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Consulenza Formazione Progettazione Documento di Valutazione dei Rischi [D.Lgs 81/08] VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI Data: 01/02/2016 Dirigente Scolastico ___________________________________ R.S.P.P. ____________________________________________ R.L.S. ______________________________________________ Medico Competente ___________________________________ Program s.r.l. legale rappresentante: Roberto Rossi Program s.r.l. figure tecniche: ing. Alessandro Magni ITIS “G. MARCONI” Sede Istituto: Viale della Libertà n.14 Forlì (FC) Dirigente Scolastico: Dott.ssa Eliana Fiorini

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Consulenza Formazione Progettazione

Documento di Valutazione dei Rischi [D.Lgs 81/08]

VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI

Data: 01/02/2016

Dirigente Scolastico ___________________________________

R.S.P.P. ____________________________________________

R.L.S. ______________________________________________

Medico Competente ___________________________________

Program s.r.l. legale rappresentante: Roberto Rossi

Program s.r.l. figure tecniche: ing. Alessandro Magni

ITIS “G. MARCONI”

Sede Istituto: Viale della Libertà n.14 Forlì (FC)

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Eliana Fiorini

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CRITERI e PROCEDURE di VALUTAZIONE del RISCHIO

Possiamo suddividere i rischi in: • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine

utilizzate, agli apparecchi e impianti in uso, al rischio d’incendio, esplosioni, ecc.) • fattori di rischio per la salute dei lavoratori (esposizione ad agenti chimici, cancerogeni, biologici, radiazioni

ionizzanti, vibrazioni ecc.) • fattori di rischio legati agli aspetti organizzativi/gestionali del lavoro La valutazione dei pericoli, dei rischi presenti e delle misure di tutela avviene attraverso le fasi ed i criteri di seguito indicati. Sono state utilizzate le indicazioni di legge, le linee guida ufficiali e le norme di buona tecnica.

Fase A (identificazione)

• Identificazione, raccolta, analisi delle fonti informative ed esame della documentazione aziendale disponibile • Sopralluoghi negli ambienti di lavoro dell’azienda ed identificazione del lay-out aziendale • Identificazione del ciclo produttivo, delle attività svolte, dell’azienda e delle mansioni dei lavoratori • Identificazione dei pericoli connessi a: macchine ed attrezzature, impianti, sostanze pericolose, agenti di rischio fisici, ,

biologici, igiene del lavoro, locali di lavoro, servizi • Identificazione delle norme di legge e di buona tecnica pertinenti e degli standard di riferimento

Fase B (analisi)

• Consultazione e coinvolgimento e dei lavoratori addetti o del loro Rappresentante (qualora eletto), in merito a quanto specificato nella fase A

• Analisi del ciclo produttivo e delle mansioni dei lavoratori • Analisi delle attrezzature e procedure di utilizzo e manutenzione • Analisi delle condizioni ambientali in termini di impianti, agibilità, salubrità ed ergonomicità dei luoghi di lavoro, con

verifiche di eventuali certificazioni a norme tecniche • Analisi della posizione e distribuzione di attrezzature, arredi, depositi, percorsi di lavoro • Analisi d’eventuali rischi per la presenza contemporanea di più lavoratori o lavorazioni • Analisi delle sostanze utilizzate - Analisi delle procedure operative e dei dispositivi di protezione individuali • Analisi dell’andamento infortunistico passato e settoriale • Analisi dei passati verbali degli organi di vigilanza - Analisi dei rischi per la salute e la sicurezza degli operatori, tramite

matrice rischi/mansioni • Valutazione quantitativa dei rischi

Fase C (controllo del rischio)

Sono individuate le misure di prevenzione e protezione e di controllo dei rischi secondo i seguenti criteri • Valutazione sulla possibilità di eliminare i pericoli alla fonte, in base al progresso tecnico • Definizione e programmazione delle eventuali misure tecniche organizzative e procedurali da attuare per minimizzare il

rischio • Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso • Limitazioni al minimo del numero di lavoratori che sono o possono essere esposti al rischio • Utilizzo al minimo di agenti chimici – fisici – fisiologici • Definizione della segnaletica - Definizione dei dispositivi personali/collettivi di protezione, con priorità alle misure di

protezione collettiva • Definizione dei protocolli procedurali di sicurezza interni/esterni all’azienda - Definizione delle procedure d’emergenza

(antincendio, evacuazione, pronto soccorso) • Stesura dei protocolli di formazione ed informazione e definizione del materiale didattico • Programmazione degli interventi di regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti

Fase D (rischio residuo) A seguito dell’individuazione delle misure di prevenzione e protezione è valutato il rischio residuo e l’accettabilità dello stesso

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Schema di valutazione dei rischi

IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO

IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO ALLA PRESENZA DI SPECIFICHE SORGENTI DEL

PERICOLO NELL’AMBITO DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

ATTRIBUZIONE VALORI QUANTITATIVI ALLE GRANDEZZE PROBABILITA’ (P) E DANNO (D)

ATTESO E CALCOLO INDICE DI RISCHIO (R)

ATTRIBUZIONE VALORI SECONDO LE NORME LEGISLATIVE E ATTRIBUZIONE INDICE DI

RISCHIO (R) SECONDO CRITERI PREFISSATI

VERIFICA GRADO DI ACCETTABILITA’ DEL RISCHIO

FINE PROCESSO VALUTAZIONE

INDIVIDUAZIONE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

VALUTAZIONE RISCHIO RESIDUO

CON L’APPLICAZIONE COMPLETA DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

VERIFICA GRADO DI ACCETTABILITA’ DEL RISCHIO RESIDUO

FINE PROCESSO VALUTAZIONE

SI’

NO

SI’

NO

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Note procedurali e di gestione del rischio • L’azienda assume come criterio di priorità dei rischi la valutazione quantitativa di quelli individuati.

• Solo la corretta applicazione delle misure di tutela assicura una sufficiente riduzione del rischio ai livelli del rischio

residuo specificati.

• Sono individuate, se il caso, particolari procedure di lavoro, abbigliamento ed Dispositivi di Protezione Individuale atti a

minimizzare ulteriormente i rischi per la sicurezza e la salute.

• Alla valutazione del rischio residuo nei seguenti capitoli, si è pervenuti considerando anche la formazione/informazione

del personale secondo il programma descritto e l’utilizzo di eventuali idonei Dispositivi di Protezione Individuali.

• Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti che

potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.

• Al fine di individuare i rischi e le relative misure di tutela, si è tenuto conto anche degli eventi infortunistici nell’attività

in esame e in attività analoghe.

• Al fine di individuare i rischi e le relative misure di tutela, si è tenuto conto anche di possibili eventuali future attività /

lavorazioni / mansioni / attrezzature / impianti e quant’altro pertinente al fine della prevenzione per la sicurezza sul

lavoro.

• I rischi non evidenziati nel presente documento si intendono non significativi per i lavoratori.

Aggiornamenti

• Revisione del Documento di Valutazione del Rischio in seguito a: - sopralluoghi periodici effettuati dal Servizio di Prevenzione e Protezione - proposte degli addetti alla Sicurezza nelle Riunioni Periodiche annuali - variazione profili di rischio

• Verifiche ed eventuali aggiornamenti non programmati della valutazione dei rischi in caso di: - variazioni del processo produttivo - inserimento di nuove attrezzature - variazioni legislative o di norme tecniche - infortuni, incidenti o malattie professionali

• Interazioni e collaborazioni con gli organi di vigilanza in materia di Prevenzione Infortuni ed Igiene del Lavoro

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Valutazione quantitativa del rischio Il processo di valutazione dei rischi è impostato tenendo conto di:

• D danno, livello di danno ipotizzabile

• P probabilità stimata per quel danno

• R rischio conseguente ai livelli P e D, determinato da: R = P + D – 1 .

La scala di probabilità fa riferimento:

• all’esistenza di una correlazione tra la carenza riscontrata ed il danno ipotizzato

• all’esistenza di dati statistici noti al riguardo, a livello sia dell’azienda in esame sia del comparto d’attività

• al giudizio soggettivo dei tecnici e di chi è direttamente coinvolto nella realtà lavorativa

La scala di gravità del danno fa riferimento:

• alla reversibilità o meno del danno, distinguendo tra infortunio ed esposizione acuta o cronica

Il rischio è tale quando vi è una connessione, in forma di probabilità, fra pericolo individuato e possibilità di incorrere in

eventi lesivi alla salute e sicurezza.

Per la stima dei rischi sono presi a riferimento:

- norme di legge

- norme di buona tecnica

SCALA DELLE PROBABILITÀ P

Valore Livello Definizione/criteri

P≥4

molto probabile

esiste una relazione diretta tra la mancanza ed il verificarsi del danno per i lavoratori

si sono verificati danni, per la medesima mancanza, rilevati in azienda o in aziende simili

il verificarsi del danno non suscita stupore in azienda

2.5≤P<4

Probabile

la mancanza può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto

sono noti episodi in cui alla mancanza è seguito il danno

il verificarsi del danno suscita una qualche sorpresa in azienda

1.5≤P<2.5

Poco probabile

la mancanza rilevata può produrre un danno solo in circostanze sfortunate d’eventi

Sono noti rari episodi già verificatisi

Il verificarsi del danno suscita sorpresa

P<1.5

Improbabile

La mancanza rilevata può provocare un danno solo per la concomitanza di più eventi

indipendenti poco probabili

Non sono noti episodi già verificatisi

Il verificarsi del danno suscita incredulità

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SCALA DELL’ENTITÀ DEL DANNO D

Valore Livello Definizione/criteri

D≥4

Gravissimo

Infortunio o episodio d’esposizione acuta con possibili effetti letali o d’invalidità grave e

permanente

Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

Sono presenti sostanze in quantità superiori ai limiti di notifica per le aziende con rischi di incidenti rilevanti Sono presenti sostanze e/o preparati biologici di terza o quarta categoria

2.5≤D<4

Grave

Infortunio o episodio d’esposizione acuta con possibili effetti d’invalidità parziale

Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

Sono presenti sostanze in quantità superiori alla soglia di dichiarazione per le aziende con rischi di incidenti rilevanti Sono presenti sostanze e/o preparati biologici di seconda categoria

1.5≤D<2.5

Medio

Infortunio o episodio d’esposizione acuta con invalidità reversibile

Esposizione cronica con effetti invalidanti reversibile

Sono presenti sostanze in quantità inferiori alla soglia di dichiarazione per le aziende con rischi di incidenti rilevanti Sono presenti sostanze e/o preparati biologici di prima categoria

D<1.5

Lieve

Infortunio o episodio d’esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile

Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

Sono presenti sostanze o preparati moderatamente nocivi

Definito il danno e la probabilità, il rischio è automaticamente graduato mediante la formula

R = P + D – 1 e classificato secondo la scala seguente:

SCALA DELL’ENTITÀ DEL RISCHIO R

Valore – giudizio Definizione/criteri

R ≥ 6

- Azioni correttive indispensabili e indilazionabili

- Rischio residuo inaccettabile

4.5≤R<6

- Azioni di mitigazione necessarie

- Rischio residuo inaccettabile

3.5≤R<4.5

- Monitorare costantemente il rischio valutando la possibilità d’interventi di mitigazione nel

breve periodo

- Rischio residuo inaccettabile

2.5≤R<3.5

- Sono da valutare azioni di mitigazione in fase di programmazione nel medio periodo

- Rischio residuo accettabile solo con azioni di continuo monitoraggio

R < 2.5

- Non sono richieste particolari azioni di mitigazione, in alcuni casi può essere possibile

valutare interventi in fase di programmazione

- Rischio residuo accettabile

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Indice

Scheda Istituto

Criteri valutazione dei rischi

Elenco mansioni

Riepilogo rischi specifici per mansione

Valutazioni dei Rischi:

1. Valutazione rischio ” Macchine - Attrezzature”

2. Valutazione rischio “Sovraccarico Biomeccanico”

- “Movimenti ripetitivi”

- “Movimentazione Manuale dei carichi”

3. Valutazione rischio agenti fisici

- “Microclima”

- “Campi Elettromagnetici”

- “Radiazioni ottiche Artificiali”

- “Cancerogeno”

- “Amianto”

- “Rumore”

- “Vibrazioni”

4. Valutazione rischio “Chimico”

5.Valutazione rischio “Biologico”

6. Valutazione rischio “ATEX - atmosfere esplosive”

7. Valutazione rischio “Incendio”

8. Piano di Emergenza

9. Planimetrie di evacuazione

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE

“ G. Marconi ”

Viale della Libertà, 14 - 47100 Forlì

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Sede Unica in Forlì

Dati dell’Istituto

DENOMINAZIONE E RAGIONE SOCIALE ISTITUTO TECNICO “G. MARCONI” Indirizzo Viale della Libertà n° 14

CAP e Comune 47100 – Forlì

Telefono/fax 054328620/054326363 fax

E-Mail [email protected]

Superficie totale (m2) ~ 13400

Numero di dipendenti 134

Numero Studenti ~ 1000

Azienda U.S.L. competente C.so della Repubblica 171/d tel. 0543.731000

Comando V.V.F. competente Viale Roma, 97 (FC) tel. 0543.400800

Ufficio I.N.A.I.L. competente Viale della Liberta’, 1 (FC) tel. 0543.451611

Ispettorato del Lavoro competente Via Paradiso, 7 (FC) tel. 0543.29155

Camera di Commercio competente C.so della Repubblica,5 (FC) tel. 0543.713111

Personale Il personale è suddiviso secondo la seguente organizzazione:

ADDETTI N°

Dirigente Scolastico 1

Dirigente Servizi Generali Amministrativi 1

Assistenti amministrativi 8

Docenti 110

Assistenti Tecnici 7

Collaboratori Scolastici 15

Studenti ~ 1000

Totale 142 Lavoratori + 1000 Studenti

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Caratteristiche generali L’edificio in cui sono collocati i locali della Scuola è sito nel Comune di Forlì, in Viale della Libertà; data la sua posizione, la scuola è collegata in maniera efficiente tramite mezzi pubblici (autobus, ecc.) al resto della città. Essa é inoltre facilmente raggiungibile anche tramite automezzi privati. Il numero di Alunni presenti è di 923 , di età compresa indicativamente tra 14 e 19 anni. La scuola è sita in località identificabile sotto il profilo urbanistico come centrale, interessata da traffico veicolare urbano e zone a traffico limitato o pedonali, medio/alta densità di popolazione, presenza di attività commerciali e uffici, limitata presenza di attività artigianali e assenza di attività industriali. Il fabbricato si riferisce comunque ad un ambito prettamente residenziale che consente, nella normalità dei casi, il raggiungimento a piedi. L’edificio, sin dall’origine destinato ad ospitare attività scolastiche e concepito come un organismo architettonico omogeneo, è situato sul fronte strada di Viale della Libertà, con ingressi pedonali sia dal marciapiede principale sia dal lato delle vie Marconi e Galilei, che nel complesso garantiscono un rapido accesso al sito. In pratica i tre varchi esterni praticati nel lotto (lato Viale della Libertà, lato Via Galilei e lato Via Marconi ) vengono utilizzati tutti sia come ingresso – uscita che come vie di esodo in caso di emergenza. Una parte della struttura dell’edificio è di costruzione prebellica (1928-1935), distribuita strutturalmente in maniera indipendente, a differenza del cortile interno che è condiviso con altre strutture di tipo scolastico. Il fabbricato, a tre piani fuori terra ed uno cantinato, è circondato da un cortile composto da campi da gioco ad uso degli studenti, strada carrabile, camminamento pedonale e spazi verdi. In origine l'istituto comprendeva tutto il lotto delimitato dalle vie Marconi, Galilei, Viale della Libertà e Buonarroti, mentre attualmente il lato est dello stesso (lato Via Buonarroti) con il corpo di fabbrica ivi eretto trovasi in gestione all'Istituto Tecnico Commerciale "Ivo Oliveti", senza che le diverse ragioni siano separate dal barriere di tipo fisico. I diversi livelli sono messi in comunicazione reciproca principalmente mediante tre trombe di scale collocate alle estremità del corridoio che scorre parallelo a Viale della Libertà, in corrispondenza degli spigoli dell'edificio, ed al centro dello stesso, tutte utilizzate per l’accesso ordinario ed in grado di garantire la perfetta intercomunicabilità tra i piani, permettendo il normale passaggio da un piano all’altro del personale quotidianamente presente presso lo stabile. Tali scale presentano sbocco diretto a ciascun piano sempre mediato da serramento a doppia anta. Ad integrazione delle scale suddette, al fine di consentire un efficace deflusso in caso di emergenza, è stata realizzata in tempi recenti una scala esterna, lato cortile, utilizzabile come via d’esodo in caso di evacuazione, con piede nelle adiacenze della Centrale Termica e sul retro della stessa. A tale cortile si accede tramite un cancello, tuttavia non adeguatamente dimensionato per il passaggio dei mezzi d’emergenza, che immette su Via Galilei. L'edificio, con struttura portante in laterocemento rivestito in travertino, ha pianta a manubrio con due corpi principali collegati tramite un camminamento coperto al lato del quale sono disposti biblioteca e bar. I fabbricati, entrambi con il lato lungo parallelo a Viale della Libertà, sono fusi assieme ma con altezze sfalsate, essendo il volume lato ovest, prospettante la strada, il solo a svilupparsi in altezza oltre il piano terra. La distribuzione interna consta di disimpegni comuni e corridoi per tutta la loro lunghezza che sono illuminati con luce naturale proveniente dalle ampie finestre ubicate nel cortile, a lato delle quali si sviluppano i locali per le attività didattiche normali e speciali nonché per le attività parascolastiche collettive e per le attività complementari legate alla gestione della struttura. Aule per la didattica normale si trovano sostanzialmente distribuite in modo uniforme per tutta la struttura, ad eccezione del braccio al piano terra, lato sud, principalmente adibito ad uffici.

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Caratteristiche dimensionali Gli spazi necessari per lo svolgimento delle attività didattiche, con le corrispondenti caratteristiche tecniche, sono riportate nella tabella che segue, mentre per i dati di dettaglio (i.e. superfici dei singoli locali) si rimanda alla planimetrie.

PIANO LOCALE SUPERFICIE (m2) ALTEZZA (m) Secondo

[2400 mq] n. 17Aule 790 > 3.00m

n. 2 Aule di Disegno 360 “ “

Servizi Igienici 110 “ “

Altri ambienti 340 “ “

Connettivo 800 “ “

Primo [2400 mq]

n. 20Aule 900 > 3.00m

Aula di Disegno 180 “ “

Aula Magna 290 “ “

Laboratorio Linguistico 110 “ “

Altri ambienti 225 “ “

Servizi igienici 110 “ “

Connettivo 800 “ “

PIANO LOCALE SUPERFICIE (m2) ALTEZZA (m) Terra*

[7000 mq] +

Palestra* [1200 mq]

Blocco Uffici 800 > 3.00m

Biblioteca 100 “ “

Bar 80 “ “

Palestre 1200 “ “

n. 6 Aule 260 “ “

Laboratorio di Biologia 130 “ “

n. 2 Lab. di Fisica 90 “ “

Lab di Chimica Organica 110 “ “

Blocco Laboratori 4100 “ “

Servizi Igienici 110 “ “

Connettivo 1200 “ “

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Cantinato [2700 mq]

n. 1 Aula 40 > 3.00m

n. 3 Lab. di Elettrotecnica 500 “ “

n. 3 Lab. di Informatica 170 “ “

n. 2 Lab. di Meccanica 250 “ “

Laboratorio Linguistico 80 “ “

Aula Disegno 100 “ “

Aula di Musica 40 “ “

Sala Proiezioni 100 “ “

Servizi Igienici 100 “ “

Connettivo 1300 “ “

(*) sola superficie edificata

Descrizione generale del complesso scolastico Quanto alla destinazione d'uso l’attività didattica svolta presso l'ITIS “Marconi” si articola in lezioni di teoria per le materie umanistiche e di teoria e pratica per le materie scientifiche e tecniche; queste ultime sono principalmente legate alla chimica ed alla meccanica e in misura minore all'informatica ed al disegno. Tali lezioni pratiche vengono svolte in appositi laboratori adeguatamente attrezzati, nei quali gli studenti si esercitano nelle applicazioni inerenti la specializzazione sia assistendo alle applicazioni meccaniche con macchine e utensili effettuate dagli assistenti tecnici a titolo esemplificativo e dimostrativo di lezioni teoriche sia eseguendo loro stessi semplici simulazioni manuali di casi concreti. Per le applicazioni gestionali legate all'informatica ed al disegno CAD gli studenti fanno uso diretto di personal computer. Per le materie scientifiche e tecniche le esercitazioni sono svolte dagli studenti sempre guidati da docenti e assistenti, i quali hanno accesso privilegiato ma non esclusivo alle sostanze ed alle attrezzature presenti, che vengono gestite dagli studenti sotto la supervisione dei docenti e del personale tecnico. Relativamente alle sostanze chimiche ed alle colture microbiologiche gli studenti manipolano le soluzioni preparate dagli assistenti tecnici prima degli esperimenti, assistenti che sono gli unici assieme ai docenti ad avere accesso diretto ai reagenti che vengono manipolati nell'apposita area preparazione l'accesso alla quale è stato vietato agli studenti. Le esercitazioni sono sempre precedute dalla presentazione dei preparati e da una descrizione verbale delle loro caratteristiche e proprietà effettuate dai docenti. La normale attività didattica svolta nell'istituto avviene senza l'ausilio di particolari attrezzature a differenza delle attività didattiche applicative che vengono espletate in laboratori adeguatamente attrezzati. I laboratori di chimica sono attrezzati con banconi maiolicati serviti da apposite condotte per il gas e l'acqua alle terminazioni delle quali sono disposti dei becchi bunsen. Ciascun castello di erogazione ospita postazioni di lavoro corredate di rubinetti per l'acqua e per il gas metano, la cui combustione è necessaria per fornire energia alla reazione. Le condotte per gas ed acqua, realizzate con fasci tubieri fuori traccia o incapsulati in cordoni di inglobamento antiurto, sono provviste di valvola di sicurezza. Quale gas tecnico è utilizzato il metano, fornito dalla rete di distribuzione urbana.

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Le pesate vengono effettuate nelle apposite bilance antivibrazioni che trovano spazio nella sala preparazioni, la quale non è accessibile agli alunni e che è utilizzata essenzialmente dal personale di laboratorio quale ufficio e magazzino attrezzature. Tra queste ultime sono essenzialmente presenti stufe elettriche termostatiche, bilance termiche e termomantelli. Nell’area dei laboratori di chimica sono altresì presenti cappe aspiranti sotto cui vengono manipolate le soluzioni volatili e pericolose. Le cappe aspiranti fisse, per la manipolazione di sostanze tossico-nocive in grado di esalare prodotti volatili (eteri, acidi e basi forti,ecc.), vengono altresì utilizzate per lo stoccaggio dei preparati di uso più comune. Presso magazzini ad uso specifico sono stoccati i reagenti ed i reattivi che vengono prelevati per l'occasione dagli addetti al laboratorio. I reagenti meno pericolosi utilizzati sono conservati in scaffalature ad elementi modulari nel magazzino apposito. Acidi, solventi organici e reattivi in genere sono invece custoditi in armadi di sicurezza, provvisti di collare per raccordo alla tubazione di aspirazione ed ubicati in altro deposito specifico. In alcuni laboratori del plesso modeste quantità di sali sono conservati in normali armadi a vetrinetta, come pure la vetreria, che viene detersa mediante appositi strumenti per il lavaggio. Per le esperienze di elettrotecnica di base, condotte in appositi ambienti ubicati al piano cantinato, viene fatto uso prevalentemente di potenziometri, reostati e condensatori per le applicazioni in elettrotecnica, ovvero di calorimetri e bilance di precisione per le applicazioni di termodinamica. Le applicazioni di elettrotecnica avanzate vengono invece compiute presso specifici laboratori di misure elettriche ed elettroniche, che ospitano le attrezzature necessarie ad illustrare i concetti ed i metodi utili per individuare e risolvere i problemi di rilevazione e misura delle grandezze elettriche, sia a livello di segnale che di trasmissione di potenza. Nei laboratori per le applicazioni e le misure elettriche ed elettroniche si fa principalmente uso di amperometri, voltmetri, ponti, potenziometri, frequenzimetri nonché di tutte le attrezzature convenzionalmente utilizzate per l’esecuzione delle principali misure di verifica e collaudo su macchine ed impianti elettrici. Per l’esecuzione delle prove sono presenti simulatori di trasformatori, di generatori e motori in c.c. e c.a., nonché simulatori di reti di distribuzione. Tra le apparecchiature portatili di misura e collaudo nelle basse e medie tensioni sono principalmente utilizzati amperometri, cosfimetri, cassette a decadi, galvanometri. Nei laboratori TDP vengono costruiti i quadri e gli impianti collaudati nei laboratori di misure elettriche ed elettroniche, in appositi ambienti opportunamente attrezzati con banchi elettrificati atti alla manipolazione di circuiti sotto tensione. I banchi presentano piano in gomma ed alimentazione a 220 volt trifase. Gli altri laboratori di elettronica presenti in struttura sono attrezzati essenzialmente con PC e attrezzature elettroniche (oscilloscopi, multimetri, analizzatori di reti, ecc.). Tra le dotazioni fisse sono presenti motori e generatori elettrici, in un ambiente appositamente attrezzato per la didattica e la sperimentazione. Le esperienze di meccanica, sebbene condotte in diversi ambienti variamente identificati, trovano preferenziale applicazione nell'area officine, suddivisa in diverse zone le principali delle quali sono identificabili nel blocco macchine utensili, nel blocco macchine a fluido, nei laboratori di saldatura e termotecnica e nel laboratorio di tecnologia al piano cantinato. Il blocco macchine utensili si divide in tre settori: torneria (speciale e complementare), fresatrici e costruzioni meccaniche; non esiste di fatto una separazione ma ogni settore individua semplicemente l’area di collocazione di un certo tipo di macchine. Le attrezzature presenti nel Laboratorio di Tecnologia servono ad effettuare le prove d’usura, di durezza, resilienza, a compressione ed a trazione. Sono tutte esclusivamente manovrate dal personale docente, mentre gli studenti a debita distanza si limitano ad osservare. Il blocco macchine utensili è arredato con attrezzature convenzionali per officine a freddo (torni paralleli, torni CNC, frese, rettifiche, ecc.), utilizzate per lo studio pratico delle tecnologie meccaniche e dei principali processi ad asportazione di materia impiegati nella prassi industriale.

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Il laboratorio macchine a fluido ospita essenzialmente propulsori per veicoli di varia natura (automobili, motoveicoli, aeromobili); il compito del docente è quello di mostrare allo studente i vari componenti che lo compongono eventualmente smontando e ricomponendo alcune parti. I numerosi laboratori di informatica e disegno CAD sono infine dotati di apparecchiature elettroniche anche munite di videoterminale, che realizzano postazioni di lavoro i cui tavoli e sedie sono generalmente del tipo comune ad uso delle aule didattiche, anche se non mancano eccezioni con la presenza di sedili di tipo ergonomico. Quanto viceversa all'inquadramento territoriale, oltre a quanto enunciato in precedenza, la presenza di specifici vincoli architettonici imposti dalla sovrintendenza dei beni artistici ed ambientali impone il rispetto delle caratteristiche spaziali dell’edificio e dei suoi valori stilistici rappresentativi dell'epoca di costruzione.

Non sono presenti a carico della scuola né servitù passive dovute alla presenza di attività limitrofe ad elevato rischio potenziale né alla presenza di linee di trasporto di energia o di sostanze pericolose. Il contesto urbano delle aree limitrofe, adibite ad uso residenziale, ricettivo e commerciale, non determina la presenza di fasce di rispetto che possano essere legate alla destinazione d'uso delle attività prospicienti, non essendo presenti al contorno attività pericolose.

Analisi delle caratteristiche dei luoghi di lavoro Prima di esaminare le varie aree omogenee, così come individuate precedentemente, viene presentata un’analisi generale della scuola con riferimento alle caratteristiche comuni a tutti i luoghi di lavoro.

Aspetti relativi a singoli ambienti o aree omogenee vengono messi in evidenza nei paragrafi relativi all’analisi per aree. 1 Impianto elettrico In riferimento all’impianto elettrico dell’Istituto, dall’analisi a vista condotta in sede di sopralluogo, questo è risultato essere realizzato con materiali generalmente accettabili ed in alcuni ambienti rinnovato di recente. A partire dalla cabina MT/BT posta al livello del piano seminterrato l'impianto è articolato in dorsali principali e secondarie alloggiate in idonee canalizzazioni e confluenti in cassette o quadri elettrici dalle caratteristiche fisiche e dimensionali conformi alle specifiche normative ed adeguati a sopportare i carichi elettrici realizzati dai punti di elettrificazione degli apparecchi e dai punti luce.

Sebbene a carico dell'impianto siano da segnalare alcune scatole di derivazione aperte ed interruttori non funzionanti, carenze dovute principalmente alle intemperanze della popolazione scolastica, non sono comunque stati rilevati conduttori scoperti o corpi illuminanti privi di protezione meccanica

L'impianto è articolato in aree identificabili con i vari piani della struttura, serviti da quadri elettrici di zona ubicati in apposite nicchie incassate e quadretti elettrici a servizio di locali specifici.

Ciascun laboratorio risulta infatti corredato di un quadretto prese di recente installazione in cui trovano spazio alcune interfacce per spina. Ciascun quadretto dispone di interruttore generale a monte.

L’impianto originario è antecedente al ’90 ed è composto da una linea frazionata da diversi quadri elettrici posizionati per piano.

Le linee posteriori al ’90 sono quelle riconducibili ai laboratori e a quanti locali sono stati muniti di un quadretto elettrico di riferimento.

All'origine dell'impianto sono comunque presenti organi di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti, mentre le utenze periferiche sono protette da interruttori differenziali coordinati con l'impianto di terra.

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Sebbene non sia stato possibile verificare la presenza in istituto degli adempimenti documentali quali la vecchia denuncia d’installazione dell’impianto di messa a terra (ex mod. B) e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche (ex mod. A) l'edificio risulta corredato di gabbia di Faraday ed il quadro elettrico generale munito di collettore di terra quale punto di raccolta dei conduttori di terra diramatisi in direzione dei picchetti di terra a servizio della struttura. Non esiste inoltre impianto d’allarme acustico ad altoparlanti indipendente dall'impianto a campanelli usato normalmente per la scuola.

L’impianto elettrico non necessita pertanto di interventi di manutenzione straordinaria diversi dalla periodica sostituzione dei componenti guasti (lampade, interruttori, prese, ecc.). L’assenza delle necessarie certificazioni rende tuttavia indispensabile richiedere alle imprese installatrici dell’impianto elettrico ovvero dei suoi componenti o porzioni, messi in opera dopo il 13.03.1990, di fornire apposita dichiarazione che quanto installato sia conforme alla regola dell'arte.

2 Superamento delle barriere architettoniche Grazie all’ascensore ubicato in prossimità dell'ingresso (lato blocco uffici) e due servoscala l’edificio scolastico è reso tale da assicurare una sua utilizzazione anche da parte di alunni in stato di minorazione fisica.

L’intero piano terra è edificato ad una quota leggermente superiore a quella del piano stradale: la quota di passaggio tra esterno e interno è superata, al livello dell’ingresso principale, con una serie di alzate; inoltre, per l’accesso al blocco officine ed al piano seminterrato, sono presenti una serie di alzate corredate da servoscala che rendono accessibile il blocco principale dell'edificio, essendo la quota del blocco officine, posta ad un livello inferiore.

Al fine di consentire l'accessibilità della struttura anche ad utenti su sedia a ruote vi è una rampa di raccordo con pendenza non superiore all’8% a collegamento tra il corridoio del piano seminterrato ed il cortile esterno ed un accesso diretto dal fronte strada al vano ascensore.

Tutti i piani dell’edificio non presentano variazioni di livello significative per quanto riguarda la quota pavimento. Per utenti su sedia a ruote il collegamento tra i diversi livelli è garantito da un ascensore con vano corsa ricavato subito a ridosso della facciata su Via Libertà e con accesso a lato dell'atrio.

Nell’edificio sono presenti servizi per portatori di handicap generalmente muniti del necessario corredo di accorgimenti specifici (accessibilità laterale della tazza, campanello di chiamata e di allarme, ecc.). 3 Servizi Igienici I servizi igienici per gli alunni sono in blocchi divisi per sesso posti, per ciascun piano superiore, alle due intersezioni tra il corridoio parallelo a Viale Libertà con quelli paralleli alle Vie Marconi e Galilei.

Tutti i servizi della Scuola sono dotati di antibagno e di calpestio con rivestimenti verticali generalmente realizzati in piastrellato lavabile fino a metri due.

I vasi per gli alunni installati nelle latrine risultano all’incirca uno per classe, ubicati in spazi comprensivi di antilatrina, direttamente aerati e ventilati nonché convenientemente protetti dai raggi del sole anche mediante vetri traslucidi ed opacizzati.

Le latrine, attrezzate con sistemi a caduta d’acqua e scarichi opportunamente dimensionati, sono strutturate per box delimitati da pareti divisorie di idonea altezza, muniti di porte apribili verso l’esterno, sollevate dal pavimento e munite di chiusura dall’interno.

4 Illuminazione Le aule e gli altri locali fruiscono di un’adeguata illuminazione naturale grazie alla presenza di finestre ad ampia superficie. I locali frequentati dal personale amministrativo fruiscono inoltre di

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tapparelle esterne e di persiane interne atte a filtrare la luce esterna qualora arrechi fastidio, sebbene l'orientamento ad ovest degli uffici di segreteria minimizzi il fenomeno.

L’ingresso prende indirettamente luce naturale dal corridoio in cui sbocca, integrata da luce artificiale sempre presente.

Non sono presenti edifici circostanti o prospicienti in grado di limitare il flusso luminoso proveniente dalla volta celeste. Sul cortile interno, a cielo libero, non si affacciano spazi adibiti ad uso didattico ma da questo prendono luce i corridoi di distribuzione orizzontale.

L’illuminazione artificiale è fornita da lampade a fluorescenza (neon) adeguatamente protette da plafoniere e provviste di grigliatura nei locali in cui si fa uso di videoterminali.

Non si evidenziano manchevolezze di rilievo per la parte relativa al rispetto dei valori di illuminamento previsti dalle norme tecniche e cogenti.

La luce artificiale nell’istituto è fornita da lampade a fluorescenza generalmente protette da adeguate plafoniere; eventuali carenze in tal senso sono imputabili esclusivamente ad atti deliberati di manomissione da parte della popolazione scolastica.

Gli ambienti sono realizzati ed orientati in modo da consentire, nelle giornate di cielo limpido, il raggiungimento di valori di illuminamento naturale di 500 lux o superiori. Tali valori illuminanti garantiti, dall’analisi strumentale mediante luxometro, sono apparsi quindi generalmente adeguati sia nelle aule didattiche e negli uffici, conformati in modo da prendere luce dalle finestrature laterali, come pure nei i vani scala, sia nei corridoi di passaggio, che prendono luce dal cortile interno relativamente al blocco principale e dai lucernari relativamente al blocco uffici.

I corpi illuminanti sono alimentati grazie a conduttori collocati fuori traccia, presumibilmente entro tubi in PVC serie leggera confluenti nelle scatole di derivazione incassate a parete.

L’impianto luce non necessita pertanto di lavori di ristrutturazione diversi dai normali interventi di ripristino dei componenti degradati o disancorati dalla propria sede. Del tutto insufficiente risulta viceversa il corredo di lampade a fluorescenza autoalimentate di emergenza, che occorrerà inoltre installare anche nelle aule.

5 Microclima Il mantenimento, nei mesi più freddi, di temperature accettabili presso tutti i locali, servizi compresi, è garantito da un sistema di radiatori a ricircolo d’acqua riscaldata dalla Centrale Termica responsabile della produzione del calore.

In relazione all'ampia superficie vetrata presente ed alla volumetria generosa degli ambienti l’impianto termico nel suo complesso non può essere tuttavia ritenuto adeguatamente dimensionato in relazione al fabbisogno termico complessivo. La superficie radiante disponibile non risulta in grado di sviluppare una temperatura confortevole in tempi rapidi né a consentire il mantenimento di temperature interne adeguate a garantire il comfort termico in tutti i locali.

Viceversa l'orientamento geografico degli uffici verso ovest rende il microclima, durante la stagione calda, accettabile per il mantenimento di adeguate condizioni di benessere termico, anche grazie ai possibili interventi mitigativi dovuti alla possibilità d’aerazione tramite le numerose finestre ed alla presenza di condizionatori carrellati monoblocco con manichetta flessibile per la ripresa dell'aria calda.

La facile apribilità delle aperture finestrate garantisce comunque l’ottenimento di ventilazione ed aerazione naturale in misura adeguata e all'interno della struttura non sono svolte attività lavorative in grado di influenzare la temperatura dell'ambiente né attività fisiche pesanti in grado di rendere necessari livelli di temperatura inferiori a quelli previsti per i locali ad uso abitativo.

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Gli ambienti del blocco officine risultano corredati di impianti autonomi di ventilazione ad aria soffiata, generata da appositi gruppi termoventilanti con batteria riscaldante e raffreddante collocati nei diversi locali ed in grado di distribuire l'aria climatizzata mediante anemostati alettati.

Spazi per l’attività didattica normale All’interno di questa area omogenea sono presi in considerazione tutti gli spazi in cui vengono svolte attività didattiche ordinarie, cioè le comuni aule, indipendentemente dalla loro ubicazione all’interno della scuola. Gli spazi per le unità pedagogiche (aule), a prescindere da differenze dimensionali, presentano caratteristiche comuni per quanto riguarda le attività svolte e gli aspetti di igiene e sicurezza del lavoro. Le aule per la didattica normale hanno tutte peculiarità identiche. Il locale tipo ha un'unica porta di larghezza utile pari a 1.60 m , a due battenti apribili verso l'esterno.

Le aule presentano un affollamento medio di 20-25 Alunni; gli arredi e le attrezzature didattiche presenti sono banchi e sedie in numero e dimensioni adeguate agli utenti, cattedra e lavagna. I tavoli sono di forma rettangolare e facilmente componibili tra loro.

Le pareti sono tinteggiate in colore chiaro, con predominanza delle tonalità bianca media e caramel. Tutte le aule hanno un’ampia superficie finestrata che assicura l’illuminazione naturale; l’illuminazione artificiale è garantita da apposite lampade al neon opportunamente protette contro eventuali sganciamenti o contatti indiretti.

Il riscaldamento delle aule nella stagione invernale é assicurato da radiatori in ghisa a ricircolo d’acqua calda serviti da impianto di riscaldamento centralizzato e comunque in grado di garantire accettabili condizioni di benessere. I radiatori sono tuttavia generalmente sporgenti dalla parete, specialmente nei corridoi, non coibentati e spesso privi delle protezioni delle valvole, in grado quindi di procurare danni anche rilevanti in caso di collisione e lievi scottature in caso di contatto prolungato.

Spazi per attività didattica speciale Nella struttura sono stati individuati un insieme di spazi idonei per accogliere le attrezzature e gli arredi specializzati necessari per le attività correlate alla didattica normale, ordinati in modo da non consentire una loro facile rimozione o sostituzione. Queste aule occupano locali con caratteristiche talvolta identiche a quelle delle aule per la didattica normale ma generalmente, soprattutto per quello che riguarda i locali del blocco uffici, si estendono per ampiezze superiori a queste ultime. In particolare ci sono: - Laboratorio Macchine Utensili: l'ambiente è ricavato in un capannone a shed con lucernari provvisti di apertura di tipo elettrico in modo tale da garantire un'aerazione ottimale presso tale area sono presenti essenzialmente torni e frese. Il pavimento, in legno a blocchetti non perfettamente adiacenti, in quanto tale non può tuttavia essere ritenuto in possesso dei requisiti minimi di lavabilità e percorribilità, sebbene sia in buone condizioni manutentive, anche in relazione all'utilizzo di liquidi viscosi (oli testa, oli da tornio, oli per ingranaggi, oli emulsionabili, ecc…) per la lubrificazione e l'ingrassaggio delle macchine. Gli oli vengono inoltre stoccati all'interno dei loro fusti originali, posti in posizione orizzontale su cavalletti o verticalmente a pavimento. Sebbene non siano circolanti mezzi di trasporto semoventi ed essendo pertanto i rischi di sfondamento dei suddetti fusti metallici minimo, tuttavia il permanere in via potenziale di rischi di sversamento durante gli spillaggi ed i travasi renderà necessaria l'adozione di appositi bacini di contenimento per i recipienti d'olio, anche in relazione ad una più efficiente igienizzazione dei pavimenti legata alla possibile presenza di colonie batteriche negli oli minerali e sintetici. Le macchine presenti sono state più volte visionate dai tecnici dell’azienda USL i quali hanno poi prodotto dei verbali con le

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indicazioni degli interventi necessari per la messa a norma; in seguito è stato redatto da tecnico abilitato un progetto per la messa a norma in parte poi realizzato.

Allo stato attuale, una parte delle macchine è stata messa a norma, una parte è stata messa a norma solo parzialmente, ad una terza parte è stata tolta l’alimentazione elettrica impedendo così di fatto l’utilizzo. I principali interventi fatti sulle macchine sono stati mirati alla introduzione di:

• microinterruttore di interblocco che arresti la rotazione della macchina alla rimozione del manicotto stesso;

• schermo trasparente fissato al carro portautensile o scorrevole su guida, in grado di resistere all'azione di urti violenti e che protegga anche la parte posteriore della macchina (tornio);

• riparo fisso al basamento con portelli muniti di dispositivo di interblocco (per le frese); • protezione degli organi di trasmissione del moto con idonei carter dotati di interruttore a

pulsante che determini automaticamente l'arresto della macchina all'atto dell'apertura del carter in questione;

• organo di arresto di emergenza che può essere un pulsante a fungo rosso posto a facile portata di mano;

• relè di minima tensione atto ad impedire il riavvio dopo l'interruzione e il successivo ripristino dell'alimentazione.

In alcuni casi vista l’impossibilità di mettere a norma la macchina questa è stata messa fuori uso impedendo agli studenti di entrare in contatto con le parti in movimento. In generale i torni marca BREDA recano un quadretto comandi realizzato a regola d'arte, con portella interbloccata ed alimentati da cavi discendenti dalla blindosbarra a soffitto e racchiusi da calate in PVC rigido con raccordi curvi in corrugato flessibile serie pesante. I torni marca PASQUINO risultano invece di architettura più antiquata e dotati di quadri comando posti troppo in basso rispetto alla posizione di accessibilità ottimale da parte dell'operatore e soprattutto Sebbene generalmente i torni manchino di protezioni degli organi di trasmissione del moto alla torretta, tuttavia il rischio conseguente può essere ritenuto basso in relazione alla modestissima velocità del componente. In tutti i casi si segnala che lo spazio di azione per ciascuna macchina è solitamente ridotto e comunque tale da non consentire di operare in sicurezza. Le mole a disco sono generalmente in buone condizioni manutentive, anche se non sempre adeguatamente fissate a pavimento, e sono corredate dell'indicazione sulla velocità massima del disco, in modo da minimizzare i rischi di esplosione della mola. Le frese presenti si presentano in buone condizioni di uso e manutenzione, sebbene la diffusa assenza delle schermature a protezione dell'accessibilità dal retro concretizzi modesti pericoli di natura meccanica, tuttavia ridotti a livello accettabile dall'esiguità dello spazio accessibile al dito. La presenza di profili metallici stoccati verticalmente configura un rischio concreto di travolgimento dei possibili soggetti presenti nelle vicinanze, rischio che verrà minimizzato nell'immediato sia stoccando i profili lineari in posizione orizzontale su apposite incastellature, peraltro presenti ma inadeguate per dimensioni ad immagazzinare tutto, sia in alternativa utilizzando delle fascette e dei bacini di contenimento per lo stoccaggio a parete dei profili in posizione verticale. Le macchine presenti non richiedono l'adozione di dispositivi di protezione individuale diversi dagli occhiali, necessari per la protezione da trucioli o corpuscoli, in particolare durante la smerigliatura con mole non provviste di schermi per il disco.

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- Laboratorio attrezzature speciali: l'ambiente, ubicato nel retro dei laboratori di chimica, ospita strumentazione analitica sofisticata (gascromatografi, spettrografi, ecc…) e due spettrofotometri ad assorbimento atomico, utilizzati per le analisi sui metalli pesanti vaporizzati in soluto, collocati sotto aspirazione.

I gas per l'alimentazione delle apparecchiature presenti sono erogati da gassogeni ubicati in casamatta esterna ed in grado di fornire i gas, quali l’idrogeno, l’elio, il protossido di azoto, l’aria, l’azoto e l’acetilene.

Lo spettrofotometro, che lavora in atmosfera acetilenica, utilizza solo gli ultimi tre gas mentre il gascromatografo utilizza elio, azoto, idrogeno ed aria. Sebbene i colori delle tubazioni siano non appropriati agli standard di unificazione tuttavia le stesse sono in buone condizioni manutentive, integre, corredate di manometri ed ubicate in percorsi per i quali i rischi di urti sono minimi. Lo spettrofotometro ad infrarossi, di nuova concezione, soddisfa i requisiti di sicurezza relativi alle apparecchiature laser di classe II mentre le lampade di Wood presenti nello spettrofotometro ad ultravioletti non presentano elementi di rischio. L'alveografo, a coclea, presenta tale componente segregato mentre il farinografo, di architettura similare ma privo di protezioni, è detenuto sempre spento ed a scopo dimostrativo.

- Laboratori di Chimica del blocco Officine: il laboratorio è attrezzato con banconi maiolicati che, sebbene privi dei vetri di separazione dei vari posti di lavoro, sono serviti da apposite condotte per il gas e l'acqua alle terminazioni delle quali sono disposti dei becchi bunsen muniti di termocoppia. Ciascun castello di erogazione ospita postazioni di lavoro corredate di un rubinetto per l'acqua e due rubinetti per il gas metano, la cui combustione è necessaria per fornire energia alla reazione. Il pavimento, in ceramica, presenta tuttavia caratteristiche di uniformità non ottimali, soprattutto in corrispondenza dei giunti con elementi estranei alla pavimentazione. L'alimentazione elettrica dei banchi di lavoro, realizzata secondo linee costruttive non conformi agli standard di buona tecnica (talune prese con asse di inserzione obliquo e tutte aventi grado di protezione inferiore ad IP4X, sezione dei conduttori apparentemente inadeguata ai carichi) è stata messa fuori servizio a scopo cautelativo. Le sale preparazioni non sono accessibili agli Alunni, che nel Laboratorio di Analisi Tecniche preparano i campioni che andranno poi letti nel laboratorio analisi strumentali. In laboratorio sono altresì presenti cappe aspiranti generalmente monofronte sotto le quali vengono manipolate le soluzioni volatili e pericolose. Tali cappe risultano tuttavia generalmente obsolete, realizzate con materiali non ignifughi, protette da vetri frontali a ghigliottina di tipo antiquato, privi di adeguate caratteristiche di resistenza e talvolta del tutto assenti. I motori delle cappe sono talvolta non funzionanti o tali da generare livelli di rumorosità eccessivi, come ad esempio la cappa marca FERRARO n. inventario 9819, caratterizzata da un Leq di 90 dB(A). La stessa presenta il corpo illuminante avulso dalla propria sede. Tutte le cappe presentano inoltre punti di elettrificazione auto costruiti e caratterizzati da grado di protezione meccanica inferiore all'IP55. Tali problemi a carico delle cappe aggravano le condizioni ambientali del laboratorio caratterizzate da una non ottimale ventilazione dovuta alla ridotta ampiezza delle finestrature presenti

- Laboratorio di Saldatura: l'ambiente, adiacente al laboratorio macchine utensili e con esso comunicante mediante un varco ricavato nella parete, presenta una pavimentazione per gran parte dell'area dello stesso tipo. Opportunamente tuttavia la zona ospitante le operazioni di saldatura è costituita da platee di calcestruzzo, ignifugo ed impermeabile. Colà sono effettuate lavorazioni di saldatura sia a gas sia di tipo elettrico, in aree sufficientemente separate e tali da consentire un adeguato stoccaggio delle bombole di gas tecnico. Queste sono munite di riduttori di pressione e sono collegate ai cannelli mediante tubazioni e giunti di sicurezza. I diversi tipi di saldatura sono effettuati in box di tipo fisso o mobile adeguati ad impedire esposizioni indebite di terzi alle radiazioni UV ed IR emesse durante le lavorazioni. Ad

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impedire la contaminazione dell'ambiente con fumi di saldatura sono presenti aspiratori fissi e carrellati in numero adeguato. L'impianto elettrico dell'ambiente si presenta in condizioni accettabili, fatta eccezione per le prese dell'angolo saldatura e per il dispositivo di aspirazione della cappa della fucina, comunque non più utilizzata.

- Laboratori di Fisica: i Laboratori (adiacenti al Laboratorio di Saldatura) presentano dei banchi di lavoro in struttura metallica con piano in legno e formica (alcuni sono elettrificati e vengono utilizzati generalmente per la 220 e la 24 V, sotto la sorveglianza dei docenti e per applicazioni di breve durata e tali da limitare condizioni di stress per gli impianti elettrici dei banchi ); vi sono, inoltre i rispettivi banchi-cattedre muniti di prese con corrente da 380, 220 e 24 V, generalmente funzionanti. Nel laboratorio vengono effettuate applicazioni pratiche dimostrative legate a fenomeni di fisica tra cui anche quelle di natura elettrica ed elettromagnetica. I due Laboratori per le Classi del Biennio, sono divisi da un ambiente più piccolo che funge da magazzino per le esercitazioni da svolgere.

- Laboratorio Linguistico: si tratta di due locali a pianta rettangolare, posti rispettivamente al primo piano ed al piano cantinato, sono dotati ciascuno di circa 20 postazioni. Le caratteristiche dei vani sono le stesse degli altri locali.

- Laboratorio Controllo Numerico: ospita macchine a controllo numerico di moderna concezione e come tali esenti da rischi particolari.

- Laboratorio di Pneumatica: ospita banchi metallici su cui sono montati pannelli ove vengono sistemati ( ad incastro ) gli elementi che compongono circuiti pneumatici di ridotte dimensioni comandati attraverso PLC ; inoltre è presente un robot (ubicato in una parte del laboratorio che funge da isola di lavoro opportunamente “ transennata “ rispetto al resto del laboratorio stesso) a tre assi di piccole dimensioni utilizzato per prove dimostrative – didattiche dai Docenti del laboratorio e come tale esente da rischi particolari.

- Laboratorio di Telecomunicazioni: Il laboratorio presenta dei banchi di lavoro con struttura metallica con piano in legno e formica; i vari banchi presentano punti di corrente a 220 V, generalmente funzionanti, e presentano dei cavi elettrici canalizzati sotto schiene d'asino. Vi sono diversi armadi in legno con ante in vetro non di sicurezza, contenenti attrezzature elettroniche quali oscilloscopi, frequenzimetri, analizzatori di spettro, generatori di funzioni e simili, prive di parti in movimento o caratteristiche di pericolosità.

- Laboratorio di Macchine a Fluido: ospita motori di macchine di varie dimensioni (automobili differenti ed aerei); il compito del docente è quello di fare vedere allo studente i vari pezzi che lo compongono eventualmente smontando e ricomponendo alcune parti ovvero di illustrarne il funzionamento dinamico sui banchi prova. Il rischio legato alla presenza di parti in movimento, comunque minimizzato dalla bassa velocità dei cinematismi ovvero dalla presenza di protezioni fisiche nei casi di maggior rischio, rende tuttavia necessario il mantenimento di adeguate distanze di sicurezza durante l'esecuzione delle prove, anche per attenuare l'esposizione a rumore e a gas di scarico. Relativamente a quest'ultimo aspetto la modesta efficienza degli evacuatori di gas di scarico comunque presenti rende generalmente necessario eseguire le occasionali prove sui motori all'aperto. La turbina per le prove di portata ed il compressore per le prove ad alta pressione non determinano elementi apprezzabili di rischio.

- Laboratorio di Termotecnica: nell'ambiente sono svolte tutte le applicazioni pratiche legate alle problematiche di riscaldamento e condizionamento degli ambienti. Vengono montate pompe, valvole di sicurezza, condutture idrauliche e vengono elaborati progetti termotecnica. Sono inoltre presenti modelli in scala ridotta degli impianti tecnologici a corredo delle abitazioni, utilizzati per l'indagine scientifica e non in grado di determinare rischi apprezzabili per i presenti. Le palette dei ventilatori non rappresentano un pericolo concreto mentre la presenza di attrezzature, utensili e qualche macchina come ad esempio il trapano BIMAK, in

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non ottimali condizioni manutentive può costituire una fonte di pericolo per l'incolumità dei presenti. L'impianto elettrico è alimentato ad una tensione di 220 V e, sebbene sia consigliabile procedere ad una trasformazione delle utenze a 24 V qualora sia consentito da esigenze tecniche, sono adottate opportune misure precauzionali d'esercizio finalizzate alla riduzione del rischio elettrico a valori modesti.

- Laboratorio di Misure Elettriche: ospita le attrezzature necessarie ad illustrare i concetti ed i metodi utili per individuare e risolvere i problemi di rilevazione e misura delle caratteristiche costruttive e di funzionamento delle macchine elettriche rotanti e dei trasformatori. A tal fine sono presenti, per l’esecuzione delle prove, generatori e motori in c.c. e c.a., trasformatori di varie dimensioni nonché simulatori di reti di distribuzione. Le macchine elettriche sono in buone condizioni manutentive, così da minimizzare i possibili rischi di elettrocuzione, ulteriormente ridotti dalla presenza di pedane isolanti attorno alle macchine elettriche. Durante il funzionamento la zona di operatività è inoltre segregata tramite catene trattenute da paletti amovibili, in grado di imporre ai presenti una distanza di sicurezza sufficiente in relazione alle effettive condizioni di pericolo. L'impiantistica per l'alimentazione dei banchi prova e per la generazione di corrente continua è collocata in apposito box schermato da impennate inaccessibili. In armadi a parete sono conservati strumenti di misura (voltmetri, amperometri, cosfimetri, wattmetri, ecc.) altresì utilizzati in altri laboratori di misure elettriche tuttavia arredati similmente alle aule ordinarie, privi di attrezzature e macchine e destinati allo svolgimento delle lezioni teoriche di elettrotecnica ed all'esecuzione di misure elementari su apparecchiature portatili.

- Laboratorio di Chimica Organica: il laboratorio è attrezzato con banconi maiolicati muniti di becchi a gas. Le cappe, di tipo monofronte e bifronte, sono in parte obsolete e quelle meno efficienti sono utilizzate come armadi aspirati per lo stoccaggio dei preparati di uso comune. Nel laboratorio di chimica organica si fa occasionalmente uso di sostanze cancerogene e durante le reazioni possono svilupparsi aerosoli in grado di comportare un'esposizione a fenoli ed esteri aromatici. Per ridurre ulteriormente l'esposizione a tale fattore di rischio, comunque estemporanea, i gruppi motore delle cappe e le loro condizioni di tenuta verranno sistematicamente verificati da parte di personale specializzato. Verrà altresì valutata la possibilità di sostituire le cappe presenti con altre maggiormente efficienti e corredate di certificazione da parte di organismi tecnici specializzati.

- Laboratorio di Tecnologia Meccanica: nell'ambiente vengono effettuate prove legate al comportamento a fatica di un materiale, facendo uso di attrezzature generalmente caratterizzate da modesta pericolosità (macchine per prove di torsione, di flessione rotante, ecc.). Per ridurre ulteriormente i rischi meccanici presenti tuttavia si valuterà di racchiudere il pendolo di Charpy all'interno di una gabbia metallica, interbloccata e con serraggio dall'esterno, come pure la macchina per le prove di trazione e compressione), in modo che l’operatore, una volta inserito fissato il pezzo alla macchina, possa attivarne il funzionamento dall’esterno.

- Laboratori Informatica e CAD/CAM: contengono una quindicina di videoterminali orientati in modo da minimizzare gli effetti di abbagliamento ed i riflessi dovuti alle fonti di luce, collegati mediante cavidotti a schiena d'asino all’impianto elettrico controllato da un quadretto per l’aula con interruttore differenziale. In aggiunta a questi è sovente presente un cablaggio ethernet per la rete dati. Sebbene non sia strettamente necessario in virtù dei ristretti tempi di permanenza degli operatori davanti al terminale risulta comunque consigliabile fare uso di sedie munite di schienale flessibile o regolabile in grado di garantire un comfort adeguato ai presenti.

- Laboratorio TDP: Il laboratorio presenta dei banchi di lavoro con struttura metallica con piano in legno e formica; i vari banchi presentano punti di corrente da 380, 220 e 24 V, generalmente funzionanti, e presentano dei cavi elettrici canalizzati sotto schiene d'asino. Nel laboratorio

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vengono effettuate applicazioni pratiche legate all'impiantistica elettrica (videocitofonia, illuminotecnica ed elettromeccanica): Nel retro sono presenti alcuni torni ed una mola obsoleti ed in stato di abbandono, nonché una grossa lama tagliacartone priva di squadra paramano a protezione dalla lama. I banchi elettrificati sono utilizzati generalmente per la 220 e la 24 V, sotto la sorveglianza dei docenti e per applicazioni di breve durata e tali da limitare condizioni di stress per gli impianti elettrici dei banchi.

- Laboratorio di Microbiologia: il laboratorio è attrezzato con banconi maiolicati muniti di becchi a gas. Sono inoltre presenti una serie di banconi sui quali sono installati i microscopi per l'osservazione dei vetrini. In laboratorio sono altresì presenti cappe aspiranti tuttavia non munite di filtri HEPA, prive di sterilizzatori e non del tutto adeguate al rischio biologico.

Spazi per attività collettive Sotto questa dicitura si possono individuare: - Aula Magna: ha sviluppo longitudinale e una superficie di 300 m2 al piano primo, dinanzi

all’atrio di ingresso. L’ambiente è reso accessibile dall’interno mediante due serramenti della larghezza di 1.60 m apribili nel verso dell’esodo integrati da uno sbocco verso la scala antincendio in grado di realizzare un collegamento diretto tra l'ambiente ed il cortile al piano terra. L’aula della capienza massima di 130 posti in platea, presenta alle due estremità dei palchi rialzati raggiungibili dalla platea mediante alcune alzate prive di parapetto e rivestite di gomma a bolle. L’ambiente è provvisto di una serie di uscite facilmente apribili a spinta mediante maniglione antipanico, raggiungibili tramite quattro corridoi di ampiezza accettabile posti a separazione delle varie file di posti tra loro e dalle pareti perimetrali. L’ambiente dispone di mezzi di estinzione incendi sia fissi sia mobili in quantità sufficiente.

- Palestre: occupano una superficie di 1200 m2 , alloggiate in un corpo di fabbrica indipendente corredato dei necessari locali destinati a spogliatoio con annessi servizi igienici per atleti, arbitri e spettatori. La struttura è accessibile mediante quattro ingressi, di cui due afferenti ad un vestibolo di disimpegno, costituiti da serramenti a due battenti in vetro-metallo apribili nel verso dell’esodo mediante maniglione antipanico, e gli altri direttamente ai campo di gioco, realizzati in legno e privi di dispositivo a barre di comando per una facile apertura a spinta. Il campo di gioco, privo di gradinate a parterre per eventuale pubblico, è rivestito in sintetico con finitura bucciata, antiscivolo. Il volume prende luce da ampi pannelli di policarbonato e vetro cemento. La luce naturale proveniente dalla volta celeste è integrata da illuminazione artificiale fornita da una serie di neon attivabili in caso di necessità, protette da schermi contro le pallonate al pari degli anemostati per la ventilazione. Il solaio è stato parzialmente controsoffittato per ridurre i fenomeni di riverberazione sonora dovuti alla conformazione degli spazi, vasti ed alti.

- Sala proiezioni; si tratta di un’aula predisposta per accogliere al massimo due classi per volta, tramite la presenza di posti a sedere con pianale ribaltabile disposti in file. L’attrezzatura è costituita da un televisore con videoregistratore, da un proiettore con apposito pannello per la visualizzazione e da un impianto di diffusione del suono munito di dispositivo di regolazione del volume. L'impianto elettrico risulta rinnovato di recente e l'ambiente è stato opportunamente munito di controsoffittatura, sia al fine di nascondere il passaggio dei cavidotti alla vista dei presenti sia al fine di incrementare le caratteristiche di assorbimento acustico del locale per diminuire il tempo di riverberazione e rendere più confortevole la presenza nel locale nonché per rendere più agevole l'intelleggibilità delle parole e dei suoni emessi dalle casse acustiche. Sebbene gli elementi per il soffermo siano privi di imbottitura, lignei e non del tutto conformi alle attuali disposizioni in materia antincendio non risultano tuttavia, in relazione alla situazione attuale, significativi elementi di rischio a carico dei frequentatori dell'aula.

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Uffici e spazi per attività complementari Quest’area comprende tutti i locali utilizzati dal personale docente per attività complementari (sala insegnanti, ecc.). I locali comprendono in particolare: - Presidenza e vicepresidenza: locali di pianta quadrata e ridotta superificie (26 m2) ubicati al

primo piano ed affacciati sul cortile interno, destinato ad ospitare l’Ufficio del Dirigente Scolastico. La natura e la disposizione degli elementi di arredo e lo stato dei rivestimenti non determina la presenza di elementi di rischio.

- Ufficio del Direttore Amministrativo: il locale prende luce dalle finestrature affacciantesi su Viale Libertà. Non si ravvisano problemi legati all'ampiezza degli spazi, allo stato dei pavimenti o alla dotazione di armadi e scaffalature.

- Segreteria Alunni, Segreteria Personale, Segreteria Contabilità e Protocollo: insieme di quattro locali separati e localizzati al piano terra, lato cortile interno. Questi, sebbene siano interessati da un uso abbondante di prolunghe, prese multiple e grossa concentrazione di cavi elettrici o di trasmissione dati, sono opportunamente disposti e mai poggiati a terra in maniera tale da costituire pericolo nei riguardi del transito e con possibilità di schiacciamento e sezionamento degli stessi. Sebbene, in relazione al numero di addetti che vi trovano impiego, gli a spazi a loro disposizione risultino di ampiezza accettabile al lordo delle superfici occupate dagli arredi e dalle scaffalature, queste ultime risultano di entità insufficiente a contenere i fascicoli e gli incartamenti inevitabilmente prodotti durante l'attività d'ufficio, carte che finiscono per occupare stabilmente superfici concepite per uno stoccaggio solo temporaneo (tavoli) o addirittura non idonee allo stesso (termosifoni).

- Biblioteca: La biblioteca si trova al piano terreno dell’Istituto. Le pareti sono a tinta chiara, i parapetti delle finestre hanno altezza superiore a 90 cm ed i pavimenti non sono sdrucciolevoli.

L’illuminazione naturale è garantita da ampie superfici finestrate comunicanti direttamente con l’esterno sebbene realizzate a vasistas, come tali da non ottimizzare la ventilazione in funzione della superficie finestrata presente. L'illuminazione artificiale è data dall’impianto di luce costituito da lampade fluorescenti, dotate di schermature di protezione, che producono illuminazione diretta.

I libri sono collocati in ampie scaffalature metalliche munito di pannello vetrato, rese accessibili anche tramite scale doppie a compasso e scaletti a castello con ruote pivotanti, di recente costruzione ed in buone condizioni d'uso, con pedate di ampiezza sufficiente, munite di dispositivi antiribaltamento e di trattenuta delle gambe. Per la consultazione sono presenti solo pochi posti a sedere tuttavia opportunamente muniti di luci di posto integrative della luce naturale. - Bar: è ubicato al piano terreno dell’istituto, le pareti sono a tinta chiara, i parapetti delle finestre hanno altezza superiore a 90 cm ed i pavimenti non sono sdrucciolevoli.

L’illuminazione e l’aerazione naturale sono garantite da ampie superfici finestrate comunicanti direttamente con l’esterno. L'illuminazione artificiale è data dall’impianto di luce costituito da lampade fluorescenti, dotate di schermature di protezione, che producono illuminazione diretta.

Occupa una area di circa 80 m2 nell’ala sinistra del piano terra; si tratta di un locale con un’unica uscita sull’ampio Corridoio delle Officine.

- Sala Insegnanti: si tratta di due locali, posti rispettivamente al primo e secondo piano nella mezzeria dei corridoi principali; sono semplicemente arredati con armadi, schedari metallici, nonché tavoli, a struttura metallica e piani di legno. In entrambi i locali sono presenti postazioni al videoterminale, con relative stampanti.

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Servizi ed impianti tecnologici Dall’analisi a vista l’impianto non presenta trasudazioni o perdite significative. Gli scarichi dei servizi igienici, sempre comandati a catenella, sono regolarmente funzionanti ed opportunamente corredati di cassette di lavaggio per la caduta dell’acqua, generalmente incassate.

Le colonne di scarico dei servizi igienici sono adeguatamente dimensionate in relazione agli apparecchi utilizzati. I pozzetti di chiusura idraulica ed i chiusini di scarico a sifone sono regolarmente funzionanti e non intasati.

Le perdite di carico continue non sono tali da pregiudicare un’adeguata portata idraulica ai piani superiori degli edifici, favorita dal modesto sviluppo in altezza degli stessi. L’impianto idrico non necessita pertanto di lavori di ristrutturazione diversi dagli eventuali ed al momento non necessari interventi di ripristino su colonne montanti, collettori, tubazioni di collegamento o valvolame e rubinetteria.

L'edificio è munito di una rete idrica antincendio, alimentata dall'acquedotto comunale. Tale circuito di spegnimento fisso, plausibilmente ad anello interrato, ha i suoi terminali nelle bocche d'incendio UNI 45 in corrispondenza delle colonne montanti poste presso i vani scala interni del corpo di fabbrica.

Gli idranti sono collocati in apposite cassette murali di colorazione rossa e corredati di lancia con bocchello e tubo erogatore impermeabile. I pannelli sono generalmente realizzati con vetro safe crash .

Le saracinesche a monte degli idranti e le valvole di non ritorno si presentano in buone condizioni. Inoltre è presente un gruppo di attacco per la motopompa VV.F. ( lato destro zona antistante l’ingresso principale di Viale della Libertà, osservando l’Istituto frontalmente ).

Non è ancora possibile verificare le caratteristiche di portata e pressione dell’impianto né l’effettiva possibilità da parte della rete idrica comunale di garantire allo stesso la quantità d’acqua necessaria alla pressione voluta, in quanto manca, all’attualità il collaudo ed il CPI dei V.V.F.

Occorrerà pertanto verificare che la pressione della rete idrica antincendio sia tale da consentire il raggiungimento col getto di qualsiasi punto del locale e che la portata di ciascun idrante raggiunga i 120 litri al minuto per un’ora. All’occorrenza valutare la possibilità di adottare una riserva idrica di capacità adeguata o di installare adeguati gruppi pompa alla base delle colonne montanti.

L'impianto di riscaldamento della scuola, a circolazione forzata mediante pompa centrifuga ubicata in Centrale Termica, è costituito da un circuito di radiatori a ricircolo d'acqua riscaldata da una serie di caldaie attualmente alimentate a gas metano di rete (ma in origine a gasolio) collocate nella Centrale Termica ubicata in vano ad uso specifico situato nel cortile interno dell'ala nord ovest.

Nonostante che la corretta manutenzione e la regolare pulizia delle caldaie realizzino condizioni di esercizio adeguate ad impedire la formazione di incrostazioni che possano pregiudicare la resa, l’impianto nel suo complesso, di tipo a sorgente, è stato lievemente sottodimensionato in relazione al fabbisogno termico complessivo ed ai limiti di efficacia per la cubatura da servire. Le tubazioni, in ferro filettate e nella maggior parte degli ambienti incassate e coibentate, non sono quindi in grado di determinare pericolo di scottature o, in caso di urto o collisione, pericolo di contusioni. Le valvoline di sfogo dell’aria dai radiatori per la regolazione della temperatura sono generalmente in buone condizioni.

Il vaso di espansione, collocato nella Centrale Termica, appare in buone condizioni e le tubazioni di mandata e di rinvio dell’acqua calda e fredda sono coibentate con coppelle in lana di vetro racchiuse entro manti impermeabili, opportunamente contrassegnati con colorazione rossa e blu, rispettivamente.

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La superficie radiante disponibile consente il mantenimento di temperature interne non sempre adeguate a garantire il comfort termico in tutti i locali.

L’impianto termico necessita pertanto di interventi di manutenzione straordinaria finalizzati all’incremento della temperatura di equilibrio termico dei vani, valutando la possibilità di sostituzione dei bruciatori con altri di maggiore potenzialità e la revisione di valvole di miscelazione, vaso di espansione e pompa centrifuga.

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Caratteristiche delle aree di lavoro ai fini dell’antincendio La valutazione del rischio incendio e le conseguenti misure preventive, protettive e precauzionali, seguono, ove possibile quanto suggerito dagli allegati al DM 10.03.98. Essa non è da ritenersi sostitutiva della relazione tecnica per l’ottenimento del CPI, ma eventualmente integrativa e/o riassuntiva. Attrezzature ed impianti antincendio L’edificio è attrezzato per l’antincendio con una dotazione di estintori a polvere (6 kg) idonei per la classe di fuoco minima 21A – 155B – C, appesi a parete, segnalati tramite cartelli efficacemente collocati, che vengono periodicamente revisionati.

Quale dotazione fissa antincendio è stata installata per ciascun piano una bocca idrica con attacco UNI 45 per vano scala derivata da ogni colonna montante della rete idrica di adduzione per una media di due idranti per piano.

I laboratori di chimica e di analisi chimiche, serviti da condutture di adduzione del gas metano, verranno corredati di rivelatori di gas, il cui compito è quello di segnalare eventuali fughe di combustibile dalle tubazioni di adduzione. Essendo inoltre presenti, utilizzate e manipolate sostanze infiammabili ed esplodenti gli stessi ambienti sono corredati di porta REI 120 con congegno di autochiusura azionato da rilevatori di fumo che vengono attivati in assenza del personale. Per assicurare agli ambienti un'adeguata ventilazione ad integrazione dell'aerazione naturale è installata una batteria di elettroventilatori muniti di allarme in caso di malfunzionamento

La struttura dovrà tuttavia essere dotata di impianto d’illuminazione d’emergenza costituito da lampade a fluorescenza autoalimentate, presenti in numero accettabile rispetto al fabbisogno.

Non esiste impianto d’allarme acustico ad altoparlanti indipendente dall'impianto a campanelli usato normalmente per la scuola. In tal senso il Dirigente Scolastico valuterà la possibilità di predisporre un sistema di allarme ad avviso acustico, integrato da pannelli luminosi opportunamente distribuiti lungo i corridoi, consistente in una sirena monotonale autoalimentata, generale, attivabile manualmente mediante pressione dei pulsanti dislocati lungo i corridoi di distribuzione e disimpegno, per l’installazione del quale dovrà essere indetto apposito appalto.

1. Sistema di vie di esodo ed uscite di emergenza Le vie di esodo utili al raggiungimento del luogo sicuro esterno dai piani superiori sono rappresentate da tre vani scala:

SCALA A Scalone interno, non protetto

SCALA B vano scala interno, non protetto (in previsione), lato Via Marconi, a servizio di tutti i piani fuori terra

SCALA C vano scala interno, non protetto (in previsione), lato Via Galilei, a servizio di tutti i piani fuori terra

SCALA D vano scala interno, non protetto, a servizio autorimessa per ciclomotori

SCALA E vano scala interno, non protetto, a servizio del cortile caldaia

SCALA F vano scala di servizio,non protetto, centrale, connettivo tra piano seminterrato e rialzato

SCALA G vano scala interno, non protetto, lato Via Marconi, connettivo tra piano seminterrato e blocco uffici.

SCALA H vano scala esterno

SCALA K vano scala interno, non protetto, lato Via Galilei, connettivo tra piano seminterrato e piano rialzato.

SCALA L vano scala di servizio, non protetto, a collegamento tra i piani secondo e terzo

Tutti i vani scala interni sono utilizzati sia per il normale afflusso, sia per il deflusso in condizioni di emergenza.

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Le rampe sono rettilinee, non presentano restringimenti; i gradini sono a pianta rettangolare, hanno alzata e pedata costante e sono realizzati in marmo trattato con micrograffiatura. Scale e pianerottoli sono dotati di parapetti sui lati aperti.

Nella tabella che segue si riporta l’elenco delle uscite di emergenza, suddivise per piano, con l’indicazione delle principali caratteristiche:

PIANO ID Uscita Aule Note:

SEMINTERRATO

1

SALA PROIEZIONI - LABB. MISURE ELETTRICHE - LABB. ELETTROTECNICA - AULE 117, 119, 115, 120, 121

VERSO LA SCALA F

2 AULE 310, 311 COMPRESO IL FLUSSO PROVENIENTE DAI PIANI SUPERIORI ATTRAVERSO LA SCALA (ESTERNA) H

3 AULE 131, 132, 133 - AREA LABORATORIO TECNOLOGIA MECCANICA

VERSO LA SCALA K

TERRA

A LABORATORIO MICROBIOLOGIA - AULE 96 - 96 BIS - 97 -SALA INSEGNANTI - BLOCCO UFFICI

COMPRESO IL FLUSSO PROVENIENTE DAI PIANI SUPERIORI ATTRAVERSO LA SCALA A E DAL PIANO INFERIORE ATTRAVERSO LA SCALA G

B STANZE 164, 165, 167

COMPRESO IL FLUSSO PROVENIENTE DAI PIANI SUPERIORI ATTRAVERSO LE SCALE B E D E DAL PIANO INFERIORE ATTRAVERSO LE SCALE D ED F

C STANZE 103, 104 - LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA - AULE LUNGO CORRIDOIO ALLO SBOCCO SCALA E

COMPRESO IL FLUSSO PROVENIENTE DAI PIANI SUPERIORI ATTRAVERSO LA SCALA H E DAL PIANO INFERIORE ATTRAVERSO LA SCALA E

D BLOCCO OFFICINE - BIBLIOTECA - BAR - LABORATORIO 178

E PALESTRA

PRIMO

1 AULE PROSPETTANTI VIA DELLA LIBERTA' - AULA MAGNA (PARTE) VERSO LA SCALA A

2 AULE BRACCIO LATO VIA MARCONI VERSO LA SCALA B

3 AULE BRACCIO LATO VIA GALILEI VERSO LA SCALA C

4 STANZE AFFERENTI ALLA SCALA D VERSO LA SCALA D

5 AULA MAGNA (PARTE) VERSO LA SCALA H (ESTERNA)

SECONDO

1 AULE PROSPETTANTI VIA DELLA LIBERTA'

VERSO LA SCALA A, COMPRESO IL FLUSSO PROVENIENTE DAL PIANO SUPERIORE ATTRAVERSO LA SCALA L

2 AULE BRACCIO LATO VIA MARCONI VERSO LA SCALA B

3 AULE BRACCIO LATO VIA GALILEI VERSO LA SCALA C

4 AULA MAGNA VERSO LA SCALA H (ESTERNA)

TERZO 1 TUTTI I LOCALI VERSO LA SCALA L

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Luoghi di lavoro di cui dovrà essere effettuata la valutazione dei rischi ed il piano di emergenza

Aule Didattiche

Palestre

Laboratori

Archivi, Depositi e Locali di Manutenzione

Numero di Lavoratori nel singolo luogo Aule Didattiche: ~ 1000 Studenti + 134 Lavoratori Palestre: 60-70 studenti + 2 Lavoratori Laboratori: 60-70 Studenti(equiparati a “ Lavoratori “ ) + 4 Lavoratori Archivi - Depositi e Locali Manutenzione: 7 – 12 Lavoratori Mansioni di cui dovrà essere effettuata la valutazione dei rischi 1- MANSIONE 1 – didattica, supporto Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che svolgono la propria attività nelle aule didattiche ivi compreso le aule speciali dove si faccia uso di apparecchiature informatiche e/ o audio e/o audiovisive. Inoltre tale mansione viene assegnata ai lavoratori che svolgono la propria attività negli uffici con uso di videoterminale per meno di 20 ore settimanali anche non continuative. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati all’uso di apparecchiature elettriche, all’incendio, caduta, inciampo, microclima, e altri rischi legati alla presenza nel luogo di lavoro. In relazione alla gestione e manutenzione dei fotocopiatori e/o stampanti laser utilizzanti toner, esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 1 a) Svolge attività didattico-educativa in aula o nel laboratorio avvalendosi di supporti audio, video e pc. b) Svolge attività d’ufficio con l’eventuale uso di videoterminali per meno di 20 ore settimanali anche non continuative c) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi d) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra, lavagna, scrivania e) Fa uso di attrezzature ordinarie d’ufficio quali fotocopiatrice, taglierina, plastificatore, rilegatori manuali, forbici, rifilatrice f) produzione di elaborati e documenti cartacei 2- MANSIONE 2 – didattica, videoterminale Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che svolgono la propria attività negli uffici, nelle aule didattiche ivi compreso le aule speciali dove si faccia uso di apparecchiature informatiche e/ o audio e/o audiovisive, con uso di videoterminale per più di 20 ore settimanali anche non continuative. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati all’uso di apparecchiature elettriche, all’incendio, caduta, inciampo, microclima, e altri rischi legati alla presenza nel luogo di lavoro, oltre al rischio videoterminalista In relazione alla gestione e manutenzione dei fotocopiatori e/o stampanti laser utilizzanti toner, esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 2 a) Svolge attività didattico-educativa in aula o nel laboratorio avvalendosi di supporti audio, video e pc. b) Svolge attività d’ufficio con l’eventuale uso di videoterminali per più di 20 ore settimanali anche non continuative c) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi d) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania e) Fa uso di attrezzature ordinarie d’ufficio quali fotocopiatrice, taglierina,

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plastificatore, rilegatori manuali, forbici, rifilatrice f) produzione di elaborati e documenti cartacei 3- MANSIONE 3 - attività sportiva Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che svolgono la propria attività nelle palestre e/o ambienti sportivi in genere. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati all’uso di attrezzature sportive, all’incendio, caduta, inciampo, contusioni da collisione, microclima, movimentazione manuale carichi, rumore e condizioni climatiche in relazione alle attività svolte all’esterno. Esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 3 a) Svolge attività didattico-educativa in palestra e/o ambienti sportivi interno e/o esterni. b) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi c) Fa uso di attrezzature sportive quali spalliera, quadro svedese, funi pertiche cavallina, pedana elastica, aste per il salto in alto, sedie, pesistica varia, attrezzi sportivi in genere, cattedra e lavagna, scrivania, ecc. 4- MANSIONE 4 – sostegno didattico-educativo Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che svolgono la propria attività a sostegno di alunni diversamente abili. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati alla vicinanza con la disabilità in genere e può comportare rischi contusioni accidentali legati alla disabilità del soggetto assistito, movimentazione manuale dei carichi, biologico, ecc. Esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 4 a) Svolge attività didattico-educativa in aula o nel laboratorio di sostegno allo studente disabile. b) Svolge attività d’ufficio con l’eventuale uso di videoterminali per meno di 20 ore settimanali anche non continuative c) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi d) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania e) Fa uso di attrezzature ordinarie d’ufficio quali fotocopiatrice, taglierina, plastificatore, rilegatori manuali, forbici, rifilatrice 5- MANSIONE 5 – chimica, biologia Viene assegnata tale mansione ai Lavoratori che svolgono la propria attività nelle aule e nei Laboratori di Chimica e Tecnologia Alimentare, Biologia con compiti di insegnamento e utilizzano tipiche attrezzature di laboratorio come vetreria, bilance, strumenti scientifici, bunsen, cappe aspiranti ecc… Tale attività può comportare l’uso di sostanze irritanti, nocive, infiammabili, corrosive, tossiche e presenza di atmosfere esplosive. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati a taglio, ustioni, rumore, elettrico, microclima, incendio, ecc. Necessita l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 5 a) Svolge attività pratica didattico-educativa nelle aule e nei Laboratori di Chimica e Tecnologia Alimentare, Biologia. b) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi c) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania d) Fa uso delle tipiche attrezzature di laboratorio come vetreria, bilance, strumenti scientifici, bunsen , cappe aspiranti. e) Può fare uso di videoterminali per meno di 20 ore settimanali anche non continuative. f) Accede al deposito delle sostanze impiegate nel Laboratorio e loro utilizzo. 6- MANSIONE 6 – elettrotecnica, elettronica, fisica Viene assegnata tale mansione ai Lavoratori che svolgono la propria attività nelle

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aule e nei Laboratori di Fisica, Elettrotecnica ed Elettronica, utilizzando tipiche attrezzature e strumentazioni di Laboratorio come amperometri, voltmetri , oscilloscopi, frequenzimetri, attrezzatura per fotoincisione ed in generale, strumenti scientifici necessari per le esercitazioni di carattere elettronico ed elettrico ecc. Tale attività può comportare l’uso di sostanze irritanti, nocive, infiammabili, corrosive, tossiche. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati a irritazione, ustione, elettrico, microclima, incendio, ecc. Necessita l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 6 a) Svolge attività pratica didattico-educativa nelle aule e nei Laboratori di Fisica, Elettrotecnica ed Elettronica. b) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi c) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania d) Fa uso delle tipiche attrezzature di Laboratorio come amperometri, voltmetri , oscilloscopi, frequenzimetri, attrezzatura per fotoincisione ed in generale, strumenti scientifici necessari per le esercitazioni di carattere elettronico ed elettrico ecc e) Può fare uso di videoterminali per meno di 20 ore settimanali anche non continuative. f) Accede al deposito delle sostanze impiegate nel Laboratorio e loro utilizzo. 9- MANSIONE 9 – meccanica, costruzioni Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che svolgono la propria attività nei laboratori di meccanica e/o costruzioni, anche mediante l’utilizzo di macchine utensili e/o di utensili manuali. Tale attività può comportare l’uso di refrigeranti in genere, oli emulsionabili, ecc. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati a taglio, ustioni, macchine rotanti, rumore, polveri, nebbie, movimentazione manuale dei carichi, schiacciamenti, elettrico, microclima, incendio, ecc. Esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 9 a) Svolge attività pratica didattico-educativa nei laboratori di area meccanica e/o costruzioni b) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi c) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania d) Fa uso di macchinari quali tornio, fresatrice, rettificatrice, dentatrice, stozzatrice, punzonatrice, trapani, seghe a disco e a nastro, mole in genere, limatrice, pantografo, presse, macchine di prova di rottura in genere e) Può fare uso, nell’ambito di macchinari utilizzati per prove non distruttive dei pezzi meccanici, di macchine ad ultrasuoni e/o sostanze spray f) Fa uso di utensili manuali quali trapano, setacci, casseformi pvc, lime, morse martelli cazzuole 11- MANSIONE 11 – termotecnica, saldatura Viene assegnata tale mansione ai Lavoratori che svolgono la propria attività nelle aule e nei Laboratori di Termotecnica e Saldatura, utilizzando tipiche attrezzature e strumentazioni di Laboratorio come macchine utensili ed attrezzature di vario genere (Tornio, Trapano a colonna, Cesoia, Pressa, Smerigliatore, Forno a gas), saldatrici (Elettriche, Mig, Mag – Cannelli Ossigas, Cannelli da taglio, taglio al plasma), banchi prova per motori a scoppio, macchine ed attrezzature per prove (distruttive e non distruttive) di resistenza sui materiali, macchine ed attrezzature per l’esecuzione di impianti termici ad uso didattico, ed in generale, strumenti scientifici necessari per le esercitazioni di carattere meccanico – tecnologico – impiantistico ecc. Tale attività può comportare l’uso di sostanze infiammabili, nocive, irritanti. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati a taglio, schiacciamento, irritazione, ustione, rumore, inalazione fumi o polveri, elettrico, microclima, incendio, esplosione, ecc. Necessita l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

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CICLO LAVORATIVO MANSIONE 11 a) Svolge attività pratica didattico-educativa nelle aule e nei Laboratori di Termotecnica e Saldatura. b) Intrattiene attività relazionali con alunni e genitori, colleghi c) Fa uso di arredi ordinari come banchi, sedie, cattedra e lavagna, scrivania d) Fa uso delle tipiche attrezzature di Laboratorio come macchine utensili ed attrezzature di vario genere( Tornio, Trapano a colonna, Cesoia, Pressa, Smerigliatori, Forni a gas), saldatrici( Elettriche, Mig, Mag – Cannelli Ossigas, Cannelli da taglio, macchina per il taglio al plasma ), banchi prova per motori a scoppio, macchine ed attrezzature per prove(distruttive e non distruttive) di resistenza sui materiali, macchine ed attrezzature per l’esecuzione di impianti termici ad uso didattico, ed in generale, strumenti scientifici necessari per le esercitazioni di carattere meccanico – tecnologico – impiantistico. e) Può fare uso di videoterminali. f) Accede al deposito delle sostanze impiegate nel Laboratorio e loro utilizzo. 14- MANSIONE 14 – sorveglianza, supporto, pulizia Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che presidiano gli spazi, controllano gli ingressi, svolgono attività di centralino, attività di supporto alle attività didattiche, attività di fattorino; effettuano piccole operazioni di pulizia di locali arredi ed attrezzature. Tale mansione presenta una natura dei rischi legati a taglio, ustioni, scale manuali, movimenti ripetitivi, polveri, nebbie, utilizzo di agenti chimici, movimentazione manuale dei carichi, schiacciamento, elettrico, microclima e condizione climatiche, incendio, ecc. CICLO LAVORATIVO MANSIONE 14 a) Presidia i varchi di accesso alla struttura (porte, portoni, uscite di emergenza) garantendo il controllo dei soggetti che accedono alla struttura ed il regolare accesso e deflusso degli studenti. b) Riceve e smista le chiamate telefoniche di ingresso e uscita per la scuola. c) Svolge attività d’ufficio con l’eventuale uso di videoterminali per meno di 20 ore settimanali anche non continuative d) Supporta le attività didattiche di aula e laboratorio secondo le necessità del docente (fornitura materiali, spostamento apparecchiature, riordino, ecc.). e) Ritira o consegna la posta ai vari uffici, movimenta pacchi e buste di piccolo peso; effettua, spostamenti esterni, muovendosi a piedi o avvalendosi dell’uso di mezzi pubblici. f) Effettua piccole operazioni di pulizia (spazza, spolvera) di superfici, serramenti, attrezzi ed apparecchiature. g) Utilizza scale portatili per superare piccoli dislivelli e raggiungere le parti alte di armadi, ripiani e scaffalature. 18- MANSIONE 18 – piccola manutenzione Viene assegnata tale mansione ai lavoratori che effettuano attività manuali di piccola manutenzione quale imbiancatura, sostituzione lampade, piccola falegnameria, piccoli interventi idraulici, verniciatura, piccole potature, taglio erba, ecc. Nell’ambito di tale attività esiste la possibilità di utilizzo di trabatelli, trapani, scale, seghe, martelli, attrezzi manuali e/o elettrici a cavo o a batteria. Esiste la possibilità di necessità di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. CICLO LAVORATIVO MANSIONE18 a) Svolge attività manuali di piccola manutenzione. b) Utilizza attrezzature e/o agenti chimici.

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Foto aerea della sede ITIS “ G. Marconi “ di Forlì

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE

« GUGLIELMO MARCONI » FORLÌ

Viale della Libertà, 14-Tel. 0543-28620 -Fax 0543-26363 - -DISTRETTO 42 e mail [email protected] SITO www.itisforli.it

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In sintesi

IDENTIFICAZIONE LUOGHI DI LAVORO E MANSIONI Codice LUOGHI DI LAVORO Numero massimo di

Lavoratori compreso Studenti L1 Aule didattiche ~1000Studenti+142 Lavoratori

L2 Palestre 60-70 Studenti + 2 Lavoratori L3 Laboratori 60-70 Studenti (equiparati a

“Lavoratori”) + 4 Lavoratori

L4 Uffici, Archivi, Depositi e Locali Manutenzione 7 – 12 Lavoratori

Codice MANSIONI N. Lavoratori

1 MANSIONE 1 – didattica, supporto 46

2 MANSIONE 2 – didattica, videoterminale 9 3 MANSIONE 3 – attività sportiva 5 4 MANSIONE 4 – sostegno didattico-educativo 2 5 MANSIONE 5 – chimica, biologia 20 6 MANSIONE 6 – elettrotecnica, elettronica, fisica 24 9 MANSIONE 9 – meccanica, costruzioni 20 11 MANSIONE11 – termotecnica, saldatura 18 14 MANSIONE 14 – sorveglianza, supporto, pulizia 15 18 MANSIONE 18 – piccola manutenzione 15

ORGANIGRAMMA AZIENDALE

DATORE DI LAVORO: Prof. ssa Fiorini Eliana

Lavoratore Mansione Luogo Ruolo Sicurezza Servizio: Collaborazione Dirigente Scolastico Prof. Zaccarelli Walter( Vicario ) 9 - 11 L3 Dirigente Reparto: Collaborazione Dirigente Scolastico Prof.Parisi Gianluca(Collaboratore ) 1 L1 Preposto Reparto: Collaborazione Dirigente Scolastico Prof. Di Lella Michele ( Collaboratore ) 9 L3 Preposto

Servizio: Servizi Generali Amministrativi Dr. Levato Antonio ( DSGA ) 2 L4 Dirigente Reparto: Ufficio Alunni Baldassarri Maria Dolores 2 L4 Lavoratore Grosso Giovanni 2 L4 Lavoratore Reparto: Ufficio Personale Boschi Monica 2 L4 Lavoratore Caporali Stefania 2 L4 Lavoratore

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Reparto: Ufficio Protocollo Villani Anna 2 L4 Lavoratore Paesano Maria 2 L4 Lavoratore Reparto: Ufficio Contabilità Tarantino Isabella(Vice DSGA) 2 L4 Preposto Di Fiore Sonia 2 L4 Lavoratore Reparto: Servizi ATA – Assistenti Tecnici Accettulli Salvatore 9-11 L3 Preposto Angeli Luca 9-11 L3 Preposto Furgani Marco 9-11 L3 Preposto Giovannetti Alessandro 6 L3 Preposto Valtangoli Roberto 5 L3 Preposto Marini Danilo 6 L3 Preposto Martinetti Giuliana 5 L3 Preposto Reparto: Servizi ATA – Collaboratori Scolastici Barucci Robertina 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Billi Lino 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Bonetti Angela 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Burgio Anna 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Calandra Crocetta Rita 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Capacci Maria 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Casali Massimo 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Ceccoli Alvaro 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Filomeno Giulia 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Galassi Maria 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Mescolini Sonia 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Montanari Milena 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Soprani Claudia 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Spagnoli Giuseppina 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Tesei Norma 14-18 L1 – L2 – L3 – L4 Lavoratore Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 1 – didattica, supporto Bartoletti Martina 1 L1 Preposto Bellettini Flavia 1 L1 Preposto Bezzi Barbara 1 L1 Preposto Bezzi Paola 1 L1 Preposto Bovino Miria 1 L1 – L3 Preposto Burattini Rosaria 1 L1 Preposto Casara Paola 1 L1 – L3 Preposto Conti Patrizia 1 L1 Preposto Costa Carla 1 L1 Preposto Frissora Francesca 1 L1 Preposto Gaspari Olindo 1 L1 – L3 Preposto Giardini Silvia 1 L1 – L3 Preposto Gioiello Maurizio 1 L1 Preposto Giordani Maria Rosa 1 L1 – L3 Preposto Guardagli Don Carlo 1 L1 Preposto Laghi Stefano 1 L1 Preposto Lazzari Alessandra 1 L1 – L3 Preposto Lelli Gabriella 1 L1 Preposto Lodi Franca 1 L1 Preposto Lolli Ermes 1 L1 – L3 Preposto Martucci Silvana 1 L1 Preposto Matterelli Anna 1 L1 – L3 Preposto

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Milanesi Silvia 1 L1 – L3 Preposto Missiroli Franca 1 L1 Preposto Monfreda Vito 1 L1 Preposto Montomoli Paola 1 L1 Preposto Morandi Paola 1 L1 – L3 Preposto Mossini Rubens 1 L1 – L3 Preposto Nadiani Andrea 1 L1 – L3 Preposto Ortali Maria Cristina 1 L1 – L3 Preposto Parisi Gianluca 1 L1 Preposto Pasqui Umberto 1 L1 Preposto Petroncini Enrico 1 L1 Preposto Piazza Maria Rosa 1 L1 Preposto Pisapia Angela 1 L1 – L3 Preposto Rabiti Donatella 1 L1 Preposto Ravaglioli Maria 1 L1 Preposto Ravaioli Paola 1 L1 – L3 Preposto Rizzo Marina 1 L1 Preposto Saltelli Rita 1 L1 – L3 Preposto Timoncini Amos 1 L1 – L3 Preposto Valente Roberto 1 L1 Preposto Vallicelli Silvana 1 L1 Preposto Valmassoi Francesca 1 L1 Preposto Valzania Catia 1 L1 Preposto Zona Nicoletta 1 L1 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 5 – chimica, biologia Aluisi Benini Paola 5 L1 – L3 Preposto Avallone Gaetano 5 L1 – L3 Preposto Biserni Maria 5 L1 – L3 Preposto Canziani Maria Chiara 5 L1 – L3 Preposto Caravello Valeria 5 L1 – L3 Preposto Dall’Oglio Bernardo 5 L1 – L3 Preposto Feralli Claudia 5 L1 – L3 Preposto Gurioli Gigliola 5 L1 – L3 Preposto Iavarone Elisabetta 5 L1 – L3 Preposto Liverani Alessandra 5 L1 – L3 Preposto Mainetti Morena 5 L1 – L3 Preposto Marzocchi Patrizia 5 L1 – L3 Preposto Nanni Tiziana 5 L1 – L3 Preposto Polastri Carlo 5 L1 – L3 Preposto Riguzzi Roberto 5 L1 – L3 Preposto Ruscelli Gabriele 5 L1 – L3 Preposto Versari Laura 5 L1 – L3 Preposto Zannoni Roberto 5 L1 – L3 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 6 – elettrotecnica, elettronica, fisica Asirelli Gianluca 6 L1 – L3 Preposto Benelli Roberto 6 L1 – L3 Preposto Bruschi Luca 6 L1 – L3 Preposto Cambi Paolo 6 L1 – L3 Preposto Casadei Lelli Daniele 6 L1 – L3 Preposto Ceccarelli Antonio 6 L1 – L3 Preposto Ciani Rodolfo 6 L1 – L3 Preposto Dall’agata Giampaolo 6 L1 – L3 Preposto Dipré Pierluigi 6 L1 – L3 Preposto

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Galeotti Oreste 6 L1 – L3 Preposto Lelli Claudio 6 L1 – L3 Preposto Maldini Corrado 6 L1 – L3 Preposto Manzalini Stefano 6 L1 – L3 Preposto Michelucci Nicola 6 L1 – L3 Preposto Neri Roberto 6 L1 – L3 Preposto Paci Marco 6 L1 – L3 Preposto Ricco Antonio 6 L1 – L3 Preposto Rondoni Carlo 6 L1 – L3 Preposto Sansovini Carlo 6 L1 – L3 Preposto Sedioli Marco 6 L1 – L3 Preposto Triossi Aldo 6 L1 – L3 Preposto Versari Roberto 6 L1 – L3 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 9– meccanica, costruzioni Baldini Mirco 9 L1 – L3 Preposto Bentivegni Marco 9 L1 – L3 Preposto Bertaccini Pierluigi 9 L1 – L3 Preposto Boghi Giovanni 9 L1 – L3 Preposto Buccirosso Ferruccio 9 L1 – L3 Preposto Casadei Cristiano 9 L1 – L3 Preposto Di Lella Michele 9 L1 – L3 Preposto Donati Marcello 9 L1 – L3 Preposto Liverani Giuliano 9 L1 – L3 Preposto Loco Giancarlo 9 L1 – L3 Preposto Mancini Gabriele 9 L1 – L3 Preposto Ricci Loris 9 L1 – L3 Preposto Ruggiero Antonio 9 L1 – L3 Preposto Spadazzi Federica 9 L1 – L3 Preposto Vagni Sandro 9 L1 – L3 Preposto Zaccarelli Walter 9 L1 – L3 Preposto Zarlenga Renato 9 L1 – L3 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 11 – termotecnica, saldatura Baldini Mirco 11 L1 – L3 Preposto Bentivegni Marco 11 L1 – L3 Preposto Bertaccini Pierluigi 11 L1 – L3 Preposto Boghi Giovanni 11 L1 – L3 Preposto Buccirosso Ferruccio 11 L1 – L3 Preposto Casadei Cristiano 11 L1 – L3 Preposto Di Lella Michele 11 L1 – L3 Preposto Donati Marcello 11 L1 – L3 Preposto Liverani Giuliano 11 L1 – L3 Preposto Loco Giancarlo 11 L1 – L3 Preposto Mancini Gabriele 11 L1 – L3 Preposto Ricci Loris 11 L1 – L3 Preposto Ruggiero Antonio 11 L1 – L3 Preposto Vagni Sandro 11 L1 – L3 Preposto Zaccarelli Walter 11 L1 – L3 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza – MANSIONE 3 – attività sportiva Casadei Massimo 3 L2 Preposto Dall’Amore Paola 3 L2 Preposto Della Godenza Maddalena 3 L2 Preposto Grementieri Mauro 3 L2 Preposto Lostritto Lorenzo 3 L2 Preposto Reparto: Servizi Gruppo Docenza - MANSIONE 4 – sostegno didattico-educativo Angelini Daniele 4 L1 - L2 - L3 - L4 Lavoratore Umili Maria 4 L1 - L2 - L3 - L4 Lavoratore

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Il Dirigente Scolastico Dr.ssa Fiorini Eliana

_________________________ Forlì 31 ottobre 2015

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00_00019_an_mans_INTRO_Marconi_001.doc Pag. modulo: 1/1

IDENTIFICAZIONE E ANALISI

DELLE FIGURE PROFESSIONALI E/O MANSIONI

Sono di seguito indicate e descritte le principali mansioni/figure professionali presenti in azienda.

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00_00027_rsk_esp_INTRO_Marconi_001.doc Pag. modulo: 1/1

IDENTIFICAZIONE dei RISCHI

e delle MANSIONI ESPOSTE Sono di seguito indicate e descritte le principali corrispondenze tra mansioni/figure professionali presenti in azienda e profili

di rischio ritenuti significativi.

Successivamente, nei moduli di valutazione di ciascuna fattispecie di rischio, sono indicate le misure di prevenzione e

protezione di cui è necessario il rispetto al fine di conseguire livelli di salute e sicurezza conformi agli standard normativi.

Qualora vi siano diverse figure professionali e/o mansioni esposte allo stesso rischio, agente di rischio, danno per la salute e

l’integrità fisica, le misure di tutela indicate nell’analisi che segue si applicheranno con le relative distinzioni.

Eventuali casi particolari d’esposizione specifica sono dettagliati nella valutazione dei rischi e nell’individuazione e analisi

delle misure di prevenzione e protezione.

Qualora un rischio sia connesso ad una particolare macchina o attrezzatura, ad uno specifico impianto e locale di lavoro,

agente fisico, chimico e biologico, s’intendono esposti – con la relativa valutazione - coloro che, anche se non d’usuale

competenza, si trovano ad utilizzare tali impianti, macchine, locali o interagiscono con tali agenti.

Si intende correlare in via generale le figure professionali/mansioni ai rischi analizzati ove sia ritenuto significativo e

specifico il livello di rischio dettagliato nei capitoli seguenti; qualora vi sia la possibilità di un’esposizione teorica anche di

altri addetti, sarà eventualmente specificato nel capitolo relativo al rischio analizzato.

Qualora, anche in ottemperanza a disposizioni legislative, sia necessario valutare comunque un determinato rischio, anche

ove per determinate mansioni non sia ad un livello significativo d’esposizione, s’intendano esposte solo le figure

professionali che realmente raggiungono un livello d’esposizione ritenuto significativo; le considerazioni circa le figure

professionali non esposte in maniera sostanziale saranno dettagliate nell’apposito capitolo.

In ogni caso riferirsi ai capitoli seguenti per i dettagli sulla valutazione del rischio.

Sono distinti i rischi per la salute ed i rischi per la sicurezza. In particolare per ciò che concerne la sicurezza si è inteso

schematizzare le corrispondenze attraverso classificazione e gruppi omogenei di fattori di rischio.

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Valutazione rischi “MACCHINE - ATTREZZATURE”

D.Lgs. 81/08

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01_42100_050_rsk_elettr_attrezzature_intro_Marconi_fff_016-0077.doc Pag. modulo: 1/2

- RISCHIO ELETTRICO -

ATTREZZATURE o MACCHINE ELETTRICHE

COLLEGAMENTI ELETTRICI I pericoli possono essere: elettrocuzione

Nel presente capitolo e negli eventuali successivi relativi ad attrezzature specifiche, si è considerata la sicurezza intrinseca delle

macchine. Per l’elenco delle macchine interessanti gli aspetti di sicurezza sul lavoro non comprese in questo capitolo si fa

riferimento al relativo modulo e/o alle istruzioni del costruttore. Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 3,5 R = 5,5

Misure di tutela criteri generali - Procedure

Per i dettagli su pericoli, rischi, misure di tutela nell’utilizzo e nell’emergenza, dispositivi di protezione individuale delle singole

attrezzature si fa riferimento anche ai libretti di istruzione e manutenzione delle singole attrezzature, i quali sono parte integrante

della presente Valutazione del Rischio.

• Le attrezzature devono essere rispondenti alle norme CEI e dotate di marchio di conformità

• Gli apparecchi elettrici devono riportare l'indicazione della tensione, dell'intensità, del tipo di corrente e delle altre eventuali

caratteristiche costruttive necessarie per l'uso

• Nel collegare le attrezzature valutare preventivamente la tensione rispetto a quella dell’impianto, la potenza massima

assorbita e il massimo carico dell’impianto

• Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettriche mobili non dotati di collegamento di terra, devono avere un

isolamento supplementare di sicurezza fra le parti interne in tensione e l’involucro metallico esterno che viene definito

doppio isolamento: esso è riconoscibile dal simbolo del doppio quadrato ed è accompagnato dal marchio del laboratorio che

ne attesta l'idoneità. Con doppio isolamento non devono essere collegati a terra

• Il grado di protezione di apparecchi elettrici, collegamenti, prese e spine sia compatibile con le condizioni di utilizzo

• Utilizzare macchine, attrezzature che rispettano le norme di prevenzione e protezione contro il rischio elettrico (contatti

diretti e indiretti)

• Seguire scrupolosamente le indicazioni del libretto d’istruzioni delle apparecchiature elettriche

• Nel dotarsi di nuove attrezzature, preferire quelle con marchi di qualità e sicurezza

• Controllare preventivamente all’utilizzo e frequentemente il buono stato dei cavi, spine e comandi o quadri elettrici

• La tensione di alimentazione ed il sistema di messa a terra coordinato con protezione differenziale siano adeguate, efficienti

e rispondenti alla regola d’arte

• Occorre proteggere il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore, non toccarli con mani bagnate o stando con i piedi sul

bagnato

• I cavi non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né essere sottoposto a torsione o schiacciamento; non

devono essere in contatto su spigoli vivi o su materiali caldi né su pavimenti o parti sporche o bagnate

• Verificare le disposizioni dei cavi affinché non intralcino i posti di lavoro, i passaggi e non siano oggetto di danneggiamento

• Verificare preventivamente all’inizio delle lavorazioni l’efficienza e l’integrità dei collegamenti elettrici, se necessario

sostituirli

• I quadri di comando ed elettrici, ove aperti, devono risultare fuori tensione e non riattivabili, neppure accidentalmente

• Controllare che le giunzioni si mantengano sempre su superfici asciutte e non sporche

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01_42100_050_rsk_elettr_attrezzature_intro_Marconi_fff_016-0077.doc Pag. modulo: 2/2 • Non usare mai batterie e/o trasformatori difformi da quelle specificate dal costruttore.

• Occorre controllare che i cavi di alimentazione, spine, prese e quelli usati per derivazioni provvisorie non abbiano parti

logore nell'isolamento.

• Usare esclusivamente cavi perfettamente efficienti e conformi alla regola d’arte

• Prima di effettuare la pulizia delle apparecchiature elettriche staccare fisicamente la relativa alimentazione, facendo presa

sulla spina (non sul filo) oppure con interruttore a monte

• Posizionare le attrezzature in modo che i cavi elettrici non subiscano torsioni o schiacciamenti pericolosi, evitando altresì

che sugli stessi siano appoggiati materiali vari o siano a contatto con fonti di calore

• Non ostruire con materiali le apertura di aerazione delle macchine elettriche

• Controllare preliminarmente all’utilizzo l’integrità dei cavi, spine prese, isolamento a vista degli utensili elettrici,

collegamenti

• Preferibilmente acquistare apparecchiature approvate dall'IMQ o dotate di un altro marchio rilasciato da organismi

autorizzati di altri Paesi.

• Se "scatta" l'interruttore differenziale ovvero si avverte un’elettrocuzione sospendere l’utilizzo delle parti di impianto e delle

attrezzature coinvolte, identificare il problema ricorrendo a personale specializzato e sostituire le parti o attrezzature

difettose

• In ambienti umidi o polverosi /tutte le attrezzature abbiano grado di protezione IP compatibile

• Le macchine ed apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da circuiti a bassa tensione.

• Gli utensili elettrici portatili e le macchine e gli apparecchi mobili con motore elettrico incorporato, alimentati a tensione

superiore a 25 V verso terra se alternata ed a 50 V verso terra se continua, devono avere l’involucro metallico collegato a

terra. L’attacco del conduttore di terra deve essere realizzato con spinotto ed alveolo supplementari facenti parte della presa

di corrente o con altro idoneo sistema di collegamento.

• In caso di collegamento a presa trifase (anche di prossima predisposizione) verificare preliminarmente al normale utilizzo se

le modalità e i versi di funzionamento sono corretti, secondo le istruzioni del produttore; in caso contrario provvedere agli

interventi tramite soggetto abilitato e specializzato

Presa di corrente e spina di derivazione

• Le prese e le spine devono essere marcate e conformi alle norme CEI; devono essere adeguate all’utilizzo, secondo le norme

CEI

• Prima di effettuare l'allacciamento al quadro di distribuzione occorre verificare che l'interruttore a monte della presa di

corrente sia "aperto" (tolta tensione alla rete).

• Le prese, le spine e gli accoppiamenti devono essere compatibili e non sono ammessi utilizzi forzati

• Gli adattatori a grado di sicurezza o di isolamento diverso devono essere specificamente autorizzati dalla direzione e

utilizzati nel rispetto delle norme CEI; l’utilizzo di un adattatore non deve compromettere o abbassare il livello di sicurezza

elettrica previsto per l’impianto e il luogo d’uso

• Ricordare che se una spina non entra in una presa non si devono porre in essere soluzioni estemporanee o utilizzare

collegamenti volanti – rivolgersi a personale specializzato

• Le giunzioni di prolunghe devono appoggiare su superfici asciutte.

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47000_005_macchine_premessa_Marconi_fff_028-0055.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO CONNESSO all’UTILIZZO di ATTREZZATURE / MACCHINE

Nei moduli seguenti sono riportate la valutazione dei rischi e le misure di tutela per le macchine, attrezzature e impianti.

Per i dettagli su pericoli, rischi, misure di tutela nell’utilizzo e nell’emergenza, dispositivi di protezione individuale delle singole

attrezzature si fa riferimento anche ai libretti di istruzione e manutenzione delle singole attrezzature, i quali sono parte integrante

della presente Valutazione del Rischio.

Di alcune attrezzature si è inteso inserire la valutazione in quanto possono essere utilizzate anche in caso di manutenzioni, eventi

straordinari e al di fuori del ciclo lavorativo usuale.

Gli addetti dovranno in ogni caso essere specificamente formati, informati e addestrati al corretto utilizzo e all’applicazione delle

procedure di sicurezza.

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01_47000_020_INTRO_macch_all_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/8

RISCHIO CONNESSO all’UTILIZZO di ATTREZZATURE / MACCHINE CRITERI DI SICUREZZA - PARTE GENERALE

Possibili pericoli / rischi:

• Contusioni, tagli e urti in genere

• Schiacciamento

• Taglio

• Trascinamento

• Contatto con organi in movimento

• Rumore

• Vibrazioni

• Incendio

• Elettrocuzione / Folgorazione

• Proiezione di materiali e residui

• Produzione polveri, fumi e vapori pericolosi

• Caduta dei pezzi in lavorazione

• Caduta o ribaltamento della macchina / attrezzatura

Nel presente capitolo e negli eventuali successivi relativi ad attrezzature specifiche, si è considerata la sicurezza intrinseca delle

macchine. Per i rischi connessi al rumore prodotto dalle attrezzature, polveri, collegamenti elettrici si rimanda agli specifici

capitoli.

Per l’elenco delle macchine interessanti gli aspetti di sicurezza sul lavoro non comprese in questo capitolo si fa riferimento al

relativo capitolo.

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 3 R = 4,5

Per i dettagli su pericoli, rischi, misure di tutela nell’utilizzo e nell’emergenza, dispositivi di protezione individuale delle singole

attrezzature si fa riferimento anche ai libretti di istruzione e manutenzione delle singole attrezzature, i quali sono parte integrante

della presente Valutazione del Rischio e misure di prevenzione e protezione.

Documentazione

• Libretto / manuale uso e manutenzione

• Dichiarazione di conformità (nei casi previsti dalla norma)

• Riscontro manutenzioni periodiche, per attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di

dare origine a situazioni pericolose

• Documentazione di installazione per attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione

• Devono essere presenti e a disposizione dei lavoratori le istruzioni sull’utilizzo e manutenzione delle attrezzature

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01_47000_020_INTRO_macch_all_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/8 • Le istruzioni sull’utilizzo e manutenzione siano comprensibili (lingua italiano)

MISURE DI TUTELA – PROCEDURE

• Seguire attentamente le indicazioni riportate dei libretti d’istruzione per l’utilizzo - Non modificare in alcun modo le

macchine e attrezzature in modo non previsto dal costruttore e di pertinenza di tecnici specializzati

• Sia verificata frequentemente l’efficienza della macchina, secondo le istruzioni del costruttore e l’effettivo utilizzo e, in caso

di deficit di sicurezza, deve essere avviata una sessione di manutenzione prima dell’utilizzo

• In caso di nuovi acquisti, accertarsi preventivamente della rispondenza alla regola d’arte e formare / addestrare

specificamente il personale addetto

• I lavoratori siano specificamente addestrati, anche attraverso esercitazioni teorico/pratiche, sull’utilizzo delle attrezzature

• Se durante la lavorazione viene percepito un qualsiasi pericolo quali ad esempio rumore o vibrazione anomala della

macchina, azionare prontamente il comando di arresto ed avvisare tempestivamente il responsabile

• Utilizzare attrezzature, utensili, accessori in perfetto stato, conformemente alle loro destinazione e caratteristiche anche in

relazione al lavoro da eseguire

• Quando si disattiva stabilmente o per un lungo periodo una attrezzatura, disattivare anche l’alimentazione; non intervenire

esclusivamente sugli interruttori di bordo

• Non indirizzare getti d’acqua sulle macchine (in caso di incendio non utilizzare acqua ma estintori a polvere), in particolare

ove elettriche; rispettare le indicazioni del costruttore per la pulizia

• Gli organi devono essere tenuti in funzione solo per il tempo necessario

• Non utilizzare le attrezzature in ambienti o umidi / bagnati o in circostanze con pericolo di contatto con acqua, salvo non sia

espressamente previsto dal costruttore

• Le macchine siano dotate di dispositivi di sicurezza conformi alle norme tecniche pertinenti; l’efficienza di tali sistemi sia

verificata periodicamente e prima di iniziare il lavoro

• Controllare la macchina in ogni sua parte verificando che non abbia subito danni durante l'uso

Illuminazione

• Operare solo con illuminazione completa e sufficiente a controllare efficacemente la attrezzatura e la lavorazione

• L'illuminazione naturale o artificiale sulla zona di lavorazione e la zona circostante sia sufficiente ed efficace in modo da

evitare pericoli per la scarsa visibilità, affaticamento o abbagliamento degli occhi

Ergonomia

• Le postazioni di comando ed i comandi abbiano sufficiente spazio e comodamente fruibili

Posti di lavoro

• Il posto di lavoro abbia spazio sufficiente per consentire agevoli e sicuri utilizzi

• Gli addetti devono mantenersi in condizioni d’equilibrio stabile durante l’utilizzo

• La macchina e il posto di lavoro attorno siano conservati puliti ed ordinati - lasciare in perfetto ordine il posto di lavoro e le

attrezzature

• Le postazioni di lavoro attorno le macchine/attrezzature devono presentare:

o un pavimento pulito, libero da ostacoli e con superficie non scivolosa

o spazio sufficiente per consentire all’operatore di lavorare in sicurezza

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o adeguata illuminazione che permetta di vedere chiaramente i comandi, gli indicatori e la zona di lavoro

o sistema appropriato di sistemazione accessori

Sistemi di comando

Sicurezza ed affidabilità dei sistemi di comando

• I sistemi di comando siano progettati e certificati per resistere alle sollecitazioni di lavoro e garantire la sicurezza dei

lavoratori anche in caso di guati e anomalie

• La dichiarazione di conformità deve contenere indicazioni sulla compatibilità elettromagnetica dei sistemi di comando

Dispositivi di comando

• I dispositivi di comando di un'attrezzatura di lavoro siano chiaramente visibili, individuabili e di forma ergonomica

• I comandi devono riportare chiare indicazioni operative evitando condizioni di ambiguità, confusione e coerenza che

potrebbero generare azionamenti errati

• Non bloccare o modificare i comandi, in particolare i comandi a uomo presente

• Lo sforzo per l’azionamento del comando sia minimo, soprattutto per utilizzi ripetuti

Avviamento

• Prima dell’uso controllare il corretto funzionamento dei comandi con particolare riferimento a quelli di arresto

• I comandi di avviamento siano protetti contro avviamenti accidentali

Arresto normale

• Ogni attrezzatura di lavoro sia dotata di un dispositivo di comando che ne permetta l'arresto generale in condizioni di

sicurezza - Tale arresto non si sostituisce agli arresti di emergenza se presenti

Arresto operativo

• Sia presente un dispositivo di arresto che non disalimenti gli azionatori

• L’operatore deve poter arrestare immediatamente e facilmente la macchina, in tutte le posizioni di potenziale utilizzo

Isolamento dalle fonti di alimentazione

• Ogni fonte di energia (elettrica, pneumatica, idraulica) sia adeguatamente isolata in caso di interventi di manutenzione,

pulizia e simili

• I dispositivi di isolamento (interruttori, sezionatori, valvole, ecc.) siano chiaramente identificabili e bloccabili

Guasto al circuito di alimentazione di energia

• Un guasto ai circuiti di alimentazione (elettrico, pneumatico, idraulico) non deve comportare rischi per i lavoratori - siano

presenti dispositivi in grado di bloccare gli elementi mobili o che consentano di portarli in posizione di sicurezza

• L’arresto di un circuito di alimentazione delle materie prime non deve comportare rischi per i lavoratori

• Al ripristino dell’alimentazione il macchinario non deve riattivarsi automaticamente, ma la rimessa in funzione deve essere

effettuata dal comando di avviamento principale

Pericoli meccanici

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01_47000_020_INTRO_macch_all_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 4/8 Rischio di perdita di stabilità

• Il macchinario o parti di esso siano posizionati in modo da non cadere o perdere la propria stabilità a causa del loro peso, dei

pesi dei materiali in lavorazione o di fattori esterni (vento, vibrazioni, oscillazioni, urti o simili)

• Le attrezzature di lavoro ed i loro elementi siano stabili, installate e mantenute in modo da evitare o minimizzare scuotimenti

o vibrazioni che possano pregiudicare la loro stabilità o la resistenza dei loro elementi

Rischio di rottura durante il funzionamento

• I componenti con rischi di rottura (tubazioni idrauliche, giunzioni, organi di trasmissione del moto e simili) siano oggetto di

periodiche ispezioni, manutenzioni e sostituzioni secondo le indicazioni del costruttore

Rischi dovuti alla caduta o proiezione di oggetti

• Non introdurre oggetti e materiali estranei nelle macchine

• Accertarsi che non vi siano materiali o accessori in posizione pericolosa o interferente nel funzionamento della macchina –

rimuovere preliminarmente all’utilizzo

Rischi dovuti a superfici, spigoli o angoli

• Postazioni di comando o parti accessibili ai lavoratori siano prive di spigoli, angoli facilmente urtabili

Rischi dovuti agli elementi mobili

• Non devono essere presenti punti di intrappolamento, trascinamento, schiacciamento, taglio, cesoiamento, abrasione e simili

a causa di contatto con organi in movimento

• Gli elementi mobili di un'attrezzatura di lavoro, con rischi di contatto meccanico, siano dotati di protezioni o di sistemi

protettivi che impediscano l'accesso alle zone pericolose o che arrestino i movimenti pericolosi prima che sia possibile

accedere alle zone in questione

• I rischi di rottura di elementi mobili di un'attrezzatura di lavoro non devono provocare pericoli per la sicurezza o la salute dei

lavoratori

• Le protezioni ed i sistemi protettivi:

o devono essere di costruzione robusta

o non devono provocare rischi supplementari

o non devono essere facilmente elusi o resi inefficaci

o devono essere situati ad una sufficiente distanza dalla zona pericolosa

o non devono limitare più del necessario l'osservazione del ciclo di lavoro

o devono permettere gli interventi indispensabili per l'installazione e/o la sostituzione degli accessori, nonché per

i lavori di manutenzione, limitando però l'accesso unicamente al settore dove deve essere effettuato il lavoro e,

se possibile, senza che sia necessario smontare le protezioni o il sistema protettivo

• Quando per il funzionamento (previsto dal costruttore) della macchina non sia possibile conseguire una efficace protezione o

segregazione degli organi lavoratori e delle zone di operazione pericolose delle attrezzature di lavoro si devono adottare altre

misure per eliminare o ridurre il pericolo – rif. specifici moduli e libretti di uso e manutenzione delle attrezzature

• Le protezioni amovibili siano provviste di un dispositivo di blocco collegato con gli organi di messa in moto e di movimento

della attrezzatura di lavoro tale che:

o impedisca di rimuovere o di aprire il riparo quando l’attrezzatura di lavoro è in moto o provochi l’arresto

dell’attrezzatura di lavoro all’atto della rimozione o dell’apertura del riparo

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o non consenta l’avviamento dell’attrezzatura di lavoro se il riparo non è nella posizione di chiusura

• Quando per effettive esigenze della lavorazione non sia possibile proteggere o segregare in modo completo gli organi

lavoratori e le zone di operazione pericolose delle attrezzature di lavoro, la parte di organo lavoratore o di zona di operazione

non protetti deve essere limitata al minimo indispensabile richiesto da tali esigenze

Elementi mobili di trasmissione o accessori alla trasmissione del moto

• Sia impedito l’accesso a elementi mobili di trasmissione del moto tramite idonei sistemi di protezione quali ripari fissi e

mobili, funi di guardia, barriere immateriali, tappetini con sensori di pressione e simili

• Siano protetti da ripari fissi, da ripari mobili interbloccati che impediscano l’accesso alle parti degli elementi non utilizzate

per la lavorazione ovvero da ripari regolabili che limitino l’accesso alle parti degli elementi mobili cui è necessario accedere

Ripari e dispositivi di protezione

Requisiti generali dei ripari e dei dispositivi di protezione

• I ripari fissi devono essere di non facile rimozione o elusione e non devono creare zone di pericolo (ad es. schiacciamenti tra

il riparo e bordo macchina)

• I ripari fissi devono comunque garantire la possibilità di vedere e supervisionare il ciclo di lavoro

• La distanza del riparo rispetto alla zona del pericolo sia adeguata alla possibilità di oltrepassare il riparo con dita, mani o altre

parti del corpo

• Il riparo sia fissato stabilmente per evitare il rischio di caduta accidentale dello stesso sulle persone presenti nelle immediate

circostanze o all’interno del macchinario

• Non modificare o rimuovere i dispositivi di sicurezza delle macchine/attrezzature

• Non utilizzare le macchine sprovviste di dispositivi di protezione e sicurezza o con deficit funzionali

• Segnalare prontamente al datore di lavoro/preposto deficit nel funzionamento delle macchine e dei dispositivi di sicurezza ed

in caso di intervento dell’interruttore differenziale

• Non rimuovere o manomettere eventuali dispositivi a protezione delle macchine, controllare che siano sempre fissati e

funzionanti in maniera ottimale

Requisiti particolari per i dispositivi di protezione

• Le macchine con organi in movimento accessibili devono avere il dispositivo di blocco automatico dell’avviamento in caso

di mancanza/ritorno di energia elettrica

Rischi dovuti ad altri pericoli

Energia elettrica

• L’impianto elettrico del macchinario sia rispondente alla regola d’arte per impianti in bassa tensione (Rif. dichiarazione di

conformità e schema elettrico presente all’interno del libretto d’uso e manutenzione) e garantisca la sicurezza da contatti

diretti, indiretti e dai sovraccarichi

• Non forare o manomettere gli involucri e i cavi delle attrezzature

• Evitare danneggiamenti del cavo, nel caso intervenire immediatamente per il ripristino

• Posizionare i cavi di alimentazione in modo da evitare impigliamenti

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01_47000_020_INTRO_macch_all_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 6/8 Elettricità statica

• Punti di accumulo e di innesco dell’elettricità statica siano equipotenzializzati e collegati a terra garantendo la dispersione di

eventuali sovraccarichi

Temperature estreme

• Componenti, utensili e accessori che durante le lavorazioni possono raggiungere temperature molto calde o molto fredde

siano, ove necessario, protette da materiali isolanti o ripari fissi che impediscano il contatto con parti del corpo

Incendio

• In qualsiasi operazione di trattamento con sostanze infiammabili (ove previsto dal costruttore, ad es. la pulizia), spegnere

l’attrezzatura e attendere il suo completo raffreddamento

• Ove non previsto dal costruttore, sostanze infiammabili non devono venire a contatto con macchine elettriche o parti calde

• Se durante la lavorazione il macchinario può produrre fonti di innesco quali scintille o residui ad alta temperatura non devono

essere presenti materiali combustibili nelle vicinanze

Rumore

• All’interno del libretto d’uso e manutenzione siano indicati i livelli di rumore delle varie postazioni di lavoro

Vibrazioni

• All’interno del libretto d’uso e manutenzione siano indicati i livelli di vibrazioni corpo intero e mano braccio a cui sono

esposti gli utilizzatori del macchinario

Fulmine

• Sia garantita la protezione dalla fulminazione indiretta quali ritorni di tensione pericolosi che potrebbero danneggiare la

macchina generando incendi, esplosioni o elettrocuzione del personale al lavoro

Manutenzione

Manutenzione della macchina

• Gli addetti abbiano a disposizione, leggano e seguano attentamente le indicazioni riportate dei libretti d’istruzione per la

pulizia e la manutenzione delle attrezzature, sia ordinaria sia straordinaria

• Utilizzare solo accessori e ricambi idonei ed originali, richiesti a concessionari/rivenditori autorizzati

• Le macchine e gli accessori siano sottoposte a regolare manutenzione e pulizia, anche secondo le indicazioni del costruttore e

le norme di legge pertinenti; comunque siano mantenute in buono stato di efficienza

• La periodicità e i protocolli di manutenzione devono tenere conto delle indicazioni del costruttore e dell’utilizzo della

macchine e delle norme specifiche applicabili; la periodicità dovrà comunque essere ampiamente inferiore al tempo di

possibile e prevedibile degrado delle prestazioni di sicurezza; il datore di lavoro effettua o dispone apposita sorveglianza

affinché i programmi di manutenzione siano rispettati

• Provvedere, in caso di malfunzionamenti, usure, rotture o deficit di sicurezza a interventi di manutenzione e riparazione

straordinari

• Le operazioni di manutenzione o regolazione siano effettuate da addetti specificamente addestrati. Non effettuare operazioni

di competenza di tecnici qualificati o esterni

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01_47000_020_INTRO_macch_all_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 7/8 • Dopo operazioni di manutenzione è necessario assicurarsi attentamente di aver rimontato correttamente tutti i componenti e

del corretto funzionamento della macchine

• Utilizzare per la pulizia e manutenzione solo le sostanze indicate dal costruttore, non utilizzare corrosivi (salvo prescrizioni

specifiche del costruttore)

• Le macchine siano regolate secondo le istruzioni del costruttore, secondo il tipo di lavorazione e materiale impiegato

• Ogni attrezzatura di lavoro sia munita di dispositivi chiaramente identificabili che consentano di isolarla da ciascuna delle

sue fonti di energia

• Il ripristino dell'alimentazione deve essere possibile solo in assenza di pericolo per i lavoratori interessati

• In nessun caso si devono avvicinare mani o altre parti del corpo a organi in movimento o parti interne di macchine e impianti

• Qualora si necessario accedere alle aree pericolose o con organi normalmente in movimento o che possono

intempestivamente muoversi è necessario preliminarmente arrestare il funzionamento della macchina, impedendo – in caso

gli azionamenti siano fuori controllo o che possano accidentalmente esser attivati – che gli stessi siano riattivabili prima della

fine di tali operazioni

• Per effettuare le operazioni di regolazione e di manutenzione delle attrezzature di lavoro, i lavoratori devono poter accedere

in condizioni di sicurezza a tutte le zone interessate; tutti gli interventi di manutenzione, lubrificazione o regolazione devono

avvenire a macchina ferma, disattivata e non riattivabile, neppure accidentalmente, da parte di terzi o dell'operatore stesso

• Le attrezzature di lavoro che per le operazioni di manutenzione, regolazione, sistemazione accessori, pulizia, riparazione,

richiedono che il lavoratore si introduca in esse o sporga qualche parte del corpo fra organi che possono entrare in

movimento, siano provviste di dispositivi, che assicurino in modo assoluto la posizione di fermo dell’attrezzatura di lavoro e

dei suoi organi durante l’esecuzione di dette operazioni. Se i comandi o gli interruttori non rimangono sotto il completo

controllo dell’addetto alla manutenzione sia apposto cartello “macchina in manutenzione” e il riavviamento, anche

accidentale, deve essere impedito sia a terzi sia all’operatore stesso (accidentalmente o per movimenti imprevisti)

• In nessun caso accedere presso parti attive, parti potenzialmente o normalmente in tensione; disattivare fisicamente

l’alimentazione elettrica. Se i comandi o gli interruttori di rimessa in tensione non rimangono sotto il completo controllo

dell’addetto alla manutenzione, sia apposto cartello “macchina in manutenzione” e il riavviamento, anche accidentale, deve

essere impedito sia a terzi sia all’operatore stesso (accidentalmente o per movimenti imprevisti) – I lavori elettrici sono di

esclusiva competenza di tecnici qualificati e specificamente formati e addestrati

• E’ vietato pulire, oliare, regolare o lubrificare gli organi o gli elementi in moto delle macchine salvo ove previsto

esplicitamente dal costruttore e senza che vi siano condizioni di pericolo per i lavoratori

• Per la lubrificazione siano usati lubrificanti di natura tale che non diano luogo a reazioni pericolose

Isolamento dalle fonti di energia

• Sia presente sezionatore sul quadro elettrico o sia possibile disinserire la presa di alimentazione

Intervento dell’operatore

• Effettuare interventi di manutenzione, pulizia e lubrificazioni a macchina ferma da punti posti al di fuori da zone di pericolo

• Ove ciò non fosse possibile siano presenti sistemi di comando in locale/selezioni di modo a rischio ridotto

Informazioni

Informazioni, avvertenze e pittogrammi sulla macchina

• Leggere attentamene le etichette poste sulla attrezzatura, non coprirle per alcuna ragione e ripristinarle in caso di

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danneggiamenti

• Evitare l'avvicinamento alle attrezzature di persone non autorizzate e nel caso sospendere le lavorazioni

• L’utilizzo sia conforme alle specifiche progettuali; non utilizzare le attrezzature per scopi o lavori per i quali non sono

destinate

• Utilizzare materiali compatibili con il funzionamento previsto per la macchina

• Gli strumenti e indicatori siano collocati e mantenuti in modo che le loro indicazioni siano chiaramente visibili al personale

addetto all’impianto o all’apparecchio

Dispositivi di allarme visivi / sonori

• Non abbandonare le attrezzature portatili in luoghi non sicuri (in posizioni nelle quali possono essere soggetti a caduta o urti)

e staccare l’alimentazione durante le soste dei lavori

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2,2 R = 2,7

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01_47000_080_INTRO_macch_varie_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/4

RISCHIO CONNESSO all’UTILIZZO di ATTREZZATURE / MACCHINE CRITERI DI SICUREZZA - NOTE INTEGRATIVE

Sono inserite evenienze che possono essere mutuate dall’utilizzo di attrezzature e macchine per interventi straordinari, di

manutenzione e simili

MISURE DI TUTELA - PROCEDURE

Materiali e prodotti

• Rimuove o asportare eventuali residui di lavorazione dopo l’utilizzo

• Le sostanze emesse dalla macchina e i residui di lavorazione siano captate, aspirate o comunque contenute / abbattute

Ergonomia

• Le postazioni di comando o di lavoro a bordo macchina abbiano sufficiente spazio per evitare posture scorrette ed affaticanti

Sistemi di comando

Dispositivi di comando

• I dispositivi di comando siano ubicati al di fuori delle zone pericolose, eccettuati eventualmente taluni dispositivi di comando

(ad es. gli arresti di emergenza) e disposti in modo che la loro manovra non possa causare rischi supplementari

Avviamento

• I comandi di avviamento siano protetti contro avviamenti accidentali (ad es. pulsanti incassati, pedali protetti, leve da

azionarsi in due tempi o analoghi sistemi) e siano ad azione mantenuta quando richiesto dal produttore

• La messa in moto di un'attrezzatura deve poter essere effettuata soltanto mediante un'azione volontaria su un comando, salvo

funzionamenti automatici previsti dal costruttore, che non concretizzino situazioni di pericolo. Lo stesso vale:

o per la rimessa in moto dopo un arresto, indipendentemente dalla sua origine

o per il comando di una modifica rilevante delle condizioni di funzionamento, salvo che questa rimessa in moto o

modifica di parametri non presenti nessun pericolo per il lavoratore esposto

• I dispositivi di comando siano bloccabili in posizione “non funzionante”, se necessario in rapporto ai rischi di azionamento

intempestivo o involontario

Arresto normale

• Ogni macchina sia dotata di un dispositivo di comando che consenta di arrestare, in funzione dei rischi esistenti, tutta

l'attrezzatura di lavoro oppure soltanto una parte di essa, in modo che l'attrezzatura si trovi in condizioni di sicurezza.

• Il comando di arresto dell'attrezzatura di lavoro sia prioritario rispetto agli ordini di avvio

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01_47000_080_INTRO_macch_varie_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/4 Arresto operativo

• Il comando per riavviare il macchinario sia protetto contro avviamenti accidentali

• Gli organi in movimento accessibili per esigenze di lavorazione, manutenzione o per altre necessità o evenienze (sempre nel

rispetto delle istruzioni del costruttore e corrette modalità di impiego) devono potersi arrestare in tempo minimo

Arresto di emergenza

• Gli arresti di emergenza siano accessibili e distribuiti in base alle logiche di utilizzo / intervento

• I tempi di arresto siano adeguati in funzione delle inerzie degli elementi mobili e delle loro velocità di avvicinamento a parti

del corpo

• L’arresto di emergenza consenta movimenti di salvaguardia per disincastrare eventuali parti intrappolate

• Gli arresti di emergenza non devono sostituire eventuali altre sicurezza (quali interblocchi sui ripari mobili)

• La rimessa in moto dopo un arresto di emergenza non sia effettuata dal comando di emergenza, ma dal comando di

avviamento principale

• I comandi di arresto / emergenza siano presenti, immediatamente fruibili e raggiungibili dagli operatori (comandi a fungo

distribuiti secondo la grandezza della macchina o la posizione dell’operatore)

• Eventuali arresti di emergenza siano affiancati da cartello che specifichi quali parti del macchinario vengono bloccate dal

loro azionamento

Isolamento dalle fonti di alimentazione

• Deve essere possibile poter scaricare l’energia residua immagazzinata nel circuito dopo l’intercettazione (ad esempio

scaricare aria compressa, scarico acqua o fluido in pressione)

Pericoli meccanici

Rischi dovuti alla caduta o proiezione di oggetti

• Il macchinario sia dotato di sistemi di trattenuta del pezzo in lavorazione

• Effettuate le lavorazioni che possono generare proiezione di frammenti (schegge, trucioli, spruzzi e simili) solo in presenza di

adeguati schermi che proteggano il lavoratore

Rischi connessi alle variazioni delle condizioni di funzionamento

• Ogni condizione di funzionamento deve garantire le misure di protezione necessarie in base alla tipologia dei materiali

lavorati, alle dimensioni dei pezzi lavorati, alla velocità di lavoro degli utensili

Rischi dovuti agli elementi mobili

• Siano presenti sistemi di protezione, secondo la tipologia di attrezzatura e rischio, fatti salvi sistemi equivalenti progettati e

inseriti da costruttore in ossequio alle norme tecniche di sicurezza; l’efficienza di tali sistemi deve essere verificata prima di

iniziare il lavoro e ad ogni cambio di turno o lavorazione:

o Gli organi in movimento e pericolosi delle macchine e attrezzature devono risultare inaccessibili salvo per dirette

esigenze delle pertinenti e previste lavorazioni. La protezione deve essere:

− fissa (apribile solo con utensili o chiavi specifiche) o dotata di interruttore di blocco

− apribile asservita ad un sistema di blocco automatico

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01_47000_080_INTRO_macch_varie_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 3/4

o Sia presente ed efficiente il dispositivo di blocco automatico dell’avviamento in caso di mancanza/ritorno di

energia elettrica che consenta il riavvio solo tramite una specifica azione consapevole dell’operatore

Elementi mobili di trasmissione

• Gli organi di trasmissione del moto e le parti mobili (ruote dentate, cinghie, catene, funi, rulliere, pulegge ecc.) siano protetti

da carter completi dotati di microinterruttore di blocco o da barriere immateriali che arrestino gli organi in movimento in

caso di attraversamento

• Prima dell’uso controllare che gli organi di presa delle macchine non risultino sporchi o scivolosi e siano efficienti

Ripari e dispositivi di protezione

Requisiti particolari per i ripari fissi - Fissaggio dei ripari

• I ripari fissi quali carter o recinzioni fisse non siano facilmente apribili (ad es. siano saldati o inchiodati)

• Per ripari fissati con viti o bulloni questi siano apribili solo con appositi utensili o chiavi; in questo caso le viti devono

rimanere attaccate al riparo una volta rimosso (per evitare di perderle) e i ripari non devono poter rimanere al loro posto se

mancano i fissaggi

Requisiti particolari per i ripari mobili interbloccati

• Non siano comunque presenti altri pericoli non protetti dal riparo quali, ad esempio, temperature estreme, radiazioni ottiche

artificiali, laser, fumi, vapori, ecc.

Requisiti particolari per i ripari regolabili che limitano l’accesso

• Le zone non tecnicamente proteggibili, quali ad esempio le zone di carico/scarico materiali, siano comunque in sicurezza con

apprestamenti che consentano la lavorazione rendendo comunque difficile l’accesso del lavoratore

• Nelle macchine munite di ripari regolabili o registrabili prima di iniziare il lavoro occorre registrare le posizioni di tali

protezioni in relazioni alle dimensioni e alle caratteristiche dei pezzi da lavorare (minimizzando l’esposizione e l’accessibilità

degli organi in movimento), in modo da lasciare esposti organi pericolosi solo per la stretta porzione necessaria alle

lavorazioni

Pezzi in lavorazione

• Quando si lavorano pezzi di piccole dimensioni o di forme particolari che espongono al contatto delle mani con organi in

movimento (anche in caso di manutenzioni o similari) occorre anche fare uso di attrezzature quali spingitoi, portapezzi e

similari che permettano di allontanare le mani dalla zona di lavoro il più possibile

• Assicurarsi sempre della stabilità del pezzo o della struttura su cui si lavora, utilizzare sistemi di fissaggio adeguati (morse,

guide o sistemi equivalenti); non usare i piedi o le mani

Requisiti particolari per i dispositivi di protezione

• Un'attrezzatura di lavoro che presenti pericoli causati da cadute o da proiezione di oggetti deve essere munita di dispositivi

appropriati di sicurezza, corrispondenti a tali pericoli

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01_47000_080_INTRO_macch_varie_Marconi_fff_032.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 4/4 Rischi dovuti ad altri pericoli

Rischio di scivolamento, inciampo o caduta - Accesso a posti di lavoro o di manutenzione

• Cavi di alimentazione e tubazioni siano posizionati al di fuori dei percorsi o alloggiati all’interno di apposite canaline

segnalate

Informazioni

Informazioni, avvertenze e pittogrammi sulla macchina

• Non abbandonare le attrezzature o macchine in funzione

Uso scorretto ragionevolmente prevedibile

• In caso di blocco dell’utensile sul pezzo non toccare il pezzo prima di aver disattivato il macchinario

• Occorre accendere il sistema di aspirazione polveri e residui di lavorazione prima dell’inizio delle lavorazioni

• Utilizzare il macchinario solo per la lavorazione dei materiali previsti dal costruttore

Rischi residui - DPI

• Non utilizzare presso macchine o attrezzature mobili o con organi mobili accessibili catenine, braccialetti o simili né

indossare indumenti o accessori con parti volanti; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al

polso, se i capelli sono lunghi utilizzare cuffie o legarli

• L'attrezzatura di lavoro deve recare gli avvertimenti e le indicazioni indispensabili a garantire la sicurezza dei lavoratori

• Utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale prescritti dal costruttore per l’uso delle macchine

• Siano presenti pittogrammi indicanti i rischi residui e l’obbligo di indossare i DPI previsti dal costruttore

• Nei punti pertinenti, previsti dal costruttore, siano presenti le etichette contenenti avvertenze e procedure d’uso principali

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01_47007_001_rmac_pneumatiche_intro_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 1/3

RISCHIO CONNESSO all’UTILIZZO di

ATTREZZATURE o MACCHINE PORTATILI

AZIONATI AD ARIA COMPRESSA

Attrezzature ad Aria Compressa: gli utensili sono alimentati da un compressore d'aria tramite un tubo per l'adduzione

dell'aria compressa. L'utilizzo di attrezzi pneumatici può risultare indispensabile in ambienti di lavoro in cui risulta molto

importante avere una buona ventilazione; analogamente può essere consigliato l'uso in ambienti molto umidi o bagnati; un altro

fattore positivo è il peso abbastanza basso di questo tipo di attrezzi.

Uno dei maggiori problemi degli utensili con questo tipo d'alimentazione è la rumorosità: parte del rumore prodotto durante la

fase lavorativa nasce nel momento in cui l'utensile inizia a lavorare sul materiale o sul manufatto e parte è legata all'espulsione

dell'aria compressa esausta.

Rischi:

- distacco o scoppio di tubazioni in pressione

- ustione alle mani per eccessivo riscaldamento

- inquinamento dell'aria ambiente causato da polvere originata dal materiale in lavorazione

- rumore

- vibrazioni Si valuta: Rischio: P = 2,5 D = 3 R = 4,5

Misure di Tutela - Procedure

Prima dell'uso

Targhetta: Gli utensili devono essere corredati da una targhetta che riporti:

• il valore della velocità nominale massima di rotazione (giri/min);

• il valore della pressione di alimentazione.

Controlli preliminari: Le pressioni di esercizio siano compatibili con quelle erogate dal compressore di alimentazione; le

manichette siano integre e di tipo adeguato alla pressione di alimentazione; l’integrità del rivestimento fonoassorbente o

comunque dei dispositivi preposti a tale compito sia tale da ridurre a valori di norma il rumore prodotto dall'utensile;

all’utensile venga fornita aria il più possibile esente da polveri e da vapori di olio; poiché l’aria è fornita dal motocompressore

occorre controllare anche quest’ultimo (vedi specifica scheda);siano funzionanti i sistemi di allontanamento dell’aria

compressa esausta.

E' necessario che prima di immettere l’aria compressa nell’apparecchio sia scaricata l’eventuale acqua di condensazione

formatasi nella rete di distribuzione, aprendo la valvola di scarico che deve trovarsi all’inizio di ogni derivazione.

Manometro: E' necessario controllare i manometri e gli eventuali dispositivi contro gli eccessi di pressione.

Tubazioni:

• La disposizione delle tubazioni non deve intralciare le lavorazioni in atto o quelle di altri lavoratori; le tubazioni non

devono essere oggetto di calpestamento o schiacciamento da parte di persone o veicoli; il posizionamento dei tubi deve

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01_47007_001_rmac_pneumatiche_intro_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 2/3

essere tale che essi non possano entrare in contatto con oli, grassi, fango o malta di cemento; i tubi non devono essere

sottoposti a piegamenti ad angolo vivo.

• È sempre meglio preferire i tubi con anima di tessuto resistente.

• Non usare i tubi al posto di funi o corde per trainare, sollevare o calare la macchina.

• Non sottoporre le manichette a piegature ad angolo vivo, ad abrasione, a tagli, a schiacciamenti e non disporle su superfici

sporche d'oli o grassi.

• Disporre le manichette in modo che non intralcino il lavoro.

• Ricordare che se gli attacchi dei tubi al serbatoio, o nelle giunzioni di prolunghe sono inidonei o si sciolgano per effetto

delle vibrazioni, degli urti o di altre cause, non devono adottare soluzioni di fortuna come ad esempio legature con fil di

ferro, ma si deve avvisare il Preposto, comunque si usino le fascette metalliche con bordi non taglienti fissate con appositi

morsetti o viti o altri sistemi equivalenti.

• preferire gli ugelli con minore emissione sonora

Giunti ed attacchi

• Gli attacchi dei tubi flessibili al serbatoio dell'aria compressa e alla rete di distribuzione devono essere tali da non poter

sciogliersi per effetto delle vibrazioni, degli urti, della torsione o della pressione interna. A tale scopo non sono ammesse

connessioni ad avvitamento, né legature con fili metallici o fibre tessili, ma sono da utilizzare le fasce metalliche con bordi

non taglienti fissate con appositi morsetti o in altro modo.

• Sono raccomandabili giunti a baionetta.

• Anche i giunti intermedi di collegamento tra i vari trattano del tubo flessibile devono essere tali da non potersi sciogliersi

accidentalmente o per effetto delle vibrazioni.

Durante l'uso

Uso corretto delle tubazioni d'aria compressa

• Non si devono usare le tubazioni per trainare, sollevare o calare gli utensili.

• I tubi flessibili che presentano forature o lacerazioni devono essere subito sostituiti: le riparazioni con nastro adesivo o

altro mezzo di fortuna non resistono in genere alla pressione interna del tubo e possono dare luogo agli inconvenienti e ai

pericoli derivanti dalla fuga dell'aria compressa.

• Il tubo non deve essere troppo rigido per non ostacolare ed affaticare l'operatore nella guida dell'utensile.

• Non si devono piegare i tubi per interrompere il flusso dell'aria compressa.

Usi non corretti dell'aria compressa

E' necessario ricordare che i getti di aria compressa non devono essere usati come strumento:

• di gioco o per motivi diversi da quello richiesto dalla lavorazione;

• per il refrigerio delle persone o degli ambienti;

• per svuotare recipienti;

• per liberare da vapori, gas, polveri o altre sostanze i recipienti che hanno contenuto sostanze infiammabili, considerando il

rischio di esplosione dovuto all'elettricità statica;

• per la pulizia soffiata di sostanze esplosive.

• si ricorda anche che quando nell'ambiente di lavoro sono presenti polveri di natura infiammabile o esplosiva come

zucchero, amido, alluminio, magnesio e leghe di questi ultimi materiali non si devono utilizzare getti di aria compressa, a

meno che non si sia provveduto ad umidificare l'aria dell'ambiente portandola ad un'umidità relativa di almeno il 70%.

• Non modificare o alterare gli ugelli ad aria compressa

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01_47007_001_rmac_pneumatiche_intro_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 3/3 Metodo di lavoro: E' necessario ricordare al lavoratore di verificare sempre l'efficienza delle protezioni previste e di regolare

gli accessori in base alle proprie esigenze ed in caso contrario di avvisare il preposto.

Sosta: E' necessario far chiudere la valvola d'intercettazione dell'aria compressa durante le soste delle lavorazioni e comunque

sempre al termine del lavoro.

Dopo l'uso

Al termine dei lavori si deve ricordare di fare scaricare l'aria dei compressori.

Raccogliere le tubazioni in maniera corretta e riporle nelle apposite aree in modo da non intralciare altre lavorazioni.

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2 R = 2,5

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01_47137_001_fresatrice_Marconi_fff_005.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo della FRESATRICE I rischi / danni possibili per i lavoratori sono:

• Rottura dell’utensile o di organi in movimento

• Contatto con l’utensile e organi in movimento

• Caduta dei pezzi in lavorazione

• Presenza di pezzi sporgenti dalla sagoma della tavola porta pezzo durante la lavorazione

• Inceppamento o ritorno all’indietro del pezzo in lavorazione

• Impigliamento

• Mancata trattenuta del pezzo in lavorazione

• Elettrocuzione

• Messa in moto accidentale della fresa

• Allentamento o svitamento del dispositivo di fissaggio del pezzo alle staffe, durante il movimento

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Misure di tutela – criteri di sicurezza – procedure

• Mantenere in efficienza:

- Riparo / schermo fisso , con portelli muniti di dispositivo di interblocco oppure schermi mobili scelti e adatti in

funzione del pezzo e provvisti di dispositivo di interblocco (microinterruttore).

- Carter completi con microinterruttore di blocco sugli organi in movimento - trasmissione del moto

• Seguire le istruzioni del costruttore e operare con addetti esperti ed addestrati

• Gli organi in movimento siano protetti contro i contatti e impigliamenti accidentali

• Comando di emergenza immediatamente fruibile da tutte le postazioni di lavoro

• Dispositivo anti riavvio a seguito del ripristino dell’alimentazione elettrica dopo una precedente interruzione

• Dispositivo per fissare il pezzo in lavorazione

• Protezione degli organi di comando e regolazione

• Disinserire, ove presente, la frizione prima dell’accensione

• Non avvicinarsi alla zona di azione dell’utensile. Deve essere inaccessibile protetta la zona traslazione del pezzo ove possa

sporgere pericolosamente

• Rendere inaccessibile la zona cambio automatico utensile, ove presente, transennare la zona traslazione tavola portapezzo

(necessario per velocità apprezzabili)

• Il pezzo in lavorazione sia sempre stabilmente fissato

• Non fermare mai l’utensile sul pezzo in lavorazione

• Accertarsi che non vi siano utensili o chiavi in posizione potenzialmente pericolosa prima di iniziare le lavorazioni

• Non accedere o avvicinarsi per nessun motivo presso la fresa in rotazione –i pezzi in lavorazione devono essere bloccati e

stabili - qualora i pezzi non possano essere bloccati, predisporre sistema di fissaggio adatto

• Non indossare indumenti con lembi volanti; non indossare catenine o braccialetti o comunque accessori che presentino

rischi di impigliamento; in caso di capelli lunghi indossare cuffie o legarli - Usare occhiali di protezione, guanti,

otoprotettori, maschera di protezione

• Usare aspiratori per la pulizia – utilizzare mascherine contro le polveri

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01_47137_001_fresatrice_Marconi_fff_005.doc Pag. modulo: 2/2

Sequenze operative di sicurezza

• Montare l'utensile solo con fresa spenta e ferma

• Utilizzare sempre utensili in perfetto stato

• Montare il pezzo sul piano di lavorazione fissandolo ben stretto con le staffe

• Mettere in movimento la fresa solo con schermi abbassati

• Non accedere a mandrino e utensile con organi in movimento o con la macchina accesa

• Deve essere messo in rotazione il mandrino a velocità non eccessive tali da non provocare instabilità con possibile proiezione

di materiale o utensile

• Deve essere evitato il brusco avvicinamento dell'utensile al pezzo con conseguente attrito eccessivo e potenziale rottura

dell'utensile o del pezzo

• Non fermare mai l’utensile sul pezzo in lavorazione

• L'accensione del motore senza accertarsi che la frizione sia disinserita, può comportare la partenza immediata ed

incontrollata del mandrino porta fresa provocando all'operatore danni

• Verificare che la fresatrice sia settata in modo da non mettersi in movimento all’accensione del motore

• Accertarsi che tutti gli organi in movimento siano protetti

• Accendere il motore

• Mettere in movimento la fresa

• Arrestare il movimento della fresa

• Arrestare il motore

• Pulire la fresatrice dai trucioli che si sono prodotti (non usare l'aria compressa)

• Periodicamente controllare l’impianto elettrico

• La lavorazione sulla fresatrice, di materiali nocivi, richiede sempre l'uso della maschera antipolvere ed il posizionamento,

sulla fresatrice di un aspiratore.

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47138_001_stozzatrice_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 1/3

RISCHIO connesso all’utilizzo della Stozzatrice

I rischi / danni possibili per i lavoratori sono:

• Contusioni, tagli e urti in genere

• Schiacciamento

• Taglio

• Trascinamento

• Contatto con organi in movimento

• Proiezione di materiali e residui

• Caduta dei pezzi in lavorazione

Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Misure di tutela:

Le istruzioni del libretto di uso e manutenzione costituiscono parte integrante del presente documento – lo stesso deve essere

messo a disposizione degli operatori che devono essere specificamente essere formati e addestrati

Dispositivi di protezione

• Deve essere verificata frequentemente l’efficienza dei dispositivi di protezione, comunque secondo le istruzioni del

costruttore – in caso di deficit di sicurezza deve essere avviata una sessione di manutenzione prima dell’utilizzo della

macchina

• La macchina deve essere dotata di un riparo che circoscriva la zona pericolosa, senza creare ostacolo alla lavorazione.

• Lo schermo di protezione deve essere munito di dispositivo di blocco elettrico ed essere regolabile in altezza

• Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina

• Non manomettere o eludere i dispositivi di sicurezza. Se la loro disattivazione dovesse essere indispensabile ai fini di una

specifica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali ad esempio velocità di

lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta

• Il riparo deve consentire una buona visibilità e deve costantemente essere mantenuto pulito e trasparente.

• Il riparo predisposto deve essere in grado di trattenere la proiezione di trucioli o frammenti dell’utensile all’interno dell’area

di lavoro. Nel caso in cui i ripari presenti sulla macchina non proteggano completamente la zona da cui possono essere

proiettati verso l’operatore trucioli, frammenti dell’utensile o fluido lubrorefrigerante, l’operatore deve indossare occhiali

antinfortunistici

• Gli elementi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente da ripari fissi o mobili interbloccati nel caso

sia richiesto un accesso frequente (cioè per più di una volta per turno) alla zona di protezione

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01_47138_001_stozzatrice_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 2/3 Modalità operative e procedure di sicurezza

Avviamento: • L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando specifici dispositivi di comando ben riconoscibili e

protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia).

• Il riavviamento spontaneo della macchina in seguito al ripristino dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un

apposito dispositivo.

Arresto: • La macchina deve disporre di un dispositivo di comando che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza

Arresto di emergenza: • La macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza collocato in posizione facilmente

raggiungibile dall’operatore.

• Se si rende necessario, in base alla dimensione della macchina o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi di

arresto d’emergenza devono essere più di uno

Posizionamento: • La stozzatrice deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’utilizzo di

dispositivi forniti al fine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento).

• Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che

consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli

aspetti ergonomici

Prima dell’utilizzo:

• Prendere visione delle istruzioni per l’uso ed essere formati e addestrati all’utilizzo in sicurezza della macchina.

• Verificare la presenza ed il corretto posizionamento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza

• Verificare il funzionamento dei dispositivi di interblocco dei ripari

• Verificare il funzionamento del pulsante di arresto di emergenza

• Verificare il corretto montaggio e bloccaggio del pezzo

• Scegliere i supporti più adeguati alla forma del pezzo per il suo fissaggio

• Verificare che l’utensile sia saldamente fissato

• Assicurarsi che chiavi, utensili, altri oggetti siano stati rimossi dalla tavola portapezzo.

• Assicurarsi che l’immissione e la pressione di fluidi lubrorefrigeranti siano quelle effettivamente necessarie alla lavorazione

(per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi).

• Attivare l’impianto di aspirazione se le condizioni di lavoro ne hanno richiesto l’installazione.

• Indossare indumenti che non possano impigliarsi alle parti pericolose in movimento sulla macchina.

• Indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti dal libretto d’uso della macchina

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01_47138_001_stozzatrice_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 3/3 Durante l’utilizzo: • Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina.

• Non manomettere o eludere i dispositivi di sicurezza. Se la loro disattivazione dovesse essere indispensabile ai fini di una

specifica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali ad esempio velocità di

lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta.

• Effettuare i cambi pezzo solo a macchina ferma.

• Non effettuare operazioni di manutenzione, pulizia e rimozione trucioli con la macchina in movimento.

• Non lasciare mai la macchina funzionante senza controllo (allontanarsi dalla macchina solo a lavorazione ultimata o a

macchina ferma).

• Sistemare in modo adeguato i pezzi da lavorare e quelli lavorati per evitare eventuali cadute.

• Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto (se presente)

• Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con fluidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe di tela,non pulirsi le

mani sulla tuta,non conservare in tasca gli stracci sporchi);

• lavarsi spesso le mani (a fine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).

• Contenere eventuali spandimenti di fluidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal datore di lavoro.

• Se la macchina viene utilizzata in modo continuativo e con fluidi lubrorefrigeranti deve essere dotata di un idoneo impianto

di aspirazione localizzata

• Non indossare indumenti con lembi volanti; non indossare catenine o braccialetti o comunque accessori che presentino rischi

di impigliamento; in caso di capelli lunghi indossare cuffie o legarli

Dopo l’utilizzo: • Spegnere la macchina

• Riporre le attrezzature e gli strumenti di misura negli appositi contenitori.

• Lasciare pulita (da trucioli, residui di lavorazione e fluidi lubrorefrigeranti) e in ordine la zona circostante la macchina (in

particolare il posto di lavoro).

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47142_050_cesoiatrice_fissa_Marconi_fff_003-0038.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo della CESOIATRICE I rischi /danni possibili per i lavoratori sono:

• Schiacciamento o cesoiamento

• Ferite e lesioni varie

• Rischi di elettrocuzione

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – procedure:

• Siano presenti ripari / dispositivi atti ad evitare che le mani o altre parti del corpo dei lavoratori siano offese dal punzone o da

altri organi mobili lavoratori. Tali ripari / dispositivi, a seconda del tipo della macchina o delle esigenze della lavorazione,

possono essere costituiti da:

- schermi fissi che permettono il passaggio dei materiali nella zona di lavoro pericolosa, ma non quello delle mani del

lavoratore

- schermi mobili di completa protezione della zona pericolosa, che non consentano il movimento del punzone se non

quando sono nella posizione di chiusura

- apparecchi “scansamano” comandati automaticamente dagli organi mobili della macchina

- dispositivi che impediscano la discesa dell’organo mobile quando le mani o altre parti del corpo dei lavoratori si trovino

in posizione di pericolo

• I dispositivi di sicurezza consistenti nel comando obbligato della macchina per mezzo di due organi da manovrarsi

contemporaneamente con ambo le mani, possono essere ritenuti sufficienti soltanto nel caso che alla macchina sia addetto un

solo lavoratore. I suddetti ripari e dispositivi di sicurezza possono essere omessi quando la macchina sia provvista di

apparecchi automatici o semi automatici di alimentazione.

• Nei lavori di meccanica minuta con macchine di piccole dimensioni, qualora l’applicazione di uno dei dispositivi sopra o di

altri dispositivi di sicurezza non risulti praticamente possibile, i lavoratori, per le operazione di collocamento e ritiro dei pezzi

in lavorazione, debbono essere forniti e fare uso di adatti attrezzi di lunghezza sufficiente a mantenere le mani fuori della

zona di pericolo

• Predisposizione e manutenzione delle protezioni anticesoiamento (materiali o immateriali) frontali, laterali e retrostanti con

dispositivi di blocco in caso di apertura o attraversamento

• Protezioni degli organi di comando

• Comando di emergenza e dispositivo anti riavvio a seguito del ripristino dell’alimentazione elettrica dopo una precedente

interruzione

• Posizionare correttamente la lamiera valutando le dimensioni e l’ingombro

• Indossare scarpe di sicurezza e guanti qualora i pezzi presentino pericoli di abrasioni, secondo le indicazioni del libretto di

istruzioni

• Le cesoie a ghigliottina mosse da motore siano provviste di dispositivo atto ad impedire che le mani o altre parti del corpo

dei lavoratori addetti possano comunque essere offesi dalla lama, a meno che non siano munite di alimentatore automatico o

meccanico che non richieda l’introduzione delle mani o altre parti del corpo nella zona di pericolo

• Le cesoie a ghigliottina cui sono addetti contemporaneamente due o più lavoratori debbono essere provviste di dispositivi di

comando che impegnino ambo le mani degli stessi per tutta la durata della discesa della lama, a meno che non siano adottati

altri efficaci mezzi di sicurezza

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01_47142_050_cesoiatrice_fissa_Marconi_fff_003-0038.doc Pag. modulo: 2/2 • Le cesoie a coltelli circolari, quando questi ultimi sono accessibili e pericolosi, debbono essere provviste di cuffia o di

schermi o di altri mezzi idonei di protezione applicati alla parte di coltello soprastante il banco di lavoro ed estendersi

quanto più vicino possibile alla superficie del materiale in lavorazione. Anche le parti dei coltelli sottostanti il banco devono

essere protette

• Le cesoie a tamburo portacoltelli e simili debbono essere provviste di mezzi di protezione, che impediscano ai lavoratori di

raggiungere con le mani i coltelli in moto

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

Page 82: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

01_47146_001_rettificatrice_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo della RETTIFICATRICE I rischi /danni possibili per i lavoratori sono: • Rischi di contatto con organi in movimento

• Rischi di impigliamento

• Rischi di elettrocuzione

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 2 R = 4,0

Misure di tutela – procedure

• Rispettare quanto indicato nel libretto d’uso e manutenzione della macchina

• Predisposizione e manutenzione di schermi di protezione che limitino al minimo indispensabile la parte esposta

dell’utensile

• Predisposizione e manutenzione di schermi di protezione con dispositivo di blocco della zona di lavoro

• Non avvicinarsi alla zona di azione dell’utensile

• Non indossare indumenti con lembi volanti; non indossare catenine o braccialetti o comunque accessori che presentino

rischi di impigliamento; in caso di capelli lunghi indossare cuffie o legarli

• Comando di emergenza e dispositivo anti riavvio a seguito del ripristino dell’alimentazione elettrica dopo una

precedente interruzione

• Gli organi in movimento siano protetti contro i contatti e impigliamenti accidentali

• Utilizzare guanti con pezzi che presentino pericoli di tagli e abrasioni

• Per la pulizia utilizzare aspiratore

• Il pezzo in lavorazione sia sempre stabilmente fissato

• In caso di presenza di elementi dotati di moto reciproco occorre una adeguata protezione del piano traslante in prossimità

di tali elementi

• Accertarsi che non vi siano utensili o chiavi in posizione potenzialmente pericolosa prima di iniziare le lavorazioni

• Protezione degli organi di comando e regolazione

• Indossare, secondo le indicazioni del libretto di istruzioni

• scarpe di sicurezza

• occhiali di protezione

• mascherine (durante la pulizia e in caso di produzione di polveri)

• dispositivi di protezione dell’udito in caso di emissione sonore superiori ad 80 dBA

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47150_001_lavapavim_Marconi_fff_001-0034.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo di Macchine LAVA ASCIUGA PAVIMENTI Sono presenti, a livello basso, rischi vari (oltre ai normali rischi di utilizzo di macchine elettriche): - rischio chimico, per l’utilizzo di detergenti - rischio generico di contusioni/urti per la tipologia della macchina o dell’ambiente di lavoro dove opera Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure:

• Manutenzione dei componenti meccanici, ruote, ecc.: vedi libretto di istruzioni • Durante l’utilizzo fare attenzione alle eventuali altre persone presenti • Non mescolare mai detergenti di tipo diverso (per evitare la produzione di gas nocivi) • Non appoggiare contenitori di liquidi sulla macchina • La temperatura di immagazzinamento deve essere compresa tra –25 °C e + 55 °C (per maggiori dettagli si fa riferimento

al manuale di istruzioni specifico) • La temperatura ottimale di lavoro è compresa tra 0 °C e + 40 °C (per maggiori dettagli si fa riferimento al manuale di

istruzioni specifico) • Non utilizzare la macchina in atmosfera esplosiva • Non utilizzare la macchina come mezzo di trasporto • Non utilizzare soluzioni acide che potrebbero danneggiare la macchina • Evitare che le spazzole lavorino a macchina ferma (per non danneggiare il pavimento) • Non aspirare liquidi infiammabili • In caso di incendio non utilizzare acqua ma estintori a polvere • Attenzione a non urtare scaffalature o impalcature dove esista il pericolo di caduta di oggetti • Adeguare la velocità di utilizzo alle condizioni di aderenza • Non eccedere oltre i limiti di pendenza dichiarata nel libretto, per evitare instabilità • Non lasciare incustodita la macchina accesa • Quando la machina è in parcheggio, ove previsti, inserire il freno di stazionamento e togliere la chiave • Se la macchina non esegue lavaggio ed asciugatura contemporaneamente, segnalare le zone di pavimento umido e

vietare il passaggio ai non addetti • in caso di pericolo, azionare prontamente il comando di arresto • non lavare la macchina con getti d’acqua diretti / in pressione o con sostanze corrosive • prima di sollevare il serbatoio soluzione e/o recupero, accertarsi che sia vuoto • non caricare la soluzione detergente molte ore prima dell’utilizzo della macchina (per evitare incrostazioni del al filtro

del serbatoio soluzione) Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 1 R = 1,0

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01_47150_001_lavapavim_Marconi_fff_001-0034.doc Pag. modulo: 2/2

Seguire le indicazioni del costruttore per le operazioni di manutenzione e pulizia. Quali criteri di sicurezza si riportano:

Pulizia del “serbatoio soluzione” e relativo filtro: - la soluzione non va gettata ma recuperata e riutilizzata successivamente (risparmio economico e riduzione

dell’inquinamento) - pulire il filtro per evitare il “velo” che riduce la portata della soluzione detergente (anche fino all’otturazione) Pulizia del “serbatoio recupero” e relativo filtro: - il liquido di recupero deve rimanere all’interno del serbatoio il minor tempo possibile (comunque meno di 24 ore), per

non far sedimentare o sporco - sciacquare il serbatoio con acqua e verificare che non siano rimasti corpi solidi all’interno - pulire spesso il filtro (se possibile giornalmente) con idonei guanti protettivi Pulizia tergipavimento e spazzole: - controllare spesso (se possibile giornalmente) che nessun corpo solido (mozziconi, ecc.) ostruisca anche solo

parzialmente le sezioni interne - pulire spesso le spazzole con idonei guanti protettivi, soprattutto se si opera in ambienti polverosi o chimicamente nocivi

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RISCHIO connesso all’utilizzo di SCALE PORTATILI

Il rischio derivato dall’utilizzo di scale portatili è connesso alla possibilità di caduta del lavoratore a seguito di:

• cedimento di parti della scala (pioli o montanti)

• cedimento delle parti cui è appoggiata la scala

• scivolamento o ribaltamento della stessa

• caduta delle persone

Le conseguenze possono essere distorsioni, fratture e lesioni varie del lavoratore.

Altro rischio che si presenta durante l'uso di questa attrezzatura è quello rivolto a terze persone per possibile caduta dall'alto di

oggetti utilizzati da chi opera sulla scala.

Sono state inserite anche evenienze e tutele relative a tipologie di scale anche di prossima o possibile acquisizione.

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Le scale devono rispondere alle disposizioni contenute nella norma UNI EN 131 parte Ia e parte 2a ovvero a sicurezza

equivalente:

• dotate di un Certificato, fornito dal costruttore, emesso da un laboratorio ufficiale

• accompagnate da un foglio o libretto recante:

- una breve descrizione con l’indicazione degli elementi costitutivi

- le indicazioni utili per il corretto impiego

- le istruzioni per la manutenzione e conservazione

- gli estremi (Istituto che ha effettuato le prove, numero di identificazione dei certificati, date del rilascio) dei certificati

delle prove previsti dalla norma tecnica UNI EN 131

- una dichiarazione di conformità alla norma UNI EN 131 rilasciata dal costruttore

• deve inoltre essere applicato sulla scala:

- Un marchio <<EN 131>> indelebile

- Nome del fabbricante e/o fornitore

- Anno e mese di fabbricazione e/o numero di serie

- Angolo di inclinazione della scala qualora non sia evidente a causa del modo in cui sono state fabbricate o concepite

- Il carico massimo ammissibile

Misure di tutela - Criteri di prevenzione e protezione - Procedure

Misure di tutela generali

Le scale a pioli siano sistemate in modo da garantire la loro stabilità durante l'impiego e secondo i seguenti criteri:

• le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da

garantire la posizione orizzontale dei pioli; non utilizzare supporti quali pietre, mattoni, altro materiale per aumentare la

superficie di appoggio e/o rendere stabile la superficie di appoggio

• le scale devono essere agganciate in modo sicuro in maniera tale da evitare spostamenti e qualsiasi movimento di

oscillazione;

• Prima dell’inizio del lavoro accertarsi che la sistemazione e stabilità delle scale consentano operazioni in sicurezza

• lo scivolamento del piede delle scale semplici a pioli, durante il loro uso, deve essere impedito con fissaggio della parte

superiore dei montanti o trattenuta al piede e con dispositivi antiscivolo ai piedi

• le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente prima di accedervi

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01_47185_001_scale_port_L_Marconi_fff_015.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/4 • Le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una

presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi o attrezzature su una scala a pioli non deve precludere una presa

sicura.

• I lavori sulle scale devono essere limitati al minimo indispensabile e preceduti da un’attenta valutazione della situazione

specifica, secondo i seguenti criteri:

- sono da preferire, ove tecnicamente possibile, opere provvisionali più sicure (dotate di piani di lavoro e parapetto)

- le scale sono da utilizzare per la salita e la discesa e comunque per le operazioni

- di breve durata

- che consentano all’addetto di mantenere posizione stabile (tre punti di presa)

- ove non si utilizzino materiali e attrezzature che per forma, dimensioni e peso non inducano i rischi di

caduta o costringano a sbilanciamenti

- Qualora nel lavoro su una scala, se l’altezza dei piedi dell’operatore è maggiore di due metri e non sia possibile

rispettare completamente quanto sopra, l’operatore deve utilizzare una cintura di sicurezza di posizionamento /

anticaduta (conformi alla normativa tecnica) da agganciare a parti stabili

- le scale devono rispondere alla normativa vigente di prevenzione infortuni, sottoposte a regolare manutenzione ed

essere in buono stato

- le scale siano scelte ed utilizzate valutando l’altezza da raggiungere, la forma, dimensione e peso dei materiali da

lavoro e delle operazioni da compiere, richiedendo l’assistenza di un collega per le operazioni più rischiose, dove

l’equilibrio possa essere precario e dove i materiali possano costituire impedimento ad una posizione stabile e sicura

• Nelle scale a pioli si deve sempre scendere e salire con il viso rivolto verso la scala

• Le scale siano essere utilizzate da un solo lavoratore per volta

• Non posizionare la scala davanti a finestre o porte non chiuse a chiave, se c’è la possibilità che qualcuno le apra

• Le estremità superiori della scala devono essere solidamente appoggiate su superfici non cedevoli

• Le estremità inferiori della scala devono poggiare su superfici piane, solide e non scivolose; su superfici “soffici” (terreno,

ecc.) inserire una tavola di legno ben fissa sotto i piedi della scala

• Non collocare la scala su attrezzature od oggetti che forniscano una base per guadagnare in altezza come pietre, mattoni o

altri supporti che non garantiscono stabilità

• Le estremità inferiori della scala devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo

• I gradini devono avere dispositivi antisdrucciolo (ad es. zigrinature) tali da ostacolare scivolamenti del piede

dell’operatore

• Le scale siano idonee, ben conservate, senza danneggiamenti o elementi mancanti; verificare periodicamente la situazione

della scala (ammaccature, flessioni, connessioni, collegamenti, estremità, ecc.) anche secondo le indicazioni del

costruttore. Nel caso sostituire la scala e non apportare riparazioni con mezzi non idonei e difformi dalle indicazioni del

costruttore

• Durante l’uso di una scala, è necessario che la stessa sia fissata in modo sicuro o, se non è possibile, che sia assistito da

una seconda persona posta ai piedi della scala stessa

• La scala deve avere una portata adeguata a sostenere il peso dell’utilizzatore e del materiale eventualmente trasportato

• Le scale siano utilizzate da persone in buone condizioni fisiche e non sofferenti di disturbi legati all'altezza

• L’operatore non deve sporgersi troppo lateralmente o applicare carichi laterali

• L’operatore non deve mai superare l’ultimo gradino o comunque quello che consente di mantenere una posizione stabile

• Durante lo spostamento laterale della scala, anche per breve tratti, nessun lavoratore deve trovarsi sopra

• Gli addetti utilizzino calzature in buone condizioni atte a consentire un adeguato e stabile appoggio del piede; evitare di

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01_47185_001_scale_port_L_Marconi_fff_015.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 3/4

salire/scendere sulla scala con abbigliamento inadatto che potrebbe impigliarsi o finire sorto le scarpe

• Indossare l’elmetto protettivo per effettuare lavorazioni nei pressi di scale o per trattenere la scala al piede

• È vietato l'uso di scale che presentano listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti

• Le scale usate per l'accesso devono essere tali da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, a meno che altri

dispositivi garantiscano una presa sicura

• Le scale devono essere vincolate; possono essere trattenute al piede da altra persona per altezze minime o durante le

operazioni di vincolo

• In caso di potenziale urto o contatto con parti potenzialmente in tensione o servizi attivi pericolosi devono essere usate

scale in materiale isolante, evitare le scale metalliche

• La zona in cui si opera con la scala sia interdetta ai non addetti

• Il lavoro sulla scala, per la pericolosità nell'uso di questa attrezzatura, è comunque bene sia sorvegliato da terra

• Non gettare alcun tipo di materiale dall'alto della scala

• Non gettare le scale dall'alto

• Le scale a mano non devono mai essere utilizzate come piattaforme, passerelle o come montanti di ponti su cavalletti

• Le scale a mano non devono essere utilizzate sopra i piani di ponti su cavalletti e ponti a torre su ruote

• I gradini/pioli devono essere puliti ed asciutti

• Non collocare la scala in prossimità di zone, ove la salita su di essa comporterebbe un maggior rischio in caso di caduta

(es. adiacenze zone di vuoto senza opportuni ripari o protezioni quali balconi, pianerottoli, superfici inclinate, ecc.)

• Valutate se la presenza di altri lavori possa avere interferenze pericolose; lo spazio davanti e ai lati della scala deve essere

libero da ogni ostacolo

• Non usare la scala in ambiente aperto quando ci sono avverse condizioni atmosferiche avverse

• Maneggiare la scala con cautela, per evitare il rischio di schiacciamento delle mani o degli arti.

• Movimentare la scala con cautela, considerando la presenza di altri lavoratori, onde evitare di colpirle accidentalmente

• Nel trasporto della scala a spalla:

- occorre tenerla inclinata, mai orizzontalmente

- non inserire il braccio all’interno della scala fra i gradini/pioli

• Durante la movimentazione evitare che la scala cada a terra o urti contro ostacoli.

• Collocare la scala solo nella posizione frontale rispetto alla superficie di lavoro: non salire/scendere mai con la scala nella

posizione laterale in quanto il rischio di ribaltamento è più elevato

• Inserire eventuali dispositivi manuali antiapertura

• Non saltare a terra dalla scala

• Non posizionare mai un piede su un gradino/piolo e l'altro su un oggetto o ripiano

• Salire/scendere solo sul tronco di scala predisposto per la salita (con gradini e pioli).

• Non salire/scendere sul tronco di supporto (senza gradini o pioli).

• Non effettuare lavorazioni a cavalcioni della scala

• L’altezza della scala deve essere tale da consentire al lavoratore un’immediata presa, davanti a sé. Non operare sugli ultimi

gradini o piattaforma se non è possibile prolungare i montanti

• Togliere tutti gli oggetti che eventualmente si trovino sulle scale prima di ogni spostamento delle medesime

• A fine attività:

- Riportare la scala nella posizione di chiusura - Riporre la scala in modo stabile

- Riporre la scala in un luogo coperto, aerato, asciutto e non esposto alle intemperie

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01_47185_001_scale_port_L_Marconi_fff_015.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 4/4 Scala semplice

• L’inclinazione della scala semplice deve essere tale da non pregiudicare la stabilità dell’operatore, evitando soprattutto il

rischio di caduta all’indietro. L’inclinazione corretta si ha quando la distanza tra muro e piede della scala è pari a ¼ della

lunghezza della scala

• Se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti mediante incastro

• Le estremità siano munite di appoggi antiscivolo, possibilmente inclinabili per rispettare l’inclinazione del terreno (se non

vi sono dispositivi di trattenuta per le persone)

Scala doppia

• Le scale doppie (“a forbice”) non devono superare l'altezza di 5 m

• Preferire, nei nuovi acquisti, le scale doppie con dispositivo anche contro la chiusura accidentale

• La scala deve essere aperta completamente; un angolo di apertura troppo acuto rende instabile la scala

• La scala deve essere dotata di catena di adeguata resistenza o altri dispositivi atti ad impedire l’apertura oltre il limite di

sicurezza. Controllare periodicamente l’efficienza di tali dispositivi.

• La scala doppia non è idonea come sistema di accesso ad altro luogo

• Si può salire sulla eventuale piattaforma e sul gradino sottostante alla stessa solo quando i montanti siano prolungati di

almeno 60 cm sopra alla piattaforma

Scala ad elementi innestati - multiposizione

• Seguire le istruzioni del costruttore per le operazioni di allungamento/riposizionamento della scala

• Le estremità siano munite di appoggi antiscivolo, possibilmente inclinabili per rispettare l’inclinazione del terreno, (se non

vi sono dispositivi di trattenuta per le persone)

• La lunghezza della scala non deve mai essere superiore a 15 m

• Le scale di lunghezza superiori ad 8 m devono essere munite di rompitratto per ridurre la lunghezza libera d’inflessione

• È assolutamente da evitare che, o per effetto di un rompitratta installato in posizione sbagliata o per un oggetto della parete

di appoggio, in una fase del montaggio ci si venga a trovare con un elemento della scala privo di appoggio

• Nelle scale allungabili, fare molta attenzione alle mani quando si allunga o si accorcia

• Le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare il fermo

reciproco dei vari elementi

• Nelle operazioni di sollevamento dei tratti di scala già montati al suolo, l’operazione non va mai effettuata disponendo la

scala di costa; in tali condizioni si può provocare la rottura del montante nel punto di innesto ed inoltre essendo il

baricentro superiore al punto di appoggio della mano del lavoratore, la scala tende a ruotare in maniera pericolosa

• Durante lo spostamento della scala ad elementi innestabili o a sfilo devono essere prese le necessarie precauzioni, al fine

di evitare lo sfilamento degli elementi e/o lo sbandamento della scala stessa

• Prima di salire sulla scala inserire i vari dispositivi di sicurezza atti ad impedire l’apertura della scala o lo sfilamento degli

elementi

Sgabelli a gradini, a rampa, a cupola

• Gli sgabelli a gradini, sgabelli a rampa e sgabelli a cupola devono essere conformi alla norma EN 14183

• Rispettare le misure di tutela precedentemente indicate

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47190_001_VEICOLI_guida_intro_Marconi_fff_018.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/3

RISCHIO connesso alla GUIDA di AUTOMEZZI e VEICOLI I pericoli possibili per i lavoratori sono:

• Incidente stradale

• Investimento

• Urto - Schiacciamento

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 4 R = 5,5

Misure di tutela generali – Procedure

• I mezzi e la loro conduzione devono rispettare il Codice della Strada per quanto attiene, in particolare a:

o Caratteristiche e prestazioni massime di carico, traino, ingombro e simili dei veicoli

o Qualifiche, patenti e attestazioni dei conducenti in rapporto al veicolo

o Equipaggiamento di sicurezza dei veicoli

o Manutenzione dei veicoli e revisione delle autorizzazioni alla guida

o Cautele e regole di circolazione

• Effettuare una completa e periodica manutenzione dei veicoli, secondo istruzioni e periodicità indicati dal costruttore

• Provvedere immediatamente alla riparazione d’eventuali malfunzionamenti nei veicoli

• Verificare regolarmente la pressione delle gomme, l’impianto dei freni

• All’inizio di ogni turno di lavoro alla guida controllare e verificare

• il funzionamento di tutti gli organi di comando, segnalazioni e simili

• la pulizia di finestrini e specchietti

• le condizioni dei pneumatici (pressione consumo ed efficienza)

• le luci e indicatori di direzione funzionanti

• Prima della partenza accertarsi

• che i freni siano efficienti (tramite le spie del cruscotto) e appena partiti verificare la perfetta funzionalità dei freni

• delle condizione dei pneumatici

• dell’efficienza dei segnali luminosi

• della condizione dei vetri e specchi

• dell’efficienza dei tergicristalli e presenza liquido

• Rispettare accuratamente il codice stradale, in particolare: limite di velocità, distanza di sicurezza, cintura di sicurezza

(anche per eventuali passeggeri)

• Non guidare se si sono assunti alcolici, sostanze stupefacenti, medicinali con controindicazioni per la guida o comunque

quando se temporaneamente non idonei alla guida (stanchezza, malattie ecc.)

• Verificare che un eventuale carico sia sempre distribuito il più uniformemente possibile, stabilmente fissato, che rispetti

la portata del mezzo e che non ostacoli la visibilità del conducente

• Conoscere bene il funzionamento del veicolo

• Mantenersi al di sotto dei limiti di velocità imposti e fare attenzione in prossimità delle curve

• Regolare la velocità in funzione del tipo di strada, densità del traffico, visibilità e condizioni meteorologiche

• Prima di fare retromarcia, controllare che dietro al veicolo non vi siano pedoni, veicoli od ostacoli, in particolare in

eventuali zone cieche. Se vi sono aree di visibilità ridotta o impedita è necessario che le manovre siano assistite da un

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01_47190_001_VEICOLI_guida_intro_Marconi_fff_018.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/3

coordinatore a terra che allontani le persone e che assista l’autista per evitare ostacoli o pericoli. Se vi sono pedoni

coordinarsi preventivamente prima dell’inizio della manovra al fine di mantenere reciproca visibilità e una posizione di

sicurezza rispetto alla marcia del veicolo. In ogni caso prima di iniziare la manovra in presenza di aree cieche rispetto

alla visuale degli specchietti retrovisori, azionare l’avvisatore acustico se il mezzo non è dotato di avvisi di retromarcia

• Spegnere il motore prima di effettuare qualsiasi regolazione o rimuovere le protezioni

• Adottare uno stile di guida prudente

• Tenere conto della sicurezza già al momento di pianificare l’itinerario:

o scegliere itinerari meno faticosi e meno pericolosi

o prevedere la partenza in un orario adeguato alla durata del viaggio

• Mantenere una distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede

• In caso di stanchezza sospendere la guida e riposarsi

• Utilizzare correttamente il telefono cellulare (auricolare o “vivavoce”) o qualsiasi altro dispositivo similare che può

distrarre dalla guida

• Attenersi alla prudenza nel scendere, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità

• Non lasciare oggetti sparsi che in caso di frenate potrebbero essere proiettati nell’abitacolo e provocare lesioni

• Parcheggiare il veicolo in maniera stabile, con freno di stazionamento inserito, soprattutto se in zone in pendenza

• Durante la chiusura e apertura degli sportelli mantenere la presa delle apposite maniglie interne o esterne – in

particolare, in presenza di forte vento mantenere sempre gli sportelli dei veicoli chiusi

• La sosta, la fermata o il parcheggio devono essere sempre conformi alle previsioni del Codice della Strada, non creare

intralcio alla circolazione o occupare la carreggiate in zone non permesse – Il conducente che scende deve sempre

preventivamente verificare che non sopraggiungano mezzi prima di aprire lo sportello e scendere

• I periodi di guida siano intervallati da opportune pause con possibilità di cambiare posizione

• Cancelli / portoni automatici o simili: prima di impegnare la zona di scorrimento parti mobili fermare il veicolo e

accertarsi che la parte mobile sia ferma in posizione aperta e non ostacoli il transito

In caso di emergenza (incidente, incendio)

• Inserire la segnalazione di emergenza e posizionare il triangolo

• In caso di grave incidente richiedere l'intervento delle autorità sanitarie

• Evacuare il prima possibile la sede stradale, per evitare investimenti di terzi

• In caso di incendio:

o arrestare l'automezzo ed allontanarsi

o se possibile affrontare l’incendio con estintore

o attivarsi per mettere in sicurezza se stessi e gli altri utenti della strada

o avvertire i soccorsi competenti

Rifornimento carburante

• Effettuare il rifornimento di carburante a motore spento e senza fonti di innesco vicine (sigarette o simili)

• In caso di fuoriuscita di carburante, interrompere le operazioni e segnalare il problema al personale addetto; in caso di

emergenza tamponare con materiale inerte (ad esempio sabbia)

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01_47190_001_VEICOLI_guida_intro_Marconi_fff_018.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 3/3

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2,5 R = 3,0

Note integrative - Utilizzo presidi ad alta visibilità

• Utilizzare i presidi ad alta visibilità secondo il Codice della Strada e relativo Regolamento

• I presidi ad alta visibilità devono essere conformi alle prescrizioni di legge

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01_47225_001_flessibile_Marconi_fff_006-0024.doc Pag. modulo: 1/2

Rischi connessi all’utilizzo del FLESSIBILE Vi possono essere rischi legati a:

• Vibrazioni e scuotimenti, dovuti all'uso dell'utensile e alla lavorazione di questo sul materiale.

• Rumore dovuto all'utensile e alla lavorazione di questo sul materiale;

• Contusioni, contatto con l’utensile, lesioni, schiacciamenti, impigliamento, rottura e proiezione del disco, polveri e

schegge, in particolare conseguentemente a:

- parti dell'abbigliamento che possono impigliarsi in organi in moto dell'utensile e venire da esse trascinate

- caduta dell'utensile sull'operatore;

- proiezione di materiale in lavorazione con possibili lesioni agli occhi, alle mani ed in generale al corpo dell'operatore

o di chi eventualmente gli è vicino;

- uso dell'utensile in condizioni non corrette dell'operatore;

- proiezione violenta dell'organo lavoratore se l'utensile è sprovvisto di dispositivo di trattenuta e viene azionato

accidentalmente o imprudentemente;

- irritazioni cutanee causate dai materiali e dalle polveri prodotte da questi;

- inalazione di gas, polveri, vapori;

- guasto meccanico dell'utensile e proiezione di sue parti meccaniche.

• Incendio: la proiezione di scintille provocare inneschi a contatto con combustibili

• Elettrocuzione

Rischio: P = 3 D = 2,5 R = 4,5

Prima dell'uso

Controlli preliminari e periodici

• E' necessario controllare:

- che la struttura su cui si andrà ad operare non sia in tensione e che comunque non ci siano impianti tecnologici attivi,

accertarsi preventivamente della loro messa in sicurezza

- che la smerigliatrice sia dotata di motore di potenza e numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere

- stato di usura accoppiamenti tra componenti rotanti, accessori, impugnature

- corretto serraggio disco, impugnature laterali (ove presenti)

- l’efficacia ed il corretto fissaggio della cuffia di protezione che lasci libera solo la parte dell’utensile necessaria alla

lavorazione

- stato di conservazione di ogni parte dell’attrezzatura ed utensili

• Controllare periodicamente i comandi a uomo presente e non bloccarli artificialmente ove non previsto dal costruttore

• Provare manualmente il libero movimento del disco prima d’alimentare la macchina; si effettui tale operazione anche dopo

una sostituzione del disco stesso

• Le lavorazioni siano il più possibile essere separate sia tra gli operatori che eseguono le medesime lavorazioni sia in

relazione agli addetti che potenzialmente possono non essere esposti, in situazioni contingenti predisporre barriere di

adeguata resistenza meccanica e caratteristiche fono-iso-assorbenti o sistemi equivalenti

• L’utensile sia provvisto di comando manuale oppure di un dispositivo che impedisca il riavviamento automatico del

flessibile al ristabilirsi della fonte di alimentazione dopo una interruzione

• Gli interruttori di comando dell'utensile siano perfettamente funzionanti e permettano di eseguire con facilità e sicurezza la

messa in moto e l’arresto

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01_47225_001_flessibile_Marconi_fff_006-0024.doc Pag. modulo: 2/2 Durante l'uso

• Si deve controllare che durante le lavorazioni altri lavoratori, inavvertitamente, riattivino impianti tecnologici in

prossimità del luogo di lavoro

• Garantire la stabilità del pezzo in lavorazione mediante idonei bloccaggi; non mettere il pezzo sotto i piedi o tenerlo con le

mani

• Non spingere sul materiale durante la levigatura ma di esercitare un movimento pendolare avanti e indietro;

• Non toccare parti metalliche dell'utensile quando si lavora su pavimenti, muri, oppure qualsiasi altro posto dove ci sia la

possibilità di incontrare cavi portanti corrente elettrica;

• Non toccare il disco o il pezzo in lavorazione durante e subito dopo la smerigliatura per il pericolo di ustioni; maneggiare

quando raffreddato o con apposite protezioni anticalore

• Non fissare all’attrezzatura chiavi per smontare il disco con catene, cordicelle o simili;

• Operare in condizioni di perfetta illuminazione

• Durante le interruzioni di lavoro è necessario interrompere l'alimentazione dell’attrezzatura

• Al termine delle lavorazioni è necessario procedere al disinserimento di tutti gli interruttori e alla pulizia dell'utensile e

delle altre attrezzature accessorie;

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- utilizzare dischi in buono stato ed efficienti

- utilizzare dispositivi di protezione dell’udito, secondo le indicazioni del libretto di istruzioni

Disco

• Per la sostituzione e montaggio del disco utilizzare gli attrezzi appropriati

• I dischi siano appropriati alla specifica lavorazione

• Non usare dischi da taglio per sgrassare o levigare

• Non battere mai i dischi

• Non fermare mai il disco in movimento sul pezzo/materiale in lavorazione

• Dopo un cambio disco provare il funzionamento senza lavorare per qualche minuto

Dispositivi di protezione individuale

• Indossare i Dispositivi di protezione individuale previsto dal fabbricante

• Gli indumenti siano aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con lembi volanti, sciarpe, cinturini slacciati, anelli o

bracciali; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al polso

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

Page 94: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

01_47230_001_trapano_colonna_Marconi_fff_003-0036.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo del TRAPANO a COLONNA Vi è il rischio di

- Contatto con l’utensile

- Proiezione di materiale o schegge

- Impigliamento

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure

• Mantenere in efficienza

- Comando di emergenza

- Dispositivo anti riavvio in caso di ripristino dell’alimentazione elettrica dopo un’interruzione

- Le protezioni degli organi di trasmissione del moto e i relativi interruttori di blocco ovvero i dispositivi di

serraggio fisso

- Lo schermo di protezione della zona di lavoro e/o della punta e i relativi dispositivi di blocco

- Morsa o sistema analogo di posizionamento del pezzo che stabilizzi lo stesso durante le operazioni

• Utilizzare sempre utensili in perfetto stato e adatti al tipo di pezzo in lavorazione (adeguare anche la velocità)

• Non fermare mai la punta sul pezzo in lavorazione

• Le operazioni di pulizia siano effettuate il più possibile tramite aspirazione; qualora fosse necessario utilizzare aria

compressa per ragioni contingenti, utilizzare occhiali e maschere di protezione

• Utilizzare sistemi di bloccaggio del pezzo in lavorazione

• Non utilizzare indumenti o accessori con lembi volanti

• Utilizzare occhiali di protezione

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- Utilizzare utensili in buono stato ed efficienti

- Indossare i Dispositivi di protezione individuale secondo le indicazioni dal fabbricante nel libretto d’uso e

manutenzione

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47231_001_trapano_radiale_Marconi_fff_003-0036.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo del TRAPANO RADIALE Vi è il rischio di

- Contatto con l’utensile

- Proiezione di materiale o schegge

- Impigliamento

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure

• Deve essere presente un riparo che circoscriva tutta la zona pericolosa, intercetti i materiali proiettati, senza essere di intralcio alla lavorazione. Il riparo deve essere resistente all’urto e consentire una completa visibilità.

• Occorre che la punta sia ben affilata e montata correttamente • Scegliere l’utensile in base al materiale da lavorare e rispetto ai parametri propri della lavorazione • Occorre utilizzare un apposito sistema di bloccaggio, sia per pezzi di grandi dimensioni che per pezzi

piccoli. Per il fissaggio dei pezzi grandi si possono usare piattaforme autocentranti, griffe, morse speciali o staffe, mentre per pezzi di piccoli il fissaggio può avvenire mediante mascherine o morsetti di adeguata rigidezza.

• Gli organi di trasmissione del moto devono essere provvisti di un coperchio di protezione, munito di un dispositivo di blocco elettrico che non permetta il funzionamento della macchina a sportello aperto.

Utilizzo del trapano:

• Bloccare il pezzo sulla tavole di appoggio del trapano • Montare l’utensile nel mandrino, bloccandolo con l’apposita chiave. • Portare gradualmente la punta a contatto con il pezzo da forare, sul tornio radiale l’abbassamento

della punta è automatico. • Le operazioni di pulizia siano effettuate il più possibile tramite aspirazione; qualora fosse necessario

utilizzare aria compressa per ragioni contingenti, utilizzare occhiali e maschere di protezione • In caso di inceppamento della punta sul pezzo, fermare la macchina e togliere la punta dal pezzo. • Non utilizzare indumenti o accessori con lembi volanti • Utilizzare occhiali di protezione

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- Utilizzare utensili in buono stato ed efficienti

- Indossare i Dispositivi di protezione individuale secondo le indicazioni dal fabbricante nel libretto d’uso e

manutenzione

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47233_001_trapano_portatile_Marconi_fff_006-0163.doc Pag. modulo: 1/2

Rischi connessi all’utilizzo del TRAPANO PORTATILE I rischi principali sono:

- Contatto con l’utensile

- Proiezione di materiale o schegge

- Rottura e proiezione delle punte

- Impigliamento

- Elettrocuzione

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2,5 R = 3,5

Misure di Tutela- Procedure

• La struttura / manufatto su cui si andrà ad operare non sia in tensione e che comunque non ci siano eventuali impianti

tecnologici attivi

• Corretto posizionamento e serraggio dell'impugnatura laterale (ove presente)

• Il trapano sia dotato di motore di potenza e numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere

• Le aperture di raffreddamento piazzate sulla carcassa motore e sull'impugnatura siano pulite e libere

• Prima di utilizzare il trapano si dovrà procedere ad una verifica di:

- stato di conservazione di ogni sua parte e degli accessori e punte

- tipologia delle punte in base alle lavorazioni da effettuare (dimensione foro, tipo di materiale da forare, ecc.).

- serraggio protezioni, stato impugnature, cavi di collegamento, dispositivi di protezione, dispositivi di

comando/arresto

• Controllare l’efficienza del comando manuale oppure di un dispositivo che impedisca il riavviamento automatico del

trapano al ristabilirsi della fonte di alimentazione dopo una interruzione e di tutti i comandi di avviamento e arresto.

• Controllare periodicamente i comandi a uomo presente e non bloccarli artificialmente ove non previsto dal costruttore

• Non lasciare sull'utensile chiavi, catene, cordicelle o simili e gli altri attrezzi usati per la sua regolazione/sostituzione punte

• Controllare che la tensione di rete sia quella prevista dal costruttore del trapano e riportata sulla targhetta apposta

sull'utensile stesso

• Verificare l’assenza di vapori infiammabili nelle strutture da forare

• Mantenere ordine sul posto di lavoro in quanto il disordine può realizzare le condizioni per un rischio di infortunio

(inciampare e/o cadere).

• Si deve controllare che durante le lavorazioni di altri lavoratori, inavvertitamente, riattivino impianti tecnologici in

prossimità del luogo di lavoro.

• Non sostituire la punta con l'utensile sotto tensione;

• Fissare, registrare o misurare il pezzo in lavorazione soltanto quando l'utensile non è in movimento ed in particolare che i

pezzi da forare con il trapano, che possono essere trascinati in rotazione dalla punta;

• Una pressione eccessiva sull'utensile non permette una lavorazione più veloce, ma produce invece danneggiamenti alla

punta e al trapano, riducendo, di conseguenza, la possibilità di lavorazione e la sicurezza delle operazioni

• Al momento dell'uscita della punta dal foro, su di essa viene esercitata una notevole forza per cui è necessario tenere ben

fermo il trapano con entrambe le mani, tenendole lontano da organi in movimento, avere i piedi al sicuro, ben fissi e

stabilmente appoggiati

• Durante l’uso mantenere una posizione stabile e sicura in perfetto equilibrio

• Per eventuali lavorazioni in postazioni sopraelevate assicurarsi che non vi siano persone sottostanti la postazione stessa

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01_47233_001_trapano_portatile_Marconi_fff_006-0163.doc Pag. modulo: 2/2 • Maneggiare il trapano con cura tenendo entrambe le mani sulle impugnature in modo che non si possa accidentalmente

azionare il pulsante o l'interruttore di avviamento

• Mantenere le impugnature del trapano asciutte e prive di oli o grassi

• Occorre graduare lo sforzo del trapano in funzione della natura e delle caratteristiche del materiale in lavorazione

• Tenere in movimento l’organo lavoratore del trapano solo per il tempo necessario

• Non abbandonare il trapano in luoghi non sicuri (ovvero nelle quali possono essere soggetti a caduta) e staccare

l’alimentazione durante le soste dei lavori

• Assicurarsi sempre della stabilità del pezzo o della struttura su cui ti accingi a lavorare e per fare questo utilizza i

morsetti o altro sistema e non usare i piedi o le mani.

• Se si lavora su pavimenti o muri, o su zone in cui non si può escludere che passino cavi di tensione elettrica, tenere

l'attrezzo sempre e solo con le mani sulle impugnature (ricorda che sono isolanti)

• Eventuali misurazioni siano svolte soltanto con l'utensile fermo

• Non utilizzare il trapano elettrico sotto la pioggia o in ambienti umidi o bagnati o a contatto con grandi masse metalliche

senza il trasformatore di corrente inserito nell'alimentazione

• Evitare il contatto con oggetti con messa a terra

• Non fermare mai il trapano in movimento sul pezzo in lavorazione

• Non abbandonare, anche temporaneamente, il trapano con la punta infilata nel foro

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- Utilizzare punte in buono stato ed efficienti

- Utilizzare dispositivi di protezione dell’udito, con specifico riferimento all’utilizzo su materiali particolarmente duri

o utilizzando percussioni

• Valutare preliminarmente tutti i fattori che possono provocare il blocco della punta (tipologia di materiale, profondità,

incastri ecc.) e conseguentemente la sfuggita di mano dell'utensile

• Evitare di toccarla a mani nude la punta al termine delle lavorazione per pericolo di ustioni

• Nel caso di bloccaggio della punta occorre fermare il trapano, togliere la punta e controllarla prima di riprendere il lavoro

• Per la sostituzione della punta utilizzare solo gli attrezzi appropriati

• Non sostituire la punta con il trapano in movimento

• Dispositivi di protezione individuali da utilizzare (secondo le indicazioni del libretto di istruzioni)

• Gli indumenti siano aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con lembi volanti, sciarpe, cinturini slacciati, anelli o

bracciali; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al polso

• Al termine delle lavorazioni è necessario procedere al disinserimento di tutti gli interruttori e alla pulizia dell'utensile e

delle altre attrezzature accessorie

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2 R = 2,5

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01_47234_001_avvitatore_Marconi_fff_002-0015.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo dell’ AVVITATORE

L’avvitatore può essere a batteria o alimentato dalla rete. Per completezza sono considerati entrambe i casi.

Vi è il rischio di

- Contatto con l’utensile

- Proiezione di materiale o schegge

- Rottura e proiezione delle punte

- Impigliamento

- Elettrocuzione

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure

• Evitare ambienti pericolosi. Non esporre gli utensili alla pioggia. Non usare gli utensili elettrici ed il caricatore

all'umidità ed al bagnato. Non usare mai gli utensili elettrici ed il caricatore vicino a sostanze infiammabili o esplosive o

in presenza di gas o liquidi infiammabili

• Riporre gli attrezzi ed il caricatore in luoghi con temperatura inferiore a 40° C

• Usare l'utensile idoneo per ogni lavorazione. Non forzare utensili o accessori minori a compiere il lavoro di utensili per

grandi prestazioni

• Indossare indumenti adatti: nessun indumento troppo largo né bigiotteria che possano restare impigliati nelle parti in

movimento

• Non portare mai l'attrezzo prendendolo per il cavo (alimentazione elettrica), né tirare il cavo per disinserire la presa di

corrente, tenere il cavo lontano da fonti di calore, da lame taglienti, da oli

• Fissare l'oggetto da lavorare

• Avere una posizione stabile e sicura durante la lavorazione

• Fare con cura la manutenzione degli attrezzi. Tenerli sempre affilati e puliti. Seguire le indicazioni del costruttore per la

lubrificazione e per il cambio degli accessori.

• Quando il caricatore non viene utilizzato o quando si stanno svolgendo operazioni di manutenzione ed ispezione staccare

la spina

• Prima di effettuare una qualsiasi lavorazione accertarsi che le eventuali chiavi di regolazione non siano inserite

• Per evitare la messa in marcia accidentale evitare di trasportare l'attrezzo premendo sul bottone di marcia

• Utilizzare sempre il caricatore specificato, non usarne altri non compatibili

• Usare solo ricambi originali

• Non usare gli utensili ed il caricatore per impieghi differenti da quelli specificati dal costruttore.

• La riparazione dell'utensile deve essere effettuato da personale autorizzato e qualificato

• Non toccare parti in movimento o gli accessori prima che la corrente non sia stata staccata

• Non usare mai batterie e trasformatori differenti da quelle specificate dal costruttore

• Effettuare le operazioni di ricarica in luoghi protetti dal sole e ben ventilati e lontano da materiali

infiammabili/combustibili

• Non usare il caricatore in continuazione. Quando un'operazione di caricatura è terminata, prima di iniziarne un'altra,

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01_47234_001_avvitatore_Marconi_fff_002-0015.doc Pag. modulo: 2/2

lasciare che il caricatore riposi per almeno 15 minuti

• Non provocare mai corto circuiti alla batteria. Il fenomeno provoca surriscaldamento e grande corrente elettrica

• Non gettare od esporre la batteria al fuoco per il pericolo di esplosione

• Non inserire nessun oggetto nelle fessure di ventilazione del caricatore

• Per montare una punta nel mandrino seguire sempre le istruzioni del costruttore

• Se vi è pericolo di contatto con impianti e/o linee elettriche, disattivarli prima dell’utilizzo dell’attrezzatura

• Indossare i Dispositivi di protezione individuale previsti dal fabbricante e indicati sul libretto d’uso e manutenzione

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- Utilizzare utensili in buono stato ed efficienti

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 1 R = 1,0

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01_47235_001_mola_Marconi_fff_008-0100.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo della MOLATRICE

Vi è il rischio di

- Proiezione di materiale o schegge

- Impigliamento

- Polveri, rumore

- Ferite, contusioni, urti con il materiale in lavorazione e l’utensile

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure:

• Siano presenti ed utilizzati gli schermi paraschegge (trasparenti, infrangibili, regolabili) - mola da banco • Utilizzare mole adatte (per diametro e tipo di impasto) alla velocità di utilizzo – predisporre specifica segnaletica • Utilizzare sempre utensili in perfetto stato e adatti al tipo di pezzo da lavorare • Sia presente ed efficiente il comando di emergenza e il dispositivo anti riavvio dopo un ripristino dell’alimentazione

elettrica • Lo smontaggio delle protezioni e carter deve avvenire solo a macchina disattivata e non riattivabile, da parte di personale

addestrato – protezioni amovibili senza l’utilizzo di chiavi o utensili appositi devono essere dotati di interruttore di blocco • Verificare l’integrità e l’efficienza delle cuffie metalliche di protezione che devono circondare la massima parte periferica

della mola abrasiva, lasciando scoperto solo il tratto strettamente necessario per la lavorazione • Non indossare indumenti con lembi volanti; non indossare catenine o braccialetti o comunque accessori che presentino

rischi di impigliamento; in caso di capelli lunghi indossare cuffie o legarli • L’attrezzatura sia ben ancorata su strutture antivibranti • Prestare massima attenzione alla possibilità del pezzo di incunearsi – le protezioni devono essere il più possibile aderenti al

disco • Non fermare mai l’utensile sul pezzo in lavorazione • Minimizzare la movimentazione manuale dei materiali in lavorazione, salvo non si tratti di materiali di dimensioni e peso

contenuti – rispettare le procedure della movimentazione manuale dei carichi • Il pezzo in lavorazione, ove non sia di agevole manovra e sostegno manuale, sia sempre stabilmente fissato o sostenuto da

ausili meccanici • Accertarsi che non vi siano utensili o chiavi in posizione potenzialmente pericolosa prima di iniziare le lavorazioni • Minimizzare gli interventi di pulizia con aria compressa, utilizzare sistemi di aspirazione e captazione e, comunque,

indossare mascherine contro le polveri • Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate - Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione - Utilizzare mole in buono stato ed efficienti

• Si predispongano sistemi di captazione localizzata (molatura a disco dei materiali in lavorazione) per le polveri – salvo utilizzi sporadici ed estemporanei – utilizzare comunque mascherine antipolvere

• Registrare la posizione del poggiapezzi in modo da minimizzare il pericolo di incuneamento del pezzo (il più possibile vicino alla mola) - mola da banco. Il poggiapezzi deve avere superficie di appoggio piana di dimensione appropriata al genere di lavoro da eseguire, deve essere registrabile ed il suo lato interno deve distare non più di 2mm, dalla mola, a meno che la natura del materiale in lavorazione (materiali sfaldabili) e la particolarità di questa non richiedano, ai fini della sicurezza, una maggiore distanza – con autorizzazione del responsabile / preposto

• Indossare i Dispositivi di protezione individuale previsti dal fabbricante e indicati sul libretto d’uso e manutenzione

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47235_050_mola_note_Marconi_fff_008-0151.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo della MOLATRICE

Note integrative:

• Le macchine molatrici a velocità variabile devono essere provviste di un dispositivo, che impedisca l'azionamento della

macchina ad una velocità superiore a quella prestabilita in rapporto al diametro della mola montata.

• Le mole naturali azionate meccanicamente devono essere montate tra flange di fissaggio aventi un diametro non inferiore ai

5/10 di quello della mola fino ad un massimo di 1m e non devono funzionare ad una velocità periferica superiore a 13 metri

al minuto secondo. Quando dette mole sono montate con flange di diametro inferiore ai 5/10 di quello della mola e quando

la velocità periferica supera i 10 m al minuto secondo, esse devono essere provviste di solide protezioni metalliche, esclusa

la ghisa comune, atte a trattenere i pezzi della mola in caso di rottura

• Le mole a disco normale devono essere montate sul mandrino per mezzo di flange di fissaggio, di acciaio o di altro

materiale metallico uguale fra loro e non inferiore ad 1\3 del diametro della mola, salvo disposizione specifiche dalla

normativa vigente

• L’aggiustaggio tra dette flange e la mola deve avvenire secondo una zona anulare periferica di adeguata larghezza e

mediante interposizione di una guarnizione di materiale comprimibile quale cuoio, cartone, feltro.

• Le mole ad anello, a tazza, a scodella, a coltello ed a sagome speciali in genere, devono essere montate mediante flange,

piastre, ghiere o altri idonei mezzi, in modo da conseguire la maggiore possibile sicurezza contro i pericoli di spostamento e

di rottura della mola in moto

• Le mole abrasive artificiali devono essere protette da robuste cuffie metalliche, che circondino la massima parte periferica

della mola, lasciando scoperto solo il tratto strettamente necessario per la lavorazione. La cuffia deve estendersi anche sulle

due facce laterali della mola ed essere il più vicino possibile alle superfici di questa

• Lo spessore della cuffia, in rapporto al materiale di cui è costituita ed i suoi attacchi alle parti fisse della macchina devono

essere tali da resistere all'urto dei frammenti di mola in caso di rottura

• Le cuffie di protezione di ghisa possono essere tollerate per mole di diametro non superiore a 25 cm, che non abbiano

velocità periferica di lavoro superiore a 25 metri al secondo e purché lo spessore della cuffia stessa non sia inferiore a 12mm

• La cuffia di protezione delle mole abrasive artificiali può, per particolari esigenze di carattere tecnico, essere limitata alla

sola parte periferica oppure essere omessa, a condizione che la mola sia fissata con flange di diametro tale che essa non ne

sporga più di 3cm, misurati radialmente, per mole fino al diametro di 30 cm; di cm 5 per mole fino al diametro di 50 cm; di

8 cm per mole di diametro maggiore.

• Nel caso di mole a sagoma speciale o di lavorazioni speciali gli "sporti" della mola dai dischi possono superare i limiti

previsti, purché siano adottate altre idonee misure di sicurezza contro i pericoli derivanti dalla rottura della mola.

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01_47240_001_troncatrice_Marconi_fff_007-0070.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo della TRONCATRICE

Vi è la possibilità di:

- Contatto con il disco dentato

- Rotazione o ritorno improvviso del pezzo con proiezione dello stesso

- Proiezione di materiali

- Impigliamento

- Contatto con gli organi di trasmissione del moto

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 3 R = 4,5

Misure di tutela - procedure

Prima dell’utilizzo

• Controllare l’efficienza di:

- Comandi a uomo presente, protetti contro i contatti accidentali (ghiera)

- Sistema di riduzione del tempo di arresto

- Comando di emergenza e dispositivo anti riavvio dopo un ripristino dell’alimentazione elettrica

- Aspirazione (salvo interventi saltuari e sporadici con uso di protezione per le vie respiratorie)

- Carter mobile che lasci scoperta solo la porzione di lama necessaria per la lavorazione

- Molla di richiamo per la lama affinchè torni in posizione di riposo

- Finecorsa o blocchi meccanici

- Carter di protezione contro il contatto con organi interni in movimento con microinterruttore o bulloni serrati

Utilizzo

• Non utilizzare indumenti o accessori con lembi volanti

• Allontanare le persone presenti nei pressi

• Non utilizzare indumenti facilmente combustibili e indossare abbigliamento coprente

• Non utilizzare materiali non previsti dal costruttore della macchina e del disco

• Fissare saldamente il pezzo da tagliare in posizione stabile

• Assicurarsi che l’utensile non sia danneggiato e ben fissato

• Non operare in presenza di materiali infiammabili o in luoghi con pericolo di incendio / esplosione

• Non fermare mai il disco sul pezzo in lavorazione

• Evitare la caduta dei pezzi con sostegni o altri presidi di raccolta

• Lo smontaggio delle protezioni e carter deve avvenire solo a macchina disattivata e non riattivabile, da parte di personale

addestrato - protezioni amovibili senza l'utilizzo di chiavi o utensili appositi devono essere dotati di interruttore di blocco

• Verificare l'integrità e l'efficienza delle cuffie metalliche di protezione che devono circondare la massima parte periferica

dell'utensile, lasciando scoperto solo il tratto strettamente necessario per la lavorazione

• Indossare i Dispositivi di protezione individuale previsti dal fabbricante e indicati sul libretto d’uso e manutenzione

• Non indossare indumenti con lembi volanti; non indossare catenine o braccialetti o comunque accessori che presentino

rischi di impigliamento; in caso di capelli lunghi indossare cuffie o legarli

• L'attrezzatura sia ben ancorata su strutture antivibranti

Page 103: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

01_47240_001_troncatrice_Marconi_fff_007-0070.doc Pag. modulo: 2/2

• Non fermare mai l'utensile sul pezzo in lavorazione

• Minimizzare la movimentazione manuale dei materiali in lavorazione, salvo non si tratti di materiali di dimensioni e peso

contenuti - rispettare le procedure della movimentazione manuale dei carichi

• Accertarsi che non vi siano utensili o chiavi in posizione potenzialmente pericolosa prima di iniziare le lavorazioni

• Per la pulizia utilizzare sistemi di aspirazione e captazione e, comunque, indossare mascherine contro le polveri

Altro

• Relativamente al rischio rumore, in aggiunta ai precedenti, si specifica:

- Effettuare le manutenzioni previste dal costruttore e sostituire le parti usurate o danneggiate

- Esercitare solo la pressione necessaria per la lavorazione

- Utilizzare dischi in buono stato ed efficienti

- Utilizzare dispositivi di protezione dell’udito

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47255_001_LAV_MAT_tornio_Marconi_fff_009.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/2

RISCHI connessi all’utilizzo del TORNIO Le operazioni di tornitura nonché taglio e foratura per mezzo del tornio si svolgono con una caratteristica comune: il pezzo da lavorare ruota sul proprio asse, mentre l'utensile é animato dal moto di avanzamento. I vari organi del tornio possono essere quindi distinti in due gruppi: organi destinati ad afferrare, sostenere e far ruotare con velocità appropriata il pezzo, e organi per guidare l'utensile durante la sua traslazione, da effettuare con il crescente avanzamento. I possibili rischi sono: • Contatti accidentali con gli attrezzi di fissaggio del pezzo e con altri parti in movimento del tornio (pezzo in rotazione,

barra scanalata, madrevite) • Possibilità di accedere alla zona di alloggiamento delle cinghie, pulegge o ingranaggi preposti alla trasmissione del

moto rotatorio sulla barra scanalata o sulla madrevite • Elettrocuzione • Sistemi di arresto di emergenza • Mancata trattenuta del pezzo in lavorazione • Mancata protezione della zona di operazione dell’utensile • Eventuale rottura dell’utensile • Contatti con organi in movimento • Proiezione di schegge e residui • Rotazione dei pezzi • Rischi di impigliamento / schiacciamento • Messa in moto accidentale del mandrino • Presenza di trucioli lunghi che possono venire trascinati nel movimento di rotazione del pezzo e colpire l’operatore Si valuta: Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Seguire le istruzioni del costruttore e operare con addetti esperti ed addestrati (rif. libretto uso e manutenzione). Misure di tutela – procedure – criteri di sicurezza • Schermo trasparente fissato al carro portautensile o scorrevole su guida, in grado di resistere all'azione di urti violenti –

con interruttore di blocco • Manicotto contornante il mandrino e provvisto di dispositivo di interblocco microinterruttore • La parte posteriore del tornio deve essere protetta da contatti con organi in movimento • Comandi protetti da azionamenti accidentali - leve da azionarsi in due tempi, pulsanti contornati da ghiere, pedali

protetti da custodia. • Gli organi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente entro carter di protezione inamovibili o

dotati di interruttori di blocco • Il movimento di inerzia del mandrino deve avere il sistema di frenatura o protezione temporizzata. • Comando di emergenza immediatamente fruibile da tutte le posizioni di lavoro dell’operatore (a “fungo” distribuito o a

“filo) • Le chiavi siano dotate di un sistema di sicurezza che provvede al rilascio automatico della stessa dalla sede • Protezione del pedale di comando (ove presente) • I volanti di manovra con movimento automatico devono essere protetti o conformati in modo da minimizzare il rischio

da impigliamento (svincolabili dal sistema di trasmissione, anima piena, impugnatura ripiegabile • Mantenere in efficienza le protezioni contro il contatto con organi in movimento e i relativi dispositivi di blocco e

serraggio

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01_47255_001_LAV_MAT_tornio_Marconi_fff_009.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/2

• Mantenere in efficienza i menabrida di sicurezza (ove applicabili) • Le viti di fissaggio del pezzo al mandrino siano incassate oppure protette con apposito manicotto contornante il

mandrino. Analoga protezione deve essere adottata quando il pezzo da lavorare è montato mediante briglia che presenta gli stessi pericoli di impigliamento

• Per la lavorazione dei pezzi dalla barra (sporgenti oltre la testa portamandrino), la parte sporgente di questa deve essere protetta mediante idonee guide/ sostegni tubolari e interdetta l’area circostante

• Provvedere a che residui o spruzzi dei liquidi di raffreddamento vengano trattenuti, smaltirli secondo la normativa vigente

• La macchina deve essere protetta contro avvii accidentali e incontrollati del mandrino – l’accensione del motore non deve intempestivamente avviare il mandrino

• Comandi posti a distanza di sicurezza da parti in movimento (proiezione materiali, accesso con mani a zone di lavoro) Utilizzo • Utilizzare guanti, occhiali protettivi, protezione vie respiratorie, otoprotettori; non utilizzare indumenti o accessori con

lembi volanti, raccogliere capelli lunghi in apposite cuffie • Seguire corrette procedure di montaggio / sostituzione del mandrino (usare idonee imbracature ecc.) secondo istruzioni

produttore (chiavi apposite) • Montare utensile nel mandrino e pezzo in lavorazione solo con tornio spento e fermo • Utilizzare sempre utensili in perfetto stato • Nel carico / scarico del pezzo in lavorazione utilizzare idonei ausili di sollevamento per pezzi di notevoli dimensioni /

peso • Nel fissaggio / sblocco del pezzo in lavorazione non avviare comandi con le mani in posizione pericolosa; utilizzare

idonei ausili manuali per tenere il pezzo in posizione senza avvicinare le mani • Non lavorare a mano pezzi fissati sul tornio • Vietato toccare, levigare, lubrificare, regolare, pulire organi in movimento o i pezzi in lavorazione accedendo agli

stessi con le mani – Utilizzare appositi utensili per compiere operazioni di levigatura a nastro eventualmente necessarie, in modo tale da non consentire l’avvicinamento delle mani

• Prima di avviare controllare che non siano rimaste chiavi o utensili presso il mandrino e il pezzo • Mettere in movimento il mandrino solo con schermi chiusi / abbassati • Evitare il brusco avvicinamento dell'utensile al pezzo da tornire (possibile attrito eccessivo e rottura utensile / pezzo) • Avvicinare lentamente l'utensile al pezzo in movimento • Il mandrino deve essere messo in rotazione a velocità non eccessive tali da non provocare instabilità del pezzo con

possibile proiezione del pezzo nell'ambiente • Non fermare mai l’utensile sul pezzo in lavorazione • Non accedere o avvicinarsi a mandrino, utensile e pezzo in movimento e con il tornio acceso – prima di qualunque

intervento arrestare il movimento • Evitare accumuli di residui di lavorazione; pulire il tornio dai trucioli / residui di produzione con apposito attrezzo

“salvamano” o analogo presidio oppure utilizzare strumenti di aspirazione (non utilizzare aria compressa per la pulizia) • Pulire frequentemente le superfici trasparenti degli schermi • Effettuare le operazioni di pulizia, registrazione, manutenzione a macchina disattivata e non riattivabile

intempestivamente o accidentalmente • Deve essere periodicamente controllata l’integrità dell’impianto elettrico • Per materiali che sviluppano residui che si diffondono in modo incontrollato utilizzare sistemi di captazione localizzata

(allumina, teflon)

Si valuta: Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47260_010_compressore_Marconi_fff_016-0126.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo del COMPRESSORE I motocompressori sono macchine che producono aria compressa; sono costituiti da un gruppo motore (elettrico o endotermico)

e da un gruppo compressore collegato ad esso che aspira aria dall'ambiente e la comprime fino alla pressione richiesta.

Possibili pericoli:

- rumore - effetti di sovrappressioni - proiezione materiali / fluidi - contatto con parti in movimento - ustioni per contatto con parti calde - elettrocuzione se motore elettrico / rischio incendio e gas di scarico se motore endotermico

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela - procedure:

Caratteristiche tecniche

• I recipienti, e relativi componenti, siano omologati CE e siano presenti le documentazioni secondo la normativa vigente

• Sia presente valvola di sicurezza tarata per la pressione massima di esercizio e di dispositivo che arresti automaticamente il

lavoro di compressione al raggiungimento della pressione massima d’esercizio

• L’attrezzatura deve essere provvista di carter completo di protezione degli organi in movimento e delle parti ad elevata

temperatura e protettivo contro le polveri in modo da evitare inconvenienti di funzionamento

• i serbatoi devono essere dotati di manometro e deve essere possibile operarne facilmente lo spurgo

• per evitare che l’aspirazione di gas o vapori combustibili possa provocare un esplosione del compressore, alcune attrezzature

consentono il montaggio di una presa d’aria munita di filtro per le polveri, fuliggine, ecc. che deve essere applicata lontano

da tubazioni, serbatoi e depositi di gas, benzine o altri materiali ricchi di componenti volatili, infiammabili o esplosivi

• tutte le attrezzature di classe I devono essere collegate con l’impianto di terra

• dotazione di separatori a filtro di trattenuta per il sistema di aspirazione del gruppo di compressione, utilizzati

prevalentemente per eliminare la presenza di acqua e olio nell’aria compressa fornita dall’apparecchiatura

• per l’utilizzo al chiuso e in spazi poco ventilati è buona norma utilizzare anche un filtro per l’ossido di carbonio per evitare

che il compressore saturi l’ambiente di lavoro con il gas provocando la perdita di conoscenza degli operatori

• dotazione di dispositivo contro il riavviamento automatico in caso di ritorno intempestivo di corrente

Manutenzioni

• Seguire il programma di manutenzione indicato dal costruttore nel libretto macchina e norme di buona tecnica fatti salvi gli

obblighi imposti dalla normativa vigente, con particolare riferimento a:

§ dispositivi contro gli effetti di sovra pressioni ed eventuali sovra temperature

§ indicatori e misuratori

§ integrità e funzionalità dei recipienti, involucri, connessioni, accessori e dispositivi di sicurezza

§ serraggio di viti, bulloni e simili

§ manutenzioni indicate dal costruttore

§ pulizia filtri aria

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§ valvola di sicurezza per sovra pressioni, con arresto automatico

• nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina

• In caso di urti accidentali, cadute o qualsiasi danneggiamento, i recipienti devono essere sottoposti a verifica approfondita da

parte di personale specializzato e non utilizzati fino a verifica avvenuta

• Prima di effettuare manutenzioni, mettere in sicurezza l’attrezzatura e l’insieme da effetti dannosi dovuti a sovrappressioni,

disattivare l’alimentazione o il funzionamento delle fonti di energia; gli interventi devono essere effettuati da personale

specializzato e formato

Prima dell’uso:

• Rispettate le prescrizioni di utilizzo indicate dal costruttore

• posizionare la macchina in luoghi sufficientemente areati

• sistemare in posizione stabile il compressore

• allontanare dalla macchina materiali infiammabili

• verificare la funzionalità della strumentazione

• controllare l’integrità dell’ isolamento acustico

• verificare l’efficienza del filtro di trattenuta per acqua e particelle d’olio

• verificare l’efficienza del filtro dell’aria aspirata

• verificare le connessioni dei tubi e la presenza dei dispositivi di trattenuta

• Non posizionare materiale infiammabile nei pressi dell’attrezzatura

• Non coprire con materiali le parti di raffreddamento del compressore

• sistemare l’attrezzatura sufficientemente decentrata rispetto alle postazioni abituali di lavoro, anche per minimizzare

l’esposizione a rumore

• Le attrezzature, gli accessori, i dispositivi di sicurezza e le connessioni, le tubazioni e i raccordi devono essere protetti dagli

effetti della corrosione e dalle intemperie

Durante l’uso:

• aprire il rubinetto dell’aria prima dell’accensione e mantenerlo aperto fino al raggiungimento dello stato di regime del motore

• tenere sotto controllo i manometri

• non rimuovere gli sportelli del vano motore

• effettuare i rifornimenti di carburante a motore spento e non fumare

• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti

Dopo l’uso:

• spegnere il motore e scaricare il serbatoio dell’aria

• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore spento

• E’ consigliabile disattivare l’alimentazione e porre in sicurezza l’attrezzatura in eventuali periodi di non utilizzo

• E' necessario chiudere la valvola d'intercettazione dell'aria compressa durante le soste delle lavorazioni e comunque sempre

al termine del lavoro

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2 R = 2,5

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RISCHIO connesso all’utilizzo dell’ARIA COMPRESSA

L’aria compressa comporta rischi a carico di occhi e udito; inoltre può penetrare sotto la pelle (ad es. attraverso piccole lesioni

cutanee) e provocare rigonfiamenti, ma anche introdursi in una vena e causare un’embolia con conseguenze gravissime (anche

letali). Inoltre i tubi di raccordo possono colpire gli operatori per effetto dell’aria.

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 3,5 R = 5,0

Misure di tutela - procedure:

• Rispettate le prescrizioni di utilizzo indicate dal costruttore

• Compatibilmente con le lavorazioni e le attrezzature, preferire pressioni dinamiche massime di 3,5 bar (in modo da ridurre il

rischio di lesioni e di danni all’udito)

• Prima di collegare utensili verificare che:

- le pressioni di esercizio siano compatibili a quelle richieste dagli utensili

- le manichette siano integre e del tipo adeguato alla pressione erogata e non siano sottoposte a piegamenti ad angolo vivo

- agli utensili collegati venga fornita aria pulita, esente da polveri o vapori di olio

• Manichette / raccordi:

- Utilizzare raccordi di sicurezza, in particolare se la pressione supera i 3,5 bar

- Gli attacchi delle manichette flessibili siano adeguatamente fissati in modo tale da non sciogliersi per effetto di

vibrazioni, urti, di torsione o della pressione interna; utilizzare fasce metalliche con bordi non taglienti fissate con

appositi morsetti o in altro modo

- la disposizione delle manichette non sia di intralcio alle lavorazioni in atto o quelle di altri lavoratori o mezzi; evitare

schiacciamenti

- Non piegare le manichette per interrompere il flusso dell'aria compressa

- Non usare le manichette per trainare, sollevare, calare la macchina o gli utensili

- Le manichette flessibili che presentano forature o lacerazioni devono essere subito sostituite: le riparazioni con nastro

adesivo o altro mezzo di fortuna non resistono in genere alla pressione interna e possono dar luogo a pericoli

- nei tubi flessibili con diametro interno superiore a 10 mm e lunghezza superiore a 10 m, l’energia accumulata è tale da

richiedere l’impiego di raccordi di sicurezza o il montaggio sicuro dei raccordi anche se la pressione all’interno del

tubo è bassa

- Preferire raccordi di sicurezza:

o raccordi che interrompono automaticamente l’alimentazione di aria compressa allo sganciamento dei tubi e che al

contempo permettono di scaricare l’aria in essi accumulata. Il raccordo può essere aperto solo quando la

pressione nel tubo è scesa a un valore non pericoloso

o raccordi che possono essere staccati dal tubo solo quando quest’ultimo non è più sotto pressione

o raccordi che possono essere staccati solo premendo energicamente il nipplo a innesto di cui sono dotati. La forza

richiesta per staccare il raccordo fra due tubi flessibili deve essere tale da dover tenere con forza il raccordo e il

nipplo a innesto. L’aria che fuoriesce non deve colpire il viso dell’operatore

o nippli a innesto che al momento dello sganciamento bloccano immediatamente la pressione nel tubo e la

riducono lentamente.

Esempio raccordo di sicurezza:

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• E' necessario chiudere la valvola d'intercettazione dell'aria compressa durante le soste delle lavorazioni e comunque sempre

al termine del lavoro

• non modificare o alterare gli ugelli ad aria compressa

• Dopo l’utilizzo scaricare l’aria compressa

• Non coprire con materiali le parti di raffreddamento del compressore, garantire adeguata aerazione

• Relativamente al rischio rumore, sistemare l’attrezzatura sufficientemente decentrata rispetto alle postazioni abituali di lavoro

• Pistole di soffiaggio:

- Preferire pistole con riduttori di pressione incorporati alle pistole con riduttore a

diaframma

- Preferire pistole con ugelli multipli rispetto a ugelli singoli (il getto d’aria

viene suddiviso in più getti minori, diminuendo la pericolosità)

- Evitare l’utilizzo di pistole con ugello monoforo a pressioni superiori a 3,5 bar

- Evitare l’utilizzo di pistole con ugelli iniettori (“Venturi”) in quanto molto rumorosi

• Dispositivi di protezione individuali:

- Occhiali di sicurezza protezione meccanica

- Guanti protezione meccanica

Usi non corretti dell'aria compressa

E' necessario ricordare che i getti di aria compressa non devono essere usati come strumento:

• di gioco o per motivi diversi da quello richiesto dalla lavorazione

• per la pulizia del corpo o degli indumenti

• per il refrigerio delle persone o degli ambienti

• per svuotare recipienti

• per liberare da vapori, gas, polveri o altre sostanze i recipienti che hanno contenuto sostanze infiammabili, considerando il

rischio di esplosione dovuto all'elettricità statica

• per la pulizia soffiata di sostanze esplosive

• in presenza di polveri di natura infiammabile o esplosiva non si devono utilizzare getti di aria compressa, a meno che non si

sia provveduto ad umidificare l'aria dell'ambiente portandola ad un'umidità relativa di almeno il 70%

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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Rischio connesso all’utilizzo di BOMBOLE di GAS

Nell’azienda sono presenti bombole di:

- ossigeno

- acetilene

Pericoli:

- Effetti di sovrappressioni

- Proiezione materiali / sostanze

- Esplosione

Le misure di tutela si riferiscono anche ad attrezzature di prossima acquisizione.

MISURE DI TUTELA - PROCEDURE

• Le bombole devono essere collaudate periodicamente secondo la normativa vigente

Requisiti e generali di prevenzione

• I recipienti, e relativi componenti, siano omologati e siano presenti le relative documentazioni secondo la normativa vigente

- marcature, etichettature e certificazioni CE di conformità

• Installazioni, manutenzioni, controlli, riempimenti siano effettuati da personale competente e specializzato in modo da

garantire la sicurezza e la stabilità; gli interventi (su accessori, valvole, serraggi, raccordi o dispositivi di sicurezza ecc.) ed

i riempimenti devono essere effettuati secondo le istruzioni dei costruttori

• Siano effettuate gli interventi di controllo / riqualificazione periodica dello stato e integrità dei materiali, accessori,

raccordi, funzionalità e dispositivi di sicurezza, anche secondo quanto indicato dal costruttore

- Indicatori e misuratori ove presenti

- Integrità e funzionalità dei recipienti, connessioni, accessori e dispositivi

- Serraggio di viti, bulloni e simili

- Dispositivi contro gli effetti di sovra pressioni

• Non ricaricare mai le bombole, rivolgersi ad un distributore autorizzato, avviare il prima possibile le bombole vuote al

distributore, assicurandosi preliminarmente della chiusura della valvola. Le bombole esaurite non vanno scaricate

completamente in aria

• Il manutentore autorizzato deve comunque porre la massima attenzione e utilizzare strumentazione idonea nella

manipolazione delle valvole, in particolare non sottoporre le stessa ad eccessiva sollecitazione meccanica (avvitatori con

dispositivi che non superino la coppia massima di serraggio di fabbricazione)

• In caso di utilizzo di adattatori o analoghi presidi, accertarsi che gli stessi siano efficienti e specifici per l’utilizzo

• Le bombole ed i loro accessori devono essere costruite con materiali idonei ai prodotti cui sono destinati ed avere

caratteristiche meccaniche tali da resistere alle sollecitazioni derivanti dalle modalità di carica e dalle condizioni d'uso.

• In caso di difficoltà nell’erogazione contattare il rivenditore o comunque il personale autorizzato

• Controllare periodicamente l’integrità della bombola ed accessori ad essa collegati compreso il relativo corretto

funzionamento

• Le bombole non devono essere esposte a sorgenti di calore per evitare pericolosi incrementi di pressione (ad esempio luce

solare, scintille, fiamme libere) – rispettare i valori limite del produttore

• Le bombole non devono essere esposte al gelo; se si dovesse congelare le bombole vanno scongelate con stracci con acqua

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01_47260_050_BOMBOLE_intro_Marconi_fff_017.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/3

calda e mai indirizzando una fiamma diretta o un'eccessiva quantità di calore – rispettare i valori limite del produttore

• Le condizioni di utilizzo devono essere congrue con quanto stabilito in fase di progettazione; dovranno essere altresì

rispettate le prescrizioni di utilizzo indicate dal costruttore

• Le attrezzature devono essere integre e in condizioni funzionali adeguate; eventuali parti / accessori usurati o comunque

non più funzionali devono essere sostituiti prima di proseguire l’utilizzo

• Utilizzare le attrezzature solo per gli scopi e con i gas/fluidi per le quali sono state progettate

• Non smontare, alterare, separare o disconnettere parti e accessori che possono provocare danni in caso di sovrappressioni –

qualora sia necessario, mettere preventivamente l’attrezzatura in condizioni di sicurezza – gli interventi devono essere

effettuati da personale specializzato e formato

• Le attrezzature devono essere protette da urti violenti (tra di loro o contro superfici), cadute od altre sollecitazioni

meccaniche che possano compromettere l’integrità e la resistenza; le bombole devono essere fissate a strutture fisse o

mobili (con cinghie o catene) in modo da evitare cadute

• Le bombole devono essere protette da danneggiamenti fisici, chimici (ad esempio corrosione) o atmosferici (ad esempio

temperatura, umidità)

• Le ogive delle bombole devono avere colore conforme alla normativa vigente

• Non alterare mai le marcature e l’etichettatura sulle bombole

• Non usare bombole il cui contenuto non sia stato chiaramente identificato; prima dell’uso identificare chiaramente il

contenuto della bombola (tramite colore dell’ogiva, etichette, punzonature, ecc.)

• Non tentare mai di mescolare gas all’interno delle bombole, non travasare gas da una bombola all’altra

• Non collocare la bombola in posizione dove può diventare parte di un circuito elettrico

• Non usare le bombole come rulli, incudine, sostegno o qualsiasi altro scopo diverso dal contenere il gas

• Le operazioni di rifornimento sia effettuate esclusivamente da personale autorizzato

• Evitare la diffusione di gas in spazi ridotti (perdite di gas in grosse quantità possono variare pericolosamente la

concentrazione di ossigeno, vi può essere ulteriore pericolo a seconda della tipologia di gas - rif. schede di sicurezza dei gas

contenuti)

• Le attrezzature siano messe in sicurezza durante i periodi di non utilizzo. Chiudere le valvole quando non si utilizza

l’attrezzatura

• In caso di incendio allontanare, se possibile, le bombole dalla zona interessata

• Sistemare le bombole in modo tale da poter intervenire, in caso di emergenza, velocemente ed agevolmente sulla valvola di

erogazione

• Verificare all’inizio delle lavorazioni l’integrità dei recipienti, raccordi, terminali e tubazioni, accessori, dispositivi di

sicurezza, indicatori e stabilità

• Per aprire le valvole o i rubinetti, se non si riesce a mano, utilizzare le apposite chiavi ed evitare ogni forzatura con chiavi

sbagliate o altri utensili inadatti

• Chiudere i rubinetti delle bombole o delle tubazioni alla fine delle lavorazioni

Posizionamento - Stoccaggio

• Sistemare le bombole sempre:

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01_47260_050_BOMBOLE_intro_Marconi_fff_017.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 3/3

- in ambienti puliti ed asciutti

- in posizione verticale, stabile ed assicurate alle pareti o al mezzo di trasporto con dispositivi (catene o altro) che ne

impediscono il ribaltamento ed il movimento (quando la forma del recipiente non sia già tale da garantirne la stabilità)

- in posizione protetta da urti accidentali

- posizionate lontano dal luogo di lavoro, evitando luoghi di passaggio e locali di ridotte dimensioni

- posizionate in luoghi non interrati e comunque in luoghi ben ventilati

- le bombole non siano posizionate in vicinanza di sorgenti di innesco e presso le vie di esodo e le uscite di emergenza

Movimentazione

• Trasportare le bombole e le attrezzature facendo uso di appositi ausili evitando urti o cadute e stabilizzando la bombola; in

caso di tali evenienze l’attrezzature, nel complesso, deve essere prontamente revisionata da personale specializzato e non

utilizzati fino a verifica avvenuta

• Non movimentare - trasportare bombole senza che la valvola – accessori siano protetti

• Non manipolare le bombole con mani / guanti sporchi di olio o grassi

• Non fare mai strisciare o rotolare le bombole sul pavimento.

• La movimentazione delle bombole, anche per brevi distanze, deve avvenire mediante carrello a mano od altro idoneo

mezzo di trasporto

Uso non corretto dei gas delle bombole (salvo esplicite istruzioni del produttore)

Non usare i gas delle bombole per:

- la pulizia di sostanze esplosive

- rinfrescarsi

- pulire gli indumenti o gli ambienti di lavoro

- avviare motori a combustione interna

- pulire i pezzi in lavorazione

- gonfiaggio contenitori (ad es. pneumatici o altro)

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01_47260_060_BOMBOLE_deposito_Marconi_fff_016.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/1

Rischio connesso all’utilizzo di BOMBOLE di GAS

- integrazioni per il DEPOSITO -

AREA DEPOSITO

Misure di tutela - procedure

• il deposito sia segnalato con il nome delle sostanze contenute

• in caso nello stesso deposito siano presenti bombole contenenti sostanze diverse comunque compatibili, le bombole siano

raggruppate secondo il contenuto

• i recipienti pieni devono essere separati e distinguibili dai recipienti vuoti, utilizzando idonea segnaletica per

contraddistinguerli

• il deposito sia sufficientemente isolato da altri locali o luoghi di lavoro e di passaggio

• siano affisse norme di sicurezza, divieti e DPI da utilizzare

• non tenere bombole non allacciate (vuote o parzialmente piene) al di fuori dei depositi

• il deposito bombole non sia esposto a fonti di calore (luce solare ecc.), a temperature superiori a 50 °C o estremamente

rigide

• nel deposito bombole non siano presenti materiali combustibili, comburenti o infiammabili

• rispettare le normative pertinenti i sistemi antincendio, impianti elettrici, scariche atmosferiche e quant’altro relativo

• nell’area di deposito sia impedita la formazione di cariche elettrostatiche

• siano apposte opportune segnalazioni di pericolo e divieto di fumare e/o usare fiamme libere

• sistemare le bombole in luoghi non interrati e comunque in luoghi ben ventilati

• detenere la minima quantità necessaria, rispettare i quantitativi massimi previsti in base alle dimensioni dell’area

• non immagazzinare insieme gas non compatibili tra loro (ad es. gas infiammabili e gas comburenti), mantenerle in area

separata (bombole di ossigeno e acetilene)

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01_47260_062_BOMBOLE_valvole_Marconi_fff_016.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 1/1

Rischio connesso all’utilizzo di BOMBOLE di GAS

- integrazioni per le VALVOLE - Misure di tutela – procedure

• le bombole siano provviste della protezione della valvola prevista dal produttore (cappellotto, griglia protettiva ecc.) che

non deve essere manomessa; ripristinare le protezioni dopo ogni utilizzo

• Prima di procedere al collegamento di tutti i dispositivi ausiliari verificarne la compatibilità con le caratteristiche della

valvola; effettuare quindi il collegamento dei dispositivi alla valvola e controllarne il corretto posizionamento

• Fare attenzione alla fase di collegamento poiché un collegamento difettoso dell’innesto alla presa può causare perdite e/o

provocare l’espulsione dello stesso, causando un infortunio

• Evitare l’apertura troppo brusca della manopola (può aumentare il rischio d’incendio per l’elevata pressione in uscita)

• La manopola non deve essere forzata in rotazione oltre i valori limite

Pulizia valvola

• Per una pulizia generale (sempre e solo esterna) della valvola usare un panno bagnato con acqua e sapone e risciacquare

accuratamente con acqua pulita

• Le soluzioni detergenti non siano abrasive e siano compatibili con:

- il materiale della valvola e dei suoi componenti - incluse eventuali etichette

- il gas con cui la valvola opera

- non immergere la valvola in acqua o altri liquidi.

- non esporre la valvola a temperature elevate

- non fare entrare negli orifizi della valvola le sostanze utilizzate per la pulizia

- non usare mai soluzioni contenenti ammoniaca

Manutenzione / controlli periodici

• In nessun caso l’utilizzatore finale deve smontare la valvola dalla bombola o riempire autonomamente la bombola; tali

operazioni sono strettamente riservate al proprietario o ad un manutentore competente

• Fare eseguire i lavori di manutenzione, riparazione e riempimento da personale esperto; il gruppo valvola-bombola deve

essere sempre accompagnata dalle istruzioni del produttore

• Controllare periodicamente lo stato di pulizia, assenza di perdite, l’eventuale presenza di ossidazione o residui di sporco,

polvere o altre sostanze della valvola

• Effettuare i collaudi periodici previsti dalla normativa per le bombole e relative valvole

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01_47260_200_sald_bombole_Marconi_fff_001-0203.doc Pag. modulo: 1/2

Rischio connesso all’utilizzo di BOMBOLE di gas ed accessori utilizzate per la SALDATURA

Misure di tutela – Procedure – Integrazioni

• Controllare che non ci siano fughe di gas sulle bombole, sulle tubazioni e sul terminale di saldatura utilizzando acqua

saponata o appositi rilevatori (non fiamme libere)

• Lubrificare le attrezzature - accessori solo con miscele a base di glicerina, grafite o prodotti a base di siliconi o comunque

prodotti appositi previsti dal produttore (non usare oli o grassi)

• Controllare che il gas usato sia compatibile con il materiale da saldare

• Le tubazioni dell’ossigeno e dell’acetilene devono essere separate

Riduttore di pressione valvole

• Non collegare direttamente la bombola al tubo del gas della macchina senza utilizzare un regolatore di pressione

• Controllare l'efficienza di manometri, riduttori, valvole a secco o idrauliche

• Gli accessori di bombole per gas combustibili o pericolosi (es.:acetilene) non devono avere parti in rame o in lega di rame

che possano venire a contatto con tali gas, e ciò per evitare la formazione di composti esplosivi.

• Regolatori di pressione danneggiati possono causare danni o incidenti; essi debbono essere riparati solo da personale

qualificato. Non usare mai un regolatore che perde e che appare fisicamente danneggiato.

• Sulle derivazioni di gas acetilene o di altri gas combustibili di alimentazione nel cannello di saldatura sia presente una

valvola idraulica o altro dispositivo di sicurezza che corrisponda anche a ai seguenti requisiti:

- impedisca il ritorno di fiamma e l’afflusso dell’ossigeno o dell’aria nelle tubazioni del gas combustibile

- permetta un sicuro controllo, in ogni momento del suo stato di efficienza

- sia costruito in modo da non costituire pericolo in caso di eventuale scoppio per ritorno di fiamma

• Non mettere le bombole, riduttori, manometri o altre attrezzature di saldatura a contatto con oli o grassi minerali

• Prima di montare il riduttore sulla valvola controllare che questa abbia i condotti completamente liberi da ostruzioni o

sostanze o materiali estranei (ad esempio ruggine o terriccio)

• Montare il riduttore in posizione di "chiuso", con vite di regolazione allentata e successivamente aprire lentamente la

valvola della bombola. Solo quando tutte le apparecchiature sono collegate può procedere alla regolazione del riduttore che

dovrà farsi lentamente, controllando sul manometro a bassa pressione che nel circuito si stabilisca la giusta pressione di

erogazione.

• Non utilizzare i riduttori di pressione per gas diversi da quelli per i quali sono stati progettati Procedure corrette di lavoro

• Se occorre interrompere le operazioni di saldatura, chiudere le valvole e appoggiare il terminale di saldatura in apposita sede

(non sul pezzo saldato né sul pavimento)

• Controllare sempre che le tubazioni non siano causa di intralcio e inciampo e che non subiscano danneggiamenti, torsioni

improprie, schiacciamenti. Assicurare inoltre idonee protezioni contro fonti di calore e di innesco

• Saldature in elevazione: non è consentito l’uso di scale semplici o doppie ma utilizzare idonee opere provvisionali, le

bombole vanno lasciate al suolo, delimitare e vietare l’accesso alla zona oggetto di possibili proiezioni di materiali

• Non sollevare, movimentare la macchina - attrezzatura con la presenza delle connessioni con la bombola

• Se si deve pulire il terminale di saldatura o comunque se si deve intervenire su di esso, prima si dovrà interrompere il flusso

del gas chiudendo le valvole del gas

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01_47260_200_sald_bombole_Marconi_fff_001-0203.doc Pag. modulo: 2/2 • Non effettuare saldature nei pressi delle bombole stesse (minimo 10 m ovvero 5 m nel caso di operazioni all’aperto o con

impianti dotati di protezione da scintille o inneschi)

• Durante la lavorazione controllare che il prelievo del gas acetilene non superi il quinto della capacità della bombola (questo

per evitare uscite di acetone che può essere esplosivo e provocare narcosi) e comunque non vuotare mai le bombole (per

impedire l’ingresso di ossigeno); interrompere il prelievo quando all'interno della bombola la pressione arriva ad 1 bar (circa

1 kg/cmq)

• Sorvegliare la temperatura della bombola; in caso di riscaldamento spontaneo (inizio del processo di polimerizzazione

interno) evacuare la zona, irrorare con acqua fredda per lungo tempo fino alla stabilizzazione della temperatura

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01_47260_400_bombole_rinc_combustibile_Marconi_fff_035-0154.doc Pag. modulo: 1/1 Rischio connesso all’utilizzo di bombole di GAS COMBUSTIBILE / INFIAMMABILE

- note integrative - Esiste il pericolo potenziale che un incendio trovi motivo di propagazione tramite questi materiali.

In caso di incendio possono essere coinvolte tutte le persone presenti nell’attività.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela - procedure

• Rispetto delle normative pertinenti per quanto riguarda i sistemi antincendio, impianti elettrici, scariche atmosferiche e

quant’altro relativo

• Non verificare le perdite con fiamme libere ma con appositi schiumogeni o simili

• In caso si avvertano odori di gas o si sprigionino fiamme, chiudere immediatamente la valvola (sia presente sulle bombole

chiave di manovra della valvola) e intervenire sull’eventuale incendio; non calciare la bombola in quanto potrebbe roteare

su se stessa in maniera pericolosa

• In caso di incendio allontanare, se possibile, le bombole dalla zona interessata, ed in subordine verificare la possibilità di

raffreddarle con acqua

• I locali dove si utilizza il gas siano conformi alle norme tecniche in particolare per quanto concerne aerazione e

prevenzione incendi. Vi sia adeguata ventilazione; in mancanza siano installati avvisatori automatici atti a segnalare il

raggiungimento di condizioni pericolose (secondo il tipo di sostanza)

• Divieto di fumare ed usare fiamme libere nella zona di deposito e nella zona di lavorazione

• È assolutamente vietato riscaldare la bombola o portare fiamme a diretto contatto con la bombola

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2 R = 2,5

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Rischio connesso all’utilizzo di bombole di GAS COMBURENTE

- note integrative - Presso l’Istituto è presente ossigeno in forma di “insieme valvola-bombola”.

L’ossigeno reagisce con la maggior parte delle sostanze. L’accensione e la velocità di combustione dipendono dalla natura e

dalla concentrazione delle sostanze presenti; l’arricchimento dell’ossigeno in atmosfera aumenta i rischi d’incendio, scintille

che sarebbero senza pericolo in atmosfera normale possono, in atmosfera ricca di ossigeno, accendere materiali anche

difficilmente combustibili.

L’ossigeno essendo più pesante dell’aria tende a concentrarsi.

Gli oli e grassi sono particolarmente pericolosi in presenza di comburenti tanto che possono accendersi spontaneamente e

bruciare con andamento molto veloce. Queste sostanze non devono mai essere usate per lubrificare apparecchi funzionanti con

ossigeno o con aria arricchita.

Pertanto esiste il pericolo potenziale che un incendio trovi motivo di propagazione tramite questi materiali.

In caso di incendio possono essere coinvolte tutte le persone presenti nell’attività.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

MISURE DI TUTELA - PROCEDURE

Utilizzo bombole comburente

• Ventilare le zone dove vengono effettuati lavori in quanto è possibile che ossigeno in eccesso si liberi nell’aria.

• Non deve essere assolutamente impiegato ossigeno come alimentazione di utensili pneumatici, gonfiaggio

contenitori/pneumatici, soffiaggio o spolveratura ambienti

• in generale, quando si presume di potersi trovare in presenza di atmosfere con eccesso di ossigeno o comburenti, non

fumare, non usare cosmetici grassi, non lubrificare con olio o grassi le apparecchiature, non usare alcool o altri solventi

infiammabili per detergere, evitare l’accumularsi di elettricità statica e provvedere ad aerare l’ambiente.

• Assicurarsi che le connessioni di uscita non siano sporche di olio o di grasso. Non usare nessun lubrificante.

• In caso di prolungato inutilizzo del gas (e comunque sempre oltre le 12 ore), chiuderne sempre il flusso

• Il gruppo valvola-bombola deve essere tenuta lontana da fonti di calore (fuoco, sigarette, fiamme libere, ecc.) e da

materiali facilmente infiammabili.

• Il flusso di ossigeno in uscita non deve mai e per nessun motivo essere esposto a sorgenti di calore o scintille

• assicurarsi che la portata del flusso prescritta dalla terapia corrisponda esattamente ai valori indicati sulla scala di lettura

del selettore delle portate.

Stoccaggio – posizionamento bombole comburente

• Divieto di fumare ed usare fiamme libere nella zona di deposito / lavorazione

• Siano apposte opportune segnalazioni di pericolo “comburente”

• Le bombole di comburenti devono essere protette dagli urti e contro le cadute

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 2 R = 2,5

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MISURE GENERALI di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di SALDATURA / TAGLIO

I rischi connessi all’utilizzo di attrezzature per la saldatura sono:

• esposizione ai fumi vapori polveri prodotti dalle lavorazioni

• ustioni

• asfissia

• incendio – esplosione

• radiazioni ottiche non ionizzanti potenzialmente dannose per gli occhi

• proiezione di particelle incandescenti

Misure di tutela generali – Procedure

• Prima dell’installazione, dell’uso o di qualsiasi manutenzione, leggere il contenuto del manuale della specifica attrezzatura

ponendo particolare attenzione alle norme di sicurezza. Prima di utilizzare l’apparecchio, ogni persona addetta all’uso, alla

riparazione o al controllo deve leggere le seguenti istruzioni di sicurezza e di uso

• Le operazioni di saldatura e taglio dei metalli sono vietate ai minori

• Rispettare le indicazioni del costruttore anche per le tipologie degli elementi per saldare e loro modalità di sostituzione

• Non guardare direttamente le operazioni di saldatura se non con apposito schermo (rif. DPI)

• Il posto di lavoro sia adeguatamente illuminato

• Verificare preventivamente che il pezzo/parte da saldare sia in posizione stabile e ben fissato; tale controllo sia effettuato

anche nell’utilizzo di utensili per la rimozione delle scorie della saldatura

• Pulire accuratamente le superfici interessate alla saldatura in particolare qualora siano presenti solventi o sgrassanti alogeni

che danno origine a gas tossici.

• È vietato effettuare operazioni di saldatura:

- su recipienti e tubi chiusi

- su materiali o in luoghi contenenti sostanze che possono dar luogo ad esplosione per natura stessa dei gas presenti o

anche dovuti ai gas evaporati causa la saldatura; non si trascuri la possibile formazione di vapori infiammabili dovuti ad

esalazioni di vernici, colle, mastici ecc.

- su recipienti e tubi che contengano o abbiano contenuto sostanze che, sotto l’azione del calore, possano dar luogo e

reazioni pericolose (quali benzina, nafta, olio, acetilene ecc.). Occorre fare attenzione anche ad eventuali prodotti

sgrassanti usati per la pulizia del pezzo da saldare

- nei pressi di sostanze/materiali combustibili o infiammabili

- all’interno di locali, recipienti o fosse, che non siano efficacemente ventilati

- sopra o in prossimità di recipienti in pressione

In via subordinata occorre preventivamente asportare tutto il materiale o le sostanze potenzialmente pericolose, aprire i

recipienti o tubi chiusi e predisporre tutte le misure atte a minimizzare i rischi (immissione gas inerti ecc.). Predisporre

ripari o altri mezzi atti a proteggere tali materiali, eseguire le operazioni sotto il controllo di personale esperto che dovrà

trattenersi almeno mezz’ora dopo il termine delle operazioni.

• Operare sempre con idonei mezzi antincendio nelle vicinanze e lontano da materiali combustibili o infiammabili o che

possono produrre vapori infiammabili. Controllare che non vi siano materiali combustibili, sporcizie o infiammabili nei

pressi, nel caso sospendere le operazioni

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01_47264_001_SALD_intro_Marconi_fff_006.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 2/3 • Controllare sempre la zona di saldatura per un tempo adeguato dopo la fine del lavoro per accertare l’assenza di incendi

• Lasciare raffreddare il materiale saldato prima di toccarlo o di metterlo in contatto con altri materiali (in particolare

combustibili o infiammabili)

• Parti metalliche incandescenti devono essere sempre maneggiate con i guanti

• Nel caso di saldature in elevazione non è consentito l’uso di scale semplici o doppie ma predisporre idonee opere

provvisionali, delimitare e vietare l’accesso alla zona oggetto di possibili proiezioni di materiali

• Non bere, non mangiare e non fumare sul posto di lavoro

• Dopo il lavoro provvedere ad un accurato lavaggio delle mani e del viso

• Indossare indumenti e guanti di protezione da saldatore, cappello e scarpe alte con punta di sicurezza. Abbottonare il colletto

e le patte delle tasche, e indossare pantaloni senza risvolto per evitare l’entrata di scintille e scorie.

• Evitare indumenti unti o sporchi di grasso

• Gli addetti non devono usare prodotti infiammabili

• Saldare solo tramite l’ausilio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie adeguate e specifiche per polveri fumi e gas

della saldatura specifica

• Non saldare ove le radiazioni possano venire a contatto con vapori / gas infiammabili

Radiazioni ottiche artificiali

• Le radiazioni ottiche artificiali (Rif. specifici moduli) emesse possono danneggiare gli occhi e bruciare la pelle, quindi:

- Indossare indumenti e maschere di protezione appropriati

- Sostituire le lenti della maschera se danneggiate o rotte

- Proteggere le persone nelle vicinanze della zona di saldatura

- E’ considerata pericolosa una zona fino a 20 metri di distanza

- Non guardare mai le operazioni di saldatura a occhio nudo

- Preparare la zona di saldatura in modo da ridurre la riflessione e la trasmissione di radiazioni ottiche, (pareti e

superfici esposte per diminuire la riflessione ad esempio di colore nero) installare schermi protettivi o tende per

ridurre le trasmissioni di radiazioni

• I lavoratori non addetti alle operazioni siano preventivamente allontanati e comunque in posizione protetta rispetto al rischi

legati alle operazioni di saldatura (radiazioni ottiche, possibile proiezioni di materiali, ecc.); siano presenti idonei schermi di

separazione quali tende resistenti alle proiezioni incandescenti emesse dalle postazioni di saldatura e filtranti rispetto le

radiazioni ottiche

• Proteggere la pelle contro le scottature causate dalle radiazioni emesse, dalle scintille e scorie di metallo fuso, utilizzando

indumenti ignifughi che coprono tutte le superfici esposte del corpo.

Areazione

• La postazione di saldatura sia collocata in prossimità di idonei impianti d’aspirazione dei fumi, gas e polveri, dovrà essere

predisposto idoneo impianto di aspirazione localizzato, anche mobile, dal basso, frontalmente o lateralmente al punto di

saldatura

• Controllare l’efficienza dei dispositivi di aspirazione localizzata fumi e utilizzarli sempre nei pressi delle lavorazioni

• La velocità di cattura deve essere idonea per l’estrazione dei fumi (almeno 0.5 m/s.)

• La ventilazione forzata deve essere sempre predisposta nel caso di lavori prolungati o con materiali zincati, verniciati e

simili

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01_47264_001_SALD_intro_Marconi_fff_006.doc Sezione: 1 Pag. modulo: 3/3 • E’ possibile utilizzare impianti a ricircolo con depurazione solo se non sono adottabili altri sistemi

• Anche i pezzi appena saldati, qualora emettano fumi derivanti dalla combustione delle sostanze ricoprenti, vanno posizionati

in zona dotata di ventilazione per catturare gli inquinanti emessi. Vanno previste anche idonee misure di prevenzione

dall'esplosione e dall'incendio

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01_47264_050_sald_intro_arco_elettr_Marconi_fff_001-0145.doc Pag. modulo: 1/2

MISURE GENERALI di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di SALDATURA / TAGLIO con arco elettrico

note integrative

Nella saldatura con arco elettrico il calore necessario viene fornito da un arco elettrico che scocca fra un elettrodo fusibile ed

il metallo base. L’arco è generato dal passaggio di elettroni dal polo positivo al negativo – massa.

Inoltre i rischi connessi all’utilizzo di attrezzature per la saldatura con produzione di arco elettrico sono:

• elettrocuzione

• contatto con parti in tensione

• radiazioni ottiche

Radiazione ottica

L’arco voltaico, oltre al calore necessario a determinare la fusione dei lembi del materiale da saldare, produce una radiazione

ottica costituita da:

• radiazione infrarossa;

• radiazione visibile;

• radiazione ultravioletta.

Nel campo delle radiazioni ultraviolette (lunghezza d’onda 400 ÷ 100 nm), esiste un intervallo (320 ÷ 280 nm) detto regione

eritemale, per la capacità di provocare arrossamenti della cute.

Le radiazioni emesse dall’arco voltaico interagiscono con la pelle e con l’occhio del lavoratore esposto, dando luogo ad una serie

d’effetti negativi, quali:

• bruciori alla pelle e danni alla cornea (radiazione infrarossa);

• iriti e blefariti dell’occhio (radiazione visibile);

• bruciori alla pelle, danni alla cornea (microlacerazioni della cornea, fotofobia, congiuntivite) ed incremento del rischio

stocastico per tumori alla pelle, con effetti a breve e lungo termine (radiazione ultravioletta).

L’entità del danno può dipendere dalla sensibilità individuale del singolo lavoratore a questo tipo di radiazione.

Misure di tutela – Procedure

• La saldatrice sia adeguata, per quanto concerne in particolare l’impianto elettrico interno e a corredo, alla regola d’arte

• Assicurarsi che la tensione di alimentazione corrisponda a quella indicata sulla targa applicata

• Il circuito di alimentazione dell’impianto di saldatura sia galvanicamente isolato da quello di saldatura

• Controllare l’efficienza dell’interruttore onnipolare sul circuito di alimentazione

• I collegamenti del circuito di saldatura devono essere effettuati con la saldatrice fuori tensione

• L’inserzione dell’apparecchio alla rete di alimentazione deve essere preceduta dalla preparazione del posto di saldatura e

dalla messa a terra delle masse metalliche avvicinabili al posto di lavoro

• La corrente di saldatura va regolata solo ad arco interrotto

• Collegare il morsetto di massa vicino al punto di saldatura per evitare ritorni di corrente incontrollati

• I conduttori di terra devono essere protetti contro il danneggiamento e il deterioramento e devono essere connessi con

sistemi efficienti

• Verificare l’integrità dell’isolamento dei cavi

• Eventuali prolunghe debbono essere di sezione adeguata alla corrente assorbita indicata sulla targa dei dati tecnici.

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01_47264_050_sald_intro_arco_elettr_Marconi_fff_001-0145.doc Pag. modulo: 2/2

• Rispettare il programma delle manutenzioni suggerito dal costruttore con particolare riferimento all’efficienza della

protezione contro i contatti diretti (isolamento delle parti metalliche) e indiretti (messa a terra con protezione differenziale)

con parti in tensione. Deve essere attuata un’idonea manutenzione delle saldatrici da parte di personale qualificato, per

garantire i necessari requisiti di resistenza e d’idoneità ed il mantenimento in buono stato di conservazione e d’efficienza

• Siano mantenute in efficienza e a conoscenza degli addetti l’indicazione della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente,

della potenza e delle altre caratteristiche costruttive necessarie per un uso conforme alle norme di sicurezza

• Assicurarsi che i cavi siano ben serrati ai morsetti in particolare quelli di massa, controllare periodicamente che queste

connessioni siano ben strette. Una giunzione non ben serrata può causare cali di corrente in saldatura, riscaldamenti

eccessivi del cavo e del morsetto di massa con conseguente pericolo

• Controllare periodicamente che le guance del morsetto di massa non siano danneggiate e che i cavi di saldatura (terminale di

saldatura e massa) non presentino tagli o bruciature che ne diminuirebbero l'efficienza.

• I conduttori d’alimentazione delle saldatrici, particolarmente i tratti di conduttore appoggiati sul pavimento e quelli che per

la loro posizione siano soggetti a danneggiamento per cause meccaniche (quali cadute di pezzi metallici potenzialmente

taglienti, ecc.) devono avere il rivestimento isolante protetto in modo specifico anche contro l’usura meccanica

• I conduttori d’alimentazione delle saldatrici non devono subire torsioni o schiacciamenti tali da danneggiarli e devono essere

protetti da grassi, oli ecc.

• I campi magnetici derivanti da correnti elevate possono incidere sul funzionamento di pacemaker. Eventuali portatori di

apparecchiature elettroniche vitali non devono avvicinarsi alle operazioni di saldatura

• Scollegare il cavo di alimentazione dalla rete prima di intervenire sui cavi o di aprire la macchina.

• Non utilizzare la saldatrice senza coperchio o i pannelli di protezione

• Utilizzare visiere - occhiali dotati di protezioni laterali e filtri colorati inattinici, con grado di protezione scelto in funzione

dell’intensità della radiazione

• Disporre, intorno alla zona di lavoro di schermi mobili di colore scuro e opaco di intercettazione delle radiazioni ottiche e

delle particelle incandescenti

• Nelle pause di lavoro interrompere l’alimentazione elettrica

• L’impianto di saldatura elettrica non deve essere posto in funzione vicino a quelli ad acetilene

Dispositivi di protezione individuale specifici ed integrativi

• Indossare i Dispositivi di protezione individuale previsti dal fabbricante e indicati sul libretto d’uso

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01_47265_001_sald_elettrodo_Marconi_fff_010-0140.doc Pag. modulo: 1/1

MISURE di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di SALDATURA ELETTRICA

Rischio connesso alle operazioni di SALDATURA con elettrodo fusibile L’arco elettrico scocca tra l’elettrodo, che è costituito da una bacchetta metallica rigida di lunghezza tra i 30 e 40 cm, e il

giunto da saldare; l’elettrodo stesso fonde costituendo il materiale d’apporto. L’elettrodo è rivestito superficialmente da un

materiale che fondendo insieme ad esso, creando così un’area protettiva che circonda il bagno di saldatura (saldatura con

elettrodo rivestito). L’operazione impegna quindi un solo arto permettendo all’altro di impugnare il dispositivo di protezione

individuale (schermo facciale) o altro utensile.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure – integrazioni

Sostanze preparati utilizzati

• Per gli elettrodi si fa riferimento, in particolare, ai punti delle schede di sicurezza, che costituiscono parte integrante del

complesso della valutazione dei rischi e delle misure di tutela. Tali prescrizioni e cautele devono essere attivate e

presenti e le schede di sicurezza siano a disposizione dei lavoratori.

Caratteristiche di sicurezza dell’impianto di saldatura

• Controllare periodicamente l’integrità delle protezioni delle pinze portaelettrodi; non vi siano parti conduttrici accessibili

• Utilizzare sempre elettrodi di diametro adatto alla corrente di saldatura che si intende utilizzare

Procedure corrette di lavoro

• Non toccare ne’ appoggiarsi al pezzo da saldare e alle parti in tensione dell’impianto di saldatura (in particolare è molto

pericoloso venire a contatto contemporaneamente l’elettrodo e la massa)

• Non raffreddare le pinze portaelettrodi immergendole nell’acqua

• Togliere gli elettrodi al termine della saldatura (solo dopo aver disattivato l’interruttore) e riporre le pinze solo sugli

appositi alloggi isolanti (non sul pavimento o sul pezzo saldato)

• I residui degli elettrodi non vanno gettati ma messi in appositi contenitori

• Se occorre predisporre diversi circuiti di saldatura sullo stesso pezzo o su pezzi interconnessi, è necessario che gli

operatori lavorino ad un’appropriata distanza e che non tocchino contemporaneamente due pinze portaelettrodi

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47270_001_sald_ossiac_Marconi_fff_011-0178.doc Pag. modulo: 1/3

RISCHIO connesso alla SALDATURA OSSIACETILENICA Inoltre i rischi connessi all’utilizzo di attrezzature per la saldatura ossiacetilenica:

• formazione di atmosfere ricche di ossigeno

• ritorno di fiamma

La combustione dell’ossigeno e dell’acetilene genera la fiamma ossiacetilenica, che presenta due parti nettamente distinte: il

dardo, bianco immediatamente all’uscita del foro del cannello, e il fiocco dal contorno ben definito, ma poco luminoso. Il dardo

utilizza l’ossigeno proveniente dalla bombola, il fiocco quello presente nell’aria dell’ambiente.

Se la combustione è completa, i prodotti della reazione sono costituiti da anidride carbonica e vapore acqueo. Se la combustione

è incompleta per carenza d’ossigeno, si forma anche ossido di carbonio.

Con una regolazione normale, il dardo raggiunge la temperatura di circa 3000°C.

Per realizzare un taglio termico, utilizzando l’ossitaglio, è necessario prima portare il pezzo d’acciaio al colore bianco, ossia alla

temperatura di circa 1300°C, impiegando la fiamma di riscaldamento. Successivamente si usa l’ossigeno per il taglio.

La portata e la velocità del getto d’ossigeno sono funzione dello spessore del pezzo da tagliare e determinanti per ottimizzare la

velocità e qualità d’esecuzione del taglio.

Rischi dovuti all’uso d’ossigeno

Per ottenere le grandi quantità di calore nell’unità di tempo e le alte temperature del dardo della fiamma ossiacetilenica, occorre

che l’ossigeno, che alimenta il cannello, abbia una concentrazione del 98÷99 %. La bombola contenente ossigeno ha l’ogiva di

colore bianco.

Per impedire la fuoriuscita d’ossigeno dalla bombola durante il trasporto, la stessa deve essere dotata d’idonea chiusura e

protezione. Le bombole d’ossigeno e le apparecchiature annesse, dovendo resistere alla pressione di esercizio del sistema di

saldatura/taglio. L’ossigeno arriva al cannello con una pressione ridotta e costante compatibile con le necessità del processo,

mediante un riduttore.

Se liberato in ambienti non ventilati, fa aumentare la velocità di combustione e la temperatura della fiamma, riduce la

temperatura d’accensione e l’energia necessaria per l’innesco. In atmosfera arricchita d’ossigeno sono enfatizzate le

caratteristiche connesse con l’ossidazione consentendo a scintille ed inneschi normalmente innocui d’accendere materiali anche

poco combustibili.

Rischi dovuti all’uso dell’acetilene

L’acetilene è un gas incolore e inodore quando è puro. Quello utilizzato nei processi di saldatura ossiacetilenica è impuro d’H2S

(acido solfidrico) e PH3 (fosfina) che gli conferiscono il caratteristico odore agliaceo. Ha una densità di poco inferiore a quella

dell’aria per cui se si libera in un ambiente tende a sollevarsi verso l’alto, ma potrebbe anche trovare equilibri diversi. Ha limiti

molto ampi d’infiammabilità in aria, compresi tra il 2.4 e 83 % in volume.

Le perdite d’acetilene dalla valvola o dal riduttore possono dar luogo a dardi di fuoco, se s’innesca la fiamma immediatamente.

Se l’innesco è ritardato rispetto al momento della fuga e la miscela assume una concentrazione tra i limiti d’infiammabilità è

possibile l’esplosione.

Se poi la bombola d’acetilene è investita dalle fiamme, l’aumento di temperatura del corpo della bombola determina un aumento

della pressione interna del gas, che sommato alla diminuzione della resistenza meccanica della bombola, può generare lo

scoppio. In tal caso si libera un’onda di pressione, con proiezione di frammenti metallici fino a notevoli distanze. Il gas

sprigionato forma una sfera di fuoco, nella quale la combustione diventa sempre più violenta, man mano l’aria affluisce

all’interno. La combustione e l’incendio si diffondono rapidamente in tutto l’ambiente.

Altre caratteristiche dell’acetilene, rilevanti ai fini della sicurezza sono:

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01_47270_001_sald_ossiac_Marconi_fff_011-0178.doc Pag. modulo: 2/3 - l’inalazione dell’acetilene in miscela con l’aria ad alta concentrazione, può causare asfissia;

- l’inalazione a bassa concentrazione, può avere effetto narcotico, con nausea e perdita di coordinamento;

- l’acetilene è instabile a pressioni superiori a quella atmosferica. Sfruttando la solubilità dell’acetilene in acetone e la stabilità

di tale soluzione anche alla pressione di 12÷15 atm. Per garantire la stabilità, l’acetilene è disciolto in acetone adsorbito in

una sostanza porosa che occupa l’intero volume della bombola.

- per evitare l’uscita d’acetone dalla bombola e quindi evitare che sia compromessa la stabilità dell’acetilene, occorre limitare

la portata d’acetilene del cannello a meno di 900 litri/ora. Per lo stesso motivo occorre evitare di proseguire

nell’alimentazione del cannello quando la bombola si sta esaurendo;

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 2 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure – Integrazioni

Sostanze preparati utilizzati

• Per i metalli di apporto e per i gas si fa riferimento, in particolare, ai punti delle schede di sicurezza, che costituiscono parte

integrante del complesso della valutazione dei rischi e delle misure di tutela. Tali prescrizioni e cautele devono essere

attivate e presenti e le schede di sicurezza siano a disposizione dei lavoratori.

Controlli preliminari e periodici

• Ventilare all’aria aperta la tuta o altri indumenti che siano saturi d’ossigeno, per esposizione accidentale. L’aumento delle

proprietà d’infiammabilità e il contatto accidentale con la fiamma o con particelle calde o incandescenti potrebbero

determinare ovvie situazioni di rischio

• In ambienti ricchi d’ossigeno evitare d’indossare indumenti sintetici che potrebbero dar luogo a cariche elettrostatiche ed

evitare altresì di indossare abiti sporchi d’olio o grasso

• Deve essere fatto assoluto divieto di fumare e di uso di fiamme libere o scintille

• È vietato eseguire operazioni di saldatura a contatto con materiali (raccordi, guarnizioni, tubi, ecc.) in rame, piombo,

argento, mercurio o composti alogenati l’acetilene dà luogo a composti pericolosi, anche altamente esplosivi

• Le tubazioni devono essere omologate, integre e devono essere sostituite immediatamente in caso di deficit; linee guida

internazionali indicano di sostituire le tubazioni ogni tre anni in caso di uso intensivo oppure ogni cinque anni

Cannello

• Scegliere con attenzione la punta del cannello in rapporto al tipo di lavoro che si deve svolgere

• Mantenere una distanza minima tra cannello e bombola di almeno 10 m, riducibili a 5 m se le bombole sono protette da

inneschi (scintille, calore) o se si lavora all'aperto

• Se si deve appoggiare momentaneamente il cannello acceso, farlo nella posizione prefissata e comunque in modo che la

fiamma non possa entrare in contatto con bombole, materiali combustibili o altro similare

Procedure corrette di lavoro

• Procedura corretta di accensione

- Assicurarsi che le valvole dei riduttori di pressione e del cannello siano chiuse

- Aprire i rubinetti delle bombole e controllare che la pressione sia di almeno 1 bar (altrimenti la bombola è da sostituire).

Il valore è indicato sul manometro di alta pressione.

- Aprire lentamente la valvola del riduttore dell’ossigeno fino a raggiungere il valore di pressione corrispondente al tipo

di cannello impiegato (indicato nel manometro di bassa pressione)

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01_47270_001_sald_ossiac_Marconi_fff_011-0178.doc Pag. modulo: 3/3

- Aprire lentamente la valvola del riduttore dell’acetilene fino a raggiungere il valore di pressione corrispondente al tipo

di cannello impiegato (indicato nel manometro di bassa pressione)

- Aprire la valvola del cannello e accendere la miscela con una fiamma fissa o con gli appositi accenditori evitando

fiammiferi, scintille prodotte da mole o altri mezzi di fortuna.

• Procedura corretta di spegnimento

- Estinguere la fiamma tramite le valvole al cannello: prima la valvola dell’acetilene poi quella dell’ossigeno

- Chiudere le valvole delle bombole

- Scaricare i gas dalle tubazioni (una per volta) fino a quando i manometri non indichino il valore zero

- Chiudere le valvole dei riduttori

- Allentare le viti di regolazione dei riduttori di pressione

- Non riporre il cannello in contenitori o cassette se non dopo aver staccato la tubazione

• Al termine delle lavorazioni riporre le attrezzature e non lasciarle sul luogo di lavoro

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 1 R = 2,0

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01_47275_001_sald_Mig_Mag_filo_Marconi_fff_010.doc Pag. modulo: 1/2

MISURE GENERALI di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di SALDATURA / TAGLIO

- Rischio connesso alle operazioni di SALDATURA a FILO -

Saldatura ad arco con protezione di gas con elettrodo fusibile in questo caso l’elettrodo fusibile è un filo continuo non

rivestito, erogato da una pistola mediante apposito sistema di trascinamento al quale viene imposta una velocità regolare tale

da compensare la fusione del filo stesso e quindi mantenere costante la lunghezza dell’arco; contemporaneamente, viene

fornito un gas protettivo che fuoriesce dalla pistola insieme al filo (elettrodo) metallico. I gas impiegati, in genere inerti, sono

argon o elio (MIG: metal inert gas), che possono essere miscelati con CO2 dando origine ad un composto attivo che ha la

capacità, ad esempio nella saldatura di alcuni acciai, di aumentare la capacità di penetrazione e la velocità di saldatura, oltre

ad essere più economico (MAG: metal active gas).

È opportuno che l’uso di questi gas avvenga in ambienti ampi e ventilati. In ambienti di ridotte dimensioni, l’argon (Ar) e

l’anidride carbonica (CO2) potrebbero sostituire l’aria e, oltre un certo limite, renderebbero impossibile la respirazione. La

concentrazione minima dell’anidride carbonica che non consente più la respirazione è 15 % circa. Per evitare il rischio

d’asfissia, la saldatura MIG e MAG dev’essere eseguita in ambienti di volume adeguato e con una ventilazione, tale da

garantire almeno 10 ricambi d’aria/ora.

La possibilità di un’alimentazione continua (esclusa nella saldatura con gli elettrodi rivestiti) espone il lavoratore per più

tempo all’azione delle radiazioni emesse dall’arco voltaico, a parità di durata complessiva della prestazione.

Con questo processo, la radiazione, proveniente dall’arco, che investe il lavoratore, è molto più intensa, rispetto a quella

prodotta dall’elettrodo rivestito, perché i fumi che si sviluppano sono meno densi e in quantità minore.

In queste circostanze la pelle e l’occhio del lavoratore sono maggiormente sollecitate dalle radiazioni più intense e più

prolungate.

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 3,5 R = 5,0

Misure di tutela – Procedure – integrazioni

Sostanze preparati utilizzati

• Per i metalli di apporto - elettrodi si fa riferimento, in particolare, ai punti delle schede di sicurezza, che costituiscono

parte integrante del complesso della valutazione dei rischi e delle misure di tutela. Tali prescrizioni e cautele devono

essere attivate e presenti e le schede di sicurezza siano a disposizione dei lavoratori.

Collegamento della tubazione

• La bombola di gas deve essere equipaggiata di un riduttore di pressione e di un flussometro

• Solo dopo aver posizionato l’attrezzatura collegate il tubo gas uscente dalla parte posteriore della macchina

• Regolare il flussometro secondo le istruzioni del costruttore Collegamenti

• Non usare come conduttore di terra le tubazioni dell'acqua.

• Il circuito di saldatura non deve essere posto deliberatamente a contatto diretto o indiretto con il conduttore di protezione

se non nel pezzo da saldare.

• Se il pezzo in lavorazione viene collegato deliberatamente a terra attraverso il conduttore di protezione, il collegamento

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01_47275_001_sald_Mig_Mag_filo_Marconi_fff_010.doc Pag. modulo: 2/2

deve essere il più diretto possibile ed eseguito con un conduttore di sezione almeno uguale a quello del conduttore di

ritorno della corrente di saldatura e connesso al pezzo in lavorazione nello stesso punto del conduttore di ritorno

utilizzando un secondo morsetto di massa posto immediatamente vicino. Saldatura

§ Controllare che il diametro del filo corrisponda al diametro indicato sul rullino e montare la bobina del filo.

§ Posizionare la saldatrice in modo da consentire una libera circolazione d'aria al suo interno ed evitare il più

possibile che entrino polveri metalliche o di qualsiasi altro genere.

§ Connettere il morsetto di massa al pezzo da saldare.

§ Posizionare l'interruttore sulla posizione appropriata

§ Sfilare l'ugello gas

§ Svitare l'ugello portacorrente

§ Fare avanzare il filo fino alla fuoriuscita dello stesso dalla torcia

§ Tenere il viso lontano dalla lancia terminale mentre il filo fuoriesce

§ Riavvitare l'ugello portacorrente assicurandosi che il diametro del foro sia pari al filo utilizzato. Infilare l'ugello

gas conico di saldatura

§ Aprire la valvola del gas e regolare il flussometro secondo le indicazioni del costruttore

Precauzioni generali

• Adoperare torce adeguate alla corrente che si usa.

• Usare materiali (filo, torcia, ugelli e simili), gas e regolazioni dell’attrezzatura conformemente alle regole di buona

tecnica e indicati dal costruttore

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2,5 R = 2,5

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01_47279_001_sald_stagno_Marconi_fff_011-0183.doc Pag. modulo: 1/1

MISURE di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di STAGNATURA

La brasatura consiste in un processo per l’unione di materiali che si basa sulla fusione, sul flusso e sulla solidificazione del

solo materiale di apporto, mentre i materiali base vengono riscaldati ad una temperatura inferiore al loro punto di fusione, ma

sufficiente a determinare un legame metallurgico consistente.

In tutti i processi e' necessario che il punto di fusione del materiale d’apporto sia inferiore a quello del materiale di base.

Quando il materiale d’apporto si trova allo stato fuso e' necessario che esso bagni le superfici da unire.

Il maggior ostacolo ad una buona bagnatura costituito dalla presenza di ossidi sulle superfici da unire, per questo si utilizzano

flussi di gas oppure una pulitura con sostanze chimiche.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure – integrazioni

Sostanze preparati utilizzati

• Per i metalli di apporto si fa riferimento, in particolare, ai punti delle schede di sicurezza, che costituiscono parte

integrante del complesso della valutazione dei rischi e delle misure di tutela. Tali prescrizioni e cautele devono essere

attivate e presenti e le schede di sicurezza siano a disposizione dei lavoratori.

Stagnatura con saldatore elettrico

• Applicare al cavo di alimentazione una spina adeguata alla corrente assorbita.

• Non toccare eventuali le parti elettriche sotto tensione con la pelle nuda, i guanti o gli indumenti bagnati.

• Eventuali prolunghe debbono essere di sezione adeguata alla corrente assorbita indicata sulla targa dei dati tecnici

• Evitare di eseguire la brasatura su parti che presentano macchie di olio o grasso

• Pulire accuratamente le superfici interessate alla brasatura

• Disattivare la macchina immediatamente dopo l’uso

• Dopo l’uso pulire l’attrezzatura e gli accessori

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 1,5 R = 2,0

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01_47280_001_sald_plasma_Marconi_fff_001-0130.doc Pag. modulo: 1/2

MISURE di PREVENZIONE e PROTEZIONE nelle OPERAZIONI di SALDATURA / TAGLIO

- Rischio connesso alle operazioni di SALDATURA / TAGLIO al PLASMA -

Esegue saldature simili alle TIG con alcuni vantaggi : maggiore concentrazione dell’energia (maggiore velocità di saldatura),

inferiore corrente di lavoro (minori distorsioni nei pezzi), arco maggiormente stabile. E’ un processo più difficile da usare ed è

generalmente impiegato nelle saldature automatiche.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure

• Prima dell’installazione, dell’uso o di qualsiasi manutenzione, leggere il contenuto del manuale della specifica attrezzatura

ponendo particolare attenzione alle norme di sicurezza. Prima di utilizzare l’apparecchio, ogni persona addetta all’uso, alla

riparazione o al controllo deve leggere le seguenti istruzioni di sicurezza e di uso.

• Non toccare le parti elettriche sotto tensione con la pelle nuda, i guanti o gli indumenti bagnati.

• Collegare l’alimentazione del gas al raccordo assicurandosi che l'impianto sia in grado di fornire una portata ed una

pressione adeguata alla torcia utilizzata

Protezioni

• Termica: evita eventuali sovraccarichi, posta sugli avvolgimenti del trasformatore di potenza

• Riconoscimento torce: predispone il generatore a funzionare con parametri adatti al tipo di torcia collegato.

• Pneumatica: evita che la macchina lavori con pressione del gas insufficiente. E' posta sull’alimentazione della torcia

• Idraulica: impedisce il funzionamento dell'apparecchio quando la pressione del liquido refrigerante è insufficiente.

• Elettrica: posta sul corpo torcia, evita che vi siano tensioni pericolose sulla torcia quando si sostituiscono l’ugello, il

diffusore, l’elettrodo o il porta ugello; impedisce il funzionamento dell' apparecchio quando l’elettrodo raggiunge uno

stato di usura tale da dover essere sostituito; impedisce il funzionamento dell' apparecchio se si verificano condizioni di

pericolo.

Per garantire l'efficienza delle sicurezze:

• non eliminare o cortocircuitare le sicurezze .

• utilizzare solamente ricambi originali.

• sostituire sempre con materiale originale eventuali parti danneggiate della macchina o alla torcia.

Impiego (nel caso di taglio)

• Collegare la pinza del cavo di massa al pezzo da tagliare, assicurandosi che il morsetto e il pezzo siano in buon contatto

elettrico in particolare con lamiere verniciate, ossidate o con rivestimenti isolanti.

• Non collegare la pinza al pezzo di materiale che deve essere asportato

• Scegliere, la corrente di taglio in funzione dello spessore da tagliare seguendo le istruzioni del costruttore anche in

relazioni all’eventuale utilizzo di distanziali a punte o molla o analoghi sistemi (non mettere a contatto l’ugello con il

pezzo, salvo nelle condizioni previste dal costruttore)

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01_47280_001_sald_plasma_Marconi_fff_001-0130.doc Pag. modulo: 2/2

• Tenere la torcia verticale durante il taglio.

• Completato il taglio e dopo aver lasciato il pulsante, l’aria continua ad uscire dalla torcia per consentire il suo

raffreddamento. E’ bene non spegnere l’apparecchio prima della fine di questo tempo.

• Nel caso si debbano eseguire fori o si debba iniziare il taglio dal centro del pezzo si deve disporre la torcia in posizione

inclinata e lentamente raddrizzarla in modo che il metallo fuso non sia spruzzato sull’ugello.

• Non forare spessori superiori a quelli indicati dal costruttore

Si valuta:

Rischio residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47300_001_cancelli_Marconi_fff_002-0092.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso all’utilizzo di CANCELLI o CHIUSURE Rischi:

- contatto con parti in movimento

- ribaltamento

- elettrocuzione (per alimentazioni elettriche)

- contatti, urti e simili con parti pesanti

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela

• Le chiusure (cancelli, portoni e simili) devono rispettare le norme generali di prevenzione infortuni e le norme tecniche

specifiche o comunque livelli di sicurezza equivalente

• Le parti mobili e fisse devono essere ben fissate e non potersi ribaltare o uscire dalle sedi di esercizio

Sistemi Manuali

• Il prodotto deve essere assemblato a regola d’arte e, ove previsto dalla normativa, dotato idonea documentazione di

conformità

Sistemi automatici

• In particolare, per quanto riguarda la sicurezza della macchina, si richiede o l’installazione di un dispositivo di

sicurezza che impedisca, in qualsiasi situazione, di entrare in contatto con il cancello in movimento, oppure che la

forza d’impatto rientri nella curva stabilita dalla norma, nel caso il cancello colpisca un ostacolo

• La protezione deve essere garantita da 0m a 2,5m di altezza e il dispositivo che si usa deve soddisfare i requisiti

dettagliati nella norme di riferimento

• Devono essere protette tutte le zone dove esistono rischi di cesoiamento, convogliamento, intrappolamento e

trascinamento

• Deve essere presente un comando di emergenza che arresti immediatamente il funzionamento

• In funzione del tipo di installazione e del tipo di porta o cancello i dispositivi di sicurezza che possono essere usati

sono:

- coste sensibili;

- pavimenti e tappeti sensibili;

- barriere ottiche;

- radar di presenza;

- dispositivi a sicurezza equivalente

L’utilizzo di una semplice fotocellula diventa, quindi, insufficiente a garantire il livello di protezione richiesto

dalla norma; è, infatti, considerata solo un dispositivo accessorio da utilizzare congiuntamente al dispositivo di

limitazione della forza di impatto.

• I dispositivi di sicurezza da utilizzare devono essere certificati da un organismo notificato

• La norma di riferimento fissano i requisiti funzionali, di sicurezza e ambientali che devono essere soddisfatti sia dai

dispositivi sensibili alla pressione (PSPE, Pressure Sensitive Protective Equipment) che di quelli funzionanti sulla base

dei principi elettrici (ESPE, Electro Sensitive Protective Equipment)

• L’installatore dovrà assicurarsi che i dispositivi di sicurezza utilizzati siano adeguati a dimensione, peso e velocità del

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01_47300_001_cancelli_Marconi_fff_002-0092.doc Pag. modulo: 2/2

cancello motorizzato

• Sarà compito del costruttore del dispositivo fornire tutti i dati necessari per poter effettuare la scelta del prodotto da

impiegare

• Fra i dati che dovranno essere evidenziati sul prodotto, o sulla documentazione allegata, ci sono:

- il tempo di risposta (tempo massimo che intercorre fra il rilievo dell’ostacolo e la manovra dell’organo di

commutazione)

- la forza di attuazione (la forza applicata al dispositivo di sicurezza al momento di manovra dell’organo di

commutazione, alla massima velocità di funzionamento)

- spazio di lavoro (spostamento e/o deformazione massima dell’area attiva dell’elemento sensibile di un PSPE, nella

direzione della forza di attuazione, durante il funzionamento normale)

- spazio totale (massimo spostamento e/o deformazioni possibili dell’area attiva dell’elemento sensibile di un PSPE,

nella direzione della forza di attuazione, dal punto del contatto al punto in cui non è possibile alcuna ulteriore

deformazione)

• L’installatore dovrà anche assicurarsi che i vari componenti utilizzati soddisfino i requisiti delle relative norme, in

modo da avere garanzie sul rispetto da parte dell’installazione di tutti i parametri fissati dalle norme sulla sicurezza in

uso

• Il solo utilizzo di componenti certificati e a norma non garantisce la correttezza e la rispondenza del prodotto finito ai

requisiti, essendo alcuni aspetti legati al corretto impiego dei componenti e al loro cablaggio /installazione

• L’installatore dovrà effettuare un’analisi dei rischi sulla porta /cancello e provvedere ad eseguire e a documentare il

collaudo finale, che dovrà essere eseguito con apposita strumentazione tarata nel caso di utilizzo di un dispositivo di

limitazione della forza di impatto

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 2 D = 1 R = 2,0

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01_47305_001_ascensore_utilizzo_Marconi_fff_003-0106.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo dell’ASCENSORE Rischi: caduta, contatti con parti in movimento, elettrocuzione.

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela

• In ogni accesso all’ascensore sia presente il cartello di “Divieto di utilizzo in caso di incendio”

• L’ascensore necessita di:

- verifiche biennali eseguite da Enti Notificati o dall’AUSL incaricandoli specificatamente

- regolare manutenzione almeno ogni 6 mesi

• Mantenere chiusa a chiave e interdetta ai non addetti la sala macchine; la chiave sia a disposizione della direzione in locale

separato

• La sala macchine non deve contenere materiali non pertinenti

• Sia effettuata l’analisi dei rischi nell’impianto (DM 26/10/05) ed ottemperare agli eventuali interventi di adeguamento

• L’ascensore e gli impianti connessi devono rispettare quanto previsto dalle norme tecniche pertinenti (materiali, ausili e

dispositivi di sicurezza e quant’altro)

• Rispettare gli adempimenti gestionali e documentali previsti da direttive, norme tecniche e leggi di competenza.

• L’impianto può funzionare solo qualora l’esito delle verifiche o manutenzioni sia positivo; eventuali prescrizioni siano

soddisfatte nel minor tempo possibile

• L’impianto deve essere disattivato e sottoposto a immediata manutenzione e/o verifica qualora si evidenzino carenze o deficit

di funzionamento

• L’accesso a zone vietate avvenga solo in condizioni di sicurezza e sotto la supervisione di un tecnico abilitato

• L’impianto elettrico del vano ascensore e dell’ascensore siano conformi alla regola dell’arte

• Non fumare, non versare liquidi

• Non eccedere la portata massima e il numero massimo di persone

• Lasciare liberi gli accessi

• Le persone al di sotto dell’età prevista per legge accedano solo se accompagnate

• Rispettare quanto previsto in materia di prevenzione incendi e regolamenti edilizi relativamente alla sala macchine e vano

ascensore, in particolare per l’aerazione

• Evitare schiacciamenti nella fase di apertura / chiusura delle porte; non avvicinare le mani o altre parti del corpo

• Accesso all’interno del vano ascensore o della sala macchine: è possibile solo in caso di necessità temporanee con le seguenti

misure di tutela

- siano tassativamente presente un tecnico abilitato (accesso al vano, manovre della cabina, ecc.)

- il personale sia informato, formato ed addestrato per tale tipo di operazione e sui rischi inerenti (in particolare per lavori in

altezza, impigliamenti, macchine in movimento)

- siano presenti le misure di tutela relative ai rischi presenti, in particolare il personale sia protetto contro il rischio caduta

(parapetti conformi sulla sommità della cabina, imbracature di sicurezza ecc.)

- vi sia preventivo coordinamento tra il tecnico abilitato ed il personale dell’azienda in merito alle pertinenti operazioni da

effettuare

- il personale sia dotato di idoneo abbigliamento, in particolare scarpe di sicurezza e indumenti tali da evitare impigliamenti

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 1 R = 1,5

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01_47599_030_mac_affilatrice_Marconi_fff_002.doc Pag. modulo: 1/1

Rischio connesso alla AFFILATRICE Vi è il rischio di

- Contatto con l’utensile e organi in movimento

- Proiezione di materiale

- Impigliamento

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela – Procedure

• Mantenere in efficienza:

- Schermi di protezione (tempo breve)

- Carter con microinterruttore di blocco sugli organi di trasmissione del moto

• Non utilizzare indumenti o accessori con lembi volanti

• Rispettare le indicazioni riportate nel libretto d’uso e manutenzione del fabbricante

• Utilizzare dispositivi di protezione come previsto nel libretto d’uso e manutenzione del fabbricante

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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01_47624_001_Pantografo_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 1/2

Rischio connesso all’utilizzo del “PANTOGRAFO”

Il pantografo è usualmente costituito da un basamento e da una tavola regolabile lungo gli assi orizzontale e verticale. Il motore

è collocato nella parte superiore al piano di lavoro; la testa di lavorazione è regolabile in altezza e gli utensili vengono fissati

sul mandrino al di sopra della tavola. Le lavorazioni avvengono fissando una sagoma sul perno di riferimento situato al centro

della tavola, direttamente sotto il mandrino. La postazione di lavoro dell’operatore è anteriore rispetto alla tavola; i pezzi da

lavorare vengono bloccati alla sagoma con dispositivi di serraggio opportuni e l’avvio della lavorazione avviene attraverso

l’utilizzo di comandi protetti.

Vi è il rischio potenziale di

- Contatto organi e assi in movimento (rischio di tagli, contusioni, amputazioni)

- Proiezioni di trucioli, schegge, frammenti, materiali ecc.

- Proiezioni di utensili

- Impigliamento e trascinamento

- Rumore

- Elettrico

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 3 R = 4,5

Misure di tutela - procedure

Generali

• Utilizzare l’attrezzatura solo con materiali previsti dal costruttore per quanto attiene a sezione e larghezza dei profilati e

tipologia di materia prima

• Per gli interventi di sostituzione o controllo utensili, manutenzione, ricerca guasti, riparazioni disattivare l’alimentazione

• Non utilizzare la macchina e scollegare l’alimentazione elettrica in caso di allagamenti o versamenti di liquidi o quando

l’impianto di aspirazione non sia adeguatamente funzionante

• Movimentare la macchina solo attraverso appositi punti di presa, stabili ed efficienti e utilizzare accessori e impianti di

sollevamento di portata adeguata

• La macchina deve essere condotta da personale specificamente formato; il personale non addetto non deve avvicinarsi

• Mantenere la macchina efficiente, aderente alla regola d’arte anche attraverso il programma di manutenzione e controllo

indicato dal costruttore

• I comandi siano protetti contro avvii accidentali (pulsanti, pedale)

Controlli prima dell’ utilizzo – verifiche e controlli periodici

• Verificare, prima di ogni utilizzo, l’efficienza di

- comandi, in particolare l’arresto di emergenza

- integrità protezioni, in particolare assicurare che gli schermi di protezione siano in posizione adeguata

- lubrificazione

- fissaggio di utensili e materiali da lavorare

- accertarsi che le superfici di appoggio siano ben pulite, prive di ammaccature e perfettamente piane

- controllare che il cavo dell’alimentazione elettrica sia in buono stato di conservazione e che non sia schiacciato da

materiali di scarto o in lavorazione; qualora presentasse abrasioni o tagli sostituirlo immediatamente

- controllare sempre l’affilatura degli utensili; non lavorare mai con utensili poco taglienti

- controllare sempre che il numero di giri dell’albero motore sia compatibile con il numero di giri sopportabile

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01_47624_001_Pantografo_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 2/2

dall’utensile

- iniziare a lavorare solamente quando la fresa o l’utensile installato ha raggiunto la velocità di regime

• Dopo l’attrezzaggio della macchina, procedere al riposizionamento di eventuali dispositivi di sicurezza e degli altri punti

di controllo.

• Riporre tutti i mezzi e gli attrezzi utilizzati in luoghi sicuri e sufficientemente distanti dalle parti mobili

• Per qualunque intervento (regolazione e simili) disattivare prima la macchina dal quadro comandi

• Gli operatori siano dotati di dispositivi di protezione individuale come indicato dal libretto d’uso della macchina

Utilizzo

• nelle operazioni di pulizia con dispersioni di particelle nell’ambiente, utilizzare appositi sistemi di aspirazione o adeguati

aspirapolvere portatili

• Non avviare mai la macchina senza aver correttamente posizionato le protezioni

• Eseguire se possibile un ciclo di lavorazione senza elemento prima dell’inizio delle lavorazioni.

• per lavorare pezzi di piccole dimensioni utilizzare sempre delle sagome ausiliarie e dispositivi di bloccaggio pezzo

• prima di verificare le lavorazioni disattivare la macchina

• Se durante la lavorazione viene percepito qualsiasi rumore o vibrazione anomala della macchina, spegnere i motori

azionando il pulsante di arresto di emergenza ed avvisare tempestivamente il responsabile del reparto.

Post - utilizzo

• Assicurarsi che la macchina non sia in funzione

Si valuta :

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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01_47662_001_aspirapolvere_port_Marconi_fff_002-0112.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’utilizzo dell’ASPIRAZIONE / ASPIRATORE Possibile rischi:

- contatto con parti in movimento

- elettrocuzione

- rumore

- polveri

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 2 R = 3,0

Misure di tutela - procedure

• utilizzare l’attrezzatura solo per gli scopi per la quale è stata progettata

• mantenere in efficienza i filtri

• posizionare l’attrezzatura in modo che vi sia un sufficiente ricambio d’aria e che l’aria espulsa non sia direttamente

aspirata

• non rimuovere le protezioni degli organi in moto; non introdurre le mani nelle bocche di aspirazione

• non coprire le aperture di flusso dell’aria

• i cavi siano protetti da urti o schiacciamenti e non siano danneggiati o insicuri

• non intervenire negli organi interni della macchina

• seguire le indicazioni del costruttore nella messa in servizio, manutenzione e utilizzo

• limitare l’esposizione al rumore: mantenerla attivata solo per il tempo necessario

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 1 R = 1,0

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CAPITOLO 2 -

Valutazione del rischio “SOVRACCARICO BIOMECCANICO

- MOVIMENTI RIPETITIVI”

D.Lgs. 81/08

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02_41350_001_Mov_Rip_intro_all_Marconi_fff_003-0119.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

- Note introduttive -

I rischi potenziali per la salute sono riconducibili a patologie muscolo scheletriche di varia natura.

Il datore di lavoro ha fornito tutte le informazioni sull’attività e, in particolare i dati concernenti i tempi di esposizione, le

mansioni, i turni di lavoro e i dati relativi ai periodi di lavoro.

Riferimenti di letteratura tecnica

Segnalatori di possibile incremento al rischio di esposizione a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori (lavori

problematici se uno o più segnalatori presenti):

- Ripetitività: lavori con compiti ciclici che comportino l’esecuzione dello stesso movimento (o breve insieme di

movimenti) degli arti superiori ogni pochi secondi oppure la ripetizione di un ciclo di movimenti per più di 2 volte al

minuto per almeno 2 ore complessive nel turno lavorativo.

- Uso di forza: lavori con uso ripetuto (almeno 1 volta ogni 5 minuti) della forza delle mani per almeno 2 ore complessive

nel turno lavorativo.

Sono parametri indicativi al proposito:

• afferrare, con presa di forza della mano(grip), un oggetto non supportato che pesa più di 2,7 kg. o usare

un’equivalente forza di GRIP

• afferrare, con presa di precisione della mano (per lo più tra pollice e indice = pinch), oggetti non supportati che

pesano più di 900 grammi o usare un’equivalente forza di PINCH

• sviluppare su attrezzi, leve, pulsanti, ecc., forze manuali pressoché massimali (stringere bulloni con chiavi,

stringere viti con cacciavite manuale, ecc.)

- Posture incongrue: lavori che comportino il raggiungimento o il mantenimento di posizioni estreme della spalla o del

polso per periodi di 1 ora continuativa o di 2 ore complessive nel turno di lavoro.

Sono parametri indicativi al proposito:

• posizioni delle mani sopra la testa e/o posizioni del braccio sollevato ad altezza delle spalle o posizioni in

evidente deviazione del polso

- Impatti ripetuti: lavori che comportano l’uso della mano come un attrezzo (ad es.: usare la mano come un martello) per

più di 10 volte all’ora per almeno 2 ore complessive sul turno di lavoro.

Per la valutazione specifica dei livelli di rischi per mansione si rimanda al modulo di valutazione dei rischi per la

salute nel presente documento.

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02_41350_030_Mov_Rip_VR_norme_intro_Marconi_021-0078.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

Modello di valutazione Il modello utilizzato per fornire una stima di rischio è quello proposto dalla norma tecnica ISO 11228-3: metodo “Step by step”

(di cui se ne riporta di sotto lo schema).

Partendo da metodi di indagine (step 1) suggeriti dalla norma tecnica si procede alla valutazione del rischio quantificandolo

attraverso un punteggio:

- se tale punteggio di valutazione concernente il primo step porta ad un giudizio di rischio accettabile termina il

processo di valutazione

- qualora, invece, il punteggio di valutazione porti ad un giudizio di rischio diverso da accettabile, è necessario

procedere ad una valutazione più dettagliata (step 2) con altri metodi proposti dalla norma stessa.

Per lo step 1 la norma suggerisce varie tipologie di metodi, in questa valutazione è stato utilizzato il metodo “Check list

OCRA”. Per lo step 2 la norma tecnica raccomanda il metodo “Indice OCRA”.

I metodi di valutazione forniscono come risultato un indice, sotto forma di punteggio, che rappresenta un indicatore in base al

quale è possibile delineare dei comportamenti in funzione preventiva.

Criteri per la valutazione del rischio

Nei moduli seguenti di valutazione del rischio sono stati considerati valori medi rappresentativi e criteri cautelativi.

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 1/7

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

- Modello di valutazione -

CHECK LIST OCRA

La Check-List OCRA si compone di cinque parti, dedicate allo studio dei quattro principali fattori di rischio (tempi di

recupero, frequenza, forza, posture incongrue, stereotipia) e dei fattori complementari, considerando la durata netta del lavoro

ripetitivo determinata dall’analisi dei dati organizzativi.

La combinazione dei valori dei punteggi ottenuti per ciascuno dei fattori di rischio produce una entità numerica che consente la

stima del livello di esposizione.

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 2/7

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 3/7

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 4/7

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 5/7

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 6/7 Per valori intermedi dei fattori sopra esposti ci si riferisce ai seguenti:

“Recupero”

“Frequenza”

“Forza”

“Postura”

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02_41350_036_Mov_Rip_VR_OCRA_check_intro_Marconi_005-0063.doc Pag. modulo: 7/7

Punteggio Check List OCRA

FASCIA RISCHIO CONSEGUENZE OPERATIVE (descrizione sintetica)

Fino a 7,5 Fascia verde Accettabile - monitoraggio delle condizioni di accettabilità

7,6 – 11 Fascia gialla Borderline o molto lieve

- formazione / informazione lavoratori esposti - monitoraggio costante delle situazioni di rischio ed

applicazione dei criteri di prevenzione e protezione indicati 11,1 – 14 Rosso leggero Lieve - consigliata la ricerca di soluzioni migliorative

- sorveglianza sanitaria tramite il medico competente aziendale - formazione / informazione lavoratori esposti

14,1 – 22,5 Rosso medio Medio - maggiormente consigliata la ricerca di soluzioni migliorative - sorveglianza sanitaria tramite il medico competente aziendale - formazione / informazione lavoratori esposti

maggiore di 22,5 Viola Elevato - procedere con valutazioni del rischio maggiormente analitiche

- attivare interventi di riprogettazione dei compiti e dei posti di lavoro al fine di ridurre il rischio

- sorveglianza sanitaria tramite il medico competente aziendale - formazione / informazione lavoratori esposti

Riferimenti: “EPM - Unità di ricerca ergonomia della postura e del movimento” (http://www.epmresearch.org)

Compiti multipli

Per attività con compiti multipli il punteggio finale del metodo check list OCRA è dato dalla seguente formula:

- Se la durata di uno dei compiti è inferiore ad un’ora si utilizza la “media ponderata”:

Check list punteggio finale = [(pA x % tA) + (pB x % tB) +….+(i..pN x %tN)] x Md

dove o “pA”, “pB”, ecc., sono i punteggi intrinseci di checklist di ogni compito e %tA, %tB, ecc., rappresentano le

corrispondenti proporzioni di durata (in%) rispetto alla durata totale dell’insieme dei compiti ripetitivi svolti nel turno

o Md = moltiplicatore di durata che considera la durata netta totale dei compiti ripetitivi nel turno ovvero la somma della durata di ciascun compito ripetitivo

- Se la durata di uno dei compiti è superiore ad un’ora si utilizza al seguente formula:

Check list punteggio finale complex = score1(Dm1) + (Δscore1 x K) ove

o 1,2,3,…,N = compiti ripetitivi ordinati secondo i valori di checklist score (1= più alto; N = più basso) calcolato considerando il rispettivo moltiplicatore di durata effettiva (Dmi)

o score 1 = score del compito 1 considerando Dm 1 o Dmi = moltiplicatore di durata secondo la durata effettiva del compitoi o Dmtot = moltiplicatore di durata per la durata totale di tutti I compiti ripetitivi o Δ score1 = score più elevato considerando Dmtot (selezionato tra gli N compiti) - score del compito 1

considerando Dm 1 o K = [(score 1 max * FT1) + (score 2 max * FT2) +…+( score N * FTN)] / (score i max) o score i max = score del compito i considerando Dmtot o FTi = Frazione di tempo (valori tra 0 e 1) del compitoi rispetto al tempo totale ripetitivo

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02_41350_151_Mov_Rip_VR_OCRA_check_pulizia_ambienti_Marconi_005-0214.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

Valutazione quantitativa del rischio in base al modello CHECK LIST OCRA

Assegnazione dei punteggi intermedi della check list OCRA

Moltiplicatore Recupero (Scheda 1 - Fattore di recupero): punteggio 1,120

Frequenza (Scheda 2 - Fattore frequenza):Punteggio parziale AZIONI TECNICHE DINAMICHE: DX= 1 SX= 0 punteggio DX 1,0Punteggio parziale AZIONI TECNICHE STATICHE: DX= 0 SX= 0 punteggio SX 0,0

punteggio DX 2,0punteggio SX 0,0

Postura (Scheda 3 - Fattore posture e movimenti incongrui):A) spalla (DX) punteggio DX 4,0 A) spalla (SX) punteggio SX 2,0

B) gomito (DX) punteggio DX 2,0 B) gomito (SX) punteggio SX 0,0

C) polso (DX) punteggio DX 2,0 C) polso (SX) punteggio SX 2,0

D) mano-dita (DX) punteggio DX 2,0 D) mano-dita (SX) punteggio SX 0,0

E) stereotipia (DX) punteggio DX 0,0 E) stereotipia (SX) punteggio SX 0,0

punteggio DX 4,0punteggio SX 2,0

Complementari (Scheda 4 - Presenza di fattori di rischio complementari): punteggio DX 0,0punteggio SX 0,0

PUNTEGGIO INTRINSECO DEL COMPITO: punteggio DX 7,8

punteggio SX 2,2

0,750

DX 5,9

SX 1,7

Forza (Scheda 2 - Fattore forza: presenza di attività lavorative con uso ripetuto di forza delle mani/braccia):

Forza utilizzata (DX): [ ] Leggera [x] Moderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale Forza utilizzata (SX): [x] Leggera [ ] Moderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale

Descrizione compito: Attività di pulizia degli ambienti

Moltiplicatore Durata (moltiplicatore correttore tempo netto di lavoro ripetitivo):

punteggio finale postura (massimo tra A, B, C, D, sommato ad E):

RISCHIOAccettabile

PUNTEGGIO FINALE

FASCIAVERDE

(somma dei fattori di frequenza, forza, postura, complementari moltiplicati per il fattore di recupero)

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02_41350_153_Mov_Rip_VR_OCRA_check_VDT_Marconi_005-0195.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

Valutazione quantitativa del rischio in base al modello CHECK LIST OCRA

Assegnazione dei punteggi intermedi della check list OCRA

Moltiplicatore Recupero (Scheda 1 - Fattore di recupero): punteggio 1,120

Frequenza (Scheda 2 - Fattore frequenza):Punteggio parziale AZIONI T ECNICHE DINAMICHE: DX= 0 SX= 1 punteggio DX 2,5Punteggio parziale AZIONI T ECNICHE STATICHE: DX= 2,5 SX= 0 punteggio SX 1,0

punteggio DX 0,0punteggio SX 0,0

Postura (Scheda 3 - Fattore posture e movimenti incongrui):A) spalla (DX) punteggio DX 0,0 A) spalla (SX) punteggio SX 0,0

B) gomito (DX) punteggio DX 0,0 B) gomito (SX) punteggio SX 0,0

C) polso (DX) punteggio DX 2,0 C) polso (SX) punteggio SX 0,0

D) mano-dita (DX) punteggio DX 0,0 D) mano-dita (SX) punteggio SX 0,0

E) stereotipia (DX) punteggio DX 1,5 E) stereotipia (SX) punteggio SX 1,5

punteggio DX 3,5punteggio SX 1,5

Complementari (Scheda 4 - Presenza di fattori di rischio complementari): punteggio DX 0,0punteggio SX 0,0

PUNTEGGIO INTRINSECO DEL COMPITO: punteggio DX 6,7

punteggio SX 2,8

0,750

DX 5,0

SX 2,1

Forza (Scheda 2 - Fattore forza: presenza di attività lavorative con uso ripetuto di forza delle mani/braccia):

Forza utilizzata (DX): [x] Leggera [ ] Moderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale Forza utilizzata (SX): [x] Leggera [ ] M oderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale

Descrizione compito: attività al videoterminale

Moltiplicatore Durata (moltiplicatore correttore tempo netto di lavoro ripetitivo):

punteggio finale postura (massimo tra A, B, C, D, sommato ad E):

RISCHIOAccettabile

PUNTEGGIO FINALE

FASCIAVERDE

(somma dei fattori di frequenza, forza, postura, complementari moltiplicati per il fattore di recupero)

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02_41350_300_Mov_Rip_VR_OCRA_check_attrezzi_manuali_Marconi_005-0187.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

Valutazione quantitativa del rischio in base al modello CHECK LIST OCRA

Misure di tutela specifiche – procedure

• Utilizzare utensili manuali dotati di impugnatura ergonomica

• Adottare posture corrette evitando di operare in spazi ristretti - ove possibile posizionare gli elementi su cui fare

manutenzione su di un ripiano

Assegnazione dei punteggi intermedi della check list OCRA

Moltiplicatore Recupero (Scheda 1 - Fattore di recupero): punteggio 1,330

Frequenza (Scheda 2 - Fattore frequenza):Punteggio parziale AZIONI TECNICHE DINAMICHE: DX= 2 SX= 0 punteggio DX 2,5Punteggio parziale AZIONI TECNICHE STATICHE: DX= 2,5 SX= 2,5 punteggio SX 2,5

punteggio DX 1,0punteggio SX 0,0

Postura (Scheda 3 - Fattore posture e movimenti incongrui):A) spalla (DX) punteggio DX 1,0 A) spalla (SX) punteggio SX 1,0

B) gomito (DX) punteggio DX 0,0 B) gomito (SX) punteggio SX 0,0

C) polso (DX) punteggio DX 4,0 C) polso (SX) punteggio SX 0,0

D) mano-dita (DX) punteggio DX 4,0 D) mano-dita (SX) punteggio SX 2,0

E) stereotipia (DX) punteggio DX 3,0 E) stereotipia (SX) punteggio SX 0,0

punteggio DX 7,0punteggio SX 2,0

Complementari (Scheda 4 - Presenza di fattori di rischio complementari): punteggio DX 0,0punteggio SX 0,0

PUNTEGGIO INTRINSECO DEL COMPITO: punteggio DX 14,0

punteggio SX 6,0

0,500

DX 7,0

SX 3,0

Forza (Scheda 2 - Fattore forza: presenza di attività lavorative con uso ripetuto di forza delle mani/braccia):

Forza utilizzata (DX): [ ] Leggera [x] Moderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale Forza utilizzata (SX): [x] Leggera [ ] Moderata [ ] Forte [ ] Forza intensa o Quasi massimale

Descrizione compito: utilizzo di attrezzi manuali quali chiavi, cacciaviti

Moltiplicatore Durata (moltiplicatore correttore tempo netto di lavoro ripetitivo):

punteggio finale postura (massimo tra A, B, C, D, sommato ad E):

RISCHIOAccettabile

PUNTEGGIO FINALE

FASCIAVERDE

(somma dei fattori di frequenza, forza, postura, complementari moltiplicati per il fattore di recupero)

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02_41352_010_Mov_Rip_MT_intro_all_Marconi_fff_002-0072.doc Pag. modulo: 1/1

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

Criteri di prevenzione Misure di tutela - Procedure

• Organizzare le attività in modo da minimizzare quelle con potenziali movimenti ripetitivi

• Gli addetti, per quanto possibile devono essere ruotati nelle attività che comportano movimenti potenzialmente

ripetitivi

• Le attrezzature di lavoro devono essere il più possibile leggere e non devono essere sovraccaricate, mantenendo il

contenuto a livelli di peso non gravosi e comunque minimi

• Le attrezzature massimizzino i requisiti di ergonomia; il più possibile:

o evitare deviazioni del polso superiori al 50% dell'escursione articolare

o evitare azioni ripetute con un solo dito

o evitare impugnature che costringono a posizioni di presa sfavorevoli all’applicazione della forza

o evitare movimenti a strappo e colpi

o evitare compressioni localizzate

o evitare la trasmissione di vibrazioni meccaniche

• Le attrezzature e loro impugnature siano rivestite da materiale non scivoloso né conduttore di calore, privo di bordi

taglienti, estremità appuntite ed altre asperità non protette

• Organizzare le attività in modo siano possibili ed effettuate pause o tempi di recupero rispetto al rischio evidenziato

nell’ambito dei cicli di lavoro potenzialmente ripetitivo e comunque nell’ambito dell’intero turno di lavoro. A questo

proposito è opportuno:

o ottimizzare la distribuzione delle pause, riducendo eventualmente la durata di ogni singola pausa ma

aumentandone la frequenza nella giornata lavorativa

o predisporre le pause possibilmente alla fine di un'ora di compito ripetitivo – anche in caso di necessità

contingenti

o evitare di prevedere delle pause vicine all'orario di inizio della pausa per il pasto e all'ora di fine turno

• Privilegiare le lavorazioni in parallelo tra diversi addetti con contestuale minimizzazione dei sovraccarichi e sforzi di

ciascuno

• Evitare compiti e azioni inutili, massimizzare la ripartizione delle azioni fra i due arti

• Evitare contrazioni anche occasionali di entità superiore al 50-60% della massima capacità individuale;

• L’impegno muscolare medio di un gruppo muscolare non deve superare in durata il 15% della massima capacità nel

turno di lavoro.

• Impugnare i materiali e contenitori il più possibile con le due mani e comunque privilegiando posizioni che

minimizzino la distanza della presa con il baricentro del peso/carico

• I contenitori e i materiali da movimentare devono avere caratteristiche di presa ergonomiche e sicure

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02_41360_305_Mov_Rip_movimenti_MT_L_Marconi_fff_004-0156.doc Pag. modulo: 1/2

SOVRACCARICO BIOMECCANICO RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI

CRITERI DI PREVENZIONE Misure di tutela – Procedure

• Tale articolato costituisce parte integrante del complesso delle misure di tutela. I criteri devono massimamente essere

rispettati e comunque gli stessi devono essere considerati in occasione di nuovo acquisizioni, ristrutturazioni e

riorganizzazioni dei luoghi di lavoro.

Criteri

• Non superare il 50% del range di movimento articolare per tempi significativi

• Non mantenere gli arti sollevati (non appoggiati a 45° e oltre) per tempi prolungati

• Non ripetere lo stesso identico gesto lavorativo per tempi prolungati

Abduzione oltre il 50% del massimo consigliato (45°)

Estensione di oltre 20° del braccio

Braccia sollevate di più di 45°

Non superare i 60° di supinazione o pronazione

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02_41360_305_Mov_Rip_movimenti_MT_L_Marconi_fff_004-0156.doc Pag. modulo: 2/2

Non superare i 60° di movimenti in flessione del braccio

Le escursioni in flesso estensione non devono superare i 45°

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Valutazione del rischio “SOVRACCARICO BIOMECCANICO

- MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI”

D.Lgs. 81/08

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02_41400_001_MMC_VR_prem_Marconi_fff_021-0115.doc Pag. modulo: 1/2

SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Note introduttive -

Premessa: note tecniche generali I rischi principali per i lavoratori nelle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi sono le patologie da

sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. In particolare si intendono per:

• movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più

lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro

caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da

sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari

• patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e

nervovascolari.

La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, connesse alle attività

lavorative di movimentazione manuale dei carichi considera, in modo integrato, il complesso degli elementi di riferimento e

dei fattori individuali di rischio.

Elementi di riferimento

Caratteristiche del carico

La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso-lombari nei seguenti casi:

• il carico è troppo pesante

• è ingombrante o difficile da afferrare

• è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi

• è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con

una torsione o inclinazione del tronco

• può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in

caso di urto

Sforzo fisico richiesto

Lo sforzo fisico può avere rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:

• è eccessivo

• può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco

• può comportare un movimento brusco del carico

• è compiuto col corpo in posizione instabile

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02_41400_001_MMC_VR_prem_Marconi_fff_021-0115.doc Pag. modulo: 2/2

Caratteristiche dell’ambiente di lavoro

Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico

biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:

• lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta

• il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso il posto o l'ambiente di lavoro non

consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione

• il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi

• il pavimento o il punto di appoggio sono instabili

• la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate

Esigenze connesse all’attività’

L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari se comporta una

o più delle seguenti esigenze:

• sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati

• pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti

• distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto

• un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore

Fattori individuali di rischio

Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul

lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:

• inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età

• indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore

• insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento

Riferimenti a norme tecniche

Nelle considerazioni inerenti alla valutazione del rischio in oggetto e alle relative misure di tutela, si è seguita la norma

tecnica ISO 11228-1 (Ergonomics – Manual Handling – Part 1: Lifting and carrying)

La valutazione dei rischi e le conseguenti misure di tutela sono da applicarsi a chiunque, prescindendo dalla normale

organizzazione del ciclo produttivo, svolga le attività di movimentazione analizzate.

Per la valutazione specifica dei livelli di rischi per mansione si rimanda al modulo di valutazione dei rischi per la

salute nel presente documento.

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 1/6

SOVRACCARICO BIOMECCANICO - RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Note introduttive – Modello di valutazione - Il modello utilizzato per fornire una stima di rischio è quello proposto dalla norma tecnica ISO 11228-1 e studi collegati.

Metodo “Step by step”. Se le valutazione concernente il singolo step porta a una conclusione positiva, ovvero il valore limite di

riferimento è rispettato, si passa a quello successivo. Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione negativa, è

necessario adottare azioni di miglioramento per riportare il rischio a condizioni accettabili.

Condizioni di applicabilità

- massa m ≥ 3 Kg - peso uguale o maggiore di 3 kg

- velocità dell’andatura compresa tra 0,5 m/s e 1,0 m/s su superfici orizzontali

- durata del lavoro giornaliero di 8 ore (periodo di riferimento)

Per analisi di sollevamenti con una mano o compiti combinati durante il giorno si utilizzano metodi tecnici riconosciuti

scientificamente.

Condizioni ideali

- buone condizioni ambientali

- azione eseguita solo con due mani

- posizione diritta senza restrizione

- azione eseguita da una singola persona

- sollevamento regolare - azione di sollevamento lenta

- buona presa del carico

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 2/6

- adeguato attrito fra piedi e pavimento

- azioni di controllo del carico minimali - le attività di movimentazione manuale, tranne il sollevamento, sono minime

- carico con temperatura non estremamente calda, fredda o contaminato.

- lo spostamento verticale del carico sia uguale o inferiore a 0,25m nello spazio compreso tra altezza ginocchi e altezza spalle

- tronco sostanzialmente eretto e non ruotato

- carico movimentato mantenuto vicino al corpo e comunque non ingombrante

Step 1 - Massa dell’oggetto

Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mref (o peso limite). La massa di

riferimento si differenzia a seconda del genere (maschio o femmina) e dell’età:

mref – massa di riferimento per diversità di popolazione

Step 2 - Massa e frequenza di sollevamento dell’oggetto

Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f (atti/minuto);

in base alla durata giornaliera della movimentazione, si ricava, in funzione della frequenza, il peso limite raccomandato.

Età (anni) Maschi Femmine

Tra 18 e 45 25 20

Inferiore a 18 o maggiore di 45 20 15

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 3/6

Step 3 - condizioni non ideali

Nel terzo step il peso limite raccomandato deve essere calcolato tenendo in considerazione i parametri che caratterizzano la

tipologia di sollevamento.

Il peso limite raccomandato dello step 3 è calcolato sulla base della seguente equazione

m ≤ mref × hM × vM × dM × αM × fM × cM dove:

- mref è la massa di riferimento per il gruppo di popolazione lavorativa identificato

- hM è il moltiplicatore distanza orizzontale, in particolare hM=0,25/h (ove h è la distanza, in m, fra corpo e baricentro del carico).

• Se h ≤ 0,25 allora hM = 1 • Se h > 0,63 allora hM = 0

- vM è il moltiplicatore della distanza verticale, in particolare vM=1 - 0,3 x 0,75-v, ove v è l’altezza, in m, delle mani

da terra

• Se v > 1,75 allora vM = 0 • Se v < 0 allora vM = 0

- dM è il moltiplicatore dislocazione verticale, in particolare dM=0,82 + (0,045 / d), ove d è la lunghezza, in m, del

sollevamento

• Se d > 1,75 allora dM = 0 • Se d < 0,25 allora dM = 1

- αM è il moltiplicatore di asimmetria, in particolare αM=1-(0,0032 x α ), ove α è l’angolo, in gradi, di asimmetria

• Se α > 135 ° allora αM = 0

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 4/6

- fM è il moltiplicatore di frequenza, che tiene conto (con dati desunti da letteratura tecnica) della frequenza di

sollevamento (espressa in atti al minuto rapportata al numero di ore in tale attività tL)

- cM è moltiplicatore qualità di presa, che esprime il giudizio sulla presa del carico. In particolare:

(*)Altezza: mani inizio sollevamento.

I fattori moltiplicativi sopra elencati possono variare tra 0 e 1.

In caso di movimentazioni non ripetitive il valore del moltiplicatore di frequenza è uguale a 1.

Si considera, ai fini del calcolo del fattore moltiplicativo di frequenza (fM), la durata complessiva del compito secondo le

seguenti condizioni:

• durata breve: qualora il compito abbia durata inferiore a 1 ora e due compiti di questo tipo siano intervallati da un periodo

di riposo di entità almeno 1.2 volte la durata del compito. Le movimentazioni occasionali (frequenza inferiore a 6 atti per

ora) si considerano di durata breve.

• durata media: qualora il compito abbia durata compresa fra 1 e 2 ore e due compiti di questo tipo siano intervallati da un

periodo di riposo di entità almeno 0.3 volte la durata del compito

• durata lunga: qualora il compito abbia durata compresa fra 2 e 8 ore interrotto dalle normali pause lavorative (due pause

“brevi" e una “lunga”)

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 5/6

Infine si procederà al calcolo dell’Indice di Sollevamento (IS), mediante la seguente formula:

IS = Peso effettivamente sollevato / Peso limite raccomandato

L’indice di sollevamento rappresenta un indicatore in base al quale è possibile delineare dei comportamenti in funzione

preventiva.

Nel dettaglio valgono i seguenti orientamenti, come indicato dalla norma EN 1005-2:

IS ≤ 0.85 è situazione accettabile nel rispetto delle caratteristiche del sollevamento valutati e

delle misure di prevenzione e tutela indicate

0.85 < IS < 1.0 è situazione accettabile nel rispetto delle caratteristiche del sollevamento valutati e

delle misure di prevenzione e tutela indicate ma per le quali si ritengono opportune

la sorveglianza sanitaria ed azioni di miglioramento

IS ≥ 1.0 è la situazione può comportare un rischio per quote crescenti di popolazione e

pertanto richiede un intervento di prevenzione, prevedendo l’applicazione di

misure di tutela che riducano l’indice. Il rischio è tanto più elevato quanto

maggiore è l’indice. Attivare la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti.

Effettuare specifica formazione / informazione per i lavoratori.

Step 4 Massa cumulativa

Lo step 4 valuta la massa cumulativa mcum, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza di trasporto, espresso in Kg

per unità di tempo. In condizioni ideali, il limite della massa cumulativa proposto dalla ISO 11228-1 è di 10.000 kg nell’arco

delle otto ore lavorative (se la distanza di trasporto è significativa, per esempio, superiore ai 20 m, la massa cumulativa scende

a 6.000 kg per otto ore lavorative). Lo step 4 permette di valutare, quindi, il rischio sul lungo periodo da trasporto manuale del

carico. Nel caso di un oggetto che deve essere trasportato una volta per una piccola distanza (uno o due passi, distanza inferiore

ad un metro), il sollevamento manuale è accettabile sotto le condizioni esistenti.

Step 5 Massa cumulativa riferita alla distanza

Dalla tabella 1 della norma tecnica ISO 11228-1 è possibile desumere il limite di massa cumulativa sul breve, medio e lungo

periodo in relazione alla distanza di trasporto (hc) in metri in condizioni ideali. Se i limiti sono rispettati il sollevamento e il

trasporto manuale sono accettabili.

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02_41405_010_MMC_VR_norme_intro_Marconi_023.doc Sezione: 2 Pag. modulo: 6/6

In condizioni ambientali sfavorevoli, oppure quando si solleva da o altezze basse o si ripone ad altezze basse, per esempio

sotto l'altezza del ginocchio, o quando le braccia vengono alzate sopra le spalle, i limiti raccomandati per la massa cumulativa

trasportata nella tabella 1 dovrebbero essere sensibilmente ridotti (almeno di un terzo).

Se viene superata con esito positivo anche la Fase 5 si può concludere che il sollevamento con trasporto del carico avviene con

caratteristiche accettabili. In caso contrario occorre apportare misure correttive.

Sollevamento con una sola mano

Per caratterizzare il sollevamento con una sola mano si utilizza un fattore cautelativo moltiplicativo pari a 0,6 (come indicato

dalla norma UNI 1005-2) nel peso limite raccomandato.

Movimentazioni di gruppo

Per movimentazioni di gruppo si utilizzano le seguenti formule:

Movimentazione da parte di due persone (n = 2)

Peso limite Cumulativo =

∑=

toRaccomandaLimitePeson

i 132

Movimentazione da parte di tre persone (n = 3)

Peso limite Cumulativo =

∑=

toRaccomandaLimitePeson

i 121

Indice di sollevamento (IS) = Peso effettivamente sollevato / Peso limite cumulativo

Criteri per la valutazione del rischio

Nei moduli seguenti di valutazione del rischio sono stati considerati valori medi rappresentativi e criteri cautelativi.

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02_41459_010_MMC_soll_alternatori_Marconi_022.doc Pag. modulo: 1/3

SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di alternatori

Il compito preso in esame è la movimentazione di alternatori presso i laboratori

Le azioni da compiere sono: sollevamento, con necessità di trasporto.

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

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02_41459_010_MMC_soll_alternatori_Marconi_022.doc Pag. modulo: 2/3

Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

7,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore (�M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

15,02 12,02 12,02 9,01

0,47 0,58 0,58 0,78

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,90

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,400,90

Valore scelto0,30

0,60

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02_41459_010_MMC_soll_alternatori_Marconi_022.doc Pag. modulo: 3/3 Misure di tutela specifiche – procedure

• Movimentare l’oggetto con mani asciutte per aumentare l’efficienza della presa

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02_41459_010_MMC_soll_barre_acciaio_022-0020.doc Pag. modulo: 1/3

SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di barre d’acciaio

Il compito preso in esame è la movimentazione di barre d’acciaio presso i laboratori di meccanica

Le azioni da compiere sono: sollevamento, con necessità di trasporto.

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Page 169: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

02_41459_010_MMC_soll_barre_acciaio_022-0020.doc Pag. modulo: 2/3

Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

10,00

N° persone adibite al sollevamento = 3 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore ( M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

14,52 11,61 11,61 8,71

0,46 0,57 0,57 0,77

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,87

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,400,90

Valore scelto0,30

1,00

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02_41459_010_MMC_soll_barre_acciaio_022-0020.doc Pag. modulo: 3/3 Misure di tutela specifiche – procedure

• Utilizzare adeguati guanti per aumentare la presa del carico quando questo presenta parti contundenti o può essere scivoloso

• Utilizzare massimamente ausili meccanici per la movimentazione

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02_41460_043_MMC_soll_sacchi_rifiuti_Marconi_022-0186.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di sacchi di rifiuti

Il compito preso in esame è la movimentazione di sacchi di rifiuti

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• Utilizzare adeguati guanti per aumentare la presa sul sacco di rifiuti quando questo presenta parti contundenti o può essere

scivoloso

Page 172: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

02_41460_043_MMC_soll_sacchi_rifiuti_Marconi_022-0186.doc Pag. modulo: 2/2

Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

4,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore (ηM) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

15,98 12,79 12,79 9,590,25 0,31 0,31 0,42

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

0,95Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,97

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,500,93

Valore scelto0,30

0,30

Page 173: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

02_41460_155_MMC_soll_pulizia_secchio_Marconi_022-0073.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: riempimento / svuotamento del secchio per le pulizie del pavimento

Il compito preso in esame è lo svuotamento e il riempimento del secchio con acqua necessario per la pulizie dei pavimenti o di

altre superfici. Il secchio si trova su un carrello dotato di ruote e deve essere riempito di acqua prima della pulizia e,

successivamente, svuotato.

Quali parametri indicativi si individuano quelli di una pulizia di un edificio scolastico che, dal punto di vista della ampiezza della

superficie da pulire, rappresenta sicuramente il caso “peggiore”.

Ogni addetto impiega circa 3 ore per la pulizia della parte che gli compete e, durante questo periodo, riempie e svuota il secchio

mediamente 4 volte.

La conformazione del carrello consente una posizione non obbligata durante il sollevamento.

L’operazione è svolta da un operatore di sesso femminile.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

L’oggetto è dotato di presa nella parte superiore.

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• Le impugnature dei secchi debbono avere sempre forma anatomica

• Assicurarsi di avere sempre le mani asciutte prima di impugnare il secchio

• Sui secchi è consigliabile sia presente un’indicazione che consenta di arrestare visivamente il riempimento a non più dei

livelli corrispondenti ai pesi indicati; comunque preferire, ove possibile, pesi inferiori

• Massimizzare la presa con due mani

• Al fine di minimizzare il rischio utilizzare, per la massima parte del compito ausili meccanici

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Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

6,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 1

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore (8M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Valore scelto

Valore scelto

0,450,91

Valore scelto0,25

0,25

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

1

1,00

1,00

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

109

14

23

11

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

12,29 9,83 9,83 7,370,49 0,61 0,61 0,81

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di pacchi / faldoni contenenti carta o similari

Il compito preso in esame è la movimentazione di pacchi /faldoni con materiale cartaceo.

Le azioni da compiere sono: sollevamento, posizionamento nelle zone di utilizzo.

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• Preferire il prelievo e la movimentazione delle singole risme di carta

• In caso di presa sulla rilegatura del pacco utilizzare e interporre materiali morbidi o simili per aumentare l’efficienza della

presa

• Mantenere la presa con entrambe le mani

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Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

9,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore (�M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Valore scelto

Valore scelto

0,400,90

Valore scelto0,25

0,40

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

1

0,93

1,00

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

109

14

23

11

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

18,78 15,02 15,02 11,27

0,48 0,60 0,60 0,80

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento -

L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di pacchi di materiale cartaceo o materiali equivalenti

Il compito preso in esame è la movimentazione di pacchi con materiale cartaceo utilizzato per le stampe e prodotti finiti.

Le azioni da compiere sono: sollevamento, con necessità di trasporto.

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• In caso di presa sulla rilegatura del pacco utilizzare e interporre materiali morbidi o utilizzare guanti per aumentare

l’efficienza della presa

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02_41460_210_MMC_soll_pacchi_Marconi_022-0128.doc Pag. modulo: 2/2

Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

7,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore ( M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

14,21 11,37 11,37 8,53

0,49 0,62 0,62 0,82

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

0,92Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,90

0,89

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,280,86

Valore scelto0,28

0,60

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento -

L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di piccoli motori elettrici

Il compito preso in esame è il sollevamento e posizionamento dei motori elettrici sui banchi dei laboratori di elettrotecnica/

elettronica

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• I punti di presa debbono, il più possibile, avere forma anatomica

Page 180: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

02_41460_352_MMC_soll_motori_elettrici_Marconi_022.doc Pag. modulo: 2/2

Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

3,50

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 1

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore ( M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

9,51 7,61 7,61 5,71

0,37 0,46 0,46 0,61

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,95

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,90

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,400,90

Valore scelto0,30

0,60

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento -

L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: movimentazione di quadri elettrici

Il compito preso in esame è il sollevamento e posizionamento dei quadri elettrici sui banchi dei laboratori di elettrotecnica/

elettronica

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• I punti di presa debbono, il più possibile, avere forma anatomica

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Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

5,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 1

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore (0 M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Valore scelto

Valore scelto

0,500,93

Valore scelto0,30

0,56

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

1

0,90

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

109

14

23

11

0,5

Valore scelto

0,95

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

9,89 7,91 7,91 5,93

0,51 0,63 0,63 0,84

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Analisi di Sollevamento - L’analisi preliminare della situazione presa in esame indica che l’analisi quantitativa può essere significativa.

Descrizione dell’azione: materiali vari utilizzati nelle operazioni di manutenzione

Il compito preso in esame è il sollevamento e posizionamento nei pressi delle zone di lavoro di materiali vari utilizzati nelle

operazioni di manutenzione.

Le azioni da compiere sono: sollevamento e posizionamento.

I parametri sotto riportati sono considerati nella valutazione con criteri cautelativi, stante la necessaria tutela dei lavoratori,

tuttavia rappresentando le attività lavorative.

Caratteristiche del carico

Le caratteristiche del carico sono indicate nell’algoritmo di valutazione (si sono considerati valori medi rappresentativi e

criteri cautelativi).

Analisi quantitativa delle operazioni di sollevamento

Step 1

- m ≤ mref (massa effettiva dell’oggetto da movimentare inferiore od uguale alla massa di riferimento)

Step 2

- massa effettiva e frequenza inferiori ai limiti

Step 3

- per il calcolo del peso limite raccomandato ed il relativo indice di sollevamento vedi tabella seguente.

Step 4

- si verifica che: mcum < 10000 Kg

Step 5

- mcum, hc < limiti

Misure di tutela specifiche – procedure

• Utilizzare adeguati guanti per aumentare la presa del carico quando questo presenta parti contundenti o può essere scivoloso

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Tabella per calcolo del peso limite raccomandato

8,00

N° persone adibite al sollevamento = 1 N° mani utilizzate per il sollevamento = 2

altezza v (m) <0 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 >1,75fattore (vM) 0 0,78 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

lunghezza d (m) 0,25 0,3 0,4 0,5 0,7 1 1,7 >1,75fattore (dM) 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

distanza h (m) <=0,25 0,25 0,3 0,4 0,5 0,55 0,6 >0,63fattore (hM) 1,00 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

angolo di asimmetria a (°) 0 30 60 90 120 135 >135fattore ( M) 1,00 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00

giudizio buonomedio v < 0,75

discreto v ≥ 0,75 scarso

fattore (cM) 1,00 0,95 1,00 0,90

v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,75 v < 0,75 v ≥ 0,751,00 1,00 0,95 0,95 0,85 0,850,97 0,97 0,92 0,92 0,81 0,810,94 0,94 0,88 0,88 0,75 0,750,91 0,91 0,84 0,84 0,65 0,650,88 0,88 0,79 0,79 0,55 0,550,84 0,84 0,72 0,72 0,45 0,450,80 0,80 0,60 0,60 0,35 0,350,75 0,75 0,50 0,50 0,27 0,270,70 0,70 0,42 0,42 0,22 0,220,60 0,60 0,35 0,35 0,18 0,180,52 0,52 0,30 0,30 0,00 0,150,45 0,45 0,26 0,26 0,00 0,130,41 0,41 0,00 0,23 0,00 0,000,37 0,37 0,00 0,21 0,00 0,000,00 0,34 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,31 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,28 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

FEMMINE età inferiore a 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 15Kg

16,82 13,46 13,46 10,09

0,48 0,59 0,59 0,79

MASCHI età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 25Kg

MASCHI età inferiore 18 o maggiore di 45 anni - massa di rif. 20Kg

FEMMINE età compresa tra 18 e 45 anni - massa di rif. 20Kg

13

azioni/min

4

tempo ≤ 1h 1h < tempo ≤ 2h

8

1Valore scelto

0,5

Valore scelto

0,90

caratteristiche di presa

distanza fra le mani e il punto mediano fra le caviglie

lunghezza verticale di spostamento fra inizio e fine sollevamento

distanza verticale fra le mani e il piano dei piedi all'inizio del sollevamento

angolo di asimmetria

109

14

23

11

1

0,97

0,83

2h < tempo ≤ 8h

Valore scelto0

1,00

fattore di frequenza (fM)

<= 0,2

INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) =

PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO (Kg) =

PESO LIMITE RACCOMANDATO (Kg) =

567

durata del compito lavorativo

12

15>15

Valore scelto

Valore scelto

0,500,93

Valore scelto0,30

0,30

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO

RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

- Misure generali di tutela - Misure generali di prevenzione e tutela - procedure

• Valori limite massimi di movimentazione raccomandati: massa di riferimento mref:

- 25 kg per i lavoratori maschi con età compresa tra i 18 e 45 anni

- 20 kg per le lavoratrici femmine con età compresa tra i 18 e 45 anni

- 20 kg per i lavoratori maschi con età minore di 18 o maggiore di 45

- 15 kg per le lavoratrici femmine con età minore di 18 o maggiore di 45

- 40 kg per popolazione lavorativa specializzata in circostanze eccezionali (ove lo sviluppo tecnologico non sia

sufficientemente avanzato). In questi casi è opportuno fornire un adeguato addestramento e formazione/informazione

ai lavoratori valutando le capacità individuali

• I carichi pesanti o ingombranti devono essere movimentati ricorrendo a mezzi appropriati, predisponendo ed utilizzando

massimamente ausili meccanici

• Evitare movimentazioni che possono presentare caratteristiche ergonomiche (distanze del carico, dislocazione, frequenze

del compito, angoli di torsione) tali da indurre rischi per la salute, fermi restando i limiti di legge

• Le distanze di movimentazione non devono imporre movimenti non ergonomici o di eccessivo sforzo

• Mantenere la schiena eretta il più possibile, piegando sempre le gambe nelle operazioni di sollevamento

• Effettuare movimenti lenti e coordinati, non effettuare strappi, movimenti bruschi, come per esempio sollevarsi di colpo

• Non ruotare il tronco durante il sollevamento, operazioni di movimentazione ed il trasporto dei carichi

• La sistemazione dei materiali non deve costringere a movimenti potenzialmente dannosi con movimentazione in posizioni

incongrue, sollevamenti con torsioni o movimenti a schiena inarcata

• L’attività deve avere uno spazio sufficiente, in particolare verticale e comunque tale da consentire movimenti ergonomici

• Minorenni o donne in stato di gravidanza non devono essere adibiti a mansioni che comportano movimentazione manuale

di carichi

• Distribuire il peso uniformemente su entrambe le braccia

• Privilegiare il numero degli spostamenti a scapito del peso di ciascun carico, se necessario, possibile suddividere i carichi

• Verificare in anticipo che lungo il percorso ci sia spazio sufficiente e non ci siano ostacoli o oggetti, il pavimento non deve

presentare rischi di inciampo, dislivelli, instabilità o scivolosità. Assicurarsi che i piani di lavoro e le vie da percorrere siano

sgombre

• La movimentazione deve essere svolta con parametri microclimatici non sfavorevoli, in particolare temperatura, umidità e

ventilazione

• I materiali non devono presentare sporgenze acuminate, taglienti e comunque pericolose

• Non far presa solo con le punta delle dita

• I ritmi di movimentazione devono poter essere modulabili dall’operatore e comunque non obbligati, devono non essere

elevati, l’addetto deve usufruire di frequenti pause e periodi di recupero fisiologico

• Nel sollevare o riporre:

- piedi ben appoggiati, gambe divaricate, ginocchia piegate

- buona presa delle mani

- mantenere il carico aderente al corpo il più possibile

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02_41470_010_MMC_MT_misure_gen_Marconi_fff_021-0171.doc Pag. modulo: 2/2

- piegarsi con le ginocchia con la schiena eretta di fronte al carico

- fare forza sui muscoli delle cosce

- effettuare un movimento progressivo sulle ginocchia

• In caso di prelievo/deposito materiali in scatole/casse di grosse dimensioni:

- utilizzo di sistemi per ridurre le altezze di sollevamento

- possibilità di aprire parte della sponda ove si preleva il materiale

Informazione, formazione e addestramento

• Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del

carico movimentato ed assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta

esecuzione delle attività

• Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l’addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure da adottare

nella movimentazione manuale dei carichi

Valutazione dei rischi

• La valutazione dei rischi e le conseguenti misure di tutela dovranno essere revisionate qualora mutino i parametri di

valutazione

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Valutazione rischio

“Microclima” D.Lgs. 81/08

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03_41200_010_rsk_microclima_intro_Marconi_kk_011-0087.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO DA MICROCLIMA

PREMESSA Definiamo “microclima” il complesso dei parametri fisici ambientali che caratterizzano l’ambiente locale (ma non

necessariamente confinato) e che, assieme a parametri individuali quali l’attività metabolica e l’abbigliamento, determinano gli

scambi termici fra l’ambiente stesso e gli individui che vi operano.

Si possono definire condizioni di “benessere termico” quelle in cui l'organismo riesce a mantenere l’equilibrio termico senza

l’intervento di alcuni meccanismi di difesa del sistema di termoregolazione del corpo umano; in altre parole il benessere

termico rappresenta uno stato fisiologico caratterizzato dall’assenza di sensazioni di caldo o di freddo o di correnti d’aria.

Si definisce invece “stress termico” quella condizione microclimatica in cui entrano in funzione i meccanismi di

termoregolazione per mantenere l'equilibrio termico del corpo.

Il sistema di termoregolazione permette all’uomo di adeguarsi alle variazioni diurne e stagionali del clima; se le variazioni

sono graduali, l’organismo umano tollera meglio gli sbalzi di temperatura.

Il microclima rappresenta le condizioni termiche complessive e determina nell’uomo sensazioni di benessere.

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03_41200_020_Microclima_VR_L_Marconi_011.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 1/1 - Rischio microclima -

VALUTAZIONE DEL RISCHIO In modo schematico il microclima è definito da temperatura, umidità dell’aria, e ventilazione.

Il rischio potenziale per i lavoratori sta nel mancato rispetto degli intervalli di valori confortevoli per questi parametri.

Questo anche con possibili effetti acuti di:

caldo

- innalzamento temperatura corporea

- stanchezza, spossatezza, vertigini

- riduzione della concentrazione mentale o perdita di conoscenza / collasso

- crampi da calore ai muscoli

- edema da caldo

freddo

- abbassamento temperatura corporea

- stanchezza, spossatezza

- edema da freddo

Non sono noti effetti cronici.

Dall’esame delle attività non emergono specifiche problematicità relative ai parametri microclimatici

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03_41200_100_rsk_microclima_MT_all_Marconi_kk_011-0014.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO DA MICROCLIMA

CRITERI DI PREVENZIONE Misure di tutela generali – Procedure – Criteri generali di sicurezza

Strutture e impianti

• I luoghi di lavoro devono avere adeguata aerazione e ricambio d’aria

• I parametri microclimatici (temperatura, umidità e ventilazione) devono rimanere nei valori di comfort possibile secondo le

lavorazioni

• L’aerazione avvenga attraverso aperture di adeguata estensione, anche secondo i regolamenti amministrativi e le

destinazioni d’uso dei locali

• I locali di lavoro ove vi è permanenza sistematica di persone devono essere dotati di adeguata aerazione naturale, secondo i

regolamenti amministrativi pertinenti

• Se sono utilizzati impianti di condizionamento (anche di prossima predisposizione), questi devono essere periodicamente

sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione

• I locali di lavoro ove vi è permanenza sistematica di persone devono essere adeguatamente riscaldati

• Gli impianti di riscaldamento devono essere mantenuti efficienti e manutenzionati con regolarità secondo le normative

• Evitare, per quanto possibile, di posizionare sorgenti di calore nelle immediate vicinanze dei posti di lavoro

Gestione

• La velocità e le correnti dell’aria devono essere convenientemente regolate in modo tale da non arrecare disturbo o danno

alle persone

• In ambienti chiusi non climatizzati, per quanto possibile, è opportuno:

- aerare i locali nelle ore del mattino e successivamente parzialmente oscurare le eventuali aperture esposte al sole

- spegnere fonti di calore ove non utilizzate

• Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto

all'inquinamento dell'aria respirata deve essere eliminato rapidamente.

• Deve essere evitato un soleggiamento eccessivo dei luoghi chiusi di lavoro

• Adeguata organizzazione del lavoro e delle pause

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Valutazione rischi “Campi Elettromagnetici”

D.Lgs. 81/08

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03_42154_001_CEM_intro_Marconi_002.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 1/1

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI Pericoli

In caso di esposizione a campi elettromagnetici, occorre proteggere i lavoratori dagli effetti nocivi a breve termine (conosciuti)

nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, nonchè da correnti di contatto.

Si intendono per:

a) «campi elettromagnetici»: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo

di frequenza inferiore o pari a 300 GHz

b) «valori limite di esposizione»: limiti all'esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti

sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai

campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti

c) «valori di azione»: l'entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E),

intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B) e densità di potenza (S), che determina l'obbligo di

adottare una o piu' delle misure specificate nel presente titolo

Definizioni

Elementi per la valutazione del rischio:

a) il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell'esposizione

b) i valori limite di esposizione e i valori di azione

c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio

d) qualsiasi effetto indiretto quale:

1) interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati)

2) rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT

3) innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori)

4) incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti,

correnti di contatto o scariche elettriche

e) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici

f) eventuali informazioni raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in pubblicazioni

scientifiche

g) sorgenti multiple di esposizione

h) esposizione simultanea a campi di frequenze diverse

Misure di tutela – procedure

• Preferire, anche in occasione di sostituzioni, attrezzature conformi alle normative in materia di emissioni EM

• Le postazioni di lavoro, in particolare quelle occupate con continuità, siano il più possibile decentrate da fonti potenziali di

emissioni EM

• Disattivare impianti ed attrezzature quando non utilizzate

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03_42154_001_rsk_campi_EM_intro_Marconi_001-0095.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI Pericoli

In caso di esposizione a campi elettromagnetici, occorre proteggere i lavoratori dagli effetti nocivi a breve termine (conosciuti)

nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, nonchè da correnti di contatto.

Si intendono per:

a) «campi elettromagnetici»: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo

di frequenza inferiore o pari a 300 GHz

b) «valori limite di esposizione»: limiti all'esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti

sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai

campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti

c) «valori di azione»: l'entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E),

intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B) e densità di potenza (S), che determina l'obbligo di

adottare una o piu' delle misure specificate nel presente titolo

Definizioni

Nell'ambito della presente valutazione del rischio sono stati considerati i seguenti elementi:

a) il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell'esposizione

b) i valori limite di esposizione e i valori di azione

c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio

d) qualsiasi effetto indiretto quale:

1) interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati)

2) rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT

3) innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori)

4) incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti,

correnti di contatto o scariche elettriche

e) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici

f) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni

reperibili in pubblicazioni scientifiche

g) sorgenti multiple di esposizione

h) esposizione simultanea a campi di frequenze diverse

Misure di tutela – procedure

• Preferire, anche in occasione di sostituzioni, attrezzature conformi alle normative in materia di emissioni EM

• Le postazioni di lavoro, in particolare quelle occupate con continuità, siano il più possibile decentrate da fonti potenziali di

emissioni EM

• Disattivare impianti ed attrezzature quando non utilizzate

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03_42154_010_rsk_campi_EM_L_Marconi_001-0177.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI -

Valutazione del rischio

Utilizzando i criteri sopra riportati si giunge alla conclusione che nell’attività si può fondatamente ritenere che per tutti i

lavoratori la natura e l'entità dei rischi connessi con i campi elettromagnetici è ampiamente inferiore ai “valori di

azione” e pertanto non si ritiene necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata e non si ritiene necessario ricorrere a

misurazioni strumentali.

Si valuta:

Rischio: P = 1 D = 1,5 R = 1,5

Misure di tutela – Procedure

• Seguire le misure di tutela generali

Si valuta:

Rischio residuo: P = 0,5 D = 1 R = 0,5

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03_42156_090_rsk_campi_EM_Note_Tecniche_Marconi_kk_001-0002.doc Pag. modulo: 1/3 - RISCHIO DA ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI - NOTE TECNICHE VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI Le seguenti grandezze fisiche sono utilizzate per descrivere l'esposizione ai campi elettromagnetici: Corrente di contatto (Ic). La corrente di contatto tra una persona e un oggetto è espressa in Ampere (A). Un conduttore che si trovi in un campo elettrico può essere caricato dal campo Densità di corrente (J). è definita come la corrente che passa attraverso una sezione unitaria perpendicolare alla sua direzione in un volume conduttore quale il corpo umano o una sua parte. è espressa in Ampere per metro quadro (A/m2) Intensità di campo elettrico. è una grandezza vettoriale (E) che corrisponde alla forza esercitata su una particella carica indipendentemente dal suo movimento nello spazio. è espressa in Volt per metro (V/m) Intensità di campo magnetico. è una grandezza vettoriale (H) che, assieme all'induzione magnetica, specifica un campo magnetico in qualunque punto dello spazio. è espressa in Ampere per metro (A/m) Induzione magnetica. è una grandezza vettoriale (B) che determina una forza agente sulle cariche in movimento. è espressa in Tesla (T). Nello spazio libero e nei materiali biologici l'induzione magnetica e l'intensità del campo magnetico sono legate dall'equazione 1 A m^-1 = 4pgreco 10^-7 T. Densità di potenza (S). Questa grandezza si impiega nel caso delle frequenze molto alte per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie, divisa per l'area della superficie in questione ed è espressa in Watt per metro quadro (W/m2). Assorbimento specifico di energia (SA). Si definisce come l'energia assorbita per unità di massa di tessuto biologico e si esprime in Joule per chilogrammo (J/kg). Nella presente direttiva esso si impiega per limitare gli effetti non termici derivanti da esposizioni a microonde pulsate. Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR). Si tratta del valore mediato su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di assorbimento di energia per unità di massa di tessuto corporeo ed è espresso in Watt per chilogrammo (W/kg). Il SAR a corpo intero è una misura ampiamente accettata per porre in rapporto gli effetti termici nocivi dell'esposizione a radiofrequenze (RF). Oltre al valore del SAR mediato su tutto il corpo, sono necessari anche valori locali del SAR per valutare e limitare la deposizione eccessiva di energia in parti piccole del corpo conseguenti a particolari condizioni di esposizione, quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la terra, esposto a RF dell'ordine di pochi MHz e di individui esposti nel campo vicino di un'antenna. Tra le grandezze sopra citate, possono essere misurate direttamente l'induzione magnetica, la corrente di contatto, le intensità di campo elettrico e magnetico, e la densità di potenza. A. VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE Per specificare i valori limite di esposizione relativi ai campi elettromagnetici, a seconda della frequenza, sono utilizzate le seguenti grandezze fisiche: * sono definiti valori limite di esposizione per la densità di corrente relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz, al fine di prevenire effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale * fra 1 Hz e 10 MHz sono definiti valori limite di esposizione per la densità di corrente, in modo da prevenire effetti sulle funzioni del sistema nervoso * fra 100 kHz e 10 GHz sono definiti valori limite di esposizione per il SAR, in modo da prevenire stress termico sul corpo intero ed eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti. Nell'intervallo di frequenza compreso fra 100 kHz e 10 MHz, i valori limite di esposizione previsti si riferiscono sia alla densità di corrente che al SAR * fra 10 GHz e 300 GHz sono definiti valori limite di esposizione per la densità di potenza al fine di prevenire l'eccessivo riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa Tabella 1 Valori limite di esposizione (art. 49-quindecies, comma 1). Tutte le condizioni devono essere rispettate.

Intervallo di frequenza

Densità di corrente per corpo e tronco J (mA/m2) (rms)

SAR mediato sul corpo intero (W/kg)

SAR localizzato (corpo e tronco) (W/kg)

SAR localizzato (arti) (W/kg)

Densità di potenza (W/m2)

Fino a 1 Hz 40 / / / / 1 - 4 Hz 40/f / / / / 4 - 1000 Hz 10 / / / / 1000 Hz -100 kHz f/100 / / / / 100 kHz - 10 Mhz f/100 0,4 10 20 / 10 MHz- 10 GHz / 0,4 10 20 / 10 - 300 GHz / / / / 50

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03_42156_090_rsk_campi_EM_Note_Tecniche_Marconi_kk_001-0002.doc Pag. modulo: 2/3 Note: 1. f è la frequenza in Hertz. 2. I valori limite di esposizione per la densità di corrente si prefiggono di proteggere dagli effetti acuti, risultanti dall'esposizione, sui tessuti del sistema nervoso centrale nella testa e nel torace. I valori limite di esposizione nell'intervallo di frequenza compreso fra 1 Hz e 10 MHz sono basati sugli effetti nocivi accertati sul sistema nervoso centrale. Tali effetti acuti sono essenzialmente istantanei e non v'è alcuna giustificazione scientifica per modificare i valori limite di esposizione nel caso di esposizioni di breve durata. Tuttavia, poiché i valori limite di esposizione si riferiscono agli effetti nocivi sul sistema nervoso centrale, essi possono permettere densità di corrente più elevate in tessuti corporei diversi dal sistema nervoso centrale a parità di condizioni di esposizione. 3. Data la non omogeneità elettrica del corpo, le densità di corrente dovrebbero essere calcolate come medie su una sezione di 1 cm ^2 perpendicolare alla direzione della corrente. 4. Per le frequenze fino a 100 kHz, i valori di picco della densità di corrente possono essere ottenuti moltiplicando il valore efficace rms per (2)^«1/2». 5. Per le frequenze fino a 100 kHz e per i campi magnetici pulsati, la massima densità di corrente associata agli impulsi può essere calcolata in base ai tempi di salita/discesa e al tasso massimo di variazione dell'induzione magnetica. La densità di corrente indotta può essere confrontata con il corrispondente valore limite di esposizione. Per gli impulsi di durata la frequenza equivalente per l'applicazione dei limiti di esposizione va calcolata come f = 1/(2). 6. Tutti i valori di SAR devono essere ottenuti come media su un qualsiasi periodo di 6 minuti. 7. La massa adottata per mediare il SAR localizzato è pari a ogni 10 g di tessuto contiguo. Il SAR massimo ottenuto in tal modo costituisce il valore impiegato per la stima dell'esposizione. Si intende che i suddetti 10 g di tessuto devono essere una massa di tessuto contiguo con proprietà elettriche quasi omogenee. Nello specificare una massa contigua di tessuto, si riconosce che tale concetto può essere utilizzato nella dosimetria numerica ma che può presentare difficoltà per le misurazioni fisiche dirette. Può essere utilizzata una geometria semplice quale una massa cubica di tessuto, purchè le grandezze dosimetriche calcolate assumano valori conservativi rispetto alle linee guida in materia di esposizione. 8. Per esposizioni pulsate nella gamma di. frequenza compresa fra 0,3 e 10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di limitare ed evitare effetti uditivi causati da espansione termoclastica, si raccomanda un ulteriore valore limite di esposizione. Tale limite è rappresentato dall'assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare 10 mJ/kg calcolato come media su 10 g di tessuto. 9. Le densità di potenza sono ottenute come media su una qualsiasi superficie esposta di 20 cm^2 e su un qualsiasi periodo di 68/f^«1,05» minuti (f in GHz) per compensare la graduale diminuzione della profondità di penetrazione con l'aumento della frequenza. Le massime densità di potenza nello spazio, mediate su una superficie di 1 cm^2, non dovrebbero superare 20 volte il valore di 50 W/m^2. 10. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici pulsati o transitori o in generale per quanto riguarda l'esposizione simultanea a campi di frequenza diversa, è necessario adottare metodi appropriati di valutazione, misurazione e/o calcolo in grado di analizzare le caratteristiche delle forme d'onda e la natura delle interazioni biologiche, tenendo conto delle norme armonizzate europee elaborate dal CENELEC. B. VALORI DI AZIONE I valori di azione di cui alla tabella 2 sono ottenuti a partire dai valori limite di esposizione secondo le basi razionali utilizzate dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) nelle sue linee guida sulla limitazione dell'esposizione alle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP 7/99). Tabella 2 Valori di azione ( art- 49-quindecies, comma 2) [valori efficaci (rms) imperturbati]

Intervallo di frequenza

Intensità di campo elettrico E (V/m)

Intensità di campo magnetico H (A/m)

Induzione magnetica B (µT)

Densità di potenza di onda piana Seq(Wm2)

Corrente di contatto lc (mA)

Corrente indotta attraverso gli arti IL (mA)

0 - 1 Hz / 1,63x 105 2 x 105 / 1,0 / 1 - 8 Hz 20000 1,63x 105 /f2 2 x 105 /f2 / 1,0 / 8 - 25 Hz 20000 2 x 104 /f 2,5 x 104 /f / 1,0 / 0,025 - 0,82 kHz 500 /f 20 /f 25 /f / 1,0 /

0,82 - 2,5 kHz 610 24,4 30,7 / 1,0 / 2,5 - 65 kHz 610 24,4 30,7 / 0,4f / 65 -100 kHz 610 1600 /f 2000 /f / 0,4 /f / 0,1 - 1 MHz 610 1,6 /f 2 /f / 40 / 1 - 10 MHz 610 /f 1,6 /f 2 /f / 40 / 10-110 MHz 61 0,16 0,2 10 40 100 110 - 400 MHz 61 0,16 0,2 10 / / 400 - 2000 MHz 3f 1/2 0,008f 1/2 0,01f 1/2 f /40 / /

2 - 300 GHz 137 0,36 0,45 50 / / Note: 1. f è la frequenza espressa nelle unità indicate nella colonna relativa all'intervallo di frequenza. 2. Per le frequenze comprese fra 100 kHz e 10 GHz, S «eq», E, H, B e I «L» devono essere calcolati come medie su un qualsiasi periodo di 6

minuti.

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03_42156_090_rsk_campi_EM_Note_Tecniche_Marconi_kk_001-0002.doc Pag. modulo: 3/3 3. Per le frequenze che superano 10 GHz, S «eq», E, H e B devono essere calcolati come medie su un qualsiasi periodo di 68/f^«1/05» minuti

(f in GHz). 4. Per le frequenze fino a 100 kHz, i valori di azione di picco per le intensità di campo possono essere ottenuti moltiplicando il valore

efficace rms per (2)^«1/2». Per gli impulsi di durata t p, la frequenza equivalente da applicare per i valori di azione va calcolata come f = 1/(2tp). Per le frequenze comprese tra 100 kHz e 10 MHz, i valori di azione di picco per le intensità di campo sono calcolati moltiplicando i pertinenti valori efficaci (rms) per 10^a, dove a = (0,665 log (f/10) + 0,176), f in Hz. Per le frequenze comprese tra 10 MHz e 300 GHz, i valori di azione di picco sono calcolati moltiplicando i valori efficaci (rms) corrispondenti per 32 nel caso delle intensità di campo e per 1000 nel caso della densità di potenza di onda piana equivalente.

5. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici pulsati o transitori o in generale l'esposizione simultanea a campi di frequenza diversa, è necessario adottare metodi appropriati di valutazione, misurazione e/o calcolo in grado di analizzare le caratteristiche delle forme d'onda e la natura delle interazioni biologiche, tenendo conto delle norme armonizzate europee elaborate dal CENELEC.

6. Per i valori di picco di campi elettromagnetici pulsati modulati si propone inoltre che, per le frequenze portanti che superano 10 MHz, S e q valutato come media sulla durata dell'impulso non superi di 1000 volte i valori di azione per S e q, o che l'intensità di campo non superi di 32 volte i valori di azione dell'intensità di campo alla frequenza portante.

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Valutazione rischio “Radiazioni ottiche artificiali”

D.Lgs. 81/08

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03_42157_001_rsk_ROA_intro_Marconi_fff_002-0157.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI Pericoli

L'esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (ROA) durante il lavoro può avere possibili effetti dannosi ad occhi o cute.

Definizioni

a) «radiazioni ottiche»: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d'onda compresa tra 100 nm e 106 nm

(1mm). Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse:

1. radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degli ultravioletti

è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm).

2. radiazioni visibili: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 380 e 780 nm

3. radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degli infrarossi è

suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm)

b) «laser» (amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione): qualsiasi dispositivo al quale si possa far

produrre o amplificare le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d'onda delle radiazioni ottiche, soprattutto

mediante il processo di emissione stimolata controllata

c) «radiazione laser»: radiazione ottica prodotta da un laser

d) «radiazione non coerente»: qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser

e) «valori limite di esposizione»: limiti di esposizione alle radiazioni ottiche; sono basati direttamente sugli effetti sulla salute

accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti a sorgenti artificiali di

radiazioni ottiche siano protetti contro gli effetti dannosi sugli occhi e sulla cute conosciuti

f) «irradianza» (E) o “densità di potenza”: la potenza radiante incidente per unità di area su una superficie espressa in W/m2

g) «esposizione radiante» (H): integrale nel tempo dell'irradianza espresso in joule su metro quadrato (J/m2)

h) «radianza» (L): il flusso radiante o la potenza per unità d'angolo solido per unità di superficie, espressa in watt su metro

quadrato su steradiante (W m-2 sr-1)

i) «livello»: la combinazione di irradianza, esposizione radiante e radianza alle quali è esposto un lavoratore.

Identificazione dell'esposizione e valutazione dei rischi Nell'ambito della presente valutazione del rischio sono stati considerati:

a) il livello, la gamma di lunghezze d'onda e la durata dell'esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche

b) i valori limite di esposizione

c) la presenza di eventuali lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio

d) eventuali effetti risultanti dalle interazioni tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche foto-sensibilizzanti

e) eventuali effetti indiretti quali accecamento temporaneo, esplosioni o fuoco

f) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione

g) le possibili azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione

h) eventuali informazioni raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria

i) le pubblicazioni in materia

j) eventuale possibilità di esposizione a sorgenti multiple di radiazioni ottiche artificiali

k) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro, secondo le

pertinenti direttive comunitarie di prodotto

l) la classificazione delle attrezzature stabilite dalle relative norme

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03_42157_001_rsk_ROA_intro_Marconi_fff_002-0157.doc Pag. modulo: 2/2

Soggetti particolarmente sensibili:

• Donne in gravidanza: riservare particolare attenzione alla possibile azione sinergica di condizioni microclimatiche e radiazioni

infrarosse (es. lavoratrici gestanti operanti in prossimità di forni)

• Minorenni

• Albini e individui di fototipo 1 (per esposizione alla radiazione UV)

• Portatori di malattie del collagene (per esposizione alla radiazione UV)

• Soggetti in trattamento cronico o ciclico con farmaci foto sensibilizzanti

• Soggetti affetti da alterazioni dell’iride (colobomi, aniridie) e della pupilla (midriasi, pupilla tonica)

• Soggetti portatori di drusen (per esposizione alla luce blu)

• Soggetti con lesioni cutanee maligne o premaligne (per esposizione alla radiazione UV)

• Lavoratori affetti da patologie cutanee fotoindotte o foto aggravate (per esposizione alla radiazione ultravioletta e infrarossa)

• Soggetti affetti da xeroderma pigmentoso (per esposizione alla radiazione UV)

• Soggetti epilettici per esposizione a luce visibile di tipo intermittente (tra i 15 e i 25 flash al secondo)

• Soggetti con impianto IOL (cristallino artificiale), per esposizione a radiazione ottica tra 300 e 550 nm (UV e visibile fino alle

lunghezza d’onda del verde)

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03_42157_006_rsk_ROA_VR_L_Marconi_001-0132.doc Pag. modulo: 1/1

- Rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali -

Valutazione del rischio

Utilizzando i criteri indicati si giunge alla seguente conclusione:

nell’attività si può fondatamente ritenere che per tutti i lavoratori la natura e l'entità dei rischi connessi con radiazioni

ottiche artificiali è ampiamente inferiore ai “valori limite di esposizione” e pertanto non si ritiene necessaria una

valutazione dei rischi più dettagliata (in particolare non si ritiene necessario ricorrere a misurazioni strumentali).

Si valuta:

Rischio: P = 1 D = 2 R = 2,0

Misure di tutela - procedure

• In caso di mutamenti delle condizioni relative aggiornare la valutazione del rischio

• Preferire, in caso di acquisizioni o modifiche, sorgenti che minimizzino le emissioni

Si valuta:

Rischio residuo: P = 1 D = 1 R = 1,0

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03_42158_012_rsk_ROA_MT_H_saldatura_kk_Marconi_fff_001.doc Pag. modulo: 1/1

- Rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali -

- Saldatura -

Misure di tutela – procedure

• I lavoratori non addetti alle operazioni siano preventivamente allontanati e comunque in posizione protetta rispetto al

rischi legati alle operazioni di saldatura

• Non guardare mai le operazioni di saldatura a occhio nudo

• Per attività diretta:

- Indossare indumenti appropriati a protezione della cute

- Indossare visiere - occhiali dotati di protezioni laterali e filtri colorati inattinici, con grado di protezione scelto in

funzione dell’intensità della radiazione

- Sostituire le lenti della maschera se danneggiate o rotte

• Al fine di ridurre la riflessione e la trasmissione di radiazioni ottiche evitare la presenza di superfici riflettenti nelle zone

limitrofe

• Al fine di ridurre la riflessione e la trasmissione di radiazioni ottiche è indicata la presenza di idonei schermi di

separazione ciechi o inattinici a ridosso delle sorgenti quali tende, di colore scuro e opaco filtranti rispetto le radiazioni

ottiche; è considerata pericolosa ai fini delle radiazioni ottiche una zona fino a 20 metri di distanza dal punto di saldatura

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Valutazione rischio “Cancerogeno”

D.Lgs. 81/08

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03_45210_001_Cancer_intro_Marconi_008.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 1/3

RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI O MUTAGENI

- Note introduttive -

Definizioni:

a) Agente cancerogeno:

1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2

2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al numero 1), quando la concentrazione di una o più delle singole

sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie

cancerogene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi relativi

3) una sostanza od un preparato emessi durante i seguenti processi:

- Produzione di auramina con il metodo Michler

- Lavori che espongono agli idrocarburi policiclici aromatici presenti in fuliggine, catrame o pece di carbone

- Lavori che espongono alle polveri, fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a temperature elevate

- Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcool isopropilico

- Lavoro comportante l'esposizione a polvere di legno duro

Categoria 1: Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione dell’uomo ad esse e lo sviluppo di tumori. Categoria 2: Sostanze da considerare cancerogene per l’uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo ad esse possa provocare lo sviluppo di tumori, in generale sulla base di adeguati studi a lungo termine su animali o altre informazioni specifiche Simboli e Frasi di rischio Categorie 1 e 2:

- T (tossico) - R45: può provocare il cancro - R49: può provocare il cancro per inalazione

b) Agente mutageno:

1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione nelle categorie mutagene 1 o 2

2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto 1), quando la concentrazione di una o più delle singole

sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie

mutagene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi relativi

Categoria 1: Sostanze note per gli effetti mutageni sull’uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione dell’uomo ad esse e l’insorgenza di alterazioni genetiche ereditarie. Categoria 2: Sostanze da considerare mutagene per l’uomo. Esistono prove sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione umana possa provocare lo sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie, in generale sulla base di adeguati studi su animali o altre informazioni specifiche Simboli e Frasi di rischio Categorie 1 e 2:

- T (tossico); - R46: Può provocare alterazioni genetiche ereditarie

c) Valore limite: se non altrimenti specificato, il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo, di un

agente cancerogeno o mutageno nell'aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazione ad un periodo di

riferimento determinato

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03_45210_001_Cancer_intro_Marconi_008.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 2/3

Caratteristiche di pericolosità degli agenti cancerogeni / mutageni

Il livello potenziale di danno è alto, tenendo conto delle patologie che possono scaturire. Il distinguo tra rischio presunto e

rischio reale (valutabile) è basato sulla verifica dell'esistenza di qualche elemento che discrimini le due situazioni; nel caso

specifico l'esposizione.

La presenza di una situazione pericolosa non costituisce di per sé una condizione di rischio fino a che non sia verificata

l'esistenza di una esposizione all'agente pericoloso (come causa del rischio), e valutata l'entità dell'esposizione.

La necessità di valutare sia l'esistenza dell’esposizione sia la sua entità è dovuta all'eventualità che non sempre in presenza di

un’esposizione sussiste una condizione di rischio.

Criteri per la valutazione del rischio cancerogeno / mutageno

Nelle considerazioni inerenti alla valutazione del rischio in oggetto e alle relative misure di tutela, si sono seguiti i seguenti

criteri:

• Giudizi delle figure coinvolte nel sistema di prevenzione

• Caratteristiche delle lavorazioni, in particolare di:

- quantitativi di agenti cancerogeni / mutageni presenti, prodotti o utilizzati e loro concentrazioni

- caratteristiche, durata, modalità e frequenza delle lavorazioni

- caratteristiche degli addetti

- possibili modalità di esposizione

- capacità degli agenti cancerogeni / mutageni di penetrare nell'organismo per le diverse vie di assorbimento (anche in

relazione al loro stato di aggregazione e, qualora allo stato solido, se in massa compatta o in scaglie o in forma

polverulenta e se o meno contenuti in una matrice solida che ne riduce o ne impedisce la fuoriuscita)

• Caratteristiche dell’ambiente di lavoro (lay-out, attrezzature, ecc)

• Informazioni disponibili relative alle caratteristiche degli agenti cancerogeni / mutageni, in particolare della loro capacità di

penetrare l’organismo per vie diverse di assorbimento, anche in relazione al loro stato di aggregazione

• Informazioni sulle conseguenti malattie possibili o dei potenziali effetti sull’uomo

• Possibili relazioni con patologie dei lavoratori

• Altre possibili situazioni che possono influire sul rischio

Dati per la valutazione:

• Attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o preparati cancerogeni o mutageni con l’indicazione dei motivi

per cui gli agenti cancerogeni sono impiegati

• Stima dei quantitativi di sostanze o preparati cancerogeni o mutageni prodotti o utilizzati, ovvero presenti come impurità o

sottoprodotti delle lavorazioni

• Numero dei lavoratori esposti o potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni

• Esposizione dei lavoratori, ove nota, e il grado di esposizione degli stessi

• Misure preventive e protettive applicate ed il tipo dei dispositivi di protezione individuale utilizzati

• Indagini svolte per la possibile sostituzione degli agenti cancerogeni e le sostanze e i preparati eventualmente utilizzati

come sostituti

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03_45210_001_Cancer_intro_Marconi_008.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 3/3

Esposizione non prevedibile

• In caso di eventi non prevedibili o incidenti che possono comportare un'esposizione anomala dei lavoratori ad agenti

cancerogeni o mutageni, vengano adottate quanto prima misure appropriate per identificare e rimuovere la causa

dell'evento e siano informati i lavoratori e il Rappresentante per la Sicurezza

• I lavoratori devono abbandonare immediatamente l'area interessata, a cui possono accedere soltanto gli addetti agli

interventi di riparazione e ad altre operazioni necessarie, indossando idonei indumenti protettivi e dispositivi di protezione

delle vie respiratorie. In ogni caso l'uso dei dispositivi di protezione non è permanente e la sua durata, per ogni lavoratore,

è limitata al tempo strettamente necessario

• Il datore di lavoro comunica al più presto all'organo di vigilanza il verificarsi degli eventi capitati e riferisce analiticamente

sulle misure adottate per ridurre al minimo le conseguenze dannose o pericolose

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03_45210_020_rsk_cancer_VR_L_Marconi_001.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI O MUTAGENI

Valutazione del rischio

Utilizzando i criteri sopra riportati si giunge alla conclusione che nell’attività si può fondatamente ritenere che per tutti i

lavoratori la natura e l'entità dei rischi da agenti cancerogeni o mutageni è paragonabile a quella della normale popolazione

pertanto non si ritiene necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata.

Si valuta:

Rischio: P = 0,5 D = 3 R = 2,5

Misure di tutela – Procedure

• In caso di mutamenti delle condizioni relative aggiornare la valutazione del rischio

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03_45215_001_rsk_cancer_fumo_intro_Marconi_fff_007-0188.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso all’esposizione a FUMO PASSIVO Il fumo da sigaretta è riconosciuto come cancerogeno e mutageno, con aggravanti per la salute, anche del feto, se la persona esposta è in stato di gravidanza. Sono inoltre riconosciute dannose le conseguenze dell’esposizione a fumo passivo negli ambienti di vita e di lavoro. Le principali conseguenze sono • Effetti cancerogeni • Aumentata incidenza delle malattie cardiovascolari • Aumentata incidenza delle malattie respiratorie • Aumentata incidenza delle manifestazioni allergiche Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3,5 R = 4,5 Premessa • L’esposizione delle persone al fumo passivo deve essere evitata o comunque “ridotta ad una soglia talmente bassa da far

ragionevolmente escludere che la salute delle persone esposte sia messa a repentaglio” • Il datore di lavoro deve e può legittimamente impartire disposizioni regolamentari affinchè il rischio da esposizione a

fumo passivo sia ridotta al minimo possibile • I lavoratori sono tenuti a rispettare i divieti e le restrizioni di legge e impartite dal Datore di lavoro e/o collaboratori e

tenuti a risarcire l’eventuale danno cagionato • Il divieto di esposizione a fumo passivo deve essere particolarmente curato e rispettato in caso di presenza di lavoratrici

gestanti e minori Pertanto si adottano le seguenti misure di tutela e regolamenti • Il datore di lavoro provvede affinché non vi sia la possibilità di esposizione a fumo passivo dei lavoratori, imponendo

appositi divieti, con l’affissione di segnaletica ben visibile (conforme alla normativa vigente), nei luoghi chiusi di lavoro o frequentati da persone a qualunque titolo

• Il datore di lavoro provvede affinchè il divieto sia rispettato e fatto rispettare, applicando anche quanto previsto dalla normativa vigente in materia di vigilanza e comunicazione alle autorità competenti di eventuali violazioni. Il datore di lavoro può efficacemente incaricare, con apposito atto scritto, propri collaboratori che assicurino il rispetto dei divieti citati i quali vigilino sul rispetto di tale divieto da parte delle persone presenti

• Siano rispettati i divieti di fumare comunque previsti dalla normativa vigente e maggiormente vincolanti • Qualora i lavoratori per qualsiasi motivo si trovino ad accedere in locali ove precedentemente vi sia stata presenza di

fumo, occorrerà assicurare una adeguata aerazione prima di iniziare le lavorazioni Nel rispetto delle misure di tutela, si ritiene:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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Valutazione rischio

“Amianto” D.Lgs. 81/08

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RISCHIO AMIANTO Premessa alla valutazione dei rischi

L’amianto (così come definito dalla normativa) è una sostanza minerale di cui è accertata la pericolosità per la salute per le

persone. L’amianto è un minerale a struttura fibrosa e si presenta nelle varietà seguenti:.

a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4

b) la grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5

c) l'antofillite d'amianto, n. CAS 77536-67-5

d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5

e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4

f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6

I rischi per la salute sono riconducibili a patologie polmonari, anche con effetti letali, legate all’inalazione di fibre di amianto

nell’aria. Il tabagismo ha un effetto sinergico in tali patologie.

La normativa vieta l'estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di

amianto o di Materiali Contenenti Amianto (MCA).

Il pericolo generale dell’amianto può, in via potenziale, essere ricondotto alle seguenti evenienze

• attività specifiche di smaltimento, bonifica, trattamento, trasporto di MCA

• attività lavorative che possono svolgersi, in via potenziale, con contiguità a sospetti MCA

• attività lavorative che possono svolgersi, in via potenziale, con contiguità o con coinvolgimento di sospetti MCA

• attività ove siano presenti sospetti MCA nei luoghi di lavoro o nelle pertinenze

• attività che si svolgono in ambienti per i quali non vi sono evidenze di presenza di sospetti MCA ma, tuttavia, non si

dispone di notizie certe sull’assenza di MCA rinvenibili in caso di lavori o interventi di manutenzione, ristrutturazione

e simili

• Attività particolari con potenziale esposizione a MCA

Per ciascuna delle precedenti situazioni, potenzialmente anche coesistenti, devono essere previste specifiche misure di

prevenzione e protezioni dei lavoratori e delle persone.

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03_45240_001_Cancer_amianto_intro_Marconi_012.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 2/2

Le misure di prevenzione e protezione previste dalla normativa vigente costituiscono parte integrante del presente documento e

si intendono qui integralmente richiamate, ove di pertinenza. Inoltre si richiamano integralmente gli allegati al presente

documento e, ove pertinente, il Registro dei controlli e dei riscontri, comprese le eventuali note a margine.

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03_45240_001_rsk_cancer_amianto_intro_Marconi_011-0004.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO AMIANTO

Premessa alla valutazione dei rischi

L’amianto (così come definito dalla normativa) è una sostanza minerale di cui è accertata la pericolosità per la salute per le

persone. L’amianto è un minerale a struttura fibrosa e si presenta nelle varietà seguenti:.

a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4

b) la grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5

c) l'antofillite d'amianto, n. CAS 77536-67-5

d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5

e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4

f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6

I rischi per la salute sono riconducibili a patologie polmonari, anche con effetti letali, legate all’inalazione di fibre di amianto

nell’aria. Il tabagismo ha un effetto sinergico in tali patologie.

La normativa vieta l'estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di

amianto o di Materiali Contenenti Amianto (MCA).

Il pericolo generale dell’amianto può, in via potenziale, essere ricondotto alle seguenti evenienze

• attività specifiche di smaltimento, bonifica, trattamento, trasporto di MCA

• attività lavorative che possono svolgersi, in via potenziale, con contiguità a sospetti MCA

• attività lavorative che possono svolgersi, in via potenziale, con contiguità o con coinvolgimento di sospetti MCA

• attività ove siano presenti sospetti MCA nei luoghi di lavoro o nelle pertinenze

• attività che si svolgono in ambienti per i quali non vi sono evidenze di presenza di sospetti MCA ma, tuttavia, non si

dispone di notizie certe sull’assenza di MCA rinvenibili in caso di lavori o interventi di manutenzione, ristrutturazione

e simili

• Attività particolari con potenziale esposizione a MCA

Per ciascuna delle precedenti situazioni, potenzialmente anche coesistenti, devono essere previste specifiche misure di

prevenzione e protezioni dei lavoratori e delle persone.

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Valutazione dei rischi

Le misure di prevenzione e protezione previste dalla normativa vigente costituiscono parte integrante del presente documento e

si intendono qui integralmente richiamate, ove di pertinenza. Inoltre si richiamano integralmente gli allegati al presente

documento e, ove pertinente, il Registro dei controlli e dei riscontri, comprese le eventuali note a margine.

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03_45242_001_Cancer_amianto_VR_SEDE_presSI_Marconi_004.doc Sezione: 3 Pag. modulo: 1/1

RISCHIO AMIANTO RISCHIO CONNESSO ALLA POTENZIALE PRESENZA DI SOSPETTI M.C.A.

(Materiali Contenenti Amianto) Attività con presenza di sospetti MCA nei luoghi di lavoro o nelle pertinenze (non oggetto di lavorazioni).

Analisi del rischio – Locali all’interno dell’Edificio Scolastico:

o Attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o preparati cancerogeni o mutageni:

§ Non rilevabili lavorazioni dirette

o Numero dei lavoratori potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni: nessuno

o Indagini svolte per la possibile sostituzione degli agenti cancerogeni e le sostanze e i preparati: programmazione interventi

di bonifica – smaltimento

o Stato aggregazione: solido

o Assorbimento: per vie respiratorie

Si valuta valutazione preliminare, salvo accertamenti tecnico strumentali):

Rischio: P = 1 D = 2 R = 2,0

Misure di tutela - procedure

• Deve essere attivata una sessione di smaltimento bonifica – gli interventi possono essere effettuati esclusivamente da

soggetti abilitati e nel rispetto della normativa vigente (le attività aziendali non devono comportare esposizione dei

lavoratori durante tali interventi)

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 0,5 D = 1,5 R = 1,0

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03_45248_001_rsk_cancer_amianto_ALLEGATI_Marconi_001-0088.doc Pag. modulo: 1/7

Allegato – possibili forme e presenze di amianto L’amianto può essere rinvenuto in varie forme; il presente documento ha valenza esemplificativa e non esclusiva. • Materiale spruzzato per il rivestimento (ad es. di strutture metalliche) per aumentare la resistenza al fuoco • Coperture in lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie, ecc. in cui l'amianto è stato inglobato nel cemento

per formare il cemento-amianto (“eternit”) • Elementi prefabbricati di cemento-amianto • Coibentazioni o elementi di tubazioni per acquedotti e fognature • Preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola • Pannelli per controsoffitti • Pavimenti costituiti da vinyl-amianto in cui tale materiale è mescolato a polimeri • Sottofondo di pavimenti in linoleum • Elementi di protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi • Isolante termico nei cicli industriali con alte e basse temperature • Isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici • Materiale fonoassorbente • Caldaie e relative tubazioni (canne evacuazioni fumi) coibentate con materiali contenenti amianto • Coibentazioni con materiali contenenti amianto • Vasche e bacini di contenimento coibentate con materiali contenenti amianto • Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti vinilici (dal 10% al

25%), PVC e plastiche rinforzate ricoprimenti e vernici, mastici / sigillanti / stucchi adesivi (dallo 0,5 % al 2 %) contenenti amianto

Principali tipi di materiali contenenti amianto e loro approssimativo potenziale di rilascio delle fibre

Tipo di materiale Note Friabilità Ricoprimenti a spruzzo e rivestimenti isolanti

Fino all'85% circa di amianto. Spesso anfiboli (amosite, crocidolite) prevalentemente amosite spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolanti termo-acustico

Elevata

Rivestimenti isolanti di tubazioni o caldaie

Per rivestimenti di tubazioni tutti i tipi di amianto, talvolta in miscela al 6-10% con silicati in calcio. In tele, feltri, imbottiture in genere al 100%

Elevato potenziale di rilascio di fibre se i rivestimenti non sono ricoperti con strato sigillante uniforme e intatto

Funi, corde, tessuti In passato sono stati usati tutti i tipi di amianto. In seguito solo crisotilo al 100%

Possibilità di rilascio di fibre quando grandi quantità di materiali vengono immagazzinati

Cartoni, carte e prodotti affini Generalmente solo crisotilo al 100% Sciolti o maneggiati, carte e cartoni, non avendo una struttura molto compatta, sono soggetti a facili abrasioni ed a usura

Prodotti in amianto-cemento Attualmente il 10-15% di amianto in genere crisotilo. Crocidolite e amosite si ritrovano in alcuni tipi di tubi e di lastre

Possono rilasciare fibre se abrasi, segati, perforati o spazzolati, oppure se deteriorati

Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti vinilici, PVC e plastiche rinforzate ricoprenti e vernici, mastici, sigillanti, stucchi adesivi contenenti amianto

Dallo 0,5 al 2% per mastici, sigillanti, adesivi, al 10-25% per pavimenti e mattonelle vinilici

Improbabile rilascio di fibre durante l'uso normale. Possibilità di rilascio di fibre se tagliati, abrasi o perforati

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03_45248_001_rsk_cancer_amianto_ALLEGATI_Marconi_001-0088.doc Pag. modulo: 3/7

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03_45248_001_rsk_cancer_amianto_ALLEGATI_Marconi_001-0088.doc Pag. modulo: 4/7

Allegato - Localizzazione e caratterizzazione delle strutture edilizie Classificazione dei materiali contenenti amianto • Ai fini pratici, i materiali contenenti amianto presenti negli edifici possono essere divisi in tre grandi categorie:

o materiali che rivestono superfici applicati a spruzzo o a cazzuola; o rivestimenti isolanti di tubi e caldaie; o una miscellanea di altri materiali comprendente, in particolare, pannelli ad alta densità (cemento-amianto), pannelli a

bassa densità (cartoni) e prodotti tessili. I materiali in cemento-amianto, soprattutto sottoforma di lastre di copertura, sono quelli maggiormente diffusi.

• La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall'eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell'ambiente che possono venire inalate dagli occupanti. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali: si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattuto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell'edificio, se sono collocati in aree accessibili.

• In base alla friabilità, i materiali contenenti amianto possono essere classificati come: o Friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale; o Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi

abrasivi, frese, trapani, ecc.). • I ricoprimenti a spruzzo (floccati) sono generalmente materiali friabili mentre i rivestimenti di tubazioni e i materiali in

cemento amianto sono materiali in origine poco o niente friabili, lo possono tuttavia diventare a seguito del degrado subito a causa di fattori ambientali.

Campionamento ed analisi dei materiali • Una volta individuati le strutture edilizie su cui intervenire, sarà opportuno, prima di procedere al campionamento dei

materiali, articolare un finalizzato programma di ispezione, che si può così riassumere: o Ricerca e verifica della documentazione tecnica disponibile sull'edificio, per accertarsi dei vari tipi di materiali usati nella

sua costruzione, e per rintracciare, ove possibile, l'impresa edile appaltatrice. o Ispezione diretta dei materiali per identificare quelli friabili e potenzialmente contenenti fibre di amianto. o Verifica dello stato di conservazione dei materiali friabili, per fornire una prima valutazione approssimativa sul potenziale

di rilascio di fibre nell'ambiente. o Campionamento dei materiali friabili sospetti, e invio presso un centro attrezzato, per la conferma analitica della presenza

e del contenuto di amianto. o Mappatura delle zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto. o Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede (conformi alla normativa vigente), da conservare come

documentazione e da rilasciare anche ai responsabili dell'edificio. • Il personale incaricato dell'ispezione e del campionamento dovrà procedere come segue:

o Rintracciare prioritariamente i siti di ubicazione di eventuali installazioni di materiali friabili. o Riconoscere approssimativamente il tipo di materiale impiegato e le sue caratteristiche. o Stabilire lo stato di integrità dei materiali e valutare le condizioni degli eventuali rivestimenti sigillanti, o dei mezzi di

confinamento. o Valutare la friabilità dei materiali. o Adottare le precauzioni previste durante la manipolazione di materiali contenenti amianto. o Mettere in atto i criteri e le procedure di campionamento atti a garantire una sufficiente rappresentatività dei campioni,

evitando l'esposizione dell'operatore e la contaminazione dell'ambiente. • I materiali da campionare vanno selezionati in modo prioritario fra quelli che presentano:

o Friabilità e cattivo stato di conservazione. o Facile accesso o mancanza di rivestimenti e di mezzi di confinamento. o Suscettibilità di facile danneggiamento e conseguente possibilità di rilascio di fibre nell'ambiente. o Possibilità di frequenti manomissioni. o Frequenti interventi di manutenzione.

• In ogni caso, si dovrà procedere al campionamento evitando interventi che potrebbero tradursi in una contaminazione degli ambienti circostanti; si dovrà procedere al campionamento con la massima cautela, avendo cura di far sigillare immediatamente e adeguatamente il punto in cui si è effettuato il campionamento, impiegando, ad esempio, una vernice spray.

• Le modalità operative del campionamento possono essere schematicamente riassunte come segue: o acquisizione di documentazione fotografica a colori la più rappresentativa possibile del materiale da campionare, che ne

evidenzi la struttura macroscopica e l'ubicazione rispetto all'ambiente potenzialmente soggetto a contaminazione. o Dotazione di adeguati mezzi personali di protezione, quali maschere contro polveri e guanti da non più riutilizzare. o Impiego di strumenti adeguati che non permettano dispersione di polvere o di fibre nell'ambiente, e che consentano il

minimo grado di intervento distruttivo, quali pinze, tenaglie, piccoli scalpelli, forbici, cesoie, ecc. Evitare, quindi trapani,

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frese, scalpelli grossolani, lime, raspe, frullini, e simili. Per i campionamenti in profondità è consigliabile l'uso di carotatori in acciaio, o preferibilmente, se disponibili, di carotatori trasparenti in vetro o acrilico, ambedue a tenuta stagna.

o Prelievo di una piccola aliquota del materiale, che sia sufficientemente rappresentativo e che non comporti alterazioni significative dello stato del materiale in sito. I materiali contenenti amianto possono essere sia omogenei che eterogenei. Materiali tipicamente omogenei sono i prodotti in amianto-cemento, le pannellature isolanti per pareti o soffitti, i manufatti tessili. I materiali friabili spruzzati sono in genere omogenei, ma possono anche essere costituiti da strati di diversa composizione, per cui occorre prelevare i campioni con l'ausilio del carotatore. Gli isolamenti di tubi e caldaie sono spesso eterogenei, e quindi necessitano di prelievo tramite carotatura. Per i materiali omogenei sono per solito sufficienti uno o due campioni rappresentavi di circa 5 cmq (o circa 10 gr). Per i materiali eterogenei è consigliabile prelevare da due a tre campioni ogni 100 mq. circa, avendo cura di campionare anche nei punti che appaiono di diversa colorazione superficiale rispetto al complesso della superficie. Ulteriori campioni devono essere prelevati laddove siano state effettuate nel tempo delle riparazioni.

o Inserimento immediato del campione in una busta di plastica ermeticamente sigillabile. o Segnalazione del punto di prelievo sul materiale mediante apposizione di un contrassegno indicante data, modalità e

operatore. o Riparare con adeguati sigillanti il punto di prelievo e pulire accuratamente con panni umidi eventuali residui sottostanti. o Compilazione di una scheda di prelievo, con tutte le informazioni necessarie, da allegare al campione. o Trasmissione diretta del campione, della scheda di prelievo e della documentazione fotografica al Centro incaricato delle

analisi. o Se dall'analisi eseguita si rivela la presenza di amianto si procede alla valutazione del rischio.

Allegato – Processo e criteri di valutazione dei rischi • La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti.

Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale.

• Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale.

• Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto del personale presente nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: o l'esame delle condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale; o la misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse (monitoraggio ambientale)

• Il monitoraggio ambientale, tuttavia, non può rappresentare da solo un criterio adatto per valutare il rilascio, in quanto consente essenzialmente di misurare la concentrazione di fibre presente nell'aria al momento del campionamento, senza ottenere alcuna informazione sul pericolo che l'amianto possa deteriorarsi o essere danneggiato nel corso delle normali attività. In particolare, in caso di danneggiamenti, spontanei o accidentali, si possono verificare rilasci di elevata entità, che tuttavia, sono occasionali e di breve durata e che quindi non vengono rilevati in occasione del campionamento. In fase di ispezione visiva dell'installazione, devono essere invece attentamente valutati: o il tipo e le condizioni dei materiali o i fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado o i fattori che influenzano la diffusione di fibre e l'esposizione degli individui

• Dovrà essere compilata una scheda di sopralluogo (conforma alla normativa vigente), separatamente per ciascuna area dell'edificio in cui sono presenti materiali contenenti amianto. I fattori considerati devono consentire di valutare l'eventuale danneggiamento o degrado del materiale e la possibilità che il materiale stesso possa deteriorarsi o essere danneggiato.

• In base agli elementi raccolti per la valutazione possono delinearsi tre diversi tipi di situazioni: o Materiali integri non suscettibili di danneggiamento

• Sono situazioni nelle quali non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto in atto o potenziale o di esposizione degli occupanti, come ad esempio:

- materiali non accessibili per la presenza di un efficace sconfinamento - materiali in buone condizioni, non confinati ma comunque difficilmente accessibili agli occupanti - materiali in buone condizioni, accessibili ma difficilmente danneggiabili per le caratteristiche

proprie del materiale (duro e compatto) - non esposizione degli occupanti in quanto l'amianto si trova in aree non occupate dell'edificio.

• In questi casi non è necessario un intervento di bonifica. • Occorre un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di idonee procedure per le

operazioni di manutenzione e pulizia dello stabile, al fine di assicurare che le attività dell'edificio siano condotte in modo da minimizzare il rilascio di fibre di amianto

o Materiali integri suscettibili di danneggiamento

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• Sono situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto, come ad esempio: - materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili dagli occupanti; - materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili in occasione di interventi manutentivi; - materiali in buone condizioni esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, correnti d'aria, ecc.).

• In situazioni di questo tipo, in primo luogo, devono essere adottati provvedimenti idonei a scongiurare il pericolo di danneggiamento e quindi attuare un programma di controllo e manutenzione. Se non è possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento dovrà essere preso in considerazione un intervento di bonifica da attuare a medio termine.

o Materiali danneggiati • Sono situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto con possibile esposizione degli

occupanti, come ad esempio: - materiali a vista o comunque non confinati, in aree occupate dell'edificio, che si presentino:

• danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi • deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d'acqua, correnti d'aria, ecc.) • deteriorati per degrado spontaneo

- materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili in prossimità dei sistemi di ventilazione. • Sono queste le situazioni in cui si determina la necessità di un'azione specifica da attuare in tempi brevi, per

eliminare il rilascio in atto di fibre di amianto nell'ambiente. • I provvedimenti possibili possono essere:

- restauro dei materiali: l'amianto viene lasciato in sede senza effettuare alcun intervento di bonifica vera e propria, ma limitandosi a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le cause potenziali del danneggiamento (modifica del sistema di ventilazione in presenza di correnti d'aria che erodono il rivestimento, riparazione delle perdite di acqua, eliminazione delle fonti di vibrazioni, interventi atti ad evitare il danneggiamento da parte degli occupanti). È applicabile per materiali in buone condizioni che presentino zone di danneggiamento di scarsa estensione (inferiori al 10% della superficie di amianto presente nell'area interessata). È il provvedimento di elezione per rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali poco friabili di tipo cementizio, che presentino danni circoscritti. Nel caso di materiali friabili è applicabile se la superficie integra presenta sufficiente coesione da non determinare un rilascio spontaneo di fibre;

- intervento di bonifica mediante rimozione, incapsulamento o confinamento dell'amianto. La bonifica può riguardare l'intera installazione o essere circoscritta alle aree dell'edifici o alle zone dell'installazione in cui si determina un rilascio di fibre.

• Quando si presentano situazioni di incerta classificazione è necessaria anche una indagine ambientale che misuri la concentrazione di fibre aerodisperse. Le tecniche impiegate sono la MOCF e la SEM (per la metodologia vedi Allegato 2). Va ricordato che nel caso della MOCF tutto il materiale fibroso viene considerato mentre, nel caso della SEM, è possibile individuare soltanto le fibre di amianto. Per questo motivo si ritiene che valori superiori a 20 ff/l valutati in MOCF o superiori a 2 ff/l in SEM, ottenuti come valori medi su almeno tre campionamenti, possono essere indicativi di una situazione di inquinamento in atto.

• Si tenga comunque presente che una valutazione dell'effettiva presenza di fibre di amianto nell'ambiente è possibile solo mediante una metodologia che permetta il riconoscimento della tipologia minerale delle fibre secondo la normativa vigente

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03_45248_001_rsk_cancer_amianto_ALLEGATI_Marconi_001-0088.doc Pag. modulo: 7/7

Allegato – Possibili interventi di mitigazione • Rimozione: rimozione dei materiali contenenti amianto. E’ un metodo molto efficace in quanto elimina il materiale; tale

intervento deve essere effettuato solo da ditte altamente specializzate e con tecnologie adeguate • Isolamento: copertura del materiale contenente amianto con prodotti penetranti e inglobanti cosi da determinare una

pellicola protettiva tra l’ambiente e la fibra di amianto. La scelta del tipo di incapsulante deve essere fatta ai sensi dell'allegato 2 del D.M. 20/08/99 aggiornato con D.M. 25/07/01. L'isolamento richiede necessariamente un trattamento preliminare della superficie del manufatto, al fine di pulirla e di garantire l'adesione del prodotto incapsulante. Il trattamento deve essere effettuato con attrezzature idonee che evitino la liberazione di fibre di amianto nell'ambiente e consentano il recupero ed il trattamento delle acque di lavaggio. L’amianto permane nel luogo di lavoro e ne consegue la necessità di controlli ed eventuale manutenzione periodica

• Confinamento: creazione di una barriera che separa il materiale dai luoghi con presenza di persone. Il rilascio di fibre è limitato all’ambiente confinato; rispetto all’isolamento questo metodo ha il vantaggio di una maggiore resistenza meccanica (urti, etc.). L’amianto permane nel luogo di lavoro e ne consegue la necessità di controlli ed eventuale manutenzione periodica

• Per tutti gli interventi di manutenzione, incapsulamento, rimozione, ecc. occorre avvalersi di ditta specializzata

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“Valutazione rischio rumore” D.Lgs. 81/08

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03_46100_001_rsk_rumore_intro_Marconi_fff_ITA_011-0192.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO DA RUMORE - Pericoli e Definizioni -

La normativa vigente in materia prevede, in sintesi, l’attuazione di misure di tutela generali unite ad altre specifiche alla

realtà aziendale e alle fasce di livelli di esposizione al rumore.

Procedura preliminare è la valutazione del rischio, contenuta in questa sezione.

Pericoli

I pericoli causati da eccessiva esposizione a rumore intenso sono danni permanenti all’udito, con la possibilità di peggiorare

irreversibilmente le capacità uditive tanto da potersi tradurre in “ipoacusia” (sordità) a causa delle lesioni subite dalle cellule

dell’orecchio. Le prime cellule lese sono quelle preposte alla percezione de segnali ad alta frequenza, poi il danno uditivo si

estende a frequenze inferiori. Le lesioni uditive sono irreversibili e normalmente si stabilizzano una volta terminata

l’esposizione al rumore.

Oltre al danno diretto, il rumore può provocare altri tipi di danni:

- al sistema endocrino

- al sistema gastroenterico

- al sistema cardiocircolatorio

- alla funzione respiratoria (rallentamento frequenza e aumento profondità respiro)

- alla funzione visiva (riduzione acuità)

- effetti neuropsichici (riduzione rendimento, disturbi alla concentrazione ecc.)

Definizioni

Il D.Lgs. 81/08 definisce:

- pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C»

- livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h) [dB(A) riferito a 20 microPa]: valore medio, ponderato in funzione

del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore. Si riferisce a tutti i rumori

sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;

- livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di

esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore

- valori limite di esposizione rispettivamente LEX,8h = 87 dB(A) e ppeak= 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 microPa)

- valori superiori di azione: rispettivamente LEX,8h = 85 dB(A) e ppeak= 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 microPa)

- valori inferiori di azione: rispettivamente LEX,8h = 80 dB(A) e ppeak= 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 microPa)

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03_46100_020_rsk_rumore_H_VR_NoMus_Marconi_kk_ITA_011-0125.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO DA RUMORE -

- Valutazione del rischio -

La presenza del rischio da rumore è legato all’utilizzo delle apparecchiature e delle macchine elettriche nell’ambiente di

lavoro, in particolare presso i laboratori / officine (es.: officina macchine utensili)

Per quanto riguarda l’elenco delle attrezzature dell’attività si rimanda al relativo paragrafo.

Fermo restando le macchine/attrezzature e le procedure di lavoro attualmente presenti, si sono valutati i seguenti criteri:

- durata di esposizione al rumore di tutti i lavoratori (esame delle procedure di lavoro, turni e tempistiche di lavoro)

- livelli e tipologia (compresi i rumori impulsivi) di rumore nell’attività - compresi interventi e utilizzi non sistematici e

saltuari, manutenzioni e simili

- tipologia delle attrezzature

- confronti con situazioni analoghe

- “Linee Guida per la valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro” – ISPESL

- struttura dei luoghi e dei posti di lavoro

- i valori limite di esposizione e i valori di azione

- effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori eventualmente sensibili al rumore in modo particolare

- eventuali prolungamenti del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale

- per quanto possibile a livello tecnico, gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore

e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni

- eventuali informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella

letteratura scientifica

- la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione

- eventuali effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di

avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni

Indagine - valutazione preliminare

Utilizzando i criteri sopra riportati si giunge alla conclusione che non per tutti i lavoratori si può escludere il superamento

dell’esposizione personale al rumore (LEX,8h) rispetto ai valori inferiori di azione, pertanto si ritiene necessario ricorrere a

misurazioni strumentali dei livelli di rumore e alla valutazione quantitativa e specifica del rischio – tale documento

costituisce parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi.

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Si valuta, nel rispetto delle misure di tutela (rif. capitolo):

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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03_46100_044_rsk_rumore_MT_H_Marconi_kk_fff_ITA_015.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO DA RUMORE -

- Misure di Tutela Integrative - Misure di tutela Integrative – Procedure

• Mantenere comunque l’esposizione al di sotto dei “valori limite” indicati dalla normativa, considerando anche

l’evoluzione delle attività, luoghi e attrezzature

• Qualora si pervenisse a esposizioni con livelli maggiori dei valori superiori di azione i lavoratori devono essere sottoposti

a sorveglianza sanitaria e deve essere formalizzato e applicato un programma di misure tecniche e organizzative volte a

ridurre l'esposizione al rumore

Dispositivi di protezione individuale

• Controllare il livello sonoro emesso nella documentazione a disposizione prima di utilizzare l’attrezzatura, per indossare

eventuali DPI

Formazione e informazione del personale:

• Circa i risultati ed il significato della valutazione del rischio rumore ed eventuali misure di tutela

• In caso di attrezzature / impianti o comunque sorgenti con emissioni superiori a 80 dBA, anche in ordine a manutenzioni

o interventi al di fuori del normale ciclo lavorativo, i lavoratori siano informati e formati in relazione ai rischi

provenienti dall’esposizione al rumore, corretto uso dei dispositivi di protezione

• Rischi derivanti dall’esposizione al rumore

• Funzione dei mezzi individuali di protezione, circostanze in cui ne è previsto l’uso e modalità di corretto utilizzo

• Il significato della eventuale sorveglianza sanitaria

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“Valutazione rischio vibrazioni”

D.Lgs. 81/08

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03_46300_001_rsk_vibraz_intro_Marconi_fff_012-0167.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO da VIBRAZIONI MECCANICHE

Introduzione

I materiali, compreso il corpo umano, hanno un’elasticità variabile in funzione dello stato di aggregazione molecolare.

Una perturbazione (onde si pressione) sul materiale determina un moto oscillatorio, rispetto alla situazione di equilibrio,

producendo le vibrazioni meccaniche. Le vibrazioni possono essere differenziate, sotto il profilo fisico, in funzione di

frequenza, lunghezza d’onda, ampiezza, velocità e accelerazione; relativamente al corpo umano le grandezze prese in esame

sono accelerazione, ampiezza, frequenza e durata di esposizione alle vibrazioni.

In relazione alle lavorazioni svolte, è possibile distinguere due sistemi di trasmissione delle vibrazioni meccaniche:

- sistema “mano-braccio”: quando le vibrazioni interessano principalmente gli arti superiori, in particolare

nell’utilizzo di attrezzature manuali a combustione, elettriche, pneumatiche e nell’utilizzo di attrezzature che

producono urti ripetuti

- sistema “corpo intero”: quando le vibrazioni agiscono sul corpo, in particolare nella guida di macchine agricole, per

l’edilizia, carrelli elevatori, ecc.

La normativa in materia prevede, in sintesi, l’attuazione di misure generali di tutela unite ad altre riservate ad alcune fasce di

livelli di esposizione.

Pericoli

Le vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei

lavoratori, ad esempio disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari (ad es. formicoli, sindrome di Raynaud

fenomeno del dito bianco), riduzione della sensibilità tattile e termica, limitazione della capacità di manipolazione fine.

Alcuni studi hanno dimostrato anche un aumentato rischio di neuropatie da intrappolamento, in particolare la sindrome del

tunnel carpale, in lavoratori che utilizzano in modo ripetitivo strumenti che producono vibrazioni.

Le vibrazioni trasmesse al corpo intero possono comportare un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare

lombalgie e traumi del rachide.

La nocività delle vibrazioni dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni in cui vengono trasmesse: estensione della zona di

contatto con l'oggetto che vibra (mani, piedi, glutei,....), frequenza della vibrazione, direzione di propagazione, tempo di

esposizione.

Procedura preliminare è la valutazione del rischio.

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03_46300_010_rsk_vibraz_ValRsk_noMBnoCI_Marconi_011-0042.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO da VIBRAZIONI MECCANICHE -

- Valutazione del Rischio -

Le fonti potenziali delle vibrazioni è individuata nelle attrezzature / mezzi utilizzati.

Per quanto riguarda l’elenco delle attrezzature dell’attività si rimanda al capitolo relativo.

Sistema mano-braccio e Sistema corpo intero

Valutando i tempi di esposizione (compresi interventi e utilizzi non sistematici e saltuari, manutenzioni e simili) e i livelli di

accelerazione si può ritenere che per i lavoratori il livello di esposizione alle vibrazioni nelle 8 ore [A(8)], sia per il sistema

mano-braccio sia per il sistema corpo intero, risulta ampiamente inferiore al livello d’azione giornaliero di esposizione e

comunque tale da non provocare danni alla salute.

A tale conclusione, fermo restando le macchine/attrezzature attualmente presenti e le procedure di lavoro utilizzate, si è

giunti utilizzando i seguenti criteri (secondo le “Linee Guida e Banche Dati Vibrazioni I.S.P.E.S.L.”):

- esame della tipologia delle attrezzature e dati dei costruttori

- confronti con situazioni analoghe

- dati di letteratura tecnica (banche dati)

- esame di procedure di lavoro, turni e tempistiche di lavoro

- le usuali condizioni di lavoro

Si valuta:

Rischio: P = 1,5 D = 1,5 R = 2,0

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03_46300_020_rsk_vibraz_MisureTutela_all_Marconi_kk_fff_011-0109.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO da VIBRAZIONI MECCANICHE -

- Misure di Tutela - Misure di tutela – Procedure

Tali misure sono da applicare anche in relazioni a compiti e/o mansioni svolte in modo saltuario o esterne al normale ciclo

lavorativo.

• Manutenzione regolare delle attrezzature/apparecchiature

• Limitare l’utilizzo di attrezzature vibranti al minimo indispensabile e ruotare gli addetti esposti

• Organizzazione del lavoro in modo da effettuare pause per le lavorazioni che comportano questo rischio

• Preferenza, nell’acquisto di nuove attrezzature, di quelle con il minimo impatto sui lavoratori, anche consultando le

banche dati ISPESL, CNR o delle Regioni ed i dati forniti dal costruttore

• Controllare i serraggi e le integrità dei carter di protezione, dei mandrini, delle impugnature e degli utensili prima

dell’utilizzo

• In caso di basse temperature ambientali:

o limitare al minimo possibile l’utilizzo di strumenti vibranti

o tenere le mani il più possibile calde

• Nell’utilizzo di attrezzature che producono vibrazioni limitare i movimenti ripetitivi e le posture incongrue, in particolare

per gli arti inferiori ed il tronco

• Non esercitare un’elevata forza di prensione e di spinta sull’impugnatura degli utensili; mantenere comunque le

condizioni di sicurezza durante la presa

• Nella scelta dei guanti individuare minime caratteristiche di trasmissibilità del guanto stesso in funzione dell’attrezzatura

• Mantenere comunque l’esposizione al di sotto dei valori limite

• Non devono essere superati i valori limite indicati dalla normativa; in caso di superamento dei valori soglia indicati dalla

normativa devono essere adottare misure per il contenimento dei livelli (rotazione addetti, regolare manutenzione

attrezzature e sostituzione di quelle obsolete maggiormente vibranti, diminuzione tempi di esposizione dei singoli addetti,

utilizzo dei DPI per le vibrazioni-mano braccio)

Formazione e informazione del personale circa:

- risultati ed il significato della valutazione del rischio da vibrazioni ed eventuali misure di tutela

- rischi derivanti dall’esposizione alle vibrazioni meccaniche

- utilizzo corretto d’attrezzature / impianti

- funzione dei mezzi individuali di protezione, circostanze in cui ne è previsto l’uso e modalità di corretto utilizzo

- il significato della eventuale sorveglianza sanitaria

Si valuta

Rischio Residuo: P = 1,5 D = 1 R = 1,5

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S.r.l. -

Viale Dei Mille n.4, Cervia RA - Tel-Fax 0544.976365 - E-mail [email protected]

Valutazione rischi “RISCHIO CHIMICO”

D.Lgs. 81/08

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04_44100_020_rchim_prem_Marconi_fff_003-0127.doc Pag. modulo: 1/2

Premessa

Per i dettagli su

- pericoli e rischi

- misure di tutela nello stoccaggio, nell’utilizzo e nell’emergenza

- dispositivi di protezione individuale

delle singole sostanze si fa riferimento alle pertinenti schede di sicurezza e schede informative.

Le schede di sicurezza degli agenti chimici e le schede informative dei prodotti sono parte integrante della presente Valutazione

del Rischio ed i loro contenuti integrano le misure di prevenzione e protezione indicate nel presente documento.

Le schede di sicurezza siano a disposizione dei lavoratori.

In aggiunta e specificazione a quanto indicato in seguito, si rimanda alle schede di sicurezza, alle schede informative e a quanto

indicato negli specifici capitoli per dettagli riguardanti i rischi, i consigli di prudenza (“frasi S”), le misure di tutela nella

manipolazione ed utilizzo, nonché le procedure di primo soccorso in caso di contatto accidentale, incendio, ingestione ecc.

Si rimanda anche allo specifico elenco degli agenti chimici.

Valori soglia - TLV

I Threshold Limit Value (TLV: valori soglia) riguardano le concentrazioni ambientali alle quali la maggioranza dei lavoratori

possono essere esposti senza subire danni alla salute (il valore limite TLV - TWA è riferito alla concentrazione ponderata nelle 8

ore).

Organismi internazionali - quali ad es. Occupational Exposure Limits (OEL) e American Conference of Governamental

Industrial Hygienist (ACGIH) – propongono i TLV-TWA per le sostanze chimiche pericolose; nella presente valutazione si è

tenuto conto di tali TLV proposti insieme a quelli presenti nell’allegato XXXVIII del DLgs 81/08.

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04_44100_020_rchim_prem_Marconi_fff_003-0127.doc Pag. modulo: 2/2

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04_44120_010_rchim_REACH_intro_Marconi_fff_001-0198.doc Pag. modulo: 1/2 - Rischio chimico -

REACH

- aspetti organizzativi e gestionali -

Introduzione

Il REACH è il regolamento europeo sulle sostanze chimiche, che si prefigge di garantire un elevato livello di tutela della

salute umana e dell’ambiente.

In linea di massima, REACH si applica a tutte le sostanze chimiche: non soltanto alle sostanze chimiche impiegate nei

processi industriali, ma anche a quelle usate nelle normali attività lavorative.

Definizioni:

Utilizzatore a valle: tutte le imprese aventi sede nel territorio dell'UE e che utilizzano sostanze o preparati nell'esercizio

della loro attività industriale o professionale. Tra gli “utilizzatori a valle” rientrano ad es. gli utilizzatori di preparati (p.es.

vernici, colle, detersivi, plastiche o gomme), gli utilizzatori di sostanze chimiche (p.es. oli, lubrificanti) in processi

industriali, professionali.

Note tecniche: se un utilizzatore importa una sostanza da un Paese esterno all'UE, anche a quest'ultimo si applicano,

relativamente alla sostanza importata, gli obblighi dell'importatore ai sensi del regolamento REACH e questi non è più da

considerarsi un utilizzatore a valle.

Uso: ogni operazione di trasformazione, formulazione, consumo, immagazzinamento, conservazione, trattamento,

riempimento di contenitori, trasferimento da un contenitore ad un altro, miscelazione, produzione di un articolo od ogni altra

utilizzazione.

Uso identificato: uso previsto da un attore della catena d’approvvigionamento (compreso l’uso proprio, o che gli è notificato

per iscritto da un utilizzatore immediatamente a valle)

Scenario: l'insieme delle condizioni, comprese le condizioni operative e le misure di gestione dei rischi, che descrivono il

modo in cui la sostanza è fabbricata o utilizzata durante il suo ciclo di vita e il modo in cui il fabbricante o l'importatore

controlla o raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare l'esposizione delle persone e dell'ambiente. Questi scenari

d'esposizione possono coprire un processo o un uso specifico o più processi o usi specifici, se del caso.

Sostanza significa un elemento chimico e i suoi composti, allo stato naturale od ottenuti per mezzo di un procedimento di

fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne la stabilità e le impurità derivanti dal procedimento utilizzato, ma

esclusi i solventi che possono essere separati senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la composizione.

Sostanza estremamente problematica / preoccupante (SVHC): rientrano in questa definizione le sostanze che:

a) rispondono ai criteri di classificazione come sostanze cancerogene categorie 1 o 2 b) rispondono ai criteri di classificazione come sostanze mutagene categorie 1 o 2 c) rispondono ai criteri di classificazione come sostanze tossiche per la riproduzione, categorie 1 o 2 d) le sostanze che sono persistenti, bioaccumulabili e tossiche, secondo i criteri di cui all'allegato XIII del regolamento

REACH;

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04_44120_010_rchim_REACH_intro_Marconi_fff_001-0198.doc Pag. modulo: 2/2

e) le sostanze che sono molto persistenti e molto bioaccumulabili, secondo i criteri di cui all'allegato XIII del regolamento REACH;

f) le sostanze come quelle aventi proprietà che perturbano il sistema endocrino o quelle aventi proprietà persistenti, bioaccumulabili e tossiche o molto persistenti e molto bioaccumulabili, che non rispondono ai criteri di cui alle lettere d) od e), per le quali è scientificamente comprovata la probabilità di effetti gravi per la salute umana o per l'ambiente che danno adito ad un livello di preoccupazione equivalente a quella suscitata dalle altre sostanze di cui alle lettere da a) a e), e che sono identificate in base ad una valutazione caso per caso secondo la procedura di cui all'articolo 59 del regolamento REACH.

Preparato significa una miscela o una soluzione composta di due o più sostanze.

Restrizione: qualsiasi condizione o divieto riguardante la fabbricazione, l'uso o l'immissione sul mercato.

Sostanze pericolose: le sostanze che necessitano di scheda di sicurezza sono considerate sostanze pericolose.

Articolo: oggetto a cui sono dati durante la produzione una forma, una superficie o un disegno particolari che ne

determinano la funzione in misura maggiore della sua composizione chimica.

Destinatario di un articolo: utilizzatore industriale o professionale o un distributore a cui viene fornito un articolo, esclusi i

consumatori.

Consumatore si può intendere un utilizzatore non professionale.

Comunicazione lungo la catena di approvvigionamento

Il regolamento REACH definisce determinati obblighi di scambio d'informazioni lungo la catena di approvvigionamento, sia

nel percorso dal fornitore all'acquirente sia nel percorso dall'acquirente al fornitore.

Nella comunicazione dal fornitore all'acquirente il fornitore consegna una scheda di sicurezza qualora si tratti di sostanze o

preparati pericolosi. Per le sostanze soggette alla registrazione devono essere indicati il numero di registrazione, gli scenari di

utilizzo e di esposizione nonché degli strumenti per la gestione dei rischi.

Se una sostanza non soddisfa i criteri per essere classificata come pericolosa, vanno comunque comunicate determinate

informazioni minime.

Eventuali comunicazione di un acquirente nei confronti di un fornitore immediatamente a monte (il quale può essere anche

un commerciante):

- l'acquirente deve comunicare al fornitore ulteriori informazioni sull'utilizzo e sulla lavorazione oltre le misure di tutela descritte nella scheda tecnica di sicurezza o per i casi in cui tale misure potrebbero essere compromesse.

- nuove informazioni relative a proprietà pericolose indipendentemente dall'utilizzo interessato

I commercianti nella catena di approvvigionamento sono obbligati a trasmettere le informazioni in entrambe le direzioni.

Scheda di sicurezza

E’ obbligatoria una scheda tecnica di sicurezza per tutte le sostanze che soddisfano i criteri per una classificazione,

indipendentemente dalla quantità limite di una tonnellata l'anno. Le schede tecniche di sicurezza devono essere redatte anche

per le sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche nonché per le sostanze che si trovano sull'elenco dei candidati per

l'obbligo di autorizzazione.

Per le sostanze pericolose è necessario definire degli scenari di esposizione che descrivano come utilizzare la sostanza

interessata. Questi vengono allegati alla scheda di sicurezza e comunicati agli utilizzatori a valle.

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04_44120_020_rchim_reach_UtValle_intro_Marconi_fff_001-0141.doc Pag. modulo: 1/1

-Rischio chimico -

Regolamento REACH: principi e definizioni per

UTILIZZATORI A VALLE

Possibili ruoli degli utilizzatore a valle:

• formulatore di preparati: attore che produce preparati

• utilizzatore finale di sostanze in quanto tali o componenti di preparati (non fornisce il preparato/sostanza ad altri

utilizzatori a valle)

• utilizzatore industriale: utilizzatore in un processo industriale

• produttore di articoli: utilizzatore finale che incorpora sostanze o preparati in articoli, in modo tale per cui le

sostanze o i preparati divengono parti integranti di tali articoli.

• artigiano, laboratorio, fornitore di servizi professionali: utilizzatore finale che usa le sostanze o i preparati

nell'ambito di un'attività professionale che non è considerata un processo industriale (es.: imbianchini, impresa di

pulizie, posatori, società edili)

• riempitore: attore che trasferisce sostanze o preparati da un contenitore all’altro - reimballaggio (anche se non

utilizzano sostanze o preparati)

PRINCIPALI OBBLIGHI DEGLI UTILIZZATORI A VALLE

Gli utilizzatori a valle ricevono informazioni sulle sostanze e sui preparati pericolosi, compresi i rischi derivanti dal loro

utilizzo e le misure atte a controllare tali rischi; tali informazioni sono contenute nelle schede di dati di sicurezza; se la

scheda di dati di sicurezza non è prescritta, il fornitore è tenuto a trasmettere qualsiasi informazione necessaria per consentire

l’individuazione e l’applicazione di misure appropriate di gestione dei rischi.

L’utilizzatore a valle deve mettere in atto le misure di gestione dei rischi e deve rispettare eventuali restrizioni poste all’uso

della sostanza.

Gli utilizzatori a valle hanno l'obbligo di verificare le informazioni ricevute dal loro fornitore, per accertare che l'utilizzo

della sostanza sia quello previsto dal produttore.

Gli utilizzatori a valle devono attenersi alle istruzioni contenute nelle schede di dati di sicurezza disponibili e negli

scenari di esposizione eventualmente allegati.

L’uso che intende fare l’utilizzatore a valle deve essere contemplato in uno scenario previsto dal produttore; in caso contrario

è necessaria l’applicazione di quanto previsto nel Regolamento REACH.

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04_44120_022_rchim_reach_UtValle_H_Marconi_fff_001-0207.doc Pag. modulo: 1/2

-Rischio chimico -

Regolamento Reach principi e definizioni per

UTILIZZATORI A VALLE

- note integrative -

Principali obblighi degli utilizzatori a valle

Gli utilizzatori a valle sono soggetti ai seguenti obblighi a norma del regolamento REACH:

1. attenersi alle istruzioni contenute nelle schede di dati di sicurezza disponibili e negli scenari di esposizione

eventualmente allegati.

2. Se l’uso che intende fare l’utilizzatore a valle non è contemplato in uno scenario d’esposizione, l’utilizzatore deve

contattare il proprio fornitore affinché l’uso previsto sia inserito in uno scenario d’esposizione

3. contattare i fornitori nell’eventualità in cui si entri in possesso di nuove informazioni sulla pericolosità della

sostanza o del preparato o si ritenga che le misure di gestione dei rischi non siano adeguate;

4. fornire ai propri clienti informazioni:

a. nel caso dei formulatori, relative alla pericolosità e alle condizioni per un impiego sicuro nonché

suggerimenti adeguati sulla gestione dei rischi dei preparati di propria realizzazione;

b. se talune sostanze estremamente pericolose, candidate all’autorizzazione, sono presenti negli articoli di

propria produzione in una concentrazione superiore allo 0,1% in peso/peso.

Gli utilizzatori a valle devono farsi trasmettere dal fornitore una dichiarazione da cui risulti che quest’ultimo è al corrente dei

propri obblighi, adempia agli stessi e a sua volta verifichi che i suoi fornitori operano conformemente al regolamento

REACH; inoltre, devono ottenere dal fornitore la conferma che la procedura di registrazione è stata eseguita o è in corso.

Scenario di esposizione / usi consentiti

Alcune schede di dati di sicurezza saranno dotate di un allegato, denominato “scenario d’esposizione”.

Il fornitore trasmette ai destinatari uno o più scenari d’esposizione per tutte le sostanze pericolose prodotte o importate in

quantitativi pari o superiori a 10 tonnellate all’anno.

Tale scenario d’esposizione conterrà informazioni più specifiche su come usare in modo sicuro la sostanza o il preparato e su

come proteggere dai rischi se stessi, i propri clienti e l’ambiente.

Fermo restando che:

- le modalità di uso devono comunque essere compatibili con le istruzioni, le proprietà indicate e le modalità generali

prevedibili evidenziate dal produttore,

- le sostanze soggette ad autorizzazione possono essere usate solo compatibilmente con tale autorizzazione concessa

qualora emergano potenziali necessita di utilizzo (di sostanze registrate) con scenari di esposizione non contemplati dal

produttore, l’utilizzatore a valle deve ottemperare ai seguenti:

- riverificare le condizioni di utilizzo ed i processi produttivi in maniera tale da mantenere scenari compatibili

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04_44120_022_rchim_reach_UtValle_H_Marconi_fff_001-0207.doc Pag. modulo: 2/2

con quanto indicato dal fornitore/produttore

- verificare la possibilità di impiego di altre sostanze per le quali il produttore abbia previsto lo scenario di

ipotetico utilizzo

- notificare lo scenario prevedibile al fornitore/produttore, al fine di ottenere una caratterizzazione dello stesso

che tenga conto di questo uso con indicazione delle relative misure di sicurezza

- in mancanza dell’indicazione dello scenario occorre predisporre una relazione sulla sicurezza chimica propria

entro 12 mesi dal ricevimento di una scheda di dati di sicurezza contenente un numero di registrazione, esclusi i

casi elencati nel paragrafo seguente e gli usi sconsigliati dal produttore.

L’utilizzo della sostanza/preparato secondo il nuovo scenario in analisi è comunque possibile esclusivamente ove

siano state individuate ed applicate – anche attraverso l’iter sopra indicato – le misure di prevenzione e protezione

necessarie.

Esenzioni alla relazione sulla sicurezza chimica da parte dell'utilizzatore a valle (fermo restando quanto sopra indicato):

1. la sostanza richieda “autorizzazione”: procedere comunque con l’autorizzazione

2. se la sostanza non è soggetta a registrazione e non ha l’obbligo di scheda di sicurezza

3. la sostanza è diluita in un preparato in concentrazioni inferiori ai valori definiti nel regolamento REACH

4. preparato in cui è presente una sostanza in concentrazioni inferiori alle soglie minime definite nel regolamento

REACH

5. l’utilizzatore diluisce nel proprio prodotto una sostanza in concentrazioni inferiori al valore minimo definito nel

regolamento REACH

6. l’utilizzatore a valle usa un quantitativo della sostanza o del preparato inferiore ai quantitativi riportati regolamento

Reach - 1 tonnellata/anno (quantità effettivamente applicata, più quantità immagazzinate)

7. le condizioni d’uso dell’utilizzatore a valle sono perlomeno altrettanto protettive delle condizioni raccomandate

nella scheda di dati di sicurezza ovvero se l'utilizzatore a valle attua o raccomanda uno scenario d'esposizione che

include quanto meno le condizioni descritte nello scenario d'esposizione che gli è stato comunicato nella scheda di

dati di sicurezza

8. l’utilizzatore a valle utilizza la sostanza per attività di ricerca e sviluppo orientate ai prodotti e ai processi e mette in

atto misure di gestione dei rischi conformemente alle prescrizioni della normativa in materia di protezione dei

lavoratori e dell’ambiente

Conformità con i requisiti relativi all’autorizzazione

E’ possibile l’utilizzo di una sostanza estremamente problematica / preoccupante (rif. regolamento REACH) esclusivamente

se autorizzata, con evidenze documentale o attraverso le fonti istituzionali.

Conformità con i requisiti relativi alle restrizioni

Se le restrizioni prevedono un divieto di utilizzo di una sostanza, l’utilizzatore a valle deve interrompere l’uso della sostanza.

Se la restrizione è di diverso tipo, l’utilizzatore a valle può esaminare le condizioni previste dalla restrizione, così come

indicate nella scheda di dati di sicurezza o trasmesse dal fornitore separatamente, confrontandole con le proprie condizioni

d’uso, le misure di gestione dei rischi da lui attuate e i preparati o gli articoli prodotti.

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04_44200_005_A_rchim_VR_intro_Marconi_025-0051.doc Pag. modulo: 1/2

- RISCHIO CHIMICO -

- VALUTAZIONE DEL RISCHIO -

Premessa: la valutazione dei rischi e le conseguenti misure di tutela sono da applicarsi a chiunque, prescindendo dalla

normale organizzazione del ciclo produttivo, svolga le attività o utilizzi le sostanze analizzate con le medesime modalità

indicate nel presente modulo.

Per quanto concerne i pericoli per la salute, a seguito delle relative possibili esposizioni si fa integrale riferimento alle schede

di sicurezza (in particolare punti 2,3 e 15).

Agenti chimici

- sono state analizzate le sostanze chimiche pertinenti la mansione, anche tramite dati presenti in letteratura

- sono stati considerati i prodotti pericolosi per le lavorazioni interessate (trascurando operazioni estremamente saltuarie,

prodotti non pericolosi e prodotti utilizzati occasionalmente qualora non configurino rischi significativi per la sicurezza

e salute, fatto salvo quanto previsto dalle schede di sicurezza)

Nella valutazione dei rischi sono stati considerati:

• le proprietà pericolose degli agenti chimici

• i tempi di utilizzo - le quantità utilizzate - le modalità di utilizzo – i gradi di concentrazione

• la tipologia di manipolazione - lo stato fisico della sostanza

• il tipo di processo – l’applicabilità dispositivi di protezione tecnica e individuale

Nel rispetto delle misure di prevenzione e protezione, anche indicate nelle schede di sicurezza, e stante il ciclo produttivo e le

modalità di utilizzo indicate si perviene alla valutazione del rischio per le mansioni.

Per la valutazione specifica dei livelli di rischi per mansione si rimanda al modulo di valutazione dei rischi per la

salute ed al modulo di valutazione dei rischi per la sicurezza nel presente documento.

Rif. tabelle seguenti per analisi dettagliata sulle sostanze chimiche per mansione.

L’azienda può utilizzare questa tipologia di sostanze ma solo in maniera estremamente sporadica ed in quantitativi limitati.

Legenda livelli di rischio:

• Rischio chimico la salute:

o IRRILEVANTE

o NON IRRILEVANTE

• Rischio chimico per la sicurezza:

o BASSO non sono presenti particolari quantità di sostanze che possono causare infortuni o pericoli per la

sicurezza dei lavoratori

o NON BASSO sono presenti particolari sostanze che possono causare infortuni o pericoli per la sicurezza

dei lavoratori

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04_44200_005_A_rchim_VR_intro_Marconi_025-0051.doc Pag. modulo: 2/2

Misure di tutela – procedure per rischio chimico NON IRRILEVANTE PER LA SALUTE

§ Attivare la sorveglianza sanitaria

Tali indagini sono altresì indicate per stabilire:

§ Con precisione il livello di rischio e le concentrazioni delle sostanze pericolose

§ L’efficienza dei sistemi di aspirazione presenti

§ La scelta specifica delle prestazioni richieste dai dispositivi di protezione

§ Eventuali interventi di miglioramento

Se è superato un valore limite di esposizione stabilito dalla normativa vigente si rimuovono prontamente le cause

dell'evento, adottando immediatamente le misure di prevenzione e protezione in conformità ai criteri riportati negli

appositi moduli.

Misure di tutela – procedure per rischio chimico NON BASSO PER LA SICUREZZA

§ Rispettare e attuare immediatamente le misure di prevenzione e protezione previste dal presente documento e

indicate nelle schede di sicurezza

§ Effettuare formazione specifica per gli addetti

§ Fornire ed utilizzare specifici Dispositivi di Protezione Individuale come indicato nelle schede di sicurezza

adottando immediatamente le misure di prevenzione e protezione riportate negli appositi moduli

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04_44210_003_Chim_VR_add_ufficio_L_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: Mansione 1 didattica, supporto / mansione 2 didattica videoterminale / mansione 4 – sostegno didattico educativo

Nella presente valutazione sono stati considerati:

• le proprietà pericolose degli agenti chimici

• i tempi di utilizzo - le quantità utilizzate - le modalità di utilizzo – i gradi di concentrazione

• la tipologia di manipolazione - lo stato fisico della sostanza

• il tipo di processo – l’applicabilità dispositivi di protezione tecnica e individuale

• modiche quantità di utilizzo

• utilizzo sporadico

• utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

• possibilità di completa applicazione delle misure di prevenzione e protezione

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Prodotti per stampe Rif.etichette NP NP Respiratoria x settimana EA NA NA

Prodotti per cancelleria e simili Rif.etichette NP NP Cutanea x settimana EA NA NA

Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio (**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente

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04_44210_010_Chim_VR_add_pulizie_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/3 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: Mansione 14 – Sorveglianza Supporto Pulizia

Note integrative

• Modiche quantità di utilizzo

• Utilizzo sporadico

• Utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• Ambiente di utilizzo aerabile

• Gli ambienti sono ampi e aerati

• L’utilizzo è scarso o caratterizzato da prevedibili scarse emissioni

• Le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

• Possibilità di completa applicazione delle misure di prevenzione e protezione

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

CLEAN HANDS S Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Cutanea, respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche minuto

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti

Detergente lavamani neutro con igienizzante

CLEAN HANDS T Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Rif. Scheda di sicurezza / etichette

Cutanea, respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche minuto

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti

lavamani liquido igienizzante

DETAR INODORE Acido solfammico Acido formico Xi R36/38 Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

Detergente disincrostante inodore acido multiuso da usare diluito in acqua

ECOKLIN SPECIAL (R)-P-MENTA-1,8-DIENE, 2-BUTOSSIETANOLO Xi R38, R41, R43 Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Diverse decine di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma

Detersolvente

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04_44210_010_Chim_VR_add_pulizie_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 2/3

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

qualche frazione di litro)

ECOKLIN (R)-P-MENTA-1,8-DIENE 2-BUTOSSIETANOLO Xi R38, R41, R43 Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

Detersolvente multiuso sgrassante ai solventi vegetali

ECORAPID 2-PROPANOLO 2-BUTOSSIETANOLO - - Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Diverse decine di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

Pulitore smacchiatore per scrivanie e banchi di scuola

ALCOOL ETILICO DENATURATO

Etanolo, Butanone, bitrex anidro (denatonio benzoato) F R11 Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

CANDEGGINA ipoclorito di sodio Xi R31, R36/38 Cutanea, respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

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04_44210_010_Chim_VR_add_pulizie_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 3/3

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

BS3 BAGNO SANO acido citrico - - Cutanea, respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

Pulizia servizi igienici

DP30 propan-2-olo, 2-butossietanolo, N-Metil-2-pirrolidone

Xi R36, R67 Cutanea, respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

pulitore inchiostro e multiuso

DM10 VETRI propan-2-olo, 2-butossietanolo - - Cutanea,

respiratoria

x giorno q settimana q mese q anno

Qualche decina di minuti

x giorno q settimana q mese q anno

Secondo necessità degli ambienti (di norma qualche frazione di litro)

Pulizia vetri

Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio

(**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Applicabile

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04_44230_002_Chim_VR_add_manutenz_TAB_Marconi_023 - Copia.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/2 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: Mansione 18 – Piccola manutenzione

Note integrative

• Modiche quantità di utilizzo

• Utilizzo sporadico

• Utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• Ambiente di utilizzo aerabile

• Gli ambienti sono ampi e aerati

• L’utilizzo è scarso o caratterizzato da prevedibili scarse emissioni

• Le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

• Possibilità di completa applicazione delle misure di prevenzione e protezione

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Lubrificanti spray Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno x settimana q mese qanno

Utilizzo non costante e sporadico secondo le situazioni contingenti

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo sporadico

Attività di manutenzione ordinaria secondo necessità

Vernici Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana x mese q anno

Utilizzo non costante e sporadico secondo le situazioni contingenti

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo sporadico

Attività di manutenzione ordinaria secondo necessità

Sigillanti Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Possibili varie tipologie – rif.etichette / schede di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno x settimana qmese q anno

Utilizzo non costante e sporadico secondo le situazioni contingenti

q giorno q settimana q mese x anno

Limitato, a seconda delle attività didattiche

Attività di manutenzione ordinaria secondo necessità

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04_44230_002_Chim_VR_add_manutenz_TAB_Marconi_023 - Copia.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 2/2 Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio

(**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Applicabile

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04_44230_003_Chim_VR_add_meccanica_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: mansione 09 - Meccanica Costruzioni Nella presente valutazione sono stati considerati:

• modiche quantità di utilizzo

• utilizzo sporadico

• utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

• possibilità di completa applicazione delle misure di prevenzione e protezione

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

inchiostri per stampe Rif. scheda di sicurezza Rif. scheda di sicurezza

Rif. scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno x settimana q mese qanno

Molto limitato

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo sporadico

prodotti per cancelleria e simili Rif. scheda di sicurezza Rif. scheda di sicurezza

Rif. scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana x mese q anno

Molto limitato

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo sporadico

Olii lubrificanti Rif. scheda di sicurezza Rif. scheda di sicurezza

Rif. scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno x settimana qmese q anno

Limitato, a seconda delle attività didattiche

q giorno q settimana q mese x anno

Limitato, a seconda delle attività didattiche

Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio

(**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Appplicabile

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04_44232_004_Chim_VR_saldat_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/2 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: Mansione 6 Elettrotecnica Elettronica Fisica

- Circostanze in cui viene svolto il lavoro: attività occasionale di stagnatura

Note integrative

• Utilizzo sporadico

• Utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• Ambiente di utilizzo aerabile

• Gli ambienti sono ampi e aerati

• L’utilizzo è scarso o caratterizzato da prevedibili scarse emissioni

• Le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Fumi di stagnatura - - - respiratoria q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo limitato a poche volte all’anno, durante attività didattiche di saldatura

q giorno q settimana q mese x anno

NA

Esposizione a fumi prodotti

durante le operazioni

di stagnatura

Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio (**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Applicabile

Page 248: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44232_004_Chim_VR_saldat_TAB_Marconi_023.doc Pag. 2/2

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04_44232_005_Chim_VR_saldat_term_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/3 - RISCHIO CHIMICO – Mansione: mansione 11 -Termotecnica e Saldatura

- Circostanze in cui viene svolto il lavoro: Operazioni di saldatura

Note integrative

• Modiche quantità di utilizzo

• Utilizzo sporadico

• Utilizzo per tempi brevi e non continuativi

• Ambiente di utilizzo aerabile

• Gli ambienti sono ampi e aerati

• L’utilizzo è scarso o caratterizzato da prevedibili scarse emissioni

• Le modalità di utilizzo minimizzano le dispersioni

• Possibilità di completa applicazione delle misure di prevenzione e protezione

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2)

Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Fumi di saldatura - - - respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo limitato a poche volte all’anno, durante attività didattiche di saldatura

q giorno q settimana q mese x anno

NA

Esposizione a fumi prodotti durante le operazioni di saldatura

Ossigeno Ossigeno O - respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo contingente occasionale durante attività didattiche

q giorno q settimana q mese x anno

NA

Utilizzo in bombole durante attività didattiche di saldatura

Acetilene Acetilene F+ R5, R6, R12 respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo contingente occasionale durante attività didattiche

q giorno q settimana q mese x anno

NA

Utilizzo in bombole durante attività didattiche di saldatura

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04_44232_005_Chim_VR_saldat_term_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 2/3 Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: caso medio

(**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Applicabile

Page 251: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44232_005_Chim_VR_saldat_term_TAB_Marconi_023.doc Pag. 3/3

Page 252: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/99 RISCHIO CHIMICO – Mansione: mansione 05 - Chimica Biologia

- Circostanze in cui viene svolto il lavoro:

- operazioni con utilizzo di reagenti chimici e miscele per attività didattiche in laboratorio di microbiologia e chimica

Tabelle di dettaglio:

Page 253: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 2/99

Laboratorio di Microbiologia

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Sodio metabisolfito

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Guaiacolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

90ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Fenilendiammonio 1-4 dicloruro

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

TTC Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315 H319 H35 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

9g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Reattivo di Lugol Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H334 H317 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Blu di metilene1% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

450ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

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Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

didattico

Blu di metilene satura Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza H225 H319 Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

NaCl soluzione fisiologica 0,9%

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Reattivo di Ziel Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226 H314 H341 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Violetto di genziana soluz. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226 H341 H332 H315 H319 H412

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Olio di cedro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 4/99

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Lattofenolo cotton-blue Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza

H331 H341 H373

H314 H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200ml

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ringer pasticche Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza

H302 H315 H319

H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 pasticche

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Resazurin tablets Rif. etichette / scheda di

sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 tablets

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Sorbitolo Rif. etichette / scheda di

sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

D(+) Xylosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

L(+) Arabinosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

75g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 5/99

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

Mannitolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Raffinosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

D(+) lattosio 1-idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

D(+) Maltosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

D(-) Fruttosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

D(+) Galattosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 6/99

Nome prodotto / impiego Sostanza / principio attivo Classificazione (Xi Xn T F C O)

Frasi di Rischio (R/H)

(SdS punto 2) Via esposizione

Tempo esposizione (*) Quantità utilizzo (**) Note

Periodo Minuti nel periodo Periodo Kg / l

nel periodo

D(+) Glucosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Saccarosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315 H318 H335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Calcio Carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Sodio Cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Sodio Fosfato bibasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

60g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Potassio Fosfato monobasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 7/99

Laboratorio di analisi tecniche

Acetofenone

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350mL

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Acido L (+) ascorbico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

35g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Acido calconcarbonico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,3g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Acido Cromotropico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Acido citrico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-318-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

EDTA Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-312-332-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 8/99

Ac.dietilditio carbammato di Na

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-315-318-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

85g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ac.Ftalico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ac.Lattico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318-315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750mL

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ac.Solfosalicilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ac.Ossalico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R21-22

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

450g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Ac.solfanilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650g

Utilizzo in quantità

estremamente ridotta in

laboratorio a scopo

didattico

Na diottilsolfo succinato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R22-26

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 9/99

Vanadio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

1314-62-1/H341-361d-372

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.tartarico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Aldeide formica 37% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314-311-331-351-371-335-336

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio placchette 99% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alizarina slz Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alizarina pol. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

15g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 261: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 10/99

Amido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

505g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

127g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio metavanadato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301-315-309 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

194g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio joduro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-335-400 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio eptamolibdato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

335g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H271 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

504g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 262: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 11/99

Ammonio ossalato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio persolfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272-302-315-319-335-334-317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio tiocianato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

279g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ossido di molibdeno VI Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H351-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Anilina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301-311-351-372-331-341-318-400-

317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

ascarite Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R35 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

60g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 263: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 12/99

Bario cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

2,2’-Biquinoline cuproine Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bromocresol grun Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bromofenolo blu Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Blutimolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Blu di metilene 1% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bromotimolo blu Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Brucina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H300-330-412 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Caffeina pura Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Utilizzo estremam

ente sporadico

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio carbonato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H318-315-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

399,25g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio cloruro.anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio fosfato bibasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio idrossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H318-315-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Carbone decolorante Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g+1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cerio solfato ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

130g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Celite Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H373 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cerio solfatoIV Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cloroformio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H351-373-302-315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cesio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Diacetildiossina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

90g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Dimedone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ditizona Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R36-37-38 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4,5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Diphenylcarbazide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

14g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Difenilamina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301-311-331-373-400-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

45g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Esandiammina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312-314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ericromocianina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

7g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Dinitrofenilhidrazina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H228-302-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

15g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 16/99

Fenantrolina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

90ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Dipiridile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301-311 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

1Phenyl 1-3pirazolynon Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R20-22 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

60g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

1,10 fenantrolina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

P-phenylendiamin Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301-311-331-373 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro metallico in fili Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H228 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro solfato II 6H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ferro ridotto all’idrogeno Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H228 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g+250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro polvere Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H228 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

425g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio solfato ferroso 6H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio solfato ferrico 12H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

970g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro cloruro III .6 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etere monoetilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R60-61-10-20-21-22 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Glicole etilenico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 18/99

Glicole propilenico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(-) fruttosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(+)glucosio anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Grafite Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Idrossilammina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351-373-290-312-315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

45g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Indicatore universale pH 1-11 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R11-35 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Lantanio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 19/99

Lattosio D(+) .1H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Lega di Devarda Cu- Al_ Zn polvere

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H260-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

575g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio solfato 7 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio cloruro 6H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese solfato 1 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H373-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Magneson II azo-violet Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

25g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese biossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

75g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Muresside ind. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Metilarancio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

15g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio metallico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R23-33 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio solfato ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H300-310-330-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio cloruro II Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H300-341-361f-372-314-400-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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2,4 Pentadione Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

95mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nero eriocromo T Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Miscela selenica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H412 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Naftalina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H351-400-410-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo acetato basico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351-360dp-373-400-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo acetato3H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351-360df-373-400-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ninidrina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Porpora di ftaleina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

0,2g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Pomice pietra granulare Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100+200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio antimonio ossidotartrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio bromuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio clorato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H271-302-332-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ferrocianuro 3 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Potassio diidrogenofosfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassioidrogenoftalato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ioduro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H334-335-315-319-317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio permanganato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-302-400-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sale di seignette KNa tartrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 24/99

Potassio bisolfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Prolina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame elettrolitico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H413 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ossido rameico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame solfato ico 5 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301-400-410-315-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

feeling sol.A Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H411-319-301-400-410-315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Feeling sol.b Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 25/99

Folin-Ciocalteu Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio bicarbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nessler reatt. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H334-373-314-411-302-332-317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Griess reatt. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rosso metile

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sapone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Silicone liquido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

45mL+200ml2%

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 26/99

Sodio acetato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio azide(azoturo) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H300-400-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Saccarosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato 10 H20 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodiocarbonato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodiofosfato bibasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 27/99

Sodiometa bisolfito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R54-22-31-41 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio nitrito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-301-400 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio metaperiodato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio ossalato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio perborato 4H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H360df-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio solfato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 28/99

Sodio solfito anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio tungstato 2H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio tiosolfato 5H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza.

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno granulare Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno cloruro oso 2H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332-315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio cloruro 6H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Titanio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

25g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 29/99

Vanadio ossido V Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-335-332-341-361d-372-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Vanillina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

75g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Urea Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Olio di vaselina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800mL+1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

xilene Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226-312-332-315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco granulare Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco polvere Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H251-261 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 281: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 30/99

Zinco solfato 7 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-400-410-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zolfo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido acetico 1M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

EDTA 0,01 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

HCL 1 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

9fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

HCL 0,1 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 31/99

Ammoniosolfocianuro 0,1 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido nitrico 0,1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-330 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Iodio 0,1 N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H334-315-319-317-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato 0,1 N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrossido 0,01N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio idrossido 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio idrossido 0,1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Sodio idrossido 0,1 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4 fiale+400

0ML

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrossido 1M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

6fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acqua plus Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.acetico 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

EDTA 0,1M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfocianuro 0,1 N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.ossalico0,5M=1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Sodio tiosolfato 1M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.nitrico 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H330-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento nitrato 1M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato 0,5 M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.Ossalico 0,05M Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Iodio 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H334-315-319-317-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

KMnO4 0,1 N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-400-411-412 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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KMnO4 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H412-272-400-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento nitrato 0,1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H412 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio 1mg/mL Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-331-314-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese 1mg/mL Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nichel Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Molibdeno Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 286: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 35/99

Piombo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272-391-360d-373-314-412-312

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Silice Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H373 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-331-314-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

4fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-331-318-315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R36-38 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 36/99

Zinco Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph 1NaOH+NaCl Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph 2 ac.citrico+HCl+NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph3 ac.citrico+NaOH+NaCl Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph4 ac.citrico+NaOH+NaCl Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph5 ac.citrico+NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph6 ac.citrico+NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 288: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 37/99

Ph7KH2PO4+Na2HPO4 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph8Natetraborato +HCl Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1fiala

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph 9H2BO3-KCl-NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H360fd1330-43-4 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph10H2BO3-KCl-NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

1330-43-4 H360fd

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph11H2BO3-KCl-NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza 1330-43-4H360fd Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph12NaOH-Na2HPO4 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ph13KCl-NaOH Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 38/99

Ac.solforico95_97% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.solforico90-91% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio ipoclorito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R31-34 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammoniaca sol.25%-30% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-400-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900mL25%

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.cloridrico37% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.nitrico65% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R35 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

HF 50% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H280-330-310-300-314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 39/99

Ac.capronico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-311-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.acetico glaciale Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R10-35 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.butirrico normale Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.solforoso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H332-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1900mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.toluen solfonico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.formico99% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.oleico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 291: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 40/99

AlCl3 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bromo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R26-35

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.tricloroacetico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R35

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

H2O2 30% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R34

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.Ortofosforico 85% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio idrossido gocce Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314-302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Butileacetato normale Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226-336

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 41/99

Bromobenzene Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R10-38-51/53

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Fenolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R24/25-34

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Metiletilchetone vedi arm.inf

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-36/37

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Iodio sublimato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H332-312-400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piridina

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-20/21/22

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nitrobenzene Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R23-24-25-40-48-

51-53-6

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Pyrocatechol Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R36-37-38

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Metilbutilchetone iso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-332-335-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.perclorico 60-62%

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H271-290-314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Na metallico

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H260-314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Millons reattivo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R35-23-33

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Deniges reattivo x acetone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-331-314-373-

411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Dicloruro di sebacoile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-310-314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Reattivo di K.Fischer Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-20-21-22-36-37

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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NaOH gocce

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette /

scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Wijs reat.per indice di iodio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda

di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Reatt.di Schiff x aldeidi Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-351-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetone ml.1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-36-66-67

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool benzilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-332

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Butanolo 1 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226-318

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool butilico secondario Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Alcool butilico terziario Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-332-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool isobutilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226-318

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Esanolo-hexanol-1 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R36/68

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etanolo anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool nAmilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R10-20

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool iso amilico x gerber Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R10-20

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcoolisopropilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL+1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 45/99

Metanolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-23-24-25-39-

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool nPropilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-318

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetaldeide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H224-351-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Carbonio tetracloruro

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R23-24-25-40-48-

23-52-53-59

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cicloesano

Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza

R11-38-50-53-65-67

Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

n-Esano

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-304-361-373-

315-336-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Esano per HPLC

Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza H225-304-361-373-

315-336-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 46/99

Etere di petrolio 30°-50°

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-62-65

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etere di petrolio 40°60°

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-48-20

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL+1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etere dietilico

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R12-19-22-66-67

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800mL+2L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etile acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Iso-ottano Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-38-50-53-65-67

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1,5L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

n-pentano Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Toluene Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-20

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 47/99

Etanolo 96° Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Solfuro di carbonio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R12-26

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio metallico tornitura Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-15

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Metanolo HPLC Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-301-311-331-

370

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool benzilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R20-22

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetonitrile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225-302-312-332-

319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2,5L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool amilico terziario Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

R11-20

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 48/99

Resazzurrina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.malico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio bromuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio iodato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

1,10 fenantrolina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

14g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

2,6diclorofenolo-indofenolosodio 2H2O

Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cerio ammonio nitrato IV Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272-318

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

60g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 49/99

Floroglucina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.malonico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.lattico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318-315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ac.succinico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272-314-400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento solfato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

80g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio ossido

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 301: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

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Blu bromofenolo

Rif. etichette / scheda di

sicurezza Rif. etichette /

scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

timolftaleina

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rosso fenolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rosso cresolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bromocresolo porpora Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 319 -335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

tropeolina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 302: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 51/99

Laboratorio di chimica biennio

Acido citrico monoidrato gr. 500

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido ossalico biidrato gr. 1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido stearico gr.500 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 228-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido L(+) tartarico gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio potassio solfato 12 idrato gr. 1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio carbonato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ammonio cloruro gr 500 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio nitrato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 271 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio solfato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario cloruro biidrato gr.1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302,332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

10 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario idrossido 8 idrato gr. 500

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302,332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

129 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario nitrato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302,332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio carbonato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Calcio cloruro anidro gr. 1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio ossido gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Carbone polvere gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 252 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cobalto acetato 4 idrato(oso) gr.500

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-334-317-351 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cobalto nitrato 6 idrato (oso) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 272-302-312-334-317-351

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro nitrato ico 9 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

limitato

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro polvere Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 228 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ferro ossido ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro solfato ico . n H2O (Fe2 (SO4)3 . n H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro solfato oso N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5 fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro solfuro cilindri Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Iodio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H312-332-400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125gr. . .

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-315-319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Magnesio trucioli Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 250-260

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio nastro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 250-260

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese acetato oso 4 idrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315-319-361-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr .

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese solfato oso monoidrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 373-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese cloruro oso 4 idrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio di cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 300-314-341-361f-372-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

850 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Nichel cloruro oso 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-334-317-351 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nichel nitrato oso 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 272-302-334-317-351

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio acetato ( barattolo di recupero)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

80 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio bisolfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ioduro ( barattolo di recupero)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-319-334-317-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 57/99

Potassio idrossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ferricianuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfocianuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio permanganato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-302-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame polvere Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 413 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame solfato ico 5 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-315-319-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 58/99

Rame cloruro ico 2 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-330 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Saccarosio D (+) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio acetato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrogeno carbonato (NaHCO3)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio fosfato bibasico 2 idrato (Na2HPO4)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio fosfato bibasico 12 idrato (Na2HPO4)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 310: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 59/99

Sodio fosfato monobasico (NaH2PO4) . H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio solfato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio tiosolfato 5 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio solfito anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio tetraborato 10 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 360FD Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 311: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 60/99

Stagno cloruro oso 2 idrato (SnCl2.2H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno granulare Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio cloruro 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco pastiglie Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 251-261 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco polvere Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 251-261 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 61/99

Zinco solfato 7 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zolfo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Arancio metile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

80 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Soluzione idroalcoolica indicatore universale pH 1-11

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 226 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido cloridrico 37% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido solforico 96% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio idrossido 25% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1900 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 62/99

Acqua ossigenata 35% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Paraffina grasso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Esano N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-225-361f-336-373-304-411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcool etilico 96% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 225 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 ml.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 225-319-336 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido nitrico 65% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-314-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 63/99

Magnesio cloruro 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ferrocianuro 3 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio solfato 2 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Urea Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Pietra pomice Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro cloruro ico 6 idrato H 314 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Blu di bromotimolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 64/99

Rosso metile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Glucosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro cloruro ico 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Laboratorio di chimica organica

Acido cloridrico 37% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 314-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido acetico 99-100% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 226-314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Nitrico 65% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 272 H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 65/99

Acido Solforico 96% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Solforico fumante SO3 20%

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 330 H314 H 335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

450mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Solforico 1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Solforico 0,1 N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammoniaca soluzione 30% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314 H335 H400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Fehling B Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Salicilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318 H302 H315

H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 66/99

Acido Benzoico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Citrico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318 H315 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Ossalico biidrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302 H312

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Oleico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Stearico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H228 H315 H319

H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Gallico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Miristico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 67/99

Acido Butirrico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Solfanilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319 H317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo Acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H360df, H373

H400-410 H302-332

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Benzammide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302 H341

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Benzaldeide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Aldeide Cinnamica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H312 H315 H317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Aldeide Formica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H311 H331 H351 H371 H 335 H336

H314 H317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 319: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 68/99

Cloroformio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351 H373 H302

H315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL-1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Fehling A Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

p-nitroacetanilide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetanilide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Fenolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301 H311 H331 H341 H373 H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Amile acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Anidride acetica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226 H302 H314

H332

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 69/99

Resorcina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H400 H302 H315

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

α-naftolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318 H302 H312

H315 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

β-naftolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H400 H302 H332

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

450g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Miscela selenica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H412

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zn Cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H314 H400 H410

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Idrossilammina Cloridrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351 H373 H290 H400 H302 H312 H315 H319 H317

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

1-6 diamminoesano Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302 H312 H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 321: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 70/99

1-3 fenilendiammina dicloroidrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

541-69-5 H301 H311 H317 H319 H331 H341

H410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

1-4 fenilendiammina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301 H311 H317 H319 H331 H410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

4-dimetilammino benzaldeide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cloruro di sebacolile

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302 H310 H314

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

ninidrina

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

3g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

diclorometano

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

carboniotetracloruro

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301 H311 H331 H412 H351 H372

H420

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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di-N-butilftalato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H360 Df H400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Br in fiale

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H331 H314 H400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1ccx 2fiale

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Metanolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H301 H311 H331 H370

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcol n-butilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226 H318 H302 H315 H335 H336

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcol sec-butilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226 H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcol tert-amilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H315 H332 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

20ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcol iso-amilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H226 H332 H335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Alcol n-amilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H226 H332 H315 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1100mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 H225 H335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

n-esano Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H361 H373 H304 H411 H315

H336

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alcol ter-butilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H332 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Blu di metilene 1% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Glicole propilenico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etere di petrolio 30°-50° Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H336 H304 H411

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Etere di petrolio 40°-60° Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H304 H411 H315 H336

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etanolo Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H225 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2000mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetofenone Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1L

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acetaldeide Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H224 H351 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Toluene Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H225 H361 d H336 H373 H304

H315

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Etere di etilico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H224 H302 H336 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Amido solubile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Glicerina pura Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Urea Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Vanillina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Reattivo di Schiff Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H351 H315 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350mL

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Carbone decolorante Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(+)-Galattosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Maltosio 1-idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Xylosio D(+) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Arabinosio L(+) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

30g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(-) Fruttosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(+) Lattosio monoidrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Saccarosio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

D(+) Glucosio anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rossometile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

25g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 76/99

Rossometile sale sodico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nitroprussiato di Na Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H300 H330 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro Solfato-oso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 H315 H319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro Cloruro 6H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio Cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento Nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272 H314 H400 H410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Bicarbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 77/99

Potassio permanganato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272 H302 H410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Ferricianuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Ioduro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H334 H315 H317 H319 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

590g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Idrato gocce Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Iodato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

75g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame Solfato 5H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H301 H400 H410 H315 H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame Ossido ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 78/99

Rame Acetato-ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Bicarbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Solfito anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio Fosfato bibasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Fosfato monobasico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Solfato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

850g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Idrossido gocce Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 330: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 79/99

Sodio Salicilato cristalli

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H302

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Carbonato anidro

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H319

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Acetato anidro

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda

di sicurezza Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1200g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio Nitrito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H272 H301 H400

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido Citrico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H318 H315 H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 80/99

Fuxina basica Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H315 H319 H351

H335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100g

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Laboratorio di chimica qualitativa

Alluminio nitrato . 9 H2O gr.500

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H272-301-315- 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio solfato . 18 H2O gr.1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Alluminio ossido gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio tiocianato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio tetraborato . 4 H2O gr.500

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

290 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ammonio solfato gr.1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1400 gr.

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio nitrato gr. 500 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 271 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

170 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio nitrato gr. 1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 271 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio eptamolibdato. 4H2O gr 1000

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio tartrato gr.500 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio acetato gr. 1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ammonio ossalato . H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302+ 312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Argento nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-314-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302+332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr 500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario cloruro . 2 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario idrossido . 8H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Bario nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302-332 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Calcio solfato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr 950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio acetato . H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr 950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio nitrato . 4 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr .

800 gr . .

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Calcio cloruro anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cobalto carbonato oso . n H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-317 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cobalto nitrato. 6 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-312-317 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

60 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Cromo cloruro . 6 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cromo ossido gr.1000 Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Cromo acetato ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr .

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro ammonio solfato oso. 6 H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 313-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr 600 gr

.

. 550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro ammonio solfato ico . 12 H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr 1000 gr 900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro nitrato ico . 9 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro solfato oso . 7 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr 0

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Ferro cloruro ico . 6 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

650gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ferro ossido (Fe2O3) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio solfato . H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr 900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

170 gr 100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Litio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio solfato . 7 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr 500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 86/99

Magnesio cloruro . 6 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900gr 300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio carbonato basico . 5 H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Magnesio ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

230gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese solfato . H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 373-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr .

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr . .

3500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese acetato . 4 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 315-319-361-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

700 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Manganese cloruro oso . 4 H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 87/99

Mercurio cloruro oso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-315-319-335-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

750 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio acetato oso (CH3 COO Hg)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 301+311-330-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

180 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio cloruro ico (HgCl2 ) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 300-314-341-361f-372-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

40 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Mercurio nitrato oso (HgNO3 . H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 300-310-330-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr 17 gr

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nickel carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-317-351-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nickel cloruro . 6H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-334-317-351 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nickel acetato oso. 4 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-332-317-351 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Piombo carbonato basico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr .

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo ossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo nitrato oso Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

120 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Piombo cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 302-332-360Df-373-410

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr .

650 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ioduro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 315-319-334-317-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 340: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 89/99

Potassio ferricianuro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

125 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio permanganato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-302-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr 650 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio bisolfato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio tiocianato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

550 gr 400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio nitrito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-301-400 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio ossalato monoidrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Potassio ferrocianuro 3 idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio metabisolfito (K2S2O5)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr 800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio idrossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

450 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio fosfato bibasico tridrato (K2HPO4.3 H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio acetato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfuro (a pezzi) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

900 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Potassio carbonato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-319-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio diidrogeno fosfato ( potassio fosfato mono basico)

KH2PO4

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame carbonato ico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R22-36 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame cloruro biidrato(ico) CuCl2 . 2H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-330 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame cloruro oso (CuCl) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame nitrato ico .3H2O - Cu(NO3)2 . 3H2O

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Rame solfato pentaidrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301-315-319-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Rame acetato ico. H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio acetato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio acetato . 3 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio ossalato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-312 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio solfato anidro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrogeno solfato 1 idrato

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrossido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr . .

750gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Sodio cloruro Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio diidrogeno fosfato . 2 H2O (NaH2PO4 . 2H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio fosfato bibasico.12H2O (Na2HPO4. 12H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio fosfato (bisodio idrogeno fosfato) (Na2HPO4)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio silicato ( Na2 O3 Si)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-315-318-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio solfito anidro (Na2SO3)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato anidrogr. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1400gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Sodio tetraborato deca idrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H360 FD Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrogeno carbonato (bicarbonato) (NaHCO3)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio disolfito (Na2S2O5) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio nitrito Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-301-400 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

850 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio tiosofato. 5H2O (Na2 S2 O3)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio nitrato Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno ossido ( Sn O2 ) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Page 346: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

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Stagno granulare (Sn) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

225 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno cloruro oso . 2 H2O (Sn Cl2 .2H2O)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-332-315 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

120 gr 250 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stagno solfato oso (Sn SO4 ) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio solfato (Sr SO4) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

600gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio cloruro esaidrato (Sr Cl2 . 6 H20)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 318 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio carbonato (Sr CO3) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

200 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Stronzio nitrato (Sr (NO3)2) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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Zinco solfuro (Zn S) gr. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

800 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco solfato . 7 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

150 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco acetato .2 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco cloruro (Zn Cl2) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-314-410 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Zinco nitrato . 6 H2O Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

H 272-302-315-319-335

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Amido di patata solubile Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Diacetildiossima Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

400 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 97/99

Acido borico ( H3 BO3)

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 360 FD Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

100 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Lega di devarda Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 260-411 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

0

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido tannico Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302-412 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

0

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Ammonio idrossido 25% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335-400 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido cloridrico 37% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314-335 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1300 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido nitrico 65% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 272-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1000 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido solforico 96% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

1500 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 98/99

Acido picrico 1,2 % Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 201-301-311-331 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Dato a lab.

Analisi tecniche

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido acetico 99-100% Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 226-314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

350 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Glicerina Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

950 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Metilarancio Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 301 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

90 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio carbonato 0,5 mol. Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza R 36 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 ml 500 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Sodio idrossido 1N fiala Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

0 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Acido ossalico 1N (0,5M) Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 314 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

300 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

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04_44270_022_Chim_VR_lab_chimico_TAB_Marconi_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 99/99

Potassio ftalato acido Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

Quantità limitata

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Eriocromo T Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 319 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

50 gr

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Gel di silice Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

5 kg

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Gel di silice Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza

Cutanea, respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

2 kg

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Potassio solfocianuro 0,1N Rif. etichette / scheda di sicurezza

Rif. etichette / scheda di sicurezza H 302 Cutanea,

respiratoria

q giorno q settimana q mese x anno

Estremamente Limitato, a seconda dell’attività didattica

q giorno q settimana q mese x anno

500 ml

Utilizzo in quantità estremamente ridotta in laboratorio a scopo didattico

Nota: (*) Tempi di Esposizione per addetto: ipotesi cautelativa

(**) Intesa come quantità media di utilizzo / esposizione diretta per addetto indicato solo ove pertinente e significativo per l’esposizione dei lavoratori Classificazione: Xi = Irritante, Xn = Nocivo, T = Tossico, F = Infiammabile, C = Corrosivo, O = Comburente N = pericoloso per l’ambiente NA = Non attinente, EA = Esposizione accidentale, NP = Non Presente; NA= Non Applicabile

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04_44600_001_Chim_MT_intro_utilizzo_Marconi_fff_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 1/2 - RISCHIO CHIMICO -

– Misure di tutela e criteri generali di prevenzione e protezione – Le seguenti misure di tutela sono applicabili per tutte le sostanze chimiche individuate. Le misure di prevenzione e

protezione sono da applicarsi per quanto di pertinenza le singole lavorazioni o mansioni.

Le seguenti misure di tutela si intendono per gli agenti chimici dell’attività, integrandosi alle misure di tutela specificate nelle

schede di sicurezza / informative.

Nota: si intendono riportare le misure di tutela anche in caso di utilizzo di prodotti al di fuori del normale ciclo lavorativo

Misure di tutela – procedure

• Prima dell’utilizzo leggere attentamente le istruzioni e l’etichetta dei contenitori, seguire le istruzioni del fornitore –

produttore per l’utilizzo dei prodotti anche attraverso le schede di sicurezza e schede informative

• Preferire prodotti e sostanze chimiche a bassa pericolosità; sia effettuata una valutazione preventiva delle sostanze /

preparati pericolosi mirata alla selezione dei prodotti con minor pericolosità possibile, in particolare per effetti tossici,

nocivi, irreversibili o maggiormente pericolosi

• Organizzare le lavorazioni in modo da non esporsi a sostanze dovute ad altre operazioni con utilizzo di sostanze

chimiche

• Non fumare, bere e mangiare dopo contatti con sostanze chimiche

• Manipolare con cura le sostanze evitando in particolare ingestioni, inalazioni dirette, contatti con al cute e gli occhi

• Non mescolare mai prodotti chimici diversi salvo ove specificato nelle istruzioni d’uso / schede di sicurezza / schede

informative valutando sempre eventuali incompatibilità fra le sostanze

• Operare in ambiente ben aerato

• Utilizzare i prodotti solo per gli scopi per i quali sono stati progettati

• In caso di contatto o versamento sugli indumenti, attenersi a quanto previsto nella scheda di sicurezza

• In caso di contatto o versamento sugli indumenti o calzature, toglierli immediatamente e non indossarli nuovamente

• Mantenere puliti ed efficienti i dispositivi di protezione individuali, in particolare dopo contatti con prodotti chimici

• Prima di eseguire lavorazioni con utilizzo di prodotti chimici, coordinarsi con le persone vicine affinché prendano le

necessarie precauzioni

• In caso di incidenti o condizioni di non sicurezza rivolgersi ai superiori / addetti emergenza

• Non utilizzare o depositare (anche momentaneamente) prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco

• Siano messe a disposizione attrezzature di lavoro ed adottati sistemi di protezione, quali aspirazioni localizzate rif.

moduli specifici di seguito riportati.

Dispositivi di protezione individuale

• Utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale (Cfr. schede di sicurezza / schede informative)

• L'obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (Cfr. schede di sicurezza / schede informative) sia oggetto di

formazione e informazione agli addetti

• In caso di versamenti o spandimenti accidentali, indossare i DPI previsti dalla etichetta / schede di sicurezza (guanti,

mascherine ecc.), aerare il più possibile l’ambiente e bonificare immediatamente

Contenitori

• Non versare mai prodotti chimici in contenitori anonimi e di materiale non compatibile con il prodotto stesso

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04_44600_001_Chim_MT_intro_utilizzo_Marconi_fff_023.doc Sezione: 4 Pag. modulo: 2/2 • I contenitori devono prevedere la corretta etichettatura secondo le norme vigenti

• Chiudere ermeticamente i contenitori quando non utilizzati

• Se si utilizzano contenitori per sostanze diverse, bonificarli accuratamente prima di introdurre sostanze diverse da quelle

precedentemente contenute

• Utilizzare contenitori, per il trasporto, idonei all’uso

Schede di sicurezza

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento

o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione

o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità

o Punto 11 – informazioni tossicologiche

o Punto 12 – informazioni ecologiche

o Punto 13 – smaltimento

o Punto 14 – trasporto

o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso

o Punto 5 – emergenza incendio

o Punto 6 – dispersione accidentale

• Mantenere aggiornate e disponibili, anche nei pressi delle aree di utilizzo, le schede di sicurezza / schede informative dei

prodotti / sostanze chimiche ed informare i lavoratori circa i contenuti e i precetti indicate delle stesse

• Per rischi e relative misure di tutela di sostanze specifiche consultare le schede di sicurezza e schede informative

Rifiuti e residui di sostanze chimiche

• Residui di prodotti chimici non vanno gettati insieme agli altri rifiuti se non dopo essersi accertati che non possano dar

luogo a reazioni esotermiche o producenti vapori nocivi

• Sostanze pericolose in genere devono essere neutralizzate, se possibile, e quindi raccolte in appositi contenitori, che

dovranno essere prelevati, e smaltite con specifici criteri secondo quanto previsto dalle vigenti normative sui rifiuti

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04_44600_005_rchim_MT_all_Marconi_kk_fff_021-0049.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO -

- Criteri generali di prevenzione e protezione –

I seguenti criteri sono applicabili per tutte le sostanze chimiche individuate integrandosi alle misure di tutela specificate nelle

schede di sicurezza / informative. I criteri sono da applicarsi per quanto di pertinenza delle singole lavorazioni o mansioni.

Nota: si intendono riportare i criteri anche in caso di utilizzo di prodotti al di fuori del normale ciclo lavorativo

Criteri di prevenzione protezione - procedure relative alla detenzione, manutenzione e pulizia

• Mantenere puliti gli ambienti, in particolare pavimenti / zone di lavoro

• Evitare il contatto diretto tra prodotti chimici.

• Non avvicinare i prodotti chimici a superfici calde, fonti di innesco od esporli alla luce solare diretta

• Sui contenitori di agenti chimici siano apposti in modo visibile la corretta segnaletica / etichettatura di sicurezza (con

pittogramma, frasi di rischio e consigli di prudenza) in modo tale da identificare chiaramente la natura del contenuto e gli

eventuali rischi connessi

• I contenitori siano mantenuti in buono stato di conservazione

• Utilizzare / detenere solo le quantità strettamente necessarie

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04_44600_030_rchim_MT_depositi_all_Marconi_fff_001-0039.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO CHIMICO -

- Note specifiche per il deposito di sostanze chimiche -

Misure di tutela – procedure

• I locali / aree adibiti a deposito siano dotati di adeguata aerazione

• Non fumare, bere e mangiare nell’area di deposito

• I contenitori siano depositati in posizione stabile

• Evitare il contatto diretto tra prodotti chimici.

• Non depositare i prodotti chimici in prossimità di superfici calde, fonti di innesco od esporli alla luce solare diretta

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04_44610_050_rchim_MT_ufficio_prodotti_Marconi_fff_004-0138.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO -

PRODOTTI CHIMICI USO UFFICIO

(inchiostri, toner, correttori e simili)

Misure di tutela – procedure

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità o Punto 11 – informazioni tossicologiche o Punto 12 – informazioni ecologiche o Punto 13 – smaltimento o Punto 14 – trasporto o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso o Punto 5 – emergenza incendio o Punto 6 – dispersione accidentale

• Preferire prodotti a bassa tossicità o nocività; sia effettuata una valutazione preventiva delle sostanze / preparati pericolosi

mirata alla selezione dei prodotti con minor pericolosità possibile, in particolare per effetti tossici, irreversibili o

maggiormente pericolosi

• Non eccedere nei quantitativi e dosi consigliate da produttori

• Non danneggiare i contenitori e gli involucri di inchiostri, toner e simili

• Seguire le istruzioni del costruttore per la sostituzione di toner, inchiostri o simili

• In caso di spandimenti utilizzare guanti, aerare l’ambiente e bonificare immediatamente

• I locali siano adeguatamente aerati con sufficiente ricircolo di aria

• Rispettare i precetti indicati nelle schede di sicurezza, in particolare per quanto attiene alle necessità di utilizzare

dispositivi di protezione e modalità di manipolazione e uso

• Non utilizzare propellenti o prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco

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04_44700_040_rchim_MT_detersivi_amb_utilizzo_Marconi_fff_007-0105.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO -

- DETERSIVI, DETERGENTI E PRODOTTI PER L’IGIENE AMBIENTALE –

- note integrative - Misure di tutela – procedure • Non eccedere nelle dosi e concentrazioni consigliate dal produttore

• Utilizzare il prodotto solo per le superfici e/o gli ambienti indicati nelle istruzioni

• Prima di iniziare le lavorazioni aerare i locali

• Non respirare direttamente le esalazioni

• Utilizzare i dispositivi di protezione previsti (rif. schede di sicurezza)

• Utilizzare i prodotti senza contatto diretto con la cute

• Non mescolare o porre a contatto prodotti diversi salvo ove non sia specificamente indicato nelle condizioni d’uso (schede

di sicurezza o schede di utilizzo)

• Idratare abbondantemente la pelle delle mani con apposite creme

• In caso di versamenti o spandimenti accidentali, indossare i DPI previsti dalla schede di sicurezza, aerare il più possibile

l’ambiente e bonificare immediatamente

• Rispettare i precetti indicati nelle schede di sicurezza, in particolare per quanto attiene alle necessità di utilizzare

dispositivi di protezione e modalità di manipolazione e uso.

• Non utilizzare propellenti o prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco

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04_44700_100_rchim_MT_sald_intro_Marconi_fff_001-0161.doc Pag. modulo: 1/3

- RISCHIO CHIMICO -

SALDATURA La saldatura produce sostanze aerodisperse sotto forma di particelle di piccole dimensioni. Una parte considerevole di tali

particelle (con dimensione inferiore a 10 micrometri) sono respirabili, cioè raggiungono le parti più interne dell'apparato

respiratorio e sono chiamate fumi di saldatura.

Gli elementi materiali (ad es. materiale di apporto, gas, materiale oggetto della saldatura) utilizzati possono di per sé anche

non essere pericolosi (Rif. schede di sicurezza) ma, si evidenza che durante la saldatura tali elementi materiali vengono

portati ad alte temperatura. In tali condizioni possono essere prodotti fumi contenenti concentrazioni non trascurabili dei

metalli e di ossidi dei metalli che compongono tali materiali.

Le operazioni di saldatura e le attività connesse presentano rischi causati dagli agenti chimici aerodispersi. Essi si formano in

seguito a fenomeni di evaporazione, condensazione, ossidazione, decomposizione, pirolisi e combustione. In particolare si

trovano:

• sostanze gassose, derivano dalla tecnologia di lavorazione impiegata

• polveri e fumi di saldatura, dipendono principalmente dalla tipologia dei materiale di base e dei materiale di apporto

• aerosol, in genere derivanti dal riscaldamento di prodotti presenti sulla superficie dei metalli in lavorazione (vernici, oli)

Durante la lavorazione è necessario ridurre al minimo i quantitativi degli agenti chimici pericolosi che possono essere inalati.

L’esposizione ad agenti chimici dipende dal tipo di processo di saldatura impiegato, al materiale base e d’apporto utilizzato,

all’ambiente nel quale si effettuano le operazioni.

La via principale di assorbimento è per via respiratoria.

Si possono manifestarsi in generale:

• effetti sull’apparato respiratorio derivanti da agenti gassosi o agenti aerodispersi / fumi quali

• rischi da combustione di idrocarburi usati per operazioni di pulitura

• rischi per l’apparato digerente

In relazione alla rapidità e all’intensità dei fenomeni si possono distinguere:

• intossicazione acuta, se causata da assorbimento rapido di agenti tossici, in elevate quantità

• intossicazione cronica, con assorbimento lento di dosi basse, con effetti sotto forma di malattia

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04_44700_100_rchim_MT_sald_intro_Marconi_fff_001-0161.doc Pag. modulo: 2/3

Misure di tutela – procedure

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità o Punto 11 – informazioni tossicologiche o Punto 12 – informazioni ecologiche o Punto 13 – smaltimento o Punto 14 – trasporto o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso o Punto 5 – emergenza incendio o Punto 6 – dispersione accidentale

• Lavorare in spazi provvisti di una adeguata ventilazione - areazione salvo interventi sporadici e all’aperto

Ambienti chiusi

• La postazione di saldatura sia collocata in prossimità di idonei impianti d’aspirazione dei fumi, gas e polveri, dovrà

essere predisposto idoneo impianto di aspirazione localizzato, anche mobile, dal basso, frontalmente o lateralmente al

punto di saldatura

• Per consentire di porre l’impianto di aspirazione nella posizione ottimale, in modo che le sostanze prodotte dalla

saldatura siano aspirate nella maggior quantità possibile, senza interessare l’ambito respiratorio degli addetti, è

consigliabile l’uso di bracci mobili bilanciati, senza i quali, in alcune circostanze, risulta difficile posizionare la cappa

d’aspirazione o risulta arduo mantenere la cappa nella posizione di massima efficienza. Queste attrezzature possono

essere d’aiuto per progettare posti fissi di saldatura conformi alle normative, nel rispetto dei principi ergonomici

• Controllare l’efficienza dei dispositivi di aspirazione localizzata fumi e utilizzarli sempre nei pressi delle lavorazioni

• La velocità di cattura deve essere idonea per l’estrazione dei fumi (almeno 0.25 - 0.5 m/s)

• La ventilazione forzata deve essere sempre predisposta nel caso di lavori prolungati o con materiali zincati, verniciati e

simili

• Anche i pezzi appena saldati, qualora emettano fumi derivanti dalla combustione delle sostanze ricoprenti, vanno

posizionati in zona dotata di ventilazione per catturare gli inquinanti emessi

• Non saldare ove le radiazioni possano venire a contatto con sostanze che possono reagire (anche in piccola quantità)

• Pulire accuratamente le superfici interessate alla saldatura in particolare qualora siano presenti sostanze che possono dare

origine a gas pericolosi (ad es. solventi o sgrassanti)

• Saldare metalli trattati (ad es. ricoperti o contenenti composti quali piombo, grafite, cadmio, zinco, cromo, mercurio o

berillio ecc.) solo tramite l’ausilio di un respiratore adeguato e specifico per la protezioni da tali sostanze

• Mantenere nelle zone di lavoro il quantitativo di elementi (materiale di apporto, gas ecc.) strettamente necessario per le

lavorazioni

• Mantenere la testa il più possibile lontano dall’area di saldatura, non esporsi sopra i fumi, evitare di respirare le polveri i

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04_44700_100_rchim_MT_sald_intro_Marconi_fff_001-0161.doc Pag. modulo: 3/3

fumi ed i vapori prodotti durante la lavorazione

• Per le sostanze ed i preparati si fa riferimento ai punti delle schede di sicurezza pertinenti, che costituiscono parte

integrante del Documento di Valutazione dei Rischi.

• Per quanto riguarda i Dispositivi di Protezione Individuale si fa riferimento all’apposito capitolo

Page 360: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44700_106_rchim_MT_sald_arco_elettr_Marconi_fff_001-0136.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO CHIMICO -

- Polveri, fumi e gas nelle operazioni di SALDATURA ELETTRICA -

Torio

Il torio è un elemento radioattivo e talvolta è presente (2%) negli elettrodi infusibili TIG ; è accertato che durante il normale

impiego non esistono significativi rischi di irradiazione esterna; potrebbero sorgere problemi di irradiazione interna per

inalazione delle polveri nel caso di riaffilatura dell’elettrodo senza protezione

Ossido di carbonio

Un altro pericolo meno probabile è la trasformazione dell’anidride carbonica in ossido di carbonio. Per questo gas, il limite di

soglia proposto dal ACGIH è 23 mg/m3.

Misure di tutela – procedure:

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

- Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento - Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione - Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità - Punto 11 – informazioni tossicologiche - Punto 12 – informazioni ecologiche - Punto 13 – smaltimento - Punto 14 – trasporto - Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

- Punto 4 – emergenza primo soccorso - Punto 5 – emergenza incendio - Punto 6 – dispersione accidentale

Page 361: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44700_109_rchim_MT_stagno_circuiti_Marconi_fff_001-0029.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO -

- Polveri, fumi e gas nelle operazioni di

STAGNATURA SCHEDE ELETTRONICHE - Misure di tutela – procedure:

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di sicurezza

e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità o Punto 11 – informazioni tossicologiche o Punto 12 – informazioni ecologiche o Punto 13 – smaltimento o Punto 14 – trasporto o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso o Punto 5 – emergenza incendio o Punto 6 – dispersione accidentale

• Non esporsi ai fumi di stagnatura

• Operare con aerazione

• Non utilizzare spray infiammabili sulle parti ancora calde

• Ove possibile con la tipologia delle parti da saldare trattate preferire “stagno” senza piombo

Page 362: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44700_110_rchim_MT_sald_ossiac_Marconi_fff_001-0121.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO CHIMICO -

- Polveri, fumi e gas nelle operazioni di

SALDATURA OSSIACETILENICA / OSSITAGLIO - Misure di tutela – procedure:

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

- Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento - Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione - Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità - Punto 11 – informazioni tossicologiche - Punto 12 – informazioni ecologiche - Punto 13 – smaltimento - Punto 14 – trasporto - Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

- Punto 4 – emergenza primo soccorso - Punto 5 – emergenza incendio - Punto 6 – dispersione accidentale

Page 363: ITIS “G. MARCONI” · 2016-10-17 · • fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori (connessi alle aree e spazi di lavoro, alle attrezzature e macchine utilizzate, agli

04_44800_060_rchim_MT_lab_chimico_Marconi_fff_003-0148.doc Pag. modulo: 1/2

- RISCHIO CHIMICO -

LABORATORIO CHIMICO - Misure di tutela - procedure

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

- Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento - Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione - Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità - Punto 11 – informazioni tossicologiche - Punto 12 – informazioni ecologiche - Punto 13 – smaltimento - Punto 14 – trasporto - Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

- Punto 4 – emergenza primo soccorso - Punto 5 – emergenza incendio - Punto 6 – dispersione accidentale

• Non usare i recipienti del laboratorio per bevande o alimenti

• Indossate i Dispositivi di Protezione Individuale (rif. schede di sicurezza):

- occhiali di protezione, in modo particolare quando

§ si eseguono operazioni particolarmente delicate come: aggiunte di sostanze particolarmente

aggressive

§ quando si indossano lenti a contatto (queste non offrono alcuna protezione dagli urti, e possono

aggravare le conseguenze di schizzi di sostanze corrosive impedendone il lavaggio); è comunque

consigliabile non portare di tale tipo di lenti

- guanti di protezione nel maneggiare sostanze irritanti, tossiche e/o nocive per contatto

• camice, è un'utile barriera in caso di contatto accidentale con sostanze chimiche

• maschere con filtro (si utilizzi per vapori organici filtro A) con presenza di gas/vapori (Rif. schede di sicurezza)

• I capelli lunghi devono essere sempre raccolti

• Durante i mesi estivi evitare l'uso di sandali o scarpe troppo aperte

• Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in funzione.

• Non lavorare su grandi quantità di sostanze

• Non appoggiare mai recipienti, bottiglie o apparecchi vicino al bordo del banco di lavoro

• Non portare in tasca forbici, tubi di vetro o altri oggetti taglienti o appuntiti.

• Nel corso di esperimenti con sostanze o tecniche nuove, queste vanno considerate potenzialmente pericolose finche non si

sia acquisita la certezza del contrario. È necessario, in tali casi abbondare nelle misure precauzionali ed eseguire saggi

preliminari su piccole quantità di sostanza

• Non pipettare con la bocca, meglio pipettatrici automatiche

• E' vietato l'accesso nei laboratori chimici al personale non autorizzato

• Lavaggio oculare emergenza

• Durante l’utilizzo di prodotti non avvicinare a sorgenti di innesco (illuminatori, attrezzature con utensili caldi, utensili che

causano scintille, contatti elettrici), non utilizzare propellenti o prodotti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco

• Manipolare con cura le sostanze evitando inalazioni dirette

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04_44800_060_rchim_MT_lab_chimico_Marconi_fff_003-0148.doc Pag. modulo: 2/2

• Non utilizzare propellenti infiammabili nei pressi di sorgenti di innesco

• Lavarsi le mani dopo l’utilizzo o in caso di contatto con la pelle, occhi ecc.

• Operare in ambiente aerato

• L’area di utilizzo sia interdetta ai non addetti

• Valutare sempre eventuali incompatibilità fra le sostanze e provvedere a che non vi siano contatti accidentali (contenitori

separati, ecc)

• Trasportare nel luogo di lavoro solo la quantità strettamente necessaria alle lavorazioni

• Utilizzare contenitori, per il trasporto, idonei all’uso (qual chiusura ermetica, doppi con assorbente)

• Eseguire travasi su vassoi o bacini di contenimento, per quantità non minime

• Apertura viale e fiale sotto cappa di aspirazione

• Utilizzare cappa o dispositivi di aspirazione

• Gli impianti di captazione devono essere manutenzionati e controllati periodicamente

• Se si utilizzano contenitori per sostanze diverse, bonificarli accuratamente prima di introdurre sostanze diverse

• Segnalare con apposita cartellonistica le zone di deposito

Gestione rifiuti di laboratorio

• Scarti e rifiuti del laboratorio (carta da filtro, cotone, stracci. etc.) vanno gettati in appositi secchi metallici di dimensioni

non troppo grandi per evitare un pericoloso accumulo di sostanze combustibili.

• Un cesto a parte deve essere riservato alla vetreria rotta e spezzoni di vetro.

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04_44800_300_rchim_MT_manutenzione_ordinaria_Marconi_fff_004-0172.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO CHIMICO -

- Prodotti chimici per attività manutentive e di corredo

quali lubrificanti e similari

Misure di tutela - procedure

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità o Punto 11 – informazioni tossicologiche o Punto 12 – informazioni ecologiche o Punto 13 – smaltimento o Punto 14 – trasporto o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso o Punto 5 – emergenza incendio o Punto 6 – dispersione accidentale

• Utilizzare guanti (con tipologia specificata nelle schede di sicurezza)

• Immagazzinamento e uso sostanze chimiche in locale o zona aerata

• Mantenere nelle zone di lavoro il quantitativo strettamente necessario per le lavorazioni in contenitori ben chiusi

• Non utilizzare acqua sul prodotto in caso di incendio

• Utilizzare in aree ventilate; non esporsi con il viso sopra il punto di impiego

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04_44800_308_rchim_MT_olio_intro_Marconi_fff_006-0060.doc Pag. modulo: 1/1 - RISCHIO CHIMICO -

- OLI per uso meccanico - Misure di tutela – procedure

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza nelle lavorazioni è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti:

o Punto 7 – manipolazione e immagazzinamento o Punto 8 – protezione personale – controllo dell’esposizione o Punto 10 – stabilità e reattività – compatibilità o Punto 11 – informazioni tossicologiche o Punto 12 – informazioni ecologiche o Punto 13 – smaltimento o Punto 14 – trasporto o Punto 16 – altre informazioni

• Per quanto riguarda le misure di sicurezza in caso di emergenza è necessario il rispetto di quanto previsto dalle schede di

sicurezza e in particolare i punti

o Punto 4 – emergenza primo soccorso o Punto 5 – emergenza incendio o Punto 6 – dispersione accidentale

• Seguire attentamente le istruzioni d’uso dei fabbricanti e le schede di sicurezza

• Durante eventuali fasi di diluizione in recipienti con acqua operare con gradualità al fine di evitare spruzzi o fuoriuscite dai

recipienti

• Predisporre idonei bacini di contenimento sotto contenitori / attrezzature, in particolare per quantità non minime (deposito)

• Preferire prodotti emulsionati (minor quantitativo d’olio) e a pH vicino alla zona neutra

• Sostituire gli oli frequentemente, comunque prima del loro degrado

• Effettuare regolare manutenzione e pulizia degli impianti e attrezzature

• Minimizzare l’utilizzo di aria compressa per la pulizia delle zone di lavoro; operare in modo da sollevare meno residui

possibili e mai verso persone

• In caso di versamento accidentale rimuovere l’abbigliamento e avviarlo al lavaggio; lavare la pelle contaminata con sapone

neutro

• Minimizzare il contatto cutaneo e l’esposizione respiratoria

• Non lavare, riporre o conservare gli indumenti da lavoro insieme a quelli civili

• Segregare immediatamente eventuali ferite e lesioni della pelle

• Utilizzare asciugamani e stracci a perdere; evitare di toccare e maneggiare tessuti, stracci o materiali sporchi d’olio

• Non lavarsi le mani utilizzando olio, solventi o abrasivi; dopo il lavaggio utilizzare creme ammorbidenti e grasse

• Non depositare olio o materiali imbrattati o sporchi nei pressi di fonti di innesco

• Non contaminare gli oli con materiale organico, rifiuti, mozziconi, residui alimentari, ecc.

• Non fumare, bere o mangiare durante il lavoro

• Depositare in apposita area mantenendo al minimo la quantità presente nelle postazioni di lavoro

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04_44900_003_rchim_an_H_Marconi_020.doc Pag. modulo: 1/1

- RISCHIO CHIMICO –

Note tecniche e obblighi connessi Il dirigente scolastico, sulla base dell'attività, ha ridotto al minimo il rischio mediante la corretta applicazione delle misure di

tutela e dei criteri generali di prevenzione.

Si valuta l’efficace conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e protezione.

In particolare si segnalano i seguenti

Mansione 05 - Chimica Biologia:

− Corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza collettivi e individuali

− Controllare lo stato di efficienza e di usura degli impianti di aspirazione e gli impianti di captazione

− Utilizzare cappa e dispositivi di aspirazione realizzati a regola d’arte

− Non lavorare su grandi quantità di sostanze

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04_44900_006_rchim_medico_H_Marconi_ITA_020.doc Pag. modulo: 1/1

- Rischio chimico -

Sorveglianza Sanitaria – Note tecniche e obblighi connessi

Ove la valutazione dei rischi abbia evidenziato l’obbligo di misurazione degli agenti chimici si specificano le seguenti

• La sorveglianza sanitaria sia effettuata:

- prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione

- periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicita' diversa decisa dal Medico competente (con

motivazione riportata nel Documento di Valutazione dei Rischi e resa nota ai Rappresentanti per la Sicurezza dei

Lavoratori), in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria

- all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente fornisce al lavoratore

eventuali indicazioni relative a prescrizioni mediche da osservare

- l'organo di vigilanza (con provvedimento motivato) può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria

diversi rispetto a quelli definiti dal medico competente

• Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è fissato un valore limite biologico.

Dei risultati di tale monitoraggio sia informato il lavoratore interessato. I risultati di tal monitoraggio, in forma anonima,

siano allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori

• Gli accertamenti sanitari devono essere a basso rischio per il lavoratore

• Sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati, su parere del Medico Competente, siano adottate

eventuali misure preventive e protettive particolari per singoli lavoratori. Le misure possono comprendere anche

l'allontanamento del lavoratore

• Nel caso in cui all'atto della sorveglianza sanitaria si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori esposti in

maniera analoga ad uno stesso agente, l'esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili ad esposizione ad

agenti chimici o il superamento di un valore limite biologico, il Medico Competente informa individualmente i lavoratori

interessati ed il datore di lavoro.

Al presentarsi di questi casi, occorre:

- sottoporre a revisione la valutazione dei rischi

- sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi

- tenere conto del parere del Medico Competente nell'attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il

rischio

- prendere le misure affinché sia effettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hanno subito

un'esposizione simile

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04_44900_010_rchim_criteri_gen_tutti_Marconi_fff_020-0212.doc Pag. modulo: 1/2 - RISCHIO CHIMICO -

- Criteri generali di prevenzione e protezione – - Riferimenti legislativi -

Criteri generali di prevenzione e protezione

• Siano eliminati i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi o ridotti al minimo mediante:

- progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro

- fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate (locali,

contenitori, impianti)

- riduzione al minimo del numero di lavoratori esposti, anche solo potenzialmente

- riduzione al minimo della durata e dell'intensità dell'esposizione

- misure igieniche adeguate

- riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione

- metodi di lavoro appropriati nella manipolazione, immagazzinamento e trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici

pericolosi, nonchè dei rifiuti che contengono detti agenti chimici

- siano continuamente effettuate ricerche al fine di sostituire gli agenti chimici pericolosi con altro di minor

“pericolosità”

• Sia effettuata formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere i lavoratori

stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro; le informazioni siano fornite in modo adeguato al risultato della valutazione

del rischio.

• Sia garantito l’accesso ad ogni scheda di sicurezza, schede informative

• Sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, siano adottate misure tecniche e

organizzative adeguate alla natura delle operazioni (immagazzinamento, manipolazione) e l’isolamento di agenti chimici

incompatibili fra di loro. In particolare, sia assicurato che sul luogo di lavoro non si realizzino concentrazioni pericolose

di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili.

• Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico

pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi e' solo un rischio basso

per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di tutela non sono sufficienti a ridurre il rischio, si

proceda con l’attivazione di:

- misure da adottarsi nel seguente ordine di priorità:

o progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonchè uso di attrezzature e materiali adeguati;

o appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio

o misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a

prevenire con altri mezzi l'esposizione;

o sorveglianza sanitaria dei lavoratori tramite medico competente aziendale

- salvo che si possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione,

periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull'esposizione, si provveda ad

effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute

- quando sia stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente si

identifichino e rimuovano le cause che hanno cagionato tale superamento dell'evento, adottando immediatamente le

misure appropriate di prevenzione e protezione

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04_44900_010_rchim_criteri_gen_tutti_Marconi_fff_020-0212.doc Pag. modulo: 2/2

- si mettano a disposizione attrezzature di lavoro e si adottino dei sistemi di protezione collettiva ed individuale

conformi alle disposizioni legislative e regolamentari pertinenti, in particolare per quanto riguarda l'uso dei suddetti

mezzi in atmosfere potenzialmente esplosive

- si adottino misure per assicurare un sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e macchinari, anche mettendo a

disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio di esplosione o dispositivi per limitare la

pressione delle esplosioni

- si informino i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle cause dell'evento e

delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne da' comunicazione, senza indugio, all'organo di vigilanza

- sorveglianza sanitaria tramite il medico competente aziendale per i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi

per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti,

corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3 e relativa istituzione ed

aggiornamento delle cartelle sanitarie

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04_44900_012_rchim_frasi_RS_HP_tutti_Marconi_fff_012-0013.doc Pag. modulo: 1/6 - RISCHIO CHIMICO -

- Frasi di rischio (R/H) e consigli di prudenza (S/P) Legenda frasi di rischio / consigli di prudenza riportate sulle confezioni o sulle schede di sicurezza dei prodotti chimici:

FRASI DI RISCHIO - R R1 Esplosivo allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altri inneschi R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altri inneschi R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria R7 Può provocare un incendio R8 Può provocare l’accensione di materie combustibili R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili

R10 Infiammabile R11 Facilmente infiammabile R12 Estremamente infiammabile R13 Gas liquefatto altamente infiammabile R14 Reagisce violentemente con l’acqua R15 A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti R17 Spontaneamente infiammabile all’aria R18 Durante l’uso può formare con l’aria miscele esplosive/infiammabili R19 Può formare perossidi esplosivi R20 Nocivo per inalazione R21 Nocivo a contatto con la pelle R22 Nocivo per ingestione R23 Tossico per inalazione R24 Tossico a contatto con la pelle R25 Tossico per ingestione R26 Altamente tossico per inalazione R27 Altamente tossico a contatto con la pelle R28 Altamente tossico per ingestione R29 A contatto con l’acqua libera gas tossici R30 Può diventare facilmente infiammabile durante l’uso R31 A contatto con acidi libera gas tossico R32 A contatto con acidi libera un gas altamente tossico R33 Pericolo di effetti cumulativi R34 Provoca ustioni R35 Provoca gravi ustioni R36 Irritante per gli occhi R37 Irritante per le vie respiratorie R38 Irritante per la pelle R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi R40 Possibilità di effetti irreversibili R41 Rischio di gravi lesioni oculari R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato R45 Può provocare il cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R47 Può provocare malformazioni congenite R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata R49 Può provocare il cancro per inalazione R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici R51 Tossico per gli organismi acquatici R52 Nocivo per gli organismi acquatici R53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico R54 Tossico per la flora R55 Tossico per la fauna R56 Tossico per gli organismi del terreno R57 Tossico per le api R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente R59 Pericoloso per lo strato di ozono R60 Può ridurre la fertilità R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati R62 Possibile rischio di ridotta fertilità R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestioni R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle R67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R68 Possibilità di effetti irreversibili P90 Contiene Piombo. Non utilizzare per oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini

Combinazioni delle frasi di rischio R R14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili. R15/21 A contatto con l'acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.

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04_44900_012_rchim_frasi_RS_HP_tutti_Marconi_fff_012-0013.doc Pag. modulo: 2/6

R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle. R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.

R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione. R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle. R23/25 Tossico per inalazione e ingestione.

R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione. R26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle. R26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.

R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione. R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie. R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.

R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle. R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle. R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione. R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle. R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.

R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle. R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione. R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.

R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione. R39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per a contatto con la pelle. R39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.

R39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle. R39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione. R39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.

R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R40/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione. R40/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle. R40/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.

R40/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle. R40/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione. R40/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.

R40/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata contatto con la pelle. R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.

R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle. R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione. R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.

R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle. R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.

R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle. R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione. R48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.

R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione R68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle. R68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.

R68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle. R68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione. R68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.

R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.

FRASI DI RISCHIO – H (GHS / CLP) H200 Esplosivo instabile H201 Esplosivo; pericolo di esplosione di massa. H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione. H203 Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione H204 Pericolo di incendio o di proiezione H205 Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio H220 Gas altamente infiammabile H221 Gas infiammabile H222 Aerosol altamente infiammabile. H223 Aerosol infiammabile. H224 Liquido e vapori altamente infiammabili. H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili H226 Liquido e vapori infiammabili

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H228 Solido infiammabile H240 Rischio di esplosione per riscaldamento H241 Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento H242 Rischio d'incendio per riscaldamento H250 Spontaneamente infiammabile all'aria H251 Autoriscaldante; può infiammarsi H252 Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi H260 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente H261 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili H270 Può provocare o aggravare un incendio; comburente H271 Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente. H272 Può aggravare un incendio; comburente. H280 Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato. H281 Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche. H290 Può essere corrosivo per i metalli. H300 Letale se ingerito. H301 Tossico se ingerito. H302 Nocivo se ingerito. H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. H310 Letale per contatto con la pelle. H311 Tossico per contatto con la pelle. H312 Nocivo per contatto con la pelle. H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. H315 Provoca irritazione cutanea. H317 Può provocare una reazione allergica cutanea. H318 Provoca gravi lesioni oculari. H319 Provoca grave irritazione oculare. H330 Letale se inalato. H331 Tossico se inalato. H332 Nocivo se inalato. H334 Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato. H335 Può irritare le vie respiratorie. H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. H340 Può provocare alterazioni genetiche . H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche . H350 Può provocare il cancro. H351 Sospettato di provocare il cancro . H360 Può nuocere alla fertilità o al feto . H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto. H362 Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno. H370 Provoca danni agli organi . H371 Può provocare danni agli organi H372 Provoca danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta esposizione comporta il medesimo pericolo H373 Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta di esposizione comporta il medesimo pericolo H400 Molto tossico per gli organismi acquatici. H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H412 Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H413 Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

Informazioni supplementari EUH 001 Esplosivo allo stato secco. EUH 006 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. EUH 014 Reagisce violentemente con l'acqua. EUH 018 Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile. EUH 019 Può formare perossidi esplosivi. EUH 044 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. EUH 029 A contatto con l'acqua libera un gas tossico. EUH 031 A contatto con acidi libera gas tossici. EUH 032 A contatto con acidi libera gas molto tossici. EUH 066 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle. EUH 070 Tossico per contatto oculare. EUH 071 Corrosivo per le vie respiratorie. EUH 059 Pericoloso per lo strato di ozono. EUH 201 Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini.

EUH 201A Attenzione! Contiene piombo. EUH 202 Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei bambini. EUH 203 Contiene cromo (VI). Può provocare una reazione allergica. EUH 204 Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica. EUH 205 Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica. EUH 206 Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono liberarsi gas pericolosi (cloro). EUH 207 Attenzione! Contiene cadmi o. Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le

disposizioni di sicurezza. EUH 208 Contiene . Può provocare una reazione allergica. EUH 209 Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso.

EUH 209A Può diventare infiammabile durante l'uso. EUH 210 Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta. EUH 401 Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso.

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CONSIGLI DI PRUDENZA - S S1 Conservare sotto chiave S2 Conservare fuori della portata dei bambini S3 Conservare in luogo fresco S4 Conservare lontano dai locali di abitazione S5 Conservare sotto … (liquido) S6 Conservare sotto … (gas) S7 Conservare il recipiente ben chiuso S8 Conservare al riparo dall’umidità S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato

S10 Mantenere il prodotto umido S11 Evitare il contatto con l’aria S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente S13 Conservare lontano da alimenti, mangimi e bevande S14 Conservare lontano da…(sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore) S15 Conservare lontano da calore S16 Conservare lontano da fiamme e scintille – Non fumare S17 Tenere lontano da sostanze combustibili S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela S20 Non mangiare né bere durante l’impiego S21 Non fumare durante l’impiego S22 Non respirare le polveri S23 Non respirare i gas / fumi / vapori / aerosol (termine appropriato da precisare da parte del produttore) S24 Evitare il contatto con la pelle S25 Evitare il contatto con gli occhi S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbond. con acqua e consultare il medico S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati S28 In caso di contatto con la pelle, lavarsi immediatamente e abbondantemente con acqua e sapone S29 Non gettare i residui nelle fognature S30 Non versare acqua sul prodotto S31 Tenere lontano da sostanze esplodibili S33 Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche S34 Evitare l’urto e lo sfregamento S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute maniere S36 Usare indumenti protettivi adatti S37 Usare guanti adatti S38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto S39 Proteggersi gli occhi / faccia S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto usare…(da precisare dal produttore) S41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi S42 Durante le fumigazioni usare un apparecchio respiratorio adatto S43 In caso di incendio usare…(mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l’acqua aumenta il rischio precisare: non usare

acqua) S44 In caso di malessere consultare il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta) S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (mostrargli l’etichetta) S46 In caso di ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l’etichetta S47 Conservare a temperature non superiori a …C° (da precisare da parte del fabbricante) S48 Mantenere umido con …(mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante) S49 Conservare soltanto nel recipiente originale S50 Non mescolare con …( da specificare da parte del fabbricante) S51 Usare soltanto in luogo ben ventilato S52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati

CONSIGLI DI PRUDENZA – P (GHS / CLP)

P101 In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del prodotto. P102 Tenere fuori dalla portata dei bambini. P103 Leggere l'etichetta prima dell'uso. P201 Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso. P202 Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze. P210 Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. – Non fumare. P211 Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione. P220 Tenere/conservare lontano da indumenti/……/ materiali combustibili. P221 Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili P222 Evitare il contatto con l'aria. P223 Evitare qualsiasi contatto con l'acqua: pericolo di reazione violenta e di infiammazione spontanea. P230 Mantenere umido con… P231 Manipolare in atmosfera di gas inerte. P232 Proteggere dall'umidità. P233 Tenere il recipiente ben chiuso. P234 Conservare soltanto nel contenitore originale. P235 Conservare in luogo fresco. P240 Mettere a terra/massa il contenitore e il dispositivo ricevente. P241 Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d'illuminazione/…/ a prova di esplosione. P242 Utilizzare solo utensili antiscintillamento. P243 Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche. P244 Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio.

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04_44900_012_rchim_frasi_RS_HP_tutti_Marconi_fff_012-0013.doc Pag. modulo: 5/6

P250 Evitare le abrasioni /gli urti/…./gli attriti. P251 Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l'uso. P260 Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. P261 Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. P262 Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti. P263 Evitare il contatto durante la gravidanza/l'allattamento. P264 Lavare accuratamente dopo l'uso P270 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso P271 Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato. P272 Gli indumenti da lavoro contaminati non devono essere portati fuori dal luogo di lavoro. P273 Non disperdere nell'ambiente. P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso. P281 Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto. P282 Utilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi. P283 Indossare indumenti completamente ignifughi o in tessuti ritardanti di fiamma. P284 Utilizzare un apparecchio respiratorio. P285 In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio.

P231 + P232 Manipolare in atmosfera di gas inerte. Tenere al riparo dall'umiditá. P235 + P410 Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari.

P301 IN CASO DI INGESTIONE: … P302 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: … P303 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli): … P304 IN CASO DI INALAZIONE: … P305 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: … P306 IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: … P307 IN CASO di esposizione: … P308 IN CASO di esposizione o di possibile esposizione: … P309 IN CASO di esposizione o di malessere: P310 Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P311 Contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P312 In caso di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P313 Consultare un medico. P314 In caso di malessere, consultare un medico. P315 Consultare immediatamente un medico. P320 Trattamento specifico urgente (vedere……. su questa etichetta). P321 Trattamento specifico (vedere …….su questa etichetta). P322 Misure specifiche (vedere …su questa etichetta). P330 Sciacquare la bocca. P331 NON provocare il vomito. P332 In caso di irritazione della pelle: P333 In caso di irritazione o eruzione della pelle: P334 Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido. P335 Rimuovere le particelle depositate sulla pelle. P336 Sgelare le parti congelate usando acqua tiepida. Non sfregare la parte interessata. P337 Se l'irritazione degli occhi persiste: P338 Togliere le eventuali lenti a contatto se é agevole farlo. Continuare a sciacquare. P340 Trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P341 Se la respirazione é difficile, trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P342 In caso di sintomi respiratori: P350 Lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone. P351 Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. P352 Lavare abbondantemente con acqua e sapone. P353 Sciacquare la pelle/fare una doccia. P360 Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti. P361 Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati. P362 Togliersi di dosso gli indumenti contaminati e lavarli prima di indossarli nuovamente. P363 Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente. P370 In caso di incendio: P371 In caso di incendio grave e di quantitá rilevanti: P372 Rischio di esplosione in caso di incendio. P373 NON utilizzare mezzi estinguenti se l'incendio raggiunge materiali esplosivi. P374 Utilizzare i mezzi estinguenti con le precauzioni abituali a distanza ragionevole. P375 Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza. P376 Bloccare la perdita se non c'é pericolo. P377 In caso d'incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare la perdita senza pericolo. P378 Estinguere con… P380 Evacuare la zona. P381 Eliminare ogni fonte di accensione se non c'é pericolo. P390 Assorbire la fuoriuscita per evitare danni materiali. P391 Raccogliere il materiale fuoriuscito.

P301 + P310 IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P301 + P312 IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P301 + P330

+ P331 IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca. NON provocare il vomito.

P302 + P334 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido. P302 + P350 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone. P302 + P352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone.

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04_44900_012_rchim_frasi_RS_HP_tutti_Marconi_fff_012-0013.doc Pag. modulo: 6/6 P303 + P361

+ P353 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli): togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati. Sciacquare la pelle/fare una doccia.

P304 + P340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P304 + P341 IN CASO DI INALAZIONE: se la respirazione č difficile, trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che

favorisca la respirazione. P305 + P351

+ P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se é agevole farlo. Continuare a sciacquare.

P306 + P360 IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti.

P307 + P311 IN CASO di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P308 + P313 IN CASO di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico. P309 + P311 IN CASO di esposizione o di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P332 + P313 In caso di irritazione della pelle: consultare un medico. P333 + P313 In caso di irritazione o eruzione della pelle: consultare un medico. P335 + P334 Rimuovere le particelle depositate sulla pelle. Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido. P337 + P313 Se l'irritazione degli occhi persiste, consultare un medico.. P342 + P311 In caso di sintomi respiratori: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P370 + P376 In caso di incendio: bloccare la perdita se non c'é pericolo. P370 + P378 In caso di incendio: estinguere con…. P370 + P380 Evacuare la zona in caso di incendio. P370 + P380

+ P375 In caso di incendio: evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza.

P371 + P380 + P375

In caso di incendio grave e di grandi quantitŕ: evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza.

P401 Conservare … P402 Conservare in luogo asciutto. P403 Conservare in luogo ben ventilato. P404 Conservare in un recipiente chiuso. P405 Conservare sotto chiave. P406 Conservare in recipiente resistente alla corrosione/… provvisto di rivestimento interno resistente. P407 Mantenere uno spazio libero tra gli scaffali/i pallet. P410 Proteggere dai raggi solari. P411 Conservare a temperature non superiori a … oC/…oF. P412 Non esporre a temperature superiori a 50 oC/122oF. P413 Conservare le rinfuse di peso superiore a …kg/…lb a temperature non superiori a … oC/ …oF. P420 Conservare lontano da altri materiali. P422 Conservare sotto…

P402 + P404 Conservare in luogo asciutto e in recipiente chiuso. P403 + P233 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. P403 + P235 Conservare in luogo fresco e ben ventilato. P410 + P403 Proteggere dai raggi solari. Conservare in luogo ben ventilato. P410 + P412 Proteggere dai raggi solari. Non esporre a temperature superiori a 50 oC/122oF. P411 + P235 Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a …. oC/…oF.

P501 Smaltire il prodotto/recipiente in …

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04_44900_015_rchim_Simboli_tutti_Marconi_fff_001-0131.doc Pag. modulo: 1/2 - RISCHIO CHIMICO -

- Etichette / Segnaletica -

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04_44900_015_rchim_Simboli_tutti_Marconi_fff_001-0131.doc Pag. modulo: 2/2

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04_44900_020_rchim_NT_aspirazione_loc_Marconi_001-0043.doc Pag. modulo: 1/2

NOTE TECNICHE INTEGRATIVE PER LA VENTILAZIONE LOCALIZZATA

Criteri di performance – rispettare quanto indicato, ove non si adottino soluzioni più favorevoli, secondo criteri di sicurezza e

salute degli operatori.

Condizioni di dispersione dell’inquinante (polveri, fumi, gas, vapori)

Lavorazioni Velocità di cattura Vx (m/s)

Emesso praticamente senza velocità in aria quieta

• Evaporazione di sostanze 0,25 – 0,50

Emesso a bassa velocità in aria quasi quieta

• Saldatura

0,50 -1

Per ogni categoria è indicato un intervallo di velocità; la scelta del valore corretto dipende dai seguenti fattori:

Valori di velocità bassi Valori di velocità elevati

Correnti d’aria nell’ambiente molto ridotte o tali da favorire la cattura Presenza di correnti d’aria

Inquinanti poco tossici Inquinanti molto tossici

Lavorazione saltuaria Produzione continua

Cappe di grandi dimensioni, elevate masse d’aria in moto Piccole cappe

Tipologie di cappa

W/L in m/m

Solo per X maggiore di

Formula per il calcolo della portata necessaria - QN in m3/s

Cappa a tetto o a baldacchino

---------- 0 QN=1,4 PVx D P= perimetro lavorazione (m) D = altezza sulla lav. (m)

QN = portata d’aria (m3/s) L = lunghezza della cappa (m) X = distanza della sorgente dalla sezione di ingresso della cappa (m) W = larghezza della cappa (m) Vx = velocità di captazione indotta alla distanza X (m/s) Bibliografia: Tolomei, Veronesi, Govoni: "Le misure di protezione collettiva ambientali: gli impianti di ventilazione localizzata" - RISCH2001 - 2006 Modena

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04_44900_020_rchim_NT_aspirazione_loc_Marconi_001-0043.doc Pag. modulo: 2/2

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Valutazione

“RISCHIO BIOLOGICO” D.Lgs. 81/08

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05_45100_001_rsk_bio_intro_Marconi_fff_006-0047.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni:

• microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico • agente biologico: qualsiasi microrganismo, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni,

allergie o intossicazioni • Si determina uso o impiego di agenti biologici se microrganismi considerati agenti biologici vengano deliberatamente

introdotti nel ciclo lavorativo, per esservi trattati, manipolati o trasformati ovvero per sfruttarne le proprietà biologiche a qualsiasi titolo (rif. Linee Guida Sicurezza sul Lavoro)

Classificazione degli agenti biologici

Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione: a) gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani b) gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che

si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche c) gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente

biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche d) gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i

lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche

Criteri per la valutazione del rischio biologico

Nella valutazione del rischio in oggetto e nelle misure di tutela, si sono seguiti i seguenti criteri: • giudizi delle figure coinvolte nel sistema di prevenzione • caratteristiche, modalità e frequenza del lavoro • caratteristiche degli addetti • caratteristiche dell’ambiente di lavoro (lay-out, attrezzature, ecc) • informazioni disponibili sulle caratteristiche degli agenti biologici, in particolare la loro classificazione • informazioni sulle conseguenti malattie possibili o dei potenziali effetti allergici e tossici • possibili relazioni con patologie dei lavoratori • potenziali effetti allergici e tossici • situazioni che possono influire sul rischio • possibili interazioni tra diversi gruppi di agenti biologici

Caratteristiche di pericolosità degli agenti biologici

I diversi agenti biologici s’individuano sulla base della loro pericolosità: a) infettività: intesa come capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell'ospite b) patogenecità: riferibile alla capacità di produrre malattia a seguito di infezione c) trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un altro suscettibile d) neutralizzabilità: disponibilità d’efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura Vie di contaminazione: • parenterale: attraverso il sangue (contatti, traumi, insetti) • oro-fecale: attraverso cibi – rifiuti • respiratoria

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05_45100_001_rsk_bio_intro_Marconi_fff_006-0047.doc Pag. modulo: 2/2

L’esistenza o meno di una soglia d’infettività per i diversi microrganismi è rilevante ai fini delle strategie preventive del rischio, essendo l'azione preventiva necessaria solo in presenza di un rischio conseguente alla presenza di una condizione di pericolo. Il distinguo tra rischio presunto e rischio reale (valutabile) è basato sulla verifica dell’esistenza di qualche elemento che discrimini le due situazioni; nel caso specifico l’esposizione. La presenza di una situazione pericolosa non costituisce di per sé una condizione di rischio fino a che non sia verificata l’esistenza di una esposizione all'agente pericoloso e valutata l’entità dell’esposizione. La necessità di valutare sia l’esistenza dell’esposizione sia la sua entità è dovuta all'eventualità che non sempre in presenza di un’esposizione sussiste una condizione di rischio. I soggetti esposti a rischio biologico possono contrarre una malattia determinata da un agente biologico capace di penetrare,

moltiplicarsi e produrre effetti dannosi in un organismo vivente.

Misure generali di tutela - procedure

Misure tecniche, organizzative e procedurali:

• adozione dei principi di buona prassi microbiologica • progettare adeguatamente i processi lavorativi, in particolare il trattamento di strumenti e ambienti • predisporre i mezzi necessari per raccolta e smaltimento dei rifiuti in sicurezza, con impiego di contenitori adeguati ed

identificabili • adottare misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologico fuori del

luogo di lavoro: i contenitori per i rifiuti abbiano chiusura idonea e viene edotto il personale che trasporto e smaltimento sono riservati a ditta specializzata dopo idoneo trattamento dei rifiuti stessi

• definire procedure d’emergenza per contaminazioni accidentali (punture) • tutto il personale interessato è formato e informato al riguardo di:

- rischi specifici da agenti biologici - precauzioni e misure igieniche - indumenti da lavoro e DPI - procedure di emergenza

• adottare misure collettive di protezione, ovvero misure di protezione individuali qualora non sia possibile evitare altrimenti l’esposizione

• siano adottati D.P.I. idonei al livello di rischio biologico

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05_45100_010_rsk_bio_VR_L_scuole_Marconi_005-0102.doc Pag. modulo: 1/1

Rischio Biologico: VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Le caratteristiche dell’attività dell’azienda non consentono di eliminare del tutto il rischio in oggetto.

Fasi del procedimento lavorativo che comportano il rischio di esposizione ad agenti biologici:

- Attività di laboratorio, con particolare riferimento alle attività didattiche svolte presso il laboratorio di biologia

Numero dei lavoratori esposti: personale addetto alle fasi di cui sopra.

Nell’ Istituto non vi è la deliberata intenzione di operare con agenti biologici e la presente valutazione del rischio

dimostra che l’attuazione delle misure aggiuntive previste per tali casi non è necessaria.

Si valuta:

Rischio: P = 1 D = 2,5 R = 2,5

Misure di tutela

• Seguire le misure di tutela generali

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 0,5 D = 2 R = 1,5

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05_45160_001_rsk_bio_legio_intro_Marconi_001-0083.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO biologico connesso alla presenza di Legionella

Premessa alla valutazione dei rischi

La “Legionella spp” è uno dei microrganismi responsabile della polmonite batterica causa di una malattia infettiva chiamata

legionellosi. Nella definizione di “legionellosi” rientrano tutte le forme morbose causate da batteri appartenenti al genere

Legionella che si possono manifestare in forma di polmonite, in forma febbrile extrapolmonare od in forma subclinica.

La specie più frequentemente coinvolta nei casi umani è la Legionella pneumophila.

I batteri di Legionella sono normalmente presenti in natura negli ambienti acquatici (corsi d’acqua, laghi, acque termali, ecc.);

da tale serbatoio naturale possono passare in serbatoi artificiali come impianti idrici, impianti di climatizzazione, piscine,

fontane, impianti di irrigazione e simili.

Il batterio della Legionella vive preferibilmente nell’acqua ad una temperatura tra 5°C e 60°C.

La legionella è inserita nel gruppo 2, pertanto è considerato “un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire

un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono disponibili efficaci misure profilattiche o

terapeutiche”.

La legionella si trasmette per via respiratoria, mediante inalazione di aerosol oppure di particelle essiccate.

La maggior parte dei casi di legionellosi è riconducibile ad aerosol da impianti di climatizzazione o da impianti idrici (ad es.

sanitari, punti terminali impianto idrico, umidificatori, idromassaggi, piscine, fontane, scaldabagni, tubazioni cieche, serbatoi

di acqua).

Il rischio di acquisizione della malattia dipende dalle caratteristiche del batterio, dalla suscettibilità individuale e dalle

condizioni ambientali. La patogenicità è legata alla concentrazione del batterio (nel caso di Legionella non è nota la dose

minima infettante), alla virulenza del ceppo ed alla sua capacità di sopravvivenza.

Sono considerati più a rischio le persone di sesso maschile, di età avanzata, fumatori, consumatori di alcool, affetti da malattie

croniche (broncopneumopatie ostruttive, malattie cardiovascolari e renali, diabete, ecc.) o con carenze del sistema immunitario.

Caratteristiche che possono favorire lo sviluppo del microrganismo:

• caratteristiche dell'acqua:

o temperatura compresa tra 25 e 45°C

o presenza di alghe ed amebe, che possono fornire nutrimento e protezione anche in condizioni di temperatura

elevata ed in presenza di biocidi

o presenza di sostanze biodegradabili che favoriscono la formazione del biofilm

o concentrazione di alcuni elementi quali ferro, rame, zinco, ecc.

• caratteristiche dell’impianto idrico:

o ristagni / ostruzioni che favoriscono la formazione del biofilm

o incrostazioni e depositi calcarei, che offrono riparo dai disinfettanti

o impianto di riscaldamento di tipo centralizzato dotato di estese reti di condutture, punti di giunzione e rami morti

o serbatoio di accumulo dell’acqua

o impianto idrico con un sistema di ricircolo

o usura e corrosione delle tubazioni

o vibrazioni o cambiamenti di pressione nel sistema idrico, ad es. in seguito ad interventi di ristrutturazione interni

e/o esterni all’edificio

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05_45160_001_rsk_bio_legio_intro_Marconi_001-0083.doc Pag. modulo: 2/2

Per ciascuna delle precedenti situazioni, a maggior ragione se coesistenti, devono essere previste specifiche misure di

prevenzione e protezioni dei lavoratori e delle persone.

Valutazione dei rischi

Le misure di prevenzione e protezione previste dalla normativa vigente costituiscono parte integrante del presente documento e

si intendono qui integralmente richiamate, ove di pertinenza; inoltre si richiamano integralmente gli allegati al presente

documento.

Nella presente valutazione si tiene conto:

- delle informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative

- della classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la salute umana

- dell'informazione sulle malattie che possono essere contratte

- dei potenziali effetti allergici e tossici

- della eventuali patologie pregresse riguardanti i lavoratori

- delle eventuali ulteriori situazioni rese note dall'autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio

- di eventuali sinergie con diversi gruppi di agenti biologici

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05_45164_001_rsk_bio_legio_L_Marconi_005-0075.doc Pag. modulo: 1/1 Rischio biologico: LEGIONELLA

Nell’ Istituto si ritiene che il rischio di contrarre la malattia infettiva chiamata legionellosi dovuto alla trasmissione per

via respiratoria, mediante inalazione di aerosol oppure di particelle essiccate sia non significativo

Si valuta:

Rischio: P = 1 D = 3 R = 3,0

Misure di tutela generali

• Mantenere costantemente l'acqua calda a temperatura elevata, indicativamente superiore ai 50°C. Attuare misure di tutela

per evitare scottature (ad es. cartelli, in uscita da tutti i rubinetti)

• Mantenere costantemente l'acqua fredda ad una temperatura bassa, indicativamente inferiore a 20°C

• Fare scorrere l'acqua (calda e fredda) da tutti i terminali per alcuni minuti almeno una volta a settimana

• Mantenere diffusori / rompigetto / terminali di uscita dell’acqua puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza.

Pulire e disinfettare tutti i filtri dell'acqua regolarmente, indicativamente ogni 1-3 mesi

• Svuotare, disincrostare, pulire e disinfettare (con cloro o altro disinfettante, per i dosaggi si rimanda alle linee guida

specifiche) accumuli dell'acqua

• Qualora non sia possibile, per le caratteristiche dell’impianto idrico, porre in essere quanto indicato, è necessario procedere

ad una bonifica del circuito dell’acqua (secondo le linee guida normative)

• E’ necessario evitare o rimuovere rami morti o tubature con assenza di flusso dell'acqua o flusso intermittente

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 0,5 D = 1,5 R = 1

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S.r.l. -

Viale Dei Mille n.4, Cervia RA - Tel-Fax 0544.976365 - E-mail [email protected]

Valutazione rischi “ATEX – ATMOSFERE ESPLOSIVE”

D.Lgs. 81/08

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06_48650_001_rinc_ATEX_intro_Marconi_004-0113.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO connesso alla potenziale presenza di ATMOSFERE ESPLOSIVE

Premessa e definizioni

Definizione: si intende per “atmosfera esplosiva” una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili

allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga all'insieme della miscela

incombusta

Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

• Un'area in cui può formarsi un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione per

tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori interessati è considerata area esposta a rischio di esplosione

• Un'area in cui non è da prevedere il formarsi di un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari

provvedimenti di protezione è da considerare area non esposta a rischio di esplosione

• Le sostanze infiammabili e combustibili sono da considerare come sostanze che possono formare un'atmosfera esplosiva a

meno che l'esame delle loro caratteristiche non abbia evidenziato che esse, in miscela con l'aria, non sono in grado di

propagare autonomamente un'esplosione.

Classificazione delle aree a rischio di esplosione

• Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere

esplosive.

• Il livello dei provvedimenti da adottare è determinato da tale classificazione.

Gas / vapore / nebbia:

o Zona 0: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera esplosiva

consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.

o Zona 1: Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze

infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali

attività

o Zona 2: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva

consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, qualora si

verifichi, sia unicamente di breve durata

Polveri:

o Zona 20: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera esplosiva

sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria

o Zona 21: Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile

nell'aria, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività

o Zona 22: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto

forma di nube di polvere combustibile o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata

• Strati, depositi o cumuli di polvere combustibile sono considerati fonte possibile di atmosfera esplosiva

• Per "normali attività" si intende la situazione in cui gli impianti sono utilizzati entro i parametri progettuali.

• Per la classificazione delle aree si può fare riferimento alle norme tecniche armonizzate relative ai settori specifici

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06_48650_001_rinc_ATEX_intro_Marconi_004-0113.doc Pag. modulo: 2/2

Misure generali di tutela - procedure

• Si richiamano integralmente le misure di tutela per il “rischio incendio” (rif. Appositi capitoli); l’esplosione si può

classificare come un particolare tipo di incendio e tutte le misure di tutela (in particolare le misure di tutela contro gli

inneschi accidentali) si applicano a maggior ragione in caso di possibile presenza di atmosfera esplosiva

• In caso di variazioni dei luoghi, strutture, impianti o attrezzature è necessaria una analisi preliminare in modo che non si

introducano rischi di esplosione o aree pericolose; se questo non può, secondo la specifica e migliore tecnologia, essere

compiutamente rispettato, dovrà essere predisposta una specifica valutazione quantitativa e poste in essere le conseguenti

misure di prevenzione e protezione.

• Manutenzione regolare delle attrezzature e impianti potenzialmente pericolosi

• Contenitori di sostanze infiammabili, anche in modica quantità, ermetici e chiusi correttamente

• Minimizzare quantità di sostanze infiammabili

• In caso, per necessità contingenti, siano presenti sostanze pericolose, le stesse dovranno essere adeguatamente confinate per

evitare diffusioni e deve essere presente adeguata ventilazione; in ogni caso non devono essere presenti fonti di innesco

nelle vicinanze

• Il datore di lavoro provvede alla specifica formazione dei lavoratori circa i precetti indicati e provvede affinché gli stessi

siano rispettati.

• Contro il pericolo di cariche elettrostatiche nei depositi / reti di distribuzione di infiammabili, sia presente idoneo impianto

di messa a terra

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06_48650_013_rinc_ATEX_VR_acetilene_Marconi_kk_001.doc Pag. modulo: 1/1 Presenza di gas acetilene in bombole

RISCHIO connesso alla potenziale presenza di ATMOSFERE ESPLOSIVE

Considerando:

• La presenza di bombole contenenti gas acetilene presso i laboratori tecnici dovuta all’attività di saldatura ossiacetilenica, si

ritiene che il rischio da atmosfere esplosive rimanga a livelli accettabili con l’applicazione delle seguenti misure di

prevenzione:

• Le valvole delle bombole di acetilene e le tubazioni siano mantenute a regola d'arte, in buono stato di conservazione,

prive di fessurazioni

• Sia sostituita/revisionata in caso di urti la bombola di acetilene o le valvole e/o in caso di schiacciamento delle

tubazioni

• La verifica periodica e la sostituzione frequente del tubo

• Non sia presente nessuna fonte di innesco in un'area di 1.5 m dalla bombola/valvola

Si valuta:

Rischio: P = 0,8 D = 2,5 R = 2,3

Misure di tutela – procedure

• Rispettare le misure di tutela generali per le bombole

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06_48650_020_INC_ATEX_VR_H_Metano_rete_gas_Marconi_005.doc Sezione: 6 Pag. modulo: 1/1

RISCHIO connesso alla potenziale presenza di ATMOSFERE ESPLOSIVE:

COMBUSTIBILE GASSOSO PER USO CIVILE

Nota tecnica - premessa

Il D.Lgs 81/08 nelle parti che riguardano la protezione dalle atmosfere esplosive non si applica alle apparecchiature a gas di

cui al DPR 661/96:

• Gli apparecchi utilizzati per la cottura, il riscaldamento, la produzione di acqua calda, il raffreddamento, l'illuminazione

ed il lavaggio, che bruciano combustibili gassosi (qualsiasi combustibile che sia allo stato gassoso alla temperatura di 150

gradi centigradi e alla pressione di 1 bar) e hanno una temperatura normale dell'acqua, se impiegata, non superiore a 105

gradi centigradi. Sono assimilati agli apparecchi i bruciatori ad aria soffiata nonche' i corpi di scambio di calore destinati

ad essere attrezzati con tali bruciatori;

• I dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione e i sottogruppi, diversi dai bruciatori ad aria soffiata e dai corpi di

scambio di calore destinati ad essere attrezzati con tali bruciatori, commercializzati separatamente per uso professionale e

destinati ad essere incorporati in un apparecchio a gas o montati per costituire un apparecchio a gas; essi sono di seguito

denominati "dispositivi".

Utilizzo di gas – uso civile di rete

Misure di tutela - procedure

Si intendono anche in occasioni di modifiche degli impianti o ristrutturazioni.

• Le tubazioni, i raccordi e le apparecchiature devono essere conformi alla regola d’arte e regolarmente sorvegliate o

controllate secondo la normativa per evitare possibili dispersioni

• Le tubazioni di adduzione devono essere protette da urti ove questi sono possibili

• I raccordi e le discontinuità nelle condutture devono essere conformi alla normativa tecnica, site in ambiente dotato di

buona ventilazione o all’aperto; non devono essere presenti fonti di innesco nelle vicinanze

• Nelle reti di distribuzione di infiammabili, sia presente idoneo collegamento a terra

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Valutazione rischi

“RISCHIO INCENDIO” D.Lgs. 81/08

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07_48000_001_rinc_intro_Marconi_001-0032.doc Pag. modulo: 1/2

RISCHIO INCENDIO

CRITERI E PROCEDURE DI VALUTAZIONE

La presente valutazione del rischio incendio è stata effettuata in conformità anche alle indicazioni e alla metodologia proposte

nel DM 10/03/98.

Gli obiettivi della valutazione e il percorso logico per raggiungerli si possono così descrivere:

Fase 1 (valutazione del rischio)

Identificazione del pericolo incendio, valutazione del rischio sulla base della probabilità d’accadimento dell’innesco e della

previsione dei danni a persone o cose. Classificazione dell’attività in conformità alla normativa citata.

Fase 2 (misure di tutela)

Azioni organizzative, strutturali e procedurali atte a prevenire l’insorgere dell’incendio, con riferimento a quanto individuato

nella fase 1. Azioni e mezzi di protezione per limitare i danni in caso di sviluppo e propagazione dell’incendio. Programma di

manutenzione degli impianti e mantenimento nel tempo delle condizioni di rischio residuo d’incendio accettabile.

Fase 3 (formazione e informazione)

I lavoratori sono informati e formati relativamente ai contenuti delle fasi precedenti, ai comportamenti corretti per prevenire e

limitare i danni e le conseguenze in caso d’incendio, sull’organizzazione delle azioni da intraprendere in caso d’emergenza con

riferimento agli specifici compiti da eseguire e alle diverse figure coinvolte. Le informazioni sui comportamenti da seguire in

caso d’incendio si estendono anche alle persone presenti in azienda a vario titolo.

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07_48000_001_rinc_intro_Marconi_001-0032.doc Pag. modulo: 2/2

SCHEMA OPERATIVO

NOTIZIE GENERALI Per i dettagli strutturali e l’affollamento, si rimanda ai moduli introduttivi.

DESCRIZIONE ESODO

Vedi “piano di emergenza”.

SEGNALETICA Vedi apposito capitolo.

pericolo o area pericolosa 2

pericolo o area pericolosa n

identificazione persone esposte

identificazione persone esposte

identificazione persone esposte

misure di tutela e riduzione

misure di tutela e riduzione

misure di tutela e riduzione

valutazione rischio residuo

valutazione rischio residuo

valutazione rischio residuo

classificazione rischio incendio

misure d’emergenza

pericolo o area pericolosa 1

programma delle manutenzioni

verifica adeguatezza

misure di tutela

programma degli interventi

migliorativi

programma di formazione e informazione

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07_48050_020_rinc_descr_aut_sVVF_Marconi_022-0001.doc Pag. modulo: 1/1

AUTORIZZAZIONI

• L’azienda presenta attività soggette al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011

e pertanto necessita della “conformità antincendio” (rilasciato in seguito alla presentazione di documentazione tecnica

specifica ai sensi del DPR sopra citato)

Si rimanda a relazioni tecniche antincendio per tutti i dettagli riguardanti materiali combustibili, carichi di incendio,

vie di esodo, presidi antincendio tempi di esecuzione degli interventi, sistemi di evacuatori fumo e calore, materiali

antincendio e quanto altro inerente. Tale relazione è parte integrante del presente documento.

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07_48050_030_rinc_descr_aut_elenco_VVF_Marconi_022-0104.doc Pag. modulo: 1/1

AUTORIZZAZIONI - Integrazioni

Le attività rientranti nei DPR 151/2011 devono essere in possesso della “conformità antincendio” (rilasciato in seguito alla

presentazione di documentazione tecnica specifica ai sensi del DPR sopra citato e realizzazione dei relativi adempimenti).

Tra le attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco (DPR 151/2011) rientrano:

- Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti (Punto n.67) - Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a

116 kW (Punto n.74)

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07_48050_100_rinc_descr_intro_Marconi_kk_021-0184.doc Pag. modulo: 1/1

PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO - CRITERI -

Siano predisposti mezzi ed impianti di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere usati.

I presidi / dispositivi di prevenzione e protezione antincendio siano predisposti e installati secondo il progetto di prevenzione

incendi, i criteri antincendio, alcuni dei quali precisati in questo modulo e nei seguenti.

I dispositivi di prevenzione e protezione antincendio siano controllati almeno ogni sei mesi o secondo le indicazioni del

produttore / norme tecniche, da personale esperto.

E’ comunque orientamento comune della giurisprudenza e degli Organi di Vigilanza ritenere che se un dispositivo / impianto è

presente e potenzialmente fruibile, lo stesso deve essere adeguato alla regola d’arte, perfettamente efficiente e

conseguentemente controllato ogni 6 mesi.

ALLARME

• Sia presente un “sistema di allarme” che

o consenta di avvisare i lavoratori e le persone presenti della necessità di evacuazione

o attivi la procedure previste nel piano di emergenza (avviso delle squadre di emergenza interne, chiamata soccorso

esterno ecc.)

Si ritiene adeguato un sistema sonoro di diffusione delle comunicazioni.

.

ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

• Le luci di emergenza siano in grado di illuminare a regola d’arte (almeno 5 lux a un metro dal pavimento):

o i presidi di emergenza

o le vie di esodo fino al luogo sicuro

o i locali di lavoro, in particolare se in presenza di macchine o attrezzature

• L’impianto di illuminazione di emergenza sia mantenuto in efficienza e verificato almeno ogni 6 mesi

CARICO DI INCENDIO

Mantenere un carico compatibile con la resistenza al fuoco delle strutture.

IMPIANTO ELETTRICO

Sia presente il sezionatore generale dell’impianto elettrico.

IMPIANTO ADDUZIONE COMBUSTIBILE

Sia presente il sezionatore generale dell’impianto adduzione combustibile.

SOCCORSI

L’attività sia accessibile ai mezzi d’emergenza e primo soccorso.

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07_48050_122_rinc_descr_estintori_Marconi_kk_020-0057.doc Pag. modulo: 1/1

PRESIDI ANTINCENDIO: ESTINTORI

• Siano a disposizione dei lavoratori estintori portatili omologati e certificati

• Gli estintori siano debitamente segnalati

• Gli estintori siano in posizione facilmente raggiungibile ed identificabile

• Gli estintori siano in posizione stabile tale da non creare pericoli alle persone (ad es. urti nell’estintore, cadute

dell’estintore)

• Gli estintori siano protetti dagli agenti atmosferici

• Gli estintori siano posizionati preferibilmente nei pressi delle uscite dei locali

• Gli estintori siano di classe A / B / C / F (a polvere, a CO2) conformemente ai materiali su cui potrebbero essere utilizzati

in caso di incendio

• Gli estintori siano conformi ai seguenti criteri:

- minimo uno per piano o porzione separata di piano

- in numero adeguato al rischio e alle dimensioni della attività

- nelle vicinanze di locali tecnici quali caldaia / centrale termica, depositi di combustibili / infiammabili, ecc.

- “alto rischio”: uno ogni 100 mq (potenzialità estinguente di 34A / 144 B) o 200 mq (55A / 233B)

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07_48050_140_rinc_descr_esodo_intro_Marconi_021-0123.doc Pag. modulo: 1/2

PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO: VIE DI ESODO - USCITE SICUREZZA – LUOGO SICURO

Definizioni:

- via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di

raggiungere un luogo sicuro

- uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro

- luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinati dall'incendio o altre

situazioni di emergenza

- larghezza di una porta o luce netta di una porta: larghezza di passaggio al netto dell'ingombro dell'anta mobile in posizione

di massima apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90 gradi se incernierata (larghezza utile di passaggio)

VIA DI ESODO

• Mantenere libere, accessibili e segnalate le vie di esodo e le uscite in caso di emergenza, prestando attenzione a che non vi

siano ostacoli (anche all’esterno)

• Le vie e le uscite di esodo siano sempre sgombre e tali da consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo

sicuro

• Le vie di esodo devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa antincendio

• Le vie di esodo siano evidenziate da apposita segnaletica (rif. modulo specifico)

• Le vie di esodo che richiedono un'illuminazione siano dotate di un'illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che

entri in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico

• Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie di esodo siano adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro

ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonchè al numero massimo di persone che

possono essere presenti in detti luoghi

• Le porte situate sul percorso delle vie di emergenza devono essere contrassegnate in maniera appropriata con segnaletica

durevole conformemente alla normativa vigente.

• Le porte situate sul percorso delle vie di emergenza devono poter essere aperte, in ogni momento, dall'interno senza aiuto

speciale (ad es. senza ausilio di chiavi, sganciamento di fermi) e anche in mancanza di alimentazione elettrica

• Le porte lungo le vie di esodo e i percorsi di evacuazione devono essere in ogni evenienza facilmente ed immediatamente

apribili e utilizzabili

VIA DI ESODO: USCITE DI EMERGENZA / USCITE DI PIANO

• Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie uscite di emergenza siano adeguate alle dimensioni dei luoghi di

lavoro, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonchè al numero massimo di

persone che possono essere presenti in detti luoghi

• Qualora le uscite di emergenza siano dotate di porte, queste devono essere apribili, in generale, nel verso dell'esodo.

L'apertura delle uscite di emergenza nel verso dell'esodo non è richiesta quando possa determinare pericoli per passaggio di

mezzi o per altre cause (fatta salva l'adozione di altri accorgimenti adeguati specificamente autorizzati dal Comando Vigili

del fuoco competente per territorio)

• Qualora le uscite di emergenza siano chiuse, devono poter essere aperte facilmente ed immediatamente da parte di qualsiasi

persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza.

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07_48050_140_rinc_descr_esodo_intro_Marconi_021-0123.doc Pag. modulo: 2/2

• Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave (se non in casi specificamente autorizzati dall'autorità

competente)

• Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito è vietato adibire, quali porte delle uscite di emergenza, le saracinesche a

rullo, le porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale

• Le vie di esodo e le uscite di emergenza siano evidenziate da apposita segnaletica

• Le uscite di emergenza che richiedono un'illuminazione siano dotate di un'illuminazione di sicurezza di intensità

sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico

• L’esterno delle uscite di emergenza deve essere sempre libero da ostacoli o qualsiasi altro impedimento al sicuro esodo

delle persone fino al luogo sicuro

• Le porte comandate da fotocellule (anche in previsione di possibili installazioni/sostituzioni) possono essere “Uscite di

Emergenza” solo se apribili a spinta oppure se si aprono automaticamente in mancanza di energia elettrica

• L’altezza delle uscite di emergenza deve essere minimo 2 metri

• Le uscite di emergenza siano corrispondenti alle autorizzazioni di agibilità dei locali rilasciate dalle amministrazioni

competenti

AFFOLLAMENTO - CAPACITA’ di DEFLUSSO - USCITE DI EMERGENZA

• L’affollamento sia adeguato alla capacità di deflusso dei locali e delle vie di esodo; rif. apposito capitolo.

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07_48050_152_rinc_descr_esodo_sede_sVVF_Marconi_ita_020-0069.doc Pag. modulo: 1/1

PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO: VIE DI ESODO - USCITE SICUREZZA – LUOGO SICURO

ATTIVITA’ SOGGETTE AL CONTROLLO DEL VIGILI DEL FUOCO

AFFOLLAMENTO - CAPACITA’ di DEFLUSSO - USCITE DI EMERGENZA

Criteri per locali in attività soggette al controllo del Vigili del Fuoco - fermo restando quanto previsto dalla progetto

antincendio:

• Con affollamento complessivo inferiore a 50 persone deve essere presente almeno un’uscita di emergenza di larghezza non

inferiore ad 80 cm

• Con affollamento complessivo compreso tra 50 e 100 persone devono essere presenti almeno due uscite di emergenza di

larghezza non inferiore ad 80 cm ciascuna

• Con affollamento complessivo compreso tra 100 e 150 persone devono essere presenti almeno due uscite di larghezza non

inferiore ad 80 cm l’una e a 120 cm l’altra, oppure almeno tre uscite di larghezza non inferiore ad 80 cm ciascuna

• Con affollamento complessivo compreso tra 150 e 200 persone devono essere presenti almeno:

- due uscite di larghezza non inferiore a 120 cm ciascuna

- oppure quattro uscite di larghezza non inferiore ad 80 cm ciascuna

- oppure un’uscita di larghezza non inferiore a 120 cm più due di larghezza non inferiore ad 80 cm ciascuna

Si rimanda alla relazione tecnica antincendio per tutti i dettagli circa numero, posizionamento, distanze.

AFFOLLAMENTO

• L’affollamento sia adeguato al progetto di prevenzione incendi

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07_48050_160_rinc_descr_porte_locali_sede_intro_Marconi_021-0079.doc Pag. modulo: 1/1

PORTE E PORTONI

• Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida

uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro.

• Qualora le porte dei locali siano anche uscite di emergenza, devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima

conforme alla normativa vigente in materia antincendio

• Le porte dei locali siano corrispondenti alle autorizzazioni di agibilità dei locali rilasciate dalle amministrazioni competenti

Per le porte e simili nelle vie di esodo, uscite di emergenza o comunque interessate dalle normative antincendio, si veda anche

l’apposito capitolo.

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07_48050_161_rinc_descr_porte_locali_sede_tolleranze_Marconi_021-0199.doc Pag. modulo: 1/1

PORTE E PORTONI - Integrazioni

• Alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m 1,20 è applicabile una tolleranza in meno del 5% (cinque per

cento). Alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m 0,80 è applicabile una tolleranza in meno del 2% (due

per cento). La larghezza può essere diversa da quanto indicato in luoghi di lavoro costruiti / utilizzati prima del 27/11/1994.

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07_48050_168_rinc_descr_porte_locali_sede_H_Marconi_020-0149.doc Pag. modulo: 1/1

Numero e dimensioni delle porte dei locali – criteri di dimensionamento

• Quando in un locale le lavorazioni ed i materiali comportino pericoli di esplosione o specifici rischi di incendio e siano

adibiti alle attività che si svolgono nel locale stesso più di 5 lavoratori, almeno una porta ogni 5 lavoratori deve essere

apribile nel verso dell'esodo ed avere larghezza minima di m 1,20

• Quando in un locale si svolgono lavorazioni diverse da quelle previste al punto precedente, la larghezza minima delle porte

è la seguente:

- quando in uno stesso locale le persone normalmente ivi presenti siano fino a 25, il locale deve essere dotato di

- una porta avente larghezza minima di m 0,80

- quando in uno stesso locale le persone normalmente ivi presenti siano in numero compreso tra 26 e 50, il locale deve

essere dotato di

- una porta avente larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell'esodo

- quando in uno stesso locale le persone normalmente ivi presenti siano in numero compreso tra 51 e 100, il locale deve

essere dotato di

- una porta avente larghezza minima di m 1,20

- una porta avente larghezza minima di m 0,80

che si aprano entrambe nel verso dell'esodo

- quando in uno stesso locale le persone normalmente ivi presenti siano in numero superiore a 100, il locale deve essere

dotato di

- una porta avente larghezza minima di m 1,20

- una porta avente larghezza minima di m 0,80

- almeno 1 porta che si apra nel verso dell'esodo avente larghezza minima di m 1,20 per ogni 50 persone

normalmente ivi presenti o frazione compresa tra 10 e 50, calcolati limitatamente all'eccedenza rispetto a 100

che si aprano tutte nel verso dell'esodo.

Il numero complessivo delle porte può anche essere minore, purchè la loro larghezza complessiva non risulti inferiore.

Si rimanda alla relazione tecnica antincendio per tutti i dettagli circa numero, posizionamento, distanze.

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VIA DI ESODO: SISTEMI DI APERTURA PORTE lungo le vie di esodo e uscite di emergenza

Criteri per aziende soggette al controllo dei Vigili del Fuoco

• Le porte lungo la via di esodo e le uscite di emergenza si devono aprire, in generale, nel verso dell’esodo con meccanismo

a spinta

• I dispositivi non muniti di marcatura CE già installati, devono essere sostituiti in caso di rottura/malfunzionamento del

dispositivo, sostituzione della porta, modifiche dell'attività che comportino un’alterazione peggiorativa delle vie di esodo o

entro i termini stabiliti dal D.M. 03/11/2004.

• I sistemi di apertura e comando delle porte lungo le vie di esodo siano realizzati a regola d’arte (norme UNI EN 179, UNI

EN 1125 o equivalenti) e devono consentire un immediata apertura delle stesse e senza il ricorso ad altri ausili. Tali norme

tecniche costituiscono presunzione di conformità alla regola d’arte.

• Il produttore dei sistemi di apertura deve fornire le istruzioni (in relazione all'impiego) per installazione e manutenzione

• L’installatore dei sistemi di apertura deve:

§ osservare tutte le indicazioni per il montaggio fornite dal produttore

§ redigere, sottoscrivere e consegnare all'utilizzatore una dichiarazione di corretta installazione con riferimento alle

indicazioni sopra citate

• Il titolare dell’attività deve:

§ conservare la dichiarazione di corretta installazione dei sistemi di apertura

§ effettuare la corretta manutenzione del dispositivo osservando tutte le istruzioni per la manutenzione fornite dal

produttore del dispositivo stesso

§ annotare le operazioni di manutenzione e controllo sul registro dei controlli

Si rimanda alla relazione tecnica antincendio per tutti i dettagli circa i sistemi di apertura porte lungo le vie di esodo e

uscite di emergenza

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PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO - INTEGRAZIONI CRITERI -

IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO

• Sia presente inoltre un impianto fisso antincendio

• L’attacco per le autopompe dei VVF sia in posizione facilmente accessibile dai Vigili del Fuoco

• L’impianto sia conforme, in tutte le parti, alla regola d’arte

• L’impianto idrico antincendio deve coprire tutta l’area dell’attività

• Verificare periodicamente l’integrità degli alloggi terminali, lance e manichette; provvedere immediatamente alla loro

manutenzione in caso di necessità

• Far effettuare tramite ditta specializzata prove di pressione e portata dell’impianto idrico ogni 6 mesi per assicurare

l’efficienza nel rispetto delle normative

• Le lance antincendio siano del tipo “a getto regolabile”

• Le protezione degli alloggi terminali in caso di rottura non devono creare pericoli di sicurezza; nel caso sostituirle con

tipologia “safe crash”

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)PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO - INTEGRAZIONI CRITERI -

IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI

• Sia presente un impianto di rivelazione incendi secondo il progetto tecnico

• Provvedere tramite ditta specializzata alle regolari verifiche periodiche (sei mesi) dell’impianto

• Centralina di controllo: il sistema consenta di individuare chiaramente la posizione nell’attività dei vari rilevatori, siano

presenti chiare istruzioni di utilizzo ed etichette delle varie funzioni

ALLARME SONORO

• Sia presente allarme sonoro conforme alle normative; l’allarme deve funzionare anche in mancanza di energia elettrica ed

essere attivabile

• I pulsanti di attivazione siano segnalati e posizionati secondo le normative tecniche

• Tale allarme deve essere percepibile in tutti i locali ove è possibile la presenza di persone

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PREVENZIONE INCENDI E PRESIDI ANTINCENDIO - INTEGRAZIONI CRITERI -

PROTEZIONE PASSIVA

• Quali misure di protezione passiva, siano presenti:

- Compartimentazione antincendio dei depositi di materiale combustibile

- Compartimentazione antincendio relative a centrale termica

- Compartimentazione antincendio del vano scala

• i dispositivi mobili di compartimentazione dovranno essere mantenuti efficienti ed in caso di incendio devono essere già

chiusi (mediante dispositivo di autochiusura) oppure chiudersi automaticamente (mediante dispositivo comandato da

rilevatori, pulsanti allarme o secondo quanto stabilito dalla progettazione tecnica)

• le porte antincendio devono potersi chiudere senza incontrare ostacoli; mantenere liberi i percorsi di chiusura

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SICUREZZA ANTINCENDIO IN PRESENZA DI PERSONE DISABILI

Con “persone disabili” si intendono persone con limitazioni permanenti o temporanee alle capacità fisiche, mentali, sensoriali

o motorie. Al riguardo occorre tenere presente persone come anziani, donne in stato di gravidanza, persone con arti fratturati,

bambini e simili; inoltre limitazioni temporanee possono sorgere a causa dell’emergenza stessa (ad es. panico, infarto ecc.).

Oltre ai lavoratori, occorre considerare le persone esterne all’organico, che possono avere accesso nel luogo di lavoro.

Il datore di lavoro individua le necessità particolari delle persone disabili nella fase di pianificazione delle misure antincendio

ed evacuazione, seguendo i criteri e principi generali di:

- considerare le difficoltà specifiche presenti per le persone estranee al luogo di lavoro

- conseguire adeguati standard di sicurezza per tutti senza determinare alcuna forma di discriminazione tra i lavoratori

- progettare la sicurezza per i lavoratori con disabilità in un piano organico, che incrementi la sicurezza di tutti, e non

attraverso piani speciali o separati da quelli degli altri lavoratori

Le indicazioni successive vanno integrate a quelle prescritte sia dalle specifiche norme in materia di prevenzione incendi sia

a quelle finalizzate al superamento delle barriere architettoniche.

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SICUREZZA ANTINCENDIO IN PRESENZA DI PERSONE DISABILI

TIPOLOGIA

Dai dati di letteratura si evincono, a seconda delle tipologie di attività, valori di presenza di persone con grado variabile di

disabilità motoria, compresi fra il due e il dieci percento.

scuole medie sup.: circa 4 disabili ogni cento persone

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CARATTERISTICHE AMBIENTALI

Si individuano le difficoltà di carattere motorio, sensoriale o cognitivo che il luogo di lavoro può determinare, verso le quali

dovrà essere prestata molta attenzione e intraprese le necessarie e adatte misure di contenimento e abbattimento del rischio.

Sono esaminate le caratteristiche relative a:

- percezione del pericolo e/o dell'allarme

- modalità di individuazione delle azioni da compiere in caso di emergenza

- orientamento e mobilità

La percezione dell’allarme e del pericolo

La percezione dell'allarme, da parte di persone disabili, può avvenire attraverso

• direttamente tramite messaggi / avvisi vocali

• segnali acustici, segnali luminosi, vibrazioni o simili

La presenza e posizione delle persone disabili deve essere nota alla direzione e ai preposti.

La comunicazione dell’allarme può avvenire tramite messaggi vocali direttamente alla persona disabile; in funzione del tipo

di disabilità può essere necessario suddividere le istruzioni / informazioni in semplici fasi successive.

E’ utile programmare la predisposizione di modalità di segnalazione che utilizzino più canali sensoriali e facilitare la

percezione dell'allarme o del pericolo.

Orientamento e modalità di individuazione delle azioni da compiere in caso di emergenza

Occorre tenere conto della capacità individuale di una persona disabile di identificare percorsi e porte (facilmente fruibili)

che conducono verso luoghi sicuri, questo nelle zone dove le persone disabili possono accedere.

Al verificarsi di una situazione di emergenza la capacità di orientamento deve essere facilitata da adeguata segnaletica in

rapporto all'ambiente ed alla conoscenza di questo da parte delle persone.

La cartellonistica costituisce una parte della segnaletica di sicurezza.

Il messaggio visivo deve essere comunque completo e semplice da capire, tenendo conto delle limitate capacità di

comprensione del linguaggio scritto da parte di taluni soggetti.

Si valuta la capacità di comprendere i messaggi da parte delle persone presenti, secondo le singole situazioni ambientali e

individuali. Sia riscontrata la congruenza tra il livello di complessità del comportamento richiesto alle persone disabili e la

capacità delle persone stesse, anche in rapporto alla conoscenza dei luoghi e dei rischi.

Misure di tutela

Criteri di prevenzione e protezione nella programmazione degli interventi, anche in occasione di ristrutturazioni ed in

occasione di presenza di disabilità riconosciute da parte dei lavoratori:

- Sistemi adeguati alle necessità di lettura ed alle capacita di comprensione da parte di tutti i possibili fruitori, ivi

comprese le persone disabili

- Cartellonistica di sicurezza

- Sistemi di comunicazione sonora

- Superfici con riferimenti tattili

- Pavimentazioni antiscivolo e con riferimenti tattili - Codice LOGES o altri riconosciuti

- Pavimentazioni con buon contrasto acromatico e, possibilmente, anche contrasto cromatico rispetto alla

pavimentazione ordinaria; la percezione di tali contrasto deve essere garantita nelle diverse condizioni di

illuminamento e in condizioni asciutte e bagnate

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- Segnaletica luminosa e/o lampeggiante

- Le istruzioni siano semplificate in maniera da risultare accessibili anche da parte di persone con inadeguata

conoscenza del linguaggio scritto

- Vie di esodo e porte prive di soglia

- Porte lungo le vie di esodo e nelle uscite di emergenza facilmente apribili da persone disabili, maniglioni di altezza

inferiore a 90cm, porte apribili con forza inferiore a 25 N (circa la forza di una persona media con in mignolo)

La mobilità in caso di emergenza

Gli elementi strutturali che rendono difficile la mobilità in caso di emergenza possono essere individuati negli ostacoli

presenti nell'ambiente. In particolare:

- gradini od ostacoli

- non linearità dei percorsi

- passaggi di larghezza inadeguata

- elementi sporgenti che possono rendere tortuoso e pericoloso un percorso

- lunghezza dei percorsi

Gli elementi impiantistico o gestionale che possono rendere difficile la mobilità in caso di emergenza possono essere

individuati in:

- porte che richiedono uno sforzo di apertura eccessivo

- porte non dotate di ritardo nella chiusura, il cui impiego e utilizzo può determinare rischi nei confronti di persone

che necessitano di tempi lunghi per l'attraversamento

- organizzazione/disposizione degli arredi, macchinari o altri elementi

Misure di tutela edilizie ed impiantistiche per facilitare la mobilità:

Fatto salvo quanto cogente, i criteri di prevenzione e protezione nella programmazione degli interventi, anche in occasione di

ristrutturazioni e simili si individuano nei seguenti criteri di progettazione:

- Percorsi piani senza ostacoli, sconnessioni della pavimentazione

- Percorsi di esodo di agevole percorribilità

- Eliminazione di gradini o soglie di difficile superamento, anche mediante rampe

- Lunghezza dei percorsi di esodo non eccessiva

- Eliminazione barriere architettoniche secondo la regola d’arte vigente

- Passaggi e uscite di emergenza di larghezza adeguata; in particolare occorre considerare eventuali maggiori

ingombri in funzione della disabilità (carrozzelle, ausili al camminamento ecc.)

- Presenza di corrimani anche nei percorsi orizzontali

- Spazi pratici e fruibili negli spazi antistanti e retrostanti le porte

- Facilità di apertura delle uscite di sicurezza (serramenti pratici e facili da aprire)

- porte che richiedono uno sforzo di apertura non eccessivo

- porte dotate di ritardo nella chiusura

Sia posta comunque particolare sorveglianza e attenzione all’informazione ai lavoratori, al controllo della fruibilità dei

passaggi, in particolare dei percorsi d’esodo, rimuovendo qualunque ostacolo, alla manutenzione e controllo periodici delle

porte e delle pavimentazioni.

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Misure organizzative e gestionali per la sicurezza antincendio in caso di presenza di disabili

Le misure organizzative e gestionali siano, ove possibile (ad esempio, quando sono già presenti lavoratori disabili),

predisposte a seguito di una consultazione dei diretti interessati abitualmente presenti.

• Quale misura di protezione fondamentale e, comunque nella more degli interventi, le persone disabili devono essere

in posizione nota ai responsabili e/o preposti ed essere specificamente agevolate nell’esodo in caso di emergenza.

• I luoghi ove operano o sono presenti disabili siano posizionate il più vicino possibile alle uscite di emergenza e

luogo sicuro.

Gli addetti incaricati alla gestione delle persone disabili in caso di emergenza siano adeguatamente formati a:

- conoscere la disabilità delle persone presenti e la loro posizione

- trasmettere in modo chiaro e sintetico le informazioni utili su ciò che sta accadendo e sul modo di comportarsi

- aiutare ed accompagnare tali persone, secondo le disabilità

- agevolare i soccorritori, anche fornendo riferimenti per meglio trarre in salvo la persona disabile

Il numero di “addetti all’assistenza disabili” sia compatibile con la presenza stimata e la tipologia di disabilità qualora

presenti persone con gradi di disabilità.

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07_48100_001_rinc_tutti_intro_Marconi_fff_014-0137.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO INCENDIO PERICOLI, VALUTAZIONE DEI RISCHI, MISURE DI TUTELA,

IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE ESPOSTE

Premessa: per “fonte di innesco” si intende qualsiasi fonte di calore, quali ad es. attrezzature con parti calde, sigarette, dispositivi

per l’illuminazione, fiamme, corrente elettrica, scintille ecc.

Nella presente valutazione sono state individuate le possibili sorgenti di innesco, la presenza di materiale combustibile e/o

infiammabile, l’eventuale presenza di rifiuti, le persone o locali eventualmente soggette a particolari aggravanti di rischio.

Siano seguite le misure generali di prevenzione incendi oltre alle misure di tutela, individuate per ogni rischio (specifiche).

Misure di prevenzione generali - Procedure

• Evitare per quanto possibile ogni fonte di innesco negli ambienti dove sono presenti materiali combustibili o infiammabili

(anche per uso temporaneo)

• Regolare controllo e manutenzione dei dispositivi di protezione antincendio

• Regolare controllo della fruibilità delle vie di esodo e uscite di sicurezza

• Organizzare i luoghi di lavoro in modo da evitare la vicinanza tra fonti di innesco e materiali combustibili / infiammabili

• Informazione e formazione del personale contro l’emergenza incendi

RIFIUTI / SCARTI DI LAVORAZIONE Il pericolo è dovuto al fatto che i rifiuti sono materiali combustibili.

Gli addetti possono essere direttamente coinvolti nell’incendio.

Si valuta:

Rischio: P = 2,5 D = 2 R = 3,5

Misure di riduzione del rischio - Procedure

• I rifiuti vanno posizionati evitando accatastamenti disordinati, in particolare relativamente a contenitori o residui

infiammabili (da sistemare separatamente)

• I rifiuti vanno messi in appositi contenitori svuotati regolarmente

• Non lasciare apparecchiature elettriche in tensione nella zona deposito rifiuti

• Evitare di gettare direttamente sigarette nella zona deposito rifiuti / nei cestini dei rifiuti

• I rifiuti non vanno abbandonati (in particolare modo lungo uscite o vie di esodo in genere) e devono essere il prima possibile

depositati nelle aree di pertinenza

• Il contenuto dei portacenere va svuotato in appositi contenitori metallici, non mischiato ad altri rifiuti e va posta specifica

attenzione alla presenza di mozziconi non completamente spenti

• Le sostanze infiammabili devono essere in particolare raccolti in recipienti metallici posti lontano da fonti di innesco per

essere in seguito smaltiti secondo la normativa vigente

• La raccolta degli scarti o residui avvenga senza dispersioni e in contenitori integri

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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RISCHIO INCENDIO IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE

Il pericolo principale è legato alla possibilità di surriscaldamento / cortocircuito di attrezzature e cavi elettrici, con possibile

principio di incendio ai materiali circostanti.

Inoltre alcune attrezzature possono avere parti con temperature elevate o produrre scintille.

Si valuta:

Rischio: P = 3 D = 3 R = 5,0

Misure di tutela - Procedure

• L’impianto elettrico sia adeguato alla regola d’arte, secondo le destinazioni d’uso dei locali

• Qualora un’attrezzatura o un cavo elettrico risulti danneggiato, si provvede immediatamente alla messa fuori servizio e

successiva riparazione - sostituzione

• Non utilizzare dispositivi o apparecchi elettrici, che possono provocare inneschi o con parti calde presso materiali

infiammabili o facilmente

• Nelle immediate vicinanze o sopra attrezzature elettriche in funzione o con parti calde non vanno posti coperture, tessuti o

comunque materiali combustibili

• I sistemi di protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti devono essere mantenuti efficienti

• L’insieme degli utilizzatori collegati non deve superare la massima potenza assorbibile dalla specifica porzione di impianto

• Le attrezzature elettriche siano sistemate in modo che non vi sia ostruzione proprie delle vie di aerazione, per evitare

surriscaldamenti

• Le prolunghe e le prese multiple vanno utilizzate in riferimento alla potenza e voltaggio massimi previsti dal produttore

• I cavi elettrici vanno sistemati e mantenuti in modo da evitare danneggiamenti, torsioni o schiacciamenti

• La potenza delle lampade ad incandescenza non deve superare il massimo del relativo portalampada

• Le attrezzature elettriche, quando non utilizzate, siano poste fuori tensione

• Rispettare il programma delle manutenzioni suggerito dai costruttori di macchine e attrezzature

• Vedi anche il rischio elettrico per ulteriori specificazioni

Rischio Residuo: P = 2 D = 2 R = 3,0

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07_48100_450_rinc_tutti_imp_comb_Marconi_fff_015-0098.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO INCENDIO IMPIANTO DISTRIBUZIONE COMBUSTIBILE

Il pericolo è individuato nella presenza di combustibile di alimentazione per gli impianti.

Misure di tutela generali - Procedure:

• Sia presente la dichiarazione di conformità dell’installatore relativa all’intero impianto; in mancanza o in presenza di

certificazione solo parziale, occorre di incaricare un tecnico qualificato per redigere specifica verifica tecnica

• Gli impianti devono essere rispondenti in tutte le parti alla regola d’arte e alle normative antincendio

• Manutenzione e controllo dell’impianto affidata a personale qualificato

• Rispettare il programma delle manutenzioni e verifiche (gli interventi eseguiti siano registrati)

• Evitare il deposito nei pressi dell’attrezzature di materiale non pertinente, in particolare se combustibile

• Evitare fonti di innesco nelle vicinanze dell’impianto (tubazioni, valvole, raccordi ecc.)

• Segnalare chiaramente la valvola di intercettazione del combustibile

• Eventuali terminali non utilizzati siano correttamente sigillati

• Prestare attenzione a che i tubi di adduzione del combustibile non siano danneggiati per urti o contatti con materiale

• Le valvole di intercettazione del combustibile siano mantenute accessibili e facilmente manovrabili (dotate di leva, maniglia

o di chiave nelle immediate vicinanze)

• Tutti i tubi del combustibile siano contrassegnati dalle previste indicazioni – rif. modulo segnaletica

• Riparare immediatamente, a regola d'arte, eventuali non conformità dell’impianto di distribuzione combustibile

• Nell’impianto di distribuzione, qualora si pervenga a giunzioni o raccordi non saldate secondo le norme tecniche specifiche

e fermo restando il rispetto dalla normativa tecnica vigente, è indicata la presenza di apertura di ventilazione verso l’esterno

che consentano l’evacuazione di eventuali fughe accidentali di combustibile, salvo installazioni contingenti completamente

all’aperto

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07_48100_500_rinc_tutti_CT_intro_Marconi_fff_015-0166.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO INCENDIO IMPIANTO DI PRODUZIONE CALORE

La centrale termica non è di pertinenza dell’istituto scolastico (essendo in gestione ad aziende esterne sia come strutture sia come

manutenzione sia come controlli periodici), pertanto è esclusa dalla presente valutazione del rischio.

Per ogni dettagli riguardante il rischio incendio / ATEX si rimanda alla documentazione pertinente (non in possesso dell’istituto

scolastico).

Non vi è personale dell’istituto scolastico addetto all’impianto di produzione calore, anche se un incendio incontrollabile

potrebbe coinvolgere tutte le persone presenti; pertanto :

- Siano presenti:

o Segnaletica di pericolo

o Segnaletica di divieto di accesso

o Sistema di sgancio esterno dell’impianto elettrico

o Sistema di sgancio esterno dell’adduzione del combustibile

- inoltre:

o non ostruire gli ingressi e le aperture di areazione

o non depositare materiale nelle vicinanze, in particolare se combustibile

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07_48450_001_rinc_mat_comb_intro_all_Marconi_fff_006-0169.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO INCENDIO MATERIALI COMBUSTIBILI – INFIAMMABILI - INNESCHI

MISURE DI TUTELA GENERALI

• Divieto di fumare, di usare sorgenti di innesco nelle operazioni nei pressi di materiale combustibile

• Non utilizzare prodotti infiammabili/combustibili (quali anche eventuali prodotti spray) nei pressi di fonti di innesco; in

particolare durante le operazioni di pulizia con i prodotti specifici, spesso infiammabili (preferire sostanze inerti)

Materiali combustibili generali

La presenza effettiva contemporanee prevedibile di persone (alunni, personale docente e non docente) è stimata da 801 a 1.200

persone.

In base a tale presenza, siano rispettati i precetti normativi della regola tecnica antincendio “D. M. 26/08/1992 -

Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica” e successive modifiche ed integrazioni.

Sono presenti:

- materiali e arredi non ignifughi

- piccoli archivi materiali cartacei

- materiali in legno

- quantità limitate di alcool o altri liquidi infiammabili

- vestiario, abbigliamento studenti /professori /tecnici in guardaroba ecc.

- libri e altro materiale cartaceo in biblioteca

Esiste il pericolo potenziale che un incendio trovi motivo di propagazione tramite questi materiali in particolare qualora vi siano

sorgenti di innesco direttamente a contatto.

In caso di incendio possono essere coinvolte tutte le persone presenti nell’attività.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure

• Mantenere puliti e in ordine pavimenti, scansie, attrezzature e negli ambienti ove è sistemata biancheria /liquidi combustibili

• Riparare eventuali lacerazioni dei tessuti negli arredi e danneggiamenti dei rivestimenti

• Divieto di utilizzare nelle aule, nei depositi, nei laboratori e in generale in tutti i locali senza una sorveglianza continua fonti

di innesco in generale (ad es. apparecchiature a fiamma libera, con resistenza elettrica a vista o altri)

• Limitare l’approvvigionamento di alcool allo stretto necessario per la conduzione dell’attività

• Rispettare le misure di tutela generali

• Rispettare le misure di tutela specifiche

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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MATERIALI COMBUSTIBILI – INFIAMMABILI - INNESCHI MISURE DI TUTELA e PROCEDURE

- Integrazioni -

Relativamente alle operazioni su impianti alimentati a combustibile infiammabile:

- Chiudere preventivamente le adduzioni di combustibile a monte dell’impianto

- Impedire che vi siano fonti di innesco che possano venire a contatto con residui di combustibile

- Mantenere areati i luoghi; predisporre opportuni contenimenti per liquidi infiammabili ove non già presenti

- Lasciare libera la via di uscita del locale

- Non utilizzare prodotti infiammabili su superfici calde o nei pressi di fonti di innesco

- estintore nelle vicinanze

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MATERIALI COMBUSTIBILI – INFIAMMABILI – INNESCHI:

• Misure di tutela e procedure relative al deposito di sostanze infiammabili; i materiali infiammabili devono essere

correttamente depositati:

- i materiali infiammabili devono essere correttamente depositati (salvo temporanee esigenze in minima quantità)

- i materiali non siano lasciati esposti al sole

- i materiali siano protetti da fonti di innesco; nel caso è vietato usare fonti di innesco nelle vicinanze dei depositi

- i materiali siano in posizione decentrata rispetto vie di esodo ed eventuali aree pericolose

- siano presenti locali, scaffali o armadi appositi secondo le quantità

- i materiali siano disposti in modo da consentirne un’agevole ispezionabilità

- mantenere il massimo ordine nel riporre i materiali

- le zone di deposito siano idonee, aerate e lontano da fonti di innesco

- i materiali vanno riposti negli appositi contenitori / depositi / luoghi, lontano da fonti di innesco

- al ricevimento della merce dai fornitori, sistemarla immediatamente, non lasciarla incustodita in luoghi non idonei

- mantenere chiuse le porte dei locali di deposito

- eventuali impianti elettrici presenti siano specificamente progettati per questo tipo di pericolo

- segnaletica: pericolo infiammabili, divieto di fumare e usare fiamme libere, divieto accesso ai non addetti

- mantenere puliti e in ordine pavimenti, scansie e attrezzature (non ostruire le aperture di aerazione)

- limitare lo stoccaggio dei materiali secondo la resistenza al fuoco di strutture e separazioni

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07_48570_001_rinc_MT_mat_comb_chimica_pulizie_Marconi_fff_006-0041.doc Pag. modulo: 1/1

RISCHIO INCENDIO

Materiali combustibili e/o infiammabili: PRODOTTI CHIMICI

I materiali presenti, che possono costituire anche solo a livello potenziale, rischio di incendio sono da individuare anche nei

seguenti:

• Prodotti per la pulizia

Esiste il pericolo potenziale che un incendio trovi motivo di propagazione tramite questi materiali in particolare qualora vi

siano sorgenti di innesco direttamente a contatto.

In caso di incendio possono essere coinvolte tutte le persone presenti.

Si valuta:

Rischio: P = 2 D = 3 R = 4,0

Misure di tutela – Procedure

• Siano note e a disposizione le schede di sicurezza, in particolare le procedure da adottare per le varie sostanze in caso di

incendio

• Per rischi d’incendio e misure di tutela si rimanda ai relativi capitoli / schede di sicurezza / schede tecniche informative, in

particolare i punti: 5 (misure antincendio, mezzi di estinzione), 6 (misure in caso di fuoriuscita accidentale), 7

(manipolazione e stoccaggio), 9 (temperatura di infiammabilità o autoaccensione, limiti di esplosività)

• Portare nel luogo di lavoro solo la quantità strettamente necessaria alle lavorazioni

• Effettuare eventuali travasi su supporto stabile e lontano da fonti di innesco, solo in contenitori idonei

• Le zone di deposito / utilizzo siano aerate e lontano da fonti di innesco

• Nei pressi è imposto il divieto di fumare, usare fiamme libere o sorgenti di innesco

Contenitori sostanze infiammabili:

Tali presidi devono

- i contenitori siano in perfette condizioni, in particolare la chiusura

- essere preferibilmente costituiti di materiale incombustibile e resistente (metallico o con analoghe caratteristiche) e

comunque conforme agli originali

- portare l’indicazione di pericolo sostanze infiammabili

- avere il tappo a chiusura ermetica

- i contenitori siano sempre chiusi tranne per le specifiche evenienze

- non lasciare contenitori esposti al sole

- non utilizzare lo stesso contenitore per sostanze diverse (i recipienti vanno comunque bonificati accuratamente prima del

riutilizzo)

- evitare che i recipienti siano troppo pieni

Si valuta:

Rischio Residuo: P = 1 D = 2 R = 2,0

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Altri Rischi d’Incendio

Nell’attività non si riscontrano ulteriori significativi rischi d’incendio per i lavoratori, oltre a quelli evidenziati.

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MISURE D’EMERGENZA ANTINCENDIO

Si rimanda all’allegato “Piano d’Emergenza”.

CAUTELE GENERALI DI PROTEZIONE INCENDI

• L'acqua e le altre sostanze conduttrici non devono essere usate in prossimità di conduttori, macchine e apparecchi elettrici

sotto tensione

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SORVEGLIANZA E MANUTENZIONE ANTINCENDIO

In aggiunta alle ordinarie sistemazioni e pulizie e alla verifica del rispetto di quanto evidenziato, il programma delle

manutenzioni prevede il controllo periodico/revisione dei presidi antincendio (rif. Registro Controlli).

Nel corso dell’esercizio non siano alterate le condizioni di sicurezza, compresi opportuni provvedimenti in caso di

manutenzioni e simili.

L’impianto elettrico sia controllato secondo le periodicità previste dalle normative.

Gli addetti siano inoltre formati sulla necessità di attuare una continua sorveglianza sulle misure di tutela, in particolare:

• disattivazione delle apparecchiature elettriche non utilizzate

• corretto e ordinato deposito delle sostanze combustibili

• segnaletica, con sostituzione di quella eventualmente danneggiata

• posizionamento rifiuti

• percorribilità delle vie d’esodo e delle uscite di emergenza

• aerazione di locali tecnici (depositi ecc.)

• chiusura porte antincendio

• chiusura delle valvole del combustibile / interruttori elettrici al termine dell’orario di lavoro o quando gli impianti sono

disattivati

• attenzione a che i cavi di attrezzature/altri materiali non vengano scaldati da sorgenti calde

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Rischio Incendio: PROGRAMMA DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Sia nominata la squadra di lotta antincendio e gestione dell’emergenza; i componenti seguano un apposito corso di formazione

(secondo le normative) – vedi apposita sezione .

L’informazione e la formazione ai lavoratori verte sui seguenti punti principali:

• esiti della valutazione dei rischi e delle situazioni di pericolo pertinenti le mansioni svolte e i reparti frequentati

• le misure di tutela predisposte per prevenire l’insorgere degli incendi

• le corrette procedure di lavoro al fine di ridurre il rischio di incendio

• i comportamenti e le procedure da tenere in caso d’incendio, con riferimento specifico ai compiti che ciascun reparto deve

eseguire in caso di emergenza

• modalità di utilizzo dei presidi antincendio

• modalità di chiamata di soccorso ai Vigili del Fuoco

• modalità di allarme in caso di incendio

• procedure d’evacuazione con riferimento specifico a vie d’uscita, presidi antincendio, disattivazione impianti

• i nominativi degli addetti all’emergenza incendi e dei componenti il Servizio di Prevenzione e Protezione

Il personale è inoltre informato e formato sulle seguenti misure di tutela (in aggiunta alle misure specifiche individuate):

• non ostruire con materiali le vie di esodo e rimuovere immediatamente quelli presenti

• segnalare immediatamente ogni deficit di sicurezza che si possa evidenziare: cavi elettrici danneggiati, rivestimenti

scollati, punti di illuminazione contigui a materiali combustibili, materiali e rifiuti non correttamente depositati ecc.

• posizionare le attrezzature elettriche in modo che sia assicurata una loro sufficiente aerazione

• le attrezzature elettriche devono essere collegate a prese compatibili con la potenza assorbita; particolare attenzione e

cautela va prestata nell’utilizzo di prese multiple, prolunghe ecc.

• divieto di fumare nelle zone a rischio e di gettare mozziconi nei cestini o altri contenitori impropri

• mantenere puliti e ordinati i locali di lavoro, i ripostigli e la zona deposito rifiuti

Agli appaltatori siano fornite informazioni relative agli specifici rischi di incendio, alle caratteristiche dei locali e delle

attrezzature presenti, alle modalità di allarme e di evacuazione.

Nel caso di particolari interventi (impiantistica elettrica o termica, condizionamento, edilizia) che si dovessero effettuare con la

struttura in attività, è previsto un coordinamento con le ditte o i professionisti in modo tale da evitare o minimizzare i pericoli,

in particolare quello da incendio. Specifica attenzione sarà posta ai locali dove si è evidenziato un maggior rischio di incendio

e alle vie di esodo.

Si coordinano e istruiscono i fornitori affinché il deposito delle merci non costituisca motivo di intralcio all’esodo o pericolo di

incendio.

Le persone esterne siano informate su:

- ubicazione delle uscite di sicurezza e vie di esodo

- divieti imposti nelle varie aree

- comportamenti da tenere in caso di incendio

- modalità di evacuazione, punti di raccolta e luoghi sicuri

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VERIFICA ADEGUATEZZA DELLE MISURE DI TUTELA e PROGRAMMA INTERVENTI

• Si prevede l’attuazione delle misure specificate nei tempi tecnici ed organizzativi di intervento

• Le presenti misure di tutela, il programma delle manutenzioni e revisioni, il programma e i contenuti dell’informazione e

formazione, si ritengono adeguati al rischio d’incendio

• Periodicamente (anche in occasione della riunione periodica con il Servizio di Prevenzione e Protezione) sono analizzate

la valutazione dei rischi, le misure di tutela, il programma di manutenzione e controllo e quanto altro necessario, allo

scopo di correggere eventuali difficoltà nell’applicazione, di valutare l’insorgenza di nuove fonti di pericolo, di modificare

il piano degli interventi (anche secondo eventuali novità normative) e di verificare il programma di formazione /

informazione ai lavoratori

• Anche indipendentemente da dettami legislativi, in caso di sostituzione di arredi, rivestimenti, e simili, siano preferiti

materiali omologati relativamente alla reazione al fuoco

• In occasione di ampliamento di locali, cambiamenti del processo produttivo, acquisto di nuove attrezzature, modifiche alle

normative di sicurezza, verrà assicurato il mantenimento degli standard di sicurezza con la pianificazione di interventi e

miglioramenti sulle misure di tutela e prevenzione, anche secondo l’evoluzione delle normative

VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO

Per quanto evidenziato si ritiene che l’attività sia classificabile a livello ELEVATO di rischio incendio (secondo i criteri

tecnici antincendio - D.M. 10/03/98).

CONCLUSIONI

L’attività in questione mantiene un rischio residuo di incendio accettabile solo con la corretta applicazione delle misure di

tutela indicate oltre a quanto previsto nel specifico progetto di prevenzione incendi.

Comunque siano rispettate le misure di tutela, la verifica della regolarità della documentazione e degli interventi ai fini

antincendio connessi, l’effettuazione delle manutenzioni evidenziate e di tutte quelle si rendessero necessarie a seguito di

cambiamenti del processo produttivo, introduzione di materiali pericolosi, ristrutturazioni e ampliamenti, nuovi dispositivi di

legge.