24
ISPI - Relazioni Internazionali Anno XIII - n. 25 - Febbraio 2007 Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano ISPI Relazioni Internazionali 1 Tavola Rotonda LA UE VECCHIA A 50 ANNI? COMITATO EDITORIALE Boris Biancheri, Paolo Magri, Franco Bruni (Direttore Responsabile) Il 25 marzo 2007 si celebrerà il 50° anniversario dalla firma dei Trattati di Roma. In vista di tale appuntamento, che sarà ricordato, oltre che con una serie di eventi in giro per l’Europa, anche con un Consiglio europeo straordinario a Berlino, l’Unione europea si sta preparando a rilanciare il processo di integrazione rallentatosi in gran parte a causa dei referendum in Francia e Olanda. L’o- biettivo per i 27 paesi mem- bri è quello di sottoscrivere una breve ma ambiziosa dichiarazione che tracci il futuro percorso dell’Unione, a partire da quan- to già previsto nel Trattato sulla Costituzione europea. Questo documento dovrebbe dunque Lo sviluppo economico cinese è spettacolare non solo per la sua velocità. Sorprende anche l'enorme propensione al risparmio, che supera il pur eccezionale livello dell'investimento. Durante il decollo di un Paese questo di solito non succede: l’economia, ancora povera, produ- ce poco risparmio e, per finanziare gli investi- menti che servono al decollo, deve indebitarsi con l'estero importando (soprattutto i beni strumentali necessari ad aumentare la capacità produttiva) più di quanto esporta. Segue a pag. 17 Speculando LA RIVALUTAZIONE DEL RENMIMBI di Franco Bruni evidenziare le sfide che già oggi l’Unione si trova ad affrontare: rilancio dell’Unione europea come attore globale (anche mediante una “external energy policy”), nuovo assetto istituzionale che si basi sul difficile compromesso incluso nella Costituzione europea e maggiore chiarezza nella definizione dei confini esterni. Il 2007 è peraltro un anno impor- tante anche perché si inaugura il nuovo ciclo di programma- zione finan- ziaria pluriennale che stabilisce le priorità che l’Unione europea avrà nel periodo 2007-2013. È quindi più che mai opportuno moltiplicare le occasioni di dibattito e confronto sui cin- quant’anni appena trascorsi e soprattutto su quelli futuri, facendo maturare la coscienza che le nuove sfide del mondo globale nel quale oggi viviamo, così drammaticamente diverso da quello in cui vissero i padri fondatori, richiedono una Europa più coesa al suo interno e politicamente più influente verso il resto del mondo. Proprio per questo motivo l’Ispi, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, ha promosso lo scor- so 12 febbraio la Tavola Rotonda dal titolo “l’U- nione europea oltre i 50 anni”. All’incontro hanno preso parte l’Amb. Renato Ruggiero, nella sua qualità di Consigliere della Presidenza del Consi- glio per la preparazione della bozza di documen- to da presentare al Consiglio europeo di Berlino del 25 marzo 2007, e il Sottosegretario alla Presi- denza del Consiglio, Enrico Letta. Quest’ultimo ha fatto presente come il “lutto” per la bocciatu- ra del Trattato costituzionale da parte di Francia e Olanda sia terminato, mentre l’ex Ministro degli esteri ha riportato che le consultazioni bila- terali avviate dalla presidenza di turno tedesca stanno dando buoni frutti. All’introduzione dei due relatori é seguito un dibattito con gli autori del volume “Europa senza prospettive?” e con il pubblico presente in sala. Il panel dell’incontro, da destra: Renato Ruggiero, Boris Biancheri, Enrico Letta, Roberto Santaniello

ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali

Anno XIII - n. 25 - Febbraio 2007

Tarif

fa R

.O.C

.: "Po

ste I

talia

ne S

pa -

Sped

izion

e in

abbo

nam

ento

Pos

tale

- D.

L. 35

3/20

03 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004 n

. 46)

art.

1, co

mm

a 1, D

CB M

ilano

ISPIRelazioni Internazionali

1

Tavola Rotonda

LA UE VECCHIA A 50 ANNI?

COMITATO EDITORIALEBoris Biancheri, Paolo Magri, Franco Bruni (DirettoreResponsabile)

Il 25 marzo 2007 si celebrerà il 50° anniversariodalla firma dei Trattati di Roma. In vista di taleappuntamento, che sarà ricordato, oltre che conuna serie di eventi in giro per l’Europa, anchecon un Consiglio europeo straordinario a Berlino,l’Unione europea si sta preparando a rilanciareil processo diintegrazioneral lentatos iin gran partea causa deire ferendumin Francia eOlanda. L’o-biettivo per i27 paesi mem-bri è quello disottoscrivereuna breve ma ambiziosa dichiarazione che tracciil futuro percorso dell’Unione, a partire da quan-to già previsto nel Trattato sulla Costituzioneeuropea. Questo documento dovrebbe dunque

Lo sviluppo economico cinese è spettacolarenon solo per la sua velocità. Sorprende anchel'enorme propensione al risparmio, che superail pur eccezionale livello dell'investimento.Durante il decollo di un Paese questo di solitonon succede: l’economia, ancora povera, produ-ce poco risparmio e, per finanziare gli investi-menti che servono al decollo, deve indebitarsicon l'estero importando (soprattutto i benistrumentali necessari ad aumentare la capacitàproduttiva) più di quanto esporta.

Segue a pag. 17

Speculando

LA RIVALUTAZIONEDEL RENMIMBI

di Franco Bruni

evidenziare le sfide che già oggi l’Unione si trovaad affrontare: rilancio dell’Unione europea comeattore globale (anche mediante una “externalenergy policy”), nuovo assetto istituzionale che sibasi sul difficile compromesso incluso nellaCostituzione europea e maggiore chiarezza nella

d e f i n i z i o n edei confiniesterni. I l 2007 èperaltro unanno impor-tante ancheperché siinaugura i lnuovo ciclo diprogramma-zione finan-

ziaria pluriennale che stabilisce le priorità chel’Unione europea avrà nel periodo 2007-2013.È quindi più che mai opportuno moltiplicare leoccasioni di dibattito e confronto sui cin-quant’anni appena trascorsi e soprattutto suquelli futuri, facendo maturare la coscienza chele nuove sfide del mondo globale nel quale oggiviviamo, così drammaticamente diverso da quelloin cui vissero i padri fondatori, richiedono unaEuropa più coesa al suo interno e politicamentepiù influente verso il resto del mondo.Proprio per questo motivo l’Ispi, col patrociniodella Presidenza del Consiglio dei Ministri e incollaborazione con la Rappresentanza a Milanodella Commissione europea, ha promosso lo scor-so 12 febbraio la Tavola Rotonda dal titolo “l’U-nione europea oltre i 50 anni”. All’incontro hannopreso parte l’Amb. Renato Ruggiero, nella suaqualità di Consigliere della Presidenza del Consi-glio per la preparazione della bozza di documen-to da presentare al Consiglio europeo di Berlinodel 25 marzo 2007, e il Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio, Enrico Letta. Quest’ultimoha fatto presente come il “lutto” per la bocciatu-ra del Trattato costituzionale da parte di Franciae Olanda sia terminato, mentre l’ex Ministrodegli esteri ha riportato che le consultazioni bila-terali avviate dalla presidenza di turno tedescastanno dando buoni frutti. All’introduzione deidue relatori é seguito un dibattito con gli autoridel volume “Europa senza prospettive?” e con ilpubblico presente in sala.

Il panel dell’incontro, da destra: Renato Ruggiero, Boris Biancheri, Enrico Letta,Roberto Santaniello

Page 2: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali2

Conferenza Internazionale

I DIRITTI UMANI E L’IMMIGRAZIONELo scorso 13 Novembre si è svol-ta all’Ispi, con la partecipazionedell’Ufficio dell’Alto Commissa-rio Onu per i Diritti Umani, diILO e di IOM, la ConferenzaInternazionale “Diritti Umani ecittadinanza: le sfide dell’immi-grazione”, che fa seguito alleattività del Programma DirittiUmani dell’Ispi che, con il soste-gno della Compagnia di SanPaolo, è dedicato a considerare ilrapporto tra diversitàculturale e DirittiUmani. L’approcciointerdisciplinare el’organizzazione dellaconferenza muovonodalla convinzione chel’immigrazione è unasfida che può essereaf f rontata se s i èin grado di combi-nare punti di vista diversi. Nella sessione di apertura BorisBiancheri ha proposto di esten-dere il nome di Vieira De Mello atutta l'iniziativa, auspicando dipoter continuare con frutto lariflessione da tempo in corso.Dopo aver a sua volta evocato lafigura di Sergio Vieira De Mello,Bacre Ndiaye ha ricordato chel’arrivo in paesi di destinazioneo di transito equivale spesso aduna detenzione amministrativao in centri di permanenza dovevigono limitazioni delle libertà.Ndiaye ha indicato come unapriorità per le politiche migrato-rie la ratifica dell’InternationalConvention on the Protection ofthe Rights of All MigrantWorkers and Members of theirFamilies. La Convenzione è unostrumento efficace per consoli-dare un approccio di dirittiumani nel management dell’im-migrazione. Peter Schatzer si èconcentrato sulla connessionetra sviluppo ed immigrazione.Non va dimenticato che lerimesse degli immigrati rappre-sentano oggi un potenziale vola-no per lo sviluppo da tenere inmassima considerazione e dapotenziare ed orientare a van-taggio dei paesi e delle comunitàdi origine. Lee Swepston ha

ricordato che le ConvenzioniILO (n. 97 e 143) mettono inluce in questo caso 4 diritti con-siderati essenziali allo sviluppo eal raggiungimento di un mercatodel lavoro che rispetti la dignitàumana. Il primo di questi è lalibertà di associazione e l’effetti-vo riconoscimento del diritto aduna contrattazione collettiva. Ilsecondo è l’eliminazione di tuttele forme di lavoro coatto o forzato.

Il terzo punto riguarda l’effetti-va abolizione del lavoro minori-le. Il quarto è l’eliminazionedella discriminazione sul lavoro.

Ripensare la cittadi-nanza in una societàmulticulturaleLa prima sessione è stata unaoccasione per approfondire, inun panorama internazionale diampio profilo, la riflessioneintorno alla cittadinanza, contri-buendo anche al dibattito incorso nel nostro paese sullariforma della concessione dellacittadinanza. Per Tom Farer ilproblema della lealtà allo stato èall’origine dei diritti di cittadi-nanza e delle questioni intornoall’integrazione. Egli individuauna frattura principale in questodibattito tra liberali e tradizio-nalisti illiberali. Le due princi-pali conclusioni dell’interventosono che i modelli di integrazio-ne sono contraddittori e che talimodelli non devono essere orto-dossi nelle loro implementazio-ni. Blandine Kriegel ha illustratoil modello francese di integrazio-ne sociale. Oggi la maggioresfida in Francia emerge conriferimento alla religione musul-mana che è diventata la secon-da religione della Francia, dove

è stata istituita una commissio-ne sulla laicità. Blandine Krie-gel ha evidenziato che il con-fronto interreligioso è un ele-mento importante per l’integra-zione e coinvolge la laicità dellostato. La relatrice ha infinesostenuto che il modello france-se preserva l’uguaglianza neidiritti con la tutela della diver-sità culturale. Giovanna Zinconeha descritto l’attuale progetto di

legge presentato dalgoverno italiano perla riforma della con-cessione della citta-dinanza in Italia, sot-tolineando l’opportu-nità di innovare lalegislazione in mate-ria, con particolareriferimento ai minori.

Migrazioni e DiversitàculturaleLa seconda sessione dedicata a“Migrazioni e Diversità cultura-le” è stata presieduta daAndrea Negrotto Cambiaso. Inquesta sessione Vojin Dimitrije-vic ha ripercorso il dibattito sulCustomary Law in Internatio-nal Law. Dimitrijevic ha poiesposto il problema delle nazio-nalità nell’ex Jugoslavia aseguito della divisione tradiversi stati e la controversiasulla concessione della cittadi-nanza negli stati già membridella Jugoslavia. Randall Han-sen ha voluto illustrare il casodella diversità culturale attra-verso la presenza di comunitàislamiche in Europa e negliStati Uniti e Canada. Egli hapoi esaminato alcuni casi dicronaca come quello dellevignette danesi. Vitit Mun-tarbhorn ha offerto unapprofondimento sulle migra-zioni asiatiche, presentando siail rapporto tra diversità cultu-rale e diritti umani nella regio-ne sia i diversi approcci nellaprotezione dei diritti fonda-mentali. Infine ha offerto unelenco di orientamenti utili peruna migliore implementazionedei diritti degli immigrati.

Il panel della sessione introduttiva, da destra: L. Swepston, B.Biancheri, B. Ndiaye e P. Schatzer

Page 3: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 3

Tavola Rotonda

BULGARIA E ROMANIA:L’ULTIMO ALLARGAMENTO?L’ingresso nell’Unione europeadei 10 nuovi membri nel maggio2004 è stato un evento di porta-ta storica perché ha riunito granparte del continente europeodopo decenni di separazioneforzata conseguente alla divisio-ne del mondo in due blocchidurante ilperiodo dellaguerra fredda.Sulla valenzadel l ’ a l larga -mento nonsono stati sol-levati grandidubbi, se nonforse per quan-to riguarda irischi legati alfunzionamentodelle Istituzio-ni europee. Molto più dibattito èstato invece creato dall’impattoeconomico derivante dall’allar-gamento, sia per i paesi membridell’Ue a 15 che per i 10 nuoviStati membri. Malgrado abbon-dassero le stime che indicavano

l’esistenza di chiari vantaggieconomici dall’ampliamento delmercato europeo e dalla conse-guente possibilità di sfruttareeconomie di scala e di migliora-re complessivamente la compe-titività europea attraverso unapiù efficiente allocazione delle

risorse, non mancava chi paven-tava effetti negativi e costi diaggiustamento insostenibili. A due anni di distanza, la Confe-renza “Bulgaria e Romania: l’ul-timo allargamento?” tenutasi loscorso 21 novembre ha offerto

l’occasione per verificare se e inche misura si siano avverate lemolte aspettative, positive enegative, legate all’allargamen-to. All’evento, organizzato dall’I-spi in collaborazione con Uni-credit, hanno preso parte acca-demici (Franco Bruni, Fabrizio

C o r i c e l l i ,Alojzy Novak),un rappresen-tante delleNazioni unite(Paolo Garon-na), un rappre-sentante delleI s t i t u z i o n ic o m u n i t a r i e(Timo Summa)e un rappre-sentante delmondo finan-

ziario (Pietro Bertè). L’incon-tro ha inoltre rappresentatol’occasione per presentare ilprogetto di ricerca “Monitoringthe enlargement”, che l’Ispi hacondotto con altri Istituti diricerca dei nuovi paesi membri.

Il panel dell’incontro, da destra: Fabrizio Coricelli, Pietro Berté, Paolo Garonna,Franco Bruni, Timo Summa e Alojzy Z. Nowak

La protezione deidiritti fondamentalidegli immigratiKhadija Elmadmad si è concen-trata sulla condizione dell’im-migrazione tra nord e sud delMediterraneo con riferimentoalle differenze giuridiche. Laprofessoressa ha voluto fareuna distinzione tra IllegalMigration e Forced Migration.Ha fatto emergere le diversitàdi orientamenti nella giurispru-denza e nella sua interpretazio-ne delle norme internazionaliriguardo alla condizione dimigrante. Don Flynn ha illu-strato i punti critici della prote-zione degli irregolari, ha indivi-duato in 10 punti le best practi-cies per la difesa dei diritti fon-damentali degli immigrati irre-golari ed infine ha illustratol’impegno di PICUM in questocampo. Stefanie Grant nel suointervento ha illustrato il regi-me di protezione internaziona-

le con riferimento alla situazio-ne attuale, ai dilemmi e aipunti critici. L’avvocato ingleseha individuato alcuni punti cri-tici nella protezione dei dirittidegli immigrati quali: il cre-scente conflitto tra gli interessidella sicurezza nazionale e laprotezione dei diritti degliimmigrati, il traffico, contrab-bando e sfruttamento di perso-ne, l’annullamento dei dirittisanciti e riconosciuti attraversola criminalizzazione dell’in-gresso e del soggiorno illegale,il dilemma che sottende al rico-noscimento dello status di rifu-giato, la protezione dei lavora-tori impiegati in case private.Bruno Nascimbene ha infinericordato che una disciplinasull’immigrazione a livello sianazionale sia internazionale, èimportante, ma non può essereseparata dallo studio e dallaricerca dei profili economici,sociali, culturali e politici.

SESSIONI E RELATORI• APERTURA DEI LAVORIBoris Biancheri, ISPI; Bacre Ndiaye, Ufficiodell’Alto Commissario delle Nazioni Uniteper i Diritti Umani; Peter Schatzer, Orga-nizzazione Internazionale per le Migrazioni;Lee Swepston, Organizzazione Internazio-nale del Lavoro.• I SESSIONE: “Ripensare la cittadinanzain una società multiculturale”Brunella Borzi, Ministero degli Affari Esteri;Tom Farer, Alta Scuola di Studi Internazio-nali, Università di Denver; Blandine Kriegel,Assistente speciale del Presidente dellaRepubblica francese e Presidente dell’AltoConsiglio per l’Integrazione, Francia; Gio-vanna Zincone, Consulente del Presidentedella Repubblica italiana per i problemidella coesione sociale e Forum Internaziona-le ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione.• II SESSIONE: “Migrazioni e diversità cul-turale” Vojin Dimitrijevic, Centro Studi per iDiritti Umani di Belgrado; Randall Hansen,Università di Toronto; Vitit Muntarbhorn,Rapporteur speciale dell’ONU sulla situazio-ne dei Diritti Umani nella Repubblica Demo-cratica Popolare di Corea; Andrea NegrottoCambiaso, Ispi.• III SESSIONE: “La protezione dei dirittifondamentali degli immigrati”Khadija Elmadmad, Università di Casablanca;Don Flynn, Piattaforma per la CooperazioneInternazionale sui Migranti Irregolari; Stefa-nie Grant, London School of Economics; BrunoNascimbene, Università degli Studi di Milano;Bacre Ndiaye, Ufficio dell’Alto Commissariodelle Nazioni Unite per i Diritti Umani.

(www.ispionline.it/it/ric_prog_dirittiuma-ni.htm)

Page 4: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali4

Tavola Rotonda

IL CTBT A 10 ANNI DALL’ADOZIONEDopo la conferenza internazio-nale “The Challenges of Disar-mament and Non-Prolifera-tion” tenutasi in ottobre, il 14dicembre 2006 l’Ispi ha dedica-to una Tavola Rotonda alla que-stione del bando sugli esperi-menti nucleari, come parte diun programma di ricerca avvia-to con il sostegno della Direzio-ne Generale per gli Affari Poli-tici Multilaterali e i DirittiUmani del Ministero degli Affa-ri Esteri al fine di promuovereil dibattito internazionale sullaproliferazione delle armi didistruzione di massa.A dieci anni dalla adozione delTrattato per la messa al bandodegli esperimenti nucleari(Ctbt), la Tavola Rotonda haillustrato i risultati raggiuntidal Trattato e le sfide cherestano da affrontare, hadiscusso la sua rilevanza nel-l’ambito delle attuali dottrinestrategiche e ha preso inesame potenziali opportunitàdi sviluppo del regime.

Apertura dei lavoriI lavori sono stati aperti da Vit-torio Craxi, Sottosegretario agliEsteri, che ha sottolineato comela non proliferazione costituiscauna priorità nell’agenda di poli-tica estera dell’Italia. AnnalisaGiannella, Rappresentante Per-sonale per la Non-proliferazionedell’Alto Rappresentante per laPolitica Estera e di SicurezzaComune, ha illustrato come dal2003 la questione della non pro-liferazione delle armi di distru-

zione di massa sia l’oggetto diuna specifica strategia euro-pea. Tibor Tòth, SegretarioEsecutivo per la CommissionePreparatoria della Ctbto ha evi-denziato il funzionamento delregime di monitoraggio previ-sto per il verificarsi di eventua-li test nucleari.

Le Sfide PoliticheNella Working Session, mode-rata da Carlo Trezza, Rappre-sentante Permanente dell’Italiaalla Conferenza sul Disarmo, sisono susseguiti gli interventi dimolte personalità di spicco. OlaDahlman, ex-Presidente delGruppo di Lavoro B della Com-missione Preparatoria dellaCtbto, ha sottolineato l’impor-tanza di incrementare le misu-re di confidence building perciò che riguarda il sistema diverifica del Ctbt, nonché dimantenere vivo l’interesse deglistati per il Ctbt, nonostante isuoi punti deboli. Paolo CottaRamusino, ordinario di Fisicamatematica presso l’Universitàdi Milano e Segretario Generaledel Movimento Pugwash, haposto l’accento sulla necessitàdi coinvolgere gli Stati Uniti esull’insostituibile ruolo che essipotrebbero svolgere nell’attrar-re altre potenze nell’orbita delCtbt. Tim Caughley, Direttoredel Dipartimento per il Disar-mo delle Nazioni Unite, ha sot-tolineato come, nonostante loscarso numero di paesi ratifi-canti, il Ctbt, possa in effettiesercitare un influenza tale da

favorire la stabilità regionale,come nel caso della moratoriaindo-pakistana.Marco Pedrazzi, ordinario diDiritto internazionale dell’Uni-versità di Milano, ha analizzatole prospettive giuridiche del Ctbtdal punto di vista del dirittointernazionale, alla luce dellanecessità di preservare l’organiz-zazione creata al suo interno (laCtbto) e il funzionamento delsistema di monitoraggio da essaprevisto. Sergey Batsanov, Diret-tore dell’ufficio di Ginevra delMovimento Pugwash, ha messoin luce come si stia verificandouna crescente pressione a favoredi un cambiamento nell’atteggia-mento politico verso il Ctbt, conl’obiettivo di rendere possibilel’entrata in vigore unilaterale delTrattato per i paesi firmatari, inconsiderazione del crescenterischio di proliferazione nuclea-re. Mark Finaud, del Centre forSecurity Policy di Ginevra, hainvece posto l’accento sugli osta-coli alla base dell’impossibilitàdi far entrare in vigore il Ctbt,individuati nei fragili equilibriregionali che caratterizzano ilsistema globale attuale.La Tavola Rotonda si è conclusacon le osservazioni di AntonioCatalano di Melilli, Coordinato-re per il Disarmo del Ministerodegli Affari Esteri, che ha sotto-lineato l’importanza di sostene-re anche iniziative più flessibilia favore della non proliferazio-ne, eventualmente al di fuoridella classica cornice giuridicainternazionale.

Il panel della working session, da destra: Antonio Catalano di Melilli, Mark Finaud, Sergey Batsanov, Carlo Trezza, OlaDahlman, Paolo Cotta Ramusino, Tim Caughley e Marco Pedrazzi

Page 5: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 5

Osservatorio Italo-Francese

ITALIA E FRANCIA FRA FINANZA,SVILUPPO E IMMIGRAZIONEL'Osservatorioitalo-franceseI legami storicamente stretti fraItalia e Francia sono molteplicie riguardano l'intero complessodelle relazioni bilaterali. I fatto-ri di vicinanza infatti, comeemerso anche in occasionedelle due edizioni del Foro didialogo italo-francese, vannoben oltre la contiguità geogra-fica, comprendendo anche unacontiguità culturale, istituzio-nale e commerciale (perentrambi i paesi l’altro rappre-senta il primo partner com-merciale dopo la Germania).L’esigenza di rendere perma-nente il monitoraggio dellerelazioni italo-francesi e diaccrescere le occasioni diincontro della società civile deidue paesi sono emerse da piùparti in occasione di entrambele edizioni del Foro. Per darrisposta a tale richiesta l’Ispi,

con il sostegno della Compagniadi San Paolo e della FondazioneCassa di Risparmio di Torino,ha avviato l’Osservatorio italo-francese. Tale Osservatoriooltre ad assicurare il monitorag-gio costante delle relazioni bila-terali, promuove incontriristretti fra esponenti di primopiano del mondo politico, eco-nomico, accademico, della cul-tura e dei media dei due paesi.

Un rapporto semprepiù stretto Il primo di tali incontri, incen-trato sul tema della finanza edell'impresa, si è tenuto a Tori-no lo scorso 9 novembre e hatoccato temi particolarmentedelicati quali i trasporti e lereti infrastrutturali, il comple-tamento del Mercato Unico, lacooperazione nel campo dellaricerca scientifica. In particola-re, durante la discussione

introdotta e moderata dal Prof.Deaglio, è emerso che la libera-lizzazione progressiva dei mer-cati finanziari europei ha pro-vocato un cambiamento profon-do nel quadro competitivo. Lebanche francesi e italianehanno effettuato le prime ope-razioni cross-border, nella spe-ranza così di dare avvio ad unafase di crescenti interconnes-sioni e alla costituzione digruppi finanziari europei inte-grati capaci di sfruttare appie-no i vantaggi derivanti dallacrescita dimensionale. Il secondo incontro, che siterrà a Torino nel mese di apri-le, riguarderà il tema “Immi-grazione e Sviluppo” e vuoledunque coniugare le questionipiù strettamente legate allasicurezza con quelle prospetti-camente non meno rilevantiquali la crescita demografica elo sviluppo economico.

Proseguendo gli sforzi perconsolidare i rapporti tra Ita-lia e Russia e favorire la reci-proca comprensione tra ledue nazioni, il prossimo 13Marzo a Roma, presso VillaMadama, avrà luogo un nuovoincontro del Foro di DialogoItalo-Russo. I lavori, che si terranno inconcomitanza con il Verticebilaterale tra il Presidentedel Consiglio Romano Prodi eVladimir Putin in programmaa Bari il prossimo 14 marzo,saranno aperti dai due co-pre-sidenti del foro, Luisa Todinie Serghey Yastrzhembskiye saranno focalizzati su tema-tiche di grande rilievo neirapporti tra i due Paesi. Inparticolare, le riflessioni e gli

interrogativi su questionieconomiche, di sicurezza eculturali saranno al centrodel dibattito, a cui prende-ranno parte alti rappresen-tanti del mondo politico, eco-nomico e delle istituzioni diItalia e Russia. È infatti pre-vista la presenza dei MinistriBersani e Khristenko e, per laparte italiana, tra gli altri, diSergio Escobar, Direttore delPiccolo Teatro di Milano, Vit-torio Merloni, Presidente diIndesit Company, RobertoPoli, Presidente dell’ENI,Gianni Riotta, Direttore TG1,Alessandro Profumo, Ammi-nistratore Delegato di Uni-credit e Franco Venturini,Editorialista del Corrieredella Sera.

Foro di Dialogo Italo-Russo

ITALIA E RUSSIA SIAVVICINANO

PARTECIPANTI AL PRIMOINCONTRO DELL’OSSERVA-TORIO ITALO FRANCESEMario Aspesi, Europa Autogrill;Fabrice Baschiera, Moet Hen-nessy; Lorenza Battigello, Lie-rac - Ales Groupe; Jean YvesBruna, Société Générale Consu-mer Finance; Marco Caruso,Ferrero France; Andrea Comba,Fondazione CRT; Mario Deaglio,Università di Torino; RiccardoFormica, Autostrada Torino-Milano; Samy Gattegno, Alcatel;Guido Giubergia, Ersel Finan-ziaria S.p.A.; Alfonso Iozzo,Gruppo SanPaolo; Gilbert Ker-vella, AXA Corporate SolutionsItaly; Benoit Luc, Total Italia;Giandomenico Magliano, Dire-zione Generale per la Coopera-zione Economica e FinanziariaMultilaterale, MAE; PaoloMagri, Ispi; Massimo Michaud,AXA Italia; Alessandro Miglia-vacca, BNP Paribas SviluppoS.p.A.; Angelo Miglietta, Fonda-zione CRT; Roberto Nicastro,Unicredit Banca; Renè Orlandi,Schneider Electric; Jean-MariePaintendre, Caisse NationaleCaisses d’Epargne; Marcel Patri-gnani, Altran Italia; Dario Pru-notto, Unicredit Private Bank;Giovanni Roggero Fossati, Ispi;Aldo Sortino, L’Oreal Italia.

Page 6: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali6

Executive Briefings

UN NUOVO PROGRAMMA ISPI A SOSTEGNODELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESESul mercato italiano e interna-zionale non mancano certamen-te le offerte di briefing e altriprodotti informativi su areeemergenti a supporto dell'inter-nazionalizzazione delle imprese. Tuttavia, i prodotti esistenti sicaratterizzano per una forteenfasi sui soli aspetti economi-co-normativi, con un orienta-mento sostanzialmente di breveperiodo, o per converso per unaforte enfasi sui soli aspetti geo-politici, con un orientamentoessenzialmente di lungo perio-do. Fa dunque difetto un prodot-to che intersechi l’analisi econo-mico-normativa con quella poli-tico-culturale, applicando un'ot-tica sia di breve sia di lungoperiodo, e coinvolgendo espertiche abbiano una conoscenzaapprofondita e di lunga duratasul tema in esame e siano per-ciò in grado di concentrare l’at-tenzione dei partecipanti sullequestioni chiave.

Per rispondere a questo bisognol’Ispi - con il supporto di Asso-lombarda, Indesit Company eRegione Lombardia - ha lanciatoun nuovo programma denomina-to “Executive Briefings - Emer-ging Markets and Global Issues”,che si avvale del coordinamentodell’Amb. Sergio Romano (Edito-rialista del “Corriere dellaSera”) e del Prof. Mario Deaglio(Ordinario di Economia interna-zionale presso l’Università degliStudi di Torino ed editorialistade “La Stampa”).L’iniziativa è basata sulla realiz-zazione di una serie di workshopa porte chiuse caratterizzati daun duplice taglio di economia epolitica internazionale e rivoltiad alti dirigenti e dirigenti conspecifiche responsabilità di areao funzionale (sviluppo interna-zionale, acquisizioni, studi, ecc.)di imprese, nonché vertici degliEnti e delle Associazioni chemaggiormente si occupano di

internazionalizzazione. In occasione degli incontri, chesi svolgono a Palazzo Clerici, ven-gono anche distribuiti ai parteci-panti approfondimenti ad hoc ealtri materiali informativi predi-sposti dall’area ricerca dell’Ispi.Il programma è stato inauguratoil 29 novembre 2006 da un work-shop su “I Paesi del Golfo traboom petrolifero e rischio politi-co”, che - anche grazie a unapprofondimento di Franco Zal-lio, Direttore “Global Watch”Ispi - ha analizzato sia la soste-nibilità del trend di crescita diqueste economie, sia le opportu-nità e i rischi della regione,rispondendo - tra gli altri - ainterrogativi quali: quantodipende l’attuale trend econo-mico favorevole dal prezzo delpetrolio? Come vengono spese leentrate petrolifere addizionali?Dove investe il settore privatodel Golfo? Quale ruolo per l’Eu-ropa in una regione che si orien-ta sempre più verso l’Asia? Qualirischi derivano dall’instabilitàpolitica regionale, e in partico-lare dalla questione nucleareiraniana?Il secondo incontro, dal titolo“L’India tra opportunità e sfide”,si è svolto il 5 febbraio scorso, apochi giorni dalla missione delPresidente del Consiglio Roma-no Prodi e ha permesso di evi-denziare, oltre alle principaliopportunità offerte dall’India inquesto momento, anche i puntidi contatto e divergenza per glioperatori e le imprese stranierein generale nei rapporti conl’India e la Cina, nonché la posi-zione comparata dell’Italia nelconfronti del gigante asiaticosia sul piano degli investimentidiretti che su quello degli scam-bi commerciali. Ai due coordi-natori si sono aggiunte le testi-monianze di Aude Pouplier(Presidente Agrè Internatio-nal), Guido Sagone (Internatio-nal Operations and BusinessDevelopment, Iveco Spa) e UgoTramballi (inviato de “Il Sole 24Ore” in India). Seguiranno nel corso del 2007workshop su Egitto, Marocco,Algeria, Turchia, Russia, Cauca-so e Asia Centrale.

Lo scorso 18 gennaio si è tenutopresso Palazzo Clerici, nell'am-bito dei “Colloquium Privatissi-me” dell’Ispi, un lunch talk conJosé María Aznar, primo Mini-stro di Spagna dal 1996 al 2004ed oggi Presidente FAES (Fun-dación para el Análisis y losEstudios Sociales).Prima del dibattito con i parte-cipanti, l’ex Primo Ministro hatenuto uno speech sul tema “LaSpagna, l’Europa e il Mediterra-neo”, durante il quale ha sottoli-

neato anzitutto le significativetrasformazioni che la Spagna havissuti negli ultimi 30 anni, conil passaggio dalla dittatura allademocrazia e dalla condizionedi paese povero a quella dipaese ricco.Aznar si è poi soffermato sullapositiva situazione economica delsuo paese, con una crescita chesfiora il 4%, ma anche sui princi-pali problemi che l’attuale gover-no si trova ad affrontare, dallariforma fiscale a quella del lavoro. Per quanto riguarda l’Europa,Aznar ha evidenziato l’esigenzadi un’Europa Atlantica, capacedi consolidare i propri legamicon gli USA in modo tale darafforzare tutto il mondo occi-dentale. Venendo infine al Mediterraneo,ha affermato che al momento l’I-talia e la Spagna sono gli unicidue paesi a volere una politicamediterranea europea, mentre èfondamentale trovare una posi-zione unica dell’Unione Euro-pea, in modo da costituire unacomunità euro-atlantica.

Colloquium Privatissime

INCONTRO CON JOSÉ MARÍA AZNAR

José María Aznar

Page 7: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 7

Da sempre attento alle questio-ni di attualità, l’Ispi ha organiz-zato nelle ultime settimanediversi incontri su temi di gran-de attualità. All’incontro del 2 febbraio, sultema “La Somalia fra guerracivile e guerra globale al terrori-smo” sono intervenuti Michele

Cervone d’Urso della Commis-sione Europea, Andrea Tamagni-ni della Missione ONU in Liberiae Giovanni Carbone, di Ispi eUniversità degli Studi di Milano.Alla Tavola Rotonda “Iraq, guer-ra al terrore, scontro di civiltà:il ruolo dei media”, che si èsvolta il 6 febbraio in occasionedella presentazione del libro“La fine della verità” di Moni-ca Maggioni, del TG1 Rai,unica giornalista italiana aseguito delle truppe americanein Iraq, sono intervenuti, oltreall’autrice, Paolo Branca, Uni-versità Cattolica, AlessandroColombo, Università degliStudi di Milano e Ispi e PaoloMagri, Direttore dell’Ispi.

Il 7 febbraio si è tenuto l’incon-tro “Il nuovo Segretario Genera-le dell’ONU e le sfide dell’orga-nizzazione: missione impossibi-le?”, al quale sono intervenuti:Francesco Bastagli, assistentedel Segretario Generale dell’O-NU nel 2005-06, Paolo Magri,Paolo Manzo di Vita e SandroTucci, già portavoce dell’ONU aVienna.L’8 febbraio, infine, si è tenutala Tavola Rotonda “Il Libano traricostruzione e nuove crisi”, allaquale sono intervenuti SultanBarakat, dell’Università di York;Giuseppe Costa, della RegioneLombardia; Fabio Mini, giàcomandante della KosovoForce; Franco Zallio, dell’Ispi.

Tavole Rotonde

PROSEGUONO GLI INCONTRI DI APPRO-FONDIMENTO SU TEMI DI ATTUALITÀ

Iniziativa di diagolo bilaterale

SECONDO EVENTO ANNUALE DEL BUSINESSCOUNCIL ITALO-EGIZIANO A MILANO

P r o s e -guendo glisforzi nelconsolida-re il pro-prio ruolodi sedeprivilegia-ta didibattito,il Busi-n e s sC o u n c i l

ha dedicato al turismo il Secon-do Evento Annuale, organizzatoa Milano l’11 e 12 dicembre, incooperazione con il Ministerodel Turismo Egiziano, la Gene-ral Authority for Investments &Free Zones e la Camera diCommercio di Milano. Gli incontri, tenutisi a PalazzoClerici, hanno visto la parteci-pazione dei maggiori imprendi-tori ed operatori turistici, oltreal Ministro Egiziano per ilCommercio e l’Industria, Moha-med Rachid, il Ministro Egizia-no del Turismo, Zoheir Garan-nah, ed i Co-Presidenti delBusiness Council Italo-Egizia-no, Naguib Sawiris di Orascom,

e Carlo Pesenti di Italcementi.Al Board Meeting che ha aperto idue giorni di lavori erano presen-ti Mohamed Rachid ed EmmaBonino, Ministro per il Commer-cio Estero e per gli Affari Europeiche hanno sottolineato gli attualiandamenti positivi e individuatoampi margini di miglioramentoper le relazioni bilaterali e per iflussi d’investimento tra i duepaesi. Il sindaco di Milano, Leti-zia Moratti, ha poi espresso l’im-portanza attribuita dalla città diMilano al rafforzamento dellacooperazione tra i due paesi.Il secondo giorno è stato dedicatoalle opportunità d’affari e d’inve-stimento per le aziende italiane.Una panoramica delle più pro-mettenti opportunità d’investi-mento per gli operato-ri del settore privato èstata fornita dal Mini-stro Garannah che hasottolineato l’esigenzadi sviluppare progettiintegrati e diversi ser-vizi turistici, oltre adinvestire in progettigià esistenti per inco-raggiare iniziative

innovative in zone quali la costaNord e le oasi nel deserto. Iworkshops pomeridiani hannopoi approfondito alcuni aspetticon un focus specifico sul Gover-natorato della New Valley. Il quadro economico dell’indu-stria turistica delineato nelcorso dei lavori e le opportunitàd’investimento presentatehanno consentito ai partecipan-ti di valutare gli aspetti connes-si agli investimenti nel settore,incoraggiando nuove iniziativee specifiche intese d’affari.Il prossimo evento organizzatodal Business Council è previstoper il mese di maggio al Cairo eavrà come tema centrale leopportunità di investimento nelsettore energetico.

Mohamed Rachid

Emma Bonino e Carlo Pesenti

Monica Maggioni con Paolo Magri

Page 8: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali8

Tavola Rotonda

CINA, INDIA E GIAPPONE: LE POTENZE ASIA-TICHE E LE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONEIl 17 gennaio si è tenuta a Palaz-zo Clerici la Tavola Rotonda“Cina, India e Giappone: lepotenze asiatiche e le sfide dellaglobalizzazione”, organizzatadall’Ispi in collaborazione con lacasa editrice Egea. Al dibattito,che ha tratto spunto dalla pre-sentazione del volume Asia alcentro di Franco Mazzei, dell’U-niversità degli Studi di Napoli“L’Orientale” e Vittorio Volpi,Presidente UBS Italia ed espertodel Giappone, sono intervenutioltre agli autori, Carlo Filippini,dell’Università Bocconi e SaraCristaldi, de Il Sole 24 Ore.Dopo una breve presentazioneda parte di Sara Cristaldi dellibro, Carlo Filippini ha fornitoun’ampia panoramica sullo svi-luppo delle potenze asiatichenel corso della storia evidenzian-do come in realtà questa cresci-ta non rappresenti affatto unanovità in quanto duecento annifa l’Asia aveva un peso dal puntodi vista economico del tutto pro-porzionale alla sua popolazione. Franco Mazzei ha invece spiega-to l’idea di base su cui si fonda illibro, che è anche la grandesfida del nostro secolo: la gestio-ne della diversità culturale. Laglobalizzazione ha portato all’u-niversalizzazione delle strutturetecno-economiche ma contem-poraneamente non a quella deivalori occidentali, creando alcontrario un radicalizzarsi dell’i-dentità culturale che ha creatoalcune grandi diversità tra ivalori occidentali e quelli delconfucianesimo. Tra queste èpossibile ricordate il diverso rap-porto tra individuo e comunitari-smo: la cultura occidentale èindividualista, focalizza l’impor-tanza dell’individuo sul gruppo,mentre nella cultura asiatica ivalori della comunità prevalgonosu quelli del singolo.Vittorio Volpi, infine, ha eviden-ziato come le tre potenze, Giap-pone, India e Cina, abbianorisposto in maniera diversa, acausa delle differenze culturali,alle grandi sfide della storia: laglobalizzazione e la colonizza-

zione, a cui solo il Giappone hasaputo reagire in maniera deci-sa, diventando una grandepotenza industriale e militarecapace di contrastare l’America. Queste diverse reazioni, secon-do il relatore, sono spiegabilisolo attraverso il fattore cultura-

le, ossia la comprensione egestione delle diversità cultura-li. Il relatore ha concluso il suointervento con una previsione dicrescita ulteriore dell’Asia, gra-zie anche alla globalizzazione,che a suo avviso, porterà unbeneficio a tutti.

Lo scorso 8 novembre si è tenutaa Palazzo Clerici una TavolaRotonda dal titolo “Balcani:Final Game?”, organizzata inoccasione della presentazionedel volume “La mia guerra allaguerra - Diario dell’ambasciato-re jugoslavo a Roma durante laguerra per il Kosovo” di MiodragLekic.All’evento sono intervenuti, oltreall’Autore, Mara Gergolet, delCorriere della Sera; MaurizioMassari, già Ambasciatore Oscea Belgrado; Sergio Romano, edi-torialista del Corriere della Serae Riccardo Sessa, DirettoreGenerale per i Paesi del Mediter-raneo e del Medio Oriente per ilMinistero degli Affari Esteri.Mara Gergolet ha introdotto l’in-

contro sottolineando quanto ilproblema del Kosovo e la situa-zione nei Balcani siano tuttoraestremamente attuali, dato che asette anni dalla fine del conflittonon si è ancora giunti ad unasoluzione stabile e duratura.Sergio Romano ha poi spostatol’attenzione sul racconto dell’e-sperienza diretta di Lekic, cheera in quel momento Ambascia-tore jugoslavo in Italia e lontanodal proprio paese in un momentocosì difficile, si è trovato in unostato di impotenza e nel rischiodi “perdere la patria”.L’intervento conclusivo è statoquindi proprio quello di MiodragLekic, che si è soffermato sulladifficoltà sperimentata nella suaposizione.

Il panel dell’incontro, da sinistra: Mara Gergolet, Maurizio Massari, RiccardoSessa, Miodrag Lekic e Sergio Romano

Tavola Rotonda

BALCANI: A SEI ANNI DALCONFLITTO

Il panel dell’incontro, da destra: Carlo Filippini, Franco Mazzei, Sara Cristaldi,Vittorio Volpi

Page 9: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 9ISPI - Relazioni Internazionali 9

Lo scorso 22 gennaio il Salonedel Tiepolo di Palazzo Clerici haospitato Nadine Gordimer, scrit-trice sudafricana e premio Nobelper la letteratura nel 1991. L’in-contro si è aperto con la lettura,da parte dell’Autrice, di un branotratto dalla raccolta di raccontisul Sudafrica intitolata “Il Salto”.Il racconto, intitolato “Il nonplus ultra dei safari”, è statoscelto per l’occasionedall’Autrice perché trat-ta un tema di grandeattualità, esprimendotutta la tragedia dei pro-fughi provenienti daPaesi confinanti con ilSudafrica in cui ancorala guerra non è termina-ta, quali lo Zimbabwe.La lettura è stata segui-ta da un dibattito, moderatodall’Ambasciatore Boris Bian-cheri . durante i l quale allascrittrice sono state poste, daparte del numeroso e interessa-to pubblico, diverse domanderiguardanti la sua vita, le sueopere e il suo impegno per la

lotta contro le ingiustizie.L’Autrice ha dedicato la propriavita tanto alla letteratura quantoalla lotta contro l’apartheid e lediscriminazioni. Non ha maiabbandonato, nonostante i perico-li e le sfide che ha dovuto affron-tare, il Sudafrica, per il quale hasempre combattuto.Con la sua opera, spesso banditain patria, e con un’ininterrotta

attività culturale, sociale e poli-tica, Nadine Gordimer rappre-senta da anni una vigile presen-za critica all’interno del suo sof-ferente paese: un’intellettualeapprezzata a livello internazio-nale, come dimostrano gli innu-merevoli riconoscimenti letterari

ricevuti tra cui figurano, oltre algià citato Nobel, il Booker Prizevinto nel 1974 e l’assegnazionedella Carica di Godwill Ambassa-dor of the United Nations. Comelei stessa ha sottolineato però,nonostante ciò, lei continua aconsiderare il più bel momentodella sua vita e più grande rico-noscimento del suo lavoro quelloin cui ha potuto finalmente vota-

re per la prima voltainsieme a persone ditutte le etnie, vivere esperimentare la libertàderivata dalla lottaall’apartheid.La scrittrice, al terminedell’incontro, ha ricor-dato che il suo lavoro ela sua lotta non sonoancora conclusi, ci sono

tanti traguardi che non ha anco-ra raggiunto; tra questi il suodispiacere più grande è quellodi non poter far leggere i suoilibri in patria a causa delle sueidee attiviste, nonostante leiscriva principalmente del e peril suo popolo.

L’AFRICA NEI RACCONTI DEL PRE-MIO NOBEL NADINE GORDIMER

Libri a palazzoROBERTO CALASSO PRESENTA IL“SUO” TIEPOLOPrimo appuntamento della nuovarassegna “Libri a Palazzo”, che sipropone di ospitare i grandi Autoridella letteratura nazionale e inter-nazionale su tematiche attinentiall'attività dell'Ispi, l'incontro conRoberto Calasso ha permesso divedere sotto una luce e con unaprospettiva diversa uno degli ele-menti che caratterizzano l’Istituto:la propria splendida sede e in par-ticolare il salone affrescato nel1700 da Giovanni Battista Tiepolo.Dialogando con Boris Biancheri inoccasione della presentazione delsuo volume “Il Rosa Tiepolo”, il 4dicembre scorso Calasso ha ricor-dato la figura di Tiepolo sia un

pilastro della cultura figurativaeuropea, con cui si è toccata lasommità della civiltà italiana, l’a-pice della pittura ma anche l’iniziodel declino dell’arte nella civiltàoccidentale. Calasso, durante ilsuo intervento, ha legato la figuradel pittore a quella di FriedrichNietzsche, affermando che non c’èartista più adatto a mostrare ciòche il filosofo chiamava l’ “Olimpodell’apparenza” e rifiuta la legge-rezza attribuita per anni al pittore,la mancanza di significati nei suoilavori e la ricerca fine a se stessadi motivi decorativi. Per Calasso,invece, tra i personaggi mitologicie le atmosfere quasi oniriche che

il Tiepolo amava rappresentare,vennero sempre nascoste temati-che magiche e orientali.È possibile notare, ad esempio,nella rappresentazione dei quat-tro continenti a Würzburg, chel’Europa viene dipinta come stan-ca e annoiata di fronte alla pittu-ra, rappresentata da una donna dirara bruttezza. In un angolo del-l’affresco il pittore ha però raffigu-rato anche la vera Europa, quellache scopre, che vuole vedere ed èquesto di cui deve essere fiera.Tiepolo dunque ha sempre dipintola realtà non con leggerezza epoco interesse, bensì con estremosarcasmo.

Nadine Gordimer con Boris Biancheri

Page 10: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali10

Con l’evento tenutosi lo scorso14 novembre sulle politicheeuropee ed americane in mediooriente e l’evento del 30 gen-naio sul tema della globalizza-zione e delle relative politicheeconomiche europee ed ameri-cane, si è concluso il Ciclo diquattro incontri dal titolo “TheU.S. and Us. Il mondo visto daEuropa e Stati Uniti” promossodall’Ispi e dal Consolato Gene-rale degli Stati Uniti a Milano incollaborazione con la RegioneLombardia.Rafforzare il dialogo bilateraletra le due sponde dell’Atlantico,promuovere una più ampia inte-sa per far fronte alle sfide comu-ni, presentare al pubblico piùampio, i punti di contatto e didivergenza fra le politiche ame-ricane ed europee in campo eco-nomico, strategico e della ricer-ca sono stati i temi al centro diquesto Ciclo. Il quadro che si èdelineato vede certamente la

presenza di differenze che ven-gono però più che bilanciatedalle sinergie e dalle collabora-zioni messe in campo dai dueattori, soprattutto sul pianodella sicurezza e dell’economiainternazionale.La minaccia terroristica globalecontribuisce a rafforzare i legamitra gli Stati Uniti e l’Unione euro-pea malgrado posizioni non sem-pre convergenti su temi partico-larmente scottanti. L’economiaglobale impone inoltre un conti-nuo contatto tra i due mercati

più importanti del mondo al finedi sfruttare appieno i vantaggiderivanti dalla globalizzazione.Tale sinergia è peraltro essenzia-le anche per trovare risposteconvincenti a temi ancora dram-maticamente scottanti quali ilsottosviluppo e la povertà.Un tema che rimane ancoraaperto riguarda infine il futurodelle relazioni transatlantichein un contesto in cui le leader-ship politiche degli Stati Unitie di molti paesi europei cam-bieranno.

Il panel del terzo incontro, da destra: Franco Zallio, Ugo Tramballi, Richard L.Russel e Vittorio Emanuele Parsi

I primi anni del nuovo millenniohanno visto l’Africa subsaharianarecuperare una certa attenzioneinternazionale e mostrare alcunisegni di mutamento, sia sul frontepolitico che su quello economico.L’impatto del terrorismo islamicoe, più di recente, la crescita deiprezzi delle materie prime hannoriportato l’Africa all’attenzioneinternazionale.Il ciclo di incontri promosso dall’I-spi ha voluto offrire una panorami-ca sull’evoluzione politica ed eco-nomica africana degli anni piùrecenti, nonché sull’andamentodelle relazioni tra l’Africa e la piùampia comunità internazionaleconcentrandosi anche su temati-

che più specifiche come l’emerge-re di potenze regionali e il ruolo divecchi e nuovi interessi economici,e lo sviluppo degli scambi com-merciali. Alla presentazione delciclo, che ha visto la partecipazio-ne di Giovanni Carbone, PaoloMagri, Savino Pezzotta e PaoloSannella è emerso che alcuni statidella regione hanno compiuto direcente importanti progressi sulpiano della riduzione dei conflitticome su quello della democratiz-zazione.La riflessione sullo Stato africano,già iniziata con l’intervento diPaolo Sannella è continuata conl’incontro “Democratizzare l’Afri-ca”, durante il quale sono stati

illustrati i casi di transizionidemocratiche e casi di failedstate grazie agli interventi di Gio-vanni Carbone e di Maria CristinaErcolessi. Nell’incontro del 20 Novembre si èpresa in considerazione la situa-zione nel Corno d’Africa e in parti-colare in Somalia. Gli interventi diMario Raffaelli, inviato specialedel governo italiano in Somalia edi Giampaolo Calchi Novati e lapartecipazione di Alfredo Mantica,già sottosegretario di stato delMinistero degli Affari Esteri,hanno contribuito a tracciare lacomplessità di questa transizionee a far conoscere meglio la delica-ta situazione politica somala. L’ultimo incontro, del 1° Dicem-bre, “Competizione ed interessieconomici nell’area subsahariana”ha trattato degli interessi econo-mici in Africa nell'intervento diFrancesca Cini, ricercatrice sullaCina contemporanea, con un rife-rimento particolare agli investi-menti cinesi e alla politica esteraed economica cinese in Africa.

Ciclo di Incontri

LA RISCOPERTA DELL’AFRICA

Il panel dell’incontro, da destra: Gianpaolo Calchi Novati, Giovanni Carbone,Mario Raffaelli e Alfredo Luigi Mantica

Ciclo di Incontri

USA E UE: UNA PARTNERSHIP DA RAFFORZARE

Page 11: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

11ISPI - Relazioni Internazionali

Formazione

WINTER SCHOOL 2006/2007:NUOVI CORSI PER COMPRENDERELO SCENARIO INTERNAZIONALEÉ sempre più ampia e diversifi-cata l’offerta formativa dellaWinter School Ispi, il catalogo dicorsi brevi che ogni anno propo-ne oltre 45 corsi sulle principalitematiche internazionali: svilup-po e cooperazione internaziona-le, emergenze e interventi uma-nitari, european affairs, atlantegeopolitico, ecc.. Grande spazioè stato dato infatti, nell’edizione2006/2007, al rinnovamento eall'ampliamento dei contenuti,con la proposta di una decina dinuovi programmi.

Fundraising: uno stru-mento al servizio delleorganizzazioni inter-nazionaliSi è tenuto all’inizio di dicem-bre, il corso Fundraising e coo-perazione, un corso dal tagliopratico che, dopo un inquadra-mento generale sul significatodella raccolta fondi, ha presen-tato alcune delle principali tec-niche che possono essere utiliz-zate per porre in atto una effi-cace campagna di raccolta;oltre a ciò sono stati presentaticasi concreti di campagneavviate da organizzazioni nongovernative, tra le istituzioniche maggiormente utilizzanoquesto strumento a seguitodella diminuzione dei fondi adisposizione erogati dai finan-ziatori tradizionali (organizza-zioni internazionali, ministerodegli affari esteri, ecc.).

Bambini, crimini inter-nazionali, cooperazio-ne decentrataParticolarmente innovativi idue corsi organizzati tra la finedi gennaio e l’inizio di febbraio.In Children in conflict Massi-mo Toschi, funzionario delleNazioni Unite presso la missio-ne ad Haiti, ha presentato ilproblema dei bambini in situa-zioni di conflitto, analizzando il

fenomeno a livello mondiale ele politiche implementate percombattere questa piaga; alsuo intervento hanno fattoseguito approfondimenti legatia casi concreti di progetti diorganizzazioni non governati-ve in Africa e Asia.Il corso Tribunali e criminiinternazionali, invece, ha deli-neato il quadro normativo rela-tivo ai crimini internazionali eagli strumenti i tribunali che lacomunità internazionale si èdata per combatterli. Graziealla presenza di due funzionaridel Tribunale penale internazio-nale per i crimini nella ex Yugo-slavia, sono stati presentati casiconcreti e analizzate sentenze.

Il corso Cooperazione decen-trata e sviluppo, alla sua primaedizione ed inserito nel diplomaSviluppo e Cooperazione Inter-nazionale, ha completato infineil panorama degli attori dellacooperazione che i corsi brevidell’Ispi analizzano approfondi-tamente grazie a programmisulle Nazioni Unite, le ONG, l’U-nione Europea, la cooperazionebilaterale, le Istituzioni Finan-ziarie Internazionali.

Le novità dell’ultimotrimestre di WinterSchoolLe novità maggiori in termini dinuove proposte si concretizze-ranno negli ultimi mesi dellaWinter School, che si conclu-derà il 14 aprile per lasciar spa-

zio, nei mesi di maggio e giu-gno, agli Advanced diploma.Nella seconda metà di febbraioè previsto un corso sul Turismoresponsabile che, dopo un’ana-lisi del fenomeno del turismo alivello mondiale, presenterà ilconcetto di turismo responsabi-le e alcuni progetti avviati daorganizzazioni internazionali eONG in tale ambito.Nel mese di marzo, invece, ver-ranno proposti tre nuovi temi:• Media e conflitti: il corsoapprofondirà il ruolo e la capa-cità dei media di portare all'at-tenzione mondiale i conflitti ele emergenze umanitarie chene conseguono. Verranno inparticolare analizzati alcuni

casi in cui il ruolo dei media èstato determinante per la mobi-litazione internazionale nel-l’aiuto delle popolazioni colpiteda conflitti o calamità (Afghani-stan, Iraq, Tsunami) e, al con-trario, casi di “guerre dimenti-cate” anche dai media.• Progetti europei: il corsoapprofondirà il tema della pro-gettazione a livello europeo,con particolare attenzione allelinee di finanziamento, all'ana-lisi delle tipologie di fondi adisposizione e alle procedureper poter proporre e avviareprogetti a livello comunitario.• Prevenzione dei conflittiarmati e peacebuilding: qualisono le tecniche di prevenzionedei conflitti? Quale il quadronormativo entro cui si sviluppa

Page 12: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali12

la materia? Quali gli strumentitecnici di costruzione dellapace di cui la comunità interna-zionale si è dotata? Il corsorisponderà a queste domandegrazie all’analisi di casi concretie attraverso simulazioni d’aula.Nel mese di aprile, infine, visaranno approfondimenti suitemi del commercio internazio-nale e della responsabilitàsociale di impresa.

Cooperazione, Emer-genze, Europa: i con-tenuti si consolidanoLa Winter School 2006/2007non si limita solo a proporrenuovi corsi, ma prevede il con-solidamento dei contenuti pro-posti nelle passate edizioni.Anche quest’anno, ad esem-pio, sono stati proposti i corsifondamentali, obbligatori nel-l’ambito dei diplomi, di Emer-genze umanitarie (base eavanzato), CooperazioneInternazionale allo Sviluppo,Project Cycle Management,

Futuro dell’Unione Europea,Futuro delle politiche comu-nitarie, Economia dell’UnioneEuropea.Oltre a ciò numerosi sono gliapprofondimenti nei tre prin-cipali settori:• Emergenze umanitarie: sonostati, tra gli altri, analizzati itemi relativi alle operazioni dipeacekeeping delle NazioniUnite, le attività di advocacy elobbying con le organizzazioniinternazionali, le tecniche di

mediazione e negoziali , laricostruzione post-conflitto,l’emergenza cibo;• Sviluppo: nei diversi corsisono stati analizzati i temi del-l’istruzione, dell'ambiente,della comunicazione intercultu-rale, della microfinanza• European affairs: in questoambito sono state approfonditenumerose politiche comunita-rie quali ad esempio quella disicurezza, ambientale, di svi-luppo, di concorrenza, ecc.

Formazione

I PRIMI RISULTATI DEI NUOVI MASTER Il primo modulo: le basiTra la fine di dicembre e l'iniziodi gennaio gli studenti deinuovi Master dell’Ispi sono statiimpegnati nella sessione d’esa-me a conclusione del primomodulo didattico. In questaprima fase gli studenti delMaster in Diplomacy hannoaffrontato le materie oggetto divalutazione in sede di ConcorsoDiplomatico, ovvero Economia,Storia delle Relazioni Interna-zionali, Diritto internazionale,Inglese e Francese. Parallelamente allo svolgimen-to dei corsi, sono stato organiz-zate diverse simulazioni delleprove attitudinali, che costitui-scono il primo “filtro selettivo”del concorso per i candidatialla carriera diplomatica e chesaranno ripetute durante tuttolo svolgimento del Master.Gli studenti del Master inInternational Cooperation(Development) e quelli del

Master in International Coope-ration (Emergencies), oltre allematerie di base, affrontate con-giuntamente ai loro colleghi delMaster in Diplomacy, hannoavuto modo, attraverso i corsidi Antropologia, Sociologia eRelazioni Internazionali, diinquadrare il fenomeno dellacooperazione internazionale dapunti di vista diversi rispetto aquello esclusivamente econo-mico. Un corso di storia delleOrganizzazioni Internazionaliha infine approfondito il conte-sto e gli eventi attraverso iquali si sono formati alcuni deiprincipali attori istituzionali(ONU, UE, OSCE ecc.) che svol-gono un ruolo nella cooperazio-ne tra stati. Lo scopo di questo primo modu-lo è stato quello di rendere omo-geneo il background accademi-co della classe, in modo tale dapoter affrontare con gli stru-menti adeguati i moduli succes-

sivi, che entrano nel vivo deitemi caratterizzanti i Master.

Il secondo modulo:gli interventi degliesperti in Coopera-zione InternazionaleIl secondo modulo del Masterin Cooperation, apertosi nelmese di gennaio, mira a stimo-lare gli studenti, facendo cono-scere loro l’articolato funzio-namento del sistema interna-zionale. L’approccio del modu-lo non è quello dell'insegna-mento accademico tradiziona-le, bensì un modello didatticoche ha l’obiettivo di applicareimmediatamente le conoscen-ze teoriche via via acquisiteattraverso le varie lezioni. Giànel mese di gennaio gli studen-ti hanno approfondito temi diCooperazione Internazionale,investigando in particolarmodo i vari attori internazio-nali che operano nel campo

Role playing durante un corso

Page 13: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 13

degli aiuti allo sviluppo. Sonointervenuti esperti provenientidal settore della Cooperazioneche, dopo il necessario inqua-dramento teorico, si sono con-centrati sull’analisi di progettigestiti in prima persona.Hanno partecipato, tra gli altriGiovanna Prennushi, funziona-rio della World Bank e Giusep-pe Zampaglione, Senior Opera-tion Officer presso la stessaorganizzazione che ha presen-tato i Programmi della BancaMondiale nel continente afri-cano ed in Liberia in particola-re; Giorgio Garelli, responsabi-le dell’Ufficio Cooperazionedella Regione Piemonte; FabioMelloni, della Direzione Gene-rale per la Cooperazione alloSviluppo del MAE che ha ana-lizzato il ruolo della coopera-zione italiana in Mozambico;Michele Amedeo, della Delega-zione della Commissione Euro-pea in Benin; Sandro Tucci, giàportavoce UNODC e responsa-bile dell’informazione diUNRWA e Cinzia Giudici, presi-dente del COSV e vicepresi-dente dell’associazione ONGitaliane, che ha tracciato ilquadro delle OrganizzazioniNon Governative a livello ita-liano, europeo e mondiale.

Le simulazioniUn cenno particolare meritanogli interventi del Dott. Massi-mo Toschi, Child ProtectionAdvisor e responsabile per laprotezione dell’infanzia per laMissione di Pace dell’ONU adHaiti: partendo dalla condivi-sione della sua esperienza, haspiegato il modus operandidel sistema delle NazioniUnite, proponendo un'interes-sante simulazione, durante laquale gli studenti, in veste diattori della cooperazioneinternazionale, hanno dovutoconfrontarsi e dialogare pertrovare delle soluzioni comu-ni. Dopo un’attenta analisi dicontesto su Haiti, gli studenti,interpretando chi gli istitutifinanziatori, chi le ONG, chi ilgoverno nazionale, chi le

Nazioni Unite, hanno cercatodi trovare un accordo, parten-do dal punto di vista dell’orga-nizzazione che interpretavano,per risolvere o alleviare lacrisi in essere. I risultati sonostati valutati in maniera deci-samente positiva, sia da partedegli studenti che da parte delDott. Toschi. Un’altra simulazione, questavolta di carattere giuridico, èstata organizzata nell’ambitodel corso di diritto dal dott.Guido Acquaviva, funzionariopresso il Tribunale penale perl ’ex Iugoslavia (TPI). Lelezioni di Acquaviva hannoavuto lo scopo di mettere inluce le problematiche affron-tate dai diversi attori di unprocedimento penale interna-zionale. Dopo una breve intro-duzione sulle basi di procedu-ra penale di fronte al TPI, glistudenti sono stati divisi ingruppi, corrispondenti a pro-cura, difesa, giudici , persimulare un procedimentoavente ad oggetto la richiestadel noto estremista croatoprof. Rindi, di difendersi dasolo di fronte al TPI. Questo secondo modulo si èconcluso con i corsi sulle areedi intervento delle organizza-zioni internazionali, dall’e-mergenza allo sviluppo. JavierSchunk, esperto di cooperazio-ne allo sviluppo e monitorag-gio elettorale, già direttoredella sede di Bruxelles dellaFederazione ACLI internazio-nale, ha affrontato con gli stu-denti gli elementi strutturalidella cooperazione internazio-nale allo sviluppo, approfon-dendo lo sviluppo sia nella suacomponente concettuale chein quella processuale, quindi isuoi attori, le sue tappe ed isuoi limiti. I due esperti delleemergenze umanitarie, GianniRufini, già Segretario Genera-le del coordinamento europeodelle ONG europee Voice, non-ché membro della Post-warReconstruction and Develop-ment Unit dell’Università diYork, e Piero Calvi Parisetti,

direttore del centro di ricercaGIGNOS, già funzionario delSegretario del Comitato esecu-tivo sugli Affari Umanitari del-l’ONU, hanno offerto spuntisul ruolo dell’aiuto umanita-rio, descrivendo i compitidegli attori statali e privati,nonchè gli aspetti finanziari epolitici connessi alla rispostaalle crisi.

Gli internationalworkshops e i prossi-mi moduliAlla fine di febbraio sono pre-visti degli international work-shops a Ginevra per gli studen-ti del Master in Cooperationche daranno ai partecipantil’opportunità di incontrarefunzionari di organizzazioniinternazionali quali ad esem-pio l’Alto Commissariato delleNazioni Unite per i DirittiUmani, il Comitato Internazio-nale della Croce Rossa, l’agen-zia delle Nazioni Unite per iRifugiati, l ’InternationalLabour Organisation, la WorldTrade Organisation. Anche per gli studenti delMaster in Diplomacy è previstoall’inizio di marzo un viaggio distudio a Bruxelles, durante ilquale i partecipanti avrannol’opportunità di visitare l’Am-basciata d’Italia, la Commis-sione Europea, il ParlamentoEuropeo e la NATO. Nel corso dei prossimi mesi laprogrammazione didattica pre-vede per gli studenti delMaster in Diplomacy l’ap-profondimento del programmaconcorsuale con il prosegui-mento delle discipline di sto-ria, diritto ed economia. Glistudenti del Master in Coope-ration affronteranno invece,sempre attraverso numeroseesercitazioni pratiche, unmodulo focalizzato sugli stru-menti fondamentali per poteroperare nel campo della coope-razione grazie a corsi qualiProject Cycle Management,Fund Raising, Tecniche dinegoziazione, Analisi paese,Conflict Analysis e Prevention.

Page 14: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali14

GLI APPROFONDIMENTI DI GLOBE

LAVORARE COME GIURISTA IN UNTRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALEEx Jugoslavia e Rwanda sonodue tra le più gravi crisi chenegli anni ‘90 hanno visto il per-petrarsi di crimini contro l’uma-nità. Ed è infatti per aiutare iprocessi di pacificazione in que-sto tipo di crisi che la ComunitàInternazionale si è dotata di Tri-bunali Penali Internazionali.

Ma che origini hanno que-ste Istituzioni?Le prime esperienze di tribuna-li penali internazionali sono itribunali militari di Norimber-ga e Tokyo del 1945. In seguito,nel 1949 la Commissione didiritto internazionale dell’Onucominciò a lavorare su una“bozza di codice sui criminicontro la pace e la sicurezzadell'umanità” e nominò unComitato per codificare tali cri-mini; ma si dovette giungere al1989 perché l’Assemblea Gene-rale ONU chiedesse alla Com-missione di diritto internazio-nale di riprendere i lavori sullaCorte penale internazionale.Nel 1993 e nel 1994 i conflittinella ex Jugoslavia e poi inRwanda e i crimini di guerra, icrimini contro l’umanità e ilgenocidio - nella forma di “puli-zia etnica” - resero nuovamenteurgente il tema del dirittopenale internazionale. Il Consi-glio di Sicurezza decise di isti-tuire Tribunali “ad hoc”- all’Aia(1993) e ad Arusha (1994) - pergiudicare i responsabili delleatrocità nell’ex Jugoslavia e inRwanda e scoraggiare il ripe-tersi di simili crimini.Quella stessa esperienza portòalla creazione di una TribunalePenale Internazionale, situatoanch’esso all’Aia, fondato sullabase dello Statuto di Roma del1998. Questa Istituzione, risul-tato di una intensa concertazio-ne multilaterale tra Stati, vuoleporsi come uno strumento dinatura permanente ed univer-sale, intesa come capacità elegittimazione di intervento in

qualsiasi contesto geopolitico.Considerata la mancanza dellavalidità retroattiva della giuri-sdizione del Tribunale PenaleInternazionale, il lavoro dellaCorte ha riguardato sino adoggi soltanto casi di violazionedel diritto internazionale avve-nuti tutti nel continente africa-no: in particolare in Sudan, inUganda, nella RepubblicaDemocratica del Congo e nellaRepubblica Centro-africana.Le Nazioni Unite hanno poi pro-mosso una serie di corti “miste”,con la caratteristica di essere ametà fra gli ordinamenti nazio-nali e l’ordinamento internazio-nale delle Nazioni Unite: cortespeciale della Sierra Leone(situata a Free Town), la Came-ra Speciale presso la corte dellaBosnia-Herzegovina (è una cortenazionale che ha una parte dipersonale internazionale), laCorte della Cambogia (nonancora funzionante) e panelmisti nella Corte di Timor Est.

Quali sono le dimensioni diqueste Istituzioni? Quantepersone vi operano?L’Assemblea Generale delleNazioni Unite ha autorizzato unnumero di posti pari a 1144all’interno del Tribunale Penaleper l’ex Jugoslavia per il perio-do 2006-2007, e vi sono rappre-sentate 81 nazionalità. 1.042 sono invece le persone chelavorano presso il TribunaleInternazionale per il Rwanda,provenienti da 60 differenti Stati.Più ridotti i numeri al Tribuna-le Penale Internazionale: i datidel 2004 riportano la presenzadi 250 professionisti, di 60nazionalità differenti.

Quali incarichi può svolge-re un giurista all’interno diun Tribunale Penale Inter-nazionale? Quali sono lecompetenze richieste ecome ci si può preparare?Lo chiediamo a Guido Acquaviva,

legal officer presso il tribunalepenale internazionale per l’exJugoslavia, e coordinatore pressola Winter School dell’Ispi di “Tri-bunali e crimini internazionali”.“Si può lavorare come assistentedei giudici, oppure come sostitu-to procuratore nella Procuraoppure ancora come funziona-rio all’interno della Cancelleriaall’interno di uno di questi Tri-bunali Internazionali”

È necessario possedere deirequisiti minimi e tenere in con-siderazione che percorsi accade-mici e professionali “specializ-zanti” sono da considerarsimolto utili: “Occorre essere lau-reati in Giurisprudenza conun minimo di pratica in unodei Paesi delle Nazioni Unite.Inoltre, può essere significativoaver conseguito un Master,oppure aver terminato un per-corso di Dottorato o aver espe-rienza d’insegnamento oppureinfine essere un Avvocato”

Il Dottor Acquaviva sottolineacome sia fondamentale la cono-scenza delle lingue straniere. Inparticolare viene richiesta l’otti-ma conoscenza dell’inglese o delfrancese e almeno una conoscen-za scolastica dell'altra lingua,con l’aggiunta di esperienze nelcurriculum che dimostrino lacapacità di esprimersi per iscrit-to e oralmente nella lingua stra-niera. Prove di questa competen-za possono essere pubblicazioniin lingua straniera, o pregresseattività lavorative in Paesi doveinglese o francesi sono parlati, oil conseguimento di un Master.Si possono scegliere Masterall’estero oppure Master in Italiache prevedano moduli di inse-gnamento di queste due lingue,importante se accompagnati dauno stage all’interno di questotipo di Istituzioni, o ancora daun elaborato scritto sostanziosonella lingua straniera scelta.“Occorre dimostrare che la

Page 15: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 15

conoscenza del diritto non siasolo accademica, ma sia prati-ca oppure di rielaborazione e diinsegnamento”

Per quanto riguarda la quantitàdei posti a disposizione, perl’accesso ai Tribunali Interna-zionali vi sono delle quotenazionali. “Consiglio vivamente uno stagepresso questi Tribunali perchépuò portare successivamente aduna assunzione proprio in quel-le Istituzioni Internazionali,anche se il fatto che essi sianogratuiti per un periodo di quat-tro o sei mesi può essere discri-

minante per molti giovani”.L’attività all’interno di un Tri-bunale Penale Internazionalesi differenzia a seconda del tipodi impiego che viene assegnato.Negli uffici della Procura vienerichiesta un’attività di supportoal Procuratore Capo o a sostitu-ti Procuratori più anziani nellosvolgimento e nella preparazio-ne dei processi dal punto divista legale, ma anche “fattua-le”: mettere insieme cioè lerisultanze delle indagini, pre-parare la teoria e l’impiantoaccusatorio per il caso. Vi è poi la possibilità di lavora-re all’interno delle Camere per

i magistrati giudicanti nel for-nire ai giudici assistenza nell’e-laborazione delle decisioni edelle sentenze, nella gestionedel processo e di ricerca legale.Nella Cancelleria viene richie-sto di occuparsi degli aspettiamministrativi relativi allagestione dei processi, i testimo-ni, le traduzioni, la gestionedelle prove, la gestione dell’as-sistenza legale agli imputatiche non se la possono permet-tere (aspetti, quindi, che nonsono strettamente connessi allasostanza del giudizio).Chi ha avuto la possibilità difare uno stage presso queste

JUDGES IN ORDER OF PRECEDENCE

NAME COUNTRY OF ORIGIN CHAMBER

1. Judge Erik Møse Norway President ICTRPresiding Judge Trial Chamber I

2. Judge Arlette Ramaroson Madagascar Vice-President ICTRMember, Trial Chamber II

3. Judge Fausto Pocar Italy Presiding Judge, Appeals Chamber

4. Judge William Sekule United Republic of Tanzania Presiding Judge, Trial Chamber II

5. Judge Khalida Rachid Khan Pakistan Presiding Judge, Trial Chamber III

6. Judge Mohamed Shahabuddeen Guyana Member, Appeals Chamber

7. Judge Mehmet Güney Turkey Member, Appeals Chamber

8. Judge Liu Daqun China Member, Appeals Chamber

9. Judge Andrésia Vaz Senegal Member, Appeals Chamber

10. Judge Theodor Meron United States Member, Appeals Chamber

11. Judge Wolfgang Schomburg Germany Member, Appeals Chamber

12. Judge Jai Ram Reddy Fiji Member, Trial Chamber I

13. Judge Sergei Alekseevich Egorov Russian Federation Member, Trial Chamber I

14. Judge Inés Mónica Weinberg de Roca Argentina Member, Trial Chamber III

15. Judge Charles Michael Dennis Byron St. Kitts & Nevis Member, Trial Chamber III

16. Judge Joseph Asoka Nihal De Silva Sri Lanka Member, Trial Chamber II

AD LITEM JUDGES

17. Judge Solomy Balungi Bossa Uganda Member, Trial Chamber II

18. Judge Lee Gacugia Muthoga Kenya Member, Trial Chamber II

19. Judge Florence Rita Arrey Cameroun Member, Trial Chamber III

20. Judge Emile Francis Short Ghana Member, Trial Chamber II

21. Judge Karin Hökborg Sweden Member, Trial Chamber III

22. Judge Taghrid Hikmet Jordan Member, Trial Chamber II

23. Judge Seon Ki Park Republic of Korea Member, Trial Chamber II

24. Judge Gberdao Gustave Kam Burkina Faso Member, Trial Chamber III

25. Judge Robert Fremr Czech Republic Member, Trial Chamber III

THE PROSECUTOR

1. Mr. Hassan Bubacar Jallow Gambia

THE REGISTRAR

1. Mr. Adama Dieng Sénégal

Membri del Tribunale Internazionale per i crimini in Ruanda

Page 16: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali16

Istituzioni, può collaborareinfine con gli avvocati difensoridegli imputati.

“Uno degli aspetti più interes-santi per un giurista all’inter-

no i Tribunali Internazionaliè lavorare a contatto con altrepersone che provengono dadifferenti Paesi, con back-ground culturali diversi e conun background giuridico com-

pletamente diverso, tutti acco-munati dallo stesso obiettivo:perseguire i fini di giustiziainternazionale, tentando disuperare le incomprensioni ele difficoltà che emergono”

Per saperne di più:Per conoscere le opportunità di lavoro all’interno dei Tribunali Penali Internazionali si possono consultare i seguenti siti internet:International Criminal Tribunal for Rwanda (ICTR): http://69.94.11.53/ENGLISH/opportunities/index.htmInternational Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ICTY): http://www.un.org/icty/pratical-e/index.htmInternational Criminal Court (ICC): http://www.icc-cpi.int/recruitment/opportunities/vacancies&l=en.htmlThe Special Court for Sierra Leone: http://www.sc-sl.org/jobs.html

Page 17: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 17

Segue dalla copertina

Ripagherà i suoi creditori quan-do, in seguito agli investimentiche ha fatto, produrrà più reddi-to e potrà risparmiare abbastan-za. Invece la Cina sta decollandosvelta e investendo tantissimousando solo il proprio risparmio,esportando più di quanto impor-ta e accrescendo i suoi creditinetti con l'estero.

Tutto ciò non suscita solo meravi-glia ma anche tensioni e critiche.E' diffusa, in particolare, l'ideache la moneta cinese sia “sotto-valutata”: la banca centrale com-pra “troppo cari” dagli esportato-ri i dollari in eccesso rispetto aquelli richiesti dagli importatoriper pagare i loro acquisti all'este-ro. Il renmimbi è mantenuto così“a buon mercato” e i beni cinesisono troppo convenienti. Ciòfrena i consumi, scoraggiando gliacquisti di beni d'importazione, eperpetua l'eccesso di risparmio el'avanzo dei pagamenti. Al qualecorrisponde il deficit di altriPaesi. Il più grave è quello degliUsa, che spendono più di quantoproducono, sono sempre piùindebitati con l'estero e tendonoad attribuirne la colpa alla sotto-valutazione della moneta cinese,chiedendo con insistenza un suorapido apprezzamento. Ma anchetanti esportatori italiani ed euro-pei, che soffrono la concorrenzacinese, approvano chi sostieneche il renmimbi deve rivalutarsi.

Il renmimbi, in effetti, si rivalu-ta, ma molto gradualmente. Dicirca il 6% rispetto al dollaro dal-l'estate del 2005. Le autoritàcinesi hanno fatto le riformevalutarie necessarie a permette-re questa rivalutazione. Che peròè inferiore a quanto vorrebberogli occidentali. Fa bene la Cina acontinuare a frenare il suo cam-bio, che è sospinto all'in su daidollari che arrivano abbondanticon le sue esportazioni e con gliinvestimenti dell'estero? Chi scrive è fra quelli che pensa-no di sì. Il renmimbi deve rivalu-

tarsi, ma piano. Per diverse ragio-ni e nell'interesse non solo deicinesi ma dell'insieme del siste-ma monetario internazionale. Sesi diffondono aspettative di unarivalutazione troppo rapida con-verrebbe a molti detentori di dol-lari, anche cinesi, venderli subitoe investire in renmimbi. Ciò pre-cipiterebbe una pericolosa spe-culazione al ribasso del dollaroche, fra l'altro, rafforzerebbetroppo anche l'euro. Un eccessodi rivalutazione della Cina mette-rebbe in crisi il suo settore rurale(dove prezzi e salari sono colle-gati ai prezzi agricoli internazio-nali in dollari) che già vive unadifficile fase di trasformazione edisoccupazione. La svalutazionecolpirebbe inoltre una parteimportante del settore esportato-re cinese, quella che producebeni a basso contenuto d'impor-tazione, con conseguenze socialie politiche delicate. In Cina c'èuna crescente disuguaglianzanella distribuzione del redditofra pochi ricchi e molti poveri. Unrenmimbi subito molto più fortecolpirebbe i lavoratori poverimentre faciliterebbe ai ricchil'acquisto di beni esteri. Leimprese cinesi esportatrici nettecercherebbero di compensare l'a-spettativa di un renmimbi piùforte pagando salari più bassi e ilcontenimento della dinamicaretributiva contagerebbe altrisettori dell'economia, deprimen-do il potere d'acquisto dei lavora-tori, frenando ancor più i consu-mi, rallentando il processo concui gli aumenti salariali selezio-nano oggi le imprese più efficien-ti e stimolano l'innovazioneanche nelle produzioni destinateal mercato interno. Una crisi eco-nomica e politica in Cina nonconviene a nessuno.

Inoltre non è la rivalutazionecinese che sistema il deficit Usa,che è solo in parte nei confrontidella Cina. Mentre i cinesi per-derebbero mercato a favore dialtri Paesi asiatici, loro diretti eagguerriti concorrenti. Solo unarivalutazione lenta e graduale

del renmimbi può accompagnar-si ad un necessario, crescentecoordinamento delle politichemonetarie e valutarie asiatiche.

Una forte e rapida rivalutazionedella moneta cinese è dunqueinopportuna. Ma non è facileevitarla. La banca centrale cine-se deve continuare a comprare idollari in eccesso che sul merca-to del renmimbi premono al rial-zo. Vendendo tanti renmimbiinonda i mercati di liquidità che,alla ricerca di impieghi, rigonfiai prezzi della borsa di Shanghai(dove ormai speculano anche ipiccoli risparmiatori) e i valoridelle abitazioni e dei terreni. Ilrischio è che, come successe inGiappone negli anni '80, questebolle speculative divenganoinsostenibili. Il loro “scoppio”precipiterebbe una crisi finan-ziaria. Un salto in su del valoredel renmimbi renderebbe loscoppio più probabile. Propriocome successe in Giapponequando, all'inizio degli anni '90,le sue autorità cedettero allepressioni americane e rivaluta-rono lo yen, finendo intrappolatiper un decennio nel ristagno enella deflazione. L'esempio giap-ponese è ben presente ai cinesi:vogliono evitare di cadere nellastessa trappola e stanno appron-tando gli strumenti tecnici el'organizzazione dei mercatifinanziari che consentiranno disterilizzare meglio gli afflussieccessivi di liquidità.

La diplomazia monetaria mon-diale dovrebbe assisterli eaugurarsi il loro successo. LaFed e la Bce dovrebbero arriva-re al punto di considerare l’ec-cesso di liquidità cinese colmeuna ragione in più per tenere iloro tassi di interesse abba-stanza alti. Spendersi in rim-proveri e disobbedite pressioniperché il renmimbi rivaluti èsbagliato e inutile: serve soloalla polemica anticinese concui alcuni politici occidentalicercano in patria popolarità abuon mercato.

Page 18: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali18

ISPI numero 3 - Dicembre 2006

Editoriale Boris Biancheri

Key Points of Chinese National SecurityStrategy Wang Xiangsui

La Cina strategica Fabio Mini

The Gigantic Country Effect: China,Still Booming for Years? Sheng Hong

Reasons for Chinese long-termEconomic Development Wang Jiang

Sino-European Relations in ProgressLi Xiaoning

Cina, Europa e Italia Alberto Bradanini

L’Africa periferia nell’arena internazionale Giampaolo Calchi Novati

Frammentazione e ordine internazionale. I sistemi regionalipost-unitari e il nuovo arco dell’instabilità Alessandro Colombo

Diplomatia: il punto di vista

Osservatorio internazionale

Documentazione

LA CINAALLO SPECCHIO

La rivista quadrimestrale dell’Ispi è disponibile nelle principali libreriePer informazioni www.ispionline.it

Quaderni di Relazioni Internazionali

Page 19: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 19

“Quaderni di RelazioniInternazionali”È stato pubblicato in dicem-bre il terzo numerodella rivista “Quaderni diRelazioni Internazionali”, inti-tolato La Cina allo specchio,in cui sono esaminati l'attualeprocesso di ascesa della Cinaal rango di attore mondiale diprimo piano e il suo collocarsiin una posizione di vertice trale variabili fondamentali percogliere le principali dinami-che, economiche e politico-strategiche, dello scenariointernazionale di questo iniziosecolo.

A un ritmo di crescita che con-tinua a mantenersi vicino al10% e ha reso la Cina la quartaeconomia al mondo fa da con-traltare un insieme di com-plessità e di contraddizionidalla cui soluzione dipende larealizzazione dei progetti disviluppo ribaditi nell'XI pianoquinquennale avviato nel2006. Sul piano politico-strate-gico va segnalato il salto quali-tativo compiuto dalla Cina inmateria di potenza militare,oltre al crescente ruolo diplo-matico svolto nelle principaliorganizzazioni internazionali,regionali e globali.La particolarità di questonuovo numero della rivista stanell'aver affidato ad autorevoli

esperti cinesi il compito didescrivere il modo in cui icinesi stessi guardano al loropaese e alle principali sfideche il gigante asiatico si trovaad affrontare.

ISPI-WorkingPapersNell’ottobre 2006 nell’ambitodel ProgrammaCaucaso eAsia centrale sono stati pub-blicati cinque Working Paper,tutti dedicati alle tre repub-bliche del Caucaso meridiona-le, che hanno inaugurato unanuova serie di pubblicazionidell’Ispi: “Georgia, Armenia,Azerbaigian: una chance euro-pea?”, di Aldo Ferrari, esami-na le relazioni storiche traEuropa e Caucaso meridionalee le nuove prospettive dellapolitica dell’Unione Europeaverso i tre paesi transcaucasi-ci , al la luce del crescenteinteresse dimostrato daBruxelles per questa regione.

Il secondo Working Paper,“Le prospettive di sviluppoeconomico della Transcauca-sia” di Silvia Tosi, fornisce unquadro complessivo del larecente performance econo-mica delle tre repubbliche,esaminando i principali fatto-ri che hanno permesso la cre-scita delle economie caucasi-che e individuando i nodi cri-tici in grado di influire sulleprospett ive di sv i luppo dimedio-lungo periodo.

Nel terzo Working Paper, “IlTranscaucaso nella politicaestera della Turchia”, CarloFrappi esamina la ridefinizio-ne della politica estera turcaverso le repubbliche tran-scaucasiche alla luce dellapiù generale reimpostazionedei rapporti di Ankara con ipropri tradizional i a l leatioccidentali e dei suoi obietti-vi strategici regionali e inter-

nazionali.

“Fonti energetiche e infra-strutture di trasporto”, di Sil-via Tosi, analizza le ragionieconomiche e politico-strate-giche sottostanti alla crescen-te rilevanza internazionaleassunta dalla regione caucasi-ca per ciò che riguarda losfruttamento delle risorseenergetiche del Caspio e lacreazione di nuovi corridoi einfrastrutture di trasportodelle stesse.

Nel quinto Working Paper,“L’evoluzione delle strategierusse nel Caucaso (1991-2006)”, Aldo Ferrari esaminainvece l’evoluzione della poli-tica della Russia post-sovieti-ca verso la regione caucasicae il tentativo russo di perse-guire nella regione una strate-gia volta a mantenere il pro-prio storico ruolo di influenzapolitica.

Nel dicembre 2006 il Program-ma Turchia ha pubblicato ilsuo primo Working Paper: “Laquestion de la démocratie etdes droits de l’homme en Tur-quie en 2004-2005 et aprèsl’ouverture des négociationsd’adhésion”, di Semih Vaner,analizza le prospettive di evo-luzione della democrazia e delrispetto dei diritti umani inTurchia alla luce del progres-sivo avvicinamento turcoall’Unione Europea.

Sempre le relazioni tra Tur-chia e Unione Europea sono alcentro del secondo WorkingPaper del Programma Tur-chia, “Between the EU andthe Middle East: TurkishForeign Policy under the AKPGovernment, 2002-2007” diPhilip Robins, pubblicato nelgennaio 2007, in cui l’autoreanalizza le linee della politicaestera del governo turco del-l’Akp tra negoziati di adesione

ISPI da leggere

Page 20: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

20 ISPI - Relazioni Internazionali

all’Ue e volontà di esercitareun ruolo di primo piano inMedio Oriente.

Nel dicembre scorso anche ilProgramma Diritti umani hapubblicato i suoi primi quat-tro Working Paper: il primo,“Customary Law as an Instru-ment for the Protection ofHuman Rights” di Vojin Dimi-trijevic, fa emergere il dirittoconsuetudinario come fontegiuridica per la tutela deidiritti umani e come efficacestrumento di giurisprudenzaper la tutela dei diritti tutela-ti nelle Convenzioni sui dirittiumani.

Ai vari gradi di integrazionesperimentati dalle societàeuropee è invece dedicato“Cultural Pluralism, SocialJustice and the Idea of aEuropean Commonwealth”, diGerard Delanty.

Il Working paper “An Inter-national Migration Protec-t ion Regime: The CurrentSituation, Dilemmas and Ini-tiatives” di Stefanie Grant,offre un aggiornato panora-ma della legislazione inter-nazionale sul la tutela deidiritti degli immigrati conriferimento al diritto inter-nazionale e agli ultimi orien-tamenti giurisprudenziali edi governance.

L’ultimo, “The Integration ofImmigrants in a Multicultu-ral Society”, di Howard Dun-can, analizza gli aspetti del-l’integrazione nelle societàoccidentali e multiculturali,in una riflessione di caratte-re generale che prende inconsiderazione recenti evolu-zioni del fenomeno dell’im-migrazione.

ISPI-Policy BriefsNell’ottobre 2006 il GlobalWatch dell’Ispi ha pubblicato il Policy Brief di C. Raja Mohan“La seconda era nucleare e l’e-quilibrio di potenza in Asia”: inesso si analizza l’acquisizione

di arsenali atomici da parte deipaesi asiatici ricorrendo allanozione generale di “equilibriodi potenza”, che ha un impattosignificativo non solo sull’equi-librio regionale ma anche sullasicurezza globale.

“Riflessioni su Israele dopo laguerra” è invece il titolo delPolicy Brief di Vittorio DanSegre, pubblicato anch’esso inottobre, che esamina le conse-guenze della campagna israe-liana in Libano dell’estate2006, tra sconfitta politica dellacoalizione di governo, necessitàdi avere come interlocutorevalido uno stato palestinesesolido e preoccupazioni per iltentativo di nuclearizzazioneiraniana del Medio Oriente.

Al bilancio del “grande allarga-mento” dell’Unione Europea adue anni dall’ingresso dei paesidell’Europa centro-orientale l’I-spi ha dedicato due PolicyBrief, pubblicati tra novembree dicembre 2006. “Limiti elimes della politica europea diallargamento”, di Serena Giu-sti, esamina il dibattito suglieffetti della membership allaluce dell’instabilità politica cheaccomuna i paesi dell’Europacentrale, nonché i limiti geo-grafici della politica di allarga-mento dell’Ue, le eventualinuove forme di integrazione ele prospettive di democratizza-zione dei paesi esclusi.Sugli effetti economici dell’al-largamento dell’Ue si concen-

tra il Policy Brief di Lucia Tajo-li, “Le economie dell’Ue a dueanni dall’ingresso dei nuovimembri”, analizzando le perfor-mance economiche dei nuovimembri e illustrando come ilperseguimento di una integra-zione effettiva sia la condizionenecessaria per proseguire nelcammino di convergenza deilivelli di reddito e degli stan-dard di vita in ambito europeo.

Nel mese di dicembre l’Ispi hapubblicato tre Policy Brief: ilprimo, “La politica esteraturca e l ’Iraq del nord” diCarlo Frappi, analizza il rove-sciamento dei presupposti suiquali la politica estera turcaverso il nord Iraq a seguito dellancio dell’operazione IraqiFreedom e la scarsa capacitàdi adattamento alla nuovacongiuntura regionale daparte della diplomazia turca,da collocarsi nel quadro diuna più generale crisi delletradizionali direttrici di politi-ca estera di Ankara.

Nel secondo, intitolato “Lo svi-luppo economico della Libiadopo la ‘riabilitazione’”, ArturoVarvelli, analizza la completanormalizzazione dei rapportitra Libia e paesi occidentali,che permette oggi a Tripoli diaffrontare i problemi dello svi-luppo attraverso una più stret-ta cooperazione economicacon l’Occidente, pur dovendoconfrontarsi con alcuni limitidi carattere politico e, soprat-tutto, economico.

L’ultimo Policy Brief pubblicatonel 2006, “Immigrazione e cit-tadinanza europea” di GerardDelanty, esamina l’accresciutadimensione del fenomenomigratorio in Europa e i varigradi di integrazione sperimen-tati dalle società europee apolitiche educative di caratteremulticulturale: le diverseappartenenze degli immigratisono oggi soggette ad un rapidoprocesso di politicizzazione eproducono numerose sollecita-zioni sociali e giuridiche.

Page 21: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 21

“IN NETWORK” CON ISPI: VILLA VIGONI

Come è noto, il 22 dicembre scor-so sono stati pubblicati i bandiper il 7° Programma Quadrodella ricerca europea i cui primiprogetti dovranno essere presen-tati già a fine Aprile. A breve sca-denza è prevista l’uscita delbando per le proposte relative alnuovo European Research Coun-cil, che ne rappresenta una dellenovità più significative. É interes-sante considerare in una prospet-tiva storica lo sviluppo di tali pro-grammi: anche se spesso conside-rati come esempi di burocratizza-zione, essi si sono sviluppati pereffetto di un processo bottom-up;lo spazio europeo della ricerca,del quale sono l’espressione piùsignificativa, era rimasto al difuori degli ambiti specifici dellapolitica europea ed è inveceandato crescendo, quasi spintoda una sua logica interna.Oggi il Programma Quadro rap-presenta senz’altro uno deglistrumenti più significativi adisposizione dell’Unione Europeaper realizzare nei fatti quella“Strategia di Lisbona” che ancoraper molti versi è rimasta sulpiano di una mera dichiarazioned'intenti. È necessario tener pre-sente che il Programma Quadrodeve valere innanzi tutto comemodello di riferimento e noncome unico strumento di finan-ziamento. Solo attraverso unaorganica politica di sinergie traricerca nazionale, ricerca euro-pea e ricerca di altri istituti ilProgramma Quadro può svolgerequella funzione di impulso e diincoraggiamento all'innovazioneche gli è propria.Del 7° Programma Quadro si èparlato a Villa Vigoni a fine gen-naio alla presenza di un foltopubblico di studiosi, ricercatori erappresentanti dell’Unione Euro-pea e dei Ministeri della Ricercadi Italia e Germania. La parteci-pazione al programma rappre-senta un’occasione privilegiataper la promozione di progetti in

diversi ambiti. In genere le strut-ture di ricerca della RepubblicaFederale Tedesca presentanouna struttura articolata e setto-rialmente diversificata e possonoessere interlocutrici privilegiateper la ricerca italiana. Allo stessotempo una vasta e consolidataesperienza dimostra come l’ap-proccio alla ricerca da parte distudiosi italiani e tedeschi tendaad integrarsi facilmente produ-cendo, in genere, risultati digrande rilievo. Questo è partico-larmente evidente nel campodella ricerca applicata, delle tec-nologie e dei rapporti tra impre-se: una intensificazione del dialo-go italo-tedesco su questo pianopuò senza dubbio costituire unagrossa chance per l’industria ita-liana e per quella crescita econo-mica difficilmente concepibilesenza un più proficuo rapportotra ricerca e impresa.In occasione del già menzionatoconvegno organizzato a Villa Vigo-ni è stato poi presentato un Panelof Experts italo-tedesco che ha ilcompito di elaborare, promuoveree coordinare progetti comuni nel-l’ambito del Programma Quadro.Tale Panel è stato realizzato incollaborazione con Lombard

House e con alcune università edistituti di ricerca di entrambi iPaesi. Villa Vigoni ha fortementeincoraggiato tale iniziativa cheindubbiamente costituisce unprezioso strumento a servizio ditutti coloro che possono avereinteresse alla realizzazione diprogetti europei (per informazio-ni rivolgersi all'indirizzo riportatoin coda all'articolo). In questaprospettiva Villa Vigoni va quindisempre più caratterizzandosicome centro propulsivo di una piùampia Region of Knowledge nelcontesto di un articolato networkinternazionale. Alcune delle ini-ziative che il nostro Centro èandato promuovendo negli ultimimesi, a partire da quelle sullacittà post-industriale, sul paesag-gio culturale europeo e sulla fun-zione dell'architettura nellasocietà della conoscenza europea,si sono mosse in questa direzionecontribuendo a consolidare l’im-magine di Villa Vigoni come“fabbrica delle idee” e labora-torio di proposte al servizio del-l’innovazione e dello sviluppo.

Aldo VenturelliSegretario Generale

di Villa Vigoni

Il Centroitalo-tede-sco di VillaVigoni aLoveno diMenaggiosul lago diComo sorgenella villaomonima,carica diricordi nelsegno della tradizione di Goethe e Manzoni e lasciata in eredità allaRepubblica federale di Germania dall’ultimo erede della famigliaitalo-tedesca Mylius-Vigoni. In seguito a un accordo tra i due governi,esso svolge dal 1986 la funzione di un forum di eccellenza nei rapportibilaterali tra Italia e Germania attraverso la realizzazione diun’intensa attività scientifica, convegnistica e formativa.

Centro italo-tedesco Villa Vigoni – Via Giulio Vigoni, 1 – 22017 Loveno di Menaggio (CO)Tel. 0344/36111 – Fax 0344/361210 – e-mail: [email protected], http:www.villavigoni.eu

POLITICHE DI RICERCA ESTRATEGIA DI LISBONANUOVE PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE TRA ITALIA E GERMANIA

Page 22: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali22 ISPI - Relazioni Internazionali

Guido Acquaviva, International Cri-minal Tribunal for the former Yugo-slavia; Christopher Amsden, DowJones Newswires; Mohamed Aziza,Osservatorio del Mediterraneo; JosèMaria Aznar, ex Primo Ministrospagnolo; Sultan Barakat, PostwarReconstruction and DevelopmentUnit (PRDU), Università di York;Francesco Bastagli, Assistente delSegretario Generale dell’ONU (2005-2006); Yadh Ben Achour, Universitàdi Tunisi; Axel Berkofsky, Univer-sità degli Studi di Milano; Mara Ber-nasconi, AIBI; Pietro Berté, UniCre-dit; Mario Biggeri, Università diFirenze, Innocenti Institute; RichardC. Boly, Ambasciata degli StatiUniti; Francesco Bortot, GruppoUnicredito; Alessandro Bozzini,Parlamento Europeo; Nicola Buquic-chio, Studio Legale Buquicchio;Roberto Calasso, Adelphi; GiorgioCancelliere, Terre Solidali; ariaCarla Cardelli, Medici Senza Fron-tiere Italia; Giuseppe Carrisi, RaiInternational; Salvatore Carrubba,Il Sole 24 Ore; Michele Cervone d’Ur-so, Direzione Generale per lo Svilup-po, Commissione Europea; FaridaChapman, International RescueCommittee; Andrea Ciaffi, Conferen-za delle Regioni; Francesca Cini,Sinologa; Massimo Coen Cagli,LUMSA; Fabrizio Coricelli, Univer-sità di Siena; Chiara Cremonesi,Casa della Pace di Milano; Mariaro-sa Cutillo, Mani Tese; Davide DalMaso, Avanzi; Luca De Fraia, Azio-ne Aiuto; Mario Deaglio, Università

degli Studi di Torino; Primo Di Bla-sio, FOCSIV; Maria Cristina Erco-lessi, Università L’Orientale diNapoli; Carlo Filippini, Istituto diStudi Economico-sociali per l’AsiaOrientale (Università Bocconi);Maurizio Floridi, consulente; Matte-ro Fornara, Rappresentanza a Mila-no della Commissione europea;Paolo Garonna, Commissione Eco-nomica per l’Europa delle NazioniUnite; Mara Gergolet, Corriere dellaSera; Cinzia Giudici, COSV; NadineGordimer, scrittrice; Deborah E.Graze, Console Generale degli StatiUniti d’America a Milano; EnricoLetta, Sottosegretario alla Presiden-za del Consiglio dei Ministri; Fran-cesco Maggio, Vita e Il Sole 24 Ore;Monica Maggioni, TG1 Rai; France-sco Manca, UNTSO; Alfredo LuigiMantica, Commissione Affari Esteridel Senato della Repubblica; Mauri-zio Martellini, Università dell’Insu-bria e Landau Network - Centro Voltadi Como; Maurizio Massari, giàAmbasciatore Osce a Belgrado; Fran-co Mazzei, Università degli Studi diNapoli “L’Orientale”; Giangi Milesi,CESVI; Fabio Mini, già comandantedella KFOR (Kosovo Force); CorradoMolteni, Università degli Studi diMilano; Francesca Moneti, UNICEF;Jonas Nilsson, International Crimi-nal Tribunal for the former Yugosla-via; Jason Nardi, UCODEP /Acoiris;Alojzy Z. Nowak, School of Manage-ment, Università di Varsavia; Fabri-zio Onida; Università Bocconi; Nico-letta Parisi, Università Statale di

Catania; Vittorio Federico Perotti,CISV; Francesco Petrelli, UCODEP;Savino Pezzotta, Fondazione“Tarantelli”; Andrea Plebani, Lan-dau Network - Centro Volta di Como;Laura Puatto, Università degliStudi di Milano-Bicocca; FaziaPusterla, ISLA Università Bocconi;Mario Raffaelli, Inviato Straordina-rio del Governo Italiano per la Soma-lia; Riccardo Redaelli, UniversitàCattolica del Sacro Cuore; PaoloRomagnoli, Consorzio di ONG IRIS;Michele Romano, Associazione ONGitaliane; Sergio Romano, Corrieredella Sera; Renato Ruggiero, Consi-gliere del Presidente del Consiglioper la Dichiarazione sul futuro del-l’Europa; Richard L. Russell, Natio-nal Defence University’s Near East-South Asia Center for Strategic Stu-dies; Barbara Russo, Mani Tese;Paolo Sannella, Centre de Rechercheet de formation sur l’Etat en Afrique;Roberto Santaniello, Rappresentan-za a Milano della Commissione euro-pea; Cristina Scarpocci, Universitàdella Valle d’Aosta; Giovanni Scotto,Università di Firenze; RiccardoSessa, Ministero degli Affari Esteri;Claudio Sironi , Avvocato; TimoSumma, Direzione Generale per l’Al-largamento, Commissione europea;Filippo Tagliabue, Esercito Italiano;Andrea Tamagnini, UNDP; Massi-mo Toschi, Child Protection Advisor,UN Minustah / Haiti; Ugo Tramballi,Il Sole 24 Ore; Silvia Vernaschi, Con-sulente; Francesco Vigliarolo ,CIPSI; Vittorio Volpi, UBS Italia.

Di passaggio in ISPI

ALUMNIA r m a n d oS a n g u i n inasce aCastel SanG i o v a n n i(Piacenza) il25 settembre1943 e silaurea nel

giugno del 1967 in Scienze Poli-tiche presso l’Università Catto-lica del Sacro Cuore di Milano.Frequenta nel 1996-97 pressol’Ispi il corso di preparazionealla carriera diplomatica e inseguito all’esame di concorsonel settembre del 1968 vienenominato Volontario nella car-riera diplomatica e segue pres-so l’Istituto Diplomatico ilcorso di formazione professio-nale fino a gennaio del ‘69.Presso il Ministero degli Affariesteri a Roma presta servizioprima presso la Direzione Gene-

rale Emigrazione poi a quellaAffari Economici. Dopo esserestato nominato Segretario dilegazione nel luglio del 1970, sitrasferisce, l’anno seguente, adAddis Abeba con la carica diSecondo segretario commercia-le. Dopo essere stato nominatoPrimo segretario di legazione, apartire dal primo aprile del1974 presta servizio a Bonncome Primo segretario per l’e-migrazione e gli affari sociali.Diventa consigliere di legazio-ne nel 1978 e svolge la propriaattività alla Direzione Genera-le Emigrazione fino al 1981quando viene spostato presso ilDipartimento per la Coopera-zione allo Sviluppo, del qualediventa Capo dell’Ufficio I nel1983, dopo essere stato nomina-to Consigliere di ambasciata.In missione all’estero a partiredall’agosto del 1986 a Santiago

come Incaricato d’Affari e danovembre del 1989 si sposta aMadrid come Primo Consigliere,dove poi diventerà Ministro con-sigliere nel 1991. Tornato aRoma nel 1994 con l’incarico diVice Direttore Generale dell’E-migrazione e Affari Sociali,viene nominato Direttore Gene-rale delle Relazioni Culturali nel1997. Il 6 agosto del 1998 diven-ta Inviato Speciale e MinistroPlenipotenziario di 1a classe.Sarà Ambasciatore a Tunisi apartire dal 20 ottobre 1998 epoi a Riad dal 15 giugno 2003.Nel 2004 viene nominato Gran-de Ufficiale dell’Ordine al Meri-to della Repubblica e dal 30 set-tembre 2005 ad oggi è DirettoreGenerale per i Paesi dell’Africasub-sahariana, con il grado diAmbasciatore e Rappresentan-te personale per l’Africa delPresidente del Consiglio.

Armando Sanguini

Page 23: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali 23ISPI - Relazioni Internazionali 23

Day by dayOTTOBREMar. 24 Incontro “Perché l’Africa oggi” (Giovanni Carbone, Savino Pezzotta, Paolo Sannella) Gio. 26 Tavola Rotonda “Guerra al terrorismo: democrazia e legittimità alla prova” (Maria Grazia Bottaro

Palumbo, Marco Clementi, Alessandro Colombo)Ven. 27 Foro di dialogo bilaterale italo tedesco “Rilanciare l'Europa: il ruolo di Italia e Germania”Ven. 27 e Sab. 28 Corso “Emergenze umanitarie (corso avanzato)” (Piero Calvi-Parisetti, Giorgio Cancelliere, Gianni Rufini)

Corso “Le operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite” (Alessandro Colombo, Francesco Manca,Filippo Tagliabue)Corso “Cina e Giappone: i giganti asiatici a confronto” (Axel Berkofsky, Carlo Filippini, Corrado Molteni)

NOVEMBREVen. 3 e Sab. 4 Corso “La cooperazione internazionale allo sviluppo” (Paolo Romagnoli, Cristina Scarpocchi, Università

Javier Schunk)Lun. 6 Incontro “Democratizzare l’Africa?” (Giovanni Carbone, Maria Cristina Ercolessi) Mer. 8 Tavola Rotonda “Balcani: Final Game?” (Mara Gergolet, Maurizio Massari, Sergio Romano, Riccardo Sessa)Gio. 9 Incontro “Civiltà islamica e diritto internazionale” (Mohamed Aziza, Yadh Ben Achour, Paolo Branca)

Osservatorio italo francese “Impresa e finanza”Ven. 10 e Sab. 11 Corso “Project Cycle Management” (Federico Perotti, Javier Schunk)

Corso “Advocacy and Lobbying with International Organisations” (Luca De Fraia, Cinzia Giudici,Francesco Petrelli, Gianni Rufini)

Lun. 13 Conferenza Internazionale “Human Rights and Citizenship: the Challenges of Migrations”Mar. 14 Incontro “Il Grande Medio Oriente nelle politiche europee ed americane” (Deborah E. Graze, Vittorio

Emanuele Parsi, Richard L. Russell, Ugo Tramballi, Franco Zallio)Ven. 17 e Sab. 18 Corso “Capacity Building e progetti di sviluppo” (Roberto Benes, Francesca Moneti)Lun. 20 Incontro “I conflitti in Africa tra politica e diritto internazionale” (Giovanni Carbone, Alfredo Luigi

Mantica, Gianpaolo Calchi Novati, Mario Raffaelli) Mar. 21 Tavola Rotonda “Bulgaria e Romania: l’ultimo allargamento?” (Franco Bruni, Fabrizio Coricelli, Paolo

Garonna, Alojzy Z. Nowak, Pietro Berté, Timo Summa)Gio. 23 Tavola Rotonda “Il lavoro minorile nel terzo millennio: quale ruolo per l’Italia in campo internazionale?”

(Mariarosa Cutillo, Daniela Invernizzi, Maria Gabriella Lay, Giovanni Roggero Fossati)Ven. 24 e Sab. 25 Corso “Imprese Responsabili per uno sviluppo sostenibile” (Maria Carla Cardelli, Davide Dal Maso,

Nicoletta Ferro, Francesco Maggio, Silvia Vernaschi)Corso “Unione Europea e America Latina: opportunità e sfide” (Francesco Bortot, Alessandro Bozzini,Matteo Grazzi, Paolo Manzo, Antonella Mori, Fazia Pusterla)

Mar. 29 Executive Briefing “I paesi del golfo tra boom petrolifero e rischio politico” (Mario Deaglio, Sergio Romano)

DICEMBREVen. 1 Incontro “Competizione e interessi economici nell’area sub-sahariana” (Giovanni Carbone, Francesca Cini)Ven. 1 e Sab. 2 Corso “Education and Development” (Mario Biggeri, Mariarosa Cutillo, Daniela Invernizzi, Jason

Nardi, Barbara Russo)Corso “Tecniche di mediazione e negoziali” (Mara Bernasconi, Gianni Rufini, Giovanni Scotto)Corso “Fund Raising e cooperazione” (Massimo Coen Cagli, Maurizio Floridi, Giangi Milesi)

Lun. 4 Tavola Rotonda “Il rosa Tiepolo” (Boris Biancheri, Roberto Calasso)Mar. 12 Business Council italo egiziano “Opportunità di business ed investimento nel settore turistico egiziano”Gio. 14 Tavola Rotonda “The Comprehensive Test Ban Treaty 10 Years After”

GENNAIOMer. 17 Tavola Rotonda “Cina, India e Giappone: le potenze asiatiche e le sfide della globalizzazione” (Sara

Cristaldi, Carlo Filippini, Franco Mazzei, Vittorio Volpi)Gio. 18 Colloquium Privatissime (Josè Maria Aznar)Lun. 22 Tavola Rotonda “Incontro con Nadine Gordimer" (Boris Biancheri, Nadine Gordimer)Ven. 26 e Sab. 27 Corso “ONG e Sviluppo” (Primo Di Blasio, Federico Perotti, Michele Romano, Javier Schunk, Francesco

Vigliarolo)Corso “Children in conflict” (Elena Avenati, Giuseppe Carrisi, Farida Chapman, Massimo Toschi)

Mar. 30 Incontro “USA e UE nell'economia globale: attori o spettatori?” (Christopher Amsden, Richard C. Boly,Salvatore Carrubba, Deborah E. Graze, Fabrizio Onida, Carlo Secchi)

FEBBRAIOVen. 2 Tavola Rotonda “La Somalia fra guerra civile e guerra globale al terrorismo" (Giovanni Carbone,

Michele Cervone d'Urso, Andrea Tamagnini)Ven. 2 e Sab. 3 Corso “Nazioni Unite e sviluppo” (Andrea Tamagnini, Enrico Turrin)

Corso “Tribunali e crimini internazionali” (Guido Acquaviva, Jonas Nilsson, Nicoletta Parisi, Marco Pedrazzi)Corso “Il futuro dell'Unione Europea: integrazione e istituzioni” (Carlo Altomonte, Mattero Fornara,Antonio Villafranca, Lucia Tajoli)

Lun. 5 Executive Briefing “L'india tra opportunità e sfide” (Mario Deaglio, Sergio Romano)Mar. 6 Tavola Rotonda “Iraq, guerra al terrore, scontro di civiltà: il ruolo dei media” (Paolo Branca, Alessandro

Colombo, Monica Maggioni, Paolo Magri)Mer. 7 Tavola Rotonda “Il nuovo Segretario Generale dell’ONU e le sfide dell'organizzazione: missione

impossibile?” (Francesco Bastagli, Paolo Magri, Paolo Manzo, Sandro Tucci)Gio. 8 Tavola Rotonda “Il Libano tra ricostruzione e nuove crisi” (Sultan Barakat, Fabio Mini, Franco Zallio)Ven. 9 e Sab. 10 Corso “Cooperazione decentrata e sviluppo” (Alessandro Alfieri, Andrea Ciuffi, Chiara Cremonesi,

Laura Puatto)Corso “Unione Europea: mercato e concorrenza” (Nicola Buquicchio; Stefano Riela, Claudio Sironi)Corso “Islam radicale e sicurezza internazionale” (Maurizio Martellini, Andrea Plebani, RiccardoRedaelli, Franco Zallio)Corso “La cooperazione internazionale allo sviluppo” (Paolo Romagnoli, Cristina Scarpocchi, Javier Schunk)

Lun. 12 Tavola Rotonda “L'Unione europea oltre i 50 anni” (Boris Biancheri, Enrico Letta, Renato Ruggiero, RobertoSantaniello)

Page 24: ISPI giornalino new impostazdef - ISPI | Istituto per gli studi di … · 2012. 8. 31. · rio Onu per i Diritti Umani, di ILO e di IOM, la Conferenza Internazionale “Diritti Umani

ISPI - Relazioni Internazionali24 ISPI - Relazioni Internazionali

Periodico quadrimestrale registrato al Tribunale di Milano al n. 400 del 3/6/88Editore: Istituto per gli Studi di Politica Internazionale – ISPI – Via Clerici, 5 – MilanoDirettore responsabile: Franco BruniCoordinamento: Francesca BertiniEditing: Marialaura MazzolaStampa: Nuova Polistylegraf srl – Corso S. Gottardo, 12 – Milano

Per essere inseriti nella mailing list dell’Ispi, scrivere a:[email protected] o chiamare 02 8693053

Per informazioni sulle attività dell’Ispi: www.ispionline.it

Anno XIV - n. 25 - Febbraio 2007ISPI Relazioni Internazionali

PRESIDENTE: Boris BiancheriVICE PRESIDENTI: Franco Bruni (Direttore del Comitato Scientifico), Carlo SecchiAMMINISTRATORE DELEGATO: Giovanni Roggero FossatiDIRETTORE: Paolo Magri

3 AREA FORMAZIONEFrancesca Robbiati, Elena Avenati, Fabio Bucchioni,Luisa Cucchi, Serena Feretti (stagiaire), Valeria Lonati(stagiaire), Leonardo Radicchi (stagiaire)

3 AREA EVENTI E PROGETTI SPECIALIFrancesca Delicata, Alice Argilla (stagiaire), FrancescaBertini, Roberta Boscotrecase, Francesca Campana(stagiaire), Carmela Gravina, Claudio Maffioletti,Marialaura Mazzola

3 STAFFAmministrazione: Anna Azzarito, Carlo Lolla, FrancescaMerli

Biblioteca, Emeroteca e Pubblicazioni:Elia Grassi, Renata Meda, Marta Pozzato (collaboratoriesterni)

Segreteria: Barbara Tammiso

Servizi generali/Altri collaboratori:Giuseppina Cereda, Valeria Sciscioli

3 OSSERVATORIO EUROPAAntonio Villafranca, Alessandro Alfieri (collaboratoreesterno), Raffaele Caso, Rossella Chiodo (stagiaire),Gianpietro Fontana-Rava (collaboratore esterno),Francesco Passarelli

3 GLOBAL WATCH• Osservatorio Politica europea di Vicinato: Franco Zallio,

Valeria Talbot (Mediterraneo), Lucia Tajoli, Serena Giusti(Est Europa)

• Osservatorio Sicurezza e studi strategici: AlessandroColombo, Carlo Giunipero

• Osservatorio Asia/Focus China: Maria Weber, BenedettaTrivellato

• Programma Argentina: Antonella Mori• Programma Caucaso e Asia Centrale: Aldo Ferrari, Silvia Tosi

3 RICERCATORI ASSOCIATICarlo Altomonte, Giovanni Marco Carbone, Paolo CottaRamusino, Marco Pedrazzi, Riccardo Redaelli, StefanoRiela, Paolo Ruspini, Sandro Sideri, Corrado Stefanachi