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Introduzione alla reologia e alla reometria Paolo Chironi- 26/3/2019

Introduzione alla reologia e alla reometria

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Page 1: Introduzione alla reologia e alla reometria

Introduzione alla reologia e alla reometriaPaolo Chironi- 26/3/2019

Page 2: Introduzione alla reologia e alla reometria

Reologia e reometria

• La reologia (dal greco antico reo, "scorrere" e logìa, "teoria") è la scienza chestudia le deformazioni della materia (solidi e fluidi) quando questa èsottoposta a sforzi.

• Con reometria si indicano le tecniche messe in atto per misurare leproprietà reologiche di un materiale.

• Settori in cui la reologia riveste un ruolo molto importante:

• Industria alimentare;

• Biologia;

• Edilizia;

• Prodotti per l’igiene e la cura personale;

• Trattamento fanghi.

Page 3: Introduzione alla reologia e alla reometria

Solidi ideali

• I solidi ideali si comportano in maniera totalmente elastica e reagiscono ad uno sforzo di taglio con una deformazione reversibile:

𝜏 = 𝐺 ⋅𝑑𝐿

𝑑𝑦

• 𝜏 → 𝑠𝑓𝑜𝑟𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 [𝑃𝑎]• 𝐺 → 𝑚𝑜𝑑𝑢𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑙𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖𝑡à [𝑃𝑎]

•𝑑𝐿

𝑑𝑦→ 𝑑𝑒𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 [𝑎𝑑]

G rappresenta la resistenza alla deformazione: maggiore èil suo valore e minore sarà la deformazione del solido (aparità di sforzo di taglio)

G dipende principalmente dalla natura chimico-fisica delmateriale (per gomma ~0.01 GPa; per l’acciaio ~200 GPa).

La deformazione è reversibile: rimuovendo lo sforzo, sielimina la deformazione.

y

Solidodeformato

𝜏

SolidoA riposo

Δ𝐿

Page 4: Introduzione alla reologia e alla reometria

Fluidi ideali

• I fluidi ideali si comportano in maniera totalmente viscosa e reagiscono ad uno sforzo di taglio con una deformazione irreversibile (scorrono):

𝜏 = 𝜇 ⋅𝑑𝑣

𝑑𝑦

𝝁 rappresenta la resistenza allo scorrimento: maggiore è ilsuo valore e minore sarà la scorrimento del fluido (a paritàdi sforzo di taglio)

La deformazione è irreversibile: l’energia trasmessaattraverso lo sforzo di taglio viene spesa dal fluido perscorrere (e in parte dissipata sotto forma di calore).Rimuovendo lo sforzo non si recupera energia.

• 𝜏 → 𝑠𝑓𝑜𝑟𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 [𝑃𝑎]• 𝜇 → 𝑣𝑖𝑠𝑐𝑜𝑠𝑖𝑡à [𝑃𝑎 ⋅ 𝑠]

•𝑑𝑣

𝑑𝑦= ሶ𝛾 → 𝑣𝑒𝑙. 𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

1

𝑠

y

𝜏

Fluido in moto

Page 5: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosità dinamica e viscosità cinematica

Viscosità dinamica 𝝁 Viscosità cinematica 𝝂

FluidoViscosità [20°C]

[mPa∙s = cP]

Petrolio 0.65

Acqua 1

Mercurio 1.5

Sangue (a 37°C) 4÷25

Olio d’oliva ~102

Miele ~104

L’unita di misura è il Pa∙s:

• 1 𝑃𝑎 ⋅ 𝑠 = 1000 𝑚𝑃𝑎 ⋅ 𝑠

• 1 𝑚𝑃𝑎 ⋅ 𝑠 = 1 cP

𝜈 =𝜇

𝜌

𝑚2

𝑠𝑜 [𝑐𝑆𝑡]

Per gas ~101 𝜇𝑃𝑎 ⋅ 𝑠

FluidoViscosità [20°C]

[μ𝑚2

𝑠= cSt]

Acqua 1

Page 6: Introduzione alla reologia e alla reometria

Da cosa dipende la viscosità?

• Dalla natura chimico-fisica del fluido;

• dalla pressione: all’aumentare della pressione aumenta la resistenza allo scorrimento.Poiché i liquidi sono molto meno comprimibili dei gas, la viscosità dei liquidi èpraticamente indipendente dalla pressione;

• dalla temperatura: la viscosità varia notevolmente al variare della temperatura.Generalmente: per i liquidi, all’aumentare della temperatura la viscosità decresce; per i gasavviene l’inverso;

• dal gradiente di velocità;

• dal tempo: per alcune sostanze la viscosità dipende dalla «storia reologica».

Page 7: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosità indipendente dal tempo e indipendente dal gradiente di velocità : Fluidi Newtoniani

𝝉 = 𝝁 ⋅ ሶ𝜸

La dipendenza tra sforzo ditaglio e gradiente di velocitàè lineare.

La viscosità è costante alvariare del gradiente divelocità.

Esempi: acqua, aria, latte, miele, plasma sanguigno, ecc…

Page 8: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosità indipendente dal tempo ma dipendente dal gradiente di velocità: Fluidi non-Newtoniani

𝝉 = 𝝉𝟎 + 𝝁 ⋅ ሶ𝜸𝒏

La dipendenza tra sforzo ditaglio e gradiente di velocitàè non-lineare.

La viscosità varia al variaredel gradiente di velocità.

𝝉𝟎 𝒏 𝑻𝒊𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝐢𝐚

= 0 = 1 Fluido Newtoniano

= 0 > 1 Fluido dilatante

= 0 0 < 𝑛 < 1 Fluido pseudoplastico

> 0 = 1 Fluido plastico alla Bingham

Page 9: Introduzione alla reologia e alla reometria

Fluidi non-Newtoniani pseudoplastici

𝝉 = 𝝁 ⋅ ሶ𝜸𝒏

La viscosità (apparente) diminuisce al crescere dellavelocità di deformazione (essendo 𝑛 < 1 ), per cui laresistenza allo scorrimento è maggiore per piccoli ሶ𝛾.

𝑐𝑜𝑛 0 < 𝑛 < 1

La causa è da ricercare nella struttura microscopica del materiale: prodotti che sembranoomogenei sono in realtà costituiti da particelle di forma irregolare, soluzioni di polimeri amolecole molto lunghe, gocce di un liquido disperse in un altro liquido, ecc…

Esempi: ketchup, vernice acrilica, sangue, ecc…

A riposo In moto

Page 10: Introduzione alla reologia e alla reometria

Fluidi non-Newtoniani dilatanti

𝝉 = 𝝁 ⋅ ሶ𝜸𝒏

La viscosità (apparente) aumenta al crescere della velocitàdi deformazione (essendo 𝑛 > 1), per cui la resistenza alloscorrimento è maggiore per ሶ𝛾 elevati.

𝑐𝑜𝑛 𝑛 > 1

Si ha questo comportamento per sospensioni altamente concentrate di materiale solido in unliquido. A riposo dominano le forze intra particellari (Van der Waals).All’aumentare dello sforzo applicato le particelle si aggregano.

Esempi: amido di mais in acqua, sabbie mobili, ecc…

A riposo In moto

Page 11: Introduzione alla reologia e alla reometria

Fluidi non-Newtoniani plastici alla Bingham

𝝉 = 𝝉𝟎 + 𝝁𝑷 ⋅ ሶ𝜸

Il fluido non scorre finché lo sforzo di taglio nonraggiunge un valore di soglia pari a 𝝉𝟎. Dopodiché ilfluido si comporta come un fluido Newtoniano.

Si tratta in genere di dispersioni che a riposo costruiscono una fitta rete di forze interparticellari e inter molecolari che forniscono al materiale una viscosità infinita. Quando losforzo di taglio supera lo sforzo di soglia la rete collassa e il fluido può scorrere.

Esempi: maionese, pasta dentifricia, fanghi di fogna, ecc…

Page 12: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosità dipendente dal tempo: fluidi tissotropici

• Sono fluidi che sottoposti a sforzi di taglio vedono diminuire la viscosità alpassare del tempo.

• Se viene applicato uno shear-rate costante occorre un tempo «finito» perraggiungere la viscosità di equilibrio (che risulta essere più bassa di quellainiziale).

Esempi: yogurt, gomma xanthan, ecc…

𝜇𝜇 𝜏

𝑡ሶ𝛾 ሶ𝛾

I

II

I

II

Applicazione shear-rate costante

Rimozione shear-rate

Page 13: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosità dipendente dal tempo: fluidi reopectici

• Comportamento inverso rispetto ai fluidi tissotropici, per questo sonoanche chiamati anti-tissotropici:

• la viscosità aumenta al trascorrere del tempo;

• la viscosità di equilibrio raggiunta se viene applicato uno shear-rate costante risultaessere più alta di quella iniziale.

Esempi: inchiostro per stampanti, pasta di gesso, ecc…

𝜇𝜇 𝜏

𝑡ሶ𝛾 ሶ𝛾

II

I

II

I

Applicazione shear-rate costante

Rimozione shear-rate

Page 14: Introduzione alla reologia e alla reometria

Fluidi viscoelastici

Sono sostanze con caratteristiche sia viscose (tipico dei fluidi) che elastiche(tipico dei solidi): assumono un comportamento intermedio.

Un modello semplice (modello di Maxwell) descrive i fluidi viscoelastici sommando i due contributi:

Esempi: panna montata, Silly Putty.

La descrizione matematica di questa tipologia di fluidi è abbastanzacomplessa.

ሶ𝛾 =ሶ𝜏

𝐺+𝜏

𝜇

Page 15: Introduzione alla reologia e alla reometria

Viscosimetri

Sono adatti a misure la viscosità dei fluidi a una ben precisa condizione diflusso.

Viscosimetro capillare

(1, 2, 3 e 7: Ubbelohde; 4: Ostwald; 5 e 6: Cannon-Fenske)

LAUDA

Viscosimetro

a sfera cadente

THERMO SCIENTIFIC

Page 16: Introduzione alla reologia e alla reometria

Reometri

Sono adatti a misurare viscosità che variano al variare delle condizioni delflusso.

Page 17: Introduzione alla reologia e alla reometria

Reometri

Cilindro concentrico

tipo Couette

(cilindro esterno ruotante)

Piatto piano

Piatto conico Cilindro concentrico

tipo Searle

(cilindro interno ruotante)

Page 18: Introduzione alla reologia e alla reometria

Analisi statistica dei dati.

Le misure sperimentali sono affette da errori, ovvero delle fluttuazioni rispetto al valore vero sulle quali non si ha controllo.

Misura sperimentale ottenuta

y = µ(x) + ε

Errore di misura ε

Valore vero della quantità misurata

µ(x)

L’ipotesi di ‘’Gaussianeità’’ è ragionevole nel caso di misure sperimentali.

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Test reologici rotazionali e in oscillatorio.

MISURE REOLOGICHEROTAZIONALI

Il piatto superiore è mobile, ruota in una direzione costringendo il campione a scorrere sul piatto inferiore

MISURE REOLOGICHE

OSCILLATORIE

Il piatto superiore è mobile, ruota in entrambe le direzioni, e imprime una deformazione di tipo sinusoidale sul campione.

Page 20: Introduzione alla reologia e alla reometria

Test reologici in oscillatorio.

t)sin(ωγγ(t) 0

t)sin(ωσσ(t) 0

Solido Elastico

)tsin(ωσσ(t) 0

MaterialeViscoelastico

t)cos(ωσσ(t) 0

Liquido Viscoso

= 0°

= 90°

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Caratterizzazione reologica di alimenti.

OBIETTIVO: Verificare la stabilità reologica di prodotti alimentari come conserve.

Il fluido estratto dalla seppia viene diluito con acqua. La miscela può dare vita a separazioni di fase in tempi lunghi, vengono aggiunti perciò addensanti alimentari che hanno la capacità di rendere il prodotto stabile, e con un aspetto appetibile per il consumatore.

INGREDIENTI: Nero di seppia (sepia officinalis), acqua, sale, addensante alimentare.

Sono stati caratterizzati reologicamente diversi campioni di nero di seppia che differivano per:

• Presenza di addensanti,• Tipologia e concentrazione di addensanti,• Trattamenti termici

Page 22: Introduzione alla reologia e alla reometria

Processo di produzione del Nero di Seppia ad uso alimentari

Ingrediente 1

Acqua e sale

Ingrediente 2

Addensante Alimentare

Ingrediente 3

Trattamenti di sterilizzazione

Misure reologiche

Noi siamo qui

Page 23: Introduzione alla reologia e alla reometria

Grazie per l’attenzione!