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Sulla scia del successo ottenuto nelle edizioni precedenti, SpazioFMG inaugura il 2016 con il terzo appuntamento della rassegna ITALIA per INTERNI. Tema della mostra il racconto delle traiettorie di tre progettisti – Piero Portaluppi, Piero Castellini e Nicolò Castellini – tre generazioni della stessa famiglia che si confrontano sul terreno comune dell’architettura degli interni.
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DA PORTALUPPIAI CASTELLINI
TRE GENERAZIONI DI PROGETTI D’INTERNI
ITALIA PER INTERNI #3
Shared culture creates experience
Da Portaluppi ai CastelliniTre generazioni di progetti d’interni Italia per Interni #3Piero Castellini disegna una traiettoria particolarissima nella cultura italiana dell’interior design. Secondo Manolo De Giorgi, il suo lavoro “occupa un vuoto” tra il disegno degli interni “sofisticato e profondo, che proviene dall’architettura” e quello “disinibito e sperimentale, che trae le proprie origini dal design”. Castellini s’interessa “dell’ars combinatoria di elementi che contribuiscono alla sinfonia dell’arredo e che servono a costruire la casa tutte le volte che l’alloggio non viene messo in discussione nel suo impianto tradizionale. Ciò che esiste naturalmente a Londra, a Parigi o a New York, ma che a Milano quasi non c’è, quella figura che traghetta il cliente dallo spazio del contenitore al rapporto più ravvicinato e personalizzato con gli arredi e le loro propaggini”.“Casa”, per Castellini, sono i luoghi dell’abitare dell’altissima borghesia, salottiera ed edonista: l’appartamento moderno o la dimora storica in centro città, la grande villa suburbana, la casa di vacanze in Sardegna, in Costa Azzurra o a Portofino, e ancora il casale in Toscana, lo chalet in Engadina, ma anche la barca o l’elicottero. In questo contesto, il progetto non ha altro vincolo se non il desiderio del committente facoltoso; si nutre dei pezzi unici riemersi dai déballages, materia prima preziosissima di uno spazio che vive di accumulo, assonanze e contrasti, in apparenza noncuranti ma in realtà studiatissimi; approfondisce i temi del comfort e dell’esclusività, in una “scena che va vissuta con noncuranza, come ci fosse sempre stata” (De Giorgi). La geografia e i temi delle case di Castellini si sovrappongono quasi perfettamente a quelli della sua storia brillante da “dandy illuminista” (Sbisà) che, dal suo appartamento milanese nell’antica Casa degli Atellani, osserva e progetta il mondo con maestria elegante e bon-ton. Ed è proprio quest’attitudine naturalmente disinvolta che accomuna Castellini al figlio Nicolò. Nei suoi interni a Londra, Milano, Parigi e Tangeri, disegnati per una committenza simile a quella paterna, approfondisce l’arte complessa della decorazione e fa risuonare gli echi esotici di una vita vissuta tra l’Europa e il nord Africa.La sottile ironia che contraddistingue i due Castellini, che per Massimo Martignoni è “un salvagente naturale, che impedisce la caduta nel tronfio e nel kitsch”, non può che rimandare al celeberrimo capostipite della dinastia, quel Piero Portaluppi che nella Milano degli anni ’20 e ’30 fu uno tra i progettisti più prolifici, eclettici e
camaleontici. Mentre l’arco di Palazzo Buonarroti in corso Venezia (1926-1930), il profilo a gradoni dell’Edificio RAS di via Torino (1935-1938) e la torretta della Sede della Federazione dei fasci milanesi in piazza San Sepolcro (1935-1940) ridefinivano il paesaggio della città con le loro sagome inconfondibili, Portaluppi esprimeva nei suoi interni costruiti, come villa Campiglio (1932-1935), e immaginati, come la villa per le otto coppie in val Formazza (1930), il più alto grado di sperimentalità, nell’utilizzo inedito di materiali e nella proposta di stili di vita non convenzionali.A SpazioFMG per l’Architettura, per la prima volta le tre generazioni s’incontrano e dialogano nella stessa mostra, in un racconto non lineare fatto di fotografie d’autore, d’epoca e contemporanee, oggetti e tessuti, a cui si aggiunge una selezione di disegni originali di Piero Portaluppi. La galleria si popola di una moltitudine di frammenti di case e si trasforma in un luogo altro, immaginato, un paesaggio domestico complesso aperto a molteplici interpretazioni.
Alessandro Benetti
Curatori
Luca Molinari, Alessandro Benetti
Si ringraziano
Ferruccio Luppi
Zelda Oliva
Con le fotografie di Melanie Acevedo,
Gigi Bassani, Roland Beaufre, Gaetano Besana,
Olimpia Castellini Baldissera, CGP Design,
Carla De Benedetti, Foto Farabola Milano,
Foto Porta Milano, Massimo Listri,
Mark Luscombe-Whyte, Giulio Oriani,
Antonio Paoletti, Delfino Sisto Legnani,
Guido Taroni e molti altri.
In collaborazione con
Uffico Stampa
DigitalMind (+39 041 5951792)
Media Partner
Corriere della Sera
p. 2
Progettid’interniTre generazioni a confronto
p. 14
Costruire gli interniCinque ritratti di artigiani
p. 18
Piero PortaluppiPiero CastelliniNicolò CastelliniBiografie
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Progettid’interni
Tre generazioni a confronto
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Alla pagina precedente:Piero Castellini, Casale a Cisterna di Latina, con Violante Caracciolo Visconti, 1997-1998.Fotografia © Melanie AcevedoIn questa pagina:Piero Portaluppi, Casa del sabato per gli sposi alla V Triennale, MilanoCon BBPR, Umberto Sabbioni, Luigi Santarella, Lucio Fontana, Pietro Chiesa, 1932-1933.Fondazione Piero Portaluppi, Milano. Fotografia © Antonio PaolettiAlla pagina successiva:Nicolò Castellini, Appartamento in rue du Bac, Parigi, 2010.Fotografia © Mark Luscombe-Whyte
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In questa pagina:Nicolò Castellini, Appartamento in Cadogan Square, Londra, 2006.Fotografia © Mark Luscombe-WhyteAlla pagina successiva:Piero Portaluppi, Casa Corbellini-Wasserman, Milano, 1934-1936.Fondazione Piero Portaluppi. Fotografia © Antonio PaolettiAlle pagine 8 e 9:Piero Castellini, Appartamento in Cadogan Gardens, Londra, 2007.Fotografia © CGP Design
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In questa pagina:Piero Portaluppi, Casa Crespi in Corso Venezia, Milano, 1927-1930.Fondazione Piero Portaluppi. Fotografia © Antonio PaolettiAlla pagina successiva:Nicolò Castellini, Casa sul Lago Maggiore, 2007-2008.Fotografia © Giulio Oriani
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Alla pagina precedente:Piero Castellini, Caffetteria nel giardino di Villa Necchi Campiglio, Milano, 2002-2008.Fotografia © Guido TaroniIn questa pagina:Piero Portaluppi, Riordino e ampliamento di villa Crespi, già villa Fossati, Merate (Lecco), località Sabbioncello, 1935-1938.Fondazione Piero Portaluppi. Fotografia © Antonio Paoletti
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Costruire gli interni
Cinque ritratti di artigiani
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Alla pagina precedente:Rino Cappelletti, falegname, Meda.In questa pagina e alla successiva:Giorgio Cappelletti, sediaro, Meda;Elio Frigerio, tappezziere, Capiago Intimiano;Vincenzo Tarantino, restauratore, Milano;Andrea Quintavalla, restauratore e falegname, Trezzano sul Naviglio.Fotografie © Delfino Sisto Legnani
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Piero PortaluppiPiero CastelliniNicolò Castellini
Biografie
Piero Portaluppi
Piero Portaluppi (Milano, 1888 - ivi, 1967)
è allievo di Gaetano Moretti presso la
sezione di Architettura del Politecnico di
Milano, dove si laurea nel 1910. Dal 1919
è assistente di ruolo, professore ordinario
di composizione architettonica dal 1936
e preside della Facoltà di architettura di
Milano tra il 1939 ed il 1963. Lo stretto
rapporto con il suocero Ettore Conti lo
porterà a realizzare tra il 1912 e il 1930
numerose centrali elettriche lungo l’arco
alpino, da subito considerate simbolo
di modernità: le più famose a Verampio
(1912-1917), Valdo (1920-1923),
Crevoladossola (1923-1924), Cadarese
(1925-1929). Professionalmente legato
alla sua città, vi realizza edifici pubblici e
privati – tra gli altri: palazzo con arco di
via Salvini (1926-30), planetario Hoepli
(1929-30), villa Necchi Campiglio (1932-
35), Arengario (1937-42, con E. A. Griffini,
P. G. Magistretti, G. Muzio) - e i restauri
della Casa degli Atellani (1919-21),
della Pinacoteca di Brera (1919-25), di
Santa Maria delle Grazie (1929-48). Nel
1920 elabora due progetti simbolo della
sua ironia architettonica e della visione
scettica. Il grattacielo a New York per una
fantomatica società il cui nome - S.K.N.E.
cioè “scappane” - appare però come un
divertito monito e i blocchi residenziali
del quartiere di Allabanuel, che letto al
contrario rivela lo spirito della proposta.
Nello 1926 con M. Semenza vince il
concorso per il Piano Regolatore di Milano.
Tre anni dopo è chiamato a realizzare
il padiglione italiano per l’Esposizione
universale di Barcellona. Nel secondo
dopoguerra interviene su importanti edifici
storici milanesi: Brera (1946-1963), Museo
della Scienza e della Tecnica (1947-1953),
Ospedale Maggiore-Università Statale (dal
1949). Personalità eclettica, è stato anche
disegnatore satirico sulle pagine di riviste
milanesi: Varietas, L’Uomo di Pietra, Guerin
Meschino.
Nota biografica di Ferruccio Luppi
Piero Portaluppi nel suo appartamentoin Casa degli Atellani, Milano, 1957.Fondazione Piero Portaluppi. Fotografia © Foto Farabola Milano
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Piero Castellini Baldissera
Piero Castellini Baldissera (Milano, 1938)
studia al Politecnico, di cui al tempo è
preside il nonno Piero Portaluppi, e vi si
laurea nel 1967. Inizia la sua carriera a
metà degli anni ‘60 fra Milano, la Costa
Azzurra e la Sardegna, dove progetta
numerosi interni di ville e appartamenti
nella nascente Costa Smeralda, la piazza
del porticciolo di Porto Rotondo (con
Giancarlo Sangregorio), e il primo di
una lunga serie d’interni navali – per la
barca Enteara di Gianmarco Moratti. Nel
1968 arreda la casa editrice Longanesi e
ristruttura la direzione generale a Roma
e la filiale di Londra dell’Olivetti. Nei
primi anni ’70, disegna alcuni oggetti
per la produzione in serie, come i tavolini
di acciaio e cristallo per la Interior e le
lampade della serie Corner per Stilnovo. Tra
gli anni ’70 e ’90 realizza interni residenziali
nel milanese, a Londra e Parigi, e nella
campagna toscana, dove si specializza nel
recupero di antichi casali, tra cui la sua
tenuta Le Fontanelle, a Montalcino (dal
1990). Interviene su molti edifici progettati
o già restaurati da Portaluppi, come la
Bicocca degli Arcimboldi (1994), lo studio
Portaluppi, riordinato a Fondazione (1999)
e Villa Necchi Campiglio (2002-2008, su
commissione del FAI). Nel 1996, fonda
con il cugino Emanuele Castellini la C&C,
azienda di produzione di tessuti in lino.
Dalla fine degli anni ’90, progetta
numerosi uffici e negozi a Milano e Roma
- per Giorgio Armani, Pirelli, Telecom e
Mediobanca, tra gli altri – e disegna alcune
scenografie per il Teatro Franco Parenti di
Milano. Nel 2003 partecipa alla Biennale
internazionale di Valencia. Tra i principali
edifici costruiti da Castellini a Milano
e dintorni si ricordano lo stabilimento
Ramazzotti di Linate (1968-1971), gli uffici
della Gi.Vi.Emme (1981) e della Etro (1998,
con Eugenio Gerli), entrambi a Milano, lo
stabilmento Etro a Fino Mornasco (2006)
e l’ampliamento de La Pinetina ad Appiano
Gentile (2007, con Filippo Taidelli).
Testo tratto dalla nota biografica di Ferruccio Luppi in F. Luppi (a cura di), Piero Castellini
Baldissera Architetto, Skira, Milano, 2009.
Piero Castellini nel suo appartamento in Casa degli Atellani, Milano, 2016.Fotografia © Delfino Sisto Legnani
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Nicolò Castellini Baldissera
Nicolò Castellini Baldissera (Milano, 1968)
nasce nella Casa degli Atellani, la storica
residenza di corso Magenta restaurata dal
bisnonno Piero Portaluppi e poi abitata dal
padre Pietro Castellini Baldissera.
Dalla famiglia, eredita una spiccata
attitudine artistica, che condivide con il
fratello Sebastiano e la sorella Olimpia,
entrambi talentuosi fotografi d’interni.
Si avvicina al mondo dell’arte,
dell’architettura e della decorazione e,
alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce
a Londra per studiare storia dell’arte al
Sotheby’s Institute of Art.
Intraprende lunghi viaggi attraverso i quali
approfondisce la conoscenza dell’arte
europea, americana e nordafricana,
che saranno una fondamentale fonte
d’ispirazione per i suoi progetti d’interni.
La sua passione per l’Africa lo porta
a trasferirsi a Tangeri, città in cui si
specializza nel restauro di abitazioni
abbandonate. In questi interventi, la sua
inventiva di progettista e la passione per il
colore si conciliano con il massimo rispetto
per la tipologia della casa tradizionale
marocchina e gli usi a essa connessi.
La sua abilità nel far convivere antico e
moderno, arte e design, objets trouvés e
pezzi unici su misura, è riproposta come
costante nei tanti interni di cui si occupa
soprattutto a partire dagli anni Duemila.
Tra le sue principali realizzazioni, si
ricordano gli appartamenti a Cadogan
Square, Londra (2006), in via Visconti
di Modrone, Milano (2007) e nel 1er
arrondissement, nel 6ème arrondissement
e in rue du Bac a Parigi (tra il 2009 e il
2014); la casa sul Lago Maggiore (2007-
2008); il riad a Tangeri (2010-2011), tutti
accomunati da una felice e disinvolta
attitudine eclettica.
Nicolò Castellini nell’appartamento paternoin Casa degli Atellani, 2016.Fotografia © Delfino Sisto Legnani
In copertina:Piero Castellini, Appartamento Piero e Patrizia Castellini in via Saffi, Milano, 1969.Fotografia © Carla De Benedetti
Spazio Fmg per l’ArchitetturaSPAZIO FMG PER L’ARCHITETTURAè una galleria che FMG Fabbrica Marmi e Graniti ed Iris Ceramica dedicano all’architettura e all’interior design. Un luogo deputato per “esporre e comunicare liberamente architettura” a cura di Luca Molinari, che si propone come punto d’incontro e confronto per architetti, studenti e appassionati di architettura e interior design. Uno spazio che associa la forza espressiva di una galleria alla dinamicità discreta di un atelier di idee e materiali, progetti ed opere, testimonianza del profondo legame e dell’autentica passione da parte del Gruppo Iris Ceramica verso il proprio mondo di riferimento. www.spaziofmg.com
Iris CeramicaIris Ceramica è l’azienda capogruppo di una multinazionale, leader mondiale nella produzione di ceramica smaltata e grès porcellanato smaltato per rivestimenti a pavimento e parete destinati a progetti residenziali, commerciali ed industriali. Con una gamma di oltre 50 collezioni per più di 2500 articoli, dal 1961 Iris Ceramica diffonde nel mondo il prestigio del made in Italy ed afferma quotidianamente il proprio impegno a realizzare creazioni ceramiche dall’elevato valore tecnico-estetico, caratterizzate dall’eccellenza di un design evoluto di cui sono testimonianza premi e riconoscimenti internazionali. Creazioni che sono frutto della ricerca e dello sviluppo interni all’azienda, un patrimonio di conoscenza unico che permette di realizzare materiali a loro volta unici. Creazioni che nascono abbinando l’innovazione di tecnologie all’avanguardia al sapere della tradizione artigianale, nell’assoluto rispetto delle norme più rigorose in tema di sostenibilità, sia di processo sia di prodotto. www.irisceramica.it
FMG Fabbrica Marmi e GranitiFMG Fabbrica Marmi e Graniti è la divisione del gruppo Iris Ceramica nata per dialogare con il mondo dell’architettura attraverso prodotti pensati per liberare la creatività di designer e progettisti, offrendo un’ampia scelta di Pietre Naturali di Fabbrica adatte ai più diversi impieghi, dalle grandi opere ai piccoli spazi abitativi.FMG è in grado di proporre al mercato internazionale un materiale unico, frutto di una tecnologia esclusiva, per cui i marmi, i graniti e le pietre più belli, rari e pregiati prendono forma in lastre a tutta massa ad altissime prestazioni per durezza, durata ed igiene, perché le materie prime (argille, sabbie e minerali) sono selezionate all’origine da FMG; perché la pressione di compattazione è altissima (480 Kg per cm2); perché il calore di cottura supera quello dei vulcani (oltre 1.300 °C). La gamma FMG è composta da oltre 70 varietà di lastre, in diverse finiture (anticata, a spacco, a spacco B, bocciardata, burattata, honed, levigata, prelevigata, shine, slate e strutturata) e dimensioni (120×60, 90×45, 60×60, 60×30, 45×45, 40×40 e 30×30). www.irisfmg.it
www.spaziofmg.com