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03/05/2015 Intimità vera con Dio Past. Rosario Mascari O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro “ (Cantico dei Cantici 2:14). Lo sposo esorta la sua amata a mostrargli il viso. Dio desidera sentire la nostra voce e vedere il nostro volto. Paradossalmente, accade molto spesso di privare Dio dal vedere il nostro volto, mostrandolo, invece, a tante altre cose (TV, computer etc.). La colomba è bianca, pura. Dio ci vede puri, malgrado i nostri difetti, mancanze e pochezze. Nell’episodio della Samaritana, Gesù ci ricorda che Egli è l’unico che può soddisfare le nostre vite dandoci dell’acqua grazie alla quale non avremo più sete. Poi udirono la voce dell'Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno DIO fra gli alberi del giardino. Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»” (Genesi 3:8-9). L’uomo aveva già peccato ma la reazione di Dio si sostanzia nell’andare a cercarlo. Molti credono che Dio ci abbandoni in seguito al nostro peccato ma non è così, Dio ci cerca. Il peccato distorce l’immagine di Dio nella nostra vita. Malgrado l’uomo avesse peccato, Dio lo cerca al fine di ricongiungerlo a Lui. Satana è e sarà sempre lontano da Dio pertanto cerca continuamente di sottometterci alla sua condizione di eterna separazione da Dio. “Così dice l'Eterno degli eserciti: Io sono grandemente geloso di Sion, sì, io ardo di gelosia per lei” (Zaccaria 8:2). Dio è un dio geloso e non sopporta l’idea di doverci condividere con altri. Accade sovente che i cristiani assumano un atteggiamento “adultero”. Dio brama spendere del tempo insieme a noi alla Sua presenza. Egli vuole dimorare, stare con noi. “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli” (Giovanni 15:7-8). Attraverso il dimorare in Dio avviene la rivelazione della Sua Parola. (…) perché non ti prostrerai ad altro dio, poiché l'Eterno, il cui nome è "il Geloso", è un Dio geloso (…)(Esodo 34:14). Esiste tra i cristiani il rischio di non essere coscienti della gelosia di Dio. Dio ha associato l’appellativo “amico” ad Abramo e Noè poiché sussisteva una relazione personale, intima. Appare importante esaminarsi sulle controparti delle nostre relazioni; tutto ciò che è prioritario a Dio, in termini di valore, importanza o merito, è un idolo. Esso si ritorce contro chi lo adora. “(…) Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!” (Geremia 17:5). Bisogna prestare attenzione a non avere aspettative sull’uomo in quanto il risultato è l’assenza della benedizione divina, l’unico che merita la completa deposizione della nostra fiducia è Cristo Gesù, destinatario della nostra riverenza. “Proskuneo”, inginocchiarsi fino a toccare il suolo con il viso in segno di riverenza. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente(Matteo 6:6). Cameretta: luogo appartato la cui porta deve essere chiusa in modo da isolarsi con Dio, lasciando fuori tutto il resto. È necessaria un’attitudine “violenta” nel lasciar fuori la porta tutto ciò che non è desiderio d’intimità con Dio. Il modo di recarci alla presenza di Dio deve essere sincero e paziente, dedicandoGli il nostro tempo. Dio vuole vederci, parlarci, ascoltarci. Se non ascoltiamo la voce del Buon Pastore non saremo in grado di riconoscerla, rischiando di seguire qualcun altro. Chi spende tempo alla presenza di Dio conosce la Sua voce. Molti dimenticano l’importanza di ricevere la Parola di Dio, di trascorrere del tempo ad ascoltare la Sua voce, in quanto troppo occupati a dare “ordini” a Dio. Attenzione a cercare le cose del Regno senza essere nel Regno, cercando presuntuosamente la Sua mano senza il desiderio di contemplare il Suo volto.

Intimità vera con Dio

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Past. Rosario Mascari

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03/05/2015 Intimità vera con Dio Past. Rosario Mascari

“O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro “ (Cantico dei Cantici 2:14). Lo sposo esorta la sua amata a mostrargli il viso. Dio desidera sentire la nostra voce e vedere il nostro volto. Paradossalmente, accade molto spesso di privare Dio dal vedere il nostro volto, mostrandolo, invece, a tante altre cose (TV, computer etc.). La colomba è bianca, pura. Dio ci vede puri, malgrado i nostri difetti, mancanze e pochezze. Nell’episodio della Samaritana, Gesù ci ricorda che Egli è l’unico che può soddisfare le nostre vite dandoci dell’acqua grazie alla quale non avremo più sete. “Poi udirono la voce dell'Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno DIO fra gli alberi del giardino. Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»” (Genesi 3:8-9). L’uomo aveva già peccato ma la reazione di Dio si sostanzia nell’andare a cercarlo. Molti credono che Dio ci abbandoni in seguito al nostro peccato ma non è così, Dio ci cerca. Il peccato distorce l’immagine di Dio nella nostra vita. Malgrado l’uomo avesse peccato, Dio lo cerca al fine di ricongiungerlo a Lui. Satana è e sarà sempre lontano da Dio pertanto cerca continuamente di sottometterci alla sua condizione di eterna separazione da Dio. “Così dice l'Eterno degli eserciti: Io sono grandemente geloso di Sion, sì, io ardo di gelosia per lei” (Zaccaria 8:2). Dio è un dio geloso e non sopporta l’idea di doverci condividere con altri. Accade sovente che i cristiani assumano un atteggiamento “adultero”. Dio brama spendere del tempo insieme a noi alla Sua presenza. Egli vuole dimorare, stare con noi. “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli” (Giovanni 15:7-8). Attraverso il dimorare in Dio avviene la rivelazione della Sua Parola. “(…) perché non ti prostrerai ad altro dio, poiché l'Eterno, il cui nome è "il Geloso", è un Dio geloso (…)” (Esodo 34:14). Esiste tra i cristiani il rischio di non essere coscienti della gelosia di Dio. Dio ha associato l’appellativo “amico” ad Abramo e Noè poiché sussisteva una relazione personale, intima. Appare importante esaminarsi sulle controparti delle nostre relazioni; tutto ciò che è prioritario a Dio, in termini di valore, importanza o merito, è un idolo. Esso si ritorce contro chi lo adora. “(…) Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!” (Geremia 17:5). Bisogna prestare attenzione a non avere aspettative sull’uomo in quanto il risultato è l’assenza della benedizione divina, l’unico che merita la completa deposizione della nostra fiducia è Cristo Gesù, destinatario della nostra riverenza. “Proskuneo”, inginocchiarsi fino a toccare il suolo con il viso in segno di riverenza. “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente” (Matteo 6:6). Cameretta: luogo appartato la cui porta deve essere chiusa in modo da isolarsi con Dio, lasciando fuori tutto il resto. È necessaria un’attitudine “violenta” nel lasciar fuori la porta tutto ciò che non è desiderio d’intimità con Dio. Il modo di recarci alla presenza di Dio deve essere sincero e paziente, dedicandoGli il nostro tempo. Dio vuole vederci, parlarci, ascoltarci. Se non ascoltiamo la voce del Buon Pastore non saremo in grado di riconoscerla, rischiando di seguire qualcun altro. Chi spende tempo alla presenza di Dio conosce la Sua voce. Molti dimenticano l’importanza di ricevere la Parola di Dio, di trascorrere del tempo ad ascoltare la Sua voce, in quanto troppo occupati a dare “ordini” a Dio. Attenzione a cercare le cose del Regno senza essere nel Regno, cercando presuntuosamente la Sua mano senza il desiderio di contemplare il Suo volto.

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“Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza” (Efesini 6:10). Prima di elencare l’armatura dio Dio, l’apostolo Paolo ci ricorda che per fortificarci abbiamo bisogno di spendere del tempo col Forte. Sottomettersi a Dio si concretizza nel fatto che Dio abbia il controllo completo della nostra vita, solo allora potremo resistere a Satana e fare in modo che fugga da noi. “Trova la tua gioia nel SIGNORE ed egli appagherà i desideri del tuo cuore” (Salmo 37:4). Dio vuole appagare i desideri del nostro cuore ma è necessario trovare (pertanto, cercare) il diletto nell’Eterno.

“L'Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è la roccaforte della mia vita; di chi avrò paura? Quando i malvagi, miei nemici ed avversari, mi hanno assalito per divorare la mia carne, essi stessi hanno vacillato e sono caduti. Anche se si accampasse un esercito contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; anche se scoppiasse una guerra contro di me, anche allora avrei fiducia. Una cosa ho chiesto all'Eterno e quella cerco: di dimorare nella casa dell'Eterno tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza dell'Eterno e ammirare il suo tempio. Perché nel giorno dell'avversità egli mi nasconderà nella sua

tenda, mi occulterà nel luogo segreto della sua dimora, mi leverà in alto sopra una roccia” (Salmo 27:1-5). Il salmista chiese una sola cosa: dimorare nella casa del Signore per tutti i giorni della sua vita. Non c’è chi possa avvicinarsi a noi stando alla Sua presenza in quanto Dio, nel giorno dell’avversità, ci leverà in alto mostrandoci il nostro problema dal Suo punto di vista. “Tu li nascondi nel segreto rifugio della tua presenza, dalle insidie degli uomini, tu li custodisci in una tenda al sicuro dalle contese verbali” (Salmo 31:20). Solo una cosa fa la differenza nella nostra vita: la Sua presenza. Esistono Diversi livelli di intimità con Dio. Mosè poté salire con Giosuè in cima al monte, a differenza del popolo che preferì il vitello d’oro all’intimità con Dio. Siamo liberi di scegliere dove, a che livello, vogliamo stare. Giovanni, il discepolo che Gesù tanto amava, poggiava il suo capo sul petto di Cristo. “Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Luca 10:41-42). L’unica cosa che non potrà mai esserci tolta è la presenza di Dio nella nostra vita.