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PICCOLI E GRANDI INVENTORI CRESCONO Dispensa per le scuole secondarie di primo grado Progetto di formazione e sensibilizzazione sulla tutela della proprietà industriale per le scuole primarie e secondarie di primo grado Ministero dello Sviluppo Economico

INVENTORI CRESCONO - uibm.gov.it · vetro che utilizzava per servire il gelato, infatti capitava che i bicchieri non venissero restituiti, o che si rompessero scivolando dalle mani

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PICCOLI E GRANDIINVENTORI CRESCONO

Dispensa per le scuole secondarie di primo grado

Progetto di formazione e sensibilizzazione sulla tutela della proprietà industriale per le scuole primarie

e secondarie di primo grado

Ministerodello Sviluppo Economico

Ministerodello Sviluppo Economico

Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazioneDirezione Generale per la lotta alla contraffazione

Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi

in collaborazione con

Il presente materiale didattico è stato realizzato nell’ambito del Program-ma 2009/2010 di Promozione della Proprietà Industriale promosso dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione - Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico.Il materiale didattico, realizzato sulla base delle dispense prodotte dal Ministero stesso, è distribuito gratuitamente in occasione dei seminari svolti presso gli istituti scolastici (scuole primarie e secondarie di pri-mo grado aderenti all’iniziativa) e ha fi ni esplicativi ma non esaurisce la materia. Per ulteriori approfondimenti si rinvia anche ai siti web:

www.sviluppoeconomico.gov.it

www.uibm.gov.it

Le fi nalità del materiale sono puramente didattiche e ne escludono qualsiasi forma di commercializzazione.

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STORIE DI INVENZIONI

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Il telefono

Meucci attorno al 1854 costruì il primo prototipo di telefono, che chiamò telettrofono, allo scopo di poter mettere in comunicazio-ne il suo uffi cio con la camera da letto dove la moglie era costret-ta da una grave malattia. L’invenzione del telefono prese spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all’altra del palco, in modo da poter impartire le istru-zioni agli operai dalla cabina di regia. Meucci si trovò improv-visamente in diffi coltà fi nanziarie e riuscì a rinnovare il brevetto solo fi no al 1873, al prezzo di 10 dollari l’anno. Il 7 marzo 1876 fu invece Alexander Graham Bell a brevettare il suo telefono. Meucci gli intentò causa, ma la perse. Solo l’11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti avrebbe riconosciuto il contributo di Meucci nell’invenzione del telefono.

Il computer Il primo computer a transistor costruito in Italia chiamato Elea (Elaboratore Elettronico Aritmetico), fu presentato a Milano nel 1959, era grande come un campo da tennis. Alto come un frigorifero. Un peso di 100 tonnellate e un consu-mo di 20 kilowattora. Era tra i primi computer al mondo. Fu il frutto del lavoro di un gruppo di giovani menti italiane guidate da Mario Tchou, un cinese fi glio di un diplomatico ed ex ambasciatore della Cina imperiale presso il Vaticano; un famoso industriale italiano, Adriano Olivetti, riportò dall’Ame-rica in Italia Mario Tchou gli diede l’incarico di formare un gruppo di lavoro capace di progettare e costruire un calcolatore elettronico tutto italiano. Il primo computer nel mondo è stato inventato in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale e si chiamava Colossus.

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La Coca Cola

La “Coca-Cola” fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, come rimedio per il mal di testa. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”. Quella di Pemberton era una miscela di vino e foglie di coca. All’alcol venne sostituito un estratto delle noci di cola, una pianta tro-picale reputata non dannosa per la salute. Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l’alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola continuò a essere utilizzata. Pemberton accumulò forti debiti e per appena 550 dollari vendette formula e diritti della Coca-Cola ad Asa Candler, uomo d’affari che aveva intuito il potenziale della be-vanda e compreso l’importanza della pubblicità per diffonderla e per sbaragliare la concorrenza. Nel 1927 la Coca-Cola viene importata anche in Italia.

Il Cono gelato

Il 13 dicembre 1903, Italo Marcioni (1868-1954), di origine marchigiana e residente a New York City, ricevette il brevetto statunitense Nr. 746971 per l’invenzione del cono gelato che ave-va venduto in America sin dal 1896. L’idea nacque da uno stato di necessità dell’italiano, visto che inizialmente il suo gelato veniva ser-vito in bicchieri di vetro. Capitava di frequente che i medesimi non venissero restituiti al gelataio, o che si rompessero accidentalmente scivolando dalle mani dei clienti, comportandogli dunque una piccola perdita di capitale. Nel 1959 un altro italiano, un certo Spica, produttore di gelati con sede a Napoli, risolse il problema del gelato che rendeva fradicio il cono. Spica inventò un processo in cui l’interno del wafer veniva isolato dal gelato grazie ad uno strato di olio, zucchero e cioccolato. Spica registrò il nome “Cornetto” nel 1960.

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La Pila L’invenzione della pila è il risultato di esperimenti condotti da Volta verso la fi ne del XVIII secolo che riprendevano studi precedenti di Luigi Galvani sull’elettricità.Della prima pila, costruita probabilmente nel dicembre del 1799, non si hanno informazioni precise: negli scritti di Volta non viene esposta la realizzazione di un modello concreto; piuttosto si trovano istruzioni per la costruzione di un dispositivo generico. Volta avrebbe osservato il passaggio del fl uido elettrico inducendo la contrazione dei muscoli in una rana morta alla quale erano stati applicati due elettrodi collegati agli estremi della pila, un fenomeno al quale diede il nome di galvanismo.L’invenzione venne annunciata in una lettera rivolta a Joseph Banks, presidente della Royal Society di Londra, datata 20 marzo 1800, in cui lo stesso Volta ne dà anche la prima descrizione. Denominata inizialmente organo elettrico artifi ciale oppure apparato elettromotore, venne battezzata poi pila per via della sua struttura caratteristica. Questo nome è rimasto in italiano a designare generi-camente tutte le batterie per apparecchi elettrici, indipendentemente dalla loro forma. La pila valse a Volta fama ed onori internazionali: il 7 novembre 1801 ne illustrò il funzionamento all’Institut de France a Parigi di fronte a Napoleone Bonaparte, che in tale occasione lo insignì di una medaglia d’oro e lo propose per un cospicuo premio in denaro.

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1. PERCHE’ SI INVENTA

La storia ci insegna che le invenzioni possono nascere per i motivi più diversi:

Necessità – Antonio Meucci nel 1854 ha inventato il telefono per mettere in comunica-zione il suo uffi cio con la stanza della moglie, costretta a letto per una malattia;

Caso – l’idea del telescopio nasce nel 1608 grazie ad un aiutante di un fabbricante di occhiali fi ammingo, che mentre era impegnato nella pulizia delle lenti casualmente ne avvicinò due di esse e fu il maestro J. Lippershey ad intuirne le potenzialità;

La continua ricerca – l’invenzione della pila è il risultato di esperimenti condotti da Volta verso la fi ne del XVIII secolo che riprendevano studi precedenti di Luigi Galva-ni sull’elettricità. Volta avrebbe osservato il passaggio del fl uido elettrico inducendo la contrazione dei muscoli in una rana morta alla quale erano stati applicati due elettrodi collegati agli estremi della pila, un fenomeno al quale diede il nome di galvanismo.

Vantaggio economico - Italo Marcioni (1868-1954), di origine marchigiana e residente a New York City, inventò il cono gelato perché doveva ricomprare spesso i bicchieri di vetro che utilizzava per servire il gelato, infatti capitava che i bicchieri non venissero restituiti, o che si rompessero scivolando dalle mani dei clienti.

2. PERCHE’ TUTELARE LE MIE INVENZIONI?

Lo Stato riconosce l’attività creativa come meritevole di tutela, tanto da essere defi nita Proprietà Intellettuale. Tutelare la Proprietà Intellettuale signifi ca da un lato tutelare chi pone in essere l’attività di ideazione, allo stesso tempo apportare un miglioramento sia economico che sociale alla collettività.

Perché io inventore dovrei tutelare la mia creazione?

• perché la posso utilizzare solo io per un periodo di tem-po;

• per non farla copiare ad altri; • perché mi permette di guadagnare più degli altri.

La proprietà Intellettuale è un concetto ampio che comprende qualsiasi attività di ideazione, mentre la Proprietà Industriale tutela le creazioni come le invenzioni industriali, i marchi, i disegni e modelli mentre esclude le opere dell’ingegno come le opere letterarie, musicali, teatrali, ecc. che vengono tutelate dal Diritto di Autore.

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3. COSA E’ IL BREVETTO

Un brevetto è un titolo che consente al titolare di utilizzare l’invenzione in modo esclusi-vo impedendo agli altri l’utilizzo, la produzione, il commercio, la vendita dell’invenzio-ne brevettata, senza il preventivo consenso dell’inventore.

CHE COSA POSSO BREVETTARE?

COSA PER QUANTO TEMPO

Invenzioneindustriale

qualcosa di totalmente nuovo, ovvero una soluzione nuova ed innovativa in risposta ad un problema tecnico; es: il telefono

20 ANNI

Modello di utilità qualcosa che migliora l’utilizzo di un og-getto già esistente, es: una tastiera per il computer con una forma che la renda fa-cilmente utilizzabile

10 ANNI

Una nuova varietà vegetale

un nuovo insieme vegetale nell’ambito di un unico raggruppamento/insieme botani-co del più basso grado conosciuto; es: la pesca noce

20 ANNI (30 per alberi o viti)

Alla scadenza degli anni indicati nella tabella, TUTTI possono riprodurre e commer-cializzare l’invenzione, il modello o la varietà vegetale.

BREVETTARE UN’INVENZIONEL’invenzione per essere brevettabile deve avere i seguenti requisiti:

Novità – Non conosciuta al pubblico

Presenza di attività inventiva – l’attività in-ventiva non deve essere evidente per un esper-to del settore

Applicabilità industriale – deve poter essere fabbricata o utilizzata in qualsiasi genere di industria, compresa quella agricola.

Liceità – l’oggetto dell’invenzione non deve essere contrario alle leggi, all’ordine pubblico o al buon costume.

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Non si possono brevettare le seguenti invenzioni:

scoperte, teorie scientifi che e metodi matematici; piani, principi e metodi per attività intellettuale,

per gioco (es: piano di guerra) o per attività com-merciale e programmi software per computer;

metodi per il trattamento chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale ed i metodi di diagnosi applicati al corpo umano o animale;

razze animali; regole di gioco (es: scacchi, nascondino); la scoperta di sostanze disponibili in natura;

COME POSSO BREVETTARE

Fare una ricerca per vedere se la mia invenzione esiste già;

Compilare una domanda che contiene il titolo, il riassunto, il disegno, e le rivendicazioni del mio brevetto;

Presentare la domanda all’Uffi cio Italiano Bre-vetti e Marchi o alle Camere di Commercio.

L’Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi è all’interno del Ministero dello Sviluppo Economi-co e si occupa di:

• rilasciare i titoli relativi ai brevetti, marchi e disegni; • gestire la banca dati che contiene tutte le informazioni sui brevetti e marchi.

Le Camere di Commercio sono enti che mettono a disposizione informazioni e servizi nel settore del commercio per permettere alle aziende di lavorare meglio. Si trovano in ogni provincia.

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UN’ALTRA FORMA DI TUTELA: LA REGISTRAZIONE

CHE COSA POSSO REGISTRARE?

COSA PER QUANTO TEMPO

Marchiod’impresa

è un segno che permette di distinguere i prodotti di un’impresa da quelli di altre imprese (es: CoCa Cola, Nutella, Nike, Apple, ecc.).

10 ANNI

Disegni o modelli

una particolare forma per qualcosa che già esiste, ovvero tutto quello che riguarda l’aspetto estetico del prodotto o di una sua parte. (es: la caffettiera Alessi)

5 ANNI (estendibile a 25)

Topografi a di prodotto a semiconduttori

una serie di disegni, rappresentanti uno schema tridimensionale degli strati di cui si compone un prodotto a semiconduttori, (si riferisce a prodotti destinati a svolgere una funzione elettronica es: scheda elettronica all’interno di robot da cucina, radio, televi-sori di precedente generazione).

10 ANNI

LA REGISTRAZIONE DEL MARCHIO D’IMPRESA

Possono essere registrati come marchio d’impresa tutti i segni suscettibili di essere rap-presentati grafi camente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purché siano atti a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese.

Il marchio per essere registrabile deve avere i seguenti requisiti:novità – non esiste un marchio uguale o simile;capacità distintiva – il marchio permette realmente di distinguere un prodotto o servizio da quello di altri; liceità – l’oggetto della registrazione non deve essere contrario all’ordine pubblico o al buon costume.

La registrazione del marchio dura 10 anni ed è rinnovabile sempre.

Per registrare bisogna compilare una domanda e presentarla all’Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi o alle Camere di Commercio.

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STORIE DI MARCHI

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Logo che contiene il nome degli ingre-dienti della bibita. Fu creato con scar-sa attenzione nel 1886 dal contabile dell’azienda, Frank Mason Robinson, che fece solo alcuni piccoli ritocchi alla

scritta, utilizzando come base il carattere Spencerian Script, che in quel tempo, negli Stati Uniti era fra i più comuni e utilizzati. Si lega a questo logo una leggenda: sembra che osservando la scritta Coca-Cola allo spec-chio sia possibile interpretare l’immagine come una frase in lingua araba che recherebbe il messaggio “No a Maometto, No alla Mecca”. Rimane una leggenda perché al momento della creazione di questo logo ancora non esisteva la multinazionale The Coca-Cola Company e nessuno si sa-rebbe aspettato il successo a livello mondiale della bevanda per pensare di inserire un simile messaggio.

Il cavallino rampante era originariamente l’em-blema personale del Maggiore Francesco Ba-racca, che l’asso della prima guerra mondiale faceva dipingere sulle fi ancate dei suoi velivoli. Il 17 giugno 1923 Enzo Ferrari incontrò la con-tessa Paolina, madre di Baracca che propose a Ferrari di utilizzare il cavallino sulle sue mac-chine, sostenendo che avrebbe portato fortuna; il cavallino fu utilizzato la prima volta nella 24 ore di Spa e la Ferrari vinse. Il cavallino rampante fu modifi cato rispetto al disegno originario (soprattutto nella coda, che nel cavallino di Baracca puntava verso il basso), aggiungendo lo sfondo giallo canarino, uno dei colori di Modena.

Marchio tedesco nato nel 1911, quando Beiersdorf creò la crema di bellezza che, al contrario delle altre preparazioni disponibili all’epoca, poteva conser-varsi per lunghi periodi. Alla crema fu dato, in virtù del suo colore candido, il nome di “Nivea”.

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Il nome deriva dalla congiunzione di nut, che signifi ca “nocciola” in ingle-se, e il suffi sso ella per ottenere un nome orecchiabile.

Nel 1971 un mezzofondista dell’università di Stan-ford, Jeff Johnson ideò il nome Nike dopo aver so-gnato la dea greca della vittoria Nike. Una studen-tessa di Portland, pensando alla dea Nike, disegnò una virgola (gli americani lo chiamano “swoosh” ovvero fruscio). Per la modica cifra di 35 dollari fù creato il logo che è entrato nella storia.

La prima versione è attribuibile al fondatore meno noto dell’azienda Ron Wayne; la versione attuale vede un forte intervento del più conosciuto Steve Jobs con il supporto di Rob Janoff, direttore artistico di una agenzia pubblicitaria. Sulla scelta della mela ci sono ancora dei dubbi; potrebbe essere il riferi-mento a Newton, o il fatto che Steve Jobs abbia lavo-rato in una piantagione di mele nell’estate del 1975 e

che ammirasse l’etichetta discografi ca dei Beatles, “Apple Records”. Sul morso della mela abbiamo due versioni: 1) un gioco di parole “date un morso alla Apple, cioè “taking a bite of the Apple”, dove “bite”, morso, è pronunciato nello stesso modo di “byte”, l’unità di misura delle infor-mazioni digitali); 2) il morso come simbolica acquisizione di conoscenza, secondo il racconto biblico della mela dell’albero della Conoscenza nel giardino dell’Eden.

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Riepilogando……Per tutelare una invenzione e/o un marchio posso richiedere un Brevetto o una Registrazione all’Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi o alle Camere di Commercio

L’uffi cio Italiano Brevetti e Marchi è l’uffi cio che riceve le domande degli inventori, rilascia i brevetti e conserva tutti i dati delle richieste ricevute. Gestisce tutte le norme relative alla Proprietà Industriale ed opera in cam-po nazionale ed internazionale.

Le Camere di Commercio sono enti che forniscono informazioni e rilascia-no certifi cati ed autorizzazioni, che consentono alle aziende di lavorare.

mentre

per le opere letterarie, musicali, cinematografi che, i fumetti, le foto, i programmi per elaboratore lo stru-mento di tutela è il copyright. La società che rila-scia l’autorizzazione per l’utilizzazione di ognuna di questa opere e che protegge e tutela gli autori, si chiama SIAE.

CAMERA DI COMMERCIOin ogni provinciaVia Molise, 19

00187 a Roma

UFFICIO ITALIANOBREVETTI E MARCHIUFFICIO ITALIANOBREVETTI E MARCHI

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STORIE DI MARCHI

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LA CONTRAFFAZIONE

Ci sono persone che riproducono e imitano il lavoro fatto dagli altri co-piando le idee, la forma di prodotti conosciuti o il loro marchio. Quindi inventare signifi ca creare qualcosa di nuovo con tanto sforzo e tanta soddisfazione per l’inventore, invece contraffare signifi ca copiare.

CONTRAFFARE = COPIARE

INVENTARE = CREARE

CONTRAFFARE = COPIARE

INVENTARE = CREARE

I prodotti contraffatti sembrano uguali a quelli veri ma NON LO SONO

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Chi fabbrica un prodotto falso vuole guadagnare con poco sforzo perchè:

• sfrutta il lavoro di altri senza dover inventare;• non segue i passi necessari per fabbricare prodotti sicuri e resistenti

nel tempo per chi li usa; • non paga all’inventore nessun premio per avere il permesso di fabbri-

care il prodotto.

Con la contraffazione PERDE TUTTA L’ITALIA perché:

i prodotti contraffatti possono essere pericolosi per la salute e poco sicuri

Pensa al rischio che puoi correre utilizzando prodotti non originali come: una bibita un cosmetico

un elettrodomestico

Pensa ad altri prodotti come: i medicinali, occhiali, tabacco, alimenti, ecc.

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Inoltre

i contraffattori violano le leggi del lavoro e della sicurezza per gli stessi

lavoratori,

infatti in alcuni casi obbligano a la-vorare i bambini oppure sfruttano le persone più deboli.

Lo Stato perde tante risorse e non può spenderle per dare servizi pubblici utili a tutti.

ScuoleScuole

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Anche LA PIRATERIA come:

• scaricare dal web fi lm, musica o un programma per il computer non ori-ginali

oppure

• comprare un cd contraffatto,

contribuisce a danneggiare l’inventore che non avrà più interesse a inve-stire tempo e risorse per lo sviluppo di nuove idee o prodotti e, come già detto, tutti noi

LA PIRATERIA DANNEGGIA TUTTI NOI

SE TI ACCORGI CHE UN PRODOTTO IN VENDITA È CONTRAFFATTO NON COMPRARLO PERCHÉ SARE-

STI COMPLICE DI UN REATO

PUOI CHIAMARE IL N. TEL. 0647055437

PUOI INVIARE un FAX al numero 0647055390

PUOI INVIARE UNA MAIL: anticontraffazione@ sviluppoeconomico.gov.it

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INFINE…….

Il 26 Aprile di ogni anno si celebra la “Giornata mondiale della Pro-prietà Intellettuale”, per incoraggiare l’attività creativa e promuovere la protezione della proprietà intellettuale nel mondo.

Il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione dei cittadini i propri esperti per un servizio di assistenza personalizzato su marchi, brevetti e tutela dei relativi diritti.

La Giornata nel 2009 è stata dedicata alla promozione dell’innovazione verde, ovvero: favorire l’ideazione e l’utilizzo di brevetti per l’applica-zione di tecnologie pulite a tutela dell’ambiente, nonché l’utilizzo di mar-chi verdi capaci di orientare le scelte dei consumatori e di creare vantaggi competitivi per le imprese.

Il presente materiale didattico è stato realizzato nell’ambito del Program-ma 2009/2010 di Promozione della Proprietà Industriale promosso dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione - Uffi cio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico.Il materiale didattico, realizzato sulla base delle dispense prodotte dal Ministero stesso, è distribuito gratuitamente in occasione dei seminari svolti presso gli istituti scolastici (scuole primarie e secondarie di pri-mo grado aderenti all’iniziativa) e ha fi ni esplicativi ma non esaurisce la materia. Per ulteriori approfondimenti si rinvia anche ai siti web:

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