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LA LINGUA TEDESCA IN LETTERATURA, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE TEORIE E METODOLOGIE A CONFRONTO

Jörg Senf Analisi critica del discorso. Approccio …Analisi critica del discorso 14 contesti d’uso (sociali, culturali, situativi, cognitivi) della lingua. Viene esaminato, di

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LA LINGUA TEDESCA IN LETTERATURA,TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE

TEORIE E METODOLOGIE A CONFRONTO

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Direttori

Roberto BUniversità degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti–Pescara

Demeter Michael IUniversità degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti–Pescara

Comitato scientifico

Jörn ARuprecht–Karls–Universität Heidelberg

Italo BUniversità degli Studi di Trento

Titus HFriedrich–Alexander–Universität Erlangen–Nürnberg

Alessandra RUniversità degli Studi di Trieste

Gérald SUniversität Karlsruhe

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LA LINGUA TEDESCA IN LETTERATURA,TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE

TEORIE E METODOLOGIE A CONFRONTO

La collana ha la finalità di promuove e di diffondere studi teorici, descrittivi eapplicati in tutte le aree di lingua, letteratura, traduzione e interpretazionetedesca in una prospettiva interdisciplinare. Nell’ambito delle dinamiche dellacomunicazione internazionale coeva viene riconosciuto a queste Scienze ilmerito di non essere solo lo specchio di una cultura diversa, ma di avereanche un ruolo preminente nei contatti e negli scambi transculturali. Studie ricerche di letteratura avranno lo scopo di promuovere la mediazione travisioni storiche e politico–letterarie nei Paesi di lingua tedesca, nonché larevisione critica della Storia della letteratura tra tradizione erudita e metodofilologico. L’implicazione di traduzione e interpretazione in tutte le formesemiotiche di comunicazione transculturale (da quella scritta a quella orale,da quella visiva a quella multimediale) evidenzierà, invece, la pervasività deldiscorso mediale nella società coeva globalizzata e presenterà, al tempo stesso,lo scenario secondo il quale si vive in mondi “tradotti”. La consapevolezzada parte dei letterati, linguisti e traduttologi della centralità della letteratura,della traduzione e dell’interpretazione nell’arena mondiale ha messo in di-scussione i punti di vista tradizionali, proponendo nuovi paradigmi. Comeconseguenza, la ricerca sull’universo di tali Scienze si è evoluta profondamenteper rispecchiare la natura eterogenea e sfaccettata del discorso mediatico. LaTraduttologia, oggi, studia e abbraccia una pluralità di discipline, approccie prospettive e lo stesso concetto di traduzione scritta e orale si è ampliatoper includere una gamma di fattori e processi che un tempo erano reputatimarginali rispetto a ciò che era considerata “traduzione vera e propria”. Talitendenze e sviluppi possono essere meglio definiti sotto la denominazionedi «Studi multidisciplinari di traduzione e interpretazione», pertanto la Col-lana sollecita studi di ricerca in volume di linguisti, letterati e traduttologi,nonché di tutti coloro che, operando in discipline affini quali la linguistica, lasemiotica, la multimedialità, siano interessati a promuovere una configura-zione di lingua, letteratura, traduzione e interpretazione multidisciplinari etotalizzanti. I contributi dovranno avere un obiettivo marcatamente letterarioe traduttologico e mirare a stimolare il dialogo sulla complessa varietà delleforme e dei domini della lingua, della letteratura e della traduttologia tedescain rapporto ai suoi campi teorici, descrittivi e applicati.

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Jörg Senf

Analisi critica del discorso

Approccio linguistico didatticoa un testo di Siegfried Jäger

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Copyright © MMXIVARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, /A–B Roma()

----

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: giugno

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Indice Presentazione .................................................................................................... 9

PARTE A Introduzione didattica linguistica

1 Cenni sulla ACD (analisi critica del discorso) ................................ 13 1.1 Storia ..................................................................................................... 13 1.2 Spunti scientifici, politico–sociali e pedagogici .................................... 15

2 Note sul saggio Discorso e sapere di Siegfried Jäger ................... 21 2.1 Testo originale e traduzioni ................................................................... 21 2.2 L’autore, il DISS .................................................................................... 22 2.3 Contenuti ............................................................................................... 25 2.4 Riferimenti all’attualità ......................................................................... 31 2.5 Impronta didattica .................................................................................. 33 2.6 Il glossario Italiano–Deutsch–English ................................................... 35

3 Approccio linguistico al testo ................................................................ 37 3.1 Premessa: traduzione vs. plurilinguismo ............................................... 39 3.2 Ipotesi sui mondi possibili ..................................................................... 44 3.3 Lo stile ................................................................................................... 45 3.4 Reperimento dei termini scientifici: intertestualità .................................... 49 3.4.1 Foucault ................................................................................... 50 3.4.2 La traduzione inglese ............................................................... 51 3.4.3 Internazionalismi scientifici ..................................................... 53 3.5 Creazione di termini: neologismi .......................................................... 54 3.5.1 L’acronimo ACD ...................................................................... 55 3.5.2 Disambiguare (o no) i sostantivi composti .............................. 58 3.6 Polisemia e ambiguità ........................................................................... 62 3.6.1 Polisemia .................................................................................. 62 3.6.2 Wissen: conoscenza o sapere? ................................................. 64 3.6.3 L’uso dell’articolo .................................................................... 68 3.6.4 Singolare o plurale? ................................................................. 70 3.7 Metafore, metonimie, doppi sensi: elementi culturospecifici ................ 71 3.7.1 Metafore dalla natura ............................................................... 74 3.7.1.1 Fluss des Wissens; 3.7.1.2 die über etwas schwebende Frage; 3.7.1.3 sich in etwas hineinfressen; 3.7.1.4 versiegen und wieder auftauchen; 3.7.1.5 Herzstück

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3.7.2 Metafore dalla tecnica: l’attività del collegare ......................... 81

3.7.2.1 in etwas eingebettet sein; 3.7.2.2 in etwas eingebunden sein; 3.7.2.3 mit etwas vernetzt und verknotet sein; 3.7.2.4 in etwas verstrickt sein; 3.7.2.5 in etwas verwoben sein; 3.7.2.6 sich mit etwas verschränken; 3.7.2.7 sich in etwas ver-zahnen; 3.7.2.8 in etwas verankert sein; 3.7.2.9 an etwas angekoppelt sein; 3.7.2.10 etwas verkitten; 3.7.2.11 jemanden/ etwas aufdonnern

3.7.3 Metonimie e sineddochi, modi di dire ....................................... 94 3.7.4 Doppi sensi, giochi di parole .................................................... 95 3.8 Omissioni e aggiunte nella traduzione ................................................... 96 3.9 Traduzione fedele o traduzione libera? ................................................. 98 4 Percorsi didattici: plurilinguismo e ACD ......................................... 101 4.1 Esercizi di competenza plurilinguale ................................................... 102 4.1.1 Lettura focalizzata .................................................................. 103 4.1.2 Confronto delle traduzioni ...................................................... 104 4.1.3 Ricerca dei termini nel corpus di internet ............................... 106 4.2 Esercizi di comprensione della ACD .................................................... 110 4.2.1 Definizione di 'sapere' ............................................................. 110 4.2.2 La struttura del discorso ......................................................... 111 4.2.3 Ripasso: lavoro sul glossario .................................................. 113 4.3 Esercizi di ACD .................................................................................... 114 4.3.1 Cassetta degli attrezzi ............................................................ 115 4.3.2 Scelta del fascio discorsivo e di testi tipici ............................. 117 4.3.3 Contestualizzazione del testo scelto ........................................ 118 4.3.4 Stile, particolarità ................................................................... 121 4.3.5 Frequenza lessicale, temi toccati ............................................ 123 4.3.6 Struttura semantica, intrecci di fasci discorsivi ........................ 126 4.3.7 Attori, struttura pronominale ................................................... 127 4.3.8 Simboli collettivi, metafore ..................................................... 129 4.3.9 Immagine dell’uomo e della società .........................................131 4.3.10 Strategie discorsive ............................................................... 133 4.4 Sintesi: analizzare testi mediatici ......................................................... 136

5 Conclusioni e prospettive ...................................................................... 141 Riferimenti bibliografici ............................................................................. 145

Indice

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Indice

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PARTE B (S. JÄGER) Discorso e sapere

Diskurs und Wissen Discourse and knowledge

Note preliminari ............................................................................................. 153 1 Teoria del discorso ................................................................................... 157 1.1.Discorso, sapere, potere, società, soggetto ........................................... 171 2 Dal discorso al dispositivo .................................................................... 175 3 Il metodo di analisi del discorso e del dispositivo ......................... 203 3.1 La struttura del discorso ....................................................................... 204 3.1.1 Discorsi specialistici e interdiscorso ...................................... 205 3.1.2 Fasci discorsivi ....................................................................... 205 3.1.3 Frammenti discorsivi .............................................................. 206 3.1.4 Intrecci di fasci discorsivi ....................................................... 207 3.1.5 Avvenimenti discorsivi e contesto discorsivo .......................... 209 3.1.6 Livelli discorsivi ...................................................................... 212 3.1.7 Posizione discorsiva ................................................................ 214 3.1.8 Il discorso societale, intrecciato e complesso .......................... 217 3.1.9 Storia, presente e futuro dei fasci discorsivi ............................ 219 3.2 La questione della completezza delle analisi del discorso .................. 221 3.3 La piccola cassetta degli attrezzi per lo svolgimento di analisi del discorso ........................................................................................ 223 3.3.1 Scelta dell’oggetto da esaminare ............................................ 224 3.3.2 Metodo ..................................................................................... 227 3.3.3 Esame del materiale ................................................................ 229 3.4 Prime considerazioni per l’analisi dei dispositivi ................................ 237 3.4.1 Il sapere nelle azioni ............................................................... 242 3.4.2 Il sapere nelle manifestazioni/ materializzazioni .................... 245

Bibliografia ..................................................................................................... 253

GLOSSARIO GLOSSAR GLOSSARY .......................................... 257

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Presentazione «Il discorso» può essere rappresentato come «il fluire del sapere

[…] attraverso il tempo». Partendo da questa definizione metaforica, Siegfried Jäger, nel saggio Discorso e sapere, sviluppa non soltanto il suo approccio teorico alla Analisi Critica del Discorso (da qui in avanti ACD) ma anche un metodo di analisi critica applicabile agli studi linguistici, sociali, politici e culturali.

Questo volume persegue un duplice scopo: presentare la tradu-zione italiana del saggio (titolo originale Diskurs und Wissen) e, al contempo, fornire — attraverso un percorso linguistico didattico — un’introduzione ai principi teorici e metodologici della ACD, disci-plina ancora poco trattata nella letteratura italiana.

Il volume pertanto consiste in due parti: A. Approccio didattico linguistico alla ACD con specifico rife-

rimento al saggio Discorso e sapere. Cenni sulla ACD, note sul saggio, approccio linguistico al testo, percorsi didattici.

B. Il saggio Discorso e sapere di Siegfried Jäger. La traduzione italiana, per consentire un confronto trilingue, è affiancata dalla traduzione in lingua inglese Discourse and Knowledge e dall’originale tedesco Diskurs und Wissen.

Emergerà, lungo il percorso didattico proposto nella parte A, il confronto interlinguale come leitmotiv di questo volume. Cogliendo i punti di contatto tra ACD e linguistica, con particolare attenzione alle applicazioni nella traduttologia e nella glottodidattica, saranno esa-minati quegli elementi linguistici (in particolare le metafore) che nella traduzione del saggio si sono rilevati di difficile accesso in quanto ambigui o culturospecifici. E che pertanto consentono prime riflessioni sulla relatività dei “campi del dicibile”. L’analisi lin-guistica e concettuale di alcuni passaggi del testo fungerà in questo modo da introduzione e parziale approfondimento della terminologia

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Presentazione

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e dell’impianto teorico, e si intende pertanto propedeutica alla lettura del saggio di Jäger riportato nella parte B. Gli esercizi pratici (pluri-linguismo e ACD), suggeriti a conclusione della parte A, sono in primo luogo intesi come un invito a studenti e studentesse di non fermarsi a “ripetere la lezione” ma di permettersi — nell’applicazio-ne dei metodi illustrati — una prassi attiva, critica e consapevole.

L’idea per questa pubblicazione è maturata nell’ambito dei corsi

avanzati di lingua tedesca presso la Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, Università di Roma, tenuti assieme a Matilde de Pasquale, alla quale vanno i miei più affettuosi ringraziamenti per il suo sos-tegno linguistico e morale. Specialmente la traduzione del saggio non sarebbe stata pensabile senza la sua generosa collaborazione.

Ringraziamenti altrettanto calorosi rivolgo all’autore Siegfried Jäger, a Iris Bünger e a Robert Tonks per avermi amichevolmente concesso i diritti di pubblicazione del saggio Diskurs und Wissen (inedito in lingua tedesca) e della traduzione inglese Discourse and Knowledge.

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PARTE A

Introduzione didattica linguistica

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Capitolo 1

Cenni sulla ACD (analisi critica del discorso)

La ACD è uno strumento critico di analisi (linguistica e) sociale che negli ultimi due decenni ha raggiunto notevole considerazione scientifica in Gran Bretagna, Germania, Austria, Spagna, mentre nel panorama scientifico italiano riveste tuttora un ruolo marginale. 1.1 Storia

La ACD inizia a formarsi negli anni sessanta–settanta, quando nel campo degli studi umanistici, sociali e linguistici emergono nuove discipline correlate tra loro che tutti trattano e approfondiscono il concetto di 'discorso'. Pur provenienti da differenti formazioni dis-ciplinari e mantenendo una molteplicità di approcci metodologici e di campi di ricerca, alcuni indirizzi nei nuovi paradigmi di semiotica, pragmatica, psicolinguistica, sociolinguistica, etnografia del parlato, analisi conversazionale e studi del discorso convergono in alcune di-mensioni (almeno sette, secondo Van Dijk 2007), riassumibili come segue:

In contrasto con i parametri degli studi linguistici precedenti, l’interesse di tali nuovi approcci al discorso, in primo luogo, non si rivolge più ai sistemi linguistici astratti (esaminati sulla base di esempi creati ad hoc) ma alle proprietà della lingua naturalmente usata da parlanti reali. Inoltre, non è più rivolto a unità ristrette come singole parole o frasi ma a unità più ampie come testi, discorsi, con-versazioni, atti linguistici o avvenimenti comunicativi.

Andando oltre la grammatica della frase, gli studi linguistici si estendono da un lato all’analisi dell’azione e dell’interazione, dall’al-tro anche agli aspetti non verbali dell’interazione e della comuni-cazione (i gesti, le immagini, i film, internet e la multimedialità).

In linea generale l’attenzione si focalizza sull’aspetto dinamico di strategie socio–cognitive o interazionali nonché sulle funzioni dei

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Analisi critica del discorso

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contesti d’uso (sociali, culturali, situativi, cognitivi) della lingua. Viene esaminato, di conseguenza, un vasto numero di fenomeni

rigurdante la linguistica testuale e l’uso linguistico, tra cui: coerenza, anafore, topoi, macrostrutture, atti linguistici, interazioni, turn–taking, segni, cortesia, argomentazione, retorica, modelli mentali e numerosi altri aspetti del testo e del discorso (v. anche Wodak/ Meyer 2009: 2).

Intorno al 1990 la ACD emerge come disciplina, suscitando note-vole interesse da parte di tutte le scienze sociali e agganciandosi, in seguito, ai Cultural Studies, con i quali condivide criteri come la ra-dicale contestualità, l’autoriflessione e il carattere intervenzionistico (v. Jäger/ Zimmermann 2010: 35).

Oggi, nel terzo millennio, la ACD può considerarsi una disciplina accademica affermata (come illustrato da Billig 2003) che si avvale di studi nei campi della retorica, della linguistica testuale, dell’an-tropologia, della filosofia, della psicologia sociale, delle scienze cognitive e letterarie, della sociolinguistica, della pragmatica e della linguistica applicata.

Attualmente coesiste una molteplicità di approcci — distinti negli orientamenti teorici ma con un comune interesse sociale rivolto all’analisi di temi politicamente rilevanti — che «miteinander in pro-duktivem Wettstreit agieren» (interagiscono tra loro in una competi-zione produttiva; Jäger/ Zimmermann 2010: 5). I maggiori esponenti in questa competizione scientifica — con pubblicazioni in lingua inglese (in aumento), tedesca, spagnola e, limitatamente, nederlan-dese (Van Dijk) — sono: • Fairclough, Norman. Lancaster. Approccio dialettico–rela-

zionale orientato a Foucault e Marx. Studi su: cambiamenti culturali, mass media, new labor, democrazia.

• Jäger, Siegfried. Duisburg. Teoria del discorso e del disposi-tivo basata su Foucault. Fondatore del Duisburger Institut für Sprach– und Sozialforschung (DISS). Studi su: razzismo, es-tremismo di destra, biopolitica, guerra (v. approfondimenti nel cap. 2.)

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• Van Dijk, Teun. Amsterdam, Barcelona. Approccio socio-

cognitivo con riferimento teorico a Moscovici. Fondatore di numerose riviste tra cui Discourse & Society. Studi su: discri-minazione, razzismo. Recentemente usa la denominazione Cri-tical Discourse Studies (CDS).

• Wodak, Ruth. Wien, Lancaster. Discourse–historical approach,

orientamento alla teoria critica e all’etica del discorso di Habermas. Studi su: identità europea, appartenenza alla NATO, razzismo.

Tra i numerosi altri studiosi1 della ACD2 sono da menzionare, ad esempio, Theo Van Leeuwen, Sydney, orientato al Social Actors Approach, e Gerlinde Mautner, Wien, Corpus Linguistics Approach. Entrambi questi approcci si basano sulla teoria critica (v. Wodak/ Meyer 2009: 20). 1.2 Spunti scientifici, politico–sociali e pedagogici

In Italia, nell'ultimo decennio, si nota un graduale aumento dei riferimenti alla ACD nelle pubblicazioni di alcune discipline uma-nistiche — che tuttavia si limitano al riferimento, non dedicano atten-zione esclusiva a questa nuova disciplina.

Tra i primi riferimenti italiani alla ACD, apparsi già nelle pubbli-cazioni scientifiche del millennio passato, si possono citare ad es. i lavori dei linguisti Aurelio Sesso, Marcella Zappieri e Matilde de

1 Studiosi e studiose. Non vedendo finora, in lingua italiana, soluzioni per evitare

affermazioni sessiste, sarà mantenuta in questo volume la consueta forma, certamen-te restrittiva, del maschile generico. Gli autori tedeschi, a confronto, hanno a disposi-zione una soluzione linguistica che, accettabile sia per leggibilità sia per economicità linguistica, è apprezzata e usata da numerosi esponenti della KDA: il cosi detto Binnen–I, suffisso composto che comprende (e distingue mediante la maiuscola) entrambi i generi (ad es. WissenschaftlerInnen, “scienziati e scienziate”).

2 Particolare attenzione dedichiamo qui al gruppo di Duisburg, del quale è da menzionare, tra molti altri, la studiosa Margarete Jäger.

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Pasquale pubblicati — negli anni novanta — sulla rivista LIST (v. tra gli altri Sesso 1994). Le teorie della ACD, per questi studiosi, non soltanto costituivano il punto di riferimento per la ricerca (sulla realtà politica rappresentata nei media), ma ispiravano, al contempo, l’ap-proccio metodologico adottato nei corsi avanzati di Lingua Inglese e Tedesca3.

Sin dagli anni 2000, accenni alla ACD emergono dapprima preva-lentemente nell’ambito della ricerca psicologica e sociologica; tra cui — e ci limiteremo qui a pochi sommari esempi4 — negli scritti dello psicologo barese Giuseppe Mininni (2003) che, in un ampio ragio-namento sul Discorso come forma di vita, cita esplicitamente Fairclough e Van Dijk, i due esponenti della ACD inglese e neder-landese, i cui pensieri vengono presentati anche dallo psicologo milanese della cultura e della comunicazione Luigi Anolli (ad es. Anolli 2006) o negli studi di Padova sui metodi qualitativi di ricerca in psicologia sociale (Mantovani 2008). Questi ultimi fanno riferimento anche all’approccio austriaco–inglese di Wodak, citato — negli anni successivi, a Roma — anche da Lorella Cedroni (2010) nei suoi approfondimenti sociopolitici su Il linguaggio politico della transizione.

Emerge, nella ricerca italiana, un crescente interesse scientifico alla ACD, particolarmente nell’ambito di quegli studi interdisci-plinari che nella loro qualità di “scienze della cultura” (Jäger/ Zimmermann 2010 parlano esplicitamente di Kulturwissenschaften) si intendono come parte attiva nei dibattiti sociali, e che pertanto — per parafrasare le riflessioni di Anolli 2006 — si propongono di scoprire le reti delle pratiche discorsive implicate nei processi di decisione a livello sociale e istituzionale.

Obiettivo sociale della ACD, così riassume Fairclough, è affron-

tare «unequal power relations (domination, marginalization, exclu-sion of some people by others) […] addressing the social ‘wrongs’ of the day (in a broad sense – injustice, inequality, lack of freedom etc.)

3 Presso la Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma. 4 Procedere a approfondimenti sistematici e aggiornati, potrebbe essere un primo

compito da svolgere da chi legge la presente introduzione didattica.

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by analysing their sources and causes, resistance to them, and possibilities of overcoming them».

Intervenire per chiarire le relazioni di potere diviene per la ACD necessario poichè «there are no societies whose logic and dynamic […] are fully transparent to all» (Fairclough 2009: 163). Questa affermazione implica, d’altro canto, che neppure lo studioso potrà avere un accesso incondizionato alla comprensione delle dinamiche societali. Anch’egli, nel suo giudizio, resta all’interno di quella rete di sapere che scecondo l’approccio foucaultiano di Fairclough e Jäger muta nei discorsi attraverso la storia.

Lo studioso potrà far riferimento a valori, norme, leggi e diritti; ma non dovrà mai dimenticare che anch’essi sono fondati storicamente e che una sua eventuale presa di posizione non rappresenta dunque verità bensì una posizione risultante, anch’essa, da un processo discorsivo. Partendo da tale posizione, egli potrà inserirsi nelle lotte discorsive per difendere oppure modificare la propria posizione (Jäger in questo volume parte B, pagina 159 — da qui in avanti B: 159). Lo sviluppo delle teorie faucoultiane del discorso, in altre parole,

comporta nella ACD una visione di radicale contestualità che implica sia l’intervenzionismo politico sociale sia momenti di autoriflessione critica.

Per dare qualche esempio concreto del coinvolgimento attivo nelle “lotte discorsive” (diskursive Kämpfe, cfr. Jäger/ Jäger 2007) possiamo qui accennare a quanto negli ultimi anni avviene in Ger-mania. Numerosi dipartimenti universitari e istituti di ricerca tedeschi non soltanto, da un lato, accolgono teoria e metodo della ACD (in tedesco KDA) come utile strumento scientifico, studiato e riferito nella ricerca sociale qualitativa. Ma si impegnano anche, prag-maticamente, nel monitoraggio del discorso attuale. Applicando i metodi di analisi critica, prendono posizione anzitutto su temi "scottanti" tra cui sin dagli inizi il discorso sul razzismo, più recen-temente su immigrazione/ migrazioni, nonché sulla guerra, sull’eco-nomia, sull’amministrazione pubblica.

Tale impegno degli studiosi sul campo della KDA si evidenzia in

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particolar modo nel fenomeno crescente delle Diskurswerkstätten, dei laboratori per l'analisi del discorso. Il laboratorio del DISS Duisburg, ad esempio, nei suoi recenti lavori si dedica ampiamente al discorso delle nuove destre; la diskurswerkstatt Bochum intorno a Jürgen Link indaga, nell’ambito degli studi sulle strategie di denor-malizzazione, sul discorso di "crisi" economica (Link 2009); a Dortmund la Diskurswerkstatt partecipa al dibattito sulla valutazione universitaria (e i conseguenti finanziamenti secondo il grado di eccel-lenza) con studi sugli standard dell’insegnamento universitario (Kröber/ Szczyrba 2011: 74).

Oltre a simili spunti scientifici e politico–sociali emerge come

particolarmente rilevante un terzo aspetto: quello pedagogico. La ACD, mettendo a disposizione metodi5 per indagare sulla costruzione della realtà, dell’identità e, specialmente sul piano politico, della verità, possiede un potenziale pedagogico di notevole portata trans-disciplinare. Poiché comprendere la relatività discorsiva della realtà significa, in primo luogo, riconoscere l’esistenza di visioni del mon-do diverse — un concetto apparentemente scontato, premessa di ogni approccio scientifico, che tuttavia, anche per giovani universitari, si rivela di non facile accesso.

L’apertura verso costruzioni della realtà diverse incontra resistenze psicologiche, causa difficoltà e disagio — come si evi-denzia con singolare chiarezza nell’empiria glottodidattica: nel primo avvicinamento alle lingue straniere, dover riconoscere e gestire pro-blemi di polisemia, ambiguità, intraducibilità è solitamente vissuto come una dolorosa rinuncia alle certezze, monoculturali e rassi-curanti, della madrelingua (cfr. Senf 2009). Ambientarsi, poi, negli spazi interlinguali e interculturali non sarà possibile se non con un atteggiamento coraggiosamente (auto)critico, consapevole e attento alle diversità.

Se consideriamo che Fairclough (2010) nella sua più recente edizione di Critical Discourse Analysis: The Critical Study of Lan-

5 Sul piano teorico metodologico il laboratorio del DISS Duisburg ha realizzato

il Lexikon (Jäger/ Zimmermann 2010), prontuario terminologico nonché ‘cassetta degli attrezzi’ per l’applicazione della KDA.