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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE E TRAPIANTI D’ORGANO CLINICA UROLOGICA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN UROLOGIA Direttore: Prof. Antonello De Lisa Anno Accademico 2006/2007 Il tumore della prostata Prof. Antonello De Lisa

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARIFACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA

DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE E TRAPIANTI D’ORGANOCLINICA UROLOGICA

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN UROLOGIADirettore: Prof. Antonello De Lisa

Anno Accademico 2006/2007

Il tumore della prostata

Prof. Antonello De Lisa

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I tumori maligni della ghiandola prostatica

Neoformazioni maligne che interessano il tessuto ghiandolare prostatico

I più frequenti sono quelli di derivazione ghiandolare (epitelio ghiandolare): adenocarcinoma

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Epidemiologia dell’adenocarcinoma prostatico

200.000 nuovi casi all’anno in America 38.000 morti all’anno incidenza 30% a 50 anni e del 75% dai 75

anni molto di essi restano misconosciuti non è semplice la diagnosi precoce (dal 1986

il dosaggio ematico del PSA ha permesso di aumentare le diagnosi precoci)

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Etiologia del carcinoma prostatico

Fattori ereditari (gene autosomico dom.) Fattori alimentari ed ambientali (maggiore

incidenza nel Nord America ed Europa) Influenze ormonali Agenti infettivi (poco chiara) Razza (Inc. nei neri 50% più elevata rispetto

ai bianchi del Nord America)

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Storia naturale del carcinoma prostatico

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Storia naturale del carcinoma prostatico

neoplasia intraduttale nodulo microscopico (monofocale o plurifocale) nodulo macroscopico (mono o plurifocale) invasione dei due lobi invasione della capsula vera invasione delle vesc.seminali e/o del collo vescicale e

dell’uretra invasione organi vicini metastasi linfonodali e a distanza

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Diagnosi e diagnosi differenziale (adenok)

Anamnesi (ndr o turbe irritative minzionali e progressiva ostruzione al flusso urinario)

Es. obiettivo: ndr o aumento volumetrico della ghiandola, aumento della consistenza (duro lignea o lapidea), superficie bernoccoluta, solchi ev. appianato il centrale ed i laterali, limiti sfumati

Es. urine: ndr o ematuria micro o macro

Uroflussometria ev. Es. Urodinamico

Antigene Prostatico Specifico: aumentato

Biopsia:positiva Diagnostica per immagini:

– ecografia– urografia– TC, Rx Torace,

Scintigrafia ossea TB

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Antigene Prostatico Specifico (dosaggio ematico)

Valori di PSA tra 0 e 2.5 normaliValori di PSA tra 2.5 e 4 sospettiValori di PSA tra 4 e 10 molto sospettiValori di PSA oltre 10 certi

Si devono tenere in considerazioni la ratio del PSA e la velocity

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La positività di almeno due dei seguenti elementi

Esplorazione rettale Ecografia transrettale Antigene Prostatico Specifico

deve indurre a praticare la biopsia che diventa l’esame dirimente ed è

anche l’unico che permette la diagnosi di certezza

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La diagnostica per immagini

È fondamentale per fare diagnosi ma anche per stadiare la malattia. Stadiare significa stabilire in che stadio si trova la malattia e cioè stabilire i rapporti del tumore con le strutture circostanti (organo di origine, organi vicini e lontani)

Sulla base dello stadio viene programmata una determinata terapia

La diagnostica per immagini è quindi nello stesso tempo diagnostica (insieme a PSA e biopsia) e stadiante

!ricordare esami di stadiazione: torace ossa….

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TX : Tumore non definibileT0 : Non segni di tumore primitivo

T1 : Tumore non clinicamente apprezzabile, non palpabile né visibile con la diagnostica per immagini T1a : Tumore scoperto casualmente con il

5% o meno di tessuto asportato T1b : Tumore scoperto casualmente in più

del 5% del tessuto asportato T1c : Tumore diagnosticato mediante

agobiopsia T2 : Tumore limitato alla prostata

T2a : Interessa la metà o meno di un lobo T2b : Interessa più della metà di un lobo,

ma non di entrambi T2c : Interessa entrambi i lobi

T3 : Tumore che si estende oltre la capsula prostatica T3a : Estensione extra-capsulare (mono o

bilaterale) T3b : Invasione vescicola(e) seminale(e)

T4 : Tumore fisso che invade strutture adiacenti: collo vescicale, sfintere esterno, retto, muscoli elevatori e/o della parete pelvica

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M0 : Assenza metastasi a distanzaM1 : Presenza di metastasi a distanza

NX : Linf. regionali non definibiliNo : Assenza metastasi linfonodaliN1 : Presenza metastasi linfonodali

Stadiazione clinica

Stadio I T1a N0 M0 G1

Stadio II T1a N0 M0G2,3-

4

  T1b N0 M0Ogni

G

  T1c N0 M0Ogni

G

  T1 N0 M0Ogni

G

  T2 N0 M0Ogni

G

StadioIII T3 N0 M0

Ogni G

Stadio IV T4 N0 M0

Ogni G

 Ogni

T N1 M0Ogni

G

 Ogni

TOgni

N M1Ogni

G

By Marco Deplano

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pNX : Linfonodi non prelevati

pN0 : Non segni di metastasi linfonodale

pN1: Infiltrazione linfonodi loco-regionali

pT2 : Tumore limitato alla prostata

pT2a : Tumore monolaterale che interessa metà o meno di un lobo

pT2b : Tumore monolaterale, che interessa più della metà di un lobo ma non entrambi

pT2c : Tumore che interessa entrambi i lobi

pT3 : Estensione extraprostatica

pT3a : Estensione extracapsulare

pT3b : Infiltrazione vescichetta(e) seminale(i)

pT4 : Invasione del retto e/o vescica

pMo : Assenza di metastasi

pM1a : Metastasi in linfonodi non regionali

pM1b : Metastasi ossee

pM1c : Metastasi in altre sedi

Stadiazione patologica

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Il grading - Categorie G di Gleason

In base al pattern cellulare e delle ghiandole con lo stroma circostante

da G 2 a G10: deriva dalla somma del pattern principale e di quello secondario ritrovati nel materiale a disposizione

Pattern primario 2

Pattern secondario 4

TOTALE = G 6TOTALE = G 6

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Terapia dell’adenoK Dipende dallo stadio clinico

– Chirurgica (a cielo aperto, laparoscopica)– TUR (resezione endoscopica)

Ormonoterapia Chemioterapia

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