52
IVA

IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

IVA

Page 2: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

2

PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA

Art. 1 D.P.R. N. 633/72

“L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di impresa o nell’esercizio di arti e professioni” (i

requisiti devono verificarsi contemporaneamente, altrimenti l’operazioni è “fuori campo” Iva)

REQUISITO OGGETTIVO

Cessioni di beni e prestazioni di servizi (artt. 2 e 3, DPR n. 633/72)

REQUISITO SOGGETTIVO

Esercizio di impresa o di arti e professioni (artt. 4 e 5, DPR n. 633/72)

REQUISITO TERRITORIALE

Svolgimento delle operazioni nel territorio dello Stato (art. 7 DPR n. 633/72)

Page 3: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Presupposti

• Ma, mentre l’assenza di uno dei primi due

presupposti ci induce a ritenere irrilevante

l’operazione ai fini Iva, l’identificazione

territoriale serve solo per la localizzazione

dell’operazione, da cui consegue poi il

procedimento applicativo dell’imposta.

Page 4: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Presupposti

• In termini più chiari, se un’operazione, pur

definita sotto l’aspetto soggettivo e oggettivo, non

è territorializzata in Italia possiamo comunque dire

che ci troviamo di fronte ad una operazione

sicuramente rilevante, ma non assoggettabile ad

imposta in Italia

Page 5: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Presupposti

• Potrebbe esserlo p. es. in altro paese dell’U.E.

Quindi il requisito territoriale mira ad individuare

il luogo ove l’operazione si considererà effettuata

e pertanto assoggettata ad imposta

Page 6: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Soggettività passiva

• In base alla lett. d) I comma dell’art. 7 DPR

633/72 per soggetto passivo stabilito nel

territorio dello Stato si intende:

1 - il soggetto passivo domiciliato in Italia o ivi

residente che non abbia stabilito il domicilio

all’estero

Page 7: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Soggettività passiva

2 - ovvero una stabile organizzazione nel

territorio dello Stato di un soggetto

domiciliato e residente all'estero

limitatamente, però, alle operazioni da essa

rese o ricevute

Page 8: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Soggettività passivaL’aggettivo “stabilito” che qualifica il soggetto passivo individua la

posizione di colui che possiede in Italia:

1 - il domicilio (centro principale degli affari e degli interessi)

2 - la residenza (luogo in cui la persona ha il c.d. indirizzo

permanente) senza avere trasferito il domicilio all'estero

3 - una stabile organizzazione - se il soggetto è domiciliato e residente

all'estero - che interviene direttamente e fattivamente in una

determinata operazione di vendita o di acquisto di beni o servizi

effettuata nel territorio dello Stato, limitatamente a tale operazione

da essa resa o ricevuta.

Page 9: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Stabile organizzazione

• La nozione di stabile organizzazione è utilizzata,

ormai universalmente, per individuare l’elemento

soggettivo necessario e sufficiente per l’imposizione

di un’attività economica svolta nel territorio di uno

Stato da un soggetto residente in altro Stato

Page 10: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Stabile organizzazione

• Una stabile organizzazione ai fini del

reddito può non configurarsi tale ai fini

dell’Iva

Page 11: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Stabile organizzazione

• Cassazione 8488 del 9 aprile 2010 rimarca

la differenza tra il concetto di stabile

organizzazione ai fini Iva e ai fini del

reddito

Page 12: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Territorialità

Esistono diversi criteri per individuare la territorialità

di:

• Cessioni di beni, con differenza tra

– beni immobili

– beni mobili

• Prestazioni di servizi

Page 13: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Territorialità delle cessioni• Le cessioni di beni si considerano effettuate in Italia

quando i beni si trovano:

– nel territorio dello Stato;

– nella condizione doganale di beni nazionali,

comunitari o in temporanea importazione.

• La territorialità delle cessioni di beni dipende perciò dal

luogo dove si trovano i beni stessi, a nulla influendo la

residenza delle parti tra cui avviene l'operazione.

Page 14: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

• Anche le cessioni intervenute tra due residenti in Italia

saranno perciò fuori campo IVA se riguardanti un bene

sito all'estero, mentre potranno considerarsi "effettuate

nel territorio dello Stato" operazioni in cui entrambe le

parti, od una di esse, non sono residenti.

Territorialità delle cessioni

Page 15: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Territorialità delle cessioni• La cessione si considera effettuata nel territorio dello

Stato qualora i beni oggetto della stessa si trovino nel

territorio della Repubblica Italiana al momento in cui la

cessione si intende effettuata, secondo i criteri di cui

all’art.6 del Dpr. n.633/72, e quindi al momento della

stipula dell’atto traslativo per gli immobili, all’atto della

consegna o spedizione per i mobili.

Page 16: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Territorialità per le cessioni di beni (art. 7- bis)

• In definitiva, se i beni si trovano in Italia la cessione è

territorialmente rilevante e quindi è soggetta alla

disciplina IVA in Italia, se invece i beni si trovano

fuori dal territorio dello Stato la loro cessione è

carente del requisito territoriale e non è rilevante agli

effetti del tributo.

Page 17: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Beni immobili

Le cessioni di beni immobili si considerano effettuate

nello Stato se hanno per oggetto fabbricati e terreni

esistenti nel suo territorio. Di converso sono fuori

campo IVA le cessioni di immobili effettuate da

operatori italiani se gli immobili si trovano fuori dal

territorio nazionale.

Page 18: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Beni immobili

• Una società italiana proprietaria di un

fabbricato sito in Francia non deve

assoggettare ad IVA la sua cessione trattandosi

di una operazione fuori campo IVA in quanto

dovrà seguire la disciplina vigente in Francia.

Page 19: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Beni immobili

Se una società francese senza stabile organizzazione possiede un immobile in Italia e lo cede, l'operazione deve essere assoggettata ad IVA in Italia. Pertanto:

1) se l'acquirente è soggetto passivo d'imposta nazionale, l'imposta sarà versata da quest'ultimo attraverso il meccanismo del "reverse-charge";

2) se l'acquirente è un privato nazionale o un soggetto non residente, l'imposta dovrà essere versata dalla società cedente attraverso l'istituto dell'"identificazione IVA" o mediante il rappresentante fiscale.

Page 20: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

Dall’1.1.2010 l’operazione effettuata nei confronti

del soggetto passivo stabilito in Italia obbliga

quest’ultimo al reverse charge. Il cedente non sarà

tenuto a nessun adempimento anche se fosse

direttamente identificato o avesse un rappresentante

fiscale

Page 21: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

Deve pertanto escludersi che il cedente

prestatore non residente sia tenuto

all’emissione della fattura attraverso il

numero di identificazione Iva italiano (circ.

37/E/2011)

Page 22: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

Nella stessa ris. si ricorda che, per

operazioni compiute nei confronti di

privati, l’assolvimento dell’imposta resta a

carico del cedente non residente, che dovrà

pertanto identificarsi

Page 23: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• Ai sensi dell’art. 35-ter Iva la nomina del

rappresentante fiscale è obbligatoria quando il

soggetto non residente effettui nel territorio dello

Stato cessioni o prestazioni verso soggetti che, non

agendo nell’esercizio di impresa o professione, non

possono auto-assolvere i relativi obblighi Iva

Page 24: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• Per effetto della sentenza C. Giustizia U.E.

16.7.2009 C-244/08, la nomina del

rappresentante fiscale è preclusa se il soggetto

estero ha ivi una stabile organizzazione –

disposizione recepita dall’art. 17 c. 3 Iva

Page 25: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• La necessità della nomina di un

rappresentante fiscale vige sia per

operazioni fatte con privati ma anche con

soggetti non residenti

Page 26: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• Così la tinteggiatura di un immobile sito a

Ventimiglia, di proprietà di un cittadino

francese (soggetta ad Iva in Italia poiché ivi

è ubicato il bene), eseguita da un

imbianchino anch’egli francese, obbliga

quest’ultimo ad accendere una posizione

Iva in Italia.

Page 27: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• L’alternatività tra identificazione diretta e

rappresentante fiscale vale solo per i

soggetti comunitari, in quanto per i soggetti

extra-comunitari è possibile la sola seconda

opzione.

Page 28: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Identificazione diretta ed indiretta

• L’identificazione, così come la

rappresentanza, hanno carattere

strumentale, sicché non è necessario farvi

ricorso quando l’operazione (attiva o

passiva) può essere realizzata direttamente

tra le controparti principali – ris. A.E. 447

19.11.2008

Page 29: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

L’acquirente italiano

Autofattura obbligo contabile

Soggetto non

residenteFattura con addebito Iva ai clienti italiani

(Identificato o tramite rappresentante fiscale)

Non più compensazione con eventuali acquisti fatti in Italia

Unica strada: richiesta di rimborso

nuovo 38-bis2 (ex articolo 38-ter)

Page 30: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

Fino al 31.12.2009

Obbligo di applicare il “reverse charge” solo per le prestazioni di servizi di cui all’articolo 7, comma 2, secondo periodo, e comma 4, lettere d) e f-quinquies del decreto Iva

Dal 01.01.2010

Obbligo di applicare il “reverse charge” per tutti gli acquisti di beni e le prestazioni di servizi rese da un soggetto non residente nei confronti di un soggetto passivo italiano*

*EccezioneLa regola obbligatoria dell’inversione contabile non opera se il soggetto non residente fornisce beni o servizi ad un soggetto nazionale, facendo intervenire la sua stabile organizzazione in Italia.

Page 31: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”Esempio 1)

Una società Francese acquista beni in Italia e li cede ad una società italiana.

Fino al 31.12.2009

La società Francese può utilizzare il rappresentante fiscale o l’identificazione diretta in Italia per emettere fattura con Iva nei confronti del cliente italiano: riscuote l’Iva sulla vendita e la recupera sull’acquisto dal suo fornitore italiano.

Dal 1.01.2010

L’imposta sarà assolta dal cessionario/committente stabilito in Italia con il meccanismo del reverse charge. La società francese (identificata in Italia) per l’Iva assolta sull’acquisto non potrà effettuare alcuna compensazione con la vendita e dovrà chiedere il rimborso.

Page 32: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

L’ampliamento del “reverse charge”

Esempio 2)

Una società Americana acquista beni in Italia e li cede ad una società italiana.

Fino al 31.12.2009

Dal 1.01.2010

La società Americana può nominare un rappresentante fiscale in Italia, applicare l’Iva sulle fatture emesse ai clienti italiani e detrarre l’Iva sugli acquisti.

L’imposta sarà assolta dal cessionario/committente stabilito in Italia con il meccanismo del reverse charge. La società americana potrà utilizzare la sua posizione Iva in Italia per chiedere il rimborso dell’Iva assolta sugli acquisti.

Page 33: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

LE OPERAZIONI EFFETTUATE DA NON RESIDENTI NEI CONFRONTI DI PRIVATI CONSUMATORI

Nel caso in cui l’operatore non residente effettui operazioni nei confronti di privati

consumatori, sarà tenuto ad identificarsi direttamente o a nominare un

rappresentante fiscale in Italia per poter adempiere agli obblighi Iva.

Si seguono le modalità già vigenti che non sono state

modificate dal provvedimento

Nessuna novità

Page 34: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

LE OPERAZIONI EFFETTUATE DA NON RESIDENTI NEI CONFRONTI DI OPERATORI ANCH’ESSI NON RESIDENTI

Nel caso in cui l’operatore non residente effettui operazioni rilevanti territorialmente in Italia nei confronti di altri operatori non residenti, sarà tenuto ad identificarsi direttamente o a nominare un rappresentante fiscale in Italia per poter adempiere agli obblighi Iva.

Si seguono le modalità già vigenti che non sono state

modificate dal provvedimento

Nessuna novità

Page 35: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

ALTRE PREVISIONI CONTENUTE NEL NUOVO ARTICOLO 17

Le disposizioni precedenti non si applicano per le operazioni effettuate da o nei confronti di soggetti non residenti, qualora le stesse siano rese o ricevute per il tramite di stabili organizzazioni nel territorio dello Stato. In tal caso la stabile organizzazione è equiparata ad un operatore residente.

Nessuna novità

Page 36: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Cessioni - Beni mobili

• Le cessioni si considerano effettuate nello Stato se

hanno per oggetto beni mobili nazionali, comunitari o

vincolati al regime della temporanea importazione,

esistenti nel territorio stesso. Tra i beni mobili

rientrano anche l'energia elettrica, il gas, il calore, il

freddo e simili la cui fornitura è considerata una

cessione di beni e non una prestazione di servizi.

Page 37: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le operazioni intracomunitarie

• Il sistema attuale, previsto dal D.L. 331/93 è provvisorio, in

attesa che la totale armonizzazione delle legislazioni e l’adozione

di aliquote uniformi consenta l’attuazione piena del mercato

comune. In quel momento la tassazione normale avverrà nel

paese di origine, con conguaglio tra i paesi membri attraverso

l’istituto della compensazione. In questa fase transitoria, invece,

si è statuito che le operazioni siano tassate a destinazione, in

modo che l’imposta venga applicata nel paese cui compete il

tributo.

Page 38: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le operazioni intracomunitarie

• Per essere in presenza di queste operazioni

occorrono gli stessi presupposti già

analizzati per l’IVA interna: soggettivo,

oggettivo, territoriale.

Page 39: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Presupposto soggettivo

• Le operazioni devono essere poste in essere tra due

soggetti passivi d’imposta identificati nei rispettivi

paesi membri. Il presupposto soggettivo, che nel

mercato interno deve essere ricercato in capo al cedente

o prestatore, a nulla influendo il soggetto destinatario

dell’operazione, nell’operazione intracomunitaria deve

sussistere per entrambi i soggetti.

Page 40: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Presupposto oggettivo e territoriale

• Deve trattarsi di una cessione di beni trasportati da

uno stato membro all’altro, è quindi necessario il

trasferimento fisico della merce. Le prestazioni di

servizi sono considerate operazioni intracomunitarie

solo se direttamente collegabili alle cessioni di beni

mobili e al loro trasferimento, come i trasporti, le

prestazioni ad essi accessorie e le intermediazioni

relative ai trasporti e alle cessioni di beni.

Page 41: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Acquisti intracomunitari

• Per acquisto intracomunitario deve intendersi

l’acquisizione a titolo oneroso della proprietà o di

altro diritto reale di godimento su beni spediti o

trasportati nel territorio dello Stato italiano da un

altro Stato membro, a cura del cedente o

dell’acquirente, entrambi soggetti passivi identificati

nei rispettivi paesi, o da terzi per loro conto.

Page 42: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Acquisti intracomunitari

• Il debitore dell’imposta per gli acquisti

intracomunitari effettuati nel territorio dello

Stato è l’acquirente-soggetto passivo e

l’imposta è dovuta, nel paese di

destinazione dei beni.

Page 43: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Acquisti intracomunitari

• Affinché si realizzi l’assoggettamento all’imposta

dell’acquisto intracomunitario in Italia, l’acquirente

dei beni ha l’obbligo di “integrare” la fattura

pervenuta dal fornitore, indicando l’aliquota e

l’ammontare dell’imposta e di annotarla sia tra le

fatture emesse, che tra gli acquisti

Page 44: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Acquisti intracomunitari

• In tal modo, se è un soggetto che può detrarre

integralmente l’imposta afferente gli acquisti, l’IVA

sull’acquisto intracomunitario sarà per lui

totalmente neutra; se è invece un soggetto con

detrazione vietata o ridotta (ad esempio perché

effettua operazioni esenti) egli resterà inciso di tutta

o di parte dell’imposta, alla medesima maniera di

un normale acquisto effettuato in Italia.

Page 45: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Cessioni intracomunitarie• Le cessioni di beni trasportati o spediti dal

venditore, dall’acquirente o da altri per loro conto, dal territorio dello Stato a quello di un altro Stato membro, costituiscono cessioni intracomunitarie non imponibili in Italia se si verificano tutte le seguenti condizioni:– La cessione è effettuata a titolo oneroso;– Il venditore è un soggetto passivo in Italia;– L’acquirente è un soggetto passivo in un altro

Stato membro;– L’acquirente abbia comunicato al cedente il

proprio numero di identificazione

Page 46: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Prestazioni di servizi intracomunitarie

• Le prestazioni di servizi assoggettate alla disciplina degli scambi intracomunitari, come abbiamo già accennato, sono esclusivamente le seguenti:– Prestazioni di intermediazione relative alle operazioni

intracomunitarie;– Prestazioni di servizio relative ai beni mobili;– Prestazioni di trasporto dei beni;– Prestazioni accessorie al trasporto.

• I servizi diversi da quelli sopra elencati, anche quando siano svolti tra operatori comunitari e sul territorio della Comunità Europea, sono soggetti alle regole ordinarie sulla territorialità, di cui all’art. 7 del DPR 633/72.

Page 47: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le cessioni all’esportazione• In generale con il termine esportazione si intende il

trasporto o la spedizione di beni fuori dal territorio dell’Unione Europea a seguito di trasferimento del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento e in cambio del pagamento di un corrispettivo.

• Le esportazioni di beni non sono imponibili nel territorio dello Stato, ciò significa che non scontano IVA italiana. Esse tuttavia rientrano nel volume di affari, sono soggette a tutti gli adempimenti previsti in materia di fatturazione, registrazione, dichiarazione e danno diritto alla detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti.

Page 48: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le cessioni all’esportazione• Esportazioni dirette (art. 8/1° comma lett. a, I parte e

B): sono cessioni all’esportazione dirette le cessioni effettuate “ anche tramite commissionari – mediante trasporto o spedizione dei beni all’estero o comunque fuori dal territorio della Comunità Europea – a cura o a nome dei cedenti o dei loro commissionari…”.

• Sono prese in considerazione pertanto due ipotesi: la prima prevede l’invio all’estero direttamente dal cedente o (da un terzo come dipendente, spedizioniere) a suo nome; la seconda prevede l’invio all’estero da parte del commissionario del cedente; in tal caso sono considerate esportazioni dirette – e fatturate pertanto senza addebito d’imposta - sia il passaggio tra cedente e commissionario, che la cessione tra commissionario e acquirente.

Page 49: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le cessioni all’esportazione• Sono considerate esportazioni dirette (cd.

improprie) anche le cessioni di beni con trasporto o spedizione fuori dal territorio della Comunità Europea entro 90 giorni a cura del cessionario non residente (art. 8, comma 1, lettera b): in tal caso la prova dell’esportazione sarà data dal visto di uscita dalla Comunità, apposto su un esemplare della fattura dalla Dogana o dall’ufficio postale.

Page 50: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le cessioni all’esportazione• Esportazioni dirette triangolari (art. 8/1° comma lett. a, II

parte): si considerano cessioni all’esportazione dirette anche le cessioni con trasporto all’estero dei beni a cura o a nome dei cedenti o dei loro commissionari eseguite per incarico dei propri cessionari o dei commissionari di questi. In questo modo il concetto di esportazione diretta è stato esteso al passaggio dei beni dal produttore o commerciante residente (1° cedente) al cessionario residente, cioè l’esportatore (2°cedente e cessionario) a condizione però che sia il 1° cedente a consegnare i beni all’acquirente estero o a portarli all’ estero (ipotesi di pura scuola, perché nella prassi commerciale l’esportatore non darà mai l’indicazione del proprio cliente!!). In sostanza la fattispecie si realizza a condizione che il cessionario non abbia mai la disponibilità dei beni sul territorio dello Stato. La società “A” (cedente) fattura alla società “B” (cessionario) e consegna direttamente a sua cura i beni all’estero

Page 51: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

Le operazioni assimilate all’esportazione

• Costituiscono operazioni assimilate alle esportazioni:– Le cessioni di navi,

– Le cessioni di aeromobili;

– Le prestazioni di servizi relative a lavori navali ed accessorie;

– Le cessioni di beni e prestazioni di servizi incorporate nelle navi e negli aeromobili o relative al vettovagliamento.

Page 52: IVA. 2 PRESUPPOSTI DELL’IMPOSTA Art. 1 D.P.R. N. 633/72 “L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi

52

IMPORTAZIONIArt. 1 D.P.R. N.

633/72

Precisa che l’imposta su applica sulle importazioni da chiunque effettuate

Per le importazioni, la rilevanza ai fini Iva prescinde dalla presenza del requisito soggettivo; l’imposta si applica anche sulle importazioni effettuate da privati

(pagamento dell’imposta in Dogana)

NOZIONE DI IMPORTAZIONE

Beni provenienti da paesi extraUe (per i beni provenienti dalla Ue, si applica la disciplina prevista

dal DL n. 331/93)