2

2 ≤ T ≤ 5 cm T0

N1 Metastasi in linfonodi ascellari omolaterali mobili

Page 9: Infermieristica lezione quarta

STADIO IIB

T2N1M0 T3N0M0

2 ≤ T ≤ 5 cm

T2

T > 5 cm

T3

Metastasi in linfonodi ascellari omolaterali mobili N1

Page 10: Infermieristica lezione quarta

STADIO IIIA

T3N1M0

N2MO

T0 T1 T2 T3

T > 5 cm

T3

N2  

N1 Metastasi in linfonodi ascellari omolaterali mobili

Metastasi in linfonodi ascellari omolaterali fissi o in linfonodi mammari interni omolaterali clinicamente rilevabili

Page 11: Infermieristica lezione quarta

STADIO IIIB

T4 ogniN M0

T4

T4a: parete toracica T4b: edema o ulcerazione della cute T4c: a +b T4d: carcinoma infiammatorio

Page 12: Infermieristica lezione quarta

STADIO IIIC

OgniT N3 M0 N3  

N3a: linfonodi sottoclaveari ed ascellari N3b: linfonodi mammari interni ed ascellari N3c: linfonodi sottoclaveari

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STADIO IV

OgniT OgniN M1

Page 14: Infermieristica lezione quarta

An5metaboli5  MECCANISMO  D’AZIONE:  

Esercitano  la  loro  azione  in  virtù  di  una  analogia  struEurale  con  metaboli.  normali,   ai   quali   si   sos.tuiscono   inibendo   reazioni   chiave   nella   biosintesi  dei  nucleo.di  purinici  e  pirimidinici  

Le   reazioni   di   sintesi   delle   purine   e   delle   pirimidine   comportano  trasferimento   di   unità   monocarboniose   tramite   il   tetraidrofolato,   che  deriva  dall’acido  folico  grazie  all’azione  della  DiidrofolatoriduEasi  (DHFR)  

Gli   analoghi   dell’Acido   Folico   (ad   es.   Metotrexate)   inibiscono  compe..vamente   la   DHFR   provocando   una   deplezione   di   fola.   ridoQ  aQvi  

Gli   analoghi   delle   purine   e   delle   pirimidine   diffondono   nelle   cellule   e  vengono   incorpora.   nei   filamen.   di   DNA,   esplicando   la   loro   azione  citotossica  

Gli  An.metaboli.  sono  fase-­‐specifici  (fase  S)  

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An.bio.ci  An.tumorali  Adriamicina-­‐Epirubicina  

Sono   tuQ   prodoQ   naturali   del   metabolismo   microbico.   In   natura  rappresentano   un   meccanismo   di   difesa   u.lizzato   dagli   organismi   per  interferire  con  la  crescita  e  la  proliferazione  di  altre  forme  di  vita  compe..ve  

Questa   proprietà   ha   suggerito   l’impiego   degli   an.bio.ci   come   agen.  an.tumorali   capaci   di   inibire   seleQvamente   la   crescita   delle   cellule  neoplas.che  

MECCANISMO  D’AZIONE:  

Grazie   alla   loro   struEura   planare   s’intercalano  tra   due   coppie   di   basi   consecu.ve   nel   DNA,  preferenzialmente  nelle   regioni   ricche  di   coppie  GC.   La   conseguente   alterazione   della   doppia  elica  di  DNA  impedisce  l’azione  delle  polimerasi  

Sono  fase-­‐aspecifici,  ma  con  efficacia  maggiore  in  fase  S  

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Agen.  An.microtubuli  Taxolo-­‐Taxotere  

MECCANISMO  D’AZIONE:  

Esplicano  la  loro  funzione  legandosi  ai  filamen.  di  microtubulina,  impedendo  la  formazione   di   un   fuso   mito.co   funzionale   (alcaloidi   della   vinca)   oppure  stabilizzando   il   fuso   mito.co   stesso,   causando   un   blocco   della   mitosi   e  impedendo  il  passaggio  della  cellula  alle  successive  fasi  di  divisione  (taxani)  

Gli  agen.  an.microtubuli  sono  fase-­‐specifici  (fase  M)  

Taxus  brevifolia  

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TERAPIA  ORMONALE  

•  TAMOXIFENE  •  INIBITORI  DELLA  AROMATASI  •  LH-­‐RH  ANALOGHI  

Page 18: Infermieristica lezione quarta

TERAPIA  ORMONALE  

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TRASTUZUMAB

             I  quaKro  ReceKori  EGFR  •  ErbB-­‐1  (EGFR,  HER-­‐1)  •  ErbB-­‐2  (HER-­‐2/neu)  •  ErbB-­‐3  (HER-­‐3)  •  ErbB-­‐4  (HER-­‐4)  

Non  è  noto  il  preciso  meccanismo  d’azione  Determina  down-­‐regula.on  del  receEore  HER2  e  ne  inibisce  la  

fosforilazione  e/o  la  capacità  di  trasduzione  dei  segnali  

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An.corpo  Monoclonare  ricombinante  umanizzato  direEo  contro  il  dominio  extracellulare  di  

HER-­‐2  

U.lizzato  in  sequenza  o  in  concomitanza  a  chemioterapia  adiuvante  in  pz  HER-­‐2  posi.ve.  

(IHC  3+  o  FISH  amplifica.)  

TRASTUZUMAB

Page 21: Infermieristica lezione quarta

TRASTUZUMAB

• Modalità di somministrazione: settimanale alla dose di 2 mg/Kg dopo una dose carico di 4 mg/Kg. Possibile somministrazione trisettimanale alle dose di 6 mg/Kg dopo dose carico di 8 mg/Kgà non studi randomizzati di confronto tra le due modalità • In monoterapia come mantenimento dopo chemioterapia associata a trastuzumab o senza chemioterapia in presenza di comorbidità • In combinazione con agenti chemioterapici si ottengono risposte obiettive nel 50-70% dei casi e tempi mediani a progressione nell’ordine dei 9-12 mesi. Le combinazioni più utilizzate sono: - Paclitaxel trisettimanale - Docetaxel trisettimanale - Paclitaxel settimanale - Vinorelbina - Capecitabina - Doxorubicina liposomiale - Derivati del platino (CDDP o CBDDP) • Combinazioni a tre farmaci: disponibili i risultati di tre studi randomizzati che hanno valutato l’aggiunta di un secondo farmaco al docetaxel (CBDDP o capecitabina) o al paclitaxel (CBDDP) in associazione al trastuzumabà in caso di utilizzo di docetaxel o paclitaxel settimanale, l’aggiunta di un secondo chemioterapico non comporta vantaggi in outcome clinico che compensino l’aumentato carico di tossicità; qualora la scelta ricada sul paclitaxel trisettimanale, l’aggiunta del carboplatino può essere presa in considerazione. In ogni caso mancano raccomandazioni specifiche • Combinazione con agenti ormonali: in uno studio randomizzato di fase III valutata la combinazione di trastuzumab e anastrozolo con un miglioramento notevole della SLP, del TTP e delle risposte obiettive senza differenze significative nella SG. Questo trattamento può essere riservato a: pazienti in post-menopausa con carcinoma mammario RO+ ed HER2+ con andamento indolente o a pazienti con controindicazioni alla CT • Durata: teoricamente il trattamento con trastuzumab andrebbe sospeso alla progressione della malattia ma dati recenti sembrano indicare l’utilità di continuarlo in associazione con altri agenti chemioterapici almeno in pazienti selezionate in base alla precedente risposta al trattamento

Page 22: Infermieristica lezione quarta

Riou  et  al,  Int  J  Cancer  2001;  95:  266-­‐270  

TRASTUZUMAB

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PERTUZUMAB •  Anticorpo monoclonale che, legandosi ad un epitopo differente da quello riconosciuto dal trastuzumab sulla porzione

extracellulare di HER2, ne inibisce la dimerizzazione con altri membri dell’EGFR family. •  STUDIO CLEOPATRA: recentemente pubblicato, ha valutato l’aggiunta alla combinazione di docetaxel e trastuzumab

dell’anticorpo monoclonale pertuzumab. In questo studio l’aggiunta al docetaxel dei due anticorpi comporta un incremento delle risposte obiettive, del PFS (18,5 mesi vs 12,4 mesi; HR=0,62; 95%) e della SG (anche se all’analisi ad interim questo dato non ha raggiunto la specificità) con un modesto peggioramento degli effetti collaterali (diarrea e neutropenia febbrile)

LAPATINIB •  Piccola molecola che inibisce in maniera reversibile l’attività tirosin-chinasi dell’EGFR e dell’HER2 •  Somministrazione per os; in uno studio di fase II condotto su 138 pazienti con tumore HER2+ non pretrattate con

chemioterapia e con trastuzumab, ha determinato il 24% di risposte obiettive, con un tempo mediano alla progressione di circa 8 settimane

•  Ha dimostrato una certa efficacia da solo o in combinazione con la CT in pazienti metastatiche in progressione dopo trattamento con trastuzumab

•  Attuale registrazione in Italia: 1) in associazione a capecitabina nel carcinoma mammario metastatico HER2+ in progressione dopo trattamento includente antracicline e taxani ed una terapia con Trastuzumab per malattia metastatica.; 2) in associazione con un inibitore dell’aromatasi in pazienti in post-menopausa con malattia metastatica HER2+ e RE+ per le quali al momento non è indicata la chemioterapia

•  Con Lapatinib + Capecitabina è stata osservata una riduzione di prima progressione a livello cerebrale. •  Dai risultati di studi randomizzati di fase III si sa che: 1)  La terapia di combinazione trastuzumab + lapatinib sembra migliorare significativamente la SLP (11,1 vs 8,1

settimane; HR=0,74) e la SG (vantaggio mediano di 4,5 mesi) con una bassa incidenza di eventi cardiaci sintomatici ed asintomatici

2)  Nei tumori RO+, in associazione a letrozolo, migliora la SLP, la percentuale di risposte obiettive e comporta un beneficio clinico rispetto al solo letrozolo

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METASTASI OSSEE Bifosfonati • Indicazioni: - Presenza di lesioni osteolitiche o miste - Le lesioni diagnosticate con la sola scintigrafia ossea non sono eleggibili per tale trattamento. E’ necessaria conferma con TAC oppure RMN oppure radiografia standard - Ipercalcemia • Il beneficio dei bifosfonati si concretizza nella riduzione degli eventi scheletrici, ovvero nel controllo del dolore osseo, nella riduzione del rischio di frattura patologica, nella riduzione dell’utilizzo della radioterapia a scopo antalgico e infine nella riduzione della necessità di interventi locali quali la decompressione spinale

• Effetti collaterali comuni sono: - Danno renale - Osteonecrosi della mascella/mandibola - Frattura delle ossa lunghe (incidenza abbastanza bassa) - Aumentato rischio di fibrillazione atriale (riscontro recente)

Page 25: Infermieristica lezione quarta

CARCINOMA  DELLA  MAMMELLA  

• OPERABILE  

• NON  OPERABILE  

Page 26: Infermieristica lezione quarta

EPIDEMIOLOGIA: SOPRAVVIVENZA E STORIA NATURALE

Page 27: Infermieristica lezione quarta

CARCINOMA DELLA MAMMELLA AVANZATO

STADIAZIONE

III A (T3N1-2,M0), III B (T4, N1-2, M0), III C (ogni T, N3, M0)

(Tecnicamente non resecabili)

IV (ogni T, ogni

N, M1)

TNM AJCC 2010

Localmente  avanzato   Metasta5co  

Page 28: Infermieristica lezione quarta

MALATTIA METASTATICA - Circa il 30% delle pazienti N- ed il 70% di quelle N+ presenta a 10 anni una ripresa di malattia - Rischio differente in base al sottotipo biologico: luminal B > basal like (triplo negativi) > HER2 positivi > luminal A - Diversa preferenza per la sede di recidivaàmaggior rischio di metastasi ossee nelle neoplasie ormonosensibili, maggior rischio di recidiva cerebrale nei tumori basal-like/triplo negativi ed in quelli HER-2 positivi - Dopo aver documentato una ripresa della malattia è opportuno eseguire una ristadiazione: esame obiettivo, esami ematochimici, Rx torace, ecografia addome, scintigrafia ossea. TC, RMN e PET nei casi dubbi - Importanza della biopsia della lesione metastatica (variazioni di circa il 30% per lo stato recettoriale ormonale e di circa il 6% per lo stato di HER-2) in base a: 1) storia naturale della malattia e intervallo tra diagnosi iniziale e diagnosi di malattia metastatica 2) assetto biologico del tumore primitivo 3) trattamenti effettuati e sensibilità ad essi 4) sede e facilità di accesso alla lesione metastatica 5) condizioni generali della paziente Obiettivi generali del trattamento: - Prolungare la sopravvivenza - Ridurre o ritardare la comparsa dei sintomi - Migliorare la qualità della vita - Ottenere la guarigione (in casi selezionati)

Obiettivi generali del trattamento Prolungare la sopravvivenza Ridurre o ritardare la comparsa dei sintomi Migliorare la qualità della vita Ottenere la guarigione (in casi selezionati)  

Page 29: Infermieristica lezione quarta

•  Nei tumori ormonosensibili, l’ormonoterapia fornisce sopravvivenza

simili a quelle ottenute con chemioterapia e deve quindi essere considerata di prima scelta in assenza di malattia fortemente aggressiva. Prima di abbandonare l’OT , dovrebbero essere eseguite almeno 3 linee di trattamento, nel caso in cui siano documentati segni di attività con le linee precedenti

•  In tumori tripli negativi la chemioterapia è al momento l’unica opzione di trattamento

•  Nei tumori HER-2 +, il trattamento con agenti anti-HER2 deve essere considerato di prima scelta per lo più in associazione a chemioterapia. Nei casi di coespressione dei recettori ormonali, la combinazione di agente anti-HER2 con IA, in post-menopausa, può essere considerata un’opzione terapeutica nei casi di malattia non aggressiva e in donne anziane  

TERAPIA SISTEMICA: CONSIDERAZIONI GENERALI

Page 30: Infermieristica lezione quarta

CHEMIOTERAPIA -nella fase avanzata-

Page 31: Infermieristica lezione quarta

                                               

 

Malattia indolente: 1)  Lungo intervallo libero da malattia (> 2 anni) 2)  Precedente risposta ad OT per la malattia metastatica

RE+ 3)  Età > 35 anni 4)  Metastasi ossee e/o ai tessuti molli 5)  Numero limitato di lesioni metastatiche Malattia aggressiva: 1)  Breve intervallo libero da malattia (< 2 anni) 2)  Non risposta ad OT per la malattia metastatica 3)  Età < 35 anni 4)  Metastasi viscerali 5)  Presenza di numerose lesioni -  Fattori predittivi per valutare la risposta al

t ra t tamento chemio/ormonoterapico: s ta to recettoriale, HER2 e, quando disponibile, Ki67

-  Il trattamento della malattia metastatica è essenzialmente palliativo seppure alcune pazienti (2-3%) soprattutto nel caso di recidiva unica con lungo intervallo libero, possano presentare lunghe sopravvivenze  

CLINICA   BIOLOGIA  

Estensione  della  malaQa   Stato  di  ER  

Sede  di  malaQa  (viscerali  vs  non  viscerali,  lesioni  ad  alto  rischio  di  vita)  

Stato  di  PgR  

Intervallo  libero   Stato  di  HER-­‐2  

Preceden.  traEamen.  adiuvan.  e/o  per  la  malaQa  metasta.ca  

Ki67  

Comorbidità  e  performance  status  

Richieste  e  preferenze  della  paziente  

MALATTIA INDOLENTE E MALATTIA AGGRESSIVA

Page 32: Infermieristica lezione quarta

•  Il suo utilizzo come prima opzione deve essere considerato: -  In presenza di una malattia con recettori ormonali negativi -  In caso di malattia aggressiva (intervallo libero da malattia breve, metastasi viscerali multiple o life

threatening •  Nei tumori con sovraepressione di HER2, la chemioterapia deve essere combinata con Trastuzumab •  In tumori HER2 negativi, considerare l’associazione con farmaci anti-angiogenetici sebbene evidenze

disponibili non univoche (vedi oltre) •  Nella scelta del trattamento considerare i farmaci utilizzati in adiuvante e l’intervallo libero da malattia (se [ ]

> 12 mesi à rechallenge con lo stesso farmaco, se [ ] < 12 mesià considerare farmaci alternativi) •  Durata del trattamento: non adeguatamente definita. Una recente metanalisi di 11 studi randomizzati ha

evidenziato che il trattamento più prolungato si associa ad un vantaggio in tempo a progressione (HR= 0,64) con un miglioramento marginale della sopravvivenza (HR=0,91). È “giusta” quando si ottiene una stabilizzazione della malattia (poi passare a terapie meno tossiche come OT (se RE+) o Trastuzumab (se HER-2 positività)

•  Non vi sono evidenze solide sul reale beneficio sulla sopravvivenza della prosecuzione della CT per oltre 3-4 linee sebbene tale pratica sia frequente. Il fallimento di 3 linee senza evidenza di risposta clinica dovrebbe indurre a considerare l’avvio di una best supportive care

•  Terapia sequenziale o di combinazione?:

RUOLO DELLA CHEMIOTERAPIA (1)

Regime di combinazione (aumenta  significa.vamente  la  percentuale  di  risposte  

obieQve  e  il  TTP):    1) malaQa  aggressiva;  

2) rapida  riduzione  della  massa  tumorale  

Terapia sequenziale  1)  malaQa  indolente;  

2)  pazien.  anziane  (>  70  anni);  3)  pazien.  con  riserva  

midollare  ridoEa    3)  PS  ridoEo  e  comorbidità;    4)  metastasi  mul.ple  e/o  pregressa  RT  per  limitare  gli  

effeQ  collaterali    

Page 33: Infermieristica lezione quarta

EPIDEMIOLOGIA: SOPRAVVIVENZA E STORIA NATURALE

operabili   operabili  

Page 34: Infermieristica lezione quarta

TERAPIA ADIUVANTE

DOPO LA CHIRURGIA LA TERAPIA SISTEMICA RIDUCE IN MODO SIGNIFICATIVO IL RISCHIO

DI RECIDIVA E DI MORTE

Early   Breast   Cancer   Trialists'   Collabora3ve   Group   (EBCTCG).   Effects   of   chemotherapy   and  hormonal  therapy  for  early  breast  cancer  on  recurrence  and  15-­‐year  survival:  an  overview  of  the  randomised  trials.  Lancet.  2005,14-­‐20;365:1687-­‐717    

Page 35: Infermieristica lezione quarta

CLASSI DI RISCHIO

• Rischio basso: • N negativo e tutte le seguenti condizioni: pT ≤ 2 cm e G1 e assenza di invasione vascolare peritumorale estesa e espressione di ER e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione di HER2 e età > o = 35 anni •  Rischio intermedio: • N negativo e almeno una delle seguenti condizioni: pT > 2 cm o G2-3 o presenza di invasione vascolare peritumorale o mancata espressione di ER e/o PgR o presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 età < 35 anni • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e espressione di Er e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione HER2 •  Rischio alto: • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e mancata espressione di ER e PgR presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 • N positivo (4 o più linfonodi coinvolti)

Page 36: Infermieristica lezione quarta

CLASSI DI RISCHIO

• Rischio basso: • N negativo e tutte le seguenti condizioni: pT ≤ 2 cm e G1 e assenza di invasione vascolare peritumorale estesa e espressione di ER e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione di HER2 e età > o = 35 anni •  Rischio intermedio: • N negativo e almeno una delle seguenti condizioni: pT > 2 cm o G2-3 o presenza di invasione vascolare peritumorale o mancata espressione di ER e/o PgR o presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 età < 35 anni • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e espressione di Er e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione HER2 •  Rischio alto: • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e mancata espressione di ER e PgR presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 • N positivo (4 o più linfonodi coinvolti)

   

   TERAPIA  ORMONALE  ±  RADIOTERAPIA      

Page 37: Infermieristica lezione quarta

CLASSI DI RISCHIO

• Rischio basso: • N negativo e tutte le seguenti condizioni: pT ≤ 2 cm e G1 e assenza di invasione vascolare peritumorale estesa e espressione di ER e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione di HER2 e età > o = 35 anni •  Rischio intermedio: • N negativo e almeno una delle seguenti condizioni: pT > 2 cm o G2-3 o presenza di invasione vascolare peritumorale o mancata espressione di ER e/o PgR o presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 età < 35 anni • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e espressione di Er e/o PgR e mancata overespressione o amplificazione HER2 •  Rischio alto: • N positivo (1-3 linfonodi coinvolti) e mancata espressione di ER e PgR presenza di overespressione o amplificazione di HER 2 • N positivo (4 o più linfonodi coinvolti)

       

CHEMIOTERAPIA  ±  TERAPIA  ORMONALE  ±  RADIOTERAPIA          

CHEMIOTERAPIA  ±  TERAPIA  ORMONALE  ±  RADIOTERAPIA    

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EBCTCG MATA-ANALYSIS •  Ad un f.u. di 15 anni, Tamoxifen per 5 anni determina una riduzione assoluta del

rischio di recidive dell’11.8% e di morte del 9.2%.

Early Breast Cancer Trialists’ Collaborative Group. Lancet 2005;365:1687-1717.

Page 39: Infermieristica lezione quarta

ORMONOTERAPIA ADIUVANTE

•  Indicata per le pazienti con tumori ormonoresponsivi (ER e/o PGR >1%) •  Tumori microinvasivi (pT1mic, componente infiltrante≤1mm): l’eventuale prescrizione

di HT deve basarsi sulla determinazione dei recettori ormonali sulla componente invasiva

Page 40: Infermieristica lezione quarta

Early   Breast   Cancer   Trialists'   Collabora3ve   Group   (EBCTCG).   Effects   of   chemotherapy  and   hormonal   therapy   for   early   breast   cancer   on   recurrence   and   15-­‐year   survival:   an  overview  of  the  randomised  trials.  Lancet.  2005,14-­‐20;365:1687-­‐717    

TAMOXIFENE  e  CHEMIOTERAPIA