4
Per le mani, sbrigativo veloce irrego- lare e sporco, c'avete un numero di STILELIBERO densissimo, bollen- te, incazzoso al punto giusto, con sfoghi depressosi molto trattenuti, fughe intimistiche accantonate. C'è voglia, voglia, voglia. Tanta voglia. Come se la polvere delle macerie si fosse depositata. Come se l'ansia da distruzione lasciasse spazio alla quiete, alla contemplazione. E come se per la prima volta apparisse a tut- ti noi - in maniera irregolare come irregolare è la vita (ma senza irrego- larità ci sarebbe frizione e calore?) - ecco, ora ci appare la comprensione di noi stessi, di questo giornale, del suo significato, della sua verità. Non tutta. Na s-cianta. Ci basta e avan- za, na s-cianta de verità. Qual è il senso di questa storia? Se cerchiamo di spiegare il "senso" di una storia il rischio è che quella storia un granchè di senso non ce l'abbia. Ma correremo questo rischio. Il senso di STILELIBERO sta nel racconto di quella verità che sgorga da questi luoghi, provinciali anche quando sono urbani, a cavallo fra Padova, Treviso, Vicenza. Veneto, Nordest, campi grigi di cemento, laboriosità verace, praticismo, na- nismo e gigantismo. E poi globaliz- zazione e internet, rete e cultura, osteria e campi, familismo amorale e sesso umorale, piccolo e medio. Tutto, insieme. Tutto collegato, tut- to connesso, tutto intrecciato, tutto contraddittorio, tutto incoerente, tutto impastato, tutto solido e li- quido allo stesso tempo, pesante e leggero. Casìn. Ma da questo intreccio comples- so, da questo intreccio potente tra l'arcaico di una cultura conta- dina e l'ultramoderno di un pezzo di Veneto che ha saputo e prova a continuare a sfidare l'avanguardia mondiale, in tutto questo noi ve- diamo sgorgare in modo evidente e anticipato quello che sarà il futuro. Ci pare che questi luoghi e queste follie ci parlino. Ci dicano più di altri contesti e luoghi e situazioni chi siamo, dove siamo, dove stia- mo andando. C'è un principio, c'è un logos, ci sono parole di verità in tutta questa faccenda. Raccontiamola, questa s-cianta di verità. Per il sale che mette sulle cose, sulle parole, su quel poco che siamo noi, sul tanto che è il "non- ancora" di questo tempo. Sebastiano Rizzardi

IRREGOLARI StileLibero 05/2011

Embed Size (px)

DESCRIPTION

StileLibero * il nordest oltre la crisi 05/2011 - IRREGOLARI

Citation preview

Page 1: IRREGOLARI StileLibero 05/2011

Per le mani, sbrigativo veloce irrego-lare e sporco, c'avete un numero di STILELIBERO densissimo, bollen-te, incazzoso al punto giusto, con sfoghi depressosi molto trattenuti, fughe intimistiche accantonate. C'è voglia, voglia, voglia. Tanta voglia. Come se la polvere delle macerie si fosse depositata. Come se l'ansia da distruzione lasciasse spazio alla quiete, alla contemplazione. E come se per la prima volta apparisse a tut-ti noi - in maniera irregolare come irregolare è la vita (ma senza irrego-larità ci sarebbe frizione e calore?) - ecco, ora ci appare la comprensione di noi stessi, di questo giornale, del suo significato, della sua verità. Non tutta. Na s-cianta. Ci basta e avan-za, na s-cianta de verità.Qual è il senso di questa storia?Se cerchiamo di spiegare il "senso" di una storia il rischio è che quella storia un granchè di senso non ce l'abbia.Ma correremo questo rischio.Il senso di STILELIBERO sta nel racconto di quella verità che sgorga da questi luoghi, provinciali anche quando sono urbani, a cavallo fra Padova, Treviso, Vicenza. Veneto, Nordest, campi grigi di cemento, laboriosità verace, praticismo, na-nismo e gigantismo. E poi globaliz-zazione e internet, rete e cultura, osteria e campi, familismo amorale e sesso umorale, piccolo e medio. Tutto, insieme. Tutto collegato, tut-to connesso, tutto intrecciato, tutto contraddittorio, tutto incoerente, tutto impastato, tutto solido e li-quido allo stesso tempo, pesante e leggero. Casìn. Ma da questo intreccio comples-so, da questo intreccio potente tra l'arcaico di una cultura conta-dina e l'ultramoderno di un pezzo di Veneto che ha saputo e prova a continuare a sfidare l'avanguardia mondiale, in tutto questo noi ve-diamo sgorgare in modo evidente e anticipato quello che sarà il futuro. Ci pare che questi luoghi e queste follie ci parlino. Ci dicano più di altri contesti e luoghi e situazioni chi siamo, dove siamo, dove stia-mo andando. C'è un principio, c'è un logos, ci sono parole di verità in tutta questa faccenda. Raccontiamola, questa s-cianta di verità. Per il sale che mette sulle cose, sulle parole, su quel poco che siamo noi, sul tanto che è il "non-ancora" di questo tempo.

Sebastiano Rizzardi

Page 2: IRREGOLARI StileLibero 05/2011
Page 3: IRREGOLARI StileLibero 05/2011
Page 4: IRREGOLARI StileLibero 05/2011