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Si addensano nubi sulla Sanità pubblica in conseguenza degli atti governativi di queste ultime settimane. Gli sprechi ci sono, è innegabile, ma bisogna preparasi al peggio considerato il combinato disposto dalle varie norme che impone un ulteriore ribasso, 5 miliardi di euro, del Fondo sanitario nazionale arrivato già a 111 miliardi di euro e, soprattutto, è tempo che si cominci a tentare di ricostruire un Sistema sanitario su basi nuove. La sfida è questa, per tutti. Non è dei migliori lo scenario raffigurato ieri, 23 novembre, nella sessione plenaria organizzata dall’Accademia Dermatologica Romana (ADR) dal titolo “Dermatologi e manager a confronto”, che ha visto insieme il Professor Raffaele Perrone Donnorso, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Primari Ospedalieri (ANPO) e la Dottoressa Marcella Marletta, Direzione generale dispositivi medici, servizio farmaceutico e sicurezza delle cure del Ministero della Salute, moderati dal Professor Sergio Chimenti e dal Co-Presidente di SIDeMaST 2012 Pasquale Frascione. “Qualunque correttivo si intenda introdurre nel settore sanitario andrebbe preceduto da una attenta valutazione delle singole risorse, non fosse altro perché parliamo di risorse in parte sostenute dai cittadini/contribuenti - ha sottolineato la Dottoressa Marletta nel suo intervento. Quanto si è tentato di fare, mi riferisco alla revisione di spesa, non può prescindere dalle enormi difficoltà di finanziamento del Servizio Sanitario pubblico in Italia, difficoltà che derivano anche dal combinato disposto che impone scarsa crescita e dall’abnorme debito pubblico che affligge il Paese”. Gli ultimi dati indicano una forte flessione della spesa sanitaria nazionale rispetto agli altri Paesi UE12. Il rischio secondo la Dottoressa Marletta è un irreparabile allontanamento della Sanità italiana dagli standard europei. “La legge di stabilità, il decreto Balduzzi e la spending review non offrono soluzioni – ha osservato dal canto suo il Professor Raffaele Perrone Donnorso – si impongono tagli ma nulla si fa per riparare alla cattiva gestione che potrebbe essere in parte superata con la centralizzazione dei servizi, con un’ organizzazione diversa dei turni, con una più idonea redistribuzione del personale e così via. Insomma, si tratta anche stavolta di provvedimenti incompleti che toccano ma in maniera insufficiente gli aspetti più importanti del Servizio Sanitario pubblico”. Tutti i settori della Sanità risentiranno negativamente di una visione così miope, inclusa la dermatologia, una disciplina premiata in anni recenti dall’innovazione tecnologica, che rischia di essere eccessivamente pressata dal monitoraggio istituzionale. “Non c’è dubbio – ha rilevato Marcella Marletta – che tutti dobbiamo tener conto del contesto economico che il Paese attraversa, ma per il futuro dovremo essere in grado di ricostruire un Sistema sanitario su basi che tengano in giusta considerazione l’evoluzione scientifica e le specificità settoriali di questo importante comparto”. Una delle sfide, quindi, sarà quella di utilizzare bene ciò che la scienza mette a disposizione grazie all’innovazione diagnostica e terapeutica. Revisioni di spesa e tagli: ardua sfida per i dermatologi Sabato 24 Novembre 2012 Indice pag.2 La parola a... News in pillole pag.3 Letture Magistrali pag.4 Quo vadis dermatology? Programma del giorno pag.5 L’intervista pag.7 Il caso indimenticabile L’intervista Daily Congress Journal Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) 87 °

Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e ... · e la Dottoressa Marcella Marletta, Direzione generale dispositivi medici, servizio farmaceutico e sicurezza delle cure

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Page 1: Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e ... · e la Dottoressa Marcella Marletta, Direzione generale dispositivi medici, servizio farmaceutico e sicurezza delle cure

Si addensano nubi sulla Sanità pubblica in conseguenza degli atti governativi di queste ultime settimane. Gli sprechi ci sono, è innegabile, ma bisogna preparasi al peggio considerato il combinato disposto dalle varie norme che impone un ulteriore ribasso, 5 miliardi di euro, del Fondo sanitario nazionale arrivato già a 111 miliardi di euro e, soprattutto, è tempo che si cominci a tentare di ricostruire un Sistema sanitario su basi nuove. La sfida è questa, per tutti. Non è dei migliori lo scenario raffigurato ieri, 23 novembre, nella sessione plenaria organizzata dall’Accademia Dermatologica Romana (ADR) dal titolo “Dermatologi e manager a confronto”, che ha visto insieme il Professor Raffaele Perrone Donnorso, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Primari Ospedalieri (ANPO) e la Dottoressa Marcella Marletta, Direzione generale dispositivi medici, servizio farmaceutico e sicurezza delle cure del Ministero della Salute, moderati dal Professor Sergio Chimenti e dal Co-Presidente di SIDeMaST 2012 Pasquale Frascione. “Qualunque correttivo si intenda introdurre nel settore sanitario andrebbe preceduto da una attenta valutazione delle singole risorse, non fosse altro perché parliamo di risorse in parte sostenute dai cittadini/contribuenti - ha sottolineato la Dottoressa Marletta nel suo intervento. Quanto si è tentato di fare, mi riferisco alla revisione di spesa, non può prescindere dalle enormi difficoltà di finanziamento del Servizio Sanitario pubblico in Italia, difficoltà che derivano anche dal combinato disposto che impone scarsa crescita e dall’abnorme debito pubblico che affligge il Paese”. Gli ultimi dati indicano una forte flessione della spesa sanitaria nazionale rispetto agli altri Paesi UE12. Il rischio secondo la Dottoressa Marletta è un irreparabile allontanamento della Sanità italiana dagli standard europei. “La legge di stabilità, il decreto Balduzzi e la spending review non offrono soluzioni – ha osservato dal canto suo il Professor Raffaele Perrone Donnorso – si impongono tagli ma nulla si fa per riparare alla cattiva gestione che potrebbe essere in parte superata con la centralizzazione dei servizi, con un’ organizzazione diversa dei turni, con una più idonea redistribuzione del personale e così via. Insomma, si tratta anche stavolta di provvedimenti incompleti che toccano ma in maniera insufficiente gli aspetti più importanti del Servizio Sanitario pubblico”. Tutti i settori della Sanità risentiranno negativamente di una visione così miope, inclusa la dermatologia, una disciplina premiata in anni recenti dall’innovazione tecnologica, che rischia di essere eccessivamente pressata dal monitoraggio istituzionale. “Non c’è dubbio – ha rilevato Marcella Marletta – che tutti dobbiamo tener conto del contesto economico che il Paese attraversa, ma per il futuro dovremo essere in grado di ricostruire un Sistema sanitario su basi che tengano in giusta considerazione l’evoluzione scientifica e le specificità settoriali di questo importante comparto”. Una delle sfide, quindi, sarà quella di utilizzare bene ciò che la scienza mette a disposizione grazie all’innovazione diagnostica e terapeutica.

Revisioni di spesa e tagli: ardua sfida per i dermatologi

Sabato 24 Novembre 2012

Indice

pag.2 La parola a...News in pillolepag.3 Letture Magistralipag.4 Quo vadis dermatology?Programma del giorno

pag.5 L’intervistapag.7 Il caso indimenticabileL’intervista

DailyCongress Journal

Congresso Nazionale della SocietàItaliana di Dermatologia medica,chirurgica, estetica e delle MalattieSessualmente Trasmesse (SIDeMaST)87°

Page 2: Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e ... · e la Dottoressa Marcella Marletta, Direzione generale dispositivi medici, servizio farmaceutico e sicurezza delle cure

Dopo giorni di frenetica attività, siamo arrivati alla chiusura dell’87° Congresso nazionale SIDeMaST 2012.

Migliaia di presenze italiane e internazionali, tantissime novità in tema di diagnostica, terapie, nuove tendenze per l’approccio al paziente, dibattiti stimolanti e un consenso globale mi rendono particolarmente orgoglioso di essere stato invitato a ricoprire il ruolo di Co-Presidente di questa edizione della SIDeMaST e di aver collaborato attivamente alla sua realizzazione. Come sempre, quando il sipario cala sugli eventi congressuali si tirano le somme. Il successo è stato enorme, così come il gradimento per l’elevata qualità dei lavori scientifici presentati e la competenza dei relatori. Fittissime le tre giornate di lavoro. Seguitissime, oltre ogni aspettativa, tutte le sessioni con aule sempre affollate da dermatologi, ricercatori e next generation. Numerosi e talvolta perfino inaspettati, a mio avviso, gli spunti di dibattito, di riflessione e di confronto sui temi di maggiore attualità e impatto scientifico che,

oltre a soddisfare le aspettative di conoscenza e di aggiornamento dei presenti potranno, come auspico insieme al Presidente Ketty Peris, essere motivo nei prossimi mesi di lavori scientifici, iniziative e scambi scientifico-culturali proficui per tutti gli specialisti intervenuti.

Mi piace sottolineare che i giovani non ci hanno deluso. Anzi, hanno confermato la loro preparazione e la serietà con la quale affrontano la nostra disciplina.

L’ afflusso degli specializzandi è stato elevato. Abbiamo puntato sulle nuove generazioni di dermatologi e abbiamo fatto goal. La loro presenza e attiva partecipazione hanno contribuito a mantenere alti sia il livello scientifico delle presentazioni sia la discussione nei vari workshop, corsi e simposi.

Come non ricordare, poi la Gran Soirèe di giovedì, cui ho avuto l’onore di partecipare insieme a tutti i relatori e agli organizzatori nella magnifica cornice dell’Accademia L’Oréal in piazza Mignanelli nel cuore di Roma: si è trattato di un piacevole momento

Pasquale Frascione

Co - Presidente Congresso

La parola a... Pasquale Frascione

News in pillole

di convivialità e relax dopo giorni e giorni di lavoro incessante.

Non posso esimermi dal ringraziare sentitamente la Professoressa Ketty Peris per avermi offerto l’ opportunità di vivere questa bellissima e stimolante esperienza.

Un grazie va allo staff del Comitato Scientifico, alla Segreteria Scientifica e a tutte le Aziende che hanno aderito all’evento e contribuito alla sua ottima riuscita.

Un ringraziamento particolare alla Segreteria organizzativa della Triumph, alla Segreteria SIDeMaST e naturalmente allo staff della GAS Communication che ha curato l’ufficio stampa del Congresso e la realizzazione di questa newsletter.

Per tutti l’appuntamento è a Venezia, che ospiterà la prossima edizione del Congresso. Al SIDeMaST 2013 non posso che augurare altrettanto successo e gradimento.

Arrivederci, dunque, alla meravigliosa città dei Dogi.

“I giovani non ci hanno deluso, hanno confermato la loro preparazione e la serietà”

Granuloma anulare e dislipidemiaIl granuloma anulare è significativamente associato alla dislipidemia, in particolare nella forma generalizzata. La morfologia delle lesioni anulari correla con il tipo di dislipidemia. Questi dati vanno considerati nella gestione clinica del granuloma anulare.Fonte: Wu W et al. Dyslipidemia in Granuloma Annulare: A Case-Control Study. ArchDermatol. 2012 Jun 18:1-6. doi: 10.1001/archdermatol.2012.1381. [Epubahead of print]

Secondi tumori primitivi dopo un tumore cutaneoI pazienti colpiti da neoplasie cutanee hanno un rischio aumentato di contrarre nuovi tumori primitivi, non solo a livello cutaneo (melanoma e non-melanoma skincancer, in ambo i sessi), ma anche di altri organi (linfomi e neoplasie del cavo orale negli uomini, tumore mammario (nelle donne). Il follow-up dei pazienti onco-dermatologici dovrebbe essere modulato in tal senso.Fonte: Stracci F et al. Riskof multiple primarycancersfollowing melanoma and non-melanoma skincancer. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2012 Nov;26(11):1384-8. doi: 10.1111/j.1468-3083.2011.04295.x. Epub 2011 Oct 14.

Demodex e acne volgareSono di recente pubblicazione dei dati che rivoluzionano la patogenesi dell’ acne volgare, nella quale giocherebbe un ruolo il Demodex, tradizionalmente associato alla rosacea. Questi dati indicano che, quando i trattamenti tradizionali per l’ acne si dimostrano inefficaci, dovrebbero essere proposte la ricerca del Demodex e specifiche terapie anti-Demodex.Fonte: Zhao YE et al. A meta-analysis of associationbetween acne vulgaris and Demodexinfestation. J Zhejiang Univ Sci B. 2012 Mar;13(3):192-202. doi: 10.1631/jzus.B1100285.

Assunzione materna di lattobacilli previene dermatite atopicaL’assunzione materna di lattobacilli durante la gravidanza è in grado di prevenire l’insorgenza di dermatite atopica nei bambini dai 2 ai 7 anni di età. Al contrario, l’ assunzione di probiotici a base di ceppi batterici multipli non riduce il rischio di dermatite atopica nella prole, indipendentemente dal fatto che contengano lattobacilli o meno.Fonte: Doege K et al. Impact of maternal supplementation with probiotics during pregnancy on atopic eczema in childhood-a meta-analysis. Br J Nutr. 2012 Jan;107(1):1-6. Epub 2011 Jul 26.

TOPRANKING

Le sessioni più

seguite di ieri

PAG.2|Sabato 24 Novembre 2012

3a ClassificataImmunodermatologia – I sessione – novità in immunopatologia cutaneaModeratori: M. Caproni, C. Feliciani, P. Quaglino

2a Classificata ex aequoNeoplasie epiteliali cutanee e non soloModeratori: M. Alaibac, P. Rubegni

Farmaci in pipeline in dermatologiaModeratori: A. Costanzo, M.C. Fargnoli

Fotodermatologia: luci e ombreModeratori: P. Bencini, M. Guarrera, C. Zane

1a ClassificataSessione interattiva di correlazione clinico-patologica: il caso indimenticabileModeratori: P. Donati, F. Rongioletti

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Il lichen planus(LP) è una malattia mucocutanea infiammatoria che interessa per lo più gli adulti di mezza età di entrambi i sessi, con una leggera predominanza nelle donne e frequentemente interessa esclusivamente il cavo orale (lichen planus orale, OLP).

Mentre nella maggior parte dei casi le lesioni cutanee sono auto-limitanti, le manifestazioni orali sono croniche, raramente regrediscono spontaneamente e sono considereate potenzialmente precancerose. Negli ultimi 30 anni, una possibile associazione tra LP e malattie epatiche croniche è stata suggerita, in particolare modo nell’Europa del Sud ma fino alla scoperta del virus dell’epatite C (HCV), nessuna correlazione patogenetica sembrava poter spiegare questa associazione, nel 1991 fu riportato il primo caso di infezione da HCV in un paziente con LP, mentre i primi casi di OLP associati all’HCV furono pubblicati nel 1994. Da allora più di 70 studi caso-controllo sono stati pubblicati e 3 recenti meta-analisi hanno confermato il link epidemiologico tra LP ed HCV.

E’ stato anche dimostrato che il virus può replicare nell’epitelio orale, può determinare il reclutamento locale di cellule T HCV-specifiche a livello della mucosa orale e potrebbe essere coinvolto nella patogenesi dell’ OLP. Dato che simili evidenze non sono completamente disponibili per il LP cutaneo, ulteriori specifici studi sembrano necessari per confermare un link patogenetico tra LP ed HCV. Perché questa associazione è probabilmente presente in tutte le regioni del mondo e l’infezione da HCV è un problema sanitario mondiale che è ancora sotto-diagnosticato e fonte di importante morbilità e mortalità, a livello pratico, sarebbe consigliato investigare pazienti con LP/OLP a rischio di infezione con un test ELISA, utilizzando strategie di screening diverse da paese a paese.

Marco Carrozzo

Lichen planus e virus dell’epatite c: una rivalutazione dopo 20 anni di ricerche

PAG.3| Sabato 24 Novembre 2012

A tutt’oggi non è stato trovato un marker oggettivo di sensibilità cutanea. Lo studio in questione evidenzia che soggetti con cute sensibile avrebbero una minore espressività dei geni correlati alla muscolatura striata, al metabolismo lipidico, al metabolismo dei carboidrati e al ciclo dell’ATP.

La cute sensibile è definita come un’amplificata ed eccessiva sensibilità cutanea nei confronti di prodotti cosmetici utilizzati frequentemente o per periodi prolungati, o da una sensazione soggettiva di sgradevolezza non associata a lesioni clinicamente visibili e in assenza di una risposta immunologica. Nonostante l’aumentato interesse su questa problematica, anche da parte del pubblico, non vi è attualmente consenso sulla precisa definizione di cute sensibile. Le caratteristiche cliniche della cute sensibile sono state riportate in alcuni studi effettuati mediante questionari, utilizzati da diversi autori. Lo studio in oggetto ha mostrato risultati simili a quelli precedentemente descritti, rilevando che i principali fattori causali della cute sensibile sono i prodotti cosmetici e la polvere, mentre i più importanti fattori aggravanti sono lo stress, l’alcol e l’eccessiva attività lavorativa.

Numerosi test oggettivi sono stati utilizzati per esaminare la cute sensibile tra cui il test all’acido lattico, che è stato usato da un gran numero di ricercatori. Il team di ricerca ha esaminato la correlazione tra il test all’acido lattico al 10% e lo studio mediante questionario. Il gruppo di soggetti con cute sensibile ha mostrato un aumento significativo di positività al test dell’acido lattico rispetto ai soggetti di controllo. Al fine di trovare un marker oggettivo di cute sensibile, abbiamo analizzato il profilo genico di campioni di cute di individui con cute sensibile e individui con cute non sensibile come gruppo di riferimento. In entrambi i gruppi abbiamo ottenuto biopsie cutanee dalla cute della regione malare del volto dopo stimolazione con acido lattico e applicazione salina.

Utilizzando la tecnica del microarray mRNA, abbiamo riscontrato una diversa espressione genica nei due gruppi di pazienti esaminati. Nel gruppo di soggetti con cute sensibile è stata osservata una diminuita espressione dei geni correlati ai muscoli striati o alla contrazione muscolare, al metabolismo dei carboidrati, al metabolismo lipidico e quello energetico dell’ATP.

Professore Hee Chul Eun

Cute sensibile: caratteristiche cliniche e studi genetici

Marco Carrozzo

Centre for Oral Health Research, Oral Medicine Department, School of Dental Sciences, Newcastle University, Newcastle upon Tyne, UK

Hee Chul Eun

Department of Dermatology, Seoul National University College of Medicine

Lettura magistrale

Lettura magistrale

SIDeMaST Società Italiana di Dermatologiae delle Malattie Sessualmente TrasmissibiliSegreteria: Via Aldo Moro, 22 - 25124 BresciaTelefono: 030 2423450 | fax: 030 2452826 [email protected] www.sidemast.org

Presidente del Congresso: Ketty Peris

Co-PresidentePasquale Frascione

Segreteria Scientifica: Luca Bianchi, Rodolfo Capizzi, Caterina Catricalà, Antonio Costanzo, Clara De Simone, Maria Concetta Fargnoli, Tamara Micantonio, Steven Nisticò, Mariano Suppa.

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Quo vadis dermatology?L’attuale incertezza del sistema politico ed economico non può non riflettersi sulla Sanità e, di conseguenza, anche sulla dermatologia universitaria, ospedaliera e ambulatoriale.

La “Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2011” del Ministero della Salute mostra come l’Italia sia nettamente inferiore a Francia e Germania sia per gli investimenti sulla ricerca che per l’assistenza ospedaliera.

Nel 2010, in Italia, la media di posti letto per patologie acute era del 2,8 per 1.000 abitanti, un numero decisamente inferiore alla media OCSE Europea (3,4 per 1.000 abitanti). Per quel che riguarda la ricerca scientifica, nel 2002 il Governo Italiano si era impegnato a raggiungere un investimento pari al 3% del PIL entro il 2010, mentre questo è rimasto notevolmente inferiore sia a quel limite che a quello di Germania, Francia, Spagna e Repubblica Ceca. Tuttavia, il livello delle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori Italiani non è certamente inferiore a quello dei colleghi di altri Paesi.

Al momento attuale la nostra disciplina vive un momento di notevole fermento grazie, anche, alle recenti acquisizioni scientifiche come ad esempio le nuove

molecole anti-tumorali e molecole che agiscono avendo come bersaglio specifici meccanismi eziopatogenetici, offrendo al dermatologo la possibilità di trattare i pazienti con terapie target.

Ciò potrebbe contribuire a modificare la percezione della nostra specialità da parte del cittadino “comune”, che spesso non sa che il dermatologo ha un ruolo fondamentale nella diagnosi e terapia delle neoplasie cutanee maligne ma ritiene la nostra disciplina limitata alla sola cura di patologie, apparentemente più banali e meno gravi. Forse una maggiore attenzione sarebbe necessaria anche nel proporre all’opinione pubblica ed ai media argomenti come la dermato-oncologia o le malattie cutanee infiammatorie croniche gravi, alcune delle quali sono ormai assorbite da altre specialità.

A queste considerazioni si devono aggiungere altre problematiche ancora aperte come, ad esempio, la dermatopatologia ormai quasi totalmente gestita dagli anatomopatologi o la dermatologia estetica, che abbiamo il dovere di rivendicare attraverso una nostra sempre maggiore competenza clinica e scientifica.Che cosa è possibile fare per invertire questa rotta? Una prima possibilità è offerta dalle nuove regole ministeriali sull’arruolamento dei

professori universitari. Si fa riferimento a parametri, criticabili e perfettibili, ma tuttavia ben stabiliti e codificati, che rappresentano un tentativo per far emergere e premiare la produttività scientifica e la meritocrazia. A questo si aggiunge un nuovissimo decreto legge che limita fortemente il potere degli Assessori Regionali e dei Direttori Generali nel nominare i Primari Ospedalieri.

È ovvio che il futuro della nostra disciplina dipenderà dalla capacità delle generazione attuali e future di avere la maturità necessaria per affrontare questa nuova situazione, con lungimiranza non considerando solo il proprio “potere” accademico o tornaconto personale.

A mio parere, la “nuova” dermatologia dovrebbe, da un lato, investire sulla propria competenza e, dall’altro, interagire con colleghi di altre specialità in una logica di multidisciplinarietà.

In conclusione, il futuro della dermatologia potrebbe essere brillante, a patto che l’attuale e la futura classe dirigente dermatologica, a tutti i livelli, siano in grado di perseguire gli obiettivi sopradescritti.

Sergio Chimenti

Sergio Chimenti

Direttore Clinica Dermatologica dell’Università di Roma “Tor Vergata”

PAG.4| Sabato 24 Novembre 2012

Sala Colosseo

08.30

12.30 CONGRESSO

ECM

COSA C’È DI NUOVO IN :

Chirurgia Oncologica

Dermatologia Pediatrica

Dermatologia Clinica

Pausa

Malattie Sessualmente Trasmesse

Terapia in dermatologia

Ricerca in dermatologia

Quo vadis dermatology

12.30 - 13.00 Premiazione e chiusura del Congresso

Programma del Giorno

Roma 21-24 novembre 2012 | Palazzo dei Congressi - Roma EUR

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Interdisciplinarietà nella gestione del paziente in terapia con infliximab

PAG.5| Sabato 24 Novembre 2012

Maria Concetta Fargnoli

Professore Associato presso la Clinica Dermatologica, Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche, dell’Università degli Studi dell’Aquila

Argomento del simposio organizzato ieri dalla MSD è stata l’importanza del confronto tra diversi specialisti, quali dermatologo, reumatologo, infettivologo ed internista, nella gestione del paziente psoriasico; un problema di crescente interesse in considerazione della cronicità della psoriasi e della necessità di effettuare terapie a lungo termine.

La prima relazione risultato della collaborazione dermatologo-reumatologo (M.C. Fargnoli - F. Carrubi) ha sottolineato come l’artrite psoriasica possa essere talvolta difficile da diagnosticare, in considerazione del variabile coinvolgimento del comparto muscolare e/o scheletrico, della sintomatologia talvolta lieve o assente, ciclica e transitoria, di aspetto simile all’artrite reumatoide o ad altre spondiloartropatie. Allo stesso modo, la psoriasi cutanea può essere minima, di entità circoscritta e/o localizzata in zone non facilmente esplorabili ponendo talvolta problemi diagnostici allo specialista non dermatologo.

Un attento esame obiettivo sia reumatologico che dermatologico, la valutazione degli esami di laboratorio, l’uso degli indici di gravità della malattia e della qualità della vita insieme con la corretta interpretazione delle metodiche diagnostiche strumentali sono fondamentali per la diagnosi di artrite psoriasica. Analogamente, un corretto approccio terapeutico, soprattutto se iniziato in fase precoce,

può arrestare la progressione della malattia prevenendo i danni strutturali e funzionali legati alla patologia. Il duplice intervento del dermatologo (S. Piaserico) e dell’infettivologo (D. Sgarabotto) ha successivamente portato all’attenzione come in corso di screening del paziente psoriasico per l’inizio di una terapia biologica o durante la terapia stessa possano riscontrarsi problemi infettivi, quali epatiti B e C o una tubercolosi, che necessitano di un adeguato inquadramento diagnostico e terapeutico.

Il potenziale rischio di infezioni è legato al ruolo del TNF-α nella difesa primaria da agenti patogeni esterni, soprattutto intracellulari, e nella prevenzione della riattivazione di focolai infettivi latenti, in particolare dell’infezione da Mycobacterium Tuberculosis. L’approccio integrato del dermatologo e dell’infettivologo al paziente psoriasico affetto da tali patologie infettive consente lo screening più corretto, l’inizio di un’eventuale profilassi e/o di una terapia mirata.

Infine, l’associazione della psoriasi con un aumentato rischio cardiovascolare e con comorbilità cardio-metaboliche è stato oggetto dell’ultima relazione svolta dai due specialisti, dermatologo (F. Bardazzi) ed internista (M. Migliori).

Lo stato infiammatorio cronico, che caratterizza la psoriasi, anche quando subclinico, è responsabile di disfunzione endoteliale con attivazione del processo

aterosclerotico e conseguente ispessimento dell’intima-media carotidea ed ostruzione coronarica.

La severità della psoriasi si lega in modo diretto alla gravità dell’aterosclerosi, e la psoriasi stessa rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare indipendente, che si associa con effetto sinergico ad altre comorbilità, quali diabete, ipertensione, obesità, iperuricemia ed iperlipemia, che spesso coesistono nel paziente psoriasico.

Pertanto, la collaborazione interdisciplinare tra dermatologo ed internista per lo screening cardiovascolare e cardio-metabolico del paziente affetto da psoriasi ed il management delle comorbilità sono fondamentali nella gestione della malattia psoriasica.

Dalle esperienze cliniche dei relatori e dalla discussione con i partecipanti, è emerso come solo l’attiva collaborazione tra i diversi specialisti consenta un corretto inquadramento diagnostico ed indirizzo terapeutico nel paziente psoriasico.

Questo approccio permette, inoltre, la diagnosi precoce dell’interessamento articolare e di eventuali complicanze cardio-metaboliche e/o infettive in corso di terapia, garantendo la massima tollerabilità della terapia in atto ai fini di un trattamento a lungo termine.

Maria Concetta Fargnoli

“solo l’attiva collaborazione tra i diversi specialisti consenta un corretto inquadramento diagnostico”

L’intervista

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PAG.6|Sabato 24 Novembre 2012

PSORIASI

Janssen-Cilag SpA

Un tuffo con gli amici? Sarebbe straordinario.

Matteo soffre di una forma grave di psoriasi, una malattia che porta non solo disagio fisico,ma anche un vero e proprio stress psicologico, con imbarazzo e isolamento.

Come per la psoriasi, esistono molte altre malattie alle quali la medicina non è ancora in grado di dare una risposta: la nostra missione è quella di aiutare milioni di pazienti, sviluppando trattamenti innovativi per patologie gravi come schizofrenia, morbo di Alzheimer, AIDS, epatite C, tubercolosi, disordini metabolici, malattie onco-ematologiche e altre patologie immunitarie.

Sforzi straordinari per una vita normale.

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PAG.7| Sabato 24 Novembre 2012

Il caso indimenticabileTutti noi dermatologi conserviamo nella nostra memoria un paziente che ci ha segnato in modo indelebile. Per questo non abbiamo bisogno di numeri o schedari computerizzati; basta anche un nome o un piccolo particolare o un cenno diagnostico e subito la nostra memoria va a “quel caso indimenticabile”. Il motivo per cui un paziente resta indimenticabile può essere legato a diverse motivazioni: una difficile diagnosi a lungo meditata e sofferta, un’ evoluzione imprevedibile o insolita, una risposta terapeutica eccezionale ed inaspettata ma anche un errore diagnostico che abbia insegnato a rimediare situazioni analoghe, un particolare feeling emotivo che si è creato tra il dermatologo ed il paziente o una storia che abbia toccato il cuore del medico e gli abbia insegnato un approccio più umano o più qualificato. Inoltre, la dermatologia è una scienza visiva, ad alto impatto psicologico in cui con l’attenta ispezione cutanea e magari con un esame minimamente

invasivo come la biopsia si possono avere informazioni decisive ed importanti per la gestione del paziente. Questi sono tutti i motivi per cui abbiamo realizzato la sessione “Il caso indimenticabile” nell’ambito del 87° Congresso SIDEMAST 2012. La tematica della sessione ha interessato il fine osservatore clinico che attraverso un particolare prezioso arriva alla diagnosi, ha soddisfatto l’amante della correlazione clinico-patologica in cui può essere l’osservazione diretta del paziente a chiarire un vetrino istologico di difficile interpretazione o viceversa è la corretta interpretazione della microscopia cutanea che chiarisce una clinica intricata. Ma non solo. In questa sessione sono stati presenti anche quei risvolti umani che ci hanno legato ad un paziente al di là della fredda diagnosi e terapia attraverso un rapporto di amicizia, fiducia e stima. In questa sessione sei oratori di comprovata esperienza hanno presentato e spiegato perché quel paziente è “un caso indimenticabile”:

Biagio Didona e Massimo Papi con un insolito caso di invecchiamento precoce spia di patologia complessa, Pietro Donati ha spiegato come sia riuscito a dipanare la matassa di un caso considerato a torto legato alla foto esposizione ed impedirne l’evoluzione sfavorevole, Giorgio Filosa alle prese con una dermatosi anulare e figurata il cui inquadramento è stato sofferto, Carlo Tomasini con un caso di dermatite a tipo “monocolo” ed infine il sottoscritto Franco Rongioletti che ha imparato cos’ è l’artrogriposi per cambiare una diagnosi quarantennale con la corretta correlazione clinico-patologica. E’ stato un grande appuntamento per tutti coloro che amano confrontarsi con malattie e pazienti difficili attraverso la correlazione clinico-patologica. Con tutti i risvolti umani connessi.

Franco Rongioletti

Franco Rongioletti

Clinica DermatologicaAnatomia PatologicaUniversità di Genova

“Il LEO Pharma Award 2012 parla italiano”

Ogni anno la LEO Pharma Research Foundation premia due giovani, talentuosi scienziati per i risultati raggiunti nell’area dermatologica in Danimarca. Quest’anno per la prima volta il prestigioso riconoscimento varca i confini danesi diventando internazionale, ed in particolare italiano.

Quest’anno il Silver Award della LEO-Pharma Research Foundation è andato ad un giovane ricercatore italiano, il Dottor Andrea Chiricozzi, dermatologo presso il Dipartimento di Dermatologia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e attualmente ricercatore in qualità di visiting dermatologist presso il Laboratory for Investigative Dermatology alla The Rockefeller University a New York, USA.

La ricerca del Dottor Chiricozzi è rivolta verso l’immunologia cutanea e la patogenesi di disordini immuno-mediati, quali la psoriasi e la dermatite atopica, ed ha implicazioni anche per altre malattie infiammatorie, cutanee e non, che condividono lo stesso fenotipo immunologico. Il suo approccio scientifico è quello della ricerca traslazionale, “bench-to-bedside”, in cui si realizza una sinergia tra ricerca di base e ricerca clinica applicata.

Attualmente il suo interesse è focalizzato su una sottopopolazione linfocitaria recentemente identificata, i T helper 17:

“I progetti finora sviluppati nell’ambito delle patologie infiammatorie croniche – afferma il Dottor Chiricozzi - hanno chiarito la posizione dei T helper 17 nei meccanismi patogenetici, suggerendo il loro coinvolgimento: fondamentale nella psoriasi e marginale nella dermatite atopica. Abbiamo, inoltre, descritto nuove proprietà dell’IL-17, la principale citochina prodotta dai T helper 17, ampliando il suo spettro di azione e dando ragione del suo ruolo cruciale giocato nella patogenesi della psoriasi. L’ IL-17, infatti, veniva considerata una citochina esclusivamente infiammatoria, ma utilizzando un approccio in vitro alternativo, abbiamo osservato la capacità dell’ IL-17 di regolare anche l’ espressione di geni correlati al processo di differenziazione e di proliferazione cheratinocitaria.”

Lo scorso anno il Dottor Chiricozzi ha pubblicato un articolo sul Journal of Investigative Dermatology riguardante le interazioni tra IL-17 e TNFα, un’ altra citochina-chiave nella psoriasi, ed il loro ruolo nel mediare i principali circuiti infiammatori coinvolti nel meccanismo patogenetico della psoriasi.

Questo lavoro ha portato all’identificazione di un set di geni, la cui espressione è indotta sinergicamente dall’IL-17 e dal TNFα, e che, potenzialmente, potrebbero rappresentare promettenti target terapeutici per future terapie biologiche.

Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso la dermatite atopica il cui meccanismo patogenetico rimane per lo più da chiarire. Stiamo vivendo un momento di crescente interesse verso

questa patologia - prosegue il Dottor Chiricozzi - proprio come è accaduto per la psoriasi nello scorso decennio. I miei studi riguardano sia le alterazioni dell’assetto immunologico che le anomalie della differenziazione cheratinocitaria caratterizzanti la dermatite atopica. L’obiettivo è quello di identificare mediatori-chiave coinvolti nei principali pathways patogenetici, e di sviluppare, quindi, approcci terapeutici basati su farmaci altamente selettivi.”

Durante la cerimonia di premiazione, tenutasi a Copenhagen il 15 Novembre scorso, il Dottor Chiricozzi ha tenuto una lecture mostrando i risultati dei suoi progetti più rilevanti sviluppati a partire dal 2008.

“Ringrazio LEO Pharma Research Foundation per l’importante riconoscimento internazionale ricevuto – dichiara il neo vincitore – che rappresenta una grande opportunità per poter proseguire i miei studi sul meccanismo patogenetico delle malattie infiammatorie croniche cutanee, volti ad individuare nuove strategie terapeutiche. Grazie, infatti a questo riconoscimento, la ricerca in ambito dermatologico potrà fare nuovi passi avanti nell’ottica di riuscire a migliorare sempre più la qualità di vita dei pazienti”.

LEO Pharma è una società farmaceutica danese, leader a livello mondiale nella cura delle malattie dermatologiche, come la psoriasi lieve e moderata, che opera in 61 Paesi nel mondo, ed è guidata dalla mission di migliorare sempre più la qualità di vita di tutti i pazienti affetti da queste patologie cutanee croniche.

Andrea Chiricozzi

Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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Qual è la prospettiva per questi pazienti?Roche è impegnata nel cercare soluzioni terapeuticheche vadano incontro a bisogni clinici non ancora soddisfattiper migliorare la vita dei pazienti.

Vi inivitiamo a consultare il sito www.roche.it per trovareinformazioni relative ai progetti di ricerca in corsoe ai recenti sviluppi.

References: 1. Ting PT, et al. J Cutan Med Surg. 2005;9:10-15. 2. Goppner D, Leverkus M. J Skin Cancer. 2011;2011:650258. Epub 2010 Dec 29. 3. Von Hoff DD, et al. N Engl J Med. 2009;361:1164-1172.

PAG.8| Sabato 24 Novembre 2012

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