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Riflessionisu:
勝つ考えは持つな、負けぬ考えは必要
katsukangaewamotsuna,makenukangaewahitsuyō
“Nonaverel’ideadivincere,
mantieniinvecel’ideadinonperdere”
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INDICEDELDOCUMENTO
INTRODUZIONE..............................................................................................................................................3
VINCEREÈ…L’IDEADINONPERDERE............................................................................................................4
Vincere,perdereel’attitudinedibasedasviluppare................................................................................4
L’importanteèpartecipare…conl’ideadinonperdere............................................................................4
Differenzatrapossovincere,enondevoperdere.....................................................................................5
Competerecontrosestessi.......................................................................................................................5
VeraVittoriaedemozione.........................................................................................................................6
Vincerenellavitaattraversoilkarate........................................................................................................7
“Nonaverel’ideadivincere,mantieniinvecel’ideadinonperdere”el’insegnamentodelDōjō-kun.....8
STRUMENTIPERLAVITTORIA......................................................................................................................10
Forzapersuperaregliostacoli................................................................................................................10v
Coraggiodicorrererischi…calcolati........................................................................................................11
Volontàdiattivarsipienamenteenontrascurarenulla..........................................................................12
STRATEGIEEPROCEDURAPERLAVITTORIA................................................................................................13
Strategiedivittoria:isuggerimentidelMaestroSunTzu........................................................................13
Lamaestriacomeconoscenzapervincere..............................................................................................14
Superamentodiunlimite:esperienzaeriproduzionedell’esperienza...................................................14
Lavittorianonèuncaso:ciberneticaeprocedura..................................................................................15
Procedura:“ripetizioneconaggiustamento”.Incinqueazioni...............................................................17
Lecinqueazioniinuncontestoagonistico..............................................................................................18
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INTRODUZIONE
UnadellefrasipiùsignificativedellanostraAssociazioneètrattadalloShōtō-nijū-kunerecita“Nonavere
l’ideadivincere,mantieniinvecel’ideadinonperdere”.
Nella prima parte di questo lavoro cercheremo di analizzare tale frase, chiarire i concetti di vittoria e
sconfitta, esaminarea chi dichiararebattaglia e contro chi dobbiamocombattere, individuarequal è la
veravittoriaecomefareperriconoscerlaecercarediottenerla.
Nellasecondapartecercheròdiindividuarequalisonoinostriavversariealleatiedescriverequindiquali
sonoglistrumentielearmichecipossonoconsentiredigiungereallavittoria.
Nellapartefinaleanalizzeròstrategieeprocedureingradodiaiutarcinellabattaglia.
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VINCEREÈ…L’IDEADINONPERDERE
Vincere,perdereel’attitudinedibasedasviluppare
Perchiarireilconcettodivittoriaesconfittapuòessereutiledarealcunisinonimiebrevidefinizioni.
Vincere è superare, sconfiggere, ottenere, guadagnare, migliorare, portare a termine un’impresa con
successo,controllareedominarebisognifisici,desideri,pulsioni.
Nonperdere significaperseverare, volontàdinon cedere, insistereepersisterenelproprio intento con
costanzaefermezza,proseguireanchequandosipresentanoleavversitàesembrachetuttoetuttisiano
controdinoi.
Neldetto“Nonaverel’ideadivincere,mantieniinvecel’ideadinonperdere”èinoltrecentralelaparola
idea.Taletermine,nelcontestodellafrase,significaatteggiamento,mododiaffrontare,sentimento.
Laricercadiunagiustaattitudine,equindilacorrettaideanell’affrontarelecompetizioni,gliallenamenti
epiùingeneralelostudiodelKarate,sonosicuramentefondamentaliedevonoaccompagnarcisempre.
Aduncertolivelloilfattorechefaladifferenzanonèilcosamailcome.
Occorre infatti mettere in gioco tutte le risorse se si vuole non perdere, e perdere è sempre dovuto
all’averetrascuratoosottovalutatoqualchefattore.
In definitiva il concetto che dobbiamo fare profondamente nostro è che si vince se si ha l’idea di non
perdere facendotuttoquantoènellenostrepossibilità,consapevolidel fattochechiperseveraallafine
ottieneciòchevuole.
L’importanteèpartecipare…conl’ideadinonperdere
Una frase famosa,molto simile a “Non avere l’idea di vincere,mantieni invece l’idea di non perdere”,
recita“l’importantenonèvincere,mapartecipare”.
Unaletturasuperficialeeparzialeditaleasserzionepuòtrarreiningannoesembrare,inunprimotempo,
inopposizioneconquantosuggeritodall’autoredelloShōtō-nijū-kun.
Molti interpretano infatti il terminepartecipare con “fareparte, fare presenza”. Essere appagatoper il
semplicefattodiessereun iscrittotratanti,unanonimotratanti,nonè interessanteeriteniamoche il
sensoconcuifupensataquestacelebrefrase,diventatasimbolodellospiritoolimpico,siaunaltro.
Pensiamo che con il termine partecipare il Conte De Coubertin, a cui viene attribuita tale celebre
espressione, intendesse l’ideadiprovare, scendere in campo,mettersi in giocoaccettando la sfidae le
conseguenzecheessacomporta.
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Vistainquest’otticaquestopensierosiaccostamoltobeneconl’ideadinonperdere,conl’ideachenonè
ilrisultatoesterno,equindilavittoria,acontarequantol’impegnoconcuivogliamoperseguirlo.
Potremmo abbinare le due frasi nella forma “l’importante è partecipare… con l’idea, però, di non
perdere.”
Differenzatrapossovincere,enondevoperdere
Nelleartimarzialil’ideadivittoriaesconfittasonosoventecollegateall’ideadivitaedimorte.
In una situazionedi reale pericolo, in una situazionedi vita omorte, l’istintodi sopravvivenzamette a
nostradisposizionerisorsesupplementaricheincondizioniordinariecisonosconosciute.
LaconoscenzaditalienergiesupplementarifapartedellostudiodelKarate,esolounosforzointensoe
totaleèingradodirivelarcilaloroesistenza.
Nella frase “Non avere l’idea di vincere, mantieni invece l’idea di non perdere” è quindi molto
interessantechel’accentosiapostosull’ideadievitarelasconfitta,piuttostocheperseguirelavittoria,in
quantononperderehamaggiorepotere,essendoabbinatoall’ideadinonmorire.
Vincere è naturalmente collegato ad una possibilità, noi possiamo vincere,mentre non perdere risulta
maggiormente legatoadundovere,noinondobbiamoperdere.Possiamo rappresentaunaprobabilità,
unapossibilità;dobbiamorappresentaunobbligo,unimperativo,checivincolaconmaggioreforzaaciò
chefacciamo.
Vincere enonperdere inquest’otticacombacianosolamentese facciamonostra l’ideachesepossiamo
dobbiamo.
Noi vinciamo se manteniamo fissa l’idea di non perdere, facendo così in modo da evitare tutte le
tentazionichecidistraggonodalraggiungimentodell’obiettivo.
Competerecontrosestessi
Capita di assistere a competizioni sportive in cui una eccessiva tensione agonistica porta gli atleti a
dimenticarequellechesonoleregolebasedisportività.Unattaccamentoeccessivoalrisultatoesterno,
comportainfattisoventetensione,avvilimento,frustrazione.
Lafrase“Nonaverel’ideadivincere,mantieniinvecel’ideadinonperdere”contienel’indicazionepreziosa
che lo spirito chedeveanimare le competizioninondeveesserequellodi vincerea tutti i costi (anche
perchénontuttipossonovincere…)quantoquellodipartecipareconlamassimaconvinzione.
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Il Karate ha come scopo dichiarato quello di fare migliorare il carattere, di rafforzare lo spirito e
raggiungerel’autocontrollo.TaliobiettivisonoperseguibiliinunacompetizionesportivadiKaratesoloed
esclusivamenteseèbenchiarolospiritoconcuideveessereaffrontatalaprova.
L’ideabasecheciètrasmessadaiMaestriècheilcombattimentoècontrosestessieiproprilimiti,eche
ilrisultatodivaloreèl’impegnopersonalecheabbiamomessoperraggiungerlo.
E’ lodevole quindi quell’agonista che, pur conscio di non poter ambire alle prime posizioni, si allena
coscienziosamenteeconpassione.E’facileinfattiparteciparequandolavittoriaèallapropriaportata;è
piùdifficileimpegnarsiquandosisacheessaèaldilàdellepropriepossibilità.
Quando lamollaemotivadelpremio,equindidel riconoscimentoesternoper losforzofatto,nonsono
presenti,lapreparazionerichiedeunamotivazionediversa,riconducibileallavolontàdigareggiareconse
stessieilpropriolimite.
La motivazione con cui ci si avvicina allo studio del Karate e alle competizioni deve essere quindi un
impulso internoperché internaè la ricompensapiùpreziosa.Unamotivazioneesternadel tipovittoria-
coppaproduceuna crescita dell’ego e nondell’essenza, porta adun cambiamentodi facciata e nondi
sostanza.
Colui che gareggiamettendosi totalmente in gioco solo per sfida personale, consapevole di non poter
averelagloriadeiprimiposti,interpretacorrettamentelospiritodellacompetizione.
Un atteggiamento simile porta naturalmente ad miglioramento personale e denota maturità e
comprensionedelfineultimodiunacompetizionediKarate.
Bisogna sottolineare come forti desideri che dipendono da eventi esterni distolgono gli individui dal
coltivareunrealepoterepersonale.
VeraVittoriaedemozione
Lavittorianonèmaifruttodiunistanteodiunmomento;lavittoriaèsempreilrisultatodiunlungoe
pazientelavorodipreparazione.
Perapprezzare lavittoriasonofondamentali ipassaggichehannoportatoalrisultato, inquantoessine
condizionano la qualità ed il valore. Posso camminare per ore lungo sentieri impervi, impegnandomi e
faticandoperarrivare invetta;possougualmenteesserecalatodaunelicotteroeraggiungere, inmeno
tempoesenzasforzo,lacima.Lametaèraggiuntainambedueicasi,malasoddisfazioneèchiaramente
diversa.
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E’unalegge:piùsiamodispostiaspendere,interminiditempoefatica,perottenereilrisultato,piùesso
saràpernoiprezioso;piùpaghiamopiùapprezziamociòcheotteniamo.
Ciòchecicambiaecimigliorasonoipassicheabbiamocompiutoperraggiungerelameta,nonlameta
stessa!
Tutto ciò mi ricorda la risposta data dal Budda alla domanda “quale è il posto della felicità?”. A tale
quesitoeglirispose“qualeposto?Lafelicitàèlastrada”.
Tornando alla competizione possiamo affermare che essa rappresenti essenzialmente un momento di
verificachecoronaunlungopercorsodiallenamento.
Unmodosempliceperesaminaresec’èstataveravittoriaconsistenell’osservareiltipodiemozioneche
sipresentaalterminedellaprova.Sesisenteunprofondoappagamentoegioia,uncalorediffusointutto
il corpoeunsensodi leggerezza, siha lacertezzadiaverevinto.Un’emozionepiù superficialeemeno
coinvolgenteeintensaèinvecesintomochequalcosaèmancato,indipendentementedalpiazzamento.
Avoltecapitadiesserepiùsoddisfattiperunaprestazioneincuinonharaggiuntol’oro,rispettoaduna
garanellaqualesièsalitisulgradinopiùaltodelpodio!
Sesifatuttoilpossibilepernonperdere,indipendentementedalrisultatoesterno,c’èsempreunafortee
luminosa emozione che può essere solo momentaneamente oscurata dal risultato non totalmente
soddisfacentedellacompetizione.Viceversaunavittoriafortuita,nonpreparataodottenutaconfacilità,
donaunmomentodieffimerafelicità,cheperòsubitopassaenonlasciatraccianelnostroessere.
Ciò che è realmente interessante e appagante non è il risultato, ma l’impegno che si mette per
conseguirlo. Se l’idea di non perdere ci ha accompagnato per tutto il cammino di preparazione, noi
abbiamogiàvinto.
Vincerenellavitaattraversoilkarate
IlKarate,oltreadallenareilfisico,allenamenteecuoreadunparticolaremododipensare,diconcepire,
diaffrontareleesperienzeelavita.
SpessosisenteparlaredelKaratecomefilosofiadivita,maciòriteniamosiariduttivo.
L’insegnamentochecivienetrasmessoinfattinonèdiordinefilosofico,maèdiordineesperienziale.
Uninsegnamentoesperienziale,chepassaattraversolaprovaconcretaedilvissutopersonale,risultapiù
completoeglobaleinquantoriguardanonsololamente,mal’insiemedelnostroessere,quindiancheil
nostrocorpoelenostreemozioni.
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Possiamoaffermarequindiche l’allenamentonelDōjō tempranonsolo imuscoli fisici,maanchequelli
mentaliedemotivi,rappresentandounaddestramentopraticoerealeallavita.
SevogliamobrevementeanalizzareibeneficidellapraticadelKaratepossiamovedereche:
• Alivellofisicomiglioralapotenza,laforza,lavelocità,lascioltezzaelacapacitàdiresistenza.
• A livello emotivo viene rafforzata la volontà, il coraggio, l’entusiasmo, la passione, la
determinazione.
• Alivellomentalesisviluppal’attenzione,laconcentrazione,lacapacitàdifocalizzazione.
TuttiquestecapacitàchenoialleniamoquotidianamenteneinostriDōjōsonofondamentaliperunavita
sana,feliceedisuccesso.
Vincere, anche per chi non fa più da tempo agonismo, consiste nelmantenere accesa la fiamma della
passione per l’arte marziale, con la volontà di provare e riprovare ogni volta a mettersi in gioco,
sconfiggendoquindiildemonedell’abitudine.
Secialleniamoall’ideadinonperdereanchenellavitaporteremoquestaabilità.
“Non avere l’idea di vincere, mantieni invece l’idea di non perdere” e
l’insegnamentodelDōjō-kun
Lafrase“Nonaverel’ideadivincere,mantieniinvecel’ideadinonperdere”hamoltiagganciconilDōjō-
Kun.
Fare propria nel cuore tale indicazione ci aiuta a perseguire gli obiettivi spirituali contenuti in tali
insegnamento.
• Il nostro CARATTERE migliora nel momento in cui riconosciamo che l’obiettivo di valore da
perseguire non è la vittoria esterna. Ciò infatti ci rende più pazienti e tolleranti; naturalmente
accettiamo che ci siano persone più dotate di noi, con maggiore facilità accettiamo la nostra
posizione e i nostri limiti. Contemporaneamente l’idea di non perdere ci spinge con umiltà e
serenitàafareilpossibilepermigliorarci.
• LaricercadiSINCERITA’sirafforzanelmomentoincuiilverdettodivittoriaesconfittaèespresso
basandosinonsuparametriesternibensìsullanostracoscienza.Pervalutarel’esitodiunazione,
sesiharealmentevintooperso,dobbiamoabituarciadarevoceaquellaparteinnoipiùverae
autentica.
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• Forza,determinazione,coraggio,capacitàdisuperareostacoliedavversità,volontàdinoncedere
nascono tutti dalla decisione di non perdere, una decisione questa che, possiamo affermare,
alimentalacrescitadelloSPIRITO.
• Un atteggiamento snobistico nei confronti degli atleti meno dotati, una mancanza di
considerazioneeRISPETTOneilororiguardi,scomparenelmomentoincuisiscorgeinloroseriae
sinceravolontàdimettersiallaprova.
L’idea di non perdere, di non voltarsi di fronte alle sfide, ci costringe a sviluppare AUTOCONTROLLO,
inteso inquestocasocomelafacoltàcheciconsentedidarecontinuamenteforzaaquellapartecheci
mantienedirezionativersol’obiettivo,ecombattereentrodinoiquegliiopigrichescelgonosemprelavia
piùfaciletendendoasfuggirealnostrocontrollo.
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STRUMENTIPERLAVITTORIA
ForzapersuperaregliostacoliPervincereoccorreaverelaforzadisuperaregliostacoli.
Spessevoltegliostacoli, lebarrieresonopossibilitàcamuffateedoccorrequindisviluppareattenzionee
sensibilitàperriuscireacoglieresempreilvantaggio,anchenelleavversità.
Seconsideriamo l’uomocostituitoessenzialmenteda treparti,una fisica,unaemotivaedunamentale,
possiamo osservare che le difficoltà e i problemi possono essere attribuiti di volta in volta ad una di
questecomponenti.
Problemi di tipo fisico possono esser rappresentati damalattie ed infortuni. Ostacoli a livello emotivo
possono essere essenzialmente ricondotti a paure e ansie mentre blocchi e barriere a livello mentale
possonoesserfattirisalireaconvinzionilimitanti,rigiditàepessimismo.
Pernonperderedifronteatuttiquestidemoni,chepossonominareallabaselapossibilitàdicrescitae
maturazioneanchespiritualedell’allievodiKarate,occorrerafforzareincontinuazioneunatteggiamento
vincenteedottimista.
Vincenteèl’atteggiamentodicoluichecercalesoluzioni,nonlecolpe;vincenteècoluichepensail5%al
problemaeil95%allasoluzioneequindiagisceenonreagisce.
A volte è difficile mantenere questa visione, ma l’arte marziale si propone di creare proprio questa
determinazioneeforzamorale:“settevoltegiù,ottovoltesu…”
Selacadutaèstataalivellofisicoavolteoccorrefermarsi.
Questo può portaci sconforto e scoraggiamento se focalizziamo i limiti della situazione e non le
opportunità.
In caso di pausa forzata, dovuta a infortunio omalattia, il tempo può essere utilmente impiegato per
rivedere leragionidelnostroagireequindiriprogrammareobbiettiviemete.Lapresenzadiquesticicli
negativipuòservireperriposizionarci,contribuendoallosviluppoinnoidipazienzaeaccettazione.
Alivelloemotivol’avversariopiùosticoèlapaura.
Lapauraèun’emozionenaturalee l’insorgeredellastessadeveessere interpretatacomeunsegnoper
rimanereallerta.
Quando si avverte unaminaccia o si è spaventati bisogna indagare l’origine di queste emozioni: siamo
adeguatamentepreparatiperciòcheintendiamocompiere?Siamoprontiadaffrontarel’impegno?Siamo
inpossessodituttiidatinecessari?
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Agire allorché riconosciamonella paura la componente illusoria ed ingannatrice, ci consentedi sentirci
realmente liberiperché,unavoltache lapauraèstataaccettataetrascesa,cirendiamocontocheogni
cosaèpossibile,purchésiabbialagiustapreparazione.
AriguardoAlanWattsscriveva“l’altrafacciadiognitimoreèlalibertà”
Alivellomentaleconvinzionilimitanti,rigidità,autocriticaeccessiva,perfezionismoealtroancorapossono
esserevintiesconfittiallorchéadottiamounatteggiamentopiùdistaccatoeflessibileneinostriconfronti,
imparandoessenzialmenteacollaborareeacomunicareconnoistessi.
Occorretrovareaccorditralenostrecomponenti,stabilireintese,imparareaprodurrestrategieaffinché
possa realizzarsi l’ideale dello stratega indicato in “L’arte della guerra” dalMaestro Sun Tzu: “Non c’è
migliorstrategadicoluichenoncombattelabattagliaelavinceprimadicombatterla”
Coraggiodicorrererischi…calcolati
Pervincereoccorreavereunatteggiamentovincenteeperfareciòènecessarioavereilcoraggiodiagire,
affrontandocompitieresponsabilitàavolterischiosi.Corrererischifapartedell’esistenzaecontribuisce
adallargareipropriorizzonti.Ricordiamoche“L’uomononpuòscoprirenuovioceanisenonhailcoraggio
diperderedivistalariva”
Nell’attivitàsportivasi rischiadiperderemalamenteunagaraodinoncentrareunobiettivo. Il segreto
pernonperdereinquestocasostanell’accettareunaseriedirischicalcolati.
Aciòvaaggiuntouncertogradoditolleranzaneiconfrontidierroriesconfitte,unitoallaconsapevolezza
chedaognifallimentocisiaqualcosadaimparare.
Non è utile inoltre opporsi agli errori, occorre invece considerarli come esperienze tanto necessarie
quantopreziose.
Selapauraèciòchecibloccaavereilcoraggiodiaffrontareunrischiorappresentagiàdipersestessoun
risultatopositivo,unavittoria.
Ricordiamoci che è sempremeglio provare perché “chi non risica non rosica” ed in definitiva non vi è
paragonetraciòchesièpersopernonaveretentatoeciòchesièpersopernonavereavutosuccesso.
L’ideachiaveèinquestocasoquelladifaretuttosenzapauradisbagliarefacendonelcontempotuttoil
possibilepernoncommettereerrori
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Volontàdiattivarsipienamenteenontrascurarenulla
Nell’ideadinonperdereècontenutal’ideadinontrascurarealcunfattore.
SunTzuafferma:
“Coloro che calcolano molto vinceranno, coloro che calcolano poco non vinceranno; tanto più non
vincerannocolorochenoncalcolanoaffatto”.
Il Maestro Sun Tzu ci dà un’altra indicazione preziosissima. Occorre prepararsi, calcolare, quantificare
scegliereequindiagireattivandosipienamente.
Ilcalcolo,peresserecompleto,devecoinvolgeretutte lenostrepartie inparticolare ilnostrocuore, in
quanto sede delle nostre emozioni. Grazie ad esse, che rappresentano il carburante della macchina
umana,troviamoforzaemotivazioneperagire.
Pochisannocheattraversounasufficienteattivazionedelcentroemozionaleèpossibileavereaccessoad
unaparticolareformadiintuizioneepercezionechiamataintelligenzadelcuore.
L’unionedelcalcolomentale,conlapenetranteintuizionedelcuoreelasensazionecinestesicadelnostro
fisico,consentonodiavereuntriplicestrumentoperlavalutazionedellanostrascelta.
Allorché riusciamo a rimanere con forza focalizzati sull’idea di non perdere e sulle ragioni ultime del
nostro agire, la nostra efficientissima macchina sarà sempre in grado di fare calcoli complicatissimi
fornendoci,conrapiditàeprecisione,larispostapiùconvenienteevantaggiosapervincere.
Daunpuntodi vista temporale ilnonperdere,equindi ilnon trascurarenulla,puòessereassociatoal
concettodiKamaeeZanshin.
Nellostudiodelcombattimentoinfattisiponeparticolareaccentoatuttociòcheavvieneprimaedopo
l’esecuzionedellatecnica.
Kamae significa guardia, preparazione, e comporta il controllo di tutte le facoltà prima dell’azione;
Zanshinsignificaassetto,valutazioneecomportailpienocontrollodituttelefacoltàdopol’azione.
PernontrascurarealcunfattoreoccorrequindiaveresiaKamaecheZanshin,avereunavisionediinsieme
sufficientementeampiadacontenerelecauseeglieffettidell’azione,considerandotuttiqueglielementi
cheappaionodicontornomache,setrascurati,possonoportareallasconfitta.
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STRATEGIEEPROCEDURAPERLAVITTORIA
Strategiedivittoria:isuggerimentidelMaestroSunTzu
Fattori determinanti per la vittoria, come in un vero combattimento, risultano essere l’astuzia e la
furbizia. Lo spostamento, il cambiodellaposizioneequindidelnostropuntodi vista rappresentanoun
ottimatatticapersconfiggerel’avversario.
IndicazioneprezioseintalearterisultanoesserelestrategiediSunTzuriportatenelcelebrelibro“l’arte
dellaguerra”.
Riportiamoalcuniconsigli:
“L’uomodipoterecontrollalasuaautoritàasecondadeivantaggichenericeve.Lastrategiaèlaviadel
paradosso.Così chièabile simostrimaldestro, chièutile simostri inutile (…)adescate ilnemicocon la
prospettiva del vantaggio. Se è forte evitatelo. Se è collerico siate cedevoli. Se è umile, arroganti.
Attaccateloquandoèimpreparato,eappariteall’improvviso”
SecondoSunTzulastrategiaconsisteprincipalmentenelloschieramentodelleforze,nelposizionamento,
nell’alternanzadelvuotoedelpieno.
Sesiamodebolidobbiamomostrarciforti,dobbiamofareinmodochel’altro,ilproblema,citemaperché
sel’altrosiaccorgechepuòstritolarciconunasolamanoèfinita,vieneeciuccide.
Sesiamofortidobbiamomostrarcideboliperchécosìl’avversariosiavvicinaenoiloabbiamoinpugno.Se
inunaparticolareoccasionesiamofortissimièbeneostentarelanostrainvincibilitàperchénonabbiamo
nulla da temere, e mostrandoci invincibili, otteniamo la risoluzione immediata della battaglia, non
scendiamoneancheincampo:verrannoanoideimessaggeridipaceperchécomepotrebberoresisterci?
In base a queste semplici considerazioni possiamo ricavare numerosi esempi per superare gli ostacoli
fisici,emotiviementaliinprecedenzaanalizzati.
“La strategia è l’affare più importante dello stato, il terreno di vita o dimorte, la via che conduce alla
sopravvivenzaoall’estinzione:sidevesondarlaattentamente”
Secondo quest’altro concetto è fondamentale per non perdere emorire produrre strategia, agire con
astuzia, studiare la tattica.Tuttociò indefinitivaconsistenell’acquisiremaestriaossiapossederequelle
conoscenze e abilità di controllo del proprio essere che ci mantengono sempre nel territorio del
vantaggio.
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Lamaestriacomeconoscenzapervincere
Abbiamovistocheèlastrategiachefailposizionamentoenonilposizionamentochefalastrategia.
La strategia parte dalla comprensione e dalla consapevolezza del proprio esercito e del sovrano per il
qualestiamocombattendo.
Non possiamo fare niente se non sappiamo cosa vogliamo e cosa siamo: cosa vogliamo rappresenta il
nostrosovrano,cosasiamoèilnostroesercito.
Quando abbiamo capito bene cosa vogliamo, anche con un piccolo esercito potremo provare ad
ottenerlo.
Ciòcheunisceilcosavogliamoalcosasiamoèilcosasappiamo.
Ciòchesappiamoè lanostraconoscenzadell’arte,è ilnostrostratega, ilnostrostatoegrado, lanostra
esperienza emaestria che simanifesta quando ciò che vogliamo diventa ciò che esprimiamo e quindi
siamo.
Superamentodiunlimite:esperienzaeriproduzionedell’esperienza
Unarealecomprensioneecomunicazionepuòavveniresolotrachihafattodeterminatitipidiesperienze.
Solochiprovaèingradodicapirerealmente.
A riguardounbellissimodetto recita“Chi sanon fa, chi faè, chiè sa”.Questamassima indicacheuna
conoscenza di tipo intellettuale non è reale conoscenza, e anzi può rappresentare un ostacolo
insormontabileperilmiglioramento,perchédàl’illusionedisapereenonconsentedifareequindiessere.
Solochifa,provaesperimentaè,equindirealmentesa.
SepraticandoKaratenelnostroDōjō,oduranteunacompetizione,abbiamoraggiuntoesuperatoinostri
limiti abbiamo prodotto un esperienza davvero preziosa, in grado di cambiare il nostro essere ed
aumentareilnostrosapere.
Quando ci impegniamo sinceramente e superiamo i nostri limiti qualcosa dentro di noi registra questo
risultatoepuòcostituireutileriferimento.Aldi làdell’emozionecheciòcomporta,infatti, lacapacitàdi
affrontare con forza,disciplinae coraggio leavversità,puòessereallenatae risultadi grandeaiutonei
momentidifficilidellavita.
Se lanostravittorianonhacomportatosuperamentodeinostri limiti,equindimiglioramento,tuttociò
nonpotràessereriutilizzato.
Avremomagarilacasariccadicoppeemedaglie,madentrodinoinonavremoquell’esperienzaspeciale
che,seriprodotta,ciconsentiràdipassaredisuccessoinsuccesso.
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Ilpremioperchiinterpretalecompetizioniconl’ideadinonperdere,èproprioquesto,unmiglioramento
delproprioessere.
Unavoltaprodottaunacondizionedivantaggio,unaqualsiasicondizionedivantaggio,comeadesempio
l’esperienzadelsuperamentodeipropri limiti,risulta interessanteriuscireacapirequalipassaggihanno
consentitodirealizzarla.
Ancorapiùinteressante,risultalacapacitàdiriprodurreacomandoquellacondizione.
Ilprimolivelloèquellodell’Allievochestudiaeprova,ilsecondoquellodelMaestrochedimostraefa.
Lavittorianonèuncaso:ciberneticaeprocedura
Per fare inmodoche lavittorianonsiauneventocasualeedaccidentaleoccorreanalizzare ipassi che
conduconoadessa,cercandodicapirequalisonogliingredientichecihannoconsentitoadottenereuna
buonaprestazione.
Comeaccennatonelparagrafoprecedente,unavoltaindividuatitalifattori,risultainteressantecercareil
modo,laprocedura,perottenerenuovamentelostessorisultato,senonunomigliore.
Dalpuntodivistateoricocipuòvenireinsoccorsolacibernetica.
L’etimologiadelterminelofarisalirealgrecokybernào,parolaconlaqualesiindicaval’artedipilotareun
nave.
Nell’usomoderno,iltermine“cibernetica”denotaladisciplinachehacomeoggettolostudiodeiprocessi
dicambiamentodiorganismiodispositivitecniciinrapportoaivariordinidicontrolloefinalità.
Controlloefinalità,quest’ultimaintesacomeobiettivo,sonodueelementifondamentalinell’ambitodiun
approcciocibernetico.Altrettantoimportanteèlanozionediretroazioneofeedback.
Laretroazioneèdefinita,interminitecnici,comeilcomandodiunsistemaattraversoilreinserimento,nel
sistemastesso,deirisultatidelsuocomportamento.
Il successo nel raggiungimento dell’obiettivo avviene quindi per approssimazioni successive, per
adattamento,perproveederrori.
LaprocedurapropostadalKarateperlaconoscenzadellamacchinaumanarifletteprofondamentequesto
schema.
Laripetizionecontinuadiungesto,ilcontinuocostanteimpegnoalmiglioramento,rendonoilKarateuno
straordinariostrumentodiautoconoscenza.
Piùquestaproceduraèassimilata,maggioreèlacapacitàdicontrolloeintervento.
IMaestrisonoquindicolorochehannopercorsoeripercorsomigliaiadivoltequestastrada.
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Grazie alla pratica sono venuti a conoscenza della loro struttura fisica emotiva e mentale, e riescono
quindi, a comando, a riprodurre quella condizione che vogliono. La conoscenza profonda del loro
funzionamentoconsentediavereaccessoallasalacomandidelloroessere,equindipigiarequeibottoni
chegliconsentonodiottenerel’azionechedesiderano.
Tuttociòèilfruttodiuncontinuoallenamento,supportatodaunafermavolontàdicontinuarearicercare
esperimentare.
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Procedura:“ripetizioneconaggiustamento”.Incinqueazioni
LaproceduraconlaqualesiricercailmiglioramentonelKaratepotrebbeesseresintetizzataconlafrase
“ripetizioneconaggiustamento”,frasebennotaall’internodellanostraAssociazione.
Unaproceduraunpo’piùelaboratapotrebbeesserecostituitadacinquefasioazionichecosìsipossono
sintetizzare:
1)PREPARAZIONE
Prepararsiall’azione.
Portareicentridellamacchinaumanaadundeterminatoregime.
2)VISUALIZZAZIONE
Visualizzarel’azione
Prevedereunosvolgimentoidealedell’azione
3)AZIONE
Eseguirepienamente
4)VALUTAZIONE
Valutarel’azione
Controllodeirisultatiedellaprocedura
5)ISPIRAZIONE
Ispirarsiperl’azionesuccessiva
Produrreunproposito
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Lecinqueazioniinuncontestoagonistico
Le azioni epassaggi inprecedenzaproposti possonoessereutilmente adattati per il raggiungimentodi
moltepliciobiettivineipiùsvariaticampi,anchenelcasodellapreparazionediunacompetizione:
1. NellecompetizionilafasediPREPARAZIONEcorrispondeallafasediriscaldamento,chenondeve
riguardaresoloilfisico.
Bisogna portare a regime i tre centri (corpo, cuore, cervello) raggiungendo la giusta
“temperatura”.Occorreuncontrolloecheck-upcompletocostituitoda:
• Controllo del centro fisico, corpo, attraverso la fase di riscaldamento articolare e
muscolare;
• Controllodelcentroemotivo,cuore,attraversolarespirazioneeaffermazionipositive;
• Controllo del centro mentale, cervello, attraverso l’auto-comunicazione e la
concentrazione.
2. LafasediVISUALIZZAZIONEconsistenelcercaredianticipareciòcheandremoafare.
Con la visualizzazione guardiamo avanti, guardiamo al futuro e idealmente lo riportiamo nel
presente.
Dobbiamo cercare in questa fase di immedesimarci totalmente con ciò che andremo a fare, di
vedere e vederci con gli occhi della mente già sul tatami di gara, di rivivere con il corpo le
sensazionicheproveremonelmomentodellacompetizione.
Avere costruito dei riferimenti (osservazione attenta del palazzetto, controllo tatami gara,
dell’ordinedientrata,ecc.)consenteunavisualizzazionepiùprecisaequindiefficace.
3. AZIONE,facciototalmenteciòchedeveesserefatto.
4. Unavoltacompiuta l’azione, lagara,èutilepassareallaVALUTAZIONEdellastessacheconsiste
essenzialmente nel rivedere ciò che abbiamo fatto. Con la valutazione guardiamo indietro,
guardiamo al passato e lo riportiamo idealmente nel presente. Cerchiamo di rivedere inmodo
neutrale,senzaquindigiudizio,quellocheèstatolosvolgimentodellagara.Inquestafaseèutile
chiedersi:cosahaimpeditochesirealizzasseciòcheavevopensatoevisualizzato?Cosahafatto
sì che tra pensiero e azione, tra idea e risultato, tra progetto e realizzazione ci sia distanza?
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Riflettiamoinoltresullefasichehannoprecedutolacompetizionestessaecerchiamodicogliere
neglierroricommessiutileindicazione.
5. Nell’ultima fase, quelladell’ISPIRAZIONE, sottolineiamo con emozione a noi stessi quei pochi e
centralidatichetuttal’esperienzacihainsegnato.
E’utilealla fineformulareunpropositodimiglioramentoper lavoltasuccessiva.Aciòpotremo
fareriferimentoquandoinizieremolapreparazionediunanuovasfida.
Oss!