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4 2015 www.mastermeeting.it 140 ITINERARI D’ARTE E CULTURA Nascoste tra le colline, i boschi e gli uliveti le antiche Case tra Lucca, Siena e Firenze rappresentano un vero tesoro di arte e natura. Aperto al pubblico Testo e foto di Barbara Ainis Il sapore della Storia nelle ville toscane Il passato aristocratico e opulento della Toscana non si mostra solo nei magnifici e affollati centri storici delle città d’arte, né si limita ai bellissimi borghi medievali e rinascimentali votati al turismo e colo- nizzati da bar, ristoranti e negozi di sou- venir. La storia, la bellezza e l’arte di questa ter- ra si conservano in tutta la loro meravi- glia anche altrove, lungo insospettabili stradine di provincia, protette dagli sguar- di indiscreti del turismo di massa. Centinaia di dimore storiche sconosciute ai più si nascondono oltre alti muri di pie- tra e dietro antichi portali si svelano giar- dini meravigliosi e antiche ville da sogno, case private di principi, marchesi o ricchi ereditieri di vecchie famiglie dell’alta bor- ghesia, tutti protagonisti nei secoli passa- ti della prestigiosa storia della regione. Forse per un antico dovere di ospitalità, forse per l’orgoglio di far vivere e condivi- dere la bellezza questi luoghi, molti di quegli aristocratici proprietari, noblesse oblige, hanno deciso di non tener chiusi i portali e di aprire le loro dimore ai viag- giatori più esigenti, trasformandole in ve- ri e propri musei privati, aprendo alle visi- te i loro magnifici giardini o anche con- vertendole in preziosi ed esclusivi relais di charme. Ecco il modo più originale di conoscere la Toscana, la sua storia, la sua anima e il suo fascino autentico. Lucca È stata una delle repubbliche italiane più antiche e longeve, con una florida econo- mia retta da banchieri e ricchi commer- cianti di preziose sete. Poi, nel Cinque- cento, guerre e crisi cambiarono le sorti economiche di Lucca e nel Cinquecento le famiglie più importanti intuirono che la loro fortuna avrebbe potuto derivare dal- la rigogliosa campagna circostante, fuori dalle mura della città, ancora oggi magni- ficamente conservate. Tra il XV e il XVI secolo, nella pianura che si estende intor- no alla bella città fino alle colline e alle montagne, furono edificate qualcosa co- me 500 ville prestigiose. Il risultato è la Lucchesia come la si può vedere ancora oggi: un paesaggio verde e armonioso, nel quale olivi e viti si alternano con grazia ai più bei giardini all’italiana e alle prestigio- se ville volute molti secoli fa e conservate ancora oggi da alcune delle più importan- ti famiglie della Toscana e dell’Italia tutta. «La villa era il centro dell’economia e il salone principale, stanza intorno alla qua- le tutto girava, era punto di vista privile- giato per il padrone sull’intera proprietà, dal lungo viale di cipressi, da un lato, fino ai monti dall’altro», ci ha spiegato la Prin- Villa Torrigiani, la più prestigiosa delle ville lucchesi, e la Principessa Vittoria Colonna, sua impeccabile padrona di casa. Villa Torrigiani, the most prestigious villa of Lucca, and Princess Vittoria Colonna, the impeccable lady of the house

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ITINERARI D’ARTE E CULTURA

Nascoste tra le colline, i boschi e gli uliveti le antiche Case tra Lucca, Siena eFirenze rappresentano un vero tesoro di arte e natura. Aperto al pubblico

�Testo e foto di Barbara Ainis

Il sapore della Storianelle ville toscane

Il passato aristocratico e opulento dellaToscana non si mostra solo nei magnificie affollati centri storici delle città d’arte,né si limita ai bellissimi borghi medievalie rinascimentali votati al turismo e colo-nizzati da bar, ristoranti e negozi di sou-venir.La storia, la bellezza e l’arte di questa ter-ra si conservano in tutta la loro meravi-glia anche altrove, lungo insospettabilistradine di provincia, protette dagli sguar-di indiscreti del turismo di massa.Centinaia di dimore storiche sconosciuteai più si nascondono oltre alti muri di pie-tra e dietro antichi portali si svelano giar-dini meravigliosi e antiche ville da sogno,case private di principi, marchesi o ricchiereditieri di vecchie famiglie dell’alta bor-ghesia, tutti protagonisti nei secoli passa-ti della prestigiosa storia della regione.Forse per un antico dovere di ospitalità,forse per l’orgoglio di far vivere e condivi-dere la bellezza questi luoghi, molti diquegli aristocratici proprietari, noblesseoblige, hanno deciso di non tener chiusi iportali e di aprire le loro dimore ai viag-giatori più esigenti, trasformandole in ve-ri e propri musei privati, aprendo alle visi-te i loro magnifici giardini o anche con-

vertendole in preziosi ed esclusivi relaisdi charme.

Ecco il modo più originale di conoscerela Toscana, la sua storia, la sua anima e ilsuo fascino autentico.

LuccaÈ stata una delle repubbliche italiane piùantiche e longeve, con una florida econo-mia retta da banchieri e ricchi commer-cianti di preziose sete. Poi, nel Cinque-cento, guerre e crisi cambiarono le sortieconomiche di Lucca e nel Cinquecentole famiglie più importanti intuirono che laloro fortuna avrebbe potuto derivare dal-la rigogliosa campagna circostante, fuoridalle mura della città, ancora oggi magni-ficamente conservate. Tra il XV e il XVIsecolo, nella pianura che si estende intor-no alla bella città fino alle colline e allemontagne, furono edificate qualcosa co-me 500 ville prestigiose. Il risultato è laLucchesia come la si può vedere ancoraoggi: un paesaggio verde e armonioso, nelquale olivi e viti si alternano con grazia aipiù bei giardini all’italiana e alle prestigio-se ville volute molti secoli fa e conservateancora oggi da alcune delle più importan-ti famiglie della Toscana e dell’Italia tutta.«La villa era il centro dell’economia e ilsalone principale, stanza intorno alla qua-le tutto girava, era punto di vista privile-giato per il padrone sull’intera proprietà,dal lungo viale di cipressi, da un lato, finoai monti dall’altro», ci ha spiegato la Prin-

Villa Torrigiani, la piùprestigiosa delle villelucchesi, e la PrincipessaVittoria Colonna,sua impeccabile padronadi casa.Villa Torrigiani, the mostprestigious villa of Lucca,and Princess VittoriaColonna, the impeccablelady of the house

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cipessa Vittoria Colonna, presidentedell’Associazione delle Ville e dei PalazziLucchesi e padrona di casa a Villa Torri-giani di Camigliano. Sposa del PrincipeFabio Colonna, il cui nome e la cui fami-glia risalgono alla Roma repubblicana e,secondo la leggenda, persino allo stessoGiulio Cesare, donna Vittoria vive con ilmarito e il figlio Marcantonio proprio nel-la villa di famiglia, l’esempio più impor-tante e meglio conservato delle anticheville di campagna della Lucchesia. Co-struita durante il XVI secolo dai Buonvisi,banchieri e mercanti di spicco della Re-pubblica di Lucca, appartiene alla fami-glia del marito don Fabio dalla fine delSeicento, quando il marchese NicolaoSantini, suo antenato, la comprò ristruttu-rando la facciata sud secondo un origina-le stile barocco: policroma e decoratacon statue di marmo bianco, colonne ditufo, parapetti e balaustre.«Il marchese Santini era rappresentantedella Repubblica di Lucca alla corte fran-cese quando il Re Luigi XIV stava co-struendo Versailles», continua donna Vit-toria raccontando con orgoglio e passio-ne la storia della casa. «Innamorato del-l’idea di realizzare una piccola Versaillesnella sua villa di Camigliano, trasformò ilgiardino-orto rinascimentale, secondo idisegni dell’architetto Le Notre della cor-te francese, nel giardino come si vede ingran parte oggi, con le grandi fontane da-vanti all’entrata principale nelle quali siriflette la villa, il Giardino di Flora e laGrotta dei Venti. La facciata barocca, ilgiardino e gli affreschi di Pietro Scorziniall’interno della villa, condividono lo stes-so tema: i quattro elementi, terra, aria, ac-qua e fuoco. Il fuoco non si vede, ma bru-

cia con la passione di chi crea il giardino,di chi lo vive e dei padroni di casa».

La Villa Torrigiani e il suo magnifico giar-dino, trasformato solo in parte in epocaromantica con i due grandi prati lineari anord e a sud e le essenze provenienti datutto il mondo, si possono visitare tutti igiorni da marzo a novembre e su appun-tamento durante il resto dell’anno.

Ma se la villa di Camigliano apre i suoicancelli solo alle visite, un’altra preziosamagione offre anche l’emozione di abita-re in una villa monumentale proprio ac-canto ai suoi proprietari. Si tratta di VillaOliva, altro magnifico edificio costruitonel XVI secolo dai Buonvisi. I padroni at-tuali, un’antica famiglia di cotonieri checomprò la proprietà dopo la SecondaGuerra Mondiale, non appartengono al-l’aristocrazia lucchese, ma con lo stessoorgoglio e la stessa passione vivono, ama-no e condividono con i loro ospiti e visita-tori la bellezza di questa villa. «Mio suo-cero e, soprattutto, mio marito hanno re-staurato la villa e il giardino, per restituir-li alla loro architettura originale del XVI eXVII secolo», racconta Luisa Oliva, mo-strando la sorprendente ricchezza di de-corazioni ed elementi architettonici delleantiche stalle, che, secondo la leggenda,

Luisa Oliva cura conorgoglio la splendida VillaOliva, con il suo preziosogiardino, e accoglie ospitied eventi nella dependancecon piscina.Luisa Oliva cares proudlythe beautiful Villa Oliva,with its precious garden,and welcomes guests andevents in the annex withprivate pool

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l’ambasciatore del re di Francia Luigi XIVconsiderava più belle delle sale di Versail-les. Rimasta vedova nel 1999, Luisa Olivasi è occupata in prima persona della pro-prietà, avendo cura di conservare tuttol’incanto di questa villa rinascimentale,con la sua grande e armoniosa loggia dicinque archi e quattro imponenti colonne,che si alzano fino al secondo piano, e conil parco di cinque ettari, i giardini grotte-schi e l’originale sentiero coperto da unavolta arborea di antichi carpini. Da alcunianni la Villa Oliva ha aperto con discre-zione le sue porte al turismo, con le visiteal parco (da metà marzo ai primi di no-vembre), con l’organizzazione di eventi eaccogliendo pochi, fortunati ospiti nel-l’antica dependance, con nove stanze daletto, eleganti saloni e una spettacolarepiscina.

Le ville della Lucchesia, veri e propri cen-tri economici a partire dal XVI secolo,hanno mantenuto il forte legame con laterra. Testimone di questa vocazione è in

particolare la Fattoria Mansi Bernardi-ni. «La piccola Repubblica di Lucca basa-va le sue ricchezze su un’agricoltura mol-to redditizia, olivi e viti, ed è per questoche qui non si rese necessario il concettodi latifondo, diversamente da altre regioniitaliane», spiega Marcello Salom circon-dato dagli uliveti delle colline della VillaBernardini, dove vive con la sua famiglia.«Questa è una delle molte proprietà deiBernardini (antenati per parte della ma-dre ndr), che nel Cinquecento abbando-narono il commercio della seta e le ban-che per dedicarsi alla più vantaggiosacampagna. Nell’Ottocento la villa fu am-pliata, includendo la vicina Villa Buonvisi,con i suoi terreni e le case rurali. Il conteCosimo Bernardini, nel 1860 con la mortedei suoi quattro figli, si trasferì con la mo-glie e la figlia, la mia bisnonna, in questavilla. Da allora la mia famiglia ha semprevissuto qui, fino a quando negli anni Cin-quanta i miei nonni, durante la crisi dellamezzadria, la venderono. Mio padre, chequi aveva conosciuto mia madre, volle re-cuperare la proprietà che amava e cosìtornò ad essere la nostra casa». Ma fuproprio Marcello Salom che, nel 1980,pioniere del turismo rurale, volle aprire lavilla all’ospitalità. Cominciò a ristruttura-re il borgo, le case rurali e la Villa Buonvi-si del XVI secolo, per creare un agrituri-smo dal sapore aristocratico e autentico,tutto attorno alla villa di famiglia e al ma-gnifico giardino romantico ai suoi piedi.

SienaQuando la storia esce dalla cattedra e sifa racconto vivo e sorprendente, non c’èdavvero nessuno che possa resistere alsuo fascino. Soprattutto quando gli eventinarrati sono costellati di cospirazioni etradimenti, amore e potere, alleanze in-gannevoli e crudeli vendette. È la storiadel Rinascimento Italiano, di quando lapenisola era divisa in decine di stati, rettida Signori borghesi, re stranieri e Papimecenati e guerrieri, costantemente inconflitto tra di loro.

Marcello Salom è stato unpioniere del turismo ruralenella magnifica e anticaproprietà di famiglia, laFattoria Mansi Bernardini.Marcello Salom was apioneer of rural tourism inhis splendid and ancientfamily property, theFattoria Mansi Bernardini

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A pochi chilometri dalla bellissima cittàdi Siena, capitale nel Cinque-Seicento diuna repubblica che dominava un terzodella Toscana attuale, si trova la spettaco-lare villa-castello de La Suvera, oggirelais cinque stelle lusso, ma allo stessotempo casa privata del marchese Giusep-pe Ricci Parracciani e di sua moglie laprincipessa Eleonora Massimo. Le origi-ni di questa bellissima e originale villa ri-salgono al Medioevo, a quel tempo fortez-za,ma fu nel 1507 che, donata nientemenoche al Papa Giulio II Della Rovere – il Pa-pa di Michelangelo e della Cappella Sisti-na, di Raffaello e delle Stanze del PalazzoApostolico, del Bramante e del primoprogetto della “nuova” Basilica di SanPietro – venne trasformata nella villa ri-nascimentale che si vede oggi, con gli ar-chi, le logge e gli ampi saloni vicino allatorre medievale, dall’architetto seneseBaldassarre Peruzzi. La Suvera non erasolo una delle proprietà personali del Pa-pa, ma era il luogo dove Giulio II si ritira-va di tanto in tanto per riposare lontanoda Roma e dove volle collocare le sue ori-gini, attraverso una supposta discendenzadai Conti Ghiandaroni di Siena, per darefinalmente nobile lignaggio alla sua fami-glia di origini plebee.Gli interessi diplomatici convinsero il Pa-pa a regalare La Suvera all’ImperatoreMassimiliano I d’Asburgo, quindi la pro-prietà passò per le mani di prestigiose fa-miglie senesi e romane fino ad arrivare aiRicci. Oggi, il marchese Giuseppe RicciParracciani e sua moglie, la principessaEleonora, abitano un piano de La Suvera,

mentre hanno aperto al turismo l’anticafattoria, le scuderie, il mulino e il restodella villa. In particolare, nel magnificoedificio rinascimentale si trovano il mu-seo con la collezione privata di famiglia,sette splendide suite e cinque bellissimestanze, ognuna dedicata a un personaggiostorico (da Napoleone, a Maria Antoniet-ta, dal Duca di Genova al Papa Giulio II) edecorata con mobili antichi e ricordi per-sonali appartenuti proprio a questi prota-gonisti della storia europea.

FirenzeÈ la culla del Rinascimento, la città cheha visto nascere l’Età Moderna e posto alcentro l’uomo, l’arte e la cultura. Arteficie sostenitori di questo processo virtuosoche ha contagiato poi il resto dell’Italia edell’Europa sono stati i membri della fa-miglia Medici, protagonisti della storia diFirenze dal XV al XVIII secolo. In città enelle colline dei dintorni sono molte leville costruite e volute da Lorenzo il Ma-gnifico e da Cosimo, da Ferdinando e daCaterina e realizzate dai più importantiarchitetti del tempo. Finalmente nel 2013,12 Ville e due Giardini Medicei sono statiriconosciuti dall’Unesco Patrimoniodell’Umanità. Molti di essi sono visitabilialmeno su appuntamento o in giornateparticolari, alcuni sono aperti al pubblico,come la Villa di Castello, la Villa di

Il Marchese Giuseppe RicciParracciani e sua mogliela Principessa EleonoraMassimo nellameravigliosa villa-castelloLa Suvera, esclusivo relaisdi charme.Marquis Giuseppe RicciParracciani and his wifePrincess Eleonora Massimoin their beautiful villa-castle La Suvera, exclusiverelais de charme

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Cerreto Guidi e il Giardino di Boboli,o sedi di musei, come la Villa di PoggioCaiano e la Villa della Petraia.

Non è una Villa Medicea, ma la sua storianon manca di affascinare. Villa Cora, dal2011, hotel 5 stelle membro di Relais&Chateaux, è conosciuta come la Grand

Dame d’Oltrarno e la sua costruzione ri-sale alla metà del XIX.Fu il barone Oppenheim a costruirla co-me regalo per la sua amata moglie, Euge-nia Fenzi, appartenente a una delle fami-glie aristocratiche più importanti di Fi-renze. Realizzata secondo il progetto de-gli architetti Pietro Comarni Rossie Giu-seppe Poggi in stile neoclassico, la villa èdecorata in un affascinante e sorprenden-te gusto eclettico: la Sala degli Specchi,considerato il salone da ballo più bellodella città, incanta per i suoi stucchi, igrandi specchi e le boiseries originali distile barocco; la Sala Moresca, dedicata almondo arabo tanto amato dal barone; laSala delle Carte, la preferita dei proprie-tari, con decorazioni nelle gradazioni delviola ispirate alle carte dei Tarocchi; laSala Bianca con il camino monumentalein marmo, i lampadari di Murano, le sta-tue originali di epoca neoclassica.Tanto amore per la sua donna, ahimè,non fu corrisposto e il povero barone Op-penheim, ferito dai tradimenti della spo-sa, tentò di dare fuoco alla villa. Fortuna-tamente l’insano gesto fu impedito dallapolizia. Il barone abbandonò la villa chenegli anni successivi ospitò le famose fe-ste di Eugenia, la vedova di NapoleoneIII, un giovanissimo Claude Debussy inconcerto, Ismail Pascià, viceré d’Egitto, el’imperatore del Giappone Hiroito, al qua-le oggi è dedicata la suite imperiale. �

MAgnIFIcI gIArdInI e oSpITALITà dI chArMeMAgnIFIcenT gArdenSAnd chArMIng hoSpITALITy

Villa Torrigianivia Gomberaio 52, CamiglianoTel. +39 0583 928041www.villeepalazzilucchesi.it

Villa olivaSan Pancrazio di Lucca, LuccaTel. +39 0583 406462www.villaoliva.it

Fattoria Mansi BernardiniVia di Valgiano 34, Segromigno in Monte, LuccaTel. +39 0583 921721www.fattoriamansibernardini.it

relais La SuveraVia della Suvera 70, Pievescola, SienaTel. +39 0577 960300ww.lasuvera.it

Ville e giardini Mediceihttp://www.regione.toscana.it/ville-e-giardini-medicei

grand hotel Villa coraVialeMachiavelli 18, FirenzeTel. +39 055 22 87 90www.grandhotelvillacora.com

In alto, il Giardino diBoboli, a Firenze, è nelnumero dei giardini e villemedicei, Patrimoniodell’Umanità Unesco.In basso, Villa Cora, laGrand Dame d’Oltrarno,sorprendente villa ecletticadal passato romanzesco.Above, the Giardino diBoboli, Florence, is one ofthe Medici gardens andvillas, Unesco WorldHeritage Sites. Below,Villa Cora, the Grand Damed’Oltrarno, amazingeclectic villa witha legendary history

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LuccaLucca has been one of Italy’s oldest andlong-standing republics, with a thrivingeconomy ruled by bankers and rich mer-chants dealing in precious silks. Then,during the sixteenth century, wars andcrises altered the economic fate of Lucca,and in the sixteenth century the most im-portant families sensed that their fortunesmight change for the better if taken to thelush surrounding countryside, outside thecity walls, still magnificently preserved to-day. Between the fifteenth and the six-teenth centuries, on the plains that extendfrom around the beautiful city up to thehills and mountains, some 500 prestigiousvillas were constructed. What resulted isthe territory of Lucca as it can still be seentoday: a pleasant, green landscape whereolive trees and grape vines alternategracefully in the most beautiful Italian gar-dens and prestigious villas built centuriesago and preserved to this day, belongingto some of the most important Tuscanfamilies of all of Italy.«The villa was the economic center andthe main hall, the room around whicheverything revolved, was the proprietor’sprivileged vantage point of the entireproperty, from the long avenue of cypress-es, on one side, to the mountains on theother», explains Princess Vittoria Colon-na, president of the Association of Villas

ITINERARIES IN ART AND CULTURE.

The taste of History in the villas of TuscanyHidden among hills, forests and olive groves, the old houses of Lucca, Siena and Florenceare real treasures of art and nature. Open to the publicArticle and photograph by Barbara Ainis

Tuscany’s aristocratic and opulentpast is not only seen in the crowdedmagnificent historic centers of the

cities of art, nor is it limited to its beautifulmedieval and renaissance towns devotedto tourism and colonized by bars, cafes,restaurants, and souvenir shops.The history, beauty and art of this regionare preserved in all their wonder else-where too, along unexpected provincialstreets, protected from prying eyes of masstourism.Hundreds of historical houses unknown tomany are hidden beyond high stone wallsand behind old city gates and reveal mar-velous gardens and old villas of yourdreams, the private homes of princes,marquises or wealthy heirs of old familiesof the old upper-middle-class, all keyplayers in the past centuries of this re-gion’s history.Perhaps because of an old sense of hospi-tality, or perhaps a sense of pride to wantothers to experience and share in thebeauty of these places, many of these aris-tocratic property owners, noblesse oblige,have decided not to keep their doorsclosed and to open up their residences tothe discerning traveler, transforming theminto unique and charming inns.This is the best way to get to know Tus-cany, its history, its spirit and its genuineappeal.

La magnifica VillaTorrigiani, superboesempio d’arte earchitettura con la suafacciata del XVII secolo.The wonderful VillaTorrigiani, superb exampleof art and architecturewith its facade of XVIIcentury

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and Palaces of Lucca and lady of thehouse at Villa Torrigiani di Camigliano.The wife of Prince Fabio Colonna, whosename and family date back to the days ofthe Roman Republic and, according tolegend, even to Julius Caesar himself, La-dy Vittoria lives with her husband and sonMarcantonio in the family villa itself, themost important and best preserved exam-ple of the old country villas of Lucca’scountryside. Built during the sixteenthcentury by the Buonvisi, prominentbankers and merchants of the Republic ofLucca, it has belonged to the family of thehusband Don Fabio since the end of theseventeenth century, when the MarquisNicolao Santini, his predecessor, pur-chased it and redid the southern façade inthe baroque style: with polychrome anddecorated with white marble statues, tuffcolumns, parapets and banisters.«Marquis Santini was the representative ofthe Republic of Lucca at the French Courtwhen King Louis XIV was building Ver-sailles», continues Lady Vittoria, tellingthe story of the house proudly and excit-edly. «In love with the idea of completinga little “Versailles” of his own in his villaof Camigliano, he transformed the Renais-sance-style vegetable garden according tothe designs of the architect Le Notre of theFrench Court into a garden such as thoseoften seen today, with large fountains in

front of the main entrance and in whosewaters the villa is reflected, the Giardinodi Flora [Secret Garden] and Grotta deiVenti [Cave of the Winds]. The baroquefaçade, the garden and the frescoes byPietro Scorzini inside the villa all sharethe same theme: the four elements, earth,wind, water and fire. The fire is not seen,but it burns with the passion of those whocreate the garden, of those who experi-ence it and the masters of the house».

Villa Torrigiani and its beautiful garden,only partly modified during the Romanticera with the two large linear lawns to thenorth and to the south and with scentedplants from around the world, can be vis-ited any time from March to Novemberand by appointment during the rest of theyear.

But if the Villa di Carmigliano opens itsgates to visitors only, another exquisitemansion provides the feeling of living in amonumental villa right next to its ownersas well. We are talking about Villa Oliva,another magnificent building built in thesixteenth century by the Buonvisi. Thecurrent owners, an old family in the cot-ton business that purchased the propertyafter World War Two, do not belong toLucca’s aristocracy; but with the samesense of pride and the same passion, they

Eleganza toscana earistocratica nel giardinodella Villa La Suvera.Aristocratic Tuscanyelegance in the garden ofVilla La Suvera

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live, love and share with their guests andvisitors the beauty of this villa. «My father-in-law and, above all, my husband re-stored the villa and garden, to restorethem to their original design from the XVand XVII centuries», says Luisa Oliva,showing the surprising richness of decora-tions and architectural elements of the oldstables, which, according to legend, theambassador to King Louis XIV of Franceconsidered even more beautiful than thestables of Versailles. Widowed in 1999,Luisa Oliva took charge of the propertyfirst-hand, taking care to preserve all thecharm of this Renaissance villa, with itslarge balanced balcony with five archesand four massive columns which rise upto the second floor, and with its five-hectare park, with grotesque gardens andoriginal path covered with a canopy ofold horn beams. A few years ago, VillaOliva opened its doors to tourism withdiscretion, with visits to the park (frommid-March to the beginning of Novem-ber), some organized events and occa-sions for accepting a few lucky visitors in-to the old annex, with nine bedrooms, el-egant sitting rooms and a spectacularswimming pool.

The villas of Lucca’s countryside, true andproper economic centers of the sixteenthcentury, have maintained strong ties withthe land. Particularly witness to this aspectis the Fattoria Mansi Bernardini [MansiBernardini Farm]. «The little Republic ofLucca based its wealth on very lucrativeagricultural activities, olive groves andvineyards, and it is for this reason that theconcept of large estates was not necessi-tated, unlike other regions of Italy», ex-plains Marcello Salom, surrounded by theolive groves of the hills of Villa Bernardiniwhere he lives with is family. «This is oneof the many properties belonging to theBernardini (predecessors on the part of themother ed.), who during the sixteenthcentury left the silk trade and banking topursue a more profitable venture in thecountryside. In the nineteenth century, thevilla was expanded to include the nearbyVilla Buonvisi with its lands and its ruralhomes. Count Cosimo Bernardini in 1860,with the deaths of four of his children,moved to this villa with his wife anddaughter, my great-grandmother. Since

that time, my family has always livedhere, until the fifties, when my grandpar-ents sold it during the sharecropping cri-sis. My father, who had met my motherhere, wanted to recover the property thathe loved so dearly, and so it became ourhome again». But it was Marcello Salomwho, in 1980, a pioneer of rural tourism,had the desire to open the villa up to visi-tors. He began to restore the village, therural homes and the Villa Buonvisi of theXVI century, in order to create agri-tourism with an authentic and aristocraticair, all revolving around the family villaand the magnificent romantic garden be-fore it.

SienaWhen a professor gives an account of his-tory in a way that is astonishing and al-lows it to come alive, no one can reallyresist its appeal. Above all, when eventsdepicted are filled with conspiracy andbetrayal, love and power, dishonest al-liances and cruel revenge. This is the his-tory of the Italian Renaissance, of whenthe peninsula was divided into dozens ofstates ruled by bourgeois lords, foreignkings and patron and warrior Popes, con-stantly in conflict with one another.

Just a few kilometers away from the beau-tiful city of Siena, which was during thesixteenth to seventeenth centuries the cap-ital of a republic that dominated one thirdof Tuscany today, we can find the spectac-ular villa-castello [castle-villa] of La Su-vera. Today, La Suvera is a five-star luxuryhotel, but at the same time the privatehome of Marquis Giuseppe Ricci Parrac-ciani and his wife, Princess Eleonora Mas-simo. The origins of this beautiful andoriginal villa go back to medieval times,when it was a fortress. However, it was in1507 that, given to none other than PopeJulius II Della Rovere – the Pope ofMichelangelo and of the Sistine Chapel, ofRaphael’s Rooms of the Apostolic Palace,of Bramante and the first project of the“new” Saint Peter’s Cathedral [Basilica diSan Pietro] – it was transformed into therenaissance villa that we see today: withits arches, balconies and spacious sittingrooms near the medieval tower, designedby Sienese architect Baldassare Peruzzi.La Suvera was not just one of the Pope’s

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ITINERARI D’ARTE E CULTURA

personal properties, but also the placewhere Julius II retired from time to time inorder to take a rest far from Rome andwhere he wanted to establish his origins,through supposed descent from the ContiGhiandaroni of Siena, in order to at longlast bestow a noble lineage to his familyof plebeian origins.Diplomatic interests convinced the Popeto give La Suvera to Emperor MaximillianI of Habsburg, then the property passedthrough the hands of prestigious familiesof Siena and Rome until it reached theRicci. Today, Marquis Giuseppe Ricci Par-racciani and his wife, Princess Eleonora,reside on one of the floors of La Suvera,while they have opened up the old farm,the stables, the mill and the rest of the vil-la to tourists. Of particular note, withinthe magnificent Renaissance building, is amuseum that houses the private collec-tions of the family, seven stunning suitesand five beautiful rooms, each dedicatedto a historical figure (from Napoleon toMarie Antoinette, from the Duke of Genoato Pope Julius II) and decorated with an-tiques and personal mementos that indeedbelonged to these key players in Europe’shistory.

FlorenceThis is the cradle of the Renaissance, thecity that saw the birth of the Modern Eraand placed man, art and culture at its cen-ter. The architects and supporters of thisvirtuous development that would thenspread through the rest of Italy and Europewere members of the Medici family, keyplayers in the history of Florence from thefifteenth to the eighteenth centuries. In thecity and the surrounding hills, there aremany villas built and established byLorenzo the Magnificent and by Cosimo,by Ferdinand and Catherine and complet-ed by the most significant architects of thetime. Finally, in 2013, 12 Medici Villasand two Medici Gardens were recognizedas Unesco World Heritage Sites. Many ofthem can be visited at the very least byappointment or on certain days, some areopen to the public, such as the Villa diCastello, the Villa di CerretoGuidi andthe Giardino di Boboli [Boboli Gardens],or museum locations, including Villa diPoggio Caiano and the Villa della Petraia.It is not a Medici Villa, but its story cannot

fail to draw you in. Villa Cora, since 2011a 5-Star hotel and member of the Relais&Chateaux, is known as the Grand Damed’Oltrarno, its construction dating back tothe middle of the nineteenth century.It was Baron Oppenheim who built thevilla as a gift for his beloved wife, EugeniaFenzi, who belonged to one of the mostimportant aristocratic families in Italy.Built according to the design of the archi-tect Pietro Comarni Rossie Giuseppe Pog-gi in neoclassical style, the villa is deco-rated in charming and surprisingly eclec-tic style: The Hall of Mirrors, consideredthe most beautiful ballroom in the entirecity, captivates you with its originalbaroque-style stucco, large mirrors andwood paneling; the Moorish Hall, dedi-cated to the Arab world so adored by theBaron; the Hall of Cards, the owners’ fa-vorite, decorated with shades of purple in-spired by Tarot cards; the White Roomwith massive marble fireplace, lamps fromMurano, and original statues from theneoclassical periodSo much love for his lady, alas, was notreciprocated, and the poor Baron Oppen-heim, wounded by his wife’s betrayals,tried to set the villa on fire. Fortunately,this insane act was prevented by the po-lice. The Baron left this villa that in lateryears accommodated the famous partiesand events hosted by Eugenia, the widowof Napoleon III, a young Claude Debussyin concert, Ismail Pasha, Viceroy of Egypt,the Emperor of Japan Hirohito, to whomthe imperial suite is dedicated today. �

L’entrata di Villa Cora,dalla quale si aprono imolti sorprendenti salonidecorati con gustoeclettico.Villa Cora entrance,surrounded by manyamazing, eclectic styledecorated halls