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1 INTRODUZIONE AI SEGNALI INTRODUZIONE AI SEGNALI 2 INTRODUZIONE AI SEGNALI insieme di quantità fisiche che variano rispetto ad una variabile o ad un insieme di variabili indipendenti. [s 1 , s 2 , s 3 ... s M ]= f(x 1 , x 2 , x 3 ... x N ) M-canali N-dimensioni Segnale La maggior parte dei segnali nasce come segnale continuo nelle variabili indipendenti (tempo, spazio, …). Il numero di quantita' fisiche "osservate" costituisce il numero M di canali del segnale. Il numero di variabili indipendenti che definiscono l'"osservazione" e' il numero N di dimensioni del segnale. s(t) monodimensionale

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1 INTRODUZIONE AI SEGNALI

INTRODUZIONE AI SEGNALI

2 INTRODUZIONE AI SEGNALI

insieme di quantità fisiche che variano rispetto ad una variabile o ad un insieme di variabili indipendenti.

[s1 , s2 , s3 ... sM] = f(x1 , x2 , x3 ... xN)

M-canali N-dimensioni

Segnale

La maggior parte dei segnali nasce come segnale continuo nelle variabili indipendenti(tempo, spazio, …).

Il numero di quantita' fisiche "osservate" costituisce il numero M di canali del segnale. Il numero di variabili indipendenti che definiscono l'"osservazione" e' il numero N di dimensioni del segnale.

s(t) monodimensionale

3 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esempi di segnali

Andamento della tensione fra due punti di un circuito elettrico.

t

v(t)

4 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esempi di segnali

Elettrocardiogramma

5 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esempi di segnali

Andamento, sul piano immagine di una fotocamera, dell’intensità luminosa.

6 INTRODUZIONE AI SEGNALI

L(x,y)1 canale (luminanza),

bidimensionale

[R,G,B] =f(x,y)3 canali, bidimensionale

x

yRed(x,y)

Green(x,y)

Blue(x,y)

7 INTRODUZIONE AI SEGNALI

I segnali rappresentano il comportamento di grandezze fisiche (ad es. tensioni, temperature, pressioni, ...) in funzione di una o piu’ variabili indipendenti (ad es. il tempo t, lo spazio x, ...).

I segnali monodimensionali sono rappresentati da funzioni di una sola variabile e possono essere:

• continui => se la variabileindipendente assume con continuita’ tutti i valori reali

Classificazione dei segnali (1)

-2 -1 0 1 2-0.5

0

0.5

1

t

)(tx

8 INTRODUZIONE AI SEGNALI

• discreti => se la variabile indipendente assume valori multipli interi di un intervallo prefissato

Classificazione dei segnali (2)

-5 0 5-0.5

0

0.5

1

n nx

9 INTRODUZIONE AI SEGNALI

• reali => se il segnale assume solo valori solo reali

• complessi => se il segnale assume valori complessi (parte reale + parte immaginaria oppure modulo + fase)

Classificazione dei segnali (3)

-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4

-1

0

1

reale + immaginaria

-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4-4

-2

0

2

4Modulo + fase

Re[x(t)]=a(t)Im[x(t)]=b(t)

x(t)=a(t)+j b(t) con a(t) e b(t) segnali reali

|x(t)|=[a(t)2+ b(t)2]1/2

fase[x(t)]=atan[b(t)/a(t)]

t[s] t[s]

10 INTRODUZIONE AI SEGNALI

• periodici => se il segnale si ripete uguale a se stesso dopo un qualsiasiintervallo multiplo di un periodo di durata To.. L’inverso della durata del periodo viene detta frequenza fondamentale fo del segnale periodico.

Se y(t) e’ periodico di periodo di durata To , e con x(t) si indica l’espressione di un solo periodo, e’ evidente che il segnale periodico puo’ essere espresso come:

Classificazione dei segnali (4)

)()( ∑∞

−∞=

−=n

onTtxty

-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4

-1

0

1

To

x(t)

t[s]

11 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Energia dttxE ∫∞

∞−

= 2)(

dttxT

PT

TT ∫

−∞→

=2/

2/

2)(

1limPotenza media

dttxT

PT

T

T ∫−

=2/

2/

2)(

1Potenza media sull’intervallo T

Potenza istantanea2

)(txPi =

Energia e Potenza

Attenzione: non sono energie epotenze “fisiche”.

Attenzione: non sono energie epotenze “fisiche”.

12 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Energia e Potenza

Un segnale a energia finita ha potenza nulla (segnale di energia).

Un segnale a potenza finita ha energia infinita (segnale di potenza).

Un segnale periodico ha sempre energia infinita e potenza finita se questa e’ finita su un solo periodo T0. In questo caso il calcolo della potenza diventa

Potenza media di un segnale periodico dttxT

Po

o

T

To∫

=2/

2/

2)(

1

13 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Il segnale x(t-τ) e’ ritardato di τ rispetto a x(t)E’ traslato rigidamente verso destra

-200 -100 0 100 200-2

-1

0

1

2

)100( −tx

)(tx

Ritardo

t[s]

14 INTRODUZIONE AI SEGNALI

-200 -100 0 100 200-2

-1

0

1

2

)100( +tx

)(tx

Anticipo

Il segnale x(t+τ) e’ anticipato di τ rispetto a x(t)E’ traslato rigidamente verso sinistra

t[s]

15 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Il segnale x(at) e’ scalato di a rispetto a x(t) E’ dilatato o compresso a secondo che |a|<1 o |a|>1

-200 -100 0 100 200-2

-1

0

1

2

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛

2

tx

Scalatura della variabile t

)(tx

-200 -100 0 100 200-2

-1

0

1

2

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛ −

2

tx

t[s] t[s]

16 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Costante

-50 -25 0 25

0

2

4

6

8

Ctx =)(

2CP =

∞=E Rettangolo

)(rect)( ttx =

0=P

1=E

-1 0 10

0.5

1

1.5

Costante e rettangolo

t[s] t[s]

17 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Somma di segnali

-2 -1 0 1 20

1

2

y(t) = x(t) + rect(t)

x(t)

-2 -1 0 1 20

1

2

y(t)

t[s]

t[s]

18 INTRODUZIONE AI SEGNALI

-2 -1 0 1 20

1

2

y(t)

-2 -1 0 1 20

1

2

Moltiplicazione di segnali

y(t) = x(t) . rect(t)

x(t)

t[s]

t[s]

19 INTRODUZIONE AI SEGNALI

)(tri)( ttx =

0=P

3/2=E

-2 00

0.5

1

1.5

Segnale triangolare

1-1 t[s]

20 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esempio: rettangolo scalato e ritardato

⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡⎟⎠⎞

⎜⎝⎛ −−=⎟

⎠⎞

⎜⎝⎛ +−=

3

1rect2

3

1rect2)( tttx

( ) ( )[ ] ( )⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡ +−=+−=+−=

21

41tri412tri212tri)(

ttttx

⎥⎦⎤

⎢⎣⎡ −

=T

tAtx

τrect.)(

0

A

T

τ

Disegnare i segnali:

t[s]

21 INTRODUZIONE AI SEGNALI

⎪⎩

⎪⎨

<=>

==00

02/1

01

)()(

t

t

t

tutx

2

1=P∞=E

-1 -0.5 0 0.5-0.5

0

0.5

1

1.5

-1 0 1 20

0.2

0.4

0.6

0.8

1

Esponenziale reale

)()exp()( tuattx −=

0>aa

E2

1=

Scalino ed esponenziale reale

Scalino

t[s]t[s]

22 INTRODUZIONE AI SEGNALI

-1 0 10

0.5

1

1.5

T

1/T

( ) 1== ∫∞

∞−

dttA δ

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛=

→ T

trect

Tt

T

1lim)(

L’impulso: definizione

L’impulso (detto anche delta di Dirac) puo’ essere definito come il rettangolodi base T e altezza 1/T, quando T tende a zero:

L’impulso e’ dunque un segnale localizzato nell’origine con baseinfinitesima, ampiezza infinita, ma area (integrale) unitaria:

t[s]

23 INTRODUZIONE AI SEGNALI

1 - Un segnale x(t) moltiplicato per un impulso e’ uguale al valore del segnale in t=0 perl’impulso stesso

)()0(1

)0(lim

1)(lim)()(

0

0

txT

trect

Tx

T

trect

Ttxttx

T

T

δ

δ

⋅=⎟⎠⎞

⎜⎝⎛⋅=

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛⋅=⋅

Proprieta’ dell’impulso

( ) ( )τδττδ −⋅=−⋅ txttx )()(

( ) )()( ττδ xdtttx =−∫∞

∞−

-200 -100 0 100 200-2

-1

0

1

2

x(t)1/T rect(t/T)

t[s]

( ) )0()( xdtttx =∫∞

∞−

δ2 – L’integrale di un segnale x(t) moltiplicato per l’impulsoe’ uguale al valore del segnale in t=0:

3 - Un segnale x(t) moltiplicato per un impulso ritardato diτ e’ uguale al valore del segnale in t=τ per l’impulso stesso:

4 - L’integrale di un segnale x(t) moltiplicato per un impulso ritardato di τ e’ uguale al valore del segnale in t=τ

24 INTRODUZIONE AI SEGNALI

t

δ (t)1

-2 1-1 2

2

-2

-1

2δ (t-1)

-2δ (t+2)

Simbolo dell’impulso

25 INTRODUZIONE AI SEGNALI

( )ϕπ += tfAtx o2cos)(

-1 -0.5 0 0.5 1-5

-2.5

0

2.5

5

( )422cos5)( ππ −= ttx

Ampiezza Frequenza Fase (iniziale)

oo f

T1

=

Periodo

2

2APm =

Cosinusoide

t[s]

26 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Cosinusoide

-1 -0.5 0 0.5 1-10

0

10

-1 -0.5 0 0.5 1-10

0

10

Aum

enta l’ampiezza

-1 -0.5 0 0.5 1-5

0

5

-1 -0.5 0 0.5 1-5

0

5

Aum

enta la frequenza

( )

⎭⎬⎫

⎩⎨⎧

⎟⎠⎞⎜

⎝⎛ +=

=+=

oo

o

ftfA

tfAtx

πϕπ

ϕπ

22cos

2cos)(

Aumentare la fase della cosinusoideequivale ad anticipare

Cosinusoide: ampiezza, fase, frequenza

-1 -0.5 0 0.5 1-1

-0.5

0

0.5

1

Aumenta la fase iniziale

t[s]

t[s]

t[s]

t[s]

t[s]

27 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Legame fase-ritardo

x(t-τ) = A cos[2πf0 (t- τ)] = A cos[2πf0 t - 2πf0τ]

Ritardare di τ equivale a sfasare di -2πf0τ

2 f0

8 f0

4 f0

0 0.25 0.5 0.75 1Tempo [s]

f0

τ

Ritardare un segnale sinusoidale equivale a "modificare" la fase.

A pari ritardo τ , lo sfasamento e’ proporzionale alla frequenza della sinusoide.

28 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esponenziale complesso

|x(t)| = |A| = modulofase[x(t)] = (2π f0 t + φ) = fase

Formula di Eulero:

Fasore:

f0 positivo

f0 negativo

φ

Im

Re

[ ])2(exp)( 0)2( 0 φπφπ +== + fjAeAtx fj

)2sin()2cos( 00)2( 0 φπφπφπ +++=+ tfAjtfAeA tfj

X=A exp(jφ) x(t) = X exp(j2π f0 t )

A = ampiezza;φ = fase iniziale [rad];f0 = frequenza [1/s=Hz];ω0 = 2π f0=frequenza angolare [rad/s];T0 = 1/ f0 = periodo [s].

A

29 INTRODUZIONE AI SEGNALI

-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4-4

-2

0

2

4Modulo + fase

-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4

-1

0

1

Componenti reale + immaginaria

Esponenziale complesso (Eulero) 1

{ }tfoπ2cos

{ }tfsin oπ2

Re{x(t)}

Im{x(t)}

1 { }tfoπ2

{ })2sin()2cos(

2exp)(

00

0

tfjtf

tfjtx

πππ

+==

t[s]

t[s]

30 INTRODUZIONE AI SEGNALI

{ } { }[ ]tfjtfj oo ππ 2exp2exp2

1−+=

{ }=tfoπ2cos

Re{x(t)}

Im{x(t)}

1/2

1/2

{ }=tfoπ2sin

{ } { }[ ]tfjtfjj oo ππ 2exp2exp

2

1−−=

Esponenziale complesso (Eulero) 2

{ }tfoπ2

{ }tfoπ2−

31 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Esercizi

1 2

3

• Calcolare il periodo del segnale x(t)=sin(100 t)

• Calcolare il modulo del segnale complesso

x(t)=10 exp(j2πf1t) + 20 exp(j2πf2t)

• Dato il segnale g(t) riportato in figura, disegnare l’andamentodel segnale s(t)=g(-t/2 +1)

t [sec]

g(t)

32 INTRODUZIONE AI SEGNALI

Segnale numerico vs. segnale analogico

Numerico Analogico- programmabilità - velocità- stabilità nel tempo(prestazioni e segnali)

- trasportabilità- economicità

COPIA

COPIA COPIA

COPIA

Ogni volta che un segnale analogico viene riprodotto, trasmesso o duplicato subisceun degrado irreversibile a causa della presenza di rumore e della non idealita' dei dispositivi.

Un segnale numerico invece, finche' il disturbo non raggiunge una certa soglia(cioe' finche' il valore del campione e'riconoscibile), puo' essere rigenerato fedelmente.