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Katrina Raphaell · 2020. 1. 8. · 2 Katrina Raphaell La guarigione con i cristalli Usi terapeutici di cristalli e pietre Verdechiaro Edizioni

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Katrina Raphaell

La guarigione con i cristalliUsi terapeutici di cristalli e pietre

VerdechiaroEdizioni

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© Verdechiaro Edizioni, 2010Via Montecchio, 23/242031 Baiso (Reggio Emilia)

Titolo originale: Crystal Healing. The Therapeutic Application of Crystals and Stones© Katrina Raphaell, 1987

Inizialmente pubblicato nel 1987 da:Aurora Press, Inc.P.O. Box 573Santa Fe, N.M. 87504www.aurorapress.comFirst Usa edition: isbn 0-943358-33-7

Foto di copertina© Gail Russell, 1987Box 241Taos, N.M. 87571

Progetto grafico interni e copertina: Francesca Parravicini

ISBN 978-88-6623-109-7

Nessuna parte di questa pubblicazione, inclusa l’immagine di copertina, può essere riprodotta in alcuna formasenza l’autorizzazione scritta dell’editore,a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.

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Prefazione alla nuova edizione italiana diLa guarigione con i cristalli

Sentir parlare di guarigione con i cristalli la prima volta genera confusione e dubbi. La gente si chiede: «È un metodo valido? Come funziona?»

La prima e più importante questione da ricordare in merito – come in-segnano alla Crystal Academy of Advanced Healing Arts, che ho fondato nel 1986 – è che il sistema è preciso e sperimentato.

Allineando i metodi di cura su uno spettro che li comprende tutti, la guarigione con i cristalli compare sul margine più esterno della gamma dei sistemi della cosiddetta “medicina alternativa”, proprio grazie al suo approccio olistico. I cristalli non curano semplicemente il corpo, ma si oc-cupano anche di bilanciare gli squilibri presenti nell’intero essere umano, a livello mentale, emozionale e spirituale. Spesso, sono proprio questi squili-bri meno visibili a essere responsabili di scompensi di carattere fisico.

La cristalloterapia è la scienza della luce, del colore e della geometria assoluta, come la si incontra nel regno minerale. Come insegnano alla Crystal Academy, per avviare il processo di guarigione le pietre vengono posizionate sui gangli principali dei nervi che si ramificano dalla colon-na vertebrale, vale a dire sui chakra: gli organi spirituali, non fisici, del corpo umano.

Per esempio, nel caso di problemi di cuore, poniamo pietre verdi e rosa in interazione con i polmoni, il cuore e il diaframma. Le pietre del chakra del cuore – come il quarzo rosa, la tormalina (rosa) e l’avventuri-na (verde) – dovrebbero essere poste sul petto. Quando le cause emozio-nali o mentali che stanno alla radice del malessere hanno a che fare con l’aver perso una persona amata, posizionare pietre verdi e rosa sul corpo

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può aiutare non solo nell’ottenere conforto a livello fisico, ma anche nell’alleviare l’angoscia e il dolore.

Le pietre, messe a contatto con i chakra, riflettono la luce nell’aura, il campo elettromagnetico che circonda il corpo. Durante questo periodo di interazione energetica, maggiore è la luce che si rifrange nell’aura, più i normali copioni mentali ed emozionali cui siamo abituati a fare riferi-mento vengono illuminati dai cristalli. Questo processo rende molto più facile l’accesso alla nostra essenza più intima. È durante questo tempo prezioso che l’individuo perde attaccamento nei confronti del mondo materiale e porta la sua consapevolezza sugli strati di energie sottili, ac-cedendo alle dimensioni spirituali. Qui si trovano le risposte alle nostre domande, qui ha sede l’ispirazione per le idee brillanti, qui l’essere uma-no arriva a conoscere le parti di sé più intime e profonde che, forse, fino ad allora sono rimaste silenti.

Poggiare pietre viola, come l’ametista, sul terzo occhio (tra le sopracci-glia), insieme con la sugilite, facilita l’espansione della coscienza che, a sua volta, apre nuove porte nell’esperienza.

Durante tutto il processo di guarigione con i cristalli vengono applicate specifiche tecniche terapeutiche. Il respiro diventa uno strumento deci-samente importante: bisogna imparare a respirare profondamente per in-corporare l’energia dei cristalli ed esperire livelli profondi di rilassamento e comprensione.

Ciascun individuo che si accosta alla cristalloterapia avrà problemi specifici sui quali lavorare, come mal di testa cronici, insonnia o mal di schiena. Fastidi fisici come questi quasi sempre hanno cause emozionali o mentali che affioreranno durante la sessione.

Nulla ha maggior valore dell’assistere la persona che riceve la terapia nell’accedere alla propria essenza spirituale. È da quella fonte che ciascuno di noi può prendere una vastissima quantità di energie guaritrici e dirigerle consciamente dove sono necessarie. A tale fine sono state incluse nel pro-cesso di cristalloterapia numerose tecniche terapeutiche. Dall’interno del proprio santuario, l’individuo esperisce un’innegabile sensazione di cono-scenza. Qualunque squilibrio possa esistere – spirituale, mentale, emozio-nale o fisico – può essere percepito da questa prospettiva allargata. Guarire con i cristalli non significa consegnare il vostro potere spirituale a qualcu-

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no o a un sistema religioso. Piuttosto, si tratta di conoscerlo, quel potere spirituale, di lasciarsene guidare e di incanalare la saggezza e le energie di guarigione che possedete ovunque ne abbiate bisogno.

Molte religioni insegnano che Dio è inacessibile al singolo individuo e che per comunicare con lui, o ricevere perdono per i propri peccati, è necessario passare attraverso un suo ministro. In questo modo, però, si cancella il diritto della gente a un rapporto personale e intimo con la vera fonte di divinità, quella nascosta in ciascuno di noi. Le religioni, vecchie e anacronistiche, si basano sui concetti di biasimo, colpa e paura: è così che ci tengono legati al giogo del peccato, perpetrato da una società patriarcale. È così che intere popolazioni vengono controllate.

Come possiamo arrivare a conoscere i veri noi stessi quando nel passato, e persino oggi, si rischia di venire ridicolizzati o addirittura uccisi a causa di quello in cui si crede?

Una volta contattata la nostra più vera essenza attraverso la cristallotera-pia, sarà più semplice comprendere la scintilla di divino che alberga dentro di noi. Solo a quel punto potremo essere guidati moralmente da quella sacra fonte nelle nostre vite.

C’è, però, un prezzo da pagare per arrivare a conoscere la propria essenza divina: è necessario sconfiggere qualunque paura di guardarsi dentro. Bisogna allenarsi per mettere in contatto l’energia vibrazionale contenuta nei cristalli con i livelli di energia sottile del proprio essere e allinearsi con la propria essenza divina. La cristalloterapia intende ono-rare il sacro presente in ogni persona, che rappresenta una strada per contattare il divino, accogliere princìpi ispiratori e risorse interiori in termini di energie guaritrici.

Divenire consapevoli del sacro che è in noi e scoprire la propria con-nessione con il divino è un regalo senza paragoni, di cui fare tesoro, anche se richiede molto coraggio. Non è semplice allontanarsi da quei sistemi di credenze religiose ormai consunti che preferiscono tenerci intrappola-ti, facendoci credere di essere “meno di”, non all’altezza, terrorizzandoci costantemente con la paura di un castigo divino e spingendoci a essere umili di fronte a un Dio arrabbiato. Allontanarsi da tutto questo è contro la tradizione, ma dobbiamo farlo se vogliamo riscattare la nostra natura di esseri spirituali e identificarci con l’essenza più pura che è dentro di noi.

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Questo è esattamente ciò che la guarigione con i cristalli mette le persone in grado di fare.

I cristalli ci insegnano che sottoterra esiste la perfezione. Essi dispongono di un’innata armonia: le molecole di cui sono composti non si mescolano casualmente, ma si posizionano secondo un ordine precisissimo e matema-tico. In altre parole, ciascuna molecola si allinea con tutte le altre nel for-mare una matrice dalle proporzioni uniformi, nella quale tutte le molecole vibrano nello stesso modo e con lo stesso ritmo. Nessun elemento agisce singolarmente discostandosi dal comportamento degli altri. Le strutture molecolari si uniscono in numerose configurazioni, creando così una ma-trice di ordine e unisono tra le parti.

Possiamo disporre i cristalli su un arcobaleno dai colori brillanti, par-tendo dalla dolcezza della selenite per arrivare alla durezza del diamante, e osservare come siano testimoni del lavoro delle leggi della natura sulla Terra. Posizionati sul corpo umano, gli trasmettono la loro essenza e il loro progetto energetico, e ci aiutano ad armonizzare gli aspetti della nostra natura umana.

Crystal Healing. The Therapeutic Application of Crystals and Stones uscì per la prima volta negli Stati Uniti nel 1987 ed ebbe un buon successo presso quelle persone che, spontaneamente, si identificarono con le nozioni in esso contenute. Le foto delle configurazioni delle pietre utilizzate in cristal-loterapia colpirono una corda profonda di migliaia di lettori nel mondo, che in qualche modo avvertivano un’affinità con le informazioni che stavo condividendo. La capacità di curare noi stessi a livello mentale, emoziona-le, fisico e spirituale risuonò in quanti erano pronti per attingere alla loro fonte di potere guaritore.

Crystal Healing (vol. ii) è il secondo libro che ho scritto componendo la Trilogia dei cristalli, che comprende anche Crystal Enlightenment. The Transforming Properties of Crystals and Healing Stones (vol. i)* e Crystalline Transmission. A Synthesis of Light.**

* Pubblicato in Italia per la prima volta come Cristalli. Una terapia per il corpo e per lo spirito (Xenia, Milano 1990), è di prossima riedizione nella sua veste originale per Ver-dechiaro Edizioni.

** Presente nel catalogo Verdechiaro come La trasmissione cristallina. Una sintesi di luce.

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Insieme, questi tre libri contengono le nozioni fondamentali che bi-sogna possedere per lavorare in sicurezza con i cristalli e le pietre, così da raggiungere l’obiettivo della guarigione e dell’espansione di coscienza. Nel 1986 ho aperto la Crystal Academy of Advanced Healing Arts e ho cominciato a formare studenti nell’arte, nella teoria e nella pratica della guarigione con i cristalli.

Nel 2008 il mio quarto libro, Crystalline Illumination. The Way of Five Bodies,* è stato pubblicato in Italia.

Man mano che la popolarità della Trilogia dei cristalli cresceva, l’Italia divenne una delle basi più forti per la Crystal Academy e la cristallotera-pia in Europa. Ringrazio Patrizia Tassini, che ha affrontato più viaggi alle Hawaii per studiare alla sede centrale della Crystal Academy e ha seguito alcuni dei miei corsi per poter tenere a sua volta il corso di guarigione con i cristalli e rilasciare il relativo diploma per i tre livelli (principiante, inter-medio, avanzato).

Patrizia è anche la persona che ha tradotto La guarigione con i cristalli, rendendolo più adatto al pubblico italiano. È anche stata determinante per la traduzione e la pubblicazione dei miei altri tre libri.

Vorrei ringraziare anche Sonia Borghi e Ari Lusenti, anime delle Edizio-ni Verdechiaro, che hano pubblicato i miei libri in Italia e in questo modo aiutano a mantenere viva la tradizione della guarigione con i cristalli nel loro paese.

Il presente volume è una riedizione di Crystal Healing, presentato con copertina e allegato fotografico perfettamente aderenti alla prima edizione americana. Personalmente, credo che il recupero dei materiali originali sia importante per ricevere dal libro il massimo beneficio possibile.

La copertina, in particolare, ha una storia strana alle spalle, che ha con-tribuito a rassicurare me e altre migliaia di persone sulla validità del mio lavoro. Voglio raccontarvela.

Stando ai file, siamo nel 1987, quando Crystal Healing fu per la prima volta preparato per la pubblicazione negli Stati Uniti. A quel tempo vivevo a Taos, nel New Mexico, e lavoravo con una fotografa di nome Gail Rus-sell, alla quale avevo consegnato uno dei miei cristalli più preziosi perché lo ritraesse per la copertina del libro. Gail fece molti scatti e io inviai nu-

* Presente nel catalogo Verdechiaro come Illuminazione cristallina. La via dei cinque corpi.

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merosi negativi a New York, a Barbara Somerfield delle edizioni Aurora, la mia casa editrice americana.

Circa una settimana dopo Barbara scelse una delle diapositive e la inviò all’art director, perché disegnasse la copertina. Nel giro di pochi giorni ricevetti una telefonata di Barbara: l’art director era al lavoro sul negativo quando questo era scomparso. L’ufficio era stato frugato da cima a fondo, ma nessuno era riuscito a trovarlo. Barbara mi chiamava per chiedermi se avessi qualche idea di cosa poteva essere successo. Dal momento che uno dei temi contenuti in Crystal Healing è la smaterializzazione, decisi di sin-tonizzarmi. Sedetti in meditazione con il cristallo che era stato fotografato in una mano e posizionai il mio cristallo finestra più potente orientato verso il terzo occhio. Sentii una forte corrente di energia. Questo è ciò che ho ricevuto:

La diapositiva si è smaterializzata in un puro stato cristallino, ma tornerà. Quando ricomparirà, la luce sarà notevolmente diversa. Non cambiatela, in-carna un cristallo Deva che serve uno scopo grandioso nel completamento di questo lavoro. Tornerà in tempo.

Il giorno dopo chiamai Barbara e le riferii il messaggio che avevo ricevuto. Mi disse che l’art director era ricorsa all’autoipnosi per ricordare il momen-to in cui aveva la diapositiva vicino a sé, prima che sparisse.

Bisogna fare una parentesi: sia Barbara Somerfield che l’art director sono due donne newyorkesi di successo, niente del genere era accaduto a nessuna delle due prima d’allora. Ma, non avendo altri elementi su cui fare affidamento, stettero al gioco nel momento in cui raccomandai che assistessero alla nascita del cristallo Deva che sarebbe stato generato per il tramite della diapositiva.

Ciascuna di noi eresse un piccolo altare, o liberò uno spazio. Io misi il cristallo che era stato fotografato al centro del mio spazio, e disposi intorno delle pietre, come avrei fatto per una nascita: tormalina nera per aiutare il cristallo Deva a radicarsi, selenite per introdurre il corpo di luce, quarzo rosa per offrire un aiuto amoroso, ametista per creare spazio mentale e una gemma di silice per fornire nutriente energia femminile. Passai la giornata concentrata sulla rimaterializzazione della diapositiva e sulla nascita del cristallo Deva.

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Qualche ora più tardi ricevetti una chiamata da Barbara che, tutta ec-citata, mi raccontò che la diapositiva era stata ritrovata nell’ufficio dell’art director, in uno dei posti dove ovviamente era stata cercata. Eravamo tutti stupiti e grati, e non vedevamo l’ora di dare un’occhiata alla nuova versione della fotografia, una volta che fosse stata inserita nella copertina.

Dato che sono convinta dell’esistenza della metafisica e che credevo fer-mamente nel messaggio che avevo ricevuto, mi aspettavo di trovare nel-l’immagine qualche vaga rappresentazione di un cristallo Elestiale, ma non ero assolutamente preparata a ciò che stavo per vedere. Dozzine di esseri viventi erano concentrati nel centro dorato che si era materializzato sulla foto. In quel fulgido punto uno yogi sedeva su una foglia di loto, un farao-ne egiziano splendeva insieme a numerose altre creature di luce. Quando girai la fotografia al contrario, potei vedere un saggio cinese, la Divina Madre e altre creature della notte, come un gufo e un pipistrello. Spesso le persone vedono altre cose in quello spazio, dipende dalle loro prospettive.

Prima che il libro prendesse posto sugli scaffali, Barbara volò da New York nel New Mexico. Entrambe sentivamo il bisogno di saperne di più di ciò che stava succedendo. Ci sedemmo insieme nella mia stanza per la meditazione, circondate da riproduzioni della foto di copertina, da cri-stalli Channeling, Transmitter e, naturalmente, il cristallo che era stato fotografato.

Questo è il messaggio che ricevemmo:

Questa fotografia serve come porta interdimensionale per molte rappresenta-zioni di coloro che definireste “maestri dell’illuminazione”. Questi esseri sono disponibili, se l’individuo così sceglie, ad assisterlo nel processo di guarigione. Proteggeranno e guideranno, invece, coloro che studieranno la cristalloterapia e utilizzeranno i materiali del libro per scopi personali o professionali. Questa fotografia, naturalmente, offre anche qualche ovvia lezione sui temi del viaggio interdimensionale e della smaterializzazione.

Dal 1987 la copertina di Crystal Healing è nota come “I guardiani dei cristalli”.

Nella mia esperienza personale, ho più volte avvertito questa moltitudi-ne di esseri concentrati nel cristallo Deva proteggermi e guidarmi nel mio incessante lavoro con i cristalli e all’accademia. Questo è solo uno degli

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infiniti episodi che mi sono capitati negli anni, ai confini dei convenzionali sistemi di credenze.

Sono davvero felice che “I guardiani dei cristalli” arrivino in Italia sulla copertina originale di questo libro. Osservatela: contiene rappresentazioni simboliche di tutti i maggiori cammini spirituali, creature che guidano e proteggono coloro che si occupano di cristalloterapia.

Sono una presenza forte e un primo esempio di cosa può capitare quan-do fisica e metafisica, spirito e materia, scienza e anima diventano una e una cosa soltanto.

Sinceramente spero che apprezziate questo libro e che possa condurvi verso strade inesplorate.

Con affetto,

Katrina Raphaell

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Prefazione

I cristalli interagiscono con noi grazie al loro potere: è indiscutibile. Oggi vengono utilizzati ovunque nel mondo, per gli scopi più diversi.

I chip di memoria, la vera essenza dei computer che ci hanno condotto nell’era tecnologica, sono semplice biossido di silicio: quarzo. I dispositivi a ultrasuoni, gli oscillatori per controllare le frequenze radio, i meccanismi per modificare la potenza nei circuiti, i trasduttori di energia da una forma all’altra e i condensatori che accumulano energia si basano tutti sul quarzo. Cristalli e pietre sono senza dubbio al centro dell’attenzione. I loro antichi poteri sono ora, dopo migliaia di anni, disponibili per l’elevazione indivi-duale e per lo sviluppo planetario.

Fino agli anni Ottanta le nozioni sugli aspetti esoterici e terapeutici dei cristalli e il loro uso nelle antiche civiltà erano decisamente poco diffu-se. Oggi, al contrario, migliaia di persone dispongono delle informazioni necessarie nei più vari campi (l’aspetto, il potere attuale e potenziale dei cristalli) per utilizzarli nel loro personale cammino e svolgere un’attività terapeutica.

Il mio consiglio – diretto a quanti cercano ciò che già conoscono nel loro intimo riguardo ai cristalli – è di sfruttare la propria intuizione per esplorare le fonti di questo fenomenale mondo di luce e di conoscenza. Le informazioni contenute in Crystal Enlightenment e nel presente libro derivano da ciò di cui ho personalmente fatto esperienza e di cui sono stata testimone nel mio lavoro di ricerca sui cristalli negli ultimi dieci anni. L’esperienza è patrimonio personale, e una maggiore conoscenza dipende dall’impegno costante e paziente nell’intensificare la visione in-teriore, sostenuto da una mente purificata e da un cuore aperto. Vale per ognuno di noi.

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Cristalli e pietre sono la manifestazione pura – in forma materiale e in diverse frequenze di colore e luce – della chiarezza, della potenza e della bellezza: della legge divina, nella sua perfetta forma spirituale. Cristalli e pietre ci si presentano nel momento opportuno per insegnarci ad attivare e a irradiare l’intero potenziale della loro luce interna. Sono potenti stru-menti d’aiuto per guarire da soli alcune ferite della nostra vita passata, dato che conducono la mente in un immediato stato di pace. È allora che la forza dell’Io superiore potrà consapevolmente collegarsi con lo spirito infinito della creazione, dal quale scaturiranno la ricchezza, l’abbondanza e la gioia del cielo e della Terra.

Gli anni Ottanta e Novanta sono stati grandi momenti di transizione nella storia della Terra. Siamo tutti in divenire. Cristalli e pietre sono fon-damentali per gran parte dei riti d’iniziazione personali e planetari che si stanno verificando e che servono ad accelerare la nostra guarigione e la no-stra crescita. Il lavoro che oggi si sta facendo con i cristalli pervaderà ogni aspetto della nostra vita, compreso quello medico, al fine di raggiungere una vera conoscenza. Già adesso i cristalli vengono usati nei laser per la microchirurgia. Un secolo fa i concetti di agopuntura e di canali di energia sottile sarebbero stati respinti, ma i successi ottenuti grazie a quel metodo ne provano la validità.

La cristalloterapia è ora rinata e proverà, come vuole il destino, a essere il metodo più potente per guarire il corpo, ma non solo: anche per alleviare le sofferenze della mente e del cuore. Appena la luce, la frequenza del co-lore, l’energia e l’irradiazione dei cristalli penetrano nell’aura, nella mente svaniscono le ombre del dubbio, nel cuore si sciolgono i lacci della paura e il corpo è libero di manifestare l’armonia con lo spirito.

La Crystal Academy of Advanced Healing Arts si dedica all’arte e alla pra-tica della cristalloterapia. È aperta a ogni studioso puro che desideri saperne di più sui poteri dei cristalli e i principi terapeutici che vi si associano.*

Il presente volume intende fornire tutte le informazioni necessarie af-finché possiate servirvi del potere delle pietre e dei cristalli nella vostra vita privata o nella pratica curativa. Elenca tecniche e terapie molto avanzate,

* Per informazioni sulle attività e sui corsi della Crystal Academy of Healing Arts in Italia contattare Patrizia Tassini, insegnante della Crystal Academy in Italia, alla mail [email protected] oppure visitare il sito www.crystalacademy.it.

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che vi consentiranno di raggiungere consapevolmente la fonte interiore della sapienza e di accedere, a fini terapeutici, a grandi quantità di luce e di energia. Tutto questo permetterà l’espressione e la manifestazione del Sé superiore nella nostra vita.

Trovo affascinante e mi dà grande speranza il sapere che molte persone inconsciamente (o consciamente) comprendono il potere attuale e futuro della cristalloterapia. Il velo che ci separava dal ricordo dei tempi antichi è stato strappato man mano che le ricerche personali e le esperienze in-dividuali con pietre e cristalli sono andate formando la base di una vera conoscenza. Le forze della luce sono state cristallizzate e materializzate per essere usate attivamente nelle nostre vite a numerosi scopi, dal far battere esattamente i nostri orologi alla guarigione dei nostri cuori.

La buona accoglienza ricevuta da Crystal Enlightenment è stata la confer-ma positiva che sono in molti a riconoscersi nel tipo di approccio che offro e a camminare con me verso la luce grazie all’intermediazione dei cristalli. Il potere dei cristalli aumenta continuamente, e lo farà fino a quando non entreremo nell’Età aurea della conoscenza. Sostanzialmente, cristalli e pie-tre sono per noi maestri e guide, poiché riflettono e manifestano la luce, il denominatore comune di tutta la creazione.

Per quanto mi riguarda, i cristalli sono l’ultimo gradino nella lunga scala dell’arte del guarire. Sono la fase finale nello sviluppo della pura energia curativa, che si manifesta come ciò che comunemente definiamo «un mira-colo». Bisogna, però, anche rendersi conto che i cristalli, per quanto siano meravigliosi e attraenti, sono solo strumenti di lavoro: attribuire loro un potere maggiore di quello di cui disponiamo noi sarebbe come perdere il senso del discorso.

I cristalli non sono “quello”, la luce non è “quello”, noi siamo “quello”! Usare efficacemente i cristalli per scopi alti significa imparare ad accrescere la nostra luce interiore e le nostre intime risorse. I cristalli sono strumenti di potere che possono condurci con successo nella giusta direzione affinché cerchiamo, sviluppiamo, abbracciamo e arriviamo infine a manifestare la luce che è dentro di noi, e che essi riflettono così vividamente.

La guarigione con i cristalli è dedicato a quanti si identifichino con que-ste conoscenze. È dedicato a coloro che si occupano di cristalloterapia, e che coraggiosamente procedono in questa direzione, e a coloro che hanno bisogno di guarigione. È dedicato ai bambini e alla Terra.

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I contenuti delle pagine seguenti rimarranno sempre aperti a una ve-rifica alla luce di verità più alte, poiché nascono appunto dall’esperienza personale.

Spero che queste conoscenze verranno utilizzate soltanto per scopi po-sitivi, e che grazie a esse molti trovino la strada per avvicinarsi al proprio nucleo luminoso di verità e di forza.

Grazie

Katrina Raphaell

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parte prima

Tecniche di cristalloterapia avanzata

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iTecniche di cristalloterapia avanzata

Il mio libro precedente, Crystal Enlightenment, trattava delle proprie-tà curative di numerosi cristalli e pietre, e forniva informazioni basilari sulle tecniche di cristalloterapia e alcune disposizioni di pietre. L’aver condiviso queste conoscenze su larga scala mi ha responsabilizzato sulla necessità di divulgare anche le tecniche specifiche che devono essere uti-lizzate una volta che la familiarizzazione con i cristalli e le pietre abbia avviato il flusso di energia. Molti di voi, che ne hanno già sperimentato gli effetti, si sono posti il problema di come procedere e che uso fare delle energie che si sprigionano quando i chakra si aprono e il blocco interiore si prepara a sciogliersi. Ecco quindi che cosa fare, come raggiungere la fonte, come orientarsi sull’orizzonte spirituale, comprendere le cause alla radice del male, neutralizzarle, apprenderne la implicita lezione, liberarsi ed elevarsi.

I metodi terapeutici che descrivo sono quelli con cui io stessa lavoro e che ho sviluppato negli anni. Molti di essi offrono sistemi completi di teoria e pratica (terapia della vita passata, esorcismo e così via) e nel libro vengono posti in relazione con l’arte e la pratica della cristalloterapia. I cristalli possono potenziare qualsiasi trattamento, e dunque far aumentare l’energia guaritrice. Il mio consiglio è di approfondire quei settori che più vi sono sconosciuti con qualche ricerca individuale, per ampliare così la base delle vostre conoscenze.

È con gioia che vi presento queste tecniche, chiedendovi nel contempo, prima di usarle, di sintonizzarvi sulla vostra luce interiore e sull’energia dei cristalli e delle pietre.

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L’arte di guarire con i cristalli comporta una responsabilità che dev’essere consapevolmente riconosciuta e accettata prima di avviare un trattamento su altre persone. Ignorando il potere che si sprigiona dall’incontro di cri-stalli e pietre con il campo elettromagnetico umano è possibile nuocere, e molti l’hanno fatto, non avendo saputo gestire la miriade di cambiamenti sottili o palesi che avvengono. L’aura, se infusa con la luce riflessa dalle pietre, agirà direttamente su tutti gli altri aspetti dell’essere, accrescendo la consapevolezza mentale, sensibilizzando la sfera emotiva e, grazie a proce-dure specifiche, integrando l’energia spirituale del corpo fisico. Ne potrà conseguire una guarigione miracolosa. Chi, ignaro e superficiale, affron-tasse le forze in azione, potrebbero subire gravi forme di dissociazione, vulnerabilità psichica ed energie non incanalate, con effetti più dannosi che positivi.

Mediante le tecniche terapeutiche descritte nelle pagine seguenti è pos-sibile gestire i poteri di cristalli e pietre e utilizzare la loro energia per fini terapeutici e di elevazione personale.

La cristalloterapia è un’arte, grazie alla quale si può raggiungere la gua-rigione completa della sfera mentale, emotiva, fisica e spirituale, ma anche liberarsi e lasciare spazio al divino. È allora che il cuore ascolta i messaggi dell’anima: quello è il momento opportuno per abbandonarsi fino in fon-do alla fede nel Sé. La cristalloterapia si avvale delle energie più elevate del-la luce e del colore che agiscono sui livelli più nascosti dell’essere umano. Questa interazione conduce verso la conoscenza dell’essenza più intima di noi stessi e ci rivela i motivi per cui abbiamo compiuto alcune scelte piuttosto che altre nella nostra vita. Se riusciremo a comprendere la radice degli eventi dei quali siamo attori e la lezione spirituale sottintesa, saremo anche in grado di plasmare consapevolmente la nostra vita nel modo a noi più congeniale. All’origine dell’armonia individuale vi sono la pace e il potenziamento dell’Io: raggiunti questi si svelano anche le ragioni, talvolta nascoste, che inducono gli avvenimenti a prendere certe pieghe piuttosto che altre. In questo modo ci si libera del ruolo di vittime, di esseri impo-tenti o prigionieri della vita.

La cristalloterapia richiede una costante concentrazione mentale e la ca-pacità di distaccarsi dai problemi personali per sintonizzarsi con la persona su cui si sta eseguendo la cura.

Il trattamento farà affiorare i blocchi mentali ed emotivi nella parte con-

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scia della mente perché li si possa osservare da una prospettiva più ampia. Man mano che la luce si riflette dalle pietre, l’aura acquisisce nuovo vigo-re e colore, l’energia aumenta e si raggiunge una visione più chiara della struttura del karma, che presiede lo svolgersi della nostra esistenza. Questa introspezione indica la via della comprensione, favorisce il completamento dei cicli, rischiara il karma, concede insegnamenti preziosi e conferisce un potere totale alla persona.

Come accade? I cristalli e le pietre, disposti sui centri nevralgici del corpo, riflettono la luce e generano forze che irradiano l’aura la quale, purificata e aperta, attiverà i chakra e favorirà il contatto consapevole con gli aspetti più profondi e puri dell’essere. Incrementando la frequenza delle vibrazioni del-l’aura, le energie mentali, emotive o inconsce – che agiscono a una frequenza inferiore – affioreranno nella mente e nel cuore per essere purificate, curate e trasformate. La luce e le vibrazioni terapeutiche delle pietre, insieme alle cure descritte nel testo, trasformeranno l’immagine dell’Io.

Abbandonando i vecchi sistemi di pensiero, modificando concetti e co-pioni, si raggiungeranno l’armonia e la pace anteriore. Da quel momento, proveremo una gioia tale da renderci capaci di trasformare il pianeta, men-tre a sua volta il corpo sarà lo specchio del nostro sentire.

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iiCome prepararsi alla terapia

Prima di iniziare una seduta di cristalloterapia è importante schiarirsi la mente, centrarsi e focalizzare la propria attenzione sui cristalli e le pietre coinvolti. Prima di incontrare il paziente, sedete tenendo davanti a voi le pietre e respirate profondamente e a lungo. Preferibilmente, dovreste tene-re nella mano sinistra un cristallo di ametista, per potenziare il grado d’in-tuizione; in alternativa, potete appoggiare il vostro cristallo da meditazione sul terzo occhio o sul centro del cuore. Lasciate che la mente segua il rit-mo del respiro e a ogni espirazione liberatevi di preoccupazioni e pensieri, sfruttando il momento dell’inspirazione per potenziare la luce e l’energia della coscienza e del corpo. Mentre vi apprestate a trattare il paziente con il potere dei cristalli, chiamate a raccolta le vostre personali energie guaritrici. Di solito io, prima di cominciare una cura, recito questa preghiera:

Invoco la Luce della Grande Fratellanza Bianca.Invoco la Luce del Grande Sole Centrale.Invoco la Luce del mio Essere Eterno.Invoco la Luce dell’Uno Infinito.

Dopo averla ripetuta tre volte mi sento purificata e pronta a incontrare il paziente (questa preghiera, del resto, è sempre utile per ricevere forza e protezione).

Raggiungere un eccellente livello di concentrazione prima della seduta vi aiuterà non solo a collaborare con le forze chiamate ad agire ma anche a liberarvi di eventuali tensioni, e quindi a focalizzare meglio la coscienza su ciò che state facendo. La situazione ideale richiede la meditazione attiva,

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dalla quale consegue una maggiore capacità di rimanere lucidi, percettivi e consapevoli durante qualunque azione fisica.

Come predisporre l’ambientePrima e dopo ogni seduta di cristalloterapia è importante pulire e ricaricare i cristalli e le pietre, ma non solo. È anche necessario depurare l’aria da ogni residuo psichico rimasto nell’ambiente. Tra i numerosi metodi a no-stra disposizione ritengo che il migliore sia aprire finestre e porte, permet-tendo la circolazione di aria fresca. Altrimenti si possono accendere incensi o bastoncini profumati a base di cerdo e salvia, come vuole la tradizione degli indiani d’America (cfr. capitolo xiv). Lasciar bruciare alcune candele per una decina di minuti è una valida alternativa. Altrettanto efficace è la meditazione con i cristalli generatori di quarzo trasparente con l’apice ter-minale posto sul terzo occhio: bisogna concentrarsi sul desiderio conscio di attrarre energia vibrante fresca e di cancellare ogni eventuale sensazione negativa lasciata dal trattamento precedente. Creare un’atmosfera positiva aiuterà il guaritore, cioè voi, a mantenersi neutro ed equilibrato, e nel con-tempo gli consentirà di offrire al paziente un ambiente sicuro e purificato, adatto al processo di trasformazione.

Non bisogna dimenticare che, quasi certamente, il paziente durante la seduta attraverserà tutta una serie di cambiamenti ed emozioni per arrivare ad abbandonare i pensieri precedenti e scaricare le energie negative. Il tera-peuta dovrà sapersi proteggere da tali energie, non assorbendole.

Uno dei metodi più efficaci per tutelarsi è stringere nel corso della sedu-ta il proprio cristallo da meditazione preferito (possibilmente un generato-re di quarzo chiaro) puntato verso l’esterno.

In fase preparatoria, riempitevi la mente con un’immagine di luce che, a ogni inspirazione, penetrerà attraverso il chakra della corona e, a ogni espirazione, irradierà dal centro del vostro cuore, fino a circondarvi con un campo di luce bianca protettrice. Questa pratica permette di aumentare l’energia curatrice che il vostro chakra del cuore già emana. Inoltre, duran-te il trattamento, non dimenticate di mantenere un contatto con la terra: a ogni inspirazione visualizzate luce (o colori intensi) in movimento dal-la corona alla base della colonna vertebrale; durante l’espirazione dirigete l’energia in basso, nelle gambe, e scaricatela a terra attraverso la pianta dei

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piedi. La preparazione descritta, basata sulle immagini, favorirà il perdurare degli effetti protettivi per tutta la durata della seduta. Evitate assolutamen-te di assorbire un’immagine inspirando energia dal paziente ed espirandola attraverso la sommità del vostro capo, perché potrebbe rendervi vulnerabili di fronte alle energie negative scaricate, provocandovi debilitazione fisica e/o esaurimento psichico. La consapevolezza e un approccio positivo sono la miglior garanzia di un’atmosfera rilassata, che aiuta il guaritore a proteg-gersi e il paziente a raggiungere il benessere.

Un buon ambiente per la cristalloterapia dovrebbe essere silenzioso, con i rumori esterni ridotti al minimo, al fine di facilitare pace interiore e me-ditazione. Chi dispone di spazi poco adatti o si reca a casa del paziente dovrebbe, forse, creare un campo protettivo dove si tiene la seduta, collo-cando in ciascun angolo un generatore di quarzo trasparente con le punte rivolte al centro della stanza. Il guaritore, al centro, terrà nella mano destra un altro generatore, con l’estremità diretta a turno verso gli altri cristalli. La rotazione in senso antiorario, con il suo apporto di energia curativa, proteggerà la stanza dal rischio di influenze esterne (cfr. capitolo xii).

La luce ideale è quella diurna, quando le pietre riflettono i raggi del Sole. Un sottofondo di musica dolce è estremamente benefico, insieme alla presenza del maggior numero di cristalli possibile, perché contribui-ranno alla diffusione della forza luminosa. Il paziente deve stare disteso in posizione supina su un lettino da massaggi di altezza corrispondente alla cintola del guaritore. Per evitare tensioni alla zona lombare, è opportuno disporgli un cuscino sotto la testa e un altro sotto le ginocchia.

Dal momento che il massimo effetto si ottiene quando le pietre sono disposte sulla pelle nuda, il paziente preferibilmente dovrebbe essere sve-stito (almeno dalla cintola in su), a meno che ciò non gli causi imbarazzo. In questo caso dovrà indossare abiti di fibre naturali – come cotone, lana o seta –, che facilitano la conduzione dell’energia delle pietre. Se l’am-biente è freddo è meglio coprire con una coperta piedi, gambe e braccia, lasciando liberi petto e addome. Una seduta di cristalloterapia normal-mente richiede due ore, dunque è importante che il paziente sia comodo e rilassato anche se spesso non avrà la percezione dello scorrere del tempo, data la profondità di pensiero che raggiungerà. Le frequenze di tempo lineare tipiche dello stato di veglia risultano drasticamente alterate quan-do le vibrazioni della luce dei cristalli vengono infuse nel campo dell’au-

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ra. Questo fenomeno di distorsione del tempo, assai comune, dev’essere controllato dal guaritore, alla cui discrezione è affidata la conclusione del trattamento. Per tutta la durata della seduta, inoltre, è lui responsabile del benessere e del rilassamento del paziente, ed è decisamente più facile con-tattare le componenti più intime di un paziente che si sente fisicamente sicuro e accudito.

Oltre al benessere fisico, è importante creare un rapporto di totale fi-ducia reciproca. Durante il trattamento il paziente sperimenta livelli di coscienza molto profondi, talvolta i più profondi di cui abbia mai avuto esperienza. Capiterà spesso che affiorino memorie e pensieri estremamen-te personali o potenzialmente imbarazzanti. Ecco quindi l’importanza di mantenere un atteggiamento di non giudizio e di custodire con la massima riservatezza quanto di confidenziale si sia appreso durante la seduta. Fidu-cia e abbandono sono gli elementi chiave su cui si basa l’ambiente emotivo favorevole alla cura.

Iniziate l’incontro col paziente piacevolmente seduti, conversate in to-tale tranquillità e cercate insieme di scoprire di che cosa ha bisogno, dove si sono sviluppati blocchi o tensioni, quale parte del suo corpo soffre di squilibri o fastidi e ciò che gli sta accadendo a livello personale. Chiedetegli su che cosa pensa che sia meglio focalizzare l’azione purificatrice. Questa conversazione sarà la prima indicazione che voi, i guaritori, avrete a dispo-sizione per capire dove concentrarvi e quali pietre usare.

Solitamente la persona che decide di provare la cristalloterapia ha già un’idea di che cosa si aspetta dalla propria guarigione. Di fatto questo tipo di cura è nata per consentire al paziente di accedere in maniera consapevole alle profondità inesplorate di sé e metterlo in grado di sfruttare le proprie risorse personali per dare risposta a tutti i quesiti e sanare ogni ferita.

Consapevolezza del presenteDare o ricevere un trattamento di cristalloterapia è una pratica di medita-zione perché offre l’occasione di liberarsi di tutto ciò che è estraneo al mo-mento che si sta vivendo. Grazie all’acquisita consapevolezza del presente si riesce a contattare la fonte interiore e a ottenere risposte su qualunque problema. Ciascuno porta in sé la soluzione ai grandi quesiti dell’universo distillando l’essenza conosceremo dettagli prima ignoti del nostro karma

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passato, delle circostanze presenti e del futuro che ci aspetta. È nella zona neutra del presente che esiste la totalità del tempo. Quando la mente si fer-ma, focalizzandosi verso l’interno, è possibile accedere alla visione globale del terzo occhio e apprendere così la verità su noi stessi e sull’universo di cui siamo parte.

È fondamentale che il terapeuta si mantenga sempre lucido e concen-trato, evitando di pensare ad altro. Deve tassativamente rimanere sinto-nizzato con la persona che sta ricevendo il trattamento, controllarne il respiro e osservare ogni suo segnale di rilassamento, così come deve essere consapevole delle proprietà dei cristalli e delle pietre in uso, applicandoli e rimuovendoli a seconda delle necessità. Anche quando si conoscono perfettamente le pietre, i chakra, i colori e così via, bisogna avere padro-nanza della situazione: è da quella, e dall’intuito, che derivano i migliori risultati. Solo una mente rilassata e centrata sul momento presente potrà disporre e rimuovere le pietre secondo le sensazioni dettate dall’intuito, proseguire nella direzione scelta e offrire al paziente risposte sintonizzate sui suoi bisogni.

La persona che riceve il trattamento ha l’opportunità unica di contat-tare l’autentica essenza di sé. La comunione con l’anima può instaurarsi quando la mente è rilassata e centrata sul momento presente, e l’attenzione è rivolta all’interno. La chiave d’apertura che dissolve le ombre del subcon-scio è la consapevolezza del presente: ne spalanca le porte e indica la soglia del regno spirituale. A quel punto sarà possibile prendere coscienza da una prospettiva più ampia delle malattie e degli squilibri, comprendendo così la crescita che deriva anche dagli avvenimenti più traumatici delle nostre esperienze personali. Acquisire piena responsabilità individuale e avere per-cezione del proprio potere sono il primo passo sulla via dell’evoluzione planetaria, che comincia nel presente grazie alla comunione consapevole con la nostra scintilla d’infinito.

Il potere del respiroIl respiro è la principale fonte di energia vitale per gli esseri umani. Grazie a quello scambio di gas ciascun individuo interagisce con l’universo: in-spirando assorbe l’energia che restituirà espirando. L’uomo è in grado di resistere a lungo senza cibo o acqua, ma senza la preziosa forza acquisita

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tramite il respiro sopravvive solo per pochi istanti. Il respiro attiva i chakra, rivitalizza i corpi sottili e il corpo fisico, introduce l’energia curativa.

Respirare consapevolmente è uno dei modi più efficaci per sintonizzarsi con il momento presente. Il respiro esiste in uno stato di presenza costan-te. Concentrandosi su di esso la mente si neutralizza, permettendo così l’emergere della coscienza.

Il paziente – che giace in posizione supina a occhi chiusi – va guidato alla consapevolezza delle fasi di inspirazione ed espirazione. Utilizzate a questo scopo immagini in grado di spostare l’attenzione della mente verso l’interno, mantenendo sempre un tono di voce suadente e dolce. Ecco un suggerimento sul tipo d’immagine da usare:

Inspira cercando di penetrare sempre più nel profondo. Ora espira, lasciandoti alle spalle ogni problema, preoccupazione o tensione. Inspira affondando sem-pre di più nel centro del tuo essere ed espira abbandonandoti completamente, rilassato e libero.

Spesso risulta difficile respirare in modo completo. Quando respiriamo a fondo e coscientemente riceviamo il massimo stimolo vitale, ma la mag-gior parte della gente lo fa sfruttando solo la parte alta dei polmoni. Que-sto accade perché, dato che ci è capitato di avere esperienza di situazioni drammatiche o dolorose nella nostra vita, per non riprovare quelle sensa-zioni inconsciamente ci priviamo di parte dell’energia vitale che potremmo assorbire, inspirando meno aria. Riduciamo drasticamente il respiro, ciò che ci lega al resto del mondo, alla vita, perché la crediamo spiacevole. Diminuire la portata del respiro significa vivere al minimo delle nostre possibilità, per soffrire di meno.

Il problema di questa reazione è che le memorie inconsce e le emozioni originate dai traumi sono immagazzinate nel plesso solare, cioè proprio nella zona interessata dalla riduzione del respiro. Ne consegue un blocco tra i centri energetici inferiori, culminanti nell’ombelico, e i chakra superiori, con sede nel cuore. La costrizione dell’energia nel plesso solare impedisce l’integrazione completa dei poteri celesti con la realtà terrena. Se si riuscis-sero a mantenere concentrazione ed equilibrio dopo ogni shock emotivo sarebbe possibile continuare a respirare profondamente rimanendo rilassa-ti e apprendendo quanto la vita ci insegna, anche se dolorosamente. Ma

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poiché spesso ciò non accade, per poter guarire il fisico e bilanciare i centri energetici inferiori e superiori dobbiamo scaricare i sentimenti repressi nel plesso solare e dare sfogo alle memorie inconsce.

Osservando il respiro del paziente durante la seduta potrete individuare il punto in cui è stato interrotto l’ingresso di forza vitale. Si tratta spesso di zone in cui si è sviluppata una qualche forma di disturbo o di squilibrio. Sono queste le aree dove occorre disporre cristalli e pietre: partendo da essi si agisce sull’aura tramite un generatore di quarzo chiaro e su di essi va diretto il flusso cosciente del respiro.

La focalizzazione della linea dei chakraUna delle migliori tecniche per prendere coscienza del respiro nel momen-to presente è detta “focalizzazione della linea dei chakra”. Cominciate chie-dendo al paziente di chiudere gli occhi e di concentrarsi sulla respirazione. Cercate poi di fargli visualizzare un globo di luce dorata sopra la testa, a una distanza di circa quindici centimetri, che dovrà entrare in lui attraver-so il chakra della corona e raggiungere il centro della fronte, dove andrà a stimolare il terzo occhio. Poi arriverà, passando attraverso i singoli centri di energia, alla base della colonna vertebrale. Un ulteriore giovamento si avrà dal toccare i vari punti chakra guidando al contempo il flusso del respiro attraverso la linea del centro verbalmente. Espirando, ci si dovrà focalizzare sull’immagine della luce che risale lungo la colonna vertebrale, e che fuo-riesce poi dalla sommità del capo. Questa concentrazione cosciente sullo spostamento della luce su e giù per la colonna vertebrale induce l’idea di un cordone dorato centrale, dove va a incanalarsi la luce infinita che, dalla sommità della corona, raggiunge ogni chakra, integrando il potere dello spirito nella mente, nel cuore e nel corpo.

La focalizzazione sulla linea del centro è utilissima per stimolare il si-stema nervoso a partire dalla spina dorsale, per allineare i chakra grazie alla concentrazione sulla sushumna (spina eterica) e per attivare il sistema meridiano attraverso la sintonizzazione con i vasi conduttori e con quelli preposti al concepimento.

La respirazione consapevole attraverso la linea del centro permette inoltre di identificarsi con il Sé e porta la mente e il cuore a una condizione di distacco. Anche in questo caso il paziente va guidato con le seguenti indicazioni.

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Inspira profondamente attraverso la linea dei chakra, espira e rilascia tutti i pen-sieri mentre ti concentri sulla luce che si muove attraverso la tua spina dorsale. In-spira e penetra più a fondo nel centro radiante, espira ed espelli tutte le tensioni, per poter scendere ancora più in profondità nell’inspirazione successiva.

Per alcuni è più facile inspirare in senso ascendente ed espirare in senso discendente lungo la colonna vertebrale. Fate ciò che ritenete più efficace a seconda del soggetto che sta ricevendo il trattamento.

Se la persona non è pronta (perché troppo cerebrale, emotiva o distrat-ta) è meglio trattare l’energia in modo differenziato. Per esempio, potreste indurre il paziente a inspirare incanalando l’energia alla base della spina dorsale. In fase di espirazione la visualizzazione dovrebbe passare attraverso l’ano o lungo le gambe, fino alla pianta dei piedi. Il modo migliore per diri-gere la focalizzazione mentale dell’energia dipende dalle esigenze di ciascun individuo e, perciò, può variare da seduta a seduta.

Man mano che il paziente si rilassa, guidatene il respiro all’interno e attraverso la linea del centro, facendogli usare il diaframma e i muscoli addominali. È importante che il respiro, dal plesso solare, raggiunga il centro dell’ombelico. Il collegamento del chakra del cuore con il triangolo inferiore di energia è essenziale per poter integrare le energie terapeutiche delle pietre direttamente nel corpo fisico. L’ombelico è il centro del corpo e il cuore costituisce la base delle componenti spirituali. Man mano che la luce dorata viene convogliata lungo la linea del centro, attraverso il chakra della corona, e inspirata dentro l’ombelico, nel corpo viene immessa l’ener-gia guaritrice.

Quando il respiro del paziente diventa profondo e regolare, è il mo-mento di disporre le pietre sul corpo. Nel corso dell’intero trattamento usate la focalizzazione della linea del chakra per mantenere il paziente sintonizzato con la forza vitale e con la facoltà di incanalare personalmen-te l’energia. Con il procedere della cura, il paziente diventerà sempre più consapevole delle emozioni rimosse e le immagini mentali cominceranno ad affiorare; in questa fase sarà importante mantenere una respirazione profonda e costante. Un respiro affannoso o superficiale è il primo segnale che la persona sta entrando a contatto con i suoi traumi psicologici ed emotivi più profondi, dai quali forse deriva il disturbo. Nel trattare questi squilibri è spesso necessario ricominciare a concentrarsi sul respiro e vi-

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sualizzare nuovamente la linea del centro per scaricare e neutralizzare poi i residui che affiorano man mano.

Il guaritore dovrebbe inoltre posare le mani sulle parti bloccate e gui-dare il respiro del paziente all’interno di esse. La disposizione delle mani è un’opportunità ideale per dirigere energia di guarigione attraverso il potere del tocco in un’area che ha problemi. Con ciò si facilita anche la reintegra-zione fra le parti del corpo che, inconsciamente, si sono dissociate.

Se il vostro paziente soffre di ulcera peptica e durante la cristallotera-pia diventa consapevole delle paure e delle ansie che ha sperimentato da bambino (e che si è portato dietro nella vita adulta), cercate di farlo respi-rare profondamente e di fargli visualizzare nella zona dello stomaco e del diaframma un colore blu a effetto calmante, esortandolo a buttar fuori tensioni e paure. Il colore blu fungerà da antidoto contro il rossore dell’ul-cera. Ancora più benefiche risulteranno l’imposizione delle mani sulla zona colpita e la collocazione di pietre azzurro chiaro (turchese, gemma sili-cea, crisocolla, acquamarina, amazzonite) sullo stomaco e sul plesso solare. Pilotate verbalmente il soggetto verso la respirazione consapevole basata sull’inspirare attraverso la linea del centro e sull’espirare buttando fuori la tensione dallo stomaco. Infine, è utile lavorare sulle zone sofferenti con un cristallo generatore di quarzo trasparente, proiettando la forza curativa attraverso di esso al fine di intensificarla e potenziarla.

Nel corso del trattamento e nella prassi quotidiana di ogni singolo indi-viduo, la respirazione è lo strumento principale per giungere alla sintoniz-zazione consapevole e all’auto-rafforzamento.

Riassumendo: per trasmettere la forza vitale al corpo, in particolare alle zone sofferenti, il respiro dev’essere profondo e regolare. Visualizzatelo muovendovi lungo la via del centro, scendendo in fase d’ispirazione dalla corona e salendo, durante l’espirazione, dalla base della colonna vertebra-le. A ogni respiro la zona dell’ombelico e i muscoli addominali dovrebbero espandersi e contrarsi man mano che la forza vitale si integra con i sistemi del corpo fisico attraverso il centro dell’ombelico. Usate le visualizzazioni per guidare e dirigere il respiro verso le parti dolenti durante l’inspirazione e, in fase di espirazione, per scaricare la tensione e lo stress. Verificate che i polmoni si riempiano, come un bicchiere d’acqua. Inspirando, mentre il diaframma scende e i muscoli addominali si espandono, si riempie prima la parte bassa dei polmoni, poi quella mediana e infine quella superiore.

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Espirare corrisponde a svuotare il bicchiere: prima la parte superiore, poi quella centrale, contraendo gli addominali per spingere il respiro in alto e poi verso l’esterno. Questa semplice tecnica di respirazione, se eseguita correttamente, può essere esercitata dal paziente secondo un piano per-sonale di mantenimento, allo scopo di continuare incessantemente a far circolare l’energia.

Molti di noi non hanno mai imparato a respirare correttamente, e quin-di a sviluppare uno scambio vitale con l’universo, mentre atleti, cantanti, yogi e ballerini sanno bene come incrementare le loro prestazioni grazie alla respirazione. Essa è sinonimo di potenza e può essere visualizzata e gui-data a scopi terapeutici. Quando avete bisogno di concentrarvi chiudete gli occhi, inspirate concentrandovi sul potere del vostro respiro, liberatevi dallo stress, dal dolore, dalle emozioni o dall’ansia espirando. Il metodo è sempre a portata di mano e sta a voi farne buon uso.

La disposizione delle pietreCome ho già accennato, anche se conoscete perfettamente i chakra, gli effetti del colore e il potere delle pietre, la collocazione ideale è sempre una risposta intuitiva del terapeuta al momento e al tipo di paziente. Mi è capitato qualche volta di progettare una determinata disposizione prima dell’arrivo del paziente per poi scoprire che la situazione richiedeva una combinazione del tutto diversa. Da queste esperienze ho capito che, al di là dei vantaggi che offre una pianificazione anticipata, il metodo più sicuro è comunque seguire l’intuizione, adattandola ai singoli casi. Se aprirete il vostro cuore, rilassandovi e permettendo alla mente di ascoltare la voce interiore, sarete guidati infallibilmente verso la pietra più idonea, la dispo-sizione più consona, il perché e il quando dovrà essere tolta.

Lo schema viene determinato in buona parte da chi riceve il trattamento e dal modo in cui si sceglie di dirigere il flusso di energia. Se il paziente è un tipo timoroso, triste e autolesionista, potreste concentrarvi sul chakra del cuore con il quarzo rosa, la tormalina rosa o verde, l’avventurina verde, la kunzite, la rodonite, la rodocrosite e altre pietre adatte al centro del cuore; se gli manca la forza per realizzare i suoi obiettivi personali o si sente privo di energia e incapace di reagire, è consigliabile concentrarsi sulla zona del-l’ombelico usando il citrino, il quarzo rutilato, il topazio dorato, l’occhio

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di tigre e la calcite dorata; se il paziente è incapace di esprimere i propri sentimenti, stimolate il chakra della gola con la gemma silicea, l’acquama-rina, l’agata dal pizzo blu, l’amazzonite e la crisocolla. Nel focalizzarsi su un particolare chakra è importante porre almeno una pietra su ciascuno degli altri punti chakra, per equilibrare i centri energetici e integrare gli effetti nell’intero sistema. Una buona disposizione, per esempio, prevede un quarzo affumicato sul primo centro, una corniola sul secondo, un ci-trino sull’ombelico, un’avventurina verde sul plesso solare, un quarzo rosa sul cuore, un’amazzonite alla gola, un’ametista sull’arco sopraccigliare e un quarzo trasparente all’attaccatura dei capelli.

L’applicazione dei cristalli dipende dal tipo di persona, dall’ora e dalla vostra sintonia con il momento presente. I mandala di colore e disegno che si creano a seconda della disposizione cambiano sempre, riflettendo l’uni-cità delle circostanze. È un’occasione per sviluppare creatività e sensibilità avvalendosi della potenza della luce e del colore. Seguite la vostra voce interiore e scegliete le pietre che vi suggerisce.

Una volta collocate le pietre, quando il paziente comincia a sintonizzarsi con il loro centro di luce (dopo circa quindici minuti), ha inizio una fase molto delicata, in cui il guaritore deve essere assai cauto: è allora che una grande quantità di energia passa al corpo, infiltrandosi nell’aura. Queste energie serpeggianti vanno integrate nel corpo fisico per mezzo del respiro profondo. Il metabolismo si adegua all’aumento di energia mentre il ritmo cardiaco e la pressione del sangue salgono, come testimoniano le pulsazio-ni alla gola e all’ombelico. Il paziente viene sensibilizzato attivamente, man mano che la coscienza discende nei recessi più profondi del Sé. Se il paziente non è in grado di integrare nell’aura le energie più elevate delle pietre bisogna rimuovere immediatamente qualche cristallo, se non tutti. Non appena il respiro e il battito si saranno stabilizzati, si potrà procedere con la cura.

La protezione delle guideIl potenziale per attivare la forza luminosa ai massimi livelli si raggiunge, durante una seduta di cristalloterapia, quando le frequenze delle pietre incontrano il campo elettromagnetico umano. Diventa così possibile pe-netrare nei recessi più intimi del Sé e comprendere le dimensioni più alte della realtà. Guidati dalla luce emanata dai cristalli, si varca la soglia che dà

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accesso al mondo spirituale. Poiché, in sostanza, questo equivale a dischiu-dere l’aura, il paziente sarà molto vulnerabile agli influssi psichici ed eterici e bisognerà dunque puntare unicamente sulle forze e sulle presenze più elevate e positive. Perciò, proiettate l’estremità di un generatore di quarzo trasparente dal terzo occhio, pronunciando questa formula:

Invoco le potenze più alte della luce e del colore perché agiscano sui cristalli e per loro tramite. Invoco [nome del paziente], i maestri e le guide spirituali perché siano presenti fra noi e ci assistano nella terapia. Soprattutto, invoco l’essenza più autentica di [nome del paziente], perché si manifesti e trasmetta al suo cuore e alla sua mente ciò di cui ha bisogno in questo momento per giungere alla comprensione, alla chiarezza e alla guarigione.

Questa preghiera favorisce la permanenza delle forze più positive e rafforza l’animo del paziente. A questo punto tutto è pronto per iniziare la terapia.

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iiiLa terapia

Il collegamento con l’animaFinora il paziente è rimasto passivo mentre il terapeuta disponeva le pietre e lo conduceva verbalmente nelle zone più profonde della coscienza. A questo punto è giunto il momento dell’interazione con l’anima e della comunicazione del sapere al paziente. Può capitare che egli abbia difficoltà a parlare, proprio perché focalizzato sui recessi più profondi del Sé ma, una volta avviata la comunicazione verbale, riuscirà a procedere tranquil-lamente.

Bisogna considerare ora uno degli aspetti più importanti della cristal-loterapia: il contatto cosciente con la presenza dell’anima. Il segreto per beneficiare di questo rapporto è saper riconoscere le impressioni più pro-fonde che, dall’anima, risalgono fino al campo di coscienza. Nella vita ci capita spesso di ricevere questi messaggi, ma altrettanto spesso li ignoriamo o esitiamo a esprimerli e a seguire i nostri impulsi fino in fondo, compor-tandoci di conseguenza. Nel corso della terapia, una volta che i cristalli sono disposti, che l’aura è purificata e il paziente è rilassato e sintonizzato con la sua vita interiore, qualsiasi sensazione venga recepita è subito rico-nosciuta e accettata come vera, senza esitazioni o dubbi. Talvolta le imma-gini, le impressioni e i simboli sono vaghi, bizzarri o privi di senso, ma nel corso della terapia tutto assumerà un significato preciso. Il guaritore assi-ste il paziente nell’interpretazione e nell’individuazione dei messaggi che emergono dalla sua mente. Sarà la centratura sul momento a permettere al terapeuta di armonizzarsi con il livello spirituale del paziente e di gestire una guida intuitiva.

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Il simbolo dell’animaL’attenzione e la centratura sono le chiavi per ottenere la conoscenza in-teriore e attivare l’intuizione. Avendo già provveduto all’interiorizzazione della coscienza, siamo pronti a integrare nella coscienza mentale i dati for-niti dall’anima. Una volta invocata la protezione e la guida, rivolgetevi alla mente ricettiva del paziente con una preghiera di questo tipo:

Ora che la mente è aperta, ricettiva e purificata chiediamo che l’anima invii alla mente e al cuore un’immagine, un simbolo, una visione o il senso di sé. Nel prendere coscienza di queste impressioni, cerca di rendermi partecipe di quello che provi.

Questa richiesta introduce nella terapia la presenza dell’anima. Lavorate con qualsiasi immagine evocata dalla mente: spesso compaiono simboli o segni facilmente interpretabili, a volte colori o impressioni più astratte. Se desiderate chiarimenti sul loro significato chiedete al paziente che cosa prova, che cosa gli suscitano, con che cosa lo mettono in contatto. Un mio paziente aveva visualizzato lo sciacquone del bagno, per me privo di qual-siasi significato. Invece egli lo interpretò immediatamente come segno che era pronto a eliminare le scorie in eccesso nel suo corpo. Riuscimmo così a capire che dentro di lui era in atto un processo di purificazione.

Dalla prima immagine prende avvio il resto della cura. Se prevale il colore verde, che significa “guarigione”, si chiederà al paziente di dirigerlo nelle zone problematiche, per avvalersi anche in futuro, quando ne senti-rà il bisogno, delle sue proprietà curative. Una volta stabilito il contatto cosciente con l’anima si potrà volgere l’attenzione alle aree specifiche che necessitano del trattamento o a qualunque altro aspetto importante.

Modificare la visioneCon la parte conscia della mente ben focalizzata e i cristalli pronti a illu-minare la via, si dischiude uno straordinario universo di comprensione: diventa possibile osservare la propria vita e il mondo da una prospettiva più ampia, risultano finalmente chiari lo scopo di certi eventi e la ragione per cui sono accaduti determinati fatti. A questo livello, inoltre, man mano che si passano in rassegna le impressioni tratte dagli avvenimenti verifica-

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tisi nel corso della propria esistenza, si ha accesso ai propri dati akashici. Grazie a questa nuova visione si può raggiungere e convogliare la fonte dell’energia terapeutica, che cura ogni genere di disturbo.

Come terapeuti, è vostro compito guidare il paziente nel raggiungimen-to della conoscenza interiore. La vostra voce, quindi, sarà suadente, melo-diosa e rassicurante. Grazie al potere della parola guiderete, incoraggerete, comunicherete e dirigerete. Se il paziente gradisce il suono della vostra voce, intraprenderà un viaggio verso strati della coscienza più profondi di quelli che avrebbe toccato senza il vostro aiuto. Con il potere delle parole e l’intuizione si possono indurre livelli di consapevolezza generalmente rag-giunti solo in stato di trance ipnotico. Non per nulla, le tecniche prelimi-nari della cristalloterapia somigliano per certi versi all’ipnosi. La principale differenza è che il soggetto rimane sempre cosciente, maturando quindi una prospettiva e un’interiorizzazione che derivano esclusivamente dalla modificazione della sua singola visione.

Gli attivatori del terzo occhioLe pietre che si possono apporre sul terzo occhio per modificare la visione sono molte: per esempio l’ametista, la gemma silicea, l’azzurrite e la luvuli-te. Ciascuna ha proprietà peculiari e, usata in combinazione con altre, può indurre una chiarezza percettiva tale da consentire all’anima di vedere con il terzo occhio.

L’ametista è il principale cristallo del terzo occhio e, come il quarzo rosa per il cuore, attrae energia verso l’interno, favorendo l’autoterapia e l’autoilluminazione. Serve anche per la meditazione e per placare le ansie mentali, favorendo la calma. Il limpido raggio viola riflesso dall’ametista è come un’iniezione di tranquillità che discende dai pianeti superiori, rilassa la mente e porta alla conoscenza interiore.

Simile all’ametista e sua compagna nella passerella d’onore dei cristalli della Nuova Era è sua maestà la gemma silicea. Viene spesso applicata insieme all’ametista all’altezza delle sopracciglia per stimolare i più elevati poteri visionari che permettono al terzo occhio di vedere fin dentro il regno dello spirito, oltre l’illusorietà di tempo e spazio. La gemma sili-cea introduce nella mente un raggio vitale verde-azzurro, risvegliando i sensi interni alle meraviglie dell’etere. Il suo raggio azzurro, puro come

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un lago montano, rappresenta l’intuizione femminile e porta l’attenzio-ne nell’immensità dello spazio visionario. La gemma silicea è una pietra fondamentale per le arti psichiche, da usare quando si vuole comunicare verbalmente e nei dettagli una percezione, ma anche per convogliare, in-terpretare o consigliare. Poiché l’azzurro è il colore naturale del chakra della gola, la pietra può essere posta su questa parte del corpo per facilitare la traduzione delle visioni in parole, rinforzando quindi il proprio valore grazie al potere della comunicazione verbale. La gemma silicea ha inoltre un effetto terapeutico sul secondo chakra, dal momento che stempera i conflitti derivanti dall’identità femminile, dalle tensioni sessuali e dagli squilibri legati alla riproduzione. È una pietra che ha molti usi, anche misteriosi, e può venire disposta in vari modi. Evolutasi dalla crisocolla, è rintracciabile in varie gradazioni di qualità: nel suo aspetto più puro dovrebbe venire collocata al centro del terzo occhio, per garantire l’accu-ratezza della percezione e dell’interpretazione delle esperienze visionarie.

L’azzurrite è la più potente delle pietre, deve essere utilizzata solo quan-do a livello cosciente si sia davvero pronti e disposti a confrontarsi faccia a faccia con le proprie paure. A differenza della sodalite e del lapislazzulo, gli altri due componenti della trinità dell’indaco, l’azzurrite spesso si cri-stallizza, acquisendo così ulteriori poteri di penetrazione nell’inconscio. La cristallizzazione provoca anche un maggior riflesso luminoso, che le permette di frenare l’emergere di paure che accecano la mente e la ren-dono schiava del passato. Per raggiungere la consapevolezza è necessario usare la massima attenzione con questa pietra. Per poter affrontare ed elaborare tutto ciò che affiora dalle zone più remote dell’inconscio, sia il guaritore che il paziente devono essere ben consapevoli dei poteri dell’az-zurrite. Quando si collocano verghe di azzurrite pura sull’area occipitale, alla base del cranio, affiorano alla mente paure sconosciute risalenti al-l’antichità, oltre a un senso di terrore legato a memorie della vita passata. È preferibile apporre la pietra sul terzo occhio insieme all’ametista, per calmare la mente e collegare la coscienza al Sé, mentre si procede ad analizzare le cause e gli effetti dei timori emersi. Sul plesso solare, abbi-nata alla malachite, a sua volta preposta a sedare le emozioni, l’azzurrite favorisce l’esplorazione profonda dei meandri mentali, portando a un armonioso rinnovamento del pensiero e delle sensazioni. In combina-zione con la chiarezza della gemma silicea, l’indaco scuro dell’azzurrite

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permette all’anima di risalire con la visione alle origini delle paure e di seminare nuovi virgulti di pensiero.

Sua eminenza la luvulite esiste sul nostro pianeta solo da pochi anni e occupa un posto speciale nel regno dei cristalli. Collocata al centro del terzo occhio trasmetterà alla mente capacità raziocinanti che renderanno chiaro il motivo per cui l’anima attira determinate esperienze e quali lezio-ni si devono trarre da ciò. La combinazione con il suo polo opposto, l’ame-tista, violacea e passiva, è perfetta: insieme fanno penetrare nella mente la saggezza dell’anima. La luvulite rappresenta l’aspetto maschile del raggio viola, nel momento in cui introduce nell’intelletto la conoscenza intuitiva, ai fini della trasformazione mentale e della guarigione. La combinazione di azzurrite, gemma silicea e luvulite al centro del terzo occhio porta alla coscienza i problemi sorti in altre vite, per purificarli, capirli e trarne il giu-sto insegnamento. La luvulite è la pietra rivelatrice per eccellenza, da usarsi quando si è pronti alla scoperta delle origini del disturbo, al trattamento e alla guarigione.

Le pietre che formano il quartetto del terzo occhio possono essere usate indifferentemente per tranquillizzare la mente, aprire la visione interiore, purificare i pensieri connessi alle paure e rivelare i veri propositi dell’anima, al di là degli avvenimenti contingenti.

La potenza di questi cristalli è notevole nella fase iniziale della visione modificata, ed è compito dei terapeuti tenere conto degli effetti. Usandoli, prestate attenzione alle reazioni del paziente: osservate il battito del suo cuore, il ritmo del suo respiro e le sottili mutazioni di energia. Dirigete quindi la consapevolezza del soggetto sulla luce della linea del centro e sulla respirazione. Man mano che si arriva a un rilassamento più profondo e alla focalizzazione interiore, si percepiscono le risposte del Sé.

Presentiamo ora alcune delle numerose tecniche utili a indurre la visione modificata. Ricordate sempre che, qualunque cosa emerga nelle sedute, dovrete fungere da guida, pilotando innanzitutto le forze dell’intuizione.

Una panoramica sul corpoQuesta tecnica funziona al meglio quando si cura uno squilibrio specifico, ma si può utilizzare anche in altre situazioni, soprattutto per ottenere un qua-

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dro esaustivo dei potenziali disturbi fisici o per studiare lo schema dell’aura. Questo è il momento ottimale per consolidare visivamente e mentalmente il campo protettivo del terapeuta. Egli guiderà il paziente dicendo:

Immagina di fluttuare a un metro di distanza dal tuo corpo. Guardalo dall’al-to: guarda gli organi interni, le vene, le arterie, i nervi, il tessuto e le cellule… guarda il campo di energia che lo circonda, i colori dell’aura: puoi vedere anche le zone d’ombra o di luce velata.

Annotate ciò che il paziente vi racconta e riportate la sua concentrazione sugli organi o sulle zone oscure o in ombra, che corrispondono general-mente ai punti di squilibrio fisico o dove gli schemi mentali hanno origi-nato blocchi che potrebbero tramutarsi in malattie.

Durante le sedute di cristalloterapia è importante avere a portata di mano carta e penna, per poter trascrivere le parole chiave e le intuizioni che rileggerete al paziente nei momenti adatti, o usate successivamente per arricchire le proprie competenze. Rileggere frasi specifiche contribuirà ad avvalorare l’esperienza rendendola reale e apportando dunque nuova efficacia al trattamento.

La protezione “a bolla”Quando il paziente viene chiamato a focalizzarsi sulle zone d’ombra per individuare l’origine dell’offuscamento, deve sentirsi protetto e circondato da luce. Ne conseguirà una maggiore obiettività sui fatti ricordati e sui pensieri e sentimenti immagazzinati nel corpo e nel campo dell’aura. A quel punto emergeranno i motivi dello scompenso. Immaginarsi circon-dati e protetti da una bolla di luce bianca, mentre si osserva da vicino la situazione, dà un senso di sicurezza e di neutralità. Le vostre indicazioni seguiranno questo modello:

Circondato da una bolla di luce impenetrabile, che però permette di vedere con chiarezza le cause delle zone d’ombra, ripeti a te stesso che, al di là di quanto emerge dalla mente, al di là anche dei ricordi, la bolla di luce ti protegge sepa-randoti dall’esperienza e offrendoti una prospettiva neutrale. Ora guardiamo e verifichiamo.

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Questo tipo di protezione permette al paziente di identificarsi con la luce anziché con il dolore, le malattie, le memorie inconsce e l’oscurità. Come terapeuti, dovete continuare a ricordargli che quella barriera durerà tutto il tempo della terapia, finché non sarete penetrati a fondo nelle radici dei disturbi. Questa sicurezza permetterà al soggetto di mantenersi distacca-to nonostante l’emergere delle memorie traumatiche dall’inconscio. Ne deriverà una connessione consapevole con la luce, intesa come sorgente personale di forza e di energia curativa.

Ricordo di aver curato una donna che, senza alcuna apparente ragione, presentava problemi a una mano. Dopo averle posto sul terzo occhio l’az-zurrite, per accedere all’inconscio, e sulla fronte l’ametista, per sollecitare l’intuizione, le misi la tormalina verde sulla spalla, il gomito e il polso del braccio interessato, per potenziare i condotti nervosi della mano. Infine, disposi le pietre del cuore e del plesso solare su ogni centro chakra.

La donna non riusciva a vedersi dal gomito in giù nemmeno con la panoramica corporea: quella zona le appariva come un’area opaca, rigida e grigiastra. Soltanto dopo averla indotta a percepirsi circondata dalla bolla di luce riuscì a penetrare nella zona malata e a ricordare un episodio di sei settimane prima, collegato alla prolungata scomparsa della figlia. Lo spa-vento l’aveva spinta a picchiare la bambina e a rimproverarla per non averle detto dove sarebbe andata. Il senso di colpa per le percosse era sceso lungo il braccio, che ne aveva risentito immobilizzandosi e avviando un processo infiammatorio. Optai per circondare il centro del cuore con vari esemplari di quarzo rosa e avventurina verde, in modo che la donna visualizzasse in fase d’inspirazione lo scorrere dell’indulgenza verso se stessa e il perdono per l’azione compiuta, e in fase di espirazione l’estromissione del senso di colpa e del rimorso. A una seconda panoramica corporea fu in grado di vedersi il braccio, la mano e le dita. Mentre continuava a immettere energia curativa e a espellere lo stato d’ansia con il respiro, io agivo con un cristallo generatore di quarzo chiaro su dita, nocche, polso, gomito, spalla e collo. Alla fine della terapia il polso era più mobile e meno dolorante. Nel programma di mantenimento continuai a lavorare con il quarzo rosa e l’avventurina verde, man mano che la paziente si focalizzava sull’amore per se stessa e sul perdono per l’azione passata.

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La tecnica dello schermoUn altro modo per ampliare la propria prospettiva e riuscire ad accedere visivamente alle aree del corpo che accusano squilibri è quello della proie-zione cinematografica. Chiedete al paziente di pensare a uno schermo gigantesco su cui appariranno esperienze del passato e sentimenti repressi. Egli dovrà recitare le scene esattamente come le ricorda. È importante che il paziente rimanga spettatore di se stesso e osservi lo svolgersi delle azioni come un vero e proprio film nato dall’inconscio. Invece di sentirsi protagonista dovrà identificarsi con il regista, cioè il responsabile, colui che dice «stop» per fermare la scena. In questo modo si acquista potere sul proprio passato.

Questa tecnica è particolarmente adatta quando ci si appresta a rivive-re ricordi dolorosi dell’infanzia: permette di ricontattare esattamente ciò che si provò in quel momento e di rivivere esperienze dolorose sotto il controllo della propria coscienza adulta, che le blandisce, le smussa e, in definitiva, le guarisce.

Durante una conferenza al Rircon College di Los Angeles mi capitò di eseguire una dimostrazione di ricarica dei cristalli sul direttore stesso. Non appena gli posai sul terzo occhio il grappolo di quarzo egli si ricordò di un’esperienza traumatica verificatasi quando aveva solo cinque anni. Grazie alla tecnica dello schermo la scena ci fu ripresentata così come l’inconscio l’aveva vissuta: una caduta su un pezzo di vetro gli aveva pro-vocato un taglio sulla tempia e una ferita all’occhio. Portato d’urgenza al pronto soccorso, fu lasciato solo e sanguinante su un tavolo. La madre e l’infermiera si appartarono nella stanza accanto mentre, in un’altra stan-za, i dottori dibattevano sulla possibilità che perdesse definitivamente l’occhio. Il vetro fu poi rimosso senza che danneggiasse la vista, ma il trauma e la sensazione di abbandono erano ancora ben presenti nell’aura del direttore (sopra la tempia, nel punto della ferita). La cosa interessante è che quando feci girare i cristalli tra i presenti il direttore istintivamente ne appoggiò uno sulla parte che era stata ferita.

Gli chiesi allora di parlare a quel bambino spaventato per rassicurarlo. Il suo Io adulto risalì indietro nel tempo, mentre la sua voce confortava il bimbo terrorizzato, dicendogli che non era solo e che tutto sarebbe andato per il meglio. Nella mente il direttore vide l’adulto consolare il piccolo e riuscì a sciogliere quel trauma dimenticato da tempo che, però,

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continuava a evocare in lui sentimenti di abbandono e di paura.Questa tecnica può essere utilizzata anche per la meditazione indivi-

duale, se il soggetto riesce a mantenere l’identificazione con lo spettatore e con la sua personalità adulta. Di solito, però, è il terapeuta a incaricarsi di questo, guidando l’Io adulto del paziente e permettendogli di lenire le pene dell’infanzia.

Come curare il bambinoRisalire al passato per scoprire le origini dei nostri atteggiamenti e delle opinioni che abbiamo maturato sulla vita e trovare il rimedio per guarire è decisamente benefico: ci fa capire che, in mancanza di altri che ci aiutino, siamo in grado di supportarci da soli. È, questa, la base dell’autoindul-genza, nonché l’occasione per farci carico della piena responsabilità di noi stessi, senza accusare la vita, il prossimo o Dio per le nostre sofferenze.

Quando l’Io bambino è guarito e integrato con l’Io adulto, gli schemi mentali ed emotivi radicati in un passato spesso dimenticato e doloroso possono cambiare. Si acquisisce la capacità di scendere a patti con le pro-prie esperienze, rivendicare la propria forza e concentrarsi sulla vita come la si vorrebbe invece di lasciarsi manipolare dalle ferite dell’Io bambino.

Il ritorno all’infanzia ci riporta a una creatura che, a un certo punto, si sentì poco amata, trascurata o incompresa. Ma questo riporterà anche alla luce l’innocenza, la fiducia e la fede che avevamo nella magia della vita. Da bambini, sensibili e facilmente eccitabili in ogni momento, anche noi ab-biamo provato l’entusiasmo e la gioia tipici della mente non condizionata. È una parte di noi che dobbiamo riconoscere e spesso guarire: ecco perché è così importante compiere questo viaggio all’indietro.

Nella fase di trattamento dell’Io bambino i cristalli più efficaci sono il quarzo rosa e l’avventurina verde, da apporre sul centro del cuore. Il quarzo rosa ha il potere di convogliare internamente l’energia del cuore, di guarire l’Io, di cambiare l’immagine che abbiamo di noi stessi, avviando al con-tempo un processo di autoapprezzamento. Viene trasmessa la nozione che l’indulgenza verso noi stessi è l’unico modo che abbiamo per raggiungere la pace interiore. Il quarzo rosa rivela come nessun’altra pietra che solo la compassione può colmare i vuoti su cui le influenze esterne non avranno mai potere. Una volta attivata la saggezza del cuore grazie all’apposizione

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del cristallo sarà possibile individuare nell’Io la vera sorgente dell’amore e, quindi, edificare fondamenta di sicurezza personale resistenti a ogni scossa.

Il quarzo rosa, la pietra principale del chakra del cuore, viene generalmen-te utilizzato in ogni tipo di cristalloterapia, in numero variabile a seconda del paziente e delle circostanze. Anche l’avventurina verde è un cristallo molto efficace, che emana i poteri del suo puro raggio verde nella sfera mentale, emozionale e fisica. Posato sul centro del cuore, avvierà la guarigione della vita emotiva e dei disturbi fisici correlati. L’avventurina verde è come un bravo medico, che sa intervenire indipendentemente dalla malattia. Insieme al quarzo rosa, dà vita a un dinamico duo che potrà guarire i malesseri più profondi del cuore.

Nel momento in cui andrete a posizionare questi cristalli sul chakra del cuore, decidetene la quantità in base alla vostra intuizione e ispirazione. In ogni caso, non preoccupatevi: esagerare con l’amore non comporta alcun rischio. È, invece, fondamentale purificare le pietre con cura dopo ogni applicazione.

L’emissione emotivaRievocando il passato, il paziente si troverà a fronteggiare un intenso sfogo emotivo: preparate i fazzoletti! È un momento importante: liberarsi dei sentimenti repressi fa parte del processo di guarigione.

Il terapeuta deve facilitare la rifocalizzazione dell’identità sulla linea del centro, inducendo la visualizzazione legata al respiro. Ciò permette alla ca-rica emotiva di neutralizzarsi nell’identificazione conscia della luce e della linea del centro. Spesso durante l’emissione emotiva affiorano episodi e sensazioni dimenticate da tempo che, però, influenzano gli attuali atteggia-menti e convinzioni. Man mano che i sentimenti repressi si liberano della loro carica, diventa possibile ricostruire la scena e dare alla persona ciò di cui ha bisogno.

Ricordo una paziente che soffriva di un senso di abbandono, eppure rifuggiva i contatti ravvicinati. Dopo averle posto un cristallo di azzurrite sul terzo occhio perché oltrepassasse la barriera dei suoi timori del con-tatto, collocai delle gemme silicee sopra e sotto l’azzurrite, per aiutarla a contattare più a fondo il problema, e una serie di quarzi rosa intorno a una gemma di kunzite al centro del cuore, per focalizzare la forza dell’amore sui

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ricordi e sentimenti del passato. Sul plesso solare misi pietre di malachite e rodocrosite, affinché facilitassero l’affioramento delle emozioni nascoste e collegassero il centro del cuore con l’ombelico, dove disposi un citino. Sull’inguine una tormalina nera aiutava la paziente a integrare l’autoconsi-derazione con il benessere fisico generale.

A quel punto diedi inizio alla tecnica dello schermo, che riportò la don-na indietro nel tempo, all’età di quattro anni, quando si ruppe una gamba. Solo analizzando l’episodio in quel momento capì di aver provocato l’in-cidente per sollecitare l’affetto e l’attenzione dei genitori che, però, erano partiti per una vacanza di due settimane lasciandola sola all’ospedale con la gamba in trazione, affidata a un’infermiera che le vietava di piangere perché «le lacrime disturbano gli altri bambini». Da allora la paziente si era chiusa completamente: solo durante la cristalloterapia riuscì a dar sfogo alle lacrime e alle emozioni represse, liberandosi così di anni di sentimenti celati. La lasciai sfogare a lungo, poi viaggiammo a ritroso in modo che il suo Io adulto potesse consapevolmente abbracciare, confortare e comuni-care il suo amore alla bambina di tanti anni addietro.

Talvolta i pazienti traggono grande giovamento dall’apposizione di una mano sul centro del cuore e dell’altra sopra la testa o sull’ombelico, posi-zione che crea una polarità in cui l’energia emotiva può riciclarsi. In questi momenti cruciali è importante informare il paziente, e con esso il bambi-no che sta beneficiando della cura, che voi siete a loro disposizione, che li amate e che state inviando il vostro amore e l’energia curativa nel loro passato e nei loro problemi. È altrettanto fondamentale che l’adulto parli a voce alta con il bambino e che voi trascriviate le sue parole. Tali annotazio-ni possono essere usate successivamente dal paziente per rafforzare la cura e il benessere del suo Io bambino nella vita adulta.

I purificatori del plesso solareLa liberazione di emozioni represse è facilitata dall’applicazione di alcune pietre sul plesso solare. La più potente è la malachite, che arriva al centro delle emozioni irrisolte bloccatesi in quella parte del corpo, senza possibilità di accesso al cuore. La malachite è per la sfera affettiva ciò che l’azzurrite è per la mente: entrambe penetrano in profondità e portano a livello cosciente ciò che giace sotto la superficie, celato e potenzialmente pericoloso.

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Per creare entità particolari, si può combinare la malachite con l’az-zurrite (indaco) o la crisocolla (blu cielo). La profondità raggiunta dalla malachite-azzurrite va ben oltre la potenza delle singole pietre: posizionate congiuntamente in prossimità del plesso solare, ai due lati di una malachite a occhio di bue, avvieranno un processo di associazioni mentali e memorie inconsce connesse allo stress emotivo. Quando la malachite-crisocolla ac-compagna una malachite di misura più grande sul plesso solare, l’azzurro rasserenante della crisocolla tempera l’indiscriminata azione purificatrice della malachite. Le pietre di malachite-crisocolla possono essere usate an-che da sole, sempre sul plesso solare, per favorire il processo di purifica-zione, soprattutto se gli effetti della malachite pura sono troppo forti, o quando la persona non è pronta a penetrare nei recessi del plesso solare. La combinazione della malachite con la crisocolla, da cui emana un raggio az-zurro, dà origine a qualità terapeutiche notevoli e facilita la gestione di una carica emotiva a cui la sola malachite spesso non è in grado di fare fronte.

La malachite è una delle pietre che marcano la differenza tra una terapia semplice, che mira a bilanciare le energie, e un lavoro più avanzato, con l’obiettivo di eliminare tutto ciò che impedisce la crescita spirituale. La malachite è sinonimo di sfogo emotivo: estrae, porta ad affiorare e riflette le emozioni represse, ma da sola non ha la potenza necessaria a risolverle. Meglio, quindi, circondarla di cristalli di quarzo trasparente a terminazio-ne singola o doppia, in modo da avere almeno quattro pezzi rivolti verso una grossa malachite al centro del plesso solare, quasi a proteggerla dal-l’eccessivo assorbimento dell’energia emotiva del paziente, che a sua volta trarrà vantaggio dallo sfogo dei sentimenti che emergono.

La rodocrosite, sopra o sotto la malachite, è efficace nell’aiutare ad assi-milare ed elaborare le tempeste emotive. Il suo color pesca aiuta a mesco-lare il giallo aranciato dell’ombelico con il rosa del cuore, stabilendo così un rapporto armonioso tra i due centri di energia. Posta da sola sul plesso solare, collegherà e armonizzerà i centri inferiori con quelli superiori, inte-grando la sfera fisica e quella spirituale.

La conoscenza di queste pietre, delle loro energie specifiche e degli ef-fetti che ne derivano, insieme alle tecniche terapeutiche qui presentate, favorisce la liberazione emotiva e apre i canali dell’amore, che conducono al centro del cuore.

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ivUn viaggio nella memoria

Siamo stati condizionati e programmati a considerare il tempo come una linea avente un inizio, una durata e una fine. Poiché abbiamo questa con-vinzione, ci consideriamo a nostra volta esseri lineari, inseriti in una realtà tridimensionale. Anche chi crede di aver avuto esistenze precedenti in luo-ghi e tempi diversi le considera appartenenti al passato, mentre il presente è la vita attuale, cui farà seguito il futuro, di là da venire.

L’esistenza che viviamo ora è solo una sfaccettatura del nostro Io. Poten-zialmente, siamo esseri multidimensionali, dotati della facoltà di sviluppare il nostro stato di consapevolezza (in quanto razza umana) nella quarta di-mensione (il quarto chakra, il cuore) e di dare corpo alla forza dell’amore. Il nostro essere non cesserà mai di esistere, anche se cambierà forma un’infini-tà di volte e si esprimerà in una moltitudine di modi. Danzeremo su questa terra e poi via via sulle stelle e nella luce al centro della galassia, ma per fare ciò dobbiamo cambiare le nostre credenze sulla vita e sulla morte, sul tem-po, su noi stessi e sull’universo. Il primo passo consiste nel guarire le ferite che ci feriscono il cuore e limitano le manifestazioni dell’amore.

Durante le sedute di cristalloterapia è possibile dissolvere la sensazione del tempo e sperimentare la realtà del momento eterno. Quando si perce-pisce la vita oltre la sequenza lineare del tempo, è possibile identificarsi con l’essenza del Sé che vive ogni esistenza e scoprire il punto culminante di ogni esperienza di vita. Le nostre esistenze passate, quella che percepiamo come attuale e quelle che sono in atto nel futuro potranno allora fondersi in uno stato presente di consapevolezza. Quando la totalità dell’essere si unisce con il momento eterno del tempo cosmico, si giunge alla realtà ultima e alla sua assimilazione.

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In tale stato di consapevolezza è possibile creare ponti temporali tra le varie esistenze, passate o future, e congiungere le espressioni simultanee di personalità contattando una sorta di super-spirito sintonizzato con la presenza eterna dell’“ora”. Imparando a viaggiare nel tempo sarà possibile integrare gli insegnamenti maturati durante tutte le esperienze di vita e creare quel ponte che congiungerà le nostre esistenze parallele e gli aspetti frammentari dell’identità in un senso unificato di sé. Immaginate la libertà di costruire la pace e la gioia nella terza dimensione senza i limiti del tempo e dello spazio!

Possono trascorrere numerose esistenze prima che l’anima riesca a co-municare in modo consapevole con la luce. Alcuni, senza direzione né una guida interiore, hanno lasciato passare generazioni e millenni. Oggi, con il progredire delle tecniche di cristalloterapia applicate alla vita passata e futura, è possibile beneficiare ancora una volta della sfera spirituale del Sé e accelerare l’evoluzione personale.

Terapia della vita passata-futuraLe emozioni connesse alla scoperta delle esistenze passate causano di solito sensazioni forti: è molto eccitante acquisire la consapevolezza di avere vis-suto precedentemente. Il ricordare le nostre identità anteriori, però, non ha tanto l’obiettivo di costruire un’immagine dell’Io che ruoti intorno a esse, quanto quello di comprendere la lezione appresa durante le esistenze pas-sate e future, che spesso hanno ripercussioni sul karma della vita presente. L’obiettivo ideale è fissare la propria identità entro il momento eterno da cui emana ogni forma di forza, conoscenza, presenza e serenità.

Utilizzando i cristalli in interazione con l’aura e collocando l’ametista, la gemma silicea, l’azzurrite e la luvulite sul centro del terzo occhio, la mente potrà, almeno temporaneamente, purificarsi dai pregiudizi e dalle mentalità ristrette, che limitano la consapevolezza. In quello stato sarà possibile guardare attraverso e oltre i binari posti dalla visione mono-direzionale del pensiero lineare. Il tempo e la realtà finora noti si disin-tegreranno nel momento in cui si spalancheranno nel campo visivo del terzo occhio le infinite dimensioni. Immaginate di vedere la Terra, questo nostro minuscolo pianeta, dal Sole, e di ampliare ancora la prospettiva, osservando la Via Lattea dal centro del cosmo. Questo tipo di consape-

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volezza inizia quando la mente si svincola dalla realtà tridimensionale per espandersi nell’infinità dello spirito. Rivisitare le vite passate o inserirsi in quelle future ha lo scopo di individuare i poli magnetici che tengono la nostra coscienza e le nostre azioni ancorate all’illusione di tempo e di spazio. Attualmente usiamo soltanto un decimo delle nostre capacità cerebrali, mentre saremmo in grado di espandere il nostro pensiero fino a comprendere l’intero universo. Vivendo come esseri frammentati, con una parte della nostra identità sempre vincolata al passato o al futuro, è impossibile utilizzare la mente nell’interezza delle sue potenzialità. La te-rapia applicata alla vita passata-futura è una grande risorsa perché si basa sul fatto di riuscire a sciogliere i nodi delle multiformi esistenze del nostro Io e istituire tra loro un ponte di consapevolezza su cui far transitare la luce dell’anima.

Nella terapia del passato-futuro non si utilizza necessariamente la me-moria, a meno che la vita attuale non sia influenzata da qualche elemento verificatosi durante un’altra esistenza che necessiti di chiarimenti o non abbia concluso il suo ciclo. Chi dalla nascita soffre di una malattia eredita-ria o congenita, chi ha subito qualche trauma nei primi tre-cinque anni di vita sconta l’interferenza del karma di un’altra vita, che ha effetti attivi sul presente. Come l’adulto ripercorre il tempo per guarire il suo Io bambino, così le vite passate e future dovranno essere visitate dal nostro alter-ego, cioè l’attuale emanazione dell’Io. È un’occasione unica per fare da guida o da angelo custode a un aspetto del vostro essere che esiste simultanea-mente come realtà parallela entro confini temporali differenti. Con l’aiuto della forza della luce generata dal potere dei cristalli è veramente possibile cambiare il nostro passato e forgiarlo nuovamente, apprendendo la lezio-ne che ci viene impartita. Riscrivere coscientemente un tempo lontano e rielaborarlo in senso positivo può avere effetti incommensurabili sulla nostra esistenza attuale. Ovviamente, è altrettanto importante essere aperti e ricettivi alle comunicazioni inviate dall’Io futuro, che può costituire una guida per il presente.

Disposizioni dei cristalli per terapie avanzatePer iniziare il viaggio nelle altre vite bisogna disporre sull’arco sopracci-gliare i cristalli detti “risvegliatori del terzo occhio”. I più potenti sono i

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cristalli o le verghe di azzurrite con qualità di gemma e la luvulite di prima scelta. Insieme, queste due pietre sono in grado di penetrare gli strati pro-fondi dell’inconscio (azzurrite), dove sono registrate tutte le esperienze, e di tradurre il tutto in una conoscenza concreta utile al presente (luvulite). Ponendo un’azzurrite al centro del terzo occhio e una luvulite sopra di essa, si apre l’accesso alle memorie akashiche dell’Io.

Un’altra fortunata combinazione per il terzo occhio si ottiene utilizzan-do una una gemma silicea e un cristallo di quarzo trasparente a doppia ter-minazione in posizione sovrastante, con le due estremità dirette rispettiva-mente verso la pietra e verso il chakra della corona. Un secondo cristallo di quarzo a doppia terminazione può essere collocato alla sommità del capo, con un’estremità rivolta verso il chakra della corona e l’altra penetrante nell’aura. La gemma silicea amplierà la visione interiore permettendole, grazie ai collegamenti creati dai cristalli a doppia terminazione, di scrutare le esistenze simultanee.

Quando si sceglie questo tipo di disposizione è importante collocare pietre anche sull’ombelico, sull’inguine e sui piedi, per equilibrare l’espan-sione dei centri del capo. L’occhio di tigre sull’ombelico integra le energie auree della corona con la realtà fisica. La tormalina nero-verde sull’inguine incanala nel corpo le frequenze più alte e ne permette l’assimilazione du-rante il trattamento, contribuendo al benessere della persona. La circola-zione di energia si completa con l’apposizione di cristalli di quarzo affumi-cato a terminazione naturale puntati dai piedi verso il corpo.

Per collegare i tempi delle varie esistenze è necessario posizionare almeno una pietra su ciascuno dei punti chakra, per accentrare e bilanciare l’intero sistema dei chakra mentre la coscienza si sposta nelle altre dimensioni.

Qualora si intenda comunicare verbalmente ciò che si è visto e provato durante le altre esistenze, è opportuno collocare le pietre dell’ottava supe-riore al centro della gola. Quelle più idonee sono l’acquamarina, la celestite e la gemma silicea.

Dopo la disposizione iniziale, è consigliabile tenere per quindici secondi un generatore di quarzo trasparente sopra le pietre principali dei chakra (a cominciare dalla base), per caricare tutti i centri ed equilibrare i sistemi di energia interiore. Quando il generatore raggiunge il terzo occhio e i punti della corona, sensibilizzatevi con la massima ricettività per poter guidare ogni ulteriore movimento del cristallo. Può darsi che esso vi spinga a ruo-

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tarlo in senso orario per aprire il terzo occhio, o a toccare la pietra del terzo occhio per averne un effetto benefico. Non esistono regole ferree: tutto dipende dalle circostanze, dalla persona e dal momento.

Rievocazione della vita passata-futuraTalvolta nel corso delle sedute di cristalloterapia emergono immagini pri-ve di senso apparente, che non conducono a nessun ricordo. Per esempio, appaiono durante l’osservazione dall’alto delle zone d’ombra dell’aura, o quando si risale all’origine di certi sentimenti. È importantissimo accet-tarle e ampliarne la portata, scendendo ancora più nel profondo e per-mettendo ai ricordi inconsci di emergere. In queste circostanze è consi-gliabile usare la bolla protettiva e mantenere l’identificazione con la luce che, veicolata dal respiro, viaggia lunga la linea del centro. Diviene così possibile neutralizzare le cariche emotive e conoscere gli effetti dei legami del karma. Questi possono venire liberati se la coscienza rimane fissa sulla luce e sul Sé, evitando così il coinvolgimento con le vite passate, che fa perdere la visione d’insieme. Il ruolo del cristalloterapeuta è di continuare a guidare la coscienza del paziente verso la luce, per osservare la scena dalla linea del centro. Il paziente deve a sua volta lasciarsi andare, rilassarsi e affidarsi alla luce che si sprigiona dalle origini del suo essere. In questo modo si coglieranno i frutti della lezione personale, si esprimeranno le emozioni rimosse, il corpo sarà suscettibile di risanamento e l’anima tro-verà l’autorealizzazione.

Ricordo il caso di una paziente la cui sensazione di pesantezza alla cosce aveva intaccato l’immagine di sé, condizionato il suo rapporto con gli altri e indotto una percezione di disagio nei confronti del proprio corpo dai fianchi in giù. Le apposi sul terzo occhio una luvulite di prima qualità, una gemma silicea e un’azzurrite, per penetrare nell’inconscio e ottenere una visione più illuminante. Posizionai la gemma silicea anche sulla gola, per facilitare l’espressione verbale di ciò che avrebbe contattato durante la sua visione interiore. La combinazione di quarzo e tormalina, entrambi rosa, diede origine a un mandala d’amore al cuore, utile per l’autoterapia e l’espressività. Scelsi poi di orientare un cristallo citrino a terminazione naturale, posto sull’ombelico, in direzione di un triangolo formato da tre pezzi di corniola di prima qualità, collocato sul secondo chakra, per pi-

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lotare la sua forza personale e l’energia creativa verso le gambe e le cosce. Cristalli di tormalina verde scura e nera coprivano il collo del piede, le caviglie, le ginocchia, le anche e l’inguine, con le terminazioni puntate verso il basso, per dirigere e ancorare l’energia alla parte inferiore del corpo. Una volta disposta la malachite sul plesso solare – con il fine di riflettere le emozioni rimosse – e subito sotto la rodocrosite – così da collegare il cuore con l’ombelico – la terapia ebbe inizio.

Percependosi dall’alto, la donna individuò ombreggiature intorno alle cosce, in particolare la destra. La circonfusi con la luce della bolla protet-tiva e, insieme, penetrammo nella zona oscura. La paziente evocò l’imma-gine di se stessa nelle foreste canadesi agli inizi del secolo, nelle vesti di un uomo intento a tagliare legna nei pressi di una capanna. A un certo punto l’ascia, sfuggitagli di mano, lo ferì alla coscia e, dato che il posto era isolato e l’assistenza medica elementare, la gamba dovette essere amputata. Impos-sibilitato ad aiutare la moglie e il figlio come avrebbe voluto e sentendosi sempre più inutile e frustrato, con il passare degli anni l’uomo sviluppò un senso di colpa come marito e come padre, il che chiariva anche perché la paziente non era mai riuscita a costruire un rapporto duraturo. Ricorsi quindi all’uso di un generatore di quarzo trasparente e diressi l’energia curativa verso la punta dei piedi, le caviglie, le ginocchia e le anche, con-centrandola sulla parte destra.

Questo viaggio nel tempo mise la mia paziente in contatto con la co-scienza dell’uomo: lei la guidò nell’accettazione della situazione, a non ab-bandonarsi all’autocommiserazione e ad affrontare le cose così come acca-devano. I semi gettati nell’inconscio dell’uomo germogliarono, con effetti positivi per il resto della sua vita. La donna riscrisse poi la storia incisa nella sua memoria, sostituendo all’immagine dell’uomo che si lasciava morire senza reagire al senso di inutilità quella di una persona che, ormai maturata grazie alle proprie esperienze, tornava ad apprezzare la vita. Ormai in grado di superare i propri limiti, l’uomo si rafforzò, trasmettendo alla mia cliente il senso della lezione. Le gambe si allegerirono e la donna, più sicura, capì di aver ridisegnato la propria storia personale e, con essa, tutte le esistenze che vi confluivano simultaneamente.

Quando il terapeuta si trova di fronte a un viaggio della memoria, deve lasciare al paziente completa libertà d’espressione verbale e facilitare la comprensione di come gli eventi narrati si colleghino alle circostanze del

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momento, guidandolo a trarne un insegnamento. Spesso il terapeuta ha una visione più ampia delle implicazioni e maggiore capacità introspettiva, anche perché è più semplice essere distaccati quando non si è coinvolti in prima persona nella vicenda.

L’estrapolazione: a ritroso nel passatoL’estrapolazione è una tecnica usata nella rievocazione delle vite passate. Consiste nel selezionare uno dei sentimenti prevalenti nella vita del pa-ziente (per esempio rabbia, paura o dolore). È evidente che certe situazioni di base tendono a ripetersi e a ripercuotersi drammaticamente sulla sfera emotiva. In questa fase, guidate il paziente nella ricostruzione di episodi in cui quel sentimento ha prevalso. Nel frattempo, fategli scaricare i ricordi con la tecnica della respirazione e ripercorrete insieme a lui le età della vita che ha già attraversato, come l’adolescenza e l’infanzia. Potrebbero essere necessarie numerose sedute prima che il campo della coscienza si schiari-sca, permettendo alla mente di collegarsi alle vite passate e future. Andan-do a ripescare i primi ricordi della vita attuale, bisogna prestare attenzione alle immagini e alle impressioni che affioreranno dai livelli più profondi dell’inconscio. Si consiglia di guidare il paziente al rilassamento e alla respi-razione attraverso la linea del centro con le seguenti parole:

Il tuo corpo è immobile, aperto e ricettivo al ricordo e alla percezione delle altre manifestazioni dell’Io in momenti temporali diversi. Abbandonati totalmente e senza esitazioni alle impressioni della mente e osserva la scena riprodotta dalla memoria di fronte a te.

In questa fase sono consigliabili la tecnica della proiezione e della bolla protettiva.

Man mano che l’accettazione dei ricordi procede, è fondamentale man-tenere un legame molto consapevole con l’anima, respirando e focalizzan-dosi sulla linea del centro. Con l’emergere delle immagini, la lezione im-plicita diverrà sempre più evidente. È importantissimo capire come mai sia stato necessario rievocare quegli episodi e quale sia il culmine dell’intera esperienza. Sarà utile dunque attingere alla saggezza interiore, per rivelare alla coscienza l’obiettivo specifico nascosto dietro gli eventi paralleli. Una

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volta raggiunta la comprensione, è possibile neutralizzare il tracciato del karma, purificare e sigillare l’aura, cogliere i frutti delle varie vite ed espe-rienze, e allinearsi con la propria sorgente di luce ed energia che, da quel momento, sarà manifesta.

Viaggiare nel tempoUn altro metodo per rievocare le esistenze passate consiste nel far visualiz-zare al paziente un orologio che si muove a ritroso. Il paziente, guidato dal terapeuta, vedrà sovrapporsi alle lancette le immagini, a partire dai ricordi del giorno precedente, per continuare con la settimana prima, poi l’anno scorso, mentre le lancette procederanno a velocità crescente.

Questa tecnica può essere utilizzata per diverse sedute insieme alla pro-cedura della rievocazione, al fine di elaborare e purificare sia i ricordi so-vraccarichi che le emozioni racchiuse nel passato. Durante questa corsa nel tempo – che toccherà il momento della nascita, quello antecedente, il concepimento e le vite passate – chiedete all’anima di guidare la mente verso il punto più connesso al problema su cui state lavorando. Spesso emergeranno immagini e scene del passato che, riempiendo la mente, pe-netreranno nella visione interiore. Anche in questo caso, è importante che l’attuale coscienza dell’adulto sappia confortare, guidare ed equilibrare l’al-ter-ego delle vite passate, per arrivare alla vera fusione della coscienza e alla penetrazione del concetto di tempo.

Ricordo il caso di una mia paziente, rapita e violentata all’età di quattro anni: aveva perduto ogni fiducia in Dio, pensando che non avesse sapu-to proteggerla e, anzi, aveva permesso che le accadessero quelle cose. La incontrai convalescente dopo un’isterectomia, imputabile al trauma della passata esperienza.

Disposi sul suo terzo occhio una gemma silicea con otto piccoli cristalli di quarzo chiaro a doppia terminazione e un grande quarzo tabulare a doppia terminazione sulla corona, per riportare la sua mente a un diverso spazio temporale. L’acquamarina sulla gola serviva per favorire l’espres-sione verbale della visione passata, mentre la corniola sul secondo chakra emanava energia creativa. Sei pezzi di tormalina verde riposavano al centro del cuore per darle la forza di sopportare i ricordi dolorosi e rivolsi un topazio a terminazione naturale verso il quarzo rutilato dell’ombelico, per

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rafforzarne la volontà. La malachite e la rodocrosite avevano la funzione di purificare e aprire il plesso solare, mentre le sfaccettature del quarzo affumicato sull’inguine e la tormalina nera ai piedi dovevano ancorare la seduta alla realtà.

Il viaggio a ritroso nel tempo riportò la donna alla memoria genetica di quando, in Russia, aveva dominato il paese, avvalendosi della sua carica sessuale per manipolare i potenti di allora e asservirli alle sue mire. Scoprire questo la aiutò a capire perché nella vita attuale era stata violentata a un’età in cui era troppo giovane per difendersi. Perdonando la donna che aveva abusato del suo fascino e consolando la bambina che era stata, compose in un unico insegnamento le lezioni derivate dalla terapia e sentì di poter utilizzare consapevolmente le proprie energie a scopi positivi.

La tecnica dell’orologio vale anche per i viaggi nelle esistenze future. In questo caso, il movimento delle lancette verrà visualizzato in senso orario.

Consapevolezza prenataleNel corso delle tecniche citate, talvolta risulta utile agire sul periodo che intercorre tra il concepimento e la nascita per scoprire in che momento e luogo l’anima abbia deciso di materializzarsi in una determinata cultura e un certo ambiente. Osservando la prospettiva prenatale è possibile sco-prire perché furono scelti quei particolari genitori, quegli schemi di vita e quegli insegnamenti. Approfondire quel periodo è particolarmente utile per accedere alle conoscenze dell’anima, dato che non si è ancora legati ad alcuna forma fisica. È allora che prendono forma le decisioni e il corso suc-cessivo della vita. Scoprire questo spazio neutro è di grande aiuto per capire che siamo noi stessi i responsabili di quanto ci accade. Sintonizzandoci su quello stato di consapevolezza possiamo osservare le scelte da cui è poi dipeso lo svolgersi della nostra vita, dalle quali è derivata la nostra crescita personale. Una volta comprese le vere radici delle circostanze più strane, sarà possibile attivare una serie di opzioni consapevoli per il futuro.

È importante, lavorando con questa tecnica, che la comprensione delle decisioni prese nella fase di vita prenatale nasca dalla guida interiore del pa-ziente, non del terapeuta, il cui ruolo si limita all’assisterlo durante la presa di contatto con le fonti della conoscenza. Puntare sulle risorse personali è fondamentale per il paziente, dato che lo porta a scoprire esattamente i

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motivi che hanno determinato il suo percorso. Grazie a questa esperienza, basata sul rapporto del soggetto con se stesso, diventa molto più facile che egli si assuma la responsabilità del processo terapeutico.

Esplorare il passato e il futuroÈ una tecnica avanzata, utilizzabile solo quando il paziente possiede la disciplina mentale necessaria per distaccarsi completamente da tutte le identificazioni con la vita attuale. La mente fluttua liberamente, ottenendo lo slancio per giungere a una visione più ampia che, spesso, si associa alla rievocazione delle vite passate e future. Lo scopo è, ancora una volta, di spezzare gli schemi di pensiero irrigiditisi nella vita presente.

Per esempio, se una persona sa di aver vissuto nell’antico Egitto un’esi-stenza che influisce sull’oggi, può sintonizzarsi su quella frequenza tem-porale e richiamare alla memoria determinate circostanze specifiche per trarne i debiti insegnamenti. L’esplorazione del passato e del futuro per entrare nella giusta sequenza temporale rievoca le esistenze vissute da altre manifestazioni dell’Io che, a loro volta, sono alla ricerca del proprio passato o futuro, che potreste essere proprio voi nel momento attuale.

Questo tipo di esperienza cambia definitivamente la qualità della vita: il soggetto viene a conoscere se stesso come parte di un essere più globale, la coscienza si fonde con una sorta di “super-anima”, avvicinandosi alle sorgenti dell’essere nella sua interezza.

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vLa guarigione

Esorcizzare, ovvero come liberarsi delle energie negativeL’esorcismo, come viene definito in questo libro, è la capacità di aiutare qualcuno a liberarsi dalle influenze o dalle presenze negative. I cristalli (so-prattutto il quarzo trasparente) hanno un ruolo importante nel sostenere le forze della luce in questo compito. Può darsi che, come terapeuti, non abbiate ancora conosciuto una persona bisognosa di esorcismo, ma è pro-babile che questo accada in futuro, se svolgete attività terapeutica.

Questo capitolo si basa sulla mia esperienza al riguardo negli ultimi otto anni. Vi incoraggio a servirvene, se occorre, e vi suggerisco di proseguire la ricerca sull’argomento, se ritenete opportuno concentrarvi su questi temi.

La natura dei demoni è duplice. Spesso siamo posseduti da schemi abitu-dinari negativi che prendono il controllo sulle nostre funzioni consapevoli. Queste tendenze abituali possono diventare vere e proprie entità viventi dentro di noi, che si impadroniscono della nostra forza e ci rendono incapa-ci di agire in accordo con il nostro più alto volere. Queste barriere emotive, spesso, ci fanno agire come se fossimo posseduti da una forza aliena, estra-nea alla nostra vera natura. In simili circostanze è possibile – sviluppando la volontà e attivando la forza della luce grazie ai cristalli – riuscire a dominare i demoni di ira, gelosia, paura, avidità, tristezza e così via, che ci impon-gono di continuare a soffrire e ci privano del nostro autocontrollo. Grazie alla cristalloterapia si può apportare luce sufficiente a dissolvere gli spiriti demoniaci che nascono dalla nostra insicurezza.

Un secondo tipo di demone che si incontra frequentemente è un’entità definibile come esterna, unitasi al corpo aurico di una persona e che si ciba della sua forza vitale. Questo tipo di influenze può spingere l’inconscio

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a comportarsi in modi indesiderati. Avere a che fare con simili presenze capita solitamente quando si è afflitti anche da demoni emotivi personali, che rendono il campo aurico debole e vulnerabile. Anche in questi casi, introdurre grazie alla cristalloterapia più luce ed energia nell’aura serve a esorcizzare le forze dell’oscurità e dell’ignoranza, evocando la luce interiore a sostegno delle risorse personali.

In questa tecnica di cristalloterapia avanzata, due sono le cose più im-portanti: imporre alle forze un’autorità completa ed esigere categoricamen-te o che entrino in sintonia con i nostri disegni o che se ne vadano per non tornare mai più. A volte le presenze demoniache sceglieranno di modifi-carsi e integrarsi con le categorie più alte dello spirito. Il più delle volte, comunque, sceglieranno di trasferirsi, dato che sono incapaci di allinearsi con la luce. Al momento del loro allontanamento ci si deve congedare con amore, affermando che potranno, eventualmente, tornare, ma solo per mettersi al servizio della luce. Dopo di che, devono essere bandite per sempre dalla coscienza.

In entrambi i casi, operare su influenze negative offre l’opportunità di esercitare un controllo autonomo sulle tendenze che possono invadere la personalità. I demoni potrebbero essere attitudini personali e risposte emo-tive incontrollate, oppure entità esterne: comunque, la chiave per liberarse-ne è non averne paura ed esercitare un’autorità consapevole su di essi. Spes-so, quando si ha a che fare con i demoni nella cristalloterapia, la persona posseduta ha rinunciato al diritto di attuare l’esorcismo autonomamente. È proprio questa resa inconscia a nutrire tali parassiti estranei e a succhiare la forza vitale di un individuo, rendendolo impotente nei loro confronti.

La cristalloterapia è un sistema molto efficace per eliminare le forze demoniache che affliggono la personalità umana. È molto importante, in queste situazioni, che il terapeuta sia coraggioso e inciti il paziente a comportarsi nello stesso modo. Mentre la cristalloterapia rivela gli schemi nevrotici demoniaci o l’entità esterna che si è attaccata all’aura, bisogna mantenere il senso dell’umorismo e indurre il paziente a concentrarsi sulla sua linea del centro e a identificarsi con la fonte interiore di luce. Bisogna chiedere, e offrire, l’alternativa tra la resa e l’integrazione oppure l’allon-tanamento. Di solito, il paziente visualizza chiaramente i demoni, e il te-rapeuta potrà operare su quella immagine, aggiungendo comandi volti a rinforzare la nuova immagine di sé del paziente.

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Il cristallo più efficace quando si trattano tali influenze è il quarzo tra-sparente. Su ogni punto chakra si possono collocare piccoli gruppi di cri-stalli di quarzo a doppia punta, per integrare i sistemi di energia. Singoli generatori possono venire appoggiati sulla corona, sulle mani e sulle piante dei piedi, con le punte dirette verso il corpo, per mettere in circolazione più forza di luce. Il quarzo trasparente, con la sua carica dinamica e la sua irradiazione bianca, ha una forza che vince l’oscurità. Dopo un esorcismo, è importante che queste pietre vengano purificate nel modo più appropria-to (con Sole e acqua).

Lavoravo con un uomo dal temperamento violento e incontrollabile, la cui famiglia si stava sfasciando: in diverse occasioni aveva perso totalmente il controllo, arrivando a picchiare la moglie e il figlio. Durante una seduta venne avvolto dalla luce di quarzo trasparente mentre risalivamo ai suoi sentimenti di bambino, quando era stato picchiato dal convivente di sua madre, un uomo violento al contrario di suo padre, che lui amava moltissi-mo. Visualizzò la sua ira come un brutto demone, rosso con i denti aguzzi, che gli rodeva il cuore. Lo incoraggiai a visualizzare, al momento dell’in-spirazione, una salutare energia azzurra (antidoto per il rosso dell’ira) che gli penetrava nel cuore e a liberarsi, con l’espirazione, dell’ira scarlatta. Gli collocai delle pietre azzurre e verdi sul centro del cuore: avventurina verde, gemma silicea e agata dal pizzo blu. Poi viaggiammo nel tempo e lui, come adulto consapevole, confortò il ragazzino furibondo con la madre per l’ab-bandono del padre, con il padre che se n’era andato e con il patrigno che era lì a maltrattarlo. Diede anche sfogo all’ira verso se stesso, man mano che abbandonava il senso di colpa che l’aveva fatto sentire la causa dell’in-tera situazione. Mentre lavoravamo, il potere della forza demoniaca dimi-nuì, il paziente riuscì a vedere il suo Io vulnerabile e sensibile, a integrarlo meglio nella sua personalità e nella sua vita.

A volte, durante le sedute di cristalloterapia, ho sentito la presenza di demoni di origine esterna. In un’occasione, mentre lavoravo con il mio pa-ziente per debellarlo, il demone iniziò ad attaccarmi psichicamente. Così afferrai la mia sfera di ossidiana nera (che uso raramente) e la tenni di fronte a me per proteggermi da quella forza oscura. Affermando il potere della luce sulla presenza maligna, riuscimmo a liberarci del demone, il mio paziente guadagnò in fiducia verso se stesso e ottenne un miglior controllo della sua vita.

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A volte, quando si sprigionano potenti energie negative, può essere ne-cessario disporre pietre di ossidiana nera sul terzo occhio o sul centro del cuore, per comprendere più chiaramente la natura e l’origine del male. L’ossidiana nera rifletterà implacabilmente le aree oscure della mente, al fine di stabilire i contatti con il superconscio. Dovrebbe essere usata solo quando terapeuta e paziente conoscono bene i suoi effetti e sono pronti a trattare le inevitabili trasformazioni che si verificano. Le pietre di ossidiana dovrebbero essere circondate, come minimo, da quattro cristalli di quarzo chiaro a doppia terminazione, per dissolvere, appena sorga, qualsiasi ele-mento ignoto che ci spaventa.

La cura si fa lunga quando intendiamo depurarci dalle forze negative inutili al nostro sviluppo personale. Innanzitutto bisogna rendersi conto che alcune attitudini, emozioni o entità esterne devono essere abbando-nate; in secondo luogo bisogna riconoscere la necessità del cambiamento, poi trovare il coraggio di guardare in profondità dentro le proprie aree oscure; infine, l’indiscutibile autorità della volontà consapevole dissolverà ogni ombra che possa offuscare la luce interna.

Correlazioni fra mente, corpo, cuore e animaIl corpo è la più densa fornitura di materia che possediamo. L’anima è più sottile ed è collegata a un’infinita fonte di luce ed energia spirituale. I corpi mentali ed emozionali si trovano tra i corpi fisici e quelli spirituali. Lo squilibrio si genera quando qualche aspetto di noi stessi si trova fuori allineamento rispetto alla luce dell’anima. La connessione tra i corpi spi-rituali, mentali, emozionali e fisici è concreta, anche se non è possibile vederla e, spesso, non è conosciuta. Grazie alla cristalloterapia è possibile osservare le correlazioni dirette tra le diverse sfaccettature dell’Io, come esse interagiscono e si influenzano a vicenda. Spesso i modelli e le attitudini mentali scatenano risposte emozionali, e le emozioni si manifestano in qualche punto del corpo.

Il piano fisico è una manifestazione dei piani di realtà più sottili: la salute fisica è il riflesso di tutti i nostri pensieri e sentimenti, la salute del pianeta è il risultato del nostro pensiero collettivo. Appena acquisiamo consapevolmente il controllo del pensiero e sintonizziamo mente e corpo con la luce che è alla fonte del nostro essere, avremo la possibilità di svilup-

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pare il nostro potenziale. Lo spirito si espanderà attraverso ogni individuo e manifesterà la sua intelligenza creativa in una miriade di forme uniche e affascinanti.

La malattia fisica è un segnale estremo che il corpo – mentale, emozio-nale o materiale – non è in sintonia con la luce. È lì che, di solito, si mani-festa l’ultima fase di una relazione non armonica con il Sé. La malattia, il malessere, è una reazione fisica che ci comunica: «Attento, qui c’è qualcosa che non va, cerca meglio». Uno sguardo più appropriato ci dà una migliore comprensione del corpo.

Una donna affetta da lupus, malattia per cui il sistema immunitario attacca i globuli rossi, risale a sentimenti passati piuttosto confusi, con associate tendenze suicide. Un uomo che senta di non avere nessuno su cui contare ha, cronicamente, caviglie e ginocchia deboli. Un bambino che a tre anni è costretto a portare gli occhiali avrà ovviamente problemi nell’affrontare la vita. Atteggiamenti di chiusura mentale, del tipo: «Non m’importa di sentirlo», possono creare difficoltà di udito. Le implicazioni psicologiche ed emotive dei disagi fisici sono sempre presenti e possono essere il principale indizio di ciò di cui il paziente ha bisogno e in che misura. La guarigione completa avviene solo quando gli schemi mentali, gli atteggiamenti e i sentimenti responsabili dello squilibrio fisico vengono riconosciuti, osservati e trasformati.

È imprevedibile quanta saggezza e intuito si scopra di possedere quando la mente si armonizza con lo spirito: è da lì che scaturisce la sorgente della creazione. Grazie a una migliore sintonia mentale, il puro atto di modellare un pensiero può creare la realtà. I pensieri di pace, salute, gioia e amore creano un’aura di energia salutare di cui gli altri beneficiano semplicemen-te stando insieme a voi. Non appena impariamo a curare noi stessi e ad abbandonare ogni convinzione o limite che ci tenga al di sotto del nostro vero potenziale, si aprono immense possibilità creative.

I cristalli guaritori del cuoreSono diverse le pietre importanti che agiscono sul centro del cuore e pos-sono venire disposte sul torace, in un infinito numero di combinazioni. La cristalloterapia esplica i suoi benefici effetti usando il potere dell’amore: in aggiunta alla trinità del cuore, formata da quarzo rosa, kunzite e tormalina

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rosa, anche altri cristalli sono validi terapeuti del centro del cuore, cioè la rodonite, l’avventurina verde, la tormalina verde e la rodocrosite.

Il quarzo rosa è fondamentale per il cuore: significa amore per se stessi, perdono e pace interiore. La kunzite attiva il potere dell’amore, mentre la tormalina rosa lo fa sprigionare in modo dinamico.

La rodonite rafforza il potere dell’amore nell’azione quotidiana, mentre l’avventurina verde addolcisce e guarisce qualsiasi afflizione. La tormalina verde rafforza il corpo emozionale, preparandolo alla più nobile espressio-ne dei sentimenti, la rodocrosite rosea getta un ponte sul plesso solare per collegare il centro dell’ombelico con il cuore, mescolando armoniosamente energie fisiche e spirituali.

Durante la cristalloterapia, quando posizioniamo sul centro del cuore una di queste pietre dobbiamo essere consapevoli delle sue proprietà spe-cifiche, ovvero utilizzarle in modo mirato. Una buona disposizione per il chakra del cuore prevede un grande quarzo rosa al centro del torace, per at-tirare l’energia interna che serve al rinnovamento personale; quattro pietre di avventurina verde ai suoi lati, per dare energia alla cura; infine, quattro pezzi di tormalina rosa o verde sulla parte alta del petto, rivolti verso il collo, che incanaleranno nel chakra della gola la forza dell’amore che pu-rifica l’espressione verbale. La rodocrosite sul plesso solare, con la kunzite direttamente sopra e la rodonite sotto, attiva il potere curativo dell’amore e lo introduce nell’ombelico, affinché se ne usufruisca immediatamente nella vita quotidiana.

In qualsiasi maniera o combinazione le pietre che ho menzionato venga-no utilizzate, esse apporteranno nella nostra personale esperienza la realtà della compassione. Queste pietre diventeranno le nostre migliori amiche, perché ci trasmettono in modo meraviglioso varie manifestazioni e lezioni d’amore.

Sciogliere, purificare, liberareLa nostra cura consiste nell’acquisire capacità e volontà di liberarci dagli elementi che inibiscono il Sé. Capita che, spesso, questo processo ci con-duca a radicali cambiamenti, dal momento che interrompe vecchie asso-ciazioni, relazioni, carriere e modelli. Il processo di liberazione può scon-volgere la vita di relazione, perché l’Io che si sta rinnovando è spinto verso

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persone simili, che stanno compiendo ricerche analoghe, in compagnia delle quali si può alimentare lo sviluppo personale. Spesso succede che la gente faccia danni in questa fase. Ma, benché i sacrifici sembrino grandi, vivere in armonia con la nostra consapevolezza più alta è un premio che non può essere superato da null’altro che la vita possa offrire. La sensazione sarà quella di essere rinati, pur avendo mantenuto lo stesso corpo.

Questa è un’opportunità di trasformazione che ogni individuo ha co-stantemente di fronte a sé. Liberarsi di tutte le false sicurezze associate all’Io porterà salute e gioia in abbondanza. Questo risultato si raggiunge solo quando avremo coraggio e fede tali da immergerci nel buco nero delle nostre paure, da cui volontariamente potremo emergere nella luce.

Gli elementi che suscitano un’incredibile accelerazione della crescita spi-rituale che ci è dato realizzare in vita sono l’assiduità e l’impegno personale. I cristalli aiutano a volatizzare le ombre di ciò che è falso, di ciò che offusca l’irradiamento interno; essi rinvigoriscono e rinforzano il potere della vo-lontà e l’autocontrollo.

Una volta che questo processo sarà avviato, potranno passare mesi op-pure anni prima della completa rinascita, ma ogni giorno porterà un po’ più di chiarezza, un po’ più di forza. Ogni respiro consapevole ci condurrà un po’ più vicino alla fonte del nostro essere, ogni sguardo a un cristal-lo ci ricorderà la luce, e gli effetti saranno cumulativi. La trasformazione personale e il rafforzamento sono il risultato naturale della nostra crescita volontaria. Il cristallo guaritore aspetta solo di essere riconosciuto e che gli permettiate di accedere al vostro quotidiano. È lì, ora. La guarigione è appena a un soffio da voi.

A conclusione di una seduta di cristalloterapiaNel suo procedere secondo ritmi naturali, la cristalloterapia indica sponta-neamente il momento giusto per terminare la cura. Avviene generalmente dopo un cambiamento importante o una radicale presa di coscienza. È me-glio cercare di non voler concludere in una sola seduta, dato che il paziente ha bisogno di tempo per assimilare l’esperienza e incorporarne gli effetti, elaborando un piano personale di mantenimento. È decisamente meglio terminare la cura quando il terapeuta lo ritiene opportuno. Le sedute di cristalloterapia, nella mia esperienza, richiedono come minimo due ore dal

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momento in cui il paziente entra fino all’elaborazione di un adeguato pia-no di mantenimento: non è cosa che possa essere fatta in fretta. Più sedute si fanno, più si sviluppa la capacità di individuare i tempi opportuni per lo svolgimento delle sedute.

Il paziente deve sempre respirare in modo profondo prima di riaprire gli occhi al mondo fisico. Rivolgetegli le seguenti parole:

Respira completamente e profondamente (specialmente nelle zone problemati-che), portando luce ed energia curativa. Sentila circolare nel flusso sanguigno e nel sistema nervoso. Dirigi la luce attraverso la linea del centro in ogni cellula, in ogni tessuto e organo. Irradiala fino alle gambe e attraverso le piante dei pie-di. Ora vorrei che ti preparassi ad aprire gli occhi. Quando lo farai ti porgerò uno specchio e la prima immagine che vedrai sarai tu stesso e le pietre che sono state messe sul tuo corpo. Questa sarà la manifestazione fisica dell’avvenuta guarigione e della bellezza della tua luce interiore. Ora, quando ti senti pronto, apri lentamente gli occhi.

Si tenga uno specchio a portata di mano e, nel momento in cui il paziente apre gli occhi, si tocchi lievemente il suo centro del cuore dichiarando: «Noi affermiamo di aver portato luce e guarigione», poi si porga al pazien-te lo specchio e gli si permetta di contemplare la bellezza della luce e del colore che si dispiegano sul suo corpo.

Non c’è una regola stabilita per la rimozione delle pietre. Generalmente si tolgono per prime quelle che circondano i chakra principali, lasciando fino alla fine le più importanti. Per esempio, se la terapia ha riguardato la capacità di esprimere più chiaramente pensieri e sentimenti, si tolgano per ultime le pietre del chakra della gola. Fa molto bene lasciare fino alla fine le pietre del primo chakra, quello di base, e quelle delle ginocchia o dei piedi, per continuare a mantenere le energie della cura nel corpo. Appena tolta, ogni pietra deve essere pulita con un fazzoletto di cotone umido, mettendo da parte quelle che abbisognano di un’ulteriore pulizia e vanno purificate con il metodo del Sole e dell’acqua (malachite, quarzo rosa e così via). Il resto può essere posizionato sopra una comunità di quarzo o purificato con il fumo di erbe purificatrici.

Solitamente, dopo la terapia il paziente si sentirà un po’ disorientato. Tocca al terapeuta assicurarsi che si riprenda nel migliore dei modi prima che rientri nel mondo esterno. Il paziente dovrà alzarsi e respirare profon-

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damente, passeggiare, andare in bagno, bere acqua o tè; gli si consigli di consumare un pasto molto proteico il più presto possibile. A quel punto bisogna elaborare un adeguato programma di mantenimento.

Prima che il paziente abbandoni l’ambiente della seduta, è buona pra-tica bruciare cedro e salvia o incenso di buona qualità, circondando la sua aura con una fragranza purificatrice, che servirà anche a rigenerare l’aria prima dell’arrivo del paziente successivo.

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viMantenimento: responsabilità personale nel processo di guarigione

Quando la cristalloterapia è terminata, bisogna dedicare tempo al paziente e preparare insieme un programma personale di mantenimento, uno degli aspetti più significativi del processo di guarigione. Nelle cristalloterapie si contattano fonti interne profonde e sacre, dove si radicano le basi del futu-ro cambiamento, tuttavia la vitalità dell’esperienza rimarrà solo un ricordo se non viene incorporata nella pratica quotidiana. Proprio come i chirur-ghi delle Filippine possono rimuovere la malattia fisica dal corpo, il disagio solitamente si ripresenta se le abitudini mentali ed emozionali correlate non sono cambiate a loro volta.

Ogni persona deve essere aiutata a recuperare le proprie risorse interne, per non correre il rischio che sviluppi una dipendenza dal curatore o anche dai cristalli. A volte, finché non si è sufficientemente forti per stare in piedi da soli, è necessario appoggiarsi ad altri. Il guaritore deve essere presente e guidare il processo di cura, ma il vero rafforzamento avviene quando l’in-dividuo, con le sue sole forze, cerca la luce e impara a contattarla nella vita quotidiana. È questa assunzione di responsabilità personale a permettere la guarigione. Ne consegue la necessità di uno sforzo costante e consapevole, una vera disciplina quotidiana al fine di assimilare i cambiamenti nei piani sottili del subconscio e del superconscio.

Molto, a questo riguardo, dipende dalle pietre che vengono disposte sul primo, secondo e terzo chakra. Quando il quarzo citrino, il quarzo rutilato o il topazio oro sono posti sopra o attorno all’ombelico, l’energia aurea della corona penetra nel chakra dell’ombelico. L’occhio di tigre dorato sul-l’ombelico è una forza ancorante e stabilizzante, che aiuta molto nell’assi-milazione delle frequenze più alte nel corpo. Corniola, granato o diaspro

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sanguigno sul secondo centro stimolano la creatività e purificano il sistema fisico, per intensificare le alte frequenze dei chakra superiori e incanalare questa energia creativa attraverso tutto il sistema dei chakra. La tormalina verde scuro o nera, il quarzo affumicato, l’onice nera e l’occhio di falco sull’inguine, sulle ginocchia e sui piedi incanalano la consapevolezza spiri-tuale del terzo occhio e della corona nella densità del piano materiale.

La pratica della meditazioneUn’ottima tecnica da tenere presente nella pratica individuale è la medita-zione. I momenti migliori da dedicarvi sono la prima mattina, quando si può stabilire l’atteggiamento da tenere durante il giorno, o la sera prima di coricarsi. Questa seconda meditazione permette alla mente di liberarsi dalle tensioni accumulate durante la giornata, che altrimenti resterebbero nell’inconscio, causando un sonno agitato o il permanere dell’ansietà nel giorno seguente. Anche dedicare alla meditazione quindici minuti due vol-te al giorno può creare notevoli differenze nel modo di sentirsi. La semplice tecnica di seguire il respiro attraverso la linea del centro accende la risposta dell’anima e aiuta a integrare gli effetti positivi della cristalloterapia. In-spirare e visualizzare il colore verde entrare nelle aree malate o bloccate, espirando poi pensieri stanchi o sentimenti esauriti, accelera la guarigione. Le meditazioni si possono anche personalizzare: l’importante è che l’inter-vallo di quiete prescelto sia consacrato alla presa di coscienza e all’armonia consapevole in vista del benessere.

Quando con la cristalloterapia è stato gettato un ponte nel tempo e l’adulto ritorna bambino (cioè quando l’identità presente si congiunge al-l’Io passato o futuro) è importante, nello sviluppo del programma, che si continui a tenere sotto controllo, a nutrire e a integrare l’alter-ego all’inter-no dell’identità adulta. Al fine di una guarigione completa, si visualizzi più volte la scena, per curare e nutrire l’Io bambino.

Una semplice ed efficace meditazione, che si può praticare senza pro-blemi per mantenere nella realtà pratica gli effetti della cristalloterapia, ri-chiede due generatori naturali di quarzo affumicato. Sedendo diritti su una sedia con i piedi appoggiati al pavimento, si acquieti il pensiero, seguendo mentalmente il flusso del respiro. Si stringa in ogni mano un cristallo di quarzo affumicato, le cui terminazioni puntano in basso, in direzione op-

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posta al corpo. Inspirando, la forza dell’irradiazione scura viene incanalata all’interno del primo chakra; espirando, la si espelle attraverso l’ano e le piante dei piedi. Questa focalizzazione mentale attiva il centro base, riem-piendolo di luce e arricchendo e nutrendo i semi piantati durante la cri-stalloterapia. Dopo undici minuti di meditazione con il quarzo affumicato è bene rivolgersi ad altre forme di mantenimento, come le affermazioni, le programmazioni consapevoli e così via.

L’uso delle affermazioniRipetere affermazioni ad alta voce è assai efficace in un programma perso-nale di conservazione delle forze. Si elaborino immagini dell’Io come ha scelto di essere, e si mettano i verbi al tempo presente dicendo: «Io sono» al posto di: «Io sarò». Questo artificio rende attuale il cambiamento, in-vece di proiettarlo in qualche ipotetico futuro. Le affermazioni prescelte devono essere in relazione diretta con le esperienze e le trasformazioni che si sono verificate nella seduta. Per esempio, per una persona impegnata nel liberarsi dall’ira e dal risentimento verso la madre, l’affermazione po-trebbe essere:

Sono appagato e soddisfatto del mio amore verso me stesso. Capisco e perdono mia madre per la sua incapacità di soddisfare le mie esigenze. Ora le mando il mio amore e la ringrazio per avermi aiutato nel mio percorso di avanzamento e per avermi insegnato la lezione del perdono.

Man mano che questa affermazione viene ripetuta con sincerità e affonda nell’inconscio, si arricchirà sempre più di genuina sostanza e creerà i mo-delli di pensiero necessari a modificare le vecchie tracce mentali ed emo-zionali, che altrimenti potrebbero continuare a pesare sulla vita in modo incontrollabile.

Lavoro individuale con cristalli e pietreSe un cristallo o una pietra si è dimostrato particolarmente efficace duran-te la seduta, va incorporato nella pratica quotidiana. Se la cura ha come oggetto l’amore verso se stessi si può usare il quarzo rosa; se si mira alla

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capacità di ottenere risultati nella vita il citrino e così via. Il paziente può toccare e portare addosso queste pietre, o usarle durante la meditazione. Si può anche tenerle sul corpo sui punti chakra, mentre il paziente è sdraiato e sta iniziando la sua cura.

Per amplificare gli effetti della cura, si possono utilizzare cristalli proiet-tori con pensieri e immagini del risultato che si desidera. In tal modo, è possibile ottenere effetti che altrimenti richiederebbero tempi molto più lunghi, poiché il cristallo, una volta programmato, continuerà a irradiare la proiezione positiva sul piano delle cause, con il risultato di portare a risultati più rapidi sul piano fisico. Quando i cristalli si programmano, è necessario fare attenzione. L’individuo deve essere preparato a ricevere tutto ciò che è proiettato nel cristallo; vanno perciò programmate solo le forme più positive del pensiero.

Una delle pietre migliori per ancorare gli effetti positivi nel piano perso-nale di mantenimento è la tormalina nera o verde scuro. Quella che spesso appare come una tormalina nera è in realtà di un verde molto scuro; essa riporta l’essenza della cura nella profondità del primo chakra. È una pietra perfetta da indossare, portare, usare per la meditazione o stringere quando si vogliano riversare gli effetti della cristalloterapia nell’azione quotidiana. La tormalina scura incanala le forze spirituali sulla terra ed è un prezioso amico nei momenti di passaggio, dato che aiuta a neutralizzare gli abituali schemi nevrotici e li sostituisce con l’azione consapevole.

Riprogrammazione consapevoleAttraverso la pratica costante è possibile cancellare le vecchie impostazioni mentali e riprogrammare ciò che serve alla coscienza consapevole. Questa pratica implica dedizione e diligenza. Una volta consci che un’abitudine mentale non è più produttiva, si deve scegliere ciò che si preferisce e so-vrapporla al vecchio schema. Per fare ciò, ci si sieda tranquillamente in una posizione comoda, tenendo uno dei cristalli favoriti verso il terzo occhio: si deve visualizzare il proprio sentimento, l’immagine, il respiro, e mettere in atto la nuova sequenza. Bisogna affermare il cambiamento verbalmente al tempo presente e trasportarlo nella realtà attuale, sostituendo consape-volmente il passato, gli atteggiamenti e i sentimenti a esso associati con l’alternativa prescelta.

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Se siete molto ombrosi, introversi e timorosi del prossimo, sintonizza-tevi con un cristallo di quarzo citrino e guardatevi con fiducia e sicurezza: riverserete questo amore sugli altri. Visualizzate il flusso di interazione con ogni persona, dall’uomo del distributore di benzina alle persone che vi sono più vicine. Tenendo ben ferma nella mente questa nuova immagine, sarà molto più facile deviare gli schemi mentali dal percorso abituale. Con il programma impostato e infuso di volontà, manifestare fisicamente il risultato scelto sarà molto più facile e, di conseguenza, la vita cambierà.

Il processo di riprogrammazione consapevole rimette il potere nelle mani della persona e permette di modificare modelli abituali, guarendo al contempo il cuore.

Quando la volontà è coscientemente focalizzata e diretta, è possibile attingere a un’infinita fonte di energia, guidandola alla guarigione di ogni nostro aspetto. Ognuno di noi ha accesso a questa fonte interiore di forza spirituale e può usarla per rischiarare la mente, curare il cuore e riequili-brare il corpo. Quando i pensieri, i sentimenti e le azioni si allineano con lo spirito, l’identificazione personale diventa qualcosa di più che un corpo, una mente o un sentimento. In questo modo riconosciamo noi stessi come parte di un ordine superiore di cose e possiamo introdurre nelle nostre vite e sul pianeta la salute e il benessere.

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parte seconda

I cristalli Maestro

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viiI cristalli Maestro

I cristalli Maestro sono proprio questo: “maestri”. Esistono in uno sta-to di forma perfetta e di allineamento alla fonte della luce. Ognuno di loro manifesta princìpi specifici e apre le che danno accesso all’esperienza dell’integrazione di spirito e materia. Questi cristalli sono messaggeri dei cieli e maestri di legge divina, alcuni lacerano senza pietà la tenebra degli schemi mentali e delle identificazioni egocentriche, altri aprono una via di comunicazione consapevole con i regni del Sé superiore.

Tutti i cristalli Maestro elargiscono insegnamenti. Il fatto che siano ap-parsi recentemente e che ne sia stata compresa l’utilità dimostra che siamo pronti a ricevere e assimilare una vasta conoscenza. Un giorno potremo comprendere idee e concetti che, oggi, siamo solo in grado di intuire: usia-mo solamente un decimo del nostro potere mentale, quando potremmo utilizzarlo al cento per cento. I cristalli Maestro trasmettono frequenze che attivano i più alti poteri della mente e dirigono l’attenzione al livello del-l’anima. Vengono trovati ed estratti in numero sempre maggiore per coloro che sono impazienti di compiere una trasformazione fenomenica.

Le strutture geometriche dei cristalli Channeling, Trasmettitori e Fi-nestra sono la loro peculiarità più evidente. Essi sono simbolicamente profondi, numerologicamente significativi, e rappresentano fisicamente l’ordine divino. Nei cristalli Maestro la geometria è precisa e chiara e ne determina lo scopo e l’uso. Le Verghe laser e i Custodi della Terra sono strumenti potenti che ci vengono dall’antica sapienza delle prime civiltà, mentre il quarzo Elestiale purifica la mente dalle tenebre, rivelando la veri-tà e l’accordo con i regni celesti.

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I cristalli Maestro sono utilizzati spesso nella meditazione individuale, con un compagno o con un gruppo che condivide simili atteggiamenti e intenzioni. È preferibile che nessun altro li tocchi nel periodo in cui stiamo lavorando attivamente insieme a loro. Ciascuno comunica la sua essenza e la sua funzione, quindi coloro che ci lavorano devono poter godere di una perfetta comprensione e, quindi, di una limpida ricettività. Pertanto, per ricevere gli insegnamenti del cristallo Maestro, bisogna imparare come prima cosa a controllare i pensieri accidentali che sorgono continuamente dall’inconscio e a disciplinare la mente. Allenando la mente a percepire la frequenza del cristallo Maestro si imparerà l’arte della comunicazione interdimensioriale e si supererà l’intervallo tra le forme umane e quelle minerali.

Finora io sono consapevole solo di sei cristalli Maestro (fra dodici che reputo tali), e sono tutti quarzi trasparenti. Gli altri non mi si sono ancora rivelati; forse lo faranno in futuro, o forse sarete voi a scoprirli. Reputo già eccitante il fatto che siamo pronti per quelli che ora ci sono manifesti, così come essi sono pronti a essere attivati da un reciproco accordo con noi. Devono essere utilizzati con assoluto rispetto e purezza d’animo. Sono le nostre guide, i nostri insegnanti, i nostri amici, sono qui. Siete pronti?

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viiiI cristalli Channeling

Significato geometrico e numerologicoI cristalli Channeling (“canalizzatori”) si riconoscono dalla larga faccia a sette lati sulla parte frontale, mentre il lato opposto mostra un triangolo perfetto. Sul lato del triangolo solitamente si trovano degli altri piccoli cristalli che si proiettano in direzione opposta.

Nella numerologia, sette è il numero simbolico di chi studia, del mistico e di chi cerca la verità più profonda. Rappresenta l’intuizione della mente più elevata, che si addentra nella ricerca della sapienza. Sette è il numero delle verità mistiche, cui si accede quando abbiamo il distacco necessario per arrivare ad aprire il terzo occhio. La grande configurazione a sette lati, che il cristallo Channeling ci mostra in modo così evidente, è il passaggio attraverso cui ci si rivela la verità interna.

Il triangolo sul lato posteriore permette a queste verità di essere espo-ste verbalmente. Il numero tre rappresenta il potere della parola e la ca-pacità di esprimerla creativamente e gioiosamente. La potenza del sette induce la mente a trovare la saggezza nel profondo. Il tre ne rende pos-sibile la manifestazione e la diffusione attraverso la parola. (Molte delle nozioni che posseggo sul potere effettivo e sulla potenzialità dei cristalli le ricevetti tramite un cristallo Channeling ancora prima di sapere della sua esistenza).

La grande faccia a sette lati rappresenta le sette qualità che l’umana con-sapevolezza deve raggiungere per avere accesso alla sapienza dell’anima. Ognuna delle linee che racchiudono l’ettagono rappresenta una virtù in equilibrio e in armonia con le altre sei: amore, conoscenza, libertà, mani-

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festazione (la capacità di progettare e creare), gioia, pace e unità. Quando queste virtù sono integrate nel nostro corpo, si apre la porta al canale della verità attraverso il quale fluisce la sapienza.

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Buono e cattivo uso del ChannelingLa parola “canalizzatore” oggi si usa frequentemente e assume significa-ti differenti a seconda degli ambienti. In riferimento ai cristralli Chan-neling significa “canalizzare e far uscire la sorgente della verità e della sapienza dalla profondità dell’anima”, cioè collegamento consapevole con l’estrema fonte di conoscenza al proprio interno. La canalizzazione è qualcosa di cui, potenzialmente, si può abusare. Molte persone oggi stan-no incanalando. Molte fonti vengono raggiunte e molta informazione di vario tipo diventa accessibile. Della canalizzazione si parla in maniera sensazionale, e questa può essere una trappola per l’Io. Molte anime fuori dal corpo ambiscono a utilizzare veicoli fisici per esprimersi. Può darsi che queste entità disincarnate siano più evolute di noi e godano di un accesso più immediato alla conoscenza rispetto alla persona attraverso cui hanno scelto di parlare. Ma può essere vero anche il contrario: l’in-formazione può essere pertinente o no, corretta o no. Bisogna prestare molta attenzione quando si riceve un’incanalazione o si diventa un ca-nale. Non trasmettete la vostra forza a un’altra a meno che non sappiate senza alcun dubbio che le sue intenzioni sono pure e che ne otterrete del bene. Consiglio che canale e ricevitore, prima di queste sedute, siedano insieme rilassati e chiedano protezione e guida usando tecniche persona-li, per circondarsi reciprocamente di luce. Ciò assicurerà la diffusione di informazioni provenienti dalla più alta fonte possibile.

Se una persona apre i suoi canali psichici a un’entità meno evoluta, la sua energia vitale può venire usurpata: egli si sentirà molto stanco e diso-rientato. Coloro che, desiderando essere canali, aprono il loro inconscio a un’entità che li conosce meglio di loro stessi, possono essere gravemente deviati se quella fonte è fuori dal tracciato: una mente aperta che riceva un falso consiglio e vi creda, soffocherà le sue forze intuitive e fonderà la sua realtà su elementi ricevuti da qualcun altro, invece di cercare all’in-terno di sé la propria fonte di forza e conoscenza. Questo non significa che non esistano fonti degne di fiducia – per esempio entità disincarnate disponibili ad assisterci nei nostri progressi. Va però ricordato che siamo tutti portatori di conoscenza: basta guardare nella direzione giusta, e at-tingere sapienza dalla nostra fonte infinita diventerà possibile, così come incanalarla nelle nostre vite.

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Senza dubbio sono numerose le anime nobili da cui è possibile trarre forza nei momenti di bisogno e sulle quali sintonizzare la nostra consa-pevolezza per riceverne conoscenza e luce. Alcune guide spirituali sono sempre presenti e vicine, ci assistono nel processo di evoluzione, e ci sono forze che possiamo evocare come protezione e guida. Ma è solo quando la vera forza e la vera sapienza si trovano in noi stessi – e noi siamo il più possibile in accordo con loro – che si sviluppa il massimo della sicurezza e del rafforzamento personale.

I cristalli Channeling sono qui per insegnarci come attingere alla sa-pienza che è dentro di noi: con la loro geometria sacra, le virtù associate e la simbologia numerologica, ci rendono capaci di ritrovare la fonte e di accedere alla verità, che emergerà poi verbalmente. Essi sono comparsi per insegnarci a raggiungere la nostra personale luce e a incanalarla, traendola dalle profondità più pure dell’anima. In questo percorso spesso capita di incontrare altre entità, che dobbiamo riconoscere e da cui dobbiamo trarre insegnamento. La differenza rispetto al caso precedente è che in questi mo-menti non stiamo disperdendo la nostra forza, e l’accordo o il disaccordo con l’informazione viene sempre controllato dal nostro giudizio interno. Se rafforzeremo così la nostra sapienza, impareremo come attingere alle nostre risorse personali affinché ci guidino nella vita.

L’arte di usare i cristalli ChannelingI cristalli Channeling possono essere utilizzati per molti scopi. Nella prati-ca di meditazione individuale sono strumenti utili a raggiungere uno sta-to di chiarezza interna e a incanalare la luce della sapienza nella mente e nella vita quotidiana. Si possono usare quando si ha bisogno di risposte specifiche a domande specifiche, o quando si desidera un’informazione su un’area particolare. Da soli, o congiuntamente ai cristalli Trasmettitori, i Channeling servono per richiamare alla mente un’informazione di base. Si possono utilizzare in gruppo o lavorando con un’altra persona: in entrambi i casi, tutti si accordano sull’informazione che desiderano ricevere. Questa congiunzione delle menti permette al gruppo di raggiungere la stessa fonte e attingerne la conoscenza desiderata.

Prima di operare con il cristallo Channeling, tenetelo nella mano sini-stra e disciplinate il pensiero, seguendo mentalmente il flusso del respiro.

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Meditate sulle sette virtù, focalizzatele e identificatevi con esse. Visualizzate una luce azzurro puro attorno al chakra della gola e un raggio viola scuro sul terzo occhio. Per assistere questi centri nella loro attivazione si possono usare altri cristalli e pietre: l’acquamarina, l’indicolite, la celestite azzurra e la gemma silicea per il chakra della gola; l’ametista, la fluorite, la luvulite per il terzo occhio. Queste pietre possono essere indossate, possedute, usate in meditazione o venire disposte sui punti corrispondenti per aumentare i po-teri intuitivi della visione del terzo occhio e l’espressione verbale dalla gola. Attivati questi due chakra, invocate su di voi la luce e la sapienza dell’anima affinché vi guidino, proteggano e vi conducano alla conoscenza.

Dopo aver purificato, disciplinato e coscientemente programmato la mente, potete iniziare in due modi: il primo è quello di tenere la faccia a sette lati rivolta verso il centro del terzo occhio e respirare a lungo e pro-fondamente, concentrandosi. Il secondo metodo consiste nell’unire indice e pollice di entrambe le mani, collegando la sapienza dell’indice, il dito di Giove, con quella del pollice, il dito dell’Io personale. In seguito, bisognerà congiungere indice e pollice della destra con indice e pollice della sinistra, tenendo le altre dita strette. Mettete questo mudra sulla punta del cristallo Channeling, chiudete gli occhi e mantenete la mente calma, aperta e ri-cettiva. Qualsiasi impressione, simbolo, immagine o sentimento riceverete una volta attivato il cristallo riconoscetelo ed esprimetelo senza paura o timore. Dapprima le impressioni potrebbero essere vaghe o superficiali, ma quando la mente si sintonizzerà sulla frequenza del cristallo Channeling le sentirete fluire senza incertezza. Lasciatevi attraversare, non fermatevi a riflettere o a creare sovrastrutture intellettuali. È utile avere un assistente che prenda nota di tutto, o registrare ogni seduta. Pur rimanendo del tutto consci, lo stato mentale che si raggiunge è alterato, spesso sconosciuto, e pertanto non è facile richiamarlo alla memoria.

Una volta creata e perfezionata la sintonia, potrà capitare di percepire la presenza di altre entità, che possiedono un certo grado di conoscenza. Se pensate che sia utile comunicare con loro, potete congiungere la vostra mente al fine di ricevere una trasmissione di conoscenza. Se fate l’incanala-mento ad alta voce, la vostra voce naturale potrà cambiare, perché la vostra coscienza sarà regolata con la loro. Se capita, vi consiglio di mantenere un collegamento chiaro e forte con la vostra fonte di luce e la vostra identità, permettendo contemporaneamente all’altra identità di esprimersi.

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Quando si consente alle entità disincarnate di assisterci, è importante non concedere loro forza sufficiente per diventare l’autorità definitiva. Al contrario, si consideri questa entità come una parte di noi stessi o della nostra anima, e collegata alla nostra stessa fonte di luce. Il vantaggio di permettere ad altre entità (voci) di passare attraverso di noi sta nel disco-starci dalla nostra identità originaria e nel percepirci come facenti parte di un tutto molto più grande di noi. I cristalli Channeling ci guidano a un rafforzamento personale grazie al quale saremo in grado di cogliere ogni sfaccettatura, assorbendo tutti i raggi che esistono in noi.

Alcuni cristalli Channeling sono programmati da esseri più evoluti e dagli Antichi della nostra razza. Sono destinati a persone particolari che, durante la loro vita, li attraggono e sanno usarli. Solo costoro sono capaci di regolare la mente sulla particolare frequenza che è in grado di attivare il cristallo. Grazie a loro ci viene rivelata molta conoscenza specifica. Questi speciali cristalli hanno inclusioni opache, spirali, fantasmi o tracce di me-moria. Sono Channeling del tutto unici, in genere grandi e molto belli.

Gli altri Channelling, che si trovano più comunemente, aiutano i loro partner umani a sintonizzarsi e a incanalare limpidamente la sapienza della loro anima riguardo a ogni domanda o problema.

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ixI cristalli Trasmettitori

Simbologia geometrica e numerologicaI cristalli Trasmettitori si riconoscono per la geometria delle loro sfaccet-tature: anch’essi, come i Channeling, contengono il rapporto sette-tre. Al centro di un Trasmettitore c’è un triangolo perfetto, con due facce etta-gonali simmetriche ai lati. Il sette rappresenta la capacità di controllare sensazioni fisiche e desideri, per comprendere la verità a mente perfetta-mente consapevole. Il sette esprime la piena coscienza divina, mentre il tre permette che essa venga manifestata nella coscienza individuale.

La combinazione numerologica sette-tre-sette indica simbologicamen-te rafforzamento ed espressione (tre), tenuti in equilibrio dalla coppia di sette, che attiene direttamente alla sfera del superconscio.

Il solo atto di coinvolgere la sfera del superconscio stabilisce una via per raggiungere la conoscenza universale e fare in modo che essa operi nella vita quotidiana.

Il triangolo centrale è il punto di collegamento, il ponte tra l’identifica-zione personale e quella universale, e rappresenta l’unità. Le facce a sette lati incarnano le virtù degli esseri illuminati di luce divina, che di nuovo sono: amore, conoscenza, pace e unità, libertà, manifestazione e gioia.

Utilizzando i cristalli Trasmettitori, a seconda delle necessità, si può collegare la mente consapevole con la sapienza universale e riceverne in-formazioni relative a problemi individuali, come pure attingere alla verità cosmica.

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Per raffinare la nostra comunicazioneI cristalli Trasmettitori, se usati correttamente, possono trasmettere i pensie-ri umani alla mente universale, che li raccoglie e risponde a tono. La prima lezione che essi ci impartiscono è come raffinare la nostra comunicazione. Quando pensieri o domande sono definiti con chiarezza e proiettati in un Trasmettitore, esso irradierà queste vibrazioni mentali nell’universo perché sia data loro risposta. Se un individuo è confuso, fatica a concentrarsi o è incapace di chiarire i propri pensieri, anche la risposta sarà dispersiva: così procede l’universo. Se si è precisi ed esatti nel dichiarare all’universo ciò che si desidera, la risposta rifletterà questa chiarezza. La capacità di mani-festare con precisione ciò che si sente o che si desidera è fondamentale per entrare nel Tutto. L’altro aspetto fondamentale è la capacità di ricevere ciò che viene restituito.

I nostri pensieri in gran parte sono lo specchio mentale della realtà fisica che viviamo. Noi possediamo ciò che abbiamo già trasmesso all’univer-so; se non abbiamo ciò che desideriamo, è perché non abbiamo ancora definito esplicitamente e trasmesso chiaramente le nostre intenzioni. Può anche darsi che non siamo stati capaci di interiorizzare nella quotidianità gli effetti delle nostre proiezioni positive di pensiero. Chi opera con i cri-stalli Trasmettitori può imparare l’arte della comunicazione, affermando chiaramente le proprie intenzioni con la sicurezza di essere preparato ad assimilare la risposta.

I cristalli Trasmettitori sono un sistema di controllo e di equilibrio: rice-vere una risposta confusa può significare che non si è stati abbastanza pre-cisi nel porgere la domanda, oppure che si deve essere più aperti e attenti nel captare la risposta. I cristalli Trasmettitori sono guide importanti nel chiarire ciò che vogliamo, per inviare le nostre intenzioni nell’universo ed essere in grado di accogliere le risposte.

L’uso dei cristalli TrasmettitoriI Trasmettitori si possono utilzzare in due modi. In entrambi i casi, si inviano consapevolmente pensieri o domande per ricevere risposte dirette. Il primo metodo, quello usato più di frequente, consiste nel sintonizzare la propria mente con la mente universale. In alternativa, si può stabilire un contatto

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con una guida spirituale incorporea o con un maestro. Comunque, l’inten-zione va definita ed espressa con chiarezza.

Dal momento che i cristalli Trasmettitori trasmettono l’energia dal pia-no della Terra alle sfere più alte, sono perfetti per essere usati come basi di comunicazione nel collegamento consapevole con altre forme di vita. Sono dispositivi di apprendimento, attraverso i quali è possibile sviluppare le facoltà intuitive e la comunicazione telepatica. Possono servire anche tra due persone che intendano mandare e ricevere messaggi. Una volta che l’informazione è stata ricevuta e la trasmissione, quindi, conclusa, il cristallo si svuota dell’impronta del pensiero: è una specie di sistema di autoprotezione.

Prima di programmare questi cristalli con il pensiero, prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi, respirando profondamente e centrandovi sulle sette virtù rappresentate dai lati del poligono. Sintonizzatevi con gli attri-buti spirituali, tenendo il cristallo Trasmettitore nella mano sinistra. Poi definite chiaramente la domanda, appoggiate il triangolo sul terzo occhio e proiettate mentalmente la richiesta nel cristallo. A quel punto, colloca-telo su un altare o in un altro luogo opportuno e lasciatelo indisturbato per ventiquattro ore. Durante questo intervallo di tempo, mentre avviene la trasmissione, il cristallo deve rimanere diritto: se non è dotato di una base piatta naturale che gli consenta di stare in piedi da solo dovrà venire puntellato, possibilmente con un supporto di legno. Sconsiglio di utilizza-re a questo scopo altri cristalli o pietre, perché potrebbero interferire con la trasmissione. Tutta la luce naturale (sia solare che lunare) a cui il cri-stallo verrà esposto durante quelle ventiquattro ore faciliterà il suo potere proiettore. Il giorno seguente, alla stessa ora, rilassatevi nuovamente, sin-tonizzatevi con i sette attributi e poi aprite la mente con un atteggiamento ricettivo. Posizionate di nuovo il triangolo sulla vostra fronte e accogliete l’informazione che vi verrà restituita. I momenti ideali per programmare i cristalli Trasmettitori sono l’alba e il tramonto, quando le forze della luce si spostano e l’etere è spalancato.

Non lasciate che altre persone tocchino i Trasmettitori mentre vi ope-rate: le vibrazioni altrui potrebbero interferire con le energie che avete im-messo nel cristallo. Una volta avvenuta la trasmissione, il cristallo dovrebbe essere purificato seguendo il metodo del Sole e dell’acqua.

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Se utilizzati con consapevolezza, questi cristalli hanno un grandissimo punto di forza: sono in grado di collegare la coscienza umana ai regni delle entità celestiali, dimensione ove non c’è dualismo, ma solo luce e la sua responsabile espressione. Gli esseri che popolano questa dimensione non sanno cosa significhi vivere nel dualismo. Stabilendo con loro una comuni-cazione consapevole, noi terrestri possiamo accedere a quella luce che, nel-la loro realtà, è perenne, affinché ci assista nel mantenere un collegamento stabile con la fonte, del quale necessitiamo anche se viviamo in un mondo duale, per metà giorno e per metà notte. Questi esseri, in cambio della luce che ci mandano, scoprono cosa significa vivere in una realtà in cui le forze della luce non sono sempre presenti e vanno cercate nel proprio Io, atto che richiede fede, convinzione e padronanza di sé. Operando insieme grazie ai cristalli Trasmettitori, ciascuna delle due famiglie si arricchisce di esperienza, conoscenza ed evoluzione. Questo tipo di comunicazione interdimensionale contribuisce a diffondere nell’universo la luce della con-sapevolezza.

Polarità equilibrateI cristalli Trasmettitori e i Channeling sono polarità. Il Trasmettitore, ma-schio, yang, è proiettore e assertivo; il Channeling, femmina, yin, è ricet-tivo. Inoltre, ognuno è di per sé una polarità equilibrata. I cristalli Tra-smettitori proiettano esternamente le forme del pensiero e sono in grado di ricevere e trattenere le informazioni. I Channeling guidano la coscienza interna nel percepire la verità e sono in grado di proiettarla all’esterno per mezzo della voce, perché la sapienza possa venire diffusa con maggiore limpidezza. Ciascuno di questi cristalli è una guida preziosa nell’arte della comunicazione e si dimostra capace sia di dare che di ricevere. I Channe-ling favoriscono la chiarezza mentale, la focalizzazione consapevole e la proiezione, e nel contempo esprimono ricettività e percezione.

È possibile che in uno stesso cristallo alberghino sia facoltà incanalatrici che trasmettitrici. In questo caso vedremo una geometria perfetta, con le sei facce comprendenti una punta alternata tra triangoli ed ettagoni secon-do un rapporto 7:3:7:3:7:3. Il triangolo sulla faccia posteriore è lo stesso che troviamo al centro del cristallo Trasmettitore. Questi cristalli sono stati affettuosamente chiamati “Dow”, in ricordo della loro scopritrice, Jane

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Ann Dow. Unici e rari, sono maestri di comunicazione e permettono di operare con forze potentissime, dato che incorporano caratteristiche inca-nalanti e trasmittenti.

Se decidete di lavorare con i cristalli Trasmettitori, i Channeling o i Dow, osservatene attentamente uno, oppure programmate in tal senso uno dei vostri cristalli Proiettori e cominciate ad annotarne la geometria speci-fica. Non mancate di controllare la vostra collezione privata: può darsi che ne abbiate già uno che aspetta solo di essere attivato dalla vostra capacità di sintonizzarvi con lui.

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xI cristalli Finestra

Come riconoscere un vero cristallo FinestraI cristalli Finestra si riconoscono grazie alla grande finestra a forma di rombo posta al centro che, in realtà, diventa la settima faccia, con le quattro punte del rombo che intersecano gli altri angoli principali del cristallo. In altre pa-role, la punta principale del rombo si collega alla linea che porta direttamen-te al vertice, le punte laterali agli angoli che formano i lati opposti e la punta in fondo conduce alla terminazione che scende alla base del cristallo.

I cristalli Finestra si distinguono dai normali cristalli con regolare sfac-cettatura a rombo perché la finestra è sufficientemente chiara e grande da rendere visibile il mondo interno del cristallo. In rapporto alle facce che racchiudono la terminazione, il rombo risulta abbastanza grande da poter essere considerato una sfaccettatura, il che crea un cristallo a sette facce invece di sei e fa sì che i cristalli Finestra di una certa dimensione non ven-gano annoverati tra gli altri membri della famiglia del quarzo.

I cristalli regolari sfaccettati a rombo, che si trovano più di frequente, non sono tutti cristalli Finestra. I loro rombi sono più piccoli e di solito sono posti angoli laterali (non sulla parte centrale): sono quindi partico-larità collaterali, non l’elemento principale. Pur della stessa famiglia dei cristalli Finestra, quelli sfaccettati a rombo non hanno le stesse dimensioni e gli stessi poteri. Nel caso in cui vi sorga un dubbio in merito alla classifi-cazione di un cristallo in una categoria o nell’altra, significa molto proba-bilmente che esso non è un cristallo Finestra: i Finestra sono appariscenti e inequivocabili.

I quattro lati del loro rombo rappresentano il collegamento tra i mon-di più alti e quelli più bassi, mentre le due forme triangolari si incontra-

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no nei punti comuni. Ciò permette una visione limpida del più profon-do significato spirituale della realtà fisica. La forma a rombo simbolizza l’equilibrio e l’integrazione tra il più alto e il più basso, l’interno e l’ester-no, lo spirituale e il fisico.

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I cristalli Finestra: maestri di riflessioneI cristalli Finestra sono varchi che consentono l’ingresso ai regni dell’anima, attraverso i quali si può vedere oltre le identità illusorie e osservare diret-tamente l’essenza del Sé. Essi rispecchiano l’anima e, pertanto, riflettono anche le ombre scure della paura e dell’insicurezza che inibiscono l’espres-sione spirituale della luce. Guide molto potenti, sono come dei guru: la loro riflessione è così chiara da rappresentare la replica pura e semplice del nostro stesso Io. I cristalli Finestra sono vuoti e senza ego, e offrono mezzi grazie ai quali è possibile vedere nelle più profonde regioni dell’essere.

I cristalli Finestra sono molto personali e, più li si usa, più aumentano di forza. Diventano facilmente buoni compagni di meditazione individuale, dato che suscitano il desiderio di penetrare all’interno, calmarsi, testimo-niare se stessi. Riflettono direttamente l’individuo che vi sta correttamente operando: sono recettori di energia così nitidi che faranno immediatamen-te risplendere nella coscienza, di riflesso, ciò che essi ricevono. I cristalli Finestra non trattengono al loro interno impressioni o tracce: si limitano a riflettere. Se vi vediamo qualcosa che non ci piace, è in noi stessi che dob-biamo guardare, non all’ultima persona che li ha utilizzati. Qualunque sia il rapporto che si ha con se stessi, esso emergerà chiaramente guardando in un cristallo Finestra, che riflette tutta la luce di chi vi si specchia così come tutte le ombre dell’inconscio. Sono cristalli equi: non fanno differenze tra ciò che rimandano, ma semplicemente riflettono ciò che c’è. Allo stesso modo in cui esistono molte varietà di vetro, ciascuno specializzato in una funzione, e lo specchio è un esempio perfetto, così il cristallo Finestra svol-ge un solo compito.

I cristalli Finestra non sono numerosi: in tutti questi anni di lavoro con i cristalli ne ho visti pochi. Solitamente, comunque, vengono attratti dalle persone che si guardano dentro onestamente e con molta chiarezza. Per accogliere serenamente ciò che il cristallo Finestra rifletterà bisogna essere disposti ad abbandonare tutti quei pensieri, azioni, abitudini e comporta-menti che ci impediscono di accettare responsabilmente la verità. Quando e se il potenziale dell’anima non è disposto a manifestarsi o è sottostimato, possono insorgere conflitti nella nostra vita.

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Come usare i cristalli FinestraI cristalli Finestra possono essere utilizzati in due modi: al primo ci si acco-sta disciplinando la mente per, poi, gettare uno sguardo fermo nel cristallo, attraverso la finestra. Così facendo, i cristalli Finestra operano in modo si-mile a quello delle sfere di cristallo: la finestra rifletterà nella mente i colori, le impressioni e i sentimenti del corpo aurico. Lavorando in questo modo diventerà via via più facile percepire le sottili impressioni che appaiono all’occhio della mente, quando lo sguardo è focalizzato e diretto sulla for-ma del rombo. La forma del rombo aumenta la prospettiva, dato che il suo vero scopo è quello di scintillare e riflettere. Spesso, guardando nella finestra, vedrete un numero illimitato di rombi in espansione, e diverrete consapevoli del senso dell’infinito.

Il secondo modo per utilizzare un cristallo Finestra è chiudere gli occhi e appoggiarlo sulla fronte. I cristalli Finestra sono molto visualizzanti: le immagini ci appariranno non appena avremo appoggiato la finestra sul terzo occhio. Questa pratica consente di osservare particolari aspetti di se stessi, di una situazione o di una relazione. Prima di usarli per riflettere su qualcosa di specifico, si dovrà fare chiarezza mentale; poi focalizzare l’aspetto di cui si desidera avere una rappresentazione più ampia. Proiettate quest’immagine attraverso la finestra, e di nuovo, a mente chiara, guardate nel cristallo.

Il metodo prescelto dipende dal soggetto o dalla situazione. Se decidete di operare con questi cristalli, provate entrambi i metodi e scoprite qual è il migliore per voi.

Oltre alla meditazione individuale, i cristalli Finestra possono essere uti-lizzati anche per altri scopi: per leggere l’aura di una persona, per esempio (rivolgendo la finestra verso di lei e poi girando il cristallo verso il nostro terzo occhio); per scoprire le intenzioni spirituali di un altro individuo. Ancora, la finestra può aiutarci a comprendere in quali momenti della nostra vita si sono prese le decisioni là dove, per compiere il nostro de-stino, era necessaria l’esperienza. Il collegamento con questa energia pura dell’anima permette di vedere nel passato e nel futuro e di scoprire i propri reali propositi.

Proprio come si guarda attraverso una finestra per vedere cosa c’è dal-l’altra parte, attraverso il cristallo Finestra è possibile osservare il funziona-mento interno delle cose e quanto di invisibile sta dietro gli eventi. Quan-

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do si utilizzano questi cristalli insieme ad altre persone è importante puri-ficare la mente e concentrarsi in anticipo, per diventare, come il cristallo, un limpido specchio.

Spesso i cristalli Finestra sono utili nel localizzare persone perdute: bi-sogna proiettare nel cristallo l’immagine nitida della persona e attendere le immagini di risposta. Questo uso li rende ottimi strumenti per i parap-sicologi che collaborano con la polizia nella ricerca di bambini o oggetti perduti.

Questi cristalli sono anche potenti mezzi da usare nell’esperienza della morte, per chi desidera vedere al di là delle limitazioni del corpo fisico e prepararsi consapevolmente all’ingresso nel mondo dello spirito. Lavorare con i cristalli Finestra in momenti di grande fragilità e timore consente di placare l’angoscia della pena fisica, sintonizzando la mente con l’anima e focalizzandosi oltre il piano materiale.

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xiI cristalli Elestiali

Un dono degli angeliI cristalli Elestiali, più comunemente conosciuti come quarzo scheletrico, sono un dono convogliato sul pianeta al fine di purificare, guarire e risve-gliare le masse, come sta avvenendo in questo momento sulla Terra. La loro grande forza ci aiuta a superare i nostri fardelli emozionali.

Gli Elestiali incarnano la vera sostanza del piano fisico e, contempo-raneamente, sono allineati con le vibrazioni angeliche. La loro fonte è al di là del tempo, la loro origine è ne1 regno celeste. Questi cristalli sono nati quando le forze divine si sono materializzate nel tempo fisico e nello spazio: tutti e quattro gli elementi hanno concorso alla loro formazione. Molti di essi sembrano bruciati o hanno un aspetto affumicato, dato che contengono l’elemento fuoco: sono i più puri fra quelli che emergono sul piano fisico dall’utero della Madre Terra e, dato che sono stati arrivati nell’atmosfera attraverso l’etere, rappresentano anche l’aria. Solitamente crescono separatamente dagli altri cristalli di quarzo e sono estratti dentro o vicino a fonti d’acqua: spesso hanno un aspetto fluido e non di rado al loro interno si trovano bolle d’acqua.

Veicolando la conoscenza dello spazio prefisico, gli Elestiali diventa-no grandi consolatori per le persone vicino alla morte, che confortano placando la naturale paura di abbandonare il corpo fisico e facilitan-do l’identificazione con l’anima immortale. Inoltre, essendo nati dalla Terra, ci assistono nell’assimilazione dei nutrimenti vitali, allo scopo di alimentare ed essere alimentati da questo pianeta, diffondendo un senso di equilibrio e di benessere, in particolare tra coloro che non sono nativi di questo mondo.

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Le caratteristiche dei cristalli ElestialiI cristalli Elestiali (abbreviati in “El”), differenti da ogni altra configura-zione del quarzo, presentano terminazioni naturali su tutto il corpo del cristallo e, in genere, non mostrano facce smussate o rotte: ciò permette un’incredibile irradiazione, poiché la luce si riflette da tutte le sfaccettature naturali. Diversamente dal quarzo normale, gli Elestiali possono avere di-versi punti terminali sul singolo pezzo, o una terminazione sola, o persino mancare totalmente di apici terminali.

La loro caratteristica più tipica è che sono incisi e stratificati con segni. Portando nella loro struttura l’interezza della prima materia della vita, gli Elestiali serbano i modelli e i costrutti che, di per sé, rivelano le leggi che soggiaciono alla creazione dell’universo. È come se su di essi fossero scritti e impressi i simboli di un alfabeto cosmico. Tenendoli nella mano destra, con la mente calma, sintonizzata e aperta, facendo scorrere l’indice della destra sopra l’incisione, è possibile allinearsi con la fonte della conoscenza e interpretare il linguaggio universale, ancora sconosciuto alla mente umana, che fa parte della conoscenza suprema. Gli Elestiali rappresentano la mente più elevata del genere umano e, spesso, somigliano al tessuto del cervello. La combinazione del quarzo altamente caricato con le incisioni stratificate trascina la mente fuori da sé, permettendole di scoprire la coscienza co-smica e, eventualmente, di identificarvisi. Quando si guarda in un cristallo Elestiale si scorge la dimensione interna, strato su strato. Se, dopo aver guardato, chiudiamo gli occhi, troveremo gli strumenti per penetrare a fondo nel nostro Sé, perché la matrice interna del cristallo accede all’in-conscio come varcando una porta o un cancello che dà sui recessi dell’Io.

Questi cristalli stabilizzano le onde di frequenza del cervello e neu-tralizzano le forme confuse di pensiero erratico. Quando ciò avviene, il chakra della corona si attiva e la ghiandola pineale entra in azione: ne deriva una vasta condizione di consapevolezza. Appena la mente si stabi-lizza in uno stato neutrale, si possono contattare le frequenze del regno degli angeli.

Per natura, gli Elestiali collegano i recessi più intimi della persona con ciò che ella possiede di più vero alla fonte e base dell’esistenza. Durante questo processo, vengono lasciate cadere senza rimpianti molte delle vecchie identificazioni. Gli Elestiali rappresentano la mente di chi può armonizzarsi col Sé transpersonale e, dunque, collegarsi con l’autentica

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sorgente del potere cosmico. La loro forza risiede nella capacità che han-no di comunicare alla mente ciò che è sicuro, autentico e vero. Queste frequenze possono essere più o meno facili da cogliere: se qualcuno è abituato a pensarsi come un essere fisicamente meraviglioso ed è mol-to identificato con questa immagine, gli Elestiali potrebbero mostrargli che, in una prospettiva più ampia, l’apparenza fisica altro non è che la scarna ombra di ciò che egli è realmente. Questa immagine-ombra dell’Io non sarà facile da accettare, come non è lo il fatto che l’idea che ciascuno di noi ha di sé sia superiore alla realtà: ma è comunque questa la verità. Gli Elestiali ci portano al nocciolo della questione, alla verità, alla linea base del nostro fondamento strutturale. Di solito appaiono nella nostra vita quando siamo sul punto di radicarci nella nostra essen-za. Se trovate un cristallo, accoglietelo come un amico: lo è veramente. È un amico che vi aiuterà ad avvicinarvi alla fonte più profonda della vostra natura angelica.

Per iniziare la purificazioneQuando si è gravemente oppressi da stress emotivi è molto difficile ra-gionare con lucidità, comportarsi razionalmente o esprimere le virtù del proprio Sé più elevato. Molti degli schemi emozionali cui facciamo co-stantemente riferimento si sono formati presto e li abbiamo trascinati fino nell’età adulta: possono essere così radicati da indurci a pensare che stia-mo semplicemente reagendo alla situazione presente. In effetti i modelli emozionali profondamente radicati possono venire adottati molte volte di seguito, con persone diverse e in diverse circostanze. Gli Elestiali possono aiutarci nel liberarci di questi vincoli: grazie alla loro natura multiforme, alla loro profondità e alle incisioni a reticolato, sono ottimi strumenti per purificare il cuore dai pesi emozionali e dirigere l’energia al chakra della corona per raggiungere l’illuminazione cosmica.

I cristalli Elestiali vanno utilizzati con attenzione e consapevolezza: sono molto potenti e bisogna conoscere completamente i loro effetti prima di introdurli nella cristalloterapia. Strutturalmente, eliminano tutto ciò che non è in armonia e in accordo con la frequenza del chakra della corona. Si sforzano di neutralizzare l’ordinamento casuale di pensieri e sentimenti, per portare consapevolezza nella sintonizzazione con il centro di energia

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più potente del corpo umano. Così facendo, operano in modo assai simile all’ossidiana nera, alla malachite e all’azzurrite, visto che fanno emergere ciò che ci ostacola mentre procediamo verso la verità, e che va pertanto trattato e purificato. I cristalli Elestiali in sé non sono purificatori, ma, se una purificazione è necessaria, la compiranno fino alle profondità dell’es-sere. Non è raro che chi vi ha lavorato intensamente veda emergere dall’in-conscio pensieri e sentimenti abbandonati dopo una lunga ponderazione. Se la persona è totalmente limpida e concentrata, gli Elestiali aprono il centro della mente e iniziano la congiunzione, la comunicazione e l’inte-grazione con le forme celesti.

Prima di vivere un’esperienza con gli Elestiali, è importante chiedersi: «Sono davvero disposto a vedere e conoscere la verità?» Questi cristalli raf-figurano la nuda verità e rivelano gli elementi autentici della personalità e del proprio Io. Operare correttamente con loro può cambiare completa-mente la qualità della vita. Essi eliminano pensieri e preoccupazioni ego-centrici. Quanto più il cristallo è grande, tanta più luce rifletterà; quanto più è potente, maggiore energia sprigionerà e tanto più abbatterà ciò che non è reale. L’energia emessa da questi cristalli può essere molto pericolosa se non si è davvero pronti ad affrontare la verità.

Un processo di purificazione tramite gli Elestiali può risultare traumati-co se non si è preparati, quindi devono essere usati responsabilmente. Se il paziente è confuso o emozionalmente squilibrato – e quindi non in grado di far fronte agli inevitabili cambiamenti che avverranno – questi cristal-li potrebbero amplificare o rafforzare i suoi squilibri, provocando danni gravi e profondi. Gli Elestiali vanno usati in terapia solo con il consenso del paziente, data la crisi che potrebbero scatenare. Si possono collocare al centro del petto, al centro del terzo occhio o alla sommità della testa, per purificare il chakra del cuore e della corona. In fase di terapia, si avrà maggior beneficio combinando gli Elestiali con una tormalina verde intor-no al cuore e una tormalina azzurra intorno al terzo occhio. Con l’inizio del chiarimento e dell’illuminazione, la tormalina favoririrà l’assimilazione all’interno del corpo delle forze più elevate e rafforzerà il sistema nervoso, aiutando il corpo ad assorbire l’aumentato flusso delle forze dello spirito.

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Equilibrare cuore e mentePossedere un Elestiale, usarlo per meditare o appoggiarlo sul corpo permet-te innanzitutto di vedere che cosa necessita di essere schiarito, e conduce quindi la mente a uno stato razionale. Una volta raggiunto l’equilibrio mentale, le illusioni che legano la mente al mondo dei sensi vengono su-perate e si solleva il velo della confusione. Questo stato mentale di quiete e concentrazione si raggiunge quando gli Elestiali rischiarano i passaggi mentali e focalizzano l’energia della ghiandola pineale nel centro del cer-vello: è come se tutti i pensieri e le sensazioni estranee fossero focalizzati sulla sommità della testa. Durante l’esperienza della pace mentale ed emo-zionale diviene possibile percepire quei pensieri e quelle sensazioni che di solito squilibrano la nostra vita. L’osservazione distaccata induce un potere personale e una riprogrammazione consapevole.

Estraniandoci dalle emozioni per osservarle obiettivamente, constate-remo che, spesso, il vero problema risiede nel giudizio che formuliamo sui nostri reali sentimenti, non nei sentimenti stessi. Di per sé i sentimenti sono una risposta naturale alla vita. Le emozioni squilibranti sorgono nel momento in cui mascheriamo i nostri veri sentimenti quando li speri-mentiamo. In un sistema autentico, i sentimenti – specialmente ira, gioia o dispiacere – vengono espressi e liberati appena li avvertiamo. Quando la nostra spontanea risposta alla vita viene giudicata, respinta o soffocata (perché condanniamo il nostro sentimento, perché ci preoccupiamo di ciò che gli altri potrebbero pensare e così via) sopraggiungono le emozio-ni: sentimenti vissuti con tensione. Dato che i cristalli Elestiali provengo-no da un regno libero dalle emozioni umane, possono aiutarci a capire la natura reale dei nostri sentimenti, facilitando la loro espressione sponta-nea. Questi cristalli, quindi, sono molto benefici per chi reprime i propri pensieri e sentimenti più autentici e per chi è ipersensibile. Imparando a esprimere i nostri sentimenti così come li proviamo, apprenderemo a tenere il cuore aperto e la mente limpida, godendo della liberazione dalla tensione. Se la razionalità e la sensibilità emotiva sono in equilibrio, cuore e mente si pacificano e le qualità angeliche dell’anima potranno esprimer-si attraverso entrambi.

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Come applicare le energie elestialiGli Elestiali sono una rara varietà di cristalli dai molteplici scopi. L’inna-ta profondità che li caratterizza ci conduce rapidamente al loro interno e, strato dopo strato, essi sono in grado di purificare gli ostacoli che impediscono l’illuminazione interiore. Una volta disciplinata la mente e ottenuta una visione chiara e razionale, una volta aperto il chakra della corona, gli Elestiali invitano nel nucleo luminoso dell’essere interiore. Sono cristalli molto potenti e funzionano in modo diverso a seconda della consapevolezza che, individualmente, abbiamo raggiunto. Se c’è bi-sogno di purificazione, essi smussano i tratti dell’ego e portano alla luce le pecche della personalità. Se il soggetto è limpido e centrato, gli aprono il chakra della corona. Sta a chi li utilizza essere pienamente consapevole del loro potere e del loro potenziale, prima di introdurli nelle pratiche curative. Suggerisco di sperimentarli prima su di sé che sugli altri. Una volta sintonizzati con le loro energie, prima di usarli in cristalloterapia, applicate i seguenti princìpi:1. accordate il cristallo su voi stessi e sulla persona con cui state lavorando

e sinceratevi che il suo uso sia opportuno;2. chiedete alla persona con cui state lavorando se è disposta a un’osserva-

zione conscia. Procedete dunque assumendovi la responsabilità di qua-lunque cosa gli Elestiali possano portare alla superficie;

3. chiedete al paziente l’autorizzazione per usare i poteri degli Elestiali e, se non è d’accordo, desistete;

4. applicate le informazioni nella prima parte per purificare ciò che affiora;5. assistete il paziente, elaborando un adeguato piano di mantenimento

per integrare gli effetti degli Elestiali e proseguire il lavoro.Un trattamento elestiale avanzato si può attuare solo su chi è pienamente preparato alla purificazione spirituale. Segue questo schema: ponete un Elestiale sulla sommità della testa, uno sul terzo occhio e uno al centro del cuore. Collocate quattro pezzi di tormalina verde attorno a quello sul cuore e quattro di tormalina azzurra attorno a quello sulla fronte. Una ma-lachite dev’essere posizionata sul plesso solare, un’azzurrite sopra l’Elestiale del terzo occhio e un grosso pezzo di tormalina nera sul collo di ogni piede. Fate respirare il paziente a lungo e a fondo, chiedendogli di concentrarsi sulla linea del centro per circa quindici minuti, mentre contatta consape-volmente l’energia delle pietre. Questa disposizione può essere usata solo

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se il paziente è pienamente conscio del potere dei cristalli ed è pronto ad affrontarne gli effetti. L’esperienza non deve essere ripetuta finché egli non abbia imparato ogni singola lezione derivante dal processo curativo.

Se la mente è limpida e aperta, l’Elestiale può anche essere utilizzato in combinazione con una gemma silicea sul terzo occhio, che attiva la vi-sione profonda. Questo accostamento dinamico di energie può creare un momentaneo guizzo d’immortalità e allontanare, in prospettiva, timori e problemi minori, rivelandoci la nostra parte, unica e peculiare, nello sche-ma globale delle cose.

È provato che gli Elestiali sono utilissimi nel trattamento di epilessia e schizofrenia e si sono rivelati tra i migliori cristalli nei casi di tossico-dipendenza. Le sostanze chimiche contenute nelle droghe influiscono sulle secrezioni della ghiandola pineale e di quella pituitale, suscitando inconsuete reazioni chimiche nel cervello, che a loro volta provocano stati di consapevolezza alterati. Solitamente il corpo non riesce a fronteggiare questi effetti, di conseguenza il sistema nervoso si indebolisce, le cellule cerebrali si distruggono e le due ghiandole citate smettono di funzionare adeguatamente.

L’Elestiale è benefico nel processo di rivitalizzazione dei tessuti cere-brali bruciati dall’abuso di droga e per ristabilire il giusto equilibrio nelle ghiandole del cervello, come risulta da una mia personale ricerca in questo campo. Utilizzandolo con costanza insieme alla tormalina verde si induce il ringiovanimento e la tonificazione di aree del cervello stanche e sovrasti-molate, così come del sistema nervoso. In questi casi, ponete un cristallo Elestiale alla base del cranio e uno al centro del terzo occhio e, contempo-raneamente, dirigete una verga di tormalina verde nei punti del cranio. È di ulteriore beneficio tenere tormalina nera sui piedi e sui punti inguinali, per fissare le energie elestiali all’interno del corpo fisico.

I cristalli Elestiali possono anche essere usati tra due persone che vo-gliono sperimentare il loro legame spirituale. Seduti frontalmente a gambe incrociate, con la schiena diritta, uno terrà il cristallo nel palmo sinistro, l’altro porrà la mano sinistra sul cristallo, entrambi chiuderanno gli occhi, aprendo la mente. In quel momento vedranno non solo immagini delle loro vite passate e future, ma anche la profonda connessione che hanno sperimentato attraverso gli eoni di tempo.

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Gli Elestiali sono grandi maestri e servitori della nostra Terra: sono cuore, mente, anima. Sono potenti sorgenti di luce. Se usati nel modo corretto, possono aprire regni celesti e integrare nel nostro essere le carat-teristiche angeliche.

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xiiLe Verghe laser

La rinascita delle Verghe laserBenché poco appariscenti, le Verghe laser sono cristalli dinamici e potenti. Conservati nelle profondità della Terra fin dall’antichità, un tempo erano utilizzati nei templi sacri della Lemuria. Una volta caduto il grande impero di Lemuria, vennero lasciati a riposo e sono rimasti addormentati fino a tempi recenti. Le Verghe laser, conservate in camere consacrate di templi sotterranei, sono state scoperte soprattutto nelle miniere del Sudamerica. La entità che popolano gli interni della Terra se ne sono prese cura e le han-no protette; le hanno lasciate libere solo recentemente, affinché possano essere nuovamente utilizzate in pratiche di cura avanzate. In questi cristalli giace il segreto della proiezione dei raggi laser. Noi uomini siamo pronti solo ora a un uso consapevole di una piccola parte del loro potenziale. Se finissero in mani sbagliate, questi cristalli potrebbero fare ingenti danni e provocare conseguenze negative; nelle mani giuste, invece, sono strumenti di cura efficaci e maestri benefici.

Le Verghe laser racchiudono la conoscenza: non solo quella dell’antica civiltà origininaria, ma anche quella degli spazi stellari dai quali proven-gono. Esse godono di una relazione profonda e intima sia con lo spazio esterno che con le profondità della Terra. Utilizzate dagli esseri umani sulla superficie del pianeta, creano un ponte tra i mondi. Spesso le Verghe laser hanno una forma tabulare, che rappresenta l’integrazione, l’equilibrio e il legame di dimensioni, polarità e frequenze. Usandole nella meditazione individuale, si può contattare il Sé e stabilire una comunicazione ad alto livello con il regno dei cristalli.

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Come riconoscere le Verghe laserLe Verghe laser hanno un aspetto antico e rugoso. Non sono necessaria-mente cristalli belli da vedere. Alcuni di essi, per la verità, sono tutt’altro che semplici. Tutto questo fa parte del loro travestimento. Le Verghe laser non corrispondono ai canoni di bellezza che attribuiamo ai cristalli, devo-no essere considerate in base alla loro energia. Chi è alla ricerca di perfe-zione superficiale non sarà attratto da loro; chi, invece, conosce la verità sulle apparenze e ha sviluppato la visione del terzo occhio, percepirà questi cristalli come fari di pura luce.

Le Verghe laser sono cristalli lunghi, esili, la cui punta presenta picco-le sfaccettature. Sembrano dita: le unghie corrispondono alle sfaccettatu-re terminali, mentre il corpo, lungo e stretto, si allarga alla base. Questo aspetto affusolato fa di loro bacchette attraverso le quali l’energia può es-sere diretta e proiettata.

Spesso, le Verghe laser mostrano incisioni o segni diversi da quelli di altri tipi di cristalli: le loro scritte sembrano geroglifici che ci invitano a essere decrittati. Questi cristalli, usati un tempo nei templi curativi di Lemuria, conoscono la condizione umana e portano con sé il sapere ne-cessario per curarla. Pertanto, quanto più verranno utilizzati in terapie di-verse, tanto più acquisiranno potere, accumuleranno conoscenze, presen-teranno nuovi segni. Meditando individualmente e sintonizzandosi con le incisioni che portano, si potrà attingere alle tecniche guaritrici praticate dai lemuriani.

Come detto, le Verghe laser sono tabulari, ma con angoli non diritti: gli angoli irregolari e spezzati sono la loro caratteristica principale. Quelli che formano il corpo del cristallo, di solito, sono molto acuti all’angolo base della sfaccettatura e si allargano notevolmente man mano che raggiungono il fondo. Questi sono angoli unici, ricurvi, e contengono tuttora una di-retta, intera frequenza di energia. Essi sono il simbolo dell’illusione di una forma imperfetta, e questa è una delle lezioni più importanti che le Verghe laser ci offrono: la loro forma appare imperfetta, sebbene nella loro essenza, energia e proiezione siano puri.

Gli angoli delle Verghe laser sono piegati in alto finché raggiungono le facce che formano la punta, poi continuano diritti, il che permette al-l’energia di muoversi a velocità rapidissima attraverso il corpo del cristallo, come acqua che scorre da un impetuoso torrente di montagna. Poiché que-

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sta energia è diretta, viene focalizzata violentemente attraverso la piccola terminazione, irradiandosi come un raggio laser. Questa duplice forza del movimento energetico fa sì che le Verghe laser siano adatte per raggiungere scopi non perseguibili con altri cristalli.

Prima di venire trasportate sulla Terra, le Verghe laser presentavano an-goli perfettamente diritti. Essi si sono modificati in sintonia magnetica con i poli terrestri perché, per manifestarsi sul piano fisico, le Verghe hanno dovuto abbassare la loro frequenza e adeguarsi alle vibrazioni più dense del mondo materiale. La luce che attraversa il cristallo è diventata talmente intensa che la forma degli angoli ne è stata alterata. Per questo motivo si possono trasmettere attraverso di loro frequenze di luce più alte. La loro apparente imperfezione richiama le leggi imperfette del mondo fisico.

Usare la forza laserL’irradiamento laser della luce estremamente intensa proiettata da que-sti cristalli può essere usato per creare campi di energia o scudi protettivi intorno a persone o luoghi. Tenendo la Verga laser nella mano destra o proiettando una linea diretta di energia attraverso il cristallo, possiamo tracciare un campo di forza impenetrabile. Per far ciò, circondate l’oggetto tracciandogli intorno il disegno di un quadrato o di un rettangolo: in altre parole, se desiderate creare un campo di forza protettiva intorno alla vostra casa o alla vostra automobile quando la lasciate incustodita, tenete la punta lontano dall’oggetto, girandole attorno, e dirigete un raggio attraverso il cristallo. Se volete cingere di luce e protezione adulti, bambini o pazienti di cristalloterapia, proiettate un raggio laser attraverso le verghe, girando attorno alle persone e tracciando degli angoli retti che racchiuderanno la loro aura, impedendo così alle influenze negative di avvicinarsi. Questi cristalli non devono essere puntati direttamente contro le persone, perché possono tagliare il campo aurico. Quindi, mentre si tracciano le linee di protezione, il cristallo va tenuto con la punta lontana dalla persona. Ciò significa che si deve restare nel campo aurico del paziente, voltandogli le spalle e dirigendogli l’energia tutto intorno.

Le Verghe laser hanno un ruolo speciale nell’arte dell’invisibilità; il rag-gio di energia proiettato attraverso di loro in combinazione con la luce derivante dalla proiezione umana consapevole può essere così brillante da

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accecare. Con l’uso costante e l’esercizio, i cristalli possono creare attor-no a noi un campo di forza che fungerà da barriera per il nostro corpo e la nostra aura nei confronti del mondo circostante. L’arte dell’invisibilità risiede nel sopprimere la propria forza di attrazione. Non necessariamen-te si sparisce davvero: al contrario, si proietta una forte luce attraverso la quale gli altri non possono vedere, creando così l’illusione della sparizione. Aumentando il campo di forza finché venga a coincidere con la frequenza della luce esistente, ci si confonde con ciò che c’è intorno e non si viene visti né si attira l’attenzione.

Le Verghe come strumenti chirurgiciIn pratiche avanzate di cristalloterapia le Verghe laser si usano per pratiche di alto livello come la chirurgia psichica ed emozionale sul cuore. Queste operazioni auriche si devono affrontare solamente quando il paziente è del tutto consapevole del procedimento e ha già ben considerato da quali atteggiamenti mentali, sentimenti e legami verrà separato dalla Verga laser. Se non si è veramente pronti e disposti ad abbandonare gli schemi mentali, le concezioni e i legami costrittivi per identificarsi con un’immagine più positiva di sé, si riassumeranno ben presto gli stessi copioni. La guarigione offerta da tale cura si compie solo quando si è veramente preparati a uscire dal fango terrestre e a sintonizzarsi con una coscienza più pura di sé. Ge-neralmente, qualsiasi applicazione delle Verghe laser deve essere preceduta da diverse sedute di cristalloterapia e affiancata da un programma di man-tenimento ben studiato.

Il raggio di energia proiettato con questi cristalli è simile a quello che il chirurgo psichico delle Filippine emana attraverso la punta delle dita per separare le molecole della carne ed entrare nel corpo malato. Fatta passare attraverso la Verga laser, la luce creata volontariamente dal guaritore po-trebbe, teoricamente, tagliare l’acciaio. Ma ciò che viene tagliato e rimosso sono i vecchi modi di pensare, giudicare e sentire, che non sono costruttivi per la nostra anima individuale.

I punti più comuni su cui operare con questo tipo di cristalloterapia sono le aree del torace e del plesso solare (dove i lacci emozionali soffocano il cuore), attorno al terzo occhio o, ancora, alla base del collo (occipite), dove si radunano i vecchi schemi mentali.

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Quando si intende usare le Verghe laser nella chirurgia aurica, per pri-ma cosa bisognerà porre della malachite sul plesso solare e dell’azzurri-te sul terzo occhio. Queste pietre faranno emergere gli schemi mentali (l’azzurrite) ed emozionali (la malachite) e i ricordi connessi alla nascita. Successivamente, i procedimenti esposti nella prima parte vanno ripresi a partire dal livello dell’anima. Quando si cominciano a capire le cause e gli scopi di tali esperienze, riconoscendone gli sviluppi e traendone, di con-seguenza, insegnamenti, è possibile staccare lo schema dal corpo aurico tramite le Verghe laser.

Esse nelle nostre mani divengono bisturi: utilizzarli è un’incredibile re-sponsabilità. Bisogna essere guidati da grande chiarezza, prima e durante la pratica, e occorre una preparazione preliminare. Così facendo, le Verghe laser sono come l’ossidiana nera. Non si deve operare su un’altra persona senza che questa lo permetta e sia perfettamente al corrente della procedu-ra e dei suoi effetti.

I bisturi devono essere tenuti sui lati tra pollice e medio, mentre l’in-dice deve essere posto sulla punta. Anulare e mignolo possono sostenerlo alla base, oppure essere mantenuti distanti. Il dito indice viene allineato con Giove, il pianeta che emana sapienza. Appena dirigiamo la nostra innata sapienza attraverso la Verga laser, il cristallo guiderà la nostra mano in modo da tagliare i lacci che ci imprigionano sulla Terra. Solitamente ci condurrà a compiere movimenti ad angoli retti, in figure di rettangoli o quadrati, attorno all’area su cui operiamo. Mentre si taglia e si rimuovono i detriti aurici, è importante far sì che il paziente respiri bene e sia focaliz-zato consapevolmente sull’area. La sua buona partecipazione faciliterà la completa eliminazione delle vecchie frequenze e il processo curativo che seguirà.

Quarzo rosa e avventurina verde per il cuore, gemma silicea e ametista per la testa: sono le pietre principali da impiegarsi dopo l’uso delle Verghe laser. Introducono energia benefica nelle aree sottoposte a cura, acciocché non si verifichino traumi e dissociazioni. È importante fornire ulteriore energia curatrice: questo tipo di terapia può essere paragonato a un in-tervento chirurgico e l’avventurina verde, il quarzo rosa, l’ametista e la gemma silicea agiscono come cicatrizzanti sull’area interessata. Nei giorni successivi il paziente dovrebbe lavorare con queste pietre durante il suo programma personale di mantenimento.

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Le Verghe laser si possono usare per migliorare le relazioni rimuovendo i lacci emozionali di gelosia, insicurezza, ira, tristezza o senso di colpa; ma anche per aiutare a trovare l’attaccamento a persone o cose. In que-sto caso, bisogna distinguere da quali chakra emana l’attaccamento. Solo allora si possono dirigere le Verghe laser sull’area, in tre linee rette una sopra l’altra, mentre il paziente respira profondamente, focalizzandosi sul-l’espirazione. Quando i legami d’attaccamento vengono recisi, bisognerà ricostruire responsabilmente un’identità basata sull’amore di sé e sull’au-tostima. Le migliori pietre, a questo scopo, sono la triade del chakra del cuore: quarzo rosa, kunzite e tormalina rosa. Anche l’avventurina verde risulta funzionale.

Concluso il trattamento, il paziente deve sentirsi ben ristabilito prima di guidare un’automobile o reimmergersi nel mondo del lavoro. General-mente, in seguito a una seduta con le Verghe laser, si è ipersensibili e ci si sente vulnerabili. Pertanto, sarebbe meglio dedicare il resto della giornata a riprendersi. Se si desiderano una guarigione completa e il benessere, biso-gnerebbe concedersi un momento per sé.

Più di qualsiasi altro cristallo, per poter venire usate in pratiche di cri-stalloterapia le Verghe laser esigono rispetto, accordo e buona guida, e comportano un’incredibile responsabilità. Grazie a loro, inoltre, è possibile impedire la manifestazione corporea di molte malattie fisiche, rimuovendo in anticipo la loro controparte emozionale.

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xiiiI cristalli Custodi della Terra

I giganti che riaffioranoI cristalli Custodi della Terra sono dei cristalli giganteschi, rinvenuti solo negli ultimi anni (a partire dal 1986). Questi maestosi campioni di luce vengono estratti da minatori consapevoli e misurano mediamente da un metro e mezzo a due di lunghezza, con un peso che va da tre a cinque tonnellate e mezza.

Questi cristalli massicci si trovano a profondità che vanno dai dieci ai venti metri, e anche nel calore del giorno risultano freddi al tatto. Ho avu-to la fortuna di vederne diversi al loro arrivo negli Stati Uniti, e spero di potervi dedicare molto più tempo. Fino a oggi ne sono stati estratti pochi ma, comunque, abbiamo notizia dell’esistenza di altri.

I Custodi della Terra sono come delle gigantesche sequoie. La loro aura cattura la nostra attenzione e la loro presenza enorme confonde la mente. Essi hanno compiuto molte rotazioni terrestri e, nel loro procedere, hanno incorporato spaventose quantità d’esperienza. I Custodi della Terra sono una potente affermazione di vita, di crescita, di evoluzione e di perfezione che non può essere ignorata. La loro presenza incute rispetto e il loro scopo è di portarci al di là di noi stessi.

La leggenda dei cristalli Custodi della TerraI Custodi della Terra sono oggetto di una storia davvero particolare, una storia di speranza e ispirazione.

Molto, molto tempo fa, quando il mondo era appena stato creato e l’universo era più giovane, la nostra Terra fu visitata da esseri più avanzati,

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che provenivano da un luogo molto più vicino al cuore della galassia e prosperavano nell’abbondante fonte di luce emanata dal grande Sole cen-trale. Avendo più luce disponibile ed essendo più vicini alla sorgente della pura energia, si evolsero rapidamente e si avventurarono alla ricerca di conoscenza in altri sistemi solari. Chiamarono «Terra», cioè “colei che dà la vita”, il nostro pianeta primitivo, ricoperto di acque azzurre, fitta vege-tazione e terra fertile.

Osservando le leggi fisiche che la governano, si resero conto che era matura per il concepimento. Questi esseri, che chiameremo gli Antichi, operarono diligentemente con le forze elementari, preparando il pianeta alla nascita di forme di vita consapevole. Utilizzarono la materia natura-le della terra, biossido di silicio, e la irraggiarono la loro forza luminosa, creando immensi cristalli di quarzo, a noi noti come Custodi della Terra. Con questi cristalli come punto di partenza, il campo di forza elettroma-gnetico della Terra è stato preparato per l’incarnazione sul piano fisico. Quando gli elementi furono appropriati e i cristalli Custodi della Terra ebbero allineato il pianeta con una forza cosmica più elevata, gli Antichi si incarnarono sotto forma di umani e conobbero l’esperienza del mondo e dei sensi. Molti ne sopraggiunsero e furono loro a costituire le civiltà delle origini – Mu, Lemuria e Atlantide: essi sono gli Antichi a cui si riferiscono tutti i miti, le leggende e le religioni, coloro che esistettero all’inizio del tempo e che diedero inizio all’evoluzione universale.

A quei tempi sul pianeta stava nascendo l’uomo di Neanderthal, una forma di vita animale originata dalle viscere della Terra. L’esistenza con-temporanea di una razza animale e di una altamente evoluta segnò l’inizio di un nuovo ciclo cosmico per la Terra, quello che la può condurre al suo più alto destino.

Le civiltà evolute utilizzarono i Custodi della Terra nelle loro pratiche quotidiane e si immersero nella loro radiazione. Essi servivano per man-tenersi consapevolmente in sintonia con le più alte frequenze della terra natìa; tutti coloro che entrarono nel loro campo aurico furono investiti del loro potere. Divennero strumenti potenti, attraverso i quali la forza cosmi-ca si incanalava nel cibo, nell’acqua, nei gioielli e nelle vesti sacerdotali. In alcuni casi venivano usati come giudici nei tribunali. Dodici persone dove-vano stare in piedi, intorno a essi, mano nella mano: se otto ricevevano la medesima risposta, questa era considerata valida.

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Come parte del piano divino per l’avanzamento delle specie originarie della Terra, fu deciso che l’anima di qualche Antico entrasse nell’evolu-zione del ciclo dei primati allo scopo di innalzarli, alla fine, a un livello di consapevolezza tale da permettere loro di raggiungere la sintonia con la forza di luce che pervade l’universo. Coloro che hanno scelto di incarnarsi più volte compiono un grande sacrificio immergendosi nel mondo della materia, ma sono consapevoli che un giorno risorgeranno portando con sé i propri confratelli. Durante questo processo, il velo della memoria fu calato e il ricordo del motivo della loro venuta fu dimenticato: in questo modo essi divennero vere e proprie creature della Terra.

Con il passare del tempo si abituarono, si attaccarono ai piaceri dei sensi e cominciarono a utilizzare i loro poteri cosmici generati dai cristalli per raggiungere fini privati e personali: diressero questa forza per realizzare le proprie private ambizioni, e la civiltà delle origini decadde.

Intravedendo i pericoli di un cattivo uso del potere, molti preferirono abbandonare la Terra e continuare altrove il loro lavoro di inseminazio-ne evolutiva. Chi scelse di restare si incrociò con le creature terrestri: il risultato di questa mescolanza genetica fu un gigantesco passo in avanti nell’evoluzione dei primitivi abitanti della Terra. Nacque così una nuova generazione di uomini: dalla fusione delle razze discende una nuova fa-miglia di esseri alla quale si deve l’inizio di un nuovo ciclo evolutivo, che richiese eoni per compiersi. Noi siamo oggi alle soglie di questo risultato: siamo una razza di esseri raffinati, capaci di reclamare l’eredità delle stelle da cui provengono i nostri progenitori.

Al momento dell’esodo di massa, i cristalli Custodi della Terra furono seppelliti nelle profondità del pianeta. Dovevano letteralmente esserne i custodi, vale a dire sorvegliare il progresso e registrare la caduta e l’ascesa dello spirito nella materia. Quando il destino riportò questi giganti in superficie, fu loro assegnato il compito di diventare il principale disposi-tivo per risvegliare il ricordo del progetto, sollevare il velo della memoria e tenere collegate le coscienze di chi aveva scelto di rimanere con quelle di chi aveva continuato il viaggio. I Custodi della Terra, attivati da coloro che conservano questa antica conoscenza, aiuteranno l’incarnazione della coscienza degli Antichi, permettendo alla nuova razza terrestre di stabilire un consapevole legame con la sua ascendenza celeste. Una volta attivi, essi potranno anche trasmettere agli Antichi la conoscenza relativa all’evolu-

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zione della vita sul nostro pianeta, affinché questa possa essere utile per lo sviluppo di altri mondi.

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Per molti versi i Custodi della Terra sono simili al monolite simbolico: entrambi sono giunti sul pianeta in epoche antiche, sono stati program-mati e incrociati con gli animali che qui vivevano, quindi sono rimasti in silenzio per migliaia di anni. Quando gli uomini furono pronti ed evoluti al punto da poter giungere sulle stelle, il monolite Custode della Terra (cfr. Arthur Clarke, 2001, Odissea nello spazio e 2010, Odissea due) riapparve, suscitando la loro attenzione e inducendoli a focalizzarsi sui regni della consapevolezza che, da soli, essi non avrebbero mai raggiunto.

I Custodi della Terra sono qui. Sono venuti come grandi saggi e por-tano con loro non solo la conoscenza della storia del nostro pianeta, ma anche della vita presente nei lucenti spazi stellari dai quali proviene la loro essenza. Sono manifestazioni di enorme potere e intelligenza. Incorporano la capacità di resistere al tempo, allo spazio e all’esistenza sul piano fisico, raccogliendo verità e amore.

L’attivazione dei Custodi della TerraAl momento dell’estrazione, i cristalli Custodi della Terra sono allo stato inattivo e ricoperti da uno spesso strato di brina lattiginosa, mentre all’in-terno sono chiari come il ghiaccio, quasi se ne dovesse rimuovere la polvere del tempo. Quando saranno attivati, serviranno nuovamente a incanalare sul pianeta le frequenze cosmiche più nobili, favorendo la sintonizzazione della coscienza e l’allineamento con tali forze.

La loro attivazione ci rende partecipi del segreto del vivere in un corpo fisico e in un mondo materiale, senza tuttavia esservi legati. Quando i Cu-stodi della Terra sono in uno stato di attivazione completa, la loro presenza induce una consapevolezza maggiore e una grande espansione del pensiero. Riterrei davvero benefico il loro uso nei centri di cura e nelle terapie di gruppo, dove molti potrebbero usufruire delle loro energie.

La loro attivazione dipende dalla fusione con le forme del pensiero uma-no: quando ventuno persone affini vi si riuniscono intorno, formando un cerchio a mani unite con un’unica mente, il cristallo si risveglia e la linea di comunicazione con le regioni cosmiche si apre. I componenti del cerchio uniscono le loro frequenze di vibrazioni per diventare come le molecole di un cristallo, in sincronia con l’energia cosmica. Questa disponibilità ad abbandonare il proprio Io e a fondersi consapevolmente in un’unità più

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grande è proprio ciò che ci vuole per attivare i Custodi della Terra e colle-gare la nostra coscienza collettiva con conoscenza, informazione ed energia altrimenti irraggiungibili.

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Evocare la coscienza di gruppoQuando si opera con i Custodi della Terra in meditazione di gruppo, essi aiutano i singoli a espandere il loro concetto di sé, per includervi tutte le persone che partecipano alla meditazione. Grazie all’unità delle menti, dei cuori e alla sincronia degli spiriti, un gruppo ha un potere migliaia di volte superiore nel suscitare cambiamenti positivi rispetto a quello del singolo. I Custodi della Terra ci insegnano a spostare la focalizzazione unidirezio-nale e a renderci conto delle molteplici potenzialità che si possono creare, imparando a guardare oltre l’immediata evidenza e mostrandoci un ben più ampio disegno della realtà. Quando tutti i componenti di un gruppo vibrano alla stessa frequenza intorno ai Custodi della Terra, impareranno loro stessi a diventare custodi: ne deriva una straordinaria elevazione per questo pianeta.

Quando gli individui avranno imparato a unirsi in gruppi, l’unifica-zione della razza umana sarà a portata di mano. La spersonalizzazione che ci insegnano i cristalli Custodi della Terra non è un atteggiamento di in-differenza, ma, anzi, di grande attenzione, dato che si arriva al punto di abbandonare gli interessi individuali e di dedicare tempo, spazio, energia e focalizzazione al raggiungimento dell’unità.

Questi cristalli suscitano reazioni positive: creano armonia, sono qui per collegarci alla fonte dalla quale abbiamo origine e per insegnarci a mante-nere il simultaneo collegamento con la Terra e con i cieli. Portano in sé il ricordo della loro materializzazione e possono insegnarci l’arte del viaggio nel tempo come a mantenere l’esistenza fisica e, contemporaneamente, ad abbandonare l’identità terrena, per librarci verso più alte dimensioni di realtà. Siamo nuovamente pronti a fare un passo da gigante nell’evoluzione e ad aiutare l’allineamento dell’entità materiale Terra con i raggi cosmici provenienti dal grande Sole centrale nel cuore della galassia. Quando que-sto avverrà, la coscienza umana si risveglierà totalmente alle realtà che ora non possiamo comprendere. I Custodi della Terra fanno parte di questo risveglio e ispirano il nostro potenziale latente, stimolando le aree dor-mienti del cervello alla comprensione del loro definitivo destino. La Terra sta maturando: è pronta a varcare la soglia dell’età adulta e a diventare un tutt’uno con lo spazio cosmico di cui è parte vitale.

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disposizionidi pietre e cristalli

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i cristalli risvegliatori del terzo occhio

Tra le sopracciglia agisce un nodulo di azzurrite,penetrando nei blocchi dell’inconscio. Subito sopra si trova una bella gemma silicea,che permette l’espansione della visione nella sfera spirituale.Su entrambi i lati della gemma silicea vediamo due esemplari di ametista, molto utili per l’esperienza meditativa. All’attaccatura dei capelli domina l’aristocratica luvulite, che favorisce la comprensione della mente superiore. È collegata alla gemma silicea grazie ai due cristalli di quarzo trasparente a doppia terminazioneposizionati appena sotto. Per incanalare luce bianca nel chakra della corona va posizionato un generatore di quarzo trasparente con la punta che tocca il punto del chakra.

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i cristalli comunicatori

Posto direttamente sul chakra della gola,un grappolo di cristalli di celestite

dalla qualità di gemma facilita l’espressione della verità più alta.

Sotto, un cristallo di acquamarina a terminazione naturale incanala l’energia dal cuore

con l’aiuto di due cristalli di quarzo trasparente a doppia terminazione, posti su ciascun lato.

Per fissare gli effetti, la celestite è affiancata da una doppia agata

dal pizzo blu sovrastata da una turchese, che riceve la carica dalle gemme silicee

poste ai due lati e dall’indicolite con qualità di gemma, veicolo dell’energia proveniente dal terzo occhio.

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i cristalli guaritori del cuore

Al centro del torace riposa il quarzo rosa, pietra fondamentale per il cuore

perché favorisce l’amore e la comprensione di se stessi. Il quarzo rosa è circondato sui quattro lati

dall’energia terapeutica irradiata dall’avventurina verde e dai benefici effetti delle piccole verghe di tormalina rosa,

che facilitano l’espansione dell’amore. Sulla parte alta del torace, sotto il centro della gola,

sono posizionati cinque cristalli di tormalina rosa e verde, volti a favorire l’espressione verbale del cuore.

Sotto l’avventurina verde inferiore vediamo la kunzite, atta a stimolare il chakra del cuore.

Ai lati agisce l’energia ancoratrice della rodonite, mentre una rodocrosite con qualità di gemma

posta sul plesso solare collega l’energia dell’amore emanata dal cuore

con il centro dell’ombelico.

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i cristalli purificatori del plesso solare

Al centro del plesso solaresi pone una grossa malachite a occhio di bue,

al fine di accedere alle emozioni rimosse. La malachite è circondata

da sei generatori di quarzo trasparente, che, riflettendosi l’un l’altro,

sciolgono tutto ciò che affiora. In alto, a destra e a sinistra della malachite,

sono state posizionate due pietre di malachite-crisocolla; speculari a esse

due pietre di malachite-azzurrite. Sopra e sotto l’occhio di bue

è posta la rodocrosite con qualità di gemma, che collega il flusso di energia

proveniente dal cuore con il chakra dell’ombelico.

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la costellazione dell’ombelico

Sull’ombelico si trova un citrino sfaccettato con qualità di gemma, che riceve la carica

da due generatori laterali di citrino a terminazione naturale. In direzione del citrino sfaccettato

sono puntati anche due cristalli di topazio oro a terminazione naturale e quattro piccoli quarzi rutilati,

posti negli angoli per incrementare l’energia erogata al chakra. Due generatori di quarzo trasparente

provvedono ad attivare il topazio superiore. Grazie all’ambra ai due lati del topazio inferiore

e a un occhio di tigre come pietra di base, le frequenze più alte del raggio aureo

vengono fissate al corpo.

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le pietre che radicano ed energizzano

Sotto l’ombelico viene posizionato un grappolo di realgar rosso puro;

sotto, un cabochon di corniola rosso cupo, che stimola l’energia creativa e sessuale del secondo chakra. Su entrambi i lati vengono allineati cabochon più piccoli

di corniola tendenti all’arancione, rafforzati da piccoli cristalli di quarzo a doppia terminazione.

Sotto la corniola mediana trova posto un cristallo di granato naturale

affiancato dal diaspro rosso, che ancora le energie creative.

Un cabochon di realgar, anch’esso rosso, riceve la carica da due generatori di quarzo chiaro.

Tre pezzi di diaspro sanguigno (eliotropio) sono preposti a ricevere l’energia rossa nel primo centro.

L’occhio di falco sottostante ancora al corpo le energie guaritrici. Il chakra della radice è attivato

da un quarzo affumicato con qualità di gemma posizionato sull’inguine.

Sopra e sotto le pietre sfaccettate, grandi verghe di tormalina verde scuro

incanalano nel corpo l’energia utile a rafforzare la struttura fisica.

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la disposizione delle pietre su tutto il corpo

La disposizione sull’intero corpo è una combinazione degli schemi parziali

precedentemente descritti. I cristalli di quarzo trasparente

possono essere collocati nelle mani e sui piedi con le estremità orientate verso l’interno del corpo,

in modo da permettere la circolazione di energia.

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Katrina Raphaell durante una seduta di cristalloterapia.

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parte terza

Tecniche e pietre di uso comune

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ivEsperienze con i cristalli

Le pagine che seguono sono dedicate a pietre che godono del mio massi-mo apprezzamento e ad altre piccole informazioni, riflessioni e opinioni personali.

Rinnovare il concetto di evoluzioneNel processo di educazione sociale che tutti attraversiamo siamo stati abituati a percepire la vita in termini di gerarchia evoluzionista. Secondo questa programmazione mentale, il mondo minerale è la forma di vita più bassa, sopra alla quale stanno le piante, seguite dagli animali, e infine dagli uomini, che siedono sul punto più alto della scala evolutiva. Ebbene, suppongo che dipenda dal significato che diamo a espressioni come «più alto» o «più evoluto». Se accettiamo di variare il nostro schema mentale e ci diciamo che è «più evoluto» chi è più capace di una vita in sintonia con il flusso divino e di riflettere la purezza della luce, allora l’essere umano risulterà, spesso, detronizzato.

Ricerche nel regno vegetale provano che le piante hanno sentimenti e ri-spondono con precisione all’amore e a vibrazioni gentili. Si sa che i delfini hanno una struttura cerebrale più evoluta di quella umana e che le tenden-ze istintive degli animali sono spesso superiori alla conoscenza intellettuale dell’uomo. La luce riflessa dai cristalli fa scintillare le aure offuscate delle persone emotivamente e mentalmente stressate.

Se riusciamo a convincerci che tutte le forme di vita sono compenetrate dello stesso spirito e che, in realtà, nessuna vale più o meno delle altre, allora l’amore e l’apprezzamento che abbiamo della vita si espanderanno,

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portandoci a una totale fusione con essa. Se accettiamo la vita come parte di noi, ci si spalancheranno le porte della conoscenza.

Immaginiamoci seduti con una rosa della quale percepiamo la pura bel-lezza, o mentre nuotiamo con i delfini ed essi ci rendono partecipi della conoscenza che hanno raccolto dai tempi di Atlantide. Osserviamoci men-tre appoggiamo la punta di un cristallo di quarzo trasparente sulla fronte e impariamo da esso i segreti della luce.

L’arte della comunicazione interdimensionale sul nostro pianeta è pos-sibile solo se rinnoviamo il nostro concetto di evoluzione, per includervi tutta la vita pulsante, come unica e partecipe del medesimo spirito. Allora e soltanto allora la vera comunicazione interdimensionale con le entità extraterrestri, con gli esseri celesti disincarnati o multidimensionali, di-venterà possibile. Abbiamo tutti la stessa forza di vita: rivendichiamo tutti ugualmente il trono.

L’aspetto dei cristalli Deposito della memoriaOperando con i cristalli Deposito della memoria ho osservato personal-mente fenomeni stupefacenti. A volte è come se le registrazioni non ap-parissero sui cristalli finché la persona a cui sono destinate non è presente per attivare e rendere manifesto il segno dell’incisione triangolare. Questo evento ho potuto verificarlo in diverse occasioni.

Quando ho un nuovo gruppo di cristalli, guardo attentamente den-tro di loro alla ricerca di cristalli Fantasma, cristalli Arcobaleno, cristalli a geometria specifica e Deposito della memoria. Se il segno appare proprio quando è presente una certa persona, allora capisco che quel cristallo deve essere usato solo da quel particolare individuo. I cristalli appartengono già alla mia collezione privata, quando decidono di rivelarmisi. Qualcuno, per manifestare la sua vera identità e il suo scopo, attende finché non è presen-te la sua anima gemella, la persona speciale destinata a maneggiarlo.

Una volta – stavo facendo una conferenza in un posto molto tradizionale e non metafisico – non avevo alcuna intenzione di entrare nei dettagli di un argomento così inopportuno come i cristalli Deposito della memoria. Stavo per far passare tra il pubblico un grande cristallo generatore perché lo guardasse (un esemplare che avevo già utilizzato in due altri seminari e che conoscevo benissimo), quando vi apparvero dozzine di segni. Stupita,

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mi fermai a metà di una frase ed esclamai: «Dio mio, questo è un grande Deposito della memoria!» Il gruppo domandò, innocentemente: «Cos’è un Deposito della memoria?» Mentre spiegavo loro la storia dei Deposito della memoria, dicevo a me stessa: «Questo cristallo, ovviamente, è destinato a qualcuno che è qui». Sicuramente una persona del gruppo non poteva far-selo sfuggire, e sapeva, senza ombra di dubbio, che aveva bisogno di lavorare con quel cristallo. Cose di questo genere mi sono accadute più volte.

Pertanto, tenete gli occhi aperti e non rimanete sorpresi se, quando meno ve lo aspettate, appariranno davanti ai vostri occhi dei triangoli, mentre il cristallo scintilla da una delle sue facce e dice: «Indovina! Dob-biamo lavorare!»

La smaterializzazioneSi parla spesso di cristalli completamente spariti, senza ragione apparente. Nessuna ricerca li può rintracciare, perché si sono smaterializzati sul piano fisico per compiere il loro lavoro in corpi sottili. È come se questi cristalli si innestassero nella nostra aura per facilitare il chiarimento, la guarigione, l’equilibrio, o per aiutarci ad attirare certe forze nella nostra vita. A volte ricompaiono in forma materiale, spesso nello stesso identico posto in cui sapevamo di averli lasciati, o dove avevamo cercato dozzine di volte. Altre volte non è necessario che si materializzino nuovamente, perché si sono impiantati permanentemente nella nostra aura. Se è così, non lamentiamo-ci. Si sono mossi verso una frequenza più alta e ci stanno ancora aiutando, aumentando la forza della luce attorno al nostro corpo. Nello stato di sma-terializzazione, un cristallo può aiutarci efficacemente a chiarire la nostra struttura mentale ed emozionale e a chiudere i buchi aurici che possono renderci vulnerabili nei confronti di influenze negative. La sintonizzazione consapevole con i cristalli smaterializzati può servire ad aprire la mente alle realtà non manifeste, che non sono percepibili con il senso della vista. Grazie alla forza di luce di questi cristalli smaterializzati che operano nel nostro campo di energia risulterà facilitato il processo di apprendimento personale dell’arte di smaterializzarsi, se scegliamo di focalizzarci consape-volmente su questo fenomeno.

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Cristalli lavorati e levigatiOggi circolano molti cristalli di quarzo tagliati e levigati artificialmente, hanno letteralmente invaso il mercato. Personalmente non sono mai stata attratta da tali cristalli, in alcune occasioni ho addirittura provato repulsio-ne. Dopo una lunga riflessione, ne ho capito il motivo.

I cristalli di quarzo si trovano spontaneamente in forme perfette: vibrano di armonia cosmica proprio perché ogni singolo componente è allineato alle sue forze. In altre parole, gli elettroni e i protoni che compongono gli atomi, gli atomi che formano le molecole e il lattice molecolare che forma i blocchi di costruzione del minerale vibrano tutti alla stessa frequenza. Non vi è alcuna disposizione fortuita. Essi sono allineati con la forza creatri-ce primaria e costituiscono una raggiante espressione naturale di armonia cosmica e di perfezione materiale. Possedendo o portando addosso un cri-stallo di quarzo, questo cercherà di allineare la nostra vibrazione alla sua propria essenza unificata.

A meno che un artigiano intagliatore sia molto abile, esperto e sinto-nizzato con la frequenza del cristallo, i tentativi di alterare la sua forma naturale non riusciranno a restituire il vero riflesso delle particelle atomi-che e molecolari, naturalmente accordate sulle frequenze cosmiche. Ho visto cristailli rimasti così traumatizzati dal meschino tentativo umano di migliorarli che non ho potuto fare nulla per neutralizzarne gli effetti. Ho visto generatori che terminavano naturalmente in modo singolo trasfor-mati in cristalli a doppia punta, con una sfaccettatura della parte opposta, e cristalli costruiti a punta quando era ovvio che non avevano terminazio-ni. Ho persino visto su un cristallo di quarzo cinque facce invece di sei, e una volta qualcuno cercò di vendermi come cristallo naturale un cristallo tagliato, con sette facce a formare la punta. Su questi cristalli gli spigoli sono spesso ammorbiditi e smussati, e nell’incanalare l’energia sono molto meno efficaci dei cristalli di formazione naturale. So anche che molte di queste lavorazioni vengono attualmente eseguite, per ragioni economiche, nel Terzo Mondo, dove la tecnologia della delicata arte del taglio dei cri-stalli è molto scadente.

Non si tratta del fatto che il taglio o la levigazione di un cristallo sia una pratica cattiva o immorale, è solo che, per essere all’altezza, richiede molta sintonia con la natura della pietra. Levigare la faccia di un cristallo per

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accentuarne la naturale bellezza o per aggiustare una scheggia nella punta spesso può aumentarne la bellezza e il valore. Quello a cui io mi oppongo è la completa alterazione della forma naturale, che è già perfetta.

D’altra parte questi cristalli vengono spesso tagliati da grandi pezzi di materiale che, altrimenti, sarebbero sacrificati per scopi tecnologici; il dar loro questo aspetto può comunque aumentare le loro vibrazioni e lasciare che servano una dimensione più alta. Ho anche incontrato persone che tagliavano in modo davvero amorevole e coscienzioso cristalli per uso cu-rativo, e ho parlato con terapeuti che lavorano intensamente e con risulta-ti positivi con cristalli tagliati. In ultima analisi, comunque, non fidatevi ciecamente della mia parola. Controllate voi stessi e sperimentate. Trovate cristalli di ogni specie, metteteli alternativamente sul cuore e sul terzo oc-chio e vedete che cosa vi trasmettono.

Altre tecniche di purificazione e di ricaricaPer secoli gli Indiani d’America hanno usato erbe sacre per pulire e purifi-care. Cedro e salvia sono le erbe aromatiche curative più potenti di questa tradizione e si possono usare anche per pulire i cristalli, bruciandole e im-mergendo cristalli e pietre nel fumo profumato.

Personalmente ho stabilito di bruciare bacchette fumiganti (una mesco-lanza di salvia e incenso) prima e dopo ogni cristalloterapia, non solo per ripulire i cristalli ma anche per purificare l’aria da ogni residuo della cura latente nell’etere. Questo meraviglioso aroma si può anche usare in varie pratiche di meditazione, in bagni turchi o saune, per purificare l’ambiente dopo discussioni o conflitti o prima di trasferirsi in un ambiente nuovo, per disperdere le vecchie energie.

Un altro modo di ricaricare cristalli e pietre è posizionarli sotto una struttura piramidale. Conservo nelle piramidi tutte le mie verghe, gli scal-pelli e i generatori che uso spesso. La perfetta struttura geometrica della pi-ramide permette alle energie cosmiche di purificare e rinforzare qualunque cosa sia contenuta al suo interno. Posizionare sotto una piramide per un discreto periodo di tempo i cristalli traumatizzati, irraggiati o troppo uti-lizzati è uno dei pochi modi che abbiamo per riportarli al loro equilibrio.

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La scelta dei generatori singoli per le pratiche personali di curaDobbiamo stare attenti a parecchie cose quando vogliamo acquistare un generatore singolo per cristalloterapia. Innanzitutto bisogna controllare bene la punta: è meglio che non ci siano scheggiature o intaccature, né sulla punta né sulle facce che la racchiudono. Inoltre è bene osservare con cura le sfaccettature: una di loro dovrebbe essere un triangolo perfetto. Ciò permette all’energia di muoversi in raggio diretto, dato che viaggia dal fondo del cristallo attraverso la base della faccia triangolare, lungo i lati opposti simmetricamente, ed esce dalla punta. All’interno il cristallo do-vrebbe essere il più trasparente possibile, così da consentirci di trasmettere la nostra energia curativa senza inciampare in impurità.

I generatori che usiamo nella terapia (o nella meditazione individuale) si caricano della nostra forza vitale: quando irraggiamo la nostra luce attra-verso generatori singoli questa energia, man mano che attraversa il cristallo e fuoriesce dalla punta, si purifica, si estende e acquista intensità.

Tali cristalli, amici e compagni personali nella terapia, possono non desi-derare il contatto di nessun altro, per mantenere indisturbata la sintonia che hanno con noi. Dato che sono carichi della nostra forza, sono utili quando ci sentiamo confusi, sbilanciati o bisognosi di sostegno energetico.

L’arcobalenoL’arcobaleno offre una meravigliosa lezione, che desidero condividere. Esso si forma nel cielo quando la luce del Sole viene riflessa dai micro-cristalli dell’acqua e si trasforma prismaticamente in un arco di colori che si estende dal cielo fino a baciare la terra. La natura reale degli elementi necessari a creare un evento così spettacolare dev’essere interpretata sim-bolicamente: il Sole rappresenta la luce, spesso bloccata dalle nubi dense di pioggia della vita, ma quando lo spirito può fuoriuscire, una visione splendida ci testimonia che, in fondo, oltre il buio e l’umido, c’è uno spettacolare spiegamento di colori, la prova che tutto è in ordine perfet-to. Ogni volta che un arcobaleno risplende, è di grande beneficio stare all’aperto e respirare profondamente per assorbire i suoi raggi colorati, anche se può capitare di bagnarsi!

L’arcobaleno ci insegna a non guardare a un solo aspetto delle cose: ci mostra come guardare alle molte diverse irradiazioni della vita, alla gioia,

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all’ira, alla tristezza e alla bellezza, in assoluta contemporaneità. L’arcoba-leno contiene in equilibrio tutto: i raggi rosa sono la gioia, i verdi la guari-gione, quelli azzurri la pace.

Spesso gli arcobaleni sono visibili nei cristalli di quarzo. Cosa abbastanza sorprendente, di solito nascono proprio all’interno del ctistallo in cui sono inclusi, forse a causa di qualche cedimento o trauma subito dalla pietra mentre cresceva nel grembo della Terra. L’arcobaleno ci insegna che impa-riamo a equilibrare i molti aspetti della vita solo attraverso forti colpi emo-tivi, così come la luce impenetrabile brilla attraverso le tenebre del tempo.

Gli arcobaleni sono un simbolo di speranza e di ispirazione: incarnati nel quarzo o in altri cristalli, rappresentano la capacità di trarre il meglio dalla vita, salendo verso il cielo sulla scala prismatica della luce. Gli arcobaleni sono un legame diretto tra terra ed etere, attraverso il quale passano pre-ghiere, speranze, sogni e visioni. Pertanto, è assai benefico utilizzare cristalli Arcobaleno quando si prega o si inviano energie curative ad altre persone.

L’arcobaleno è un simbolo di unità, poiché fonde armoniosamente ogni colore con gli altri, illustrandoci la corretta comprensione di tutti gli elementi della nostra vita. Esso prova che, di certo, è possibile collegare un’energia a un’altra, un chakra a un altro, e così via. I cristalli Arcobaleno sono molto efficaci nella meditazione individuale, quando ci concentriamo consapevolmente per congiungere i centri di energia. Quando un cristallo contenente un arcobaleno viene posto tra due centri di energia non inte-grati, li unisce armoniosamente. Gli Arcobaleno possono essere utilizzati nella cristalloterapia o nella meditazione per unificare i chakra; si possono indossare quando si cominciano a imparare le lezioni sul raggio dell’arco-baleno. Sintonizzandosi consapevolmente su di essi, i cristalli Arcobaleno trasmetteranno all’aura la capacità di vedere le cose in modo “non così serio” e ci insegneranno a vivere con gioia e allegria.

I cristalli empaticiPuò essere difficile immaginare che un cristallo o una pietra sappiano real-mente ciò che pensiamo o proviamo: non hanno sistema nervoso, come possono capire? Non hanno cervello, come possono pensare? Non si com-portano come gli umani, come possono avere l’idea di ciò che la vita è per noi? Be’, è vero: cristalli e pietre sono una forma di vita molto diversa rispet-

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to alla nostra, e la dimensione della realtà che sperimentano certamente non è la nostra, ma chi può dire che nel loro magnifico e sconosciuto modo essi non possano essere sensibili a ciò che noi siamo? Sulla base della mia espe-rienza del mondo minerale, posso garantire che in molte occasioni cristalli e pietre non solo hanno sentito ciò che accadeva, ma hanno risposto in modo amorevole, generoso, dimostrandosi persino capaci di sacrificio.

Una mia cara amica lavorava quotidianamente, nelle sue meditazioni, con una pietra di quarzo rosa cabochon, mentre consapevolmente concen-trava lo sforzo per ottenere maggior amore di sé. Nel corso di questo pro-cesso vide emergere molti conflitti irrisolti. Un giorno, dopo aver stretto forte la pietra per liberarsi di una vecchia carica emotiva, rimise il quarzo sul suo altare, si alzò in piedi. Era quasi pronta a lasciare la stanza quando la pietra si spezzò in una dozzina di pezzi. L’amica sentì un immediato sen-so di liberazione dalla pressione emotiva e seppe di essere guarita: si chinò a raccogliere i pezzetti della pietra che aveva tanto amato, e capì che il quarzo rosa non soltanto aveva sentito la sua pena, ma si era anche assunto il suo fardello emotivo, sacrificandosi per la sua guarigione.

Episodi simili non sono rari nel caso di quarzi rosa, che sono pietre d’amore, guaritori di ferite emotive e la pietra angolare del chakra del cuo-re, maestra dell’amore di sé e del perdono. Proprio per queste ragioni è importante pulirli spesso quando li si usa per curare. Il quarzo rosa è una delle pietre della Nuova Era (New Age) e può farsi carico della tristezza de-gli umani, spesso fino a morirne. Usualmente, quando sono stati messi in opera intensivamente sul nostro chakra del cuore, diventano cupi e opachi, e perdono la loro naturale lucentezza. Questo ci avvisa che devono essere puliti per consentire la loro rigenerazione, in modo da poter compiere la loro opera senza perdere la vita.

In cristalloterapia si sa che alcuni generatori di quarzo si sono spezzati a conclusione di un lavoro con l’aura. Le gemme preziose diventano opache o, addirittura, si spezzano se vengono indossate in giorni di particolare stress, e cristalli e pietre perdono il loro splendore se trascurati o usati male. D’altra parte, i cristalli di meditazione individuale si schiariscono delle ombre precedenti se immettiamo in essi amore e pensieri buoni, e le pie-tre curative divengono più potenti quando sono utilizzate coscientemente, con attenzione e rispetto.

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Spetta a tutti coloro che operano con i cristalli e le pietre purificarli re-golarmente e fornire loro gli elementi di cui necessitano per sopravvivere: acqua, luce del Sole, cura e amore.

I cristalli autorigenerantiNella maggior parte dei casi i cristalli terminano con una sola punta, ma in casi particolari possono averne due. Di solito i cristalli spuntano da una dura superficie di roccia, che funge loro da base. I cristalli con doppio apice si radicano in un’argilla molto più morbida, perciò crescono da entrambe le parti, formando due apici. Nei cristalli a terminazione naturale, un’estre-mità è stata spezzata e separata dalla roccia viva in qualche momento del suo sviluppo e si è poi completata alla base, benché non avesse spazio at-torno a sé per formare una completa terminazione. Questi si chiamano cri-stalli autorigeneranti, perché, pur separati dalla loro base originaria, hanno continuato a tendere verso il loro stato perfetto, formando facce più pic-cole che, non per questo, sono meno speciali. I cristalli autorigeneranti si trovano facilmente osservando i segni alla base di un pezzo unico di quarzo generatore. Se la base è incompiuta e assomiglia alla roccia viva, allora quello non sarà un cristallo autorigenerante che si è terminato da solo. Se, però, dopo un’attenta osservazione scopriremo una bellissima trina di orli definiti, avremo tra le mani un maestro dell’arte di riprodursi.

I cristalli autorigeneranti hanno imparato durante la loro evoluzione a ricomporsi e a rigenerarsi: ci fanno dono di conoscenza ed esperienza, insegnandoci a imitarli. Sono quanto di meglio possa accompagnarci nel processo di rigenerazione e assisterci nella cristalloterapia. Si possono met-tere nella mano o su altre aree per trasmettere al corpo, alla psiche, al cuore o all’inconscio l’arte di autorigenerarsi. Questi cristalli sanno come trattare il deterioramento e come risolverlo al meglio, riportandolo all’ordine e al completamento naturale.

Tormalina, topazio oro, kunzite e acquamarina: l’energia delle striatureDiverse formazioni di cristallo presentano striature parallele nel senso della lunghezza, in particolare la tormalina, la kunzite, il topazio e l’acquamari-

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na. Ogni volta che queste linee di energia si manifestano, è indizio che il potere dinamico unito a un’alta carica elettrica si muove rapidamente at-traverso il corpo del cristallo. Le striature sono come fili elettrici, nei quali una corrente ad alto voltaggio può essere trasmessa nel piano fisico.

Ognuno di questi cristalli ha una terminazione che stabilisce la direzio-ne in cui si muove l’energia: per esempio, se una tormalina rosa è posta sul chakra del cuore rivolta verso la gola, incanala la capacità di esprimersi attraverso la voce e la parola. Rivolgendo la punta di un topazio verso l’ombelico, si dirige il raggio dorato della corona nel corpo fisico, per ma-nifestare la volontà consapevole.

La kunzite rosa attiva il chakra del cuore e la sua forza trasforma dina-micamente insicurezze e inibizioni in azione amorosa.

La tormalina, di ogni colore, cura e rinforza i sistemi corporei, immet-tendo il potere dello spirito nel sistema nervoso. L’acquamarina stimola e incrementa l’azione del chakra della gola, facilitando l’ottava più alta della voce a esprimere la verità. A seconda della direzione della punta, i cristalli di topazio oro trasmettono l’energia della corona nel corpo o dirigono i desideri fisici ai centri di consapevolezza.

Guardate attentamente i cristalli che presentano un disegno geometri-co con lunghe striature sporgenti parallele: sono in grado di incanalare la forza dinamica in qualsiasi area vengano impiegati. Queste pietre striate trasmettono energia ad alta frequenza sul piano materiale e all’interno del corpo più di qualsiasi altra formazione cristallina, allo scopo di attivare i chakra, rafforzare i sistemi fisici e raggiungere una completa trasformazio-ne spirituale.

La trinità della mente: fluorite, calcite e piriteVorrei presentarvi tre pietre che amo, rispetto e uso spesso quando ope-ro sulla mente e sul suo sviluppo: la fluorite, la calcite e la pirite. Esse sovente vengono estratte in posti vicini tra loro e, addirittura, crescono fianco a fianco, o una sopra l’altra. La pirite è spesso in forma di ottaedri, o emerge da grappoli di fluorite; anche la calcite si trova comunemente con la fluorite. Tutte e tre condividono lo stesso progetto, poiché adem-piono alla funzione di influenzare e stabilizzare le frequenze della mente superiore.

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La fluorite incanala la forza intuitiva della mente nell’attività fisica; la calcite va utilizzata nei momenti di transizione, di accomodamento o di alterazione; la pirite rafforza la capacità della mente e ne sviluppa le più alte facoltà. Inoltre, la pirite facilita l’ottenimento di una conoscenza più alta, la calcite aiuta a liberarsi dai vecchi atteggiamenti e schemi al fine di sviluppa-re un maggiore sapere; la fluorite fa agire questo sapere sul piano fisico.

Questa “trinità della mente” è una meravigliosa associazione da usare quando si studia, quando si tenta di modificare i vecchi modelli mentali o quando sviluppiamo coscientemente le abilità fisiche. Si tratta di pietre di grandissimo aiuto per intermediari e consulenti psichici o professionali.

Nelle disposizioni curative, fluorite, pirite e calcite vanno poste al centro del terzo occhio, per stimolare nel cervello onde a frequenza più alta, o alla base del cranio, per risvegliare l’intelligenza latente. Si possono indossare, usare nella meditazione, per l’arricchimento dell’intelletto tramite l’intui-zione e per lo sviluppo dell’intelligenza.

Al centro dell’ombelico: topazio oro e quarzo rutilatoIl centro dell’ombelico è il punto dove il nostro personale potere si manife-sta sul piano fisico. Il suo colore è il giallo arancio e la sua energia è essen-ziale per la nostra vitalità e completezza. Se il centro dell’ombelico è con-tratto o bloccato, vi è una drastica limitazione della capacità di realizzare la propria volontà consapevole nella vita quotidiana. Il centro dell’ombelico è l’apice del triangolo più basso di energia che comprende il primo, secondo e terzo chakra e governa il piano fisico e il senso di identità personale.

Di analoga frequenza cromatica è il raggio aureo che si trova sul chakra della corona e consente all’individuo di immedesimarsi con lo spirito infi-nito. Condividendo con il centro dell’ombelico la vibrazione di colore gial-lo, il chakra della corona influisce direttamente sul governo volontario del corpo. Con il chakra della corona collegato all’ombelico si moltiplicano le possibilità di manifestazione dei poteri divini sulla Terra.

Le pietre principali da usare sul centro dell’ombelico per incanalare l’au-rea sapienza della corona nell’azione quotidiana sono tre: il quarzo citrino, il quarzo rutilato e il topazio oro. Ognuna di queste pietre ha il potere di trasformare copioni e tendenze negative in azione consapevole guidata da una volontà rinsaldata.

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I cristalli a terminazione naturale di topazio oro, disposti con l’apice rivolto direttamente al centro dell’ombelico, incanalano l’intenzione del chakra della corona nel centro energetico del corpo. Se però si desidera fo-calizzare l’energia eccessiva del piano fisico nei centri di energia consapevo-le della testa, la punta dovrà essere diretta al cuore. Questa disposizione va utilizzata se una persona è troppo centrata su di sé, esaurita dagli impegni professionali o maniaca del lavoro. Essendo striato, il topazio oro farà scor-rere dentro di sé correnti ad alta frequenza elettrica, rafforzando l’energia di ogni area in cui sia collocato.

Il quarzo rutilato è trasparente o affumicato, attraversato da aghi dorati di rutilo: queste linee dorate di energia si caricano al massimo per il di-namismo innato del quarzo, divenendo canali attraverso i quali l’energia aurea della corona può immergersi nelle profondità della Terra. I genera-tori di quarzo rutilato a terminazione naturale si usano come il topazio oro. Pietre tagliate, levigate, sfaccettate o a cabochon di quarzo rutilato servono, in cristalloterapia, sul centro dell’ombelico o intorno a esso, per attivare la forza di volontà. Si possono anche collocare intorno a ogni area che abbia bisogno di energia, o, associate alla malachite, sul plesso solare, per favorire la dispersione di un’eccessiva carica emotiva.

Il topazio oro, il quarzo rutilato e citrino si posizionano anche sul chakra della corona, quando si desidera ottenere una visione più ampia per pene-trare là dove l’anima si congiunge con l’infinito e lo scopo dell’esistenza.

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xvAltre pietre curative

Le gemmeDi gemme ne esistono decine di varietà. Si chiamano così, infatti, tutte le pietre preziose con un alto grado di trasparenza e con nessun (o quasi) difetto nella struttura interna. Le più note sono il diamante, il rubino, lo zaffiro e lo smeraldo, ma qualsiasi cristallo si può trovare in qualità di gemma.

Una delle caratteristiche delle gemme è la durezza, che permette di tagliarle, sfaccettarle e levigarle artigianalmente. Lavorate dall’uomo, costano cifre astronomiche. La loro bellezza duratura, che le pone al di sopra delle pietre semipreziose e degli altri minerali, viene affidata all’ar-tista tagliatore, in grado di trasformare un materiale grezzo e spesso poco attraente in splendidi gioielli.

Le gemme, generalmente piccole, si vendono al carato, con prezzi che variano a seconda del peso e della qualità. Date le loro dimensioni e i costi, non vengono usate spesso come pietre curative, nonostante il loro indub-bio valore terapeutico. Dato che la luce si riflette da ogni sfaccettatura, i raggi inviati all’aura saranno molto chiari. Per esempio, lo zaffiro indaco scuro collocato sul terzo occhio ha lo stesso effetto penetrante dei noduli di azzurrite. Il rubino posto sul secondo centro di energia può, più di qual-siasi altra pietra, favorire gli stimoli sessuali o attivare le forze creative che saranno incanalate negli altri centri di energia. La luminosità verde degli smeraldi convoglierà energie a valenza negativa entro raggi dotati di gran-de potere terapeutico, mentre il diamante è l’unica pietra che, posta sulla corona, supera il quarzo chiaro per chiarezza e brillantezza.

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Usare le gemme nei medicamenti è uno dei modi migliori per sfruttare la loro alta frequenza senza investire una fortuna.

L’ametista, il citrino, il topazio, la tormalina con qualità di gemma e molte altre pietre possiedono caratteristiche di chiarezza, trasparenza, bel-lezza e radiosità. Lavorare con loro significa stare a contatto con una forza chiara e luminosa e con un alto grado di energia riflettente: per le stesse ragioni le gemme sono da sempre tenute in grande considerazione e nel-l’antichità venivano utilizzate per gioielli, corone e ornamenti.

Oltre a possedere una bellezza e un valore intrinseco, questi esemplari sono caratterizzati anche da raggi chiari luminosi, che facilitano il raggiun-gimento del nostro benessere.

Indicolite-tormalina azzurraL’indicolite trasmette il raggio azzurro della pace con una potenza molto superiore a quella delle altre pietre. Appartenente alla stessa famiglia della tormalina, è portatrice di un’alta carica elettrica grazie alla quale incanala le correnti di energia positiva lungo le sue striature parallele. Strofinata energicamente, la tormalina sprigiona un calore naturale e una carica elet-trica, che si può cogliere quando una delle sue estremità (la terminazione) diventa positiva e quella opposta (la base) negativa. Questo calore naturale si potrà dirigere, utilizzando il cristallo, su qualsiasi situazione necessiti di energia piena di pace: per esempio la casa, l’ufficio, la stanza dei bambini, il cuore e così via.

La famiglia della tormalina presenta una vasta gamma di colori. L’indi-colite appartiene allo spettro del blu, con sfumature che variano dall’azzur-ro pallido alle tonalità dell’indaco scuro. Le lunghe e sottili verghe d’indi-colite sono a loro volta caratterizzate da una gamma di tinte che va dal blu cupo della base all’azzurro, fino alla terminazione, sui toni del ghiaccio. Queste verghe magiche sono speciali: rappresentano il veicolo attraverso cui la coraggiosa forza della pace può essere incanalata sulla terra. Auten-tico dono per coloro che desiderano una vita tranquilla e portare la pace nel mondo, durante la cristalloterapia fungono da generatori nella zona dell’aura poiché allentano le tensioni mentali e i blocchi emotivi.

Le pietre di tormalina azzurra si possono disporre su qualsiasi parte del corpo necessiti del loro raggio dinamico ma anche rasserenante. La

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posizione migliore, però, è sul terzo occhio, da dove potranno agire sulle turbe mentali, o al centro del cuore, da dove potranno calmare le passio-ni, l’ira o gli stati malinconici. Dato che l’azzurro è il colore del chakra della gola, l’indicolite posta lì dà il meglio di sé e permette di potenziare la chiarezza verbale. La sua azione è altrettanto efficace sulle corde vocali, come dimostra l’uso che ne fanno frequentemente i cantanti e i confe-renzieri. Collane di questa pietra portate costantemente al collo attiva-no i poteri dell’espressione verbale. Sono potenti anche nella cura della tracheite cronica, di problemi alla tiroide, di disturbi della parola e ogni altro problema malessere attinente all’area della gola, dato il loro duplice effetto lenitivo e rafforzativo.

Il granatoL’aristocratico granato presenta sfumature che vanno dal verde smeraldo all’arancione, ai rossi più intensi. Le pietre, di solito piccole e splendida-mente sfaccettate, sono poco costose. Utilizzate frequentemente in orefice-ria, possono esplicare una funzione altrettanto efficace in cristalloterapia.

La varietà dei colori si presta per l’applicazione su parti del corpo che vanno dal cuore al secondo chakra. Dato che queste zone sono soggette a contrazione, se la vitalità creativa del secondo centro, quello sessuale, non riesce a circolare a causa di tensioni emotive, si avrà un calo di energia creativa, che porterà ad atteggiamenti letargici e passivi, o addirittura a tendenze suicide. In questi casi vale la pena applicare un insieme di grana-to verde e rosso al plesso solare, per incanalare l’energia curativa e la forza vitale che, una volta assimilate, porteranno all’integrazione della creatività attraverso i centri emotivi.

Il granato rosso, il più comune, porta con sé tutto il potere energetico del suo colore. Nella cristalloterapia dà il suo meglio collocato sul secondo chakra, dove avvia un processo di ringiovanimento, creatività, rigenera-zione e depurazione del sangue. Usato sugli altri punti chakra, stimolerà l’espressione creativa di ogni centro. Per esempio, unito con l’ametista sul terzo occhio, attiverà lo sviluppo delle forze intuitive.

Che lo si indossi o lo si usi in meditazione, il granato accresce l’energia creativa e potenzia le pulsioni dell’eros: è molto efficace per le persone che non riescono ad avere rapporti sessuali soddisfacenti. Il granato è utile

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anche nei casi di sterilità e frigidità. Il suo uso continuativo permette al soggetto in cura di incanalare direttamente la forza creativa del secondo chakra verso qualsiasi altro centro di energia, promuovendo così una mi-riade di esperienze espressive.

L’avventurina verdeL’avventurina verde riflette un raggio verde di grande purezza e spesso pre-senta al suo interno delle pagliuzze che le conferiscono luminosità e alle-gria. È ottima per calmare gli scompensi cardiaci, neutralizzare le emozioni e dare equilibrio e benessere al corpo fisico.

Può essere applicata in ogni tipo di disturbo, mentale, emotivo o fi-sico. Le sue proprietà curative verdi e pure penetrano in ogni problema con vibrazioni che riescono a lenire tutti gli aspetti dell’essere. Facente parte della famiglia del quarzo, ha una carica altamente dinamica che le permette di annullare pensieri e sensazioni poco salutari, insieme ai problemi fisici che ne derivano. Collocata sulle parti malate o squilibrate del corpo, rifletterà nell’aura l’azione terapeutica del suo raggio verde, influendo anche sul corpo fisico. Chi attraversa una fase di stress o con-fusione potrà trarne beneficio indossandola abitualmente e godendo del suo effetto equilibratore e armonizzante. Se si dovesse cercare una pietra capace di guarire ogni tipo di malattia, probabilmente si sceglierebbe proprio l’avventurina verde, nota per la sua forza dinamica capace di lenire, curare e bilanciare.

In cristalloterapia trova la sua migliore realizzazione se posta sul chakra del cuore e sul plesso solare, dove lavorerà per neutralizzare le emozioni re-presse. La sua funzione, però, non è, come per la malachite, di far emergere o riflettere le emozioni, bensì di stemperare i sentimenti che provocano costrizione sul cuore e sul plesso solare. La combinazione di avventurina verde e malachite è ottima quando si voglia attivare un’azione cosciente di depurazione dei blocchi emotivi dal plesso solare. Questi, che affio-rano grazie alla malachite, vengono leniti dall’avventurina verde che, in congiunzione con il quarzo rosa, si dimostra efficace anche per curare e allineare il chakra del cuore.

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Calcite verde e calcite dorataLa calcite è la pietra della mente. Soprattutto nelle formazioni verdi, agisce per ristabilire l’equilibrio mentale. Ha anche il potere di sfumare i confini, spesso rigidi, fra le facoltà intellettive, favorendo così lo sviluppo di un’au-tentica conoscenza interiore. La calcite verde è particolarmente adatta ai bambini che a scuola presentano difficoltà di concettualizzazione; è altret-tanto utile per gli adulti che soffrono di disturbi mentali o nei casi in cui si vogliano riprogrammare i vecchi atteggiamenti e schemi mentali.

Nel processo di autoguarigione spesso è necessario ridimensionare la propria vita intellettiva, per inglobarvi una realtà più grande. La calcite verde contribuisce concretamente all’abbandono di concetti obsoleti e alla scoperta di altri, più nuovi. Le cose che conosciamo ci danno un senso di sicurezza e attaccamento, anche se non le sentiamo più come vere. La calcite verde favorisce la fuoriuscita del vecchio e l’assimilazione del nuovo: è come se dicesse alle vecchie forme di pensiero: «Va tutto bene: se vi arren-dete, diventerete parte di un insieme più ampio». La mente sembra ascol-tare questa voce, che parla la lingua dell’intelletto con uno stile talmente scevro di toni traumatici da infondere la massima fiducia al messaggio.

Quando si agisce sulla coscienza per abbandonare i vecchi schemi men-tali, la calcite deve essere collocata al centro del terzo occhio o alla base del collo, ma è efficace anche posta intorno al chakra del cuore, per comu-nicare alle emozioni associate alle abitudini mentali che lasciarsi andare equivale ad arrendersi a una forza più grande e più nobile. La calcite verde va portata nei momenti di trasformazione mentale ed è un’ottima amica nei periodi di transizione e riadattamento.

Quando gli schemi mentali o emozionali si irrigidiscono in genere ne risentono le ossa, i legamenti, le cartilagini e i tendini. Ecco che la calcite verde interviene efficacemente nei casi di artrite, tendinite, reumatismi o altre osteopatie. Usata per i problemi e gli incidenti causati dalla pratica sportiva (tra cui quelli relativi ai legamenti), aiuta chiropratici e osteopati a incanalare l’energia terapeutica direttamente sui tessuti ossei.

La sua rinfrescante luce verde può essere usata anche in situazioni di squilibrio causato da eccessi di luce rossa, come febbri, scottature e colpi apoplettici. Una volta collocata la calcite nella zona affetta, in fase d’inspi-razione bisognerà concentrare visivamente lì l’energia curativa, espellendo poi lo stress, il dolore e l’oppressione in fase di espirazione. Spesso i risultati

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sono miracolosi. Per una totale garanzia di riuscita e di effetto duraturo è importante agire per quindici minuti, almeno quattro volte al giorno. Bisogna anche purificare la pietra dopo ciascuna seduta e ricaricarla su un agglomerato di quarzo chiaro o dentro una struttura a piramide.

Alla stessa famiglia appartiene la calcite gialla, a sua volta dotata di pro-prietà connesse alla mente; se collocata al centro dell’ombelico, convoglia le più nobili facoltà mentali del chakra della corona, spingendole a mani-festarsi nel corpo fisico. Posta sul chakra della corona, stimola le frequenze più alte delle facoltà del pensiero, che in questo modo potranno agire crea-tivamente. Ottima per la meditazione, va indossata quando si ha bisogno di rimanere mentalmente attivi e attingere ai poteri della mente superiore.

L’occhio di tigreL’occhio di tigre è una pietra particolarissima, tra le più affascinanti della famiglia del quarzo. La sua gamma cromatica varia dalle tonalità più chiare del marrone a quelle scure, e presenta striature giallo-dorate. Appartenen-do alla famiglia del quarzo, porta in sé una carica vibratile innata, ancorata alle radici della terra grazie alla profondità del suo raggio marrone scuro.

L’occhio di tigre possiede due distinti tipi di energia. Lo sfondo marrone cupo rappresenta la ricchezza stessa della terra, delicatamente miscelata con il raggio dorato del chakra della corona. Questa unione di energie fa sì che esso dia il meglio quando viene collocato sul centro dell’ombelico e radica l’alto grado di coscienza della corona nella realtà fisica. Durante una seduta di cristalloterapia, in questa posizione la pietra emette un flusso diretto di energie superiori, che penetrano nel corpo donandogli un senso di benessere.

La lucentezza serica e dorata riflessa dall’occhio di tigre simboleggia il potere e l’integrità personale, nonché la capacità di unire il cielo alla terra. L’occhio di tigre riesce a vedere attraverso i limiti illusori delle leggi fisi-che, superandoli e spandendo la gloria miracolosa dello spirito. Diventa così possibile vedere Dio in tutte le forme naturali e sviluppare la volontà personale.

Questa pietra ha conquistato tutto il mio rispetto e apprezzamento, come di certo succederà anche a voi. Rientra tra gli esemplari più adatti all’uso sul chakra dell’ombelico, come il quarzo citrino e il topazio oro,

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ma, rispetto a loro, è dotata di un effetto ancora più potente di radicamen-to. L’occhio di tigre è particolarmente benefico per le persone dispersive, incoerenti e incapaci di tradurre la volontà in azione.

L’occhio di falcoÈ un altro componente della famiglia del quarzo, affine all’occhio di ti-gre ma caratterizzato da sfumature azzurro-grigie anziché giallo-dorate, su fondo marrone nerastro. È affascinante osservare l’occhio di falco alla luce del Sole, quando le inclusioni e le striature seriche spostano gli angoli dei riflessi man mano che lo si ruota. Questa sua iridescenza ne fa una pietra ideale per gioielli e ornamenti.

L’occhio di falco è una delle pietre da apporre sul chakra di base per far emergere l’energia. La sua presenza permette di acquisire una prospetti-va più ampia sugli avvenimenti quotidiani. Se collocata sul primo chakra durante una seduta di cristalloterapia o in fase di meditazione, apporterà un profondo senso di pace, con effetti benefici sul corpo. Particolarmen-te efficace quando il trattamento è rivolto a schemi negativi che si sono tradotti in disturbi fisici, essa trasmette un rasserenante raggio benefico direttamente nel corpo.

Il nome di questa pietra simboleggia la capacità di vedere la Terra e tutto ciò che accade da una prospettiva aerea; voglio ricordare anche che i falchi erano considerati i messaggeri degli dei. La pietra trae dal falco la proprietà d’introspezione nell’esistenza tridimensionale e aiuta a capire le modalità con cui il mondo opera, permettendo quindi di agire coscientemente sulle leggi terrestri per il raggiungimento dei fini personali. L’occhio di falco è noto per la sua capacità di conferire alla mente umana la forza visionaria necessaria a vedere la vita da un’angolatura più vasta, soprattutto se collo-cato sul terzo occhio. Tra le pietre scure più belle, conferisce la capacità di radicarsi senza fatica. L’azione congiunta dell’occhio di falco e dell’occhio di tigre contribuisce al dinamico manifestarsi del cielo sulla terra.

I diamanti HerkimerChe brillantezza questi raggi di luce! Che perfezione lucente e che radio-sità! I diamanti Herkimer riflettono la luce dalle molteplici sfaccettature

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del loro apice e si aggiudicano il primato nella gara per le migliori termi-nazioni naturali. Sono cristalli di quarzo estratti unicamente nella località di Herkimer (New York). Simili spesso a quarzi con doppia terminazione, talvolta presentano addirittura terminazioni triple e quadruple, nonché piccole protuberanze ai lati, con rari casi di facce prive di terminazione. Proprio questa caratteristica delle terminazioni multiple dà loro una carica particolare di energia dinamica.

In cristalloterapia i diamanti Herkimer sono tra i più efficaci per pu-rificare e sciogliere le zone emotivamente tese o congestionate. Collocati tra due chakra, sgombreranno il campo per far fluire liberamente l’energia pulita. Nella zona del plesso solare, collaborano bene con la malachite, che favorisce l’affioramento delle emozioni represse, che poi vengono sciolte dai diamanti di quarzo e infine disperse.

Quando sentite il bisogno di un’iniezione di energia, i diamanti Herki-mer sono le pietre ideali. Utilizzati spesso per monili di grande effetto, con-feriscono uno splendore particolare alla parte del corpo che se ne adorna.

Se li si colloca sotto il cuscino durante il sonno hanno poteri speciali: possono avviare processi consci esterni alle esperienze corporee o permet-tere una ricostruzione accurata dell’attività onirica. I diamanti Herkimer sono una meravigliosa espressione di felicità, che per loro tramite si trasfe-rirà su di voi.

L’opaleL’opale è una pietra misteriosa e affascinante, con un’iridescenza che ri-chiama l’arcobaleno e crea un mutevole gioco di colori a seconda dell’an-golatura di osservazione. Questo fenomeno di riflessi opalescenti è uno dei fattori responsabili della sua natura elusiva. La vasta gamma di colori si rivela quando si cambia il punto di vista, poiché la pietra ha una persona-lità mutevole, difficile da cogliere immediatamente. L’opale è apprezzabile proprio per gli innumerevoli giochi di luce ed effetti cromatici con cui solletica i nostri sensi.

La presenza dell’acqua agisce sul corpo emotivo quando la pietra viene indossata o usata per la meditazione. Se ne consiglia l’impiego solo alle persone emotivamente equilibrate, data la sua tendenza ad ampliare e in-tensificare lo stato emozionale prevalente. Poiché la pietra tende a riflettere

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la sfera emotiva umana, quest’ultima ritorna verso il soggetto in misura intensificata. Se la persona è tesa o agitata, l’opale accresce la forza negativa dell’energia rossa; i casi di depressione e insicurezza ne escono a loro volta ingranditi. Quando invece il soggetto è sicuro, equilibrato e in pace con se stesso, l’opale rispecchia dalle sue molte facce il suo Io radioso.

Dato che è composto di acqua fino al trenta per cento, occorre averne grande cura: la presenza di incrinature potrebbe infatti causare la fuoriu-scita del contenuto liquido che provoca l’effetto opalescente. Si può evitare l’invecchiamento delle pietre e aumentare la loro opalescenza tenendole nel cotone bagnato o su un grappolo di quarzo. Vanno tenute lontane da fonti di calore, che potrebbero far evaporare la componente idrica. Senza l’acqua, l’opale perde il colore dinamico e la forza stessa.

L’opale è un lontano parente della famiglia del quarzo, classificabile in tre gruppi: l’opale prezioso (opalescente), l’opale di fuoco e l’opale co-mune. L’opale prezioso può apparire bianco o lattiginoso con sfumature interne. La qualità preziosa ha colorazioni blu scuro, verde cupo, grigie e, in rari casi, nere. L’opale di fuoco prende il nome dal colore aranciato e presenta un aspetto lattiginoso e denso, raramente accompagnato dall’ef-fetto opalescente.

Questa pietra non dovrebbe essere portata da persone potenzialmente irritabili o portatrici d’ira repressa, dato che l’opale tende a intensificare questi tipi di energia. L’opale comune, per lo più opaco e privo di variazio-ni cromatiche, mostra generalmente colorazioni che variano dal trasparen-te chiaro al giallo brunastro.

Esso non viene usato in cristalloterapia a meno che il paziente non voglia rafforzare il suo stato emotivo. Il risultato ottimale si ottiene con le persone preparate ai suoi effetti e consapevoli che, nel corso degli inevitabili mu-tamenti emozionali, l’opale agirà da amplificatore. Questa pietra è molto sensibile agli stati di stress ed è umorale quanto il soggetto stesso, ma, una volta stabilizzato il corpo emotivo, l’acqua dell’opale rifletterà chiaramente la luce amorosa del cuore. Se ne consiglia perciò un uso consapevole quan-do si desidera incrementare un sentimento di gioia ed entusiasmo, perché non dimenticate che l’opale è amico di chi ama se stesso.

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xviNon prenderla troppo sul Sirio!

Prospettive del nostro tempoOgni individuo ha una propria visione della vita e di tutto ciò che la con-cerne. Le opinioni personali traggono origine da esperienze precoci, su cui successivamente si costruiscono idee e concetti. La nostra visione della realtà è anche dettata e programmata in larga misura da società, istituzio-ni, religioni e pensiero dei genitori, che ci influenzano durante gli anni di formazione. La vita e la realtà, così come le concepiamo, possono essere autentiche o meno, favorire o meno il nostro potenziale. Spesso rimania-mo incastrati in una serie di schemi mentali, atteggiamenti e convinzioni che finiscono per soffocare la nostra creatività ed espressività, e limitare l’espansione del nostro pensiero. Applicando le forze luminose generate dai cristalli durante la pratica e la meditazione personale diventa possibile sciogliere le incrostazioni di quegli stereotipi che portano alla stagnazione, alla repressione emotiva e alla malattia.

Nella storia umana è fatto ricorrente che le masse abbiano basato la pro-pria visione della realtà su fondamenti sbagliati. A lungo si è pensato, per esempio, che la Terra fosse piatta e al centro dell’universo, mentre il Sole e tutte le altre stelle vi ruotavano intorno. Questi concetti dominarono per secoli la mente degli esseri umani, per essere infine smentiti da qualche coraggioso che osò farsi avanti e opporsi al sistema di pensiero imperan-te. Anche con le prove sotto gli occhi, fu difficile per la gente cambiare i propri schemi e accettare una verità più alta. Il problema – in questo tipo di cambiamento mentale collettivo, o anche singolo – è che siamo sem-pre disposti ad accettare idee consonanti con la nostra identità personale,

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mentre la verità talvolta ci mortifica, impartendoci una lezione di umiltà. Riconoscere il fatto che la Terra non è il centro dell’universo, ma soltanto un piccolo pianeta ai confini estremi della galassia madre, o accettare l’idea che il nostro Io cesserà di esistere con l’esalazione dell’ultimo respiro, può essere un’impresa azzardata.

Anche oggi la mente delle masse è dominata da credenze sorpassate che oscurano la luce della verità. Secondo una di queste, l’anima sarebbe legata alla Terra dal peccato, pensiero che ingenera un senso di paura e di colpa. Ciò ha avvalorato una delle tecniche più potenti di controllo e manipola-zione delle religioni dogmatiche. Un altro concetto molto diffuso sottoli-nea la nostra limitatezza in fatto di autoguarigione dalle malattie terminali o incurabili. A rendere reali questi limiti è la loro accettazione. L’estrema influenzabilità della mente ai condizionamenti può avere effetti catastro-fici, al punto da toglierci ogni forza in circostanze che potrebbero invece costituire una sfida e una fonte di crescita.

Uno dei concetti più distruttivi che abbiamo ereditato è quello della se-paratezza. Vediamo nazioni, popoli, culture, paesi e individui come entità separate l’una dall’altra. Ci consideriamo separati dalle forze extraterrestri, con la Terra divisa dal resto dell’universo. Ne deriva un senso di solitudine e di scollamento con noi stessi e la nostra sorgente di luce. Man mano che cominceremo a identificarci con essa – comune denominatore di tutta la creazione, manifesta e non – comprenderemo che in realtà nulla è scisso dal resto. Sperimenteremo allora un senso di unità, perché percepiremo la medesima luce riflessa in tutte le forme individuali: a quel punto potremo abbandonare il concetto di separazione e creare un mondo senza barriere e confini nell’espressione dell’amore, un mondo unificato coscientemente nella luce che comprende ogni essere.

Le origini Il principio più comunemente accettato sulla creazione fu a lungo quello cristiano, secondo cui Dio creò il mondo in sette giorni. Questa visione fu ampiamente rivista grazie alla teoria evoluzionista di Darwin; oggi si va radicando sempre più l’idea che siamo stati generati e programmati da forme di vita più evolute che visitarono il nostro pianeta milioni di

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anni fa. Questo concetto sta prendendo piede nel cuore e nella mente di donne e uomini che avvertono il senso di una presenza ben più ampia negli infiniti spazi stellari.

Si sta sempre più consolidando la convinzione che la razza umana ebbe origine nei cieli e che la sua ascendenza divina risale a progenitori di una specie altamente progredita.

Apriamo la mente alla possibilità che i nostri antenati celesti siano nati nella sesta dimensione, vicino al centro del grande Sole, che costituisce il nucleo della nostra galassia. Immaginiamo che in un remoto passato essi siano riusciti a sottomettere le leggi del movimento nel tempo e nello spazio, spargendo il loro seme su stelle lontane e sui mondi che ruotavano loro intorno, fino a raggiungere una piccola stella detta Sole, o quel pianeta che chiamiamo Terra. Non è impensabile che usassero Sirio come punto di transito nella terza dimensione e Venere come porta d’accesso al nostro sistema solare.

Visualizzate il vostro attuale potenziale per comunicare consapevol-mente con loro tramite il pensiero. Immaginatevi nell’atto di costruire un ponte di luce e amore dalla Terra nella sua attuale realtà tridimensionale, lontanissima dalle sorgenti di luce e dal grande Sole centrale, per collegarvi con gli esseri che in questo preciso momento attendono i vostri pensieri nella sesta dimensione. Osservate il ponte di luce che vi unisce a loro, collegando tutti alla fonte centrale e creando una coscienza unificata che trascende ogni settore, dimensione e piano dell’esistenza.

La realtà è ciò in cui crediamo. Godiamoci la nostra creatività, divertiamoci, usiamo l’immaginazione

per espandere il pensiero e i concetti e abbracciare l’inimmaginabile e l’in-concepibile. La verità ultima sarà ancora più grande e strana.

Quando la mente cambierà prospettiva, ormai sempre più consapevoli delle vibrazioni (e degli esseri) interstellari potremo integrare nei nostri corpi frequenze più alte e raffinate, per manifestarci in realtà fisiche mai sognate prima.

Il contatto con i cristalli Maestro faciliterà questo processo di comunica-zione interdimensionale e aprirà le porte a prospettive più degne del nostro potenziale umano.

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ModificazioniNel processo di evoluzione della coscienza impariamo dall’esperienza. In questo momento l’unica esperienza accettabile è quella della nostra anima e di ciò che chiamiamo Dio: l’epoca della fede ha generato l’Età Aurea della conoscenza e soltanto le esperienze individuali, nella loro unicità, potran-no illuminare le illusioni che vincolano la nostra coscienza all’ignoranza del mondo terrestre.

È giunta l’ora in cui ogni singolo essere di questo pianeta si sentirà responsabile del processo di avviamento di queste esperienze all’interno dell’Io. Dobbiamo trovare il tempo e lo spazio utili per raccoglierci in soli-tudine e ricercare il senso autentico del nostro essere. Chiudiamo gli occhi per osservare chi siamo realmente, non nel senso dell’identità finora nota, ma nel senso più profondo, vero e puro: l’essenza del Sé.

Ora è possibile, dato che le energie sono quelle giuste, attingere alla fonte dell’infinito dentro di noi, invocarlo, identificarci con esso, abbrac-ciarlo, comprenderlo e manifestarlo durante la nostra vita. Ci sono volute migliaia di anni e centinaia di esistenze perché l’essere umano fosse pronto a questa straordinaria esperienza di trasformazione, aperta a tutti, senza eccezioni.

Ci vorrà un po’ di sforzo per trovare il coraggio di guardare oltre quelle identità personali che ci hanno dato sicurezza per tutta la vita. Ci vorranno sincerità e scelte consapevoli per lasciarci alla spalle i crucci, le afflizioni, le gelosie, i sensi di colpa e i dolori che pesano sul cuore. Ma ciò che occor-re, soprattutto, è la volontà di abbandonare tutto ciò che è stato per fare spazio a ciò che sta per dischiudersi. La fiducia e la fede saranno i sostegni per tuffarci nel buco nero dei timori più profondi del cuore e della mente, porta d’accesso alla luce bianca che risplende all’altra estremità. È giunta l’ora, si può farlo in questo preciso momento.

Mai, nella storia dell’umanità, era capitato che tante persone avessero la reale possibilità di espandere la propria coscienza e inglobare la realtà del proprio essere. Man mano che ognuno s’impegnerà in questo processo, l’energia aumenterà, facilitando il cammino a tutti quelli che vorranno affrontarlo dopo. Sarà come l’effetto delle cento scimmie: da tutto il mon-do coloro che, a differenza di noi, non hanno goduto della libertà e di un buon ambiente in cui crescere, cominceranno a “comprendere”. Man mano che il processo avanzerà, sarà come se ci svegliassimo da un sonno

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profondo e cominciassimo a vedere la vita da una prospettiva completa-mente diversa. Più svilupperemo la nostra coscienza, più vedremo che la stessa luce che veneriamo risplende negli occhi degli altri. L’amore scorrerà e la pace si consoliderà, facendo vibrare il mondo a una frequenza più alta. Il sogno e la visione comune a noi tutti diventeranno la realtà vivente, e saremo amalgamati in un “Uno” indifferenziato, sintonizzati sulla medesi-ma sorgente, intesa come riflesso ormai unico della medesima luce, in una miriade di modi, in un’infinità di colori.

Ci sono stati concessi il libero arbitrio e l’opportunità di decidere dove andare, ed è proprio questa scelta individuale a darci la forza vitale per contribuire alla pace nel mondo. Decidiamo quindi, uno per uno, di essere in pace con noi stessi e di abbandonare ogni forma di antagonismo, con il pensiero, i sentimenti, le parole o le azioni. Scegliamo la pace, scegliamo l’amore. È importante operare questa scelta, che è un nostro diritto divino. Grazie a essa contatteremo direttamente la sorgente divina, ricevendone in cambio un senso di potenza e finalità che dirigeranno la nostra vita e le daranno un senso più profondo di quanto non avessimo mai potuto so-spettare. Questa scelta è vostra ed è mia. Sta a noi scegliere il nostro destino e direzionare la storia di questo pianeta. Siamo noi i suoi creatori. A noi è stato concesso il dono più prezioso dell’universo: la scelta. Scelta della pace anziché della conflittualità, dell’amore invece della gelosia, del perdono invece dell’ira, della comprensione invece del senso di colpa, della gioia in-vece del dolore e della felicità invece del suo contrario. Fate la vostra scelta ora e affermatela con ogni respiro, mettendola in pratica e ricevendo così la vostra parte di eredità divina. Inseritevi nella sorgente infinita di luce che si trova dentro di voi; siate l’Io autentico che vi corrisponde ed esprimete il vostro mondo così come lo vedete con i vostri occhi.

ProgressiDa qualche parte, nella nostra sbiadita memoria genetica, c’è ancora trac-cia della conoscenza dell’universo e dei mondi in cui la vita scorre libera dall’illusione del tempo e dello spazio: essa è dentro di noi, pronta a sve-gliarsi nel momento più adatto. Ora ci invita all’ascolto. Abbiamo uno scopo incredibile, che ci chiede solo di venire riconosciuto e di interrom-pere la reiterazione dei vecchi schemi mentali e delle futili emozioni che

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ci tengono legati all’illusione e al caos che regna ai livelli inferiori della mente. Rilassatevi, liberatevi, sintonizzatevi e accogliete la realtà dell’au-tentica essenza portatrice di pace interiore. L’ora è matura per il risveglio della vera identità, incisa nei recessi del patrimonio genetico. Se solo sa-premo abbandonarci, scopriremo di far parte tutti del medesimo spirito, la forza unificatrice potente e decisa a trasformare la natura stessa della Terra. Ci è riservato ancora molto, ben più di quanto sia visibile nel regno delle possibilità: tocca a noi integrare lo spirito in una causa comune. Il nostro sistema solare è solo il cortile dietro casa, la galassia della Via Lattea è semplicemente il nostro quartiere, il piano fisico è ciò a cui siamo stati educati. Ma è il momento di reclamare l’antico retaggio e di viaggiare! Trasformiamo la nostra dolce Terra nel giardino che merita di essere, per partire poi da essa ed espanderci oltre i limiti conosciuti. Tutto comincia con la volontà, lo sforzo e la determinazione, ed è destinato al successo.

Usate i cristalli per sintonizzare la vostra coscienza con l’armonia co-smica che riflettono. Lavorate con loro e lasciate che essi lavorino per voi. Permettete alle forze della luce di rischiarare la vostra aura, affinché possia-te manifestare nella vita ciò che vi è utile per adempiere al vostro più alto potenziale e destino. Il potere dei cristalli oggi è presente in grado tale da aiutarvi a integrare la vostra identità personale con quella dell’Uno.

Una potente forza luminosa sta viaggiando verso il nostro pianeta, ora che la Terra desidera allinearsi con il Sole al centro della nostra galassia. Il continuo aumento delle vibrazioni dovuto all’accresciuta frequenza influi-sce su ogni essere vivente. Nulla rimarrà intatto. Ovunque sono in azione forze extraterrestri e spirituali che controllano e verificano l’assimilazione dell’energia luminosa nel cuore e nella mente degli umani. La capacità di abbandonare concetti obsoleti e la programmazione ormai inadatta a que-sta frequenza di luce è la chiave che ci consentirà di fonderci con le forze nuove. Coloro che rifiutano di lasciar andare le strutture dell’Io utili solo a scopi personali troveranno sempre più difficile convivere con l’energia in continuo aumento. Si preparino a cercare aiuto e a pregare.

In quest’epoca ciascuno di noi dovrà essere responsabile: è il momento di avere coraggio, per affrontare i timori e sconfiggere i demoni dell’oscu-rità; di darci appoggio a vicenda e di riaccendere lo spirito dell’amore in ogni tipo di rapporto, a partire da se stessi, per se stessi. Oggi il raggio dell’arcobaleno è a portata di chiunque. Ogni sfaccettatura, ogni chakra,

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ogni aspetto della nostra vita può raggiungere l’equilibrio se doniamo alla luce la parte più profonda, più sacra del nostro cuore. Lasciatela entrare, identificatevi con essa. Essa è voi, è me, è noi, è tutto ciò che esiste.

PaceFin troppo spesso la mente si limita all’orizzonte della nostra vita e degli avvenimenti della Terra, che ai nostri occhi hanno tanta importanza. È come se utilizzassimo la nostra preziosa energia creativa per confermare una realtà programmata da altri. Spesso, in questa visione monocorde, il mondo e la vita ci appaiono come forme a cui siamo tristemente destina-ti, perpetuate e rafforzate ulteriormente dal fatto che le accettiamo con il pensiero.

Immaginiamo per un momento che la vita non sia punteggiata di guerre e popoli o nazioni in lotta. Dipingiamo un mondo completamente diverso e convogliamo in esso la nostra energia creativa. Abbiamo a disposizio-ne tutto il materiale necessario e innumerevoli colori. Che cosa vogliamo creare? Come scegliereste di essere, in termini personali, interpersonali, sociali, di gruppo, di nazione e di appartenenza planetaria? Uniamo i no-stri pensieri per rinsaldare la forza creativa. Mentre leggete collegatevi con la mente collettiva delle altre migliaia di persone che, a loro volta, stanno leggendo queste righe ed evocate l’immagine della pace. Anzitutto la pace pura, dentro noi stessi. Questo significa che tutti gli antichi rancori, gelo-sie, ferite, colpe, dolori, timori o pene devono essere abbandonati. Espira-teli e successivamente inspirate, immettendo la vostra immagine personale della pace al centro del cuore. Espirate ancora, liberandovi di tutto ciò che vi impedisce di vivere fino in fondo l’esperienza della pace. Lasciatevi andare, per permettere l’allineamento con la vostra sorgente divina di pace, energia e amore. Assaporatela, createla, siatela!

Ora espandete quel senso di pace ai vostri pensieri, alle persone che vi circondano più da vicino, abbandonando ogni tensione. Espirate ed emet-tete, inspirate e immaginate ogni persona amata (o che volete amare) cir-condata dalla pace che già avvertite. Espandete il pensiero fino a includervi tutti gli abitanti della vostra città (chi vive in una grande metropoli dovrà aumentare il voltaggio!). Ora passate al vostro paese, al mondo. Espandete la visione fino a ricoprire tutta la Terra in pace con la Luna, con gli altri

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pianeti del sistema solare e con il Sole stesso. Tenendo stretto uno dei vostri cristalli preferiti lasciate che questo raggio di pace vi colleghi con il cuore della galassia e con il grande Sole centrale che emana luce, vita e amore nell’universo. Rimanete nel centro per un attimo, percependo ciò che siete al di fuori della vostra esistenza fisica sulla Terra. Allineate l’anima con le grandi forze cosmiche che vi hanno creato.

Ora, da questa prospettiva, osservate la vostra vita sulla Terra. Veramen-te è così drammatica? Gli avvenimenti quotidiani sono poi così importan-ti? Il vostro equilibrio dipende davvero dai continui mutamenti di questo pianeta? No. In ogni momento potete scegliere la pace, l’amore, l’armonia, la luce dentro di voi.

Uniamo ora la mente e il cuore con qualcun altro che, nel medesimo istante, è rivolto alla luce. Illuminiamoci di forza. Provochiamo una rea-zione a catena tanto forte che tutto ciò che è meno potente della luce verrà assorbito, cosicché le energie più oscure si dissolvano nel suo splendore. Collegate la vostra luce con tutte le altre anime, incarnate e non, terrestri o extraterrestri, dedite all’espansione e all’espressione della luce.

Se vi sentite depressi o sul punto di venire sommersi dall’onda dei senti-menti, invocate la luce dentro di voi. Evocatela! Chiedetele di manifestarsi e di assistervi. Identificatevi con essa e incanalatela per portare equilibrio e ordine in ogni situazione. Nell’universo questa è la forza più dotata del potere di trasformazione, e non vi lascerà mai soli.

Diamo alla Terra l’eredità che le spetta. Usiamo i nostri poteri alchemici per farla ritornare un giardino, per riportarla al puro pensiero della pace e dell’armonia. Siete pronti? Partiamo! Possiamo farcela!

È quasi l’alba, il Sole sta per sorgere sopra il sacro monte Taos, men-tre i primi barlumi dorati e vermigli appaiono a Oriente sull’orizzonte. È giunto il momento di terminare questo capitolo e questo libro, anche se sono ancora molte le cose che vorrei condividere. Aspetteranno il prossimo libro. Per ora sento che è sufficiente e che, dopo aver assimilato quanto ho scritto finora, sarete pronti a qualcosa di nuovo. Possano le informazioni contenute in queste pagine servire alle vostre mete personali, interpersona-li, professionali e planetarie.

Con amore

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Verdechiaro nasce dalla fusione del verde e del giallo e rappresenta la realizzazione nel concreto di un progetto individuato attraverso l’intuizione: poter contribuire alla circolazione delle idee in cui cre-diamo. Le nostre proposte editoriali sono libri che portano il seme di un messaggio evolutivo che sentiamo in modo particolare. Sono opere indirizzate alla mente e al cuore dell’uomo, che pensiamo non debbano mai essere disgiunti per il raggiungimento di una più pro-fonda consapevolezza.

Che questi libri possano essere un faro per colui che desidera ad-dentrarsi nel viaggio interiore.

Verdechiaro Edizionivia Montecchio, 23/2

42031 Baiso (Reggio Emilia)tel. 0522/598264 - fax 0522/993017

email [email protected]://www.verdechiaro.com

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La trasmissione cristallinaKatrina Raphaell

Un classico di Katrina Raphaell che ci aiuta a comprendere come cristalli e pie-tre ci insegnano ad allinearci con la no-stra forza interiore. La trasmissione cristallina diventa una realtà nel momento in cui integriamo il corpo di luce nel corpo fi sico. Si va verso un nuovo inizio, mettendoci in contatto con le energie e i colori dei cristalli e delle pietre della Nuova Era.

Pagine 256 - € 20,50 - isbn 978-88-88285-04-0

Illuminazione cristallinaKatrina Raphaell

Molto più di un manuale di cristallotera-pia, questo volume è il frutto di decenni di studio da parte di Katrina Raphaell, la maggior esperta mondiale in materia. Illuminazione cristallina è un metodo di lavoro con i cristalli per accrescere le no-stre abilità come canali consapevoli della forza universale: un must per tutti colo-ro che usano, o semplicemente amano, questi fratelli di luce.

Pagine 192 - € 20,00 - isbn 978-88-88285-41-2

Altri libri Verdechiaro su questo tema:

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Cristalli di quarzo: manifestazioni di luceCarolina Cantarelli

Cristalli di quarzo riunisce, in un unico volume di fa-cile consultazione, il maggior numero di notizie at-tualmente disponibili sui cristalli di quarzo nelle loro numerose confi gurazioni. Il vasto apparato fotografi co aiuterà il lettore a riconoscere e a familiarizzare con il magico mondo dei cristalli. È un manuale scorrevole e pratico da tenere a portata di mano.

Pagine 80 - € 10,00 - isbn 978-88-88285-11-3

Se posso immaginarlo, posso farloVera Peiff er

La ragione ha un infl usso limitato sui nostri compor-tamenti: chi vuole infl uenzarli positivamente deve mettersi in contatto con il proprio subconscio. Que-sto è possibile grazie all’autoipnosi.Se posso immaginarlo, posso farlo mostra come usare l’autoipnosi con successo, divenendo più felici sia in campo professionale che nei rapporti interpersonali.

Pagine 112 - € 14,60 - isbn 978-88-88285-78-8

La malattia non esisteMaria Rosa Greco

Un metodo terapeutico che integra l’approccio psico-terapeutico classico con tecniche sciamaniche e tradi-zionali di tutto il mondo, proponendo un percorso di guarigione breve e potente che porta al superamento del concetto stesso di malattia mentale. Un po’ auto-biografi a, un po’ saggio scientifi co, La malattia non esiste accompagna il lettore alla scoperta di un modo per guarire e crescere interiormente.

Pagine 160 - € 16,90 - isbn 978-88-88285-59-7